Famija Arciunesa

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Carlo Andrea Barnabè Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXI- N°5 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2012

www.famijarciunesa.org - info@famijarciunesa.org

CN/RN0665/2010

11 Ottobre 1912

Viale Viola diventa Viale Maria Ceccarini 100 anni dopo una statua per ricordarla

Contro chi rema “contro”. Contro chi parla a pesce. Contro chi critica “a prescindere”. Contro chi non ama Riccione.

FAMIJA ARCIUNESA oppone questo motto che accompagnerà da oggi in avanti le sue iniziative!




LIBRI DI F.A.

IL regalo DI Natale

150 anni della nostra storia attraverso le originali storie di 3 illustri pionieri dell’evoluzione della nostra Perla verde.

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In dono ai soci di F.A. Riccione sotto la neve...ma dai! Riccione è bagni in mare, è crogiolarsi al Sole, è un bikini striminzito, è un bermuda colorato, è andare al largo in moscone con una ragazza, è mostrarsi vanitosamente in Viale Ceccarini... Eppure, ogni tanto, anche Riccione si trova sotto la neve. Sicuramente meno di altri luoghi della Romagna; forse perchè il promontorio di Gabicce a sud e il trittico turrito di San Marino a ovest creano una specie di culla protettiva? Quante volte la spruzzata di bianco si è fermata a Rimini lasciandoci un po’ delusi e molto soddisfatti? Perchè poi in fin dei conti la neve qua dura poco, e dopo, è tutto un “paciugo” che sporca strade e automobili. Camminare è problematico e la neve intralcia e ostacola oltre misura le nostre ataviche viziate abitudini. Si, d’accordo, se arriva alla vigilia di Natale, crea una bella atmosfera. I bambini si imbacuccano ben bene e poi si scatenano a fare a pallate e di una collinetta fanno una “pista nera” ansimando su e giù fino a sera. Ma poi, siamo sinceri, desideriamo che il Sole splenda a Santo Stefano. Allora, come si fa a prendere solo il bello della neve? Si sfoglia questo volumetto! E si percorre in lungo e in largo tutta Riccione, grazie agli scatti di Pico e Gianni Zangheri archiviati negli ultimi anni, per la nostra egoistica gioia di essere “immersi” nella neve mentre siamo, ben protetti, nel calduccio di casa nostra. libro di 64 pagine a colori in formato 17x24cm. Giuseppe Lo Magro

REDAZIONE Direttore Responsabile: Carlo Andrea Barnabè • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Collaboratori di questo numero: Renzo Stefanini, Giorgia Penzo, Sebastiano Sciara, Enzo Travaglini, Edmo Vandi, Walter Amati (archivio), Isidoro Lanari, Vilma Tosi, Daniele Casalboni, Daniele Montebelli, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Marco Travaglini, Roberto Betti, Armando Bellotti, Antonio Cianciosi, Piero Serafini, Miki Banci. • Foto: Foto Riccione • Pubblicità: Tel. 338 4304667• Grafica e impaginazione: Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: Litografia La.Ser. Coriano

Betti Riccardo RIPARATORE AUTORIZZATO OPEL GM Assistenza: Via Emilia 11 - Riccione Vendita e esposizione: Via Emilia 24 - Tel/Fax 0541 643527 e-mail: bettiriccardo@libero.it

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DONAZIONI DI F.A.

Un insufflatore per la radiologia del “Ceccarini” Dopo la donazione della Tac, un altro importante atto di liberalità a favore dell’Ospedale di Riccione. La “Famija Arciunesa” ha fatto dono alla struttura di un Insufflatore automatico di anidride carbonica, a supporto proprio della nuova Tac, utilizzata presso l’Unità Operativa di “Radiologia” diretta dal dottor Fabio Denicolò. Questo apparecchio, del valore di diecimila euro, serve infatti per migliorare l’esecuzione e la qualità della Tac del colon. Tale procedura richiede, per una migliore esecuzione, che il colon sia debitamente disteso, e l’insuffiatore di anidride carbonica svolge proprio questa funzione. Prima dell’acquisizione dell’apparecchiatura, l’esame veniva effettuato con una modalità, detta dell’aria‑ambiente, che rendeva l’esame non ripetibile nell’immediato, e che oltre a consentire una minore qualità dell’esito, creava anche un maggior senso di gonfiore e pesantezza al paziente. Grazie al nuovo Insuffiatore automatico di anidride carbonica, oltre al miglioramento della qualità dell’esecuzione, il paziente avrà anche meno disagi “collaterali”. Ogni anno presso l’Ospedale di Riccione vengono eseguite all’incirca 300 Tac del colon.

Quelli... delle caldarroste! Eccoli i caldarrostai di F.A. che ogni sabato e domenica di Ottobre nel gazebo posizionato in Viale Ceccarini, castrano, cuociono e propongono il delizioso frutto autunnale caldo e invitante a turisti e indigeni che affollano il centro della Perla verde. L’appuntamento con la caldarrosta si ripete da tanti anni con immutato gradimento e il contributo offerto quest’anno consente di raccogliere fondi per la realizzazione della statua dedicata a Maria Ceccarini. Da sin.: Antonio C., G. Carlo, Paolo, Marco, Teresio, Antonio B., Liliana, Romano, Bruno, Aldo, Remo, Natale e Giuseppe.

APERTO TUTTO L’ANNO

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Chiusura Martedì e Mercoledì

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LA STATUA PER MARIA BOORMAN CECCARINI

1912 - 11 OTTOBRE - 2012

Operai al lavoro preparano il basamento dove verrà posizionata la statua.

Le misurazioni per la sistemazione (9 ottobre 2012).

La scultore Leonardo Lucchi effettua gli ultimi controlli.

Le targhe posizionate ai piedi della statua.

Il consigliere Spadoni “protegge” la statua in attesa della cerimonia ufficiale.

La squadra dei “posatori” con alcuni consiglieri di F.A.

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LA STATUA PER MARIA BOORMAN CECCARINI

IL “SALOTTO” COMPIE 100 ANNI Il sindaco Massimo Pironi in mezzo al C.d.A. di F.A. che ha ideato e realizzato il bellissimo progetto della statua in bronzo per celebrare i 100 anni di Viale Maria Boorman Ceccarini. Da sin.: Paolo Santovito, Riccardo Angelini, Giovanni Olivieri, Giuseppe Lo Magro, il sindaco, Teresio Spadoni, Antonio Cianciosi, Marco Zangheri, Franco Baratti, Antonio Batarra.

Il dott. Giancarlo Salvatori, pronipote dei Ceccarini (al centro) nell’abbraccio affettuoso degli sponsor del progetto statua. Giuseppe Lo Magro - F.A., Serafino Angelini, Cop. “Casa del Popolo”; Massimo Pironi, Comune di Riccione; dott. Giovanni Olivieri, Rotary club RiccioneCattolica; Marina Zoffoli, I.P.A.B. Ceccarini; Giorgio Mignani, Consorzio d’area Viale Ceccarini.

Sopra: Giancarlo Salvatori racconta la storia dei Ceccarini. Sotto: Marina Zoffoli (I.P.A.B.) e il Sindaco Massimo Pironi.

A lato: Autorità civili e militari in rappresentanza di: Consiglio comunale, Polizia urbana, Capitaneria di Porto, Comando Carabinieri e Ospedale Giovanni Ceccarini.

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LA STATUA PER MARIA BOORMAN CECCARINI

CERIMONIA “ALLEGRA” E SENZA FRONZOLI

Il Coro “Le allegre note”, diretto dal M° Fabio Pecci, ha aperto la cerimonia con una toccante esecuzione dell’inno di Mameli.

Il momento culminante del pomeriggio dell’11 ottobre. Il “Babbo” e il Sindaco tolgono il drappo svelando al pubblico la bellissima statua raffigurante la nostra amata benefattrice. A lato i meritati complimenti al bravissimo scultore Leonardo Lucchi.

Affievoliti i clamori, Maria Boorman Ceccarini può, finalmente, “vigilare” sul Viale a Lei dedicato.

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MOSTRA FOTOGRAFICA

1862-2012 Dalla Vaporiera al “salotto” Dall’ 11 al 24 ottobre u.s. 150 anni di storia riccionese attraverso i documenti, le foto e i filmati di Armando Semprini (1862-1912), Gilberto “Jimmy” Monaco (1900-1940), Pico e Gianni Zangheri (1950-2012) 2200 visitatori, apprezzamenti entusiastici e giudizi positivi. Inviti a iosa PER TRASFORMARLA IN UN LIBRO Pico e Armando tagliano il nastro assistiti dal sindaco Massimo Pironi e dal “babbo” di Famija Arciunesa Giuseppe Lo Magro.

Presentazione ufficiale. Da sin.: Gianni Zangheri, Armando Semprini, Massimo Pironi, Giuseppe Lo Magro, il Capo 1ª cl. Ivan Pinzon (Capitaneria di Porto), il maresciallo Claudio Cacace (Stazione Carabinieri) e Pico Zangheri. Sopra uno spaccato dell’esposizione.

Armando Semprini, accanto al manifesto della mostra, illustra gli aspetti più importanti dell’esposizione, vedi foto a destra, frutto di anni di approfondite ricerche in archivi storici e domeniche a “caccia” nei mercatini dell’antiquariato.

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La Baia del benessere... a Riccione Qualche domanda a Patrizia Dionisi, SPA Manager al Centro Benessere & Spa Corallo Bay Oggigiorno si parla molto di bellezza e benessere, ma non tutti sanno cos’è una Spa, ce lo spieghi? SPA è l’acronimo di Salus Per Aquam ovvero “salute per mezzo dell’acqua”. La nostra zona umida dispone di sauna finlandese, bagno turco, doccia scozzese, cascata del ghiaccio, docce emozionali, relax pool con idromassaggi, lame cervicali e acqua a 35° arricchita e igienizzata con il prezioso sale marino integrale di Cervia... Un luogo magico dove dimentichi lo stress e ritrovi in pochi istanti armonia, relax e rinnovate energie. Molto interessante! Raccontaci cosa proponete di speciale a chi volesse regalarsi un pomeriggio al Corallo Bay? Qui da noi tutto è studiato per offrire un’esperienza unica che risveglia i sensi, rigenera il corpo e distende la mente. L’ambiente è particolarmente raffinato e accogliente e un team di professionisti del benessere è pronto a coccolare e anche a viziare un po’ i nostri ospiti. Proponiamo trattamenti estetici,

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90° Compleanno di Riccione 18 ottobre 2012, Palacongressi Una festa originale piacevolissima ed applauditissima. Con un grande spettacolo del Coro “Città di Riccione” e l’emozionante carrellata dei ricordi di Edmo Vandi.

Parte il 90°. Il sindaco di Riccione Massimo Pironi e il “Babbo” di Famija Arciunesa Giuseppe Lo Magro presentano la serata nella splendida cornice del Palacongressi. Il Sindaco premia, con targa ricordo, la piccola Nicole Vitali (9 anni) per la sua sensibilità e generosità verso i coetanei meno fortunati ai quali ogni anno dona buona parte della sua “paghetta”.

Il consigliere Paolo Santovito premia, con Spilla d’argento, Ida Piselli (90 anni) per l’attività svolta in soccorso degli animali selvatici nel territorio riccionese in collaborazione col W.W.F.

Il consigliere Teresio Spadoni premia, con Spilla d’argento, Gualtiero Masi (90 anni) per l’impegno quarantennale profuso volontariamente presso la Croce rossa locale. Il consigliere Marco Zangheri premia, con Spilla d’argento, il tenore Gianluca Pasolini per i suoi successi in tutto il mondo conservando intatto il legame con Riccione.

I consiglieri Franco Baratti, Antonio Cianciosi, Riccardo Angelini premiano, con Spilla d’argento, Stella Bilancioni, Antonietta Bacchini, Martino Pari per l’ininterrotta partecipazione al Coro “ Città di Riccione” dalla sua nascita, avvenuta 30 anni fa.

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Il Sindaco premia, con targa, il M° Marco Galli, direttore corista e arrangiatore delle musiche dello spettacolo ideato per il 90° Compleanno in concomitanza col 30° anniversario del Coro stesso.


Comune di Riccione

Davvero esaltante l’esibizione del tenore Gianluca Pasolini. Lucenti Spille d’argento e Targhe per i cittadini meritevoli. Caloroso brindisi spumeggiante e una torta da “FAVOLA”.

Il presidente del Consorzio d’area di Viale Ceccarini, Giorgio Mignani premia con targa, Iris Baldisserra, che vanta una presenza commerciale nel Centro di Riccione lunga sessant’anni. Complimenti! Sotto lo schermo col manifesto di “Saluti da Riccione” (titolo dello spettacolo musicale) i coristi “scalpitano” in attesa dell’inizio. A sin. il M° Marco Galli, a dx. l’amarcordista Edmo Vandi.

Il momento clou del 90° Compleanno. Il Sindaco e il Babbo uniti nel taglio della torta.

Il brindisi augurale degli ideatori, organizzatori ed ospiti d’onore della serata. Da sin.: Edmo Vandi, Massimo Pironi, Giuseppe Lo Magro, Marco Galli, Gianluca Pasolini, Renzo Stefanini.

La squadra dei “tortaioli”. Hanno sudato le proverbiali sette camicie, ma prima di mezzanotte, la porzione di torta del Panificio Bianchi aveva estasiato il palato dei 400 partecipanti. Grandi!

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Applauso finale per Glauco Bianchi, autore della torta. L’ennesimo successo papillo-gustativo!

ARRIVEDERCI AL 2013 PER IL

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AL palazzo e al mare

Grillo, Pironi e l’incubo 2014 Grillo, l’uomo della provvidenza, il traghettatore (a nuoto) della antipolitica, la sua battaglia l’ha praticamente già vinta. Ma cosa ne sarà, in periferia, dei grillini? Ma soprattutto: riuscirà il centrosinistra spompato dalle eterne lotte intestine a vincere in scioltezza la prossima tornata elettorale? E ancora. Massimo Pironi otterrà la nomination per una seconda candidatura? Oppure, come sembra nelle ultime settimane, qualcuno potrebbe fermarlo a un passo dal traguardo? Mai come ora la situazione politica è stata tanto confusa. Il crollo del sistema partitico travolgerà anche i ras della politica locale. Guardiamo a Riccione. Il Pdl è praticamente evaporato. Non c’è traccia di una battaglia, un intervento, il segno della presenza. Sarà per questa ragione che nel Pd hanno deciso di fare tutto da soli: maggioranza e opposizione, con Pironi sempre più in balìa della corrente, costretto a vivacchiare senza portare a casa nulla di consistente da rivende-

Massimo Pironi e Fabio Galli.

re agli elettori nel 2014. Se ci arriverà da candidato, nel 2014. I rischi ci sono, stando almeno ai rumors del partito, alla mai sopita ostilità verso il sindaco manifestata dai dirigenti, alle scorribande dei ‘galliani’. Non è un caso il re-ingresso di Galli stesso nella segreteria del partito, dopo l’esilio dorato a Rimini. Anche perché Galli, fra qualche mese, dovrà

rinunciare alla poltrona di assessore per cessata attività della Provincia. E un Galli in fila all’ufficio di collocamento impensierisce non poco il sindaco. Che, dal canto suo, non sfonda tra gli elettori. Anzi, l’indice di gradimento sarebbe in picchiata. Musica per le orecchie dei giovani capi del Pd, che non vedono l’ora di dare il benservito senza tanti complimenti all’«usurpatore». Stavolta Pironi non potrà contare sulla società civile che l’ha sostenuto nella campagna delle primarie, vinte grazie al contributo di tanti non-elettori, rimasti poi delusi dalla ‘primavera’ mancata dal sindaco. Sullo sfondo si staglia il colosso grillino, un gigante che macina consensi ma non ha ancora le gambe (e soprattutto le facce) per farsi largo. Ma arriveranno, e allora saranno dolori per la sinistra come per il Pdl. Prima di allora c’è soltanto da capire cosa accadrà a livello nazionale con le Politiche, ma i segnali per la attuale classe dirigente suonano come campane a morto.

I bagnini nella tempesta di sabbia menti balneari vedono per la prima volta messo in discussione il loro futuro. A ottobre il governo è tornato ad occuparsi della vicenda; all’esame ci sono i paletti del bando e i requisiti richiesti per attribuire le zone di spiaggia. L’obiettivo dei parlamentari impegnati da anni a garantire e tutelare i vecchi concessionari è quello di puntare sugli investimenti fatti e sull’esperienza maturata sul campo, elementi che potrebbero favorire chi fino al 2014 avrà il controllo della sabbia. Una battaglia che si combatte a Roma, ma anche in Europa, dove temono che gli italiani finiscano per annacquare la direttiva Bolkestein. Nel frattempo i bagnini guardano l’orizzonte con preoccupazione, incerti su cosa il governo Monti abbia in serbo per loro. Alcuni hanno scelto la strada di manifestare in piazza, altri hanno invece preferito trattare attraverso la diplomazia. La situazione si risolverà nei prossimi mesi, quando verranno definiti in maniera certa i parametri dell’assegnazione. Che un’adeguamento fosse necessario, anche i più coriacei sembrano averlo capito. Ma la svolta, compresa l’eventualità di perdere il patrimonio, ha lasciato tutti sorpresi. La stretta fiscale - dolorosa ma inevitabile - si accompagna con il rischio di mandare all’aria un sistema collaudato. Investimenti milionari destinati ( se qualcuno non interverrà per salvaguardarli) a sciogliersi come neve al sole della ‘temutissima’ estate del 2015.

Bolkestein. La parola suona minacciosa solo a pronunciarla. Ma va peggio per chi, parliamo di migliaia di concessionari, è costretto a farci i conti. Sta per scadere, infatti, il termine per il bando che dovrà assegnare le spiagge, un incubo che rischia di scuotere l’assetto storico dell’arenile, soprattutto in Riviera, dove famiglie che gestiscono da decenni gli stabili-

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che accade al salotto ?

