M
2 n° 0 2 ZO 1 -A 9 P
AR
RI
LE
Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. Direttore Responsabile: Giovanni Cioria - Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione
Anno XXXVII - n° 2 -
MARZO/APRILE 2019
Famija Arciunesa www.famijarciunesa.org redazione@famijarciunesa.org
C’È DA RIFARE IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI SAN MARTINO
Pag. 4-5
FAMIJA ARCIUNESA HA DONATO I PRIMI 1.500 EURO BIANCHI PANIFICIO PASTICCERIA DAL 1948 A RICCIONE MARE
Viale D’Annunzio 169 Tel. 0541 64 14 70
www.bianchiriccione.it
PAESE
Piazza Matteotti 2 Tel. 0541 60 59 66
PORTOFINO
Piazza IV Novembre 1/a Tel. 0541 66 04 70
DIVENTA SOCIO 2019
2019
2019
SOCIO N°
Ordinario € 25,00
Associazione culturale per Riccione
Sostenitore € 50,00
Associazione culturale per Riccione
Cognome __________________________________________________
SOCIO N°
Ordinario € 25,00
Sostenitore € 50,00
Cognome ___________________________________________________
Nome _____________________________________________________
Andrea Protti Fabrizio Vagnini Gianni Zangheri Fotografo Orafo Fotografo Via _____________________________ Città _____________________ Via Gramsci 51 Via Veneto 27/a Free Lance 0541 60 29 51 0541 64 77 48 339 42 93 686 Mail _____________________________________________________
Nome
___________________________________________________
Riccione - Via Montebianco, 27 “nel Parco” - Tel. 0541 643884 www.famijarciunesa.org - info@famijarciunesa.org
ORDINARIO Paolo Ciotti 328 8116991
25
€
Giuseppe Speranza Edicolè Via Romagna 52 0541 64 44 62
Giulia Catenacci Libreria Bianca e Volta Via Cilea 13 0541 64 59 18
SOSTENITORE
€
50
COME FARE LA TESSERA • Bonifico bancario:
IT47L 05387 24100 0000 0075 6192
• Recarti in sede: Via Montebianco 27 a Riccione. Martedi, Giovedi, Sabato dalle 16.00 alle 18,30 • Telefonare allo 0541/643884 - 338/4304667 o inviare una mail a info@famijarciunesa.org Attraverso il social Facebook: Famija Arciunesa Il nostro incaricato verrà da voi.
Rita Berardi Cartoleria Adua Via Lazio 0541 60 02 69
Massimo Maioli Edicola Via Puglia 2 0541 60 14 64
Erika Guidotti Edicola Cervino Via Cervino 11 0541 64 67 22
• Recarti in uno dei punti tesseramento
3 LIBRI IN OMAGGIO AI FUTURI SOCI! Giuseppe Lo Magro
a
www.marcar.it
CONCESSIONARIA
RIMINI - VIA FLAMINIA 341
www.bper.it
FERRAMENTA Rappresentanza e concessione
ferramenta.neri@libero.it
info@spagnoliascensori.it
dalle fondamenta al tetto!
NISSAN
www.ediltuttoriccione.it
www.garagemuccioli.com
www.vagniniorafo.it
otticafrancolini@libero.it
Antonio Cianciosi
Tutto (o quasi) sulla Perla verde
GRAZIE A:
RICCIONE VERDE
riccionese
RICCIONE - VIALE DANTE 78
colori CONCESSIONARIA OPEL
Giuseppe Lo Magro
Biblioteca 2
Antonio Cianciosi
Riccione
Giuseppe Lo Magro
Riccione a colori
PUNTI TESSERAMENTO
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
Riccione
erde
STUDIO GRAFICO
...idee per comunicare! www.enzorighetti.it
www.composet.net
Manifesti, opuscoli, cartoline dal ‘900 ad oggi
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
REDAZIONE direttore responsabile: Giovanni Cioria • Capo redattore: Giuseppe Lo Magro • redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi, Francesco Cesarini• hanno collaborato: P.B., Federica Conti, Dante Tosi (archivio), Lorenzo Scola, Adriano Prioli, Paolo Cortesi, Francesco Tommasini, Roberto Betti, Vittorio Mazza, Comitato Amici della Briscola, Alessandra Prioli, Edmo Vandi, Franco Neri, Fabrizio Serafini • Foto: Pico e Gianni Zangheri • Pubblicità: Tel. 339 5019846 • grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 339 5019846• Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.
CONOSCERE LA STORIA DI RICCIONE CON I LIBRI DI
GIUSEPPE LO MAGRO
JA ARCIUNE AM S
NE AZ
C
S
CI
IO
AS
O
LA RICCIONE DI MARIA BOORMAN CECCARINI
A
F
Giuseppe Lo Magro
IO
NE
E C U LT U R A L E P
R
RI
C
La Riccione di Maria Boorman Ceccarini
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
“Ho conosciuto il teatro dialettale che avevo quasi trent’anni. Ed è stato amore a prima vista!”. Giuseppe Lo Magro
GIUSEPPE LO MAGRO
E volendo... quattordici! Con il contributo delle aziende:
Raccolta diCONCESSIONARIA commedie RIMINIriccionesi
Installazione - Manutenzione - Assistenza
SPAGNOLI SPAGNOLI ASCENSORI ASCENSORI RICCIONE servizi assicurativi bancari
Dalle fondamenta al tetto !
RICCIONE
RICCIONE
Il DON, IL CONTE E IL GIARDINERE
SOPRANNOMI e PATRONIMICI di RICCIONE
il Don ilConte e il Giardiniere Vita morte e miracoli di Carlo Tonini Giacinto Martinelli Giuseppe Angelini Pionieri del turismo riccionese
RICCIONE
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
Vo l u m e 1 - 2 0 1 5
nuova edizione Volume 1 - 2015
RICCIONE - LA PERLA VERDE
CC
Com i dis mi tu? Chi sit e fiul?
IO
NE
Come dicono ai tuoi? Di chi sei il figlio?
GIUSEPPE LO MAGRO
Ho fatto
Giuseppe Lo Magro
Com i dis mi tu? Chi sit e fiul?
Giuseppe Lo Magro
HO FATTO 13
SA
Giuseppe Lo Magro
Giuseppe Lo Magro
NE
RI
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
LI PUOI TROVARE PRESSO: Sede sociale di Famija Arciunesa in viale Montebianco 27
Libreria edicola Edicolè-Via Romagna (Parco)
Betti Riccardo
Edicola Cervino-Via Cervino (Punta de l’Est) Libreria Bianca e Volta-Via Cilea (Alba)
RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Edicola Via Emilia 11 - Riccione Maioli-Via Puglia (Fontanelle) Vendita e esposizione: Mondadori-Viale Via Emilia Libreria 24 - Tel/Fax 0541 643527Dante (Centro) e-mail: bettiriccardo@libero.it
Edicola Guidotti-Corso F.lli Cervi (Paese)
eM OTO CENTRO REVISIONI AUTO Book Libri-Viale Gramsci (Abissinia) Installazione assistenza LibreriaeMaggioli-Viale Dante (Porto) impianti GPL e Metano LANDI RENZO
Betti Riccardo RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione Vendita e esposizione: Via Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it
CENTRO REVISIONI AUTO e MOTO Installazione e assistenza
impianti GPL e Metano LANDI RENZO
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
DONAZIONI DI F.A.
4
di Nives Concolino
1.500 euro per il restauro del Campanile! Nella chiesa di San Martino torneranno ad echeggiare le campane Ammutolite tre anni fa per motivi di sicurezza, le campane della vecchia chiesa di San Martino, in Corso Fratelli Cervi, torneranno a squillare prima dell’estate. Lo annuncia il parroco don Antonio Moro, che le aveva “legate” nel 2016 per le lesioni che si erano create nella vecchia torre campanaria. Le vibrazioni, infatti, avrebbero rischiato di peggiorare la situazione. Mentre nella struttura imbragata da cima a fondo si eseguono i lavori da 80mila euro, procede la raccolta fondi, lanciata sul web dalla parrocchia. Anche Famija Arciunesa, in concomitanza con l’apertura del cantiere, per preservare questo bene storico ha donato a don Antonio un assegno da 1.500 euro. A proposito si rimarca che: “Negli 80mila euro è compreso lo smontaggio delle campane e della struttura in ferro che le sta sostenendo, l’eliminazione degli inutili conci di ferro incastrati nei muri e ormai tutti arrugginiti, la riparazione e la sigillatura con adeguata malta strutturale. L’intervento prevede anche il rinforzo dei pilastri attraverso il consolidamento con una rete in fibra di vetro e betoncino, l’installazione di un nuovo telaio in acciaio per il sostegno delle campane, nonché l’ammodernamento dell’apparecchiatura per il funzionamento automatico ora obsoleto e degradato”. Come rilevato dai tecnici, le lesioni si sono create perché, durante la ristrutturazione del 1989 erano stati lasciati dei conci di ferro che nel tempo si sono ossidati, da qui la necessità di procedere con il consolidamento, per cui le tre campane verranno ancorate a una struttura d’acciaio e poi attivate con un sistema elettronico. Un particolare: la torre campanaria era stata danneggiata anche durante la seconda Guerra mondiale. Una granata l’aveva centrato in pieno, costringendo a cambiare la copertura originale risalente al 1789. Nell’esprimere grande soddisfazione don Antonio rimarca: “Il lavoro che ha il placet della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Architettonici, è delicato, quindi per concluderlo serviranno tre/quattro mesi”. Chi intende sostenere questa ristrutturazione, come riporta il cartello affisso sulla facciata delle vecchia chiesa potrà farlo con offerte e donazioni personali al parroco o mediante bonifico sul conto corrente bancario intestato alla Parrocchia di San Martino: Iban It 02 S 06230 24122 000056819375 riportando anche la causale “consolidamento campanile”.
IMPRESA EDILE
SAUDELLI PATRIZIO & C.
s.n.c.
RISTRUTTURAZIONI COSTRUZIONI NUOVO RICCIONE - Viale Venezia, 19 Tel./Fax 0541 640638 Cellulare 335 5361264 e-mail: impresaedilesaudelli@libero.it
Da quarant’anni con voi.
La nostra esperienza nel settore vanta una professionalità di altissimo livello. Serietà ed affidabilità sono il nostro biglietto da visita a garanzia di un lavoro duraturo nel tempo.
la prima chiesa alle casette
5
1789. La chiesa San Martino di Riccione Paese Il 20 aprile 1217 compare la prima menzione della “Cappella di San Martino in Arzune”. Tale nominativo c’è in un atto di vendita (prezzo = 50 soldi ravennati) di un pezzo di vigna con terra, da parte di donna Bona e marito Aliprando che lo cede al prete Arimino. Era parte della collina sopra Riccione, ora “Cavrèt dl’arvura”, a sud della punta su cui venne edificato più tardi il Castello degli Agolanti (Tomba Aquilini). Sorsero prima la chiesa e poi il cimitero. Il 25 dicembre del 1786 un terremoto danneggiò in maniera assai seria la chiesa. Si decise così di demolirla riedificandola al Piano delle Casette (così era chiamato Riccione Paese che contava 570 abitanti) e l’abate del monastero di Scolca, responsabile della parrocchia di San Martino, richiese la necessaria licenza vescovile per il trasferimento. La ricostruzione della chiesa di San Martino, con la casa del parroco dotata di “siti, corte e orti”, fu avviata da Michelangelo Almeri (i lavori edilizi cominciarono il 10 novembre 1787) che lasciò anche un reddito per il mantenimento perpetuo delle prediche di Quaresima, da farsi nella nuova chiesa, mentre prima si tenevano nella chiesetta di Santa Maria del Pantano. L’Almeri dona ufficialmente il terreno agli Olivetani di Scolca il 20 dicembre 1788. La famiglia Mattioli contribuì alle spese di costruzione con cospicua offerta di 150 scudi e la gente riccionese diede disponibilità. Sotto la direzione del capomastro Sante Mazzotti, dopo un lavoro di due anni, l’ 8 novembre 1789 la chiesa venne benedetta. Nel 1827 venne dotata di fonte battesimale. Anni dopo don Carlo Tonini fece costruire la cantoria, nel 1855 attivò il cimitero nuovo sul fianco sinistro della chiesa all’altezza dell’abside. Negli anni che seguirono
di Gianluca Casadei
Inizi ‘900. Una delle foto più antiche della Chiesa di San Martino.
fu costruita la sagrestia, restaurati pavimento e campanile, sistemate le porte, tinteggiato l’interno, l’ancona dell’altare maggiore per il quadro di San Martino, migliorate le cappelle del Beato Alessio 1706. La chiesa di «Cavrèt» Augusto Vasina, nel suo trattato sul medioevo, dice che nei pressi della cappella di San Martino fu costruito il castello degli Agolanti. In uno schizzo del 1706 sono ben visibili la «chiesa di Arcione» e il castello degli Agolanti «Tomba Aquilini». E’ un documento di raro interesse per l’immediatezza della percezione visiva che ci dà l’immagine della chiesa di «Cavrèt» e dei luoghi circostanti.
dal 1987
LABORATORIO ORAFO RIPARAZIONI OROLOGI E GIOIELLI
NOMINATION
Riccione Viale San Martino 50/b Tel. 0541 69 00 94
FERRARI
lucaoromoda@gmail.com
e di Maria SS. Addolorata. Nel 1877, accanto alla cappella del Beato Alessio fu sistemata quella di San Giuseppe, dove prima c’era il cimitero vecchio, dando alla chiesa l’aspetto definitivo.
SECTOR
CASIO CITIZEN
...per la tua Estate dorata!
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
DONAZIONI DI F.A.
6
di Nives Concolino
“I Arciunis” hanno messo il diavolo nella pentola Conclusa la stagione teatrale 2019 per la Compagnia dialettale “I Arciunis” che hanno portato sul palcoscenico del rinnovato Teatro Africa la commedia di Giuseppe Lo Magro “E diavle e fa al pgnate”. Sei serate (21-22 Feb. 01-02-08-09 Mar.) in allegria con un pubblico soddisfatto che non ha lesinato applausi per le battute più esilaranti e le situazioni comiche. Quest’anno per la Compagnia un piacevole debutto “grazie” alle grazie di Giulia Troiano, giovane eclettica che alterna la danza alla recitazione. Per nulla emozionata si è già prenotata per una parte nella stagione 2020. Gli utili delle sei serate sono stati donati rispettivamente: 1.500 euro alla Parrocchia di San Martino come contributo per il restauro del campanile; 800 euro alla Parrocchia Mater admirabilis per contributo rinnovo teatro; 1.200 euro all’a.I.S.M (Ass. Ital. Lotta alla Sclerosi Multipla) per finanziare un corso di ginnastica dolce. Un doveroso grazie ai consiglieri di F.A: Paolo Santovito, Angelo Giannini, Antonio Cianciosi e Antonio Batarra, che hanno dato fattivo aiuto nell’organizzazione e nello svolgimento delle rappresentazioni.
“I arciunis” nella foto di gruppo finale. da sin: Iglis Serafini, alberto Malaguti, Miriam Bacchini, Mary tanzarella, Fredinando gabellini, giulia troiano, Mirco vernocchi, noemi d’erasmo, Paolo Manenti, Laura Clementi, ettore Conti, gianni Piccioni, Liliana galli, giuseppe Lo Magro.
Paolo Santivito (Consigliere F.a.) e Francesco Cesarini (redattore F.a.) nel momento delle donazioni ai volontari a.I.S.M. e a don valerio della Chiesa Mater admirabilis (Marina Centro).
Lettere al Direttore vorrei portare a conoscenza dei riccionesi l’inutilità dell’obbrobriosa barriera antirumore posta lungo viale einaudi (lunghezza =80 mt. altezza= 2,50), installata, a suo tempo, per eliminare ipotizzati, fastidiosi rumori del traffico automobilistico. appurato che tali rumori non esistono, rimane solo lo scempio di un muro che offende la vista e nasconde il verde e una bella dimora. Intelligenza (e amore per la città) vorrebbero che fosse rimossa. Sarebbe un guadagno per tutti noi, un piccolo tassello per far tornare riccione “Perla verde dell’adriatico”. adriano Prioli
passeggiando
di Giuseppe Lo Magro
7
Idee per abbellire il sottopasso ferroviario del Porto canale Angolo Via Parini-Rotonda della Saviolina La ciclopedonale che fiancheggia il Porto canale- lato Cattolica- è assai frequentata e chi vi transita non può che storcere il naso quando giunge all’angolo di Via Parini con la Rotonda della Saviolina. E’ uno spazio deprimente e potrebbe essere reso piacevole con poco. L’atto più semplice sarebbe piantare una siepe che riesca a nascondere la bruttura. Ma si potrebbe far ancora meglio collocando un pannello recante la flotta delle barche riccionesi, opera del Circolo Nautico: storico, istruttivo, colorato. Verrebbe ad essere la conclusione logica della mostra delle vele in esposizione lungo la via stessa, fiancheggiando il pannello con la storia della Saviolina, attualmente in restauro.
