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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. Direttore Responsabile: Giovanni Cioria - Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione
Famija Arciunesa
Anno XXXIV - n°1 -
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GENNAIO/FEBBRAIO 2016
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A Biroun è una pagina aperta a tutti i fotografi per passione Non è un concorso, non ci sono premi ed è gratuita! C’è solo la possibilità di condividere l’amore per la Perla verde attraverso le immagini. Invia i tuoi scatti, rigorosamente su Riccione, con anno, luogo, titolo, nome e cognome a: Famija Arciunesa, Viale Montebianco 27 o alla mail: redazione@famijarciunesa.org.
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1) 2014 - Molo di Ponemte. E ora... tutti a nanna. 2) 2014 - Molo di Ponente. Alba estiva. 3) 2015 - Spiaggia nord. La quiete prima della tempesta. 4) 2015 - Porto di Levante. Pulizie di Pasqua. 5) 2015 - Rio Melo, tra i viali Rimini/Castrocaro. Che sete!
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6) 2015 - Viale Sardegna. Colori d’Autunno.
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ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
Compleanno di Riccione
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Comune autonomo (indipendenza da Rimini 19 Ottobre 1922)
Festeggiamenti a confronto 19 Ottobre 2014 - 92°
18 Ottobre 2015 - 93°
Organizzazione Luogo Orario Costo individuale Presenti
Famija Arciunesa Parco Oltremare Dalle 10,00 alle 18,00 5 euro (cinque) 2.000 adulti+ 5/600 bimbi
Comune di Riccione Sala del Consiglio comunale Dalle 21,30 alle 22,30 0 euro (zero) 50/60
Spettacolo Festa e brindisi
Tutta l’offerta del Parco Concorso fotografico gratuito per le famiglie - 4 premi Sottoscrizione a premi offerti dai gioiellieri di Riccione 18 premi (gioielli - orologi) Premiati 6 cittadini meritevoli con spille d’Argento Torta e spumante per tutti
Concerto duo musicale
Solidarietà A.I.S.M. Alle famiglie indigenti Costo per la Città
Donazione di 5.000 euro Distribuiti 1.000 euro generi di prima necessità 0 euro (zero)
Simone Zanchini
Mario Marzi
Non previsti
Non prevista 1.600 euro (milleseicento)
barriere artificiali
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di Nives Concolino
Le campane ci salveranno dall’erosione? Al nastro di partenza la sperimentazione delle barriere artificiali soffolte, che dovrebbero proteggere l’arenile dall’erosione. Il progetto, da realizzare con campane di calcestruzzo permeabili ed ecosostenibili con il sistema della Reef Ball Italia, sarà testato nello specchio d’acqua davanti alla zona 43 (spiaggia libera), in zona terme. Un punto strategico che, come anticipa l’assessore al Demanio, Carlo Conti: “Consentirà a Blennius e alla Fondazione Cetacea, che hanno sede nell’ex colonia Bertazzoni, di monitorare costantemente l’intervento”. Si va avanti con il placet di tutti gli enti pubblici preposti, che alla vigilia di Natale si sono riuniti in vista dei lavori. Come spiega Conti: “Il progetto, tra l’altro capace di ripopolare la fauna marina, si basa su una convenzione tra il Comune di Riccione e le Università di Salerno e la “Federico II” di Napoli, che svolgono un dottorato di ricerca su queste strutture e danno la possibilità di fare una prova in mare con il coinvolgimento del professore Mariano Buccino “padre” di questo studio”. Gli operatori di spiaggia incrociano le dita, tanto più che l’erosione, ormai non riguarda più solo il litorale di Fontanelle, comunque più martoriata e a rischio, ma anche la zona centrale, fino all’Alba. Tra i punti più sensibili il tratto centrale di spiaggia tra il porto e piazzale Azzarita. Ne sanno qualcosa quei bagnini che la scorsa estate per via del fenomeno erosivo sono stati costretti a rinunciare ai mosconi e a file di ombrelloni e brandine. In alcuni tratti, come attestano i bagnini della zona, la spiaggia si è accorciata di 25 metri. Da qui anche la grande attesa per il megaripascimento promesso per quest’anno dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Per l’inizio del nuovo anno è prevista, intanto, la risistemazione della barriera soffolta, formata da sacchi di sabbia in gran parte distrutti dall’usura e da alcune vongolare. Sempre in tema di Demanio, è stato preannunciata l’istituzione di un unico ufficio, da condividere con altri comuni della costa.
riccionesi che si fanno onore
di ni.co.
Giancarlo Pasini Cavaliere dell’Ordine del Leone
Il neo Cavaliere con le insegne dell'onorificenza.
Ancora un ambito riconoscimento per l’avvocato Giancarlo Pasini, già vicesindaco e assessore di Riccione. Il presidente della Repubblica di Finlandia gli ha conferito il titolo di Cavaliere di Prima Classe dell’Ordine del Leone (che è poi simbolo e stemma della nazione nordica). L’onorificenza, una delle più prestigiose del Paese, è stata assegnata a Pasini per il servizio prestato da oltre quindici anni come console di Finlandia nella provincia di Rimini, nei confronti dei cittadini nordici, sia quelli trapiantati in riviera, che quelli di passaggio. Onorato per questo ambito riconoscimento, l’avvocato spiega: “Il lavoro che svolgo è di due tipi: uno è di carattere amministrativo, mi occupo infatti dei visti, delle autentiche, e l’altra assistenziale. Ho poi una funzione rappresentativa nel caso in cui arrivino personalità”. Il riconoscimento, con consegna di una croce in avorio, è stato conferito alla vigilia di Natale, a Roma, nella residenza dell’ambasciatore Petri Tuomi – Nikula ai Parioli, durante una festa, alla
L'Ambasciatore di Finlandia Petri Tuomi Nikula con l'Avv. Pasini e le rispettive consorti.
presenza di una quarantina di autorità, in particolare rappresentanti diplomatici di varie nazioni, compresi gli italiani e i finlandesi, e del Comune di Roma.
strettamente personale
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di Giovanni Cioria
La vita: prima i fatti e poi le parole Il lavoro. L’evasione fiscale. Il potere lontano dai cittadini. Bellissimo il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Condivisibile e civile. Parole direbbe Sant’Agostino, che da uomo di mondo preferiva i fatti alla bellezza della retorica. Insomma, va bene la contemplazione ma meglio sarebbe cambiare il mondo. Facendo. Altrimenti è come avere la terra e non la coltivi. Resti senza insalata e senza pomodori... Addio dolcezze dei sapori e profumi estivi. Mattarella ha rimarcato l’evasione; quasi 130mila miliardi, il Prodotto interno lordo di molte nazioni. Sottrarre risorse allo Stato per gli italiani non è peccato, perché, come si dice, loro rubano. Si legga i politici. E nella provincia di Rimini sull’evasione non si scherza. Si è ai primi posti in Italia. Caro Presidente, gli italiani è da decenni che ascoltano il pistolotto che chiude l’anno ed hanno sempre condivise le parole. E si sono chiesti: come mai non vengano tradotte in atti amministrativi concreti? Sono passati Saragat, Leone, Pertini, Scalfaro, Cossiga, Napolitano. Tutti, almeno a maggioranza, persone perbene. Ma il Belpaese da un punto di vista del bene comune anno dopo anno smarrisce se stesso. Si allontana dall’Eu-
ropa e si avvicina all’Africa. Lei lo ha rimarcato è uno Stato lontano dai cittadini. La realtà è quasi assurda, quasi kafkiana, se non da melodramma. Da non credere e sorridere. Vuoi parlare con un dirigente dell’Agenzia delle entrate ed è quasi sempre cosa impossibile. Vai in Comune per un atto di una paginetta che potrebbe essere auto-certificato e cozzi contro un muro: “Abbiamo 30 giorni di tempo per quello che lei chiede”. E’ successo che si torna il giorno dopo, si va da un’altra persona e questa risolve il problema e si resta ammirati e sorpresi per la cortesia. Caro Presidente, anche gli italiani sanno fare la diagnosi dei propri malanni. Più o meno affermano quasi le sue stesse cose. E anche qua si fatica a capire come mai
la terapia debba partire sempre dal vicino di casa e mai da se stessi. Mai dall’alto. Il pesce puzza dalla testa, si diceva un tempo. “Lui si comporta male”. Insomma, è sempre un altro a gettare la carta per terra. Ogni tanto, si vede qualcuno chinarsi e tirar su cartacce e plastiche. E c’è anche chi segue l’esempio. Dunque, c’è del buono. Riccione nel suo piccolo è uno specchio della cultura italica. Il sindaco Renata Tosi afferma che in Comune ci sono almeno 150 dipendenti di troppo. E’ stato costruito un palazzo dei congressi costato 60 milioni di euro che doveva destagionalizzare il turismo. E’ sotto gli occhi che i fatti hanno disatteso il pensiero economico. Lo stesso ragionamento si potrebbe fare sul Trc (Trasporto rapido costiero). C’è un’Italia che funziona e va, naturalmente con sforzi immani. Il carretto tirato insieme diventa leggero. Tiziano, uno di queste terre, lavora presso Dolce e Gabbana a Vigevano; si occupa della collezione bambino, comparto da 100 milioni di euro. Dice: “L’ambiente di lavoro è straordinario; produciamo solo made in Italy. La proprietà dice che dobbiamo fare solo cose eccellenti. Solo con la qualità di cresce. Al lavoro non ci sono scorciatoie”. Prosit (salute), dicevano i latini.
AVVISO IMPORTANTE PER I NOSTRI LETTORI
In caso non riceviate la rivista Famija Arciunesa a casa vostra potete ritirarne una copia presso la BIBLIOTECA COMUNALE di Via Lazio dal primo giorno dei mesi: Feb-Apr-Giu-Ott-Dic
REDAZIONE Direttore Responsabile: Giovanni Cioria • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Hanno collaborato a questo numero: Roberta Tota, Adriano Prioli, Bruno Bezzi, Alessandra Prioli, Arnaldo Grossi, Vittorio Mazza, Lorenzo Scola, Albo Casadei (archivio), Matteo Migani, Roberto Betti, Piero Serafini, Dante Tosi (archivio), Edmo Vandi, Giancarlo Bergnesi, Claudio Corbelli • Foto: Pico e Gianni Zangheri • Pubblicità: Tel. 338 4304667 • Grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.
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amici che se ne vanno
di Nives Concolino
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Marina Giannini. Un sorriso dal cielo Per trentatre anni è stata una “colonna” della promozione turistica riccionese. Anna Marina Giannini (classe 1942), se n’è andata per sempre lo scorso 28 novembre tra la commozione dell’intera città, che nei decenni l’ha seguita nei suoi molteplici impegni in associazioni culturali e di volontariato e anche nel Lions Club del quale è stata la prima presidente donna. A stroncare la sua vita è stato il male contro il quale ha lottato per sette anni con tenacia e determinazione, ma anche serenità e fede, caratteristiche che hanno contraddistinto tutta la sua intensa vita. Anche nei giorni più duri Marina con grande disponibilità e con l’immancabile sorriso sulle labbra ha continuato a impegnarsi nel sociale e nel giornalismo, professione che ha intrapreso dopo il pensionamento con entusiasmo e passione, alimentata dal suo grande amore per Riccione, anche se Novafeltria, che le aveva dato i natali, è rimasta sempre nel suo cuore. La carriera lavorativa di Marina, che lascia il marito Fabio Giorgi, la figlia Elisabetta (Betty) e il fratello Pier Paolo, comincia nel 1964 con l’impiego all’Ufficio informazioni turistiche dell’Azienda di soggiorno di Riccione. Di seguito passa all’organizzazione degli eventi turistici e promozionali, dove scatena la sua fantasia. L’entusiasmo è il leitmotiv, che l’accompagnano anche quando le competenze del suo settore passano in capo al Comune. La Giannini, lavora al fianco di Gloria Saponi, Lello Mantani, Italo Nicoletti e altre persone che l’hanno sempre stimata. Viene pure chiamata a partecipare a diverse fiere turistiche. Intenso l’impegno nel sociale, soprattutto dopo il suo pensionamento che le concede più tempo.
Nel 1994 Marina è tra i soci fondatori del Comitato femminile della Croce Rossa di Riccione. Dal 1995 al 1998 è in prima linea nell’associazione Amici di Riccione, finché nel 1999 ne diventa vicepresidente. Tra gli altri incarichi quello di responsabile delle sede riccionese dello Ior (Istituto oncologico romagnolo), assunto nel 2001. Nello stesso anno inizia a collaborare con il quotidiano La Voce e anni dopo con Rimini In magazine, “Premium” e altre testate, finché si lancia anche nell’impresa editoriale: “Villa Mussolini - Una finestra su Riccione”, che abbiamo avuto la fortuna di condividere. Prima ancora la Giannini presta diverse collaborazioni anche con Famija Arciunesa.
La rete di relazioni che ha tessuto nel tempo con profitto ha trovato conferma nelle centinaia di persone che il giorno dell’addio hanno affollato la chiesa Mater Admirabilis e nelle parole di don Giorgio Dell’Ospedale, che ha concelebrato la messa con il parroco don Valerio Celli. “Marina si è guadagnata l’eternità - ha sottolineato don Giorgio -. Dio le dia la pace e la gioia del Paradiso, la ricompensi per tutto quello che ha fatto di bello e di buono nella sua Riccione”. “Nella sua spontaneità e competenza Marina amava profondamente la sua Riccione: sempre attenta, curiosa, capace di contribuire alla vita pubblica cittadina con spunti di grande attualità - sottolinea il sindaco Renata Tosi nel suo messaggio –. Era una persona vivace, aperta all’ascolto e al confronto”. “ Forse é stata l’ultima grande interprete della riccionesità autentica – rimarca il suo predecessore Daniele Imola, ora a capo dello Ior _. Il suo stile, mai sopra le righe. La sua eleganza, mai ostentata, mai pacchiana, ma sobria e inconfondibile. La sua cordialità autentica e piena di disponibilità vera verso gli altri”. Tutte queste qualità sono il frutto più bello che la nostra città ha saputo dare nei suoi anni migliori, gli anni 6070 che hanno fatto diventare grande Riccione e Marina le incarnava tutte nel modo più intenso”. Ilva Melotti che l’ha seguita fino alla fine come amica e volontaria, ricorda: “Mi ripeteva sempre: sei il mio angelo. Era vulcanica, determinata anche nella malattia contro la quale ha lottato come un leone”. “Nonostante la malattia – confida infine l’imprenditore Alvaro Battelli – Marina trovava forza per incoraggiare me e mia moglie Dina, che viveva lo stesso dramma e che poi è scomparsa la settimana prima di lei”.
Make Up permanente La micropigmentazione fa parte di uno dei settori più in crescita nel campo dell'estetica. Sia gli uomini che le donne possono beneficiare dei vantaggi della micropigmentazione al fine di migliorare la propria bellezza naturale: SOPRACCIGLIA, LABBRA, NEI, EYLEINER, INFRACIGLIARE, AREOLA MAMMARIA, CICATRICI, ALOPECIA, VITILIGINE. Bisogna aggiungere che il trucco permanente può essere preso in considerazione anche per motivi pratici, soluzione unica per coloro che soffrono di allergie attraverso l'uso dei regolari cosmetici, hanno una sensibilità maggiore per l'utilizzo di lenti a contatto, sono affetti da un deficit visivo o da mani che tremano. Vuoi che il cliente soffra di alopecia, evidenzi cicatrici importanti, abbia subito operazioni al seno, soffra di depigmentazione, perdita di capelli o sia stato sottoposto a chemioterapia, attraverso la micropigmentazione può ritrovare il proprio stato di benessere e completezza. Il micropigmentiista è in grado di ultimare il lavoro svolto dal chirurgo (es.: cicatrici areola mammaria) e collaborare quindi con studi medici professionali.
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Il Cav. Serafini ora gioca la sua partita in cielo Grande perdita nel mondo dello sport riccionese. Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 dicembre il maestro di tennis Piero Serafini se n’è andato per sempre. A diverse generazioni ha insegnato l’arte della racchetta con professionalità e grande umanità, perché al di là di questa sua grande passione il noto tennista è stato pure maestro di vita. Serafini, classe 1928, riccionese doc, eredita l’amore per questa disciplina dal padre manutentore dei campi da tennis dell’Azienda di Soggiorno, quelli accanto a Villa Mussolini. Già a nove anni fa il raccattapalle, mansione che svolge anche durante le partite che il Duce gioca nel suo campo da tennis durante i suoi soggiorni a Riccione. Oltre a Mussolini, nei tornei estivi Piero ha occasione di “servire” numerosi campioni, anche stranieri e di apprendere le nozioni base di questo sport. Poi a 17 anni, quand’è ancora studente, aspirante geometra, ecco la svolta. Il Marchese mantovano Capilupi gli propone di sostituire un suo compagno di gioco. Come lui stesso ha raccontato anni fa al nostro periodico, segue anche alcuni ufficiali canadesi della multietnica ottava Armata alleata, ospitati al Grand Hotel di Riccione. Da lì la partecipazione a diversi tornei e l’ambito diploma della Scuola Nazionale Maestri, finché nella sua Riccione nel 1950 fonda la prima scuola estiva. Per tre anni lavora al Circolo Tennis Marconi di Forlì, per altri otto al Circolo Universitario locale di Parma e, in contemporanea, nei Club “Vittorino da Feltre” e “Nino Bixio” di Piacenza, dove avvia altre Scuole. La
principale tappa riccionese è segnata nel 1962 dalla nascita del Centro sportivo comunale di Riccione, Serafini viene convocato dal ragioniere Adriano Pietanesi che con altri sportivi gli propone di aprire una scuola, subito attivata e diretta per oltre 30 anni, per poi cedere il timone al figlio Fabrizio. Resta intanto a disposizione dello Staff tecnico e organizzativo. Nel tempo Serafini riveste altri ruoli: negli anni Sessanta dirige il Centro federale estivo per cinque anni. La sua scuola sforna delle “racchette d’oro”, che raggiungono anche le categorie nazionali e che vincono campionati e tornei italiani. Serafini ottiene anche diversi riconoscimenti dal Coni e dalla Federtennis, sia
a livello Nazionale, che Regionale e Provinciale. Finché nel 2001 il Tennis Club Riccione, presieduto da Franca Grossi Mancini, gli intitola la Scuola del Circolo. Nel 2006 arriva anche la Targa della Famija Arciunesa, che gli concede il titolo di socio onorario. Già membro dello Staff tecnico provinciale della Federtennis come selezionatore e capitano della squadra della provincia di Forlì, nonché Fiduciario provinciale dell’Associazione Maestri, nel 2010 dal Presidente della Repubblica riceve l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Al di là della brillante carriera, Serafini che lascia l’inseparabile moglie Tina e i figli, Barbara e Fabrizio, è stato un uomo retto. L’hanno sottolineato i parroci durante l’ultimo saluto. Così don Franco Mastrolonardo: “Ho conosciuto Piero uomo giusto, come Giuseppe d’Arimatea del Vangelo, un uomo corretto, serio e onesto. Discepolo del Vangelo della carità, della cristianità più laica. Piero era un uomo di relazione che sapeva vivere con semplicità i rapporti di amicizia, ci ha insegnato innanzitutto il rispetto dell’uomo”. Quindi l’esortazione: “Prega il maestro numero uno, Gesù che faccia nascere su questa terra maestri secondo il Suo cuore, maestri di vita che, come te, si sono inseriti nel tessuto umano della città e hanno formato le nuove generazioni”. “La sua fede cristiana era professata non solo a parole, ma vissuta nella vita quotidiana, nella famiglia che veniva prima di tutto”, ha rimarcato don Giorgio Dell’Ospedale, legato da una grande amicizia alla famiglia.
