famijarciunesa

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B .4 N 10 TO 0 OT 2 REB EM TT SE RE

Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì. - Contiene I.P. - Direttore Resp. Carlo Andrea Barnabè Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXIX- N° 4 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2010

www.famijarciunesa.org - info@famijarciunesa.org

CN/RN0665/2010

Festeggiamenti

COMPLEANNO DI RICCIONE

Programma pag. 2/4/5

OSPITI DI

SPETTACOLO DEI RAPACI E DEI DELFINI

Novità editoriale di F.A. Arcioun Riccione, la Perla verde pag. 6/7

2° Concorso delle Rotonde

pag. 8/9




MARE

Viale D’Annunzio 173 Tel. 0541 641 470 PAESE

Piazza Matteotti 2 Tel. 0541 605 966 PORTOFINO

Piazza IV Novembre 1/a Tel. 0541 660 470

RICCIONE


FAMIJA ARCIUNESA

88° COMPLEANNO DI

RICCIONE

Comune di Riccione

COMUNE 1922 - 2010 AUTONOMO

DOMENICA 17 OTTOBRE - ORE 14,30

FESTEGGIAMENTI NELLA SPLENDIDA CORNICE DELLA “LAGUNA DEI DELFINI” DEL PARCO

Spettacolo dei rapaci

Spettacolo dei delfini

ENTRATA : VIA ASCOLI PICENO - PARCHEGGIO GRATUITO NON CUSTODITO PROGRAMMA

ore 14.30 ore 15.00 ore 16.00 ore 16.30 ore 17.00 ore 18.00 ore 18.15

Ingresso al Parco Oltremare Spettacolo dei rapaci Trasferimento alla Laguna dei Delfini Saluto del “Babbo” e del Sindaco di Riccione Premiazione di cittadini meritevoli Applauso dei Delfini alla città Estrazione biglietti della sottoscrizione a premi Taglio della torta e brindisi

Ingresso SOLO CON INVITO da ritirare presso la sede di F.A. in Via Montebianco 27 a Riccione dalle 16.30 alle 19.00:

OTTOBRE: Sabato 2, Martedì 5, Giovedì 7, Sabato 9, Martedì 12, Giovedì 14

FILIALE DI RICCIONE Viale Dante 149/b Tel 0541-648596 - Fax 0541-649309 2

IN OMAGGIO LIBRO DI DIALETTO AD OGNI FAMIGLIA I bambini fino ai dieci anni di età entrano senza biglietto. Ad ogni invito è abbinato un biglietto numerato (del costo di Euro 3,00) per la sottoscrizione a premi “Splendore in Laguna” coi favolosi doni offerti dai gioiellieri di Riccione.


COMUNE DI RICCIONE

1922-2010 88° COMPLEANNO DI RICCIONE - COMUNE AUTONOMO Giuseppe Lo Magro

Dall’Aquadécia... alla Zlaja Compito in classe di dialetto Scrivi correttamente le parole che conosci

Svolgimento

Aquadécia Birèla Trièga Budile Raganèla Scalèin Cadèin Caplèta Radanèda Ardòr Ciacare Pulènta Pulmoun Aj Spigh-le Barboun Arzdora Fioch Zinèl Bughida Savoun Mastèla Butega Candlòt Lumbardoun Candlòun Candlòt Ciòc Cioch Coc Coch Cuchèl Cucaloun Cvèla Resta Cantèina Galèina Capoun Prisoun Gata S-ciadur Burdèl Fugh Diavle Muliga Cendra Arola Inchènt Arvura Trebièn Sang-vés Bligh Cuntadèin Chèn Scur Ghéfle Calzèt Campèna Scurègia Lèngua Sèc Pèz Mulnèr Pulésche Paciarèina Galavèrna Garnisèin Brèina Caligh Pièda Armésta Tèst Saraghina Prit Sòra Cupartoun Grisulèin Figurèine Canèl Purace Scaranoun Vidriole Mastèl Barcoch-le Murtadèla Frènch Quatrèin Sèld Bajoch Patacacoun Becamort Birichin Bugata Usèl Titouna Zlaja

Volume realizzato grazie alla sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Gradara (Filiale di RiccioneViale Dante).

Il volume verrà donato ad ogni famiglia che ritirerà l’invito per partecipare all’ 88° Compleanno di Riccione.

LE INIZIATIVE DI F.A.

“Dall’Aquadècia alla... Zlaja” di Giuseppe Lo Magro Da tempo uno degli impegni di Famija Arciuesa è quello di dare alle stampe libri che trattano della storia di Riccione oppure racconti, poesie e raccolte di modi di dire e proverbi scritti nel dialetto nostrano. C’è un tale fermento di documentare e di rendere gli altri partecipi di tanti ricordi che il numero di tali volumi ha superato le trenta unità. Ora con “Dall’Aquadècia... alla Zlaja”di Giuseppe Lo Magro, diamo alla luce un altro tassello di riccionesità e lo facciamo per continuare una simpatica tradizione nata nel 2006 quando Famija Arciunesa ebbe l’idea di festeggiare il 19 ottobre - Compleanno di Riccione Comune autonomo- presso l’incantevole Laguna dei delfini del Parco Oltremare (sino ad allora la ricorrenza aveva avuto luogo nei vari quartieri oppure presso il Teatro del Mare) e il C.d.A. pensò che, oltre allo spettacolo e alla classica torta e spumante per il brindisi, sarebbe stato opportuno donare ai riccionesi un segno tangibile che rimanesse a ricordo dell’avvenimento. Così nacque il primo omaggio per tutti partecipanti alla festa: “Le Città di Riccione” di Bruno Santini, ricerca storica sui luoghi caratteristici della Perla verde visti “ieri” e “oggi”. Si è continuato nel 2007 con le poesie dialettali “Tatarcord?” di Giuseppe Lo Magro, nel 2008 con “E nascundèin de tèmp” ricordi e aneddoti di vita riccionese di Rosita Fabbri Nicoletti, nel 2009 con “Coj sò che ghéfle saltrèin” zirudelle e storielle di Autori vari. Il volumetto di quest'anno è un simpatico viaggio in centinaia di parole dialettali alla scoperta dei diversi significati che ognuna possiede a seconda delle situazioni. Molte sono cadute in disuso perchè la cosiddetta “globalizzazione” ha cambiato i nostri modi di vivere e pensare con la diretta conseguenza che ci esprimiamo più con i messaggini che con le parole appropriate e men che meno con quelle dialettali. Ed è un vero peccato, perchè con un vocabolo, i nostri nonni spiegavano vita, morte e miracoli di un conoscente; con una frase secca e concisa si narrava una storia. Il tutto con una musicalità ed una immediatezza che rispecchiavano il personaggio in questione. Un esempio su tutti: “Sbartavlèda “= Derivato da bartavèla (abbottonatura dei calzoni) designa cosa che ha subìto deformazione nel tempo per lungo uso, una vecchia tasca pendente, una maglia slabbrata. Per estensione indica una donna anziana dalle carni pendule o una più giovane con evidenti rughe e pieghe dovute a vita sessuale intensa con annessi e connessi. Le numerose tappe di questo itinerario vernacolare sono rese ancora più piacevoli dalle illustrazioni dell'estroso “Izzul”, al secolo Luciano Luzzi, vero e unico “disegnatore dialettale”. Buon viaggio.

