Fa febbraio 2014

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Giovanni Cioria Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643 884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXIII- N°1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2014

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Bolle di sapone a Riccione 88 anni di progetti svaniti nel nulla

Nella genesi della Riviera Adriatica di Romagna, ai primi del ‘900, si è distinta una “perla” insofferente alla costrizione del filo della collana, desiderosa di splendere di luce propria in virtù della sua vocazione turistica originale. Quella “perla” è Riccione; ai tempi un piccolo borgo, frazione di Rimini, che quasi insorge per staccarsi, emanciparsi, novella Eva costola di Adamo, impudicamente trasgressiva (coi bagni di mare promiscui), alla ricerca di quel qualcosa in più, della novità, senza reticolati, ostacoli, imposizioni. Sempre convinta che la scelta migliore sia quella di decidere del proprio destino. Dalla sua raggiunta autonomia (19 Ottobre 1922) Riccione è stata un fermento di idee moderne, all’avanguardia nel lanciare le mode, lasciando agli altri la sola possibilità di imitarla accodandosi. E si è distinta anche nell’inventarsi i luoghi, sognando e progettando senza sosta. Dai tanti sogni e progetti sono nati il Parco della Resistenza; il Centro Sportivo, col fiore all’occhiello dello Stadio del Nuoto con due splendide piscine olimpioniche (coperta e scoperta); il Lungomare pedonale, che coi suoi due chilometri ricchi di fontane, piante, fiori e panchine è tra i più belli (e invidiati) d’Italia. E ci sono stati anche annunci di opere clamorose, di modernizzazioni ultravveniristiche, di investimenti miliardari (ieri) e milionari (oggi), di progetti strombazzati ai quattro venti e svaniti nel nulla... come bolle di sapone. Da qui l’idea di attingere a piene mani dalle pagine di “Una rotta nel vento “ di Dante Tosi e nel serbatoio del nostro bimestrale “Famija Arciunesa” pullulante delle “cronache” di Nives Concolino, delle “visioni” di Adriano Prioli e delle “riflessioni” di Carlo Andrea Barnabè. Un viaggio di 88 anni (1925-2012) traboccante di estrosità e fantasia, per rinverdire la memoria o per solleticare la curiosità, a seconda delle conoscenze.


Inceneritore

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Rivolta contro l’arrivo di rifiuti forestieri Ostacolare con tutti i mezzi possibili lo smaltimento di rifiuti provenienti da altre regioni nell’inceneritore di Raibano. E’ l’obiettivo che accomuna gli amministratori comunali di Riccione, Misano e Coriano, la Provincia e soprattutto i cittadini delle tre località che, contro quest’assurda ipotesi, hanno avviato un’imponente petizione popolare, trasversale a ogni partito e ideologia. Insorge anche il Wwf, pronto a ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale) e si mobilitano i comitati, in primis “Riccione per l’energia pulita”. Tutelare la salute Tutti in coro, visto il crescente numero di persone affette da tumore, chiedono anche “un impegno etico-politico per la difesa del valore della salute e dell’ambiente, nonché la creazione di un registro delle patologie del territorio”. Nero su bianco questo è riportato anche dal documento approvato da tutti i partiti di maggioranza e opposizione nei consigli comunali dei tre comuni interessati. Quello con il quale si pronuncia un secco “no” ai rifiuti extraregionali. D’altra parte, dal momento che Herambiente ha comunicato agli enti locali che il termovalorizzatore con la nuova classificazione viene trasformato da impianto di smaltimento in impianto di recupero energetico, questa è più che un’ipotesi. Indignati i Comuni, che pur essendo soci della multi utility, non hanno voce in capitolo. Così il sindaco Massimo Pironi consuma il suo strappo con Hera, annunciando “la vendita delle azioni della Spa che ammontano a 8milioni di euro”. Un’operazione economica, che ha pure una valenza politica. Rinunciando alla sua quota societaria, il Comune sarebbe più libero di agire e, di conseguenza, di trattare con la Spa. Come osservano alcuni esponenti dell’opposizione, resta da capire se si troverà davvero il coraggio di vendere le azioni, di fatto in mano alla Geat, rinunciando ai loro frutti. Consiglieri sul piede di guerra Calda l’atmosfera in consiglio comunale dove diversi politici di maggioranza e di opposizione, hanno ripetuto a iosa questo concetto: “Sull’inceneritore vogliamo controlli, tanto più che i malati oncologici aumentano sempre più”. E altri: “Se necessario scenderemo in campo anche con le barricate”. A conferma che la lotta per l’ambiente e per la salute non ha colori, Pironi dichiara: “ Con il sindaco Spinelli, con il Comune di Coriano e con tutti i partiti del consiglio ci siamo subito trovati in pieno accordo. Per lo smaltimento dei rifiuti il nostro territorio ha raggiunto l’autosufficienza attraverso la raccolta differenziata. C’è

ancora margine per migliorare. Chiediamo che la Regione individui criteri per premiare chi differenzia. Dobbiamo pure rivendicare il fatto che questo è un territorio turistico, tutelarlo è interesse dell’intera regione”. Le promesse della Regione La ferma contrarietà all’incenerimento di altri rifiuti (ora il tetto massimo è di 140mila tonnellate annue, ma in effetti non se ne bruciano oltre 120mila), è stata espressa da Pironi e dai suoi colleghi, Domenica Spinelli e Stefano Giannini, durante l’incontro in Regione con il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Bertelli. Per l’occasione è stato promesso: “Lo smantellamento della terza linea, è stata data conferma dei limiti d’incenerimento e, soprattutto, è stato assunto l’impegno di bruciare solo rifiuti prodotti in Regione”. Aperture, per ora, solo verbali. Si attende, infatti, che questi impegni vengano riportati nel nuovo Piano regionale, che entro la primavera sostituirà quello provinciale. “Non vogliamo essere penalizzati dall’irresponsabilità di altre realtà d’Italia prive di inceneritori”, avvertono compatti gli amministratori, prendendo di mira la linea del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, al quale è stato chiesto un incontro. Sul tavolo anche le possibili conseguenze sulla salute. “In Regione - svela il sindaco di Coriano - mi è stato detto che non posso dire che l’inceneritore inquina, così io ho chiesto loro di non dire il contrario. Questi dati vanno verificati con uno studio georeferenziato per verificare l’incidenza di malattie. Si tratta di studi costosi ma sia noi che la provincia li abbiamo portati in consiglio comunale. Quando avremo in mano i numeri potremo fare ragionamenti più seri”. La posizione di Hera La multi utility, intanto, cerca di rassicurare chi a suo parere fa allarmismo: “Le emissioni in atmosfera dei termovalorizzatori, pubblicate in tempo reale per ogni impianto (dunque anche Coriano) sul sito www.gruppohera.it – sottolinea in una nota – sono mediamente inferiori di circa il 90 per cento rispetto ai limiti di legge. Tra i diversi valori monitorati ci sono le “polveri totali”. Le emissioni comprese in questa voce risultano inferiori del 95 per cento rispetto ai limiti di legge”. Per quanto riguarda le polveri ultrafini “il riferimento scientifico in materia - scrive la Spa - è lo studio del Politecnico di Milano, effettuato dal laboratorio Energia & Ambiente di Piacenza (Leap), che conferma il ruolo neutro dei termovalorizzatori rispetto a questo genere di emissioni”. Nives Concolino

La parola a due oncologi di fama Da una parte le rassicurazioni di Hera, che cita a propria difesa studi di autorevoli laboratori emiliani, dall’altra l’allarme lanciato da altri studi, altrettanto autorevoli, redatti da medici oncologi, che richiamano l’attenzione “sull’incremento di rischio per patologie oncologiche nelle popolazioni esposte all’inquinamento da inceneritori”. Porta le firme dell’oncologa forlivese Patrizia Gentilini e del collega Valerio Gennaro il capitolo sugli inceneritori all’interno del Progetto Ambiente e Tumori dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), del 2011. “Uno studio complesso ma di facile lettura -spiega Patrizia Gentilini- che tutti possono leggere gratuitamente”. www.aiom.it. Gentilini e Gennaro affermano: “Alcuni studi evidenziano incrementi di incidenza o mortalità per tumore al polmone in relazione alla vicinanza ad inceneritori”. Allarme rilanciato a luglio 2013 dalla rivista medica The Lancet Oncology che in un articolo spiega la correlazione tra cancro del polmone e inquinamento da polveri. “Siamo preoccupati -scrivono i due medici nel progetto dell’Aiom- per il fatto che i miglioramenti tecnologici degli impianti di nuova generazione non riescono a compensare i rischi connessi all’aumento della loro capacità e veloce diffusione sul territorio, così come non riescono a trattenere ed abbattere ingenti quantità di particolato ultrafine”. Polveri inquinanti così sottili che “ non vengono trattenute neppure dai più moderni sistemi di abbattimento e non sono soggette ad alcun tipo di monitoraggio; queste particelle sono in grado di attraversare la parete degli alveoli polmonari, entrare nel sangue e giungere ovunque nell’organismo…”. Segue l’elenco dei danni. Per concludere l’appello a “privilegiare la riduzione dei rifiuti, promuovendo il riciclo della materia, con impatti sanitari, ambientali ed economici nettamente inferiori rispetto a quelli provocati dalla combustione dei rifiuti”.


Arrivare a fine mese

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A Riccione in ginocchio oltre 400 famiglie

La crisi economica ha colpito duramente anche le famiglie riccionesi. La conferma arriva dagli elenchi delle Caritas parrocchiali, che si allungano di mese in mese, tant’è che al momento annoverano oltre 400 famiglie. Sul lastrico i nuclei numerosi, ma anche mamme sole, in più casi senza lavoro, con sfratti esecutivi e bimbi a carico, anziani con pensioni minime e persone rimaste all’improvviso disoccupate. Il quadro è preoccupante. Solo la parrocchia di San Martino sostiene un centinaio di famiglie, altrettante vengono aiutate da quella di San Lorenzo, 92 dalla Stella Maris (Fontanelle), oltre cinquanta dalla Gesù Redentore e Mater Admirabilis e circa venticinque dalla Ss.Angeli Custodi, che, come le altre parrocchie, cerca di dare un piccolo aiuto a decine di singole persone che bussano per chiedere buoni pasto e sostegni economici per pagare le bollette. “La disoccupazione -conferma don Giorgio Dell’Ospedale- ha fatto cadere in depressione non pochi papà. C’è tanta gente avvilita, che finora stava bene, anche geometri e ingegneri, costretti a chiudere gli studi, e artigiani

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che, dovendo cessare l’attività, si sono trovati a terra dall’oggi al domani. La situazione è tragica”. L’esercito dei bisognosi si allunga, e non di poco, se si sommano le persone che fanno riferimento alla Croce Rossa e quelle che si rivolgono solo alla Caritas cittadina, che ogni giorno nella sua sede continua a fornire una quarantina di pasti. Da tenere inoltre presente che esiste pure un mondo sommerso di persone indigenti che non hanno trovato ancora il coraggio di chiedere aiuto a enti e associazioni. Tante le iniziative organizzate nelle parrocchie per sostenere i bisognosi, anche se non è facile in questa difficile congiuntura che, se da un lato ha ingrossato le fila degli indigenti, dall’altro ha fatto crollare le offerte in chiesa. Per fortuna, come testimonia don Concetto Reveruzzi della Stella Maris “La gente alla Caritas resta sensibile. Lo dimostra la raccolta di fondi che facciamo in chiesa ogni primo sabato del mese dopo la messa”. A confermare, intanto, le situazioni drammatiche sono anche i volontari del gruppo Caritas di San Lorenzo, coordinato da Roberto Mengucci. Tra i casi riportati nell’ultima assemblea c’è quello di una coppia che per mesi è stata costretta a vivere in auto. Per fortuna una offerta di lavoro ha consentito ai due di affittare un piccolo appartamento per trascorrere l’inverno al riparo. Pietoso è anche il caso di una mamma con tre figli, disperata e costretta a finire in un residence. Quando ha bussato alla parrocchia di don Agostino Giungi, aveva bisogno di tutto, dai vestiti al latte per il bimbo più piccolo. La Caritas è riuscita a garantire un pasto e un letto ai suoi figli. A delineare l’identikit delle persone che non riescono a sbarcare il lunario è sempre la parrocchia di San Lorenzo, dove il centro d’ascolto è aperto tutti i martedì e i venerdì dalle 15 alle 18. Nella relazione annuale si legge: “Le famiglie sostenute dalla Caritas parrocchiale sono al 70 per cento italiane e al 30 per cento straniere. Le persone seguite, 220, suddivise in un centinaio di famiglie (ma si dice siano il doppio quelle povere in parrocchia) sono minorenni (15%) e maggiorenni disoccupati a carico della famiglia (40%). Il 10 per cento è rappresentato da famiglie mononucleari. Per il resto, il 3 per cento è privo di reddito e il 50 per cento ha solo un reddito. A rendere insostenibile la situazione contribuiscono i problemi di affitto o rate (60%), salute (30%), dipendenze (10%) e carcere. Nives Concolino


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chiude il 2013 con 4.500 euro di donazioni!

Lo staff del Ristorante Cavalluccio marino guidato dai sempre ospitali gestori Stefano e Michela.

Cena benefica al Cavalluccio Marino Nella serata ospitata dal ristorante “Cavalluccio marino” sul porto di Riccione (novembre 2013) per la 16ª ed. della classica cena di pesce con menù ricco di prelibatezze locali e gran grigliata, grazie alla generosità dei numerosissimi partecipanti sono stati raccolti 2.500 euro a favore dell’ A.I.L. (Ass. Ital. Lotta alle Leucemie). Soddisfazione alle stelle per l’organizzatrice Liliana Galli e i sempre squisiti gestori del “Cavalluccio” Michela e Stefano che offrono di cuore la disponibilità del locale e la professionalità della cucina e del servizio ai tavoli.

2.500 euro all’A.I.L. Liliana Galli consegna l’assegno al dott. Alessandro Isidori (Ematologia Ospedale di Muraglia) e alla presidente A.I.L. di Pesaro Franca Giorgioni.

Durante la serata del “Concerto degli Auguri” -29 dicembre 2013sono stati consegnati 1.000 euro all’A.I.S.M. e 1.000 euro allo I.O.R. (sedi di Riccione) frutto delle iniziative di ottobre di Famija Arciunesa

29 Dicembre 2013 Palacongressi. Da sin.: Francesco Cesarini (Conduttore della serata), il sindaco Massimo Pironi, Milena Marchetti (A.I.S.M.), Barbara Bonfigloli (I.O.R.), Giuseppe Lo Magro (Presidente F.A.), Fabio Silvagni (BPER), Teresio Spadoni (Segretario F.A.), Giorgio Mignani (Consorzio d’area Viale Ceccarini).


strettamente personale

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Paura del futuro: quel male oscuro

Viale Massaua: scuola pronta in agosto

Dopo 20 anni di sbornia collettiva, è ora di svoltare. E tutti noi, nell’intimo, sappiamo che cosa vuol dire. La partenza è: ritornare a lavorare e non alla rendita che è conservazione del privilegio, che unisce nonostante le culture diverse. In Italia, il 33 per cento della popolazione va avanti con gli affitti; la media dell'Occidente è del 15 per cento. Ce la possiamo fare? Ci si crogiola nei 32 miliardi di export della nostra agricoltura, ma gli olandesi ne totalizzano il doppio; ci vendono perfino insalata e pomodori. C'è solo da imparare. C’è un signore che ha una dozzina di dipendenti che racconta agli amici che è costretto ad evadere, altrimenti chiuderebbe bottega. Intanto, ammazza la noia con una mezza dozzine di vacanze l’anno; uscite esotiche comprese. C’è il vicino di casa che si sobbarca la scuola dei suoi figli (un universitario costa alla comunità 100mila euro l’anno e questa sarebbe già una ragione per essere meno farfallone), l’ospedale per l’allegra famigliola quando si ammala, le palestre, le piscine e forse anche il giardinetto con i giochi a molla nelle pause. Lo scriba da bambino (ahinoi sono passati alcuni decenni) non fa che ascoltare un ritornello: “Siamo allo sfascio”. Come direbbe qualcuno, è inutile elencare le cose che non funzionano. E’ difficile, tuttavia, spiegare anche le cose che vanno. C’è un popolo silenzioso che esce di casa e, con l’etica della responsabilità, fa il proprio dovere. C’è il medico che riempie il borsone di accessori e c’è anche chi non fa ambulatorio privato e si preoccupa dei pa-

zienti. C’è Valentino che tutti i giorni passa al Ceccarini in visita dei suoi mutuati. Chi glielo fa fare? E ci sono tanti imprenditori a Riccione che ogni giorno si rimboccano le maniche per cercare di fare andar bene la propria bottega. Lo fanno con gli investimenti e con il rapporto umano; in sintesi: l’intelligenza. Un grande ed affermato oste riccionese appena tornato da un viaggio in Perù sconsolato: “Bisogna lasciare ‘sto Paese. Non ce la faccio più io, ma peggio stanno i miei dipendenti. La tassazione è troppo alta ed i servizi ridicoli”. Come dargli torto. Ci salveranno coloro i quali fanno la loro parte: dal prete, all’insegnante, passando per l’oste che serve il vino buono. Di fronte ai risultati dell’ultimo ventennio è il caso di dire: basta. Sappiamo fare (e dare) un sacco di cose. Giovanni Cioria

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“La nuova scuola media in costruzione nell’area della vecchia fornace, in viale Massaua, sarà pronta per l’anno scolastico 2013/2014”. A garantirlo, oltre agli amministratori comunali, è l’assessore provinciale Meris Soldati, che di recente ha rassicurato anche i dirigenti delle scuole superiori, Giuseppe Ciampoli e Donatella Zoffoli, che da anni attendono a braccia aperte la disponibilità di altre aule. Soprattutto per l’Alberghiero “Savioli”, tuttora suddiviso in quattro sedi, di cui una in un fatiscente prefabbricato, una in un seminterrato con tubi che passano sotto il soffitto, e una terza ospitata allo Ial, al confine con Misano. Ultimato il nuovo edificio di viale Massaua, si libereranno gli spazi delle “Pascoli”, nel frattempo si provvederà a demolire il prefabbricato dell’Alberghiero e si comincerà a costruire la nuova ala in muratura. In viale Massaua il nuovo edificio ha già preso forma, già ultimati tetti e solai. Gli operai lavorano a ritmo serrato per recuperare anche i giorni persi in primavera e la scorsa estate. Una gara contro il tempo, che va avanti sotto lo stretto controllo dei tecnici dei Lavori pubblici, che ogni quindici giorni verificano l’andamento dell’opera, affidata all’associazione temporanea d’impresa capeggiata da Unieco, Soc. Cooperativa di Reggio Emilia. Il mese scorso, intanto, è stata demolita l’adiacente palazzina, che verrà ricostruita fedelmente per poi ospitare gli uffici amministrativi del plesso scolastico e l’aula per le esercitazioni musicali. In attesa delle nuove aule, è stata inaugurata la nuova strada parallela a viale Massaua che, attraverso 570 metri allaccia viale Berlinguer ai viali Vittorio Emanuele II-Castrocaro per poi proseguire fino al porto. L’arteria con relative rotatorie e pista ciclabile è stata finanziata con un milione di euro dalla Coop Adriatica che aveva già sborsato un milione e 250mila euro per il sottopassaggio in viale Berlinguer. Nives Concolino