Genitori coraggio
di Nives Concolino
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Il volto della Riccione solidale Mamme e papà in prima linea a Riccione sul fronte della solidarietà. Con l’intento di aiutare le associazioni che si occupano di disabilità, di ricerca medica e sostegno alle famiglie, con coraggio e determinazione organizzano eventi, capaci di calamitare dalle 400 alle 700 persone per volta. Si scopre così il volto solidale della città, quello capace di costruire grandi cose con piccoli gesti, che qui riassumiamo in tre momenti, a partire dal pranzo organizzato il 30 novembre nella tensostruttura della parrocchia di San Martino dai genitori di Rimini Autismo. L’iniziativa coordinata dai riccionesi Cristina Bordoni e Marco Righetti ha fruttato circa 6.000 euro. Una cifra importante che serve a sostenere i progetti della stessa associazione, come Natale e Pasqua in villa, che intrattenendo i ragazzi affetti da autismo, ai genitori concede un pizzico di libertà, così come l’Estate in villa, periodo in cui l’iniziativa viene sostenuta dal Comune di Misano, Piani zona, Ausl, Centro autismo e cooperative di educatori. Non a caso tra i 400 commensali c’erano anche i sindaci di Misano, Stefano Giannini, e Riccione, Renata Tosi, che con la sua giunta e a una cinquantina di volontari ha servito ai tavoli. Tra i tanti anche gli ex sindaci Massimo Pironi e Massimo Masini e il collega riminese Andrea Gnassi. La catena solidale ai fornelli ha impegnato anche sette cuochi guidati da Giuseppe Spadaro. “Per noi ogni cifra è importantissima -sottolinea Righetti-, perché i ragazzi affetti da autismo sono sempre di più e i finanziamenti sempre meno. Solo i minori in carico all’Ausl di Rimini sono 254. Da quando abbiamo cominciato a operare, nel 2004, i ragazzi autistici sono più che raddoppiati, tanto da creare un’emergenza”. Hanno rinnovato il loro impegno lo scorso 12 dicembre, Cristina Scalbi e Stefano Morri riproponendo la “Festa dei Bambini” in ricordo del loro piccolo Gia-
como, scomparso il 25 agosto 2009, a due anni e otto mesi, per un tumore cerebrale. L’iniziativa solidale, al Palazzo del Turismo ha richiamato circa 500 persone, compreso Alessandro Arcidiacono, presidente di Bimbo Tu che opera in Neochirurgia pediatrica dell’ospedale Bellaria di Bologna. Alla stessa onlus sono stati devoluti i proventi di questa festa, che nelle precedenti sette edizioni ha permesso di devolvere in beneficenza (un anno all’Airc e poi sempre a Bimbo tu) circa 12.000 euro. A questi soldi si aggiungono i 5.500 euro ricavati dalla lotteria di beneficenza in una delle serate della commedia dialettale della compagnia Quei dal Funtanele, e 4.500 euro raccolti a Pesaro dalla cugina di Giacomo durante la Pattinata del Cuore del 2013 e del 2015, devoluti ad Amicodivalerio onlus che opera nella neuro-oncologia pediatrica dell’ospedale Meyer di Firenze. Il totale delle donazioni ammonta a 22.000 euro. A proposito di genitori in trincea, Roberta Cecchini e Mirco Berardi il 14 novembre al Palaterme hanno regalato un’altra serata pregna di emozioni e gioia a circa 500 persone, che hanno assistito alla kermesse il “Sor-
riso di Jenny”, serata solidale in ricordo della loro indimenticabile figlia, scomparsa a 16 anni per una terribile leucemia. L’iniziativa ha fruttato 1.440 euro, soldi che per il settimo anno consecutivo sono stati devoluti all’Arop (Associazione riminese oncoematologia pediatrica). Durante lo spettacolo sono stati premiati i vincitori del concorso “Una pagina del mio diario”, rivolto agli studenti delle scuole superiori. Primo premio a Linda Laffi del Liceo Scienze Umane di Rimini, seguita da Giuditta Mazzoli dello stesso Liceo e da Tommaso Carasso del Liceo Scientifico Serpieri di Rimini. La kermesse ha coinvolto la B.J. Band, il coro Note in Crescendo con il maestro Fabio Pecci, i ragazzi del Centro 21 e Giampietro Ghidini della Fondazione Ema-Pesciolino Rosso, nata dopo la scomparsa del figlio. Tra feste, cd con brani cantati da Jenny e proventi del libro “Non kiederti mai dove sono” scritto da mamma Roberta, le donazioni di questi anni ammontano a 22.400 euro dei quali 5.400 donati all’Ail , 16.500 all’Arop (compreso 20 televisori per l’Oncologia pediatrica e Day hospital) e 500 al Centro 21 e Fondazione pesciolino rosso.
ASSOCIAZIONE CULTURALE PER RICCIONE
PER
CHIUDE IL 2015 CON UNA
Donazione di 2.250 all’A.I.L. Cena benefica al Ristorante Cavalluccio Marino sul Porto canale di Riccione. Nella serata del 18 novembre scorso i novanta partecipanti alla 18ª edizione della Classica cena di pesce, con menù ricco di prelibatezze locali, hanno raccolto ben 2.250 euro da donare alla sezione A.I.L. di Pesaro (Ass.Ital. Lotta alle Leucemie). Pienamente soddisfatti l’organizzatrice Liliana Galli e i gestori del “Cavalluccio Marino” Michela e Stefano che ancora una volta hanno dato la disponibilità del locale, offrendo contemporaneamente un impeccabile servizio ai tavoli e la professionalità della cucina. La donazione Il dottor Giovanni Sparaventi (Ematologo Ospedale Muraglia), Liliana Galli (organizzatrice), Franca Giorgioni (Pres. AIL Pesaro).
La presentazione. Liliana Galli con la dott.ssa Lara Malerba (Ematologa Ospedale Muraglia) e la pres. AIL Franca Giorgioni.
Donazione dal Centro di Buon Vicinato Gesto di solidarietà al Centro di Buon Vicinato “Amici del parco” di Riccione. Gli associati di recente hanno donato un assegno da 1.000 euro, provenienti dal fondo dell’associazione, a don Giorgio Dell’Ospedale, parroco dei Ss. Custodi pro bisognosi. Si tratta di 200 buoni da 5 euro ciascuno validi per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità. Altri 1.000 euro, sono stati raccolti con un torneo di burraco e consegnati a Marco Righetti per Rimini Autismo. Alla cerimonia di consegna hanno partecipato i responsabili del Buon Vicinato e l’assessore all’Ambiente Susanna Vicarelli. In precedenza gli Amici della Briscola del Buon Vicinato di via Sicilia avevano raccolto 1.600 devoluti all’Arop onlus e all’Aism.
Lo staff del Cavalluccio. Inappuntabili e attenti ad ogni richiesta!
verso il futuro
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di Adriano Prioli
Il Porto e la piastra
? Tramontata l’idea della precedente Amministrazione di ampliare lo specchio del porto (di fronte al ristorante “il Cavalluccio Marino”) con la demolizione di parte del piazzale per ricavare 10/ 12 ormeggi per imbarcazioni turistiche di un certo tonnellaggio, l’attuale Amministrazione - esaminati i costi e la soppressione di circa quaranta posti di sosta per auto, a fronte all’ottenimento di un così esiguo numero di ormeggi ha deciso di non fare l’intervento destinando le risorse economiche alla riqualificazione di tutta l’area portuale che ne ha effettivamente tanto bisogno. Ad avvalorare questa decisione è anche il fatto che il nostro porto causa l’insabbiamento della foce, dovuto alle relative proiezioni in mare dei moli (che per non creare a nord erosione non possono essere allungati), con le derive in particolare, non sempre consente la transitabilità di natanti tanto è vero che i proprietari di molte imbarcazioni le hanno trasferite nei porti vicini. Nel condividere la decisione dell’Amministrazione mi sto chiedendo quale tipo di miglioramento intenda realizzare: se limitato alla struttura esistente o esteso a qualcosa di
diverso per arricchirne l’immagine. Ed è proprio per quest’ultima ipotesi che avanzo una proposta che nasce da un’idea di tanto tempo fa’ e che mi si ripresenta ogni qualvolta vado al porto ed osservo il tratto di mare compreso tra il molo e la darsena di levante. La proposta consiste nell’occupare questo tratto di mare, inutilizzato ai fini della navigazione e della
balneazione perché vietate, con una grande piastra sorretta da pali - il tutto in cemento armato - (i pali non creano erosione di nessun tipo) delimitata da una ringhiera in ferro o da un muretto in modo da creare un grande piazzale debitamente arredato. Un piazzale che diventerà punto di riferimento ed incontro per tanta gente di tutte le età, desiderosa di trascorrere il tempo libero osservando in tutta tranquillità e sicurezza la terraferma, la spiaggia e l’immensità del mare che in parte lo circonda. La struttura, delle dimensioni di m.l. 30 per 50 circa, viene leggermente scostata dall’esistente ad un quota superiore di circa cinquanta centimetri, in modo da creare una linea di fuga alle onde qualora si verificasse una forte burrasca. Nel tempo, se le condizioni economiche lo consentiranno, credo che questo intervento sia uno dei pochi (eccetto il pontile di piazzale Roma che è il naturale prolungamento in mare di viale Ceccarini) che oltre ad arricchire tutto l’insieme dell’esistente può dare alla gente il senso del piacere nel visitare il nostro porto. (vedi schizzo illustrativo)
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PUBBLICAZIONI culturali
Programmi stagione teatrale 2015/16 in Romagna.
Incredibile ma vero, Riccione non c’è! non è una svista, proprio non c’è. Dell’ex Teatro del Mare appena rinominato Spazio Tondelli non c’è traccia! Beh, per essere più precisi ci sono due pagine per illustrare quattro fiabe per bambini di “Tuttetà Teatro” inserite nella Stagione di teatro per le famiglie promossa dalla Provincia di Rimini. Quindi in altro loco hanno provveduto a farlo. Lascia perplessi il fatto che tutti i teatri di Romagna, dai più grandi ai più piccoli, abbiano inviato la loro programmazione tranne il nostro. Forse nella Perla verde lo si è ritenuto poco utile? Oppure è stata una dimenticanza... da aggiungere all’altra, molto più grave, riportata dal quotidiano La Voce, che non sono stati richiesti i contributi al Ministero dello Spettacolo, perdendo così la possibilità di gestire circa 35.000 euro? Siamo messi proprio male! P.S. Mentre si discuteva il fatto in redazione, era presente mio nipotino. Nel bel mezzo degli interventi se ne è uscito con una stupefacente osservazione: “Ma, nonno... come facevano a metterlo nei Teatri se si chiama Spazio?”. Vuoi vedere che ha ragione lui..? Da alcuni anni a cura di New InfoService di Savignano sul Rubicone viene stampata e distribuita gratuitamente nel mese di novembre, in Romagna e Repubblica di San Marino, una interessante guida intitolata Teatri (12x20- 100 pag. a colori). Fornisce la programmazione della stagione teatrale 2015/16 e relative informazioni per prenotazioni dei teatri di: Cesena, Longiano, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Coriano, Montescudo, San Clemente, Cattolica e San Marino. Riccione non compare... e
A proposito dell’intitolazione “Spazio Tondelli” che sostituisce “Teatro del Mare”: idea sicuramente originale per un luogo di cultura... anzi... unica in Romagna! Cesena Gradara Forlì Misano Adr Coriano Savignano R.S.M. R.S.M. R.S.M. Riccione Riccione
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turismo verso il futuro
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di Giovanni Cioria
Riccione.it, Il portale turistico regalato alla città Entri nel portale ed è un fuoco d’artificio di emozioni. Ti saluta un rosso natalizio e lo slogan “Settimana bianca a Riccione”. Di spalla, a sinistra, altra pennellata d’autore “Riccione, il tuo star bene”. Seguono i nomi degli artisti delle feste natalizie: Paolo Belli & Big Band, Dino Gnassi Corporation... Fai scorrere la pagina e ti trovi quattro scintillanti cartoline che ti indirizzano su: cosa fare, dove mangiare, dove dormire, cosa fare. Continui a scorrere la prima pagina e ti accolgono con il benvenuto grandi immagini che sanno raccontare le atmosfere di una comunità. Più in basso altre otto finestre fotografiche che ti fanno entrare in altrettante passeggiate nell’offerta turistica della città. Il neonato portale è un regalo dell’imprenditore riccionese Stefano Rossi, fondatore della Ericsoft, azienda leader in Italia per il software per il settore alberghiero. I primi passi del progetto, perché è di questo che ancora si tratta, sono stati presentati lo scorso novembre al Palazzo del Turismo dal sindaco Renata Tosi e dallo stesso Stefano Rossi. Potenzialmente potrebbe accendere e incrementare il turismo della città. Non basta avere uno strumento per produrre, ci vuole anche la passione, la voglia, la competenza e lo spirito. “Questa - racconta Stefano Rossi, l’artefice del portale - è una Formula 1 difficile da guidare. Ti potrebbe anche portare fuori strada. Ora sta agli albergatori, agli operatori turistici riempirlo di contenuti e offerte”. Bello, immediato, non meno che intuitivo, il portale si prefigge almeno due cose. La prima, è una vetrina della città con finestre anche sul territorio circostante: la Valconca. La seconda, il prodotto Riccione si può anche vendere. Cioè gli albergatori potreb-
bero trovare i clienti, evitando la mediazione delle multinazionali. Rossi ricorda che l’intermedizione alberghiera in Italia vale circa 9 miliardi di euro. Soprattutto, sono poi le multinazionali a gestire i flussi turistici mondiali. Una volta in possesso degli indirizzi dei clienti, convogliono proposte ed offerte. Insomma, il commercio ed i mercati mai come in questo periodo, grazie ai fattori tecnologici, si modificano e cambiano alla velocità della luce. Afferma Giorgio, un imprenditore dalla mente svelta: “Per ogni azienda è fondamentale vendere, il dove non ha più molta importanza. Oramai, pochi anni fa era impensabile, anche nei supermercati trovi marchi di prestigio che poco hanno a che spartire con l’alimentare. Si possono acquistare brand famosi tra i magliari, i calzolai, i piccoli elettrodomestici. Per le aziende è
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importante vendere; il dove è diventato marginale.”. Riccione.it ha l’ambizione di essere un immenso contenitore con tutte le offerte della città e del suo territorio: alberghi, ristoranti, pizzerie, negozi, tipicità eno-gastronomiche e non solo, eventi e qualunque altra proposta che possa strizzare l’occhio a chi va in cerca di luoghi veri ed emozioni curiose che ti aiutano a crescere. Per usare un luogo comune che rende l’idea: vacanza è vivere un’esperienza. Stefano Rossi è un imprenditore che si è fatto da solo. Parte nel 1995, da un piccolo ufficio in piazza Matteotti, Riccione Paese. Oggi, impiega una cinquantina di addetti e la sede da 10 anni è a Misano Adriatico, sulla Nazionale. Di fianco un caccia F104 rimontato con passione. Il giovane imprenditore riccionese da giovane voleva fare l’Accademia militare.
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Conte Felice Carlo Pullè “Il medico dei poveri”
TRC
di Nives Concolino
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Am boccia la variante proposta dalla Tosi Nonostante la disponibilità del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e l’appoggio di illustri tecnici di fama nazionale, associazioni di categoria locali e nazionali, l’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Donini, ha sbarrato la strada alla variante del Trc che la giunta Tosi ha proposto per ridurre l’impatto ambientale , tempi e costi dell’opera. L’ultimo pronunciamento definitivo, il 25 novembre, è stato quello del Comitato di coordinamento del Trasporto rapido costiero, che ha mandato in frantumi le ultime speranze. A nulla sono valsi i numerosi viaggi della prima cittadina a Roma, gli interventi di tecnici esperti e le interrogazioni parlamentari, come quella presentata dal deputato del Pd. Michele Anzaldi, anche lui convinto della bontà della variante, che a Riccione prevedeva di far correre i bus a livello stradale con l’uso dei semafori intelligenti. Agenzia Mobilità, spalleggiata dalla Regione e dai comuni di Rimini,
Misano e Cattolica, risponde picche a Riccione, ribaltando le cifre del Comune. Tecnicismi che secondo la Tosi: “Si possono smontare facilmente, come pure i numeri gonfiati”. Am sostiene che la variante, facendo scendere il bus sul livello della strada, evita la costruzione di due ponti (al porto e in viale Verdi), che secondo il Comune fanno risparmiare 7 milioni di euro, ma d’altra parte fa crescere la spesa di 7,5 milioni di euro per costruire la massicciata della ferrovia. Oltretutto con i semafori intelligen-
ti il tempo di percorrenza tra Rimini e Riccione aumenterebbe dai 25 ai 37 minuti, ragion per cui, per mantenere la stessa frequenza di servizio bisognerebbe acquistare altri mezzi con una spesa aggiuntiva di 4milioni di euro. In sintesi, a fronte di un risparmio per i ponti, si profilerebbe una spesa di 11,5milioni di euro, solo 2 servirebbero per demolire alcune opere già fatte. Il no alla variante, infine, è motivato anche dall’interferenza con la viabilità che secondo Am aumenterebbe il rischio d’incidenti di 180 volte. E’ amareggiato per la bocciatura della proposta alternativa anche l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Cesarini, che commenta: “La nostra variante non è stata accolta, perché Dalprato ha fatto fare una controperizia che Regione, Provincia e Misano hanno accettato in maniera ponzio-pilatesca, fidandosi del direttore di Am. Io però ho molte perplessità”. Mentre lo scempio ambientale con la città devastata dalle ruspe, sconvolge anche i turisti invernali, Agenzia Mobilità minaccia di far pagare al Comune i soldi dovuti alla ditta appaltatrice per i ritardi imputati al Comune. Si parla di 1.635.000 euro. Al momento il ritardo sul cronoprogramma iniziale è stimato in un anno e mezzo. “Senza nuovi atti ostativi – fa sapere l’ingegnere Ermete
Dalprato, direttore generale di Am – i lavori potrebbero essere completati entro fine 2016, per poi cominciare le prove di funzionamento nel 2017”. Sui mezzi aggiunge: “i veicoli, da commissionare alla ditta svizzera Hess, saranno a guida ottica assistita. Per il montaggio si attenderà il collaudo di Bologna che ha adottato un analogo sistema. I mezzi filosnodati di 18 metri, a trazione elettrica, potranno viaggiare anche fuori dal tracciato”. Sui costi infine, dice; “a fine anno l’avanzamento dell’opera ha superato i 56 milioni di euro, vale a dire il 68 percento degli 81,5 di costo complessivo del Trc, ai quali vanno aggiunti i 10,5 per il materiale rotabile. In sintesi si rispettano i 92 milioni del quadro economico approvato nel 2006 dal Cipe, al netto delle penali da corrispondere alle imprese per i ritardi nelle autorizzazioni necessarie per poter svolgere i lavori, ancora da quantificare ma per le quali ci si rifarà sui responsabili”. Comunque sia, lungo il tracciato del Trc a Riccione bisognerà sciogliere due grossi nodi che interessano la viabilità in prossimità del porto canale, dove si accederà alla fermata con un ascensore, e della stazione ferroviaria, punto, quest’ultimo, in cui i bus giungerano al capolinea tagliando la strada contro mano.