SABATO 9 OTTOBRE 2010 ORE 12.00 APERITIVO DI PRESENTAZIONE AL BLUE BAR DI VIALE CECCARINI INVITO DA RITIRARE PRESSO LA SEDE DI F.A.

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COMUNE DI RICCIONE

1922-2010 88° COMPLEANNO DI RICCIONE - COMUNE AUTONOMO

LE INIZIATIVE DI F.A.

GiovedĂŹ 14 ottobre ore 20,00 TRATTORIA AMARCORD E FAMIJA ARCIUNESA

“La Cena di PurĂŠtâ€? ...e magnè d’una volta!

GrasÚl, testa ad baghin e purchèta (Ciccioli, testa di maiale e porchetta) Furmai nustrèn: pigurèin e sguÊc (Formaggi nostrani: pecorino e squacquerone)

Insalèda dl’ort e patède te forne (insalata dell’orto e patate al forno)

Maltajèd si fasul e tajadèle si ragujoun (Maltagliati coi fagioli e tagliatelle con ragaglie)

Pièda, aqua, vèin, cafè, cichèt mazacafè (Piada, acqua, vino, caffè, digestivo)

SusÊcia, castrèd, custarèle (Salsiccia, castrato, costarelle)

Ciambèla sl’òva e sènza (Ciambella con uvetta e senza)

Informazioni e prenotazioni:

Tel. 0541/641669 oppure Giuseppe 338 430 4667 TRATTORIA AMARCORD - VIALE D’ANNUNZIO 161 - RICCIONE

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LIBRI DI F.A.

Arcioun. Riccione, la Perla verde La Famija Arciunesa è una Associazione riccionese senza fini di lucro. È promotrice di varie attività con lo scopo di raccogliere fondi. Aiuta con le sue iniziative l’Ospedale “Giovanni Ceccarini”, le Associazioni ONLUS e tutte quelle realtà del luogo che necessitano di contributi a favore dei più bisognosi. Notevole è l’impegno rivolto alla conservazione della storia locale, iniziato nel 1994 con la pubblicazione in volume unico del giornale “La Perla verde” di Albo Casadei (mensile degli anni ‘70), proseguito con le ristampe di “Riccione. Origini e sviluppo di un centro balneare” di Giuseppe Borghi e “Sangue e lacrime su Riccione” di Claudio Ghilardi e arricchito negli anni con quaderni e volumetti sui personaggi locali, sulle microstorie del suo borgo, sui proverbi tipici, sulla raccolta di foto uscite dal cassetto dei ricordi. Ora presenta “ARCIOUN. Riccione, la

100 pagine a 4 colori formato 21 x 30. In vendita presso F.A., librerie ed edicole di Riccione a 15 euro.

Perla verde” che non ha la presunzione di essere un volume di storia, anzi, volutamente non ha un ingessato schema temporale, vuole solo offrire l’opportunità di poter conoscere la città per come è cresciuta ed evoluta... trasformandosi da borgo di ortolani-pescatori in centro rinomato di villeggiatura a caratura internazionale. Lo fa attraverso una carrellata di immagini e notizie dei luoghi più conosciuti raffrontandoli nel loro mutare nel tempo, a partire dalla fermata del primo treno 150 anni fa, così da vedere come una modesta locanda di allora sia ora un quattro stelle o un viottolo di campagna sia uno dei Viali più conosciuti in Italia e in Europa. È dedicato a tutti i riccionesi che qui sono nati, a tutti i riccionesi diventati tali perchè di Riccione si sono innamorati, a tutti i riccionesi che lo diventeranno aiutati, nell’innamoramento, dallo sfogliare queste pagine.

personaggi come Maria Ceccarini e il Conte Felice Pullè, la prima con infinite donazioni il secondo che non si fermava neppure con la tempesta e , a cavallo, andava a visitare i riccionesi, non chiedendo soldi ma lasciando spesso qualcosa. E scopriremo come la “ trasgressività” di Riccione risalga dai tempi lontani che vedevano Cristina di Svezia bagnarsi nuda nelle nostre acque. E l’occhio si poserà su immagini felici di riccionesi anteguerra e nell’immediato post-guerra sorridenti in tanti momenti, prima del boom economico e dell’affannarsi senza tregua sulle orme del dio-denaro.