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90 anni fa i primi passi del Comune

La nascita del Comune quale entità amministrativa autarchica, fu un parto piuttosto laborioso e travagliato. La gravidanza (si passi la non proprio elegante metafora) durò 410 giorni e ad essa posero mano il dott. Felice Pullè, quale Delegato del Commissario del Comune di Rimini, per 86 giorni; poi, il rag. Luigi Righi, incaricato dal Prefetto, per 131 giorni; ancora, il rag. Righi in veste di Commissario Prefettizio, per 49 giorni; infine il sig. Augusto Marani, Commissario Prefettizio per 144 giorni, prima di avere eletto Sindaco il rag. Silvio Lombardini. Dopo i tumulti dell’estate e prima del lungamente atteso Decreto Ministeriale di separazione, il Commissario del Comune di Rimini, in data

19 settembre, nomina suo Delegato il Dr. Felice Pullè per la gestione degli affari urgenti. Il distacco viene sancito con Decreto Ministeriale 1439 del 19 ottobre 1922. Il Dr. Pullè, avvalendosi della collaborazione di una commissione locale, provvede, nelle ristrettezze del momento, ai lavori urgenti, mettendoli in conto al nuovo Comune che verrà. Il 14 dicembre egli passa la consegna al rag. Luigi Righi, ex ragioniere capo del Comune di Cesena in pensione, comandato dal Prefetto di Forlì, con Decreto 17790 del 14 dicembre 1922, “di recarsi a Riccione per procedere agli studi preparatori necessari al prossimo funzionamento del Comune di Riccione”. Praticamente c’è tutto da fare: dal reperimento di una Sede Municipale provvisoria, alla costituzione degli uffici amministrativi, alla gestione in via precaria dei servizi o degli uffici pubblici; egli si avvale di personale avventizio che gli viene proposto dal Fascio locale. Entrato il Comune in possesso delle prerogative di amministrazione autonoma, il Prefetto, con Decreto 5366 del 23 aprile 1923, muta la funzione di Comando al rag. Righi in quella di Commissario Prefettizio, Capo dell’amministrazione di Riccione, con l’incarico di provvedere a tutti i servizi municipali sino alla costituzione della normale amministrazione. La messa in moto di un meccanismo complesso, in una situazione difficile e movimentata dal rivolgimento politico, dalle aspettative della popolazione, dall’incombere di problemi urgenti da risolvere e la probabile non perfetta sintonia con le impazienze e le ragioni dei dirigenti locali, mette il Commissario non a completo agio. Il problema del rifornimento di acqua potabile è il primo scoglio che gli si para davanti. Nell’apposita commissione vengono presentate due proposte non conciliabili: una, presentata dal dott. Felice Pullè prevede una soluzione organica di lungo periodo, ma non di rapida realizzazione; l’altra, presentata dal dott. F. Riccioni,

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9 più limitata e probabilmente meno affidabile ha però il pregio di poter essere realizzata in tempi brevi, consentendo l’immissione nella rete di una quantità di acqua sin dalla prossima stagione estiva. La commissione si divide e prevale la proposta Riccioni. Il Commissario che si era schierato per l’altra viene a trovarsi in una situazione difficile da gestire anche per il fatto che, viste le lungaggini burocratiche, già si pensa di eseguire i lavori a tambur battente, agendo al di fuori della potestà comunale. La situazione diventa insostenibile e il rag. Righi si dimette e viene sostituito, con Decreto Prefettizio 485 del 7 giugno ’23, dal Sig. Augusto Marani. Il clima in Comune si fa caldo e corrono accuse di inadempienze, ritardi e illegalità nella gestione della cosa pubblica. Si creano fazioni interne che sembrano irrisolvibili. Per fortuna si va verso le Elezioni Comunali del 12 ottobre 1923. La campagna elettorale si fa tutta sulla lista del Fascio che gioca da sola avendo agito per escludere ogni altro concorrente. Si va al voto con la parola d’ordine che il giorno delle votazioni viene lanciata da “Il Popolo di Romagna”. La lista del Fascio non va discussa ma votata... chi non vota è un nemico nostro e del paese”. I risultati sono scontati. L’insediamento avviene il 4 novembre 1923. Resteranno fuori i dimissionari Mancini Roberto, “per il modo oltremodo spiacevole in cui si svolsero le elezioni”; e Della Rosa Pio, “non approvo il modo con cui venne impostata e diretta la lotta elettorale amministrativa”. Come dicono le motivazioni scritte mandate al capo dell’amministrazione. Da: “Una rotta nel vento” di Dante Tosi

Il Regio Decreto per Riccione Comune autonomo VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ’ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell’interno Presidente del Consiglio dei Ministri: Visto il precedente decreto 19 ottobre 1922, col quale la frazione di Riccione venne distaccata dal Comune di Rimini e costituita in Comune autonomo: Visto il progetto di delimitazione territoriale, redatto dall’Ufficio del Genio Civile di Forlì e corredato della prescritta relazione motivata, portante la data del 14 dicembre 1922, nonché la relativa pianta topografica in data 13 detto mese ed anno, vidimata dal Ingegnere Capo del predetto ufficio Visti i certificati di eseguita e regolare pubblicazione del progetto e della pianta suindicata: Viste le deliberazioni 18 gennaio 1922 della Commissione Reale per l’Amministrazione Provinciale di Forlì e 30 gennaio 1923 della G.P.A. con le quali ambedue i Consessi esprimono parere favorevole in merito al progetto stesso: Visti la legge Comunale e provinciale e l’articolo del relativo regolamento: Udito in parere del Consiglio di Stato in adunanza del 21 gennaio 1923, le cui considerazioni s’intendono nel presente Decreto integralmente riportate: ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO La delimitazione territoriale tra i due Comuni di Rimini e Riccione è stabilita in conformità della pianta topografica redatta in data 13 dicembre dall’Ingegnere dell’ufficio del Genio Civile di Forlì, Alberto Pantoli, e vistata dall’Ingegnere Capo. Detta pianta vidimata, d’ordine Nostro dal Ministro proponente, farà parte integrante del presente Decreto. Con successivo Decreto sarà provveduta al riparto patrimoniale tra i due Comuni. Ordiniamo che il presente Decreto munito del sigillo dello Stato sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Datato a Roma addì 1° marzo 1923 Vittorio Emanuele III Benito Mussolini

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IDEE dal palazzo

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Nuovo stemma comunale di Riccione: polemiche da 70mila euro Riccione in stampatello. “Riccione. Il tuo star bene”, come slogan. Delle cornicette colorate che si sviluppano sull'orizzontale, tipo scuola elementare. Tutto questo è il nuovo marchio (brand) Riccione. L'ideazione è costata quasi 40mila euro. Commissionato all'Inarea di Roma, il Comune per Natale ha fatto fare anche una serie di prototipi di accessori: buste di cartone, calendario, biglietti. Mettendo sul piatto all'incirca altri 30mila euro. Tutta l'operazione è costata circa 70mila euro. Il calendario è stato il risultato peggiore. Non è né funzionale (quello classico), né artistico. Il nuovo marchio (brand) che dovrebbe portare il nome di Riccione in capo al mondo ha innescato una discussione “culturale” ed economica calzante, sia per lo stato dell'economia, sia perché riguarda la cosa pubblica. Da una parte ci sono i sostenitori del risultato: un coordinato cartaceo che non dovrebbe mai abbandonare quando si comunica Riccione. Vale per il pubblico. Vale per gli albergatori. Vale per i negozianti. Vale per chiunque. Ad esempio, gli albergatori dovrebbero inserire quanto sopra nei loro cataloghi personali. E così via... I critici, e non è ovvio, non affermano l'esatto contrario. Dicono che va tutto bene. Bell'idea. Ben realizzata (semplice, incisiva e piacevole), ma che è costata alle magre casse comunali quasi 70mila euro di progettazione. Dato i tempi, dato il risultato (un carattere, una selva di colori ed uno slogan) forse si potevano coinvolgere un po' di intelligenze riccionesi, par-

Com’era nel 1923 e com’è nel 2013.

tendo magari dal Liceo Fellini e qualche mente che sa volare alta. E a Riccione ce ne sono, eccome. Con costi ben inferiori. Perché, come da secoli si afferma, quando ci sono le idee, i soldi non servono; o ne servono pochi. Qualcuno ha storto il naso perché è stato rivisitato (stilizzandolo) anche lo stemma comunale; che è come dire cambiamo il gusto del gelato al cioccolato, o alla fragola. Oppure, andiamo a modificare le posate: forme perfette sulle quali l'uomo ci ha lavorato millenni. Ma che cos'è 'sto brand (marchio) in soldoni? Idee semplici e condivisibili. E' stato utilizzato un carattere per il nome Riccione. E' tutto in stampatello e senza fronzoli. Dunque, facilmente leggibile. Sono stati creati una serie di colori orizzontali, a arcobaleno che richiamano i tanti turismi di Riccione. Infine, è stato coniato anche lo slogan che sintetizza lo spirito con cui si fa vacanza: “Riccione. Il tuo star bene”. Il coordinato dovrebbe essere impresso su ogni foglio promozionale, sia cartaceo, sia web: pieghevoli degli alberghi, dei ristoranti, sulle borse dei negozianti. Quest'ultime dovrebbero avere due facce; da una parte il marchio della città, sull'altra nome e cognone del negozio. Inarea, la società romana alla quale è stato affidato l'incarico ha nel suo curriculum numerosi progetti territoriali: per lo stato dell'Assia (Germania), Rio (Brasile), Stoccolma, Milano e Roma Capitale. E' sua anche la rivisitazione del cane a sei zampe dell'Eni. Giovanni Cioria


Arredo Urbano

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Lungomare Costituzione: pronto per l’estate Dopo la prima fase di ristagno, i posti auto in costruzione nei piazzali Mascagni e Ponchielli, sul lungomare della Costituzione di Riccione, sono andati a ruba. Ad accaparrarseli sono stati gli albergatori che li hanno acquistati in blocco, uno di loro ne ha comprati addirittura 37 in un solo colpo. Non si tratta d’investimenti casuali. Diversi operatori hanno acquistato gli stalli per liberare dalle auto i loro parcheggi privati, dove ora intendono ampliare i servizi degli hotel con corner, punti di ristoro (per colazione e pranzi) e aree relax. Un’operazione, ancora da definire, che consentirà alle strutture ricettive non solo d’integrarsi con il nuovo lungomare, da ultimare in primavera, ma anche di offrire nuovi servizi. Va in questa direzione l’impegno assunto dall’amministrazione comunale. “Cercheremo di agevolare e d’incentivare i progetti di riqualificazione che miglioreranno la bellezza dell’opera e l’immagine del nuovo lungomare – premette l’assessore ai Lavori Pubblici ed Edilizia privata, Maurizio Pruccoli-. Seppure nel rispetto delle regole, per questi operatori che liberano altre superfici dalle auto ci dev’essere un percorso preferenzia-

le”. Non è tutto. Proprio per integrarsi al nuovo boulevard gli albergatori in prima linea, una ventina in tutto, si apprestano ad aprire gli accessi principali degli hotel sul lungomare. L’effetto domino della riqualificazione investe alcuni bagnini, anche se al momento sono solo quattro i posti auto ceduti agli operatori di spiaggia. In sintesi:

sui 302 posti auto in costruzione, é stato previsto di venderne 260, dei quali sulla piazza ne restano solo una ventina. Alla sosta pubblica ne sono stati riservati 31, mentre 11 vengono ceduti al Comune. Il prezzo dei singoli stalli è di 36.550 euro, cifra soggetta a sconti sempre più interessanti per chi ne ha prenotato un cospicuo numero. Per il resto l’attenzione è rivolta all’arredo urbano che, come anticipa l’architetto Gianni Morri, sarà realizzato con materiali di pregio, come il porfido e la quarzite gialla brasiliana. La passeggiata, larga 9,80 metri, sarà affiancata da una pista ciclabile-carrabile di 3 metri e mezzo, costellata da panchine, fioriere e pergolati in legno. Al momento si lavora con 25 operai impegnati in contemporanea su tre diversi fronti. “I lavori procedono bene e anche la tempistica è giusta, commenta soddisfatto il direttore dell’Aia Luca Cevoli che ha seguito da vicino le trattative. Per gli hotel, che in quel tratto si sentono di serie B, è arrivato il momento di fare il salto di qualità, aprendo le loro striscioline di terreno al lungomare”. Nives Concolino

Rassegna 2014 di Teatro vernacolare

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SABATO 1 FEBBRAIO Gruppo De Bosch in: “STATI INTERESSANTI” e “CHI VIGLIACH DI BAIOCH!” SABATO 8 FEBBRAIO La Carovana in: “LA BOLL SA DO BATéC” SABATO 22 FEBBRAIO - J Armidied in: Agenzia Matrimoniale “MOGLI E BUOI DEI PAESI TUOI E AMANTI E BADANTI DI PAESI DISTANTI” DOMENICA 2 MARZO I Mej Ch’nè Gnint in: “CLA FAZA DA PRIT” PRENOTAZIONE POSTI NUMERATI - INGRESSO EURO 10,00 NONSOLOLUCE - Via Adriatica 20 - Tel. 0541 691 310 EMPORIO DELL’ALBA - Via Dante 297/c - Tel. 0541 644 144


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SOS arenile

L’erosione si combatte con il sabbiodotto La lotta contro l’erosione marina a Riccione ora si combatte anche con il sabbiodotto. Il lungo serpentone interrato davanti alle cabine, scorrendo dal confine con Misano fino a 500 metri a nord del porto canale, trasporterà circa 10/15mila metri cubi di sabbia all’anno. Quanto basta a garantire il ripascimento nelle zone maggiormente colpite dall’erosione. L’impianto ad alta tecnologia e a basso impatto ambientale (uno dei primi in Italia), entrerà in funzione a febbraio con l’ausilio della draga del Comune, attiva al porto canale. Da qui la miscela di acqua e sabbia, risucchiata dai banchi antistanti nel raggio di 150/200 metri, dopo essere passata nel primo tubo flessibile e galleggiante, verrà trasportata lungo l’arenile attraverso una serie di condutture laterali, azionate da 25 pozzetti (3 a nord e 22 a sud della darsena). Fondamentale in questa operazione sarà l’impulso dato dalla stazione di rilancio (booster), installata a 1.600 metri dal porto, nella spiaggia libera davanti a piazzale San Martino. In gran parte interrata e dotata di una pompa alimentata da un motore da 550 cavalli, consente di portare la miscela di acqua e sabbia fino al confine con Misano, per altri 1.700 metri. Il sabbiodotto porterà dei benefici anche ai primi stabilimenti balneari di Misano, dove solo la prima intensa mareggiata di San Martino ha abbassato la spiaggia di oltre 80 centimetri. Progettato da Italdraghe, l’impianto è costato un milione di euro, finanziato dalla Regione che, con altri 200mila euro, ha sostenuto anche l’adeguamento della draga, costato complessivamente 578.700 euro. Per l’inaugurazione del sabbiodotto, lo scorso 15 novembre, a Riccione sono arrivati anche l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo con il dirigente del settore Andrea Peretti, e gli inge-

gneri del Servizio tecnico di bacino Romagna, Paolo Vannoni e Sanzio Sammarini, direttore dei lavori. Con loro i rappresentanti degli altri Comuni del coordinamento: Domenico Bartolucci (responsabile Gestione Servizi Ambientali) per Rimini, Leo Cilibelli vicesindaco di Cattolica, Fabrizio Piccioni, vicesindaco di Misano e Giovanni Giovanardi, assessore all’Ambiente di Bellaria. Al di là del tecnologico marchingegno, l’arenile prima dell’estate sarà salvaguardato anche da altri interventi. Lo ha assicurato l’assessore Gazzolo durante il “Tavolo istituzionale di coordinamento per la gestione integrata della zona costiera” del quale ora fa parte anche la Provincia. L’operazione più importante sarà effettuata durante l’inverno 2014/2015 con megaripascimento, simile a quello mastodontico di sette anni fa. Quest’inverno, intanto, si riporterà sull’arenile parte della sabbia che le correnti hanno trasportato nel riminese. Ma l’attenzione della Regione è rivolta ai 120 chilometri di costa, compresi tra Goro (Fe) e Cattolica (Rn), dove si trovano 33 punti soggetti a erosione, più o meno accentuata, e 23 in equilibrio precario. “Con questo intervento che gli operatori di spiaggia ci hanno richiesto a gran voce per tanti anni, abbiamo portato dei fatti -commenta soddisfatto il sindaco Massimo Pironi-, Il sabbiodotto non è la soluzione definitiva per la salvaguardia del nostro litorale, ma è un importante strumento per dare maggiori certezze e tranquillità agli operatori”. “Dopo anni e anni d’insistenze, siamo contenti di avere quest’opera, ma ora vogliamo vedere i risultati”, conclude il presidente della Cooperativa Bagnini Enzo Manzi. In attesa che l’impianto entri in funzione a Riccione, da Ravenna è arrivata la Dragonda per scavare i fanghi nel canale e nella darsena. Nives Concolino

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Amare il mare

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Fondazione Cetacea, il turismo che c’è già Umile. Ben organizzata. Un’eccellenza presa a modello dalla Croazia, dalla Slovenia, dal Montenegro e dall’Albania. Si sta parlando della Fondazione Cetacea. Sede alla Bertazzoni, una delle colonie più belle d’Italia, è un’altra delle istituzioni che fanno di Riccione, Riccione. E’ un centro marino dove si fanno molteplici cose: ospedale per le tartarughe, museo, cultura e ricerca. Ogni anno, transitano, gratuitamente, 38 mila visitatori, ma con un “progettino”, come dice il direttore Sauro Pari, potrebbero essere molto di più. Potrebbero arrivare frotte di scolaresche ed appassionati che aprirebbero nuovi mercati del turismo. Ma questo, viene dopo. Prima c’è l’eccellenza culturale, riconosciuta anche dall’Unione europea con due progetti, che porteranno nel Centro oltre mezzo milione di euro. Progetti internazionali dell’Alto Adriatico che fanno di Riccione uno degli snodi. Con ordine. Primo. Riccione è riferimento per l’accoglienza, la cura e il rilascio delle tartarughe da Trieste a San Benedetto del Tronto. In questo progetto europeo, ci sono anche l’Università di Padova, Venezia, l’Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale del ministero dell’Ambiente), la Slovenia, il Montenegro, la Croazia e l’Albania. Il percorso prevede pratiche comuni per la salvaguardia dell’ambiente. Progetto partito un anno fa, ha la durata di quattro anni. A Riccione è stata riconosciuta la Fondazione Cetacea come modello di ospedale per le tartarughe. Giungono delegazioni dalle nazioni di cui sopra, per impiantare anche sull’altra sponda dell’Adriatico gli ospedali. Ad esempio, lo si sta facendo a Lussino (Croazia), dove già esiste un apprezzato centro per lo studio dei mammiferi marini (si legga delfini). Il secondo progetto. Si chiama “Tartalife” (la vita delle tartarughe). Come dice la denominazione, riguarda le tartarughe marine. Le prime riunioni si sono tenute lo scorso ottobre e anche questo è dalla durata lunga: cinque anni. Questo progetto, a Riccione, finanzia l’acquisto di un mezzo di trasporto più capace: dall’Escudo ad un Ducato. Altro finanziamento comunita-

rio è l’acquisto di altre cinque vasche; oggi le vasche alla Bertazzoni sono 17. La capacità di ospitare tartarughe passa da 24 a 40. Purtroppo, negli scorsi ottobre e novembre deve essere accaduto qualcosa in mare. Le tartarughe morte sono state sette volte di più. E si cerca di capirne le ragioni. Pari: “I veri guardiani del mare sono i pescatori, dato che vivono lì sopra dalla mattina alla sera. Non vanno demonizzati, come

Comune di Riccione che ci ha messo a disposizione una struttura come la Bertazzoni. Che ci ha permesso di sviluppare quello che siamo oggi. Era anche difficile capirci perché proponevamo una nuova esperienza e forse anche noi facevamo fatica a spiegarci”.“La Fondazione Cetacea - continua Pari - è uno dei patrimoni di Riccione. Trasferirla sarebbe sbagliato. Se insieme facessimo un bel progetto, potremmo ampliare

fa qualcuno. Con poche eccezioni, chi va in mare ama gli animali. Sono tante realtà marinare che collaborano con la Fondazione. Sono ancor più convinto che i portatori di interesse del mare debbano lavorare insieme. Sono del parere che andrebbero coinvolti anche i bagnini. Il turismo non può finire dove inizia il mare. E il nostro mare forse non è bello, ma è vivo e ricchissimo di flora e fauna marina”. Se ci si crede con un’idea di futuro forte e civile, forse la Bertazzoni potrebbe essere uno straordinario volano per il turismo e le conoscenze della provincia di Rimini, andando ben oltre Riccione. Pari, senza proclami e facilonerie: “Come Fondazione siamo grati al

la nostra struttura museale, potremmo fare promozione e fare arrivare più scolaresche. Il nostro è un patrimonio che chiunque gratuitamente può vedere. D’estate, nelle brutte giornate, dobbiamo fare i gruppi per i tanti che ci vengono a trovare. Con il biglietto d’ingresso, i nostri problemi finivano prima”. L’istituzione Fondazione Cetacea ogni anno riceve circa 50mila euro di donazioni (5-6mila dal 5 per mille). Pari: “Riccione come punto di fermento turistico che passa anche attraverso l’ambiente. Solo a pensare ai convegni, ci sarebbe una ricaduta di prestigio ed economica di prim’ordine”. g.c.

