FAMIJA ARCIUNESA GIORNALE DI RICCIONE
XL - n.4 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020
RICCIONE Foto Valerio Tullio
non si ferma mai
04 Ceccarini Nuovi lavori. In arrivo 4 primari e altri medici
08 Savioli Disco Quella volta a Riccione. Lazzaro Righetti e la figura di Bepi
15 Cori e Band La musica non si ferma e suona le sue note sul web
19 Storie Due piloti, un sogno e una sola macchina da corsa
18 Libri di F.A. Il “Cercaparole” Italiano Riccionese di Lo Magro
I NOSTRI SERVIZI VENDITA - ASSISTENZA E NOLEGGIO
Avvolgimenti motori elettrici fino a 500 KW
Gruppi aumento pressione ed antincendio
Elettropompe di superfice
Elettrocompressori, pistoni - a vite
Gruppi elettrogeni
Tutto per lʼedilizia
Abbigliamento e scarpe da lavoro
Idropulitrici a caldo e freddo
Stufe al pellet e pellet
Elettropompe sommerse per pozzi di profondità
Gruppi elettrogeni
Impianti di aspirazione per hotel, ristoranti, comunità, sale fumatori
Attrezzature per stabilimenti balneari
Impianti di irrigazione e nebulizzazione
46 anni di storia inimitabili! QUELLI VERI siamo noi...
Elettropompe sommergibili per drenaggi e fognature
Utensili
Macchine da giardino
Solare termico e fotovoltaico
05
08 19
10 34
18
31
25 38
05 08 10 14 18 19 25 31 34 38
Ospedale Ceccarini, in arrivo quattro bandi per i primari di Radiologia, Chirurgia e Medicina, Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza. “Quella volta a Riccione”: Lazzaro Righetti racconta gli indimenticabili anni del Savioli Disco, tratteggiando anche la figura di Bepi Savioli. “Riccionesi nel mondo”: Angelo Totaro brinda dal Giappone alla sua Riccione. Da 20 anni enologo, ora sull’isola di Hokkaido per la cantina Camel Farm. La pandemia accende i cori on-line. I volti di oltre cento coristi e musicisti collegati via internet per cantare e suonare insieme, nonostante il lockdown. Sulla pagina Facebook di F.A. il podio delle foto più cliccate vede protagonisti il Dancing “Casa del Popolo” , le maestre del “Floreale” e Fiorello all’Aquafan. Il sogno di Roberto Casadio e Alberto Sartini: correre con una “Formula Fiat Abarth”. Un racconto fatto di silenzi, aspirazioni e incomprensioni. Addio a Roberto Mignani, una vita tra politica, musica e collezionismo con Riccione sempre sullo sfondo. Giuseppe Lo Magro, dopo il lockdown ecco il suo nuovo libro sul dialetto: “555 chili di salsiccia”, il Cercaparole italiano-riccionese. “Ciao Signorina” la dichiarazone d’amore per la scuola nell’ultimo libro di Maddalena Piccari. Nirigua: il primo parco giochi di Riccione. L’intuizione del Conte Guarini tra i pionieri del turismo riccionese raccontata da Edmo Vandi.
ANNO XL - N°4 - SETTENBRE/OTTOBRE 2020 FAMIJA ARCIUNESA Periodico bimestrale Sped. a.p. 45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Forlì Contiene I.P. Aut. Tribunale di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 Redazione e Amministrazione Riccione - Via Montebianco 27 Tel. 0541 643884
direttore Responsabile: Francesco Cesarini cesarini.francesco@gmail.com Redazione: Francesco Cesarini, Nives Concolino, Giuseppe Lo Magro, Edmo Vandi, Alessandra Prioli foto: Pico e Gianni Zangheri Valerio Tullio Nives Concolino
collaboratori: Roberta Pontradolfo, Francesco Gabellini, Urbano Marano “Il Rompi”, Gianfranco Tentoni, Luca Leardini, Lorenzo Scola, Roberto Betti Grafica: Studio Grafico Composet Riccione info@composet.net stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio (Rn)
Per la vostra pubblicità: 349 7773390 Francesco 339 5019846 Paolo contatti:
Famija Arciunesa redazione@famijarciunesa.org www.famijarciunesa.org
“La vita non si misura in minuti, ma in attimi!” PANIFICIO PASTICCERIA DAL 1948 A RICCIONE Il Panificio Pasticceria Bianchi Riccione fondata nel 1948 dalla nonna materna Gertrude, ed arrivata oggi alla quarta generazione della famiglia Bianchi, ha come obbiettivo principale la produzione e la vendita di prodotti da forno e di pasticceria sia per l’ingrosso che direttamente al cliente. La Bianchi Riccione vi offre la genuinità dei propri prodotti artigianali di qualità; dalla Pasticceria al Pane e gustosi Grissini, dal Bar con colazioni ed Aperitivi alla Gelateria Artigianale, e grazie ai suoi laboratori fornisce Basi Pizze, Grissini e Scacciatine per la grande distribuzione.
www.bianchiriccione.it
MARE
Viale D’Annunzio 169 Tel. 0541 64 14 70
PAESE
Piazza Matteotti 2 Tel. 0541 60 59 66
PORTOFINO
Piazza IV Novembre 1/a Tel. 0541 66 04 70
Riccione non si ferma mai Alla fine ci siamo messi alle spalle anche la stagione estiva 2020, quella più’ complicata di sempre. A confronto quella delle mucillagini del 1989 è stata una passeggiata. E’ andata bene? Di sicuro poteva andare peggio, molto peggio. Ricordate le notti insonni di maggio piene di di dubbi ed incertezze?
3 di Francesco Cesarini
Dovremo continuare a domare il Covid-19 attraverso comportamenti responsabili e fare rete per aiutare chi è in difficoltà. Riccione lo ha fatto durante l’esplosione della pandemia, serve ripetersi e fare se possibile meglio. Come Famija Arciunesa stiamo perfezionando la donazione dei ventilatori polmonari in arrivo dalla Germania per l’Ospedale Ceccarini, saranno fondamentali per l’attività complessiva dei prossimi 10 anni.
Foto: Valerio Tullio
Mai come questa volta non sono solo gli indicatori economici da tenere in considerazione (arrivi, presenze, fatturati..) ma soprattutto la capacità di una comunità di reagire e stringersi davanti ad un nemico invisibile. Una forza che poi si è trasformata in un sorriso rassicurante per i nostri cittadini temporanei, i turisti. Giugno è stato prevedibilmente molto critico per gli arrivi (-56,9%, mentre in tutta la provincia 69.6%). A luglio piuttosto contenuto il saldo negativo degli arrivi (-12,2%) soprattutto guardando il dato complessivo provinciale ( -21,4%). Mancano i numeri di agosto e settembre ma il percepito è positivo: tra mille difficoltà gli operatori economici sembrano aver salvato la stagione, impressione confermata dall’Amministrazione attraverso gli incassi dei parcometri. Insomma, l’abbiamo “sfangata” ma non è finita. Ora ci aspetta un autunno difficile, probabilmente ancora piu’ complicato.
CEnA DI BEnEFICEnZA Con
Nel nostro piccolo cercheremo di stare con i piedi e con il cuore nella città attraverso iniziative di solidarietà per la nostra comunità, cercando di rinforzarne il significato. In arrivo un nuovo libro sul dialetto, cene di raccolta fondi, le nostre storiche castagne di beneficenza, iniziative per valorizzare la nostra storia. Ad ognuno il suo, Riccione non si ferma mai.
Arcioun... at voj Bèn!
UTILE A FAVORE DI A.I.S.M. RICCIONE ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA
PRenotazioni
19
novembre cena di Pesce 2020 ore 20,30 euro 35
0541 693128 STEFANO CAVALLUCCIO MARINO 338 4304667 GIUSEPPE - F.A. 349 7773390 FRANCESCO - F.A. ristorantecavallucciomarino@gmail.com redazione@famijarciunesa.org
APERTA A TUTTI
Cavalluccio Marino RICCIONE - P.LE DEL PORTO 3
Ha tanti, tantissimi amici che vuole ringraziare! Un saluto ed un ringraziamento alle LIBRERIE ed EDICOLE di Riccione che contribuiscono a divulgare la storia cittadina: · · · · · · · ·
LIBRERIA LIBRERIA LIBRERIA LIBRERIA LIBRERIA EDICoLA EDICoLA EDICoLA
MonDADoRI • VIALE DAnTE 46 BIAnCA E VoLTA • VIA CILEA 13 CI-GI • VIALE GRAMSCI 94 MAGo 2 • VIALE DAnTE 127 EDICoLA “EDICoLE” • V.LE RoMAGnA 52 BAIoCCHI • CoRSo F.LLI CERVI 125 CERVIno • VIALE CERVIno 11 FABBRI • VIALE GRAMSCI 107
Vuoi darci una mano con le iniziative di Famija Arciunesa?
diventa socio Socio ordinario € 25 o sostenitore € 50 Attraverso Bonifico Bancario: IT47L 05387 24100 0000 0075 6192
INFO&CONTATTI:
Antonio 0541 643884 - Francesco 349 7773390 Mar/Gio nel pomeriggio 16,30/18,00 info@famijarciunesa.org
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
UNPO’DIBUONUMORE
Un grazie speciale al presidente del Comitato Abissinia Luca Romito ed alla gentilissima Signora Patrizia Mancinelli, entrambi hanno reso possibile l’allestimento del banchetto di vendita libri durante i mercatini che nei sabati dei mesi di luglio, agosto e settembre sono tornati a vivacizzare con originalità e buon gusto il Viale San Martino e Viale Gramsci. Complimenti per il rinnovato entusiasmo! Alessandra Prioli
Sound fusion & lounge bar
RICCIONE
Viale Lazio 12
t. 0541 1613315
pepperriccione@gmail.com
Dalla colazione all’aperitivo, un bar e lounge nel cuore di Riccione.
Gelateria aperta tutti i giorni 11.00-24.00
RICCIONE
Piazza Matteotti 3
t. 0541 1796298
NOTIZIE
Ceccarini: si lavora per nuovi primari e altri medici
5
La direttrice Bianca Caruso annuncia nuovi lavori strutturali. In arrivo quattro bandi per i primari di Radiologia, Chirurgia e Medicina, Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza.
Lavori strutturali in corso all’interno dell’ospedale Ceccarini, ora costretto a fare i conti anche con gli spazi richiesti dai nuovi decreti ministeriali sul coronavirus. In attesa di questi interventi, come conferma la direttrice dell’ospedale, Bianca Caruso, si avvia l’iter per la nomina di quattro primari, attesi a braccia aperte nei reparti di Radiologia, Chirurgia e Medicina, nonché di Pronto Soccorso - Medicina d’Urgenza, finora in capo a Mauro Fallani in pensione da questo autunno. Quando saranno ricoperti i posti vacanti? “Premetto che molti medici, di generazione anni Sessanta, vanno in pensione, perché ne hanno i requisiti. Così dal primo novembre sarà assente anche Fallani, ora in ferie. Lo sta sostituendo la facente funzione, Rosa Intermite (che lo ha coperto anche quando è stato colpito da coronavirus). E’ comunque già partito l’iter per indire il concorso di struttura complessa, molto ambito, perché il nostro Pronto soccorso registra sui 35mila accessi all’anno che, sommati ai circa 17mila del Cervesi (il presidio è unico) raggiungono i 52mila, numeri grossi”. Per gli altri reparti cosa si profila? “Sono in fase avanzata le procedure per coprire la struttura complessa di Chirurgia, per cui ora si aspetta la data per poterlo espletare. E’ stato intanto avviato l’iter del concorso per il reparto di Medicina, ora coperto dalla dottoressa Cristina Trojani, e per la Radiologia, molto importante perché è di supporto al Pronto soccorso di Riccione e di Cattolica, oltre ad altri reparti”. In che tempi sarà fatto tutto questo? “I nostri uffici sono super attivi, nel caso degli iter più avanzati avremo il primario entro l’anno, tutto dipende dai tempi tecnici, ma penso che entro la primavera dovremmo averli tutti”. Da anni altri due reparti, come la Rianimazione, non hanno più un loro primario, ora condiviso con Rimini, la nuova direzione aziendale ha detto di voler superare tutti gli interim! “Ne stiamo parlando, ma non ci sono ancora date per concorso. Dei reparti intanto si occupano i responsabili: Antonella Pompili per la Rianimazione e Pierangelo Del Corso per la Cardiologia”. Mancano medici al Pronto soccorso e Medicina di urgenza? “Si tratta di tre unità. Prevediamo procedure di concorso, ma aspettiamo di capire quanti medici andranno a fare corsi di specialità.
Di certo dalla pianta organica ci mancano gli strutturati, che dovrebbero arrivare a metà novembre” Novità sul fronte dei lavori strutturali? “E’ in stato avanzato la ristrutturazione delle vecchie sale operatorie, della gastroenterologia e quindi dell’endoscopia digestiva, conseguentemente partiranno la broncoscopia e gli ambulatori di pneumologia. Considerando i tempi tecnici, verranno realizzati i primi mesi dell’anno. Contemporaneamente, a marzo, dovremo riqualificare la Medicina d’urgenza e l’Oculistica che deve tornare sullo stesso piano del Pronto soccorso a fianco della Medicina d’urgenza. I lavori sono abbastanza importanti, ma dovremmo essere pronti con tutto per l’estate.” I parcheggi sono finiti nel dimenticatoio? “Il covid ha portato alla ribalta il problema degli spazi per via del distanziamento. Servono ambulatori e Riccione soffre un po’ di questo. Abbiamo già parlato con l’ufficio tecnico per la realizzazione di una palazzina, che potrebbe essere ricavata dalla ristrutturazione di quella esistente che ospita la direzione sanitaria. In alternativa si può pensare a un nuovo manufatto da costruire in altra posizione. Serve comunque una struttura che dia un po’ di sfogo all’attività ambulatoriale e che sistemi anche la direzione medica ora in un edificio che non ha neppure gli ascensori. Occorre un’area servizi che permetta di dislocarci meglio all’interno dei reparti, perché gli ambulatori vicino ai reparti non hanno un gran senso, sono obsoleti, e col covid non ci stanno. Per rispettare le nuove regole, abbiamo già trasferito alcune attività negli ambulatori sul territorio, in particolare due ambulatori di Oculistica e Otorino trasferiti a Cattolica e a Rimini, mantenendo tutti i dipendenti”. Il Covid ha modificato le percentuali di lavoro dei vari reparti? “Facendo un confronto tra i primi sei mesi del 2020 e lo stesso periodo del 2019 in Pronto soccorso e Medicina l’attività è aumentata del 40 per cento, mentre quasi tutte le altre specialità registrano una riduzione, così la Cardiologia (- 27%), la Chirurgia generale (-35%), la Medicina generale (- 28%) convertita in covid, l’Oculistica (-10%), l’Ortopedia (- 25%), , mentre la Chirurgia toracica si è attestata su più 2,2 per cento, perché durante il covid la sala operatoria di Riccione ha cercato di mandare avanti l’attività , come quella certificata di tipo “A”, ossia i tumori. Tutti i medici hanno continuato a lavorare, sostenendo i colleghi in prima linea per il Covid”.
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
di Nives Concolino
PErsONaggI
Capelli, i maestri che rimangono nel cuore
6
I coniugi Capelli, per trent’anni colonne della Scuola di Riccione Paese. Classi anche con 50 bambini, ma la passione per l’insegnamento ed il rispetto per la figura del maestro aiutavano.
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
di Alessandra Prioli
Piero Capelli, figlio di Sofia e Goliardo Capelli, i maestri Capelli, sfogliando l’album dei ricordi tratteggia circa trent’anni di scuola dei suoi genitori che dagli anni ‘40 insegnarono a scrivere, leggere e a fare di conto a centinaia di riccionesi presso la Scuola di Riccione Paese. Come si conobbero? “Si incontrarono a Selva dei Mulini in Alto Adige” ci svela il figlio Piero “Goliardo, a Riccione poi per tutti il Maestro, era nato in Francia da una famiglia di emigrati ed era tornato a vivere in Italia dopo la morte del padre in un incidente in miniera. Sofia per il giovane uomo senza radici, divenne la sua àncora, il suo porto sicuro”. Sofia Capelli, “la mia maestra” la ricorda Lucia Gusella, “era sottile e severa, con una voce dolce, più che una maestra quasi una mamma, condivideva con mia nonna materna le origini Trentine, l’amore per le Alpi”. Da quel sentimento nato sotto le cime innevate fiorì presto l’amore per il mare e per Riccione, sempre più mondana e conosciuta e soprattutto casa per la coppia di giovani sposi e per i loro figli. Le classi dal dopoguerra in poi avevano notevolmente cambiato fisionomia, e dai piccoli gruppi di 8/9 studenti si era arrivati a classi dalle dimensioni impensabili ai giorni d’oggi, fino a più di 50 alunni. Per un lungo periodo le classi miste non sono esistite ed i due maestri Capelli tenevano lezione in classi separate. Sofia insegnava anche a ricamare ed a cucire, mentre Goliardo, univa alle buone maniere ed all’arte del bel parlare, anche una discreta ed ingegnosa manualità, che volentieri trasmetteva ai bambini. Ma com’era possibile gestire classi così numerose? “Le famiglie avevano un rispetto maggiore dell’insegnante” sottolinea il figlio Piero “i maestri godevano di considerazione e rispetto. I genitori li sostenevano “ui daga un scapazoun” suggerivano, in caso di comportamenti sbagliati” Ma attenzione, non mancavano ragazzi difficili, che davano filo da torcere anche a Goliardo, che da pedagogo “autodidatta” come amava definirsi, aveva i suoi metodi per gestire situazioni difficili e non si lasciava certo intimorire”. Goliardo, estroverso e volitivo, amava il suo lavoro, che affrontava in maniera spontanea ma rigorosa. Amava viaggiare ed i viaggi di allora il consiglio direttivo di f.a. da sin: federico Galli, andrea urbinati, antonio cianciosi, Paolo santovito, francesco cesarini, alessandra Prioli, Roberto terenziani, antonio batarra, valerio tullio.