...e il sottopasso di Viale Ceccarini si allunga Il sottopassaggio di viale Ceccarini sarà prolungato a monte con due appendici che sbucheranno, una, all’angolo del Parco Giovanni Paolo II, l’altra, davanti al Kalamaro Piadinaro. Mentre il primo tunnel sarà accessibile attraverso una gradinata, il secondo avrà uno scivolo per consentire l’accesso anche a ciclisti e portatori di handicap. Il progetto preliminare, realizzato ex novo dai Lavori pubblici del Comune, partendo da un vecchio progetto del 2008, eliminerà il pericolosissimo attraversamento dell’incrocio con i viali delle Magnolie e dei Mille. Il costo, 774mila euro, sarà suddiviso in parti uguali dalla Regione e dal Comune, che con i due tunnel lunghi 10 metri ciascuno, intende evitare i pericoli accentuati dal Trc. I tempi di realizzazione, come osserva il sindaco Renata Tosi: “Dipenderanno dalla Regione, alla quale è stato inviato il progetto preliminare. Se approvato a breve, all’inizio del 2016 sarà pronto il definitivo e andrà subito a bando, dopo averne parlato con gli operatori per verificare le prospettive e fare eventuali correzioni”. La Tosi ricorda che “Rispetto all’ipotesi iniziale presentata da Am, che prevedeva un ascensore e un muro all’altezza del sottopasso, i tecnici del Comune hanno predisposto un progetto di minore impatto urbanistico – ambientale”.
qualiTà della vita
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di Maria Grazia Tosi
Club di Papillon: la cultura educativa del gusto La riscoperta dell’originalità di una cultura popolare attraverso la bellezza del gusto ed il tenace interesse nel voler comprenderne il senso e la storia, sono alla base delle motivazioni che il Club di Papillon persegue, e che riportano l’attenzione sul fattore umano. “Perché umana è la passione, il lavoro e la competenza di chi c’è dietro ad ogni singolo prodotto alimentare: il piatto in realtà è il risultato finale – spiega il Dottor Marco Magi -. Educativo è l’Incontro, con i più interessanti soggetti del piccolo artigianato locale italiano (allevatori, vinificatori, agricoltori…) che sanno produrre cose meravigliose; uomini che impegnandosi a fare qualità rappresentano una difesa all’intelligenza a salvaguardia del valore umano. Incontro, naturalmente, è anche quello con tutti gli associati e non, con i quali condividiamo sapori, amicizia e non solo. La poesia, la musica e le tradizioni culturali ed artistiche locali diventano piacevole ed opportuna cornice nelle cene che organizziamo, circa quattro o cinque ogni anno; una di queste viene dedicata al sostegno solidale di una realtà particolarmente bisognosa che da tutte le sedi assieme viene individuata ”. Il Dott. Magi, un riccionese che come prima professione fa il medico dentista ma da sempre è appassionato a tanto, tanto altro, dal 2002 assieme ad alcuni amici, Gilberto Aluigi, Daniele Mariotti e Carlo Savioli, ha aperto la sede di Rimini-Riccione del Club di Papillon della quale dal 2008 ne è responsabile con il prezioso supporto in segreteria di Maria Teresa Massari; sede che attualmente vanta un centinaio d’iscritti e più della metà sono riccionesi. Il Club originariamente è stato fondato nel ‘93 da Paolo Massobrio, un prestigioso giornalista e critico enogastronomico che collabora con quotidiani, programmi radio e tv, che ha vinto tanti premi letterari e recentemente ha messo il suo patrimonio di conoscenze a servizio di Expo 2015. Il Club vanta circa 6000 associati di una cinquantina di sedi in Italia; ognuna ha una vita propria e organizza, nell’ottica di favorire un legame sempre più stretto con il territorio, incontri dedicati al gusto a 360°: dai corsi di cucina e di degustazione di vini, a serate tematiche incentrate su dettagliati argomenti enogastronomici, e distribuendo regolarmente una serie di pubblicazioni sul tema. Nella precisa intenzione di scongiurare il rischio di appiattimento e quello di dissipare il patrimonio enogastronomico, Papillon punta non solo sull’educazione alimentare ma anche sul rispetto della stagionalità dei prodotti e dell’agricoltura di prossimità, e ovviamente su quello per la tradizione, dalla quale si è ereditato un tesoro di conoscenze che nei secoli si sono disperse a seguito di un’eccessiva semplificazione che ha portato ad un generale impoverimento. Per questo mette su di un piedistallo quei giovani produttori artigianali che conservano pratiche consolidate a difesa del gusto vero, titolari di negozi che considerano queste produzioni a volte eroiche, e cuochi che cucinano credendo che la “grande cucina italiana” sia quella della propria zona. E contro i tentativi di appannare la memoria sull’origine dei nostri cibi, chiedono che ogni Comune adotti e deliberi la De.Co. (denominazione comunale), ossia quel fattore identitario che connota
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Da sin.: Giuseppe Ciampoli, Marco Magi e Paolo Massobrio.
una comunità, che molto spesso coincide con una pietanza, un sapere che è rimasto patrimonio di un preciso luogo. “Riccione, che non è solo mare, sole e spiaggia – aggiunge Magi -, grazie anche al Club di Papillon si impegna ad esprimere il gusto della bellezza attraverso un incontro, e le persone quando incontrano il gusto e la bellezza sono più serene ed appagate. La nostra terra forma un binomio fortissimo con l’essenza del Club di Papillon, nella valorizzazione della tradizione che si rinnova ogni giorno nel nostro essere romagnoli”.
Associazione albergatori. Sito di servizio grigio di Londra La bellezza salverà il mondo, ha detto lo scrittore russo Dostojevski. Per l’ordine dei Servi di Maria la bellezza conduce a Dio. Non è proprio così per l’Associazione albergatori di Riccione. Il loro sito non è brutto, non è scintillante, è semplicemente un portale con i servizi e le cose che fanno. Lo potremmo definire grigio di Londra. Uno si domanda: ma non si possono prendere due piccioni con una fava? Certo che si possono prendere... Magari potrebbero intrecciarsi al nuovo sito, Riccione.it, e dare di sé un’istantanea in grado di accendere i colori della mente. Un bel vestito, se ben fatto, non costa di più, di uno brutto. Insomma, vivere in una giornata solare è meglio che passeggiare sotto un cielo grigio. Caro Cevoli, lei che ha in sé tutte le sfumature del verde ed idee condivisibili ed innovative, potrebbe stimolare i suoi associati. Buon lavoro. (g.c.)
pagina dei ricordi
di Bruno Bezzi
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L’INFANZIA RUBATA 1ª parte Nacqui a metà degli anni Trenta a Riccione, in una casetta di viale Ugo Bassi al numero 21. Detta così sembrerebbe che sia nato in un posto delizioso come si confà ad una famiglia agiata. Invece quella che ho chiamata casetta, era di fatto una casa internata in una specie di corte, costituita da una camera e cucina con un gabinetto senza acqua corrente. Il riscaldamento però era “centralizzato”. Infatti nella piccola cucina c’era una vecchia stufa a legna il cui tubo dei fumi, passando dalla camera da letto irradiava quel poco di calore necessario ad evitare il congelamento. La stufa, chiamata cucina economica, era il cuore pulsante di tutta la casa. Specialmente nei rigidi inverni, allora freddi e nevosi, sulla piastra si mettevano a bollire i tegami e le pentole per cucinare. Si cuoceva anche la piada, oggi considerata una “chicca”,
ma allora era il cibo dei poveri, così come le vongole, comunemente chiamate “poveracce”, che mia mamma raccoglieva nella vicina spiaggia, per poi farle aprire sulla piastra. Spesso la sera quelle poveracce con la piada e due foglie di insalata erano la nostra cena. La cucina economica di lato aveva la cosiddetta caldarina . Un contenitore questo indispensabile per poter disporre di acqua calda, sempre che la stufa fosse accesa. C’era poi il forno in cui, qualche volta, si cucinava il pesce che pescava mio babbo e raramente qualche arrosto di carne di maiale che ci regalava la nonna Teresina. Nelle festività come, Natale o Pasqua, la cucina s’inondava di un intenso profumo di vaniglia, era la ciambella che cuoceva nel forno della stufa, una leccornia da me tanto attesa. A Natale si preparavano il presepe e l’albero. Non saprei dire chi dei due era più povero. Le statuine per il presepe le faceva mia mamma con la creta, dopo la cottura in forno, le colorava con le tinture che si usavano per tingere i vestiti e anche la vela della “Teresina”. La “Teresina” era una barchetta di poco più di sei metri di lunghezza con la quale mio babbo, affrontando in mare ogni sorta di pericolo, pescava quel tanto appena sufficiente da sfamare la famiglia. L’albero di Natale, invece, era un ramo staccato dall’ abete di qualche villa che d’inverno era disabitata. Il ramo, messo dietro al presepe, era illuminato da qualche candelina confezionata in casa con il grasso di scarto, riempiendo una canna presa da qualche canneto, infilandole uno spago per stoppino. L’albero, era talmente povero di addobbi che, invece di gioia spande-
va tristezza e puzza del sego. Sui rami, per dare un po’ di colore, venivano appesi pezzetti di carta argentata, qualche mandarino e alcune caramelle Mou, che mi facevano tanto ”gola” e non vedevo l’ora che finissero le feste per potermele mangiare. La casa non aveva acqua corrente, ma nel cortiletto dove cresceva un prugno c’era un rubinetto di acqua potabile. Quando d’inverno, per il gran freddo, il rubinetto gelava, si formava un candelotto di ghiaccio, che al mattino si doveva sghiacciare con l’acqua calda. Come si può notare, i miei ricordi sono incentrati principalmente nell’inverno, perché quella era la stagione degli stenti maggiori. Non è facile dimenticare i disagi causati dalla pioggia e dalle abbondanti nevicate e il freddo patito, in quella casa povera di tutto. Il bagno si faceva nel mastello di legno una volta alla settimana. A quaranta giorni mi ammalai di polmonite, la guarigione fu lunga e difficile. Allora non c’erano gli antibiotici.
Porto di Riccione 1938. Da sin.: Renzo Papini, Mimma Papini e Rudy Giuliodori. Un trio di ragazzini sorridenti nell’amenità delle calme acque del porto, inconsapevoli dell’immensa tragedia della guerra in arrivo. Sullo sfondo “l’Albergo della Spiaggia” che diverrà poi il mitico “Savioli Spiaggia”.
viabilità
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Sfondamento di Viale Bellini In passato è stata ventilata più volte, dagli esperti della circolazione, la possibilità di sfondare Viale Bellini, congiungendolo a Viale Rimini attraverso un sottopasso ferroviario. Tale nuovo transito avrebbe avuto un senso unico mare-monte e contemporaneamente si sarebbe agito in egual maniera con Viale Parini, cioè senso unico montemare. Il traffico ne avrebbe giovamento avendo una maggiore fluidità e non si verificherebberosoprattutto nei sabati e domeniche estivi- ingorghi e rallentamenti. Ora ci si chiede, da semplici cittadini, coi lavori del TR.C. in atto non sarebbe vantaggioso attuare tale intervento? Dopo tutto scavalcare il Rio Melo e Viale dei Mille è d’obbligo!
Parcheggi Handicap Ospedale La mamma degli incivili è sempre incinta
Con tanto senso civico, acume (e buona volontà), nel parcheggio dell’Ospedale Ceccarini che si affaccia su Viale Frosinone, la Direzione sanitaria ha provveduto a far delimitare con apposite strisce gialle una decina di posti per sosta di auto con permesso da portatori di handicap. Necessari sempre e di notevole importanza nelle ore di punta per usufruire dei servizi ospedalieri ed ancora di più il venerdì. Col vicino Mercato settimanale chi si muove in auto è all’affannosa ricerca di parcheggio... e anche se non ne ha diritto non esita ad occupare il posto dei disabili. Il senso civico va a farsi benedire, la furbizia e la prepotenza la fanno da padroni... Chi viene rimproverato a volte risponde timidamente con un: “Solo due minuti per ritirare un referto”, a volte invece lo fa volgarmente con un “Che c... vuoi? Parcheggio dove mi pare!”. Si sfiora la lite più volte al giorno. Occorre trovare una soluzione a queste prevaricazioni. Cartelli che mettano in evidenza le sanzioni per chi commette l’infrazione... e visite, tante visite, che lascino sotto il tergicristallo una bella strisciolina (quella che indica un tot di euro da pagare e un tot di punti tolti dalla patente) ...poi la voce si sparge... e il prepotente impara...
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Natura a Riccione
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Le tamerici: profumi e colori F.lli Calli e Savini s.n.c.
Per migliorare ed abbellire la nostra cittadina, ricorriamo talvolta ad idee stravaganti ed effetti speciali (isole, giostre giganti, sgargianti tappeti sintetici) ma ci si dimentica che chi viene a trascorrere qualche giorno da noi, soprattutto se si tratta di un turista straniero, desidera spesso trovare colore locale e tradizione e rifuggirebbe potendo quella banale omologazione di luoghi e costumi che caratterizzano i nostri tempi. Per questa ragione ed altre che ben si possono immagina-
scarsa manutenzione! Tamarix L. della famiglia delle Tamaricaceae è originaria delle zone sabbiose e salmastre di India, Cina ed Europa meridionale. Ve ne sono varianti che hanno la particolarità di produrre nella stagione più calda una lieve pioggia salmastra sotto le fronde. Riccione all’inizio della sua storia di città turistica ne contava migliaia, crescevano in forma sparsa e decoravano in modo vario e selvaggio le dune di sabbia che si estendevano lungo tutta la costa! In primavera
re, le scelte decorative anche di tipo ambientale come la piantumazione di alberi di origini autoctone non sarebbero che auspicabili. Le tamerici, piante sempre esistite nelle nostre zone marine, resistenti al clima, al vento salmastro ed adatte in aree dove la sabbia la fa da padrona, sono state da sempre una caratteristica della macchia mediterranea ed è proprio su questa pianta e su tutte quelle le cui origini affondano nella nostra storia che si dovrebbe puntare per donare alla nostra città quel tocco di originalità indispensabile per una formula di successo. Piante che danno garanzia di sopravvivenza con
e durante l’estate la pianta si colorava di rosa e creava nuvole di luce che delicatamente si stagliavano all’orizzonte contro l’azzurro del cielo ed il giallo paglierino della sabbia in un ambiente marino tipicamente locale con la natura che aveva la meglio sull’uomo e dava spontaneamente spazio a varietà di flora in linea con le caratteristiche dell’ambiente. La modernità ed il confronto con altri paesi e realtà ci hanno spesso spinto verso scelte diverse ed abbiamo finito per dimenticare che il bello già esistente va valorizzato e protetto attraverso scelte che non dimentichino mai le nostre origini.
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di Maria Grazia Tosi
Marco Innocenti, un sognatore che ama fotografare “Non mi sono mai considerato un fotografo, ma ogni tanto prendo la macchina fotografica e immortalo un’idea, un ricordo, un sogno”. Una frase che ben rispecchia l’approccio del riccionese Marco Innocenti rispetto all’arte fotografica, vagamente nostalgico ed onirico. Di professione agente della Polizia Municipale di Riccione, Innocenti in realtà si può definire un ‘figlio d’arte’, perché il padre Piero è stato un apprezzato fotografo che ha brillato per tanti anni nel panorama dei paladini della foto-
sulla pellicola, nella speranza che con lui venga fuori anche quello che ho dentro”. A proposito di pellicole, quelle in bianco e nero le sviluppa da solo in una piccolissima camera oscura, come una sorte di ‘alchimista’ sostiene, dove neanche una luce rossa può illuminare lo spazio circostante… e poi le fa stampare. Utilizza elementarissime macchine fotografiche analogiche degli anni ’70 (la sua prima comprata nel ’77 coi soldi della stagione), relegando l’uso delle digitali a foto
"da Tonino"
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grafia d’autore. Quando il figlio era ancora bambino lo portava spesso negli incontri del mitico Cine Foto Club riccionese, facendogli respirare l’entusiasmo per quella conoscenza tecnica e quella ricerca d’arte che sarebbero anche per lui diventate elemento formativo imprescindibile. Una volta grande, infatti, ne ha fatto tesoro, investendoci personali ‘sguardi’ che danno alle emozioni e al surreale una voluta priorità espressiva. “Siccome di notte dormo poco – racconta Innocenti -, penso, prendo appunti per non dimenticarmi al mattino di un’intuizione che mi fa considerare un determinato scatto: perché quando arrivo al clic io so già quello che voglio fermare
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più semplici e quotidiane. “Non voglio snobbare la fotografia digitale, ci tengo a dirlo, ma credo che oggi tutti scattino ma pochissimi fotografino; secondo me la fotografia deve essere immaginata ed approfondita, e lo scattare libero di solito compromette una centrata riuscita di ciò che si vorrebbe. A me piace anche sperimentare effetti speciali, sia servendomi di pellicole vecchie o in qualche modo trattate, ma anche utilizzando l’infrarosso, che fa realizzare immagini trasformate dal reale e che diventano un qualcosa di più magico e crepuscolare; e mi piace che le mie fotografie si vedano anche ad occhi chiusi, nel senso che vorrei rimanessero dentro”.
