PARLA IL SINDACO
Il bilancio di Massimo Pironi La pagella? Me la daranno i riccionesi
Sindaco, è passato un anno dalla sua elezione. Dove crede di aver sbagliato e in che cosa? Nel merito dell’azione amministrativa non credo di aver commesso grandi errori, in questi primi dodici mesi l’impegno principale è stato quello di portare a compimento pratiche avviate dalla precedente amministrazione e istruire il percorso per poter realizzare i primi obiettivi contenuti nel mio programma di mandato. Nel metodo con cui invece sono state affrontate alcune questioni, sicuramente, qualche errore può esserci stato; da parte mia probabilmente ho sbagliato nell’aver sottovalutato la complessità delle relazioni interistituzionali. Dove ritiene invece di aver fatto bene? Sono convinto che aver messo mano subito alla riorganizzazione della struttura amministrativa sia stata una mossa giusta, probabilmente i risultati saranno evidenti all’esterno solo fra qualche tempo ma intanto questa scelta ha consentito alla “macchina” di superare senza traumi momenti di imprevista difficoltà ed ha già introdotto un approccio innovativo ed efficace anche nell’affrontare le questioni più spinose. A poco più di quattro mesi dall’insediamento abbiamo chiuso il bilancio comunale, cosa non semplice con i chiari di luna che stanno vivendo in questo momento le entrate degli enti locali. Per la prima volta dopo tanti anni abbiamo approvato il bilancio entro l’anno. Siamo riusciti nel giro di otto mesi a risollevare le sorti del Palazzo dei Congressi: a settembre 2009 eravamo ad un passo dalla consegna dei libri in tribunale e siamo dovuti intervenire d’urgenza con un prestito di qualche milione di euro per evitare il peggio, oggi – aprile 2010 – abbiamo venduto tutti gli spazi commerciali, abbiamo offerte d’acquisto per il terrazzo e soggetti diversi che si contendono la gestione congressuale vera e propria e di fatto siamo in grado di azzerare il debito entro quattro cinque anni. Siamo intervenuti con determinazione sul problema dell’erosione
richiamando la Regione alle sue responsabilità ottenendo risorse e impegni nella programmazione comune con gli altri comuni costieri. Siamo intervenuti da subito sull’arredo urbano, sul decoro e su tutte quelle piccole opere che interessano la quotidianità di tutti noi senza attendere la programmazione economica del nuovo esercizio; lo abbiamo fatto per dare un segnale immediato d’attenzione al cittadino: “questa amministrazione si occuperà ANCHE di piccole cose”. Abbiamo lavorato per il sostegno della famiglia e dei diritti dell’infanzia con i primi provvedimenti per le famiglie numerose e con la destinazione a casa famiglia, promuovendo l’istituto dell’affido, dell’abitazione del custode della residenza municipale. Abbiamo dato un segno forte di attenzione ai settori produttivi con l’approvazione dell’area di Via Piemonte e con l’adozione delle modifiche al RUE per migliorare la qualità edificatoria e incentivare le strutture alberghiere. Presto partiremo con il Piano Operativo Comunale, lo strumento che disegnerà lo sviluppo urbanistico della città, e subito dopo l’estate aprirà il cantiere per trasformare l’ex fornace in teatro.
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Che voto si dà? Il voto lo daranno i cittadini, io mi limito a dire che in questi undici mesi ci ho messo anima e corpo e che più di così non avrei potuto dare. La funicolare è stata solo una bufala elettorale? La teleferica è un’idea, naturalmente prima di trasformarsi in progetto vero e proprio e quindi in proposta politica necessita di essere verificata sul piano tecnico ed economico. Dal punto di vista tecnico i primi approfondimenti ci dicono che è un’idea realizzabile adesso e dovremmo valutarne la sostenibilità economica. Le remano più contro l’opposizione o alcuni suoi compagni di partito? Che ci siano stati problemi anche all’interno del partito è cosa risaputa, soprattutto oggi dopo l’incidente di percorso che è successo nel Consiglio comunale del 15 aprile. Problemi che non sono mai stati insuperabili e che finalmente ora sono definitivamente superati. L’opposizione svolge il ruolo che le compete e che gli elettori le hanno assegnato. Prendo atto però che in questi mesi in consiglio c’è chi si oppone politicamente all’azione della maggioranza votando contro alle nostre proposte e c’è chi oltre a questo sta cercando anche di mandare in panne la macchina amministrativa con iniziative che di politico hanno ben poco. Le chiediamo una battuta per ciascuno: Fabio Galli, Daniele Imola, Guglielmo Zaffagnini. Fabio è un lavoratore meticoloso e componente importante del nostro partito ed è un pilastro importante della classe dirigente del nostro territorio, quando fu chiamato a collaborare in segreteria facemmo un lavoro molto proficuo assieme. Imola è prima di tutto un amico ed è un “consulente/consigliere” a cui ricorro volentieri. Zaffagnini è un viscerale…interista. Cosa ci dobbiamo aspettare dal secondo anno dell’era Pironi. Concretezza e quell’umanità che penso tutti riconoscano nei miei tratti.
ARREDO URBANO
Lungomare della Repubblica giĂ a metĂ . Completato a giugno col p.le S. Martino.
Da settembre i lavori sul Lungomare Costituzione E’ prevista entro la prima metà di giugno il taglio del nastro dei parcheggi interrati sotto il Lungomare della Repubblica e piazzale San Martino. In programma un evento con testimonial di fama nazionale. Nel frattempo, per rendere piÚ appetitose le vendite che procedono a rilento, lungo nel tunnel si stanno realizzando 50 box chiusi con pareti per veicoli di pregio. Scelta che ha fatto storcere il naso ai commercianti di viale Ceccarini, convinti che quegli spazi si trasformino in garage. La giunta comunale li ha, comunque, concessi alla ditta costruttrice, a patto che non spariscano oltre dieci posti auto. Nel tunnel, da piazzale Roma al San Martino se ne contano 630, dei quali 220 a rotazione. I restanti 410 privati, in piena proprietà restano sempre del Comune, ma per 89 anni godono del diritto di superficie, messo in vendita. Alla scadenza della data stabilita, l’amministrazione tornerà in possesso delle sue superfici e anche dell’opera realizzata con 16.520.000 euro. E’ costato, invece, 7.106.200 euro, l’intervento in piazzale San Martino, dove sono stati ricavati 305 posti auto su due piani interrati. Di questi 85 sono a rotazione e 220 in diritto di superficie. A fine settembre, intanto, come annunciato dall’assessore Loretta Villa e dal suo dirigente Ivo Castellani, partiranno i lavori del nuovo boulevard con parcheggio interrato sotto il Lungomare della Costituzione. A metà aprile è stato, pubblicato il bando che consente di presentare le offerte entro il 30 giugno 2010. Il project financing è ghiotto, anche perchÊ, a differenza del Lungomare della Repubblica che ha una bassa densità di alberghi, in prima linea, il Lungomare della Costituzione ha tanti hotel che hanno bisogno di posti auto. E qui se ne prevedono 350 su un unico piano, contro i 150 pubblici e gli 80 privati esistenti. Stando alle previsioni, le ditte in gara dovrebbero essere diverse. Un particolare. L’impresa che vincerà il ban-
do potrà progettare anche un ponte panoramico in vetro e acciaio leggero, come quello dell’Hotel Corallo in viale Milano, da erigere all’Alba su viale D’Annunzio. Per non gravare sulle spese dei parcheggi, a realizzarlo dovrebbe essere il Comune, in un secondo momento. L’opera, che fungerà da belvedere per chi, salito sui giardini pensili del parcheggio multipiano con negozi, volgerà lo sguardo verso il mare, dovrà ottenere il placet della Sovrintendenza. Per il resto, il bando comprende anche i parcheggi interrati su tre piani dei piazzali Mascagni e Ponchielli, nonchÊ l’arredo di piazzale Azzarita per un totale ci circa 15/16milioni di euro. Si arriva a 17milioni se si include il ponte. Previsto il rifacimento dei chioschi degli edicolanti. Il cantiere, salvo complicazioni aprirà a fine settembre. Al massimo si slitta a gennaio, mese in cui dovranno, comunque essere spostati i sottoservizi. Nives Concolino
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VIGILE DI QUARTIERE
Riccione lancia la Polizia di prossimità
A Riccione è all’opera “la Polizia di prossimità”, nuova versione del vigile di quartiere. Il progetto, partito all’inizio di aprile, mira a controllare la città a 360 gradi, sotto vari profili, attraverso una nuova “rete” formata da un nucleo di cinque/sei agenti della Polizia municipale, supportati da amministratori comunali, singoli cittadini, rappresentanti di zona e associazioni. Obiettivo del progetto, nello specifico, è quello di favorire la segnalazione di problemi che riguardano la sicurezza cittadina, situazioni di decoro, e persino disagio e povertà delle persone. Si delineerà così il profilo di ogni zona, per poi intervenire in modo capillare e dare quindi delle risposte ad hoc. Non a caso le divise dedicate a questo servizio sono state prescelte in base alla loro buona predisposizione al dialogo e al rapporto con gli altri. A loro il compito di tessere relazioni nei luoghi di aggregazione, a partire da bar e centri di Buon vicinato. Secondo quanto previsto, tutte le informazioni vengono inserite in una banca dati dei Servizi informatici comunali, per poi essere smistate ai vari settori di competenza, dalla stessa Polizia municipale che nei casi più seri si avvarrà anche delle forze dell’ordine,
ai Servizi sociali, fino ad altri settori. Come spiega l’assessore alla Polizia municipale Lanfranco Francolini “gli agenti fungono da anello di congiunzione, tra cittadini e istituzioni. Questo sistema permette di monitore la città e di eliminare i fattori critici. E’ un’operazione di controllo, ma parimenti di ascolto”. Per capirci, i riccionesi possono segnalare tutto ciò che interessa la sicurezza e l’ordine pubblico, movimenti e persone sospette, nonché eventuali furti ed episodi vandalici, ma anche situazioni di disagio dei singoli residenti. Vale a dire che “con discrezione ci si potrà interessare anche del vicini che vivono in stato di povertà, come pure di chi abusa dell’alcool e fa uso delle droghe. Situazioni che, spesso per pudore, vergogna o altro si segnalano ai Servizi sociali e Ausl, solo quando s’incancreniscono. “Portiamo avanti questo progetto per avere una città più armoniosa e tranquilla _ sottolinea Francolini _. Gli agenti e i loro interlocutori nei vari quartieri sono i nostri occhi sulla città. Smistiamo i casi e li segnaliamo ai settori di competenza e anche ai carabinieri con i quali abbiamo ottimi rapporti”. Nives Concolino
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Ciao Elsa
Commosso addio a Elsa Cecchini, nota farmacista dell’Alba. Il suo cuore ha cessato di battere per sempre martedì 16 marzo, a 74 anni, per un male che non perdona. I riccionesi la ricordano per la sua grande disponibilità e per i consigli che dava sempre ai clienti con semplicità, amore e professionalità. Sempre pronta a suggerire il farmaco giusto e a dare le informazioni necessarie con grande competenza. Per darle l’estremo saluto, nella chiesa di Gesù Redentore, in viale Dante, si sono date appuntamento circa duecentocinquanta persone, conoscenti, amici, clienti della farmacia e parenti che si sono stretti nel dolore con i figli Stefano e Daniela. A concelebrare la santa messa sono stati i parroci don Franco Mastrolonardo e don Giorgio Dell’Ospedale che ricorda la Cecchini come “Donna generosa, buona, esemplare consigliera, dotata di una squisita umanità”. “Durante la sua vita - sottolinea don Giorgio - Elsa ha sempre assistito la famiglia con tanto amore. Amava la musica, l’arte e la cultura che erano i leit motiv dei suoi viaggi. Era una donna di grande fede. Ha partecipato a diversi viaggi e al pellegrinaggio che la nostra parrocchia ha fatto a Lourdes. Il quartiere dell’Alba sentirà la sua mancanza”. La Cecchini riposerà per sempre nel camposanto di Scacciano nel Comune di Misano. ni.co.
VIABILITA’
ARREDO URBANO
Pulizia in Viale Dante A giugno v.le Aosta ...e tanti negozi sfitti! apre verso Rimini Era diventato una selva disordinata di pali, panchine e altri elementi d’arredo. Basta pensare che il Tavolo di Sicurezza e decoro, in tour nei quartieri della città, ha trovato fioriere di sette/ otto tipi del tutto diversi tra loro. Così lo scorso inverno è stata fatta “pulizia” totale. L’asse commerciale più lungo di Riccione è stato completamente spogliato. Sono rimasti i pali della luce, ripuliti dalle decine di locandine, scritte e pezzi di nastro adesivo che li imbrattavano. Intanto, sono stati cambiati i corpi luminosi che ora rendono meno buio il viale. A undici anni dalla loro installazione, sono state sistemate anche le sedute in ghisa a forma di w.c. I coperchi in plexiglas colorato si erano subito spaccati, sicché sedersi d’estate con il sole, senza scottarsi, era impossibile. Il problema è stato risolto con una copertura in legno. Nel viale, riverniciati di grigio, sono tornati anche i vasoni, acquistati dai commercianti, ma con arbusti sempre verdi, niente palme e oleandri. Eliminate, invece, le fioriere in ghisa. Nel magazzino comunale fanno compagnia alle centinaia di temuti “pinguini”, esiliati da anni. Infine, le bandiere che con i loro quattro colori, rosso, giallo, blu e verde, contraddistinguono altrettanti settori dell’asse viario. Il comitato d’area dell’Alba e Viale Dante con il presidente Tino Casalboni, aveva chiesto di eliminarle. Ma il Comune, mentre il nostro periodico va in stampa, medita di restaurarle e riappenderle ai lampioni, perché convinto che servano all’identificazione delle varie zone. Per questo è stata prevista anche una cartellonistica colorata. ni.co.
Pronta la strada mediana che collegherà in tempi più veloci il centro di Riccione a quello di Rimini. L’inaugurazione di Viale Aosta, prolungata per 800 metri fino alla nuova rotatoria di Viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto, a Miramare, sarà inaugurata entro giugno. Ad annunciarlo sono i Lavori pubblici, che già dal mese scorso hanno chiuso il cantiere, aperto l’anno scorso. Ultimata anche la pista ciclopedonale che scorre su entrambi i lati. Resta, invece indietro Rimini, che ha dovuto fare i conti con i titolari dei terreni espropriati, ricorsi al Tar. Scoglio superato, ma l’opera, secondo quanto si apprende dal Comune di Riccione, non sarà ultimata prima del 2011. La strada, anche se tra alcune strettoie, sarà comunque percorribile fino a viale Roma. Un particolare. L’opera, compreso gli espropri, costa 3.107.000 euro, dei quali 2.431.000 a carico di Rimini e 676.000 di Riccione. Dell’intervento fa parte anche la nuova rotatoria, all’incrocio con il viale Cavalieri di Vittorio Veneto, il rifacimento dell’impianto d’illuminazione pubblica, l’arredo verde e la costruzione di un ponticello sul Rio dell’Asse, al confine tra Rimini e Riccione. ni.co.
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NUOVE ROTATORIE
Presto gli arredi in stile Pop Art Farfalle, opere di Marco Lodola e della pop art arrederanno le nuove rotatorie di Riccione. Tra le più importanti per la viabilità, quella all’incrocio tra i viali Berlinguer e Fiesole. Il progetto esecutivo è già stato approvato dalla giunta comunale che con questo e altri interventi, si prepara a far fronte al traffico, in vista dell’apertura del nuovo centro commerciale della Coop Adriatica, previsto a fine anno. Il costo dell’intervento, progettato dai Lavori pubblici, in capo all’assessore Loretta Villa, è di 175mila euro. La rotatoria con diametro esterno di 43 metri e una carreggiata di 9 metri, sarà illuminata dall’esterno, come pure i passaggi pedonali, tra l’altro segnalati da un pannello luminoso per garantire la massima visibilità e sicurezza nell’attraversamento. Già completati gli espropri, per cui, come garantisce il dirigente Ivo Castellani, dopo l’estate saranno avviati i lavori da completare entro dicembre, in contemporanea con l’inaugurazione del nuovo colosso commerciale. La Coop Adriatica, intanto,
Abissinia
Giovanni da Verazzano e Vespucci, su suggerimento degli scolaretti di Riccione, sono state prescelte le farfalle dell’artista Anselmo Giardini. L’opera è stata inaugurata il 9 maggio, giornata nazionale della bici. Per la nuova rotatoria davanti alla stazione, deposto il pensiero di trasferire la fontana “Manicone” (quella del nuotatore), davanti al Palazzo del Turismo, è stata scelta un’opera di Marco Lodola. Un’ultima nota sulla rotatoria all’incrocio tra i viali Berlinguer e Statale. L’opera, assicura l’ingegnere Castellani, sarà realizzata nel 2011, intanto, dopo l’estate, davanti al vecchio camposanto, partiranno i lavori per realizzare il sottopasso. ni.co.