Il ‘salotto’ può ancora attendere? Se lo chiedono non più soltanto i commercianti del viale o i pochi residenti della zona mare. Volenti o nolenti, viale Ceccarini resta il simbolo di Riccione, il cuore pulsante del sistema. Un emblema contestato e sbiadito, ma pur sempre un brand. E’ su questo che le recenti amministrazioni comunali hanno giocato, sfruttando fino all’osso la strada senza dare nulla in cambio. Il ‘salotto’ è utile per agganciarci sopra sponsor, manifesti, cartelloni, spot e amenità varie. In soldoni, una cifra da capogiro. Quattrini che Geat e Comune hanno allegramente rastrellato, a volte calcando un po’ troppo la mano, in altri casi deturpando l’arredo originario. Insomma, viale Ceccarini ha fatto da salvadanaio per le giunte Masini-Imola-Pironi, ma nessuno di questi sindaci ha mai voluto ricambiare la cortesia. Sollecitati da più parti e per un’infinità di anni, hanno promesso (in campagna elettorale) senza mai mantenere. I termini più abusati sono stati: nuovo look, ristrutturazione, arredi e tutto il campionario di aria fritta, mentre il viale sotto i piedi di milioni di turisti affondava. Nessuno ha mai avuto il coraggio di rimettere mano a un impianto datato, quando è noto ormai a chiunque che le mode invecchiano in fretta, e viale Ceccarini è soprattutto questo. Esperti di una prestigiosa griffe internazionale, visitando alcuni anni fa il ‘salotto’, ebbero a dire che più che aggiungere andava tolto. Ripulire, riordinare, inserire elementi di arredo originali, opere d’arte piuttosto che panchine a forma di barchetta che si trovano in ogni angolo della riviera. Puntare alto per restare in cima. Purtroppo non è mai andata così. Si preferisce vivacchiare, pensare al recupero come intervento di oscuri geometri (senza nulla togliere alla categoria) e una manciata di tecnici comunali. La firma di un archistar - e chi conosce i meccanismi che regolano le strade-simbolo in giro per il mondo - è sostanza, attira attenzione e presenze, è marketing essa stessa? Non ci sono i soldi, obiettano da un lustro gli amministratori. Verissimo, ma bisogna capire se c’è un ritorno prima di dire che l’investimento non vale la candela. La chiave è nel coinvolgimento dei proprietari dei negozi, che vedono erodere il loro valore commerciale. Progettare

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Viale Ceccarini sfruttato e abbandonato

insieme il rilancio: al Comune conviene per ridare smalto alla sua immagine, ai proprietari per dare solidità al loro patrimonio. Detta così è semplice, ma ci vogliono il coraggio e la lungimiranza per realizzarlo. Ce la faranno? Permetteteci di essere pessimisti.

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la nostra storia

Riccione 90… anni fa Sancita l’autonomia del Comune di Riccione il 19 ottobre 1922, precedentemente l’elezione del primo sindaco, il rag. Silvio Lombardini, ci furono 410 giorni di una travagliata operazione per improntare l’inedita struttura amministrativa: il comando per 86 giorni fu affidato al dott. Felice Pullè quale delegato del Commissario del Comune di Rimini, poi passò, il 14 dicembre e per 131 giorni, al Rag. Luigi Righi incaricato dal Prefetto di Forlì. Sempre lui, in veste di Commissario Prefettizio, operò per 49 giorni, e a lui si accodò il sig. Augusto Marani, Commissario prefettizio per 144 giorni. Quella che segue è una sintesi della relazione stilata dal Commissario Prefettizio Righi alla fine del suo mandato, e che diventa un documento curiosamente interessante per farsi un’idea di quali fossero le realtà ed i progetti in corso nel periodo storico di un Comune che faceva i suoi primi passi. RELAZIONE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO CAV. LUIGI RIGHI (sono state mantenute le forme verbali e le suddivisioni per capitoli proprie del documento originale) UFFICI E PERSONALE Per prima cosa si provvide all’organizzazione degli uffici, sistemando nel villino affittato (in viale Ceccarini angolo viale Piva) come sede del Comune, lo Stato Civile e il Dazio e la segreteria. Venne mantenuto in servizio tutto il personale del Comune di Rimini e tutte le realtà facenti servizio lì, come il medico, la levatrice, gli stradini… e così anche l’applicato e il portiere della Delegazione Municipale istituita l’anno precedente. Dopodiché

venne composto l’organico del personale e predisposto ogni cosa per l’avvio della vita amministrativa. SERVIZIO PROVVISORIO DI CASSA Raccogliendo somme riguardanti tasse di soggiorno e proventi daziari rimasti sospesi, pensai di aprire un conto corrente presso una banca locale per provvedere alle spese inderogabili. Studiai i regolamenti delle tasse comunali in vigore presso il Comune di Rimini facendo lo stralcio dai relativi ruoli per conoscere l’ammontare dei redditi a carico dei contribuenti riccionesi. Disposi pure l’aggiornamento dell’anagrafe in relazione ai dati del censimento del 1921, tramite apposito personale al quale vennero affidati la numerazione delle case con tavo-

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lette in maiolica e placche di ferro per la denominazione dei viali. CARICO DELLE SPESE Per regolare meglio i rapporti col Comune di Rimini in riferimento alla competenza delle spese e delle entrate, venne fissato il principio che tutte le spese anteriori al 31 dicembre 1922 facevano carico a Rimini e quelle dal 1°gennaio 1923 in avanti a Riccione. Furono perciò mantenute a favore di Rimini quelle tasse riferibili ad esercizi precedenti benché riscosse nell’anno 1923; e così si doveva fare anche rispetto la Sovrimposta comunale, ma per incongruenze sorte relative alla Delimitazione dei confini, sarà quest’anno il nostro Comune a riscuoterla per intero.


la nostra storia specialmente dei grassi per condimento (lardo, strutto, pancetta, olio e burro) e la scarsità della pesca dovuta alla mancanza del porto, non poteva andare a colpire troppo un Comune che stava nascendo. Il dazio così non contempla il pesce fresco e riduce di oltre il 50% la tassa sui grassi in genere; colpisce invece alcune voci riguardanti generi di lusso, come dolciumi, formaggi fini, pesci salati in scatola… Su una nuova voce riguardante il materiale da costruzione, la mitezza della tassa applicata non sarà d’ostacolo al continuo estendersi della nostra industria turistica che prevede edificazioni e ristrutturazioni in abbondanza.

ANTICIPAZIONE ESATTORIALE Per patto espresso nel contratto di Esattoria, la Cassa di Risparmio di Rimini dovette anticipare ai due Comuni la somma di un milione di lire, ma quando alla fine di marzo quello di Riccione si rivolse alla medesima per ritirare un acconto per pagare gli stipendi dei dipendenti che da tre mesi non percepivano nulla, ebbi la triste notizia che l’intera cifra era già stata totalmente versata al Comune di Rimini, il quale diventava così debitore verso Riccione. Con apposita delibera affermai che la cifra di 200.000 doveva essere restituita a Riccione e ora la pratica si trova presso l’Autorità superiore per le opportune determinazioni. DELEGAZIONE MUNICIPALE Una Delegazione Municipale con l’approvazione del Regio Prefetto assunse l’Amministrazione del territorio di Riccione per provvedere ai più urgenti bisogni. L’acquisto di ghiaia per le strade, una passerella sul fiume Marano, una provvista di combustibile per le scuole; in mancanza di mezzi finanziari si provvide con un prestito volontario fra i cittadini, raccogliendo la somma di Lire 9.000. Trattandosi di spese d’interesse generale era giusto venissero assunte dal nuovo Comune, e per questo in bilancio figurano appositi stanziamenti. BILANCIO La mancata separazione patrimoniale tra i due Comuni diventa per l’Amministrazione riccionese una difficoltà nell’individuare i criteri da seguire. Secondo la regola per la quale il bilancio ordinario debba provvedere alle spese ordinarie, alle straordinarie ricorrenti nonché al Servizio Prestiti, e che l’avanzo di amministrazione debba destinarsi al pagamento di spese straordinarie, il bilancio di quest’anno si

presenta acefalo, appunto per la mancanza dei dati riguardanti il patrimonio, e cioè le rendite patrimoniali derivanti dalle attività, gli oneri e gli ammortamenti. E’ stato giocoforza ritrarre dalla parte ordinaria di competenza del Bilancio i mezzi occorrenti al finanziamento delle spese. Un tale provvedimento è mirato a conseguire una disponibilità per il nuovo esercizio corrispondente all’ammontare dei lavori straordinari previsti in Bilancio nella rilevante somma di Lire 200.000. Detta disponibilità permetterà alla nostra Amministrazione di poter affrontare il carico derivabile dalla separazione patrimoniale con Rimini in piena tranquillità, senza ricorrere a provvedimenti straordinari e senza ledere la consistenza del bilancio. DAZIO La tariffa daziaria applicata dal Comune di Rimini non poteva essere seguita da Riccione, per il diverso numero della popolazione e per concetti perseguiti differenti nella compilazione della tariffa. L’aumento dei generi di prima necessità e

TASSA DI FAMIGLIA Nei ruoli di Rimini per la tassa famiglia dell’anno 1922 figuravano iscritti 237 partite di riccionesi, invece secondo la matrice compilata in base all’aggiornamento dell’Anagrafe arrivavano a 750: 513 contribuenti sfuggivano alla tassa. I ricorsi presentati salgono a 133. Ben 400 famiglie sono state esonerate il che dimostra come l’accertamento dei redditi sia stato fatto con ponderazione. Tutti i piccoli proprietari che non assommano alcun reddito a quello della loro casetta non sono colpiti dalla tassa. I redditi che ne sono soggetti partono da un minimo di Lire 1.300 per arrivare ad un massimo di Lire 40.000 e le aliquote partono da un’1% per raggiungere il 6%. TASSA BESTIAME E’ quella applicata dal Comune di Rimini precedentemente il distacco di Riccione. Dato l’elevato valore del bestiame e il reddito che se ne trae, la tassa di Lire 24 per capo non è certamente alta. Nessun aggravio penalizza l’industria agricola, la cui sovrimposta comunale viene mantenuta nei limiti.

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la nostra storia TASSA SOGGIORNO Questa tassa rappresenta il reddito maggiore di tutto il sistema tributario locale. Una tassa che si differenzia a seconda del territorio: una prima fascia comprende quello dalla ferrovia al mare, il viale Ceccarini e le trasversali di via Fogliano e dell’Insegna; tutto il resto del territorio appartiene alla seconda fascia. Per la prima la tassa è di Lire 20 per gli adulti a Lire 10 per i bambini inferiori ai 12 anni e per i domestici; per la seconda fascia di Lire 15 per gli adulti e a Lire 7,50 per i bambini sino a 12 anni e per i domestici. Con l’applicazioni di tali tariffe si presume un incasso lordo di Lire 180.000. LUCE ELETTRICA Il contratto tra l’impresa elettrica di Riccione e il Comune di Rimini, scaduto il 31 dicembre, era molto oneroso. Oltre al prezzo di 1 lira per KW c’era l’onere da parte del Comune di corrispondere un canone annuo di Lire 9.000 per la manutenzione degli apparecchi e il corrispettivo di Lire 150 per ogni nuova lampada installata. Non essendoci la possibilità di sostituire l’intero impianto si procedette al rinnovo del contratto per un solo anno, però a condizioni più vantaggiose. L’economia verificatasi permise l’acquisto di tutti gli apparecchi di illuminazione, 134 lampade complete di Lire 25 cadauna, e di installarne altre 26. MERCATI L’unico mercato che aveva predisposto prima il Comune di Rimini erano alcune cariole con pesci avvolti in cenci e sostanti nei pressi dell’Ospedale, che oltretutto disturbavano i pazienti per il cattivo odore. L’agricoltura e la vendita del bestiame non disponevano di spazi idonei per accontentare le richieste dei residenti. Il successo delle varie fiere che venivano

in attesa di poter costruire un acquedotto per il quale esiste già apposito progetto e relativi stanziamenti. MACELLO PUBBLICO E’ da tempo un servizio insufficiente, sia quella parte dedicata ai bovini che, in particolar modo, quella ai suini, lo ‘sgozzamento’ dei quali ancora adesso avviene sulla pubblica via, dando uno spettacolo poco edificante ai passanti. Bisogna sistemare anche le attrezzature specifiche. È stato compilato un apposito progetto, così come anche per un piccolo canile per togliere dalle strade i tanti cani randagi. organizzate, ha indotto l’Amministrazione alla progettazione di mercati periodici, al venerdì di ogni settimana. Mercato per merci, animali da cortile e il secondo venerdì di ogni mese un mercato di bestiame grosso. La località è già stata individuata e in bilancio figurano i fondi. CESSI PUBBLICI E ORINATOI L’assoluta mancanza di chioschi pubblici sia in Paese che a Marina diventava un danno per l’igiene e la morale. Furono perciò costruiti una latrina nel borgo e acquistati sei chioschi in pietra a due posti. Di questi, quattro vennero distribuiti vicino alla spiaggia e due nei centri più abitati. Furono anche presi accordi con la Cooperativa dei Birocciai per il servizio di espurgo dei pozzi neri; le botti di ferro erano fornite dal Comune e i cavalli dalla Cooperativa. LAVATOI Tutti si lamentano delle massaie che lavano i panni vicino alle fontanelle facendo sì che l’acqua sporca penetri nel terreno. Risulta urgente quindi la costruzione di lavatoi, ma prima bisognava avere l’acqua; provvisoriamente abbiamo provveduto con la costruzione di pozzi appositi,

IGIENE Le condizioni sanitarie del Comune di Riccione sono ottime, facilitate da qualità naturali che però, visto l’afflusso di stranieri e l’esistenza degli Ospizi per bambini che rappresentavamo il più grande investimento turistico, richiedono una serie di provvedimenti. Fu subito istituito l’Ufficio d’Igiene con la nomina di un Ufficiale Sanitario incaricato. Fu pure realizzato un laboratorio per l’esame chimico microscopico delle materie alimentari, nonché una stufa di disinfezione. Queste spese trovano in bilancio uno stanziamento, ed anche la costruzione di un locale di ricovero dei carri per il trasporto delle materie pure ed impure. TERAPIA GRATUITA Impressionato di come la spesa per i medicinali ai poveri arrivasse alla cospicua cifra di Lire 25.000 per un piccolo Comune di 5.700 abitanti, procedetti a rifare l’elenco dei poveri. Inoltre per licitazione privata venne fissata la fornitura di medicine ad uno dei due farmacisti di paese. Il ribasso ottenuto sui prezzi fa sperare in una discreta economia.

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la nostra storia SERVIZI FUNEBRI Attualmente il servizio è esercitato dalla Cooperativa Birocciai che possiede un apposito carro. Sono state gettate le basi affinché il servizio venga assunto dal Comune stesso riscattando il carro a prezzo di stima, lasciando alla Cooperativa la fornitura dei cavalli. LAVORI PUBBLICI La situazione delle strade era di completo abbandono. La Delegazione Municipale se ne occupò subito realizzando un inghiaiamento parziale con una spesa di Lire 13.000, e con un’aggiunta successiva di Lire 36.000. La massicciata stradale consumata doveva essere rinnovata; così pure si dovevano costruire le cunette di scolo per impedire allagamenti in caso di pioggia, perché le strade collaterali diventavano spesso veri laghi di fango. L’Ufficio tecnico compilò un progetto completo di sistemazione del valore di Lire 600.000, ripartibili in diversi esercizi e rifondibili dai rispettivi frontalisti. Per andare in aiuto alla disoccupazione dell’inverno, l’ufficio predispose uno stralcio dei lavori, che non vennero però attuati per il mancato finanziamento della Cassa di Risparmio di Rimini. Era intenzione della cittadinanza realizzare un lavoro straordinario che servisse da réclame per il turismo: la sistemazione del viale Viola dal passaggio livello della ferrovia al mare. Soppressi i due viali laterali e sostituiti da due grandi marciapiedi ai lati in mattonelle, i quattro filari di alberi sarebbero diventati due filari di magnolie. Il viale centrale si amplierebbe di oltre tre metri e verso il mare si completerebbe di un’elegante rotonda per dare accesso ad una lunga piattaforma ad uso caffè e concerto. Questo viale, in continuazione di quello chiamato Maria Ceccarini dovrebbe assumere il nome

di Viale delle Magnolie Principessa Mafalda. Il piazzale della stazione verrebbe sistemato unitamente al viale De Vito che da monte sbocca sul piazzale stesso, viale destinato a diventare l’arteria principale del traffico dal paese alla stazione.

esperti che studiarono i giusti e specifici criteri di sistemazione, onde ad assicurare che i fondali del porto non venissero danneggiati dalla sabbia del mare ma anche da quella proveniente da monte.

PONTE SUL MARANO Ottenuta nel marzo del ’23 la delimitazione dei confini del Comune di Riccione al Rio delle Asse anziché al Marano come era desiderio dei Riminesi, ciò provocò ostacoli alla pubblicazione del Decreto relativo sino a che i riccionesi non avessero promesso di provvedere al più presto alla realizzazione del ponte sul Marano, per far così collegare Rimini a Cattolica.

LAVORI DEL PORTO Redatto il progetto di sistemazione del porto da parte dell’Ufficio del Genio Civile di Forlì per l’importo di lire un milione, dopo averne ottenuto l’approvazione con apposito Decreto venne fissato il finanziamento per parte della Cassa Depositi e Prestiti. Il carico della spesa venne assunto per metà dallo Stato, il 10% dalla Provincia, e il 40% al Comune di Rimini prima ed ora a quello di Riccione.

PONTE SUL RIO MELO Da studi attenti si stabilì la necessità di sistemare il ponte sul Rio Melo. Il progetto venne fatto e approvato e affidato alla ditta che attualmente sta sistemando il porto. L’Amministrazione ricorse ad

ARENILI Il Comune di Rimini provvide da tempo all’acquisto del Demanio di tutta la parte di arenile non venduta lungo la Litoranea sino al Rio Pedroso. Parte di questi arenili furono a loro volta venduti da Rimini, e

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SANITA’ parte sono tutt’ora disponibili. Di questi ne deve essere fatta cessione al Comune di Riccione per la parte compresa nel territorio assegnatogli. La fetta di spiaggia che invece da Rio Pedroso va al Rio Alberello, ossia al confine con Misano, è

provvigionarsi d’acqua dal Comune di Rimini attraverso un pozzo posto in piazza Tripoli, convogliandola nell’acquedotto che lungo la litoranea arrivava a Riccione; venne anche costruito in collina un enorme serbatoio di cemento per racco-

ne paritetica composta da tre riccionesi e tre riminesi; sede a Rimini. ISTRUZIONE Ben limitata è stata l’opera dell’Amministrazione in questo servizio. Costituito il Patronato scolastico, oltre ai provvedimenti d’ordinaria amministrazione venne istituita una scuola di disegno per gli operai. Venne creato un corpo bandistico per opera di un comitato cittadino, con l’appoggio di questa Amministrazione e con l’intenzione di aprire una futura scuola di musica. SPIAGGIA PER USO BALNEARE Grazie all’Autonomia si ottenne dal Ministero della Marina la concessione della piaggia ad uso balneare alle stesse condizioni di Rimini. La vigilanza, nonché la tariffa relativa alle sub-concessioni ai singoli privati, era affidata ad una Commissione di vigilanza composta dal Comandante la Capitaneria del porto di Rimini, dal Presidente, da un rappresentante della Camera di Commercio di Rimini e uno del Comune di Riccione.

tutt’ora di proprietà del Demanio, il quale ultimamente ha inserito le aste pubbliche, andate deserte. Sono per questo iniziate le pratiche col Ministero delle Finanze per l’acquisto diretto. ACQUA POTABILE Venne nominata apposita Commissione che prese in esame i vari progetti di rifornimento acqueo. Scartata l’opportunità di ottenere l’acqua da Cattolica, non considerava l’idea di trovarla nel proprio suolo e neanche di prendere quella delle Fontanelle, il cui livello acquifero si stava già abbassando. Venne approvato un progetto temporaneo, che vedeva l’ap-

gliere l’acqua di notte da distribuire di giorno nelle ore di maggior consumo. La Commissione però alla fine scelse il progetto del medico riccionese Dott. Riccioni, quello cioè di trarre acqua dalla prima falda liquida scorrente nel sottosuolo. CONSORZIO PER L’ACQUEDOTTO In seguito alla separazione di Rimini da Riccione, l’attuale acquedotto la cui tubazione corre nei due territori non può ritenersi esclusiva proprietà di Rimini, né Riccione si può considerare un utente qualsiasi: lo devono co-gestire. Si vuole così costituito un Consorzio la cui gestione verrebbe affidata ad una Commissio-