18 Novembre 1959, classe 3ª A. 1ª fila in alto da sin.: Cicchetti Luciana, Della Pasqua Maria, Papini Marina, Gambuti Anna Maria, x, Mazzotti Claudia, Nadia, x, Paola Zavroski, x, Mª Sofia. 2ª fila al centro da sin.: Gusella Lucia, Colombari Carla, x, x, x, Fana Giovanna, Bilancioni Isa, Bombardieri Clara, x. 3ª fila in basso da sin.: Molari Stefania, x, x, Canarezza x, x, x, Masi Irene, x, x, Barnabè Alida.
erano in bicicletta con la quale si allontanava per ore. Sofia comprendeva questo desiderio di libertà, seria e rigorosa com’era, dedicava tutto il suo tempo al lavoro, alla minuziosa correzione dei compiti, che spesso si portava a casa. I nonni anche allora si occupavano dei nipoti e così i figli dei maestri Capelli trascorrevano lunghi periodi a Rovereto presso i nonni e gli zii materni. I sacrifici erano all’ordine del giorno, erano tempi di povertà ed incertezza, soprattutto durante la guerra. I Capelli si impegnavano nel mantenere vivo il contatto con le famiglie per evitare la dispersione scolastica, molti di questi giovani venivano indirizzati ad altre occupazioni ed aiutavano la famiglia a sbarcare il lunario, per questo era necessario sensibilizzare i genitori alla necessità di fornire una formazione scolastica “ia da scriv e da fe i cont”. Ma i maestri Capelli con il loro rigore ed autorevolezza, la loro calorosa presenza e perseveranza, erano più di questo: erano veri maestri di vita.
Vuoi darci una mano con le iniziative di Famija Arciunesa?
diventa socio Socio ordinario € 25 o sostenitore € 50
Attraverso Bonifico Bancario: IT47L 05387 24100 0000 0075 6192
INFO&CONTATTI:
Antonio 0541 643884 - Francesco 349 7773390 Mar/Gio nel pomeriggio 16,30/18,00 info@famijarciunesa.org
la nostra storia 110 anni fa...
22 Luglio 1910
di Giuseppe Lo Magro
Inaugurato l’Hotel “Al Lido” di Domenico Galavotti “Manghinot” 1900
Trattoria “Del Pesce”
Ristorante “Adriatico” Viale Viola
Domenico Galavotti (Riccione 1859-1922), figlio di Lorenzo e Teresa Antonioli, si sposò due volte. Dalla prima moglie, Matilde Marcatelli, ebbe due figli: Teresa e Grido; dalla seconda, Virginia Caldari, ne abbe quattro: Speranza, Ribelle, Giordano Bruno e Lorenzo. In ferrovia era manovratore-deviatore e perse il piede destro in un incidente sul lavoro. Lo sostituì con una protesi in legno. Di fede anarco-socialista si trovò spesso in situazioni critiche per l'avversione di tanti concittadini. Collocato a riposo dall'Amministrazione ferroviaria fu risarcito con una liquidazione che gli permise di avviare una attività di ristorazione in un locale che costruì, con notevole lungimiranza, in riva al mare, sul lato Cattolica di Viale Viola. Scelse come insegna la dicitura “Trattoria del pesce- Specialità Brodetto alla marinara”. La fece bella grande così che si notava da lontano. I primi avventori furono quei pescatori che erano soliti ormeggiare le loro barche sulla riva e i finanzieri che nei pressi avevano un posto di guardia. Nella locanda venne costituita la Società marinara di mutuo soccorso dedicata al marchese Pietro Sghedoni (1889). Per la cronaca Domenico ne fu presidente dal 1906 sino alla sua morte. Il locale divenne ben presto
un luogo ricercato d'incontro estivo di bagnanti (tra i più noti Ruggero Leoncavallo), richiamati dalla buona cucina, dalla “sanguigna” ospitalità del proprietario e dai moderni servizi quali illuminazione ad acetilene, servizio telefonico, bagno in spiaggia e ballo serale. Gli affari prosperarono e, con l'aiuto di qualche amico e una forte dose di coraggio, Domenico si decise al grande passo. Nel 1910 costruì l'Hotel “Al Lido” - all'inizio con 23 camere che divennero 100 nel 1922. Dotate di ogni comfort di quei tempi avevano anche un impianto di termosifoni che permetteva notevole risparmio di legna e di manodopera. Inoltre ebbe come dependance il vicino Hotel Ritz. Inutile sottolineare che la struttura, che disponeva sul davanti di un'ampia terrazza, di un campo da tennis in erba e una pista di pattinaggio, diede tono e lustro all'offerta ricettiva locale. Domenico, che era sempre un passo avanti, istituì per primo un buffet alla stazione con collegamento telefonico. L'inaugurazione avvenne con una grande festa che vide, oltre alla presenza di tutte le autorità, quella assai particolare del direttore del “Pensiero socialista” Giovanni Tamburini. L'importante politico parlò dei provvedimenti legislativi ottenuti in Parlamento a favore dei lavoratori grazie ai socialisti: Diritto al riposo domenicale; Divieto al lavoro notturno per donne e minori di dodici anni; Istituzione della Cassa nazionale della maternità; Miglioramenti al sistema pensionistico e previdenziale per invalidità e anzianità.
7
RUBRICA
di Roberta Pontrandolfo
Lazzaro Righetti e gli irripetibili anni del Savioli Disco Roberta Pontrandolfo
Scenografa laureata all’Accademia di Belle Arti di Roma, artist performer, pittrice, ricercatrice, comunicatrice ed amante della Musica e dell’Arte. “Quella volta a Riccione” è un progetto che segue simili esperienze in altre parti d’Italia. Accende i riflettori sui territori più disparati con l’intento di mettere in primo piano l’essere umano, unico artefice e responsabile di ciò che determina, sia dal punto di vista sociale che artistico attraverso il proprio talento.
“Quella volta a Riccione” E’ una nuova rubrica di F.A., trasposizione su carta del progetto video di Roberta Pontrandolfo, già Ancona (in foto), attivo su Facebook e con un canale Youtube. Un format inteso come “dono” perché Roberta da piccola veniva proprio a Riccione nel periodo estivo assieme alla sua mamma ed i fratelli e ne ricorda la tipica ospitalità. Un modo di fare e di essere che in passato ha dato a lei e alla sua famiglia anche la possibilità di poter contare sulla dignità che deriva dal lavoro, introvabile allora nella “povera e retrograda” Puglia. “Quella volta a Riccione” é come un riflettore acceso sulla città, ritrovata nel frattempo molto cambiata, una sorta di specchio per comprendere il perché di questo cambiamento con gli occhi di chi viene da fuori. Attraverso i racconti di chi sa la storia perché testimone e protagonista dello sviluppo di Riccione, Roberta esplora la città in un viaggio tra la gente, con il solo gusto della conoscenza, con la voglia di approfondire per capire perché Riccione sia così famosa in tutta Europa e trampolino di lancio per tantissimi personaggi. “Chi dimentica il passato non ha futuro” così “Quella volta a Riccione” diventa un sentiero fatto di ciottoli di memorie e ricordi di chi in qualche modo è stato protagonista, in un modo o nell’altro, dello sviluppo di Riccione. La prima intervista scelta da F.A. èdedicata a Lazzaro Righetti, tra i personaggi di Riccione degli anni ‘80.
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
8
Tra le 55 testimonianze raccolte da "Quella volta a Riccione", Famija Arciunesa vuole incominciare con Lazzaro Righetti. Classe '69, cresce nella zona tra la statale ed il parco: il ghetto del Rio. Porta il nome del nonno paterno, Lazzaro detto “Sarbela”. “A Riccione se non ti "appiccicano" un soprannome non sei un vero riccionese”. Oggi è titolare di un’area di servizio a Rimini ma a Riccione se dici Lazzaro, dici Savioli e divertimento. Partiamo da Lazzaro adolescente. “Spesso più che frequentare la scuola di ragioneria a Morciano andavo al bar Centrale tra videogiochi e biliardo. I miei non erano certo contenti della mia performance scolastica così in estate decisi di prendere la bicicletta cercando un lavoro andando su e giù sul lungomare per chiedere se avessero bisogno di un aiutante, arrivai nei pressi della zona 99 al Bar Nadi di Settimio Francini, erano gli anni '80”. La classica stagione da 12 ore al giorno, per tre mesi: cento giorni di fuoco, senza mai conoscere tregua. Il peso del lavoro era relativo, non solo per Lazzaro ma per tutti perché a fine mese la soddisfazione di poter dire a se stessi: - "Ora sì che mi sento grande!" - ci si sentiva liberi ed indipendenti a neanche 17 anni. Lazzaro però decide di iscriversi nuovamente a scuola e sceglie l'alberghiero. “Dopo solo un anno venni scelto a far parte dello staff del mitico Hotel Savioli. Iniziai a lavorare adattandomi a far un pò di tutto e presto mi notò il sig. Bepi, uomo tutto d'un pezzo, dalla postura sempre eretta, testa alta
ed autorevolezza mi metteva soggezione. Sei riuscito a metterti in luce? “In verità all'inizio non in positivo, per me ragazzino fu quasi un dramma. Praticamente venni “bollato” dopo aver fatto sparire un profiterole da condividere con i colleghi nello spogliatoio. Ma arrivò presto il riscatto.
Entrai nelle simpatie del sig. Bepi che mi propose di andare a lavorare al bar della discoteca del Savioli”. Per te fu la svolta professionale? “Si, incontrai il mio primo maestro Pasquale Brait, detto barman Babà, per me fu un'ottima palestra ed imparai il mestiere. Il Savioli era un sogno, un proscenio dove riuscivo ad esprimermi al meglio. Finita l'estate si aprì la possibilità di lavorare al Savioli la domenica pomeriggio. Il locale doveva però essere in qualche modo lanciato. E cosa successe? “Giorgio Ara, marito di Roberta Savioli, propose a me e ai miei amici di sempre di promuovere il locale dandoci mille lire per ogni ingresso in disco. Non mi sembrava vero. All'inaugurazione entrarono 800 persone, un grande successo di pubblico e per noi giovanissimi
Nel bel mezzo di un blackout, per accontentare un cliente francese che aveva fatto richiesta di quattro caffè, di mia iniziativa feci una volata al bar vicino.
anche economico da dividere in quattro”. L'esperienza durò un mese ma Lazzaro, oltre che barista ed icona del “Savio”, conquistò un primato:
9
cliente doveva essere protetto e considerato come il "padrone”. Il Savioli dancing raccoglieva tutte le generazioni, era davvero un luogo magico”. Fondamentale la figura signorile di Bepi Savioli, austero ed al tempo stesso umano, come nella dedica scritta di suo pugno sul libro lui dedicato: "A Lazzaro Righetti”. È fra i tanti collaboratori che il Savioli ha adottato. Elemento di ottima qualità, si rende simpatico alla scelta clientela”. Gioco, partita, incontro.
Come eravamo...
Angolo
"Lavaporisec " di Elvira Ricci, prima in p.le Ceccarini,attuale Mama Burger, poi in Viale Virgilio 24, ora agenzia immobiliare. Foto: Giorgio Sapucci
Invia le tue foto storiche a redazione@famijarciunesa.org
della
Poesia
Il concorso nazionale biennale di poesia nei dialetti d’Italia “Giordano Mazzavillani”, poeta di Ravenna, prima edizione – 2019-2020 in collaborazione con il Comune di Ravenna – Ass. alla Cultura e la Presidenza naz. Capit e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, ha visto vincitrici, per quanto riguarda la sezione inediti, tre poesie del poeta riccionese Francesco Gabellini. Qui di seguito proponiamo uno dei tre testi risultati vincitori, complimentandoci con l’autore.
PASÀG
Si tu pì g-lèd te let è fnès l’instèda. Te quèdre dla fnèstra in mèr è lèmpa, ad sora, vèrs Ravèna. Quatre guc-lòn rèd i sòna sora la tetoia. Us sfoga ilà o è vèn in tèra? Ch’u n facia è mat cumè ch’l’à fat ch’èltr’an. L’udor ad marsiglia ti lanzul, ta m strègn la mèna, chèlda com’un sol. E a stam ichè, drèinta sta tregua.
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
essere diventato uno dei primi PR della Riviera, probabilmente a sua insaputa. Ma il suo amore era il bar e l'atmosfera del Savioli con Roberta, la figlia di Bepi, quasi una mamma per tutto il giovane staff. “L’organizzazione generale del Savioli era perfetta: il personale e i clienti erano in sinergia perché così voleva Bepi. Quella formidabile famiglia ha contribuito a far brillare Riccione grazie ad una ricezione d'eccellenza in cui il
Passaggi / Con i tuoi piedi gelati nel letto finisce l’estate. / Nel quadro della finestra lampeggia in mare, / da nord, verso Ravenna. / Quattro goccioloni radi / suonano sulla tettoia. / Si sfoga là o viene in terra? / Che non esageri, come l’anno scorso. / L’odore di marsiglia tra i lenzuoli, / mi stringi la mano, calda come un sole. / E stiamo qui, / dentro questa tregua.
Garage Muccioli di Muccioli Ivan-Stefano & C.
Spazio VERDE Riccione
Potature con cestello Alberi ad alto fusto Progettazione, realizzazione, manutenzione di Giardini pubblici e privati. Trinciatura Campi, Staccionate in legno. Impianti d’irrigazione.
PROFESSIONISTI DEL GIARDINAGGIO
PREVENTIVI GRATUITI
Riccione - via Ragusa 2 tel. 338 3769801 (Maurizio) - 328 8910939
www.spazioverdericcione.it - info@spazioverdericcione.it
VENDITA E ASSISTENZA MULTIMARCHE CENTRO REVISIONI
CONC. MOTORIZZAZIONE N° 0025 DEL 16/10/03
Il Garage Muccioli dispone di un nutrito parco di automobili, autoveicoli commerciali e fuoristrada, sia con la formula del nuovo che dell'usato, di qualità garantita.