Stazione
Raibano al sindaco Massimo Pironi ha garantito che a sue spese traccerà un percorso ciclopedonale, sotto viale Berlinguer, per collegare la sua area a Villaggio Papini. Il nuovo percorso, a una cinquantina di metri dalla Flaminia, si allaccerà quindi alla pista ciclabile già esistente. Nel centro della rotatoria sarà piazzata una brandina alta cinque metri. Proviene dalla mostra sulla pop art che si è tenuta a Rimini per il Ferragosto del 2008. Un altro pezzo che ha fatto parte della stessa esposizione, un gigantesco secchiello, arrederà la piccola rotatoria ai piedi di Aquafan, davanti al sottopassaggio che porta a Raibano. Per abbellire, invece, una terza rotatoria, quella all’incrocio dei viali
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NETTEZZA URBANA
Via i cassonetti dalla zona mare Controlli e multe per i trasgressori dei rifiuti solidi urbani. A caratteri cubitali si legge: “In questa zona la raccolta viene effettuata porta a porta. Dopo lo svuotamento riposizionare i cassonetti all’interno della proprietà privata”. Quindi in rosso: “I trasgressori saranno multati”. Fa seguito l’invito a non abbandonare i rifiuti fuori dai contenitori e il NUMERO VERDE DI HERA (800 999 500) per informazioni. Dal tavolo di sicurezza e decoro, che fa capo a Riziero Santi, avvertono che “i cassonetti su strade, marciapiedi e altri luoghi pubblici non saranno tollerati, soprattutto d’estate”. Sotto controllo soprattutto i piazzali Azzarita, dove la giunta per l’alto numero di contenitori ha esaminato un progetto ad hoc, Roma e San Martino. Nel frattempo si adegua l’isola ecologica in viale Massaua, davanti alla vecchia fornace, che puntualmente si trasforma in discarica. Sarà delimitata e posta vicino alla strada. Nives Concolino
Colpo di spugna sui cassonetti di Hera disseminati su strade e marciapiedi nella zona a mare della ferrovia. I riccionesi che li hanno richiesti alla Spa, possono tenerli ancora in dotazione, ma solo in proprietà privata. In caso contrario scatteranno le multe da 50 euro in su. Previste sanzioni, in questo caso salate, anche per chi abbandona i rifiuti ingombranti, mobili, materassi, vasi, elettrodomestici e altro, accanto ai cassonetti, contestando anche il danno ambientale. Un gruppo di addetti stà già effettuando controlli mirati per rintracciare chi ha questo brutto vizio, attraverso l’identificazione di etichette e altri indizi. Si fa, intanto, piazza pulita di cassonetti sotto la ferrovia. Ristoratori, commercianti e cittadini sono avvisati. Lo staff del sindaco, che già in ottobre aveva messo in guardia operatori e semplici cittadini, ha fatto affiggere una cinquantina di cartelli in altrettanti punti in cui si trovano i contenitori
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QUALITA’ AMBIENTALE
Quattro progetti per pedalare Arriva anche il “Bike sharingâ€? Per dare un taglio al traffico e all’inquinamento e migliorare la qualitĂ ambientale, Riccione punta sulla bicicletta e sui percorsi pedonali. E’ l’obiettivo del “Progetto di mobilitĂ dolceâ€? che prevede quattro iniziative: “La Perla in biciâ€? con il bike sharing, ciclostazioni, comodato d’uso gratuito di biciclette per chi lavora nelle zone a traffico limitato, e “Bimbibus pedibusâ€?. Per incentivare l’uso delle ruote l’assessore alla Polizia municipale Lanfranco Francolini ha acquistato 40 nuove rastrelliere per parcheggiare oltre 350 bici e ha fatto stampare una mappa delle piste ciclabili con i luoghi in cui si possono parcheggiare le bici e i cinque percorsi consigliati: naturalistico per raggiungere i parchi, culturale per visitare ville, musei e pinacoteca, protetto per i bambini, panoramico, per i piĂš atletici, e dello shopping per recarsi nei centri commerciali naturali, dal Paese all’Abissinia e dall’Alba a San Lorenzo. Il 9 maggio, in concomitanza della Giornata nazionale della bici, sono partiti i due primi progetti “C’entro in biciâ€?. Bike sharing “La Perla in biciâ€?. E’ inserito nel piano “C’entro in biciâ€?, al quale hanno aderito un centinaio di comuni italiani, tra i quali Bologna, Cesena, Faenza, Modena Ferrara, Roma, Verona. Su cauzione di 10 euro, le persone riceveranno una chiavetta da lasciare inserita in una colonnina durante l’uso del mezzo. Attraverso la lettura dei dati personali impressi, questo si-
stema consentirà di sapere sempre chi usa le due ruote. I forestieri, aderenti al progetto, partito nel 2001 da Ravenna, se in possesso di una chiavetta, potranno usarla anche a Riccione. Il mezzo però non si potrà trattenere oltre quattro ore al giorno e sarà concesso solo dalle 6/7 di mattina, fino all’una di notte. A disposizione 32 bici in otto rastrelliere, posizionate nei piazzali Ceccarini, Cadorna, Matteotti e San Martino, nonchÊ all’incrocio tra i viali Dante e Boito, in via Giulio Cesare a San Lorenzo e sulla Statale all’angolo con via Matera. Riconoscibili anche per i loro colori intensi, le biciclette sono dotate
di ruote antiforatura e di doppi cestini. Bici in comodato d’uso gratuito. Il servizio è stato rilanciato per i lavoratori delle zone a traffico limitato. Per usare questi mezzi, si dovrĂ presentare domanda alla Polizia municipale che ha previsto due postazioni: nella zona delle terme e davanti al comando di via Cortemaggiore. A disposizione circa 30 bici, ma l’assessore, se serviranno, ne commissionerĂ altre 70. La ciclostazione. E’ stata ricavata in un deposito concesso dalle Ferrovie dello Stato in stazione. Munita di telecamere, servirĂ soprattutto agli studenti e ai pendolari. Se il servizio decollerĂ , sarĂ dotato pure di un’officina. La gestione è stata affidata a una cooperativa. “Bimbibus e pedibusâ€?. Con questo progetto, sin dal prossimo anno scolastico, si vuole incentivare l’uso della bici e delle proprie gambe. In soldoni, a turno, i genitori potranno accompagnare sette/otto scolaretti per volta nello stesso plesso scolastico, in bici o a piedi, seguendo un percorso, identificato con gli agenti della Polizia municipale. Le quattro iniziative, messe a punto con la dirigente Graziella Cianini e altri assessorati, tramite delle ricerche effettuate da David Aguzzi, dovranno far lievitare il numero di persone che usano la bici. Che in provincia vengono usate da oltre il 30 per cento dei residenti, ma solo dal 10 per cento per andare a lavorare. Nives Concolino
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IL PERSONAGGIO
Umberto Orsini Presidente della giuria “Premio Riccione per il Teatro” Difficile trovare un attacco idoneo per descrivere la carriera di Umberto Orsini: straordinario e poliedrico interprete di teatro, cinema e televisione. La molteplicità e la qualità delle sue interpretazioni, passate attraverso i più grandi registi e autori internazionali vanificano ogni tentativo di privilegiarne una. Perché è lui stesso inevitabilmente il protagonista. Lui, con la sua voce, il carisma dell’uomo capace di incantare il pubblico con i grandi autori ma forse anche con la sola lettura delle pagine dell’elenco del telefono. Lo incontriamo al Teatro del Mare in scena con uno spettacolo, un viaggio intorno alle opere del poeta romagnolo Giovanni Pascoli. Una personale e superba lettura, tra la forza delle parole del poeta e la sua voce, capace di mettere le ali e di toccare le corde più profonde dell’anima. Sig. Orsini, ci parli del “Premio Riccione per il Teatro” che da un anno lei presiede, un premio prestigioso per la nostra città che non è semplicemente celebrativo ma offre la possibilità di aprire una strada a nuovi autori. Sì, una grande istituzione. Un impegno oneroso che mi porta a leggere 300 testi, alcuni non meritevoli di lettura ma comunque di grande soddisfazione. La mia idea non so se buona o cattiva è stata quella di inserire all’interno della giuria attori, registi, gente comunque alla quale arrivano i testi e riescono a capire non solo il valore letterario che un tempo spettava ai critici, ma se l’opera può essere “messa in scena” e se a loro piacerebbe semplicemente “essere dentro a quel testo”. Come nasce invece questo spettacolo. E pensare che sono refrattario nel recitare poesie, lo sono sempre stato. Lo spettacolo però, nasce sicuramente da ricordi di scuola, un autore, Pascoli, molto frequentato negli anni in cui facevo le elementari e devo dire che questa cosa del recitare allora, ci aveva afflitti tutti quanti. Ora la mia lettura vuole invece rompere il verso, senza essere banale o triste, una lettura semplice, non scolastica, pur conoscendole a memoria le poesie, non vogliono essere una cattiva imitazione del bambino di scuola. Un interesse anche per la vita di Pascoli… Ho approfondito negli anni la sua vita, che mi ha sempre affascinato, la sua totalità di poeta, le inquietudini segrete, l’inti-
mità del professore schiacciato dalla grandezza cattedratica di Giosuè Carducci. Attratto dall’idea del fanciullo in sé e dei sentimenti dell’infanzia che caratterizzano tutta l’esistenza. Un autore, spesso frainteso e sicuramente lontano da quello noioso incontrato a scuola. La poesia di Pascoli a cui è particolarmente legato. Potrei dire l’Aquilone o la Cavallina storna. Mi piace molto il Rospo, che è un inedito di Victor Hugo tradotto dal poeta romagnolo, una bellissima metafora della vita. Pascoli e ancora Fellini con cui ha lavorato nel film “La dolce vita”, il suo rapporto con la Romagna. La Romagna è una terra che amo particolarmente a cui sono molto legato. Oltre ad un grande bacino di spettatori affezionati che mi seguono, è una regione molto famigliare a me per il calore e l’ospitalità. E’ sempre un grande piacere per me esibirmi in Romagna. Cinzia Bauzone
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CENE A TEMA DI F.A.
Il “Gran Brodetto� Va alla grande al Ristorante “Al Pescatore�
La terza edizione della cena benefica â€?Gran Brodettoâ€? organizzata da Famija Arciunesa il 19 marzo u.s. Grazie alla disponibilitĂ di Fausto ed Elisabetta del Ristorante “Al pescatoreâ€? di Via Ippolito Nievo ha surclassato il successo dello scorso anno. Un vero e proprio percorso nei gusti dell’Adriatico e della sua tradizione culinariamarinara con antipasti di crostacei, preludio al brodetto che lo staff della cucina ha, amorevolmente e rigorosamente, curato memore dei consigli del compianto Walter Amati, grande amico di F.A. ideatore della prima edizione proposta ed accettata dal Consiglio direttivo dell’associazione. Al termine i saluti dei commensali, visibilmente soddisfatti, sottolineati dall’augurio di rivedersi nel 2010 per un’altra imperdibile degustazione.
“Tòt pès senza spèineâ€?
Un classico di primavera al Ristorante “Cristallo�
La classica cena di Primavera, denominata “Tòt pès senza spèineâ€? (Tutto pesce senza spine) nel confortevole ambiente del Ristorante “Cristalloâ€? di Viale Dante ha festeggiato nel migliore dei modi, tagliando baldanzosamente il traguardo della sesta edizione, col “salottoâ€? esaurito. Organizzata da F.A. e approntata da Giorgio, che si avvale dell’opera di Valentina e Veronica, le due graziose e brave figliole, la cena è dedicata ai degustatori affetti da “ pigrizia spinaiolaâ€?, neomalattia del consumismo di che vuole pesce “comodoâ€?, da infilzare e portare alla bocca in tutto relax, tra una chiacchierata e l’altra. E cosĂŹ è stato
coi raffinati antipasti ad aprire la strada ad un bis di primi dove sono stati superapprezzati gli involtini al nero di seppia con ripieno di polpa di pesce. E che dire della zuppetta calda con farro, carciofi e gamberetti? E le cozze gratinate che sono sparite in un lampo? E poi nessuno ha saputo resistere, seppure al limite della sazietĂ , alla invitante doratura di un fritto misto con verdure, abbondante e dalla insuperabile delicatezza. Un menĂš non da tutti i giorni per riccionesi esigenti ed un po’ “viziatiâ€?. Ma Giorgio sa il fatto suo e ha giĂ in serbo qualche stuzzicante sorpresuccia per la settima edizione. Vietato mancare.
N.B. Le due cene sono inserite nel progetto “Aiuta le famiglie in difficoltĂ â€? che F.A. porta avanti da alcuni anni per sostenere quei nuclei che hanno problematiche economiche e che senza un aiuto sotto varie forme (saldo di bollette, integrazione dell’affitto, etc.) difficilmente potrebbero vivere dignitosamente. In queste due occasioni la generositĂ dei partecipanti ha permesso di raccogliere oltre millecinquecento euro che F.A. devolverĂ con la consueta oculatezza.
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TEATRO E SOLIDARIETA’
Rassegna 2010 dedicata a Mattia Ugolini
Round Table 49 e F.A. donano 8.000 euro all’ A.I.L.
Da sin.: Antonio Mantellato pres. RT 49, dott. Pinto presidente dell’A.I.L. Rimini, Giuseppe Lo Magro presidente Famija Arciunesa.
Da sin.: Antonio Mantellato presidente RT 49, Ezio Trebbi segretario dell’A.I.L. di Pesaro, Liliana Galli volontaria di Famija Arciunesa.
Si è mossa tanta gente per ricordare Mattia Ugolini e raccogliere fondi da donare all’ Associazione Italiana lotta alle Leucemie e Linfomi affinché la ricerca di nuove cure non abbia soste ma possa proseguire sempre più celermente. Si sono mossi i “ragazzi” della Round Table 49 di Riccione con entusiasmo, abnegazione, capacità, puntualità, presenza massiccia e coinvolgente. Si sono mossi i volontari di Famija Arciunesa col lavoro certosino derivante da anni di esperienza e con l’aiuto di tanti sostenitori dell’associazione “più amata dai riccionesi”. Si è mossa Teresa, la mamma di Mattia, con la sua forza prorompente e le sue conoscenze. Vera trascinatrice quando si tratta di donare. Si sono mossi gli attori e tecnici della Compagnia “Quei dal Funtanèle”, capitanati dalla vulcanica Nadia Gessa-
roli, che hanno recitato gratuitamente. Si sono mossi gli amanti della commedia dialettale, gremendo il Teatro del Mare sia in platea che in galleria nelle quattro serate (due in Febbraio e due in Marzo) proposte dagli organizzatori. Risultato eclatante: 8.000 (ottomila) euro netti, suddivisi in parti uguali tra le sezioni A.I.L. di Rimini e Pesaro, consegnati nel corso dell’ultima serata (giovedì 25 Marzo) nelle mani del dott. Pinto e del signor Trebbi che, visibilmente felici di tali iniziative, hanno espresso lodi per gli artefici della manifestazione e per l’alto spirito di solidarietà che li anima. Il finale è stato assai commovente con un ricordo fotografico di Mattia e di Jenny, Romina e Angelica, proiettato su di un grande schermo e con musiche a lui dedicate dai tanti amici, legati da un affetto inossidabile.
2° MEMORIAL “MATTIA UGOLINI” PRO A.I.L. Incontro di Calcio tra “Club Valentino Rossi“ (con probabile sorpresa) e Squadra Club Football (giocatori di Serie A ed ex- allenata da Zaccheroni). Stadio Comunale di Riccione – Via Forlimpopoli – Sabato 10 giugno 2010, ore 20.30. PREVENDITA C/O TABACCHERIA UGOLINI. VIALE DANTE 281, RICCIONE
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DONAZIONI T.A.c.
La fila si allunga con bagnini e motociclisti
Sede municipale. Il sindaco e il dott. Zucconi con l'assegno da 5.000,00 euro della Cooperativa bagnini, “circondati” da Elio Ricci, Enzo Manzi, Diego Casadei, Otello Tontini, Riccardo Zangheri.
Sede M.C. “Berardi Celeste”. Il sindaco e il dott. Zucconi con l'assegno da 1.000 euro, “accerchiati” dal Cons. Naz. della F.M.I. avv. Giovanni Copioli e buona parte del Cons. direttivo capitanato dal pres. Enio Battarra.
Ultimamente il sindaco di Riccione Massimo Pironi e il dott. Walter Zucconi, presidente della Associazione “F.Gnazzi”, esecutore materiale della trafila per l'acquisto di una T.A.C. di nuova generazione da impiantare presso l'ospedale “Ceccarini”, hanno dovuto fare gli straordinari per ricevere assegni e posare per le foto di rito. Tutta la Riccione produttiva, di reddito, cultura, sostegno, servizi e solidarietà, attraverso le varie associazioni, centri,
cooperative e club, ha infatti ideato manifestazioni e promosso raccolte di fondi per integrare una spesa tanto onerosa quanto necessaria. Alle già numerose e generose donazioni dell'inverno, si sono aggiunte, in marzo e aprile, anche quelle della Cooperativa Bagnini che, per volontà dei suoi 96 soci, ha stanziato 5.000,00 euro, e del Moto club “Berardi Celeste” il noto sodalizio che si occupa di sport motoristici, con 1.000,00 euro.
PROTEZIONE CIVILE
Un nucleo a Riccione
Nel mese di Settembre 2009 è stato costituito a Riccione, a seguito di una iniziativa del sig. Riziero Santi, un nucleo di Volontari per la Protezione Civile. E’ composto da circa 60 persone che attualmente stanno seguendo vari corsi per poter essere operativi in caso di necessità. L’associazione “ARCIONE”, come è stata chiamata, ha iniziato la propria attività in Dicembre a San Lorenzo è proseguita durante il raduno dei BABBI NATALE, è intervenuta in alcune manifestazioni sportive, come la gara ciclistica per corridori professionisti “COPPI E BARTALI” e per amatori GRAN FONDO. Ha provveduto alla pulizia del fiume Marano ed aiutato il Centro Missionario “D. Comboni” nel loro Campo di Lavoro per la raccolta di materiale vario. Il Presidente è Maurizio Frisoni ed il consiglio direttivo è composto da 11 volontari. Chi fosse interessato ad aderire a questa associazione è invitato a contattare Santi Riziero presso la segreteria del Sindaco di Riccione. Salvatore Tonti
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RICCIONESI CHE SI FANNO ONORE
All’artista Luzzi il Premio “Baleani� 2010
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E’ stato assegnato a Luciano Luzzi, fotografo, pittore e regista teatrale, il premio “Enzo Baleaniâ€? 2010, conferito dal Consorzio d’area di Viale Ceccarini alle persone che si contraddistinguono nella loro professione, nel loro stile di vita e impegno sociale. La cerimonia si è tenuta il giorno delle Palme, nella piazzetta del Faro, alla presenza del sindaco Massimo Pironi e della signora Rita, moglie del noto gioielliere Enzo Baleani che nel 1999, anno prima della sua scomparsa, assegnò il primo premio all’operatore ecologico Letiziano Vandi. Presenti anche le figlie Polly, Anna e Lucia Baleani. Al loro fianco il presidente del consorzio Giorgio Mignani che, sulle note dei cori Paperotti e Diapasonic di Budrio, ha consegnato il premio al poliedrico artista, subito impegnato in un duetto teatrale con l’attrice Francesca Airaudo. A Luzzi, in arte Izzul, nato a Morciano l’8 aprile del 1933, va il merito di aver immortalato sin dal 1955, anno del suo trasferimento a Riccione, fino al 2006, soprattutto i personaggi del mondo dello spettacolo che d’estate si esibivano nei locali notturni, come il Metropol e il Flo-
rida. La sua professione, come fotografo, si è sempre intrecciata all’arte, tant’è che dopo la scomparsa della moglie Silvana, ha trasformato il suo studio fotografico, in viale Virgilio, in galleria. E’ stata proprio la passione per la pittura e per la creativitĂ , inclinazioni coltivate sin da bambino, a indurlo a studiare a Urbino. Ma nel dopoguerra fare il pittore non era facile. E’ cosĂŹ che Luzzi ha deciso di aprire il suo studio fotografico a Riccione. Il noto artista, tuttora, alterna la pittura al palcoscenico. Scrive testi teatrali, in collaborazione con il maestro pianista riminese Franco Benedetto Morri. Da circa dieci anni è il “pernoâ€? della compagnia “Attori per casoâ€?, che lo vede impegnato come interprete e regista per serate in beneficenza. Il suo obiettivo, e quello dei suoi amici, è stato sempre quello di aiutare chi soffre e ha bisogno d’aiuto, regalando a tutti un sorriso. Quest’anno i proventi delle serate sono andati alle associazioni di distrofia muscolare e sclerosi multipla, Comitato locale della Cri e parrocchia dei Ss.Angeli Custodi di Riccione. Nives Concolino
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La lunga, validissima, e onesta attività commerciale del concittadino Riccardo Angelini ha fatto sì che gli fosse assegnata dalla Presidenza della Repubblica la onorificenza di commendatore. La pergamena gli è stata
consegnata dal Prefetto di Rimini in una suggestiva cerimonia pubblica. A Riccardo giungano attraverso queste pagine le felicitazioni più vive da parte del Consiglio Direttivo della Famija Arciunesa e da parte di tutta la città.