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STADIUM Venne costituita (il 28 aprile del ’21) una Società Anonima per Azioni per la costruzione dello Stadium (un grande centro destinato a manifestazioni sportive e di spettacolo) e venne preso in affitto un terreno di circa 100.000 metri quadri di proprietà Verni e Ceschina, posto al di sotto della ferrovia e a sud del viale San Martino; il canone annuo era di Lire 20.000. Il deficit del primo anno richiese una seconda emissione di azioni e così ancora sino a che si decise lo scioglimento della società, i cui soci erano afflitti perché avevano visto sfumare un progetto grandioso proprio agli arbori del loro nuovo Comune. Maria Grazia Tosi



CORO CITTA’ DI RICCIONE

30 anni tra passato, presente e futuro Quest’anno ricorre il 30° compleanno del Coro Città di Riccione, nato nel 1982 per volontà dell’Amministrazione Comunale di Riccione e di alcuni appassionati di canto. 30 anni di attività scanditi da numerosi eventi, tra quelli di maggior rilievo si annotano l’esibizione in Sala Nervi, Città del Vaticano, al cospetto del Santo Padre Giovanni Paolo II e l’esibizione presso il nuovo Liceo A.Volta di Riccione davanti al premio nobel Rita Levi Montalcini. Il Coro esegue con successo opere di musica sacra, negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di ricerca ed innovazione diversificando la propria proposta musicale grazie alla direzione artistica di Stella Bilancioni, con il risultato di proporre repertori sempre nuovi ed alle volte anche inconsueti per un coro, in quanto oltre al canto si inserisce anche la recitazione dei coristi stessi. L’unicità di tali repertori è dovuta agli arrangiamenti realizzati personalmente dal Maestro Marco Galli a cui si deve la preparazione musicale del Coro, avvalendosi dei Maestri collaboratori Maura Miceli, pianista e cantante, e Romina Galuzzi, pianista. Il 2012 è stato un anno particolarmente intenso per il Coro, protagonista in progetti di grande rilievo artistivo. Ha partecipato, collaborando con il Coro Millennium di Rimini, alla realizzazione dell’Oratorio Paulus Apostolus per soli, coro e orchestra del compositore riminese Egidio Araldi (opera allestita una prima volta in forma scenica nel 1955 a San Paolo del Brasile), realizzando a maggio la registrazione discografica dell’opera a cura del-

la casa di edizioni musicali Rodaviva e il 13 settembre la prima rappresentazione assoluta in Europa nell’ambito della 63° edizione della Sagra Musicale Malatestiana, nella storica chiesa S.Agostino di Rimini con la direzione del Maestro Andrés Juncos, alla presenza di un pubblico numeroso, riscuotendo critiche entusiastiche. Altro appuntamento importante si è realizzato il 19 Ottobre al Palacongressi in occasione dei festeggiamenti del 90° compleanno di Riccione a cura di Famija Arciunesa. Uno spettacolo con la regia di Della Del Cherico, presentato con un’anteprima l’8 agosto, articolato in quattro quadri storici con recitazione di testi, proiezione di immagini e filmati

SOCI fondatori

su Riccione, esecuzione di brani armonizzati dal Direttore Marco Galli. La serata è stata impreziosita dall’intervento del tenore Gianluca Pasolini, premiato dal Sindaco Massimo Pironi e dal Presidente di Famija Arciunesa Giuseppe Lo Magro. Questo favoloso anno si concluderà con un Concerto di Natale che sarà non solo un appuntamento musicale, ma anche celebrativo dei 30 anni di attività del Coro Città di Riccione, dei Direttori che hanno dato il loro contributo, dei Collaboratori e tutte le persone che negli anni hanno fatto parte della formazione corale, con un particolare ricordo verso coloro che non sono più tra noi. Renzo Stefanini

Arrigo Angelini Cesarina Arcangeli Giorgio Baratti Maria Casadei Rita Casadei

Gina Codovilli Rino Gobbi Giancarlo Massarente Mariannina Montanari Martino Pari

Il “Ceccarini” saluta il dottor Gobbi

Per trent’anni è stato un “pilastro” dell’ospedale di Riccione, dove ha visto passare intere generazioni. Giorgio Gobbi, 63 anni, dirigente medico dell’Unità operativa di Medicina interna del “Ceccarini”, nonché responsabile del modulo di Day Ospital, è andato in pensione. Anche se, di fatto, parte del suo cuore è rimasto in quella corsia che per lui era diventata una seconda casa. Era, infatti, sua abitudine intrattenersi in ospedale quasi sempre oltre orario. Non a caso. Dedicava, infatti, parecchio tempo a seguire gratuitamente decine di anziani in terapia anticoagulante orale. Per esprimergli affetto e riconoscenza l’intero personale del reparto, e anche alcuni colleghi in pensione, con il primario Andrea Grossi gli hanno riservato una sorpresa: una galà, organizzato al Grand Hotel di Rimini, con concerto. Sul palco il soprano Gladys Rossi, il baritono Maurizio Leoni e il pianista

Davide Cavalli che hanno eseguito brani di Verdi e di Rossini, perché il dottor Gobbi è un grande appassionato ed esperto di musica classica. Dopo

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lo spettacolo buffet a bordo piscina. Il noto medico non ha appeso del tutto il camice al chiodo. In alcuni orari è tuttora in forze a Villa Maria, a Rimini.


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VANDALISMO

Blitz contro le statue

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Anno nero per le statue e altre opere artistiche che arredano parchi, giardini e rotatorie di Riccione. I vandali, che a Capodanno con le mazze hanno distrutto la statua in pietra leccese di Giovanni Palo II, negli omonimi giardini all’angolo tra i viali Ceccarini e Delle Magnolie, alla vigilia di Ferragosto hanno mandato in frantumi la perla in vetro. Quella che si trovava nella maxiconchiglia dei giardinetti davanti al Palazzo del Turismo. A fine estate altro blitz nella rotatoria della Punta de L’Est, all’incrocio tra i viali Emilia e Portofino. Qui, con un flessibile, é stato mutilato il braccio della sirena in bronzo, che esce dall’acqua , o meglio dalla vera del pozzo che era a Villa Mussolini, tenendo in mano una stella. L’opera da 15mila euro, firmata dallo scultore Anselmo Giardini, era stata realizzata nel 2004 per conto del Comune dalla Fonderia di Massimo Fraternali per ricordare il toponimo e l’omonimo locale da ballo, che ha poi lasciato posto a un condominio. Tre assurdi episodi ancora una volta pagati dai cittadini. E’ successo con la statua del Papa che l’artista Elena Ortica ha rifatto in bronzo, operazione da 30mila euro, e accadrà anche con il restauro della sirenetta, già commissionato all’artista. Resta da capire se il conchiglione del centro resterà senza la sua perla, frantumata, lancian-

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dola contro i sassi dello stesso giardino. E non è la prima volta che accade. Sono a carico delle casse comunali anche le ripuliture di muri, sottopassaggi e altre superfici pubbliche imbrattate dai vandali. Un pessimo malcostume che ai riccionesi costa 40mila euro all’anno. Ne dà conferma il sindaco Massimo Pironi, che appena un anno fa, solo per ridare dignità al sottopassaggio di viale Ceccarini, aveva previsto una spesa di 20mila euro. D’altra parte, come ci spiegano, in questo caso è necessario usare macchine particolari con specifici solventi, capaci di eliminare gli aloni. D’altronde come lasciare un luogo di grande passaggio come questo tutto imbrattato? Ne va dell’immagine della città. E’ bene ricordare ai vandali che deturpano i beni pubblici l’esistenza di un’ordinanza che prevede multe salate, ma finora in flagrante sono stati beccati sono una volta dei ragazzini, poi denunciati. Per il resto come deterrente non resta che Wally, la telecamera mobile. Meglio sarebbe per tutti dotarsi di senso civile. Nives Concolino

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IMPIANTI SPORTIVI

Il “valzer” dei palloni Si rigonfiano alla spicciola i palloni pressostatici che coprono diversi impianti sportivi di Riccione. Concessi dal Comune, che ora cerca di regolamentarne l’installazione, sono finiti nel mirino della Finanza che ha avviato l’operazione con una serie di controlli in elicottero su Rimini, dove sono finiti nel mirino i tre palloni abusivi della Polisportiva Garden s.r.l. A ruota in gennaio l’indagine si è estesa a Riccione, dove il Comune si è difeso, dicendo di non sapere che i permessi per le strutture pressurizzate si dovessero

viaggiare di pari passo le pratiche degli altri campi privati. Il 25 ottobre, lo stesso consiglio ha dato il via libera al pallone pressostatico che coprirà il campo sportivo con manto sintetico in viale Forlimpopoli, gestito dalla società sportiva dilettantistica Virtus Tre Villaggi srl. Come il precedente caso, anche questo è andato in variante al Rue per le distanze dalla strada, con la solita motivazione, ossia quella dell’interesse pubblico. Entro novembre, con soddisfazione della minoranza, si è trovata pure la soluzione

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richiedere ogni volta che si rimontano. Tecnici e amministratori erano convinti che bastasse presentare domanda la prima volta. Nel tourbillon sono finiti i palloni dei campi da tennis di viale Romagna, nonché quelli sgonfiati dell’Asar e del Beach Arena, caso, quest’ultimo, molto più complesso. A tambur battente è così partita l’operazione di salvataggio. Il primo impianto a essere sanato è stato quello di viale Romagna, rimasto in piedi con un permesso in deroga, concesso dall’ultimo consiglio comunale di settembre. Non senza i rimbrotti dell’opposizione, che avrebbe voluto far

per la struttura privata dell’Asar. L’assessore all’Urbanistica Maurizio Pruccoli è ora alle prese con il Beach Arena, in viale Torino. Qui il pallone rimesso in piedi nel pomeriggio del 4 ottobre, è stato sgonfiato la mattina seguente per mancanza di due permessi, quello dell’antisismica, che dev’essere rilasciato dal Genio Civile, e quello ambientale, che spetta alla Sovrintendenza di Ravenna. E’ un capitolo a se stante la querelle che interessa le strutture, reti e container usati per i servizi, sulle quale pende l’ordinanza di ripristino del Comune, che il Beach Arena ha impugnato al Tar. Nives Concolino

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amiche che se ne vanno

Adua ora ci sorride dal cielo

Era la decana degli operatori commerciali di Riccione Paese. L’ “anima” della sua storica cartoleria, che ha visto passare intere generazioni di studenti. Adua Pozzi, nata l’11 ottobre 1935 in quel borgo che tanto ha amato, se n’è andata all’improvviso il 29 settembre, lasciando nel dolore quanti l’hanno conosciuta, ma soprattutto il marito Rinaldo Berardi e i figli, Bobo e Rita, che l’affiancavano nel lavoro. Determinata, tenace e di grande spirito, aveva sempre la battuta pronta per i clienti che, spesso, entravano in negozio imbronciati e ne uscivano con il sorriso. Adua è vissuta sempre con discrezione, lontano dai clamori, ma proprio per quel suo carattere gioioso e per quella sensibilità verso la sua clientela, ha fatto breccia tra i ragazzi, come tra gli adulti e gli anziani. Non è un caso che nel giorno delle esequie, officiate dal parroco don Maurizio Fabbri e dal suo cappellano don Alessio Alasia, la nuova chiesa di San Martino fosse zeppa di persone. Tra le centinaia di presenti, oltre ai congiunti, compreso i nipoti Martina, Luca ed Enea, c’erano numerosi operatori del Paese, noti medici, albergatori, bagnini, artigiani, rappresentanti di varie associazioni, compreso Famija Arciunesa, e diversi amministratori comunali di ieri e di oggi, a partire dal vicesindaco Lanfranco Francolini e dal sindaco Massimo Pironi che rimarca: “Adua è stata la nostra storia. Mi ha accompagnato fin da quando, a tre anni, sono entrato nella scuola delle “Maestre Pie”, ossia da quando si usava la penna stilografica con la carta assorbente fino a oggi, senza mai cambiare. Ci lascia un grande vuoto”. Sensazione riportata in diversi commenti riportati da amici e conoscenti anche su diversi profili di Facebook,

come quello di Andrea Canini del Pier Caffè che ricorda Adua per “le battute e le prese in giro, che solo lei aveva il coraggio di fare”, ma anche per la prontezza nel chiedere ai clienti come stavano figli e genitori. Un mito, una di quelle persone che lasciano il segno e che non dovrebbero mai mancare”. La Pozzi teneva tanto ai buoni rapporti, che, come racconta la nipote Martina, la Pozzi per non scontentare nessuno, ogni mattina andava a prendere il caffè in un bar diverso del centro storico. Nonna Adua era una grande lavoratrice, sottolinea, ma anche moglie, mamma e nonna speciale!”. Così don Maurizio la ricorda come donna “socievole, dalla battuta sempre pronta per tutti. Una signora dal carattere giocondo che guardava la vita con umorismo”. Aggiunge: “Non vorrei essere irriverente, ma Adua con le sue battute ora farà sorridere qualcuno anche in Paradiso…” La fede ad Adua di fatto non è mancata. Non solo, nonostante la famiglia e il lavoro, si è impegnata in parrocchia, come messaggera. Un ultima nota. Il cuore della Pozzi ha sempre pulsato forte per il marito morcianese, sposato il 30 settembre 1956 nella vecchia chiesa di San Martino, davanti a don Alfredo Montebelli. La freccia di Cupido era partita durante un ballo al Vallechiara Dancing. Internet era ancora lontano e anche il telefono non era ancoro d’uso comune, tra i due cominciò così una fitta corrispondenza. Decine di lettere d’amore, scritte con la stilografica, che Adua, custodiva come reliquie in un cofanetto assieme alle foto d’epoca. Nives Concolino

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Amiche che se ne vanno

Addio alla contessa Pullé

Commozione e dolore per la scomparsa della Contessa Grazia (Grace) Pullé, nobildonna della nota dinastia riccionese (il padre Frangiotto Pullè, oltre a essere stato deputato, fu podestà di Riccione dal 1932 al 1941). Il suo cuore ha cessato di battere per sempre a 70anni compiuti, lo scorso 6 settembre, tra le grandi cure dei suoi cari. Lascia il marito Edmondo (Duccio) Forlani, noto geologo di fama internazionale, i tre figli, Andrea, Filippo e Francesca, e quattro fratelli Lina, Vittorio, Galeazzo, che vive a Milano, e Paola che abita a Cesena. Sempre sorridente, pacata e serena, la contessa era una donna poliedrica, una vera creativa. Oltre ad aver insegnato per anni nelle medie di Riccione e altre scuole del Riminese, divideva il suo tempo tra lo sport e l’arte della quale era una vera cultrice. Per un

certo periodo si è anche interessata di politica. “Mia sorella che aveva studiato alle Belle Arti di Urbino, ottenendo poi l’abilitazione all’insegnamento - racconta la sorella Lina -, aveva una grande propensione per il disegno e la pittura. Un grande senso artistico! Le nostre case, che le piaceva tantissimo arredare con grande gusto e raffinatezza, ne sono piene. Era una amante del bello e questo spiccato gusto lo esprimeva anche nel vestire con eleganza”. Queste doti e il suo savoirfaire sono sempre stati accompagnati da un perenne sorriso. “Grazia non si è mai rivolta a una persona in maniera sgarbata, neppure in famiglia _ riprende la signora Lina _. Teneva tanto all’educazione e al rispetto e il suo esempio lo ha trasmesso ai figli. La sua gentilezza si esprimeva in ogni occasione”. Anche quando praticava lo sport, in particolare nuoto, schettinaggio e tennis, come i suoi genitori (il padre Frangiotto e la madre Giannina Candiani) passati alla storia per le partite di doppio giocate a Riccione con il Duce e l’amico architetto Lucio Savorgnan. Un particolare. Dopo aver insegnato per diversi anni, la contessa, ultima dei sette fratelli (Roberto ed Enrico sono scomparsi da tempo) ha affiancato il marito nel lavoro. Non senza specializzarsi e ottenere attestati di merito. Ha seguito pure l’iniziativa provinciale: “Donne in politica”, promossa dalla Provincia, ma rimasta delusa, si è allontanata da quel mondo, dedicando più tempo all’arte. Nives Concolino

"da Tonino"

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Nuova rotonda all’Ospedale

sarà inaugurata sabato 8 dicembre alle ore 11,00

L’intervento, svolto sotto la supervisione della Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Ravenna, ripristina l’antica recinzione dell’Ospedale. La rotatoria con l’eliminazione del semaforo avrà un importante effetto sul traffico e sulla mobilità cittadina. Il progetto ha un costo complessivo di 145.262 euro.

di Manuel e Fausto Galli

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I SINDACI RACCONTANO

Riccione: Città sempre proiettata nel futuro Grande soddisfazione per l'Associazione Le Nuvole di Riccione, che ha realizzato lo scorso 10 ottobre presso il Palazzo del Turismo di Riccione un importante evento legato all'anniversario dei 90 anni di Riccione Comune autonomo. “Uomini e idee che hanno fatto Riccione”, conversando con i sindaci, è stato un incontro che ha riunito, in una serata garbatamente condotta dallo scrittore ed intellettuale Rodolfo Francesconi, gli ex Sindaci Ennio Della Rosa (1956-1960), Terzo Pierani (1975-1991), Massimo Masini (1991-1999) e Daniele Imola (1999-2009). Introdotti da una presentazione del Presidente Teresio Spadoni e dopo il saluto dell'attuale Sindaco Massimo Pironi, i quattro sindaci hanno raccontato, con leggerezza e grande serietà, gli ultimi 60 anni di politica amministrativa di una città cresciuta per servizi, qualità della vita, attenzione alla partecipazione e alle persone. Una serata in cui si sono susseguiti i racconti dei momenti più difficili del mandato, le opere degne di nota, qualche sassolino nella scarpa, qualche polemica sui temi d'attualità, qualche rimpianto per ciò che si sarebbe potuto migliorare, ma anche momenti di auto-critica: una serata ricca di spunti di riflessione, a cui hanno assistito circa 200 persone. Le Nuvole è un'Associazione nata nel 2009 che ha promosso varie iniziative su temi di interesse civico e culturale, fra i quali: Mafia in Riviera, con Piergiorgio Morosini, Paolo Giovagnoli, Stefano Vitali; presentazione libro Vite in polvere di Angelò Langè, un poliziotto in

Un bel poker di sindaci. Da sin.: Daniele Imola, Terzo Pierani, Ennio Della Rosa Massimo Masini.

lotta al narcotraffico; Il testamento Biologico: incontro con Mina Welby; Le donne vogliono sapere: incontro col Dott. Manzo, Dott. Nicolini, Dott.sa Livi, sulla prevenzione dei tumori al seno; L'acqua è Vita incontro col Prof. Alberto Luccarelli; presentazione del libro Psicologia dell'Umorismo, etc...; molte delle quali presentate con successo agli studenti delle Superiori. Le Nuvole è uno spazio aperto a giovani e adulti, dove confrontarsi apertamente sui temi di politica e di cultura che stanno alla base del vivere in comunità, con particolare attenzione alla realtà riccionese. L'Associazione si autofinanzia con le adesioni dei soci che, con il versamento di una quota annuale, si rendono sostenitori e fautori di tutte le iniziative sino ad ora realizzate, tutte a titolo gratuito e rivolte apertamente alla cittadinanza. Tutti possono aderire partecipando attivamente alla mission: creare opportunità di relazioni interpersonali e strumenti d’iniziativa culturale e politica di qualità, affinché tante donne e uomini siano sempre più consapevoli che “c’è bisogno di te per costruire un mondo migliore”. Attualmente, in collaborazione con gli Istituti Superiori riccionesi, l’Associazione ha allo studio la realizzazione di un grande progetto per la prossima primavera sui temi della coerenza delle scelte, della legalità e dell'ambiente. Per Le Nuvole: Giorgia Penzo

Il sindaco premia Rodolfo Francesconi conduttore della serata.