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CURIO ITà senzaeta’ di Maria Grazia Tosi
Alla preziosa collana della Famija si aggiungono altre perle ...per raccontare Riccione
‘Pillole’ di notizie dagli ultimi 50 numeri del giornale, che aggiunte a quelle dei primi 100 (pubblicate nel gennaio 2006) diventano un modo per ripercorrere in leggerezza e curiosità la cronaca riccionese. 1) marzo 2006: IL METRO’ AVANZA TRA LA RABBIA DEI RESIDENTI. Contro il TRC è rinato un comitato trasversale “No al metrò”: centinaia di riccionesi puntano il dito contro la mancanza di uno studio sull’impatto ambientale e gl’innalzamenti di barriere. 2) maggio 2006: DEMOLITO IL CANTIERE MULAZZANI. Il vecchio cantiere, sulla darsena in via Galli, ha lasciato spazio ad un’avveniristica struttura che ospiterà i nuovi uffici della Luxury Yachts Corporation, concessionaria della Ferretti Yachts e Mochi Cratf. 3) settembre 2006: LO SPORT INVADE SPIAGGE E VECCHIE COLONIE - Vela, surfing, beach tennis e beach volley danno un colpo di spugna alle spiagge abbandonate, un tempo a servizio delle colonie. Due le aree sportive, una tra Abissinia e Fontanelle e una al Marano. 4) novembre 2006 –RUE: NUOVE NORME – Agevolazioni per alberghi, nuove disposizioni per sottotetti e posti auto, più elasticità nei cambi d’uso delle attività commerciali e artigianali e revisione dei vincoli di alcune ville: alcune norme del nuovo Regolamento di edilizia urbana. 5) gennaio 2007 – AL VIA IL LUNGOMARE DELLA LIBERTA’ - Lo scorso novembre la strada è stata chiusa per lasciar spazio al cantiere del parcheggio interrato che dal Porto arriverà in Piazzale Roma. Un tunnel lungo 465 metri, capace di contenere 364 posti auto. 6) marzo 2007 – RICCIONE, L’ISOLA CHE NON C’E’ – Riccione fa il verso agli arcipelaghi del sud, per realizzare più isole, con fondamenta, allacciate tra loro da una serie di porti. Che per la spiaggia potrebbe fungere da barriera di protezione. 7) maggio 2007 - IL MOTO CLUB DI RICCIONE INAUGURA L’AUTODROMO DI SANTAMONICA – Il Moto club riccionese ha avuto l’onore di effettuare, in anteprima, qualche giro sul nuovo tracciato appena rinnovato di Misano Adriatico. 8) settembre 2007 – UN GIARDINO DEDICATO A GIOVANNI PAOLO II – A due anni dalla scomparsa gli è stato dedicato il Parco delle Magnolie e una statua. L’opera, scolpita dalla trentina Elena Ortica, riproduce il Papa rivolto ad est, verso Roma. 9) novembre 2007 – LIEVITANO GLI ITALIANI, CALANO GLI STRANIERI – Il turismo in Italia batte la fiacca… ma non a Riccione. I dati dell’estate scorsa riportano il sorriso: 386.923 arrivi contro i 378.114 del Caro Adriatico: cosa ci combini? 2006, la prima volta che accade dal 1998. 10) gennaio 2008 – I BAGNINI SI TUFFANO NELLE PISCINE – Scatta il via libera per piscine e idromassaggi sulla spiaggia. Il sovraintendente di Raven87CoMPLEAnno RiCCionE na ha autorizzato il Piano spiaggia. Le modifiche per cabine, casette e terrazze saranno tradotte in una variante. 11) marzo 2008 - PERLE D’ACQUA – Per il ponte del 25 aprile si rianima il parco termale della Riccione Terme: piscine con acqua termale a 30 gradi, cascate cromatiche, idromassaggi, trattamenti estetici, animazione, gastronomia. Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì. - Contiene i.P. - direttore Responsabile Carlo Andrea barnabè - Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 (tel. 643884) - Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXViii - n° 4 - SETTEMbRE / oTTobRE 2009 - Euro 0,20 Tariffa R.o.C.: “Poste italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - d.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02-2004 n° 46 ) art. 1 comma 1 - dCb Rimini valida dal 19/01/98
OSPITI DI
COMUNE DI RICCIONE
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Programma da pag. 9 a pag. 13
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Viale D’Annunzio 173
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Piazza Matteotti 2
Tel. 0541 605 966
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12) maggio 2008 - QUELLI DEL PALACE – Inaugura il Palazzo dei Congressi, struttura polivalente che diverrà ancheil nuovo palcoscenico della città. A celebrarlo l’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, che per primi si esibiranno nella Sala Planetaria. 13) settembre 2008 - I TRENT’ANNI DEGLI AMICI DELLA LIRICA – Ricorre il trentennale degli Amici della Lirica, soggetto culturale ideato e voluto dalla famiglia Baldacci, conosciuta per la passione per l’opera e per aver generato il tenore Novaro Baldacci. 14) novembre 2008 - NASCE IL PARCO FLUVIALE DEL MARANO - Disco verde per il parco fluviale della foce del Marano: un’oasi naturale che sta suscitando interesse a livello nazionale, diventata da alcuni anni ‘dormitorio’ di 30mila rondini. 15) gennaio 2009 – NUOVO PATTINODROMO – Nato dietro il Bocciodromo nella zona del Parco, è dotato di una piastra polivalente per Artistico e Hockey, e per il riscaldamento atletico di attività agonistiche che si terranno nel Palazzetto a breve costruito. 16) marzo 2009 – PIRONI E GALLI: E’ STATA UNA BATTAGLIA – Il 18 gennaio oltre 7500 cittadini si sono presentati ai seggi per votare alle primarie del PD. Ha vinto il consigliere regionale Massimo Pironi con il 60%, uno scarto di quasi 1600 voti. 17) maggio 2009 – I 30 ANNI DELLO IOR… IN TERRAZZA – Al Palacongressi si è celebrato il trentesimo compleanno dello IOR di Riccione.Una realtà che dal 1979 lavora incessante e mirata su più fronti nella lotta contro i tumori. 18) settembre 2009 – L’AUTUNNO CALDO DEL SINDACO – Pironi, neo sindaco eletto attiva la nuova Giunta: Loretta Villa, Ilia Varo, Lanfranco Francolini, Bruno Piccioni, Maria Iole Pelliccioni, Fabia Tordi, Giuseppe Savoretti e Sara Visentin. 19) novembre 2009 - CASA-FAMIGLIA NEL CUORE DEL COMUNE – La dependance del Municipio si è trasformata in casa-famiglia. Offre un tetto a tre ragazzini in affidamento e una volontaria. E’ stata ceduta alla Giovanni XXIII in comodato gratuito. 20) gennaio 2010 - LA PALARICCIONE HA VENDUTO IL CINEMA A GIOMETTI – La Palariccione Spa ha ceduto le 6 sale del Palace a Giovanni Giometti che ha in mano anche quelle de Le Befane. Il Planet è stato pagato 4.200.000 euro al netto di iva. 21) marzo 2010 - INSIEME PIU’ GRANDI – Il Centro professionale Danza Antonella Bartolacci e l’Accademia Danza e Musica di Riccione di Stella e Stefania si uniscono, accrescendo professionalità e tradizione dando vita all’Accademia Antonella Bartolacci. 22) maggio 2010 - SEMPRE GRANDE FERMENTO AL NAUTILUS – Dopo 11 anni di vita il Centro Sociale di viale Lazio non finisce di sorprendere per le mille attività: serate musicali, tombole, gare di ballo, premi indetti, conferenze, ginnastica. 23) settembre 2010 - ALBERGHIERO SAVIOLI I SUOI PRIMI 50 ANNI – L’Istituto è nato grazie all’azione della signora Agenore Ferretti Fascioli, allora Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune e figura di spicco nel settore. 24) novembre 2010 - LA VECCHIA FORNACE FRA DUE ANNI ACCOGLIERÀ GLI SCOLARI – Aperto il cantiere, che ospiterà parte delle scuole medie e poi il teatro. Il complesso si rifletterà in uno specchio d’acqua assieme alla canna fumaria alta 30 metri. Prevista anche il nuovo raccordo via Berlinguer/Castrocaro. 25) gennaio 2011 - CINQUE NUOVE SALE OPERATORIE NELLA NOSTRA CITTA’ – All’Ospedale Ceccarini nuove sale dotate di ogni comfort ed alte tecnologie, che ai chirurghi consentono di effettuare anche video consulti con i medici di tutto il mondo. N
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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Carlo Andrea Barnabè Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXIX- N° 5 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2010
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SIETE PRONTI? 26 DICEMBRE CAMMINATA CITTADINA DI SOLIDARIETÀ
23 26) marzo 2011- RIFIUTI FUORI DAI CASSONETTI – Un nucleo formato da agenti della Polizia Municipale, un ispettore di Hera ambiente e un coordinatore comunale per intercettare i trasgressori. Previste multe da 50 a 3000 euro. 27) maggio 2011 – INAUGURATO L’ARBORETO CICCHETTI – L’Arboreto riapre con una serie di servizi ed attività culturali, culinarie e di intrattenimento. A gestirlo i responsabili delle cooperative Cento Fiori, PachaMama, Artigianate e Millepiedi. 28) settembre 2011 – DON MATTEO SALUTA LA MATER ADMIRABILIS – La parrocchia Gesù Redentore della zona Alba e quella del centro, la Mater Admirabilis, diventano una sola, dietro la sapiente guida di Don Franco e Don Daniele. 29) novembre 2011 – CAPODANNO DA IL VIA AGLI EVENTI RICCIONE 90 – Con la festa di S.Silvestro partono gli eventi del cartellone Riccione 90 per festeggiare il novantesimo compleanno del Comune. Per l’occasione eventi di tutti i tipi. 30) gennaio 2012 – TRE VOLTE CAMPIONI D’ITALIA – Il Centro Karate Riccione si conferma ai vertici nazionali come una delle società più preparate all’arte marziale, grazie ai responsabili tecnici Salvatori e Corbelli e dai maestri Mininni e Massi. 31) marzo 2012 – NUOVO LOOK PER VIALE SAN MARTINO – Dopo una ventina d’anni il viale cambia di nuovo aspetto; i maestosi portali di legno lasciano spazio a nuove luci, panchine, cestelli e fioriere per un valore di 140,000 euro. 32) maggio 2012 – PREMIO TALENTUOSA 2012 – La Commissione Pari Opportunità ha premiato donne di talento: Franca Mulazzani, Stella Bilancioni, Maria Frisoni, M.Cristina Bazzotti, Lorena Foresi, Carlotta Villa, Gina Codovilli, Elena Tonti, Laura Brioli, Suor Licia Conti. 33) settembre 2012 – UN MONUMENTO ALLA BENEFATTRICE – Famija Arciunesa ha progettato la posa di una statua di bronzo a figura intera dedicata a Maria Boorman Ceccarini, realizzata dallo scultore Leonardo Lucchi e che verrà collocata sul Viale, per i suoi 100 anni. 34) novembre 2012 – TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO – Il Coro Città di Riccione compie 30 anni; nato per volontà dell’Amministrazione e di alcuni appassionati del canto, la formazione corale si è esibita in Italia ed all’estero, promuovendo la città. 35) gennaio 2013 – DONANO 9071,46 EURO – Con la quarta camminata dei Babbi Natale si sono raccolti più di 9000 euro, da distribuire alle parrocchie e alla Consulta della solidarietà. Famija Arciunesa contri11 Ottobre 1912 Viale Viola diventa Viale Maria Ceccarini buisce aggiungendone altri 1000. 100 anni dopo una statua per ricordarla 36) marzo 2013 – LA TASSA DI GUERRA – Volano gli stracci tra la giunta Pironi e gli albergatori per l’imposta di soggiorno. Nonostante le minacce e repliche dal 1°giugno verrà applicata, per lo scontento degli operatori… e dei turisti. 37) maggio 2013 – SCARAMAZ CAFFE’ – Nel residence per anziani F. Pullé ha aperto Scaramaz Caffè, ‘salottino’ dove le persone affette da Alzheimer, familiari ed altri interessati possono aggiornarsi sulla malattia e sui servizi. 38) settembre 2013 – INCENERITORE: URGONO ANALISI SUI TERRENI – Che ricaduta hanno i fumi dell’inceneritore di Raibano sui terreni circostanti? Domanda sorta prepotente quando a maggio una nube rosa è fuoriuscita dai camini dell’impianto. 39) novembre 2013 – 100 ANNI ED OLTRE – Una dozzina i centenari: Clelia Lazzaro con 105 e poi Lucio Savorgnan, Filomena Cerri, Augusta Savoretti, Lavinia Galavotti, Giuseppe Fabrizioli, Anna Conti, Serafino Bologna, Almina Galli, Ligia Gualerzi, Bruna Tommasini, Alfredo Ceccarini. NO
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Contro chi rema “contro”. Contro chi parla a pesce. Contro chi critica “a prescindere”. Contro chi non ama Riccione.
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FAMIjA ARCIuNESA oppone questo motto che accompagnerà da oggi in avanti le sue iniziative!
40) gennaio 2014 – IN GINOCCHIO OLTRE 400 FAMIGLIE – La cris ha colpito duramente anche qui. Dagli elenchi della Caritas attualmente sono 400 quelle in difficoltà. Presso le parrocchie richieste di buoni pasto e consegna di bollette. 41) marzo 2014 – UBALDI BATTE PIRONI – Dopo settimane di aspra battaglia il candidato sindaco Fabio Ubaldi è stato preferito nel ballottaggio al sindaco uscente Massimo Pironi. Un colpo di scena inaspettato per maggioranza e opposizione. 42) maggio 2014 – UNA BARRIERA PER RIPOPOLARE – Costruita una barriera in calcestruzzo armato pe la riproduzione di fauna e flora marina: 34 manufatti sul fondale a 10 mt di profondità e a 4,5 km al largo,per una superficie complessiva di 80.000 mq. 43) settembre 2014 – RENATA TOSI E’ IL SINDACO DI RICCIONE – Una donna al potere, che con il 54% ha vinto al ballottaggio: il 7 giugno si è insediato il nuovo Consiglio Comunale, che dopo 70 anni vede tra i banchi della maggioranza partiti di centro destra. 44) novembre 2014 – RODOLFO ALBICOCCO E’ IL NUOVO PRESIDENTE – Dopo aver ricoperto per vent’anni la direzione della Promhotels e lui stesso albergatore, va a sostituire Bruno Bianchini al timone dell’Associazione Albergatori. 45) gennaio 2015 - RICORDATO IL MEDICO DEI POVERI - Famija Arciunesa insieme al Rotary Club Riccione Cattolica e alla Famiglia Pullè, pubbliArriva l’estate... ca un libro dedicato alla vita del Conte che meteo sarà? Felice Carlo Pullè. 46) marzo 2015 – EROSIONE MARINA – Per proteggere la spiaggia gli operatori tornano a chiedere la realizzazione di una barriera soffolta, un megaripascimento con nave, una battimetria sulla barriera e sulla linea di costa per capire dove intervenire. 47) maggio 2015 – NOTE IN CRESCENDO – Per l’EXPO di Milano la Regione Emilia Romagna ha scelto il coro riccionese “Note in crescendo” diretto dal maestro Fabio Pecci; in quei giorni il coro compirà 11 anni di armoniosa attività. 48) settembre 2015 – MARCO “WHITE” BIANCHI, UN RICCIONESE IN AMERICA - Ha conosciuto in TV lo “SlamBall”, gioco rapido e di grande spettacolarità simile alla pallacanestro: sarà così il primo europeo a giocare da professionista. 49) novembre 2015 - CHRISTMAS VILLAGE – Sulla scia del successo dello scorso anno, mega pista di ghiaccio su Viale Ceccarini, e girando su Viale Dante un imponente albero di Natale illuminato e sino all’Alba vistose e variopinte arcate di luce. M
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50) gennaio 2016
QUESTA E’ LA PERLA NUMERO 150!
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TEATRO
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di Maria Grazia Tosi
La bella stagione dello Spazio Tondelli Un contenitore d’intrattenimento decisamente poliedrico e ‘trasformista’ è quello in via Don Minzoni 1 angolo Ceccarini che da Casa del Popolo nel corso di decenni e generazioni si è continuamente evoluto, in una sorta di Work in progress sociocultural-artistico che ha assunto non solo significati espressivi differenti, ma anche nomi: Perla Verde, Maxi Club, Il Punto sino a Sala Centrale, dove hanno brillato la Casbah e il Café Teatro… per arrivare nel ’96 al Teatro del Mare. E dal novembre scorso Spazio Tondelli è il suo nuovo nome, ricordando Pier Vittorio Tondelli a sessant’anni dalla nascita e a trenta dall’affermazione al Premio Riccione: uno scrittore che ha saputo raccontare come nessun altro la Riviera adriatica, lo spirito di questo “gigantesco transatlantico arenato sulla sabbia”. Spazio che di fatto è stato inaugurato l’8 novembre scorso in occasione della premiazione della 53esima edizione, appunto, del Premio Riccione. E dopo le anteprime dei mesi precedenti con Simone Cristicchi e il jazz internazionale, è ripartita a dicembre “La bella stagione”, il cartellone teatrale della nostra città. A inaugurarlo, il 19 dicembre con Sing and Swing, ma questa volta al Palazzo dei Congressi, la prestigiosa formazione Jazz Company affiancata da un ospite speciale, cantante ed anche comico ed imitatore, Massimo Lopez. Nella serata seguente si è ritornati allo Spazio Tondelli, dove Luigi Lo Cascio ha presentato Il sole e gli sguardi. La poesia di Pier Paolo Pasolini in forma di autoritratto. Il 9 gennaio del 2016 un altro grande binomio teatro-letteratura sul testo Memorie di Adriano con Giorgio Albertazzi ed il 22 gennaio ci sarà Eugenio Allegri, erede del filone più sperimentale della Commedia dell’Arte con Edipus. Il 3 febbraio Ambra Angiolini e Francesco Scianna con Tradimenti di Pinter diretti da Michele Placido, e per omaggiare la danza e la musica due spettacoli internazionali: i Catapult con Magic Shadows ed il loro show di ombre danzanti nella serata del 28 febbraio, e il 5 marzo una straordinaria anteprima del 23° Riccione TTV Festival, manifestazione dedicata agli intrecci tra arti sceniche e media in programma nel prossimo autunno: con Menschen am Sonntag/Gente di domenica approderanno in Italia i Múm, band che ha contribuito al successo planetario della musica islandese. Il calendario della Bella Stagione comprenderà anche una prima assoluta con Carlo Lucarelli il 24 marzo,
che debutterà con Controcanti - L’opera buffa della censura, e per chiudere Sabrina Impacciatore con Valter Malosti che metteranno in scena il 10 aprile Venere in pelliccia, originale pièce di David Ives. Per informazioni e prenotazioni tel. 320 0168171 stagione@riccioneteatro.it – www.labellastagione.it
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I SCRIV IN DIALET
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Il progresso
E prugrès
La Natura
Io mi ritengo un riccionese e mi piace tanto la mia città da settant’anni stò nel Paese ma sono nato un pò più in là.
Me am ritèngh un arciunes e l’am pis tènt la mi cità da stènt’an a stagh a te Paes ma a sò nèd un po’ piò in là.
Riccione è sempre stata bella coi suoi parchi e i suoi giardini i suoi viali coi pini in fila rifugio e nido per i cardellini.
Arcioun la è sempre bèla si su pèrch e i su giardèin i su vièl si pégn in fila rifug e nid per i gardlèin.
Però è da un mese o due che c’è qualcosa che non va anche i pini buttano giù stanno scassando mezza città.
Però l’è da un més o dò ch’u iè qualcosa che l’an va ènca i pégn i bòta giò i sta scasand mèza cità.
Sono d’accordo per il progresso perchè per quello che ho sentito tutto questo caos che fanno ora è per fare arrivare il T.R.C.
A sò d’acord per e prugrès perchè per quèl ca ho santì tòt ste casèin chi fa adés lè per fè arvì il T.R.C.
Og am sint tènt strach ch’an ho vò voja da fè gnint isé un foj biènch a ciap e a scriv quèl ch’um pasa per la mènt. Intènt che la pènna la camèina am sint un po’ mej, lam fa da medicina. A guèrd i culor dl’autòn al piènte ch’al piègn al foje sal su brace spoje e j’utme ramét séch si su fròt vèrt, trapas ch’l’è e ristor ad chi pori animalét che ilé sora i va a spas se piumag folt e viv prount per l’inverne in ariv come noun che andam drì e fugh ènca lor i migra poch a poch, ti paes chèld sal gèmne in fior per ciarchì e da magnè, e e tepor ad sta tèra, dla Natura che sempre piò las culora. Snè e bècl biènch dla niva e l’azòr de ciel ut invida dèp e disgél me ritorne dla vita!
Ma i parcheggi e tutti quei pini che hanno dovuto eliminare se ci penso mi viene da piangere però non c’è più nulla da fare.
Ma i parchég e tòt chi pégn che i ha duvù eliminè che se ai pèns um vin da piègn però un gnè piò gnint da fè.
Forse da cent’anni erano con noi erano belli, erano fantastici, è per loro che si chiama Riccione “La Perla verde dell’Adriatico”.
Fors da cent’an i era sa noun i era bèl, i era fantastich l’è per lor ch’us cèma Arcioun “La Perla verde dl’Adriatich”.
Ma un altro modo con c’era per finire questo gran lavoro senza far scoppiare una guerra contro tutti quegli oppositori?
Ma un ènt modi un gn’era per terminè ste gran lavor senza fè scupiè una guèra countra tòt chi opositor?
Io ho paura che il risultato alla fine di questa impresa sia come il sabbiodotto che porta solo una gran spesa.
Me ho paura che e prodot a la fine ad sta impresa e sia come e “sabiadòt” che porta snè una gran spesa.
Perchè per finire quei cantieri ci vorrà un bel pò di milioni tanto per loro non c’è problema perchè paga sempre “Pantalone”.
Perchè per fnì tòt chi cantier ui vurà un bèl po’ ad miglioun ma tènt per lor un gnè pensier tènt e pèga sempre Pantaloun.
Adesso chiudo, vado più in là sono alla fine del mio viaggio e a quelli che restano qua auguro che vedano i vantaggi.
Adès a ciud, a vagh piò in là a sò a la fine de mi viag e ma quéi chi rèsta i qua ai aùgur chi vèga i vantag.