E’ un viaggio fotografico e di notizie, di curiosità e di storia grazie agli scritti di Rodolfo Francesconi, Dante Tosi, Jimmy Monaco, Giuseppe Borghi, Albo Casadei. Scopriremo tutte le possibili origini del nome Arcioun, l’amore di Don Carlo Tonini per i bambini scrofolosi nel loro accompagnarli ogni mattina al mare per salutari bagni, la sua cocciutaggine per convincere le autorità ferroviarie a istituire la fermata a Riccione e si “pappava” ogni giorno una andata e ritorno Riccione-Rimini per “dare una scossettina” al numero dei passeggeri sulla tratta. La bontà, la generosità, l’altruismo di due grandi

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LIBRI DI F.A.

7 Luglio 2010 la presentazione L’Associazione riccionese “Famija Arciunesa”, senza fini di lucro, da tempo è promotrice di varie attività benefiche e culturali, aventi l’intento di cercare, salvare e conservare le testimonianze storiche di una giovane città, Riccione. Fino al 1922 borgo di contadini e pescatori del Comune di Rimini, da cui si staccò raggiungendo, per opera dei Padri fondatori, la sua autonomia, si è trasformata nel tempo in una rinomata località turistica nazionale ed internazionale. Famija Arciunesa ha iniziato dal 1994 la pubblicazione di diversi volumi che ricordano personaggi locali, piccole storie, aneddoti, proverbi e leggende del suo borgo, il cui ricavato è stato devoluto a favore dell’Ospedale “Giovanni Ceccarini” per l’acquisto di avanzate apparecchiature sanitarie e a favore delle Famiglie in difficoltà che, purtroppo, non sono poche. Mercoledì 7 Luglio, in un radioso pomeriggio estivo, è stato presentato il libro “Arcioun. Riccione, la Perla verde”, nella suggestiva cornice dei Giardini di Villa Mussolini, a cui è seguito un gradito aperitivo. Il libro è stato presentato dal sempre ricco di idee e iniziative Presidente di Famija Arciunesa Giuseppe Lo Magro, quel pomeriggio particolarmente elegante in un raffinato completo bianco, alla presenza del Signor Sindaco Massimo Pironi, sempre gioviale, aperto e sorridente, della gentile e cordiale Assessore alla Cultura Dott.ssa Iole Pelliccioni e del grafico Paolo Santovito. Il Presidente Giuseppe Lo Magro, curatore della raccolta dei testi, ha presentato Paolo Santovito, che ha sviluppato la bella ed interessante parte grafica, corredata da fotografie attuali e d’epoca e di illustrazioni pubblicitarie degli anni 20-50, che ricordano il profumo e il sapore di anni irripetibili. Il Presidente ha puntualizzato che il testo non ha la presunzione di essere un volume di storia, ma ha lo scopo di far conoscere la crescita, l’evoluzione, le tappe fondamentali dello sviluppo di Riccione, da arenile selvaggio a spiaggia attrezzata, dall’unità d’Italia (1862) fino ai giorni nostri. Sono ricordati, con commossa gratitudine, i benefattori Maria Boorman Wheleer, il Conte Felice Pullè, Don Carlo Tonini, primo promotore del turismo cittadino, con i Pionieri riccionesi, a partire dal Conte Giacinto Soleri Martinelli fino a Severo Savioli. Le preziose foto d’epoca del volume, abbinate a quelle odierne, hanno l’intento di documentare le trasformazioni degli alberghi, degli stabilimenti balneari, dei Viali Ceccarini, Gramsci e San Martino, del Porto, dei Piazzali Roma, San Martino e del Lungomare. Alcune pagi-

Paolo Santovito, Giuseppe Lo Magro e il Sindaco Massimo Pironi.

ne sono dedicate alle vacanze al mare della Famiglia Mussolini che, con la sua presenza, ha contribuito a rendere la “Perla Verde”, una località famosa e prestigiosa. Il volume si chiude con foto risalenti ai tempi dell’ante e dopoguerra di giovani e brillanti riccionesi, che esprimono gioia di vivere, entusiasmo e speranze tipiche della giovinezza. L’incontro si è chiuso con parole di apprezzamento e di stima del Sindaco Pironi, che ha ricordato tutti coloro che si sono prodigati per trasformare Riccione in una riposante ed amena “città giardino”. La Dott. ssa Pelliccioni si è unita al Sindaco nelle valutazioni di encomio, anticipando l’intento dell’Amministrazione Comunale di pubblicare un testo approfondito sulla ricostruzione di Riccione, dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Nei Giardini di Villa Mussolini, tra il numeroso pubblico, erano presenti anche discendenti di alcune vecchie Famiglie che, venendo in villeggiatura, hanno contribuito con la loro presenza allo sviluppo economico della nostra città. Profondamente commossi, hanno acquistato il libro, il cui ricavato sarà devoluto in beneficienza. Emanuela Cicchetti

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CONCORSO DI F.A.

Vota la rotonda più bella e meno bella! supermarket

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CONCORSO GRATUITO: VOTA LA ROTONDA PIU’ BELLA E MENO BELLA Compila e spedisci la seguente scheda per posta, fax o consegnala a Famija Arciunesa - Via Montebianco 27 - 47838 Riccione – Tel./Fax 0541 643884. Tra coloro che avranno votato le rotonde col più alto numero di preferenze verranno estratti i 2 nominativi vincenti. Termine ultimo di consegna SABATO 23 OTTOBRE 2010. L’estrazione avverrà alla presenza del C.d.A. di Famija Arciunesa e dei rappresentanti dei due supermercati. La partecipazione è riservata ESCLUSIVAMENTE ai residenti maggiorenni riccionesi. OGNI RESIDENTE PUÒ INVIARE UNA SOLA SCHEDA (anche in fotocopia). Cognome................................................................................ Nome................................................................età................. Via........................................................................................... Tel .......................................... Cell ......................................... La rotonda più bella è la n° ............... La rotonda meno bella è la n° ...............

............................................................................................................................... .............................................................................................................................