Angolo Viale dei Mille-Rotonda Flavio Gioia Per pedoni e ciclisti che da “sopra” la ferrovia intendono dirigersi verso il Porto canale, percorrere l’angolo Viale dei Mille-Rotonda Flavio Gioia è “quasi” obbligatorio. E si trovano una doppia bruttura. Il ponte della ferrovia sommato a quello del T.R.C. crea un angolo cupo con un alto muro di mattoni che sembra caderti addosso. Perchè non coprirlo con una bella opera di Giuseppe Ruberto? I colori delle sue vele sarebbero una ventata di pura gioia e renderebbero omaggio ad un artista che amava Riccione
inceneritore di raiBano
8
di P.B.
Ambientalisti contro lo smaltimento dei rifiuti sammarinesi “La politica locale dia un segno forte ed inequivocabile di voler superare l’ incenerimento dei rifiuti (dannoso per ambiente e salute umana) ed intraprenda la strada del riuso, riciclo e riduzione degli stessi. Basta prendere in giro i cittadini che si impegnano nella raccolta differenziata, andando invece a prendere rifiuti da fuori zona”. Non usano mezzi termini Ambiente & Salute, Legambiente Valmarecchia, Rigas, WWF, Comitato Sant’Andrea Besanigo, nel bocciare il rinnovo dell’Accordo Emilia RomagnaSan Marino che prevede l’arrivo (per altri 5 anni) di maggiori rifiuti sull’intero territorio regionale (62.000 tonn. annue contro le 54.100 del 2011), con incremento di quelli da bruciare all’impianto di Raibano (13.000 tonnellate annue contro le 12.000 del 2016). In una nota inviata alla Sindaca di Riccione e ad i
suoi colleghi di Coriano, Misano, San Clemente e Rimini (Comuni beneficiari dell’indennità di disagio ambientale), gli ambientslisti sottolineano “E’ stato detto che per “affamare” l’inceneritore, le famiglie dovevano differenziare al massimo i propri rifiuti, e cosi stanno facendo! Un impegno che andrebbe premiato sulla tariffa rifiuti e rispettato evitando “scappatoie” gestionali come quella di prendere rifiuti da San Marino.
E non si venga a dire che i sammarinesi sono in emergenza: è quasi un decennio che operiamo come loro “soccorritori”, mentre son fermi a poco più del 45 per cento di raccolta differenziata”. Gli ambientalisti chiedono pertanto al Sindaco di Riccione di indire sul tema un consiglio comunale aperto ai cittadini ed ottengono l’impegno della stessa ad un incontro con i ricercatori universitari, firmatari dello Studio Unimore sugli impatti ambientali dell’impianto di Raibano al fine di poter analizzare i dati emersi dai monitoraggi nei terreni e nelle acque conclusi l’estate scorsa. Forti dell’impegno assunto in campagna elettorale di istituire un “Tavolo diossine” aperto agli oncologi Isde, gli ecologisti investono ora la Sindaca di una proposta per il Governo italiano: eliminare i contributi pubblici Cip6 che sostengono gli inceneritori.
vIaLe gLI StaLLI o aCCorCIaMo L A V A GSan G I O MartIno: C A N I S E L aLLUnghIaMo F 24H TOELET TATURA PROFESSIONALE L A V A G G I O C A N I S E L FLe2 auto 4 H che sostano a T O E L E T T A T U R A P R O F E S SfiIanco O N della A L EPiazzetta San
vare il tuo cane, Per vuoi. lavare il tuo cane, e volte che tutte le volte che vuoi.
Le MaCChIne?
Martino lungo l’omonimo viale, specie se SUV o similari, si trovano a debordare perchè gli spazi preposti terminano contro le panchine. Si creano così impedimenti al traffico che potrebbero anche causare incidenti. Spostare le panchine di 50/60 centimetri verso l’interno “forse” eliminerebbe lo spinoso problema.
L AVAGGIO CANI SELF 24H TOELET TATURA PROFESSIONALE
Per lavare il tuo cane, tutte le volte che vuoi. L AVAGGIO CANI SELF 24H TOELET TATURA PROFESSIONALE
ONO Ucane, Per lavare ilB tuo tutte le volte che vuoi.
SCONTO
ALE O PER TOELETTATURA PROFESSION SELF 24H AL LAVAGGIO IL 30.09.2019 EXTRA RICARICA CARD OZIONI IN CORSO - VALIDO ENTRO NON CUMULABILE CON ALTRE PROM
cione Riccione
milia, 62Viale Emilia, 62
Tel. +39 338 2708005 Tel. +39 338 2708005 riccione@washdog.it riccione@washdog.it @ washdogriccione @ washdogriccione
Tel. +39 338 2708005
BONUS FISCALE
50% È IL MOMENTO GIUSTO PER SISTEMARE CASA! Approfitta dei bonus di detrazione fiscale non solo risparmi ... RIDAI ALLA TUA CASA UN VALORE COMMERCIALE PIÙ ALTO!
ALU&WOOD Serramenti
SEDE E PRODUZIONE: Riccione Via del Progresso 15/17. SHOW ROOM: Rimini Via Flaminia 142, (zona Le Befane)
www.aluewoodserramenti.com
0541 601428
la nostra storia - 90 anni fa...
da: “Una Rotta nel Vento” di Dante Tosi
10
15 Luglio 1929: s’inaugura il Nuovo acquedotto Comunale L’acqua potabile per un luogo di villeggiatura è una risorsa di cui non si può fare a meno. Il territorio di Riccione è povero di acque potabili. Le falde profonde sono ricche di acque mineralizzate, non utilizzabili per usi alimentari e domestici; mentre la falda freatica, alimentata dalle acque piovane è ricca di acque dolci, ma hanno l’inconveniente di essere esposte a possibili inquinamenti. Nei primi anni dello sviluppo balneare l’acqua consumata veniva prelevata quasi esclusivamente dai pozzi privati che attingevano dalla prima falda. Poi nel 1910 il Comune di Rimini (non riuscendo più a contenere la pressione dei riccionesi) mandò con una tubazione lungo la litoranea una misera quantità di acque artesiane che a malapena riuscivano a rifornire le case e gli esercizi del centro, lasciando la periferia alimentata da alcune fontanelle pubbliche. Le poco igieniche botti di legno montate sui birocci che passavano di casa in casa vendendo ai bagnanti l’acqua attinta dalle sorgive in località Fontanelle erano misera aggiunta. Nell’estate del 1922 la protratta deficienza dell’acquedotto pubblico fu uno dei motivi che alimentò i moti per l’autonomia comunale. Raggiunta la quale i nuovi amministratori comunali posero il problema acqua tra i più urgenti da risolvere. Il primo Commissario Prefettizio signor Luigi Righi insediò subito una Commissione di studio per la risoluzione del prioritario problema. Questa si trovò a dover esaminare due proposte presentate da due membri della Commissione. La prima, validamente sostenuta dal prof. F. Pullè, prospettava la costruzione di un pozzo artesiano in località Paluga di Rimini con una condotta di adduzione fino a Riccione. Le palesi dif-
1928. Il piazzale prima dei lavori di sistemazione.
ficoltà di realizzazione in tempi brevi e di sicuro esito apparvero evidenti a tutta la Commissione. Occorre dire che la
Trasporti Mezzi per scavi Movimento terra Urbanizzazioni Demolizioni Gestione rifiuti Materiali da costruzione
dal 1985
Azienda specializzata nel settore trasporti e movimento terra
Misano Adriatico (Rn) Via Raibano, 13 - Tel. 0541 600108 ctr@ctr-trasporti.it www.ctr-trasporti.it
proposta Pullè prevedeva in alternativa altre ipotesi di soluzione fra cui quella di un grande acquedotto nella zona co-
CTR lavora secondo i parametri della certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001 (una forma di garanzia di alto livello dell’affidabilità della propria organizzazione) crescendo in termini di qualità e ricerca.
la nostra storia 90 anni fa... stiera semideserta dei Fienili di Misano. La seconda proposta la presentò il dott. Federico Riccioni, medico condotto. Questa prevedeva l’utilizzo delle acque superficiali della prima falda, con la costruzione di una serie di pozzi di raccolta nella zona di Fogliano. Un progetto ben più semplice e di facile realizzazione che poteva risolvere una situazione contingente limitata nel tempo. Il progetto era di costruire 10 pozzi di raccolta della profondità di 6/7 metri dislocati lungo la ferrovia, sul lato mare, compreso tra i viali Leopardi e Alfieri. I pozzi erano collegati a una cisterna dalla quale si dipartiva la condotta che portava l’acqua sulla collina di “tomba bianca” alle spalle del vecchio abitato, in una cisterna di deposito e a funzione piezometrica. Come si vede i due progetti erano di concezione e spessore diversi e quindi il confronto si fece serrato dividendo i membri della Commissione tra una soluzione forte - strategica - ma non facile da realizzare in tempi brevi e un’altra più pratica - contingente - che garantita “poco e subito”. Prevalse la proposta di Riccioni; certo meno affidabile e di corto respiro che però poteva portare l’acqua fin dalla prossima stagione. Il progetto esecutivo fu sottoposto al vaglio degli organi tecnici e sanitari di controllo e tosto vennero iniziati i lavori di costruzione che a ritmi veramente “garibaldini” consentirono l’immissione ai consumi di una quantità di acqua potabile molto ben accetta dalla assestata popolazione villeggiante. Intanto si faceva strada l’idea di orientarsi verso la zona Fienili di Misano dove ricerche e prove davano ricchezza di acque di falda artesiana salienti, potabili per usi domestici. Il progetto, elaborato da validi tecnici del settore, fu approvato dagli uffici competenti e i lavori iniziarono nel 1925 sui terreni di proprietà Verni nella zona Fienili. Un progetto conteneva i seguenti aspetti
t
11
costruttivi: Una serie di pozzi artesiani distribuiti su un vasto terreno agricolo; Una centralina di raccolta e di sollevamento; Un serbatoio di 400 metri cubici collocato a 50 m. sul livello del mare, sulla collina retrostante l’abitato del Paese; Una presunta portata ordinaria di 27 litri al minuto secondo (circa 2.200 metri cubici nelle 24 ore); Una condotta di adduzione interrata lungo la statale Adriatica da Misano mare a Riccione; Una spesa preventivata di 1.200.000 lire da finanziarsi dalla Cassa Depositi e Prestiti, col contributo dello Stato. Un acquedotto insomma che avrebbe assicurato la fornitura di buona acqua potabile a Riccione e a Misano per molti anni a venire. Finalmente il 15 luglio 1929 l’acquedotto venne solennemente inaugurato con una spettacolare festa sulla rotonda a mare di viale Ceccarini con il primo grande getto d’acqua del nuovo impianto che si alzava dalla bella fontana ornamentale, costruita di pari passo e contemporaneamente inaugurata.
La fontana a mare La fontana rappresenta un ornamento che viene a colmare una lacuna di arredo urbano che ben si connette con la realizzazione dell’acquedotto in maniera visibile, facendo sgorgare abbondanza di acqua attraverso i getti gioiosi della fontana pubblica. La cerimonia sulla rotonda conseguì brillantemente questi due obbiettivi con una grande festa di popolo, accorso per vedere risolti contemporaneamente una esigenza di abbellimento urbano e la soluzione dell’annoso problema di fornitura di copiosa acqua potabile. La fontana è costata 15.295 lire.
TERMOIDRAULICA r RICCIONESE RISCALDAMENTO • CONDIZIONAMENTO • IDRICO SANITARIO GAS • ANTINCENDIO • TRATTAMENTO ACQUA IRRIGAZIONE • ASPIRAZIONE • ARREDO BAGNO ENERGIE ALTERNATIVE • MANUTENZIONI • PRONTO INTERVENTO
Via San Leo, 37 • Riccione • 0541694000
GIochi senza frontiere
di Francesco Cesarini
12
(parte 1)
1967, Riccione esordisce a Blackpool! Ma quanto erano avanti i “Giochi senza frontiere”? A guardarli oggi rimangono l’unico programma europeo che abbia messo insieme giovani di nazioni diverse per giocare, conoscersi e divertirsi. Una sorta di Erasmus televisivo con ascolti da capogiro. I Giochi iniziarono nel 1965, negli anni ‘70 ogni puntata costava in media non meno di un miliardo e 350 milioni, divisi però con una cooproduzione di circa 200 milioni a testa tra i paesi partecipanti, la produzione italiana è sempre stata della Rai. 1967 Blackpool (Inghilterra) La prima volta di Riccione fu all'estero, con la squadra della Perla verde protagonista in prima serata il 24 Agosto del 1967 a Blackpool cittadina inglese famosa per il suo luna park e stazione balneare sul Mare del Nord. In verità il clima non era proprio estivo ma il calore dei riccionesi contribuì a scaldare la serata. Nella nostra squadra spiccava la presenza di Leopoldo Carlini, Tiziano Mulazzani e Franco Geminiani. “Per la prima partecipazione a Blackpool” ricorda l’ex professore di ginnastica “si conoscevano in anticipo i giochi e ci allenavamo un paio di ore ogni sera. Avevamo riprodotto a Riccione le prove per simulare il campo di gara. Una signora austriaca, in soggiorno a Riccione, ci prestò addirittura la sua jeep che smontavamo e rimontavamo a piacere. In riva al mare avevamo sistemato quattro altalene per il gioco delle bottiglie da riempire”. Tra le prove indimenticabili quella in cui i concorrenti diventavano dei “cric umani” e sollevavano una mini-jeep per montare gli pneumatici. Un'impresa che vide i nostri battere tutti. Spettacolare anche la prova “pianoforte smash” dove Riccione con Tiziano Mulazzani giocò il jolly. Leopoldo e Tiziano muniti di mazza da baseball dovevano distruggere un pianoforte vero, riducendolo a pezzi per poi far passare ogni singolo pezzettino dentro la finestrella di una cassetta delle poste. Riccione vinse anche grazie ad un strategico sopralluogo qualche ora prima della gara, vedendo il pianoforte italiano piu' massiccio di quello inglese i riccionesi invertirono le sigle. Così spaccarono il pianoforte piu' “leggero” dei padroni di casa. I nostri vinsero anche il gioco delle “Altalene” in acqua, ma poi andò male sui giochi della “frittata” e “Mini Morris”. I tedeschi ci superarono per un solo punto nella decima prova finale del cavallo a dondolo. Fu comunque un grande successo di visibilità.
Archivio foto Riccione
CURIOSITA' Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri sono storici arbitri internazionali dei giochi, presenti sin dalla prima edizione del 1965 e restano in carica fino agli anni ottanta. La prima edizione del 1965 viene presentata per l'Italia da Giulio Marchetti ed Enzo Tortora, poi affiancati da Renata Mauro, sostituita dal 1971 da Rosanna Vaudetti. Nel 1978 la conduzione del programma passa nelle mani di Ettore Andenna, affiancato da Milly Carlucci. Dopo la pausa forzata nel 1988 i Giochi riprendono con Claudio Lippi presentatore, per poi assistere al ritorno di Ettore Andenna insieme, tra le altre, a Maria Teresa Ruta.
classifica finale BLAKPOOL (GB) 23-24 AGOSTO 1
D
Duderstadt
46
2
I
Riccione
45
3
GB CHELTENAM
43
4
F
ARMENTIERES
35
5
CH
LUCERNA
31
6
B FOREST 26
Atleti riccionesi si allenano nel “Gioco delle altalene” a Riccione.
REGOLAMENTO Ogni nazionale è formata di 8 elementi (4 donne e 4 uomini), un allenatore ed un capitano "non giocatori". I giochi di ogni puntata solitamente sono a tema: tutti i giochi di ciascuna puntata fanno da prova per raggiungere l'obiettivo finale che è anche la conclusione della storia. Uno dei giochi della serata viene detto "Fil Rouge", e vede impegnata una squadra alla volta. Il Jolly, invece, permette alle squadre di raddoppiare il punteggio ottenuto durante la gara. L'aspetto divertente è che, a differenza delle prime edizioni, a decidere ogni volta l'assetto della squadra non è il tipo di prova ma il sorteggio. Per questo i capitani cercavano di formare sempre squadre molto eclettiche. La Germania ha vinto 6 finalissime, Il Portogallo 5, Italia e Gran Bretagna 4.
Franco Geminiani.