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riccionesi nel mondo

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Lirica che passione Elena vola nei salotti di Riccione! in Canada Il Coro Lirico Perla Verde della nostra Arcióun quest’estate ci ha regalato serate memorabili per la cittadinanza, coinvolgendo anche il pubblico vacanziero con due concerti il 5 e 12 agosto. Entrambi sono stati eseguiti magistralmente dai maestri Fabrizio di Muro al piano, Davide Giuliani direttore del Coro Perla Verde, con la straordinaria partecipazione di Giammarco Mulazzani pianista, e soprattutto con un parterre di solisti d’eccezione, riccionesi doc, Laura Brioli (Mezzo Soprano); Omar Montanari (Baritono) e i conterranei Monica Boschetti (Soprano); Paola Tiraferri (Soprano); Laura Palma (Soprano); Enrico Iviglia (Tenore); Cristiano Olivieri (tenore). Non meno importante è stato Paolo Forbicini amico e sostenitore del Coro Lirico

Perla Verde che si è rivelato un preparato e disinvolto presentatore nella serata lirica del 12 agosto scorso. La serata lirica del 5 agosto (a Villa Mussolini) è stata un viaggio nei luoghi verdiani, presentato da Enrico Beruschi, noto attore e regista italiano, ha raccontato Giuseppe Verdi, le sue opere ed i suoi luoghi di vita e di ispirazione. E il Coro Lirico Perla Verde di Riccione, diretto dal M° Davide Giuliani, ha fatto rivivere Verdi attraverso gli occhi, le parole, la musica, l’arte e la vita del grande Maestro grande ambasciatore della cultura italiana nel mondo. La Serata è stata promossa dall’Assessorato Turismo e Commercio della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune di Riccione, nell’ambito del progetto interregionale “Itinerari d’autore - Viaggio culturale

nei luoghi dei grandi personaggi d’Italia”, cofinanziato dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo. Domenica 12 agosto 2012 nel Piazzale Ceccarini, antistante il Palazzo del Turismo ore 21,15, per uno spettacolo di anticipazione del 90° compleanno di Riccione, il Coro Lirico Perla Verde ha eseguito il “Grande concerto” in ricordo del Concerto di Beneficenza che l’illustre maestro e compositore Ruggero Leoncavallo tenne a Riccione il 12 agosto 1898: per l’occasione, l’esibizione è stata aperta proprio dall’esecuzione di un raro spartito di Leoncavallo, ritrovato grazie ad una accurata quanto fortunata ricerca del direttore del Coro Lirico Perla Verde, Giammarco Mulazzani. L’offerta all’ingresso è stata devolu-

I ricercatori scientifici non trovano spazio in Italia, così i cervelloni, come la riccionese Elena Tonti classe 1980, volano all’estero. Complice anche il matrimonio che l’ha unita a un canadese, lo scorso settembre la studiosa se n’è andata Oltreoceano, dove continuerà a svolgere l’attività che l’ha impegnata, prima all’Harvard University di Boston negli Usa, poi al “San Raffaele” di Milano.

ta al Progetto “Scuole aperte a Finale Emilia” per la riapertura delle scuole nel Comune emiliano colpito dal terremoto del maggio scorso. È stato un susseguirsi di emozioni regalate dai solisti e dal coro con performance finale col botto e cascata di coriandoli sul palco come vuole la tradizione del brindisi alla città. Il bel canto sta forgiando appassionati tra le fila del Coro Perla verde tanto da essere stati diretti anche dal maestro Leardini e richiesti per scambi culturali con la corale di Faenza! A proposito… le iscrizioni sono aperte a tutti gli appassionati di lirica e non, perché fa bene cantare!!! Se volete conoscerli li trovate tutti i mercoledì presso il Distretto Scolastico di Fontanelle alle ore 21,00..

Durante la sua ricerca scientifica ha fatto un’importante scoperta che riguarda i bifosfonati, capaci di aumentare la protezione dei vaccini. Come spiega lei stessa “se, come previsto dal nuovo studio, vengono riprogettati, possono diventare più efficaci e sicuri”. A proposito della sperimentazione ci ha anticipato: “Per ora abbiamo provato con l’epatite. Ma i bifosfonati, che non hanno problemi di tossicità, si potranno usare pure per i vaccini contro l’influenza, contro il morbillo e altro. Anche per gli antitumorali. A Boston stanno preparando i protocolli per farne uso sull’uomo”. Ricerche che procedono a rilento e spingono i cervelloni a volare verso altri lidi. Come conferma la stessa Tonti “Sono parecchi quelli che vorrebbero rientrare nel nostro Paese, ma non ce la fanno per mancanza di risorse. Questo è avvilente”. Elena, nel frattempo, è convolata a nozze con Alexander White, conosciuto a Boston. A celebrare il matrimonio con rito misto nella chiesa di Gesù redentore all’Alba sono stati don Daniele Missiroli e don Giorgio Dell’Ospedale alla presenza di un nugolo d’invitati, giunti da tutto il mondo: Sud Africa, America, Brasile, Canada, Dubai e Inghilterra. Tra loro anche Janine Hanson, medaglia d’argento di canottaggio alle recenti Olimpiadi di Londra. Tre giorni dopo il “si”, il volo per Toronto con biglietto, sperano tutti di ritorno.

Sebastiano Sciara

Nives Concolino

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SPECIALE La Famija a Oltremare... che spettacolo! Organizzata dal Parco Oltremare e Famija Arciunesa si è svolta al termine della stagione una suggestiva manifestazione che ha portato sulla collina riccionese oltre 5.000 persone, equamente divise tra locali e turisti. Parco aperto domenica 23 settembre dalle 10,00 del mattino sino alle 18,30 per una ininterrotta sequela di spettacoli: Volo dei rapaci, Alchimia, Fattoria, con visite alle meravigliose vasche dei pesci del mediterraneo e dei cavallucci marini del mondo intero e incursioni all’ Imax per le proiezioni sul super-maxi-schermo con protagonisti “Il mare” e il “T-Rex”. Il finale poi non poteva che essere nella splendida laguna dei Delfini, stracolma di grandi e piccini, per ammirare le evoluzioni di quei mammiferi marini tanto amici dell’uomo. Il ringraziamento del pubblico è stato sorprendente: invitato ad esprimersi in una ”OLA” ha dato mostra di capacità rilevabili unicamente negli stadi dei mondiali di calcio. Tanto che ha concesso pure il BIS! La giornata ha avuto il suo epilogo con l’attesa estrazione dei numeri della sottoscrizione coi premi offerti dai gioiellieri di Riccione. I bimbi chiamati al sorteggio, unitamente ai relativi vincitori hanno aggiunto una ulteriore dose di gioia per una giornata veramente straordinaria. L’appuntamento al 2013 era negli occhi di tutti. Oltremare e Famija Arciunesa sono d’accordo!

La marea di spettatori.

Sottoscrizione a premi offerti dai gioiellieri di Riccione. Montepremi 5.500 euro Orafo Vagnini, Viale Veneto • Gioielleria Tamburini, Viale Ceccarini • Zucchi Gioielli, Viale Gramsci • Oro moda Oreficeria, Viale S. Martino • Bartorelli Maison, Viale Dante • Baleani Alta Gioielleria, Viale Ceccarini • Gioielleria Filipucci Nello, Viale Gramsci • Gioielleria Mengucci V., Viale Dante • Gioielleria Cenciarini, Viale Ceccarini • Le gioie di Erika, Viale Gramsci • L'Argento di Carla Piccioni, Via Virgilio • Gioielleria Tonini, Viale Dante • Gazza Ladra Gioielli, Viale Emilia • Iris Bijoux, Viale Dante • Gioielleria Mengucci G., Corso F.lli Cervi • Spadarella Gioielli, Via Virgilio • Gioielleria Torsani, Viale S.Martino • Gioielleria Battistelli, Corso F.lli Cervi

I vincitori della sottoscrizione a premi Blase Natasha, Turci Graziella, Della Rosa Gianluca, Pitanti Mirco, Sangiorgi Fabiana, Massara Alessandro, Lagreca Antonio, Mulazzani Delmo, Maghi Deluca Dos Santos, Tognoli Silvia, Cherubini Erika, Berni Leonardo, Campagna Luca, Fancello Fabio, Landolfo Andrè.

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OLTREMARE Il parco e la città

Il pensiero dell’a.d. Francesco Soressi “E’ per me molto importante sottolineare come la nostra realtà sia totalmente legata al territorio che la ospita. Il Parco Oltremare di Riccione, promuove la salvaguardia dell’ecosistema e delle biodiversità delle terre romagnole dal Po, sino alle coste del Mare Adriatico, attraverso la divulgazione di molteplici percorsi didattici offerti ogni anno a circa 60.000 bambini delle scuole di ogni ordine e grado. Ma il legame con il territorio non vuol dire solo divulgazione di contenuti mirati ad accrescere una cultura ed una sensibilità verso il territorio in cui viviamo. Negli ultimi anni infatti è maturato anche un rapporto forte con le Associazioni di Albergatori, sodalizio che si fonda su una identità di vedute rispetto ai principi di qualità del servizio, accoglienza, fidelizzazione del cliente rispetto ai valori distintivi del turismo romagnolo. Il legame con il territorio è rappresentato inoltre anche dall’offerta di lavoro che vede impiegati in Oltremare, tra fissi e stagionali, circa un centinaio di persone all’anno assicurando una continuità professionale fondamentale per l’equilibrio economico della riviera. Oltremare si impegna inoltre ad offrire un servizio all’altezza di un turismo che ogni hanno va evolvendosi e per il quale Riccione diviene una destinazione. Mi riferisco agli ospiti stranieri che la città richiama, promuovendo ad esempio eventi sportivi internazionali e ai quali intendiamo offrire un prodotto all’altezza degli standard qualitativi dei parchi europei. L’intervento del Parco sul territorio risulta però tanto più efficace quanto

più è in sinergia con quello di tutti gli Enti Locali, collaborazione che mi auguro quindi di rinnovare di anno in anno, rendendo orgogliosi i nostri vicini di ospitare un’eccellenza italiana del divertimento che educa al rispetto degli ecosistemi che ci circondano, ed ovviamente collaborando alla ripresa dell’economia locale. Insieme si può fare tanto”

Programma invernale 2012/13

ApERTURA DAL 27 DICEMBRE AL 6 GENNAIO DALLE 10,00 ALLE 17,30 Spettacolo dei delfini e dei rapaci! La novità di Natale sarà la magia delle bolle con lo spettacolo "Bubble Show" di Silvia Gaffurini

PER INFORMAZIONI: UFFICIO STAMPA: BINARIO COMUNICAZIONE BENEDETTA BENECCHI - Tel. 340 238 6337 - benecchi@binariocomunicazione.it OLTREMARE: via Ascoli Piceno, 6 – 47838 Riccione (RN) - www.oltremare.org

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la pagina del dialetto

La spiagia d’Arcioun

I rasunamènt per capì la vita

La spiagia d’Arcioun la mi spiagia s’e mèr ch’ut racounta al parole ad quej ch’it vò bèn. S’la brisa ch’l’at vola madòs cumè la carèza d’una mèna ligira. S’la sabia ch’l’at impèlvera d’or. S’e Sol ch’ut saluta se fè dla matèina... ...se e Paradis un è isé a torne sòbte indrì.

di Edmo Vandi L’era dmènga e un si truvèva un idraulich. Isé l’è nèda Venezia. Murì ad vendre 13 (trèg) e porta sfiga. Signor...dam un po’ ad pacinza, ma sobte, sinà am’incaz. An togh la droga perche ai voj ès quand am divèrt. E discors e dvènta lèngh quand ta né gnint da dì. La porta piò sicura l’è quèla che t’pò lasè vèrta.

Edmo Vandi

La spiaggia di Riccione La spiaggia di Riccione la mia spiaggia con il mare che ti racconta le parole di quelli che ti vogliono bene. Con la brezza che ti vola addosso come la carezza di una mano leggera. Con la sabbia che ti impolvera d’oro. Con il Sole che ti saluta sul fare del mattino... ...se il Paradiso non è così torno subito indietro.

L’angolo della poesia di Enzo Travaglini

E pachèt An gni la fac a smèt ! A l’ho dét ènca me prit: “Da l’alzèda a la calèda un mi basta un pachèt... Naziunèle, senza filtre.. tòte ilé, in prucisioun. E prit e tira fura un portacendra per mé... una binidizioun.

Quand oun e piègn Quand oun e piègn l’è tòta aqua ch’la vin giò e cél u la strègn t’una mèna d’eria. E cél un po’ fè mej u l’arcoj t’una nòvla prèima d’arturnè drèinta un bicir sora ma la tavla. Quand oun e piègn un gni fa chés: e cèl ut bagna j’abre la tu bèca per un bès.

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LA PAGINA DEL dialetto

E menù ch’av presantam tòt insèn a sé magnam

La mèj e la cagnèta E mi amigh “Bas-cèn Cuntrèrie” l’ha telefanè un dé me su Vitirinerie per diji che in tòta frèta uj mandèva la su mèj sla su cagnèta.

Cocktail il cèma, a la francesa mo l’è schèmp sla maiunesa, antipast da signoroun: figh, parsòt, na fèta ad mlòun e po’ antram te bèl dla sera s’un magnè nosta maniera si j spaghét “la Primavera” e po’ av dam un risutèin se sapor de fènd marèin.

“La è vecia- l’ha dét – e la fa pena la è sorda e la camèina apena a pèns che ormai l’ònica cura l’è fej cla drastica puntura. Una decisioun che un po’ lam pésa mo l’è per no védla piò torna ma chesa”. La rsposta de Vitirinerie la è stè isé: “Fors tè rasoun, mo sa ho da dì la mia

E per sghènd e Pscadòr l’ha fat roba ad gran valor. Frét, arost, te forne, in brèsa tòt e pès ch’avém ad chèsa, i scampét, al sfoje, i canèl, capesènte e baganèl.

at la voj dì pricisa e s-cèta. Dèp cum la fa la tu cagnèta arturnè ma chèsa da par lia?

Tòta roba de nost mèr, an magnè quant uv pèr. Inafiè l’è ste lavor snè se vèin de Pasador.

Edmo Vandi

La moglie e la cagnetta Il mio amico “Bastian Contrario telefonò un giorno al suo Veterinario per dirgli che in tutta fretta gli mandava sua moglie con la cagnetta. “E’ vecchia -gli ha detto- e mi fa pena è sorda e poi cammina appena e penso che ormai l’unica cura sia farle quella drastica iniezione. Una decisione che un po’ mi pesa ma è per non vederla più per casa” La risposta del Veterinario è stata così: “Forse hai ragione, ma se devo dirti la mia

Patachède L’era isè bròt che quand us farmèva da una putèna per strèda lia la giva cla stèva aspitand e su marid. E mi Bà l’è un spilorc. Ai ho dmand da cumprè un ghiacciolo un ha dét: “Mèt la mèna te frigo e ciòcia al déde”.

te la voglio dire precisa e schietta. Dopo come fa la tua cagnetta a tornare a casa da sola?

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ogni giorno il Pescatore porta in tavola la ricchezza del mare nel rispetto della tradizione romagnola

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E per fnì sta gran magnèda un gelato ui è per strèda, l’è un gran specialità ch’a la fam snè iquà. Un guc-lèin ad cafè, sciampagn: poch però sinà me a ragn. Un cunséglie, s’am cridì, dèp magnèd nu ‘ndè a durmì, énch perchè ma sta riunioun ia da fè na premiazioun. E intènt at stè quèrt d’ora bivi snè “Grapa Pasadora”. Walter Amati Ristorante “Al Pescatore” in occasione del Concorso “Carlino d’oro” 1972


riccione per la cultura

Riflessioni di un ottuagenario Dicevo, nella precedente riflessione, che il Palazzo del Turismo è forse per i riccionesi il più logico punto di riferimento civico e culturale. Non so quanti ci abbiano mai pensato. Io, che amo la mia città e mi occupo di cultura, ci ho ragionato molto e non ho trovato di meglio. Ecco alcuni motivi: • E’ un luogo accogliente situato in pieno centro cittadino; • E’ un luogo dove si allacciano le memorie di prima e dopo la guerra; • E’ un luogo dove si incontrano i ricordi dei riccionesi con quelli degli ospitì; • E’ stata la sede di importanti manifestazioni artistico‑culturali della città, anche dopo l’acquisizione di nuovi importanti spazi; • E’ il luogo prediletto per le ricorrenze e assemblee cittadine; • Se il Palace è il luogo per le grandi cose, questo è il luogo per le piccole e medie cose dei riccionesi e degli amici di Riccione; • E’ il luogo dove tradizionalmente puoi avere tutte le informazioni che ti servono (dall’orario del treno allo spettacolo), meglio che con Internet. Insomma: al Palazzo del Turismo ti senti a casa tua. E’ sufficiente citare un evento, fra i tanti, della storia del Palazzo: ricordate la Fiera degli hobbies? Fu un evento di fama nazionale. Ricordo un marchingegno simpaticissimo, complicato ma inutile (una specie di moto perpetuo a base di palline metalliche sempre in movimento). Ebbene, era diventato una sigla televisiva nazionale! Ricordo anche di in inviato da Genova incaricato di copiare l’evento (e c’era riuscito). E’ bastato poi un avvicendamento al vertice del Palazzo per azzerare tutto, senza proporre nulla di meglio. E il peggio è che nessuno ha

protestato. Ma gli eventi da ricordare sarebbero tanti: dalla Fiera del Francobollo (ormai silurata anche quella), a Bit Movie (bellissima ma subito defunta) agli incontri di moda, ai concerti, alle mostre d’arte. E ancora i Premi per lo Spettacolo, poi per il Teatro; per il Giornalismo, poi Ilaria Alpi... Un dubbio però mi assale: i riccionesi sono svagati ma non insensibili, amano ricercare le proprie radici e farne memoria. Ebbene, è stata scritta una moltitudine di libri su tutto di Riccione, fino a rasentare il nulla: dal librone di quattro chili sul Castello al libricino sul ponte romano..., ma nessuno ha mai pensato di scriverne uno sul Palazzo del Turismo! Forse perchè le sue fattezze ricordano l’architettura del Ventennio? O perchè l’Ente che lo abitava si chiamava