(Indicare numerazione e nominativo indicati alla pagina seguente) PER FUTURE ROTONDE SUGGERISCO IL CITTADINO ILLUSTRE .......................................................................................

I VINCITORI DEL CONCORSO RICEVERANNO I SEGUENTI PREMI: 15 Bottiglie di vini delle “Nostre Terre” offerto dai Supermarcati ANGELINI 1 prosciutto intero d.o.c. offerto dal Supermercato ABISSINIA

Mettiamo il nome alle rotonde! Le rotonde, col crescente consenso di tutti coloro che circolano coi mezzi più disparati, vero toccasana per alleggerire il traffico, sono in aumento ed è buon segno. Un appunto però, l’uomo della strada lo sottolinea... di alcune si conosce l’identificazione, si sa a chi o a che cosa sono intitolate perchè lo si legge nelle apposite mappe della città, non certo perchè lo si trova nella rotonda stessa come avviene per le vie. Una semplice proposta, che viene dalla praticità, sarebbe quella di affiancare alla targhetta dello sponsor (sia benedetto) quella col nome e magari una sintetica nota esplicativa. Un esempio per tutti: alzi la mano che sa cosa è l’Iperico*! (Una delle 4 rotonde di S.Lorenzo – Via Millesimo/Via Vado Ligure). Se poi la rotonda fosse dedicata ai riccionesi pionieri del turismo... ancora meglio! Eggià, perchè sinora non è si è stati tanto di manica larga.

C’è quella dedicata a Geo Cenci e quella a Don Tonini... poi c’è la Saviolina, quella a Flavio Gioia, inventore della bussola, che però risulta nato ad Amalfi... poi tante piante. Eppure abbiamo nomi di illustri cittadini che,cent’anni fa hanno fatto diventare Riccione una città. Dicono niente: Sebastiano Amati, Leonilde Conti, Lodovico Cicchetti, Giuseppe Angelini “e Biènch”, Domenico Mancini, Ettore Tonini, Conte Felice Pullè, Luigi Fabbri, Girolamo Fabbri, Domenico Galavotti, Giovanni Cecchini, Giuseppe Angelini “Finèin”, Secondo Savioli, Luigi Valcarenghi, Pietro Tontini? E altri dei giorni nostri che hanno lottato con le idee per farla diventare più bella e vivibile.. e qui vorremmo che dalle schede emergessero tante utili indicazioni. *Iperico= erba di San Giovanni. Pianta erbacea.

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Berlinguer - Giulio Cesare

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IL PERSONAGGIO

Masi Gualtiero, l’Asesòr che oggi tiene banco. Nel 1960 ricoprirà l’incarico di Consigliere provinciale e poi quello di Assessore fino agli anni 80, competente e puntuale, dimostrerà attenzione profonda su ogni questione. Candidato per 20 anni consecutivi in provincia, Gualtiero Masi conquisterà sempre il primo o il secondo posto tra gli aspiranti, tanto da meritarsi il termine di ” Asesor”, nome con cui ancora oggi viene chiamato da qualcuno. Nel 1980 sarà eletto Consigliere comunale a Riccione e nell’83 Assessore alla Polizia urbana e poi ai Lavori pubblici. Lavorerà in Giunta fianco a fianco ai figli dei “giovani” che gli sono stati compagni, coltivando con rispetto le relazioni, senza alcun desiderio di primeggiare. Tanti ricordi hanno accompagnato la sua lunga vita, belli e meno belli, tanti uomini politici che hanno fatto la storia del nostro paese, da Gramsci a Togliatti, da Berlinguer a Lama. L’episodio che conserva ancora nel cuore risale agli anni 50, quando il Partito acquistò la Casa del Popolo. “Una capanna allora. Gli operai, contribuirono con tanti entusiasmi alla nascita di un luogo così importante di cultura e di incontro, firmando le prime cambiali da 1000 lire. Invitai” racconta Masi “con una sorta di “tranello” Giuseppe Di Vittorio (Segretario nazionale della CGIL eletto poi nel 53 Presidente della Federazione Sindacale Mondiale) a visitare la “nostra” Casa del Popolo. In realtà fuori 4000 persone trepidanti attendevano l’arrivo del leader che improvvisò nella piazza il suo discorso”. Con la voce spezzata e gli occhi lucidi l’Asesor ricorda ancora quel giorno. In questi tempi di valori traballanti, di politica aspra, di rancori, guerre personali, tatticismi, i giovani dovrebbero ritrovare modelli di cui nutrirsi, che forse qualcuno vorrebbe archiviare come un anacronismo. La figura di Gualtiero Masi è uno di questi, che non va considerata cartolina ingiallita da esibire magari da qualche parte, ma generatore di esperienza vitale capace di evocare con il suo operato, il carattere, l’anima romagnola, gli ideali di uomo che silenziosamente è andato avanti… più avanti di tutti. Cinzia Bauzone