100 anni e non sentirli
13
di Nives Concolino
Serafino Bologna e Ines Ronci sono i supernonni! Dopo Emila Gambini (9.1.1919) un’altra nonna ha varcato il secolo di vita. Si tratta di Advina Campanini, riccionese di adozione, nata l’11 febbraio 1919 a Campegine, in provincia di Reggio Emilia. L’anziana signora per anni ha lavorato nell’azienda di famiglia che produceva pennelli, ma è stata sempre attiva, anche quando è rimasta vedova. In seguito si è dedicata alla casa, alla sua unica figlia Adriana e sua nipote, cosa che l’ha resa felicissima. Il segreto della sua longevità? L’anziana signora, che gode ancora di una discreta salute, mantiene un carattere molto dolce. E’ tranquilla, generosa e socievole. Nella sua vita ha sempre mangiato molto e di tutto, in particolare é golosissima di gelati. Emozionante la festa dei cent’anni, festeggiati in compagnia di parenti e amici arrivati anche dall’Emilia e il personale della Cooperativa sociale Dolce della casa per anziani di Cattolica, dove si trova al momen-
to la supernonna. Advina per l’occasione ha ballato in carrozzina con la nipote, poi ha tagliato la maxitorta tra gli applausi dei suoi cari. Un particolare. Compreso la Campanini ed Emilia Gambini, che hanno già soffiato sulle cento candeline, sono una decina i nonni residenti a Riccione nati nel 1919 e che pertanto quest’anno raggiungono il secolo. A loro si aggiungono altri sette i riccionesi, nati in precedenza. Oltre a Serafino Bologna, classe 1913, in elenco figurano Lina Lazzaro (classe 1918), Augusta Piccioni (1916) e Ines Ronci (1914) che con i suoi 103 anni e mezzo è la riccionese più longeva della città. Tra i supernonni anche Guerrino Tenti (1915). Ad accomunare quasi tutti i centenari è una vita lavorativa intensa, carattere tranquillo, buonumore, cordialità e attenzione nell’alimentazione: mangiare di tutto un po’, ma con moderazione, aggiungendo due dita di vino a pranzo.
CURIOSANDO ALL’ANAGRAFE DI RICCIONE Cresce l’età media dei riccionesi, in 6.546 vivono da soli. Sempre più elevata l’età media della popolazione riccionese, parimenti cresce il numero dei residenti che vivono soli tra le mura domestiche. Secondo i dati forniti lo scorso 3 gennaio dall’Ufficio anagrafico, l’età media sfiora i 47 anni (46,89 per l’esattezza), superando così il 44,9 per cento della media italiana, rilevata dall’Istat nel 2017. Si attestano sul 25,25 per cento (un quarto della popolazione) gli over 65, ora 8.980. Sono invece 6.546 i nuclei monocomponente, vale a dire il 40 per cento delle famiglie riccionesi, 16.335 ossia 170 in più di quelle registrate nel 2015 (16.166). Sono sempre più i giovani che vivono da soli, ma anche gli anziani, per nulla intenzionati ad abbandonare la propria vecchia casa. Alto anche il numero dei nuclei formati da due persone: 4.284 ( 26,2%), sono invece 2.793, quelle contano tre ( 17%) e 2.732 quelle con quattro o più componenti (16,7%).Segnano intanto una ripresa i residenti, al primo gennaio erano 35.554, 134 in più rispetto al 31 dicembre 2017 (oltre 200 in più del 2015). Secondo i dati che dal comune ci dicono “riaggiornati” gli iscritti “erano 35.420 nel 2017, 35.376 nel 2016 e 35.348 nel 2015. Per correttezza riportiamo anche il numero fornito dallo stesso ufficio alla stampa un anno fa: 35.431 nel 2017, 35.487 nel 2016 e 35.487 nel 2015. Come sottolinea l’amministrazione comunale, si tratta di
un trend “in netta controtendenza rispetto al dato nazionale che, dagli ultimi numeri stimati dall’Istat segna una diminuzione”. In ogni caso l’apice raggiunto resta quello del 2011 con 35.855 residenti. Secondo l’assessore agli Affari generali Andrea Dionigi Palazzi questo dato denota che “aumenta la capacità di attrarre nuovi residenti, indicatori di lavoro per misurare lo stato di salute della città e il grado di fiducia verso Riccione. Un dato che balza all’occhio è che un terzo delle iscrizioni del 2018, 527 in tutto, provengono da altri comuni della provincia, questo trend della ricrescita rivela che la nostra località è tornata a essere fortemente attrattiva”. Confrontando i dati attuali con quelli del precedente anno, si scopre anche che la cicogna nel 2018 è stata più pigra. Ha portato appena 204 bebè (238 nel 2016, 249 nel 2015 e 253 nel 2014), il numero più basso in assoluto degli ultimi anni, mentre i decessi purtroppo sono aumentati, 363 nel 2018 (uno al giorno), 355 nel 2017. A causa del nuovo decreto sull’immigrazione, riferiscono dal Comune, dal 5 ottobre tanti stranieri non si sono più iscritti all’anagrafe per cui “il dato sugli immigrati non è stato fornito in quanto non aggiornato”. Non è stata data comunicazione neppure sugli emigrati. Il quadro che si traccia sui movimenti della popolazione resta quindi parziale e non consente di fare un’analisi a 360 gradi. Un particolare: le femminine a Riccione il primo gennaio erano 18.851, (il 53%).
Fai conoscere la tua attività in tutta Riccione! 1 7. 5 0 0 c o p i e incellofanate in tutte le case di Riccione
...si legge anche in I n t e r n e t
Info: Paolo 339 5019846
redazione@famijarciunesa.org
FAMIJARCIUNESA
associazioni di volontariato
di Federica Conti
14
Protezione civile “Arcione”, un grande famiglia
Arcione è un’associazione di volontariato senza fini di lucro che nasce nel 2009 a Riccione con lo scopo di agire in favore della collettività e del territorio. La sede si trova in via Lombardia n° 15 a Riccione, presso Geat Riccione. Dal 2018, Arcione è parte integrante del C.O.I. (Centro Operativo Intercomunale) “Riviera del Conca”, che raggruppa i Comuni ed i pertinenti territori di Riccione, Coriano, Cattolica, Misano Adriatico e San Giovanni in Marignano; inoltre fa parte del Coordinamento Provinciale di Protezione Civile della provincia di Rimini. L’associazione si propone di riunire le persone intorno ai problemi della Protezione Civile, promuovendo la cultura della solidarietà ed affianca le strutture tecniche ed organizzative della Protezione Civile stessa. L’Associazione, composta da circa 70 volontari, partecipa alle varie emergenze che possono colpire il territorio comunale, provinciale e nazionale quali: Emergenza neve; Emergenze idrogeologiche; Eventi sismici; Ricerca persone scomparse. Svolge inoltre attività di vedetta su postazioni fisse e mobili al fine della prevenzione e del controllo degli incendi boschivi durante la stagione estiva, nel territorio di propria competenza. A tali scopi, Arcione dispone di mezzi idonei ad intervenire nell’ambito delle situazioni descritte. Vengono svolte, anche iniziative di informazione e divulgazione alla popolazione inerenti il proprio ruolo e le proprie funzioni (Emergerimini, Io non rischio, Pompieropoli, ecc.) E’ convenzionata con il Comune di Riccione per tutte le attività di sostegno e di supporto. Ai suoi volontari offre la possibilità di frequentare corsi di forma-
OTTICA FRANCOLINI RICCIONE PAESE Prova gratuita dell’efficienza visiva Occhali progressivi con garanzia adattamento Occhiali da sole graduati Contattologia
Insieme dal1975 Corso F.lli Cervi 62, 0541 697629
Ottica Francolini Riccione
zione alla sicurezza e di addestramento all’uso di attrezzature di lavoro e partecipare anche ad altre tipologie corsuali (BLSD, HACCP, Primo Soccorso, Vedetta Antincendio Boschivo ed altri). Arcione trae le risorse economiche per il funzionamento della propria attività da: quote associative, contributi da privati, donazione del 5X1000, eventuali lasciti testamentari, contributi da convenzioni. Ogni persona può entrare a far parte dell’associazione, purchè maggiorenne: non esistono vincoli di alcun genere. Ai volontari è richiesto di partecipare alle attività dell’associazione. Arcione organizza inoltre per i suoi volontari e le loro famiglie diverse iniziative di tipo ricreativo e conviviale. Nel corso del 2018 “Arcione” è intervenuta in ben 47 occasioni con aiuti per emergenze o assistenza a manifestazioni.
scuola annika Brandi
15
di Nives Concolino
Il Presidente della Repubblica Mattarella premia la 4D Scuola Annika Brandi: il Presidente della Repubblica Mattarella ha premiato la 4D della scuola elementare Annika Brandi di Riccione. Il piano di soccorso attivato dalla maestra Elena Cecchini per Noah, l’alunno affetto da una forma benigna di epilessia, con il coinvolgimento di tutti gli scolari, è stato premiato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal Ministro Marco Bussetti. Non poteva passare inosservata l’autentica lezione di vita messa in atto in quella che ormai nel nostro Paese è citata come esempio di classe modello. Le istruzioni da osservare nel caso in cui sopravvengano degli attacchi epilettici, sono riportati su un cartello affisso a una parete dell’aula: tra gli alunni c’è chi, come Lia, ha il compito di prendere il farmaco conservato nel secondo cassetto, chi come Tommaso, in contemporanea deve chiamare il bidello, chi deve allertare gli insegnanti delle vicine classi e chi prendere il cuscino e il cellulare dalla borsa della maestra per avvertire chi di dovere e così via. Da Leo a Giordano, fino a Giulia, solo per citarne alcuni, tutti i ragazzini sono coinvolti nella catena di soccorso. La notizia è subito balzata sui mass media nazionali, tanto da fare parlare anche Massimo Gramellini su Raitre. Poi ecco arrivare la prima grande gratificazione. Il 24 ottobre a Roma la classe, accompagnata dall’insegnante, dalla dirigente dell’Ic1 Liliana Gagliano e della mamma di Noah, Barbara Forbicini, ha ottenuto il premio “6 con NOI” dal Ministro Bussetti, affiancato dal sottosegretariato, Salvatore Giuliano. Il concorso, a cura dell’Associazione italiana contro l’epilessia e il Miur, è riservato a tutti gli studenti di ogni ordine e grado che si distinguono nella realizzazione di percorsi inclusivi per persone affette da epilessia farmacoresistente in ambito scolastico e lavorativo. Il
premio consistente in 2mila euro è andato per metà alla famiglia e metà alla scuola. Per l’occasione Bussetti alla classe ha detto: “Quello che avete fatto é un esempio da trasmettere ad altri bambini. C’è una canzone che mi piace tantissimo, intitolata “Gli altri siamo noi” e voi avete interpretato molto bene questo messaggio L’obiettivo non e’ solo ricevere, ma anche dare”. Ma l’emozione si è scatenata ancora di più il 13 marzo, quando la classe ha ricevuto il secondo riconoscimento al Quirinale dalle mani del Capo dello Stato Mattarella. Durante la cerimonia del conferimento di attestato agli Alfieri della Repubblica (tra i quali quattro studenti delle scuole di Rimini: Jacopo Cavagna del liceo Giulio Cesare – Valgimigli, Nicolò Vallana, Luca Fermi ed Edoardo Puce dell’istituto Leonardo da Vinci – Belluzzi) la classe ha ricevuto una delle quattro targhe destinate a chi è impegnato “in azioni collettive, ispirate all’altruismo e al senso di responsabilità verso il bene comune”. “E difficile descrivere l’emozione che abbiamo provato -commenta la maestra-. Ho avuto il piacere di stringere la mano al Presidente della Repubblica e soprattutto di ascoltare le sue parole, vere e proprie perle di saggezza. Le terrò impresse per tutta la vita”. “Questa catena solidale è meravigliosa, anche perché ha portato altre scuole a seguire questo esempio, togliendo così dall’isolamento altri bambini - commenta la Forbicini. Ha favorito la diffusione del motto, gli altri siamo noi”. “Speriamo che quello che facciamo sia inizio di una buona pratica - conclude la dirigente - e possa essere d’esempio, estendendosi ad altre scuole”.
Riccione - Via arona, 6 - Tel 0541 646777
VIAGGI DI GRUPPO CON ACCOMPAGNATORE
coSTa aZZuRRa 26/28 aprile € 359
neW YoRK Cultura e Shopping 23/30 agosto € 1749
coSTieRa aMaLFiTana 19/22 Maggio € 459
cinQue TeRRe 14/15 Settembre € 259
caScaTa deLLe MaRMoRe (ingresso incluso) domenica 26 Maggio € 49
PuGLia e MaTeRa 20/22 Settembre € 299
coRnoVaGLia Tour e Londra 19/26 Luglio € 1599
GRecia cLaSSica e MeTeoRe 29 Settembre/5 ottobre € 859
Tante altre proposte sul nostro sito: www.partyconnoiviaggi.it Contattateci: Tel. 0541646777 - WhatsApp 329 2510533 Mail: info@partyconnoiviaggi.it
cRocieRa MSc SeaVieW costa azzurra, Baleari, corsica, italia 9/16 ottobre Ultime Cabine da € 719 LondRa Shopping di natale 6/9 dicembre € 599
Facebook: metti su Party con noi Viaggi
spiaggia di riccione
16
di Nives Concolino
Inserimento del nostro lido nel patrimonio Unesco Il progetto “Inserimento dell’identità della spiaggia di Riccione nel patrimonio immateriale dell’Unesco” si fa più concreto. Lo scorso 7 febbraio la pratica è stata votata all’unanimità durante la seduta del consiglio comunale aperto, alla presenza dei rappresentanti della Cooperativa Bagnini, che l’anno scorso hanno lanciato quest’idea, coinvolgendo tutti i concessionari riccionesi, nonché albergatori, artigiani, commercianti, pubblici esercenti, associazioni di categoria e comitati d’area. Tutti concordi per l’occasione nel sostenere la proposta, come pure i politici di maggioranza e opposizione. Poste le basi, per dare maggiore spessore e qualità al progetto, si cerca di allargare l’adesione alle altre località balneari del Riminese che hanno la stessa vocazione turistica. L’ha ribadito il presidente della Cooperativa Bagnini, Diego Casadei, durante la pubblica assemblea al Palazzo del Turismo e in consiglio comunale. Proprio con l’intento di dare il massimo respiro al lavoro avviato, entro la primavera verrà costituita un’associazione pubblica alla quale, con una quota simbolica, potranno aderire associazioni, club e categorie, ma anche semplici cittadini. L’intento, come annuncia Casadei, è quello di condividere e portare avanti le iniziative che fungeranno da corollario, come la costituzione di un Museo del Territorio della spiaggia e dell’attività turistica, dove oltre al materiale d’archivio, s’intende raccogliere arnesi e attrezzi da pesca e quanto ruota attorno a questo mondo e a quello della balneazione. Il progetto da 100mila euro (spesa che verrà divisa in parti uguali tra Cooperativa bagnini e Comune) ha preso intanto consistenza con la raccolta di circa sessanta videointerviste agli storici concessionari di spiaggia e ai turisti in vacanza a Riccione da trenta/quarant’anni, nonché con la compilazione di 1.300 questionari da parte dei bagnanti, ai quali è stato chiesto come vivono la spiaggia, che significato riveste per loro e altro. Non ci si ferma qui, si andrà avanti quest’estate, facendo pure ulteriori ricerche nelle biblioteche della provincia e negli archivi storici del Riminese per raccogliere tutto il materiale dal 1870 ai nostri giorni. Se ne occupa il Cast (Centro di Studi Avanzati sul Turismo) sede riminese dell’Università di Bologna, incaricata di creare il dossier da inviare al Ministero di competenza. Tra i docenti il professore Guido Candela, presidente della Commissione per l’informazione, della quale oltre ai bagnini, fanno parte esperti e professionisti che seguono il progetto come i docenti universitari Davide Bagnaresi e Alessia Mariotti.
RISTORANTE PIZZERIA CRISTALLO
Riccione (RN) - viale Dante, 36 Tel. 0541605404 - Fax 0541606663 www.ristorantecristallo.it info@ristorantecristallo.it
spiaggia di riccione
da: “Una rotta nel Vento� di Dante Tosi
17
storie di ieri - 1929 da: “Le Storie di Dolfo” di Dante Tosi
Le cariatidi di “Giurmèin” Il nome del Grand Hotel des Bains campeggiava sul frontone in una grande cornice in bassorilievo racchiusa tra due cariatidi raffiguranti sirene marine. L’incarico di realizzare l’opera era stato commissionato a Guerrino Giorgetti, un artista nel modellare figure e ornati in cemento. Il committente, Girolamo Fabbri, detto “Giurmèin”, voleva un lavoro coi fiocchi, tale da richiamare il plauso di molti e l’invidia di tutti. Occorreva una modella per le sirene e fu trovata una giovane avvenente ragazza, chiamata “Fighina” (chissà, forse per le sue doti di rilievo plastico). Giorgetti la convinse a posare da modella e la portò allo Studio “Foto Gigi”, oltre il porto, per far fare due fotografie “vis à vis”, sulle quali lavorare alla realizzazione delle cariatidi (figure scolpite di sirene, leoni, aquile, delfini, draghi, ecc.). Gigi (Luigi Valcarenghi, per la storia) da bravo professionista rotto ad ogni evenienza, aiutato da Guerrino e con l’assistenza della moglie, inquadrò subito la bisogna e, ai lampi del magnesio, tirò fuori due belle fotografie in positura contrapposta, come si richiedeva. Guerrino cominciò a lavorare l’abbozzo in scagliola, ma poi, per le finiture fu necessaria la presenza della modella. Intanto, il fervore di Guerrino non passò inosservato e qualche amico premeva per assistere alle sedute, ma lui aveva fatta promessa di non mettere in imbarazzo la modella. Al massimo poteva chiudere un occhio se in silenzio e senza farsi
18
LA FOTO PIU “CLICCATA” SU
Tutti i giorni su Facebook foto, notizie, curiosità su Riccione. Metti “mi piace” e seguici. Tòt i dé sora Feisbuk infég-ne, nove, bujède d’Arcioun. Mét “um pis” e vèn dri ma noun. vedere, si dava qualche sbirciata attraverso i vetri della finestra. Quei tre o quattro amici si piegarono alla ragione e, facendo valere la regola che “anche agli occhi spetta la loro parte”, ognuno verso l’imbrunire, arrivando come per caso, si ritrovavano puntuali appollaiati fuori della finestra che dava su un cortile interno della bottega d’artigiano di Guerrino. Mario, il falegname, si preparava ad uscire, istruendo il suo operaio che se sua moglie chiedeva dove fosse andato, doveva rispondere che era andato a prendere delle misure. Vittorio, raccoglieva gli attrezzi, si toglieva la tuta e lesto senza dire nulla, usciva dall’officina dando un giro alla chiave. Vincenzo, lasciava il banco alla moglie e diceva: “A vagh a fé un gir”. Non è che modellare a regola d’arte due sirene col gesso fosse cosa veloce e così le sedute andarono avanti e qualche mugugno in casa si faceva sentire, specie dopo che la moglie di Guerrino, facendo la gelosa, aveva cominciato a soffiare sul fuoco. Per fortuna l’opera fu finita e tutti poterono ammirare la bella sirena in duplice posa, al centro del frontone dell’Hotel des Bains.