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26 dicembre 2013

Album della 5ª Camminata dei Babbi Natale

Coinvolgente, scoppiettante, allegra, pazzarellona e... solidale!

ARRIVEDERCI AL 2014!

Mostra pittorico-fotografica “Arcioun at voj bèn” Momenti di vita riccionese dal 1900 in poi. Palazzo del Turismo • 21-12-2013 • 6-01-2014 • GRANDE PARTECIPAZIONE E... RICHIESTA PER UN FUTURO BIS

Da sin.: il pittore Giuseppe Ruberto, il sindaco Massimo Pironi, il fotografo Gianni Zangheri, il Presidente di F.A. Giuseppe Lo Magro.

I primi visitatori in un angolo della mostra frequentatissima e apprezzata per aver ricordato con foto e tele una Riccione rimpianta da molti.


Viabilità pedonale

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Presto il nuovo sottopasso della Statale La realizzazione del sottopasso è considerata da questa Amministrazione di prioritaria importanza, in quanto l’attraversamento a raso della SS16 in corrispondenza del Vecchio Cimitero, anche se attualmente regolamentata da un semaforo a chiamata, risulta essere pericoloso, visto i gravi incidenti che si sono verificati negli ultimi anni. Il progetto approvato dalla Giunta Comunale, ha un costo complessivo di euro 970.000,00 di cui euro 181.803,00 finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. I lavori sono stati oggetto di approfondimento ed indagini archeologiche così come richieste dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Bologna, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, data l’importanza storica dell’area e della vecchia Via Flaminia; i lavori sono stati aggiudicati con gara pubblica alla Ditta Conscoop di Forli. La scelta progettuale di ubicare il sottopasso nell’attuale posizione, è scaturito dall’analisi dei flussi ciclo pedonali di collegamento dell’area a monte della Statale (Parchi acquatici, zona artigianale, quartieri, centro commerciale ed il Nuovo Distretto Sanitario) con la zona posta a mare della SS16 (polo scolastico, polo sportivo, ex fornace, zona porto-mare) ed inoltre il collegamento con il “Ghetto del Rio” e la futura pista ciclabile lungo il Rio Melo a monte della SS16. Tale intervento si coordina con i recenti interventi di viabilità ciclo-pedonale realizzati nella stessa zona, e precisamente l’attraversamento pedonale protetto sulla SS16 (di collegamento tra il nuovo centro commerciale ed il C.so F.lli Cervi), nonché il recente sottopasso ciclo-pedonale su V.le Berlinguer, e la nuova pista ciclabile sino alla ex- fornace, tutte finanziate con risorse private. Gli stessi interventi, sono stati eseguiti a compendio della realizzazione delle opere stradali recentemente inaugurate e rappresentate dalla rotatoria incrocio SS16 – V.le Berlinguer, il prolungamento dello stesso viale fino Castrocaro (nuova Via Einaidi), nonché la rotatoria incrocio Viale Castrocaro-Bondeno-Morciano; anche tali opere sono state sponsorizzate da soggetti privati, senza oneri finanziari a carico delle casse comunali. L’impronta progettuale originaria del sottopasso di nuova realizzazione, sarà integrata da una rampa aggiuntiva, così come rappresentato dall’immagine del progetto, con scopo di agevolare l’utilizzo del sottopasso per i ciclisti provenienti da Paese, andando in contro in tal modo alle esigenze espresse da alcuni cittadini. I lavori sono stati iniziati dalla Ditta Coop. Braccianti Riminese, impresa consorziata dell’aggiudicatario e saranno terminati entro la prossima primavera. L’Assessore Lavori Pubblici Maurizio Pruccoli


a cura di Giuseppe Lo Magro

Passeggiando

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Chissà se qualcuno provvederà?

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Lato monte: pensilina a pezzi, non è un bel vedere. E poi sostare lì sotto fa pensare di rischiare per la propria incolumità. Lato mare: una vera selva di cartelli: ma devono dare indicazioni o disorientare? Una sistematina è chiedere troppo? C’è una sola panchina per riposarsi nell’attesa. Manca un riparo dal sole e dalla pioggia. E una protezione dai venti invernali che spirano dal mare? Ma gli UTENTI li vogliamo salvaguardare?

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Riccionesi che si fanno onore

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A Pasolini il Tiberino d’oro Il tenore Gian Luca Pasolini in prestigiosa compagnia: Samuel Ramey, Pietro Ballo, Chris Merritt, Rockwell Blake, Andrea Bocelli, Daniela Dessì, Cecilia Gasdia, Bruno Praticò, Pier Luigi Pizzi, Gabriele Lavia. I grandi personaggi della lirica, prima di lui, avevano ricevuto il Tiberino d’oro, prestigioso premio di San Lorenzo in Campo (Pesaro) in onore di Mario Tiberini. La motivazione ufficiale: “Per la bellezza del timbro, la pulizia del suono, l’audacia e la sicurezza dello squillo, per la morbidezza del modo di porgere, la soavità del canto a mezza voce, il cesello del fraseggio, il magistrale uso della messa di voce”. Il riconoscimento gli è stato assegnato lo scorso 23 novembre. Subito dopo Pasolini è partito per una serie di concerti: Abu Dhabi, Manila, Pisa. Al ritorno a casa, un’altra soddisfazione per il riccionese: è stato chiamato ad insegnare al conservartorio di Teramo. Pasolini ha cantato in alcuni dei maggiori teatri del mondo: Scala (quattro opere, tra cui una prima), la Fenice a Venezia, San Pietroburgo. Per festeggiare i 70 anni di Zubin Metha, a Firenze, fu uno dei solisti. Voce di talento, esaltata dal lavoro (si esercita dalle 10 del mattino fino a sera tardi), Gian Luca Pasolini è stato uno degli allievi prediletti di Robleto Merolla, un tenore di fama mondiale che negli anni Settanta a poco più di 40 anni abbandona i teatri (e il guadagno) per dedicarsi all’insegnamento nel conservatorio di Pesaro. Pasolini non ha scelto il Belcanto. E’ stato il Belcanto ed il destino a intrecciare la sua vita. Tanti anni fa, è iscritto a Giurisprudenza e va a trovare un amico. Pasolini era solito cantare arie d’opera piuttosto che Dalla o De Gregori quando si era in combriccola. L’amico, scherzoso, quel pomeriggio fatidico, gli dice: “Vieni con me che ti faccio avere un’audizione”. Lo porta a casa dei coniugi Giorgio Grimaldi e Carla Chiara. Lui è stato un ottimo cantante (ha calcato anche la Scala); lei anche ed è insegnante al conservatorio di Cesena. Dopo averlo ascoltato, gli dicono: “Con una voce così,

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potresti arrivare alla Scala”. Gian Luca e l’amico, gongolanti e leggeri, si avviano verso casa. L’amico, con un’altra uscite delle sue, un po’ così, nella vita non si sa mai, gli dice: “Ascolta Gian, la prima volta della Scala, mi ospiti con due poltrone in prima fila e la suite nell’albergo più blasonato di Milano?”. “Ok, ci sto. Se dovessi mai arrivare alla Scala...”, la risposta. Pasolini più volte ha pestato le tavole del più importante teatro del mondo, ma l’amico, per ragioni di lavoro, ancora non ha usufruito della lontana uscita. Oltre ad aver aperto la Scala (in giugno), il riccionese il 20 gennaio del 2012 ha aperto anche la stagione della Fenice con l’opera “Lou Salomè” diretta da Giuseppe Sinopoli, uno tra i maggiori direttori d’orchestra al mondo. In questi anni ha avuto il piacere (e l’onore) di essere diretto da maestri come Daniele e Roberto Abbado, Daniel Barenboim, Semyn Bychkov, Cristina Comencini, Richard Jones, Jannis Kokkos, Zubin Mehta, Einuntas Necrosius, Ermanno Olmi, Kazushi Ono, Donato Renzetti, Emilio Sagi, Dmitri Tcherniakov, Michail Zaniecki, Alberto Zedda... g.c.

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Seguiti: sulle orme di don Giussani

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E’ stato un tecnico di fama, un politico, ma soprattutto un grande uomo di fede, sempre in prima linea in parrocchia e nel gruppo riccionese di Comunione e Liberazione del quale è stato coofondatore. Mario Seguiti, nel 1975 eletto consigliere comunale della Democrazia Cristiana, è scomparso nello scorso dicembre a 92 anni. Lascia tre figlie, Daniela, Patrizia e

Cristina. Nato al Testaccio, a Roma, arrivò in riviera nel settembre 1946, dopo aver rischiato più volte la vita in guerra. Nel 1942 era stato portato in Russia al seguito del Genio pontieri. L’arrivo di Seguiti in Romagna non fu casuale. Come racconta lui stesso in un cortometraggio, fu chiamato a Rimini, perché il Ministero dei Lavori pubblici aveva istituito una sezione autonoma del Genio Civile per la ricostruzione e riparazione dei danni bellici. Ha quindi partecipato all’edificazione di diverse case popolari ed è stato incaricato di verificare i danni subiti da tutti gli edifici ecclesiastici. Da qui anche il suo impegno nel restauro del Tempio malatestiano. Come racconta don Giorgio Dell’Ospedale “di fondamentale importanza per Seguiti, circa 40/50 anni fa, fu l’incontro con don Giussani che gli cambiò la vita. Per il resto s’impegnò, dando se stesso, per le attività della parrocchia. Con lui abbiamo organizzato tante feste per i bambini, anche al Palazzo del Turismo e ai tempi di Suor Gemma. Ci affiancava anche nelle gite e seguiva i gruppi dei ragazzi e degli adulti, sempre mosso da una grande fede”. Prima dell’ “a-Dio”, il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi ha benedetto la sua salma, che riposerà per sempre nel nuovo camposanto di Riccione. ni.co.

Angelini: imprenditore e giornalista

di Manuel e Fausto Galli

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Ultimo saluto nella chiesa della Pentecoste all’imprenditore e giornalista sportivo Giuseppe Angelini scomparso a Riccione lo scorso dicembre a 84 anni. Di carattere molto riservato, discreto, ha diviso la sua vita tra lavoro, sport e famiglia, così fin dall’inizio degli anni Sessanta, quando ha cominciato a lavorare come ragioniere all’Ediltutto “Fabbri Gaetano” avviata prima della seconda guerra mondiale, in Corso Fratelli Cervi, a pochi passi dall’ospedale. Angelini, dopo esserne diventato socio, nel 1965 l’ha rilevata. Nel frattempo ha coltivato la sua passione per il giornalismo, è stato inviato di Stadio, prima che il quotidiano venisse unificato, nel 1977, al Corriere dello Sport. Ha poi collaborato con Il Resto del Carlino, sempre al seguito delle grandi squadre sui campi di tutta Italia. Era pure il referente giornalistico della Riccione Calcio, squadra che l’ha annoverato anche come calciatore. Erano gli anni d’oro della compagine calcistica, che giocava sotto la presidenza di Bepi Savioli e di Italo Nicoletti. Ma Angelini, si è occupato anche di altri sport. Negli anni Sessanta si è aggiudicato il primo premio di tre tornei del Tennis Club di Riccione. Ma il suo cuore di fatto pulsava per il pallone, attraverso

il quale ha allacciato importanti amicizie come quella con l’allenatore Alberto Zaccheroni. Giuseppe, che faceva parte del casato di “Finèin dla Pulonia” (suo padre Luigi era stato segretario comunale), ha lasciato la moglie, Milena Bagli, e tre figli, Fabrizio, Silvia e Licia. ni.co.


jenny è presente tra noi

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“Non kiederti mai dove sono”... già perchè noi lo sappiamo! Sappiamo che anche quest’anno eri con noi e con tutte le centinaia di amici riuniti per la tua festa di compleanno che abbiamo organizzato il 16 novembre 2013 presso il Palaterme di Riccione. Stiamo ovviamente parlando di Jenny e del libro scritto da mamma Roberta che racconta la breve, ma intensa vita della sua unica figlia. Nella serata svoltasi al Palaterme è stato molto apprezzato l’intervento del Professor Alessandro Meluzzi che, avendo curato la prefazione del libro, lo ha presentato ufficialmente riuscendo a catturare l’attenzione di tutto il pubblico presente, affrontando con parole semplici, argomenti importanti come la famiglia, il rapporto tra genitori e figli e la perdita di una persona cara. La serata è poi proseguita con interventi musicali curati da Norina Angelini, Mario Marzi, insieme a tanti amici di Jenny dando vita ad una serata piena di grandi emozioni.Sono stati inoltre premiati, alla presenza del Dirigente dell’USP, ufficio scolastico territoriale, la Dottoressa Agostina Melucci, i vincitori della 5^ edizione del concorso “Una pagina del mio diario” che quest’anno proponeva il tema sulla “Felicità” e che ha visto partecipare circa 500 studenti delle scuole secondarie di secondo grado del circondario. Le offerte della serata hanno permesso di raccogliere 1800 euro, destinati in parte all’associazione A.I.L ed in parte per un progetto per giovani promosso dalle Politiche Giovanili del Comune di Riccione, per dare vita ad una “web radio”. Durante la sera stessa è iniziata anche la vendita del libro su Jenny e nel giro di poche settimane sono state vendute ben oltre 500 copie. Questa prima stampa ha permesso di raccogliere una cifra di 2245 euro che sono stati devoluti interamente all’associazione A.R.O.P che si occupa del sostegno ai bimbi ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale degli Infermi di Rimini, dove Jenny ha ricevuto cure attente e tanto supporto affettivo e psicologico. La consegna,

F.lli Calli e Savini s.n.c.

qualche giorno prima di Natale, è avvenuta alla presenza del Presidente dell’Ass. ne Roberto Romagnoli, la dottoressa Gina Ancora, la dottoressa Roberta Pericoli e la dottoressa Samanta Nucci. Era presente anche la Professoressa M. Antonella Colangelo che ha collaborato fin dall’inizio alla realizzazione di questo “importante” libro.E’ sempre molto difficile per noi ritornare in quel reparto, ma gli occhi dei numerosi piccoli lottatori ricoverati, che chiedono un sorriso e una nuova speranza, sono da stimolo per proseguire in questo nostro progetto di solidarietà in cui, ormai, non solo noi crediamo. A tal proposito ci è gradita l’occasione per ringraziare tutti coloro che per questo Natale hanno deciso di farsi e di farci un regalo acquistando il libro su Jenny “Non Kiederti mai dove sono”, ma anche tutti coloro che vogliono contribuire anche con una semplice offerta. La vendita del libro continua presso il punto vendita del negozio Fortevento di S.Lorenzo, oppure presso la cartoleria da “Rino” di fianco la chiesa di S.Lorenzo e la cartoleria di Via Cervino (zona parco).Chi volesse contattarci telefonicamente per richieste o altro, può chiamare il seguente numero telefonico 338 2383048. Grazie di cuore a tutti. Mirco e Roberta Berardi, genitori di Jè

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salute & sport

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Grasso addominale e grasso localizzato Il grasso addominale ha caratteristiche diverse rispetto a quello sottocutaneo distribuito nel resto del corpo. Il grasso viscerale o grasso addominale è la parte di tessuto adiposo concentrata all’interno della cavità addominale e distribuita tra gli organi interni e il tronco. Esso si differenzia da quello sottocutaneo, concentrato nell’ipoderma (lo strato più profondo della cute), e da quello intramuscolare, che è invece distribuito tra le fibre dei muscoli. Il grasso addominale è quindi più pericoloso per la salute: cau-

sa ipertensione arteriosa, diabete, cattiva qualità del sonno ecc., predispone all’aumento del colesterolo, dei trigliceridi, del rischio di malattie cardiache e vascolari. Le principali cause dell’accumulo di grasso addominale sono: eccesso di carboidrati nella dieta concentrati soprattutto nel pasto serale, ma anche di grassi animali, alcolici e fast-food. Inoltre, fare molte diete dimagranti (che comportano sempre una ripresa del peso perduto e anche di più…), così come l’eccesso di stress e di attività aerobica che deprimono gli ormoni tiroidei e innalzano i surrenalici, contribuisce alla formazione di

adipe addominale. Non ultima l’età: con l’invecchiamento si verificano variazioni ormonali nella donna, ma soprattutto nell’uomo, che danno l’avvio alla formazione di grasso nell’addome. Ora invece, parliamo del grasso localizzato. Questo è una condizione molto comune in chi ha qualche chilo di sovrappeso. Infatti una percentuale non indifferente di chi inizia a praticare attività sportiva per dimagrire è interessata alla sola eliminazione del grasso localizzato. Non a caso la cosiddetta prova costume evidenzia gli inestetismi di un sovrappeso limitato a porzioni ben definite del corpo. Sostanzialmente il sovrappeso assume due forme ben distinte: • generalizzato. Il grasso si distribuisce uniformemente in tutto il corpo, anche nei muscoli. • localizzato. L'organismo ha sedi preferenziali di accumulo (addome nei maschi, fianchi nelle donne). Spostiamo la nostra attenzione sulla seconda. Il grasso localizzato è causato da una predisposizione genetica, da un basso livello di attività fisica e da un'alta percentuale di massa grassa; è quindi tipico dell'over 30, soprattutto se sedentario. In teoria, il grasso è contenuto negli adipociti che si formano fino alla tarda adolescenza, poi il loro numero resta costante e si riempiono o si svuotano con il grasso. Gli adipociti sono localizzati in parti che sono tipiche del soggetto. Il grasso assunto dagli alimenti viene portato agli adipociti dal torrente circolatorio (cioè dal sangue). Se serve energia, il grasso degli adipociti (che si svuotano) viene portato ai muscoli attraverso il torrente circolatorio. Questa è la spiegazione fisiologica che fa capire il perché un esercizio localizzato non sia migliore di

uno globale: quello che conta è la quantità di calorie spese. Fattori molto importanti che determinano la localizzazione del grasso sono il sesso e la sedentarietà del soggetto, infatti la sedentarietà tende a localizzare maggiormente il grasso, mentre un'attività fisica regolare tende a distribuirlo più uniformemente. Come già accennato, non è da sottovalutare l’età. Essa gioca un ruolo importante perché modificazioni ormonali (calo degli estrogeni nelle donne e del testosterone negli uomini) e un'aumentata resistenza all'insulina favoriscono la localizzazione del grasso. Quando i chili in eccesso si "localizzano" stranamente in un punto particolare del corpo, ciò fa erroneamente credere al soggetto che non si tratti di un problema alimentare, ma di una qualche predisposizione contro la quale non si può lottare. Per ovviare agli inestetismi della cosiddetta “pancetta” o “maniglia dell’amore” è necessaria una fase di dimagrimento dovuta al fatto che non è possibile sciogliere il grasso localizzato in maniera definitiva con sole azioni locali anche se queste possono agevolare e velocizzare il processo. Infatti sia un'azione locale (addominali, massaggio ecc.) sia un'azione generale (un'ora di corsa, di ciclismo o un allenamento in palestra, ecc…) preleveranno il grasso dai depositi (per esempio la pancia), ma poi le calorie introdotte in più con l'alimentazione ritorneranno nella zona di accumulo, cioè la pancia. Se il soggetto non abbina all'attività fisica un regime alimentare corretto i risultati saranno deludenti. Vorremmo concludere con due semplici consigli: i carboidrati non fanno male, basta sapere quali scegliere e quando mangiarli. A pranzo e a cena sono le proteine che ti consentono di accumulare meno adipe.