Arnaldo Grossi
Vittorio Mazza
La Natura Oggi mi sento tanto stanco che non ho voglia di far niente così un foglio bianco prendo e scrivo quello che mi passa per la mente. Intanto che la penna cammina mi sento un po’ meglio mi fa da medicina. Guardo i colori dell’autunno le piante che piangono le foglie con le loro braccia nude e gli ultimi rametti secchi coi loro frutti aperti, trapassati che sono ristoro di quei poveri animaletti che là sopra vanno a spasso col piumaggio folto e vivo pronto per l’inverno in arrivo come noi che andiamo presso il fuoco anche loro migrano a poco a poco, nei paesi caldi con le gemme in fiore per cercare cibo, e il tepore di questa terra, della Natura che sempre più si colora. Solo il bel bianco della neve e l’azzurro del cielo ti invitano dopo il disgelo al ritorno della vita!
nonnine arzille
Attilia, memoria di ferro e mani d’oro Nonostante l’età, 95 anni compiuti lo scorso 24 ottobre, ha una memoria straordinaria, che le consente di fare i conteggi senza calcolatrice. La Pitagora riccionese, che oltretutto come ricamatrice ha una manualità sorprendente, è Attilia Villa che fino a pochi anni fa ha continuato a fare l’amministratrice di condominio. Con orgoglio e piena di entusiasmo racconta: “Non lavoro più, ma faccio ancora i conti che verifico con la prova del nove e, assicuro, non mi sbaglio mai”. A chi le chiede da dove trae tanta energia e lucidità, nonna Lia risponde: “Mi mantengo in forma camminando e leggendo”. Numeri a parte, il vanto della Villa è il ricamo che, come l’arte culinaria, aveva appreso da bambina dalle suore a Morciano, soprattutto osservando la Madre Superiora che spesso la voleva vicino e le chiedeva un parere sul lavoro che stava realizzando. Nonna Lia dà subito prova della sua manualità, ricamando da ragazzina, l’immagine dell’Italia, che ci mostra in cornice nella sua sala. Tutta la sua casa è piena di quadri, coperte, centri, tovaglie e tovaglioli finemente ricamati da lei. Nella sua vita la Villa ha svolto altre attività. Nell’estate del 1937 viene assunta come telefonista al Grand Hotel di Rimini. Nonna Lia è una bella ragazza, sicché non passa inosservata a un noto fotografo di Rimini, che le chiede di posare per alcune foto in vari angoli della città. Con quegli scatti il fotografo vince dei premi e le immagini di Lia vengono esposte in tutta Italia per la promozione turistica della riviera di Rimini. Poi la svolta della sua vita. Un giorno, nel periodo in cui lavora per la Siae, in ufficio entra un tipo alto, magro, con capelli biondi, Agostino Severi (Gino) di professione violinista e lei vede.…il sole. Un colpo di fulmine reciproco sfociato nel matrimonio. Come racconta il figlio Fabio: “Seguono il soggiorno a Milano, la scrittura di Gino in Germania, la lontananza e alla fine la decisione di raggiungerlo. Per poterle rilasciare il visto necessario per entrare in Germania, il funzionario molto compiacente scrive che lei era “batterista cantante” e che va a lavorare a Colonia nell’orchestra del marito. La guerra non va certo bene e iniziano i bombardamenti sulle città. Lia e la moglie di un altro musicista assistono dalla finestra della loro casetta a Neuss, a pochi chilometri da Colonia, al bombardamento notturno della città”. La maternità imminente e le sorti della guerra, consigliano il ritorno in Romagna. Seguono il fronte, l’armistizio, l’ottava armata, la linea Gotica, ancora bombardamenti, morti e tanto dolore an-
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di Ni.Co.
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RANCH SALOON
che a due passi da casa, lì, a Cà Rastelli alle spalle di Riccione. Poi finalmente la pace. Nel 1948 il violino porta la piccola famiglia a Cernobbio, sul lago di Como, a Villa D’Este, periodo splendido. Il piccolo Fabio frequenta le elementari e gioca nel parco del grande albergo e la sera, con mamma Lia, sta seduto sulla panchina in riva al lago a qualche decina di metri dalla terrazza dove il babbo suona e i clienti ballano elegantissimi. Tra questi Clark Gable, Rita Haiwort, Richard Fleming e altri. Nel periodo invernale l’orchestra si sposta a Saint Moritz, in Svizzera, al Grand Hotel Souvretta. Poi nel 1954 il trasferimento a Milano, dove Gino entra a far parte prima dell’orchestra dei Pomeriggi Musicali, poi dell’Angelicum e quindi del teatro Alla Scala. “Nella casa, accolti come i romagnoli sanno fare -riporta Severi- entrarono personaggi di prestigio della musica classica e sinfonica come Benedetti Michelangeli, Gulli, Tirincanti e altri. I periodi estivi si trascorrono generalmente a Riccione, ma anche a Zermatt, Sils Maria, Alassio, Engelberg, Verona con la sua Arena”. Attilia che nutre una passione per i numeri, cura l’amministrazione del condominio nel quale abita, mentre il figlio Fabio, che comincia a insegnare in un Istituto Tecnico Industriale per arti grafiche, già pensa al futuro con Lella, bella ragazza trentina. Così Lia diventa nonna con due nipoti, Cristina e Roberta, e poi bisnonna con Mathias e Alice, mentre il suo Gino la lascia a 90 anni a Riccione, dov’erano tornati da anni.
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la rivincita della diversità
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di Robera Tota
Nata a Milano nel 1990, vive con la sua famiglia a Riccione. Affetta da tetraparesi semispastica, segue la pagina Facebook Diciamo «NO» ad ogni tipo di barriera. Gli ostacoli da abbattere non sono tanto quelli di natura architettonica, ma morale! L’imperfezione è un valore aggiunto al nostro vivere. È la nostra unicità e appartiene a tutti. h t t p s : // w w w. f a c e b o o k . c o m /p a g e s / Diciamo-NO-ad-ogni-tipo-di-barriera/ 130886746940430
Roberta Tota
Rotolando nell’anima Le orme del cuore Rotolando nell’anima
Voglio ringraziare tutte le persone che han«La mia disabilità mi ha resa forte, tenace, combattiva; ora so captare l’anima no contribuito allanonraccolta fondi, inciò che partie il cuore delle persone, le giudico per ciò che vedo, ma per Magari, se camminassi come la maggior parte delle persone, non colare iltraspare. F.A., permettendomi di dareiC.d.A. il giusto valore di alla sensibilità e al cuore, oltre le apparenze.» ultimare il mio ambito desiderio: pubbliRobeRta tota care “Rotolando nell’anima – Le orme del cuore” per conto di Erickson, precisamente all’interno della collana Erickson LIVE, dove emergenti nel campo della scrittura, si mettono alla prova con i loro testi di varie tematiche che riguardano, spesso e volentieri, il sociale, sposando la diversità come un’opportunità, una rivincita. Lo sostengo sempre: INSIEME SI PUO’! Ora non resta che armarsi di tenacia e volontà, soprattutto da parte mia e anche da parte di tutti www.ericksonlive.it voi, e cominciare a richiedere il libro nelle librerie della zona, al fine di ampliarne sem€# pre più la divulgazione, e in questo modo aumentare la possibilità di vendita, fino ad arrivare, magari, alla distribuzione nazionale in tutto il circuito Erickson e su web. E’ possibile anche richiederlo sul sito: www. ericksonlive.it scrivendo a live@erickson. it, il costo unitario è di 13.00 euro.
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umana fonte di ricchezza divina da cui ne derivano le più profonde fonti d’Amore e di coraggio. Il pregiudizio è l’unico limite che non consente di tangere queste grandi sfumature che la vita genera. La disabilità è una forte componente da cui ricaviamo piccole, grandi eroine da esporre nella vetrina dei nostri “muscoli interiori”: Comprensione, Sensibilità, Coraggio, Determinazione e Forza. Solo concentrando i pensieri su ciò che non conosciamo o, per paura evitiamo ,amplieremo i nostri orizzonti e scopriremo un amore concreto e profondo verso noi stessi e le altre anime. Non ho mai creduto al caso. Credo che ogni essere vivente sia al mondo per una ragione ben precisa. L’esistenza di chi è diversamente abile è forse più complicata, perché vissuta con confini ben definiti ed oggettivi, ma nel cuore una grande libertà. Da questa libertà nasce un nuovo pensiero, un pensiero positivo e sconfinato dettato dalla voglia di crescere e guardare lontano, oltre ogni limitante apparenza.
Grasso addominale? No problem! C’è l’alga WAKAME L’alga Wakame, servita in molti piatti giapponesi, è un alimento davvero prezioso grazie al suo altissimo contenuto di antiossidanti e nutrienti essenziali. Quest’alga è una componente fondamentale della dieta macrobiotica giapponese ed è amata nella cucina asiatica per il suo sapore agrodolce. La walkame è un’alga ricca di proteine, amminoacidi essenziali, come il triptofano, che la rendono un alimento complementare alle tradizionali fonti di proteine vegetali, come legumi e cereali. Proprio per questo motivo, in occidente è venduta e utilizzata sotto forma di ricostituente e integratore alimentare. Presenta anche buone quantità di vitamine del complesso B e minerali quali ferro, potassio e calcio. La wakame entra in azione al suo meglio quando vi sono carenze vitaminiche e minerali nell’organismo, debolezza, fragilità di unghie e capelli, stanchezza e ridotta concentrazione. I benefici che apporta consentono di ridare tono e vigore all’organismo,contenendo infatti buone quantità di vitamine del complesso B e minerali quali ferro, potassio e calcio. Inoltre la wakame contiene iodio e selenio, due minerali essenziali per l’equilibrio tiroideo, quindi per il corretto funzionamento del metabolismo corporeo e il consumo dei grassi. Per la ricchezza di fibre solubili, l'alga wakame può favorire il dimagrimento anche grazie al suo effetto saziante e lassativo. Le sostanze fotochimiche che contiene possono inoltre ridurre l’incidenza delle malattie croniche e rallentare il processo d’invecchiamento. Oltre che come alimento, l'alga Wakame è di grande interesse per le sue proprietà salutari; infatti (come detto) è particolarmente ric-
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ca di calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C, magnesio e ferro, quindi è p a r t i c o l a r m e nte indicata per i vegetariani, per prevenire le anemie da carenza di ferro, contro l'osteoporosi, e in generale è consigliata per migliorare i capelli, le unghie e la pelle. E' anche un ottimo disintossicante, poiché aiuta l'organismo a liberarsi dagli inquinanti ambientali. Nell'alga Wakame c'èuna preziosa sostanza, la Fucoxantina, che ha mostrato di possedere la capacità di favorire l'eliminazione del grasso corporeo in eccesso, Il nome Fucoxantina è composto da due parole di derivazione greca: phycos= alga e xantina, derivante da xantòs= giallo, un pigmento accessorio alla clorofilla, che conferisce il colore bruno alle alghe Wakame, mascherando il colore verde della clorofilla stessa, ma rafforzandone l'azione fotosintetica. Le alghe Wakame crescono infatti in condizioni di luminosità limitata, essendo alghe che si sviluppano anche fino a 30 metri di profondità. Svariate ricerche hanno dimostrato che la Fucoxantina aumenta l'attività di una sostanza chiamata UCP1, presente nel grasso, che fa aumentare la velocità con cui è "bruciato" il grasso addominale, definito grasso bianco (per distinguerlo dal grasso bruno). Il grasso bianco è il più pericoloso per la salute, in quanto favorisce l'instaurarsi di malattie cardiovascolari e diabete senile. La Fucoxantina contenuta nelle alghe Wakame permette quindi all'organismo di utilizzare più facilmente il grasso bianco addominale come "carburante", facilitando il dimagrimento proprio in quella zona attorno alla vita che è così difficile da ridurre. Molto utile in questi casi utilizzare un drenante linfatico,per accelerare lo smaltimento e l'utilizzo di questi grassi.
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libri nostrani
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a cura di Giuseppe Lo Magro
La Romagna dei nomi
(4ª parte)
Dai figli della rivoluzione ai figli della televisione di Tino Dalla Valle
Viva lo sport La presidentessa di una famosa squadra di pallavolo fernminile ha ereditato la passione sportiva dal padre che, quando nacque, la chiamò Alfa per sottolineare così il proprio fanatismo per le automobili Alfa Romeo. Un’altra Alfa ha un fratello che si chiama Romeo, mentre un altro romagnolo si chiama Alfaromeo tout court. Ma i nomi ispirati allo sport sono tanti. A parte Flobert e Breda, che devono essere figli di due cacciatori, c’è Firpo che ricorda un famoso pugile argentino conosciuto a suo tempo come il toro delle pampas; ci sono diversi Weber e Veber, da un famoso pilota divenuto poi fabbricante di carburatori; Tazio da Nuvolari, Omobono da Tenni e, di recente, alcuni Gilles da Villeneuve, Ayrton da Senna e Jarno, dal pilota motociclista Saarinen. Come si sa i romagnoli hanno “è mutor” nel sangue e le gare di automobilismo e motociclismo sono molto seguite. Tuttavia, come è facilmente immaginabile, ciclismo e calcio dominano in questo campo con numerosi Learco, da Guerra, o Fausto da Coppi e c’è anche un Olmo da Giuseppe Olmo, campione apprezzato negli
anni ‘30; mentre non sapremo mai se e quanti Alfredo o Gino devono il loro nome a Binda o Bartali. Però ci sono un Gerbi, un Martano (che fu campione mondiale dei dilettanti), e un fanatico di Guerra ha chiamato il figlio Maino per ricordare la bicicletta sulla quale correva il campione mantovano. Fra i giocatori di calcio che hanno lasciato il loro segno nella onomastica dei romagnoli, c’è un Sarles, nato a Cesena nel 1954, che prende il nome dal cognome del centravanti di allora della Juventus, l’inglese John Charles. In Comune rifiutarono di accettare Charles e lo modificarono in Sarles. Ci sono ancora diversi Dorando o Durando da Dorando Pietri, l’italiano che vinse la gara di maratona alle Olimpiadi di Londra nel 1908, ma fu squalificato perchè a pochi metri. dal traguardo era stato sostenuto da alcuni spettatori mentre stava per crollare a terra, ormai privo di forze. Un appassionato di tennis ha chiamato il figlio Davis. E un orgoglioso nazionalista ha chiamato la figlia, nata nel 1936, Ondina per ricordare l’olimpionica Ondina Valla (che in realtà si chiamava Trebisonda ed aveva
80 anni fa. La nostra storia
un fratello che si chiamava Rito). Altri figli di sportivi sono Frigerio, dal campione podista; Brunero, dal corridore ciclista; ed il più modesto Torneo. Del resto vorrei qui ricordare che un mantovano famoso, Gorni Kramer, deve il suo nome alla passione sportiva del padre. Infatti, contrariamente a quanto molti credono, il celebre musicista si chiama Gorni di cognome e Kramer di nome. Kramer si chiamava un corridore ciclista tedesco, re delle piste, di cui il padre del nostro musicista era tifosissimo. Singolare è anche il nome del bimbo Lothar, di Portofuori presso Ravenna nel 1991. Il padre tifoso dell’inter decise di chiamarlo così in onore del calciatore Mathaeus.
da “Una Rotta nel Vento” di Dante Tosi
I carri allegorici - Carnevale 1936 La direttiva di “tenere su il morale del popolo” poteva realizzarsi in varie maniere. Una di queste era la costruzione di CARRI ALLEGORICI da far sfilare per le vie della città. Ne avevano l’impegno e l’onere i circoli ricreativi del Dopolavoro. I carri, rappresentavano un qualche aspetto paradossale, buffo e scherzoso. Il carro di Fogliano raffigurava la “sanità”. In un letto di ospedale giaceva un paziente con la borsa sulla fronte e appesi padelle, pappagalli, ampolle e clistere, a buon ornamento. Il “Professor Voronof’ era attorniato dagli assistenti, tutti in camice e berretta bianca. Ad un certo punto il paziente comincia a lamentarsi forte e il Professore (impersonato da Cesare Tontini, contadino burlone e rubizzo) fece fermare il carro e cominciò a visitarlo per bene. Ad ogni toccata un urlo e un sobbalzo dal letto. Il professore si toglie gli occhiali e con susseguo si rivolge alla folla pronuncian-
do la diagnosi: Gatite acuta, bisogna operare subito. Cesare, con a fianco gli assistenti che gli passano i ferri, comincia ad operare. Nel silenzio della folla curiosa, prende un segaccio e comincia a tagliare la pancia del malato da sotto in su. Improvvisamente dal ventre
aperto schizzò via un gatto miagolante e spaventato che in pochi balzi scavalcò la folla e si perse rintanato tra i cespugli. Dalla folla esplosero applausi e si alzarono le grida di allegria nei confronti del professore il quale levava le mani in segno di vittoria.
solidarietà
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La cena dei ballerini per lo I.O.R.
Un centinaio di persone a fine anno hanno partecipato alla cena di beneficenza, organizzato dal gruppo di ballo "Béla Fadiga" nel tendone del Centro di buon vicinato (I villaggi) di Riccione. Il ricavato è stato devoluto allo I.O.R. (Istituto Oncologico Romagnolo).
LO SAPEVATE CHE... LO SAPEVATE CHE... LO SAPEVATE CHE... LO SAPEVATE CHE... Cosa significa la parola Gossip? E’ un termine inglese col quale, a partire soprattutto dagli anni Novanta, si è soliti indicare la stampa rosa, il pettegolezzo mondano, spesso presente su rotocalchi di varia tipologia. Gossip significa, infatti, proprio “pettegolezzo, diceria”, e pare trarre origine da god-sib, cioè “madrina”, con allusione alle chiacchiere fatte tra comari riunite a casa di una partoriente. A parziale conferma di questa ipotesi ci sarebbero il sinonimo francese commèrage, che proviene da commére “madrina”, e lo spagnolo comadreo, che deriva da comadre, “comare” o “vicina dì casa”. Ben più concreta e popolare sarebbe per alcuni l’etimologia del termine italiano pettegolezzo, di origine sicuramente settentrionale, che è fatto derivare da peto, anche perché in veneto l’espressione colorita contar tuti i peti significa appunto “pettegolare”. Un’altra possibile etimologia farebbe risalire il termine al latino pithecus, “scimmia”. La diffusione in Italia del termine gossip per “pettegolezzo mondano” è forse da porre in relazione con la pubblicazione a New York del saggio Gossip di Patricia Meyer Spaks, utilizzato come pretesto da Primo Levi (1919-1987) nel suo breve e arguto saggio Del pettegolezzo, scritto nel 1986.