RICCIONE - Via Adriatica 179 Tel/Fax 0541 610764 garagemuccioli@gmail.com
RICCIONESI NEL MONDO
RUBRICA
di Francesco Cesarini
10
Angelo Totaro brinda dal Giappone alla sua Riccione
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
Da 20 anni enologo: dalle cantine di S. Patrignano alle vigne dell’isola di Hokkaido. La storia di un liceale riccionese. Innanzitutto la prima domanda che si fa a Riccione. Di chi sei figlio? “Siamo stati adottati da Riccione nei primi anni ’80 dopo esserci trasferiti da Cattolica. La mia è una famiglia, diciamo ristretta, solo io e mia madre, Antonella Ranalli insegnante ma all’epoca si chiamava “maestra”, delle scuole elementari Fontanelle”. Se pensi ai tuoi 15-20 anni a Riccione qual è la prima cosa che ti viene in mente? “Il Liceo Alessandro Volta, la pizzeria Reddy, la sala giochi Happy Days, la paninoteca POP, il pub Savioli, il BOMBO. Sembra un’adolescenza incentrata sul cibo ma in realtà erano i nostri luoghi di incontro e aggregazione, era lì che passavamo le nostre giornate insieme agli amici, erano i nostri social network”. Da quanto tempo vivi lontano da Riccione? Dove vivi? Di che cosa ti occupi? “Con mia moglie ed i miei figli abbiamo una casa in campagna a Montefiore Conca ma mia madre e tanti miei ricordi sono ancorati alla Perla verde. Per lavoro ho girato e giro un po’ tutto il mondo. Sono enologo, faccio questo mestiere oramai da oltre 20anni, negli ultimi 11 sono stato enologo nella cantina di San Patrignano. Oggi vivo in Giappone, ormai da un anno, precisamente sull’isola di Hokkaido. Seguo e curo una magnifica realtà, la Camel Farm Winery, nata solo tre anni fa, vocata alla produzione di vini alta qualità destinati, per ora, al mercato interno ed in futuro anche all’esportazione. Da 12 anni lavoro al fianco del grande enologo Riccardo Cotarella”. Com’è nata la passione per il vino? “A Bologna durante gli anni dell’Università, studiavo filosofia ed ogni tanto frequentavo l’Antica Drogheria Calzolari, in via Petroni dove mi si è aperto un mondo fatto di colori, aromi e sapori. Nel 1997 ho aperto un’enoteca, la Belfiore enoteca a Montefiore Conca, poi mi sono iscritto all’università al corso di Enologia e Vi-
ticoltura per capire meglio, volevo saperne di più. Decisi di abbandonare l’enoteca e mettermi nuovamente in gioco per fare il winemaker ed oggi sono fiero della scelta fatta”. Il vino e i giapponesi, un binomio insolito. “I giapponesi capiscono quanto grande sia il gap di tradizioni e cultura rispetto al vecchio continente e per questo hanno un approccio educato ed estremamente rispettoso, dimostrazione ne è, che per un progetto importante come quello di Camel Farm, abbiano cercato un enologo italiano. Sono amanti dei vini morbidi e tendenzialmente dolci, si sposano meglio con i piatti asiatici”. Com’è vivere in Giappone? E’ complicato per un riccionese? “Per alcuni versi è fantastico, i servizi sono ineccepibili. Ho aperto i contratti acqua, luce e gas, con tre differenti compagnie, in 15 minuti con addebito su carta di credito. Il servizio postale lavora 7 giorni su 7 e tramite app, puoi richiedere la consegna nel giorno e ora più comodi in base alle tue esigenze lavorative. Il servizio pubblico, Bus e treni, fanno parte della vita quotidiana del cittadino, se non è indispensabile, l’automobile non si tocca! I miei amici di Tokyo non usano o addirittura non hanno l’automobile, non serve. Le difficoltà nascono per il nostro modo di essere. Siamo aperti e disponibili verso gli altri, sempre pronti a far sentire a proprio agio chi è con noi, per me è fantastico ma a volte mette in imbarazzo le persone, qui soprattutto. Il giapponese è tendenzialmente timido ed introverso, non vi è contatto fisico, nessuna stretta di mano, solo inchini”. La cosa piu’ importante che hai imparato lavorando all’estero? “Ho capito che siamo noi italiani ad essere i primi detrattori di noi stessi, nel mondo rappresentiamo la bellezza, la cultura, dall’arte in tavola e questo ci viene riconosciuto! Io ricevo complimenti continui sul nostro paese e sul nostro popolo ogni giorno”.
Polleria Macelleria
carne equina Riccione Viale Ruffini 15 - Tel./Fax 0541 690412 macelleriavanni@libero.it
Prenota la tua diagnosi dei rischi “FUTURO SENZA SORPRESE” su:
www.zaghinifuturoprotetto.it
All’estero è complicato far capire da quale parte d’Italia vieni? Che strategia utilizzi? “Ti rispondo con Nigiyaka! Nigiyaka è un aggettivo con un’ accezione molto ampia e positiva, vuol dire affollato, prospero, vivace, allegro, ecco in alcuni libri di testo di lingua italiana per giapponesi, si utilizza la riviera romagnola, proprio Riccione e Rimini, per tradurre in modo figurato Nigiyaka. Qui in molti studiano l’italiano, l’inglese è parlato pochissimo. Per far capire dove vivo mi basta parlare della nostra cucina, della vicinanza con Bologna o con Venezia, Alberta Ferretti, Ducati, Ferrari, Lamborghini, Maserati”. La prima cosa che fai quando torni a Riccione? “Salgo in macchina, metto la musica adatta e percorro la stesso tragitto che facevo da diciottenne, Viale Ceccarini monte e via de dei Mille sino a Spontricciolo, per poi tornare indietro sul lungomare sino a misano e tornare nuovamente attraverso Viale Gramsci”. Quali sono i ricordi più belli che ti porti dentro legati alla tua città? “Ricordo con felicità l’epoca giovanile prima dell’Università, le giornate di “puffi a scuola”, quando compravamo le paste al bombo e trascorrevamo le mattine al parco a fantasticare sul nostro futuro. I concerti con la nostra band di quegli anni “i Strozzapreti” e quelli dei grandi “Blasfemi”. Le serate passate in spiaggia con le prime storie d’amore. Il profumo del pane appena sfornato la mattina presto, passando in motorino attraverso Riccione paese”. Guardando Riccione da lontano, cosa ti piace e cosa no ti piace della Perla verde? “Ho un figlio di 18 anni e uno di 14, che vivono e amano Riccione. Oggi si organizzano concerti e avvenimenti che una volta non c’erano e questo mi fa molto piacere, sapere i miei figli che si divertono a “chilometro zero”. Anche mia madre e tanti miei amici vivono esperienze splendide, poesie e musica all’alba in spiaggia per esempio. Dall’altra parte vedo un turista non solo maleducato ma ineducato al rispetto del luogo e delle persone che lo ospitano. Come tanti miei coetanei, durante le estati facevo la stagione, e lavoravo in un albergo, e quei turisti lì amavano riccione”.
11
Tolti i familiari, se avessi il credito sufficiente per chiamare solo tre persone a Riccione, chi chiameresti? “Chiamerei certamente Cinzia Garoia, in qualunque città del mondo potrebbe consigliarmi posto più giusto dove fare un aperitivo o i suggerimenti per una bella mostra da vedere. Caso, Riccardo Casilli, per sapere se è a casa. Tra Shangai, Tokyo e Riccione ci rincorriamo ma non riusciamo mai ad incontrarci. Chiamerei uno dei “miei” ragazzi di Sanpa, uno dei tanti che si è fermato a vivere a Riccione per lavorare e per ricostruirsi una vita. Perché la nostra città, cosa non scontata, è un posto giusto per chi vuole riconquistare la fiducia in se stesso, riprendere la propria vita in mano dimostrando quanto vale, lavorativamente e umanamente. Sono tanti gli imprenditori riccionesi che assumono i ragazzi che hanno terminato il percorso a San Patrignano, dando loro un importantissima opportunità”.
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
RICCIONESI NEL MONDO
CINEMa
CinePalace. Giometti: “Si riparte con tantissimi eventi”
12
Nuovi film, cinema d’autore, dirette con la grande opera, concerti e musei. Giometti: “Con il Covid nelle multisale a Riccione saldo negativo di circa 500mila euro”. di Nives Concolino
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
La pandemia ha inferto un duro colpo, ma con audacia il CinePalace di Riccione si è rimesso in moto il 2 settembre, dopo sei mesi di blackout. Massimiliano Giometti e la sua famiglia continuano a scommettere sulla loro attività, annuncia le news dei prossimi mesi, un’intensa programmazione che dalle nuove pellicole e dal cinema d’autore spazia fino alla musica operistica in diretta, ai grandi concerti e alle visite virtuali nei musei. Con coraggio intanto vengono raddoppiate le sale in altre città. Una difficile ripartenza? “Abbiamo aperto proiettando in diretta l’inaugurazione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Fino al 30 settembre abbiamo poi dato seguito (ogni giorno con un film diverso), alla rassegna Cinema in Giardino, che tra luglio e agosto ha animato l’arena di viale Lazio. Per il resto sono stati riproposti nuovi film”. Com’è andata “Cinema in Giardino” di Viale lazio? “Secondo un primo bilancio ha registrato circa un terzo delle presenze dello scorso anno per vari motivi: il più importante è che durante il lockdown i bambini avevano già visto tutti i cartoni animati disponibili, c’era poi forse il timore degli assembramenti”. Ma il cinema è sicuro? “Sicurissimo. Siamo obbligati a fare interventi di pulizia e manutenzione agli impianti dell’aria termo-ventilata, abbiamo un registro ad hoc dove annotiamo tutto mensilmente. Non possiamo che essere ligi, altrimenti rischiamo la chiusura”. I posti sono contingentati? “Con le poltrone che abbiamo, possiamo usarne una si e una no, garantendo oltre un metro da bocca a bocca. A Riccione abbiamo 1.100 posti disponibili, ne possiamo usare una metà. Altro elemento importante è il sistema computerizzato di posizionamento dei posti in sala, già predisposto”.
Ottica Francolini Riccione
OTTICA FRANCOLINI RICCIONE PAESE
338 8155166
Che programma ha il CinePalace? “Le major hanno scaglionato l’uscita dei film per cui diamo più spazio al cinema indipendente, di qualità, che ho sempre considerato, soprattutto al CinePalace, andando controcorrente. Continueremo ad avere ospiti, tra i prossimi Massimiliano Bruno e il cast del film girato con Tognazzi che sarà lanciato in novembre”. E poi? “Proporremo degli eventi, come abbiamo fatto il 12 settembre con la Rainbow per la presentazione in anteprima della nuova serie televisiva di 44 gatti. Covid permettendo, daremo seguito a Cinema in diretta, nuova stagione della Royal Opera House, a La grande arte, ai concerti e alla rassegna Cinema d’autore sempre con ospiti, registi, attori e produttori e apericena, serate evento, per intenderci”. Tornerà Cinedonna? “Quest’anno, cadendo in giugno, per via del coronavirus è saltato, come pure Cinè (si voleva mettere in campo Cine@Max col suo ambizioso progetto, che però a Riccione non è stato accolto). Nel 2021 intendo però dare seguito a Cine@Donna con una reunion di tutte le ospiti che hanno partecipato alle quattro precedenti edizioni”. Quanto ha inciso la chiusura sulle casse? “Solo a Riccione hanno sottratto circa 500mila euro, sui cinque milioni complessivi, registrati in tutte le sei multisala”. Con coraggio ora raddoppiate le sale? “Tra Romagna e Marche siamo tornati a gestire dodici multisala. Oltre al CinePalace di Riccione, a Le Befane di Rimini, all’Omnia Center di Prato, al Metropolis di Pesaro e alle multiplex di Matelica e di Tolentino, con la scadenza di contratto con l’Uci, abbiamo ripreso una seconda multisala a Pesaro con sei schermi e quelle di Fano, Senigallia, Jesi, Ancona e Porto Sant’Elpidio. Con la società che le gestiva abbiamo stipulato un contratto in base al quale abbiamo acquisito i 44 proiettori per altrettanti schermi e in cambio abbiamo assunto i loro 38 dipendenti che altrimenti rischiavano il licenziamento”.
MAnGIAREBEnE
Dove
mangiano i Riccionesi!
Ristorante Cavalluccio Marino
Ristorante Canasta
RICCIONE - P.le Del Porto 3 - Tel 0541 693128 ristorantecavallucciomarino.com
RICCIONE - Viale Ceccarini 84 - Tel 0541 692306 canastariccione.com
Sulla piccola darsena del porto di Riccione il Cavalluccio Marino vanta fin dal 1949 la continuità della gestione sotto la guida della famiglia Tosi che negli anni ha rinnovato i locali mantenendo sempre alta la qualità della cucina e valorizzando appieno la freschezza delle materie prime. Il menu è un elogio ai profumi e ai sapori del Mediterraneo: antipasti di crudità e ostriche anticipano primi piatti e raffinati secondi, tra tutti, il gran fritto reale e la grigliata con scampi e grilli d’acquario. Ampia e ricercata la carta dei vini.
In Viale Ceccarini lo storico Canasta di Geo Ottaviani e dei figli Vanessa ed Alessandro propone piatti della tradizione romagnola con materie prime altamente selezionate e proposte stagionali. Il pescato è sempre freschissimo, selezionato personalmente dallo chef. Da provare la vera pizza gourmet con prodotti 100% italiani di qualità e biologici: pomodoro San Marzano biologico, mozzarella fior di latte, bufala e burrata, farine macinate a pietra con germe di grano pressato a freddo. Gli impasti, grazie ad una lunga lievitazione naturale, risultano altamente digeribili e leggeri.
Specialità Marinare-Pizzeria
Ristorante Alba da Graziano e Tiziano Pizzeria-Birreria
RICCIONE - Viale Dante 299/C Tel. 0541 647986
Se si fa a pezzi per renderti felice, vuol dire che è una pizza! E la nostra al metro è unica. Morbida, fragrante e gustosa: da farcire in compagnia, divertendosi nel provare tutti gli ingredienti del territorio. Una tavolozza di gusti accompagnati da birre sempre fresche, il tutto servito in un ambiente accogliente e familiare.
Specialità Pesce-Pizzeria
Ristorante Cristallo da Giorgio Specialità Pesce-Pizzeria
RICCIONE - Viale Dante 36 - Tel 0541 605404 ristorantecristallo.it
Il Ristorante Cristallo, situato nel cuore di Riccione è a due passi dal Palacongressi. Gestito da Giorgio e la sua famiglia dal 1987. Specialità di pesce con piatti della tradizione romagnola. Da provare le paste fatta in casa e le pizze con farine integrali e al kamut. Cucina e pizze per ciliaci. Aperto tutto l’anno.
sOLIDarIETÀ
Pandemia: il virus della musica accende cori e band
14
La pandemia accende i cori on-line. I volti di oltre cento coristi e musicisti collegati via internet per cantare e suonare insieme, nonostante il lockdown. di Nives Concolino
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
Cori e band musicali di Riccione non hanno interrotto l’attività neppure in pieno lockdown. Accomunati da una forte passione per il canto e per la musica da remoto con montaggi multipli hanno prodotto canzoni e video lanciati sui social in rete. C’è chi per le feste nazionali ha rispolverato i classici di De Gregori e di Guccini, chi ha cantato Jesus Christ Superstar in occasione del cinquantesimo anniversario dell’opera rock scritta da Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, ma anche chi canta per la pace e chi per far sentire la vicinanza al parroco colpito da coronavirus. Un universo musicale variegato che ha portato una boccata di ossigeno nei giorni più neri. DOCTOR B SOCIAL CLUB Fantasiosi i video dei musicisti riuniti dall’architetto Daniele Fabbri - Doctor B – Social Club, come altri clip pubblicati in “Adesso Musica”, rassegna musicale online senza confini sulla pagina Facebook “Comitato Ventena”. L’ultimo, prodotto per la Festa della Repubblica, è “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori. Il 25 aprile era stato preceduto da “Bella ciao” con un ospite inconsapevole: Francesco Guccini (nella foto a sx), inserito nel video con la sua recente versione del popolare brano. “Nel video, a sua insaputa -racconta Fabbri– abbiamo inserito la “finestra” del cantautore emiliano che aveva cantato a cappella questo brano. Il nostro è stato poi inviato al suo fan club. Il primo maggio abbiamo registrato un mix di tre brani, dedicato a Luis Sepulveda degli Inti-Illimani, scomparso il 16 aprile, e di seguito la “Canzone del maggio” di Fabrizio
De Andrè. Il tutto è stato registrato con le basi di noi musicisti del Doctor B- Social Club compreso il compositore Manlio Santini, Alfredo Ferrucci e Gigi Silvori, ai quali si sono aggiunti altri amici che cantano e suonano”.
SATIBÌ SINGERS Il virus musicale che echeggia da YouTube a Facebook, passando per Instagram e Streaming ha contagiato anche il coro gospel SATiBì Singers, una quarantina di componenti tra i quali il direttore Enrico Cenci (piano), Fabio Balducci (basso eletrico e fonico), Fabio Sarti (Keyboard) e Mauro Mussoni (Cajon). Omaggia ”Jesus Christ Superstar”, a mezzo secolo dall’uscita dell’album , poi diventato musical.
Nato su idea di Giulia Cenci e curato da Elisabetta Papini, il video propone un midley realizzato da sedici soprani, dodici contralti quattro tenori e altrettanti bassi, coordinati dal maestro Enrico Cenci, che lo aveva già inserito nel repertorio dei concerti live, tenuti anche fuori regione. Ora è pubblicato su: www.facebook.com/satibisingers/ e su www.instagram. com/satibi.sing”.
Coro San Lorenzo E’ un’invocazione alla pace il video realizzato dal coro riccionese di San Lorenzo, diretto dal maestro Danilo Concordia. Si tratta della rielaborazione di “Accendi la pace” di Uelmen (Gen Verde). Una quindicina i coristi che hanno cantato singolarmente da casa, accompagnati da Concordia, (chitarra), e da Gianmarco Cavalli (tastiera e voce), Matteo Lepri (percussioni) e Andrea Lucchi (basso). “Ci siamo ritrovati per il piacere di cantare di nuovo insieme all’insegna della pace e della speranza – premette il maestro -. Abbiamo dedicato il corto, ora su https:// youtu.be/zdR6WVfHRo0, a coloro che ogni giorno operano per il bene degli altri”.
Parrocchia San Martino Tra i video prodotti dai cori parrocchiali spicca quello di San Martino che riprende il Salmo 8. Lanciato su iniziativa del coordinatore Claudio Ugolini, ha riunito scout, ragazzi degli oratori e coristi che hanno cantato per far sentire la loro vicinanza al parroco don Alessio Alasia nei giorni in cui si trovava in Terapia
t
intensiva col coronavirus. La canzone era stata musicata anni fa dal polistrumentista Daniele Serafini. Le voci di Fontanelle Non è mancato il coro della Stella Maris, che virtualmente ha registrato una delle canzoni del suo classico repertorio.