SECONDA PUNTATA

Azienda Autonoma di Soggiorno? Che io stia sbagliando tutto? Mah! Dunque, il recupero c’è stato (anche se l’operazione non è del tutto chiara), ma purtroppo un errore, a mio avviso, è stato fatto: tutta la parte sinistra del piano rialzato è stata adibita ad uffici. La sala preesistente era, per comodità e dimensioni, la più utile per gli incontri a livello cittadino. Ricordo un’infinità di mostre, convegni, conferenze (una, in particolare, del critico d’arte Federico Zeri, prima della sua scomparsa). Gli uffici non potevano sistemarsi in alto? Comunque, nulla di irreparabile. A Riccione, per fortuna, i luoghi dove è possibile realizzare appuntamenti culturali non mancano: oltre ai Palazzi, ci sono le Ville: Franceschi, Lodi Fè e Mussolini, nonché, addirittura, un Castello. Poi c’è il Centro della Pesa, che merita un discorso a parte. Doveva essere un grande Centro polivalente, poi ridotto a dimensione di Biblioteca. Ma ecco che nasce l’Antiquarium o Museo del Territorio: un autentico gioiello che va sistemato e tutelato. Giustamente. Ma la Biblioteca è rimasta così compressa e anchilosata. Conosco riccionesi che non l’hanno mai vista: eppure è aperta mattino e pomeriggio, offre molti servizi ed è gestita con scarso personale che fa turni massacranti. Volete vedere dove si annidano i giovani? Andate in Biblioteca, se trovate posto. La Biblioteca dovrebbe essere il vero laboratorio culturale cittadino. Merita un’apposita riflessione. Ma procediamo con ordine. Ci riempiamo sempre la bocca con la parola cultura. Ma sappiamo che roba è? Per molti è sinonimo di paradiso, per altri di pallosità. Bene, la prossima volta parleremo di questo. Isidoro

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DAI ricordi di edmo

Riccione grande nei “Giochi senza frontiere” I riccionesi più giovani non avranno mai sentito parlare di “Giochi senza frontiere”, uno spettacolare torneo fra nazioni europee organizzato dalle televisioni nazionali di ogni singolo Paese. Eppure negli anni ‘80, Riccione fu protagonista d’eccellenza di questa serie di giochi che richiedevano abilità, forza, fantasia, prontezza di riflessi e tant’altro. Avevamo una squadra fortissima, sia al femminile che al maschile, che ci portò nel 1989 alla Finalissima che si svolse nella città di Tomar in Portogallo. Con la regia organizzativa del compianto Italo Nicoletti, Piazzale Roma divenne il teatro ideale per le puntate che la RAI trasmetteva da Riccione in diretta e in Eurovisione. Responsabile dell’ente televisivo era il romano Luciano Gigante, grande amico della Perla verde e fautore di molti servizi (in positivo) delle nostre attrattive turistiche. Aneddoti? La differenza dei livelli di ospitalità tra le varie nazioni. A Riccione la “Cena di Gala” per i team televisivi, gli atleti partecipanti e i sindaci delle varie città straniere, si svolgeva nei saloni del Grand Hotel con menù marinareschi da favola sia in qualità che in abbondanza. Si finiva quindi con la “rustida” finale, dalle due dopo mezzanotte in poi, sulla spiaggia attorno a festosi e sfavillanti falò. Quando nel 1988 fummo ospitati per una semifinale dalla città di Essen in Germania, le cose andarono molto diversamente. Pernottamenti in camerini da “6 giorni ciclistiche” e buffet molto indicati per diete dimagranti. Il programma prevedeva anche là una “Cena di Gala” presso uno storico edificio renano. Appuntamento alle ore 12 precise ma prima una gita in vaporetto sul lago Kruga. Aria frizzante e una fame da lupi. Sbarcammo in anticipo e aspet-

Veduta del Piazzale Roma con campo giochi e tribune per 1.500 spettatori.

tammo per 20 minuti davanti alle porte sbarrate. Poi tutti dentro in sale ad archi separate fra loro. La nostra rappresentanza ufficiale era composta dal Sindaco Biagio Cenni e da Bepi Savioli. Sedemmo fiduciosi in attesa dei manicaretti teutonici. Arrivò un donnone con un enorme pentolone sottobraccio e un mestolo per versare nei piatti una poltiglia composta da cavolini di Bruxelles stracotti, misti a carne di maiale affumicata. Bastò l’odore per far dire a Biagio e Bepi, attraverso il sottoscritto che fungeva da interprete, che il “primo” non ci andava e pertanto avremmo aspettato il “secondo”. Ma il donnone ci diede una ferale notizia: “Es

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gibt nichts anderes, nur Eintopf, unsere Spezialitaet!” (Non c’è nient’altro, questo è un Piatto Unico, la nostra specialità). Preoccupato andai nella stanza dove sedavano gli atleti del nostro team. Era tutti beatamente in attesa, a braccia conserte. “Beh non mangiate?”. Risposta: “No abbiamo saltato il “primo” e stiamo aspettando il “secondo”. Bepi e Biagio mi fecero chiamare una specie di direttore, gli misero una consistente manciata di marchi in mano e fecero portare pane e formaggio per tutti, anche per le altre squadre. Pensammo ai falò sulla spiaggia!. (continua) Edmo Vandi


Torta di Mele un po’ Speciale

La cucina della nonna di Vilma Tosi

Speciale perché la mela è un frutto di importanza storica. Per una mela Eva si è giocata il Paradiso, Newton ha scoperto la legge di gravità per una mela che gli è caduta in testa mentre meditava sotto un albero, per non parlare di Guglielmo Tell che ha messo in pericolo l’incolumità del figlio e quella “tonta” di Biancaneve ha rischiato brutto anche lei per una mela. Per me è una ricetta speciale perché me l’ha data una signora speciale che ho avuto il privilegio di avere come amica, la Signora Gemma Amati, anche lei appassionata di cucina. Comunque, fra le decine di ricette di torte di mele, sono sicura che questa sarà senz’altro una delle piu’ semplici.

Ingredienti: 4 mele 3 cucchiai colmi di farina 3 cucchiai colmi di zucchero 3 uova 30 gr di burro ½ bustina di lievito per dolci Con i 30 gr di burro imburrate bene una tortiera e cospargetela con un cucchiaio di zucchero. Pelate e tagliate a fettine le mele e ricoprite con queste il fondo della tortiera. Mescolate in una ciotola la farina, le uova, lo zucchero rimasto, (2 cucchiai) e il lievito. Con la crema ottenuta riscoprite bene le mele nella tortiera. Cuocete a 180° per 30 minuti e capovolgete il dolce in un piatto quando è ancora caldo

IMMAGINI DIGITALI

Instagram,Tumblr, Pinterest e la fotografia Lancio una provocazione che riassumo in una domanda: con Instagram siamo tutti potenzialmente in grado di fare belle foto di qualità ? E’ vero. I famosi “filtri” riescono a compiere miracoli. Trasformano un gattino spelacchiato in un batuffolo di tenerezza e una sedicenne sovrappeso nella gemella di Kim Kardashan. Instagram ha abbattuto il grado di separazione tra fotografia amatoriale e di qualità? La questione è senza dubbio complessa. Instagram é un social network, che ha avuto il merito e l’intuizione di rivoluzionare un mondo della fotografia, fino ad ieri un po’ “di nicchia”, trasformando un’immagine in un elemento di viralità sociale. Voglio soffermarmi non tanto, quindi, sulla componente qualitativa e tecnologica del discorso, ma sposterei la vostra attenzione sul cambiamento del valore dell’ immagine in atto. Oggi una foto condivisa con Tumblr, Instagram, Pinterest, diventa non più solo una “bella” immagine di cui usufruire, una fonte di ricordi ed emozioni, un’opera d’arte, ma e sempre di più un messaggio, il punto di inizio di una conversazione, la natura stessa della comunicazione di uno o molti utenti. Non solo. La possibilità di interpretazione e di riuso dell’immagine (taggarla, condividere aggiungendo commento o una didascalia) inaugura un approccio creativo alla fotografia, arric-

chita del contenuto aggiunto da parte della comunità. La grande forza di Instagram é stata senza dubbio la capacita strategica di aggregare persone, unirle attorno ad una passione, dare loro la capacita di raccontarsi, ma soprattutto di interagire, per immagini. Ne sono un esempio gli instagramers (Instagramersitalia.it). Quindi i social network uccidono o danno una nuova opportunità di riscatto e rinnovamento alla fotografia? La lotta per la sopravvivenza non riguarda solo il mondo della fotografia, ma sta investendo grosso modo tutti i settori professionali in qualche modo rivoluzionati dalla deriva social della comunicazione e della creazione del contenuto. La sfi-

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da sta nel capire le potenzialità dei nuovi mezzi, imparare ad usarli bene e sperimentare nuove forme di creazione e comunicazione della propria “arte”. Penso infine che la qualità non verrà meno, anzi, in un mondo dove lo standard é dato dalla facilità di applicare dei filtri e banalizzato dal proliferare di gattini, scarpe col tacco e cibo impiattato , la capacità professionale (ma soprattutto artistica) di riconoscere e di raccontare un mondo, una storia, in uno scatto, ha sempre più possibilità di emergere. La professionalità salverà la fotografia. Anche la nostra capacità di cambiare. Daniele Casalboni


AMARCORD

Un viaggio d’Amore Era nata a Urbino Anna Maria Cecchini, ma in seguito al trasferimento del padre ferroviere venne ad abitare a Riccione, ed è qui che l’ho conosciuta; dal nostro matrimonio è nata la figlia Laura. Ha insegnato, Anna, e il suo lavoro l’ha svolto nelle scuole comunali per l’infanzia; nel tempo libero, invece, amava dipingere, e lo faceva per passione. L’antica Biblioteca di Alessandria era il “luogo della cura dell’animaâ€?. Villa Franceschi a Riccione, era stata adibita negli anni sessanta, a Biblioteca Comunale. La custodia della cultura era stata affidata a Mario Maresta. L’anziano bibliotecario aveva saputo rendere attraente e vivo quel piccolo angolo dedicato alla conoscenza e alla lettura. Io ero appena un ragazzo e non frequentavo la villa in via Gorizia. Anna al contrario faceva parte del gruppo di giovinetti affamati di nuove letture. Ăˆ stata lei molti anni dopo, quando ci siamo conosciuti, a raccontarmi le sue giornate in biblioteca, un’adolescente curiosa che con alcuni suoi coetanei ha vissuto quella breve ma intensa stagione culturale. Mario dipingeva e in quel periodo l’aveva stimolata alla conoscenza e alla pratica della pittura. Le ha dedicato anche un quadro, un ritratto della giovane Anna. I suoi quadri appesi alle pareti della casa dei suoi genitori in via Santarosa, hanno attirato da subito la mia attenzione e la mia curiositĂ . Dopo la sua dolorosa scomparsa, con Roberto De Grandis abbiamo deciso di raccogliere le sue creazioni in un libretto a testimonianza della sua passione artistica coltivata in silenzio sin dalla sua giovinezza. Sul cartoncino Anna ha cercato di scrivere il suo racconto, di esprimere le sue sensazioni, di comunicare le sue emozioni. Alla pittura è concesso il “privilegioâ€? di narrare in silenzio. Non ho mai infranto il silenzio del suo lavoro. La invidiavo per la capacitĂ di fissare con i colori il suo pensiero. Non ho mai capito se era soddisfatta, sapevo che la rendeva serena. Il lavoro ultimato veniva poi commentato insieme a nostra figlia Laura. Anna ed io abbiamo trascorso un tempo insieme prima che la malattia bussasse alla porta della sua vita. Quel libretto è un soffio di vento che attraversa la stanza dei ricordi per esprimere il mio affetto e la mia gratitudine per aver condiviso una vita in comune; è l’amore che resta. Daniele Montebelli

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LA ZIRUDELA

La “Sgrignouna sla falcèta” La gènta lan véd l’ora d’andè in pensioun per stè bon senza spacamènt ad quaioun. La matèina is arcoj te bar per fè mizdé s’un cafè, una ciacara, e giurnèl da sfujè. I piga la schina, i pogia e cul sla scarana senza tachè e ciarvèl, gnint ch’ui afana, E pèr da véda i cuchèl giò a marèina snè una s-ciuptèda ui dà una scruladèina e quand l’ariva la “Sgrignouna sla falcèta”

Sa me la avrà da fè un pò ad fadiga

Ma quii chi ha bsèng ai dagh na mèna

ch’la fa cla dmandèina s-cèta s-cèta :

e mi pèn e sarà crosta senza muliga.

s’ui è da spazè dò-tre dé o una stmèna

“Chi tzì...e mi bel’om? Cum i dis mi tu?”

Tla mi testa ui è un gran buliroun

s’ui è da garavlè i sèld per un favor

in sa ‘rspond e i fa dò èc tènd com i bù.

a spatach, a prél, in ogni cantoun.

o cumpagnè un vicèt da e su dutor.

E Lia inveci, s’una risadèina, lat dis:

A vagh a coj al purace a marèina

A voj ès birb com un chèn da cacia

“L’è ‘rvat e tu mumènt, s’un ti dispis”.

o sinà a circh i fòngh drì la culèina

isè da nu caschè drèinta la s-dacia

Isè i monta tl’utme treno senza fèla patì

ai cunc e a fac di sugh da fej spusè

ai fac la c-vèta sla vò e mi utme fièz

e Lia la fés-cia la partenza senza sudì.

sa spaghét e tajadèle, magnè da Re.

per ciapèm la avrà e còr te garnaghèz. Giuseppe Lo Magro

La “Ridente beffarda con la falce” La gente non vede l’ora di andare in pensione per stare in pace senza rotture di scatole. La mattina si radunano al bar per “fare” mezzodì un caffè, una chiacchierata, un giornale da sfogliare. Curvano la schiena, appoggiano il sedere sulla sedia senza collegare il cervello, nulla che li preoccupi. Sembra di vedere i gabbiani giù sulla marina solo una schioppettata li può turbare e quando arriva la “Ridente beffarda con la falce” che fa quella domandina schietta schietta : “Chi sei bell’uomo? Chi sono i tuoi antenati?” non c’è risposta e fanno due occhi tondi da buoi.

Con me avrà da fare un poco di fatica il mio pane sarà di crosta senza mollica. In testa io ho grandi sconvolgimenti mi arrabatto, mi impegno, in ogni attività.

A quelli che hanno bisogno dò un aiuto se c’è da pulire due tre giorni o una settimana se c’è da racimolare i soldi per una colletta o accompagnare un anziano dal suo medico.

E Lei invece, con una risatina, ti dice: “E’ giunto il momento, se non ti dispiace”. E salgono sull’ultimo treno senza intralci e Lei fischia la partenza senza sudare.

Vado a raccogliere le vongole sulla marina oppure cerco i funghi dietro la collina li pulisco e ci faccio dei sughi da “sposare” con spaghetti e tagliatelle, mangiar da Re.

Voglio essere furbo come un cane da caccia così da non cadere dentro il setaccio le faccio la finta se vuole il mio ultimo alito per afferrarmi dovrà avere il cuore in gola.

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‘ ULTRACENTENARI

Lucio Savorgnan, l’architetto che giocò col Duce e Re Gustavo In tanti lo ricordano come ragazzo prodigio, che il Duce amava sfidare nel suo campo da tennis, sul retro di Villa Mussolini. Di fatto Lucio Savorgnan è diventato noto per aver disegnato diversi hotel, nonché il primo Piano regolatore di Riccione. Ma la sua popolarità va oltre. Lo scorso agosto, infatti, il noto architetto ha soffiato su 102 candeline, entrando così nella hit parade dei supernonni più longevi della città. A far festa nel suo hotel, il Picnic in viale Damiano Chiesa, oltre ai figli Enrico e Giulio con le rispettive consorti e l’unico nipotino, Michele (sei anni), c’era la moglie Anna Maria Agostini (83 anni di origine romagnola). Ancora in salute (fino a 95 anni andava in bici e fino ai 90 giocava a tennis), Savorgnan è pure una buona forchetta. Per farlo felice a tavola basta servirgli riso, pasta, poca carne, molta frutta e dolci. Intensa e produttiva la sua vita, passata attraverso due conflitti bellici e trasferimenti in diverse città d’Italia. Nato il 10 agosto 1910, a Trieste, all’inizio della prima Guerra mondiale, Savorgnan con la sua famiglia si trasferì a Cagliari, dove il padre insegnava all’università. Finita la battaglia altro spostamento a Roma, dove intanto il padre aveva avuto la cattedra di Statistica. Alla fine degli anni Venti, la famiglia cominciò a venire in vacanza in Romagna. Un primo approccio con Rimini, poi, dopo il primo giro col tram, trainato dai cavalli, ecco l’infatuazione per Riccione, dove, nel 1955 i Savorgnan acquistarono la villa, poi trasformata in pensione. Per Lucio seguirono gli intensi studi universitari a Roma, dove si laureò in Architettura, finché diventato riccionese a tutti gli effetti, cominciò a elaborare importanti progetti. A ricordarceli è lui stesso con grande lucidità: “Ho disegnato quelli originari di diversi hotel come il Corallo, l’Arizona, il Mon Hotel e il Des Nations e anche quello del condominio Perla Verde – racconta -. Assieme a un tecnico romano ho pure redatto il primo Piano regolatore della città, mentre negli anni Cinquanta ho disegnato un paio di ville, costruite sull’Appia Antica per una nota attrice”. Merito anche dell’esperienza acquisita durante i due anni di tirocinio a Vienna, nello studio del noto architetto Clemens

Lucio Savorgnan con la moglie il nipotino e i due figli.