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Calcio in lutto

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Italo: signore nello sport e nella vita Il mondo dello sport ha perso un’altra colonna del calcio. Il 23 dicembre è scomparso Italo Castellani (75 anni), ex calciatore e direttore sportivo che ebbe l’onore di portare l’Ancona in serie “A”. A trovarlo esamine sul divano, con quella tuta sportiva che tuttora usava per fare lunghe camminate sul lungomare di Riccione con i suoi, amici è stata la donna delle pulizie che ha immediatamente chiamato il 118. Troppo tardi. Il cuore di Castellani, colpito da un infarto, aveva cessato di battere diverse ore prima. Formatosi nelle fila del Riccione, quando la squadra azzurra era all’apice del successo, Castellani ha subito intrapreso una brillante carriera. E’stato giocatore del Cesena, della Vis Pesaro e del Pisa, quindi allenatore del Pesaro e ds del Fano, del Francavilla, dell’Ancona e dell’Empoli. In seguito è ritornato all’Ancona, per poi passare al Padova, al Ravenna e, ai tempi di Ferlaino, al Napoli. Ultima tappa il Riccione che ha chiuso quel magico cerchio imbastito con tante fatiche e successi. Una parabola ascendente che, come si accennava, ha raggiunto il culmine con la squadra anconetana che ha diretto per una decina di stagioni, con brevi intervalli. A lui si devono le due storiche promozioni: il ritorno in B con l’allenatore Giancarlo Cadè, nel 1988, dopo 37 anni, e la conquista della prima serie A nel 1992 con l’allenatore Vincenzo Guerini. Con Perotti, invece, nella stagione 1993/94, ha portato i biancorossi anche alla finale di Coppa Italia. Come testimoniano i suoi colleghi e gli amici, a partire da Franco Nanni, Castellani è stato un uomo “speciale, di grande umanità”. “La

mattina del 23, dopo che la donna delle pulizie ha chiamato il 118 - racconta - sono stato uno dei primi a entrare in quell’appartamento dove ci si ritrovava spesso. Quando l’ho visto senza vita sono scoppiato a piangere. Io e Italo uscivamo insieme, eravamo come due fratelli. Andavamo a camminare sul lungomare di passo lesto. Si partiva dal negozio (Lacoste del figlio Daniele, in viale Dante ndr.) e, anche con l’amico Pecci, si arrivava fino all’Alexandra Plaza, al confine con Misano. Italo era sempre di buon umore, si scherzava di continuo, come quella volta che al negozio gli attaccai il cartello con su scritto “sconti del 50 per cento”. Amato da tutti, cordiale e sempre sorridente, Castellani era sempre capace di stemperare ogni situazione tesa e di

tessere buone amicizie e cordiali rapporti anche con la stampa. Lo confermano anche altre persone come la commessa Licia Reali che con la collega Manuela Marchini, porta avanti la boutique della sua famiglia. “Castellani è stata una persona limpida e trasparente - sottolinea il sindaco Massimo Pironi -. Un uomo del quale avrebbe bisogno il nostro calcio. Si era allontanato solo ora, perché così non rappresenta più quello spirito che era in lui (chiaro riferimento all’attuale situazione del Riccione ndr.)”. “Oltre ai meriti di calciatore e dirigente, Italo aveva grandi doti umane – fa eco l’ex sindaco Massimo Masini, già presidente dell’associazione calcistica Ever Green -. Era un vero signore di grande stile”. Circa mille le persone che hanno dato l’estremo saluto a Castellani nella nuova chiesa di San Martino, dove don Valerio Celli ha officiato il rito funebre. Intorno al figlio Davide e a tutti suoi familiari e amici, si è stretto un nugolo di ex calciatori, arrivati da tutte le città dove aveva militato. Tra i riccionesi, oltre a Nanni c’erano Paolo Conti, Giorgio Leurini, Vittorio Spimi, Franco Amati, Stefano Tosi, Franco Bullini, Gigi Danova ed Eraldo Pecci. Tutti visibilmente commossi, come altri colleghi: Gianni Allegrini, Giovanni Colombini, Franco Bartolucci, Tino Andrea Tini, Rino Foschi e, ancora, Guerini, Bertarelli e Santarini che all’uscita della messa, prima che la bara, coperta con un cuscino di rose bianche, la maglia azzurra del Riccione e quella rossa con lo scudetto dell’Ancona, si sono lanciati in un lungo applauso. Nives Concolino

Masi: una vita tra sport e impresa Dicembre nero per la Riccione Calcio. Il 26 dicembre, tre giorni dopo la scomparsa di Italo Castellani, se n’è andato Arnaldo Masi (79 anni). Il suo nome è legato agli anni d’oro della compagine biancoazzurra, in particolare agli anni Ottanta e Novanta, quando la squadra riccionese giocava in serie C e nell’Interregionale e lui rivestiva il ruolo di dirigente e vicepresidente della società. Pagine d’oro che nulla hanno da spartire con il vergognoso capitolo che si sta scrivendo da troppi mesi. Arnaldo, fratello di Gualtiero, altro ex dirigente della squadra riccionese, e di Mario, dirigente di basket, morto alcuni mesi prima, divideva il suo tempo tra famiglia, passione per il calcio e il lavoro. Per tanti anni è stato ragioniere e socio del noto calzaturificio Bigucci, in viale Asmara, poi incluso nella Bm di Magli. D’estate era anche impegnato nel gestire la pensione Masi, aperta negli anni del boom turistico, dalla madre in viale Giordano Bruno. Tanti gli amici e i parenti che si sono stretti nel dolore attorno alla moglie Maria e ai figli, Marco e Moreno, nella chiesa Mater Admirabilis, per l’ultimo saluto. ni.co

REDAZIONE Direttore Responsabile: Giovanni Cioria • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Collaboratori di questo numero: Dante Tosi (Archivio), Maurizio Pruccoli, Piero Serafini, Thomas Arcangeli, Lorenzo Scola, Giovanni Mattoni, Roberto Betti, Edmo Vandi, Antonio Cianciosi, Michelotti Roberto, Mirco e Roberta Berardi • Foto: Pico e Gianni Zangheri • Pubblicità: Tel. 338 4304667 • Grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.


ONORIFICENZE

Premio C.O.N.I. a Piero Serafini

ATLETICA SANTAMONICA

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“Isola” riccionese a Misano Era il 2007. A Riccione si tengono i campionati mondiali di atletica master; cioè con ragazzi che non hanno svalicato i 35 anni. Francesca Mantellato, Licia Pari, Alessandra Spadini, Alessandra Barilli, con il fascino di qualche pennellata grigia nei capelli, da ragazze hanno fatto atletica nella Polisportiva, con risultati neppure disprezzabili. La più forte di loro era Alessandra; si cimentava con i 400 piani ed il lungo. Una Carl Lewis in versione riccionese. Ottimi tempi anche per la tenacia Licia, una passione gli 800 e i 1500 metri. Nel 2006, Alessandra la butta lì: “Riprendiamo per partecipare ai master che l'anno prossimo si tengono a Riccione?”. Ricorda Francesca Mantellato, una carriera interrotta da un incidente nell'adolescenza: “Insisti, insisti, siamo andate a ricominciare con Riccione Podismo”. Per gioco, le ragazze partecipano al regionale del 2007, mettono il trofeo del gradino più alto in bacheca. In settembre, calzano le magliette tecniche per il mondiale. Vi partecipano cinque di loro. Ricorda Francesca, il presidente di Atletica Santamonica, testimone rilevato da Mario Galasso: “Sempre noi, ci chiediamo: ‘Adesso, che cosa facciamo?’. Siccome la passione era, ed è, tanta si decide di fare qualcosa. Ci capita l'op-

Giovedi 5 dicembre presso la sala Arengo del Palacongressi di Rimini, il maestro Piero Serafini ha ricevuto dal CONI il premio in oggetto, con la seguente motivazione: “Per aver insegnato in 67 anni di carriera non solo la tecnica e la tattica del gioco del tennis, ma soprattutto i valori e i principi educativi dello sport”.

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portunità di avere la nostra casa nell'abbandonata e bellissima pista di atletica dello stadio Santamonica, a Misano. Andiamo dal sindaco di allora, Antonio Magnani, a proporci. Lui dice che si può fare, però dobbiamo tirare su i bambini. Noi diciamo che va bene”. Nel dicembre del 2007, Francesca Mantellato, Mario Galasso, Licia Pari, Alessandra Spadini, Alessandra Barilli, Riccardo Cedrini fondano l'Atletica Santamonica. Il primo anno fanno attività solo per gli adulti; in tutto una quindicina. Nel settembre del 2008, inizia il tesseramento con le giovani leve. Si iscrivono una trentina di ragazzini. Oggi, la società tira su 130 giovani e fa molto più che divertire 30 master. Nelle competizioni master la squadra femminile è stabilmente nelle prime dieci. La loro campionessa è Graziella Cermaria. E' primatista italiana nei 60 indoor e nei 100 e 200 metri all'aperto. Prima del 2007, non sapeva cosa fosse l'atletica. La chiamano nel 2007 per coprire un buco. Sboccia il talento puro. Caterina Bagli, invece, è la giovane promessa tra i velocisti. Ha il secondo miglior tempo tra gli italiani allievi (12,09 sui 100 metri). Nel 2013, è giunta quarta agli italiani indoor; mentre ha vinto i campionati italiani con la staffetta 4X200 juniores. Va forte anche il giovane Luca Zamagni. Classe ­'95, nei 400 piani. Lo spirito della società lo si può assaporare tutte le sere dalle 17 alle 20,30, durante gli allenamenti. Si respira gioia e il piacere di stare insieme ad ogni falcata, ad ogni ripetuta, ad ogni pausa. A menar le danze gli allenatori capitanati da Licia Pari. Spesso, ci sono i dolci della Licia e ci sono uscite collettive per la pizza una volta al mese. Chissà come mai, ma la stragrande maggioranza dei ragazzi va anche a scuola con profitto. Per la gioia dei ragazzi, e non solo, la società organizza la trasferta romana per il Golden Gala, tappa italiana della grande atletica mondiale. Lo spirito con cui i dirigenti operano nella riflessione di Francesca Mantellato, presidente dal 2010: “Prima il gruppo come punto di incontro e poi gli atleti”. Il motto della società è: “Fai atletica, non farai mai panchina”. g.c.


LE ALLEGRE NOTE

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2014 un anno... TUTTI IN CORO! L’anno 2014 segnerà diversi punti importanti negli annali dell’Associazione “Coro Le Allegre Note”. Per iniziare, incredibilmente, per il terzo anno consecutivo il numero dei coristi iscritti è in aumento. Lo scorso anno accademico erano in attività 123 coristi e 23 bimbi del corso preparatorio. Al momento sono 141 i coristi in attività e quando arriveranno i bimbi del corso preparatorio il numero complessivo salirà ancora. Ed è bello che questo accada nel 2014 quando il coro giovanile NOTE IN CRESCENDO, emanazione delle voci bianche, festeggerà il suo primo decennale. Il coro Giovanile NOTE IN CRESCENDO raggruppa 40 ragazzi tra i 14 e i 23 anni. Tra loro ancora dei coristi del primo giorno, di quel febbraio 2000 in cui l’esperienza delle “Allegre Note” ha preso vita; affezionati al coro furono proprio alcuni di loro a domandare al Maestro Fabio Pecci un modo per proseguire l’attività corale nonostante l’età non più da voci bianche. E lì partì l’esperienza delle Note In Crescendo, che festeggeranno i loro 10 anni con un concerto, un dvd con libro/storia e una trasferta a Cracovia per esibirsi alla cattedrale di Tarnow su invito del prestigioso coro “Puellae Orantes”. Ma non finisce qui… Dopo un anno dedicato alla partecipazione a prestigiosi concorsi – con l’assegnazione di due PRIMI PREMI ASSOLUTI – l’associazione ha deciso di dare un contributo alla vita corale nazionale. Ha preso così vita, grazie anche alla collaborazione con Famija Arciunesa, il progetto per la realizzazione del 1° CONCORSO NAZIONALE “CITTA’ DI RICCIONE” riservato a cori a voci bian-

che e cori scolastici. Il Concorso si svolgerà il prossimo 24 Maggio al Palazzo del Turismo con il patrocinio dei A.E.R.CO (Associazione Emilia Romagna Cori) e la collaborazione dell’Istituto Comprensivo n° 1 di Riccione. Sono attesi cori da varie regioni d’Italia che si divideranno in 3 categorie: scuola primaria, scuola secondaria e cori a voci bianche. I premi per i cori scolastici, borse di studio, sono offerti da Famija Arciunesa.La sera del 24 maggio si terrà il concerto dei vincitori, aperto al pubblico con ingresso gratuito.

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La edanza sue spettacolari

‘contaminazioni’

Anche Riccione, oltre a proporre le più conosciute danze (classica, moderna, Jazz, contemporanea, hip hop, balli da sala, latino americana…) diventa teatro di insolite movenze, attraverso stili meno noti e praticati ma egualmente molto interessanti, oppure che vantino in sé una sorta di ‘contaminazione’ con altre e differenti espressività artistico-culturali. LA DANZA TRIBALE (AMERICAN TRIBAL STYLE) E’ uno stile che fonde la danza orientale e folklorica del nord Africa alla danza indiana, al Flamenco e alle danze gipsy dell’est europeo. Non si avvale di coreografie ma di un’ improvvisazione in cui le danzatrici comunicano tra loro ballando: a turno ognuna assume il ruolo di leader e attraverso un linguaggio fatto di passi codificati e segnali del corpo, trasmette alle compagne ciò che sta per eseguire. Una sua evoluzione è il Tribal Fusion Bellydance, la cui postura mantiene la stessa forma elegante e forte ma i movimenti si amalgamano con quelli di altri stili, come l’ Hip Hop, la Breackdance, o la Danza Contemporanea. La riccionese Giulia Troiano, in arte Ariel Giulia, ha iniziato recitando in teatro, cinema e televisione; passioni che si sono arricchite, alternandosi e compenetrandosi, con la danza. “Se per il teatro l’ approccio è stato lineare ed accademico – spiega Giulia -, con la danza lo definirei più istintivo: ho iniziato da bambina con differenti espressività stilistiche, ma è solo nel 2003 che è avvenuto il fatale incontro con lo Stile Tribale, di cui mi sono profondamente innamorata. Il riconoscimento poi che ho conseguito successivamente dal Sister Studio è l’ unico che ne garantisce l’idoneità all’insegnamento (in Italia siamo in 5: 3 a Roma, 1 a Como ed io a Riccione. La gioia più grande è stata vedere la risposta entusiasta prima delle ragazze che si sono avvicinate allo stile tribale ed hanno iniziato a dedicarvisi anima e corpo, e poi del pubblico che ha risposto con slancio. Mi esibisco con la compagnia professionale Clan della LupA Argentea e con A-nura Stiletribale, formata con le mie allieve e di cui sono direttrice artistica: attraverso i nostri spettacoli cerchiamo di ricreare uno spaccato di mondo, aprendo una finestra su altri paesi e rivivendone l’ arte e la cultura per qualche ora.” Giulia insegna stabilmente presso le scuole di danza Aga Ballet di Misano e Artedanza di San Marino, oltre a tenere workshop in festival o lezioni in altre scuole d’ Italia.

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LA DANZA IRLANDESE E LA DANZA OTTOCENTESCA Una magica atmosfera, colori e musica d’Irlanda sanno trascinare in un vortice danzante che elfi e fate intrecciano nei boschi al chiar di luna… ma per fortuna non solo loro e non solo lì. Si sono infatti ‘materializzati’ anche qui a Riccione, al Centro Danza e Arti sceniche di Lara Giorgetti. Una danza differente e affascinante quella irlandese, per la quale le scarpette ne diventano protagoniste principali, in quanto è grazie a loro che si marca rumorosamente a terra il ritmo di vivaci e frenetici passi di un ballo la cui caratteristica principale sta proprio nella capacità di movimento dei piedi in maniera rapida e ridotta. “Non sono corsi regolari quelli che proponiamo – spiega Lara -, ma appuntamenti che organizziamo più volte all’anno in collaborazione con l’Accademia Gens d’Ys di Milano, accademia di danze irlandesi patrocinata dal Ministero della Cultura e del Turismo. E’ una danza

aperta a chiunque, che insegniamo dai passi di base e in modo naturale ai tanti appassionati di Irlanda e musica Celtica. Ho pensato che in una mia scuola di danza fosse interessante offrire una scelta diversa oltre a quella delle specialità più classiche, e che si allarghi anche agli adulti. Il Festival celtico di Gradara, poi, contribuisce parecchio a coinvolgere la gente verso questa particolarissima espressione artistica .” La scuola ha già programmato il prossimo corso che verrà proposto questa primavera. Un’altra danza riscoperta e valorizzata dallo staff di Lara è quella ottocentesca: “Assieme alla mia collega Cecilia Barresi abbiamo elaborato un mix di danza classica e danze ottocentesche, il valzer viennese e le quadriglie tipiche della società imperiale viennese ai tempi della Principessa Sissy, e creato La compagnia dell’800, con la quale abbiamo recentemente messo in scena diversi spettacoli a teatro interpretando opere e balletti in chiave ottocentesca, come L’histoire de Marguerite, ripreso da La traviata e La signora delle camelie. Per queste rappresentazioni sono io che mi diverto a confezionare i costumi sontuosi fondamentali per ricreare un effetto d’epoca…!” IL MUSICAL Teatro, canto, musica… e danza si fondono dando vita al musical, un genere di spettacolo nato negli Stati Uniti a cavallo tra l’800 e il 900. A Riccione è partito come Musical Academy nel 2008, dall’esperienza trentennale della scuola di danza di Stella Balacca e Stefania Semprini, ora direttrici organizzative di quella che è diventata sezione dell’Accademia di Antonella Bartolacci. E’ una scuola per la formazione di professionisti completi nel settore del musical, con la supervisione del Maestro Gino Landi e la direzione artistica della regista e coreografa Elena Ronchetti.