Ambito premio londinese a Donald Mulazzani Complice la passione per il suo lavoro, l’esperienza acquisita all’estero e la sua professionalità, Donald (Dodo) Mulazzani, in Inghilterra si è aggiudicato il prestigioso premio “Chairman’s award”. Classe 1974, il giovane riccionese, figlio dell’ex assessore al Turismo Clara Ermeti, ha ricevuto l’“alloro” direttamente dal presidente del gruppo Pentland di Londra che gestisce il portafoglio di marchi internazionali fashion, sport ed outdoor, come Speedo, Lacoste calzature, Ellesse e Berghaus. Mulazzani che ha cominciato a far carriera a New York, ha ricevuto il premio nella categoria International Development che viene assegnato al miglior direttore commerciale del gruppo. In questo caso al manager della Ellesse che ha portato la sua azienda ai migliori risultati in ambito internazionale. Ormai di casa a Londra, Mulazzani raggiunge la sua famiglia, e in particolare la sua splendida bimba nata pochi mesi fa, ogni fine settimana a Riccione. ni.co.
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Cara Augusta, questo inverno, che sembra non finire mai, ti avrebbe disturbata non poco... le tue passeggiate si sarebbero ridotte a poca cosa... e poi ...tutti questi nuvoloni! GiĂ ... le nuvole, come ci piaceva parlare delle nuvole con i bambini, e che suggestione quando ascoltavamo con loro il brano “Nuvoleâ€? del nostro amato De Andrè. L'ultima volta che sono venuta a trovarti le nuvole erano bianche ,correvano e prendevano tante forme. Trascinate dal garbino ombreggiavano la tua tomba, che guarda il tramonto e il fiume.Sono un pò piĂš sola da gennaio. Da anni dividevamo la professione (BELLA), le idee (NON TUTTE), il senso della societĂ ... noi cosĂŹ differenti eppure cosĂŹ capaci di trovare punti in comune. Ci conosciamo da tantissimo tempo, ma è stata la nostra convivenza lavorativa che ci ha rese colleghe- amiche. Tutto è iniziato col famoso gruppo “Coccinelle 1999-2001â€?, il nostro entusiasmo diâ€? giovani signore di mezza etĂ â€?ci ha fatto percorrere il mondo della scuola con determinazione e,in un ambiente al femminile dove i contrasti a volte sono intensi, le tue doti di mediatrice mi sono spesso state utili. A volte il nostro temperamento ci portava a confronti vivaci e allora come “due galletti nel pollaioâ€? tiravamo fuori il meglio di noi stesse,a tutto vantaggio,credo,dei bambini e delle famiglie che hanno percorso con noi un pezzo della loro vita. Alle famiglie piĂš fragili e bisognose hai dato il tuo sostegno, il tuo appoggio, e anche il tuo tempo personale... a tutti gli altri, nessuno escluso, hai dato ascolto e grande professionalitĂ . Alcuni dei “nostriâ€? bambini e bambine, ormai giĂ adolescenti, ti ricordano con tantissimo affetto. Poi, come un brutto incubo,la tua malattia ha reso tutto piĂš difficile ma non ti ha mai tolto forza, determinazione, amore per la scuola e coraggio. Mi lodavi per aver tenuto la fila delle relazioni fra te
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e le famiglie ma io penso che il merito sia stato piĂš tuo che ti sentivi parte della scuola anche nella malattia. Non hai mai mollato fino alla pensione... e poi anche dopo... mi piaceva passare da casa tua per fare qualche pettegolezzo e raccogliere ancora i semi della tua saggezza.In una lettera che hai scritto ai genitori dicevi: “E' un grande dispiacere per me “perdereâ€? i vostri bambini e voi, dispiacere superato solo dalla gioia e dalla pienezza di vita che queste esperienze mi hanno dato e che non si â€?perderannoâ€?mai!â€? E sono sicura che non si sono perse, nella memoria delle nostre bambine e dei nostri bambini, le belle esperienze fatte insieme, le uscite, i campeggi, le feste, le passeggiate, ma anche il vivere quotidiano che con te non è mai stato banale. Grazie Augusta, perchè hai dato gioia alla nostra vita. La tua collega-amica Marina.
AMICI CHE SE NE VANNO
Ricordo del compagno di scuola Domenico Caldari Caro Domenico, sei ritornato, improvvisamente, alla Casa del Padre, il 6 aprile u.s., lasciando un vuoto incolmabile nell’Imprenditoria artigianale riccionese, per la quale è stato un grande dolore aver perso non solo un amico, ma anche un esperto artigiano. Ho ancora impresso nella memoria il tuo sorriso quando, dopo cinquant’anni, ci siamo incontrati in una gita organizzata da Famija Arciunesa alla diga di Ridracoli. Pur avendoti perso di vista, mi ricordai subito del mio compagno di scuola e della sua vivacità, espressione di una curiosità intelligente. Sempre sereno, sorridente, eri un uomo di profonda fede, partecipavi con entusiasmo alla vita della Comunità parrocchiale, ti piaceva viaggiare, leggere libri e il quotidiano tutti i giorni, giocare a carte con gli amici, andare a pesca e a caccia. Terminata la scuola, da ragazzino, hai iniziato a lavorare, in inverno, andando ad imparare il mestiere nella Falegnameria di Grossi e Righetti, in viale Dante, attualmente Sala giochi “Dollaro” e, in estate, negli alberghi. Con Silvana, conosciuta alla “Casa del Popolo”, quando era, in quel tempo, per i giovani un luogo di aggregazione ed intrattenimento, hai costruito una famiglia armoniosa di cui sei stato un marito, un padre e un nonno esemplare. La tua vita familiare è stata rallegrata da Silvana, moglie tenera ed affettuosa, da Roberto e Massimo, i tuoi figli, e dai nipoti. Quando i tuoi
"da Tonino"
datori di lavoro hanno cessato l’attività, l’hai rilevata, fatta crescere con il trasferimento nella Zona artigianale, abbinando alla Falegnameria la vendita di legname, come ha ricordato don Giorgio, con commozione, nell’omelia delle tue esequie. Tutti coloro che ti hanno conosciuto, ricordano la tua serietà, generosità, il tuo essere sempre pronto e disponibile per i piccoli lavori ma, soprattutto, il tuo volto radioso, solare, caratteristica di chi non nasconde i propri sentimenti e il proprio stato d’animo. Emanuela Cicchetti
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REDAZIONE Direttore Responsabile: Carlo Andrea Barnabè • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Collaboratori di questo numero: Rosita
Copioli, Giovanni Olivieri, Salvatore Tonti, Marina Zoffoli, Emanuela Cicchetti, Flavio Rondina, Antonella Colangelo, Stefano Matteoni, Fosco Rocchetta, Cinzia Bauzone, Vilma Tosi, Franco Baratti, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Piero Serafini, Edmo Vandi, Tazio Del Bianco • Foto: Foto Riccione • Pubblicità: Tel./Fax 0541 643 884 • Impaginazione
di Manuel e Fausto Galli
INCASTONATURA DI PIETRE PREZIOSE
e Grafica: Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: Litografia La.Ser. Coriano
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UOMINI ECCELLENTI
Un bassorilievo in memoria del dottor Lino Ghinelli
Il dottor Lino Ghinelli (Rimini 1924-1990) è stato uno di quei rarissimi medici che segnano per sempre in modo benefico, e con un rimpianto costante, la vita dei propri pazienti e di una intera comunità. Era eccellente come medico, un diagnosta assoluto, ed era eccellente come uomo. Entrava nelle famiglie portando sempre, se non la guarigione, la speranza e la forza di continuare: portava la terapia. Scriveva Galeno, trasmettendo il pensiero di Ippocrate, padre della medicina greca, che se uno è ottimo medico, deve essere anche “filo-
Un gruppo di riccionesi ha voluto onorare la memoria dello stimatissimo dottor Lino Ghinelli, Aiuto della Divisione di Medicina dell’Ospedale Ceccarini, donando al nosocomio cittadino un artistico bassorilievo in marmo che ritrae il viso del medico in una della sue dolci espressioni. La cerimonia ufficiale si è svolta il 6 marzo 2010, in una sala dell’ospedale affollatissima, alla presenza del direttore sanitario dr. Giannei, di numerosi colleghi medici fra i quali l’ex primario medico del Ceccarini, dr. prof. P. Pasini, e il direttore sanitario della AUSL Rimini dr. Saverio Lo Vecchio, nonché dei familiari del medico scomparso. I colleghi hanno avuto parole di affettuosa stima per il dr. Ghinelli, che ha lasciato all’Ospedale di Riccione una eredità rappresentata non solo dalla conoscenza dell’arte medica, ma, in misura maggiore, dalla esigenza di avere col malato, ed anche con i suoi familiari, quello stretto rapporto di vicinanza e di affetto necessario per arrivare alla sconfitta della
malattia, laddove questo fine – naturalmente - poteva essere raggiunto. L’attività del dottor Ghinelli è stata sempre improntata a questi principi ed è per questa ragione che Egli sarà sempre ricordato con affetto dai riccionesi. Giovanni Olivieri
sofo”. Ossia deve conoscere l’anima delle persone, avere principi di etica, “essere un sapiente”. Quando giunse all’Ospedale di Riccione, nei primi anni sessanta, divenendovi Aiuto-primario, veniva da una buonissima scuola. Quella bolognese dove si era laureato a pieni voti, quella del prof. Luigi Silvestrini all’Ospedale di Rimini. La carriera non gli interessava. Non volle mai diventare “professore”. Era un umanista. Gli interessava la cura reale, a disposizione di tutti. Ti accoglieva sempre nel suo studio, veniva sempre, se ne avevi bisogno,
con la sua valigetta, perché sapeva che il medico deve entrare nelle case, visitare le persone nel loro ambiente, non solo in ambulatorio. La sua finissima intelligenza del cuore lo rendeva quasi infallibile nel percorso clinico e terapeutico. La sua cultura ben radicata, mai esibita, era amica della semplicità più virtuosa. In ricordo di un medico che dispensava con estrema grazia le doti di una santità naturale, un gruppo di amici ha voluto ricordarlo con una lapide nell’Ospedale Ceccarini. Rosita Copioli
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PARI... O DISPARI? A cura di Maria Grazia Tosi, con Cosima Avantaggiato, Cinzia Bernardini, Ulrike Bonfini, Sara Bordoni, Catia Loprete, Oriana Nicosia, Maurizia Petrucci, Valeria Pizzolante, Annalisa Sanchi, Assunta Sorvino, Emanuela Tonini, Anna Maria Viviano.
insegnava a scuola ed al pomeriggio impartiva lezioni di Latino. Era “la Prof” per antonomasia, di quelle vecchio stampo; era severa, ma con grande pazienza sapeva trasmettere passione per lo studio ai suoi ragazzi considerati come figli, al punto che la sua casa ne era sempre affollata. Non faceva distinzione tra ‘secchioni’ e ‘somari’, a tutti riservava abnegazione e comprensione: i loro problemi erano i suoi problemi e, pur mantenendo la sua innata riservatezza, diventava loro amica e confidente. Affrontava il lavoro con tenacia ed energia, e accadeva di frequente che saltasse i pasti se il giorno dopo dovevano affrontare un’interrogazione o un compito in classe. La totale dedizione, dolcezza e capacità educativa, risultano indimenticabili per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di condividerle.
Ritratto: LA “PROF” GIOCONDA MANCINI, DONNA COLTA ED EMANCIPATA Nata il 05 luglio del ‘18 a Riccione e figlia di Giovanni Mancini e Laura Cecchini, Gioconda era l’unica femmina tra due maschi: Fino ed Enzo. Laureatasi in Lettere nel ‘42 presso l’ Università di Urbino, conobbe Ben-Hur Reali di Novafeltria, che impiegò quattro giorni nell’arrivare a Riccione oltrepassando la Linea Gotica per portarle il ‘pegno d’amore’. La loro storia culminò con le nozze e la nascita di Grazia e Licia. Nel frattempo Gioconda aveva iniziato la carriera scolastica che l’avrebbe portata ad insegnare Italiano e Latino alla Scuola Media Manfroni per più di vent’anni, e successivamente al Liceo Scientifico A.Volta dove divenne anche preside. Non era facile conciliare insegnamento e famiglia: di lì a poco l’unione naufragò, e si ritrovò da sola a crescere le figlie ancora molto piccole. Erano anni duri: la legge sullo scioglimento del matrimonio ancora non era stata emanata, e le donne separate ricevevano pochissime tutele legali ed economiche. Ma non si perse d’animo, e con la grinta che la contraddistingueva andò avanti: di mattina
Curiosità: ISTRUZIONE: UN’OPPORTUNITA’ NON PER TUTTI “Era il ‘43 e avevo finito l’ultimo anno delle elementari a Secchiano, dichiara una riccionese ora ottantenne, dove eravamo sfollati. Ritornando a Riccione mi sarebbe piaciuto iscrivermi alle Medie Manfroni, ma era una meta un po’ snob, per i figli delle famiglie più benestanti . Mi piaceva studiare, e chiedemmo alla piccola scuola dell’Alba se potevo rifare la quinta, ma niente. L’istruzione in quei tempi non era per tutti… e forse per delle ragazze non così indispensabile?! Mia mamma aveva fatto la seconda, e mia nonna a scuola non era proprio andata!” Progetto: A SCUOLA DI AIUTO Una nostra consigliera ha partecipato al Corso di formazione per operatrici del Centro Anti-violenza di Rimini, gestito dall’Associazione “Rompi il silenzio”, ed organizzato secondo i principi seguiti da tutti gli altri del territorio nazionale con particolare riferimento al Coordinamento regionale. L’Associazione nasce nel 2005 da un gruppo di volontarie che creano un luogo dove vittime di violenze possano rivolgersi liberamente, sapendo di essere
ascoltate ed aiutate. Il Corso, indispensabile per preparare ad affrontare con gli adeguati mezzi conoscitivi ed operativi donne disorientate e disperate, si è rivolto ad una quindicina di partecipanti, con 48 ore di teoria e 40 di stage. Oltre alle nozioni fondamentali relative al funzionamento del Centro, e la conoscenza approfondita del fenomeno violenza, sono stati insegnati gli aspetti giuridici ricollegabili, le modalità di accoglienza, e i collegamenti con la rete di servizi della Provincia coi quali interagire. “La formazione – testimonia la Consigliera – mi ha conferito una maggior consapevolezza del ruolo assunto da chi opera come volontaria in un Centro contro la violenza, ed insegnato una miglior capacità nel dare aiuto a tutte le donne che nelle nostre zone, Riccione compresa, ne sono vittime”. CONTATTI: Centro Anti-violenza “Rompi il Silenzio”: V. Caduti di Marzabotto, 30 Rimini - tel 346 5016665 info@rompiilsilenzio.org Documentazione: I DATI DI “DAFNE” Nel 2009 ben 331 si sono rivolte alla rete “Dafne”di Rimini, che dal 2004 si occupa di donne maltrattate, avvalendosi della collaborazione con Pronto Soccorso, sportelli sociali, forze dell’ordine, avvocati. La riccionese Dott.ssa Maria Maffia Russo, responsabile del progetto, ha recentemente reso noti alcuni significativi dati riferiti alla Provincia: le vittime nel 2009 sono aumentate del 22% rispetto al 2008; i loro aguzzini per l’89% sono partner, coniugi ed ex; la tipologia di violenza usata è per il 61,3% fisica e psicologica; chi compie violenza è per il 64% italiano, età media di 45 anni; il 65% di questi ha un lavoro stabile, dipendente o imprenditoriale ( a smentire lo stereotipo del violentatore extracomunitario, disoccupato o ubriacone); la donna violata nel 52,9% è italiana, e la sua età è progressivamente crescente con un picco a 38 anni. La rete Dafne sta valutando di aprire prossimamente a Rimini uno sportello d’ascolto per gli stessi autori di violenza, con lo scopo di renderli consapevoli di quello che hanno fatto ed aiutarli a cambiare. CONTATTI: rete provinciale “Dafne” Tel. 0541 704407 perleiservizidonne@provincia.rimini.it Info: nuova sede Sportello Donna presso CPO al piano seminterrato del Comune di Riccione. Il Legale riceve il martedì dalle 15.30 alle 18.00. Tel. 0541 608317. Per appuntamento: Tel. 0541 608321 o 0541 608111 pariopportunita@comune.riccione.rn.it
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CURIO ITà senzaetà di Maria Grazia Tosi
4 stagioni del turismo straniero Per i 50 di collaborazione quale agente di viaggi, quest’anno il riccionese Luciano Sabbatelli è stato premiato dall’Aereoporto “Fellini” di Miramare. “Già dal ‘58 lavoravo coi Charter tedeschi – racconta -. A quei tempi le agenzie erano rare e con orgoglio posso dire che in pochi anni avevo già partner in tutta la Germania, che mi hanno permesso di lavorare per tanto tempo con le più grandi agenzie, di Stoccarda, Francoforte, Dortmund, Essen… e tanti Bus Operator. Riccione negli anni del boom era affollata di tedeschi: da Monaco arrivavano tre voli alla settimana con la Compagnia Bavaria. Dopo due decenni quel particolare turismo si è decisamente impoverito; sicuramente la nostra località che tanto andava di moda è risultata troppo cara rispetto ad altre in giro per il mondo. Personalmente mi sono interessato al mercato belga e lussemburghese già dal ’74, quando ho incominciato ad interagire con la Luxair che aveva introdotto un nuovo volo per Rimini; sono stato scelto da loro per la buona ‘renomè’ che avevo acquisito presso le agenzie tedesche. E tuttora è questo il mercato del quale mi occupo.” E i tedeschi che fine hanno fatto? Ne arriva ancora qualche famiglia di ‘affezionati’ con la propria auto ed in bassa stagione, sporadici pullman di sportivi o di agenzie che ancora apprezzano le nostre offerte, e solo qualcuno con l’aereo, ma con voli di linea. DIVERSO I primi anni ’80 diventano testimoni di un turismo diverso che caratterizza una piccola parte della storia riccionese: il turismo gay, che fa storcere il naso dei benpensanti e che colora di stravaganza una città balneare in crisi d’identità. Decisa-
mente eccentrico il pubblico che approda nella nostra città, facendola diventare pari ad Ibiza, Sigez e Mykonos (e tanto da suggerire il cattivo gusto dello storpiamento del nome Riccione, aggiungendo una H dopo le due C). In viale Ceccarini sono tantissime le coppie di ragazzi che si vedono passeggiare mano nella mano; ben curati, spesso vestiti estrosamente e quasi sempre con baffi. I locali della notte diventano intrigante e trasgressivo punto d’incontro: Club 99, Peter Pan, Villa delle Rose sono i più frequentati, e non bastano i continui e più o meno eclatanti blitz della Polizia a sospenderne l’attività. Visto l’afflusso di questa tipologia di mercato, vengono ventilati anche eventi mirati, ma già nell’estate del ’85 il fenomeno entra in crisi, sicuramente dietro le polemiche di tanti residenti, operatori turistici e non, che temono un’etichettatura della realtà balneare riccionese che non appartiene storicamente loro. Un segnale significativo parte dall’Amministrazione, che proprio in quei giorni affigge per la città manifesti con uno slogan che la dice lunga: “Riccione città per tutti”. STORICO Dopo la grande guerra prolificano le pensioncine, la cui gestione, che oltre a mobilitare nonni, genitori e figli distribuiti nei vari reparti, si snodava su modalità operative tutt’altro che tecnologiche. Si partiva dal retro-cucina, con il lavaggio della biancheria. Lavatrice, essiccatoio, mangano… o servizio esterno lavanderia? No, grandi mastelli e contenitori di cemento, dove mettere a bagno l’ingombrante bucato, per sfregarlo con forza e sapone, e dopo averlo sbattuto per il risciacquo, prenderlo uno da una parte e uno dall’altra e strizzarlo. Una
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la piadina super più buona del mondo e da quest’anno per non farci mancare niente B BM: > <:LLHG IB:=BG: ?:K<
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volta asciutto, per stirarlo lo si metteva sul tavolone di cucina, si accendeva un fornello col carbone per scaldare i ferri di ghisa neri. E il reparto notte? Un bagno ogni 7 stanze, in fondo al corridoio e con i clienti che dovevano coordinare i tempi per non ritrovarsi a fare una doccia tutti nello stesso momento; considerato che poi spesso l’acqua finiva, costringendoli a lavarsi al mare, e ad utilizzare per i sanitari quella con la quale l’albergatore aveva anticipatamente riempito la vasca del mini bagno. Al ristorante i problemi non c’erano; le ricette erano nostrane e gustose: lasagne o tagliatelle il giovedi’ e la domenica e così anche il dolce: pesce il venerdì. FUTURISTA All’inizio del mio operare nel Marketing turistico – racconta il riccionese Alberto Gnoli -, chiesi ad un vecchio albergatore che lavoro fosse il suo: “un lavor da mat”. Totalizzante: non c’era famiglia, spazio privato, né tempo libero. Credo sia questo che abbia reso unico il nostro turismo. Ma è sufficiente per il futuro tale formula per assicurarne il successo? La mia risposta è tre volte no: occorre avere il cuore nel passato sì, nel mantenimento di genuinità e passione, ma la testa nel futuro, interpretando nuove esigenze, unendo forze ed investendo. Quattordici anni fa è nato la Riccione Family Hotels il primo Club di Prodotto, alberghi specializzati in servizi per la famiglia… ed è stato subito successo! Ora siamo maturi per arrivare alle ‘catene di prodotto’, ovvero ad imprese alberghiere che si trasformino in modo radicale, dalla struttura architettonica a quella gestionale. A questo proposito è stato recentemente finanziato un progetto dalla Regione attraverso la Provincia di Rimini per la creazione di ‘un incubatore di moderne catene alberghiere’ (Hospitality Factory). Auspico quindi che presto vedremo la nascita dei i-pod hotels, colorati, economici, tecnologicamente all’avanguardia, senza ristorante, aperti tutto l’anno, internazionali; oppure gli you&me hotels, sofisticati e prestigiosi, pensati per persone in cerca di dettagli, e dove ogni cosa viene studiata per stupire; o anche i romagna design hotels, a riscoprire e valorizzare la nostra essenza romagnola.”