TERMOIDRAULICA r RICCIONESE Riscaldamento - Condizionamento - Idrico Sanitario - Gas - Antincendio RISCALDAMENTO • CONDIZIONAMENTO • IDRICO SANITARIO Trattamento Acqua - Irrigazione - Aspirazione - Arredo Bagno GAS • ANTINCENDIO • TRATTAMENTO ACQUA Energie Alternative - Manutenzioni - Pronto Intervento IRRIGAZIONE • ASPIRAZIONE • ARREDO BAGNO ENERGIE ALTERNATIVE • PRONTO INTERVENTO VIA SAN LEO 37 / RICCIONE• MANUTENZIONI / TEL. 0541 694000 / termoriccionese@gmail.com
Via San Leo, 37 • Riccione • 0541694000
NOTIZIE
Don Davide: “Porto con me i volti di tutte le persone incontrate”
16
Don Davide Arcangeli ha lasciato la parrocchia per entrare nei Gesuiti a Genova. “Ricorderò la passione educativa di tanti adulti e giovani per i più piccoli”.
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
di Nives Concolino
E’ un’idea che aveva in cuore fin dagli anni del seminario, ora la decisione di darle compimento. Don Davide Arcangeli (classe 1979), vicario parrocchiale di San Lorenzo di Riccione, nonché direttore dell’Apostolato Biblico Diocesano e docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini-San Marino, a dieci anni dall’ordinazione sacerdotale ha lasciato ogni incarico per trasferirsi a Genova al Noviziato della Compagnia di Gesù. Una scelta importante e coraggiosa che, se da un lato ha generato gioia, d’altro canto ha rattristato i parrocchiani. Don Davide infatti era un importante punto di riferimento soprattutto per i ragazzi, molto apprezzato per il suo essere socievole e vicino alla gente e per la sua spiritualità. Il parroco, don Agostino Giungi, alla guida di circa 7000 anime e tre chiese, rimasto solo, per la pastorale giovanile conta sulla collaborazione della zona pastorale AlbaMater, ma anche i parrocchiani dovranno rimboccarsi ulteriormente le maniche, perché i sacerdoti in diocesi sono sempre meno numerosi. Com’è stata accolta la sua scelta in Diocesi? “Il vescovo Lambiasi ha seguito il mio discernimento e ha accolto questa decisione, dandomi la sua benedizione. Così per il 4 ottobre ho fissato il mio trasferimento a Genova”. Com’è giunto a questa decisione? “Il tutto è partito da intuizioni ed esperienze che ho cominciato a fare dodici anni fa nel mese ignaziano, con una straordinaria e prolungata esperienza di preghiera e silenzio. Nel 2010, diventato prete, sono stato chiamato a prestare servizio a San Lorenzo, mis-
sione svolta con la convinzione di poter vivere la spiritualità ignaziana in parrocchia e nei servizi diocesani, finche negli ultimi tempi le esperienze fatte nelle realtà apostoliche della Compagnia di Gesù, a Scampia, a Catania e a Bologna, mi hanno convinto a fare questo passo”. San Lorenzo cosa le dato? “La parrocchia mi ha fatto maturare molto come uomo e come prete. Ho accompagnato tanti ragazzi nella loro crescita, dal catechismo alla maggiore età con uscite, convivenze, campeggi, un paio di missioni in Africa e cammini ordinari nei gruppi. Una ricca e positiva esperienza”. Che ha incluso i ragazzi de muretto! “Intercettarli in piazza e cogliere la loro risposta positiva ai nostri inviti, è stato davvero bello. Ritengo che nulla, né alcool, né droga, né disastri familiari, né bullismo possano davvero nuocere ai ragazzi, se trovano qualcuno che ripone fiducia in loro”. Con i giovani sanlorenzini quest’estate ha fatto una singolare esperienza… “Siamo stati in Puglia tra Tricase, Molfetta e Alessano, sulle orme di don Tonino Bello. Abbiamo visitato i luoghi nei quali il noto vescovo ha esercitato il suo ministero e le testimonianze di quanti l’hanno conosciuto, Un’occasione per riflettere sulla possibilità di dare la propria vita per valori sacri e importanti come verità, fede, per gli altri e per i poveri”. Nel salutarla, i parrocchiani, oltre a donarle un set per celebrare messa ovunque si trovi, hanno avviato una raccolta fondi per lei, ma quei soldi andranno altrove? “Ho ritenuto opportuno devolvere quel danaro a una parrocchia di Beirut, dove diverse famiglie il 4 agosto sono state colpite dalla devastante esplosione (che ha causato oltre 200 morti e 7000 feriti). Saranno recapitati tramite suor Abir Hanna, agostiniana di Pennabilli, a contatto diretto con la parrocchia”. Cosa porterà con se dell’esperienza riccionese? “Soprattutto i volti di tante persone che ho accompagnato nel loro cammino, poi la passione educativa di tanti adulti e giovani che si spendono per i più piccoli, nonché la rete positiva creata con gli altri sacerdoti di Riccione e col Comune per i ragazzi. Così pure le tante relazioni di stima e collaborazione nate nel tempo, che continueranno nell’amicizia e nella preghiera reciproca”.
GARA NZIE PER IL VIVER E DIN AMIC O
AGENZIA SERVIZI ASSICURATIVI SPAZIO E ORGANIZZAZIONE EVENTI FORMAZIONE
Assicurazione GENTLEMEN RIDERS*
Abbiamo deciso di valorizzare il tuo bonus malus anche se provieni da una tariffa fissa, senza penalizzare chi inizia per la prima volta a cavalcare un sogno. Richiedi subito il tuo preventivo! *Condizioni valide per Riders possessori di moto tipo “custom” (quali ad esempio: Victory, Headbanger, Indian, Royal Enfield, Triumph, etc...)
Riccione Paese Viale Lazio 25 T. 0541 690602 F. 0541 691172 AssiChat 328 9844497
Assistenza domiciliare anziani, malati e diversamente abili
Offriamo servizi di: Veglie notturne, Badanti, Oss, Infermieri, Psicologi, Fisioterapisti
“NUOVO SERVIZIO DI PET THERAPY” (ANCHE INDVIDUALE)
www.assiamica.com assiamica@gmail.com
RICCIONE - Via Emilia, 82/84 - T. 0541 080364 www.fadariccione.it - fadariccione@gmail.com
NOTIZIE
Don Franco: “I giovani hanno bisogno di ascolto”
17
Riccione ripopolata dai giovani, non sempre facili da gestire. I giovani oggi non riconoscono l’autorità del vestito, ma dal comportamento. Prima dei maestri cercano testimoni.
Una Riccione estiva strapiena di giovani, così tanti non se ne vedevano da anni. Ragazzi allegri, desiderosi di divertirsi, ma in alcuni casi pure scoraggiati, incerti e arrabbiati e, anche se in casi isolati, protagonisti di episodi di cronaca nera. Ma recupero e dialogo sono possibili. Ne parla don Franco Mastrolonardo, ideatore e fondatore del Punto Giovane di Riccione, quest’estate sceso in strada di notte a cogliere il loro bisogno estremo di ascolto. Tanti giovani, una vera sorpresa? “In effetti non vedevo tanti giovani dai primi anni in cui approdai come parroco al mare. Ricordo che mi interrogavo spesso sul come incontrare quei ragazzi da prete. Pareva però una sfida sproporzionata. Ma lo Spirito poi ci ha suggerito l’evangelizzazione di spiaggia che ha portato tanti frutti tra i ragazzi arrivati a Riccione da tutta Italia, ma pure nelle nostre comunità”. Quest’estate, però c’è stata qualche difficoltà nel gestirli? “I problemi di ordine pubblico non sono stati pochi. Ma, forse ce ne siamo dimenticati, anche quindici anni fa succedevano risse e tafferugli tra gruppi identitari di diverse città”. Il lockdown ha inciso ulteriormente? “Quello del lockdown è stato tempo di grande prova. Ma il passaggio più difficile è stato varcare la soglia ed entrare nel mondo inesplorato del post covid dalle mille incertezze. Quest’ansia che tuttora ci pervade e ci paralizza è sorgente di conflitti e aggressività. Dovremmo ritornare a quelle parole di Gesù: non preoccupatevi per il domani, fidatevi del Padre!”. Quest’estate alcuni episodi di cronaca nera hanno orientato giudizi negativi nei confronti dei giovani... “Che l’ansia sia più contagiosa e aggressiva del covid è certo. Ma trovare il capro espiatorio nei ragazzi non mi pare corretto e neppure etichettarli in buoni e cattivi. Non esistono ragazzi solo cattivi e ragazzi solo buoni. Spetta all’educatore di turno tirar fuori il bene che c’è in ciascuno e non confermare l’etichetta di malvagio a chi sbaglia”. Esistono possibilità fattive di dialogo rispetto al popolo della notte? “Qui c’è da rimpiangere l’evangelizzazione di spiaggia. Credo sia una delle poche esperienze capaci di raggiungere questi giovani, perché entra nel loro habitat: la notte! Quest’estate alla Mater Admirabilis abbiamo avuto molto a che fare con la “confusione”
notturna dei ragazzi. Tante volte don Valerio, che ogni giorno si sveglia prestissimo, ha dovuto metter mano al disordine tra bottiglie rotte e conati di vomito. Ma non siamo mai entrati in conflitto con quei ragazzi. Personalmente ho deciso di trascorrere una notte intera con loro”. E cos’è successo? “Sono stato anzitutto accolto. Quei ragazzi avevano bisogno di qualcuno che li ascoltasse. Uno mi ha addirittura confidato che faceva lo spacciatore di “paglia” come la chiamano loro. Me lo ha confessato dopo un dialogo di un’ora, durante il quale mi ha raccontato del conflitto con i suoi, della fede di sua nonna e della scuola dove si è sentito per anni un reietto. Alla fine gli ho detto: ti stimo mol-
to, ma devi smettere di spacciare.... e lui mi ha risposto filosoficamente: don, lo spaccio è solo questione spazio temporale! tra cinque anni potrò farlo legalmente con partita iva. Allora gli ho risposto: “tu vivi in questo tempo e in questo spazio....ora è illegale”. Mi ha sorriso e mi ha detto: hai ragione. Mia nonna di Firenze mi dice sempre: “dove ci sono le regole nascono i frati” …non l’avevo mai sentito questo proverbio ma ho colto che aveva capito”. Come dovrebbero intervenire le istituzioni? “Innanzitutto devono testimoniare coerenza. I giovani oggi non riconoscono l’autorità dal vestito, ma dal comportamento. Prima dei maestri cercano testimoni. In secondo luogo le istituzioni devono collaborare tra loro. La scuola deve fungere da perno educativo. Sulla scuola dobbiamo giocare ogni energia possibile”. Ma la Chiesa che ruolo ha nei confronti dei giovani?” “Ha il compito di annunciare Colui che dà senso alla vita di un giovane: Gesù. Per questo motivo le parrocchie, gli oratori devono essere case aperte per tutti i giovani e non solo per alcuni. Non si può dare l’idea che qualcuno sia degno di Gesù e altri no: questa è una visione antievangelica. Con la libertà di lasciarli andare e aspettarli con pazienza come ha fatto il Padre misericordioso nei confronti del figliol prodigo”.
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
di Nives Concolino
Con i nonni di Riccione in soggiorno a Malé, il Sindaco Renata Tosi e il Vice Sindaco Laura Galli: “Anche questi piccoli grandi gesti restituiscono il senso di una comunità alla nostra città”
le foto più “cliccate”
Famija Arciunesa
Dancing Casa del Popolo, nel 1956 ingresso e consumazione 120 Lire. Poi negli anni a seguire si chiamò Perla Verde, Maxi Club, Punto Club, Casbah, Teatro del Mare...oggi Spazio Tondelli.
Fine anni ‘80. Fiorello ad Aquafan, un pezzo di storia.
L’ospedale Ceccarini, un pezzo della nostra storia. Venne inaugurato il 23 ottobre 1893. Voluto da Maria Boorman Ceccarini in memoria del marito Giovanni e venne donato alla cittá di Riccione assieme al Giardino d'Infanzia, garantendone la sussistenza e il funzionamento negli anni a venire. Per il 23 ottobre stiamo preparando una bella e significativa iniziativa: la consegna di un bassorilievo della scultrice Elisabetta Perchinunno.
Fine anni ‘60. Nuova Scuola “Floreale” Anna Gasperoni, Teresa Pivi, Lina Ceccarini e Lina Matteini. (Coll. Cesarina Galli dal libro “Ciao, signorina” di Maddalena Piccari.
Personaggi
Due piloti ed una sola macchina da corsa...
19
Il sogno di Roberto Casadio e Alberto Sartini: correre con una “Formula Fiat Abarth”. Una storia di silenzi e incomprensioni al “traguardo” dopo trentacinque anni. di Francesco Cesarini
so con me e, cosa ben più grave, non aveva pensato neanche lontanamente dal chiedermi un parere. Incrinando il famoso rapporto padre/figlio che in quel periodo era già precario”. Come andò poi? “Roberto corse tutto il campionato e ci restituì la Formula, più bella di quando gliela avevamo data, confidando che per l’anno successivo gli avremmo confermato “il sedile””. Fu così? “No, il campionato successivo Roberto non potè correrlo, un balordo lo travolse a pochi km da casa togliendogli la vita. Nonostante quanto fosse successo, per me fu un duro colpo. Roberto era diventato sia pur in modo trasversale uno di famiglia.,Maria, sua moglie, scrisse una fantastica ed intensa lettera a mio padre ringraziandolo, tra le altre cose, per aver permesso a Roberto di coronare un sogno”. Un ricordo ancora molto forte... “Sì, dopo circa 35 anni ho avuto il piacere di conoscerla insieme ad Alberto Galassi, che di Roberto era un caro amico. Abbiamo trascorso qualche ora ripercorrendo alcune tappe della nostra vita che il destino, attraverso un’auto da corsa, ha voluto accomunare. Oggi mi sento di ringraziare Maria per avermi dato la possibilità, abbracciandola, di togliermi quel peso che mi sono portato dentro per molti anni. Rendere omaggio a Roberto su queste pagine mi permette di sdebitarmi e in qualche modo scusarmi anche con mio padre per avergli serbato rancore per tanto tempo”.
Ci trovi a Riccione in:
Ci trovi a Riccione in:
Roberto con la mamma Maria Casadio.
Viale Dante, 80 Tel. 0541 692386 Viale Ceccarini, 200 Tel. 0541 694044
Roberto Casadio sfreccia sulla Formula Abarth.
Viale Dante, 80 Tel. 0541 692386
Ci trovi a Riccione in:
Viale Ceccarini, 200 Tel. 0541 694044 Viale Ceccarini, 200 Viale Dante, 80 Tel. 0541 692386
bper.it
Tel. 0541 694044 Alberto Galassi, Maria casadio e Alberto Sartini.
bper.it
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
Un padre, un figlio ed un bolide. Sembra la trama di un romanzo ma è invece storia vissuta, fatta di episodi, incomprensioni, silenzi ma anche valori. A raccontarcela Alberto Sartini, tutto partì da un auto “soffiata” “Si proprio così” -ricorda Alberto- “Alla guida della Formula Fiat Abarth, che inizialmente mio padre aveva comperato per me, mise Roberto Casadio”. Come mai? “Dopo una breve chiacchierata, gliela aveva affidata per il Campionato. La “mia” Formula, in men che non si dica, era salita sul carrello di un estraneo. Io e Roberto non ci conoscevamo, non mi interessava né conoscerlo né diventargli amico, anzi, sinceramente per lui nutrivo lo stesso sentimento che si può provare per il fidanzato di una ex”. Fu motivo di tensione? “La decisione di mio padre non mi era piaciuta, ma pur di non dargli soddisfazione, finsi che la cosa non mi interessasse né, tantomeno, che mi avesse infastidito, però così non era e quella ferita rimase aperta per lungo tempo”. Cosa ti passava per la testa... “Da parte di mio babbo non fu uno sgarbo nei miei confronti, ma semplicemente una decisione di carattere commerciale che però non aveva condivi-
con noi, per voi. Piazzale Igino Righetti, 5
RICCIONE PAESE T. 0541 697491
#TUSTA Per tutto il 2020 prezzi bloccati sui prodotti a marchio e prezzi ribassati e protetti su prodotti di prima necessitĂ ! Promozioni e iniziative: www.despar.it
AIACASA LA SPESA A CASA TUA
Se c'è il marchio Despar sui prodotti che stai per acquistare, rilassati: hai fatto la scelta giusta, perché Despar mette la firma (il proprio marchio) solo sui prodotti di qualità garantita e di convenienza a prova di confronto. Tutte le materie prime, le procedure di lavorazione e i criteri di confezionamento dei prodotti a marchio Despar passano infatti attraverso controlli accurati e severi. Non solo, grazie alla seria politica di contenimento dei costi, i prezzi sono sempre convenienti. Solo parole? No, i prodotti a marchio Despar (e lo stesso vale per diversi marchi esclusivi) hanno un prezzo mediamente inferiore del 20-25% rispetto agli analoghi prodotti di marca.