25 vi.” La Musical Academy collabora alla produzione del nuovo musical “Clash” che debutta in anteprima nazionale al Teatro del Mare il 13-14 febbraio con la regia di Luca Gregori… interpretato naturalmente dai suoi attori, cantanti e ballerini.

Si sviluppa in tre corsi: Kids per i ragazzi 8/13 anni, Teen per quelli 13/16 e Big, dai 16 anni in poi. Durante il percorso formativo ogni studente viene aiutato a sviluppare le sue massime potenzialità: il proprio stile, la tecnica individuale e la creatività. Tante sono stati i musical messi in scena in questi anni, che hanno sempre registrato il tutto esaurito. Ma come hanno risposto i giovani riccionesi amanti della danza quando è stata proposta questa nuova specialità artistica? “Naturalmente benissimo -dice Stella-

LA DANZA ACROBATICA I danzatori/funamboli della Ginnastica Riccione, una sezione della Polisportiva Comunale, festeggiano i 25 anni d’attività. Sono gli atleti dell’Acrobatic Team Riccione, una specialità sportiva (ma non solo, evidentemente) nata dall’idea di un insegnante di ginnastica artistica che ha pensato allora di richiamare tutti gli ex atleti che solitamente ad una certa età, di solito i 14 anni, smettono per proseguire gli studi o per lavorare; e sulla scia del Festival del Sole nel 1989, l’organizzatore Maurizio Ascani aveva capito quanto fosse interessante vivere la ginnastica con modalità nuove, fatte di viaggi, stare insieme e divertirsi. Dopo Ascani arrivarono altri bravi insegnati: Barbara Bianchi, che dopo circa 20 anni ha fondato una scuola propria, e dal ‘90 Giovanni Foschi, tuttora allenatore, coreografo, organizzatore, promotore… “ In 25 anni – spiega Giovanni - sono passati all’ATR migliaia di ragazzi, da 15 ora ne abbiamo 150, e le fasce di età si sono allargate, e vanno

sono in tanti che si sono entusiasmati di questo insieme travolgente di arti spettacolari. Ma non solo quelli di Riccione e del circondario: ci sono allievi che arrivano dalla Lombardia, dall’Emilia, dall’Umbria. Vengono da noi per cimentarsi nelle varie discipline che fanno capo al musical: nella danza con l’insegnamento di Elena Ronchetti , nel canto con l’insegnante Norina Angelini, nella recitazione con l’insegnante Gabriele Sabatini. Sono loro che permettono di educare e portare così i ragazzi a performance spettacolari molto amate dal pubblico riccionese e non solo… e con la costante piena soddisfazione del maestro Landi, che puntualmente viene nella nostra città ad assister-

dai 6 ai 40 anni. Alcuni di loro poi hanno intrapreso percorsi professionali concreti, che li hanno portato ad eccellere… come Andrea Rossi, ingaggiato in importati produzioni musical. Quella dell’ATR è sempre stata una realtà enorme e vivace: un affascinante risultato che nasce dalle legazioni di armoniosi movimenti ginnici svolti su temi musicali, e le cui coreografie che per un certo periodo abbiamo anche portato in teatri locali e fuori provincia. Al momento chi ha scelto di lavorare nel gruppo coreografia sono una ventina, dai 10 ai 25. Negli ultimi 5 anni lo seguo io cercando di comunicare dei messaggi e coinvolgendo che lo desidera, allievi di tutte le età senza preclusione di sorta in-

dipendentemente dall’esperienza, dando così una chance a tutti coloro che vogliono provarci. L’ultima esibizione degna di nota è stata quella a Spoleto in un teatro romano coi Campionati nazionali ed internazionali col pezzo “Genesi”, grazie al quale stiamo preparando altre esibizioni. Obbiettivo significativo è il Festival del Sole 2014 che la prossima estate compirà 25 anni come noi! IL FLASH MOB Non si può considerare una vera e propria danza… ma meglio un’eccentrica ‘incursione’ di danza. Un’azione ballerina un po’ folle e soprattutto inaspettata che si dissolve nel giro di qualche minuto, messa in atto da un gruppo di persone in uno spazio pubblico: un ipermercato, una stazione, un aeroporto, una piazza. Improvvisamente, tra la folla ignara, si scatena una trascinante coreografia di gruppo che in un attimo coinvolge un gran numero di persone che sembrava passassero di lì per caso. Ma in realtà tale coreografia è ben studiata, con incontri precedenti o tramite divulgazione sui social network. Il più spettacolare allestito a Riccione è stato quello che il 12 maggio scorso ha visto il viale Ceccarini animarsi non solo di passi di danza all’unisono… ma anche e soprattutto di voci. Il Flash Mob organizzato dall’Associazione culturale Steps di Riccione in occasione di “Musicando 2013”, infatti, ha regalato un doppio impatto artistico che ha lasciato a bocca aperta. Per il decennale della manifestazione, nata nel 2003 da un’idea della riccionese Laura Amati e rivolta a tutti i cori giovanili scolastici e associativi, 160 ragazzi da tutt’Italia hanno potuto partecipare ai tanti laboratori musicali tenuti da figure professionali di grande esperienza e capacità didattiche, che li hanno aiutati ad accostare particolari repertori e stili musicali. “Questa forma divertente ed innovativa ha contribuito a coinvolgere ancora di più i ragazzi e crede si ripeterà?”. “L’idea del Flash Mob totalmente cantato dal vivo, sostiene Laura, ha visto partecipare molti ragazzi venuti anche solo per condividere quel breve ma intenso momento di canto e danza! Ci auguriamo che questo evento possa diventare un appuntamento della coralità giovanile e non, in un’ottica di condivisione anche fra generazioni diverse. Cantare insieme è giovane e dinamico, e apre ad orizzonti musicali sempre più ampi. Chi immagina la coralità un’esperienza ingessata ed un repertorio invecchiato rischia di “prendere una steccca…!”.


La pagina della Canocchia

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Canocchia “canocia”, Pannocchia. Cicala di mare, “Squilla mantis” Crostaceo prelibato! La stagione migliore per il suo consumo va da novembre a marzo. Si mangia lessata e arrosto ma c’è chi ne fa anche un brodetto (considerato “povero”). Le femmine prossime alla riproduzione hanno le uova nella parte dorsale, formano come un cordone giallo arancio detto la “cira” (cera). Le depongono in primavera sulla riva stando sulla crosta (esoscheletro) in una specie di balletto. Tale periodo è detto “canucèra”. L’ha una facia come la pènza dla canocia. Ha una faccia come la pancia della canocchia. Essendo verdognola indica una persona bruttina e di poca salute Tam pèr una canocia smulachèda. Mi sembri una canocchia floscia.

Come pulirle Arrosto. Una bella lavata e poi si procede con le forbici. Si taglia prima il capo, poi mandibole e mascelle, si procede rifilando i due laterali e si termina tagliando gli arti inferiori. Lessate. La pulitura si deve effettuare dopo la cottura e risulterà poi semplice togliere la crosta.

La canocchia dopo un giorno perde tutti gli umori e non ha consistenza. Indica una persona patita e senza nerbo. Anche ragazza che ha perso l’appetito per essere stata lasciata dal “moroso”.

La ricetta di mare: Canocchie col ripieno “CANOCE SE RIMPIN” Un chilo di canocchie fresche (ma se ne siete golosi potete abbondare...) Poi olio, pangrattato, prezzemolo, rosmarino, aglio, pepe e sale per fare il ripieno. Effettuare una incisione lungo il dorso e infilare il ripieno precedentemente amalgamato nell’apertura. Indi sulla “gradèla” a fuoco medio. Per i palati più esigenti si può accarezzare ora un verso ora l’altro con un pennello intriso d’olio.

(Per 4 persone)

Per goderle vanno mangiate con le mani. Eventuali punture vanno “disinfettate” con trebbiano e sangiovese (De gustibus...) Se volete farle lessate le mettete nel tegame con due dita d’acqua. Sette/otto minuti al fuoco. Farle raffreddare, scolarle, pulirle (togliendo anche la crosta) e condirle con olio, pepe, sale, limone e prezzemolo fresco.

PESCHERIA ...Sapori di Mare Pesce sempre fresco e pulito su richiesta Crudità e Grigliate pronte da cuocere su ordinazione Assortimento di pronto-cuoci - Vari sughi di pesce - Spiedini misti Lunedì chiuso - Aperto da martedì a sabato – Mattino e pomeriggio

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Gente di casa nostra

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Le lacrime di Miriam a 70 anni dal “fronte” A distanza di settant’anni la guerra strappa ancora lacrime ai protagonisti di quell’immane tragedia, che falcidiò intere famiglie. Sono nitidi i ricordi i ricordi di Vilma (Miriam) Urbinati (classe 1931), che a tredici anni, mentre si trovava nel rifugio scavato accanto alla Casa della Micia (oggi sede di Famija Arciunesa) perse la mamma e tre fratelli sotto le bombe. Una tragedia che si consumò proprio in quel nascondiglio che doveva proteggere dalle insidie. Tra tanto strazio e dolore, c’era pure chi nelle stesse ore gioiva per la nascita di una bimba, avvenuta nella stalla. A rispolverare quelle pagine nere della storia riccionese è la stessa Miriam che nella sua casetta di San Lorenzo, per metà rasa al suolo da un bombardamento e poi ricostruita, ci mostra le foto dei suoi cari, strappati alla vita quando lei aveva appena tredici anni. Il suo volto all’improvviso diventa cupo e si rattrista. “Intorno alla Casa di mia zia Domizia “Micia” (Riccione 5 maggio 1891 - 20 marzo 1980), sorella di mio padre Ubaldo Mondaini, c’era un vigneto -racconta-, proprio lì, sul lato Cattolica, fu scavato un rifugio, dove assieme ad altre persone c’eravamo riparati, io, mia mamma, Irene Galli che aveva appena 39 anni, e i miei fratelli, Giuseppe, Armando e Riccardo (Franco) rispettivamente di 15, 7 e 2 anni. Quest’ultimo era stato messo al mondo per evitare che il capofamiglia andasse in guerra. Il Duce, infatti, nel 1940 aveva promulgato una legge che esentava dalle armi i padri con quattro figli. All’improvviso, nella notte tra il 2 e il 3 settembre si scatenò un putiferio. I bengala, lanciati per illuminare la terra, scendevano dal cielo a pioggia, finché una bomba centrò in pieno il nostro rifugio e uccise mia mamma con i miei tre fratelli. Un immane dramma. Io rimasi sepolta sotto la terra per tutta la notte con una scheggia di granata conficcata nella mano sinistra. Nessuno poteva muoversi, così mi tirarono fuori da quell’inferno solo la matti-

Irene Galli

na seguente. Mi portarono nella stalla della Casa della Micia (che ora, restaurata, ospita il Centro di Buon Vicinato “Amici del Parco”), dove c’era una donna che stava per partorire. Sentii dire che ebbe una bambina”. La tragedia si consumò all’insaputa del papà, Ubaldo Mondaini, in quei giorni prigioniero dei tedeschi che l’avevano catturato assieme al figlio maggiore e altri riccionesi durante un rastrellamento. “Mio babbo e Armando, -racconta commossa Miriam- erano stati portati all’aeroporto per scavare delle fosse. Poi mio fratello fu rilasciato e tornò a casa. Prima di andare nel rifugio, come sfollati, andammo a casa della zia Rina Mondaini, che abitava in viale Emilia. Lei e i suoi familiari erano i contadini dei conti Mattioli. Ci siamo poi riparati, anche con la nonna Maria Tentoni, in un capannone che si trovava, sempre in viale Emilia, all’angolo dove oggi c’è il tabaccaio. Eravamo proprio lì, il giorno in cui fecero irruzione i tedeschi, che poi rastrellarono tutti i nostri uomini”. La memoria di Miriam torna a quell’indimenticabile 3 settembre. “Estratta dalle macerie -riprende- fui soccorsa nella stalla, dove c’era pure mia nonna. Restammo lì due giorni, poi ci rifugiammo nella colonia Modenese (si trovava sulla spiaggia, al Marano, dove oggi ci sono i campi da calcetto ndr). Non lo dimenticherò mai: lungo il tragitto, abbandonati qua e là si vedevano tanti corpi di civili. Restammo in quella colonia per 15/16 giorni, finché mio padre, riuscito a sfuggire ai tedeschi che piantonavano sempre i prigionieri con il mitra, riuscì a trovarmi. Arrivato alla Modenese, per sfuggire ai controlli dei tedeschi che cercavano i fuggiaschi, mio padre si nascose tra la rete e il materasso del mio letto, poi per fugare i sospetti mi ci

sedetti sopra. Intorno a noi c’erano diverse donne e bambini. Io ero terrorizzata, i tedeschi, infatti, per accertarsi che non si fosse nascosto nessuno, infilavano le baionette nei materassi. Erano attimi di panico, ma quella volta ci andò bene. Anche se poi, di fatto, mio babbo non si riprese più dallo choc di quello che era accaduto alla nostra famiglia. Sta di fatto che si era sparsa la voce che i tedeschi erano in ritirata, così, trascorse quelle due settimane nella colonia, visto che non potevamo tornare nella nostra casa per metà distrutta, ci trasferimmo in viale Trento Trieste. Mia mamma e i miei fratelli erano ancora sepolti sotto le macerie. Nessuno si azzardava ad andarli a prendere, tanto più che il ponte sul Rio Melo era stato bombardato e non si riusciva ad andare al vecchio camposanto. Restarono nella nuda terra per due mesi, finché poi, avvolti in delle bianche lenzuola gli si diede una degna sepoltura. Mio padre, duramente provato e ammalato, dopo essere stato ricoverato anche a Vecchiazzano, scomparve il 27 aprile del 1952 , a 47 anni. In gennaio se n’era andata, intanto, anche la nonna che per anni lavorò nella fabbrica del pesce di Amati. Rimasi quindi sola, finché l’anno successivo mi sposai con Antonio Battarra, scomparso tre anni fa”. Lo sguardo di Miriam è mesto. “Ho voluto rendere note queste mie memorie -confessa-, affinché mia figlia e i miei nipoti sappiano quanto è terribile la guerra e di quali atrocità è causa”. Al di là del conflitto bellico, strada senza ritorno, il destino contro la Mondaini si è proprio accanito: la sua prima bimba morì ad appena dieci giorni di vita per una polmonite. Ebbe poi altri due figli, Daniela e Massimo, quest’ultimo vittima nel novembre 2007 di un tremendo incidente stradale, neppure a un chilometro da casa. Davvero una vita in lacrime. Nives Concolino

Ubaldo Mondaini


direzione artistica

COMUNE DI RICCIONE Assessorato alla Cultura

INFO PRENOTAZIONI E ABBONAMENTI TEATRO DEL MARE Viale Don Minzoni 1 (angolo Viale Ceccarini) Tel. 0541 690904 www.teatrodelmare.org Teatro del Mare

@teatrodelmare

I biglietti sono in vendita il giorno dello spettacolo: dalle ore 17.30 per gli spettacoli in serale, dalle ore 14.30 per le pomeridiane presso la cassa del Teatro del Mare.

RICCIONE Inn JAZZ club venerdì 7 marzo

SARAH MCKENZIE QUARTET Sarah McKenzie piano e voce Hugh Stuckey chitarra Alex Boneham contrabbasso Marco Valeri batteria Degustazione BIO SWEET AND CHEESE

Degustazioni bio-enogastronomiche a cura di LA SERRA SICOMORO

Ingresso al tavolo ore 20,30 • Inizio concerto ore 22,00 Ingresso al tavolo comprensivo di degustazione bio-enogastronomica Ingresso tribuna € 15,00

TEATRO e PROSA

marzo-aprile ore 21.15

Visioni e azioni del contemporaneo a cura di Città Teatro domenica 30 marzo

JURIJ FERRINI

Mandragola

di Niccolò Macchiavelli con Massimo Boncompagni, Jurij Ferrini, Matteo Alì, Michele Schiano di Cola, Alessandra Frabetti, Maria Tronca, Cecilia Zingaro Mandragola non è solo una perfetta macchina comica ma anche una meravigliosa allegoria sulla “corruzione della logica politica”. Una lucidissima premonizione sui nostri tempi, che rivela la nostra stessa identità di popolo e le radici profonde di un malcostume tutto italiano.

DIVERSAMENTE THEATRO giovedì 6 marzo ore 21.15

sabato 15 febbraio

PAOLA GASSMAN E MARIA ROSARIA OMAGGIO Intervista con la storia

di Oriana Fallaci produzione Pigrecodelta

ALTRI SGUARDI

intero € 17,00 ridotto

Oriana Fallaci (Maria Rosaria Omaggio) incontra il primo ministro israeliano Golda Meir (Paola Gassman) a Gerusalemme nel novembre 1972, a cinque anni dalla guerra dei sei giorni, quando la Fallaci scrive per l’Europeo. E’ il dialogo tra due donne che, seppur speciali e d’acciaio, non trascurano di parlare dell’amore, dei figli, del quotidiano di ogni donna.

sabato 1 marzo

CENTRO 21 GUSTOSA Una serata da mangiare!