CORO 3° CIRCOLO DIDATTICO
Il Compleanno delle â&#x20AC;&#x153;Allegre Noteâ&#x20AC;? Quasi 1300 presenze nelle tre serate musicali del 26-27 e 28 marzo di VOCINCORO 2010 ( 8ÂŞ edizione) che quest'anno ha coinciso anche con il"Decennale" del Coro di Voci Bianche "Le Allegre Note". Sono state 3 serate ricche di musica, di ospiti, di solidarietĂ , di ricordi, di amicizia e di vecchi e nuovi incontri. A festeggiare con le "Allegre Note" c'erano "in primis" le â&#x20AC;&#x153;Note in Crescendoâ&#x20AC;?, il coro giovanile che nel 2005 ha preso il via proprio riunendo i piĂš grandicelli delle "Allegre". Nelle â&#x20AC;&#x153;Note in Crescendo" cantano ancora ben 11 ragazzi che erano nel coro giĂ nel 2000, anno di esordio e che sono stati premiati dai piĂš piccoli che oggi fanno parte del gruppo delle Allegre. Eâ&#x20AC;&#x2122; stata ricordata la cara Jenny Berardi che, da lontano, ha festeggiato con tutti noi. Hanno festeggiato con noi: il CORO LIRICO "A. GALLI" di Rimini (partner delle "Allegre" in Tosca e in alcuni concerti, nonchè compagno in prestigiose produzioni di Carmina Burana e Carmen di Bizet che stanno per prendere il via). Il coro di voci bianche della corale "VERDI" di Parma, i cori dell'Associazione DIAPASONIX di Budrio di Bologna,â&#x20AC;Ż il coro giovanile CITTA' DI ADRIA (RO), e le immancabili DOLENTI NOTE, il coro formato da genitori, insegnanti e collaboratori scolastici del 3^ Circolo Didattico di Riccione. Poi alcuni musicisti di rilievo internazionale come lâ&#x20AC;&#x2122;amica e Mezzo Soprano riccionese Norina Angelini con la sua voce calda ed avvolgente che ha allietato la serata in collaborazione con la Famija Arciunesa; la Soprano Emanuela Tesch e â&#x20AC;Żil Pianista Davide Cavalli che si sono esibiti in trio con il Maestro del coro Fabio Pecci al Violoncello nella serata di apertura. Lâ&#x20AC;&#x2122;evento è stato anche un'occasione per continuare nell'azione di solidarietĂ che il coro ha sempre perseguito in questi 10 anni, in particolare nello spettacolo del 27 al Palaterme "Il coro è una Famija" con lâ&#x20AC;&#x2122;accompagnamento della pianista Romina Galuzzi si è svolta una lotteria a favore di una famiglia in
momentanea difficoltĂ , grazie allâ&#x20AC;&#x2122;impegno del â&#x20AC;&#x153;babboâ&#x20AC;? Giuseppe Lo Magroâ&#x20AC;Ś sempre attivo con il suo gruppo. In tutte e tre le serate è stato presentato il libro "Tutta qui la cantoria... presto!", che racconta la storia di questi 10 anni di "Allegre Note". I 74 coristi delle "Allegre" con i 30 delle â&#x20AC;&#x153;Note in Crescendoâ&#x20AC;? e circa 200 coristi ospiti e tanto tanto pubblico sono stati con noi per questaâ&#x20AC;Ś speciale ricorrenza!.Non sono mancate le autoritĂ : il Sindaco Massimo Pironi che ci ha esortato a continuare in questa splendida esperienza cosĂŹ intensa per i ragazzi e cosĂŹ importante per la nostra cittĂ ; l'Assessore alla Cultura M. Iole Pelliccioni che ha anche dato lâ&#x20AC;&#x2122;idea iniziale per la nascita delle Allegre quando era Dirigente del 3° Circolo e il dirigente scolastico che ha visto crescere il coro, Laura Cenci, sempre affezionata a questo nostro gruppo. Non sono mancati gli ex Assessori che hanno accompagnato durante le passate legislazioni la vita del coro ed il M°
Giorgio Leardini, nostro grande amico. E tanti ex coristi che sono tornati ad ascoltare i vecchi compagni o le nuove leve: da Sara Broglia premiata per aver inventato il nome e il logo del coro oltre 10 anni fa, ai ragazzi che hanno partecipato alla storica esibizione su RAI3 "Alle falde del Kilimangiaro". Una festa lunga tre giorni piena di sorrisi, abbracci, emozioni e tanta tanta musica.Alla fine, tutti stanchi ma felici: il Direttore del Coro Fabio Pecci e la Responsabile organizzativa Marina Tordi, insieme al Presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;Associazione M. Antonella Colangelo hanno dato a tutti l'appuntamento al ventennale, rituffandosi poi a capofitto nella programmazione dell'immediato futuro: Piacenza, Pesaro, Adria, Rimini, Savona, Arezzo e tanti altri concerti sul nostro territori... e sta per uscire il secondo â&#x20AC;ŻCD delle Note in Crescendo! A prestoâ&#x20AC;Ś Fabio, Antonella e Marina con i coristi ed i loro genitori. Antonella Colangelo
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CORO CITTA’ DI RICCIONE
Musica senza confini Concorso fotografico “ Mi scappa la foto”
Tra poco il Coro Città di Riccione compirà 30 anni; ma non si può certo dire che stia diventando un po’ troppo attempato… anzi. La continua ricerca nell’individuare repertori inediti e sonorità stravaganti gli permette di mantenersi sempre al passo coi tempi. Il progressivo ringiovanimento dell’età dei coristi, poi, non può che agevolare questa voglia di nuovo, nella precisa intenzione di affascinare non solo il pubblico che storicamente e per contesto socio culturale risulta più propenso all’apprezzamento di melodie classiche, ma anche quello fatto dai giovani, tendenzialmente avvezzi ad altre tipologie melodiche; riscontrando modalità espressive innovative, oltretutto messe in scena da voci coetanee, è più facile che ne restino colpiti. Ed ecco quindi l’importanza che un accompagno di percussioni assume nel trasportare l’ascoltatore nelle savane africane, o l’armonizzazione di più tastiere riporti in un giardino giapponese o in una landa celtica… I canti etnici, dalle sonorità appartenenti al resto del mondo, rappresentano adesso parte del repertorio del Coro, che ben si aggiunge all’intonazione di brani di valenti cantautori italiani. Senza nulla togliere ovviamente al rigore musicale che contraddistingue indistintamente tutte le armonizzazioni orchestrate dal maestro del coro Marco Galli. “Questi nuovi spazi musicali – sostiene il presidente Renzo Stefanini - non vogliono assolutamente dimostrare l’abbandono di una musica più impegnata; tant’è che dopo la rappresentazione dell’etnico è già programmato per novembre un concerto di musica sacra. La serietà e professionalità con la quale si canta, indipendentemente dal tipo di repertorio, restano sempre le stesse, forse anche più tenaci, perché motivate dalla pluralità stimolante delle interpretazioni.” Dopo la presentazione del primo concerto etnico al teatro di Coriano il 15 maggio alle ore 21, ne seguiranno molti altri durante tutta l’estate, dove sulle piazzette più belle di Riccione la soddisfazione degli ospiti in vacanza si sommerà a quella dei riccionesi che avranno modo di godersi una piacevole serata. Le performances balneari si avvicenderanno a quelle dei mesi freddi: la partecipazione in prima fila alla giornata dei Babbi Natale, il progetto con la scuola Media Geo Cenci che ha coinvolto i ragazzini riccionesi in un concerto finale al Teatro del Mare, la serata all’Hotel Mediterraneo in onore della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo… sono esempi che la dicono lunga sulla costanza, dinamicità e voglia di partecipare alla vita della propria città che contraddistingue gli entusiasti coristi. “Un modo per comunicare è anche quello di organizzare ogni tanto degli eventi non strettamente corali – aggiunge Stefanini -, quali una visita d’Arte, una festa di carnevale, una gita sociale. Un’opportunità per divertirsi e legarci al nostro pubblico, che dopo tre decenni non ha smesso di amarci.” Maria Grazia Tosi
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Eccola qua, Viera Vodrazkova, la vincitrice del 1° concorso fotografico di Famija Arciunesa, mentre riceve la coppa ricordo dalle mani del “babbo” Giuseppe Lo Magro. Ha “sbaragliato” tutti i concorrenti con una romantica immagine di “Alba sul porto”. Comunichiamo che per motivi di impaginazione siamo costretti a rimandare la pubblicazione delle foto vincitrici del 2° concorso (tema: Primavera) all'uscita di settembre assieme a quelle dl 3° concorso (tema: Estate). Pertanto chi volesse partecipare può inviare gli scatti preferiti a info@famijarciunesa.org entro il 10 agosto. Per altre informazioni tel. Giuseppe 338 4304667
GIOVANI INTRAPRENDENTI
Daniele, il vongolaro Dall’età di 5 anni vive a Riccione e da subito ha sentito di appartenere con tutta l’anima a questa cittadina nella quale lavora e ha i suoi grandi affetti. Lui è Daniele Castelluccia, un gran ragazzone di 35 anni dallo sguardo aperto e sincero come quella fetta di Adriatico sulla quale si affaccia il Gargano, dove è nato. L’amore per la terra d’origine è rimasto intatto e quando può ritorna con piacere, ma ora la sua vita scorre nella Perla verde e, con un pizzico di soddisfazione, dice di saper “snocciolare” parecchio nel dialetto locale. Sono i primi anni ‘80 quando babbo Antonio e mamma Angela decidono di trasferirsi a Riccione coi due figli Michele e Daniele, di tre anni più piccolo. Daniele frequenta le scuole sino ai primi anni dell’alberghiero... il desiderio è diventare barista, oppure cameriere...ma stare troppo sui libri non gli si confaceva...meglio la vita all’aria aperta...magari seguendo la tradizione del padre che andava per mare. Così assieme a Michele impara il mestiere del vongolaro. All’inizio non è stato grande amore perchè il mare affascina ma richiede anche sacrificio. Poi la passione è lievitata con l’esperienza e con le soddisfazioni derivanti da giornate di ricco pescato ...ed ora guai a ventilare alternative! Mare e niente più! Lui e Michele hanno una barca a testa e lavorano rispettivamente nel Compartimento di Pesaro e Rimini, dalle 4 del mattino sino alle 10/11, per dieci mesi l’anno – si riposano solo per il periodo del FERMO PESCA (luglio agosto). La ricerca dei gustosi
bivalvi viene effettuata in una striscia di mare che va dai 500 metri da riva sino ai 1500/2000, con gruppo soffiante che spruzza acqua ad alta pressione per ammorbidire il fondale e facilitare la raccolta. Riguardo le polemiche sulla “voracità” di questa procedura che oltretutto altererebbe lo strato di sabbia ricco di fauna marina, danneggiandolo, il pensiero di Daniele è che, invece, esso non comporta problemi poiché il fondale sabbioso si risistema subito dopo. Anzi, in caso di deposito fangoso, si opera una più che salutare ossigenazione, a tutto vantaggio
dell’ecosistema. La vita di Daniele è dunque concentrata sul mare con la vongolara, ma da alcuni anni il ritorno a terra ha gioie particolari : lo aspettano la dolce compagna Michela e il figlio Gianmaria, simpatico ragazzetto di sette anni con lo sguardo aperto del padre e la delicatezza della madre. E tanto per non aver tempo da oziare, Daniele ha rilevato una pescheria in Via Emilia per gestirla insieme a Michela, così effettua la vendita diretta del suo pescato e rifornisce anche ristoranti e altre rivendite di pesce. G.L.M.
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NE NON C’ERA Porto
E R O S I O N E Finirà in mare una marea di soldi
Un'altra marea di soldi finisce in mare. Quattrini stanziati dalla Regione Emilia Romagna per il ripascimento della costa, flagellata dalle mareggiate, l'ultima delle quali ha lasciato la spiaggia riccionese _ ma anche quella della vicina Misano _ in condizioni disperate. Incontri, vertici a Bologna, promesse: mesi passati a tamponare un'emergenza (termine quanto mai improprio) che dura da decenni. Il più recente incontro ha visto protagonisti l’assessorato regionale alla Difesa della costa, l’amministrazione comunale di Riccione e le categorie economiche che operano sull’arenile. Alla presenza dell’allora assessore Marioluigi Bruschini, la Regione ha confernato gli accordi che prevedono l’assegnazione definitiva di finanziamenti aggiuntivi disposti da Bologna per la cifra di 200mila euro per la manutenzione straordinaria delle barriere soffolte di fronte alla costa di Riccione e Misano Adriatico e 150mila euro per interventi di ripascimento dell’arenile. <I finanziamenti per gli interventi alle barriere soffolte _ fanno sapere dal Comune _ attualmente ammontano a 550mila euro (350mila erano già stati finanziati in precedenza) mentre per gli interventi di ripascimento i finanziamenti ammontano a 772mila (622mila erano già stati finanziati in precedenza: 472mila per interventi sul litorale dei comuni di Riccione e Misano più 150mila per interventi sul litorale dei comuni di Riccione e Misano, Rimini e Bellaria). Agli interventi della Regione andranno aggiunti quelli realizzati dal Settore Ambiente del Comune di Riccione che ammontano a 100mila euro per interventi di formazione/stesa dune e di
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Rilievo del
Cent
lla linea di battigia in progressiva
tro
Abissinia
ripascimento con utilizzo di sabbie di scavo e 50mila per il recupero di circa 10.000 mc. di sabbie provenienti dal dragaggio dell’imboccatura del porto canale. Interventi, va detto per chiarezza, che non hanno trovato ampi consenso tra gli operatori di spiaggia, che invocano, senza ottenere risposte, la sistemazione in mare di barriere soffolte in pietra, per evitare misure-tampone giudicate dai bagnini insufficienti e inappropriate per fermare l'erosione marina. Fin qui il capitolo sabbia-contributi. Poi c'è la questione pali. Ovvero il pontile che dovrebbe sorgere in fondo al 'salotto' riccionese. Pali che resteranno al loro posto fino all'ultima settimana di maggio. Il Comune ha chiesto alla Capitaneria di allungare le prove in acqua per capire se il pontile può o meno creare erosione. Un professore universitario, Alberto Lamberti, avrà il compito di valutare i dati raccolti ed emettere la sentenza: il pontile si può fare? L’opera non piace alle categorie economiche che hanno manifestato il proprio dissenso. Senza contare le continue proteste da parte del presidente della Cooperativa bagnini Enzo Manzi per il rischio erosivo per la costa e l’impatto ambientale dell'opera. Nonostante le obiezioni il Comune tira dritto. Il settore Lavori pubblici non intende cambiare rotta. «Stiamo raccogliendo i dati da gennaio - spiega l’ingegnere Ivo Castellani -. Proseguiremo fino all’ultima settimana di maggio, prima dell’inizio ufficiale della stagione balneare». Massimo riserbo sui dati raccolti che verranno consegnati al professor Lamberti, responsabile di unità operativa Cnr nel progetto finalizzato alla conservazione del suolo-dinamica dei litorali all’università di Firenze. Inoltre autore o coautore di oltre 250 note pubblicate su riviste italiane ed internazionali. Al professore non saranno consegnati solo i dati raccolti negli ultimi mesi. C’è, infatti, un aspetto che non va sottovalutato: il pontile sarà fatto anche nel caso in cui dall’autunno a oggi la spiaggia in piazzale Roma si sia accorciata.