FAI LA TUA LISTA, NOI TE LA CONSEGNAMO GRATIS ENTRO 36 ORE www.desparriccionepaese.it
Da noi conviene! Fai una spesa superiore a 30 euro, ti scontiamo subito 5 euro alla cassa. Porta il buono con te, o vieni col giornale!
Dall'acqua minerale ai guanti per cucina, dal tonno in scatola ai wafer al cacao, dallo yogurt alla pasta fresca e ripiena: sono oltre 1000 i prodotti che compongono l'offerta Despar e che ti permettono ogni giorno di riempire il carrello della spesa senza svuotare le tasche. Portando in tavola solo prodotti genuini, buoni e sicuri. Garantisce Despar.
BUONO SCONTO
5
euro
Offerta non cumulabile, valida fino al 31 Agosto 2020.
sTOrIa
Riccione Paese: il vecchio borgo raccontato da Tentoni
22
Il libro con le famiglie, gli amici e i personaggi delle vie del Paese: Bsarèc, Pozzi, Gnagna, Don Tmas, Gioumariòun, Gvan dla Fusaia, Tony dal scherpe, Baraclèin, Ristèin ad luchin...
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
di Gianfranco Tentoni
Il corso cominciava da lì, da dove partiva la circonvallazione. Da una parte vi era Selva il marmista, dall’altra la casa dei Fabbri. Il babbo lavorava in comune, Frangiotto il figlio veniva a scuola con noi. Poi, le case popolari. Nella prima abitava la famiglia Olivieri, il babbo arrotino girava con la sua bicicletta con una mola installata sul cannone. Coi pedali faceva girare questa mola mediante un marchingegno, sempre sul cannone, per arrotare coltelli e quant’altro in tutta Riccione. Sotto casa, il figlio lavorava da meccanico di bici e motorini. Poi, i Casadei (Bsarèc). Erano in tanti, il babbo Giuseppe, la mamma Elma, la Maria, la Giuliana, Guido, Virgilio, Romano, Bruno, Sirio, Ottavio e Novaro. Questa era la famiglia dei Bsarec. E poi la casa dei Tamagnini, Nando l’imbianchino, i Pozzi e Ortensio l’infermiere. La casa seguente era abitata da una famiglia della quale non ricordo il nome, il babbo era cieco, il figlio Orfeo andava a scuola con mio fratello Mario. Poi la palazzina della Croce Rossa con il parco macchine e il magazzino, il custode era Bagli, il babbo di Giancarlo e Leandro. Nell’angolo del viale che sale verso Scacciano (Viale Abruzzi), sempre sul Corso, c’era il distributore di benzina di Federico e di fronte alla Croce Rossa, in Viale Derna, stava Morri il maestro d’ascia. La casa di Gino Galli, un signore amico dei Mordini e dei Mancini, cacciatori di pelo e di penna di grande tradizione, era di fronte al distributore. Sotto casa, aveva l’officina Bruno, meccanico di moto d’epoca, il magazzino e la vendita di carne e pollame dei Piccioni. Dopo, Cori il barbiere e il Bar Milano. Di fronte, la falegnameria di “Gnagna”, lo zio di Camillo e il forno di Virgilio Casadei. Più avanti, i laboratori dei Calza, la villa dell’ammiraglio, al di là della strada Bernabè del gas
e delle biciclette. Continuando, le casine di Don Tommaso (Don Tmas) e di Fausto (detto Coppi), la mamma era parente di mio babbo Fogliano. Più in là il forno dei “Paladèin” (ora lo gestisce mia nipote Sabrina Tentoni con il figlio) e percorrendo il borgo sulla sinistra (era il molino di Ughi), la bottega dei generi alimentari della Rosa “ad Pippèin”, il tabacchi della Faustina e la latteria “dè Scènt”. Di fronte alla bottega “dla Rosa ad Pippein” il negozio degli zaghini, vendevano granaglie, mangimi e altro per il giardinaggio. Dopo poco, prima della vecchia chiesa, il negozio di casalinghi della Speranza (era il nome della signora) e di suo marito. Passando dietro in Via Lazio e guardandomi attorno, mi sembra di rivedere quelle vecchie case. Sul lato sinistro quella di “Parèin” che aveva due cavalli e due carrozze, d’estate lavorava coi turisti alla stazione. Poi, la prima casa era quella dei “Baraclèin”, il babbo era infermiere, la mamma, la sorella e il figlio Lopez. Poco distante la casa dei “Scacin”, commercianti di pesce, i fratelli Tino e Pino, ora entrambi hanno i negozi in Corso F.lli Cervi. Nell’angolo opposto abitavano le sorelle Pozzi, la Tiziana, l’Adua e la Maria ed poi zangheri il
maniscalco il quale, subito dopo la guerra, si mise a produrre reti metalliche per i letti. Poco più in là nell’angolo del vialetto c’era la casina del direttore delle Poste, il signor Varo, e la casetta di “Gvan dla fusaia”, l’officina degli Spazzini vicino alla palazzina con gli uffici. Sul lato destro della via, di fronte, trovavi il magazzino del pesce di Mario zangheri e la stalla coi cavalli di Primo Pecci detto “Gioumariòun”, il nonno di Enzo e babbo di Sirio. A proposito di Sirio, lo zio di Enzo, di lavoro faceva 1’imbianchino. Un giorno io ed Enzo c’eravamo fermati a guardarlo mentre dipingeva una stanza. Sirio chiamò Enzo e gli disse di andare a prendere una bottiglia d’acqua alla fontana, poi rivolto a me disse “Franco! Tu devi andare a prendere in farmacia dal Dott. Cortesi 5 lire di “ombra del campanile”, che devo mettere nella tinta”. Presi le 5 lire e andai in farmacia. C’erano 4-5 persone. “Vieni Franco! Cosa vuoi?”. “Mi ha mandato Sirio, mi deve dare 5 lire di ‘ombra del campanile’”. Il dottore capì e mi disse che l’ombra doveva arrivare nel pomeriggio. Quando uscii dalla farmacia sentii dietro di me una gran risata. Dopo qualche tempo avevo capito
il perché. Sirio era un personaggio, scherzoso e simpaticissimo. Ciao Sirio! Di fronte, nel Viale Asmara, dopo la casa della Nanda, c’era la casa di Scoccia e di Skin, lo zio e il babbo di Mirco Migani, poi la casa dei Giuli “Tony dal scherpe”, ora in Piazza Unità. Dopo, la famiglia di “Bundèin” e dei “Sbròmble”. Girando a destra nel vialetto la famiglia dei Giunta con le sorelle Anna e Teresa, due ragazze molto belle, e il fratello parrucchiere. Poco più su la famiglia Arcangeli di Oreste detto “Ristèin ad luchin” e Livre con i figli Silvano, Giorgio, la figlia Anna e la mamma.
venerdì 23 ottobre
per l’anniversario dell’inaugurazione dell’Ospedale Ceccarini (1893), Famija Arciunesa consegnerà un bassorilievo realizzato e donato dall’artista elisabetta Perchinunno, a ringraziamento di tutto il personale ospedaliero per l’attività svolta contro il Covid-19.
REN-AUTO PIRACCINI GABICCE MARE: Via dell’Artigianato, 73 - Tel. 0541 614009 RIMINI: Via Italia, 24 - Tel. 0541 358811
www.renauto.it
NOTIZIE
Cambio di guardia all’Istituto Alberghiero di Riccione
24
Dopo tredici anni, il preside Giuseppe Ciampoli, classe 1958, il primo settembre è andato in pensione, al suo posto è subentrato Luciano Antonelli, già docente di Matematica e Scienze a Urbino.
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
di Nives Concolino
Un debutto non semplice per il new entry, che tuttora come altri suoi colleghi deve fare i conti con i problemi derivanti dalle norme di prevenzione al Covid-19.Il suo predecessore, diventato un’istituzione anche al di fuori del Savioli per i suoi incarichi, nel terminare la carriera scolastica ha dovuto rinunciare a due importanti ruoli: quello di delegato regionale degli Istituti alberghieri emiliano-romagnoli e quello di vicepresidente nazionale di Renaia (Rete nazionale istituti alberghieri), che di riflesso avevano dato smalto alla stessa scuola riccionese. Non a caso il personale scolastico ha espresso la sua riconoscenza con una lettera di ringraziamento nella quale si rimarca il grande impegno profuso da Ciampoli nel rivoluzionare la scuola, rendendola partecipe anche di progetti internazionali, sempre più inclusa e impegnata in grandi eventi di legalità, che tra gli ospiti hanno annoverato perfino il Ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli. “Al mio arrivo il Savioli era l’Istituto più piccolo della Provincia di Rimini – ricorda l’ormai ex preside -. Contava solo 380 studenti, tant’è che doveva essere accorpato, sorte poi toccata all’Artistico
Fellini, unito allo Scientifico Volta. Nel tentativo di rilanciarlo avevo chiesto due anni di tempo, di lì a poco abbiamo triplicato i numeri, fino ad attestarci sui mille allievi, compreso il corso serale e San Patrignano. L’azione si è poi estesa sul piano strutturale con una serie d’interventi che ci hanno permesso di aggiungere 15 aule e di passare da due a cinque sale e da tre a cinque cucine. Abbiamo raddoppiato tutto, compreso i laboratori d’informatica”. Sono stati anni di grandi battaglie, ma Ciampoli esclama: “Sono contentissimo di avere dato il mio contributo, facendo in modo che l’Alberghiero fosse conosciuto in tutta la regione, in Italia e anche all’estero, attraverso progetti internazionali che ci hanno portato fino all’Uzbekistan. In sintesi: abbiamo sdoganato il provincialismo, questo è il mio lascito”. Con un’evidente emozione, Ciampoli chiude un importante capitolo della sua vita. “Ho casa in zona, per cui almeno per ora resto qui - premette -. Come prima cosa mi concederò alcuni mesi di relax anche con alcuni viaggi per riscoprire l’Italia minore, la cultura enogastronomica, i prodotti, le tradizioni, gli aspetti religiosi, poi vedrò il da farsi, progettando nuove cose”.
Rotary Riccione Perla verde, Stefano Tomassini nuovo Presidente
di Francesco Cesarini
Dopo la pausa imposta dall’emergenza Covid-19, i soci del Rotary Riccione Perla Verde si sono incontrati nel giugno scorso nella sede del Club per il primo tradizionale “Passaggio della Campana” tra il Presidente Daniele Gusella (foto a dx) e il Presidente Incoming Stefano Tomassini. Gusella ha tracciato il bilancio dell'esperienza alla guida del giovane Club ripercorrendo le attività svolte: la donazione della autofurgone alla Consulta della Solidarietà sociale di Riccione, della poltrona elettrica per prelievi all'Ospedale Ceccarini, del contributo economico all'Associazione Onda Sonora per il concerto di giovani con disabilità e nei giorni dell'emergenza Covid-19 la consegna delle mascherine e delle visiere al personale dell'Ospedale di Riccione e Rimini. Tomassini ha tracciato il biennio 2020-2021 descrivendo l’impostazione del lavoro e dei service che saranno rivolti a sostegno del Centro di assistenza diurno socio-riabilitativo per persone autistiche “Fondazione G. Del Bianco” di San Clemente, realtà di cui ha conoscenza diretta, con la volontà di vagliare le numerose richieste pervenute dalla Fondazione da sottoporre al Consiglio direttivo per l'approvazione. Il Presidente ha puntualizzato che saranno coltivate altre iniziative per finanziare service volti sempre al territorio ed al supporto di famiglie in difficoltà.
dal 1992
RISCALDAMENTO - ARREDO BAGNO - CONDIZIONAMENTO RICCIONE
Via del Progresso 8 - Tel. 0541 602701 - Fax 0541 604253 www.fratellirighetti.it - info@fratellirighetti.it
di Nives Concolino
Mignani: una vita tra politica, musica e collezionismo
25 25
Tenace, battagliero e innamoratissimo della sua Riccione, aveva acquisito popolarità per i suoi molteplici interessi che avevano fatto di lui un personaggio di primo piano nel Partito Socialista riccionese, un intraprendente albergatore, nonché collezionista e coofondatore del Blue Note Arci Jazz Club di Riccione. Roberto Mignani, classe 1950, se n’è andato all’improvviso nella notte del 21 luglio per un problema cardiaco. Una brutta notizia che ha sconvolto tutta la città, ma soprattutto l’Abissinia, che ha sempre portato nel cuore. Poliedrico, socievole, appassionato di storia locale, era sempre alla ricerca di oggetti, documenti e quant’altro potesse contribuire a testimoniare e raccontare il passato. Sono così nate le preziose collezioni di cartoline d’epoca, immaginette sacre, etichette per valigia con il marchio degli alberghi, depliant, posacenere, penne degli hotel riccionesi, che in parte non esistono più, e altro materiale trovato nei mercatini di antiquariato ai quali partecipava anche come standista. Tutto ciò che era legato al nome di Riccione, lui lo raccoglieva. Un patrimonio che, appena possibile, su intenzione della inseparabile compagna, Marisa Chierichetti, potrebbe essere messo a disposizione del pubblico attraverso l’apertura di una fondazione a lui dedicata. E chissà che non veda la luce anche il secondo libro che Roberto intendeva pubblicare: “Bagnini e Bagnanti di Riccione”. Aveva già raccolto tutto il materiale e abbozzato il volume. Tanti progetti finché otto anni fa un inaspettato ictus ha affievolito entusiasmi ed interesse, tanto da vendere alcuni pezzi delle sue collezioni, che restano comunque imponenti. I socialisti riccionesi, a partire dagli ex assessori Luciano Tirincanti e Johnny Bezzi, ricordano Mignani come: “persona libera con lo sguardo proiettato sulle grandi cose, amante della cultura con la c maiuscola”. A proposito sottolineano: “Viaggiare con lui, condividere i suoi ragionamenti appassionati, mai banali, è stato un privilegio”. Sono diverse le iniziative e i progetti culturali che nel tempo ha portato avanti a Riccione, coinvolgendo artisti del calibro di Renzo Arbore e Tullio De Piscopo con i quali aveva stretto una grande amicizia, tuttora coltivata. Mignani che lascia anche la mamma Elsa e il fratello Renzo, noto medico nefrologo, ha lasciato un vuoto anche tra gli amici del Jazz Club che lo ricordano anche per i mostri sacri del settore portati a Riccione: “Roberto era il segretario del club, ma soprattutto l’animatore, il programmatore degli eventi. A lui va ampio merito e riconoscenza”. Grande la commozione tra gli amici dell’Abissinia, dove Mignani risiedeva e dove ha gestito l’hotel Verbena e poi costruito l’Hotel Lido Europa. Tante le persone che si sono ritrovate per l’ultimo saluto in preghiera alla Mater Admirabilis.
L’ultimo saluto a Calogero (Lilli) Filippazzo
E’ stato punto di riferimento, una vera e propria istituzione per chi frequentava il cinema. Calogero Filippazzo, “Lilli” per gli amici, storica maschera dell’Odeon e poi del Teatro Turismo, se n’è andato per sempre lo scorso 2 luglio, a 94 anni, portando via con se un tassello di storia di Riccione. Sempre elegante e gentile con le sue buone maniere, asi era conquistato la simpatia di tutte le persone che avevano avuto la fortuna di frequentarlo o semplicemente conoscerlo. Fin dal dopoguerra, quando lavorava all’Odeon di Barilari ha accompagnato in sala decine di migliaia di riccionesi, così al Cinema Teatro Turismo (gestito dai Chiadini di Bologna), dove rimase dalla costruzione al suo pensionamento. Come racconta il nipote Massimo Buscherini: “Zio Lilli, sempre sereno e cortese, uomo di compagnia era superattivo, al punto che andava ad attaccare in giro le locandine dei film con un barattolo di colla. Per un lasso di tempo ha fatto pure l’operatore, erano i tempi in cui si avvolgevano le bobine con la manovella. Per lui non c’erano feste, anzi proprio nelle grandi ricorrenze pranzava in fretta per andare ad accogliere in tempo gli spettatori in sala. D’estate ebbe anche l’occasione di conoscere Fabrizio Frizzi, ancora bambino. Suo papà Fulvio era infatti un noto distributore cinematografico, direttore commerciale dell’Euro Internetional Film e successivamente della Cineriz. A fianco di Filippazzo, c’era sempre la moglie Lucia Girolomini, che con lui ha condiviso anche il lavoro all’Arena Mare. Nel tempo ha così avuto occasione di conoscere personaggi del calibro di Gino Bramieri, Delia Scala e Pippo Baudo”.
tessuti PeR aRRedo fabbRicazione e vendita tende Riccione - C.so F.lli Cervi 109 (ang. Ruffini) - Tel/Fax 0541 601030
CARROZZERIA ARTIGIANA F.lli Calli e Savini s.n.c.