Holz Meister, che gli aveva fatto progettare anche le finestre del Parlamento turco. Lavoro a parte, Savorgnan era pure un campione di tennis, uno dei migliori di seconda categoria, ma aveva avuto l’onore di battere anche gli atleti di prima. La passione per questo sport lo portava a giocare anche in Costa Azzurra e a Saint Moritz, dove negli anni Trenta giocò con il Re Gustavo di Svezia, conosciuto a Roma. Arrivò, quindi, la prima partita con Mussolini, che vide il giovane Savorgnan uscire vincitore. Com’è noto, il Duce non amava perdere, ma per Lucio nutriva stima, lo riteneva “un tennista molto forte” al punto che lo volle con se a Villa Torlonia per una partita di doppio. Ma un altro filo rosso legava le due famiglie. Era stato proprio Mussolini a nominare il padre di Lucio, Franco Rodolfo Savorgnan, presidente dell’Istituito nazionale di statistica. Sicché quando per caso, durante il primo incontro, scoprì che il giovane talentuoso tennista era suo figlio, gioì davvero. Un particolare: il noto architetto nutriva pure una grande passione per le barche a vela. Lui stesso ne disegnò un paio, tra le quali l’ “Amore mio”, goletta di 12 metri e mezzo, ora custodita dal Club nautico di Genova. Al granitico nonno gli auguri di Famija Arciunesa! Nives Concolino

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prospettive di lavoro

Giovani protagonisti del loro futuro: il primo bar

I sogni di un giovane sono quelli di sempre: un progetto di vita, un lavoro, un’esperienza, una soddisfazione da togliersi. Oggi in particolare, per realizzarli è importante non restare con le mani in mano, in attesa che “la situazione migliori” o che “qualcuno faccia qualcosa”, perché equivale a delegare il proprio futuro alla Provvidenza, con… i suoi tempi e le sue modalità. Prendiamo l’esempio di due gruppi tra quelli attualmente in maggiore difficoltà: i giovani e coloro che hanno scelto l’Italia per cominciare una nuova vita. Entrambi hanno un grande potenziale di energia, idee, creatività, voglia di comunicare. Un potenziale che spesso non riescono a esprimere e a convogliare in un progetto di vita. Come farlo? Le strade sono tante; tra queste, aprire un bar è un’idea ricca di stimoli che premia la creatività e l’originalità, supportata da dati di mercato incoraggianti. Oggi è possibile aprire un bar a costi accessibili, perché il concetto stesso di bar si è allargato fino a comprendere tipologie di locali che fino ad ora non esistevano. Una nuova generazione di locali, basata sull’essenzialità, si avvia a popolare le nostre città: meno metri quadrati, più relazioni, servizi leggeri, più outdoor che indoor, meno arredamento, più segni di identità, purché mobili. I bar ospitano persone diverse, gruppi sempre variabili di amici che si incontrano, spostano ed ibridano continuamente. La rete è persone, legami, relazioni, divertimento e possibilità di lavoro. Per aprire un bar oggi non è necessario investire cifre proibitive; l’importante è individuare soluzioni moderne, essenziali, affidabili e flessibili a costi accessibili, che consentano di personalizzare e di modificare un locale con facilità e rapidamente. Ne è un esempio la storia del giovane Domenico Noia, raccontata nel blog www.iltuoprimobar.it. Il ragazzo, barman e titolare del nuovo locale Jsthuar di Andria, è protagonista di una di quelle storie che vorremmo leggere più spesso: un caso di imprenditoria da parte di una categoria – quella dei giovani – che non intende restare ferma al palo. “Come tanti coetanei”, racconta Domenico, “ho lavorato nei bar per cominciare a guadagnare qualcosa in un ambiente giovane e dinamico. Dopo anni di risparmi che sembravano non bastare mai, ho finalmente avuto l’opportunità di realizzarmi in autonomia con un budget limitato, grazie al costo contenuto del banco start up di IFI (attorno ai seimila euro). È la mia occasione per costruirmi un futuro”. “Nel Jsthuar si esibirà periodicamente la rockband in cui suono la chitarra, che

è piuttosto conosciuta nella zona e ha un buon seguito di fans. Social network, amici e passaparola faranno il resto per far conoscere il locale e – mi auguro – per farlo diventare un punto di riferimento per i giovani.” L’intervista completa a Domenico è pubblicata nel blog iltuoprimobar.it, creato per chi pensa al proprio futuro a partire da un bar, soprattutto se alla prima esperienza. All’interno, tutte le informazioni necessarie e utili per aprire un locale, dai documenti legali ai consigli per l’arredo e la gestione.

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Amici che se ne vanno

Vanni: una vita per il “Salotto” Ha tanto amato il suo lavoro, da non concedersi mai un giorno di vacanza. Unico suo diversivo erano le fiere dell’abbigliamento, dove andava a caccia di quelle novità, che hanno poi fatto del suo negozio una delle boutique più prestigiose di Viale Ceccarini. Protagonista Palmiro Vanni, nato il 23 luglio 1933 a San Clemente, ma fin dagli anni Cinquanta trapiantato a Riccione, dove per mezzo secolo, anche come sarto, ha servito pure noti personaggi del mondo dello spettacolo. Dopo tanti anni di intensa e gratificante carriera, Vanni è scomparso lo scorso 21 febbraio, a 78 anni. Ha lasciato due figlie, Manuela e Simoma, e la moglie, Rosina Vittoria Tonini, sposata a 20 anni, sempre al suo fianco anche in negozio. E’ lei a ricordarlo, ripercorrendo uno “spicchio” di storia del viale dello struscio. “Appena si trasferì a Riccione con i suoi fratelli Nello, Lino e Renato - racconta – Palmiro cominciò a lavorare da Fantini e, quindi, da Serafino Pari, come sarto, finché nel 1966 aprì la sua boutique. Una delle prime a rimanere aperta d’inverno e di domenica, già negli anni Settanta, assieme al Paradiso del Bimbo, Limoni e Baleani. L’attività rilevata

trattava solo maglieria, ma si allargò subito ad altri capi d’abbigliamento, soprattutto femminili”. Un’evoluzione che ha seguito di pari passo la metamorfosi di Viale Ceccarini. “Io e mio marito – prosegue la Tonini – abbiamo assistito allo

sviluppo del commercio e della vacanza, fino, purtroppo al cambiamento. Con il tempo è venuto meno l’aperitivo pomeridiano, perché i bagnanti rimanevano in spiaggia fino a tarda ora. Poi, con l’istituzione dell’isola pedonale, sono finite le sfilate delle auto e, pian piano sono arrivate le monomarche. Nel nostro negozio abbiamo sempre trattato le firme più importanti italiane e francesi. Di alcune avevamo addirittura l’esclusiva. Non era semplice. Diverse delle più prestigiose erano, riservate a Fantini. Abbiamo lavorato sempre con estrema serietà e professionalità. Dal nostro negozio ogni capo, consigliato ai clienti con occhio esperto, anche nella scelta dei tessuti, usciva perfetto, curato in tutto e per tutto. Se c’era bisogno, si accorciava, si stringeva o si allargava. In questo eravamo dei professionisti”. E ancora: “Vanni (che ora riposa nel vecchio camposanto di Riccione) era un leone dal carattere forte, tutto casa e negozio. Nel 2003, poi, si sono abbassate le serrande di quella boutique. Uno degli ultimi baluardi delle autentiche boutique del “Salotto”. Nives Concolino

Nini Maioli un “pezzo” dell’Abissinia

L’Abissinia piange Isidoro (Nini) Maioli, decano dei calzolai riccionesi, scomparso a 81 anni lunedì 22 ottobre. In forze nel Viale San Martino, sin dal dopoguerra, per oltre sessant’anni è stato punto di riferimento anche per chi aveva solo bisogno di scambiare due chiacchiere, senza dover rifare tacchi e suole alle scarpe. Già, perché Nini era un’istituzione per tutti, amico e confidente per tanti. Fin da ragazzino ha portato avanti quell’attività, che lo ha impegnato con passione e massima dedizione. Così, fino pochi anni fa. Di quel mestiere e dei suoi cari aveva fatto la sua ragione di vita. Appassionato

di corse motociclistiche e di moto, Maioli ne custodiva gelosamente due esemplari a casa sua. Nel tempo libero collezionava organetti, fisarmoniche e macchinine da caffè. Molto conosciuto e stimato, proveniva da una famiglia numerosa di Fontanelle, una delle poche originarie del vecchio borgo riccionese: aveva nove fratelli, dei quali sei ancora in vita. Tantissimi i riccionesi che si sono stretti nel dolore attorno alla moglie Giovanna Zangheri e ai figli Massimiliano e Milena per l’ultimo saluto nella chiesa Mater Admirabilis, in Viale Gramsci. Una folta partecipazione, che ha colpito anche

don Daniele Missiroli, segno tangibile di quell’affetto che legava Nini a tante persone, conosciute per strada, ma soprattutto nella sua calzoleria, che ormai fa parte della storia dell’Abissinia. ni.co.

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Riscaldamento e condizionamento:

Sicurezza, prevenzione e risparmio a cura di Michelotti Roberto

La pulizia dell'impianto di riscaldamento Quando, come e perchè... Salve cari lettori della “FAMIJA ARCIUNESA”! In questo articolo parleremo della pulizia dell'impianto di riscaldamento, impareremo a capire quando è necessario effettuarla e suoi benefici. E' necessario pulire un impianto: • sempre prima di installare una caldaia nuova in un impianto nuovo o vecchio, sia ad alta che a bassa temperatura; • quando esistono problemi di circolazione; • quando ci sono radiatori più freddi rispetto ad altri (anche solo parzialmente); • quando si notano differenti temperature sui pavimenti (negli impianti a bassa temperatura) o stanze più calde e stanze più fredde. Gli impianti si devono pulire quando si mette in servizio un impianto nuovo o quando si installa una nuova caldaia in un impianto vecchio. Lo scopo della pulizia e del risciacquo è quello di proteggere dalla contaminazione di oli minerali, in modo particolare negli impianti di riscaldamento centrale con acqua a bassa temperatura, allontanando residui dannosi di fondente e detriti causati dall’installazione, che provocano corrosione. Gli ossidi formati, si staccano dalle pareti dei tubi e i residui accumulati sono pericolosi perché oltre ad ostruire l'impianto danneggiano la caldaia. Le scaglie bloccano lo scambiatore secondario e la valvola deviatrice, intasano la pompa di circolazione. La pulizia dei vecchi impianti rimuove fanghi neri (ossido di ferro) e calcare, il che migliora la circolazione e riduce lo spreco di combustibile e la rumorosità della caldaia. La pulizia dell’vostro impianto va sempre eseguita da personale specializzato con prodotti specifici. Dopo il risciacquo va sempre inserito nell’impianto un liquido protettivo al fine di prevenire il queste reazioni chimiche dell’acqua.

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LINE P alestra in Riccione Palestra Etica Blue Line BLUE

NON HO TEMPO PER ALLENARMI. Oggi sì, e con più risultati!

In base alle evidenze scientifiche, per il cuore, la capacità aerobica e la linea, l’allenamento ad alta intensità è migliore rispetto a quello a lunga durata. Cosa da non trascurare: il risparmio di tempo, allenamenti lunghi e stressanti creano un maggior abbandono dell’attività fisica. L’allenamento a lunga durata consuma prevalentemente grasso sottocutaneo, mentre quello ad alta intensità oltre al grasso sottocutaneo favorisce il consumo del grasso viscerale, quello pericoloso per la nostra salute. La scienza si è espressa a favore dell’alta intensità, anche per i malati affetti da disordini cardiometabolici. L’alta intensità rappresenta un vantaggio su tutti i fronti, rispetto all’allenamento a lunga durata e promuove maggiormente: Il miglioramento dei parametri ematici (glicemia, trigliceridi) La sensibilità insulinica La pressione arteriosa La capacità aerobica La riduzione del grasso viscerale

Tutti a fare lalta intensita? Non proprio. Bisogna sempre contestualizzare l’attività fisica al proprio stile di vita ed, eventualmente, alla propria cartella clinica. Gli allenamenti dei due tipi, hanno prodotto benefici anche in persone con disordini cardiometabolici o nel postoperatorio di donne sottoposte a liposuzione. In questi casi spetta al medico decidere modi e tempi di lavoro. Nei soggetti sani e principianti è indispensabile procedere per gradi prima di arrivare all’alta intensità, vero e proprio e si dovrebbe partire costruendo una base

di fondo (solo allenamenti a bassa intensità). Inoltre gli studi non hanno decretato la rimozione della bassa intensità, sempre utile sotto il profilo salute, capacità aerobica e dimagrimento, ma hanno messo in luce il valore aggiunto dell’alta intensità che andrà ad integrare il classico allenamento lungo ad andatura costante. Fare un allenamento intenso molto breve (pochi minuti a settimana) circoscrive i benefici al profilo ematico, senza però intaccare il grasso sottocutaneo e viscerale. Anche per l’alta intensità sono necessari dei tempi minimi (12’-15’) per essere efficace sul versante del dimagrimento. I pesi dovrebbero integrare l’allenamento aerobico. Sia per garantire tonicità muscolare e maggiore densità ossea su tutto il corpo, sia per aumentare il metabolismo anche a riposo grazie all’incremento della massa magra. Un po’ più di muscoli aumenta la spesa calorica durante tutta la giornata, notte compresa. E si dimagrisce più facilmente. Trainer Giovanni Mattoni

STAR BENE

Cosmetica naturale controllata

considerazione delle ultime cognizioni scientifiche garantiscono prodotti innovativi, curativi e protettivi, che fanno rivivere la sensazione di naturalezza giorno per giorno. Oltre ad un’accurata scelta delle materie prime vegetali, è di grande importanza anche la compatibilità ambientale, dunque il processo di lavorazione a basso impatto di risorse, di ogni prodotto, come pure la migliore degradabilità dei principi attivi, nonché l’uso parsimonioso di confezioni riciclabili. Si usano per esempio, oli vegetali, grassi e cere, estratti d’erbe e acque profumate, oppure oli essenziali e aromi ricavati da una coltivazione biologica controllata oppure da una raccolta selvatica. Esistono delle“ direttive“che descrivono standard sempre piu‘ severi e precisi, per garantire il consumatore ed offrire così un prodotto diverso, sicuro ed ecologico! Vi ricordo una sintesi interessante dei criteri salienti: 1. materie prime naturali- coltivazione biologica controllata (cbc), considerando qualità e disponibilità - raccolta selvatica biologica controllata. 2. Protezione animale -no esperimenti su animali, ne durante la produzione ne durante lo sviluppo e il controllo dei prodotti finali. Proibito l’uso (p.es., l’olio di tartaruga, l’olio di lutreola, il grasso di marmotta, grassi animali, collageni animali e cellule) 5. Rinuncia consapevole a: - coloranti organici e sintetici- profumi sintetici- silicone- paraffine e altri derivati petroliferi. 6. Conservazione: Per la sicurezza microbiologica dei prodotti sono ammessi, a parte i sistemi di conservazione naturali, solo conservanti naturali specifici. 7. Nessuna irradiazione radioattiva, non è permessa la disinfezione di materie prime organiche e dei prodotti cosmetici finiti, tramite irradiazione radioattiva 8. Controllo: Il controllo dell’ottemperanza dei suddetti criteri è garantito da un istituto di controllo indipendente. Penso che tutto ciò contribuisca ad aumentare la fiducia dei consumatori,in prodotti di qualità, da cui è molto difficile separarsi una volte che se ne sono appurate le virtù! Per dubbi, o maggiori informazioni, rivolgetevi al Vostro farmacista/erborista di fiducia, che con piacere soddisferà le Vostre richieste. Scola dr Lorenzo

La pelle è l’organo più importante del nostro corpo, respiriamo attraverso di essa e ci protegge. È la manifestazione del nostro benessere, Come organo filtrante, la nostra pelle non lavora soltanto dall’interno all’esterno, ma trasporta anche dall’esterno all’interno. Perciò tutte le sostanze con cui entriamo in contatto ,vanno controllate attentamente rispetto il loro contenuto. Chi usa la cosmetica naturale non deve preoccuparsi. I principi contenuti nei prodotti, sono basati su materie prime ricavate dalla tesoreria della natura. Ma l’offerta della naturalezza, ormai è diventata quasi illimitata, anche nei prodotti convenzionali, solo perché alla base chimica si pubblicizza l’aggiunta di qualche goccia di estratti o oli vegetali. Percio’la cosmetica naturale controllata, offre e garantisce una cura sana, innovativa e olistica, per abbellire, vitalizzare, rilassare e ricreare il corpo. La tendenza all’uso di prodotti naturali è però anche la conseguenza di un aumento di allergie causato da un inquinamento crescente e da un esponenziale aumento della sensibilizzazione a pollini, conservanti, coloranti etc.etc. I fabbricanti di prodotti naturali (certificati con vari marchi riconosciuti a livello internazionale) hanno elevate ambizioni durante lo sviluppo dei prodotti, affinchè favoriscano un trattamento moderno, naturale e soprattutto salutare della pelle. Il cauto maneggiare dei principi attivi e curativi naturali, e la presa in

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2012. Il cuore batte. L’entusiasmo è al massimo. Lo staff è motivato e l’esperienza non ci manca. 2013. Inaugurazione nuovo centro d’eccellenza. PROVA LE NOSTRE ATTIVITà - Info: 0541 643248 Zumba - Latino - corso di psicomotricità - aikido - thai chi - kung fu - kettLebelL lifting - funzionale - yoga posturale power lifting - body building - spinning EVOLUTION - danza del ventre - jazzercise ginnastica metabolica - PERSONAL TRAINER corsi culturali università del tempo libero e tutto il fitness con i suoi corsi di gruppO


PARI... O DISPARI? A cura di Maria Grazia Tosi, con Cosima Avantaggiato, Cinzia Bernardini, Ulrike Bonfini, Livia Agnese Bordoni, Sara Bordoni, Manuela Fabbri, Catia Loprete, Alessandra Marinozzi, Maurizia Petrucci, Annalisa Sanchi, Assunta Sorvino, Emanuela Tonini, Anna Maria Viviano

LO SCETTRO DEL COMANDO Nel giorno del loro sposalizio lo sposo portava la sposa a casa sua dove veniva organizzato il pranzo di nozze con il parentado di entrambi; la madre dello sposo andava incontro alla sposa con un grembiule da cucina e con una pannocchia in mano all’ingresso dell’aia e avvicinandosi a lei, prendendola per mano, le diceva in modo solenne: ”mi rallegro che siate divenuta mia nuora, ecco (e le porgeva la pannocchia) che vi faccio padrona di casa; a voi toccherà ora a pensare e provvedere alle cose di casa e della famiglia”. E poi la baciava (dai Dialoghi dell’Abate Battarra, professore di Filosofia di Petrolara di Coriano). Era il 1782, e ’lo scettro’ del comando passava da donna a donna, dalla signora matura alla giovane inesperta per la quale un ruolo come quello che si apprestava a ricoprire probabilmente rappresentava un’ambita aspirazione alla quale difficilmente avrebbe potuto rinunciare. “IO... SCOMMETTO CHE CI RIESCO” Anche quest’anno la Provincia di Rimini e l’Assessorato alle Politiche di genere e Pari Opportunità in collaborazione con la Cescot hanno organizzato il Laboratorio pratico di economia domestica . Un insieme di appuntamenti che sono partiti dal 22 ottobre e che per 10 incontri hanno visto un’ interessata partecipazione di cittadini… maschi. E’ infatti un progetto espressamente a loro dedicato, a tutti coloro almeno che hanno deciso di cimentarsi con le piccole e grandi prove della vita quotidiana, specialmente se single o conviventi con donne molto impegnate nelle proprie attività fuori casa. Stirare, lavare correttamente, preparare un menu sano con un occhio al budget, ottimizzare le pulizie ordinarie e straordinarie, imparare norme di sicurezza e pronto soccorso, intrattenere gli eventuali figli in modo costruttivo sono state le materie affrontate; e tutto questo evitando di farsi sopraffare dalla ‘sindrome della massaia’…

CNA E IL LAVORO DELLE DONNE Davvero interessante l’aperitivo organizzato il 16 ottobre in un bar del Centro da CNA Riccione e CNA Impresa Donna di Rimini. Una delle tante iniziative che quest’ultima sta organizzando nell’ambito nel progetto “Cont@tto ”, una rete di imprese al femminile finalizzata allo sviluppo del business e allo scambio di esperienze, conoscenze, opportunità e buone pratiche. Un incontro tra donne dove ben si respirava quella loro voglia sempre più prepotentemente propositiva di imporsi sul mercato del lavoro, facendo leva non solo sulla buona volontà e specifica competenza, ma anche sulla sensibilità e creatività che spesso appartiene al genere. Giovani e più mature cittadine riccionesi e riminesi hanno con entusiasmo raccontato le loro attuali attività lavorative ma anche quelle che intendono improntare. Un dato forte emerso è che sempre di più occorra un pensiero originale per ‘inventarsi’ un lavoro, soprattutto per le ragazze che ancora devono ritagliarsi un proprio posto nel contesto socio-economico.