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F
a formazione dal 1715 al 1957
LEGENDA DELLE ATTIVITA’
Fontanelle
1957 1938 1878 1835 1715
Dall’archivio di Dante Tosi un disegno che evidenzia la linea della battigia in progressiva formazione. Anno 1715 - Manoscritti Marsili. 1835 - Catasto Stato Pontificio. 1878 - Genio Civile. 1938 - Rilievo Borghi. 1957 - Rilievo E.I.R.A. In basso a sinistra la spiaggia davanti a Piazzale Roma nel 1938. In basso a destra la spiaggia dall’Abissinia verso il Porto canale nel 1957 . In basso al centro i pali per verificare l’erosione davanti a P.le Roma 2010.
1957
VITA DEI CLUBS
Il Vela Club Marano compie 20 anni Soci fondatori: Flavio Rondina, Bruno Notaro, Alfredo Grassi, Massimo Giombetti, Stefano Giovannetti, Luca Villa, Renato Zarabara, Roberto Ghinelli, Daniele Piccioni, Franco Angelini e Marco Angelini. Era l'autunno del 1989 e da qualche anno noi windsurfisti avevamo la nostra sede vicino al Marano,in un gruppo di cabine che poi si trasformeranno nel vecchio Beach Paradise! Ma eravamo sempre di più e invece lo spazio a noi riservato era sempre meno perchè ormai il bar aveva iniziato a lavorare molto e si prendeva sempre più spazio! E dopo l'estate del '89 ci venne quest'idea grandiosa: perchè non chiedere al Comune uno spazio per sport velici alla vecchia Colonia Reggiana!! Eravamo in 12 ad andare in Comune a parlare con l'allora Sindaco Pierani e se all'inizio eravamo poco fiduciosi durante il colloquio capimmo che sarebbe stato proprio bello e possibile!! Cosi è stato... un'avventura entusiasmante per noi che nel tempo libero cominciammo a lavorare per ripulire e sistemare un pò i locali per renderli idonei ad ospitare le nostre attrezzature, per ritrovarci tutti insieme a fare mangiate, progetti e parlare di mare e di vento....insomma sognare, intanto che le nostre amicizie si rafforzavano uniti da questo progetto comune. E tanti sogni si sono avverati: siamo diventati un "vero" Circolo Velico, nato dal niente e senza finanziamenti ma solo con le forze dapprima dei soli soci fondatori e poi degli altri soci che si sono aggiunti piano piano negli anni. Quanti direttivi in questi vent'anni, quante riunioni nei momenti difficili quando servivano soldi per fare dei lavori indispensabili come i bagni, docce e impianto elettrico; quando si dovevano prendere decisioni importanti perchè quando si cresce numericamente bisogna darsi delle regole e come in una grande famiglia non sempre è facile accontentare tutti! Quando si decide di comprare barche di varia tipologia per iniziare a fare corsi di vela sotto il riconoscimento della FIV, perchè siamo tutti d'accordo che la nostra passione la vogliamo passare ai ragazzi, ai nostri figli, perchè noi siamo fortunati: viviamo in un paese di mare e a volte purtroppo sottovalutiamo questa cosa!! E per noi è un grande orgoglio vedere i bambini, ragazzi e anche adulti frequentare i vari corsi che organizziamo, dalla vela al windsurf, al Kitesurf ultimo sport nato 10 anni fa alle Hawaii ma che piace a tantissimi e che sembra nato per il vento leggero dell'alto Adriatico e per ultimo il paddling ,cioè andare a spasso sul mare in piedi su un surf con un remo. C'è stato molto lavoro in questi anni ma anche tante soddisfazioni come l'organizzazione di gare importanti : gli Europei classe Laser con un successo strepitoso e numerose tappe del campionato italiano di kitesurf! Ma abbiamo avuto anche giorni "burrascosi",
come succede in quasi tutte le famiglie! Già da una decina d'anni si sentiva parlare che la Reggiana sarebbe diventato un Resort e questo è stato un pò motivo di discussioni fra i soci per cercare un'altra sede. Tante chiacchiere hanno prodotto una scissione di alcuni soci che hanno investito dei soldi acquistando una zona poco lontano ma lo zoccolo duro del Vela Club Marano e' rimasto li, nella prima sede: alla Reggiana, dove tutto è cominciato... e dove ancora continuiamo a ritrovarci quasi tutti i giorni dell'anno con sole, pioggia ma soprattutto con il vento! In questi anni tanti soci hanno lasciato questo sport, alcuni hanno cambiato zona ma ci sono stati tanti soci nuovi che hanno cominciato ad appassionnarsi agli sport velici solo perchè venivano a trovare gli amici li da noi o venivano alle nostre mega/mitiche feste del surfista e quello che ci spinge ancora a lavorare come volontari in questo Club è vedere amici e conoscenti tanto diversi fra loro stare insieme delle ore guardando il mare solo perchè accomunati dalle stesse passioni! Proprio vent'anni fa quando nasceva il V.C.M., nasceva anche mio figlio Alberto e ricordo che appena dimesso dall'ospedale e aveva solo 4 giorni prima di andare a casa lo portai al Marano a respirare un pò di aria di mare :) e forse sarà per questo che si è appassionato al mare proprio come me, diventando anche per 4 volte Campione Italiano di Kitesurf e attualmente è l'atleta di punta di una delle Brand del settore più importanti del mondo, la Cabrinha! Sono capitati anche momenti duri quando pochi anni fa abbiamo avuto un gravissimo lutto al Club con la perdita di Gianmarco Pari: kiter, figlio di un socio ma soprattutto figlio di amici, appassionati di mare come noi !Per non dimenticarlo mai, a lui abbiamo voluto dedicare il nostro Club che da quel luglio di 4 anni fà si chiama "Vela Club Marano Gianmarco Pari." E sempre in sua memoria abbiamo iniziato ad organizzare tutti gli anni una gara di Kitesurf, valida come tappa del Campionato Italiano proprio per ricordarlo insieme a tanti ragazzi della sua età che gareggiano per quello sport che aveva iniziato ad appassionarlo nei suoi 15 anni ! Quest'anno siamo già al 4° Trofeo Gianmarco Pari e questo evento è diventato il più importante del Campionato Italiano anche grazie a tanti conoscenti e amici che ci supportano! Che altro si può dire del nostro Club... non c'è business, non c'è una stagione economicamente peggiore o migliore della precedente ma c'è solo una grande passione per il vento e il mare: questi gli unici elementi che lo fanno crescere e andare avanti... Ciao a tutti e... ci vediamo in mare! P.S.Ultimo sport emergente importato dalle Hawaii adatto veramente a tutti: il Paddling Flavio Rondina Presidente del V.C.M.
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KARIS FOUNDATION
Parla il presidente Stefano Matteoni Da 25 anni sui banchi di scuola
Architetto Matteoni, come è nata l’esperienza della scuola materna La Tracciae della scuola elementare Redemptoris Mater? Ricordo ancora l’incontro convocato nel 1985 da alcuni amici per affrontare il tema della scuola materna per i propri figli. Ci siamo trovati una serata attorno a una bottiglia di vino in dieci famiglie che avevano lo stesso problema, con esperienze di scuola materna che dovevano ancora iniziare o con esperienze in corso non propriamente felici. Discussione accesa. Conclusione: perché non ci facciamo un asilo per conto nostro, così come alcuni amici di Rimini già facevanoda 10 anni? Continua la discussione: non c’è la maestra, non c’è il luogo, non ci sono i soldi. Alla fine salta fuori la maestra e la totalità delle famiglie si dichiara disposta a sacrificare un po’ del proprio reddito per permettere ai figli di affrontare l’esperienza scolastica in maniera più consona a quello che ognuno riteneva irrinunciabile nel percorso educativo. Mancava ancora il posto. Qualcuno (potrei fare nomi e cognomi) azzarda l’idea di chiedere a don Alfredo Montebelli la disponibilità della casa per ferie Juventus in via Minghetti. Per chi conosceva allora don Alfredo appare subito una mission impossibile. L’ex parroco burbero non darà mai il suo permesso. Alle due di notte si decide che, se don Montebelli avesse acconsentito, ci si sarebbe fatti in quattro per iniziare. Come dire: tanto don Alfredo non ci aiuterà mai! Il giorno dopo, don Alfredo non solo acconsente a mettere a disposizione l’immobile di via Minghetti, ma rivela una stimainaspettata nei confronti della iniziativa e di chi gliela andava a proporre. Così nell’ottobre del 1985 siamo partiti. Tempi eroici!In poco tempo ci siamo costituiti in cooperativa ed abbiamo ottenuto le necessarie autorizzazioni. Nel giro di pochi anni l’esperienza è cresciuta. Mandavamo i nostri figli alle scuole elementari di quella che sarebbe diventata la fondazione Karis di Rimini e fondavamo una nuova scuola media. La condizione delle scuole paritarie in Italia è comunque dura. Le famiglie, dopo aver contribuito all’istruzione pubblica con la loro quota di imposte, devono nuovamente pagare per mantenere in vita una struttura scolastica che gode di contributi assolutamente insignificanti. Ci siamo così resi conto che l’esperienza delle scuole medie era destinata alla chiusura per mancanza di fondi ed abbiamo preferito iniziare a Riccione nel 1989 il percorso della scuola elementare, che ha trovato ospitalità presso la struttura delle Suore Francescane Adoratrici di via Boito. Nel corso degli anni l’amicizia con l’esperienza di Rimini si è consolidata fino a far confluire l’esperienza riccionese all’interno del medesimo soggetto gestore, la KARIS Foundation in cui, da qualche anno, svolgo la funzione di presidente.
Quanti bambini avete e quali sonoi vostro progetti educativi? Attualmente la Fondazione Karis gestisce a Riccione due scuole materne, la scuola materna La Traccia in via Minghetti con 60 bambini e la scuola materna Domus Mariae in via Boito con 60 bambini, una sezione primavera per bambini dai 24 ai 36 mesi in via Boito con 15 bambini, una scuola elementare, la Redemptoris Mater in via Boito con 181 bambini, ed un centro estivo in via Minghetti con 35 bambini. Nonostante le difficoltà che ogni anno incontriamo e cerchiamo di risolvere, siamo meravigliati della fiducia che le famiglie riccionesi ci hanno accordato testimoniata dalla crescita che questa esperienza ha vissuto in questi 25 anni. Credo che questa fiducia sia stata accordata proprio per il progetto educativo che è alla base della nostra scelta originale di genitori. Crediamo, laicamente che sia possibile stare davanti alle cose e ai fatti che la realtà propone con una ipotesi buona e che l’educazione sia il cammino che permette ad adulti di comunicare questa ipotesi a chi deve ancora imparare e crescere. La Chiesada sempre ha avuto a cuore l’educazione delle nuove generazioni e in questo ci accompagna. L’insegnamento di don Giussani ci permette di avere come orizzonte quello che a lui piaceva definire Il Rischio Educativo come il percorso che intendiamo svolgere. Progetti futuri? Semplicemente stare da uomini onestamente davanti alle sollecitazioni che la realtà ci propone. Quando abbiamo incominciato avevamo davanti agli occhi la preoccupazione per la crescita dei nostri figli. Poi ci siamo accorti che la nostra preoccupazione era la medesima di tante altre famiglie, di ogni appartenenza e credo. Rispondere a questa domanda ci ha portato a crescere e a dover rendere ragione ogni giorno nuovamente del nostro operato. Questo è il nostro progetto per il futuro: continuare sulla strada intrapresa rispondendo, per come ci sarà possibile, alla domanda di educazione che le famiglie pongono per i loro figli. Se questo significa allargare la nostra offerta anche in termini di spazi e di scuole siamo disposti a correre i rischi che questo comporta. Come intendete festeggiare i venticinque anni di attività? Stiamo pensando ad alcune iniziative da mettere in campo con l’inizio del prossimo anno scolastico. Credo, in ogni caso, che il modo migliore con cui iniziare questi festeggiamenti sia quello di ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato in questi anni e che continuano, con fiducia ed a costo a volte di sacrifici personali, ad aiutarci ed a sostenerci. In primo luogo i proprietari delle strutture di cui siamo ospiti: la parrocchia San Martino e le Suore Francescane Adoratrici. Poi tutto il personale che in questi anni ha costruito (a volte fisicamente) la struttura scolastica ed ha riproposto ogni giorno il progetto educativo che regge questa esperienza. In terzo luogo le persone e le istituzioni che hanno colto la positività di quello che facevamo e che hanno permesso e contribuito allo svolgersi di questa storia. E, last but not least, tutte le famiglie che con noi hanno condiviso questa avventura umana che è educare e far crescere figli.
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PATTINAGGIO ARTISTICO RICCIONE
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I pattinatori riccionesi volano sempre più in alto perché hanno i pattini con le ali!
Il gruppo spettacolo, con “Tributo a Pavarotti: l’uomo che emozionò il mondo” ha conquistato il posto piu’ alto del podio. I70 pattinatori ballando sui pattini hanno emozionato genitori, giudici e pubblico presente alle rassegne regionali e nazionali Uisp e alla 25ª rassegna internazionale “Sport per la vita” a Roseto degli Abruzzi.
Foto a sx.: Martina Tonini, Campionessa Regionale Fihp e UISP 2010 esercizi obbligatori. Foto a dx.: Ugolini Maria Vittoria, medaglia d’argento in combinata (obbligatori+libero), alla rassegna “Internazionale Turismo e Sport 2010” a Montalto di Castro.
ORARI
CORSO BASE (da 5 A 10 anni) CORSO BABY (4 - 5 anni)
Hanno festeggiato il primo anno di attività nel nuovo impianto sportivo di via Carpi con tanti successi importanti. I gruppi juniores (24 pattinatrici) e seniores (22 pattinatrici) della specialità “pattinaggio sincronizzato” hanno raggiunto un livello tecnico di tutto rispetto, infatti, dopo un regionale esaltante, le due squadre sono riuscite a conquistare un buon quinto posto per le Seniores e sesto posto per le Juniores ai Campionati Italiani Fihp a Conegliano Veneto.
Il presidente Gigliola Mattei è fiera di avere tante ragazze (da 13 a 30 anni) che con sacrificio hanno voglia di pattinare e di mettersi in gioco in questa nuova specialità, con l’obbiettivo… arrivare ad un Campionato Europeo! L’attivita’ agonistica, in questo periodo, è in pieno svolgimento, molti gli atleti che si stanno preparando per i prossimi Campionati Italiani di Federazione e Uisp. Un in bocca al lupo a tutti.
Martedì e Giovedì 16,00 - 17,30 / 17,30 - 18,30 Lunedì 16,00 - 17,15
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USO GRATUITO DEI PATTINI
UN POâ&#x20AC;&#x2122; DI STORIA
TOPONIMI COSTIERI ITALIANI Particolari da Riccione a Pesaro del 1878 Il patrimonio bibliografico relativo allâ&#x20AC;&#x2122;affascinante settore della cartografia nautica, si è recentemente arricchito di unâ&#x20AC;&#x2122;opera di notevole valore storico ed artistico, che ritengo di dover segnalare ai lettori di Famija Arciunesa: mi riferisco al volume di Paola Presciuttini: â&#x20AC;&#x153;Toponimi costieri italiani nella cartografia dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Idrografico della Marinaâ&#x20AC;?, uscito per i tipi delle Grafiche Amadeo Centro Stampa Offset di Imperia. Lâ&#x20AC;&#x2122;autrice, giĂ responsabile della Biblioteca specialistica dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Idrografico della Marina, ossia lâ&#x20AC;&#x2122;ente cartografico di Stato, istituito nel 1873 a tutela della navigazione in mare, può vantare significative pubblicazioni sulla cartografia storica italiana, dellâ&#x20AC;&#x2122;Europa, e del Mediterraneo, ed ha scritto numerosi articoli di argomento nautico, storico e bibliografico.Inoltre, Paola Presciuttini è appassionata amministratrice del sito web, da lei ideato, www.sullacrestadellonda.it, un sito di divulgazione marinara, preziosa fonte di informazioni che si consiglia vivamente agli amanti del mare nei suoi innumerevoli risvolti. A tal proposito: archeologia marina, subacquea, cartografia, torri costiere, musei marini, imbarcazioni, terminologia nautica, storie di navi, esplorazioni, miti, mestieri, ricette del mare, e via dicendo, costituiscono solo alcune delle sezioni in cui si articola questa originale enciclopedia del mare in rete, alla quale ci si può liberamente collegare, e che mira a diffondere la cultura marinara nel senso piĂš ampio del termine.