Spettacolo di danza e musica con degustazione regia Eleonora Gennari, Valeria Fiorini in collaborazione con Accademia Antonella Bartolacci

DANZA ore 21.15

giovedì 13 febbraio DANZA MUSICAL replica venerdì 14 febbraio ANTEPRIMA NAZIONALE

B&C srl in collaborazione con Musical Academy Riccione e Accademia Antonella Bartolacci

CLASHES Divorzi in musical

UGO DIGHERO

Rimbocchiamoci le natiche Spettacolo per attore comico e apocalisse

di Marco Melloni, Ugo Dighero e Enzo Costa Regia Ugo Dighero

Ingresso intero € 17,00 ridotto € 15,00

C’è crisi. C’è crisi economica, c’è crisi di valori, c’è crisi di qualsiasi cosa. Prova a pensare a una cosa… c’è crisi anche in quella. Ci viene detto che in realtà siamo in buone mani, da tutto il mondo arrivano segnali rassicuranti. Non resta quindi che rimboccarsi le natiche gherà Ugo Dighero – per avviarsi verso il futuro con la giusta predisposizione. Una esilarante carrellata di personaggi impegnati a cercare di capire il mondo… intero € 17,00 ridotto

sabato 22 marzo

GIUSEPPE BATTISTON

Il precario e il professore

di Luca Gregori e Roberto Colavalle scenografia Gianluca Amodio coreografie Cristina Arrò e Elena Ronchetti arrangiamenti Roberto Colavalle regia Luca Gregori

€ 17,00 ridotto intero

di Piero Sidoti e Giuseppe Battiston musiche originali di Piero Sidoti chitarra e voce Produzioni Fuorivia Uno spettacolo agro-dolce di parole e musica. Personaggi defilati, rimossi, disattesi. Gente comune che sopravvive ai margini, che riesce a barcamenarsi nella giungla fitta di contratti a progetto e lavoretti a termine. In ciò si fa spazio il personaggio dello di matematica del liceo, che, dall’alto del suo trascorso sessantottino, invita un ex-studente a surfare, stare a galla, dribblare gli ostacoli e, soprattutto, a prendere le cose con astuzia.

sabato 15 marzo

TEATRO DANZA

NN CHALANCE/TIR DANZA

BIRDAY

Coreografie-performer Eleonora Gennari, Valeria Fiorini

Ingresso intero € 12,00 ridotto € 10,00

TEATRO TRA MUSICA E LETTERATURA ore 16,30 ingresso libero domenica 9 marzo MASSIMO MODULA TRIVIALE. DIETRO LE CATTIVE INTENZIONI Fumetti d’avventura in salsa siciliana

Verba Volant Edizioni la vera storia del primo super eroe siciliano. Sessione di disegni dal vivo dell’illustratore Massimo Modula

domenica 23 marzo ROMAGNA BIT GENERATION Reading con giovani poeti romagnoli

Samuele Donati, Gabriele Babini, Martina Abbondanza, Andrea Rossi,

Massimiliano Mandorlo, Ivonne Mussoni Interventi musicali a cura di Modern Music Institute Riccione


PARI... O DISPARI?

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A cura dellA COMMISSIONE Pari Opportunità del Comune di Riccione

Violenza di genere e sicurezza delle donne Corso di formazione IL RUOLO DELLA POLIZIA MUNICIPALE E PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in collaborazione con il Comando della Polizia Municipale di Riccione-Coriano, abbiamo organizzato un Corso di Formazione. “Il corso ha rappresentato l’inizio di un percorso professionale all’interno dell’organizzazione del

Comando Polizia Municipale – sostiene la Comandante Cianini - che vedrà l’individuazione di un gruppo di agenti, uomini e donne, specializzati nel trattare le tematiche delle violenze di genere. E’ inoltre importante che nell’affrontare questi temi si utilizzi una metodologia di lavoro interdisciplinare, una sorta di alleanza fra le istituzioni e le forze dell’ordine presenti sul territorio, perche’ il contrasto alla violenza ai danni delle donne rappresenta un obiettivo di giustizia e di solidarietà.” Quarantacinque gli agenti dei diversi Comandi della Provincia ma anche di Forlì, Gambettola, Cesena, Cesenatico, Pesaro. Prestigiosi relatori hanno arricchito le due giornate di lavoro: la Dott.ssa Casadei Giudice del Tribunale di Rimini, l’Avv. Ollà Pres.Ordine Avvocati Rimini, la Prof. ssa Virgilio DSG di Bologna, la Dott.ssa Bagnara Polizia Municipale di Ravenna, il Cap. De Lise Carabinieri Riccione, la Dott.ssa Russo Progetto Dafne, la Dott. ssa Rinaldi per Rompi il Silenzio, l’avv. Lunedei Sportello Donna, la Consigliera provinciale Grossi; presenti anche il Prefetto vicario Dott. Di Nuzzo e il Sindaco Pironi.

ALCUNI DATI PER MEGLIO COMPRENDERE L’ENTITÀ DEL FENOMENO

Nel 2012 ben 255 donne della Provincia di Rimini hanno chiesto aiuto alla rete Dafne, servizio dell’Azienda USL, e 181 sono state prese in carico: 58 i casi di violenza fisica, 16 quelli di violenza sessuale con un incremento di stupri (8

nel 2012, 3 nel 2011). Per l’88,4% la violenza si svolge nelle relazioni intime, a mano del marito, fidanzato o ex. La tipologia prevalentemente è quella fisica/ psicologica o combinata (anche economica). E’ trasversale per la nazionalità (il 54,1% è italiana) e la classe sociale. La scolarizzazione delle vittime è in prevalenza medio/alta ma sono spesso disoccupate e quindi non autonome. Inquietante il dato della violenza verso quelle in gravidanza: nel 2012 il 21,5% del totale. Le caratteristiche socio-economiche del maltrattante? Un partner italiano, con occupazione lavorativa. (Al novembre 2013 recenti dati dichiarati dalla Questura di Rimini: 200 denunce tra stalking, violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia - 21 provvedimenti per stalking resi esecutivi dalla specifica divisione del reparto anticrimine della Polizia e 15 misure restrittive eseguite.) Da non dimenticare il numero di femminicidi, l’uccisione cioè delle vittime, in Italia nel 2012: 122 più del 30% del totale degli omicidi totali.

ULTIMA NORMATIVA DI LEGGE CONTRO VIOLENZA DI GENERE E FEMMINICIDIO

Con il decreto legge 93/2013 sono state introdotte circostanze aggravanti per i reati di maltrattamenti in famiglia quando siano commessi in danno o in presenza di un minore di 18 anni, e per i reati di violenza sessuale nei confronti di donna in stato di gravidanza o di persona della quale il colpevole sia coniuge, anche separato o divorziato, o legato da una relazione affettiva. Con riferimento al reato di atti persecutori, lo stalking, sono stati innalzati i limiti di pena da 4 a 5 anni e anche previsto (come pure per il reato di maltrattamenti in famiglia) l’arresto obbligatorio in flagranza; e così anche l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa quando si debba ritenere che i fatti posti in essere possano metterla in pericolo la vita, (anche qui è prevista l’aggravante se il fatto è commesso da persona legata da relazione affettiva). E’ stato poi introdotto il reato di cyber stalking, persecuzione commessa attraverso strumenti informatici o telematici (sms, posta elettronica…). Il legislatore, inoltre, ha stabilito che la querela, una volta proposta, è irrevocabile, per evitare che condizionamenti successivi possano indurre la vittima a ripensamenti; il termine per proporla in caso di stalking è di 6 mesi e non di 3 come per gli altri. L’ammonimento del questore è un per-

corso alternativo a quello dell’autorità giudiziaria, che consente alla persona offesa, sino a quando non è stata proposta querela per il reato di stalking, di chiedere che il lui stesso ammonisca verbalmente lo stalker, potendo chiedere la sospensione della patente e provvedimenti in materia di armi. A tutela delle vittime la nuova normativa prevede anche che le forze dell’ordine, i presidi sanitari e le istituzioni pubbliche debbano fornire tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza presenti nella zona di residenza. Da ultimo due importanti innovazioni: l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato per le vittime di reati di stalking e maltrattamenti , in deroga ai normali limiti di reddito ed anche per gli stranieri; e la concessione del permesso di soggiorno agli stranieri irregolari vittime di violenza domestica.

CONSIGLI PRATICI PER CHI SUBISCE ATTI PERSECUTORI (STALKING) COMANDO DEI CARABINIERI

Chiamare il 112, richiedendo l’invio di una pattuglia; avvisare amici e conoscenti della situazione in modo tale che non forniscano involontariamente informazioni allo stalker; cambiare telefono; farsi accompagnare nelle uscite, non andare in luoghi isolati e modificare itinerario per raggiungere quelli abitualmente frequentati; non lasciare informazioni personali su bacheche dei social network; annotare tutti gli episodi di persecuzione, telefonate, sms, mail con indicazione precisa di luogo, orario e testimoni; annotare quelli di interferenza dello stalker con familiari, amici e colleghi; cercare di non parlare con lui e non assumere atteggiamenti di sfida; raccogliere documentazione probatoria (certificati medici, lettere, biglietti, stampe di contatti via internet); non accettare la sua proposta di ‘un ultimo appuntamento’. Informazioni: Nuova sede Sportello Donna presso CPO al piano seminterrato del Comune di Riccione. Il Legale riceve il martedì dalle 15.30 alle 18.00. Tel. 0541 608317 SPORTELLO DONNA On-LINE: sportellodonna@comune.riccione.rn.it Per appuntamento: Tel. 0541 426033 Tel. 0541 608111 pariopportunita@comune.riccione.rn.it


La pagina della donna

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Anna Steiner: una mamma a tempo pieno Creatività e solidarietà sono le peculiarità principali che contraddistinguono l’effervescente personalità della riccionese Anna Steiner. La prima salta agl’occhi appena si varca la soglia di casa sua: una casa stracolma di fantasia, estrosità, attenzione scrupolosa nell’abbellimento (‘fatto con le sue mani’) di ciascun minimo suo spazio. Uno spazio grande nel suo insieme che improvvisamente si popola di bellissime figure femminili di ogni età e dal brunito incarnato: sono le sue ‘figlie’ così le definisce con entusiasmo e tenerezza. Da quanto tempo di dedica all’accoglienza dell’altro? “Sono 20 anni che offro il mio aiuto a ragazze e bambine che ne necessitano per poter vivere dignitosamente. Dopo aver prestato supporto ad alcuni casi disperati del posto che vivevano situazioni molto pesanti, la prima giovane nigeriana che ho accolto a casa mia si chiamava Stella: l’ho aiutata a portare avanti la gravidanza, a crescere la prima figlia Rita e fare il ricongiungimento con il padre della bimba Tony che viveva a Padova e che è venuto anche lui a Riccione, dove poi è nata Choice.” Cosa ha fatto e fa per aiutare queste persone di cui si prende carico? “Ho insegnato loro l’italiano, ho cercato gli asili e le scuole per le piccole, ho fatto prendere la patente e cercato di dare loro gli strumenti per integrarsi con la nostra realtà, cercando allo stesso tempo di non snaturare la loro cultura, che consiste anche semplicemente nel continuare a prepararsi il loro cibo o acconciarsi i capelli secondo la tradizione. Non ho permesso, però, che alle bambine venisse praticata l’infibulazione, che ritengo una pratica da combattere. Abitano ora nella casa di fianco alla mia… ma sono sempre da me, soprattutto Rita di ormai 12 anni e Choice di 4. Mangiamo spessissimo assieme, e assieme andiamo alla Messa, perché loro sono Cristiani e hanno ricevuto tutti i Sacramenti. Recentemente è arrivata anche la giovane Gioia, ed è nata due mesi fa la sua Monalisa.” Cosa l’ha portata ad intraprendere questo percorso così insolito? “Quello che mi ha cambiato il modo di pensare e di affrontare la mia vita, prima sicuramente più frivola e concentrata su se stessa, è stato l’incontro con la Comunità Papa Giovanni di Rimini, che si era presa in carico uno dei miei fratelli in un momento psico-fisico per lui complicato. Da lì ho scoperto una diversa dimensione esistenziale e spirituale. La mia infanzia e adolescenza, poi, è stata molto difficile, perché mia mamma si è allontanata dalla famiglia e ho passato molti anni in collegi vari e un po’ in Germania dove ho abitato con mio babbo Edoardo, figlio di mia nonna Lea Zanni. Mi è mancato così tantissimo

quel calore famigliare, ma soprattutto materno, che invece io ho sempre cercato di ricreare nella mia vita di adulta.” Come procede l’andamento di un nucleo familiare così eterogeneo? “Si sentono tutti fratelli e sorelle, anche i miei due figli naturali, Valentina e Gian Maria, che adorano questa grande famiglia allargata e così anche il mio compagno Luca, un uomo intelligente che ha capito quanto questa sia importante per me. Dico sempre che dovrei essere per le più piccole la nonna… invece mi chiamano tutti mamma, perché per la loro cultura una donna più grande e che si occupi di loro è comunque una mamma, è una forma di rispetto. Sono così lontani dalla propria famiglia d’origine che hanno proprio bisogno di una figura materna. E io so bene cosa significhi…” Quando lo spirito solidale di fonde con quello creativo? “Mi sono sempre occupata di solidarietà, collaborando per tanto tempo con il Centro per la vita, e in tante situazioni che richiedevano un apporto caritatevole… ma anche creativo, come l’evento organizzato a sostegno della popolazione di Haiti ai tempi dello tsunami, quando abbiamo costruito un ‘villaggio’ al Palazzo del Turismo per la raccolta fondi, o come i progetti per i bambini delle scuole. Diciamo che non mi costa tanta fatica… anzi. La creatività, soprattutto se è rivolta ad un benessere comune, è per me un insostituibile opportunità di divertimento!” Maria Grazia Tosi

ogni giorno il Pescatore porta in tavola la ricchezza del mare nel rispetto della tradizione romagnola

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CALCIO

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Rimpatriata dei vincitori Torneo A.S.A.R. Grande serata al Ristorante Ranch Saloon di Riccione lo scorso dicembre per la rimpatriata dei vincitori del 1° e 2° Torneo giovanile di calcio “A.S.A.R. Abissinia” . I ragazzi gialloneri vinsero le prime due edizioni, 1973 e 1974, della manifestazione organizzata dalla stessa Società riccionese. Da sin. in alto: l’allenatore Rodolfo “Rudy” Bacchini, Maurizio Ricci, Guido De Berardinis, Renato Cinti, Angelo Giannini, Giovanni Bezzi, Giuseppe Fuzzi, Fabio Galavotti, Saverio Selva, Roberto Fabbri. Al centro: Giuseppe Righetti, i presidenti Venanzio Bezzi e Spartaco Selva, Luca Serafini, Riccardo Zangheri. In basso: Lanfranco Gaudenzi, Stefano Saponi, Erminio Tentoni, Gabriele Tommasini, Davide Montanari. La serata è trascorsa all’insegna delle gioie del palato e tanti amarcord di un’epoca in cui la parola calcio si scriveva ancora con la “C” maiuscola. ni.co. 1973. 1° Torneo “A.S.A.R. Abissinia” Da sin. in piedi: l’allenatore Rodolfo “Rudy” Bacchini, Luca Villa, Maurizio Ricci, Saverio Selva, Renato Cinti, Erminio Tentoni, Giuseppe Fuzzi, il compianto Presidente Tiziano Mulazzani. Accosciati: Stefano Saponi, Davide Montanari, Giuseppe Righetti, Angelo Giannini, Roberto Fabbri, Lanfranco Gaudenzi, Giovanni Bezzi, Guido De Berardinis.

Polisportiva San Lorenzo 35 anni di successi Con un brindisi che ha coinvolto oltre 400 persone, alla vigilia di Natale la Polisportiva San Lorenzo ha festeggiato i 35anni di attività. Sette lustri di serio impegno e formazione, che oltre a dare continue soddisfazioni, hanno fruttato diversi successi. L’ultimo è arrivato in occasione del compleanno, quando i vertici regionali della Figc (Federazione italiana gioco calcio), in particolare il vicepresidente Celso Menozzi e il delegato Alberto Ceccarelli hanno comunicato al presidente della Polisportiva, Fabrizio Vagnini, che “i giovanissimi sono stati ammessi al campionato regionale che si disputerà da gennaio in poi”. Nel

frattempo la Polisportiva San Lorenzo si è affiliata al Bologna Calcio che nel campo di viale Bergamo terrà delle lezioni tecniche. In base all’accordo stipulato tra le parti, a Riccione arriveranno anche dei selezionatori per valutare se tra le giovani leve dell’associazione sanlorenzina ci sono goleador da arruolare. In base allo stesso sodalizio i giovani calciatori possono assistere gratuitamente a diverse partite del Bologna. Il primo bus per il capoluogo emiliano è già partito. Dei buoni motivi, insomma per festeggiare assieme a un nugolo di tesserati, 205 in tutto, e autorità. Al cin cin del 35esimo anniversario hanno partecipato anche l’assessore allo Sport, Maurizio Pruccoli, l’amministratore delegato della PalaRiccione, Roberto Angeli, e i rappresentanti del Comitato d’area con il presidente Elio Mainardi che per l’occasione hanno celebrato il loro ventennale. Un particolare. La Polisportiva San Lorenzo era nata nel 1978, all’ombra del campanile, da un’idea di Sergio Paci, affiancato da Piero Mazzotti, appena tornato dalla Germania. La prima partita di calcio si disputò nell’ottobre dello stesso anno sotto la presidenza di Sergio Zauli, allenatore di Paci. Il primo goal fu segnato da Albo Belpassi a San Marino contro la Virtus Acquaviva, partita finita in pareggio per 1 a 1. In panchina ad applaudire non sono mai mancati i preti della parrocchia, a partire da don Emilio Campidelli, al quale tuttora è dedicato il più grande torneo dell’associazione. Centinaia i ragazzini seguiti negli anni all’insegna dello sport, ma anche della disciplina e dell’aggregazione. Nives Concolino


TENNIS CLUB RICCIONE

a cura di Piero Serafini

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Quelli dei primi 50 anni! PREMESSA Il sottoscritto ha ritenuto meritevoli di menzione, tutti coloro che nel corso dei primi 50 anni, hanno contribuito, con il massimo impegno, alla nascita e crescita del Tennis Club Riccione, portandolo ad un alto livello che tutti ci invidiano. A loro va la sentita gratitudine di tutti i soci del circolo e di coloro che usufruiscono dell’impianto con tutti i servizi che offre.