L’IMPRESA E’ ROSA A proposito di lavorare fuori casa: al giugno 2012, secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio, le aziende ‘rosa’ nella nostra provincia sono salite a 8.229, quasi un centinaio in più dell’anno precedente, e rispetto a due anni sono cresciute del 2.5%. Sono diventate, quindi, il 22,8% del totale di quelle presenti in provincia. In pratica, secondo questi dati, un’azienda su quattro è gestita da donne… la più alta concentrazione in Emilia Romagna. Per quanto riguarda specificamente il Comune di Riccione questi i dati risultanti dalla statistica della Camera di Commercio: le imprese femminili sono 1068, delle quali 125 le società di capitali, 330 le società di persone, 605 imprese individuali, 8 di ulteriore tipologia. Nel 2012 a Riccione sono state iscritte alla Camera di Commercio 40 nuove imprese femminili e ne sono cessate 56. Le imprese riccionesi femminili associate a CNA al settembre 2012 sono 291 e le imprenditrici ivi associate 318.

LAVORO E FAMIGLIA: DIFFICILE CONCILIARE? Tutte le Regioni italiane, lo scorso luglio, hanno risposto all’invito del Dipartimento per le Pari Opportunità per stilare un bilancio sull’attuazione dell’Intesa Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sottoscritta nel 2010 e giunta alla fase degli impegni giuridicamente vincolanti. Le convenzioni sottoscritte con le Regioni, mirate ad attuare strategie condivise, sono tutte in fase di conclusione e oltre l’80% dei 40 milioni di euro assegnati a valere sul Fondo nazionale risulta impegnato, e il 73,7% già trasferito sui bilanci regionali sulla base dei risultati conseguiti. Tali risorse sono state una ventata di ossigeno e hanno consentito di avviare azioni concrete e nel contempo innovative per le donne e le comunità, quali il potenziamento dei servizi per l’infanzia, il reinserimento al lavoro delle donne che se ne sono allontanate per maternità, la sperimentazione di tipologie contrattuali facilitanti, l’erogazione di voucher per il ricorso a servizi legati alla cura dei più deboli. Informazioni: Nuova sede Sportello Donna presso CPO al piano seminterrato del Comune di Riccione. Il Legale riceve il martedì dalle 15.30 alle 18.00. Tel. 0541 608317 SPORTELLO DONNA On-LINE: sportellodonna@comune.riccione.rn.it

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Per appuntamento: Tel. 0541 426033 Tel. 0541 608111 pariopportunita@comune.riccione.rn.it



danza e romanzo

Ambientato a Riccione il romanzo storico “Spadò, il danzatore nudo” Nel dopoguerra l’eclettico artista Alberto Spadolini (1907 – 1972) trascorre spesso le sue vacanze a Riccione dove risiede la sorella Bice, frequenta le discoteche più alla moda tanto da essere soprannominato dalla stampa “Leone della Riviera Adriatica”. Negli anni ’60 decora gli interni del Night-Club del Grand-Hotel di Rimini, e compone alcune delle sue più belle opere pittoriche. Alla riscoperta di Spadò, come era soprannominato a Parigi, concorre l’Istituto Statale d’Arte “Federico Fellini” di Riccione che nel maggio del 2005 allestisce, sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Ciampi e delle Ambasciate di Francia e di Svezia, una magnifica esposizione al Castello degli Agolanti di Riccione. Ma è solo di questi giorni la pubblicazione del romanzo storico “Spadò, il danzatore nudo. La vita segreta dell’eclettico artista Alberto Spadolini” (Andrea Livi Editore 2012), ambientato fra Villa Mussolini ed il Castello degli Agolanti, fra il Casinò de Paris e lo Ziegfield’s Follies di New York. Secondo il critico d’arte Philippe Daverio l’artista Alberto Spadolini è uno dei più simpatici personaggi della Parigi anni ’30. La sua incontenibile gioia di vivere lo porta a sperimentare tutte le arti: decoratore apprezzato da Gabriele d’Annunzio, scenografo al Teatro degli Indipendenti accanto a De Chirico e Marinetti, emigra in Francia per diventare danzatore con Serge Lifar e Joséphine Baker (con cui ha una tempestosa love story), pittore prediletto da Max Jacob e da Jean Cocteau e poi cantante, scultore, illustratore, restauratore, giornalista, attore, sceneggiatore e regista di documentari... Nel cinema Spadolini esordisce con “L’épervier” del 1933 accanto ad un giovanissimo Jean Marais ed alla principessa Natalie Paley, cugina dello zar Nicola II°, all’epoca legata sentimentalmente a Jean Cocteau; si scatena in un ballo primitivo su di un enorme tamburo nel film “Marinella” di Pierre Caron del 1936; è con l’affascinante Mila Pareli ne “Le monsieur de cinq heures” del 1938; collabora con Marcel Carné, Jacques Prévert e Jean Gabin al film “Le jour se léve” del 1939, distribuito in Italia con il titolo “Alba tragica” in cui interpreta il ruolo di un piccolo gangster. Secondo lo “Svenska Filmistitutet” di Stoccolma l’artista italiano è fra i protagonisti del film “Le quai des brumes” (1938), tradotto con “Il porto delle nebbie”, uno dei massimi capolavori del cinema francese diretto da Marcel Carné, sceneggiato da Jacques Prévert e con la partecipazione di Jean Gabin e Michèle Morgan. Il film, che

Foto tratta dal documentario “Nous les Gitans” (1951).

Copertina “Spadò il danzatore nudo”, 2012

appartiene al filone del realismo poetico, viene premiato alla mostra di Venezia del 1938 anche se proiettato nelle sale italiane solo venti anni dopo. Nel 1941, in piena seconda guerra mondiale, Spadò è ancora una volta a fianco di Jean Marais nel film “Le pavillon brule”, dove recita la parte di un minatore in una scena di ‘bagarre’ e liti. Del regista Spadolini gli Archives Français du Film hanno ritrovato lo splendido “Rivage de Paris” (1950) a cui partecipano il jazzista Django Reinhardt e la cantante Suzy Solidor. La Cinématheque Française ha restaurato “Nous les Gitans” (1951) dove Spadolini veste i panni di scenografo, regista, danzatore e autore dei testi. Il documentario, a cui prendono parte autentici gitani, propone una pagina di vita dei ‘figli del vento e del sole’. Non dimentichiamo infine che

Spadolini, amico di Roberto Rossellini e di Jean Renoir, viene personalmente assunto nel 1950 da sir Alexander Korda, fondatore della London Film, come adattatore dei dialoghi per le versioni francesi de “I racconti di Hoffman”, Premio Miglior Produzione al Festival di Cannes del 1951 e “Outcast of the Island” regia di Carol Reed del 1951. La Mostra su Alberto Spadolini, comprendente dipinti, scenografie, sculture, artistiche foto di Dora Maar (compagna di Pablo Picasso), di Maurice Seymour (Chicago), di Siegfried Enkelmann (Berlino), ha avuto degna cornice per tutta l’estate alla Mole Vanvitelliana di Ancona prima di far ritorno a Riccione. Atelier Alberto Spadolini - Riccione www.albertospadolini.it

COME ERAVAMO Fotografia di Fabbri Giuseppe scattata nei primi anni ‘50 In Via Foscolo angolo Via Monti. Da sinistra: i ventenni ruspanti Mariani Leonardo Mariani Gastone Barilari Paolo Fabbri Giuseppe.

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VOLLEY

Voglia di rivincita! Nel segno di Giorgio Maioli

“Alla fine di ottobre ha preso il via il campionato locale amatoriale misto di pallavolo, che coinvolge le squadre della provincia di Rimini. Quest’anno saranno tre i derby delle riccionesi, ma, vista la longevità del torneo, tutte le gare rappresentano sfide sentite. Ci si conosce tutti, o quasi, e magari più di uno nel corso degli anni ha cambiato maglia, lasciando conti aperti. Ogni sfida ha la sua storia, i suoi retroscena, la sua trepidazione. C’è sempre una rinnovata voglia di rivincita o di ripetersi. La scorsa stagione si è conclusa a maggio 2012 con una finale decisa solo al quinto set, degno epilogo di una serie di play-off combattuti e ricchi di sorprese, che ha incoronato regina del campionato la squadra dell’Aquafan. La compagine riccionese, che vanta il maggior numero di titoli al suo attivo nella storia del campionato misto locale, non assaporava il piacere della vittoria da qualche stagione, causa scissioni, abbandoni e ricambi generazionali vari. Il riferimento dei ragazzi non è però mai mutato: Giorgio Maioli. Il padrino, organizzatore,

tutto per il Natale e non solo...

Che noia le solite decorazioni? Il Natale si colora di nuovo.

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allenatore, selezionatore (e chi più ne ha più ne metta) dell’Aquafan, è da sempre al timone del gruppo, ugualmente motivato ed agguerrito anche nelle stagioni meno ambiziose, consapevole delle reali conquiste di cui lo sport amatoriale, questo in particolare, è prodigo: la pizzata tutti in gruppo dopo la gara resta un successo, sia che venga dopo una vittoria, che una sconfitta. E’ la sua atipica caratteristica di accomunare maschi e femmine a rendere unico questo sport, perchè ne conferisce, a coloro che come Giorgio sanno coglierlo, un aspetto più ludico e gioviale.” Miky Banci

MOUNTAIN BIKE

Südtirol Sellaronda HERO 2012 “Europe’s hardest mountain bike race in the dolomites”

Lo scorso giugno abbiamo preso parte alla “Südtirol Sellaronda HERO”, marathon di mountain bike, inserita nel calendario agonistico internazionale. Il percorso di 84 km., tutto rigorosamente fuoristrada, transita nei mitici 4 passi (Gardena-Campolongo-PordoiDuron), totalizzando un dislivello di 4.200 metri scalati in un sol giorno... na mazéda! Le Dolomiti ci sono rimaste dentro, cosi abbiamo ripetuto l’esperienza anche in settembre, tra amici. Da sinistra: Enrico Demaldè, Massimo Troni, David Perini, Alessandro Gasparini, Alessandro Vichi, Andrea Montebelli.

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POLISPORTIVA COMUNALE RICCIONE

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I grandi appuntamenti sportivi della stagione 2012/2013 Se il 2012 è stato l’anno dei Campionati del mondo Master di nuoto che hanno sancito la capacità della Polisportiva Comunale Riccione di ospitare e organizzare manifestazioni internazionali; il 2013 sarà un anno ancora una volta ricco di eventi che richiameranno su Riccione migliaia di persone. In realtà, la nuova stagione del “grande sport” a Riccione è iniziata col Trofeo del 50° di nuoto, voluto dalla Polisportiva per festeggiare i suoi primi 50 anni di vita e tenutosi il 28 ottobre scorso. E’ proseguita, poi, con il Trofeo Città di Riccione di nuoto Master (8/9 dicembre) e i Campionati italiani assoluti invernali di nuoto (dal 17 al 19 dicembre) che hanno visto i tanti protagonisti del nuoto azzurro sfidarsi nella vasca dello Stadio del Nuoto. Nel 2013, sono in programma: i Campionati italiani primaverili di nuoto (9/15 aprile); La Strariccione di podismo (7 aprile); la manifestazione più grande in termini numerici: gli Italiani giovanili di nuoto (22/27 marzo 2013); il Trofeo Internazionale di nuoto Italo Nicoletti (31 maggio / 2 giugno 2013); L’International Skate Team Trophy di pattinaggio artistico (28 e 29 giugno). Un calendario già ricco di prestigio e di presenze turistiche, che potrebbe arricchirsi di altri appuntamenti. Nella foto lo Stadio del Nuoto gremito di pubblico durante gli Italiani Primaverili di Nuoto.

Gennaio, tempo d’iscrizioni

Dopo le festività natalizie, riprendono i corsi e le lezioni organizzati dalle società e dalle sezioni della Polisportiva Comunale Riccione. Si può partire dalle attività organizzate in piscina per bambini, ragazzi ed adulti, compresi i corsi di aquawellness, ginnastica evolutiva, l’attività in palestra e yoga, per continuare con i tuffi, la subacquea, il nuoto agonistico, il nuoto master, la pallanuoto. Naturalmente riprendono anche le attività in palestra e all’aperto: pattinaggio, atletica leggera, ginnastica, Acrobatic Team, basket, pallavolo, podismo, boxe e kick boxe, karate, judo e scuola calcio. Per avere informazioni più dettagliate su orari, costi ed effettivo inizio dei corsi, si può chiamare la reception dello Stadio del Nuoto (tel. 0541 644410), oppure la segreteria della Polisportiva Comunale (tel. 0541 643559). Si può anche scrivere a info@polcomriccione.com Nelle foto alcuni degli sport praticati in Polisportiva.

Un libro per ricordare 50 anni della Polisportiva La Polisportiva Comunale Riccione festeggia in questo 2012 i cinquanta anni di vita. Tra le varie manifestazioni che si tengono per questa importante ricorrenza (non ultimo il trofeo del 50° di nuoto tenutosi nell’ottobre scorso), c’è anche la pubblicazione di un libro che fa seguito a quello che fu scritto nel 2002 per festeggiare i primi quaranta anni di attività. Il libro, che dovrebbe uscire nei giorni immediatamente precedenti il Natale, riproporrà gli ultimi dieci anni di storia della Polisportiva attraverso le immagini e il racconto dei personaggi e degli avvenimenti di questo periodo.

AUGURI DI BUONE FESTE!



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Podio in classe A in Finlandia! Un vento di novità arriva quest’anno per la sede del Taekwondo a Riccione.. L’ormai vecchio nome della palestra Sparta si è mutato in Gold Wellness Academy, il luogo non cambia ma la struttura rimodernata completamente offre un’organizzazione, cordialità e ampi spazi difficilmente trovabili in tutta la riviera romagnola, in cui il nostro Taekwondo continua il suo cammino da ben 16 anni. I nostri obiettivi per il calendario sportivo 2012-2013 sono sempre in continua crescita e di grande privilegio.. Ma andiamo per ordine, ed è con grande orgoglio dobbiamo fare i complimenti ai nostri atleti Riccionesi che sono riusciti a fare un grande salto di qualità e lo dimostra Gianluca Lotti; nella categoria di Poomsae (forme) in Finlandia è arrivato 3° sul podio un onore per Riccione dato l’elevato livello come una gara di classe A. Questo conferma la buona preparazione che facciamo in pedana durante la settimana, insieme all’importanza di frequentare numerosi stage internazionali di aggiornamento, di cui l’ultimo si è tenuto in Germania il “19th. Internationales Taekwondo Camp in Attendorn” stage di grande importanza per tecnici, allenatori e maestri. E ora anche i nostri atleti combattenti si stanno preparando duramente per competizioni nazionali e internazionali. La prima sarà un Open CSEN a Massa Carrara il ORARI

DEI

3-4 novembre dove saranno presenti atleti provenienti da tutta Italia, Sardegna compresa, e molto probabilmente ci sarà come ospite la squadra nazionale Messicana dove si prevedono ottimi incontri. In contemporanea a Massa Carrara, il nostro atleta tecnico Gianluca Lotti sarà in trasferta in Portogallo a disputare un’altra competizione di poomsae sempre di classe A per mantenere la classifica tra i primi tre a livello Europeo. L’altro evento sarà i primi di dicembre dove il nostro consiglio organizzativo sarà tenuto ad approvare tra due Open, Germania o Francia (Parigi), gara aggiunta al nostro calendario come nuova competizione internazionale. CORSI

L’anno nuovo 2013 presenta gare in Italia, calendario CSEN/FIST, e un evento molto importante all’estero a marzo, dove il livello di difficoltà agonistico è molto alto, partecipano 1000 combattenti (numero chiuso) da molte nazioni del mondo, il risultato sarà molto impegnativo dato che per ogni singola categoria ci sono da 30/40 avversari; quindi una intensa maratona che oltre al livello qualitativo alto di competitori sarà uno sforzo fisico aggiuntivo mantenere le forze per arrivare fino in fondo.. Volevamo ricordare che il Taekwondo che insegniamo a Riccione è universale, riconosciuto dalla casa madre Kukkiwon (Corea) e oltre alle competizioni agonistiche (non obbligatorie) insegna la vera arte marziale/tradizionale orientale dove si impara oltre alla tecnica e alla disciplina il sistema di autodifesa (difese personali) più diffusa in Corea dalle forze armate speciali, l’Hosinsul, dove i nostri istruttori sono diplomati e riconosciuti. Vi aspettiamo! Le prime 2 prove saranno gratuite!