Via Montefeltro,18/20 (zona art.) Tel./Fax 0541 601007 RICCIONE
carrozzeriaartigianariccione@hotmail.it
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
AMICI CHE SE nE VAnn0
AMICI CHE SE nE VAnn0
di Nives Concolino
26
Saponi “colonna” dell’Urbanistica a Riccione Una vita tra progetti e musica. Per anni è stato punto di riferimento per decine di tecnici, impegnati nei cantieri di Riccione, diventando memoria storica dell’urbanistica locale. Saul Saponi, 75 anni, se n’è andato in punta di piedi lo scorso 12 luglio all’ospedale Torrette di Ancona, dov’era ricoverato. Per decenni in prima linea, ha disegnato e ideato diverse opere, come il complesso della farmacia comunale di San Lorenzo, svariati viali e anche il Parco della Resistenza. Un lavoro assiduo, costante, svolto con passione che ha contribuito a far crescere Riccione sotto il profilo urbanistico. Lo rimarca l’ex sindaco Massimo Pironi che lo ha conosciuto fin da quando era assessore: “Saul si era ritagliato un suo ruolo, specifico e fondamentale e nel contempo delicato, proprio negli anni in cui la città si stava dotando di un piano regolatore (1968), strumento urbanistico che conosceva in ogni dettaglio, basilare per ricucire i diversi ghetti. Erano gli anni in cui anche la zona mare, soggetta a una forte pressione urbanistica, aveva bisogno di un riassetto. Ma Saul (che lascia la moglie Mirna Bologna e le figlie Silvia, Monica e Claudia) era un tecnico preparato e puntiglioso, sapeva cosa fare. Era sempre disponibile, sorridente, straordinario sotto l’aspetto umano, schivo, non amava affatto i palcoscenici, ma era sempre presente, pronto a rispondere nel bisogno”. A proposito cita il sostegno prestato alla Scuola di musica per aiutare i giovani ad avvicinarsi a quest’arte. Una passione portata avanti nel ricordo del padre impresario e musicista.
Con tenacia e lungimiranza per una’intera vita ha scommesso sul turismo, investendo in diverse strutture e ricoprendo importanti ruoli, anche in realtà delle quali era stato artefice. Luigi Battelli, albergatore settantenne, presidente dei Consorzi Costa Hotels e Food Hotels, se n’è andato per sempre il 13 settembre, stroncato dal Coronavirus che a Riccione si è già portato via una quarantina di persone. Ricoverato il 31 agosto all’Infermi di Rimini, è stato intubato e seguito con attenzione dall’équipe medica, ma la situazione si è complicata e il virus ha preso il sopravvento, finché è subentrato l’arresto cardiaco. Intensa la sua carriera. Fondato Costa Hotels, che ha presieduto dal 1999 come associazione e dal 2008 come consorzio, nel 2015 ha dato il via a Food In Tour Riccione, altro consorzio del quale è stato vicepresidente. Tuttora era consigliere del direttivo della Cna e, durante la presidenza di Rodolfo Albicocco, ha fatto parte del Associazione Albergatori di Riccione. Presiedeva intanto la società Just Hotel. In quanto all’imprenditoria mandava avanti gli hotel Villamare e Pupa di Riccione, dov’era proprietario anche dello J Bar dato in gestione, e altri due alberghi di Cattolica, l’Arena e il Riviera. Come annuncia, Bruno Bernabei, direttore di Costa Hotels e Food Hotels, entro ottobre sarà organizzata una serata sul turismo nel ricordo di Battelli, che lascia la moglie Mariapia Domeniconi e i figli, Davide, Monica ed Elisabetta. “In questi 20 anni la sua presidenza è sempre stata innovativa, aggregativa e aperta a nuove soluzioni, richieste dal mercato turistico - rimarca Bernabei - . Cercheremo di portare avanti i futuri progetti nel miglior modo possibile, portandolo Luigi sempre in cuore”. dal 1966
CA RT OL ER IA
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
Luigi Battelli una vita per il turismo
ADUA
SCUOLA • CASA • UFFICIO
Riccione Paese via adua 2 (ang. via lazio 28) tel. 0541 600 269
Consegna a domicilio!
AMICI CHE SE nE VAnn0
di Nives Concolino
27
Addio al supernonno Serafino Bologna di 107 anni
Riccione ha perso il suo supernonno, il più anziano della città. Serafino Bologna, 107 anni compiuti l’11 febbraio, è volato in cielo venerdì mattina. Nonostante la veneranda età, era ancora in ottima forma, camminava senza l’ausilio del bastone e manteneva una memoria di ferro. Poi all’improvviso una settimana fa è subentrata un’insufficienza cardiaca e lievemente anche renale, problema che sembrava superato, ma come racconta il figlio Paolo, nel giorno in cui si profilavano le dimissioni dall’ospedale, nonno Serafino è deceduto. Grande amante del ballo, valzer e tango “la cosa più bella della mia vita”, amava dire, è stato un gran lavoratore. Dopo aver fatto il tornitore a Rieti, ha lavorato a Bologna alla Ducati, finché dopo i bombardamenti è tornato a Riccione. Le case distrutte da bombe e cannonate erano tutte da ricostruire, così si messo a fare l’imbianchino e il verniciatore. Per dieci anni ha lavorato anche per la fabbrica Calza e Manzi, che produceva letti a Riccione Paese. Tra un lavoro e l’altro ha trovato tempo anche per impegnarsi in politica. Attento ai temi di attualità, ha continuato a leggere il giornale e a recarsi alle urne per le votazioni. Per il resto, nella residenza Pullé, dove viveva da un po’ di tempo, guardava la tv, andava a fare le passeggiate e chiacchierava tanto con gli amici. Si sentiva felice, tanto da esclamare: “Credo che Cristo mi abbia concesso un po’ di fortuna in tutto!”. Le esequie di Bologna, che lascia i figli Gian Franco e Paolo, cinque nipoti, Paola, Gianluca, Maurizio, Virginia e Veronica e un pronipote, Eduardo, si terranno domani alle 10 nella chiesa di San Martino in viale Diaz.
Attilio Ripa: uomini comuni, uomini speciali Attilio Ripa nasce Il 27 agosto del 1935 nel comune di Montefiore, trascorre gli anni della gioventù nelle nostre colline dove attinge lo spirito robusto e gioviale della nostra gente. Uomo semplice, uomo del popolo che incarna i valori della nostra tradizione e cultura, dove famiglia e lavoro sono i pilastri del vivere e lo scorrere delle stagioni con le loro incombenze sono il palinsesto di un’esistenza che non si ferma neppure con le difficoltà recate da un infortunio di guerra, che lo rende parzialmente invalido. Attilio, forte dei suoi valori e di uno spirito combattivo, da coltivatore diventa fruttivendolo e gestisce in Viale San Martino un negozietto di frutta e verdura insieme ai familiari ed all’amatissima zia Assunta. Qualche anno dopo, cavalcando la fortuna di una Riviera che l’arrivo del turismo di massa aveva reso d’oro, comincia a gestire l’ormai storico bar Caracas, ancora di proprietà della famiglia Ripa. Sono indimenticabili gli anni dei bomboloni caldi sfornati e pronti alla vendita dall’una della mattina per i giovani di rientro dalle discoteche. “Non si faceva in tempo a rimpiazzare il vassoio che arrivava profumato e fumante dalla vicina pasticceria. Erano altri tempi’, ricorda la figlia Monica: “Il babbo era un instancabile lavoratore, un uomo che non si è mai tirato indietro di fronte a difficoltà di qualunque tipo e che si è saputo inventare mestieri, senza dimenticare le sue radici”. Finita la stagione estiva, si ripartiva con la raccolta della vinaccia, poi quella delle olive che venivano spremute al frantoio di San Savino per produrre l’olio extra vergine. Ottobre e novembre erano i mesi della campagna, del ritorno alla terra ed il camion, parcheggiato sotto casa sostituiva l’auto utilitaria con cui nei giorni di festa si portava a spasso la famiglia. Il 19 giugno 2020 Attilio saluta la famiglia e tutti noi cittadini dell’Abissinia. Rimane il ricordo di un’ottima persona, pronta al saluto, socievole e stimata. La moglie Elvira, i figli Monica e Paolo, la nuora con i nipoti Luca, Mattia e Stefano ne piangono la mancanza insieme a tutti noi che abbiamo osservato i suoi passi ed il suo impegno nel quartiere Abissinia che tanto amava. Alessandra Prioli
IMPRESA EDILE SAUDELLI PATRIZIO & C. s.n.c. RISTRUTTURAZIONI COSTRUZIONI NUOVO RICCIONE - Viale Venezia, 19 Tel./Fax 0541 640638 Cellulare 335 5361264 e-mail: impresaedilesaudelli@libero.it
La nostra esperienza nel settore vanta una professionalità di altissimo livello. Serietà ed affidabilità sono il nostro biglietto da visita a garanzia di un lavoro duraturo nel tempo.
Da oltre quarant’anni con voi.
“Bablà” = Mangiare a bocca aperta, lasciando cadere parti di cibo. “Bibés” = Bisbiglio delle preghiere in chiesa. “Bla bla” = Chiacchierare fitto fitto. Il bla bla di bocca e labbra. “Bri bri” = Donna che cicaleccia. Anche svelta e dinamica. “Bubò” = Bau bau. L'uomo cattivo. Per tacitare i bambini irrequieti. “Càin càin” = Verso del cane percosso. Persona che chiede aiuto. “Ciaca” = Botto, scoppio, colpo di poca intensità. “Cia cia (fè)” = Spargere indiscrezioni, riportare voci. “Ci ci (fè)” = Sparlare sottovoce all'orecchio. “Cich” = Suono del dito che colpisce un oggetto. “Cich e spana” = Gioco con palline. “Cin cin” = Suono dei bicchieri che si urtano. “Ciricici” = Parlottare fitto delle comari. “Créch” = Scricchiolio. Il suono del fendersi di vetro, stoviglie, ghiaccio e anche ossa. “Cri cri” = Rumore del grillo o del tarlo. “Dindarlèin” = Campanellino. Dal suono che emette. “Dindi” = Suono delle monete. “Drin drin” = Suono del campanello della bicicletta. “Giagia” = Oziare beati. Dal latino “Giaccium” = Giaciglio “Gingin (bèl)” = Bèl tipo o tipo strano. “Lapè“ = Lappare. Lap lap del cane quando beve (e altri animali). “Lèb lèb” = Svogliato, ripiegato su sè stesso. “Lòt lòt” = Camminare pesantemente, adagio. Eclissarsi. “Lutoun lutoun” = Zitto zitto, lemme lemme, alla chetichella. “Pataplunfète o Patatunfète” = Caduta rumorosa.
di Giuseppe Lo Magro
Primi ‘900 - Viale Viola.
Riempi il bicchier che è vuoto. Vuota il bicchier che è pieno. Non lo lasciar mai vuoto. Non lo lasciar mai pieno. “Impinés e bicir ch’l’è svuid. Svuida e bicir ch’l’è pin. Nu lasle mai svuid. Nu lasle mai pin.” “Ah dì, Ah vèh, Ah ciò!” = Vedi te, Se è così, Va bene “Azidènt! Quajiòun! Quajombre! Na madona! Jessòmaria! Os-cia! Ciocciaprit!” = Accidenti, acciderba, accidempoli, accipicchia, “Busèrd e lèdre” = Bugiardo e ladro! “Caz burdèl!” = Cavolo ragazzi! “Fis-cia Mà!” = Che fatta roba! Che fatto lavoro! “Mo fis-cia!” = Che roba lunga! “Diogrèzia!” = Grazie a Dio! “Bonanòta!” = Niente da fare! “Fam na pépa!” = Non ci penso neanche! RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione “E la madosca!” = Per la miseria! “Lasa ‘ndè!”Vendita = Smettila!e esposizione: Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 “Uzza via!” =Via Levati di torno! e-mail: bettiriccardo@libero.it “Va te cadastre” = Vattene via!
Betti Riccardo
di dire caduto disuso: ENTRO CModo RinEVISIONI AUTO e MOTO “Mo va per la Viola” = “Vai a spasso! Levati di torno!”
Installazione e assistenza
impianti GPL e Metano LANDI RENZO
Betti Riccardo RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione Vendita e esposizione: Via Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it
CENTRO REVISIONI AUTO e MOTO Installazione e assistenza
impianti GPL e Metano LANDI RENZO
28
“Plàch plàch” = Sbattere i panni sulla pietra del lavatoio. Rumore camminando nel fango acquoso. “Pièn pièn”-“Pianèin pianèin” = Piano piano, adagio, lentamente. “Sbablè” = Gran parlare di tutto, anche a sproposito. “Sbarabablà” = Parlare a vanvera. “Sbarbutlè” = Borbottare, Gorgogliare. “Sburbutlèin” = Sobbollire a fuoco lento del sugo di carne. “Sgargai” = Gargarismo, a Garganella. “Slapazòch” = Mangiazucche. Da “Slapè” = Mangiare rumorosamente. “Taca taca” = Persona appiccicosa. “Tèra tèra” = Senza capacità, senza doti. “Tintinigamènt” = Tentennamento. “Tipete tapete” = Cosa rapida. Da “tip tap”. “Trìch tràch” = Persona vanesia, esibizionista. “Trucì” = Bere rumorosamente. Quando si riempie il bicchiere sino all'orlo. e non potendolo portare alle labbra senza rovesciarlo si è costretti ad avvicinarsi al bordo e... “Zun zun” = Suono della chitarra di accompagno. Rimboccare continuamente il bicchiere.
Esclamazioni - Esclamazioun
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
E son us’asarmija - Onomatopeiche
E nòst dialèt! Il nostro dialetto!
www.ubisol.it - info@ubisol.it
Ubiservice via dello Stambecco 6/f 47923 Rimini Tel. 0541 786987
Libri fosco Rocchetta “neozelandesi a Riccione nella iiª Guerra mondiale” Immagini e documenti Il libro illustra l’importante apporto della Nuova Zelanda alla liberazione d’Italia dal nazi-fascismo, ed in particolare di Riccione, nel quadro delle operazioni dell’8ª Armata Britannica che, tra il 25 agosto ed il 21 settembre 1944, portarono alla fine delle ostilità nel nostro territorio, con la ritirata dei tedeschi a nord di Rimini. E questo tramite un ricco apparato fotografico e documentario, esito di ricerche in biblioteche e archivi per lo più neozelandesi. Infatti, il corrispondente di guerra del quotidiano The Evening Post ed il fotografo ufficiale al seguito di quell’esercito, da Riccione attestarono i tragici bombardamenti su Rimini ed il penoso stato in cui erano costretti a vivere i Riccionesi rimasti nelle loro case, mentre fuori divampava il conflitto. Il saggio vuole essere un sincero omaggio al sacrificio di uomini giunti da quel lontano Paese oceanico, a combattere e morire per la nostra libertà, com’è attestato dai tanti caduti che riposano nei cimiteri di guerra, tra cui quello di Coriano; un altro tassello alla conoscenza dei terribili danni materiali e morali della IIª guerra mondiale che, ahimè, anche Riccione ed i suoi abitanti dovettero stoicamente subire. Edizioni la Piazza € 10,00. Per informazioni: T. 335 6800299 foscoclaudio.rocchetta@fastwebnet.it
30
“ciao, signorina”, la dichiarazione d’amore per la scuola di maddalena Piccari Fare l’insegnante: la passione di una vita intera. In una riga il significato dell’ultimo libro di Maddalena Piccari “Ciao, Signorina”, un viaggio a ritroso tra esperienze, incontri, amicizie. Le tappe scolastiche con le sue difficoltà ma anche con tante opportunità di crescita professionale ed umana. Dall’asilo, alla scuola materna fino alla scuola dell’infanzia: Riccione dagli anni ’50 fino al 1989 scorre sempre sullo sfondo tra ricordi, foto, racconti, documenti e naturalmente con tutti i personaggi di quella fantastica stagione. Lorenzo Campioni ricorda il suo arrivo a Riccione e alla Bertazzoni nel 1976 “dovevo rimanerci poco ma non c’è nulla di più’ stabile del provvisorio e a Riccione vi rimasi fino al 2000”. E poi le pagine raccolgono incontri e insegnamenti che lasciano il segno: Margerita Zoebeli, Bruno Munari, Gianfranco Zavalloni, Don Lorenzo Milani, Francesco De Bartolomeis e tanti altri colleghi, insegnanti, maestri, dirigenti, amministratori, bidelle che raccontano e ricordano. Maddalena attraverso le loro parole e le sue svela il suo sogno diventato realtà, a fianco di una Riccione che cresce, fiduciosa, positiva, ricca di idee e di energie da spendere per i bambini, per gli alunni. Imperdibili le foto in bianco e nero, le testimonianze dei progetti speciali ed educativi, le uscite didattiche, con Riccione capace di anticipare i tempi, gli approcci e i temi educativi fino a diventare modello. Una dichiarazione d’amore per il mondo della scuola e per una comunità, 288 pagine che vogliono infondere coraggio ricordandoci che tutto è possibile, se voluto fortemente, ancora oggi. Il libro, a cura dell’associazione ex dipendenti enti pubblici di Riccione, viene devoluto in beneficenza. Maddalena, brava due volte! Lo trvate in queste librerie: • EDICOLA DUE EMME – via S.Lorenzo, 4 – accanto alla Chiesa • LIBRERIA BIANCA & VOLTA – via Cilea,16 – zona Giardini dell’Alba • EDICOLA GRAZIELLA MOLARI – viale Ceccarini, 151 – di fronte alla sede della Polizi • EDICOLA ROSICARELLI –piazzale Giardini, 27 – zona Palazzo del Turismo • EDICOLA TABACCHI 24 FABBRI – via Circonvallazione Nuova,106 – al semaforo di viale Abruzzi • EDICOLA LA COCCINELLA – via S.Miniato – presso centro commerciale Perla Verde – COOP • EDICOLA BAIOCCHI PATRIZIA E ANTONELLA – corso F.lli Cervi, 125 – zona Paese • EDICOLA MAIOLI – via Puglie, 2 – alla rotonda delle Fontanelle
MARMANELLI
& C. s.n.c.