I PRESIDENTI DAL 1962 AL 2012 Pietanesi rag. Adriano dal 1962 al 1970 Rastelli Aldo dal 1970 al 1972 Campanella dr. Giuseppe dal 1972 al 1974 Mussoni rag. Tiziano dal 1974 al 1978 Mancini dr. Massimo dal 1978 al 1982 Silvagni rag. Enrico dal 1982 al 1986 Manfredini rag. Bruno dal 1986 al 1994 Bartolini dr. Matteo dal 1994 al 2002 Grossi Mancini d.ssa Franca dal 2002 al 2012 Ciapparelli Mauro in carica dal 2012

I CONSIGLIERI DAL 1962 AL 2012 IN ORDINE ALFABETICO Amati Jolanda - Amati Mario - Angelini Roberto - Antonioli Bruno - Barilari Elder - Barilari Paolo - Bartolini Armando - Berardi Gianluca - Betti Floriano - Bissa Pierluigi - Bizzi Marilena - Bombardieri Ermete - Borghesi Achille - Botticelli Mario - Busuoli Gaetano - Caleri Ermete - Candolfo Massimiliano - Caravaggi Emilio - Cattaneo Gianni - Cecchini Marino - Ciapparelli Mauro - Conti Antonio - Conti Ettore - Corazza Andrea - Corinaldesi Athos - De Paulis Lucio - Fabbri Cesare - Fantini Oberdan - Ferri Eurtizio - Franco Stefano - Gabellini Massimo - Geminiani Franco - Gramellini Stelio - LaganĂ Francesco - Lisi Stefano - Lombardini Giorgio - Lotti Giancarlo - Luigi Giancarlo - Mancini Marcello - Marchi Maurizio - Marchi Massimiliano - Marconi Stefano - Menni Pietro - Morrone Angelo - Muccini Fabio - Parmeggiani Luca - Pfister Jorg - Rastelli Ugo - Santi Riccardo - Savorgnan Enrico - Schirinzi Luigi - Setti Giancarlo - Spadoni Fabrizio - Tullio Francesco - Vandi Edmo - Vanucci Alessandro I MEDICI SPORTIVI DAL 1962 AD OGGI IN ORDINE ALFABETICO Arangio dott. Domenico - Lambertucci dott. Lamberto - Meringolo dott. Renato - Morrone dott. Angelo - Rastelli dott. Ugo - Salvatori dott. Giancarlo - Tontini dott. Roberto ALBO VINCITORI SINGOLARE ASSOLUTO CAMPIONATI SOCIALI DAL 1962 AD OGGI 1962 Amati Roberto - 1963 Barilari Elder - 1964 Geminiani Franco - 1965 Gabrielli Armando - 1966 Botticelli Mario 1967 Botticelli Mario - 1968 Rastelli Aldo - 1969 Rastelli Aldo - 1970 Gabrielli Armando - 1971 Antonioli Giulio - 1972 Barilari Ermanno - 1973 Antonioli Giulio - 1974 Gabrielli Gabriele - 1975 Gabrielli Gabriele - 1976 Ricci Maurizio - 1977 Antonioli Giulio - 1978 Bertoni Guido - 1979 Righetti Moreno - 1980 Bertoni Guido - 1981 Righetti Moreno - 1982 Bartolini Matteo - 1983 Serafini Fabrizio - 1984 Bartolini Matteo - 1985 Bartolini Matteo - 1986 Bartolini Matteo - 1987 Leurini Andrea - 1988 Berardi Gianluca - 1989 Leurini Andrea - 1990 Bartolini Matteo - 1991 Bartolini Matteo - 1992 Bartolini Matteo - 1993 Grossi Mirco - 1994 Serafini Fabrizio - 1995Leurini Andrea - 1996 Tonini Samuele - 1997 Arcangeli Davy - 1998 Tartarini Tommaso - 1999 Arcangeli Davy - 2000 Arcangeli Davy - 2001 Arcangeli Davy - 2002 Arcangeli Davy - 2003 Arcangeli Davy - 2004 Arcangeli Davy - 2005 Galvani Boris - 2006 Mularoni Alberto - 2007 Tonini Samuele 2008 Tonini Samuele - 2009 Tonini Samuele - 2010 Tonini Samuele - 2011 Vanucci Umberto - 2012 Vanucci Umberto.

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E sghĂŠtle - il solletico

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a cura di Giuseppe Lo Magro

Piccola rubrica di battute surreali, barzellette seminuove, fantasie oniriche, filosofia popolare. Da leggere in relax e magari “degnareâ€? di un sorriso come quando si è sottilmente sollecitati Sal done a so sfighèd. Sa insogne ca fac l’amor lia la è peg d’una latrèina. “A fac atletica!â€? “E che specialitĂ tfè?â€? “ A lènc e martèl, a sò ‘rvat a cinquènta metre!â€? “ Os-cia...e te ciap e ciod?â€? L’era un om isĂŠ znèin che i cavĂŠl i puziva ad pĂŹ. Fè l’amor ad sabata sera l’è un’abitudin da invurnid. Se la dmènga e piov, ch’us t’fè? Se i sèld i nas sora j’elbre mu me um tèca un bonsai.

Ho cnusĂš una ragaza isĂŠ bròta che ad mis-cir la fèva l’indossatrice ad pasamuntagna.

St’instèda l’ha fat un gran chèld. Un ha mai fat dò ghèce ad piova. Pensa ch’ho vĂŠst un èlbre còr drĂŹ m’un chèn per fès psĂŹ madòs.

A fac fadiga a digerĂŹ. Pasir um è scadĂš e strachin te stèmaga. Oroscopo. La mi mèj l’è un sègn ad tèra. Me ad aqua. Insèn a fam un paciugh. E mi BĂ l’è un bastardac. A Nadèl um ha port te bosch e um ha dĂŠt “I rigal iè sèta un èlbre... trovle da par teâ€?.

Ho una murosa che davanti la è com una batlèrda. Quand la chèmpra i regipèt in gni dà la prèima... i i dà la mèrcia indrÏ.

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Cominciate a fare i bravi: “anabolizzatevi”*

E’ un consiglio che mi hanno dato due amici, Luca e Roberto entrambi sportivi: Roberto stacca 180 chili su panca orizzontale, mentre Luca partecipa in bici alle Granfondo. “Basta con gli integratori”, Giovanni MAttoni mi dicono, “non servono a niente, stop con il petto di pollo, tonno al naturale, riso bianco, bresaola e prosciutto crudo. Siamo stanchi: queste cose non sono sufficienti per avere buoni risultati in termini di performance e benessere”. Ci vogliono gli anabolizzanti, passa parola, lo abbiamo scoperto dopo averli usati, soprattutto quelli italiani. Anche il medico ha confermato che è l’unica soluzione. Era ora ragazzi è 25 anni che ve lo consiglio. Roberto li usava nelle gare di body building e Luca li usa per la bici. Ho chiesto a Roberto e a Luca di procurarmi i nomi degli anabolizzanti per somministrarli ai ragazzi in palestra. Vi elenco i nomi degli anabolizzanti che mi hanno gelosamente consegnato: Anabolizzanti glucidici (cereali integrali, patate novelle, frutta e verdura fresca). Anabolizzanti proteici (carni magre, pesce tutto, uova fresche, formaggi magri e legumi tutti). Anabolizzanti lipidici (olio extravergine di oliva macinato a freddo italiano e frutta secca).

Anabolizzanti serali (coricarsi presto alla sera e dormire almeno 6/8 ore). Anabolizzanti del tempo libero (dedicarsi alla famiglia, alla cultura, al volontariato, ecc.). Anabolizzanti muscolari (programmare bene l’obiettivo del proprio allenamento). In Italia, dal punto di vista alimentare siamo invidiati da tutto il mondo. Variate l’alimentazione per nutrirvi, evitate di mangiare sempre le stesse cose, la variabilità vi permette di assumere più sostanze nutritizie evitando le intossicazioni da cibo avariato. Il cibo sano è il più potente anabolizzante che c’è. Ricordatevi che noi siamo quello che mangiamo. Gli autori Luca, Roberto e Giovanni Mattoni vi augurano un Buon Natale e vi suggeriscono: rimanete a casa con i vostri cari, assaggiate le delizie della vostra tavola e ritornate in palestra tutti anabolizzati*. * Sono da evitare sostanze dannose chiamate anabolizzanti sintetici, ormoni steroidei ecc. Queste sostanze danneggiano la salute e deprimono la virilità. I risultati in termini di performance e benessere sono effimeri e non durano nel tempo. Sono sostanze da evitare, vengono somministrate solo per gravi malattie e vanno assunte sotto prescrizione medica.

STAR BENE

Intolleranze alimentari o allergie? La maggior parte delle persone può mangiare una grande varietà di cibi senza alcun problema. Per una piccola percentuale di individui, tuttavia, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni negative, da una leggera eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità. L’intolleranza può provocare sintomi simili all’allergia (tra cui nausea, diarrea e crampi allo stomaco), ma la reazione non coinvolge nello stesso modo il sistema immunitario. L’intolleranza alimentare si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare. Mentre i soggetti veramente allergici devono in genere eliminare del tutto il cibo incriminato, le persone che hanno un’intolleranza possono spesso sopportare piccole quantità dell’alimento o del componente in questione senza sviluppare sintomi. Fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e al solfito. I due più comuni responsabili dell’intolleranza alimentare

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sono il lattosio e il glutine. Il lattosio è lo zucchero contenuto nel latte. Normalmente, l’enzima chiamato lattasi, presente nell’intestino tenue, scompone il lattosio in zuccheri più semplici (glucosio e galattosio) che entrano poi in circolo nel sangue. Quando l’attività enzimatica è ridotta, il lattosio non viene scomposto e viene trasportato nell’intestino crasso dove viene fermentato dai batteri presenti in quella parte del corpo. Questo può determinare sintomi come flatulenza, dolore intestinale e diarrea.L’intolleranza al glutine è una disfunzione intestinale che si manifesta quando il corpo non tollera il glutine (proteina presente nel grano, nella segale, nell’orzo e nell’avena). La diffusione della malattia, comunemente chiamata celiachia o intolleranza al glutine, è molto sottostimata e può essere diagnosticata a qualsiasi età. Se la persona che ne è affetta consuma un alimento contenente glutine, le pareti di rivestimento dell’intestino tenue si danneggiano e subiscono una riduzione della capacità di assorbire nutrienti essenziali quali grassi, proteine, carboidrati, minerali e vitamine. I sintomi includono diarrea, debolezza dovuta a perdita di peso, irritabilità e crampi addominali. Nei bambini, possono manifestarsi sintomi di malnutrizione come, ad esempio, una crescita insufficiente. Attualmente, l’unico aiuto per i pazienti celiaci è una dieta priva di glutine. La sintomatologia associata alle intolleranze alimentari è piuttosto variabile: generalmente si riscontrano sintomi prettamente intestinali (dolori addominali, diarrea, vomito, perdita di sangue con le feci), raramente vengono colpiti altri organi. Le allergie, invece, poiché sono scatenate da meccanismi immunologici, possono manifestarsi anche senza sintomi intestinali. Per la diagnosi, l’indagine utilizzata per accertarla consiste nell’individuare l’alimento sospetto, eliminarlo dalla dieta per 2-3 settimane e poi reintrodurlo per altre 2-3 settimane. Se i sintomi si ripresentano avremo una reazione avversa al cibo. A questo punto si verifica, attraverso test diagnostici, se è coinvolto il sistema immunitario e se si tratta pertanto di un’allergia; in caso contrario il disturbo è molto probabilmente dovuto a un’intolleranza. Scola dr. Lorenzo



dal 21 al 26 marzo Campionati italiani Giovanili di nuoto categorie Ragazzi, Junior e Cadetti. C’è rappresentato tutto il meglio del nuoto giovanile italiano, tant’è che le giornate di gara sono divise per sesso: tre giorni nuotano i maschi; tre giorni le femmine. Al di là dei giovani nuotatori che saranno presenti, c’è da considerare il numero davvero importante di genitori, amici, tecnici e allenatori che ruoterà attorno alla piscina (e alla città) di Riccione. Si calcola un totale di circa 25mila presenze per i sei giorni della manifestazione. Per gli appassionati, c’è la possibilità di vedere all’opera i campioni del domani. Gli eredi dei vari Filippo Magnini, Fabio

La stagione del grande nuoto nazionale si apre, come ormai tradizione da qualche anno, nello Stadio del Nuoto di Riccione. La prima delle grandi manifestazioni in programma è anche quella che, probabilmente, porta più presenze in città. Dal 21 al 26 marzo 2014 si tengono, nelle piscine riccionesi, i Criteria, ovvero i Campionati italiani giovanili di nuoto . Si gareggia in vasca da 25 metri. E’ una manifestazione che porta a Riccione, normalmente, circa quattromila atleti spalmati sui sei giorni di gara. Partecipano tutte le categorie giovanili ad eccezione degli Esordienti, in altre parole le

Scozzoli, Ilaria Bianchi, Federica Pellegrini. Anche la Polisportiva Comunale ci metterà del suo. Può contare su giovani atleti di buon livello. E alcuni di loro possono competere per ottime posizioni.

dall’8 al 12 aprile

Campionati italiani Assoluti primaverili I Campionati italiani di nuoto (a Riccione, dall’8 al 12 aprile), sono lo spettacolo sportivo di più alta qualità che la città di Riccione ospiti periodicamente. Sia nella edizione di Campionato invernale (a dicembre); sia in questa, primaverile. Il livello del nuoto italiano è costantemente alto e, come hanno dimostrato le 12 medaglie conquistate agli Europei in vasca corta dello scorso dicembre, se la gioca con tutte le altre scuole natatorie, perlomeno a livello continentale. Dunque gli appassionati delle 10 corsie in acqua, avranno modo di ammirare, ancora una volta, nella va-

8-12 APRILE

sca riccionese, i migliori talenti del nuoto italiano. Da quelli ormai conclamati ed affermati (Federica Pellegrini, Filippo Magni, Marco Orsi, Fabio Scozzoli, ecc.), a quelli emergenti come il 18enne Andrea Mitchell d’Arrigo e il “nostro” Simone Sabbioni, il riccionese 17enne, speranza del dorso italiano. Sabbioni, con la ranista Elisa Celli, già campionessa italiana sui 200 rana, proverà a tenere alto il nome di Riccione e della Romagna in questa che si annuncia come una delle edizioni più spettacolari dei Campionati.

5 x mille alla PolCom? Perchè no? In sede di dichiarazione dei redditi, è possibile destinare il 5 x mille della propria dichiarazione a favore della Polisportiva Comunale Riccione. Il contributo sarà utilizzato per qualificare progetti di giocomotricità per l’infanzia, d’edu-

cazione attraverso lo sport, per attività in favore della diversabilità e per la diffusione della cultura sportiva sul territorio. Come si fa? Basta apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno alle organizzazioni sportive dilettantistiche”

che si trova sui modelli di dichiarazione dei redditi. Nello spazio sottostante va indicato il codice fiscale della Polisportiva Comunale Riccione: 82008250407. Non costa nulla e aiuta la Polisportiva nella sua missione sociale.



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Inizio stagione con grandi risultati Il 4° international Open di Marina di Massa, primo appuntamento agonistico stagionale per il Taekwondo Riccione, è andato veramente alla grande.Il 9/10 novembre, nella città toscana, la società ultima entrata nella famiglia della Polisportiva ha schierato sei atleti e ha portato a

casa (tre ori, tre argenti e un bronzo), di fronte ad un parterre che vedeva competere palestre di tutta Italia per più di 300 concorrenti.La soddisfazione più grande è arrivata da Luna Uguccioni. Nella sua categoria di combattimento Senior ha vinto l'oro con un ko tecnico nell' incontro di finale, dopo un a serie di match dominati.Alla manifestazione era presente il referente nazionale CSEN (centro sportivo educativo nazionale) che l'ha convocata in azzurro in vista dei futuri impegni internazionali, a gennaio si dovrà presentare per le selezioni. Questo sia in virtù della brillante prova di Marina di Massa, sia dei successi riscossi durante tutto il 2013.Bravissima anche Linda Sacripanti, prima nel combattimento Senior e seconda nelle poomsae (tecniche di combattimento simulato) nella sua categoria.Sempre tra i Senior, secondo posto per Tobia

Celli nel combattimento.Le altre medaglie sono venute dalla categoria Master, nella quale Robert Gennari, Maurizio Sanchi e Roberto Caldari hanno vinto la prova di poomsae trio con Caldari e Sanchi capaci di raccogliere anche un secondo e un terzo posto nella gara singola. Anche in Veneto, per il “Torneo internazionale di Taekwondo San Bonifacio”, è un gran successo per il Taekwondo Riccione che nelle due giornate di sabato 7 e domenica 8 dicembre arricchisce il suo medagliere con 3 ori e 3 argenti.Si comincia sabato con la gara di poomsae (forme) nella quale Linda Sacripanti s’impone alla grande, ottenendo il punteggio più alto di tutto il torneo. Subito dietro di lei, l’altra riccionese Elisa Romagnuolo con un bellissimo secondo posto, lasciando a distanza la terza in classifica. Per la categoria master firma il primo posto Robert Gennari che dopo un duro lavoro in palestra viene premiato meritatamente. Argento per il suo compagno di squadra Roberto Caldari che strappa l’argento agli spareggi.La

pareggio, se i giudici avessero contato un calcio assestato proprio sul “gong” finale. E per finire Luna Uguccioni. Luna si abbatte come una valanga sul torneo. Prima sconfigge in semifinale un’atleta romana; poi, in finale, schiaccia l’altra finalista con un 20 a 0 che costringe l’allenatore di questa a gettare l’asciugamano sul tatami. Vittoria per KO tecnico. Infine grande soddisfazione per 6 allievi del taekwondo riccione che dopo aver frequentato il corso per arbitri e giudici CSEN a Roma il 14 e 15 dicembre sono stati riconosciuti come ufficiali di gara nazionali CSEN. Già tanti eventi per questo inizio di stagione che concludono il 2013, ma già gennaio riserva altre gare programmate a calendario insieme alla tanto attesa e prestigiosa selezione per la nazionale Csen.

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domenica è giornata dello sparring (combattimento). Si comincia con Tobia Celli che dopo una brillante semifinale, si aggiudica l’argento perdendo con il vincitore degli Open in Germania. Sarebbe stato

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Nuoto

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Simone... talento naturale! Simone Sabbioni nato a Rimini il 3/10/1996 vive a Riccione con la sua famiglia, terzo di 5 fratelli (3 maschi 2 femmine) e frequenta il liceo scientifico Pascal al IV anno! Babbo Antonio è un ristoratore di Rimini mentre mamma Silvia segue tutta la banda e dà una mano ai nonni Mengucci che hanno un’ oreficeria a Riccione. Sono due genitori che l’aiutano molto e a loro va un sentito ringraziamento da parte di Simone. Si avvicina al nuoto all’età di 6 anni, il primo insegnante che lo fa innamorare al nuoto è Davide Beligotti ex dorsista di talento (sarà un caso). I primi successi li raccoglie quando approda in categoria ragazzi; quindi ben 8 anni dopo l’inizio della sua attività. In carriera vanta svariati

KICK BOXING

Ravasio e Leonzio, successi a Cesena In occasione del “Fight Never End 4” svoltosi in dicembre a Cesena gli alfieri del Fight Club Riccione vincono entrambe le sfide. Si parte nel pomeriggio con il promettente sedicenne Riccardo Ravasio che, al debutto, incrocia i guanti contro un atleta leggermente più esperto di lui vincendo ai punti. Grande emo-

titoli italiani di categoria e vari record. Nella scorsa stagione ha partecipato agli europei Juniores dove ha vinto il bronzo nei 100 dorso con il tempo di 55”73 e ai mondiali Juniores dove è arrivato quinto nei 50 dorso con il tempo di 26”01. I suoi record personali sono 55”29 sui 100 dorso che equivale alla 11° prestazione di ogni epoca nuotata in Italia e sui 50 dorso 25”68 l’ottava prestazione, questi risultati ottenuti recentemente alle Gymnasiadi. Il tecnico Luca Corsetti di lui dice: “Ragazzo molto dotato e concentrato sui propri obbiettivi, disposto al sacrificio natatorio, con la testa sulle spalle”. Il suo sogno sportivo è riuscire a partecipare alle olimpiadi del 2016 per poi nel 2020... non solo partecipare. Il sogno nella vita è una giornata a pesca con lo zio Saverio ed avere tanta fortuna.

zione per Riccardo che nella categoria -78 Kg si distingue per le sua altezza al di sopra della norma e le lunghe leve. Poi, in serata, quando si passa agli incontri più importanti, è l’ora di Angelo Leonzio che nella categoria “Classe B” – 70kg, vince per abbandono dell’avversario ad inizio della terza ripresa. Bella prestazione di Angelo che, dimostrando maturità, ha festeggiato con i numerosi supporter arrivati per vederlo.