“Ma che cosa può interessare alla gente?” Risponde Gualtiero Masi, un po’ perplesso, un po’ con pudore appena gli chiedo di raccontarmi della sua vita. Eppure, nessuno meglio di lui può riportare la storia degli ultimi sessant’anni di questa città. E lo fa senza vanità alcuna, né lezioni da impartire, ignaro (forse) di aver ottenuto la vittoria più prestigiosa della vita: la stima di tutti, anche degli avversari politici. Ottantotto anni ma ne dimostra molti di meno, poche rughe, mano dalla stretta ancora calorosa e una memoria viva. Quando parla, garbato, si fa capire in modo chiaro, senza sforzo, riuscendo nell’impresa di evocare le sfumature dei momenti che non ci sono più. Era il 1943 quando il giovane Masi dopo il fronte, aderisce al Partito Comunista Italiano di Togliatti che proprio in quell’anno, dopo la caduta del regime fascista, assunse il suo nome definitivo. Anni difficili, delle grandi tragedie (nazismo) delle grandi rivolte, dei grandi sogni. Anni in cui il passaggio del fronte ha causato gravi distruzioni alla città. Gualtiero Masi, verrà assunto con una lettera dal Podestà come dipendente comunale per un incarico di venti giorni. Di anni però ne trascorreranno quaranta, nei quali contribuirà con il suo lavoro alla crescita di Riccione ricoprendo molteplici ruoli. Sarà testimone delle elezioni cittadine del 1946 con la prima elezione democratica del Sindaco Giovanni Quondamatteo. In seguito, vedrà susseguirsi tutti gli altri, dei quali conserva di ognuno un rispettoso ricordo delle loro qualità”coloro che hanno dato il meglio di sé per carattere, forza, onestà intellettuale”. Il ricordo è legato particolarmente a Nicola Casali, secondo in successione “il Sindaco del popolo, nei suoi discorsi interponeva sempre parole in dialetto, per farsi capire meglio dalla gente. Quando si ammalò, prima di morire mi disse : “State bene attenti quando scegliete il Sindaco, deve essere una persona trasparente, come posta come dentro una palla di vetro, visibile da tutti i lati”. Nel 1948 diventerà segretario del PCI riccionese per quasi quindici anni, interpretando con onestà lo spirito del suo partito, obbedendo alla propria coscienza, sempre fedele ai suoi ideali ,qualità sempre più rare nella politica

Rotary Club Il 28 giugno u.s. Riccardo Angelini è stato eletto Presidente del Rotary Club RiccioneCattolica per l'annata 2010 -2011. A lui vanno le congratulazioni della redazione di F.A. 10


2° CONCORSO

“Mi scappa la foto!� Avevamo

rimandato il secondo con-

corso per motivi di spazio ma i nostri lettori hanno pazientemente aspettato la fine dell’estate per inviarci i loro

1°

scatti. vogliamo sottolineare che molte delle foto inviate sono veramente belle e scegliere è stato difficile:

Aspetta! Questa è bella... ma anche questa... guarda che definizione! SĂŹ ma l’inquadratura qui è speciale... e questa.... Insomma alla fine ce l’abbiamo fatta anche stavolta! Ringraziamo tutti i partecipanti che aspettiamo con altri nuovi scatti, ma ecco le 3 immagini che ci hanno particolarmente colpito. Quindi “THE WINNER IS...â€?

Antonio Morri “Il Bosco

2°

Luca Neri “Giochi

della

Pioggia�

3ÂŞ

Viera Vodrazkova “Tulipani

di tende�

al

Palazzo�

Invitiamo i vincitori a ritirare il premio presso la sede di F.A. telefonando a Giuseppe 338 4304667. “Mi scappa la fotoâ€? vi da appuntamento per il 3° Concorso con tema: “AUTUNNO A RICCIONEâ€?. Fatevi “scappareâ€? i vostri scatti e inviateli entro il 15 Dicembre 2010 a info@famijarciunesa.org

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NUOVI ARREDI

Lungomare della Costituzione: in arrivo 540 posti auto interrati Il tunnel per le auto a Riccione si allunga di 800 metri sotto il lungomare della Costituzione, dove verrà realizzato un nuovo boulevard con pista ciclabile e una carreggiata per le auto dirette ai garage degli hotel con unico ingresso sul fronte mare. Si tratta di un project financing da 14milioni di euro che ridisegna anche i parcheggi all’angolo con i viali Ponchielli e Mascagni. In cantiere 540 posti auto, in parte a rotazione e in parte in affitto. A differenza degli altri interrati sotto il lungomare della Libertà e della Repubblica non è prevista alcuna vendita. L’ha deciso l’impresa Paolo Beltrami S.p.a. di Paderno (Cremona), che in luglio si è aggiudicata l’opera con diritto di superficie per quarant’anni (contro gli 89 degli altri tratti di lungomare). D’altra parte le polemiche sulle vendite, scatenate dagli albergatori, e gli acquisti al palo nel tratto compreso tra i piazzali San Martino e Roma, non potevano suggerire altro. Come annunciato dai dirigenti Ivo Castellani e Gaddi Baldino, sotto il lungomare della Costituzione, dove ora in superficie si contano 272 posti auto, ne verranno realizzati 540 contro i 350 richiesti dal Comune. Di questi 30, anziché i dieci previsti inizialmente, saranno ceduti all’amministrazione comunale e 153, sui 55 richiesti, rimarranno a disposizione del pubblico a rotazione. Gli altri 357 saranno cedu-

ti in affitto con varie formule: una settimana, un mese o un anno. Dei 540 posti 153 verranno ricavati su due piani interrati sotto il Ponchielli, dove ora se ne contano 43, e 99 sotto il Mascagni che ora ne ha 30. Invariati i posti per le moto che saranno ancora 41. La superficie interessata all’intervento è di 12.700 metri quadri sul lungomare della Costituzione e di 3.370 in piazzale Azzarita, dove sarà rifatto l’arredo urbano. Qui è stato progettato anche un ponte in acciaio e vetro che, scavalcando viale D’Annunzio al di sopra della linea elettrica della Tram, si dovrebbe allacciare ai giardini pensili dell’Alba. Della realizzazione del ponte si parlerà in un secondo momento, quando si avrà idea di chi lo costruirà e con quali soldi. L’opera, infatti, non è stata inserita nel project financing. Alla Beltrami è stato chiesto solo il progetto. Il nuovo arredo, realizzato con lastre di porfido,

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sarà caratterizzato da alcune piazzette dove si prevede d’installare dei gazebo. Faranno da cornice tre fontane. Le panchine saranno in marmo, alcune con schienale altre senza. Il parcheggio sarà ricavato su un unico piano avrà dieci uscite pedonali, delle quali sei munite d’ascensore, e tre rampe d’accesso per le auto. La carreggiata ampia 4,80 metri, ne riserverà 1,70 per le bici, il resto, per un paio di ore al giorno, sarà a disposizione delle auto dirette nei garage degli hotel. I lavori, come anticipato dal sindaco Massimo Pironi e dall’assessore Loretta Villa, dovrebbero cominciare quest’inverno con il rifacimento dei sottoservizi. Poi, in sedici mesi (60 giorni prima rispetto il limite fissato dal Comune) si procederà con l’arredo urbano e dei parcheggi interrati, dal porto fino a piazzale Azzarita. Nives Concolino