dal 1975
CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO OFFICINA - GOMMISTA - ELETTRAUTO
Riccione - via veneto, 115 tel. 0541 640450 - 660554 fax 0541 663875 marmanelli@libero.it
Auto di cortesia - Bollino blu Climatizzazione Elettrauto - Garage - Gestione flotte Meccanica - Pneumatici - Tuning Recupero stradale - Revisione Ritiro e consegna veicolo Possibilità pagamenti rateali Preventivi computerizzati immediati
Libri libRi di famiJa aRciunesa
“555 chili di salsiccia”
il cercaparole italiano-Riccionese
di Giuseppe lo magro
Questo “Cercaparole” Italiano-Riccionese è nato con la “presunzione” del sottoscritto di fornire al lettore non solo un motivo di mera consultazione ma, soprattutto, l'occasione per scoprire il dialetto di Riccione, apprezzandone le sfumature, l'essenzialità, la concisione e l'Unicità... cogliendone l’anima. Non è un “vezzo” averlo intitolato “555 chili di salsiccia”; consideriamolo un “cuneo” che scardina l'immaginario portone dietro cui palpita il dialetto ruspante, il dialetto fatto di splendide parole onomatopeiche, il dialetto delle frasi stringate eppure illuminanti. Partiamo con alcuni esempi aventi al primo posto il titolo stesso: “555 chili di salsiccia!”. In tempi non tanto lontani l'attaccamento al luogo di nascita e alle proprie origini, era alquanto radicato e veniva difeso con tutte le forze. Si ergevano vere e proprie “barriere” fisiche per impedire intrusioni non gradite. Davanti ai locali da ballo, sovente stazionavano delle specie di “picchetti” che cercavano di individuare chi veniva dai paesi limitrofi e attivare manovre atte a sviare temuti approcci con le ragazze più appetite, quasi a scongiurare eventuali “Ratti delle Sabine”. Oppure si innalzavano mura dialettiche per smascherare gli “stranieri”. Se poi si giungeva al parlato quotidiano, venivano derisi intercalari, cadenza e pronuncia. Per smascherare un “Sipulèin” (così venivano etichettati i riminesi da chi viveva nell’entroterra) che cercava di spacciarsi per riccionese lo si sottoponeva ad una ardua prova; doveva tradurre nel dialetto della Perla verde la frase: “Cinquecento cinquanta cinque chili di salsiccia”. Difficilissimo che riuscisse nell'intento, visto che a “casa sua” la C si pronuncia Z... per cui ne usciva un bel “Zinzènt zinquènta zinch chél ad zunzéza” invece di “Cincènt cinquènta cinq chél ad sunsécia”. C’è poi il detto: “L’ha bivù l’aqua de Beat Alés”, per indicare la persona che, nata altrove, mette radici a Riccione per i motivi più disparati e... si sente “nativo”. Famoso il signore che intervenendo in una assemblea rionale dove si discuteva di problemi viari se ne venne fuori con un simpatico e sgrammaticato: “Noantri de Riccione semo convinti che...!”. Costoro, se non così apertamente individuabili, venivano smascherati con l’invito a tradurre la seguente frase: “Coj sò che ghéfle saltrèin!” cioè “Raccogli quel gomitolo da terra”. I più intuitivi riuscivano nella prima parte ma cadevano nel finale. Quel “saltrèin” (da terra), usato a Riccione e quasi niente nei paesi vicini, era erroneamente tradotto: “sul treno”. Ora leggete a voce alta questa frase: “La va via tòta tinca che e pèr l'ava ingulè un s-ciadur!”. “Va via tutta impettita che sembra abbia ingoiato un matterello...!”. Poi chiudete gli occhi. Ecco che corre un filmato... Ci fa essere presenti sul luogo del passaggio di quella signora. Ci sembra di conoscerla, di sapere dove va e cosa fa. Ci viene voglia di criticarla, di sorriderle, di salutarla... Potenza del dialetto! Buona lettura.
il volume in foRmato a4 di 196 PaGine tRatta aRGomenti con stoRie, PRoveRbi, aneddoti ed è coRRedato da un vocabolaRio con 5700 PaRole e 1200 veRbi. info e PRenotazioni: GiusePPe 338 4304667 Rappresentanza e concessione
di Spagnoli Domenico e C. s.n.c.
Quarant’anni di esperienza e professionalità. RICCIONE - Via Barolo 7 Tel. 0541 603014 - Fax 0541 604966 www.spagnoliascensori.com info@spagnoliascensori.com
INSTALLAZIONE - MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA
ascensoRi • montacaRicHi montauto • seRvoscala
PIATTAFORME ELEVATRICI MINI ASCENSORI PER CASE PRIVATE (NON OCCORRE COLLAUDO)
31
32 PasseggiandoPasseggiandoPasseggiandoPasseggiandoPasseggiando
Via Lazio, rifiuti a scomparsa.“Experimènt nix gut”
di Giuseppe Lo Magro
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
Ricordate il Mago Walter Pagano? Un bel ritratto lo si trova in “L’andare nel tempo” di Edmo Vandi. Negli anni 60/70 portò l'arte della prestidigiazione e dell'illusionismo ad animare le estati riccionesi. In sella alla sua asfittica Vespa si recava nei luoghi programmati per le esibizioni, iniziando già al mattino per rallegrare i bambini delle colonie e finendo la giornata con i dopocena serali negli alberghi. In realtà le sue capacità erano modeste ed incorreva spesso in marchiani errori; ma il pubblico lo amava per la passione che sapeva trasmettere e gli perdonava tutto. I suoi numeri prevedevano la corda rigida o floscia a seconda della bellezza della signora che la guardava, le classiche monete che scaturivano da orecchie e naso, gli anelli tintinnanti concatenati, il reggiseno di misura extralarge che usciva dalle scollature di signorine coi seni appena accennati mentre un rossore di timidezza imporporava loro le gote. Il “pezzo forte” però era l'incendio della banconota da mille lire: la chiudeva in una busta, appicciava il fuoco e la riduceva in cenere per esclamare poi, candidamente, “Experimènt nix gut”, tra le risate generali. Quando poi faceva la richiesta a qualcuno del pubblico di prestargli una carta da diecimila lire per riprovare otteneva netti rifiuti spesso accompagnati dal gesto dell'ombrello. Ecco, con l'apparecchiatura per “Rifiuti a scomparsa” installata chissà quanti anni fa a fianco della Biblioteca comunale in Via Lazio, dobbiamo dire “Experimènt nix gut”. Non ha funzionato e nessun provvedimento è stato preso per ripararla e rimetterla in funzione (se mai abbia funzionato), anche perchè... se era costata “mille lire” ora non ne basterebbero “diecimila”. E' solo ruggine che si espande, poco bella da vedere, i paletti che la circondano sono un intralcio inutile... Allora perchè non toglierla? Magari ci scappa il parcheggio per due o tre automobili.
Lattoferrina... un toccasana per la nostra immunità La lattoferrina è una glicoproteina capace di sottrarre il ferro non legato dai fluidi corporei e dalle aree colpite da infiammazioni,così da evitare il danno prodotto dai radicali tossici dell’ossigeno e diminuire la disponibilità di ioni ferrici per i microorganismi dannosi che invadono l’ospite. E' la proteina dell’immunità naturale, è presente già nel latte materno, protegge dalle infezioni come una rete a maglie strette, impedendo ai patogeni (virus, batteri, funghi) il passaggio nelle cellule della mucosa respiratoria e intestinale. Un motivo per cui i bambini risentono molto meno delle affezioni virali. Inoltre, aumentando la risposta immunitaria sistemica all’invasione virale e batterica è considerata uno tra i più importanti fattori dell’immunità naturale non anticorpale. Inibisce sia direttamente che indirettamente i diversi virus che causano malattie nell’uomo. Oltre a essere un'ottima riserva di ferro, la lattoferrina sembra avere altre proprietà benefiche per l'organismo umano, tra cui potenziare molto le naturali difese, messe in atto dal sistema immunitario contro vari batteri e virus che possono arrivare dal mondo esterno. Uno studio appena pubblicato dal team dei clinici di Tor Vergata, insieme ai Colleghi della Sapienza sulla rivista Journal of Molecular Sciences che ha approfondito i meccanismi d’azione della lattoferrina, suggerendo l’utilizzo di quest’ultima nel trattamento dei pazienti Covid positivi sintomatici ed asintomatici.
a cura di Lorenzo Scola
L’effetto della lattoferrina può essere considerato anche in prevenzione come un’arma efficace nel controllo del contagio. Ecco quindi che diventa interessante valutarne l'assunzione durante i periodi a rischio, che consigliamo di associare sempre a vit C ad alto dosaggio, sopratutto per il periodo invernale. Parlatene con fiducia al vostro farmacista/erborista, saprà consigliarvi al meglio.
ERBORISTERIA PARAFARMACIA L’ALCHIMISTA • Salute e Benessere • Cosmetica Naturale • Tricologo Riccione • Via Emilia 35, Tel. 0541 660190 • lorenzoscola56@gmailcom
CTR lavora secondo i parametri della certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001 (una forma di garanzia di alto livello dell’affidabilità della propria organizzazione) crescendo in termini di qualità e ricerca.
Azienda specializzata nel settore trasporti e movimento terra
dal 1985
• Trasporti • Mezzi per scavi • Movimento terra • Urbanizzazioni • Demolizioni • Gestione rifiuti • Materiali da costruzione
Misano Adriatico (Rn) Via Cella Raibano, 13 Tel. 0541 600108 ctr@ctr-trasporti.it www.ctr-trasporti.it
STOCCAGGIO E RECUPERO
RIFIUTI Azienda specializzata nel recupero e trattamento di rifiuti speciali non pericolosi
RIVENDITA MATERIALI
EDILI
Eco Frantumazioni Srl dispone di un magazzino interno per la vendita sia di materiali edili di cava che aggregati riciclati ottenuti dal recupero dei rifiuti.
Misano Adriatico (Rn) Via Cella Raibano, 13 Tel. 0541 691852 info@ecofrantumazioni.it www.ecofrantumazioni.it
34
RUBRICA di Luca Leardini
Bohemian Rapsody Il mio desiderio è quello di parlarvi di tanti film perché se non mi conoscete bene, quando inizio a parlare faccio fatica a fermarmi. Come cantava Mina “parole, parole, parole!”. Oggi però sarò breve ma intenso e ne sceglierò solo uno. Vi parlo di Bohemian Rapsody, un film di Dexter Fletcher uscito nel 2018. Narra la storia di un ragazzo di nome Farrokh Bulsara in arte Freddie Mercury che aveva una particolarità, la mandibola grossa e tanti denti, addirittura quattro incisivi in più. Ma aveva anche una voce straordinaria con un’estensione vocale pari a tre ottave. Aveva un buon orecchio per la musica: una volta andò ad assistere a un concerto dove una band che si chiamava Smile si stava sfasciando, come a volte succede in alcune famiglie. Freddie ha colto l’attimo e si è offerto volontario per far parte della band, rinominarla i Queen e cantare al posto del cantante uscente. Da lì è iniziata la sua fortuna e la carriera straordinaria che lo ha reso una leggenda della musica internazionale. Bohemian Rapsody e’ un film biografico dove viene raccontata la vita di un grande artista eccentrico come Freddie Mercury ma è anche un film musicale perché la colonna sonora è quella dei mitici Queen e le loro musiche hanno un potere, sono come delle calamite, ti attraggono e ti fanno sentire sospesi e ti fanno scaldare il cuore. La particolarità di queste canzoni è che non nascono dal lavoro di una persona singola ma da un lavoro di gruppo, dove ognuno dei componenti mette una sua parte creativa rendendo la canzone più ricercata e originale. Da qui il loro successo. Hanno saputo mescolare stili e generi diversi della musica rivoluzionando il rock degli anni 70/80. Il frontman era ovviamente lui, Freddie, una personalità eccentrica, un animale da palcoscenico. Freddie aveva un dono, connettersi con la sua voce al pubblico. Quando è sul palco e inizia a cantare è come se tenesse il pubblico in pugno. Un unico corpo e un’unica anima. E’ stata una grande rock star. Accanto alla figura di Freddie come artista viene raccontata e sviscerata anche la sua vita privata. Inizialmente si fidanza con Mary il suo primo amore, ma in lui si accende un conflitto interiore. E’ in dubbio sulla sua
tutela l’ambiente RisPaRmiando con cive ENERGIA DALLA NATURA
UP&DOWN C I N E R E V I E W
sessualità, lascia la fidanzata e inizia una storia con il suo manager. La sua vita continua all’insegna degli eccessi e della trasgressione che lo porteranno anche a un periodo di solitudine e smarrimento. Ad aiutarlo sarà proprio la sua ex fidanzata, una figura fondamentale nella sua vita che ha saputo stargli vicino anche nei momenti più difficili. Sarà proprio lei a convincerlo a ritornare con la band e a partecipare insieme ai Queen al concerto Live Aid a Wimbledon. Quando ho guardato il film per la prima volta mi ha colpito il coraggio di Mary sempre vicino a Freddie nonostante le loro vite avessero preso strade diverse. Un legame profondo che non è stato intaccato dagli eventi e dal tempo. Freddie ha avuto la fortuna di incontrare non solo una fidanzata che gli ha sempre voluto bene ma anche una band che non lo ha tradito e che, in seguito alla sua decisione di rompere per intraprendere un percorso da solista, lo ha saputo perdonare nel momento in cui è ritornato per ricongiungersi con la “nave madre”. Una delle frasi del film che mi ha colpito recita così “Fallirai se fingi di essere quello che non sei!”. Se cerchi di andare contro la tua natura rischi di perdere il contatto con te stesso, con i tuoi pensieri, i tuoi desideri. Ti crei una sorta di illusione, di altro mondo parallelo che ti allontana da te stesso. Un bel film, apprezzabile, con una colonna sonora straordinaria e la storia di un artista pazzesco. Non importa se hai degli ostacoli, tu prova a superarli. Tutti possiamo dare il massimo e Freddie è riuscito nella sua impresa. In un punto del film Freddie recita “Io decido chi sono e voglio essere quello per cui sono nato, un performer che dà alla gente quello che vuole, toccare il paradiso. Io sono una leggenda. Siamo tutti leggende!”. Anche io so chi sono e chi ho deciso di essere. Un ragazzo serio e di sani principi, che non si arrende facilmente. A differenza di Freddie non conduco una vita piena di eccessi. Oddio, a pensarci bene, forse un piccolo eccesso l’ho avuto anche io in una fase della mia vita. Ci provavo un po' con tutte! Adesso ne ho solo una, quella è e quella rimane. Agli eccessi dico basta! Mi restano gli amici, l’amore e tanta bella musica. Somobody to love!
OTTAVIANI INFISSI LAVORAZIONE FERRO E ALLUMINIO DA OLTRE 50 ANNI
il foRnitoRe di eneRGia elettRica «solo» da fonte Rinnovabile
ACCESSORI • INFISSI• LAVORAZIONE FERRO PERSIANE E SCURI • PORTE DA INTERNO SERRANDE • SICUREZZA • ZANZARIERE
CONSORZIO CIVE • Via Arona n. 11 • Riccione (RN) • Tel. 0541 663476 energia@consorziocive.it • www.consorziocive.it
RICCIONE - ViaCarpegna 12 - Tel. e Fax 0541 605827 info@ottavianiinfissiriccione.com
Tutti i prodotti sono garantiti fino a 10 anni! Chiedete un preventivo personalizzato.