Lâ&#x20AC;&#x2122;interessante saggio della studiosa genovese, oltre ad essere un repertorio sintetico di toponimi costieri italiani, di cui viene ricostruita sommariamente lâ&#x20AC;&#x2122;etimologia, è illustrato da alcune carte rappresentative del patrimonio cartografico del suddetto ente di Stato. A fianco delle piĂš rinomate localitĂ di mare italiane, caratterizzate da antiche tradizioni, uno spazio non trascurabile è pure dato a Riccione, nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito della rappresentazione della costa adriatica di Romagna, e della confinante regione Marche. Il litorale della nostra cittĂ viene, infatti, illustrato in un particolare della â&#x20AC;&#x153;Costa tra Riccione e Pesaroâ&#x20AC;?
relativa alla â&#x20AC;&#x153;Carta Costiera da Rimini a Senigalliaâ&#x20AC;Ś1878â&#x20AC;?. Si tratta di un rilievo eseguito nel corso della spedizione idrografica diretta dal capitano di vascello Antonio Imbert, ufficiale preposto al coordinamento dei rilievi sistematici effettuati lungo le coste dâ&#x20AC;&#x2122;Italia, che rappresenta uno dei primi documenti cartografici eseguiti a pochi anni di distanza dallâ&#x20AC;&#x2122;unificazione del Paese. La pubblicazione riporta altresĂŹ la costa riccionese in una veduta tratta dallâ&#x20AC;&#x2122;opera â&#x20AC;&#x153;Das Adriatiche Meerâ&#x20AC;?, Reichs-Marine-Amt, porzione di una carta nautica curata dal servizio marittimo tedesco, e pubblicata a Berlino nel 1910. Anche questa illustrazione, compresa in una carta nautica certamente diffusa tra i naviganti europei dei primi decenni del Novecento, in cui compaiono oltre al litorale riccionese, le colline dellâ&#x20AC;&#x2122;entroterra con relative rocche, tra cui spiccano quelle di Gradara e Montefiore, ha un valore storico di rilievo per una localitĂ quale Riccione. Difatti, non avendo mai potuto disporre di un molo in grado di accogliere imbarcazioni di una certa consistenza, a seguito soprattutto della conformazione geologica del suo sbocco in mare, la nostra cittĂ ha finito inevitabilmente per essere molto meno rappresentata nella cartografia nautica, rispetto ad altre localitĂ minori che, pur tuttavia, dispongono dai secoli passati di porti di una certa efficacia per lâ&#x20AC;&#x2122;approdo delle barche pescherecce e da turismo. Fosco Rocchetta
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IL PERSONAGGIO DI IERI
Don Carlo Tonini. Un pioniere del turismo riccionese Un viale, una piazza, un monumento a lui dedicato? Com’è risaputo, l’avvento della ferrovia, nella seconda metà dell’Ottocento, ha rappresentato un momento di fondamentale rilevanza nella storia della nostra città, col favorire, nel volgere di alcuni decenni, la crescita economica e turistica della futura “Perla verde dell’Adriatico”. Le cronache dell’epoca narrano che nel 1861 la strada ferrata congiunse Bologna e Ancona, e che la prima sosta al casello n. 120 di Riccione, sul viale Viola (poi Ceccarini), ebbe luogo il primo gennaio 1862, per divenire poi stabile tre anni dopo, nel 1865. Tra i riccionesi che si batterono con maggior vigore e determinazione, perché questo rivoluzionario mezzo di locomozione, facesse sosta anche a Riccione, permettendo l’arrivo di una crescente moltitudine di persone, c’era in primo luogo, un prete, don Carlo Tonini (1805- post 1878). Questo sacerdote, parroco di San Martino, prima dal 1832 al 1837, e successivamente per trent’anni, dal 1848 al 1878, viene annoverato, a ragione, tra i principali artefici dell’avvio del movimento turistico, e del riscatto civile, sociale ed economico della borgata di Riccione, allora frazione di Rimini. Secondo una diffusa tradizione orale giunta sino ai nostri tempi, si tramanda il fatto singolare che il curato, negli anni di sperimentazione, prima che la fermata del treno divenisse certa e stabile, prendesse di frequente il treno per Rimini, tornando con quello successivo, soprattutto nei mesi invernali, al fine di render palese che il movimento dei viaggiatori non risultasse mai nullo. Nella memoria storica, e nell’immaginario collettivo cittadino, il nome di questo sacerdote, di non comune cultura, ed appassionato organizzatore di iniziative benefiche in favore della comunità locale, induce ad uno stimolante viaggio a ritroso nel tempo. In primis, agli albori di quell’ “industria dell’ospitalità”, che è partita con l’accoglienza nelle modeste case dei riccionesi, di bambini affetti dalla scrofolosi (spesso
non accettati in altre località balneari), provenienti per lo più dall’Emilia, dalla Romagna, dalla Lombardia e dal Veneto. Infatti è sempre bene ricordare, che gli inizi del nostro turismo si caratterizzarono in gran parte per scopi terapeutici, ed in larga misura, vanno riconosciuti all’indefessa opera di promozione del sacerdote romagnolo, sul quale aveva certamente influito l’intensa propaganda medica in favore delle
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cure marine per i bimbi scrofolosi. Considerevole è la documentazione che attesta una vera e propria campagna pubblicitaria in favore della spiaggia, e soprattutto delle qualità del mare, dell’aria, e dell’ambiente salubre. Tra le sue pubblicazioni, prioritariamente, si evidenzia il libercolo “ Cenni sul Paese di Riccione e suoi bagni marittimi” del 1868, che in maniera semplice ed appassionata, pone in risalto le peculiarità del sorgente centro balneare. Altri scritti dell’epoca, dimostrano come don Tonini si rivolgesse alle “illustri e filantropiche città di Bologna, Ferrara, Forlì, Parma, Piacenza…. e quante altre hanno gioventù da inviare ai bagni marittimi”. Ed ancora scrivesse: ” come tanti fanciulli bolognesi erano tornati a casa dopo i bagni di Riccione in ottimo stato di salute..”. Le due immagini, di grande suggestione, che corredano il presente articolo, sono tratte dalla rivista balneare “Riccione estivo” dell’agosto 1894: l’una ritrae il sacerdote pensieroso con il breviario in mano, l’altra, il carro condotto da buoi, sul quale venivano trasportati i fanciulli scrofolosi bisognosi di cure marine, dal vecchio Paese al mare. Fermata del treno, ospitalità ai fanciulli scrofolosi, costruzione degli ospizi marini, e poi dei primi villini: s’erano poste le basi per la nascita ed il decollo di una località balneare, destinata in pochi decenni a raggiungere una fama internazionale. Ritenendo di interpretare il pensiero di tanti cittadini, non si ritiene che Riccione abbia un debito di riconoscenza nei confronti di don Tonini? L’impegno solerte e la tenacia di questo curato nella difesa dei più deboli, la promozione autentica della nostra città, ne fanno senza alcun dubbio, un personaggio meritevole di essere tramandato alle nuove generazioni. Appare incomprensibile, a giudizio, ritengo, non solo dello scrivente, come sino ad oggi non gli si stata intestata una via od una piazza. Fosco Rocchetta
STORIE DI CASA NOSTRA
La “Miglia”. Come dentro un film Nella foto è in posa con il fazzoletto in testa e il grembiule bianco, quello ampio con la pettorina, attaccata al suo carrettino dalla tendina bordata da un merletto d’altri tempi carico di lupini e dolciumi. Alle sue spalle, la chiesa di Fontanelle, appena costruita. Nell’immaginario di qualcuno, forse, ritornerà il ricordo di quegli anni, quando la campagna era tutta intorno, quando le auto erano poche, quando la vita era meno tecnologica ma più genuina. Ora, il panorama è cambiato, non assomiglia più a quello che si respirava nella periferia riccionese negli anni sessanta, ma lei è sempre la stessa, autentica e schietta, mentre riavvolge il nastro dei ricordi della sua vita. Inizia così il racconto di Emilia Garavelli, detta “Miglia” un racconto intenso, tra gli avvenimenti del suo passato che si mescolano tra loro come nella sceneggiatura di un film. Nata a San Clemente nel 1923 dove trascorre con la sua famiglia gran parte della sua infanzia, negli anni duri, dove la guerra aveva lasciato macerie e miseria e la fame era una realtà giornaliera. Dopo il matrimonio con Alfredo Leardini, i due, provvederanno insieme al sostentamento della famiglia lavorando in un podere di proprietà di un ordine di suore di Miramare. Incommensurabili i sacrifici delle donne in quei tempi all’interno delle famiglie patriarcali contadine, una realtà segnata da tante fatiche: le mansioni domestiche, il lavoro nei campi, l’assistenza agli anziani, la cura dei figli e del marito, tutto con grande dedizione. Un racconto di grande dignità morale però il suo, mentre trasferisce le vecchie immagini ancora nitide nella sua mente.Dopo, la nascita dei suoi tre figli, Luciano, Antonio (Toni) e Pasquale (Lino). Eventi felici e dolorosi al tempo stesso, nella loro incomprensibile successione. Un contagio di difterite metterà a rischio la
vita dei tre figli e dei cugini vicini. Tre giorni nei quali i bambini combatteranno in condizioni disperate tra la vita e la morte. Per il primogenito Luciano, sopraggiungerà la morte, strappandolo per sempre all’affetto della sua famiglia. Una piega dolorosa della sua vita che comunque non fletterà Emilia, una donna capace di resistere ai venti più impetuosi. Nel 1951, la famiglia si trasferirà a Riccione, nel quartiere Fontanelle. La Miglia nel frattempo che lavorava nel pastificio Ghigi di Morciano è sempre più conosciuta e ben voluta nel quartiere per la sua allegria e il suo buonumore. Nel 1962, Don Gino Mordini parroco di Fontanelle, posa la prima pietra della chiesa, lui stesso le consiglierà di intraprendere l’attività di ambulante di dolciumi. Non v’è Messa o festa religiosa in cui non si senta il cigolio stridente dei cerchioni del suo carrettino,
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accompagnato dal suo sorriso. Sempre in quegli anni la “temeraria” guiderà una rivolta delle donne di Fontanelle contro le prostitute collocate nelle strade del quartiere. Aneddoti divertenti di ceffoni e parrucche strappate che circolano ancora oggi nei racconti delle persone della zona. Lavoratrice instancabile, si adopererà anche nelle attività della parrocchia, come cuoca nei campeggi estivi dei ragazzi del quartiere. Chiude il suo racconto guardando il cielo con un desiderio… mai realizzato “prèima ad murì a vria fè un gir sóra un aparèc”. Sono le ultime voci queste, autentiche, che emergono dal passato, dalla nostra storia, quasi sparite oggi, testimonianze involontarie di un mondo che cambia vertiginosamente, che si adegua al più rumoroso presente. Cinzia Bauzone
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LA PAGINA DEL DIALETTO a cura di Giuseppe Lo Magro
Robe ch’l’in gnè piò. Cose che non ci sono più D’instèda rubì al barcoch-le. In estate rubare le albicocche.
Ad Mèrz i prèim zoch-le. A Marzo i primi zoccoli.
E bagn e sabata tla mastèla. Il bagno il sabato nel mastello.
E pèn frances sla murtadèla. Il pane francese con la mortadella
Scirop ad mènta s’una gratèda ad gél. Sciroppo di menta con una grattata di ghiaccio.
Sóra la stufa a legna scutè al purace. Sulla stufa a legna scottare le vongole.
Viagè sóra e treno fat s’una scarana. Viaggiare sul treno fatto con una seggiola Giughì a vidriole a céch e spana. Giocare con biglie di vetro a cicco e spanna. 38
LA PAGINA DEL DIALETTO a cura di Giuseppe Lo Magro
Bughida. Bucato Prima dell’arrivo delle moderne superprogrammabili lavatrici, le massaie rafforzavano le braccia sbatacchiando i panni sudici nell’acqua dei mastelli (altrochè fitness in palestra). Il bucato si effettuava versando acqua bollente sui panni sistemati a strati, alternati con spessori di cenere di legna. La parte liquida usciva poi da un foro posto in basso, veniva ulteriormente riscaldata e riversata nel recipiente. Una volta il bucato aveva delle regole. Non si faceva di sabato, né con luna piena, né durante la vendemmia e neppure il primo giorno di quaresima.
Ran= ranno o ceneraccio. Acqua passata attraverso cenere di legna. La ranèda è l’operazione per farlo
Asa= Asse rettangolare con spazio di sostegno per il sapone.
Ho pers ran e savoun= Ho perso ranno e sapone. Lo dice la madre delusa dal rendimento scolastico del figlio che ama bighellonare più che studiare
I rasunamènt per capì la vita
Mastèl o mastèla= Mastello, tinozza in legno a doghe con cerchi in ferro.
a cura di Edmo Vandi Us dis che la vita dj’emne spuséd la è pìò lènga. Un è vera, la pèr piò lènga!
Da burdèl a femie e bagn tla mastèla Da ragazzi facevamo il bagno nella tinozza. Tal mastlèine fura dal buteghe i tniva a bagn e lumbaroun. Nelle mastelline fuori delle botteghe si teneva a bagno lo stoccafisso. E mastloun era il mastellone ed oltre al bucato fungeva da vasca da bagno per famiglie numerose. Un mastèl ad ciacare= Un sacco di chiacchere. E magna tla mastèla= Dell’uomo che non disdegna assaporare gli umori femminili. Ho sughì na bèla bughida= Ho asciugato un bel bucato. Mi sono tolto un bel peso, una grande preoccupazione, ho terminato un lavoro tignoso.
Un'oca quand la camèina e pèr che la ava cavalché tòt al dé. La fat la bughida prèima da murì= Ha fatto il bucato prima di morire. Ha confessato.
Da e "cheving gum" us capés che l’om un discend da la semia, ma da la munghèna.
L’è una bughida ch’la tèca ma te= E’ un bucato che tocca a te. E’ una rogna che tocca a te.
Og as zcurdàm spès ad quel ch'a ém da fè. Infati comè ch'us fa a fè e nud m’un fazulèt ad chèrta?
Un si fa bughida ad nota ch’l’an si suga e dé= Non si fa bucato di notte che non si asciuga di giorno. Non si fa nulla di nascosto che prima o poi salta fuori.
l surs che j'abandeuna la nèva i s’incaza se la nèva l’an s'afènda. I sandle iè la musarola di pì.
MACELLERIA ROBERTO & SEVERIA
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PAGINA AL FEMMINILE
Novella Bugli... una donna di mare Riccione… l’Alba… la spiaggia… Novella Bugli. Entrata nei 90 anni, ma ancora piena di vita e grinta, è un’autentica pioniera della balneazione. Sì, perché i Bugli hanno lavorato sempre sulla riva del mare, incominciando come pescatori per poi passare alla gestione, accanto a pochissime altre grandi famiglie, di una spiaggia che prima della guerra non era altro che un’ampia distesa di sterpaglie, e che mai avrebbe immaginato di diventare in pochi anni la protagonista principale della performance turistica riccionese. Come è incominciata la sua lunga storia di mare? “Mio padre Oreste (Ristein) era pescatore come mio nonno Giovanni, e anche falegname. Quando arrivarono i primi bolognesi che avevano acquistato dei villini sul mare , oltre a cucinare per loro la sua specialità, il brodetto, cominciò a preparare uno spazio confortevole nella spiaggia antistante comprando i primi 3-4 sdrai. Montò i primi prototipi di tende e provò a costruire da solo i primi mosconi. Da lì partì l’attività che coinvolse poi tutta la famiglia allargata dei Bugli, sino a coprire il tratto di spiaggia che arrivava al porto.” Come è incominciata la sua lunga storia… d’amore? “Sono nata in una barca praticamente. Mio babbo era ritornato dalla pesca e mia mamma Ersilia lo aiutava a togliere i pesci dalla rete… hanno fatto appena in tempo ad arrivare casa! Mio babbo poi scrisse il mio nome su quella barca. Sono sempre vissuta accanto al mare, poi mi sono sposata, ho avuto tre figli, Elio, Paolo e Maurizio, e mentre mio marito durante la guerra scontava sette anni di prigionia in Sud Africa sono restata accanto ai miei genitori. Quando è tornato abbiamo fatto i custodi alla Colonia Primavera; ma in estate eravamo di nuovo a spiaggia, e lui faceva il salvataggio. Nel ’62 la zona venne divisa tra noi e loro… ma mio marito, morto a 49 anni, non fece neanche in tempo a godersela. Ma ci sono rimasta io, e poi anche i miei figli e i miei nipoti. E io fino a che non muoio sarò lì, dico sempre che mi dovranno seppellire sotto le docce…!” Quanto è cambiato il vostro lavoro in più di mezzo secolo? “ Una cosa buffa che mi ricordo negli anni subito dopo la guerra è quando venivano a fare il bagno le donne giù dalla campagna: si spogliavamo e restavano in sottoveste, e quando erano in acqua queste si gonfiavamo e salivano… Affittavamo anche i costumi e gli asciugamani. E c’erano le sabbiature: la sera si preparavano le buche dove al mattino entravano le signore e noi le ricoprivamo con la sabbia calda. Ma poi abbiamo dovuto
smettere di farle, e anche togliere dall’acqua trampolini e altalene perché potevano diventare dannosi per la sicurezza. Verso sera organizzavamo la pesca a tratta alla quale partecipavano con entusiasmo anche i turisti. Nel giro di dieci anni le nostre spiagge sono diventate attrezzatissime: adesso ci sono l’animazione e i giochi per i bambini, i balli latino-americani, la Nutella-party, le biciclette, la palestra, il punto Internet… ” Quale sono i ricordi più particolari legati al Bagno 114? “La nostra zona è di fronte all’Hotel Gemma, e lì soggiornavano sempre personaggi famosi dello spettacolo. Un figlio di Mike Bongiorno lo badavo io con sua nonna; ogni tanto scendeva anche Mina. Poi c’era tutta la famiglia di Adriano Celentano che per due anni aveva anche affittato un mio appartamento. Il più simpatico era Carlo Dapporto, che si metteva sotto la sua tenda e attorno a lui si creava un capannello di turisti che ridevano a crepapelle. Un’altra curiosità la chiamavamo ‘palcoscenico vacanze’: le giovani signore che trascorrevano sino a 30 anni fa due o tre settimane di vacanze con i loro bambini, per cinque giorni a settimana non disdegnavano per niente le attenzioni anche dei nostri vitelloni… ma il sabato e la domenica, quando arrivavano i mariti, diventavano le mogli più brave e devote!” Maria Grazia Tosi
Riccione - Viale D’Annunzio, 133 Tel. 0541 646006 - Bus Stop n. 41 otticabacchini@libero.it
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GIOCHI DI CARTE Il “Burraco” fa impazzire il Parco della Resistenza
Al Centro di Buon Vicinato “Amici del Parco”- sede nella Casa della Micia – è stato da poco costituito il gruppo del Burraco con la scopo di diffondere la passione per questo entusiasmante gioco di carte. Si insegnano le prime regole a chi si avvicina ed è alle prime armi e si organizzano tornei per chi è già esperto. Naturalmente le partite libere sono all’ordine del giorno e già le sfide si fanno accese. In Febbraio, con 24 iscritti, si è svolto il primo torneo con netta predominanza rosa... al done agl’è piò lòcide... Questa è la classifica con tanto di foto : 1ª cl. Cecchini Clelia (al centro), 2ª Fraternali Italia (a sin.) e 3ª Bedetti Eleonora (a dx.). U i’è già un bèl buliroun, perchè quei ch’ià pèrs i vò l’ariut... m’una masa ui tira e cul! Intanto ci si può “allenare” tutti i giorni della settimana nella sala della sede che, ricordiamo, è in Via Montebianco all’entrata del Parco della Resistenza. Appuntamento aperto a tutti.