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Taekwondo Riccione ‑ Song Moo Kwan. Centro Specializzato che si avvale della lunga esperienza e serietà del D.T. M° Geo Ottaviani C.N. 6° Dan, diplomato alla World Taekwondo Federation Seul Korea. Allievo del Grande Maestro Chung Kwang Soo 9° Dan. Ambasciatore per I’Europa e D.T. FIST Taekwondo Academy coadiuvato dal M° Roberto Betti 5° Dan e degli aiutanti­istruttori Gianluca Lotti 4° Dan e Uguccioni Luna 3° Dan. MARTEDÌ, GIOVEDÌ E VENERDÌ DALLE 17.00 OGNI ORA FINO ALLE 22, 00 CORSI DI DIFESA PERSONALE HONSILSUL (si può imparare a qualsiasi età) per DONNE che vogliono farsi rispettare

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FIGHT CLUB RICCIONE

Grandi successi e nuova “guida“ Il Fight Club Riccione, composto da un gruppo di giovani Maestri che hanno dato continuità al progetto del Maestro Enrico Nussbaumer iniziato nel 1990, sta diventando una realtà conosciuta, grazie al proprio palmares di vittorie, a livello nazionale ed internazionale con grande velocità. La stagione 2011-2012 si è conclusa con un escalation di successi che hanno portato l’atleta di punta, Aiman Abou El Magd a raggiungere i quarti di finale dell’importante torneo “OKTAGON” nella specialità K1 e ai quarti di finale per lo YOKKAO EXTREME nella MUAI THAI oltre a vittorie nei vari tornei in giro per l’Italia. Il periodo di approfondimento della tecnica in Thailandia e la difficoltà nel trovare avversari hanno reso più difficile del dovuto il cammino di Giuseppe De Domenico che si è comportato egregiamente ed avrà la possibilità di confrontarsi nel panorama internazionale già il 16 Novembre in Svezia al “Rumble of the King”. Parte dei miglioramenti di questa stagione sono dati dall’inserimento nello staff di Armando Bellotti, Pugile Ex Professionista che ha impostato al meglio la scherma pugilistica di tutti i Thai Boxer ed ha dato i propri frutti già nel giro di qualche mese perché “anche nella Thaiboxing la maggior parte dei KO avviene con tecniche di Pugno”. Oggi la palestra fa parte anche della FPI (Federazione Pugilistica Italiana- CONI -) con la nuova avventura della Sezione pugilistica guidata dal Bellotti orientata a chi vuole intraprendere la carriera professionistica sfruttando la sua esperienza internazionale e per gli amatori che vogliano solo scolpire il proprio corpo ed avere i primi insegnamenti dell’ “ARTE NOBILE”. Armando

Bellotti: chi è. “Sin da ragazzino ebbi un amore per il pugilistico, ereditato da mio padre Emilio, grande appassionato di boxe nonchè mio primo tifoso. Mi portò in palestra a 13 anni e iniziai a praticare nella gloriosa Virtus di La Spezia, mia città natale. Era il 1986, poco dopo salivo sul ring per la prima volta e con allenatori di calibro olimpico e di profilo internazionale non potevo che imparare presto i fondamentali. Ho combattuto molto, 116 volte, di cui 100 da dilettante e 16 da professionista. Trasferitomi a Rimini, mia città adottiva portai due titoli emiliano romagnoli, una vittoria internazionale come miglior pugile del torneo disputatosi in Francia (1994) , raggiunto la top ten come numero 9 assoluto dei super-welter, ho il record annuale di vittorie prima del limite 1995, 19 vittorie su 20 match. Da professionista 10 vittorie, di cui 7 prima del limite, 5 sconfitte. Ho calcato i ring di tutta Italia e parte d’Europa. Oggi a 40 anni di cui 27 passati in palestra, mi dedico all’insegnamento, pratico il mio sapere con l’intento di far apprezzare lo slang della boxe, ai nostri fighter. Un grazie alla famiglia del Figth Club Riccione che mi ha accolto. Non sempre si può vincere, ma è importante provarci, sempre! Armando Bellotti

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TENNIS CLUB RICCIONE a cura di Piero Serafini

Storia dei primi 50 anni PREMESSA

Chi, prima del 1962, proveniente dalla statale percorrendo quella stradina che sarebbe diventata l’attuale via Romagna, avrebbe potuto ammirare, sulla sinistra, una fattoria modello circondata di vitigni, distesa di grano, frutteti ed animali di ogni tipo e quant’altro. Il cancello d’ingresso situato sul lato monte è tutt’ora esistente, anche se orfano di uno dei 2 pini che lo ornavano. La famiglia di Righetti Lazzaro gestiva in modo esemplare una notevole estensione di terra. Finchè il conte Mattioli, proprietario di questo e altri terreni attorno, non decise di vendere tutto al richiedente Comune di Riccione, rappresentato dall’economo Rag. Gualtiero Masi. Nel contratto di compravendita vennero esclusi due lotti di terreno per ogni famiglia di coloni, gestori di quelle terre, a loro ceduti dal conte quale “liquidazione” per il fedele servizio reso. Fu cosi che, nella primavera del 1962 entrarono in azione le ruspe e in pochi mesi sorsero, 6 campi da tennis ed una elegante palazzina, sacrificando tutto ciò che c’era di bucolico. Nacque così questo importante complesso tennistico voluto dal Comune di Riccione e dalla Federtennis con l’intervento del C.O.N.I., dopo aver vinto la concorrenza di Rimini, Viareggio ed altri noti centri turistici. La F.I.T. avrebbe gestito il centro federale estivo, ma rimaneva il problema di chi fosse in grado di prenderne le redini

Dodici anni orsono decisi di raccontare la nascita e la vita del nostro club, ma l’interruppi dopo qualche tempo per impegni professionali. Oggi, essendo avviato sul “Sunset boulevard” (viale del tramonto) il maggior tempo libero mi permette di riscrivere quanto ho vissuto, dalla posa della prima pietra, Marzo 1962, ad oggi, passando attraverso numerosissimi e non di rado, straordinari eventi compresi i successi agonistici. Più volte sono stato sollecitato a “farne” un libro, ma ho preferito ricorrere alle puntate”sulla notissima Famija Arciunesa”della quale ho l’onore di essere , da lungo tempo, collaboratore. Dopo questa lunga premessa ha inizio la storia che riguarderà i fatti più salienti del nostro “mezzo secolo”, anche se sarà inevitabile che qualche lettore troverà cronache raccontate nei dodici anni precedenti.

PRIMA PARTE

Nella prima metà del ‘900, esisteva a Riccione un magnifico castello ubicato dove oggi si trova via Gran Sasso, al centro di una vasta tenuta che occupava un’area, delimitata dalle attuali via Romagna, statale Adriatica, via Genova e, lato mare, la ferrovia. Il Conte Giovanni Mattioli era il proprietario di questa grande estensione di terra che era stata divisa in 10 “poderi “gestiti a mezzadria da altrettante famiglie di agricoltori.

Il centro a lavori terminati.

per il resto dell’anno. Fu così che quell’estate un gruppo di appassionati , guidato da Adriano Pietanesi, si mise in movimento: accordi con l’amministrazione comunale, contatti con il C.O.N.I. , F.I.T. ecc.... Questi pionieri del tennis riccionese, nel settembre dello stesso anno, formarono il primo Consiglio Direttivo così composto: presidente A. Pietanesi, vice-presidente G.Busuoli, segretario-tesoriere A. Conti, consiglieri: E. Barilari, A. Corazza, M. Botticelli, P. Barilari, S. Gramellini, E. Bombardieri, seguiti in breve tempo da M. e J. Amati. Fu interpellato il sottoscritto, impegnato a Parma e Piacenza, per organizzare una scuola di avviamento ed addestramento, la sesta della mia carriera. Con grande entusiasmo accettai, felice di tornare a casa, dopo 10 anni di peregrinaggio. Col massimo impegno ci mettemmo all’opera per reclutare i giovani e non, che in poco tempo accorsero numerosissimi. I dirigenti del circolo fornirono attrezzature, vestiario e campi con totale gratuità. Così nacque la scuola tennis, che diventerà la più frequentata, rapportata alla popolazione.

LEGENDA FOTO dei numeri riferenti al passato ed al presente del nostro Circolo. n.1 campo centrale - altri campi. 2-3-4-5-6, beach tennis n. 7-8 casa colonica 9 e stalla, 10 pagliaio e pozzo, 11 ponte 12-13 Club House, 14 cancello d’ingresso, 15 cancello lato monte, in disuso, 16-17 muro d’allenamento e palestra.

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alimentazione corretta

Fa bene alla salute e… all’ambiente! Alimentarsi è un gesto fondamentale che ci permette di vivere. All’inizio è la nostra mamma che ci da tutto ciò di cui abbiamo bisogno con le giuste proporzioni per un’equilibrata alimentazione, tramite la placenta prima e con l’allattamento e lo svezzamento poi. Una volta adulti siamo noi a dover decidere cosa mangiare. “Noi siamo ciò che mangiamo” scriveva il filosofo Ludwig Feuerbach“, in effetti l’alimentazione incide sulla nostra salute e sulla qualità della vita in maniera preponderante, non a caso anche Ippocrate diceva “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina il cibo”. Purtroppo, oggi, complice una cattiva informazione, accade che siamo più attenti a ciò che indossiamo, piuttosto a ciò che mettiamo nel nostro stomaco. Sicuramente l’attuale crisi economica ha ridotto notevolmente il potere d’acquisto che grava pesantemente sulla borsa della spesa e sulle scelte alimentari. In momenti di crisi, come questo che stiamo vivendo, credo che non sia facile affrontare l’argomento qualità alimentare. Personalmente ritengo, invece, che proprio in momenti come questi, di minore disponibilità economica, occorre rivolgere maggiore attenzione alla qualità

te, portandoci a volte verso acquisti di generi non strettamente necessari, se non addirittura inutili. Per ovviare a questo rischio occorre pianificare la scelta dei prodotti d’acquistare ancor prima di entrare in un supermercato, cercare di fare acquisti mirati, consapevoli e soprattutto di qualità certificata, limitatamente al proprio fabbisogno familiare, evitare di riempire la dispensa di

generi a volte superflui, a volte dannosi per la salute, per finire poi nella spazzatura. Forse spenderemo gli stessi soldi ma ne guadagneremo sicuramente in salute e benessere e ne gioverebbe anche l’ambiente. In base alla qualità degli alimenti che noi mangiamo possiamo determinare la nostra qualità della vita e possiamo anche decidere la qualità della vita dell’intero Pianeta e “comunichiamo” agli altri chi siamo e i principi etici che abbiamo. Una alimentazione sana, naturale, meglio se biologica e di provenienza locale, come si dice a “Km. 0”, con un ridotto apporto di carne animale, non può che migliorare la nostra salute e l’ambiente in cui viviamo. Salvo alcuni particolari casi, è provato che è possibile vivere anche senza consumare carne. Mangiare molta carne, infatti, provoca danni all’ organismo. È risaputo che chi mangia carne è maggiormente esposto al cancro e all’arteriosclerosi e in maniera, “inconsapevole”, provoca anche notevoli danni all’ambiente. Gli allevamenti di bovini consumano una quantità d'acqua molto maggiore di quella necessaria per coltivare soia, cereali, o verdure per il consumo diretto umano. Tanto per fare un esempio, per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media in un anno, mentre cinque chili di carne non bastano a coprire il consumo di una settimana, per la stessa famiglia. Consumare carne fa aumentare le emissione di Co2 in atmosfera con un notevole dispendio di energia (petrolio). Per mantenere l’attuale consumo di carne, ogni anno vengono immessi in atmosfera circa 1.200 miliardi di tonnellate di Co2, con un incremento di circa 100 t./anno. Tanto per avere un’idea per una bistecca si immette in atmosfera circa 7 chili di Co2, mentre, per un piatto di ortaggi appena 50 grammi di Co2 (dati FAO). Occorre una forte presa di coscienza di questo problema e cercare, per quanto possibile, di ridurre gradualmente il consumo di carne. L’aumento di Co2 anidride carbonica in atmosfera provoca l’innalzamento della temperatura terrestre, il cosiddetto “riscaldamento globale”, con il conseguente scioglimento dei ghiacciai e una progressiva fusione dei poli, con conseguenze inimmaginabili. Conseguenze percettibili già da ora, periodi siccitosi alternati a periodi di forte piovosità con conseguenti dissesti idrogeologici, uragani e il riscaldamento delle correnti oceaniche. Se a tutto ciò aggiungiamo la deforestazione in atto del Pianeta, lo scenario è a dir poco “apocalittico”. Credo seriamente che occorra da subito, rivedere le nostre abitudini alimentari, prima che sia troppo tardi , come dire: “un piatto di lenticchie salverà la Terra”. Antonio Cianciosi

degli alimenti, piuttosto che alla quantità. E allora perché non approfittare di questa crisi per rivedere il nostro approccio con il cibo? Quando si entra in un market per fare la spesa veniamo spesso calamitati da marchi pubblicizzati in TV e da una miriade di offerte e sconti che condizionano fortemente le nostre scel-

Sapori di mare La ricetta della Pescheria del mare

Carbonara di mare (per 4 persone) 360 gr. di spaghetti 800 gr. di misto mare fresco (gamberi, calamari,vongole sgusciate) 3 uova- sale, pepe, olio extra vergine di oliva Preparazione: Versare l’olio in una padella e mettere a soffriggere il misto mare. Aggiustare di sale e continuare la cottura per una decina di minuti nel frattempo cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. In un piatto sbattere le uova, aggiustare di sale e pepe. Scolare gli spaghetti nella padella con il pesce a fuoco acceso, versare l’uovo negli spaghetti, spegnere il fuoco e mantecare bene. Buon appetito!

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RICORRENZE NATALIZIE

Il Presepe di Via Abruzzi C’era un tempo un presepe che annualmente appariva e spariva agli occhi dei bambini ( e degli adulti) che salivano ad ammirarlo in via Campania. Ora, grazie all’area messa a disposizione dal Comune di Riccione si è deciso di installarlo in modo permanente in Via Abruzzi 46 – zona di Villa alta, palestra comunale- presso la sede dell’A.I.S.M. (Ass. Ital. Sclerosi Multipla). Sarà uno stupendo presepe prevalentemente realizzato con materiale riciclato, frutto del paziente lavoro di Edoardo, Stefano, Adriano, Rino ed altri che si stanno dedicando gratuitamente a questa realizzazione riversando impegno e capacità. Aria di Natale significa anche solidarietà. Le offerte raccolte saranno devolute all’ AISM per sostenere le attività e i servizi rivolti alle persone affette da sclerosi multipla e patologie similari. Salvo intoppi eccezionali i bravi artisti-artigiani prevedono di “inaugurare” a metà Dicembre. Una visita è d’obbligo!

L’UOMO DI SARajevo

Per non dimenticare l’orrore della guerra presidente del Cad (Centro ascolto disabilità sociali) di Roma, il Generale Misha Loncarovic, rappresentante della città di Sarajevo, nonché “tutore” dell’opera, il proprietario Mario Battellini e la curatrice dell’iniziativa Antonella Ventura che è pure presidente dell’associazione Arte per le Marche. La grande scultura in ferro, nata dalla sensibilità dell’artista, come testimonianza di pace e umanità contro tutte le guerre, giungerà a Sarajevo in dicembre prossimo per il ventennale della sanguinosa, crudele guerra di Bosnia, che come ricordato dal primo cittadino “deve farci riflettere, perché si è consumata nell’indifferenza pressoché generale dell’Europa, a due passi da noi, sull’altra sponda dell’Adriatico”. Da qui l’appello a: “ Non dimenticare i caduti di quella guerra, atroce e insensata come tutte le guerre. Questo dev’essere l’impegno di ogni giorno per ogni uomo di buona volontà”. Nives Concolino

Tappa riccionese per “L’uomo di Sarajevo”, opera dello scultore Giuseppe Gentili di Camerino. Il suo percorso pacifista contro tutte le guerre, ha incluso i giardini del municipio. E’ qui, a pochi passi dal monumento dei Caduti in guerra, che l’artista ha lasciato in mostra la sua opera, alta circa tre metri, fino allo scorso 31 ottobre. Dal primo novembre, infatti, ha ripreso il suo cammino verso la capitale della Bosnia ed Erzegovina, che subì il duro assedio durante la guerra (1992-1995). Ricevuto anche dal Papa Benedetto XVI, l’artista è noto per il suo impegno umano: dalla ricerca indirizzata verso episodi biblici, come la drammatica serie di Caino e Abele, al volto di Cristo della Sindone, carico di tragedia. A ricevere l’artista e la sua scultura in ferro, il 31 agosto nel corso di una breve cerimonia, è stato il sindaco Massimo Pironi. Presenti anche le autorità militari, il Comandante della Compagnia Carabinieri Antonio De Lise e il Capitano Gagliardi della Guardia di Finanza di Rimini. Con loro Gerardo Rosa Salsano,

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PASSEGGIANDO

Ottobre, bivio Corso F.lli Cervi e Via Circonvallazione. E’ tempo di feste parrocchiali e si scatenano gli “spot” stradali. Quest’anno, dal punto di vista grafico, ha vinto nettamente la Stella Maris!

Storture in Viale Ceccarini Il gazebo all’incrocio di Viale Dante ha gabbie per il prelievo di energia ad altezza uomo. Passeggiando per negozi ci si potrebbe anche “incocciare”. Magari una copertura che nasconda i graffiti e salvi l’estetica? L’aiuola del sottopasso lato monte invece, non avendo più le catene protettive, mostra un bel nastro di plastica biancorossa... da mesi e mesi...

“TECLA” LA MUCCA POETICA.

Sembra vera ma è la creazione dell’artista Maddalena Medas di Riccione. Un’opera che “pascola” in un parco privato con tanto di scritta poetica che recita: “e la luna al sole”. Stringimi amore mio forte, scaldami il cuore perchè io possa vivere il giorno. Stringimi amore mio forte, sussurrami il tuo amore perchè io possa, nel risveglio, continuare a vivere per te”.

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TOPONOMASTICA

Nuove strade dedicate a....

Ma al “Palazzo”... c’è qualcuno che vuole bene a Riccione? Era la fine del 1986 quando Dante Tosi pubblicò “I PIONIERI. 1862-1922” col sottotitolo “Riccione, vocazione turistica originale”. Senz’ombra di dubbio è il libro che ha fatto da”apripista” a tutte le pubblicazioni che sono uscite in seguito, nate dalla spinta di un pubblico “affamato” di storia locale. In particolare risultarono stuzzicanti le schede personali dei 20 personaggi che grazie alle loro iniziative, alle loro idee ed ai loro progetti, permisero l’evoluzione di Riccione da piccolo borgo a città tra le più conosciute e frequentate. Personaggi unici ed irripetibili che Dante Tosi definì “Pionieri” dedicando loro il titolo della sua opera. Il libro fu apprezzato a tutte le “latitudini” e da più parti sgorgarono spontanei suggerimenti affinchè il ricor-

E gli altri 14? Leonilde Conti, Lodovico Cicchetti, Sebastiano Amati, Domenico Mancini, Ettore Tonini, Luigi Fabbri, Giuseppe Angelini “E Biènch”, Giuseppe Angelini “Finèin”, Girolamo Fabbri, Domenico Galavotti, Giovanni Cecchini, Secondo Savioli, Luigi Valcarenghi, Pietro Tontini, non meritano memoria? Dal “palazzo” le giustificazioni arrivano dal fatto che cambiare nome alle vie già esistenti comporterebbe disagi per i residenti (patente, C.d.I, contratti utenze ecct. ecct) - qui siamo d’accordo- e che occorre aspettare che si creino nuove strade. E QUI CASCA L’ASINO! Da poco è nata la zona artigianale sul lato Rimini di Via Piemonte con 10 (dieci) nuovi nomi. E a chi sono stati dedicati? Sangiovese, Trebbiano, Pagadebit,

do dei Pionieri venisse tramandato alle nuove generazioni e divenisse indelebile, dedicando loro strade, piazze, scuole, rotonde. Rammentando che: Viale Maria Ceccarini esiste dal 1912 ; Viale Giacinto Martinelli già nel 1880 con Ancillotto e Abissinia indicava l’attuale Viale Gramsci e che nel 1924 Viale Sarti (dal Gran Hotel alla linea ferroviaria) fu mutato in Viale Martinelli; notiamo che ben poco è stato fatto. Quattro dediche: a Don Montali la Piazza a San Lorenzo, a Don Tonini una minuscola rotonda (Via Milano- Piazzale Curiel), a Severo Savioli l’Istituto Alberghiero e al Conte Felice Pullè la via che ci collega a Miramare partendo dalla Rotonda delle Cartoline anche se- distrazione?- tale insegna stradale esiste solo da Miramare verso Riccione- cioè in altro comune.

Rebola, Cagnina, Chianti, Barolo, Barbera, Lambrusco, Albana, hanno avuto l’onore della targa stradale. Il regno dell’ebbrezza. Quali sono i commenti dei riccionesi? Ecco un piccolo campionario. I s’è bivù e ciarvèl (si sono bevuti il cervello). E Cumoun e spera da truvè di sponsor nov tra’l cantèine (il Comune spera di trovare degli sponsor nuovi tra le cantine). Adès ui amènca snè da dè e nom ma la rutènda per antrè: Rutènda dl’Usteria! (adesso manca solo di trovare il nome alla rotonda per entrare: Rotonda dell’Osteria!). I ha rasoun, sa chi vèin us fa dal gate da cumunioun (hanno ragione, con quei vini si fanno delle sbornie indimenticabili). Os-cia ad fat canoun chi j’ha fumì (osteria che razza di “cannoni” che si sono fumati). G.L.M.

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