GARAGE MUCCIOLI CENTRO REVISIONI
AUTO&MOTO Conc. Motorizzazione n° 0025 del 16/10/03
RICCIONE
Via Adriatica, 179 Tel/Fax 0541 610764 garagemuccioli@gmail.com
S I A M O A P E R T I T U T T O L’ A N N O
Residence & Case Vacanze INFORMAZIONI & PRENOTAZIONI
328 2738758
aziende di casa nostra
19
di Nives Concolino
Da 70 anni Bianchi profuma di pane la città Nel tempo ha sfornato tonnellate di pagnotte e dolci, ma una delle ultime torte l’ha riservata al suo compleanno. Il pluripremiato Panificio Bianchi, uno dei pochi storici forni, rimasti sul mercato, ha festeggiato settant’anni di attività, un anniversario celebrato anche con una serie di eventi e artisti come Sgabanaza e Amedeo Visconti. La sua apertura risale alla seconda metà degli anni Quaranta, quando l’economia riccionese, ancora provata dal conflitto bellico, cercava d’imboccare la via dello sviluppo. Da allora la storica attività ha fatto tanta strada, contrassegnata da soddisfazioni e riconoscimenti. Tra gli ultimi “Ti voglio pane 2018” conferito dal contest regionale. Diversi i premi ottenuti anche all’Expò, dove il patròn Glauco Bianchi ha preparato la pizza più lunga del mondo (un chilometro e seicento metri). Al timone dell’azienda sempre lui, affiancato dalla moglie Maria Teresa e dai due figli, Lorenzo e Ludovica. Una lunga avventura quella del Panificio Bianchi, imbastita da quattro generazioni. Pioniera, racconta il titolare: “Fu la nonna materna Geltrude, che ottenne la licenza di panificazione per aprire il forno. Anni dopo subentrò mia mamma, Elvira Pelliccioni con mio padre Romolo e quindi io con i miei figli. Mia madre, che ha condotto l’attività per circa quarant’anni, nonostante l’età (si avvicina ai 92 anni), tutte le mattine alle 5,30 si presenta al panificio e guai a dirle di stare a casa. Usa il computer e si diverte a fare qualche bolla. Se la ditta esiste ancora è merito suo, io l’ho solo espansa”. Così nel tempo, da lungimirante imprenditore, oltre al forno con pasticceria e bar in viale D’Annunzio, Bianchi ha aperto altri due punti vendita nella Piazzetta Matteotti e in viale Portofino. Nel frattempo il consumo del pane si è trasformato. “Per intenderci, se una volta si mangiava la pagnotta, oggi in tanti sono passati ai grissini, ma sempre pane è - osserva Bianchi - . Un tempo per pranzo e cena si consumava a tavola, mentre oggi a mezzogiorno si mangia il panino al bar. Anche se ancora di nicchia, avanza la domanda di pani prodotti con grano antico, ma di fatto il più richiesto resta quello tradizionale, lavorato con lieviti madre e farine di qualità”. Però tra Riccione e Misano tanti storici forni hanno abbassato le serrande, da ventidue, ci conferma, ne sono rimasti sei/sette. Il motivo? “Il pane, oltre a essere calato nel consumo, viene prodotto dai supermercati e da altre piccole attività - spiega Bianchi -. D’altra parte se si fa solo il fornaio e non si fa anche il pasticcere con un piccolo bar per colazione, col solo pane non si sta più in piedi”.
Pane e dialetto
di Giuseppe Lo Magro
Un chél, un pèz, un trocle ad pèn= Un chilo, un pezzo, un tocco (avanzo secco) di pane. Una drughla ad pèn= Una forma di pane. Una volta, quando il pane si faceva in casa e doveva durare una settimana si realizzava una grossa forma simile a una navetta che si tagliava a fette. Pèn e cumpanadghe= Pane e companatico Pèn e cvèlla= Pane e cipolla (Meglio che niente) Magnè pèn e spud= Mangiare pane e saliva (Miseria nera) Murì ad fèma t'un forne ad pèn= Morire di fame in un forno del pane (Il massimo dell'inettitudine) L'è bon com un pèz ad pèn= E' buono come un pezzo di pane (Persona buona, gentile e altruista) e pèn d'arvèrs= Il pane rovesciato (Sulla tavola mai, portava male) Pèn d'un dé, vèin d'un an, burdèla ad zdot an= Pane di un giorno, vino di anno, donna di diciotto anni. (Il trittico che faceva felice un uomo)
visioni sconcertanti
20
di Giuseppe Lo Magro
Tricolore e bandiera UE all’esterno delle scuole statali
Riccione è una città che può vantare scuole belle e funzionali... e farsene vanto. Quelle che stavano accusando il peso del tempo sono in via di ristrutturazione e in breve torneranno a svolgere il loro compito nel migliore dei modi. C’è però un “neo” che mi è balzato agli occhi in una passeggiata lungo i viali della Perla verde: vedere l’incuria... la trascuratezza... l’indecorosa esposizione del Tricolore e della bandiera UE all’esterno delle stesse. Mi è ribollito il sangue nelle vene nel notare che non sono minimamente rispettate le rego-
le fissate dallo Stato. Le bandiere o sono mancanti oppure consunte, attorcigliate, ammucchiate, a brandelli. Solo l’Annika Brandi, Elementare Ionio, l’Istituto alberghiero e il Liceo Scientifico Volta (come si può notare dalle fotografie a lato) sono in “salute” ed esposte correttamente. QUATTRO su TREDICI mi sembra avvilente! Esporre le bandiere non è un optional! E’ legge dello Stato. Il regolamento è stato emanato ai sensi della legge n.22 del 1998 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2000. Le regole per
l’esposizione sono assai rigide in quanto richiedono il massimo riguardo. Ecco una sintesi delle principali: “La bandiera deve essere usata in modo dignitoso; non deve coprire tavoli o sedute; non deve essere usata come involucro; non deve toccare il suolo o l’acqua. Va issata sui pennoni velocemente e abbassata con solennità”. Esposizione quotidiana. La bandiera italiana assume la prima posizione a destra (a sinistra per chi guarda) con accanto la bandiera europea. E’ consentita l’esposizione notturna purchè ben illuminata.
SeiSei sicuro di di avere sicuro averegig cheche serve serveper pe
Ci sono strumenti sono strumenti indispensabili ispensabili che si non si vedono. e non vedono.
Apri la tua con noicon noi Aprinuova la tua attività nuova attività e per ilanno primoavrai annogratuitamente: avrai gratuitamente: e per il primo Kit digitale card, fatturazione elettronica...) • Kit digitale• (PEC, smart(PEC, card,smart fatturazione elettronica...) • Pacchetto Privacy • Pacchetto Privacy Consulenza • Consulenza• di settore di settore • Finanziamenti: progetto zero interessi • Finanziamenti: progetto zero interessi con altre imprese • Networking• Networking con altre imprese
Contatta la CNAladella Rom Contatta CNA della
CNA Forlì-Cesena CNA Forlì-Cesena 0543 -770111 - www.cnafc. 0543 770111 www.cnafc.it CNA Ravenna CNA Ravenna 0544 298511 - www.ra.cna 0544 298511 - www.ra.cna.it CNA Rimini CNA Rimini 0541 760211 - www.cnarim 0541 760211 - www.cnarimini.it
Per informazioni contatta CNA Riccione - Viale Ceccarini 163 - tel. 0541 601273 - www.cnarimini.it
MEDIA Via Jonio
Elementare Via Jonio
Elementare e Media Via Alghero
Elementare Paese
Elementare Panoramica
Elementare Catullo
Elementare San Lorenzo
Liceo ArtISTICO Fellini
Media Via Einaudi
ElemENT. e Media Annika Brandi
IstITUTO Alberghiero SAVIOLI
Liceo ScIENTIFICO Volta
Manca l’Elementare di Via Alghero in quanto in ristrutturazione e circondata da impalcatura
amici che se ne vanno
22
di Nives Concolino
Giuseppina Toglia: una vita per lo sport Per circa 40 anni è stata una colonna portante degli eventi sportivi, un vero e proprio punto di riferimento per associazioni e federazioni che nel tempo hanno scelto Riccione per i loro eventi nazionali e internazionali. Giuseppina Toglia (66 anni), dipendente comunale, è tornata alla casa del Padre lo scorso 11 gennaio, dopo aver lottato con la sua tenacia, contro il male che l’aveva colpita dopo il recente pensionamento. Con grande entusiasmo e caparbietà, Giusy, come la chiamavano affettuosamente le persone che le erano più vicine, aveva cominciato a lavorare per il Comune di Riccione nel 1979 come agente estivo della Polizia Municipale, alla quale allora facevano capo le attività comunali dello sport. Nel 1982 la svolta con l’assunzione a tempo indeterminato nel settore sportivo, con lei diventato autonomo. Come ha ricordato don Antonio Moro il giorno dell’addio: “Giuseppina era una donna passionale nel suo lavoro, sempre pronta e presente nelle attività organizzate dal Comune. Una donna che ha vissuto la sua professione come vocazione, un donarsi per la sua città e per lo sport, perché questi di fatto erano i valori in cui credeva”. Con questo spirito, solare, con l’immancabile sorriso, determinazione e professionalità, si rapportava con
associazioni, colleghi e dirigenti, pronta a risolvere in ogni occasione qualsiasi problema si presentasse. Qualità che le hanno consentito di seguire e supportare eventi sportivi passati alla storia come l’Eurosport, i Giochi della Rai, le Universiadi, Uisport, i Mondiali Master di nuoto e di atletica, le manifestazioni della Fidal e, dal 1989, il Festival del Sole, nonché match di pugilato e il Giro ciclistico d’Italia. Un mondo di eventi condivisi con
cinque sindaci e tanti assessori succedutisi nel tempo e che in grande numero hanno gremito la chiesa di San Martino per l’ultimo saluto. “Ho sempre svolto il mio lavoro con passione e questo mi ha dato tante soddisfazioni, non ho mai badato agli orari, quando c’era qualcosa da fare si faceva e basta - aveva raccontato la Toglia nel festeggiare il suo pensionamento un anno esatto prima del giorno dell’addio -. D’altra parte la squadra sportiva che per anni è stata supportata dall’inseparabile Italo Nicoletti, con i suoi dirigenti, funzionari, assessori e operai, è sempre stata efficiente, come le associazioni sportive, oltre 50, impegnate su 45/50 impianti sportivi in dotazione (campi da calcio, baseball, tennis, squash e piscina)”. Erano gli anni in cui in dodici mesi si organizzavano 120/130 manifestazioni che, assieme all’impiantistica, avevano fatto di Riccione una località al top del panorama sportivo italiano. Tanto lavoro, intervallato nel tempo libero dalla passione per il ricamo, fino a giungere al meritato riposo. Giuseppina, che ha lasciato il marito, Francesco Rollo, e i figli, Mariangela e Gianluigi, andata in pensione, nutriva semplici desideri. “Voglio stare accanto a mio padre - diceva - e godermi i nipoti e la mia vita, perché sono stata sempre straimpegnata”.
Ora Battarra seguirà la sua Abissinia dal cielo Commozione per la prematura scomparsa di Bruno Battarra, 76 anni, per decenni titolare del bar gelateria Athena. Il noto operatore era molto stimato anche per l’interesse profuso per la sua Abissinia, che tanto amava. Sempre attivo nel dibattito e pronto a prendere posizione su ogni problema, sia che riguardasse il decoro e la viabilità, quanto l’arredo, l’andamento turistico e gli interventi da effettuare in zona, era l’“anima” del suo bar, per tanti diventato punto di riferimento, un’agorà aperta anche nei mesi freddi. Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia dai riccionesi che lo ricordano
per la sua gentilezza, la battuta sempre pronta, ironico e cordiale, sempre deciso a far sorridere chi già dalla mattina andava a prendere un caffè. “Per la nostra zona Battarra è stata una figura importante, attiva soprattutto in fatto di idee e innovazione, sicuramente un personaggio”, rimarca l’associazione Riccione Abissinia, che tempo fa lo aveva annoverato tra i suoi soci. Tante le persone che il 27 febbraio nella chiesa Gesù Redentore, in viale Dante, si sono strette intorno alla moglie Maria Mariotti, ai figli, Nazzareno e Ketty e ai suoi adorati nipoti Alice, Federico e Samanta.
MACELLERIA POLLERIA CARNE EQUINA Riccione - Viale Ruffini 15 - Tel. 0541 69 04 12
amici che se ne vanno
23
di Nives Concolino
Del Bianco, il re dei più blasonati locali da ballo E’ stato un vero e proprio protagonista del mondo della notte, un Casanova, capace di catturare anche la simpatia di celebrità e personaggi dell’alta borghesia con savoirfaire, eleganza, gentilezza e fascino. Ivo Del Bianco, 88 anni, per decenni direttore dei più blasonati locali da ballo di Riccione e per lungo tempo gestore del Paradiso di Rimini, è scomparso lo scorso 7 marzo. La sua carriera è stata una parabola ascendente, che ha fatto della sua vita, divisa tra Roma, dov’era nato il 21 maggio 1930, Rimini, Riccione e varie località estere, una leggenda. I racconti della dolce vita romana, dove negli anni Sessanta aveva imbastito relazioni con contesse e altre nobili donne, i soggiorni in Brasile, Messico e Sud America, le eccentriche avventure, nonché le lunghe notti in riviera e le amicizie tessute con artisti del calibro di Valerio Zurlini, Mina, Vittorio Gassmann, Maurizio Arena, Soraya, Renato Guttuso, Amedeo Nazzari e il trombettista Chet Baker, solo per citarne alcuni, hanno creato intorno a lui un alone fiabesco. A Riccione la sua
attività è stata legata ai locali che hanno fatto storia, come il dancing Savioli, il Saviolino, dove lavorava per Bepi Savioli, altro mitico pioniere del mondo della notte, Florida, Punta de l’Est e Vallechiara, dove cominciò a lavorare a diciassette anni. Era un ragazzino, ma con le idee chiare, senza fare gavetta, chiese di di-
ventare subito direttore, il titolare lungimirante, acconsentì. Furono anni d’oro, durante i quali Del Bianco strinse amicizie con altri fautori del mondo della notte, come Elio Tosi, classe1930, già patròn dell’Embassy Club di Rimini, di recente insignito del Sigismondo d’oro 2018. Ivo era un vulcano di idee e di energia, così decise di andare oltre i confini riccionesi, prendendo in gestione un altro “tempio” del ballo, il Paradiso Club di Rimini. L’insegna, come dichiarò in un intervista di Giorgio Tonelli al settimanale Il Ponte, era luminosa come quella di Hollywood. In questa vita movimentata non mancò una parentesi cinematografica. Del Bianco, il viveur, signore del baciamano, che era anche uomo di cultura e un vero e proprio manager , ebbe una piccola parte nel film “Il principe Fusto”. Poi l’incontro con la moglie Lory, il matrimonio e l’arrivo delle figlie, Lisa e Lucia, e del nipote Matteo, la sua grande famiglia che ha sempre adorato e tenuto unita fino alla fine dei suoi giorni. Ivo riposerà per sempre a Misano Monte accanto ai suoi cari.