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Beato Alessio

Alessio Monaldi (1473- 1503), giovane pastore nato e vissuto in quel di Arcione nell’ultimo trentennio del 1.400, è stato ed è oggetto di culto da parte della popolazione riccionese. Le sue spoglie mortali sono conservate in una teca della Chiesa di San Martino ed è festeggiato solennemente nella domenica “In albis”. La sua fama si è creata in vita ed è cresciuta dopo la sua morte per i numerosi prodigi a lui attribuiti. In molte località limitrofe Riccione è conosciuta per aver dato i natali ad un uomo in grazia di Dio. Prodigi in vita Campo di contadino danneggiato dai buoi e subito reintegrato. Frutti maturati all’istante per ristorare dei poveri affamati. Carro coi buoi impantanato messo in salvo da una piena del Marano. Acqua di fonte fatta scaturire dal suolo per dissetare dei pellegrini. (Secondo Giuseppe Borghi lo fece per dissetare l’avanguardia di un esercito. In: Riccione. Origini e sviluppi di un centro balneare) Prodigi dopo la morte Quando fu dissepolto (parecchi anni dopo il decesso) il corpo era “incorrotto e inodoro”. Tante preghiere e richieste per ottenere guarigioni ed evitare disgrazie ebbero buon fine. Vi sono testimonianze di fine ‘800 e del ‘900.

Esempi più eclatanti Improvvisa bonaccia che salva dei marinai da un terribile fortunale. Una fioritura algale (mucillagine) particolarmente spessa ed estesa (Ravenna-Ancona 1880) svanisce dopo una processione dei marinai invocanti il suo intervento. Per saperne di più: Alessio Monaldi tra storia e mito. Autore Oreste Delucca. Editore Luisè. a cura diGiuseppe Lo Magro

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La Zirudéla

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di Giuseppe Lo Magro

Lesio e pastor

Alessio il pastore

Ta la sé la storia ad Lesio e pastor che guvarnèva al pigre sa tènt amor sò e giò tl’erba ad chi grép saibadghe per armidì una muliga ad cumpanadghe?

La sai la storia di Alessio il pastore che pascolava le pecore con tanto amore su e giù nell’erba di quei greppi selvatici per rimediare un po’ di companatico ?

Che burdèl l’era tal grèzie de Signor l’ha fat un sach ad mirach-le mèj dl’or. Un dé d’instèda di piligrèin sla séda j’ha dmand s’ui era in gir aqua g-lèda.

Quel ragazzo era nelle grazie del Signore ha fatto un sacco di miracoli meglio dell’oro. Un giorno d’estate dei pellegrini assetati gli domandano se c’era acqua di sorgente.

Alora che burdèl ch’l’era quatre sèld che e stèva tl’èmbra e un pativa e chèld se su bastoun e cmènza a fè di bus e d’ilé l’aqua la scapa e te Sol la lus.

Allora quel ragazzo che era quattro soldi e stava all’ombra per non patire il caldo col suo bastone inizia a fare dei buchi e da lì l’acqua esce e nel Sole luccica.

I smonta de sumar t’un lèmp in bésa e d’in znoc a bé i fa una bèla strésa. Un’ènta volta quatre cinq vagabènd vistid ad strac, a biroun per e mènd,

Scendono dall’asino in un lampo e in ginocchio a bere fanno una fila. Un’altra volta quattro cinque vagabondi vestiti di stracci, a zonzo per il mondo,

i fèva un sach ad dul s’un fil ad vosa, gnènca i avés sora la schina una crosa sla pènza svuida per una fèma antiga i dmandèva un troch-le senza muliga.

facevano tanti lamenti con un filo di voce neanche avessero sulla schiena una croce con la pancia vuota per una fame antica e domandavano un pezzo di pane secco.

Alora Lesio l’ha vèrt e su gran cor e s’j’èc m’un pèsgh ch’l’eva bòt e fior l’ha fat nas i fròt pìn ad polpa e sugh che ch’j’èmne i sé rdòt t’un paciugh

Allora Alessio ha aperto il suo gran cuore con gli occhi su un pesco che aveva fiorito ha fatto nascere frutti pieni di polpa e sugo quegli uomini si sono ridotti un impiastro

i ha cmènz a rid sgangarèd e a balè e po’ d’in znòc che burdèl ringraziè. Mo è piò fort ad tòt l’è stè a marèina quand la gènta la ha trov una matèina

e iniziato a ridere sgangherati e a ballare e poi in ginocchio il ragazzo a ringraziare. Ma la più forte di tutte è stata a marina quando la gente ha trovato una mattina

che e mèr una crosta l’eva spudì fura d’erbace virde e fraide contra natura. Un gnera modi da pulì che disastre las tachèva mados com un’impiastre.

che il mare una crosta aveva rigettato di erbacce verdi e fradice contro natura. Non c’era maniera di pulire quel disastro aderiva addosso come un cataplasma.

Al rede di marinèr agl’era ad cimènt i pès a gala come crose te campsènt. Al done al ciandiva i cèr drèinta la cisa tal chèse l’era g-lèda ènca la burnisa.

Le reti dei marinai erano di cemento i pesci a galla come croci nel cimitero. Le donne accendevano i ceri in chiesa nelle case era gelida anche la cenere.

Oun l’ha pèns d’andè a ciamè e pastor e dmandej sòbte un mirecle per tòt lor. Lesio sal mène vèrs e ciel e j’èc cius l’ha prighè e e mèr l’ha ‘rtorne a lus.

Uno ha pensato di chiamare il pastore e domandare subito un miracolo per loro. Alessio, mani verso il cielo e occhi chiusi ha pregato e il mare è tornato a splendere.

I Rasunamènt per capì la vita di Edmo Vandi E Dutòr ch’e scriv 300 ricète e dè, l’è un Dutòr o un ricetatòr?

I pulètich i stà ben snè ti manifèst, i stà zet e is tira via cumè gnìnt.

La v-ciaja la cmènza quand ut vèn da dì: “An mi sò mai santì isè giovne”.

Spès l’amòr e cmènza s’un suspìr e è fnès s’un sbadàj.

Per e Mènd te tzì oun, ma spès per oun te tzì e Mènd.

Tat apog mu mè, t’am tèn strèt strèt, tat agràp me mi brac.... ...at l’eva dét da nò esagerè se Sangvès!.


professioni speciali

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Daniele Barnabè: un riccionese a soccorso Psico-traumatologo: questo il profilo lavorativo del 39enne Daniele Barnabè, che da Riccione si sposta lontano, per mettere il proprio bagaglio professionale al servizio delle vittime di catastrofi naturali ed umane. E’ referente dal 2011 per l’Emilia Romagna della Funzione di Psicologia del Corpo di Soccorso (C.I.S.O.M.), l’organo di volontariato ad ordinamento civile dell’Associazione dei Cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta, Corpo che opera per portare assistenza e pronto soccorso alle persone in stato di necessità. Il terremoto in Abruzzo, il soccorso nel Canale di Sicilia, il sisma dell’Emilia, l’affondamento della nave di immigrati a Lampedusa sono state le principali calamità che hanno richiesto uno schieramento enorme di forze. Come è incominciata la collaborazione con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta? “Prima del 2009 avevo lavorato per il Gruppo Eni come responsabile per il progetto d’intervento di Psicologia delle emergenze a bordo della Saipem 7000, unità della sua flotta. E’ stato in occasione del terremoto dell’Aquila che sono stato contattato dal CISOM; da lì ho partecipato ad altre importanti azioni, e operato in ciascuna con il resto dell’equipe e accanto al Dipartimento della Protezione Civile, con la quale viaggiamo in sinergia a sostegno dell’assistenza sanitaria necessaria.” La vicinanza a tanto dolore risulta difficile da gestire fisicamente? “Non è un lavoro che si può improvvisare, occorre una formazione specifica fatta di esercitazioni e corsi che insegnano a gestire le diverse e forti sensazioni ed indispensabili per se stessi e per coloro verso ai quali l’aiuto è rivolto. Lavoriamo per 24 ore e un sostegno simile dura sino alla fine dell’emergenza: a Lampedusa se si dormivano tre ore per notte era già tanto. Un lavoro molto intenso, svolto in qualsiasi condizione climatica, in qualsiasi posto, con persone che parlano lingue le più diverse.” Come ci si pone rispetto all’enorme impatto emotivo? “Quando ti confronti con una persona sofferente è importante accoglierla in modo benevolo, senza alcuna reticenza, provvisti dell’accortezza interculturale attraverso la quale approcciarsi. E’ comunque un lavoro che mi piace molto, perché permette di essere utile veramente a persone che hanno bisogno di qualcosa di pratico ed immediato, che le possa portare il prima possibile ad una normalizzazione, in un ritorno alla serenità precedente il trauma.” Gli abusi, le violenze sessuali, lo stalking sono catastrofi umane affrontate? “Oltre a trattare casi personali nel mio studio,

collaboro col Tribunale di sorveglianza di Bologna. Anche per contrastare il trauma che questi problemi causano in principal modo alle donne, esistono efficaci tecniche di decondizionamento, abbastanza veloci e con un effetto dichiarato positivo, mirate a mettersi in contatto con la ‘scatola nera’ del cervello per normalizzare le azioni e favorire così l’elaborazione del contenuto.” Il suo impegno è rivolto anche alla popolazione più anziana? “E’ in qualche modo un ‘trauma’ anche il pensionamento, perché cambia la prospettiva del futuro. Sono coordinatore dei volontari dei centri AUSER di Riccione, Rimini, Cattolica, Misano, San Giovanni, che dal martedì al venerdì accolgono principalmente i pensionati più anziani e non solo, e dare così sollievo alle famiglie che sono impegnate fuori casa; all’interno attivo programmi che rimettono le persone al centro della propria vita e del proprio ambiente. Coordino i volontari, ho la responsabilità dei progetti comuni e anche quelli riferiti ad ogni singolo soggetto.” Per essere un uomo giovanissimo tutte queste forti problematiche rendono ‘pesante’ la sua vita? “Sono adeguatamente preparato per fare quello che faccio e quindi posseggo gli strumenti per far sì che la mia vita personale non ne venga danneggiata. Anzi... è migliorata: ho una visione più completa dell’esistenza, che non mi angoscia ma mi arricchisce! Assieme ad altri professionisti, poi, vorremmo aprire presto il primo Centro di Psico-Traumatologia qui a Riccione, partendo con una sezione dedicata ai problemi del linguaggio e delle patologie depressive.” Maria Grazia Tosi


La pagina di Edmo VANDI

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E’ nato così il “Floor-Show” anni ‘60

Il locale era “La Baita”. L’orchestra una delle migliori in Italia. Musicisti di provata maestrìa e genialità. Si chiamavano “I Cabala”. Repertorio sia tradizionale che moderno con grande sfoggio delle ultime novità. Il cantante si chiamava Gino Trioli e somigliava vagamente a Little Tony. Il pezzo forte era “Guido”, il sassofonista. Aveva i capelli neri, lucidi e lisci con la riga come Rodolfo Valentino. Veniva osannato dal pubblico quando suonava “Ciliegi rosa” con l’ottava nota che durava un’eternità. Il pubblico per ascoltarlo smetteva di ballare e alla fine lo applaudiva entusiasticamente. Così una sera gli proposi di annunciarlo pomposamente e di farlo scendere

in mezzo alla pista come un’attrazione specifica. Accettò dopo molte esitazioni (era timido). L’esordio una sera con la pista bagnata di pioggia. Inizia il suo “Ciliegi rosa”, scende lentamente dal palco. Scivola sul “Floor” bagnato finendo di schiena lungo e steso. Mormorìo di folla. Intervengo prontamente facendogli segno di non smettere. Mi da un’occhiataccia di traverso ma continua a suonare. Alla fine extra applausi scroscianti e consapevolezza mia che in quel modo (Guido sdraiato) si doveva continuare ogni sera. Iniziò così l’era del “Floor-Show”, un’idea che, ben pubblicizzata e visto il successo fu poi sfruttata anche da altri. Tutto merito dei ciliegi (rosa!).

Fra “Cechi e Sordi”

Era verso la fine degli anni ‘80 quando Alberto Sordi venne a Riccione per concludere un contratto pubblicitario per una marca cecoslovacca di pianoforti che festeggiava i 120 anni di attività. L’incontro avvenne nel ristorante delle Terme alla presenza dell’allora Sindaco Terzo Pierani, chiamato a fare gli onori di casa, e del sottoscritto in funzione d’interprete. La trattativa andò positivamente in porto e al brindisi finale Alberto Sordi alzò il calice e, con il sorriso più smagliante (quando si trattava di soldi!), disse: “Sono contento che tutto si sia felicemente concluso, nonostante fossimo Cechi e Sordi”. I cecoslovacchi risero dopo mezz’ora. (Foto Riccione)

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Amare gli animali

Emergenza tartarughe Trachemys Capita sempre più spesso di trovare nei laghetti dei parchi pubblici o peggio nei corsi d’acqua naturali e nei laghi, tartarughe aliene della specie trachemys una specie di tartarughe di origine americana importate in grandissime quantità per essere vendute liberamente in molti negozi di animali. Questi rettili al momento della vendita hanno dimensioni minime, di norma non superano i 4/5 centimetri di diametro al carapace, suscitano tenerezza da parte dei bambini, i quali inducono i genitori ad acquistarle. Fin qui tutto bene, i problemi arrivano con il passare del tempo, essendo molto voraci, in pochi anni raggiungono dimensioni considerevoli, fino ad arrivare ad oltre trenta centimetri di diametro. È chiaro che non sono più governabili in ambito domestico, a meno che non si disponga di una vasca esterna di grandi dimensioni, anche in questo caso, però, crea problemi d’inquinamento dell’acqua in cui vivono per la grande quantità di escrementi che producono.Quando cala l’interesse dei bambi-

ni nei confronti di questi animali cresce la preoccupazione dei genitori, i quali cercano un modo per disfarsene. La sorte di buona parte di queste tartarughe, in genere si tratta di Trachemis dalle orecchie gialle, è di finire in un corso d’acqua o in un laghetto dei giardini pubblici, in entrambi i casi i danni prodotti all’ambiente sono devastanti. Sono rettili che si adattano benissimo alle nostre latitudini, con le loro voracità e adattabilità distruggono gli ecosistemi fluviali, si nutrono di tutto, di pesci, di anatroccoli e

perfino dei piccoli di tartarughe autoctone della specie Emis orbicularis, specie, peraltro protetta dalla convenzione di Berna, poiché a forte rischio d’estinzione. Da qui nasce la forte preoccupazione del WWF il quale rivolge un appello, ai negozianti perché evitino di commercializzare tale specie di tartaruga, o quanto meno, forniscano agli acquirenti informazioni utili sia sul mantenimento, sia sullo sviluppo in termini di crescita di questo rettile. Rivolge altresì, un accorato appello ai cittadini perché evitino di acquistare queste tartarughe e qualora decidessero di farlo, di essere consapevoli che nell’arco di pochi anni questi rettili assumeranno dimensioni considerevoli e non potranno più essere gestiti in una abitazione privata e non potranno neppure essere rilasciate in ambienti naturali in quanto creerebbero notevoli danni ai fragili equilibri degli ecosistemi acquatici. Antonio Cianciosi Presidente Ass.ne WWF Rimini

Per i Cocker pranzo di Natale Si è svolto al ristorante Al pescatore il secondo raduno cokeroso organizzato da “Cocker spaniel stay free”. Dopo le foto al Christmas village il ricco pranzo al ristorante. Durante il quale sono stati venduti gadgets, calendari e merce varia il cui devoluto sarà destinato ai canili bisognosi in Italia.

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...come eravamo! 1986. Matrimonio della “Sirena” e del “Paninaro” Sabrina Ballocchi, “Sirena” del Delfinario di Riccione (Lungomare della Repubblica) sposa il “Paninaro” Enzo Braschi. Il gruppo degli invitati, con Ezio Greggio di Drive-in al centro, comprende il trio dei gestori Angelini-Corazza-Stanzani con tutto il personale di spettacolo e di amministrazione. Da sin. 1ª fila: Giuseppe Lo Magro, Ornello Serafini, Enrica Tosi Brandi, Monica X, Fabio Ghinelli, Liliana Serafini, Dino “Sarbèla” Righetti. 2ª fila: Francesca Fabbri, Mario Angelini, Roberta Varani, Leandro Augusto Stanzani, Ezio Greggio, Sabrina Ballocchi, Enzo Braschi, Laura Azzetti, Laura X, Ana Lorenzon, Stefania Botarelli, Sandro Corazza. 3ª fila: Giacomo Stanzani, Lara Lo Magro, Giuseppe “Carmelo” Caniglia, Ennio Della Rosa, Renzo Stoffella, Laura Casarotto, X X. I due bimbi (figli di cugini di Sabrina) sono Francesco Vittori e Marco Canarecci.

1982. piscina comunale di Riccione Ufficiali di gara nuoto UISP Da sin.: Confalone Cataldo, Enzo Migani, Giuseppe Lo Magro, Ivonne Montanari, Paolo Ronchi, Gianni Rosa.

27.03.1983. “Riccioniadi” di nuoto I vincitori delle varie specialità: Giuseppe Lo Magro, Antonio Vescia, Antonella Pironi, Carlo Volpe, Fausto Ravaglia.


Vita da pensionati

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Vacanza ad Andalo (TN) - 1/14 settembre 2013

Un defibrillatore per il “Centro Sociale Nautilus” I vincitori delle varie gare di intrattenimento: ballo, bocce, siparietti, briscola. Da sin. in piedi: Anna Celli, Dino Mancini, Venanzio Bezzi, Anna X , il sindaco Massimo Pironi, Giusi X, Rino Cevoli, Virgilio Tardini, Guerrino Tura, Vincenzo Fabbri, Piera Celli. In basso: Sauro Lorenzi, Sergio Bianchi, Augusto Bugli, Battista X, Emma Camillini, Leandro X.

L'iniziativa è stata condotta con il contributo dei centri insieme alla Provincia e alla Banca Popolare Valconca. Si è svolta il 13 dicembre 2013 nelle sale del Centro Sociale Nautilus di Riccione in Viale Lazio. Oltre 80 gli intervenuti alla cerimonia di consegna del Defibrillatore con la preIn Maggio i tesserati della CNA Rimini (con larga rappresentanza di riccionesi) sono stati in gita a Friburgo e nella Foresta nera.

senza dell'Assessore Federica Torcolacci e Daniele Morganti della Direzione della Banca Popolare Valconca. A ricevere il prezioso strumento salva-

La lésta dal noze

vita il Presidente del Centro Franco Baratti che ha

Un vicèt l'entra tla farmacia e e dmanda ma la duturèsa: “Cla scusa sgnora, ichè avì da vènd al stampèle?”, “Certamente, ne abbiamo semplici, abbinate...”. “E ch'l'am déga...al scarane sal rudèle?”, “Sicuro, anche quelle...a mano, col motorino...”. “E j'aparèc per i surd da inflì tagl'urèce?”, “Di tutti i tipi...altamente tecnologici”. “Un'ènta roba...avì ènca i panuloun da psis mados?, “Di tutti i prezzi... e di tutte le taglie”. “Benésme... alora vést ch'am sò da spusè sla Galinova... a la fac iché la lèsta dal noze!”.

espresso la sua gratitudine e l'auspicio di non doverlo mai utilizzare ma che i soci del Nautilus, si adopereranno per conseguire l'abilitazione all'uso attraverso il corso BLSD, obbligatorio per l'utilizzo.


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