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PERSONAGGI DI IERI
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Sfogliando “La Perla Verde” di Albo Casadei
Arnaldo Passerini «DULCISSIMUM QUIDQUID EST AMARISSIMI» leggevo da ragazzino entrando nella farmacia, detta appunto dell’Amarissimo, gestita dal Dr. Passerini, collaboratore di Basigli in paese, e poi farmacista per suo conto a Marina, in viale Ceccarini 29. «E’ DOLCISSIMO TUTTO CIO’ CHE E’ DELL’AMARISSIMO», traducevo, iniziato, qualche anno dopo, lo studio del latino. Il Dr. Arnaldo Passerini, classe 1889, nativo di Finale Emilia, immigrato a Riccione circa cinquant’anni or sono, entrò in società col Dr. Cruari nella sua farmacia di Marina, con l’aiuto di Irmo Barilari. Cruari e Passerini, oltre alla comune gestione, iniziarono anche la vendita all’ingrosso di medicinali. Poi, amichevolmente si separarono. Cruari si tenne tutto il commercio all’ingrosso, Passerini tutta la farmacia. Anche in questa circostanza gli fu di molto aiuto l’amicizia di Irmo; amicizia che rimase sempre vincolata a un sentimento di affettuosa gratitudine. Come Barilari con «Bistéca», Passerini ebbe sin dall’inizio due validi collaboratori «Walter» camice bianco, bella presenza, dietro il banco (veniva chiamato «dottore») e «Gino» nel retro, impegnato a fare soluzioni, a miscelare polveri, a pesare essenze. Producevano a livello artigianale gran quantità di olio solare che, imbottigliato, etichettato e messo in vetrina, d’estate era venduto alla massa dei bagnanti. Il Dottor Passerini amò tanto la sua farmacia da dedicarle sempre le sue migliori attenzioni. Coi suoi dipendenti aveva stabilito turni della lunghezza di una settimana l’uno, durante i quali, lui compreso, si alternavano a dormire nel retro, per non abbandonarla mai. Di carattere apparentemente distaccato, egli appariva a un troppo superficiale giudizio una specie di orso capace solo di ringhiare, ma nella realtà era assai più benefico che burbero. Comunicativo ed allegro con gli amici,
espansivo, aperto, e in molti casi di lingua schietta, sino all’ingenuità, non fece mai del male, anzi beneficò molti più Riccionesi dl quanto si sappia; e spesso con impensata abbondanza di cuore. La «Pivarèina dal smènte’., ad esempio, con tutte quelle figlie a carico, era una sua cliente fissa... Entrava in farmacia e, non osando chiedere incominciava a fare moine... finchè otteneva quello che le necessitava. Per pagare, i soldi le mancarono sempre; I farmaci non le mancarono mai, tanto quelli li aveva già pagati Passerini... E così altri che non vorrebbero (me compreso) essere menzionati! Ma come si fa? O si dice il vero sino in fondo o non si dice niente. I vecchi Caroni, che facevano servizio di «Corrieri» tra Riccione e Rimini, (ricordate la Zgalèina?) con
Articolo di Giugno 1974
un cavallo che se mangIava lui non mangiavano loro e viceversa, ricorrevano al Dr. Passerini per farsi regalare ogni tanto un ronzino nuovo... Ma il miglior cliente, in tal senso, era “Carlèt”. La morte dei suoi cavalli aveva un indice di frequenza superiore a quello dei vecchi «Zgalèin». Passerini ricomprava, ricomprava come altrettanti flaconi di specialità medicinali ad alto costo e per porre fine alla rapidità del decessi, incominciò a dotare la bestia di un grosso pagliaio di fieno. L’operazione costava il doppio, ma durava il quadruplo! Era un ciclo di beneficenza inserito in uno speciale capitolo del suo bilancio. Operai, disoccupati, vecchi, malati cronici, trovavano in lui il silenzioso sorridente amico... - Va là che t’zi un purèt... - diceva congedando con un sorriso quel tipo di cliente. Quando, richiesto dagli istituti di Credito, doveva dare certe informazioni (per le quali si avvaleva dell’amico lrmo che sapeva sempre tutto) rispondeva con qualche largo tratto di penna imprimendovi, alla fine, la generosità del suo giudizio. Fu Commissario Prefettizio, delegato per la firma degli Atti di Stato Civile e dei certificati anagrafici. Veniva su a firmare tutte le mattine. Firmava tutto: documenti, autenticazionl, carte assorbenti, cambiali!... Infatti, messa nella cartella per scherzo, e opportunamente camuffata, firmò una cambiale che l’Ufficio usò per un pranzo al quale partecipò anche lui come invitato d’onore. Quando gli dissero com’erano andate le cose, ci strinse divertito la mano e volle offrire ancora un supplemento di digestivi vari. Giudicato dopo la guerra, ebbe qualche noia per via della politica; poi tutto tornò normale ed anche Passerini ritornò nella sua Farmacia, perchè il piatto della bilancia sulla quale si possono pesare le azioni che l’uomo ha compiuto in vita, nel caso del Dr. Passerini scendeva dalla parte di quel bene che è prerogativa della «mia Gente». Quando il 23 marzo 1950 venne a mancare, i poveri di Riccione si resero conto di aver perso un grande amico. Il suo testamento redatto più col cuore che con la logicità di chi ha qualcosa da lasciare, commosse tutti: figlie, generi e clienti che non potevano pagare, in quanto ordinava la distruzione del libri di credito. Quell’Uomo, lo conoscevo molto a fondo... perciò sono in grado di metterne in evidenza l’umanità...
gente di casa nostra
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Gamberini Giuseppe, amico di tutti Nell’ottobre 2015 presso l’ospedale Ceccarini, ci ha lasciato il caro Gamberini Giuseppe di anni 98. Abitava in Via Busseto ai margini del parco della Resistenza che era diventato la sua casa diurna dove sotto le fresche ombre degli alberi da sempre effettuava le sue passeggiate prima con la moglie Augusta poi accompagnato negli ultimi anni in carrozzina. Conosceva tutti e con tutti era socievole, la partita a carte è stata per molto tempo il suo passatempo giornaliero riposando così il fisico messo a dura prova da tanti anni di lavoro. Originario di Macerata Feltria (nato nel 1917) contadino sin dalla nascita e dalla tenera età già impiegato nei lavori giornalieri come era in uso ai tempi, affrontando poi in seguito impegni sempre più gravosi e importanti. Arruolato nel 1939 in fanteria, all’inizio della guerra veniva mandato in Grecia (Isola di Lero). All’armistizio fu
fatto prigioniero dai tedeschi e inviato in miniera nei campi di lavoro e poi trasferito in un campo di prigionia vicino ad Atene dove il giorno di Natale ritrovò fra migliaia di prigionieri il fratello Celeste che non vedeva da diversi anni. Da quel momento affrontarono insieme la prigionia, prima con i tedeschi poi con i serbi. Grazie alla loro bontà d’animo e disponibilità, vennero impiegati presso una famiglia per lavorare i campi. Questo legame fra fratelli restò indissolubile sino alla morte di Celeste. Giuseppe ritornò in Italia solo nel 1946 e non senza difficoltà riuscì a ritornare a casa e rivedere la famiglia. Si sposò nel 1947 ed ebbe due figli. Come tanti nel 1961 abbandonò la campagna marchigiana e si trasferì in Romagna (San Clemente, Morciano di R., Gabicce Mare poi Riccione). Nella Perla verde ebbe tanti amici e conoscenti che lo ricordano con affetto.
Famiglia Berlini Quella dei Berlini “di custoum” è la storia di una famiglia piccola ma legata dai nodi dell’affetto. Emilio e Dina si sposarono nel 1935. 80 anni fa. L’infanzia e la gioventù fu dura sia per via della guerra che per la miseria che regnava sovrana in quegli tempi. Emilio amava raccontare della sua giovinezza in cui si agognava un uovo alla settimana. A fine degli anni ‘40 Emilio e Dina si trasferirono da Coriano in viale Tasso a Riccione dove aprirono l’attività di ortofrutta; con grandi sacrifici e lavoro riuscirono a risollevare la loro situazione economica. Emilio uomo buono e di poche parole amava stare in famiglia e al circolo a giocare a briscola con un buon bicchiere di Sangiovese, Dina invece era la Arzdora di casa, regina del focolare e colonna portante di tutta la famiglia con un carattere molto forte. Dalla loro unione sono nati due figli, Sergio e Lino. Il maggiore nel ‘55 aprì un attività di produzione di costumi da bagno, svolta in seguito da entrambi i fratelli e che oggi prosegue grazie all’impegno della seconda generazione delle sorelle Daniela e Monica figlie di Sergio e Cristina figlia di Lino. C.B. Mamma Aldina coi figli Sergio e Lino.
Emilio Berlini (1910-1985) e Aldina Ravagli (1914-1990).
Emilio con i nipoti Cristina, Monica e Daniele.
amici che se ne vanno
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di Matteo Migani
Mirco Migani: l’addio a un “casinaro” risi e un “va all’imperia”. Come un eroe di un poliziesco. Per altri erano ferite mortali? Per lui erano ferite di striscio. Si alzava, si dava una spolverata e si rimetteva in piedi. La morte ha dovuto prenderlo nel sonno, come una ladra o dava due tozze anche a lei e la mandava a casa. Non è un mistero che nonostante avesse un cuore grande, fosse pure una persona dal carattere difficile. E per tanti anni ci siamo concentrati io e lui più sulle nostre differenze che sul fatto che per tanti versi, fossi davvero suo figlio. Nei modi, negli atteggiamenti, nei valori. Non riuscivamo a capirci, forse anche perchè per tanti versi, siamo due testoni alla stes-
Mirco anni ‘80. Riccione. Da Elvio. Libagioni e taglio di capelli protetto da un giornale.
Quando mi sono messo a scrivere questo discorso non sapevo davvero cosa fare. Non si può chiudere in poche righe la vita di una persona normale.... figuriamoci di mio padre. E mi sembra un paradosso che io sia qua a raccontarvi di lui, come se non lo conosceste. Perchè so benissimo che da quando è arrivato sulla terra a quando s'è spento, l'ha fatto facendo rumore. Nella mia, nella sua, nelle vostre vite. Poteva essere il casino della sua moto ...il volume della televisione che quando giocava la Juve da via Asmara, lo sentivano fino a Cattolica ...poteva essere la sua voce, alta, sempre, che lo sentivi da lontano e non capivi se stava dicendo due cavolate coi suoi amici o litigando con qualcuno. Insomma se non l'hai mai sentito urlare, forse non ti voleva bene. E chi è suo amico può dirvelo che c'era sempre. Magari non veniva sempre a trovarti, ma lasciava le chiavi nella porta e un bicchiere pronto a qualsiasi ora. Alla peggio lo trovavi che ti aspettava sonnecchiando sul divano. E verrebbe pure adesso voglia di fare così, aprire tutto, dargli uno scossone e dirgli "Oh ci sono i tuoi amici, alla porta, sveglia!" Sta a vedere che si sveglia, dice due parolacce si alza e ci offre da bere a tutti. E fa ridere che abbiamo discusso e fatto pace fino all’ultimo proprio per il bere. Anche se stavolta, tanto per cambiare era acqua. Ma allora.... come direbbe lui.... c’è una cosa da dire... e voglio dirvelo... che se n’è andato come ha vissuto. Lottando. Gridando. Ridendo. Facendo un gran rumore. Come ha lottato tutti i giorni per la sua famiglia e il suo lavoro per i suoi amici. Come s’è rialzato tutte le volte che faceva un incidente, con due ferite, tre sor-
Mercatino Conca. Tentativo di imitazione di una gallina.
sa maniera. E fino a questi ultimi mesi, non riuscivamo a parlare serenamente e io quindi non volevo prendere quello che aveva da darmi. Ma molto era già mio. Il senso dell’amicizia, della famiglia, la dedizione al lavoro, le metafore astruse per spiegarci...l’umorismo ad ogni costo anche nelle situazioni tremende, soprattutto nelle situazioni tremende...perchè pure alla morte ci si deve ridere in faccia. Perchè i Migani fanno così. E ora quando mi dicono “sai assomigli a tuo padre”, per me è una medaglia. E mi ritrovo a sperare e pregare, che nonostante tutti gli errori che può aver fatto, io sia diventato almeno metà dell’uomo, del compagno, del padre, dell’amico che avete...che abbiamo amato.
Mirco ha dovuto crescere presto. Suo padre scomparve che nemmeno aveva 20 anni. Lasciandogli il ruolo di uomo di casa, qualche debito e tanti pensieri. E da allora s'è rimboccato le maniche e affetti e lavoro sono stati tutto per lui, nella sua amata Riccione. Prima aiutando al mercato del pesce (il lavoro del padre), poi spaccandosi in quattro in mille altre mansioni, per far star bene sua madre e uscire con gli amici di sempre insegnando alla Romagna come si faceva casino, pure coi calli alle mani e la schiena cigolante. A modo suo, si è costruito poi la sua casa, la sua famiglia e la sua impresa di imbianchini. Forgiando a suon di urli e pennellesse tanti dei giovani (o ora ex giovani) artigiani che (partiti dal basso come lui) ora sono in proprio e lo ricordano, nonostante il suo carattere particolare, con un sorriso. Pure al suo funerale, ha voluto che tutti si fermassero, smettessero di piangere e si facessero un bicchiere di vino e un pezzo di ciambella anche per lui. Che un amico lo ricordi meglio ridendo. Un padre umano, ma con un sacco di figli e fratelli? Una stretta di mano e una parola che era un contratto? Un sessantenne con la voglia, la grinta di un ragazzino? Una risata un brindisi e un “Va all'imperia!” pure di fronte alle tragedie? Mirco era questo e molto di più. E pur con tutti i suoi difetti e le sue contraddizioni, Riccione ora è un po' troppo silenziosa senza la sua voce.
Come eravamo! Anni ‘70 - Formazione della gioventù di Riccione Paese in uno dei tanti tornei in notturna In piedi da sin.: Mirco Migani “Zchin-Tambur”, Giuseppe Zanni “Mara”, Franco Amati, Marcello Cecchini “Vampiro”, Antonio Casadio “Gena”, Alvaro Fabbri “Gig”, Jader Galli, Maurizio Longhi. Accosciati da sin.: Luciano Perazzini “Frullo”, O’Brien Tirincanti, Fabio Fabbri, Marini Lonzi, Sandro Orsi “Sardèla”, Fabio Longhi.
Scherzando sulla “vecchiaia” J’èmne gièvne i vria ès fidel e in gni la fa.
1957 Classe 5ª elementare di San Lorenzo. Col maestro Valgimigli che impartiva lezioni di educazione stradale. Da sin.: Cesare Mulazzani, Bruno Morri, Guido De Luca, Nino Paci, Adriano Mazzini.
J’èmne vèc i vria ès infedel e in po’. Una Maserati super lusso las ferma davanti m’una profumeria. E smonta l’autésta, tinch come un lumbardoun e l’irva e spurtèl didrì. E scapa un s-gnor anzièn, cavél biènch, eleghènt. Se pas decis l’entra te negozie e e va me bancoun du ch’ui è una cumèssa gièvna, sl’oc birb e un suris bèl com e Sol. E s-gnor e dis: “Am vria fè un rigal per i mi utèntatre an... cus ch’l’am cunséglia?”. Lia ul guèrda t’j’èc e l’arspènd: “Cus che giria d’una burdèla ad vintitre?”.
Prelibatezze della tradizione Romagnola da portare a casa o gustare sul posto
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P O L I S P O R T I V A
NEWS! NUOVO ANNO…
R I C C I O N E
TANTE NOVITÀ IN PISCINA! Il 2016 inizia sotto il segno delle novità allo Stadio del Nuoto di Riccione! Tante iniziative, promozioni, sconti e nuovi orari pensati per le esigenze di tutte le fasce d’età. Siete pronti a mantenere in forma mente e corpo? La Polisportiva Riccione vi aspetta!!!
NUOVI ABBONAMENTI Alla reception dello Stadio del Nuoto ti aspettano due nuove tipologie di abbonamento. Per il nuoto libero e per le lezioni di Aquawellness sono attive tessere da 24 ingressi al prezzo di 150 Euro (validità fino al 31 maggio 2016). Da non perdere!!!
NUOVI ORARI PISCINA Dal 7 gennaio 2016 la piscina per il nuoto libero chiuderà alle ore 21. Dalle 21 alle 22:30 l’impianto rimarrà aperto esclusivamente per le attività sportive e i corsi delle varie discipline. - L’ingresso per il nuoto libero dalle ore 20 alle ore 21 costerà solamente 3 Euro. - Nelle giornate di martedì e giovedì l’impianto anticipa l’apertura mattutina alle ore 7:30.
PROMOZIONE FAMILY
ALLENA MENTE & corpo
è la novità delle domeniche allo Stadio del Nuoto di Riccione! Da domenica 10 gennaio (e poi in quelle a seguire, fino a metà marzo) ci sarà la possibilità di unire utile e dilettevole. Dalle ore 9 alle 10,30, nella sala conferenze dell’impianto sportivo cittadino “Lo sapevi che…?”: serie di incontri gratuiti con gli esperti per scoprire tante curiosità sui temi più diversi, dalla biologia marina al meteo, dall’educazione civica ad internet, passando per l’orienteering, l’antincendio e il primo soccorso... Grazie ad accreditati esperti nei vari settori, e alla disponibilità accordataci dai corpi delle Forze dell’Ordine e dalle associazioni, si potrà conoscere la base di questi argomenti e fare domande per togliersi tutte, ma proprio tutte, le curiosità! A seguire (dalle ore 11 a mezzogiorno) tutti in piscina per … “Vuoi provare a…?”. Adulti e bambini avranno la possibilità di fare attività gratuitamente, scoprendo i corsi di Aquagym (adulti) e di Nuoto Ambientamento (per i piccoli dai 3 ai 6 anni) insieme agli istruttori della Polisportiva Riccione.
Allo Stadio del Nuoto di Riccione non si smette mai di avere in vasca i campioni! Dopo le entusiasmanti giornate di dicembre dedicate agli Italiani Assoluti Invernali e alla Coppa Brama, che hanno avuto come protagonisti tutti i big del nuoto italiano da Federica Pellegrini a Marco Orsi, da Gregorio Paltrinieri a Silvia Di Pietro, passando per il super campione riccionese Simone Sabbioni, nei mesi di gennaio e febbraio si riparte di slancio! Con le gare si parte il 24 gennaio, quando nell’impianto riccionese si disputerà la seconda prova di qualificazione dei CRCP di nuoto (concentramento C), che darà diritto
Visto il successo ottenuto, è stata prorogata la promozione “Family”. Una famiglia di tre persone (genitori più bambino, oppure un genitore e due bambini) che si iscrivono anche in tempi diversi alle attività della piscina (nuoto ambientamento, nuoto ragazzi, nuoto adulti e attività di wellness in acqua per adulti) pagherà il primo abbonamento stagionale a prezzo intero, il secondo con lo sconto del 10% e il terzo con uno sconto del 50%. Per usufruire di questa promozione “Family” si deve presentare lo stato di famiglia.
TUTTI IN GARA:
GIOVANI, MASTER E… LIFESAVER! alla partecipazione ai Campionati Regionali di Categoria Primaverili. La prima parte di febbraio sarà invece riservata alle gare di Salvamento. A Riccione, da giovedì 4 a domenica 7 febbraio sono in programma i Campionati Italiani primaverili di Salvamento (categorie Esordienti A, Ragazzi, Junior, Cadetti e Assoluti). Il programma prevede tutte le prove del Salvamento per agonisti e giovanili, su prove singole o batterie: 50 mt trasporto manichino, 100 mt trasporto manichino con pinne, 100 mt tra-
sporto manichino con pinne e torpedo, 100 mt percorso misto, 200 mt nuoto con ostacoli, 200 mt super lifesaver, 4x25 staffetta ostacoli, 4x50 staffetta mista, 4x50 staffetta mista con due maschi e due femmine. Il 14 e poi il 21 febbraio sarà invece la volta degli atleti Master: i migliori nuotatori di tutte le età si danno appuntamento a Riccione in queste due domenica per disputare i Campionati Regionali Master FIN. Vi aspettiamo allo Stadio del Nuoto di Riccione per assistere gratuitamente alle gare!
OPEN DAY DomenicA la FAMIGLIA in piscina ...
ALLENA
MENTE&corpo Lo sapevi che...?
9:00 - 10:30
INCONTRI GRATUITI con gli esperti per togliersi tutte, ma proprio tutte, le curiosità su tanti argomenti!
10 gen.
ANTINCENDIO A cura dei Vigili del Fuoco di Rimini
17 gen.
EDUCAZIONE CIVICA
24 gen.
MARINERIA A cura della Capitaneria di Porto di Riccione
31 gen.
ORIENTEERING A cura del Prof. Gianfranco Luigi
21 feb.
PERICOLI DAL WEB A cura della Polizia Postale d Rimini
28 feb.
BIOLOGIA MARINA
6 mar.
PRIMO SOCCORSO A cura della Croce Rossa Italiana di Riccione
13 mar.