Addio al maestro d’ascia Orazio Mulazzani Era un autentico artigiano, un vero e proprio maestro d’ascia, che ha segnato la storia della nautica locale. Orazio Mulazzani, ultimo protagonista della cantieristica navale riccionese, è scomparso lo scorso 16 febbraio a 90 anni. Di famiglia votata al mare, era nato a Riccione il 5 febbraio 1929. Persona mite, socievole e sempre disponibile, Mulazzani cominciò a occuparsi di imbarcazioni fin da ragazzo. All’inizio degli anni Quaranta, per apprendere l’arte, andò a lavorare nel cantiere Magnani, sul porto di Riccione. Il suo apprendistato andò avanti fino al 1956, quando con grande soddisfazione ottenne la patente di Maestro d’ascia, finchè nel 1957 fondò i Cantieri Mulazzani. Con professionalità, estro, ottima manualità, assieme alla famiglia Franchini, altro caposaldo della cantieristica riccionese, partecipò alla costruzione in mogano e teak di autentici “gioielli” nautici: dinghy, lance, snipe, “cutter” da spiaggia, grandi scafi a
vela plananti, tuttora usati per le gite in mare. La sua fama è legata anche a un altro particolare natante. Nel 1976 subentrato nel cantiere Franchini, Mulazzani costruì la prima barca per portatori di handicap su idea di Michele Laganà, già a capo del Club Nautico di Misano. Orazio, che lascia la moglie Romea, i
figli Alessandra e Riccardo, da autentico artista ha dato dimostrazione delle sue doti manuali, realizzando altri capolavori, in particolare i violini, intagliati con pazienza certosina. A prevalere è stata comunque la sua passione per il mare, presente nel Dna ereditato dalla mamma Speranza e dal padre Federico, messo comunale ai tempi del podestà, che non potendo saldare del tutto gli stipendi, gli donò un appezzamento di spiaggia, esteso dal mare a viale Gramsci. Sua moglie lo coltivava a patate, mentre lui per far quadrare il bilancio di casa andava a pescare. E’ in quell’area che il fratello di Orazio, Tiziano avviò poi il bagno tuttora esistente. Il cantiere Mulazzani, sulla darsena di ponente è esistito fino agli inizi degli anni Duemila, quando a prenderlo in mano per trasformarlo nell’originale sede della rinomata Luxory Yacth, inaugurata nel 2007, è stata la nipote, Franca Mulazzani, figlia di Renato, uno degli otto fratelli.
Ristorante Pizzeria
Cavalluccio Marino Specialità Marinare
RICCIONE - Piazzale De Gasperi 3 - Tel. 0541 693128 (Aperto tutto l’anno. Lunedì chiuso per turno)
pagina della donna
a cura di Maria Grazia Tosi
24
Stefania Mancini: stella della galassia tecnologica Premiata tra le 50 donne più influenti in Italia nel campo della tecnologia innovativa, Stefania Mancini è stata scelta da Inspiring Fifty tra oltre 200 manager d’azienda, docenti universitarie, influencer, ricercatrici e esponenti delle istituzioni. Originaria di Roma, dopo essersi diplomata nella prima scuola sperimentale di informatica, è entrata subito nel mondo delle Software House (aziende che lavorano nel digitale), percorrendo tutta la gavetta: programmatrice, analista, capoprogetto, responsabile di area e poi di filiale. A 30 anni il grande salto: insieme a suo marito ha fondato la prima di diverse società, cedute poi a multinazionali, tutte caratterizzate dall’obiettivo di realizzare soluzioni tecnologicamente avanzate. Da 26 anni, assieme alla sua famiglia, è diventata ‘riccionese’ ed ha aperto qui la prima sede di I-Tel nel 2005, alla quale sono seguiti gli uffici di Roma, Milano e Bari. Diventata, con l’inizio del nuovo anno, Direttrice Generale, un altro suo ambizioso sogno è quello di conseguire una laurea in Lettere, convinta di quanto, negli scenari digitali del futuro, diventi determinante dare valore alla contaminazione tra lauree STEM (in tecnologia, scienza, ingegneria e matematica) e facoltà umanistiche. Quello assegnato a donne come la Mancini è un premio che sdogana la loro attitudine nell’applicarsi con successo in campi considerati più esplicitamente terreno maschile… anche se pare che fu mente di donna, quella di Ada Augusta Byron figlia del poeta inglese, a prefigurare nel 1815 alcune delle basi concettuali della programmazione. Le donne possano apportare qualcosa in più ad un settore specificamente tecnologico? Il mondo della tecnologia non è più una esclusiva maschile e le facoltà STEM si sono finalmente colorate di rosa: le donne contribuiscono in questo lavoro anche con la loro sfera di emozione, di attenzione e di umanità. Le soluzioni tecnologiche, così pervasive, hanno bisogno di essere facilmente accessibili da parte di tutti; ebbene, secondo me, le donne riescono a rendere più semplici e più facilmente fruibili le tecnologie più complesse, in quanto il loro saper “occuparsi” e “preoccuparsi” degli altri, le porta naturalmente alla semplificazione e all’immediatezza. Ancora siamo in poche… e Inspiring Fifty nasce anche per questo: far vedere che ci sono donne che lavorano in questo ambito con passione e con indubbie capacità; un messaggio che va indirizzato alle studentesse quando devono scegliere le scuole superiori e soprattutto l’università. Essendo materia un po’ ostica… ci spiega in parole semplici in cosa consiste il vostro lavoro? Collaboriamo con la Pubblica Amministrazione Locale e la Sanità, e il nostro lavoro consiste nel migliorare i processi di comunicazione tra queste strutture pubbliche e i cittadini o gli assistiti. Sviluppiamo quindi strategie tecnologiche ed etiche, che utilizzano proprio la multicanalità (chiamate telefoniche automatiche, sms, mail, chat,
app, social network, bot, video) per comunicare nel modo più innovativo possibile. Un compito comunque arduo: solo gare e convenzioni, potenzialità economiche esigue, risorse professionali poco preparate al mondo digitale. Quando ci si trova di fronte ad un referente “illuminato” si riescono comunque a realizzare progetti incredibili; progetti che naturalmente si interfacciano con i singoli cittadini per conferire loro servizi sempre più efficienti. Come e quanto opera la sede riccionese di I-Tel su questo territorio? Proprio qui abbiamo creato il nostro laboratorio tecnologico dove lavorano ragazzi di Riccione, Rimini, San Giovanni in Marignano, Bellaria e altri dintorni, tutti bravissimi e superspecializzati. Collaboriamo con il Comune di Riccione al quale abbiamo donato, già da qualche anno, l’app Android e iOS per pagare il parcheggio sulle strisce blu senza dover cercare monetine e parcometri. Un’altra interessante applicazione è quella utilizzata dalla Ausl Romagna che, qualche giorno prima della data, ricorda all’assistito che ha prenotato una visita: si tratta di un sistema automatico che effettua chiamate telefoniche con voce sintetica, invia sms o mail, proprio per chiedere all’utente se si presenterà alla visita o se, invece, preferisce cancellarla. Entrambi i progetti sono stati pensati e progettati per i cittadini perché permettono, in modo semplice, di gestire meglio la quotidianità della loro vita. Come riesce a conciliare i tempi di un lavoro così complesso con la famiglia? Mi piace citare Amalia Ercoli-Finzi, una delle massime esperte internazionali di ingegneria aerospaziale, nonché veterana del gruppo Inspiring Fifty Italia 2018. Il suo motto è: salute di ferro, nervi d’acciaio, marito d’oro! Con i suoi 82 anni portati magnificamente e la sua presenza quotidiana al Politecnico di Milano è veramente un esempio per tutti. Nel mio piccolo, ho anche io il marito d’oro (e non potrebbe essere altrimenti), e sicuramente vivere qui mi ha molto aiutato nel gestire la famiglia in modo più tranquillo e semplice, rispetto alla capitale da dove provengo. La mia vita scorre con il seguente ciclo continuo: una settimana a Riccione, una a Bari, una a Roma e una a Milano (le 4 filiali I-Tel), ma il weekend sono sempre con i miei nipotini! Cosa ci si può aspettare che accada nel prossimo futuro? Il mondo della tecnologia è in continua evoluzione: la robotica, i big-data, l’intelligenza artificiale, la block-chain, l’IoT, sono solo alcuni nomi “astrusi” che ben rappresentano il fermento della ricerca. Oggi, tra l’altro, viviamo in uno strano paradosso: l’offerta di tecnologia è enorme e ci sono soluzioni estremamente evolute… ma il mercato non è pronto! Le aziende e i cittadini viaggiano ad una velocità più bassa, quindi queste soluzioni così all’avanguardia sono in attesa che la società possa utilizzarle al meglio. Il compito è quindi difficile, ma sfidante: far sì che la tecnologia riesca a rendere migliore la qualità della nostra vita.
pagina della donna
a cura di Maria Grazia Tosi
25
Marina Pasquini: una regina dell’ospitalità balneare La vivacità creativa e l’indomita intraprendenza di Marina Pasquini hanno portato ancora una volta il nome di Riccione sotto i riflettori internazionali. Il suo albergo, il Belvedere, già primo per l’Italia e per l’Europa, si è conquistato ora il secondo posto tra gli alberghi più prestigiosi del mondo. A decretarlo è stato TripAdvisor (portale web che pubblica le recensioni), che ha annunciato i vincitori dei Travelers’ Choice Hotel Awards 2019, premi dedicati all’eccellenze dell’ospitalità mondiale. A far balzare il Belvedere nell’olimpo della classifica sono stati i giudizi positivi dei clienti che continuano a sceglierlo, e quindi attraverso il portale promuoverlo, per le sue eclettiche peculiarità, quelle che possono trasformare un normale hotel in un hotel d’eccellenza. Struttura che l’amatissimo padre Giuliano, imprenditore edile, le ha affidato all’età di 19 anni e per la quale lei ha saputo adottare le migliori e più efficaci strategie per far diventare, e non con una bacchetta magica ma con tanta ricerca, lavoro e tenacia e puntando dritto verso la qualità, un normale tre stelle della riviera, aperto i classici 90 giorni all’anno, in un quattro stelle di riconosciuta reputazione, chiuso nei soli mesi freddissimi. Un grande esempio di come la determinazione di una donna, con tutto il suo bagaglio di sensibilità e fantasia, sia in grado di scardinare le più ovvie formule della proposta turistica, col preciso intento di creare un qualcosa di innovativo e ambizioso. In che modo è arrivata ad un’Ospitalità che le ha reso onore internazionale? Non avendo alle spalle alcuna tradizione famigliare nel campo turistico, l’ospitalità l’ho imparata a casa mia. Quand’ero piccola abitavo con la mia famiglia al Borgo di San Giuliano di Rimini, ma poi mio padre decise che ci saremmo spostati nell’entroterra, a Spadarolo. Per non farci sentire isolati, anche perché mia madre era incinta e non guidava, invitava tanti amici loro e di noi bambini; la nostra casa diventò ben presto piena di gente, dove ogni occasione era buona per fare festa. Costruita poi una piscina, con mia madre che cucinava benissimo e con mio padre che era un vero burlone e un innato regista, quella dell’ospitalità diventò una mia indotta vocazione. Vocazione che ho poi investito, implementandola, nel Belvedere. Quando e grazie a cosa è iniziata la sua avventura alberghiera? Nel 1980 mio padre mi consegnò l’hotel: quelli del primo decennio furono anni facili, dove si lavorava bene con i giovani che venivano a Riccione per divertirsi, soprattutto nelle serate in discoteca. Poi è arrivato il 1989, l’anno della mucillaggine: paradossalmente una ‘manna’, perché ha messo in discussione tutto un modo più statico di fare turismo, stimolando nuove idee e mettendo in campo nuove risorse. A quel punto ho pensato “chi è il cliente che viene a Riccione… che posso fare per farlo arrivare?”. Riportare qui i bambini è stata la mia prima risposta, conquistandomi un mercato Family grazie ai più specifici servizi allestiti. Con l’avvento del web si sono ampliati a dismisura gli orizzonti; lì ho realizzato che dovevo rinnovare l’albergo e le
sue proposte, facendolo diventare un albergo del benessere, a partire da quello sportivo: il Bike è stata una scelta fortunata, anche perché mi sono concentrata sull’intrattenimento delle mogli dei ciclisti, con escursioni, corsi di cucina, shopping e piacevoli momenti condivisi. E poi sempre avanti, avanti… Come ha fatto e come fa ad intercettare sempre soluzioni inedite? Io non mi fermo mai, sono alla continua ricerca di novità per sorprendere i miei ospiti; credo che uno dei più grossi difetti di chi fa turismo, e non solo gli albergatori, sia quello di ‘sedersi’, di accontentarsi. Ho sempre viaggiato tanto, convinta che se vendi vacanze devi essere tu per primo a viaggiare, e constatare di persona di quanta bellezza si possa trovare in posti e strutture in giro per il mondo; conoscendo le eccellenze dell’hotellerie si intercetta la giusta ispirazione che scaturisce proprio dal confrontarsi con chi è più forte di te. Io voglio che quando un ospite torna a casa, non solo si ricordi di una bella vacanza fatta di alta cucina, di una elegante SPA, di stanze confortevoli o di feste in piscina… ma che si senta migliore; migliore anche per dei nuovi interessi che potrebbe aver acquisito, per dei nuovi amici. E voglio anche che non possa fare a meno di venire al Belvedere; per questo intrattengo con loro un dialogo giornaliero tramite facebook, perché la comunicazione è ora più di prima l’arma vincente. Qual’è il sentimento trainante rispetto ad un’impresa così totalizzante? Il Belvedere non è il mio mezzo per vivere, ma il mio modo di vivere. Mio marito Romeo lavora con me, in una proficua ed equilibrata intesa: siamo diversi ma complementari, io sono la vulcanità e lui la logica. Anche mio figlio Filippo si sta cimentando con tanto impegno nell’attività di famiglia. Persino mia madre Maria Teresa che ha 80 anni, continua come ad allora ad essere un’ottima padrona di casa. Oltretutto sono contornata da una quarantina di validi collaboratori che sono un po’ come me, aperti al cambiamento. Lì dentro realizzo tutto quello che mi piace, e non mi pesa niente proprio per questo motivo. Naturalmente ci sono molteplici cose da seguire affinché tutto proceda al meglio; ci vuole tanto occhio e attenzione ai dettagli. Che clientela la sceglie, e così Riccione, per trascorrere le proprie vacanze? Principalmente clientela italiana ma anche americana, canadese, australiana. Ci si potrebbe domandare: perché vengono sino a Riccione per fare una vacanza? Non certo solo per starsene distesi sotto un ombrellone! Ricercano qui una vacanza attiva, per fare cose che magari fanno anche a casa loro ma che in vacanza vogliono fare di più. Qui sulla riviera abbiamo tutto ciò che serve, da un meraviglioso entroterra, una straordinaria gastronomia, strutture per qualsiasi sport. Ogni Comune, esaltando i propri punti di forza, dovrebbe differenziarsi a secondo di una propria unica identità, e poi ricollegarsi gli uni con gli altri per permettere di presentare un’offerta articolata. Offerta che però è assolutamente indispensabile risulti il più dettagliata possibile, che venga maggiormente comunicata e nei tempi giusti.
mondo animale
26
Ciclopedonale del Rio Melo Non disturbare! Il Gufo ha fatto il nido. Foto di Giuseppe Lo Magro.
...Anch’io vorrei dormir così nel sonno almen l’oblio trovar… (da l’Arlesiana di F. Cilea) Foto di Edmo Vandi.
STARE BENE STARE BENE STARE BENE STARE BENE STARE BENE
Laviamoci in modo corretto
di Lorenzo Scola
Il verbo “detergere” ha origine latine e letteralmente significa “togliere via sudiciume o sostanza nociva”. Il sudiciume, presente sulla pelle e sui capelli, è costituito dai detriti tissutali, dalle cellule cornee in distacco e dalle secrezioni sebacee e sudorali, cui si aggiunge lo sporco ambientale. Per compiere la pulizia della pelle, dei capelli, delle mucose e dei denti è necessario un “detergente”. Se dal punto di vista fisiologico la pelle avrebbe bisogno di essere lavata solo con semplice acqua corrente, smog, polvere e lavori domestici rendono necessario l'atto igienico. Va ricordato però che la detersione della pelle non deve essere eseguita in modo eccessivo e con quantità troppo elevate di detergenti, magari aggressivi, poiché questo potrebbe implicare un'alterazione più o meno accentuata delle normali difese della pelle, rappresentate principalmente dal film idrolipidico cutaneo e dallo strato corneo, con conseguente formazione di fenomeni irritativi nei confronti della cute, a cominciare dalla dermatite irritativa, con possibile insorgenza di dermatite allergica da contatto. Ad un buon prodotto detergente è richiesta la capacità di pulire a fondo la pelle ma senza inaridirla ed irritarla, di svolgere un'azione emolliente, di non provocare arrossamenti, screpolature e allergie di alcun tipo. La detersione può avvenire “per affinità” o “per contrasto”. La prima avviene quando si elimina lo sporco di natura grassa con olio, in grado di rimuovere facilmente le sostanze ad esso affini; (il simile scioglie
Parafarmacia
Esperienza, Competenza e Professionalità
Riccione Punta De L’Est - Via Emilia 35 - Tel. 0541 660190 e-mail: algavalo@alice.it
il simile). La seconda ha luogo quando si utilizza un tensioattivo che forma delle micelle che inglobano lo sporco, che poi si stacca e viene eliminato! Oggi sono disponibili molti detergenti per affinità, come bagni/ shampoo oleosi o lozioni struccanti formulati anche con oli vegetali. La pelle secca va detersa con prodotti delicati poco schiumogeni, che non alterino la barriera idrolipidica di protezione cutanea. La pelle sensibile, così come quella dell'anziano, richiede l'uso di detergenti non schiumogeni, caratterizzati da pochi ingredienti, possibilmente privi di profumo e con azione emolliente. La pelle grassa, non è facilmente normalizzabile, in quanto la produzione di sebo è spesso legata a fattori ormonali, quindi per la pulizia necessitano preferibilmente detergenti a risciacquo poco aggressivi e di semplice formulazione. Per il viso si può anche ricorrere ad altri trattamenti, come le maschere a base di argilla, bentonite e caolino o a prodotti esfolianti, caratterizzati dalla presenza di microsfere di polietilene, granuli di nocciole o sostanze con azione levigante e restitutiva come acido salicilico o acido glicolico che, eliminando le impurità, consentono di ottenere una pelle più liscia e luminosa. La cute del bambino invece, necessita di prodotti molto delicati, senza profumo a base di tensioattivi di derivazione naturale, poco schiumogeni, facilmente risciacquabili e con bassa irritazione oculare, per cui è preferibile abbia valori di pH vicini a quelli del liquido lacrimale (circa 7), per evitare bruciore in caso di contatto con gli occhi. Sono caratterizzati dalla massima delicatezza e ipoallergenicità, al fine di rispettare l'acidità della pelle e la sua struttura. Abbiamo cosi: oli di pulizia, emulsioni detergenti, shampi neutri. Interessante l'uso di nuovi tensioattivi anfoteri, come inibitori di adesione dei batteri alla cute. Per qualunque dubbio o informazione rivolgetevi con fiducia al Vostro Farmacista/Erborista di fiducia, che saprà consigliarvi al meglio!