RICCIONE FUTURA

L’ATOLLO E IL PONTILE Battaglia in mezzo al mare

ha ufficialmente bocciato l’intervento. A distanza di tempo si assottiglia il partito a favore, nonostante non sia certa la dannosità dell’opera. Fatto sta che nessuno vuole rischiare, e tutti guardano più lontano, in un punto imprecisato dell’orizzonte nella speranza un giorno di veder spuntare l’atollo, un monumento alla riccionesità, destinato a diventare il simbolo in Italia e non solo dell’intraprendenza indigena. A Bologna come a Roma se n’è parlato, e molti sostengono che l’interesse per portarlo a termine sarebbe trasversale, anche perché un’opera del genere si porta a casa solo con il consenso di tutti. La sua realizzazione permetterebbe al Comune di distogliere l’attenzione dalle polemiche esplose al porto e di passare alla storia. Hanno affossato la darsena, ma su una cosa sono tutti d’accordo: l’atollo s’ha da fare. Ardito come progetto, pura fantascienza in un’Italia dove anche per realizzare un’aiuola servono anni, quintali di carte e tanta pazienza. Eppure ci credono: i bagnini, ma anche gli albergatori, i politici di ogni ordine e grado. Meglio, dicono in coro, del pontile che dovrebbe salpare da piazzale Roma, una spina nel fianco degli operatori di spiaggia che da mesi dicono che crea erosione. Una parola che solo a scriverla incute terrore, viste anche le recenti aggressioni al litorale. Intere zone, in pieno agosto , saccheggiate dal mare, che ha scavato tra ombrelloni e lettini, al di qua e al di là del portocanale. Il pontile, peraltro già approvato dalla Provincia di Rimini, non piace neppure al Pdl, che

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Bartolini. “Un anno da leoni” I peggiori “mali” del palacongressi, ereditati un anno fa dal vecchio cda della PalaRiccione, sono stati in gran parte sanati dalla nuova amministrazione. I negozi sono stati ceduti e il cinema è passato di mano a nuovi imprenditori che l’hanno ristrutturato, mantenendo aperte le sei sale. Oltre metà del debito, che ammontava a 48milioni di euro, inoltre, è stato ripianato. Merito delle strategie adottate da Matteo Bartolini, amministratore delegato della Spa, tuttora impegnato sul fronte della futura società di gestione e sulla cessione della Riccione City Eyes, panoramica terrazza con ristorante. Il bilancio, Bartolini, ci sembra lusinghiero, che dice? “E’ stato un anno di straordinari risultati, abbiamo effettuato cessioni e incassi per quasi 25milioni di euro inclusa l’Iva. Dopo averlo valorizzato, per 15,2 milioni di euro è stato ceduto in affitto a Oscar Del Bianco del Block 60 tutto il commerciale in galleria. La valutazione è stata in media di 8.500 euro al metro quadro. Di questi tempi un “signor prezzo” tenuto conto anche del fatto che i negozi sono stati venduti al grezzo, senza bagni, pavimenti, soppalchi, controsoffitti e impianti. Abbiamo già incassato materialmente 10.200.000 euro, con atti di compravendita definitivi davanti al notaio”. Avete messo in cassa anche altro danaro? “Si, 3milioni di crediti e 3.250.000 euro con il cinema sui 4.200.000 dovuti. Altri due milioni e mezzo li abbiamo incassati con i garage. Resta da vendere un terzo dei posti auto che costano 40mila euro (57.500 i garage). Ai primi

di agosto, con trattativa diretta in ufficio, ne avevamo venduti 75 su 120, al secondo piano interrato”. I debiti ora a quanto ammontano? “Rispetto ai 48milioni della precedente gestione, incassati i 25 di cui parlavamo, ne restano 23”. Come conta di portare il bilancio al debito programmato e sostenibile di 5 milioni? “Aspettiamo d’incassare 12milioni di euro dai soci della PalaRiccione, 7 sono stati, intanto, versati ad altro titolo dal Comune. Si attendono quelli della Provincia, Camera di Commercio, Palafiera Rimini e Fondazione Carim che non li hanno ancora liquidati per loro difficoltà di bilancio e per qualche questione politica. Due milio-

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ni devono rientrare con i posti auto in vendita, nel secondo piano interrato ulteriormente valorizzati con l’installazione di un cancello automatico (in ingresso e in uscita). Rendendo così l’area totalmente privata”. In ballo c’è pure la cessione dell’attico… “Una cordata di tredici albergatori ha depositato un’offerta d’acquisto di sei milioni di euro. Dal 29 maggio sto incontrando questi operatori tutti i martedì. Entro il 30 settembre o si chiude la partita o il cda cambierà strategia. La cessione è complessa, perché la City Eyes è ora legata alla gestione di tutto il palazzo, mentre serve renderla autonoma per effettuarne la cessione ”.