METEO A cura dell’Aeronautica Militare di Rimini
A cura dei Carabinieri di Riccione
A cura della Dott.ssa Samanta Calcabrini
Vuoi provare a...?
11:00 - 12:00
PROVE GRATUITE delle attività in acqua per tutte le età, insieme agli istruttori della Polisportiva Riccione Adulti:
AQUAGYM
INFO: 0541 644410
Bimbi 3- 6 anni:
AMBIENTAMENTO
w w w. p o l c o m r i c c i o n e. c o m
polisportiva riccione
www.taekwondoriccione.com
since 1978
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Il Taekwondo a Riccione si divide in 3! Ti vuoi allenare 5 giorni a settimana o ti basta solo una volta? L’Asd del m. Betti Roberto sta esaudendo le richieste di tutti! La nostra idea è quella di creare il giusto spazio di allenamento per ogni persona che intende avvicinarsi a questa meravigliosa arte marziale e non solo..si perché oltre che riprendere i corsi per l’anno 2016 (aperti tutto l’anno) alla nota scuola media Geo Cenci (Ex Fornace) per bambini dai 5 anni fino agli adulti di tutte le età siamo riusciti a far partire un nuovo corso alla scuola media F.lli Cervi in via Ionio alle Fontanelle (Riccione) adatto ai bambini dai 5-14 anni. Ma la vera novità è il corso già attivo per gli adulti (a partire dai 16 anni) alla scuola media Blu in via Alghero di difese personali da strada. La risposta è stata più che positiva con una considerevole partecipazione, corso poco impegnativo settimanalmente (martedì 20:30-22:00) ma molto concreto e incisivo sul lato pratico, dove si impara la tecnica per difendersi nel metodo più semplice per le donne o nel modo più stravagante e determinato per gli uomini. Vogliamo ricordare che per tutti i nostri corsi ci sono prove gratuite per capire quale corso è adatto a te! Informandosi in Polisportiva presso lo Stadio del nuoto a Riccione potrete conoscere orari, costi e le convenzioni comprese in alcuni abbonamenti.
PROMO FEBBRAIO: iscrizione gratuita a tutti i corsi per i nuovi iscritti!
Attività agonistica per la stagione 2015 (settembre-dicembre) inizia il suo percorso nei vari campionati in tutt’Italia. 14-15.11.2015 Pozzuoli (NA) Campionato nazionale Csen, 6 medaglie oro e 2 argento (8 partecipanti). 29.11.15 Bologna - Torneo Interregionale, 6 medaglie oro e 5 argento (12 partecipanti). 19-20.12.2015 Cattolica - Torneo di Natale Csen, 14 medaglie oro, 5 argento e 3 bronzo (23 partecipanti).Terza società classificata per presenza e punteggio di podi, risultando anche la società con più ori al collo
“Ora stiamo valutando il calendario internazionale per scegliere gare dove poter essere presenti anche con i nuovi ragazzi emergenti” conclude il m. Betti. “Divulgare e praticare l’arte del Taekwondo è lo spirito con cui proseguiamo, un’arte introdotta a Riccione dal 1978 grazie al m. Geo Ottaviani, tutt’ora D.T. del asd Taekwondo Riccione”.
Tutti i pregi della tavola nel rispetto della tradizione romagnola
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NOVITÀ ASSOLUTA: Pizze al kamut, 10 cereali e integrale Una manna per gli sportivi!
a cura di Piero Serafini
Un 2015 straordinario! Agonistica Under Tennis Club Riccione
ciao Piero
tennis Club Riccione
35 Agonisti Under. Disputati nell’anno 2015 n° 770 incontri • 31 Tornei Vinti - 27 Finali - 64 Semifinali Risultati Campionati a Squadre
U/14 M. Camp. Reg.: Serafini Marcello/Spimi Nicolas: 1° Cl. (Sesto titolo Reg., 3° consecutivo) • U/14 M. “B” Camp. Reg.: Vannoni Andrea/Marchi Giacomo: Ottavi di Finale • U/14 F. Camp.Reg.: Ceccarini Maya/Di Ghionno Lucia: Quarti di Finale Sartini Sara • U/12 M. Camp.Reg.: Bagnolini Daniel/ Fanelli Mattia: Quarti di Finale Manconi Tommaso/Silva Tomaso Noah • U/12 F. Camp. Reg.: Cancellieri Giorgia/Migani Letizia: Quarti di Finale
Risultati Campionati Individuali
Amadori Matteo 2000 - Antonelli Jacopo 2006 • Arduini Agnese 2001: 4 Finali: Imola, Torre Pedrera, Fusignano, Villanova 5 Semi: Maranello, Milano Marittima, Marino Casalboni, Igea Marina, Ravenna - Arduini Davide 1 Semi: Bellaria • Cancellieri Giorgia 2003: 2 Winner: Pesaro, Cervia - 2 Finali: Bellaria, Forli’ • Buscherini 5 Semi: Baratoff, Milano Marittima, Cattolica, Misano, Riccione • Ceccarini Maya 2002: Quarti di Finale Camp. Reg. - Partecipazione ai Camp. Ital. - 3ª Classificata al Master Australian Reg. - Quarti di Finale al Macroarea di Merano - 6 Tornei Vinti U/14: Riccione, Cicconetti, Baratoff, Coriano, Pesaro, Scandiano - 3 Semi: Master Reg., Riccione, Forlì • Di Ghionno Lucia 2001: 3 Semi: Ravenna, Igea Marina, Misano • Fanelli Mattia 2003: 1 Semi: Rimini • Fantini Linda 2002 - Foli Asia 2000 • Lepri Francesca 2000: 4 Semi: 4ª Cat. Riccione, Cesena U/16 Riccione, Torre Pedrera • Manconi Tommaso 2003: 1 Finale: Cicconetti - 1 Semi: Santarcangelo • Manucci Camilla 2001 • Marchi Giacomo 2002 • Migani Letizia 2004: 5ª Cl. ai Camp. Ital. sia in Singolo che in Doppio - Finale al Master Rag. - S.F. ai Camp. Rag. - Quarti di Finale al Macroarea di Merano - 2 Tornei Vinti: Cattolica, Igea Marina - 1 Finale: Pesaro - 1 Semi: Riccione • Sartini Sara 2002: 1 Semi: Torre Pedrera - 1 Finale: Rimini • Serafini Marcello 2002: Vincitore Camp. Reg. - Ottavi di Finale ai Camp. Ital. - Vincitore al Master Reg. Circuito Australian - 2 Semi ai Macroarea di Zavaglia e Pordenone - 3 Winners: Riccione U/16, Santarcangelo, Baratoff - 2 Finali: Villa Carpena e Cervia - 1 Semi: Forum Forlì • Sforza Andrea 2001: 1 Winner: Coriano - 1 Semi: Riccione • Sforza Gianluca 1997 • Silva Tomaso Noah 2003: 1 Winner: Santarcangelo - 1 Finale: Cicconetti • Sparnacci Alessandra 2003 • Spimi Nicolas 2002: 4 Tornei Vinti: Fano, Tc Flaminia, Montecchio, Igea (Tabellone di 4° Cat.) • Vanni Edoardo 2005 • Vannoni Andrea: 1 Finale: Pesaro - 1 S.F.: Coriano.
11 Maratoneti alla Firenze Marathon Eccoli qua gli 11 Maratoneti di Riccione partiti alla volta di Firenze per partecipare alla Firenze Marathon il 29 Novembre 2015. E’ il principale evento di corsa su strada che si svolge in Toscana e, insieme a Roma, è ormai di diritto la maratona internazionale più importante d’Italia e tra le prime 20 al mondo per numero di partecipanti e per qualità. Questo manipolo di nativi o residenti nel Comune di Riccione fa parte del gruppo sportivo di Riccione podismo Con coraggio hanno affrontato la distanza di Filippide di 42 km e 195 metri portando una ventata di Romagna nelle strade culla del Poeta Dante. Gli undici maratoneti sono Alessandro Casadei, Domenico Malpassi, Oscar Salvatore, Andrea Giannetto, Marco Foschi , Giorgio Kottas, Giorgio Tontini, Marco Lisi, Alberto Arcangeli, Alessandro Righetti e Emanuele Mattei. Al traguardo della 32esima edizione della Firenze Marathon sono arrivati 8179 atleti degli oltre 10.000 iscritti.
vincere le paure
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Ansia e attacchi di panico: guarire in tempi brevi “Può capitare in una giornata come tante. Sono al lavoro o fuori in mezzo alla gente, alla fermata dell’autobus, oppure a tavola con la mia famiglia. Improvvisamente la testa, come sul ciglio di un precipizio sbanda in preda alle vertigini, il cuore impazzito inizia a battere furiosamente. Inizio a tremare, sudare, mi sento soffocare, mi sembra di perdere il contatto con il mondo in preda alla paura di morire o di perdere il controllo...”. Questa è una delle tante testimonianze di chi soffre di quello che viene definito “disturbo da attacchi di panico”. Ma di cosa si tratta? Il panico può essere definito come la forma più estrema dei disturbi d’ansia, caratterizzata dalla paura di morire o di perdere il controllo associato a tanti altri sintomi: vertigini, dolori addominali, sensazione di soffocamento e dolori al petto ecc.. (che spesso mal interpretati come un attacco cardiaco portano la persona al pronto soccorso dove puntualmente non si riscontra nessuna anomalia fisica). Gli episodi possono durare anche pochissimi minuti ma lasciano chi ne è vittima “stordito” spesso completamente esausto. Il soggetto sa bene che non c’è un motivo razionale di avere paura, ma è più forte di lui, innescando nel tempo ulteriori preoccupazioni: quando sarà la prossima volta? E se mi capitasse in quella situazione? Magari con gli amici o al lavoro? Nasce la paura della paura. Di fronte a tutto questo la vita si modifica. Ci confidiamo con qualcuno oppure ci chiudiamo in noi stessi, chiediamo aiuto ad uno specialista per il timore di avere una grave malattia, fino ad arrivare ad evitare sempre più situazioni per paura degli attacchi. Il panico può inoltre essere associato a una miriade di altri disturbi che lo scatenano: la paura delle malattie (ipocondria), fobie degli animali, una crisi depressiva, la paura delle altezze o di volare, l’ossessione-fobica di far del male alle persone care, la paura di allontanarsi da luoghi ritenuti sicuri ecc... La ricerca ha dimostrato che di fronte a tali problematiche la persona mette in atto tre tipiche reazioni fallimentari, cioè atteggiamenti che apparentemente aiutano il soggetto, ma che a lungo termine costruiscono le patologie fobiche-ossessive descritte, peggiorandole sempre di più. La prima reazione tipica è il continuo controllo e ascolto volontario dei propri segnali di paura: il fobico orienta continuamente l’attenzione alle proprie sensazioni psicofisiche di paura tentando di controllarle, reprimerle
e scacciarle volontariamente con l’effetto paradossale che più tenta di controllare, più queste aumentano fino a diventare panico. In secondo luogo il “panicante” evita tutte le situazioni che potrebbero generare la paura fino ad arrivare, in casi estremi, a costruirsi un “recinto protettivo” fatto di pochi luoghi che lo rassicurano: ogni evitamento confermerà la paura incrementandola sempre più. L’ultima reazione disfunzionale è la richiesta di aiuto e rassicurazione a persone di fiducia, aiuto che se concesso alimenta sempre più la paura e la sensazione di incapacità di fronteggiare le situazioni temute. Ma ecco la buona notizia: la soluzione esiste e si chiama Psicoterapia Breve Strategica, un innovativo trattamento non farmacologico in grado di far superare e quindi guarire completamente e definitivamente il panico. L’approccio strategico si avvale di raffinate tecniche di comunicazione suggestiva e manovre comportamentali che si traducono in rigorosi protocolli di trattamento dotati di un altissimo spessore scientifico in grado di guidare la persona al di fuori del problema. Il tutto in tempi brevi, evitando quindi terapie che durano anni o una permanente dipendenza da psicofarmaci; in altri termini evitando eccessivi costi economici ed esistenziali.
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note di casa nostra
di Edmo Vandi
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Un secolo di musica a Riccione - Scuola di Musica e Banda Municipale Ricordato il grande artista cittadino Gaspare Tirincanti Organizzata dall’Associazione Ex Dipendenti Enti Pubblici di Riccione, si è svolta nel novembre 2015, nei locali del Centro Sociale Tre Villaggi, una serata dal titolo:” Scuola di Musica e Banda Municipale - Un secolo di musica a Riccione”. Alla presenza del Vice-Sindaco Luciano Tirincanti, sono intervenuti: lo storico Insegnante di Musica, Saverio Gallucci, detto Nafta; Enzo Righetti, Marco Masi, Presidente dell’attuale Istituto Musicale (140 gli allievi nelle diverse discipline musicali), il Direttore-Insegnante dell’Istituto Gianmarco Mulazzani, (che ha presentato il primo numero del Giornalino interno); Filippo Dionigi attuale Presidente della Banda Comunale (ha ricordato tra l’altro il “Custode-tuttofare” Maestri Leo), e il veterano della Banda nonchè poeta dialettale Mario Tonini. Ha condotto la serata Edmo Vandi, il quale ha ricordato le sue personali esperienze agli albori delle due Istituzioni nonchè, anche con un proprio filmato, un protagonista della vita musicale riccionese: l’indimenticato Bruno Ronci. Ma il tema che ha illuminato l’intera serata, è stato senz’altro il
ricordo di Gaspare Tirincanti, per tutti “Gasperino”. Di Lui è stato illustrato l’intenso e prestigioso percorso musicale che l’ha portato a far parte delle orchestre di Santa Cecilia di Roma e della Scala di Milano, nei ruoli di Primo Clarino e di Percussionista. Edmo Vandi ha ricordato quando, nella prima giovinezza, Gasperino si esercitava nei caldi pomeriggi estivi, negli angoli della Baita, il Dancing del padre Nello (del quale Edmo è stato per anni Direttore-Animatore) e quando alla
sera si esibiva con le orchestre di turno fra la meraviglia del pubblico che smetteva di ballare per assieparsi davanti al palco e applaudire freneticamente quel ragazzo “vero fenomeno musicale”. Edmo ha raccontato che spesso arrivava in quei pomeriggi estivi un signore piuttosto robusto, con gli occhiali e con un clarino in mano per duettare con Gaspare: si chiamava Hengel Gualdi. Un giorno Hengel si scusò con il personale del locale per il “disturbo che arrecava”. Edmo gli disse:”Per noi è un onore avere un grande personaggio come Lei che viene quì a suonare”. Hengel rispose: “Guardi che io non vengo quì per suonare, vengo quì per imparare!”. Il Direttore dell’Istituto Musicale Gianmarco Mulazzani ha poi letto una frase di Gasperino pubblicata sul suo giornale che recita: “...con uno strumento musicale si compie qualcosa di straordinario e misterioso. Attraverso alcuni elementi assolutamente materiali come un pezzo di legno e una canna che vibra per mezzo del fiato di un uomo, si compie una magia: si comunicano e si fondono due anime, quella del compositore e quella dell’esecutore”.
Defibrillatore al Nautilus Lo scorso 31 ottobre in Via Lazio a Riccione, nei locali dell’Associazione di promozione Sociale Nautilus (Punto di incontro Culturale Over-anta) si è svolta la cerimonia di installazione del Defibrillatore, attrezzatura di cui il Centro dispone, unica struttura di intrattenimento nella città che può contare su questa strumentazione in grado di salvare delle vite umane. La manifestazione si è svolta alla presenza di un folto pubblico con il discorso introduttivo del Presidente del Centro Franco Baratti a cui ha fatto seguito l’intervento del Sig. Roberto Silvestri in rappresentanza della Croce Rossa (Sezione di Riccione) che ha curato gli appositi corsi del personale, del Dott. Giuseppe Biaggi Direttore della Filiale San Lorenzo, del Dott. Paolo Del Bello Direttore della Filiale di Riccione Paese, intervenuti in rappresentanza della Banca Popolare Valconca, donatrice dell’attrezzatura. Dopo gli interventi dei convenuti, ha avuto seguito un rinfresco offerto ai presenti che sono intervenuti.
Pensionati riccionesi in montagna Come già da alcuni anni, un bel gruppetto di arzilli pensionati della Perla verde, ama trascorrere in montagna una quindicina di giorni. L’ultima vacanza è del settembre scorso a Malè (Tn) grazie alla organizzazione del Comune di Riccione e... nonostante il nome poco accattivante della località alpina... sono stati molto “bene”. Passeggiate all’aria fresca, giochi di società, balli e barzellette hanno caratterizzato e riempito le giornate e le nottate sotto la supervisione delle assistenti Nadia e Dina. Lo scatto (selfie di gruppo) è opera di Piero Innocenti il fotografo più premiato della Romagna.
in libreria GLI AMICI DELLA “CUNETTA”
I palazzoni dei ferrovieri Riccione. Anni ‘5O-’60 A cura di Maurizio Zaghi-
ni, con la collaborazione di Pier Paolo Gamberini e Fosco Rocchetta. Il libro rievoca episodi lontani, ma non troppo, accaduti nella comunità dei palazzoni dei ferrovieri nel secondo dopoguerra. Gli aneddoti narrati rientrano nel più generale ambito storico, che vide i palazzoni inseriti nella elettrificazione della linea ferroviaria Bologna-Ancona. La grande espansione urbanistica non era ancora iniziata, benché l’importan-
za di Riccione era già affermata a livello internazionale. Le stravaganti figure di certi ferrovieri, i giochi all’aperto, i passatempi, i fuochi ed i botti di San Giuseppe, gli scherzi e le “zingarate” di un gruppo di ragazzini imberbi, costituiscono la trama del volumetto che ci riporta ad un periodo in cui l’Italia usciva da una guerra devastante e l’economia cercava di riprendersi. Mancava tutto o quasi, ma la solidarietà era tanta. C’è chi ha scritto che gli italiani danno il meglio di sé nei momenti difficili della loro storia: lo scritto è un tuffo nel passato attraverso fatti certamente minori, relativi a quegli anni di vita a Riccione in cui “non avevamo niente, ma avevamo tutto”.
don carlo cicchetti
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DONNA RACHELE. MIA NONNA La moglie di Benito Mussolini di Edda Negri Mussolini e Emma Moriconi
famiglia. Si rivelano così gli aspetti più sconosciuti, intimi e umani della famiglia Mussolini, del Duce ma soprattutto di Donna Rachele, la consorte da cui Benito è sempre tornato, nonostante le molte avventure e le tante donne, Claretta Petacci compresa. EDDA NEGRI MUSSOLINI, 52 anni nata a Forlì. Ha lavorato in televisione. Conduttrice televisiva di programmi di motori e sportivi, è stata una delle animatrici di Topo Gigio, ha lavorato nelle redazioni RAI di diversi programmi: “Fatti Vostri”, “Uno mattina”, “Geo & Geo” ed altri. Pubbliche Relazioni per varie case di Produzioni televisive. Ha l’hobby della fotografia e crea gioielli. E’ stata Sindaco di Gemmano.