L’artista icona che ha dipinto Riccione Riproduzioni a dimensione originale, stampate su tela pittorica. Ottenute con un processo di stampa digitale di altissima qualità . Copie numerate in serie limitata dei quadri originali. GUARDA LE SUE OPERE SU:
WWW.GIUSEPPERUBERTO.COM INFO: 377 6951302 - 3466727591
fondazione A.N.T.
di Paolo Cortesi
28
Assistenza domiciliare gratuita ai malati terminali I momenti intorno alla vita nascente ed alle fasi terminali della vita sono solitamente i più critici, coinvolgendo aspetti di carattere morale, psicologico e sociologico. Negli ultimi decenni si è sviluppata al riguardo una nuova disciplina, la Bioetica, che si occupa di esaminare le difficili problematiche e di esprimere una direttiva comportamentale. Per quanto riguarda la cura nelle fasi terminali della vita, un notevole passo avanti rispetto alla tradizionale assistenza ospedaliera, è stato fatto grazie all'intuizione ed alla caparbietà dell'intraprendente Cicely Saunders, britannica nata nel 1918; sensibilizzata dalle sofferenze e dai traumi osservati durante la seconda guerra mondiale, diventa inizialmente infermiera dei reduci, ma dopo pochi anni deve necessariamente lasciare questo ruolo per le complicazioni di una scoliosi preesistente. Per non abbandonare la cura dei malati, intraprende allora il ruolo di assistente sociale sanitaria, seguendo pazienti oncologici. In questa fase, un percorso di crescita spirituale la porta alla conversione nella dottrina della chiesa anglicana. Per seguire con maggiore competenza i malati, si laurea successivamente in medicina, a 39 anni. Riceve da un suo assistito una donazione e dopo 19 anni di ulteriore ricerca di fondi, riesce ad istituire il "Saint Christopher Hospice" nel 1967, una struttura ospedaliera dedicata unicamente ai malati terminali oncologici, intendendola come "un luogo di passaggio per viaggiatori". La Saunders, contraria all'eutanasia, raccomandava grande attenzione al malato cercando di liberarlo dalla sofferenza e dal dolore che hanno, oltre ad una dimensione fisica, un rilievo anche emotivo, sociale, e spirituale. Come novità terapeutica, il farmaco veniva somministrato ad intervalli regolari prima che il dolore si acuisse, e non dopo la sua comparsa, ottenendo così una maggiore efficacia. Tra i vari libri pubblicati dalla Saunders, è notevole il commovente e diffusissimo "Vegliate con me", una sua tipica espressione era "la cosa più difficile è imparare ad essere un paziente". È morta di cancro a 87 anni. Ora gli Hospice sono diffusi in tutto il mondo, in Emilia-Romagna si possono citare le grandi strutture dell'Hospice Seragnoli di Bologna, che ha in corso di realizzazione anche un Hospice per bambini malati terminali, progettato dal famoso architetto Renzo Piano, in cui, intorno al corpo centrale sono previste anche abitazioni per ospitare i parenti dei bambini. A Rimini sono operative con questo ruolo "le casette". Dieci anni dopo l'istituzione del primo Hospice, è stato fatto un altro sostanziale rivoluzionario progresso nella cura dei malati terminali, a Bologna infatti grazie all'intuizione e caparbietà del professore Franco Pannuti, è stata istituita la Fondazione ANT (Associazione Nazionale Tumori), che assicura l'assistenza domiciliare gratuita contribuendo a fornire al malato il conforto, le attenzioni e le premure dell'ambiente famigliare. Questa Fondazione no-profit, attiva da 40 anni, è stata sempre più ampliata ed ha raggiunto una dimensione unica in Europa, comprendendo un ampio staff multidisciplinare di medici, infermieri, psicologi, farmacisti, nutrizionisti, fisioterapisti, operatori socio-sanitari e volontari, attivo attualmente in molte regioni italiane. Finora sono state curate più di 120 mila persone. Il professor Pannuti è stato primario di Oncologia nel Policlinico Sant'Orsola-Malpighi per 27 anni, docente universitario, membro dell'Accademia delle Scienze di New
RISCALDAMENTO ARREDO BAGNO CONDIZIONAMENTO
RICCIONE
Via del Progresso 8 Tel. 0541 602 701 Fax 0541 604253
www.fratellirighetti.it
York. Ha amato tanto la sua città da assumere anche la carica di assessore comunale alle politiche sociali, volontariato e scuola per cinque anni. Egli dichiarava infatti "Bologna mi ha sempre amato, ed io ho amato lei", e "ho avuto il privilegio di servire la mia città". Per tutto questo gli è stato assegnato l'Archiginnasio d'oro dal Comune di Bologna nel 2006. Il professor Pannuti è morto a 86 anni, nell'ottobre 2018, sono stati celebrati funerali solenni nella Cattedrale di San Pietro con grande partecipazione di folla. L'ANT, oltre all'assistenza domiciliare, si occupa della prevenzione oncologica, con progetti di diagnosi precoce tumorale, ed anche di ricerca, sviluppo scientifico e formazione. Organizza inoltre corsi e attività di sensibilizzazione nelle scuole sul tema della salute, della prevenzione, della solidarietà e del volontariato. L'ANT è anche inserita in progetti europei, e finanzia le proprie attività e prestazioni gratuite grazie all'erogazione di privati cittadini, alle manifestazioni organizzate per ricerca fondi, al contributo del cinque per mille, a lasciti e donazioni ed a fondi pubblici. Lo scorso anno l'ANT ha festeggiato il suo quarantesimo anno di attività con molti eventi, concerti, conferenze, convegni e rappresentazioni teatrali. Ha aperto le celebrazioni una grande mostra fotografica in Sala Borsa intitolata "Medici senza camice", che illustra il lavoro quotidiano dell'ANT ripercorrendo la storia della Fondazione. Tale mostra con un percorso itinerante verrà ospitata dalle varie delegazioni regionali. Un'analoga assistenza domiciliare viene attualmente svolta anche dall'ASL di Riccione. Grazie alla disponibilità dell'ANT di Bologna, un interessante incontro organizzato dall'Azione Cattolica Adulti della parrocchia di San Martino di Riccione, sul tema “Assistenza domiciliare gratuita ai malati terminali” si svolgerà giovedì 9 maggio alle ore 21 presso il salone parrocchiale di viale Minghetti. La coordinatrice della fase preliminare dell'incontro è stata la dottoressa Silvia Varani, responsabile nazionale della Formazione e dello Sviluppo, i relatori saranno il dottor Jacopo Tamanti (direzione nazionale sanitaria) e la dottoressa Germana Severini (responsabile ANT per tutta la regione Marche e coordinatrice dell'assistenza anche a Riccione). Questo incontro riveste quindi anche un interesse pratico logistico, potendo già la nostra città usufruire di questo fondamentale servizio sanitario.
nuovi riccionesi
29
di Francesco Cesarini
L’ha BIvÙ L’aqUa de Beat aLèS - ha BevUto L’aCqUa deL Beato aLeSSIo Chi, per circostanze della vita, si è ritrovato a Riccione per poi mai lasciarla e viverci
Riccione, Onorato di viverci e amarla! a Foggia giuseppe onorato probabilmente ci è nato per sbaglio. di sicuro ha scelto prestissimo di lasciarla, per inseguire una laurea ma anche un luogo che fin da subito ha sentito suo, riccione. Piu' vicino al suo modo di essere e di fare: aperto, curioso e solare. Figlio di un maestro elementare e di una professoressa d'inglese, presto giuseppe scopre l'importanza delle lingue durante le vasche estive in viale dante ma per sua fortuna anche l'importanza dell'università. tra i grandi amori la passione per la musica e in seguito quella per il suo lavoro: gastroenterologo al Ceccarini, per anni vissuto “come una casa”. oggi a 61 anni l'animo rock vira verso il blues, da qualche mese è in pensione e lasciare il Ceccarini non è stato semplice. Ma con un guizzo di luce negli occhi apre la chiacchierata con una vera e propria dichiarazione d'amore “riccione è casa mia”. dottore, anzi doc, andiamo con ordine. Prima volta da queste parti? “Dal 1966 al 1974 con i genitori in estate venivamo in vacanza a Miramare. Prendevamo in affitto una casa in Via Oliveti, mia mamma era insegnante d'inglese (da qui il diminutivo Giosè, abbreviazione di Joseph) e papà maestro alle elementari. Scottandomi i piedi sulla sabbia romagnola ho imparato a conoscere ed amare il mare. e riccione? Da Miramare ci andavamo spesso ed era sempre una festa.“Stasera ci vestiamo eleganti, andiamo a Riccione” mi diceva mia madre. E così davanti al Savioli ricordo una sera di aver visto Walter Chiari e la Vanoni. Riccione per me era questo: divertimento, spensieratezza, eleganza. Poi un sogno che si avvera. “Si, nel 1975 comprammo la casa delle vacanze in zona Punta dell'Est a Riccione e da quel momento non mi separai piu' dalla Perla verde. Studiavo a Bologna e da maggio preparavo gli esami al mare. Fu tutto immediato, a Bologna mi sentivo ospite mentre qui ero di casa. Ricordo come vicino di ombrellone alla 109 il mitico Andrea Mingardi”. ecco la musica, una delle tue grandi passioni. Decisamente. Bazzicavo la “Tana del Lupo” e con un po' di facchinaggio per i gruppi mi garantivo l'ingresso per vedere i live serali. Tra i tanti ricordo i Formula Tre, New Trolls, Renato Zero, ho ancora l'autografo di Lucio Battisti, una reliquia perché si era già ritirato dalla scena”. Poi la laurea in medicina e il tirocinio al Ceccarini. In un certo senso la tua prima vera casa dell'età adulta, quella delle responsabilità e del lavoro. “Ma prima di tutto della passione. Si il Ceccarini è stato per tanti anni casa. Ricordo ancora il marcatempo situato al vecchio ingresso. Una grande famiglia”.
e il primo giorno in corsia? “Per me fu importantissimo il professor Pietro Pasini, mi fece crescere. Ricordo gli inizi con le infermiere ad imparare quello che non mi era stato insegnato all'università: le flebo, il rapporto con i pazienti e ricordo con tanto affetto anche il dottor Ghinelli” In quel periodo la “o” stretta come un tarallo pugliese diventa sempre piu' tonda come una piada. e se a Bologna il giovane studente onorato si sforza di domarla a riccione se ne frega perché “Qui la gente è molto aperta, disponibile e cordiale”. Così nasce e cresce naturalmente un legame forte con la città e la sua storia. “Durante la professione ho conosciuto e apprezzato tantissime persone, il rapporto umano con i pazienti è stato per me sempre importante, addirittura è grazie a loro che ho incominciato a mangiare il pesce” Spiegati meglio. “Ho imparato che da queste parti per riconoscenza e stima le persone sono solite offrirti il pesce che io prima però non mangiavo. Ma poi a 25 anni ho incominciato tra una sogliola ed un fritto a conoscere meglio i piatti di questa terra e con loro lo spirito di questa gente” Con quale difetto? Forse l'essere autoreferenziali, ci si piace un po' troppo. Ma in fondo questo è dovuto allo smisurato amore per la città di chi la vive, tutto ciò lo si percepisce facilmente. ti sei mai pentito di aver messo qui le radici? “Nel 1986 ero davanti ad un bivio. Potevo scegliere se lavorare a Bologna o a Rimini. In entrambi i luoghi avevo la “morosa” (se la chiama così allora ha bevuto veramente l'acqua del Beato Alessio ndr), forse quella sotto le Due Torri era anche piu' carina. Scelsi Rimini perché voleva dire Riccione: il suo mare, il porto, le amicizie. Se ti dico riccione, quali sono i primi tre nomi che ti vengono in mente? “Pietro Pasini, Edmo Vandi, Piero Serafini”. e adesso che sei in pensione? “Mi manca il lavoro, mi manca il Ceccarini. E allora per 20 ore a settimana indosso ancora il camice bianco nel privato. Poi ho incominciato a studiare pianoforte con il maestro Nafta. e quale canzone avresti voluto scrivere? “La guerra di Piero di De Andrè”. Magari da cantare con il tuo gruppo “Born in the Usl”. “L'ultima volta che ci siamo esibiti è stato per la festa del mio pensionamento, per anni abbiamo raccolto fondi per lo IOR, l'AISM, Emergency, ci siamo divertiti facendo beneficenza. Sei un generoso, anche nei rapporti con le persone. Ma se vincessi all' enalotto che regalo faresti ai riccionesi? “Un progetto per interrare le cabine, per poter finalmente passeggiare sul Lungomare guardando l'azzurro del mare”.
TESSUTI PER ARREDO FABBRICAZIONE E VENDITA TENDE Riccione C.so F.lli Cervi 109 (ang. Ruffini) - Tel/Fax 0541 601030
aziende di casa nostra
31
di Alessandra Prioli
A volte credere in un sogno... diventa una dolce realtà “È stata una vera e propria scommessa”.... così inizia il racconto di Davide Angelini che, insieme ad un gruppo di amici che hanno creduto nel suo progetto, ha aperto la gelateria “Campi di Fragole”nella zona sud di Riccione in viale Michelangelo. “Guardando quell’angolo buio, in una zona un po’ dimenticata della nostra città ” prosegue Davide “abbiamo visto gente, movimento, vita e perché no... business!” Dopo varie indagini e ripensamenti, le porte della gelateria si aprono nel 2016, ed è subito strepitoso successo. Gli amici Giovanni Occhialini e Michele Santini, originari di Fano ma riccionesi di adozione, già nel mondo della gelateria artigianale da oltre 20 anni, vi investono esperienza e donano know how.
La prima gelateria Campi di Fragole nasceva a Riccione in via Dante nel 1996 e ad oggi il numero delle gelaterie artigianali tra Marche ed Emilia Romagna cresce, oggi sono sette. Alla base di Campi di Fragole c’è l’idea di produrre gelato artigianale con materie prime di ottima qualità, ricercare e riscoprire ricette, valorizzare prodotti e sapori tipicamente locali, che hanno reso unico il gelato artigianale italiano. Dal 2016 grazie a Davide Angelini, la gelateria Campi di Fragole ritorna a Riccione in viale Michelangelo 11 diventando sempre più un punto di incontro per giovani e anziani, mamme e bambini, in un luogo che da quel momento in poi non sarebbe stato più così desolato. “Era la mia gelateria preferita quando ero ragazzo” ci spiega Davide ricordando gli anni ‘90 di viale Dante “così quando ho deciso di aprire la mia attività ho pensato subito al gelato di Giovanni e Michele”.
I cittadini residenti nella zona ne sono entusiasti poiché possono ora godere dei piaceri del palato e del relax nel giardino antistante, senza doversi recare lontano. Viale Michelangelo ne ha largamente beneficiato, riacquistando parte di quella vitalità che nel tempo era andata perdendosi con il graduale abbandono di attività ed interesse nella manutenzione e cura delle strade, dei marciapiedi e dell’ambiente in generale. “Ho creduto in un sogno, ho creduto in una zona un po’ marginale della nostra Riccione, quasi dimenticata, ho creduto nella forza aggregante e costruttiva delle cose buone e fatte bene, che nascono dalla passione e si coltivano per amore. Vedere il sorriso di un bambino mentre mangia il tuo gelato è la soddisfazione più grande. La mia scommessa l’ho già vinta”. E così come cantavano i Beatles in “Strawberry Fields Forever” (da cui prende il nome la gelateria): “lascia che ti porti con me, vado nei Campi di Fragole, non c’è nulla di reale, nulla per cui stare in ansia, Campi di Fragole per sempre.