PALACONGRESSI Come ha fatto a vendere i negozi dopo anni di stand by? “Ho ascoltato tutti i detrattori del Palas. Ho imparato negli anni che c’è qualcosa di buono anche nelle critiche più feroci. Gli acquirenti hanno capito che facevo questa operazione per passione, con il fuoco dentro, e non per soldi, visto anche che al sindaco non avevo chiesto compensi e l’assemblea me ne aveva accordato uno veramente ridotto. Si sono giustamente convinti che serviva un aiuto a Riccione che si trovava un immobile sporco, buio e abbandonato. In una parola uno spettacolo desolante. I compratori hanno capito che dal Palas poteva scaturire qualcosa di valido anche per il loro businnes. E poi? “Ho poi fatto in modo che venisse vinta “la sindrome del pioniere”. Nessuno aveva il coraggio di venire in galleria con la propria attività per primo. Oscar Del Bianco, insieme a Ilio Pulici, con coraggio e intraprendenza, ha deciso di trasferire il Block 60. Nel commercio è un lungimirante, un numero uno, come per la multisala lo è Giometti”. E’ sfumata per sempre l’ipotesi di trasformare quattro sale in uffici? “Per ora è un pericolo scampato. Lo sarà anche in futuro, se Giometti e Succi ( proprietari e gestori Cinema) nel 2012 avranno strappato almeno 250mila biglietti d’ingresso. Numeri attestati dalla Siae. Altrimenti c’è l’opzione di trasformare quattro sale in uffici”. Sarà un’impresa! “No. Basta che i riccionesi non continuino ad andare al cinema a Rimini. Ce la dovremmo fare, tanto più se si considera che la Millennium (precedente gestore), con tutti i problemi che c’erano in un anno aveva registrato 168mila spettatori”. In questo primo anno da amministratore ha dormito tranquillo? “I primi sei mesi mi svegliavo sempre alle 4,48 di tutte le mattine per mettere in ordine le idee su come risolvere i problemi del Palas e capire come vendere e valorizzare i diciannove negozi. Devo ringraziare madre natura per avermi donato la stessa abitudine di mio padre Armando che la mattina si alzava sempre prima, finché non risolveva i problemi. Devo anche ringraziare il sindaco, il cda, tutti i riccionesi e i dirigenti comunali che hanno tifato per il Palas e per me, aiutandomi in concreto. In molti mi fermano per farmi i complimenti e nel loro sguardo scorgo la soddisfazione di vedere un cittadino come loro che, prestato momentaneamente alla politica, ha combinato qualcosa di buono. La galleria commerciale e i problemi del Palas erano una ferita aperta, adesso invece è una soddisfazione vedere il pianterreno vivo e sperare di migliorarlo ancora.” Nives Concolino

TAGLIO DEL NASTRO

La via delle celebrità

Riccione, come Hollywood, dallo scorso luglio ha la sua Walk of fame, la passeggiata delle celebrità, che collega l’isola pedonale di Viale Ceccarini al Palacongressi. Il vialetto, diventato un’attrazione per i turisti, è caratterizzato dalle foto e dalle impronte delle mani, impresse su lastre di ceramica da una quindicina di star del mondo dello spettacolo, con firma e dedica per Riccione. Apre il percorso l’intramontabile Gina Lollobrigida e si prosegue attraverso Asia Argento, Amii Stewart, Sabrina Ferilli, Valeria Marini, Anna Falchi e altre ancora, fino a quella del nostra Martina Colombari che, affiancata dal figlioletto Achille, dal sindaco Massimo Pironi, da Lucio Berardi e Matteo Bartolini ha inaugurato il viale. A

dai ricordi dello stesso Luzzi e Silvano (Lallo) Spadini. Quali frasi hanno impresso le star accanto alle “mani d’oro” rielaborate dal ceramista Giorgio Giulianelli? “Prima Riccione e poi Holliwood”, scrive Emi Stewart, “Pace e amore” augura Asia Argento. Sabrina Ferilli lascia impressi tre cuori. Stesso soggetto per Oriella Dorella, mentre Federica Fontana esclama: “Che emozione, grazie Riccione” e Valeria Marini “Wath love”. Enfatica Natasha Stefanenko: “Per la mia città preferita, Riccione”. Fa eco Claudia Gerini: “Riccione… 2004 che gusto!” Fin qui le dediche in rosa. Ora occorre dare degna sistemazione anche ai calchi maschili, tra questi quelli dei Pooh e dei Nomadi, impressi nel

fare da cornice ai calchi è una serie di foto della dive. A scattarle, tutta tranne una di Pasquale Bove, è stato Epimaco (Pico) Zangheri, mentre sulle pareti dello storico Vallechiara, fanno bella mostra altre immagini del fotografo Luciano (Izzul) Luzzi che per decenni ha immortalato gli ospiti del noto locale da ballo in viale Ceccarini. Lungo il vialetto pedonale sono state esposte quelle di Mina, Tony Renis, Fred Buscaglione, Renato Zero, riprodotte, assieme a quelle di Joe Colins, Domenico Modugno, Caterina Valente, Patty Pravo, Ivana Spagna e Biagio Antonacci, nel librettino intitolato: “C’era una volta il… Vallechiara”,

quarantennale della carriera, festeggiato a Riccione, loro trampolino di lancio. Poi quelle di Giorgio Panariello, Gabriel Garco, Smaila, Franz Beckembauer e di noti imprenditori, come il cittadino onorario Rudolf Houdek. Dove sistemarli? La Colombari al sindaco propone di “metterli in una via tra il porto e viale Ceccarini. Un particolare: l’iniziativa, ideata e lanciata dal giornalista Andrea Cicchetti nel 2004 all’insegna dello slogan “Amo Riccione”, è stata curata dall’architetto Raffaele Pennisi e dallo Studio Mariani. Nives Concolino

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un valore aggiunto.â€?. Il numero degli alimenti degni di rientrare nel marchio aumenta giorno per giorno, perchĂŠ quotidiana è la caparbietĂ di Frangiotto nell’individuarli tra le aziende, per il momento, della Provincia di Rimini. Una valorizzazione ‘gustosa’ del nostro territorio, dei suoi frutti e delle sue piĂš antiche radici, dove le etichette dei vini diventano cartoline, e stralci di storia messaggi pubblicitari. “L’impegnativo lavoro che stiamo facendo di selezione e promozione, supportato dalla conoscenza merceologica ed un knowhow tecnico che ci fa restare sempre all’avanguardia, persegue due diversi obiettivi: proporre al turista la Romagna con i suoi prodotti, e alle industrie locali strenne natalizie da inviare in Italia e all’estero, servizio del quale ci occupiamo direttamente noiâ€?. Un’iniziativa intraprendente quella di Frangiotto, che non sorprende piĂš di tanto: giĂ dal lontano 1936 infatti l’azienda Angelini, fondata dal padre Adamo, grazie ai due supermercati di via Dante e via Diaz è diventata affidabile e fornito punto di riferimento dell’approvvigionamento alimentare. Maria Grazia Tosi