Da tutti è conosciuta come Donna Rachele, la moglie del Duce. Per Edda Negri Mussolini è semplicemente “la nonna”: la persona che l’ha cresciuta dopo la morte prematura della madre Anna Maria (ultimogenita di Benito e Rachele). In questo volume emerge la dimensione umana della storia: quella vera, capace di rendere unico e inedito il racconto di Edda. A parlare sono i sentimenti e le emozioni verso coloro che la Storia ci ha abituato a giudicare da un unico punto di vista. Il rapporto intenso e confidenziale tra nonna e nipote e la rigorosa e approfondita ricerca delle autrici, nei numerosi archivi, hanno permesso la correzione di errori storici ormai ritenuti verità. Accompagna il volume, un ricco apparato fotografico, in gran parte inedito, proveniente dagli album di
EMMA MORICONI, 44 anni, giornalista del “Giornale d’Italia”. Autrice del lungometraggio Sangue sparso, dedicato alle giovani vittime degli “Anni di piombo” uscito nel 2014 al cinema. Attrice e regista teatrale, musicista per diletto, ha scritto per numerose testate occupandosi di storia e cultura. Per “Il Giornale d’Italia” tiene una rubrica quotidiana dedicata alla storia dell’Italia fascista e alla figura di Benito Mussolini.
di Nives Concolino
Una vita tra i poveri oltre frontiera Per decenni ha vissuto accanto ai poveri e agli immigrati, offrendo assistenza e sostegno. Don Carlo Cicchetti, nato a Riccione 86 anni fa, è scomparso nel novembre scorso a Lione, in Francia, dove svolgeva la sua missione da circa mezzo secolo. Già parroco nella diocesi di Rimini (è stato anche a Laureto e a Sant’Ermete), a pochi anni dall’ordinazione, avvenuta nel 1952, aveva chiesto al vescovo, Monsignor Emilio Biancheri, di fare una nuova esperienza, ma vivendo sempre in povertà tra i più poveri. Partito per il Nord Africa, è vissuto a contatto con le tribù beduine, finché per motivi di salute è tornato in patria. Poi la partenza per la Francia, destinazione Grenoble e Lione, dove ha vissuto in un centro di accoglienza per immigrati delle ex colonie francesi,
prestando la sua assistenza spirituale. Don Carlo che a Riccione ha lasciato i nipoti Enrico, Maria e Alessandra, è stato un apprezzato prete operaio, per tanti anni ha svolto il suo ministero, lavorando in fabbrica, alla Renault, dove ha condiviso fatiche, problemi e difficoltà con tanti operai, padri di famiglia che stavano alle catene di montaggio. Nonostante i molteplici impegni, don Cicchetti non ha mai dimenticato la sua Riccione, dov’era solito tornare ogni anno per salutare parenti e amici, tra i quali i compagni di seminario, don Giuseppe Scarpellini e don Silvano, e per celebrare i matrimoni dei suoi cari. La sua missione, come ricordano i parenti, era quella di evangelizzare non predicando, ma stando accanto agli ultimi, ovunque si trovasse.
LA zirudèla
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di Giuseppe Lo Magro
E taramòt
Il terremoto
Vladimiro ad mis-cir l'era letricÊsta brèv se lavor, un vulchèn tla testa. L'era mej se Archimede il ciamèva perchè agl'idee te ciarvèl al vuntèva.
Vladimiro di mestiere era elettricista bravo sul lavoro, un vulcano nella testa. Era meglio se Archimede lo chiamavano perchè le idee nel cervello tracimavano.
L'era sempre drÏ a fè al patachède birb, da nu fèle dvantè marunède. La mej, l'Adalgisa, troch-le 'd pèn l'era e bersaj preferid, ir, og, admèn.
Era sempre intento a fare prese in giro furbo, da non farle diventare pesanti. Sua moglie, l’Adalgisa, pezzo di pane il bersaglio preferito, ieri oggi domani.
Una nota ch'l'è rtorne una masa tèrd per un torneo ad bucète me bijèrd l'ha fat pianèin pianèin a inflÏ la cèva ma l'Adalgisa, straca, la surnacèva.
Una notte che rientra molto tardi per un torneo di boccette al biliardo ha fatto piano piano a infilare la chiave ma l’Adalgisa, stanca, russava forte.
I su abre i eva e tremor d'un taramòt isÊ, birb, l'ha pèns in quatre e quatr'ot. Paca me lampaderie per fèl sbanciulè scruloun mi pÏ de lèt per fèl trambalè.
Sulle labbra il tremolio d’un terremoto cosÏ, furbo, pensa in quattro e quattr’otto. Colpo al lampadario per farlo ondeggiare scrollata al fondo-letto per farlo traballare.
T'un lèmp in bĂŠsa us bota ilĂŠ saltrèin che da sora e lèt i vola tòt i bambèin. “Taramòt, taramòtâ€? la urla spavantèda e la s'imbusa tla schèla ad scaranèda.
In un lampo di fulmine si getta lĂŹ a terra che dal letto volano lenzuola e coperte. “Terremoto, terremotoâ€? urla spaventata e si infila a capofitto nella scala in fretta.
La s'artrova da par lia te mèz dla strèda in camisa da nota e al ciavate tra'l dÊda. La da un'ucèda in gir, la ha la tremarèla lan ha mai vÚ una scagaza come quèla!
Si ritrova da sola nel centro della strada in camicia da notte e ciabatte tra le dita. Dà un’occhiata in giro, ha la tremarella non ha mai avuto una paura come quella!
E la vĂŠd Vladimiro facèd ma la fnèstra pigiama, cavĂŠl rufid, s'una facia trèsta “ Sa fèt ilĂŠ ? Torna dreinta ma chèsa un'è ancora ora d'andè a fè la spesa!
E vede Vladimiro affacciato alla finestra pigiama, capelli arruffati, faccia smorta. “Cosa fai lĂ ? Torna dentro casa nostra non è ancora ora di andare a fare la spesa!
E tzi tota nuda, s'ut vĂŠd qualchidoun e pansarĂ che tzi casca d'è scaranounâ€?. “ Mo ui è stè e taramot, e trimeva tòt sl'artorna piò fort e sucĂŠd e quarentòtâ€?
E sei tutta nuda, se ti vede qualcuno penserĂ che sei caduta dal seggioloneâ€?! “Ma c’è stato il terremoto, tremava tutto se ritorna piĂš forte succede un disastro!â€?
“Dalgisa t'è insugnĂŹ, un gnè stè gnint, i dorma tòt tranquĂŠl, ènca i tu parint. Vin sò te lèt...an è racount ma nisoun sinĂ i pensa: mej oca, marid quaioun!â€?
“Adalgisa hai sognato non c’è stato niente dormono tutti tranquilli anche i tuoi parenti. Vieni su a letto...non lo racconto a nessuno se no pensano: moglie oca, marito coglione!â€?
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teatro dialettale
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di Giancarlo Bergnesi
Compagnia “quei dal funtanele”
L’è andè per bat... l’è arvènz batud! Dopo il grande successo riscosso lo scorso anno dalla compagnia QUEI DAL FUNTANELE, si ripropone con questa esilarante commedia dialettale di Gianni Betti intitolata “L’è ANDè PER BAT... L’è ARVèNZ BATUD!” dove le dinamiche familiari un po’ surreali creano un’atmosfera accattivante e talvolta delirante. Nelle famiglie di oggi per le crisi lavorative ed economiche sono quasi sempre i nonni a far quadrare il bilancio familiare. In questo caso nonno Gelio e nonna Miranda interpretati da Nadia Gessaroli e Sandra Polverelli vivono insieme al figlio Gianni (Mirco Berardi) la moglie Mirella (Lucia Maioli) e il figlio Andrea (Vincenzo Tonti). Disturbati dalla mancanza di lavoro di Gianni e Andrea, Mirella viene importunata da un Conte Rosso (Giancarlo Gobbi) mentre gli amici di sempre Rosanna (Adele Fronzoni) e il marito Germano (Giancarlo Bergnesi) si avventurano in rocambolesche esperienze che coinvolgeranno tutta la famiglia. Il figlio Andrea dopo essersi allontanato da casa per motivi di lavoro ritorna con la
fidanzata Nader (Lionella Tenti). Il resto lo scoprirete andando a vedere la commedia il 14 Gennaio allo Spazio Tondelli (ex Teatro del Mare), 16-23-30 Gennaio centro di quartiere Fontanelle, 6 Febbraio centro di quartiere Fontanelle e se non bastasse in tournée il 13 Febbraio
La pagina del dialetto Amor= Amore, affetto Un ha l’amor ad nisoun= Non ha l’amore di nessuno - Chi vive solo. Dmandè da fè l’amor= Domandare di fare l’amore - Chiedere di fidanzarsi. Fè l’amor ad chèsa= Fare l’amore in casa – Fidanzarsi ufficialmente. Ai fac l’amor drì= Le/gli faccio l’amore dietro – La/lo desidero. Amor e cagarèla in si po’ cròv= Amore e dissenteria non si possono nascondere – L’amore e “certe urgenze” sono sempre ben visibili a tutti. D’amor e d’acord= Di amore e d’accordo – Chi è in sintonia. Amori campagnoli Fè l’amor te canéd= Far l’amore nel canneto - Impeto e fretta. Fè l’amor tla spagnèra= Far l’amore nell’erba medica “Medicago sativa”- Erba Spagna. Trifoglio che gli Arabi portarono in Italia dalla Spagna. Tra i suoi steli e le sue foglie primaverili si consumavano gli atti d’amore con l’avvertenza che avessero una “certa” altezza cioè... due culi! Tanta frescura e tanto romanticismo nello sbocciare della natura.
Amor= Gusto, sapore Un ha l’amor ad gnint= Non ha il sapore di niente - Insulso. L’è isé bròt che tò l’amor me pèn= E’ così brutto che toglie il sapore al pane - Brutto di animo.
Amor= Gelso Pianta alta fino a 20 metri che produce more commestibili e grandi foglie carnose di cui si nutrono i bachi da seta “varmisèl”. Produce buon legno per botti e vasi. L’amor e fa agl’amori= Il gelso fa le more - Tale padre tale figlio. Una volta il ragazzo preposto a far la guardia all’uva si costruiva una capanna di frasche sul gelso per nascondersi ai predatori dei grappoli maturi.
Montalbano, 20 Febbraio Sant’Andrea in Casale e per concludere il 27 Febbraio nuovamente al Tondelli (ex Teatro del Mare). Suggeritori: Giliola Montebelli e Walter Zannoni. Presentatore storico: Dino Polverelli. Grazie a tutti per l’affetto incondizionato dimostrato sin d’ora.
di Giuseppe Lo Magro
passeggiando
di Giuseppe Lo Magro
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L’ex Macello comunale, nell’angolo dei Viali Bergamo e Lombardia, chiede: CHE NE SARA’ DI ME? Sino ad ora fiumi di parole non sono riusciti a togliere erbacce, calcinacci, ruggine, topi, bisce e sbandati.
Foto curiose Foto curiose Foto curiose Foto curiose Foto curiose Foto
Viale Virgilio. Hai voglia a dire... hai voglia a fare... qualche favoritismo c’è sempre.
Viale Circonvallazione. Hai voglia a dire... hai voglia a fare... le informazioni sono sempre utili.
la pagina di edmo vandi
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Pane e cioccolata e Wurstel e birra Ho rivisto recentemente il film di Franco Brusati “Pane e cioccolata” del 1973, dove un grande Nino Manfredi interpreta un emigrato italiano che cerca di mimetizzarsi nella realtà svizzera ossigenandosi i capelli e parlando un italiano stentato. Il tutto però precipita quando, trovandosi in un bar, circondato da pseudo amici svizzeri e assistendo ad una trasmissione televisiva dell’incontro di calcio Italia- Inghilterra, soffre in silenzio il rumoroso tifo dei presenti per la nazionale britannica e le fasi negative degli azzurri. Ma all’improvviso l’Italia, dopo un’azione magistrale, segna un gol decisivo e spettacolare. A quel punto il “biondo” Nino per un attimo si trattiene ma poi scoppia in un urlo altisonante e liberatorio tradendo così la sua vera origine e la sua anima patriottica. Tutto questo mi ha ricordato un episodio curiosamente analogo capitatomi nel 1960 in Germania. Ero andato a far visita ad un mio amico tedesco conosciuto in estate a Riccione, Dieter Paulmann, nella città di Braunschweig. Dieter, scoprii, era un assiduo frequentatore di Kneipen (Osterie)- (anche in Italia si ubriacava!) e per presentarmi ai suoi amici mi portò nel suo ritrovo abituale.
I rasunamènt per capì la vita L’utma volta che ho pignù l’è stè quand ho vést un chèn disperèd che e curìva drì ma la machina de su padroun che u l’eva abandunè. La mi vita senza te la sarìa stè piò facile. Ma un sarìa stè la mi vita. Campè bèn e vò dì stè da lèngh da quej ch’it stà se caz. Atmosfera fumosa, birra a fiumi, ballerine dalle scollature generose che segnavano nei sottobicchieri due o tre birre anzichè una. Ma il clou della serata era in televisione. Seguito da un tifo assordante, stavano trasmettendo un confronto di pugilato dilettantistico fra le Nazionali di Germania e Italia. Tra le edificanti espressioni: “Mach ihn tot” (uccidilo) e “Mach ihn fertig” (finiscilo) si stava verificando un ecatombe di pugili italiani. Dai pesi gallo in avanti tutte vittorie dei più muscolosi teutonici. Soffrivo ma cercavo di non darlo a vedere. Poi, ultimo incontro: Pesi massimi. Un lardoso tedesco contro un intimorito italiano di pari stazza. Infatti le prime due riprese furono uno strazio fra urla e inviti a “finirlo” e concludere così in bellezza la carneficina. Ma a metà della terza ed ultima ripresa, avvenne un fatto sconvolgente. L’italiano con un gancio destro preciso, colpì il gigante tedesco al mento facendolo crollare pesantemente al tappeto dove rimase per il conto totale. Silenzio glaciale tutt’attorno (si sentivano
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Fè tòt quèl ch’ut dis e dutòr e vo dì murì pin ad salùta. I seld j’è cumè la chèrta igienica, quand t’è bsègn, t’è bsègn. Invurnìd us nas, pataca us dvènta. soltanto i rutti animaleschi dei presenti). Io non seppi trattenermi e, balzato in piedi urlai tutta la mia sofferta e repressa italianità. Le reazioni non si fecero attendere: “Fascist !”, “Mussolini !” “Betruger” (traditore) “Scheissitaliener!”. A questo punto cercai in tutta fretta l’uscita infilandomi nel primo taxi abitualmente pronto per portare a casa gli ubriachi. Alla fine della corsa il tassista mi disse gentilmente: “Macht zehn Mark Scheissitaliener “ (Fa dieci Marchi italiano di merda). Gli risposi: “Ecco quà tassista del c....!”. Fu dunque un “Pane e cioccolata” in versione “Wurstel e birra” molto istruttivo per rendersi conto di come si vive da emigrante nei paesi stranieri.
PIATTAFORME ELEVATRICI MINI ASCENSORI PER CASE PRIVATE (NON OCCORRE COLLAUDO)
Rappresentanza e concessione
ASCENSORI • MONTACARICHI MONTAUTO • SERVOSCALA SPAGNOLI ASCENSORI di Spagnoli Domenico e C. s.n.c.
Via Barolo, 7 - 47838 RICCIONE (Rn) - Tel. 0541 60 30 14 - Fax 0541 60 49 66 info@spagnoliascensori.com
windfurf
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di Nives Concolino
Riccardo insegue le onde in Sudafrica Fino a qualche anno fa la sua vita scorreva come quella di altri adolescenti tra scuola, feste e amici. Poi la passione per il windsurf l’ha stregato, fino a portarlo nel Sudafrica, dove si è trasferito per inseguire le gigantesche onde. Riccardo Marca, nato a Riccione nel 1996, è una nuova rivelazione di questa disciplina sportiva, che lo ha già posto al dodicesimo posto nei campionati europei. Per lui si aprono le porte da professionista. Quando è nato l’amore per questo sport? “Mi appassiona da quando avevo 11 anni. Tutto è cominciato con un corso estivo, che mi ha entusiasmato, il desiderio di provare ore e ore al giorno era insaziabile”. Quindi cos’ha fatto? “Ho comprato la prima tavola e vela, nonché una muta per i mesi meno caldi, senza mai abbandonare il centro di surf del Marano. Neppure l’inverno mi ha fermato, ho continuato a fare sport in mare, tant’è che con mio grande piacere ero diventato la “mascotte” dei veterani che scorazzavano lungo la costa romagnola, fino ad Ancona e Pescara, inseguendo il vento”. Ma tante volte, anche d’inverno il vento non soffiava affatto… “Già in quei casi non mi restava che guardare i video e imparare il più possibile”. Cos’è per lei il winsurf, che a 16 anni l’ha catapultato in Sardegna? “Non è solo uno sport, ma uno stile di vita, una passione che ha stravolto la mia vita. Così, dopo qualche anno, ho trascorso due estati a Sant’Antioco in Sardegna, dove il vento non manca mai. Alla fine della seconda estate, dopo mesi e mesi di studio e pianificazione, con l’aiuto dei miei genitori (Roberto e
subacquea
Laura Rossetti) ho realizzato il mio progetto, anche se mancavano tre settimane all’inizio del mio quarto anno al Liceo Scientifico Volta-Fellini”. Con la scuola com’è finita? “Ho ottenuto la maturità scientifica in Sardegna, poi ho girato per competizioni. Andarmene da Riccione è stata una scelta forte e coraggiosa, ma se non l’avessi fatta, non avrei raggiunto questi livelli, e non si sarebbero aperte le porte dei campionati italiani, europei e mondiali”. Sull’isola non tutto è stato semplice, vero? “Ho avuto molti momenti difficili, e situazioni che non mi sarei mai aspettato. Faccende di casa, scuola, cucina e specialmente surfare, non è stato facile fare tutto da solo, ma è stata una grande esperienza atletica e umana”. Con il windsurf ha così raggiunto un buon livello? Ho fatto la mia prima esperienza agoni-
stica durante il Campionato italiano, poi ho partecipato al tour europeo e mondiale nella categoria juniores, ottenendo qualche buon piazzamento, fra cui un quarto posto nel mondiale del 2013”. Poi la svolta? “Nel 2015 ho raggiunto un livello tale da ricevere l’invito per gli europei e per i mondiali di categorie assolute. Il mio obbiettivo ora è chiaro, diventare un windsurfista professionista”. Ora la grande avventura in Africa? “Si, quest’inverno mi alleno in Sudafrica, a Città del Capo, poi, dal 25 marzo in Nabidia. Spero di coronare il mio grande sogno, comunque sia, sto facendo un’indimenticabile esperienza”. Senza alcuna compagnia? “Ho fatto un viaggio con un amico inglese, Adam Sims di 27 anni, con il quale finora ho condiviso anche le spese di casa e gli allenamenti”.
di Claudio Corbelli
Il Sub Riccione Gian-Neri chiude in festa il 2015 A fine anno, con la presenza del presidente Matteo del Bianco e del Vice-Presidente Luca Ravaglioli, in una atmosfera di particolare festa tra amici si è svolta la “pizzata” dei Soci e simpatizzanti dell’associazione sportiva Sub Riccione “Gian-Neri”, che dal 1987 svolge corsi relativi al mondo dell’idrospazio. Ritrovarsi –con alcuni dopo anni– è stata un’emozionante sorpresa, così come il rivivere le vecchie “avventure sub” e il progettarne di nuove. Più di 120 partecipanti (tra adulti e bimbi) si sono dati appuntamento per celebrare i 28 anni di attività di questa associazione riccionese senza fini di lucro che oltre a corsi canonici di Apnea/Sommozzatori ha nel tempo affiancato diverse ulteriori attività didattiche come: Acquaticità per bambini e adulti - fotosub - Auto distensione propedeutica all’immersione - Pesca-sub - Incontri divulgativi circa le tecniche di salvataggio e di camera iperbarica. Ricordiamo infine la squadra di apnea agonistica che tante soddisfazioni ha regalato alla Gian-Neri Riccione e, come ultima novità, la squadra di hockey subacqueo. Un grazie a tutti quelli che hanno potuto partecipare e a presto in piscina o ancora meglio... in mare!
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La sua storia? Ve la racconta lui! Tutti i festivi espone “En plein air” in Viale Dante (ang. Via Latini)
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Giuseppe Ruberto... il pittore del colore
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