BOTTEGA DELL’ IMBIANCHINO LA
Grondaie e Coperture TUTTO PER TINTEGGIATURE E VERNICIATURE INTERNE ED ESTERNE PRODOTTI NATURALI ECO COMPATIBILI Misano Adriatico - Tel./Fax 0541 61 57 77 via Larga 38 - zona artigianale
RICCIONE - Viale ROMAGNA 1 Tel. 054 1 643668 info@labottegadellimbianchino.it
taekwondo riccione POLISPORTIVA
since 1978
32
Campionato Nazionale Csen a Roma: risultato strepitoso! Un trionfo di medaglie: 9 ori, 2 argenti, 1 bronzo tra forme e combattimento! Risultato strabiliante per i dodici atleti dell’asd Taekwondo Riccione Polisportiva sotto la preparazione atletica del M. Roberto Betti che per motivi personali non è potuto essere presente. Gara di livello importante con tante società provenienti da tutta Italia ma i nostri ragazzi hanno saputo fare la differenza. Sette atleti per la sezione combattimento e 7 ori conquistati, un vero trionfo! Salgono sul primo gradino del podio: Luna Uguccioni cat. senior nere, Filippo Migani cat. senior nere, Doralice Marzialetti cat. junior nere, Martina Bagli cat. junior nere, Luca Anastasio cat. junior nere, Barbera Milena cat. junior blu, Stella Lishchynska cat. cadetti blu. Tanti incontri per arrivare al podio dei nostri atleti che con tenacia e determinazione sono giunti al risultato grazie a combattimenti davvero emozionanti, anche lottati fino alla fine; una delle migliori performance dei ragazzi! Ottime prestazioni anche nel settore forme nella giornata di sabato! 2 ori di Linda Sacripanti cat. senior nere e Stella Lishchynska cat. cadetti blu, 2 argenti per Elisa Romagnuolo cat. senior nere e Marcello Bernardi cat. master 2 nere e 1 bronzo per Maurizio Sanchi cat. master 2 nere. Bravissimi i nostri ragazzi! Si ringrazia anche il m. Geo Ottaviani d.t. c.n. 7º Dan. Ricordiamo che i nostri corsi sono sempre aperti, l’inizio è la cintura bianca! Ti aspettiamo in ogni periodo dell’anno che preferisci. Inoltre non scordarti della promozione in corso. L’iscrizione è gratuita e valida fino a settembre!
Scuola EX Fornace corso TAEKWONDO - ORARI Lunedì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (ragazzini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Mercoledì 17:45 (bambini 9-13 anni) - 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) Giovedì 20:00 (corso agonisti) Scuola Martinelli Venerdì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Scuola via Martinelli corso DIFESA DA STRADA Martedì 20:00 Difesa personale da strada (ragazzi 13 anni-adulti)
Insegnanti D.T. Ottaviani Geo 7° Dan M. Betti Roberto 6° Dan Istr. Uguccioni Luna 4° Dan Istr. Sacripanti Linda 4° Dan
ciclismo di ieri... e di oggi
33
di Francesco Cesarini
19 maggio 2019. A Riccione torna il Giro d’Italia! A Riccione è festa! Un evento sportivo ma anche di costume capace di unire tutte le generazioni. Nella storia tanti eroi, da Fausto Coppi a Gino Bartali, da Felice Gimondi a Francesco Moser, Giuseppe Saronni fino al nostro immenso Marco Pantani. Da queste parti il Giro ci è passato spesso ma a far tappa a Riccione è successo in passato solo tre volte. La prima il 26 maggio del 1952 con l’arrivo della 9° tappa Ancona-Riccione, un Giro stravinto dall’epico Fausto Coppi con piu’ di 9 minuti di vantaggio su Fiorenzo Magni. A Riccione la tappa la vinse il belga Rik Van Steenbergen, uno dei migliori ciclisti dell’epoca, tre volte campione del mondo. Si dovette poi attendere quindici anni per avere ancora il traguardo sul nostro Lungomare, correva l’anno 1967. Il 10 giugno di quell’estate le strade riccionesi brulicavano di tifosi, una folla straripante accolse i corridori in arrivo da Chieti. Tutti gli occhi erano per Eddy Merckx e nella Perla Verde, per la seconda volta vinse un belga, ma non il “cannibale” bensì George Vandeberghe. Il rosa al traguardo finale però lo indossò uno dei nostri: Felice Gimondi, eroico sul Tonale e sull’Aprica nello sfilare la maglia di leader al francese Anquetil. A Riccione in tanti riuscirono quel giorno ad avvicinare Gimondi, non era ancora l’era dei selfie, altrimenti in tantissimi avrebbero portato a casa l’ambito trofeo. Nel 1989 invece fu la volta degli specialisti della cronometro, protagonisti della 11° tappa Pesaro-Riccione, con vincitore il polacco Lech Piasecki.
Eddie Merckx.
Lech Piasecki.
in cui più che mai lo sport è protagonista a Riccione – commenta soddisfatto l’assessore al turismo, sport e cultura Stefano Caldari– con eventi internazionali che avranno il suo culmine proprio con la tappa del Giro d’Italia. Il lavoro svolto negli anni in tema di ciclismo e cicloturismo ci consente di raccogliere risultati molto importanti sia in termini di presenze che di manifestazioni di primo piano che ci scelgono. La cronometro individuale che partirà da Riccione è un’occasione straordinaria per la nostra città e sarà una grande festa cui chiediamo fin d’ora a tutti di partecipare. In serbo abbiamo tutta una serie di eventi che ci accompagneranno a quella data e coinvolgeranno le associazioni sportive, le scuole, gli operatori e l’intera comunità, oltre ai turisti e agli ospiti che verranno a trovarci nei bei ponti di primavera”.
“Quel giorno si votava per le elezioni europee” ricorda ancora amareggiato Secondo Casadei il fotografo dei ciclisti di Riccione “essendo impegnato ai seggi non sono riuscito a scattare nessuna foto a memoria dell’evento”. Ma c’è chi si ricorda del pranzo tra Italo Nicoletti e il Patron del Giro Vincenzo Torriani, particolarmente euforico della tappa riccionese, anche per il liquore Rosolio che Italo a tavola non mancava di rimboccare. Meno euforici i riccionesi quando in apertura della diretta Rai videro all’inizio della cartolina-video della Perla Verde le immagini di Gabicce Mare, alla quale era particolarmente legato la voce storica del Giro Adriano De Zan. Ora dopo trent’anni torna la “Corsa Rosa” a Riccione da dove, domenica 19 maggio, parte la 9° tappa con un’altra cronometro individuale: la Riccione-San Marino di 34,7 Km.“Il 2019 è un anno
Felice Gimondi.
Tennis club riccione
34
di Fabrizio Serafini
Simone Sabbioni e la sana cultura sportiva Simone Sabbioni, lo straordinario nuotatore dorsista riccionese, ha accettato con entusiasmo l’invito di portare la sua esperienza di atleta di caratura internazionale, all’Istituto Tecnico Valturio di Rimini. Il nostro ventiduenne concittadino ha sposato il concetto di sana cultura sportiva, (progetto nato a Riccione con relativo libro scritto dal sottoscritto) che ha visto oltre 2600 allievi delle scuole superiori della provincia di Rimini), condividendo le emozioni della sua giovane ma intensa carriera, catturando l’attenzione degli oltre duecento studenti di prima e seconda superiore. “In un momento difficile mio padre mi ha abbracciato e mi ha ricordato che valgo per quello che sono e non per i risultati che ottengo...” e da quel momento sono ripartito” ha commentato il campione. Sabbioni ha ricordato agli studenti che non bisogna cercare scorciatoie, ma come nella vita l’impegno, la dedizione, il sacrificio e soprattutto la passione, portano al rag-
giungimento di mete a volte insperate. Il nuotatore ha risposto agli studenti a quesiti riguardanti la paura che si prova prima delle gare e della sconfitta anche quando non te l’aspetti (raccontando
un podio mancato), di come ha imparato ad accettare e reagire per tornare quotidianamente a lottare. Infine la sottolineatura dell’atleta riccionese riguardo la fortuna di avere una famiglia con una forte unione che lo ha sostenuto con equilibrio e serenità. Ancora una volta un’ennesima testimonianza di come non bisogna perdere di vista la crescita della persona, dando eccessiva priorità ai risultati agonistici, quando spesso queste motivazioni sono proiezioni degli adulti, che non hanno risolto le proprie frustrazioni. Ben venga il buon senso e la messa in discussione ciclica degli adulti che partecipano attivamente allo sport dei giovani; mi riferisco a tutti coloro impegnati in un ruolo vicino agli atleti e alla necessità di autocritica da parte degli stessi, che siano tecnici, allenatori, genitori, parenti, dirigenti o semplici appassionati. Questo è ciò che si cerca di comunicare all’interno del Tennis Club Riccione, ricordando che i veri protagonisti sono gli allievi.
Pole Dance
Mirella De Donato Campionessa italiana di Artistic Pole La riccionese Mirella De Donato è la nuova campionessa italiana di Artistic Pole Master 40 Semi Pro. Il titolo è arrivato dopo una bellissima prestazione ai Campionati nazionali di Pole Sport della I.P.S.F. (International Pole Sport Federation) disputatisi sabato 9 e domenica 10 marzo al Palatorrino dell’Eur a Roma. Dopo la piccola delusione del quarto posto ottenuto il 17 febbraio nel “Pole Art Italy” di Firenze, una rivincita coi fiocchi per la De Donato. “I giudici hanno apprezzato tutte le parti del mio esercizio di quattro minuti: tecnica, coreografia e capacità interpretative. Mi hanno premiato con più di 47 punti, un totale altissimo”. Per spiegare meglio la qualità dell’esercizio dell’atleta riccionese, si deve considerare che con quel punteggio sarebbe arrivata terza tra le Elite Senior, ovvero nella categoria più prestigiosa, quella delle professioniste. “E, in automatico, si sarebbe qualificata per i mondiali! Mirella De Donato - Acropole Gym Studio.
OTTAVIANI INFISSI LAVORAZIONE FERRO E ALLUMINIO
VIA CARPEGNA 12 / Tel. e Fax 0541 605 827 RICCIONE
Riccione - Viale D’Annunzio, 133 Tel. 0541 646006 - Bus Stop n. 41 otticabacchini@libero.it
libri di sport
di Francesco Cesarini
35
Il calcio alla Fya Riccione è “Molto piu’ di un gioco” Il calcio è un gioco da ragazzi, o da bambini, e per la Fya Riccione tale deve restare. Un gioco, non altro. I genitori devono essere un supporto e non un ostacolo per chi ha voglia di divertirsi e crescere con i propri coetanei. Il risultato deve contare poco: con le regole adeguate si "vincono" cose molto più preziose di una coppa o di una classifica per capocannonieri. Si "vincono" bambini autonomi, sereni ed educati. E si gettano ottime basi per il loro futuro. E' questo il senso del il libro tascabile con il Piano d’offerta formativa “Molto più di un gioco”, presentato il 2 febbraio al Palazzo del Turismo in una giornata molto partecipata. 343 i tesserati complessivi della Fya Riccione, numeri ufficiali svelati con soddisfazione da Domenico Magrini Presidente della FGCI Rimini: “Numeri importantissimi, in provincia la Fya Riccione è la più strutturata in questo senso, con addirittura oltre 200 giovani calciatori sotto i 13 anni, a cui si aggiunge un grande lavoro di qualità complessiva”. Un’attività riconosciuta anche da Gabriele Galassi Presidente del Consiglio Comunale di Riccione: “Molto piu’ di un gioco” è un piccolo libro ma dai grandi contenuti, quelli che servono per crescere al meglio i nostri bambini, i cittadini di domani”.
Questo libricino ci serve per far crescere la nostra proposta complessiva” commenta Paolo Secchiaroli Presidente della Fya Riccione: “Uno strumento da utilizzare quotidianamente, per condividere con i genitori e i tesserati i principi base e le regole quotidiane. Ci mettiamo in gioco sia come società ma anche come gruppo allenatori con la voglia di crescere e migliorarci”. E a mettersi in gioco sono chiamati anche i genitori ai quali, tra le tante raccomandazioni, viene chiesto di non sostituirsi al tecnico, di non anteporre l'interesse del proprio figlio a quello della squadra, di considerare i figli sempre come persone da crescere
Da sin.: Paolo Secchiaroli, Presidente Fya Riccione, Dott. Federica Mazza, Domenico Magrini Pres. FGCI Rimini, Gianluca Lorenzi Resp. Sett.Giovanile Fya Riccione, Adrian Ricchiuti, Francesco Cesarini Coordinatore generale Fya Riccione.
e non come campioni da allenare e di rispettare i loro spazi di autonomia nel gruppo. Sullo sfondo di tutto la passione per il gioco del calcio all'interno di un contesto sano, con ritmi appropriati e senza particolari pressioni. “Nella Scuola Calcio fino ai 13 anni gli allenatori prima di tutto sono educatori ed il loro obiettivo è far crescere i bambini tecnicamente con un approccio ludico, avviandoli ad un processo di socializzazione” sottolinea Gianluca Lorenzi responsabile del Settore Giovanile della Fya Riccione: “Il risultato nella prima fase non conta, solo in seguito si asseconda l'esperienza agonistica, facendo cogliere l'importanza dell'impegno nell'allenamento”. Ma attenzione “Troppo spesso come società davanti a problematiche ci si trincera con la formula auto assolutoria -colpa dei genitori” aggiunge Francesco Cesarini Coordinatore generale della Fya Riccione: “Serve invece anche una sana autocritica, mettersi in discussione, aggiornarsi, formarsi, investire nei settori giovanili. I genitori sono una risorsa, con loro è necessario stringere un patto educativo, utilizzare lo stesso alfabeto per trasmettere ai ragazzi un messaggio univoco e coerente”. Una giornata che ha visto anche la partecipazione di Adrian Ricchiuti ex calciatore di serie A che ha lanciato ai bambini presenti un monito: “E’ giusto rincorrere il proprio sogno, io l’ho fatto e ci sono riuscito ma ho il rammarico di non aver studiato, mettendo in secondo piano la scuola. E’ stato un grande errore, non fatelo anche voi”. Il libro “Molto più di un gioco” è disponibile gratuitamente nella sede della Fya Riccione presso lo Stadio Nicoletti. Info: 0541-604012
La pagina di Edmo Vandi
Tu boxare? “Tu boxare?” era la frase con la quale nel periodo successivo al passaggio del fronte (1946/47) i soldati canadesi affrontavano i giovanotti di Riccione che incontravano per strada. C’è da chiarire che questi militari avevano avuto una preparazione atletica tipo “Marines”, quindi formati ad ogni tipo di scontro fisico. Cercavano quindi di mettere in pratica ciò che avevano faticosamente imparato nelle settimane di duro allenamento. Nei primi tempi approfittavano della sorpresa e della impreparazione dei ragazzi locali i quali, spesso senza fuggire, avevano la peggio. Ma la reazione fu più o meno immediata. Si costituì un gruppo autonominatosi “Bue Rosso” formato da una
36
decina di prestanti giovanotti locali capitanati da Dino Selva (marmista) e da altri di cui ricordo solo alcuni nomi: Silvano (pugile dilettante), Brusòr (fruttivendolo), Lido (fabbro), Luciano ad Gin (artigiano), ecc. Questi non fuggivano, anzi cercavano lo scontro che si risolveva sempre in
sonore bastonature (spesso facilitati dal fatto che i militari erano quasi sempre abbondantemente avvinazzati). Non c’erano problemi con il Comando Generale acquartierato al Grand Hotel, al contrario questo sembrava soddisfatto di quelle lezioni che venivano impartite a militari indisciplinati, beoni e intemperanti. La conclusione vedeva arrivare una Jeep con una stella bianca e con la scritta M.P. (Military Police) sulla quale venivano caricate le vittime dei “combattimenti” per essere poi depositate nelle loro infermerie senza nessuna conseguenza per i giovani riccionesi. Il tutto durò un paio d’anni lasciando in noi bambini il vivo ricordo delle immagini di questi scontri che avvenivano nei vari punti della città e durante i quali noi facevamo il tifo (naturalmente per Brusòr e soci!).
poi passare le “comande” al cameriere, il quale annotò tutto diligentemente sul suo taccuino. Il tutto durò circa mezz’ora in quanto gli ospiti avevano scelto una ricca varietà di cibi incuriositi anche dalle vivande tipiche del luogo. Per le bevande solo vino (che giunse subito). Ancora mezz’ora di attesa e finalmente arrivò il cameriere. Portava a due mani un pentolone di quelli che solitamente si vedono nelle comunità o nelle colonie, contenente una montagna di spaghetti al pomodoro. Appoggiò il
“mastello” sul tavolo e poi solennemente dichiarò: “A quest’ora in cucina ci sono solo questi!”. Impiegai un’altra mezz’ora per spiegare ai tedeschi il perché non erano stati esauditi i loro svariati desideri. Cercai di alleviare l’evidente delusione inventando che nella città del “Poverello” la frugalità poteva essere una costante e il menù “unico” limitato a spaghetti e vino poteva essere il risultato della promessa di umiltà professata nelle loro preghiere. Ma non credo, ancora oggi, di averli convinti.