SPORT
Siamo pronti ad iniziare, manchi solo tu! Siamo carichissimi! Dopo i mesi di lockdown e la pausa di agosto l’asd Taekwondo Riccione Polisportiva del M. Roberto Betti apre le porte alla nuova stagione! In piena sicurezza adottando tutte le norme, i regolamenti previsti per la precauzione e il contenimento della diffusione del virus SarsCov-2, a gran voce possiamo annunciare che riaprono i corsi di Taekwondo! Dove? Alla scuola media Geo Cenci Ex Fornace e nella sede di Via Martinelli, dove continua con fervore il corso di Difesa da Strada (difesa personale) e il corso per agonisti sul combattimento e tecnica.Il nostro continuo impegno sta a significare che crediamo tanto in quello che facciamo e la soddisfazione dei nostri allievi ci dà la motivazione per continuare a sviluppare le nostre idee e divulgare il più possibile l’arte del Taekwondo a Riccione che dal 1978 è stata portata sul territorio riccionese dal M. Geo Ottaviani 7° Dan poi proseguita fino ad oggi con il M. Roberto Betti 6° Dan e affiancato costantemente anche da Luna Uguccioni 4° Dan. Il Taekwondo è un’arte marziale di origine coreana e orgogliosi di nominarlo, uno dei pionieri che ha portato direttamente il taekwondo in Italia è stato il nostro attuale maestro Chung Kwang Soo 9° Dan maestro professionista riconosciuto in tutto il mondo e tutt’ora praticante. Il Taekwondo è un’arte marziale molto dinamica con un cospicuo uso di tecniche di calci, ed essendo una disciplina, in quanto tale dona autocontrollo e forza caratteriale nel divertimento del nostro magnifico gruppo di Riccione di bambini e adulti. Nel Taekwondo non esiste età, peso, uomo o donna... ognuno trova il suo percorso, tante sfumature di questa arte marziale la fanno completa e adatta ad ogni obiettivo individuale. Tanti nostri atleti trovano soddisfazione nell’allenamento in palestra, altri non vedono l’ora di salire sui campi di gara e provare l’adrenalina e altri ancora si impegnano nelle tecniche di rottura o i master (+40 anni) si allenano e/o gareggiano nelle competizioni tecniche! Sta solo a te fare ciò che piace di più! Il corso di “Difesa da Strada”, procede con grande impeto e forte richiesta, è’ un metodo efficace e semplice (anche per esperti) dove si fondono diverse discipline per arrivare a un risultato concreto. È adatto a ragazzi di 13 anni agli adulti di qualsiasi età, uomini e donne, dove si imparerà non un’arte marziale tradizionale ma un vero e proprio meccanismo di autodifesa istintivo e spontaneo, da utilizzare nella necessità di doversi difendere in strada. Facile e adatto ai principianti e più “accattivante” ai più esperti. Durante l’attività ci sarà anche una buona preparazione fisica/dinamica e potenziamento (allenamento funzionale) per rendere il corso ancora più armonico e piacevole e fondamentale per completare un buon esercizio. 14-20 settembre Open day per il Taekwondo, poi fino alla fine del mese settembre gratuito ma ricordati, hai comunque 2 prove gratuite in qualsiasi periodo dell’anno, quindi puoi
since 1978
35
di Roberto Betti
cominciare quando vuoi tu! Non c’è calendario, stagione sportiva, il tuo inizio è la cintura bianca e puoi indossarla quando vuoi in qualsiasi periodo dell’anno! Il corso di difesa personale inizierà martedì 29 settembre con un OPEN DAY gratuito per tutti alle ore 20.00 in via Martinelli! Se dovessi mancare anche per le Difese hai 1 prova gratis quando vuoi! Ti servirà semplicemente una tuta e comincerai dal tuo livello! Si ringrazia ufficialmente la disponibilità del M. Geo Ottaviani e un particolare ringraziamento alla Polispotiva Riccione la quale ci affianca e ci coordina costantemente. Info dettagliate su corsi e orari: Roberto Betti 335 5337789 o Polisportiva Riccione 0541 644410.
ORARI TAEKWONDO E DIFESA DA STRADA
Da 25 anni al servizio dei vostri occhi.
Riccione viale d’annunzio 133 tel. 0541 646 006 otticabacchini@libero.it
Riccione - Viale D’Annunzio, 133
INSEGNANTI D.T. Ottaviani Geo 7° Dan M. Betti Roberto 6° Dan Istr. Uguccioni Luna 4° Dan Istr. Sacripanti Linda 4° Dan
SCUOLA EX FORNACE - CORSO TAEKWONDO LUNEDÌ 15:50-16:50 (bambini11-13 anni) - 16:50-17:45 (bambini 5-8 anni) 17:45-18:45 (bambini 9-10 anni) - 18:45-20:00 (ragazzi 14-17 anni) 19:30-21:00 (agonisti-adulti) MERCOLEDÌ 16:45-17:45 (bambini11-13 anni) - 17:45-18:45 (bambini 9-10 anni) 18:45-20:00 (ragazzi 14-17 anni) - 19:30-21:00 (agonisti-adulti) GIOVEDÌ 20:00 (corso agonisti) SCUOLA MARTINELLI VENERDÌ 15:50-16:50 (bambini11-13 anni) - 16:50-17:45 (bambini 5-8 anni) 17:45-18:45 (bambini 9-10 anni) - 18:45-20:00 (ragazzi 14-17 anni) 19:35-21:00 (agonisti-adulti) SCUOLA VIA MARTINELLI - CORSO DIFESA DA STRADA MARTEDÌ 20:00 Difesa personale da strada (ragazzi 13 anni-adulti)
PATTINAGGIO ARTISTICO RICCIONE
36
Al Play Hall di Riccione 1235 atleti per il 15° Camp. nazionale Acsi
L’Asd Pattinaggio Artistico Riccione brinda con tante medaglie! Sabato 12 settembre, dopo 10 giorni di gare, è terminato il 15° Campionato Nazionale ACSI 2020. Hanno partecipato 63 società, dalla Sicilia, rappresentata dall’A.S.D. Winner Battiati (Catania), al Trentino, con il gruppo rottelistico di Val di Non. Grazie all’impegno dei 1235 atleti, dei giudici di gara e dei numerosi accompagnatori è stato possibile, dopo la pandemia, svolgere il Campionato rispettando con rigidità le norme anti-Covid. Il Play Hall di Riccione è stato allestito in modo impeccabile dagli organizzatori, ringraziando l’Amministrazione Comunale di Riccione e la Promotel per l’ospitalità. L’A.S.D. Pattinaggio Artistico Riccione, oltre alla collaborazione nell’organizzazione del Campionato, ha presentato alle gare 25 atleti e 2 squadre specialità quartetti. Buone prestazioni da parte di tutti, molte le medaglie: Medaglia d’argento per Martina Paracolli – cat. Esordienti A, Viola Gabellini cat. Giovanissimi A, Sara zaghini cat. Juniores ACSI e Ettore Baistrocchi cat. Esordienti Reg.le A. Medaglia di Bronzo per il Quartetto Baby, formato da Martina Paracolli, Angelica Giovagnoli, Iris Muca e Jasmine Nocera, che ha debuttato con una buona esecuzione. Medaglia di Bronzo anche per il Quartetto Heart formato da Greta Nicoletti, Laura Gugnali, Giulia Sciannimanico e Asia Succi cat. Div. Nazionale, che con la loro esecuzione hanno emozionato il pubblico presente, ballando sulle note del film “Io non ho paura”. Il Presidente Gigliola Mattei e gli allenatori sono soddisfatti di come tutti gli atleti portati in gara si sono distinti per l’impegno e la serietà, contribuendo a conquistare un bel 6° posto nella classifica finale di Società su le 63 presenti. La classifica di società è stata vinta dall’A.S.D. Skating Club Anguillara (ROMA). INFO: WWW.PATTINAGGIORICCIONE.IT - TEL. 0541 643559 - 339 7658575
Martina Paracolli.
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
Sara Zaghini.
riccionepiadina.com
Quartetto Heart.
Quartetto Baby.
info@rollerpiu.com
dal 1985
• • • • •
GRONDAIE COPERTURE TETTI TUBI PLUVIALI LINEA VITA PIEGATURA LAMIERE
MISANO ADRIATICO - Tel. 0541 615777 - Fax 0541 617883 Via Larga 38 (zona art. vicino Autodromo Santamonica) www.antonellilattoneria.it - info@antonellilattoneria.it
www.immaginepiu.com
LA BOTTEGA DELL’IMBIANCHINO TUTTO PER TINTEGGIATURE E VERNICIATURE INTERNE ED ESTERNE PRODOTTI NATURALI ECO COMPATIBILI RICCIONE - Viale Romagna 1 - Tel. 0541 643668 info@labottegadellimbianchino.it
RUBRICA
38
LE PagINE DI EDMO
Storie di vita vissuta con qualche concessione al dialetto...
Il Conte Guarini era un Nobile con grandi velleità imprenditoriali. Nel decennio che seguì la fine della prima Guerra Mondiale, Riccione si era popolato di un turismo gentilizio rappresentato anche da molti rappresentanti della nobiltà Austro-Ungarica. Il Conte Guarini confortato da cotanta atmosfera votata alla pace e alla felicità ritrovata, pensò di imbarcarsi in un’avventura che purtroppo non ebbe la fine da lui sperata. Pensò di realizzare un Politeama da chiamare con un anagramma del proprio cognome: “Nirigua”. Il progetto prevedeva l’occupazione di uno spazio che andava dalla spiaggia all’attuale Viale Gramsci (zona dove poi sorse il Dancing Florida). I primi sintomi negativi vennero dai riccionesi, contrari in primis all’occupazione di quel tratto di spiaggia negato alla balneazione e in più richiedenti la volontà di poter decidere del tipo di strutture di cui dotare la città. Ma il pervicace Conte Guarini non si lasciò impressionare e diede vita ad un elegante impianto che prevedeva una platea per oltre un migliaio di spettatori, un vasto teatro ma anche attrezzature sportive, giochi di spiaggia, negozi ed anche un settore coperto. Il Conte Guarini pensò anche ad una elegante palazzina in legno per ospitare la coppia di custodi
marono Arvedo dal nome di un famoso artista operante in quel periodo nel teatro che tenne a battesimo il piccolo riccionese. (Arvedo fu poi soprannominato Osvaldo in quanto quel nome era troppo difficile da ricordare). Mio padre mi raccontò le novità di quella stagione che vide, tra l’altro, per la prima volta esibirsi artisti di colore, ballerini e cantanti, provenienti direttamente dagli Stati Uniti, spesso di malumore a causa delle difficoltà finanziarie che li vedevano coinvolti dall’insuccesso dell’intero progetto. Il tutto durò un paio d’anni, poi ci fu il fallimento e lo smantellamento dell’intera struttura con la svendita di arredi e di tutto quanto era commerciabile. Svanì quindi così il sogno del Conte Guarini, coinvolto in una falsa euforia da dopoguerra,che aveva fatto fiorire un turismo di tipo gentilizio esauritosi con la crisi che finì per favorire la nascita del ventennio fascista.
I rasunamènt per capì la vita
che si chiamavano Virgilio e Lucia ...ed erano i miei genitori. Avevano un figlio di due anni, Adriano e dopo un anno, proprio in quella palazzina nacque il loro secondo figlio che chia-
E turèsta e fa mel chilometre per fes un “selfie” tachèd ma la su machina.
Signòr fam capì perché sulle rotonde stradali più importanti di Riccione non ci sono i simboli di un città di mare... ...e dèp arcojme po' azchènt ad cl’l’Alma Benedèta.
Art: De Grandis
FaMIJa arCIUNEsa / 04.2020
Il Conte Guarini e i custodi del Politeama “nirigua”
39
LE PAGINE DI EDMO
Dalla casa vicino la fornace ad una fiorente realtà imprenditoriale E’ stato un amico di quelli che non si dimenticano e anche oggi dopo la sua morte i ricordi dei nostri anni giovanili sono vivi come un piccolo patrimonio che sta dentro di noi. Correvano gli anni ‘50 quando i nostri movimenti avevano un unico mezzo di locomozione: la sua Fiat 1100 nera. Vi abbiamo trascorso dentro la nostra gioventù. Il carico minimo era di sei unità e spesso sperimentavamo la guida con i piedi. Una volta ci siamo incastrati tra due alberi. Eravamo in campagna e un contadino ci tirò fuori con i buoi. Si andava a ballare a Rimini al Floreal e da Pagnòc, due locali poco raccomandabili, ma il nostro amico, dopo una prima visita, si rifiutò di frequentare, da quì la sua attitudine da persona per bene. Il tutto terminò quando Pietro, da persona seria ed assennata, trovò un lavoro da rappresentante e una straordinaria futura moglie, che lo portarono a un cambiamento radicale e ad un successivo brillante futuro da imprenditore. Con una famiglia stupenda che lo ricorda con l’affetto che la sua creatività, il suo acume negli affari e la serietà di uomo, hanno ampiamente meritato.
Così per dire...
Seguita, implorata, corteggiata, poi un NO deciso: “Molto amore per nulla” (da Shakespeare)
Gli aneddoti da Stadio Il non dimenticato Spartaco Selva Era Presidente dell’ASAR, un grande risparmiatore, covava i palloni come una chioccia cova le uova. Si racconta che in una occasione, mancando dalla conta finale un esemplare, gli fu rivelato che il giovane arbitro della partita si era portato alla chetichella la palla come ricordo della sua prima direzione. Saputo che avrebbe preso il treno, spedì velocemente un socio il quale, raggiunto l’impavido in attesa sul primo binario, gli sequestrò prontamente il maltolto restituendo il sonno al grande Spartaco.
3ª Cat. 1976/77 - Primo campionato disputato di lega Dilettanti. Da sin. in piedi: Pecci Raul, Faccani Giorgio, Tomassini Carlo, Rinaldi Giancarlo, Rastelli Giancarlo, Pari Mauro, Amati Luigi, Selva Spartaco (Presidente). Accosciati: Bossoli Stelio, Corinaldesi Alberto, Conti Stefano, Saponi Amedeo, Ricci Maurizio, Tegagni Mirko. Allenatore: Faccani G.
L’angolo della Povesia La galèina O Gvàn, te sé o ta ne sé che dmèn l’è trent’ann ch’as sèm spusè? L’è vera Maria, l’è trentann, Madona cumè pasa j’ann! Me Gvàn quand l’è dmatèina a tirarìa e col m’una galèina! Per fa po’, fa po’ Maria mo la n’ha na bela colpa lìa! La gallina O Giovanni, lo sai o non lo sai che domani son trent’anni che ci siamo sposati? E’ vero Maria, sono trent’anni, Madonna come passano gli anni! Io Giovanni quand’è domattina tirerei il collo ad una gallina! Per me fai pure, fai pure Maria, ma ne ha una bella colpa lei!
Grande... De Grandis! La pittura è stata una delle grandi passioni della mia vita. Non sono un pittore né tantomeno un disegnatore, ma sono stato in sintonia (spesso amicizia vera) con tanti artisti di ogni livello: Alberto Sughi, Maceo Casadei, Giulio Turci, Guerrino Bardeggia, Giovanni Sangalli e tanti altri. E anche con Roberto De Grandis. Si, De Grandis! Ammiro tantissimo chi ha la mano felice nel tratteggiare linee che vivono, come se qualche essere superiore guidasse il loro fare. Spesso il successo di un artista dipende dal suo carattere. De Grandis secondo me avrebbe potuto (potrebbe) raggiungere livelli sicuramente più che ragguardevoli di quelli del resto già raggiunti, ma Roberto odia i compromessi o condizionamenti in funzione di una propria libertà. Molti artisti sono i migliori “laudatori” delle loro opere o hanno galleristi che li prendono per mano e contribuiscono ad alzarli (mai disinteressatamente !) alla grande notorietà. Roberto De Grandis è grande ma non vuole esserlo. Sta rintanato nel suo amor proprio privando noi e tanti suoi ammiratori di una evidenza che affiora soltanto in misura lontanissima dal suo reale valore. La straordinaria abilità di illustratore tradisce la felicità della sua mano. Lo stimiamo per la sua arte ma (confessiamolo) in fondo anche per il suo personalissimo carattere così raro da incontrare.
FAMIJA ARCIUNESA / 04.2020
Ricordando l’amico Pietro Gabellini
NUOVA OPEL CORSA
FINO A
4.000 €
DI VANTAGGI SOLO AD OTTOBRE!
OPEL PROTECTION INCLUSA Marcar srl Via Flaminia, 341 47924 Rimini T. 0541 374312
www.marcar.it
Gianmarco Mancini
Alessandro Barnabè
Paolo Cesaretti
Michele Moretti
Christian Spadoni
366 5253722
328 2832257
335 6341536
338 7533114
339 4106089
costruita intorno a te UFFICIO DEI CONSULENTI FINANZIARI
RICCIONE Viale Veneto, 43 (scala A 1° piano) Tel. 0541 606893
CENTRO AUTORIZZATO
OFFICINA RIPARAZIONI ELETTROMECCANICHE
via del Commercio, 8 - Riccione www.elettromeccanicaceccaroli.com - 0541-605848