CUCINA DELLA NONNA Negli anni 50/60 a Riccione alcuni ristoranti e trattorie hanno segnato un’epoca. Quella del ristorante Punta De l’Est è stata quella dei cantanti emergenti quali Fred Buongusto, Don Baky, Mal, Renato Carosone, Peppino Di Capri e anche di cantanti già affermati quali Ornella Vannoni, Gino Paoli, Fred Buscaglione ed altri. Il ristorante era gestito dal mio amico d’infanzia Paolo Liggeri che era subentrato a quel personaggio diventato famoso per aver vinto una considerevole somma partecipando alla trasmissione televisiva condotta da Mike Buongiorno, un certo Spartaco D’Itri. Era l’epoca del “Gran Bal en Tete”, del “Gran Premio Riccione per il mondo dello spettacolo” al Savioli dancing. Al ristorante Punta De L’Est si ritrovavano, dunque, i cosiddetti Vip che partecipavano a queste serate di spettacolo. Le ricette della cucina di Paolo erano tante e tutte buonissime, specialmente le grigliate di carne che venivano cucinate sotto gli occhi dei clienti in un enorme camino all’ingresso della grande sala da pranzo. A me è rimasta impressa la ricetta di un dessert: le “pere alla catanghese” (non so da dove derivasse questo strano nome, forse da un paese chiamato Catanga). Resta il fatto che queste “pere” divennero famose perché si potevano gustare solo in quel ristorante. Io propongo quella ricetta anche per rendere un piccolo omaggio al mio amico Paolo che ci ha lasciato troppo presto. Questo può essere anche un buon dessert invernale perché, visto che questo tipo di frutta viene cotta nel vino, servirà a riscaldare gli animi nelle fredde giornate d’inverno.
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PERE ALLA CATANGHESE Ingredienti: Pere tipo Abate (ruggine) 8/10 Vino rosso 1 litro Zucchero due cucchiai Uvetta 100 grammi Prugne secche 100 grammi Chiodi di garofano 2/3 Una piccola stecca di cannella Procedimento: In un tegame alto 7/8 centimetri sistemare le pere adagiate senza sovrapporle. Aggiungere l’uvetta, le prugne, le spezie, lo zucchero, il vino e tanta acqua quanto basta per ricoprire completamente la frutta. Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco moderato. Dopo circa un’ora il liquido si sarà ristretto e le pere saranno cotte. Servirle tiepide con la salsina di frutta e vino che si sarà formata. In estate si possono servire fredde, arricchite da un cucchiaio di gelato alla vaniglia. Da “La cucina dei ricordi” di Vilma Tosi
RITROVARSI
2ª Elementare Via Catullo (1977) Dopo la bellezza di 33 anni gli alunni della IIª elementare di Marina Centro ( via Catullo) si sono ritrovati (marzo 2010) per un “amarcord” di quelli speciali in compagnia dell’inossidabile maestra Vilma Arrigoni. Ora quarantenni, da bravi ragazzi del 1970, hanno sfoderato ricordi, esperienze, aneddoti, vita vissuta e vita attuale. Una serata pimpante e allegra che ha fornito loro un bilancio positivo derivato sicuramente dall’aver trascorso un fanciullezza bilanciata grazie a genitori che sapevano dire “si” e “no”. Babbo Natale non portava tutto ciò che chiedevano, i regali importanti arrivavano solo per il compleanno e non ad ogni capriccio e qualche pianto “sforzato” si smorzava presto.
1977 – Da sin. in piedi : Antonella Fabbri, Laura Villa, Massimiliano Torri, Federico Luzzi, Livio Fabbri, Massimiliano Muccini, Massimo Cristello, Deborah Bastianelli. maestra Vilma Arrigoni. Seduti : Lara Lo Magro, Elisabetta Garuffi, Pamela Lombardini, Patrizia Santini, Alessandra Pecci, Rita Pala, Lara Montali.
Sono quelli dell’ultima generazione che ha giocato a biglie, ha saltato con la corda, ha giocato a lupo e a “un-due-tre” stella! Non hanno avuto giochi elettronici come Playstation o Nintendo per “ingannare” il tempo...hanno avuto tanti amici, bastava inforcare la bici e incontrarli. Sono quelli dei voti alle elementari, di sperimentazioni di classe aperte, di qualche ceffone ricevuto senza per per questo ricorrere al Telefono Azzurro. Sono quelli che un po’ cresciuti sono saliti in due sul motorino e che qualche birichinata l’hanno assaporata. Ma sono cresciuti nel rispetto della legge e del prossimo. E così cercano di crescere i loro figli. 2010 – A strati dall’alto: Deborah Bastianelli/Elisabetta Garuffi, Alessandra Pecci, Livio Fabbri/Lara Montali, Massimiliano Torri, Federico Luzzi, Antonella Fabbri/Lara Lo Magro, Massimo Cristello, maestra Vilma Arrigoni.
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SOCIALIZZAZIONE
Sempre grande fermento al “Nautilus” Il Centro Sociale Nautilus di viale Lazio che ha festeggiato il decennale lo scorso anno essendo nato l’11 aprile 1999, con una settimana nutrita di avvenimenti trai più disparati (balli e musica dal vivo, degustazioni, esibizioni di costumi d’epoca, tombole, serate di fisarmonica, spettacoli di pattinaggio) prosegue nello sfornare nuove e stuzzicanti proposte per attività ricreative e culturali ai soci che sono in costante aumento. Negli ultimi tempi ha indetto tre premi. Uno riservato alle Scuole Medie di Riccione, che dovevano svolgere un tema dal titolo: “L’anziano nella società moderna”. Uno dedicato alla Scuola d’Arte “F. Fellini” su dei bozzetti liberi su carta. Ed infine uno dedicato alla Stampa Locale. Nel Centro Sociale Nautilus, fin dal primo anno si svolgono varie attività: La scuola di ballo per bambini e adulti; a tal proposito, vogliamo ricordare che gli adulti hanno vinto il primo premio in una gara di ballo che si è svolta a Iesi, sotto la direzione della Maestra Susanne.Ginnastica motoria per il consolidamento del fisico che si svolge tre volte alla settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì; Corsi di uncinetto, corsi di tombolo, e corsi di cartapesta, che si svolgono tutti una volta alla settimana. Nel pomeriggio di venerdì c’è l’animazione per gli anziani soli o che hanno deficit motorio; per loro il trasporto gratuito. Per rallegrare queste persone e far dimenticare loro la solitudine vengono svolti: test attitudinali sulla memoria, ginnastica dolce, per la durata di una
Una premiazione. Da sin. Dietro: Maria, Nunzio, Ersilia, Nicola, Massarente, Vito. Davanti: Dogi Galavotti, Berta, pres. Baratti, assessore Dorian Stacchini, inviati dei quotidiani locali.
ventina di minuti; cori, essi stessi si esibiscono cantando canzoni di varie epoche inoltre, dopo aver effettuato alcuni giri di tombola e giochi con le carte con premi, viene distribuito il the con la ciambella. In tal modo possono trascorrere un pomeriggio in serenità e in compagnia con i vari animatori: Urbinati Berta, Gabrielli Maria, Benericetti Maria, Scalbi Ottavio, il Presidente Baratti Franco e Vito. Infine un’attività che è il fiore all’occhiello del Centro Sociale Nautilus: l’animazione, molto frequentata che ospita i ragazzi down. Organizzata dal Centro si avvale del personale qualificato dell’ U.S.L.. Il Centro, inoltre propone, gemellaggi, gite, e ha partecipato a varie sponsorizzazioni dando il suo contributo a: acquisto della T.A.C. per l’Ospedale “Maria Ceccarini” di Riccione; aiuti ai terremotati dell’Aquila; Istituto Oncologico Romagnolo; Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Come Presidente, anche a nome dei membri del Consiglio di Amministrazione e dei volontari, che in questi undici anni hanno dato un notevolissimo contributo per il buon andamento del Centro, auguro un allargamento alle nuove leve perché la nostra opera non vada perduta, ma anzi continui migliorando anno dopo anno. Il Presidente Franco Baratti
Serata delle fisarmoniche Da sin.: pres Baratti, Lilia Kobeiz, Fidel.
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GIOVANNI MATTONI Preparatore Atletico
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SEI CONSAPEVOLE? LA GINNASTICA FUNZIONALE Se vogliamo che ci sia un adattamento sul nostro corpo, qualsiasi stimolazione deve essere volontaria, deve partire dal nostro cervello. Se mi sottopongo ad un trattamento di un terapeuta per una rigidità articolare,un dolore muscolare oppure per un blocco alla schiena, il mio corpo non mantiene memoria. Dopo la seduta abbiamo risolto il problema ma nel nostro corpo non è rimasta nessuna esperienza motoria per evitare altre complicazioni. Per spiegarmi meglio vi racconto una storia: i coniugi Rossi si recano dal medico per un problema. Dottore mia moglie ha una rigidità alla schiena e dolore al basso ventre. Il medico dopo la visita consiglia loro una settimana di riposo. Passata la settimana tornano dal medico lamentando che niente era cambiato.Il medico tranquillizzando la coppia consiglia di continuare con un’altra settimana. Dopo 15 giorni tornano di nuovo dal medico con lo stesso problema. A questo punto il medico fa spogliare la signora e fanno l’amore sul lettino con soddisfazione perché la signora aveva risolto il problema. Dopo la prestazione il medico rivolgendosi alla coppia consiglia di fare questa terapia una volta al giorno per almeno una settimana. Tutti soddisfatti si salutano. Mentre i coniugi Rossi scendono le scale, il marito rivolgendosi alla moglie le dice di andare avanti che a poco la raggiungeva, doveva tornare dal medico per chiedergli una cosa. Arrivato, il signor Rossi bussando alla porta semiaperta sente il medico che lo invita di farsi avanti. Signor Rossi mi dica non è chiaro quello che le ho detto? Il signor Rossi cortesemente risponde: niente affatto tutto mi è chiaro, volevo solo dirle ma… dobbiamo tornare noi o viene lei per la terapia? Il nostro corpo ha bisogni di stimoli che noi dobbiamo dare, soprattutto quelli fisiologici, quelli che dipendono dalla nostra volontà. Dobbiamo dare stimoli diversificati che allenino tutte le nostre
capacità, altrimenti avremo persone solo forti, solo flessibili , solo resistenti e quindi rispettivamente con infiammazioni articolari, lassità legamentose, deboli ecc. IL MOVIMENTO COME UN FARMACO Una volta un cliente entrava in palestra dicendo: che corsi avete? Come andare dal medico e dire che medicina ha? Oggi i tecnici più coraggiosi devono chiedere al cliente il suo obiettivo e consigliare cosa devono fare per raggiungerlo, se il movimento è paragonato ad un farmaco deve essere consigliato da un esperto. Questa volta si può veramente dire che questo te lo consiglia anche il medico. UNA PROPOSTA: LA GINNASTICA FUNZIONALE Attività che coinvolge tutto il corpo che migliora la forza muscolare, l’equilibrio, e la coordinazione con l’obiettivo di migliorare il benessere generale. L’allenamento funzionale è caratterizzato da un insieme di movimenti integrati che coinvolgono molte contemporaneamente più articolazioni con finalità di migliorare l’abilità dei movimenti, la forza dei muscoli stabilizzatori del tronco (core muscle), e l’efficienza neuromuscolare. La regola è quella di far lavorare i muscoli insieme piuttosto che isolarli e farli lavorare indipendentemente. I PRINCIPI METODOLOGICI PER UN LAVORO FUNZIONALE POSTURA-STABILITÀ-FLESSIBILITÀ-FORZA-COORDINAZIONECONCENTRAZIONE-RESPIRAZIONE. P.S: Se vostra moglie vi conferma che è vero perché ha risolto la sua “rigidità”, non pensate che sia stata dal medico, tranquilli, potrebbe aver frequentando il corso di ginnastica funzionale! Giovanni Mattoni
STAR BENE
Primavera, quando il raffreddore può essere allergia predisposizione alle allergie è ereditaria: oltre il 50 per cento delle persone allergiche ha almeno un familiare che soffre di questa patologia. La vaccinazione contro le allergie, è nota già dal 1911 e consiste nella somministrazione per via sottocutanea, nasale, sottolinguale o orale, di un estratto di allergene specifico a dosi crescenti. Questo permette alla persona di costruirsi una propria immunità producendo un tipo di anticorpo, le IgG, che elimina l’allergene prima che questo scateni la reazione allergica. Ci sono inoltre farmaci , prodotti fitoterapici ed omeopatici che riducono i sintomi causati dalle allergie. Gli antistaminici,che agiscono bloccando il rilascio della sostanza prodotta durante l’allergia che innesca le reazioni allergiche: l’istamina. I decongestionanti, usati nei casi di raffreddore o di congestione nasale. Questi sono vasocostrittori: restringono i vasi sanguigni nasali allargando le narici e facilitando il passaggio dell’aria.Ma vanno usati solo per brevi periodi perche’ hanno diversi effetti collaterali. Gli antinfiammatori, riducono l’infiammazione delle vie bronchiali che rende i bronchi “nervosi”, irrequieti, più sensibili agli allergeni, ad altri virus o ad agenti quali lo sforzo, l’esposizione all’aria fredda, il fumo. L’uso prolungato di antinfiammatori, in genere di tipo cortisonico, non è consigliato per i possibili effetti collaterali.Vi sono invece molti prodotti “naturali” cortisonico simili che danno spesso buoni risultati senza altri effetti (Ribes nigrum,Cumino nero, Astragalo, Scutellaria etc.) La diagnosi delle malattie allergiche può essere suddivisa in una prima fase che accerta l’esistenza dell’allergia e una seconda fase, più complessa, che determina quali sono gli allergeni specifici. Gli allergeni sono identificati con test diagnostici specifici, eseguibili in laboratori di analisi. I più comuni sono le prove cutanee: si provoca una piccola reazione allergica pungendo con una lametta la pelle sulla quale è stata versata una goccia di estratto di allergene. Nel caso degli alimenti, la lametta è prima messa in contatto con l’alimento da testare,poi a conferma si ricercano gli anticorpi contro gli allergeni. In ogni caso, soprattutto nelle forme lievi, rivolgetevi al vostro farmacista /erborista di fiducia che sapra’ capire e consigliarvi al meglio. Scola dr Lorenzo
Il sole, l’allungarsi delle giornate, le primizie ortofrutticole ma anche una raffica di starnuti. Così viene annunciata la primavera, stagione piacevole dal punto di vista climatico ma un po’ fastidiosa per chi soffre di allergie. Come riconosciamo una allergia da un raffreddore? In entrambi i casi il naso è chiuso, se si tratta di raffreddore però il muco è prima chiaro, poi matura diventando denso e colorato, se invece è un’allergia il muco resta chiaro e liquido. In genere il raffreddore dura da 3 a 10 giorni, è caratterizzato da starnuti occasionali e non determina una sensazione di prurito. La raffica di starnuti, il prurito del naso, degli occhi e della pelle sono invece i sintomi più evidenti dell’allergia.La colpa è dei pollini, che sono dei piccolissimi granelli prodotti dalle parti maschili delle piante, che fecondano le parti femminili del fiore permettendo lo sviluppo del frutto. Ve ne sono di tutte le dimensioni. Le allergie a questi pollini sono tra quelle più diffuse e sono suddivise in precoci ed in primaverili-estive, secondo il periodo in cui si manifestano: febbraio-maggio o maggio-settembre. Le allergie, o ipersensibilità, sono una reazione esagerata ad alcune sostanze, dette allergeni, normalmente innocue tranne che per le persone allergiche. In queste persone, alcune cellule degli apparati respiratorio e gastrointestinale, della pelle e del sangue vengono attivate dagli allergeni e rilasciano delle potenti sostanze chimiche responsabili delle reazioni tipiche delle allergie. La
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...e continuano a stupire! Nell’interregionale di Cesenatico (aprile u.s.) gli allievi del presidente Geo Ottaviani e del M° Roberto Betti hanno messo in bacheca la bellezza di 11 medaglie con 4 ori, 5 argenti e 2 bronzi. Le vitto-
GARA POOMSE: 1) Betti Alice cat. 1° Poom (13-14 anni) 1) Sacripanti Linda cat. Senior CN 2) Matteini Eros cat. Master 2 CN
rie arrivano da gare poomse e combatti-
3) Uguccioni Luna cat. Senior CN
mento, in tutte le categorie, in un venta-
3) Lotti Gian Luca cat. Master 1 CN
glio d’età che va dai bambini agli adulti, a dimostrazione di una scuola d’eccellenza con validissimi insegnamenti. Ma ecco il resoconto dei brillanti risultati.
GARA POOMSE SINCRO: 2) Lotti Gian Luca Matteini Eros cat. Master I CN GARA COMBATTIMENTO: 1) Betti Alice cat. 1° Poom (13-14 anni) 1) Caldari Edoardo cat. 5/6 kup (9-11 anni) 2) Rossi lacopo cat. 5/6 kup (9-11 anni) 2) Pesaresi Enea cat. 5/6 kup (6-8 anni) 2) Pesaresi Thomas cat. 5/6 kup (9-11 anni) Uguccioni Luna non ha combattuto per mancanza di avversari.