Quel pranzo ad Assisi… Avevo accompagnato un gruppo di una dozzina di industriali tedeschi a visitare il Santuario di Assisi molto conosciuto anche in Germania per la storia di San Francesco (che loro chiamano Franz !). Erano a Riccione per un periodo di vacanza ospiti di un loro connazionale. Si trattava di importanti Dirigenti e Azionisti delle maggiori case automobilistiche tedesche. Rimasero impressionati da tanto fervore religioso in quello storico borgo. Pregarono concentrati e compunti davanti alla tomba del Santo e ascoltarono commossi la storia raccontata da un frate loro connazionale. E così, tra una cosa e l’altra si era fatta l’una, ora di pranzo. Seguimmo il consiglio del Frate narratore ed entrammo in un ristorante dal quale uscivano gli ultimi clienti. Un cameriere, anziano e un pò seccato, ci fece accomodare su una bellissima terrazza dalla quale si vedeva la suggestiva valle sottostante con sullo sfondo la corona degli Appennini. Arrivarono i fogli del menù, scritti solamente in italiano che io cercai laboriosamente di tradurre per
I rasunamènt per capì la vita di Edmo Vandi
La mej la è de parèr de marìd quand e marìd u la pensa cumè lia. Perchè un dona che la ha trent’an l’an dimèstra piò ca nè un om? Perchè spès lan ha quarènta. D’invérne mi vèc uj ven fura tòt al magagne. La sgnora anzianòta: “Alora quant’an t’am dè? Perchè t’an né sa?”. La è dura ès una dona: Te da pansè cumè un om, cumpurtèt cumè una sgnora, vistìs da burdèla, lavurè cumè una mula.
La pagina di Edmo Vandi
37
Scuola Elementare Riccione Paese, rifugio di guerra
Art: De Grandis
Aver superato gli “80” consente di riandare a fatti ed eventi che si perdono nei tempi. La recente notizia della ristrutturazione della Scuola Elementare di Riccione Paese mi ha riportato al mio ingresso nel mondo “del sapere”. Quando negli anni scorsi qualche “futurista” pensò di abbatterla mi sollecitò lo scritto che segue e che pubblicai nel mio libro “J’ha bu i bù?”: “...e poi LEI la scuola elementare per antonomasia, colossale, gigantesca, con un portone d’ingresso capace di ingoiare una classe intera in un solo boccone, e Martèin il rubicondo bidello claudicante, con il bastone ornato da una borchia dorata, vera spada di Damocle sulla testa dei più discoli. E gli insegnanti: la Magrini severa ed efficace, la Capelli dolce e materna, Cenci detto “Bafuti” piccolo e con i baffetti alla Hitler. Finestre alte, che davano sul cortile “ad Lucio de Count” dove branchi di oche starnazzavano ad ogni stormir di foglia. Ricordi il velocipede, con il quale il Maestro Cenci veniva ogni giorno da Rimini, appeso all’albero del cortile con il cartello “Albero delle biciclette”, la rana nella borsetta della maestra, le lancette dell’orologio dell’ingresso messe avanti di un’ora per uscire prima. Quante generazioni hanno inciso i loro nomi sui banchi di quelle aule dai soffitti stratosferici e con le finestre così in alto che il maestro Cenci doveva prendere la rincorsa per sputare sui branchi delle oche. Si spera sempre, ci si illude che queste testimonianze così solide, così massicce, possano continuare all’infinito per generazioni e generazioni, senza che nulla cambi, con la gioia e l’emozione che si rinnovano in noi ogni volta che vi passiamo davanti. “A vagh a scola te Paes” dicemmo il primo giorno a sei anni, e quel cancello, quel portone, ci parvero
Signor, fam capì l’utilità e la fuzionalità de supertecnologichblock clè sora i casoun dla mundèza... ...e dep arcojme po' azchènt ad cl’Alma Benedèta.
l’ingresso dei grandi, della cultura, del sapere, il primo passo verso il mistero della vita, verso l’infinito.” In quel sotterraneo attualmente in ristrutturazione ci sono tornato ancora da bambino nei giorni del passaggio del fronte quando ci arrivammo con l’intera mia famiglia in aggiunta alle 30-40 persone che già l’affollavano. Mio padre aveva portato sulle spalle un sacco contenente farina ed un gigantesco prosciutto(1). Si improvvisò una cucina e mia madre preparò piada e prosciutto per tutti creando un’atmosfera collettiva che per un giorno contribuì a rassicurarci vista la bufera che si scatenava là fuori. A proposito di Giuliano Rusticali (quel nome trovato inciso sul muro del sotterraneo) è stato un personaggio molto noto a tutti noi del Paese, lo chiamavamo “Giuliano dla Marianàcia”.
Abitava in un Palazzone di Viale Diaz. Fisico gigantesco, mente solo apparentemente lenta ma furbo e intelligente per vivere una lunga vita di tranquilla onestà. Negli ultimi anni è stato un simpatico e popolare bagnino in una zona della spiaggia di Riccione. Breve storia del prosciutto Ci era stato affidato da una signora che abitava in centro dicendo: “Me lo nascondete da voi in quanto siete in periferia ed è meno facile lo trovino i tedeschi”. Quando passammo davanti alla casa della signora con un carretto per sfollare a San Giovanni in Marignano, da una finestra questa ci urlò: “Allora il mio prosciutto è al sicuro?” Al che mio padre rispose: “Tranquilla signora i tedeschi non lo troveranno mai!” (1)
amarcord
38
di Franco Neri
Quando a Riccione c’era il Palio... 1988-1993 A cavallo degli anni ‘80/’90 del secolo scorso, un gruppo di sportivi dotati di fervida fantasia, tanto coraggio (e incocienza) e capacità organizzative, propose all’Amministrazione comunale una manifestazione equestre con lo scopo di rievocare l’origine del nome di Riccione, in dialetto “Arcioun”. Tra le varie ipotesi della nascita del toponimo Riccione vi sono anche quella della derivazione da Arcione (ossatura arcuata della sella) e dal fatto che sulla via Flaminia (in località Terzo, nella borgata di Riccione) esisteva in antico una stazione per il cambio dei cavalli. Lì i pellegrini sostavano, si rifocillavano e poi rimontavano in “arcione” per proseguire il loro viaggio. Quel gruppo
con la prima annullata per nubifragio. Parteciparono 7 squadre in rappresentanza dei Quartieri cittadini che facevano base presso le Parrocchie. Paese -San Martino e San Francesco; Punta de l’Est- SS Angeli Custodi; Marina C. e Abissinia- Mater Admirabilis; Alba-Gesù Redentore; FontanelleStella Maris; Spontricciolo- Ponte all’Asse; San Lorenzo-San Lorenzo. L’albo d’oro vede in testa il Paese con tre vittorie, seguito da San Lorenzo e Punta de l’Est con una a testa.
di impavidi concittadini inventò Il “Palio di Riccione”: gara a squadre (staffetta di tre cavalieri) che doveva impegnarsi in un percorso ricco di ostacoli di varia natura che richiedeva notevole abilità e metteva a dura prova l’affiatamento tra cavallo e cavaliere. Era composta la Segreteria organizzativa: Maria Cristina Bazzotti, Elvio Bernardi, Paolo Ricchiuti, Franco Neri, Ivaldo Conti, Emiliano Bernardi, Guido Bernardi. Il luogo di gara fu il Parco della Resistenza, ambiente ad hoc per agonisti e pubblico, che partecipò numeroso ed entusiasta di vivere una giornata ricca dell’eleganza dei quadrupedi provenienti dalla Maremma, dalle Marche e da Riccione e dintorni. Per la cronaca le edizioni furono 6 -1988,1989,1990,1991,1992,1993)
CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO
Marmanelli & C.
s.n.c.
OFFICINA - GOMMISTA - ELETTRAUTO Via Veneto, 115 Tel. 0541 640 450 - 660 554 Fax 0541 663 875 RICCIONE
Assistenza tecnica. Impianti elettrici elettronici iniezione diesel iniezione benzina freni ABS. Banco prova. Freni sospensioni.
la pagina de dialet
39
di Vittorio Mazza
La ligirèza
La leggerezza
E rumor dla niva cla casca e sèfie dagl’èle d’una pavajota agl’ènde d’una piòma cla vola e camnì felpèd d’un gat e zchèr dal furmighe in fila i bès sora i cavél d’una Mà un susòr d’un amor te scur.
Il rumore della neve che cade il fruscio delle ali di una farfalla l’ondeggiare di una piuma che vola l’avanzare felpato di un gatto il comunicare delle formiche in fila i baci sui capelli di una mamma il sussurro di un amore nel buio.
Com la è ligira sta Tèra!
Com’è leggera questa Terra!
La spuslèina te bidoun
La sposina nel bidone
La pnelèsa
L'è una roba da nu cred si giurnèl, cus'è che't véd. Un marid suspètos e vin a chèsa silènzios e u la trova insèn m'un ènt ilè te lèt, tòt dò cuntènt.
E’ una cosa danon credere sui giornali cosa puoi vedere. Un marito sospettoso viene a casa silenzioso e la trova con un altro lì nel letto, assai contenti.
Mo intènt che quèl e scapa e marid un lanzul e ciapa ul sbrandèla, e fa tòt tridèl e da un chèlc ma l'urinèl. Po' u la lega, mène e pì e sal spale us la porta drì.
Intanto che quello scappa il marito prende un lenzuolo e lo fa a brandelli, a pezzettini e da un calcio all’orinale. Poi la lega mani e piedi e sulle spalle la porta con sé.
Me a eva una pnelèsa a la duvrèva da imbianchè. S'a la guèrd, un è piò quèla la s’è cunsumè la ha fat la ròg-na, la pèrd tòt i pél ui casca e manghe l'è ora da butila. E te silenzie um ciapa la tristèza. La nosta vita l'è come na pnelèsa.
E va giò, lèngh la strèda sa lia nuda e sbalutèda, e t'un casoun dla mundèza u la infila, che tristèza! Se la storia la va in piaza e i marid curnud i scupiaza
Va giù lungo la strada con lei nuda e sballottata e in un bidone dell’immondizia la infila, che tristezza! Se la storia finisce in piazza e i cornuti la scopiazzano
da butile drèinta i bidoun un si sèlva piò nisoun. Tla mundèza a sbarlucè e una “natura” garavlè o grasocia o sicarlèina purchè sia spirlimpèina.
di buttarle tutte nei bidoni non si salva più nessuno. Nell’immondizia a scrutare e una “natura” rimediare o grassoccia o secca secca purchè sia senza remore.
Quarant’anni di attività, esperienza e professionalità Installazione • Manutenzione • Assistenza Tecnica
La pennellessa Avevo una pennellessa che adoperavo per imbiancare. Se la guardo, non è più quella si è consumata ha fatto la ruggine perde tutti i peli le cade il manico è ora di gettarla via. E nel silenzio mi coglie la tristezza. La nostra vita è come una pennellessa.
PIATTAFORME ELEVATRICI MINI ASCENSORI PER CASE PRIVATE (NON OCCORRE COLLAUDO)
Rappresentanza e concessione
ASCENSORI • MONTACARICHI MONTAUTO • SERVOSCALA SPAGNOLI ASCENSORI di Spagnoli Domenico e C. s.n.c.
Via Barolo, 7 - 47838 RICCIONE (Rn) - Tel. 0541 60 30 14 - Fax 0541 60 49 66 info@spagnoliascensori.com
40
solidarietà
Vaps dona dodici carrozzine al “Ceccarini” Lo scorso febbraio i Vaps, Volontari del Pronto Soccorso di Riccione hanno donato dieci carrozzine al “Ceccarini” per gli utenti a mobilità ridotta. Il danaro per l’acquisto di questi ausili, indispensabili soprattutto quando si viene dimessi dall’ospedale, per accompagnare i pazienti all’auto, all’ambulanza e in qualsiasi altro spostamento, sono stati raccolti in collaborazione con diverse realtà locali: Buon Vicinato Amici del Parco, Circolo Velico Città di Riccione (Zona 23) e Kite Surf Riccione (Zona 12). Tra i collaboratori la sanitaria Cupioli che si è occupata della messa a punto dei sussidi. Promotori dell’iniziativa i Vaps, attivi al Ceccarini da oltre quindici anni e che forniscono supporto al personale medico (con assistenza non sanitaria) e a tutti i pazienti che accedono al Pronto Soccorso offrendo sostegno morale a loroe e ai familiari, fanno compagnia a chi arriva da solo e si fanno portavoce di suggerimenti per diminuire i disagi durante le attese. Il tutto in accordo con l’Azienda Usl. “Questa donazione vuole essere un aiuto concreto alle persone, che ogni giorno seguiamo in punta di piedi e senza disturbare -commenta Valeria Bernardi presidente dei Vaps-. Al momento siamo circa venti,
ma altre persone, che hanno seguito l’ultimo corso di formazione, si stanno preparando a diventare volontarie. Le persone interessate a prestare un po’ del proprio tempo ai pazienti del Pronto Soccorso, possono comunque contattarci sempre”. ni.co.
Festa della Donna e della Solidarietà Domenica 10 Marzo 2019 L’Associazione Gli Amici della Briscola del Buon Vicinato di via Sicilia, per l’occasione della Festa Donna, come ogni anno ha organizzato oltre al pranzo dei soci, la giornata della Solidarietà, devolvendo somme di denaro ad Associazioni di volontariato che operano nel nostro territorio. Il denaro accumulato durante l’anno è frutto di tante iniziative che l’Associazione svolge. Quest’anno sono stati devoluti euro 2.700 a: A.r.o.p Onlus che si occupa del sostegno e la cura dei bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia dell’Ospedale di Rimini, A.I.L (Ass. Italiana Lotta alle Leucemie) e A.I.S.M (Ass. Sclerosi Multipla), ed è stato offerto un pranzo domenicale ai ragazzi del Centro 21 e ai loro familiari. La consegna è avvenuta durante il pranzo alla presenza dei Presidenti delle Associazioni e delle Autorita Comunali. E’ stata offerta a tutti i partecipanti una bella fette di torta con spumante e un omaggio floreale a tutte le Donne. Il Comitato
Quelli della Boa bianca Piazzale San Martino è sempre pieno di vita. A dare un tocco di autenticità al vivere a contatto di sole e mare ci pensano quelli della “Boa bianca”. Pur presenti in ogni stagione, facendo il bagno anche in pieno inverno, infittiscono le presenze con la Primavera. Come “raganacci” usciti dal letargo, incamerano i benefici raggi solari mentre filosofeggiano instancabilmente. Per chi ama l’aria aperta e la possibilità di due chiacchiere in piena libertà è il luogo ideale. Sarete ben accolti!
P O L I S P O R T I V A
STADIO DEL NUOTO…
NEWS!
R I C C I O N E
NEW LOOK!
La piscina olimpionica esterna dello Stadio del Nuoto... E’ coperta! E TU, L’impianto natatorio di Riccione raddoppia addoppia gli DI CHE UNISC CORSO spazi durante le stagioni più fredde per ospiITI A N SEI? PISCIN OI! tare tantissimi eventi sportivi di richiamo • NU A . . . O T • CO O LIBER pales nazionale e internazionale e per assicura• AQ RSI DI NUO O tra... T U O A W E • AC LLNES F I S Q I S re allo stesso tempo la possibilità di fare U O • GY • PR A D’ARG PE • NURSONAL TRAM: • P EPARTO ENTO IN t attività agonistica, non agonistica e di
seguire i corsi a tutti gli amanti del nuoto
RIME B OLLE
e delle discipline in acqua, dall’Aquawellness alla pallanuoto, dai tuffi alla subacquea,
ING ri ginnas zionista tica po s • PI ----- turale L A T • ps ES icomo tricit à •
passando per il lifesaving... Uno spettacolo anche solo a vedersi, ma soprattutto una grande opportunità per tutta la città di Riccione, frutto del lavoro in sinergia tra la Polisportiva Riccione, l’amministrazione comunale e il consorzio di albergatori Riccione Sport.
GIOCAESTATE 2019!
TI ASPETTIAMO DAL...
10 GIUGNO
I Suv di Opel
CROSSLAND
MOKKA GRANDLAND
Tecnologia tedesca, per tutti. • Fari LED Intelligenti • Sedili ergonomici con certificazione AGR • Apple CarPlay™ e Android Auto™ Consumi Gamma SUV Opel ciclo combinato (l/100 km): da 3,6 a 8,0. Emissioni CO2 (g/km): da 93 a 155.
via Flaminia 341, Rimini, tel 0451 374312 - www.marcar.it