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I “Senatori” del circolo 2
Il n.° 2 del titolo non si riferisce ad una graduatoria di merito, rispetto al gruppo precedente, bensì ai tempi di reperibilità dei protagonisti. Come i loro predecessori, questi ospiti sono “over” 50 e pensionati, dallo spirito giovanile ed ancora in attività, sia professionalmente che nella pratica sportiva. Vengono citati da sx a dx in piedi, così pure con gli accosciati, con cognome, nome, professione e soprannome. Piccioni Enzo, “Pcioun”, imprenditore. Fisico asciutto, vulcanico come pochi, ha creato un impero nel campo alimentare e non. Orgoglioso di essere uno dei pochi “riccionesissimi”. Tennista dinamico dalla tecnica personalissima, in campo si muove come un furetto. L’aneddoto: anno 1989, finale “sociale “ cat. “C”, campo centrale, protagonisti il “nostro”e Rodolfo Gusella. Enzo durante un suo raro approccio alla rete veniva scavalcato da un “lob” ed era costretto ad indietreggiare; ma lo faceva in modo non ortodosso, con il risultato di cadere malamente indietro, schiacciando con la schiena il braccio sinistro. Si alzava prontamente, ma vedendo il pubblico mettersi le mani nei capelli, si rese conto che l’arto se ne andava per conto suo. Immediatamente soccorso dai presenti, con in testa il dottor Ugo Rastelli che sospettava una doppia frattura dell’avambraccio. In attesa dell’ambulanza, il medico, “stirava” e “steccava” l’arto con un asse di legno impregnata di cemento essicato, così che l’infortunato si trovò in atteggiamento… nostalgico col braccio alzato a mò di saluto romano. Poi tutto ok!. Mariotti Giorgio “Giorgino” capo servizio lotta antiparassitaria e verde ornamentale. Proveniente dalla capitale si è ben inserito nel tessuto riccionese. Di carattere tranquillo e disponibile, sui campi rossi, con una tattica basata sulla regolarità, riesce spesso a contrastare l’avversario. Palmieri Franco laureato in farmacia. Bolognese, signorile nel portamento,è stato accolto nella perla verde nel 1991 e si è ambientato perfettamente. E’ stato Direttore Sportivo, negli anni ’70, della Virtus Bologna, uno tra i più prestigiosi circoli d’Italia. Buon doppista, pur con una tecnica datata, ma ancora valida. Gusella Daniele, addetto alla vendita delle barche. Esperto di mare, valido scacchista e buon tennista, sia in singolo che in doppio. Grinta da vendere,è un antagonista tosto per ogni avversario in qualunque competizione. L’aneddoto del protagonista riempirebbe tut-
ta la pagina della rivista per cui, chi scrive è costretto a sintetizzarlo cercando di non stravolgerlo. Riccione, estate 1969: il giovane Daniele lavorava presso il “sea market”, straordinaria struttura ideata da Pino Papini e dal bolognese Emilio Bignardi. Erano tempi d’oro per Riccione, che con il suo porto canale ospitava oltre 100 potenti motoscafi Riva da 420 cv che costituivano uno dei primi “salotti” italiani con Rapallo e Santa Margherita Ligure. Ed è proprio sul lavoro che Daniele venne contattato da un facoltoso ambasciatore romano che gli offrì 500 mila lire, pari allo stipendio di 6 mesi del ragazzo, per il recupero di un foulard giallo contenente gioielli, caduto in mare a qualche miglia dalla riva. Contattato un gruppo di amici attrezzatissimi sub, dotati di motoscafo, chiese la loro collaborazione, essendo lui dotato di una semplice maschera per la cattura dei cannelli. Pur scettici, gli amici presero il largo fino al punto indicato dal “mandante”. Si tuffarono, dividendosi in un largo raggio. Daniele esperto di correnti, con lo scirocco “in azione”, calcolò che il prezioso fazzoletto giallo potesse trovarsi spostato in una zona che il “nostro” raggiunse in pochi minuti. Individuò il tesoro, valutato poi 30-40 milioni di lire, alla profondità di 7-8 metri. Consegnatolo al legittimo proprietario e incassato il compenso, il nostro “eroe” dovette subire forti dissensi da parte degli amici, per non aver alzato “il premio” o addirittura per non averne omesso il ritrovamento. Ma il nostro ventenne, felice come non mai, l’indomani si affrettò ad ab-
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bandonare la sua modesta “Vespa” per acquistare l’agognata “Giulietta Alfa Romeo” (250.000 lire) che, se pur usata, gli cambiò la vita da...“così a così”! Giaracca Carlo “Pete”, super fan di Sampras, tra i più grandi tennisti di tutti i tempi. Carlo è nato, come il suo idolo, in Grecia. Vissuto poi qualche anno a Torino, ancora giovane si trasferisce a Riccione, che non lascerà se non per impegni di lavoro, quali: musicista per 20 anni, export manager e skipper, che l’hanno portato a girovagare per mezza Europa. Ha praticato vari sport, in particolare atletica per il G.S. Lancia di Torino dove si allenava il grande Berruti. Appassionato tennista, ha ridotto l’attività sui “rossi” per qualche problemino fisico che, però non l’hanno “stoppato”. Ed infine, come ai vostri predecessori ospiti su queste pagine, anche voi LUNGA VITA IN SALUTE “RAGAZZI”! Piero Serafini
I Corsi collettivi invernali, aperti a giovani ed adulti, iniziati in ottobre, sono terminati il 31 maggio, sostituiti dal Centro estivo, da metà giugno a fine agosto. Lo staff tecnico guidato, come sempre, dal Maestro Nazionale Fabrizio Serafini è lo stesso collaudato da anni: Eddie, Federica, Ermete, Emanuela ed il sottoscritto. Le iscrizioni sono aperte dal mese di maggio.
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Il Giocaestate, un classico da più di 20 anni Il Giocaestate è un’attività polivalente per bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni. Lo scopo principale è organizzare un insieme di attività ludico motorie finalizzate agli sport di gruppo e alla conoscenza di nuove esperienze formative. Il periodo di svolgimento va da giugno ad agosto, quando le condizioni sono adatte allo svolgimento di attività all’aperto; è quindi premura della Polisportiva proporre situazioni di gioco all’aria aperta. Il Giocaestate è sicuramente un’esperienza indimenticabile per il bambino che, oltre ad arricchire il proprio bagaglio di esperienze, intrattiene rapporti interpersonali con i compagni e con gli istruttori - animatori formando ancor più il proprio carattere nel principio della socializzazione. Il Giocaestate è vivere assieme agli altri esperienze avvincenti, divertenti ed interessanti. Per il Giocaestate, il “Villaggio” è il parco dello Stadio del Nuoto di Riccione. Inoltre, le attività del Giocaestate usciranno dal Villaggio per la “giornata al mare”, al Parco Comunale e per uscite programmate nel nostro entroterra. Dal lunedì al venerdì, i bambini dovranno arrivare tra le 8 e le 9 (rimarranno fino alle 12.30/13.15) e al pomeriggio dalle 14.30 alle 15 (fino 18.30/19.15) e saranno divisi in gruppi in base all’età. Parte del progetto didattico e ricreativo del Giocaestate è indirizzato verso l’acquisizione d’esperienze che servano al bambino come bagaglio culturale ed informativo inserito nelle esigenze sociali. Per info: 0541 643559/644410. Nella foto: una bambina viene truccata per la festa di fine estate del giocaestate.
Trofeo Italo Nicoletti Dal 2 al 4 luglio, allo Stadio del Nuoto di Riccione in via Monterosa, si tiene la 14esima edizione del trofeo Italo Nicoletti di nuoto. Partecipano atleti regolarmente tesserati per società italiane o estere. Si tratta di un classico del nuoto giovanile italiano che anche quest’anno porterà centinaia e centinaia di atleti a misurarsi nella vasca 50 metri all’aperto della Polisportiva. Da qualche anno a questa parte, poi, il trofeo è internazionale, data la presenza di numerose squadre provenienti dall’estero. Tanto è vero che i record assoluti del Nicoletti, in alcune specialità sono detenuti da personaggi di calibro internazionale assoluto come Miroslav Cavic, il nuotatore serbo che per un soffio non strappò la settima medaglia d’oro a Michael Phelps nei 200 farfalla (cosa che gli avrebbe impedito di conquistare il record di otto ori con otto record mondiali alle Olimpiadi) a Pechino 2008. E che fu suo avversario agguerrito anche ai mondiali di Roma dell’anno scorso.
La Uisp porta a Riccione i suoi giovani nuotatori Dal 16 al 20 giugno si disputano nello Stadio del Nuoto di Riccione i Campionati italiani giovanili Uisp di nuoto. Si tratta di una manifestazione che ormai da qualche anno si tiene a Riccione. Ed è una di quelle occasioni molto importanti per la città di Riccione perché porta nella Perla Verde circa 4mila atleti/gara accompagnati, spesso e volentieri, da genitori, amici, parenti, tecnici, dirigenti, ecc. Un’occasione, dunque per far arrivare in città tanti turisti “sportivi” che, oltre a recarsi allo Stadio del Nuoto per le gare, avranno modo di conoscere ed apprezzare la città di Riccione.
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Una delle strutture più belle della Polisportiva Comunale da godere con la bella stagione è senz’altro il Calcetto Marano. Un’area sportiva con campi da calcio a 5 e tennis vicina alla spiaggia e attrezzata di tutto punto. Uno spazio che è da tempo un riferimento per le persone che vogliono fare una partita fra amici. Ma anche per realtà nazionali ed internazionali che qui vengono a giocare i loro tornei. E’ il caso del’ormai classico torneo DELL’AMICIZIA, che si tiene dal 24 al 30 maggio e coinvolge forze di polizia e di sicurezza provenienti da tutta Europa per un totale di circa mille partecipanti. Ma anche del torneo VALPOLICELLA VERONA che ritiene due giorni prima (22 e 23 maggio) e che vede coinvolti 300 giocatori. Mentre a giugno si giocano i tornei OPES BOLOGNA (700 persone) e OPES UMBRIA (altre 700 persone). Per il Calcetto Marano, si prepara una grande estate.
Il 5 e 6 giugno Sesta edizione del “Remo di Legno” di pallanuoto E’ ormai un piccolo classico fra i tornei amatoriali di pallanuoto. Si tratta del torneo “Città di Riccione”, giunto quest’anno alla sua sesta edizione, che si disputerà il 5 e 6 giugno nelle piscine dello Stadio del Nuoto. Organizzato dalla sezione pallanuoto della Polisportiva Comunale Riccione, conta sulla partecipazione di una decina di squadre provenienti dall’Italia e dall’estero. I giocatori sono tutti amatori, la maggior parte con un passato agonistico alle spalle. Si calcola che saranno presenti circa 150 giocatori con un numero almeno pari di persone al seguito.
E poi... arriva la Libertas! Dal 23 al 27 giugno tocca invece alla Libertas portare a Riccione i suoi giovani atleti. A Riccione, in quelle date, si terranno i campionati italiani Libertas di nuoto, volley ed atletica. Questo vuol dire che sia le piscine dello Stadio del Nuoto, sia la pista d’atletica, sia le numerose palestre cittadine saranno impegnate per questa importante manifestazione popolare che porta a Riccione tanti giovani e tante famiglie.
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E’ estate… mettiamo le rotelle sotto i piedi?
STORIE DI CASA NOSTRA
Bar Mexico: una “rotonda sul mare” Dopo aver ottenuto la concessione demaniale alla fine degli anni ’40, nel ’51 Luigi Corazza (Bigin), con la moglie Maria Conti costruisce il bar Onda, direttamente sul mare accanto all’attuale piazzale Azzarita dell’Alba. Un’attività stagionale che ha visto all’opera ben tre generazione della stessa famiglia; una famiglia riccionese che come tante altre ha contribuito a scrivere la storia del nostro turismo, con la conduzione di un locale che si è evoluto nel tempo come si sono evoluti i tempi. Oltre a bar-ristorantino, infatti, diventa anche dancing, quando nei mitici anni ’60, precisamente nel ’65, cambia in bar Mexico, e quando la gestione passa al figlio Luciano e alla sua giovane sposa Rosalba Conti. “Verso sera si sbaraccava - racconta Matteo, il più piccolo dei figli di Luciano, dopo Claudia ed Alessandro, che ha memorizzato i racconti di famiglia- , si spostavano i tavolini sul fuori del locale e si stendevano delle asse di legno sulla sabbia per realizzare una pista da ballo; poi si attaccavano dei fili di luci colorate tra il bar e le tende.” Un’autentica ‘rotonda sul mare’ che si aggiungeva alla terrazza sul tetto, dove Luciano, in giacca e cravatta, intratteneva il divertito pubblico che ballava al ritmo del juke-box. Si lavorava molto con gli stranieri che lì all’Alba erano numerosi: tedeschi, svedesi, finlandesi. Le avvenenti ragazze altissime e biondissime erano miele per i tanti “mosconi” del posto che in estate dimenticavano mogli e fidanzate per esprimere tutta la loro innata ‘cordialità’. C’erano poi i bolognesi, i ‘clienti da vetrina’ come li chiamavano: quelli che verso sera si accomodavano nei tavoli più belli per l’aperitivo e se ne stavano lì posizionati, magari mangiandosi poi due cozze gratinate o un fritto misto, testimoni sciccosi di mondanità sotto le stelle. Ma già nel ’75 i tempi cambiano, e così anche le normative e il turismo stesso, e non si può più suonare sul terrazzo. Le straniere sono migrate verso altre spiagge e i juke-box rottamati. E’ finita un’epoca. “Una cosa carina che ricordo è quando in inverno il locale, chiuso esternamente da scuri di legno, diventava di sera un punto d’incontro di tanti riccionesi amici di mio padre, che ‘svernavano’ davanti ad un bicchiere di vino e il pesce arrostito che lui prendeva col suo moscone.”Dopo la morte di Luciano, nell’86, il locale resta in mano a Rosalba che da lì, sempre attiva e propositiva, non si era mai spostata; lo passa definitivamente ai figli nel ’93, e dal 2004 è le taverna Tanimodi. Maria Grazia Tosi
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Come eravamo
1958- GITA SCOLASTICA – 3ª MEDIA C.MANFRONI Da sin. Inginocchiati: XX, x Pellegrini, XX, Giorgio Villa, Giuseppe Cualbu (Mec), Adriano Colombo, Renzo Fiorini, Raul Conti, XX, Athos Bezzi, Igino x, x Tosi, x Signorini, x Puviani. In piedi : Bidello Urbinati, x Battarra, XX, x Masi, Rosalba x, XX, XX,XX, XX, XX, x Spaggiari, Anna Maria Colombari, XX, Proff. Vitali, XX, Maddalena Cenni, Giuliana Talacci, Adriana Ghinelli, XX, Paola Fabbri, x Ricci, XX, Roberto Mancini, XX, x Castellani, XX, Proff. XX, Michele Della Rosa.
Foto “storica” dell’adesione di un gruppo di riccionesi alla REGIONE ROMAGNA. La foto è state scattata il 7 luglio 2001 e la bandiera dell’autonomia è stata innalzata per la prima volta a Riccione sopra la bottega artigianale “Goal d’oro” in via Lazio, attività del compianto Saponi. Nel gruppo c’è anche Giancarlo Bernabè, purtroppo deceduto da qualche anno, ex capogruppo di An ed unico politico di Riccione di allora ad appoggiare l’autonomia della nostra Romagna. Fabio Innocenti
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Come eravamo Dall’album di Renzo Casadei
Dall’album di Gino Sanchi
1952- Falegnameria di Angelini Primo.Da sin: Celli Secondo, Luigino, Bianchi Gino, Bordoni Peppino. In gin.: Conti Gastone.
1955- Riccione, viale Dante. Bottega di Pino ad Tabarin. Eugenio Ricci “lavorante” e Gino Sanchi “bocia”
1967 – Gino, da militare, con cassettina degli attrezzi del mestiere si tiene in allenamento.
1953 – Pasqua 1953 all’Agina. Da sin: Renzo, Mini Anna, Leurini Alfonsina, Semprini Nello, Leurini Biagio, Tosi Iole.
1975- Al mare. Baldacci Kico, Casadei Renzo.
1962 – Barbieria Terenzi Da sin. Gino Sanchi, Rodolfo Montanari, Geo e Alfredo Terenzi.
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Come eravamo Come eravamo Dall’album di Paola e Simona Savioli
1945 – Riccione. Al ritorno dalla prigionia Ferruccio riabbraccia la sua Linda.
1938 – Ferruccio, orchestrale con basso-tuba
1940 – Ferruccio, col suo borsalino in posa cinematografica.
1954 – Ferruccio, elegantissimo direttore di sala.
1940 – Ferruccio, primo da sinistra, con gli amici sul Lungomare. (Ci aiutate a riconoscerli?)
Anni’ 60 - 2° da sin. Febo Conti, 4ª Linda, 6° Peppino Di Capri,
Anni ‘ 60 – Concerto di Wilma De Angelis (al centro). Linda è la 1ª in piedi da sinistra.
1964 – Foto di gruppo col Quartetto Cetra (da sin. 1,2,3 e 7), la 4ª è Paola, l’8ª è Linda.
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FAMIGLIE RICCIONESI
Che fadiga avè l’eredità Nel giugno 2009 è morto Tontini Renato, classe 1913. Appartenente ad una delle piu’ vecchie famiglie Riccionesi, (i TUNTEIN abitavano in una delle prime case costruite all’inizio di Via Tasso, vicino al ponte), Renato è stato per lunghi anni dipendente comunale presso l’Ufficio Anagrafe. L’anno precedente sempre in Giugno, era morta la moglie Pironi Giovanna. I coniugi Tontini non avevano figli, in questi ultimi anni erano stati affidati alle cure di una badante e assistiti da alcuni nipoti. Avevano da tempo fatto testamento prevedendo di lasciare i loro averi in parti uguali a tutti i nipoti. C’è da dire che Renato aveva
4 fratelli e 2 sorelle, mentre Giovanna aveva 4 sorelle. A quei tempi le famiglie erano in genere piuttosto numerose, sta di fatto che dalla parte dei Tontini i
nipoti sono 20 e 7 dalla parte della moglie. Quindi per rendere piu’ semplice e snella la successione, che avrebbe comportato l’utilizzo di un pullman per i vari spostamenti, sia gli eredi Pironi che gli eredi Tontini hanno rilasciato Procura ad un loro unico rappresentante. Per i Tontini cio’ ha comportato una cospicua “adunata” presso il Notaio immortalata con questa foto di PICO il 24 Febbraio 2010. Dobbiamo precisare che all’appello mancano 6 cugini, 3 vivono lontano (una addirittura a Londra) mentre 3 sono deceduti lasciando 7 pronipoti. Tazio Del Bianco
(BMMFSJB
“IZZUL” Luciano Luzzi “Izzul” nasce artisticamente a Urbino, i suoi paesaggi infatti ricordano la bella città marchigiana; vive e lavora a Riccione, città balneare, ben lontana dai paesaggi che ritrae. Osservando le opere di “Izzul” si avverte immediatamente un senso di pace e di serenità tipica dei personaggi raffigurati, le monachine ed i fratini che popolano il paesaggio sono gioiosi, nonostante il grigiore dell’inverno, il tutto infonde un senso di pace e di gioia. Izzul dipinge dal 1955, queste le sue mostre: Bologna, Firenze, Roma, Rimini, Milazzo, Vienna.
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