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La lotta alle leucemie non può conoscere soste. La malattia è sempre più subdola e non dà tregua colpendo a tutte le età, per cui tutti quanti dobbiamo sentire la necessità di contribuire alla ricerca raccogliendo fondi adeguati. Michela e Stefano del Cavalluccio Marino coadiuvati da Liliana sono tra le persone più sensibili a questo problema e invitano i riccionesi alla 13ª edizione della cena Benefica a favore dell’A.I.L. Associazioe Italiana Lotta alle Leucemie) e del-

la Scuola A.I.L. (purtroppo sono tanti i bambini colpiti e all’interno dell’Ospedale di Pesaro è stata creato un ambiente didattico per consentire il diritto all’istruzione durante le cure). Quale migliore occasione per dare un contributo e nel contempo vivere un momento di aggregazione e gustare buon pesce del nostro mare? Informazioni e prenotazioni al Ristorante Cavaluccio Marino, P.le del Porto 3 - Riccione, 0541/693128 oppure Giuseppe 338 430 46 67

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REDAZIONE Direttore Responsabile: Carlo Andrea Barnabè • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Collaboratori di questo numero: Emanuela Cicchetti, Cinzia Bauzone, Wilma Tosi, Marina Giannini,

Antonio Cianciosi, Fosco Rocchetta, Volontari AVIS, Edmo Vandi, Centri Buon Vicinato, Daniele Casalboni, Piero Serafini, Massimiliano Zani, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Luca neri, Gian Carlo Bergnesi • Foto: Foto Riccione • Pubblicità: Tel./Fax 0541 643 884 •

Impaginazione e Grafica: Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: Litografia La.Ser. Coriano

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Era un sogno per diverse mamme e papĂ di Riccione e dintorni, ma l’impegno e la tenacia di Cristina Bordoni e di Marco Righetti, l’hanno fatto diventare realtĂ . E’ il centro estivo per ragazzi autistici, aperto il 12 giugno a Misano Adriatico a Villa Del Bianco, messa a disposizione dal sindaco Stefano Giannini e dal suo assessore Valerio Bertuccioli. I due amministratori sono stati colpiti dalla struggente lettera, dettata dall’esasperazione dei due noti albergatori ogni giorno costretti a fare i conti con il figlio autistico. Sull’onda delle difficoltĂ vissute in famiglia, attraverso il Carlino, avevano lanciato un forte appello per dar vita a una fondazione. Proprio con l’intento di creare un centro specifico per la cura e l’accoglienza dei ragazzi autistici, da supportare con degli educatori. Una struttura che, come intuito dalla Bordoni “sia pure punto di riferimento per le famiglie, non un ghetto, ma luogo di integrazione, al quale affidarsi anche nei momenti di difficoltĂ con il supporto di educatori ben formati e non improvvisati. Il suo sogno è tuttora quello di avere a disposizione una colonia nei dintorni per trasformarla in albergo e offrire un alloggio a chi da altre regioni viene in vacanza in riviera con il figlio autisticoâ€?. Proprio per far toccare con mano le sofferenze vissute dalle famiglie che vivono questo problema, i Righetti hanno riportato la

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loro testimonianza diretta nella lettera pubblicata su www.riminiautismo.it, sito dell’omonima associazione. L’unica che finora si era occupata in modo concreto del problema. Villa Del Bianco, dove i ragazzi, seguiti da esperti operatori della Cooperativa Millepiedi e la supervisione delle psicologhe del Centro Autismo di Rimini, hanno trascorso un’estate davvero serena, tra una miriade di attivitĂ , ĂŠ il primo passo verso il grande progetto. Per cominciare il centro estivo, come ipotizzato dal direttore generale dell’Asl Marcello Tonini, potrebbe trasformarsi in annuale. E’ partito da lui l’invito a politici, genitori, medici e personale specializzato “per ritrovarsi insieme a tavolino e valutare come andare avantiâ€?. D’altra parte Enrico Maria Fantaguzzi, presidente di Rimini Autismo Onlus, ha giĂ in mano un progetto per l’apertura annuale. Prevede attivitĂ pomeridiane e weekend in autonomia per i ragazzi che vanno a scuola, nonchĂŠ attivitĂ lavorativa per i piĂš grandi. Il grande nodo è l’aspetto economico. CosĂŹ i Righetti, anche da queste pagine, fanno appello agli uomini di buona volontĂ , sponsor e istituzioni, affinchĂŠ diano una mano. Intanto i genitori per sostenere il centro estivo hanno organizzato una rassegna di concerti in villa. Nives Concolino


LUTTO ALLA “FAMIJA”

Addio all’imprenditore Cesare Antonioli Per un anno e mezzo, dal marzo 1989 all’agosto 1990, è stato il “Babbo” della Famija Arciunesa, che ha sempre seguito con interesse e attenzione in ogni sua iniziativa. Cesare Antonioli, classe 1940, martedì 13 luglio è volato in cielo, dopo una lunga malattia. Intraprendente e innamorato della sua città natale, ha diviso la vita tra famiglia, impegno sociale e lavoro. Sin da giovane ha seguito la strada intrapresa dal padre Adriano e dal nonno Clodoveo, impegnati nel settore dell’elettricità dal 1904. Sotto la sua guida l’omonima impresa l’Antonioli snc. di Antonioli & C., è diventata leader nel settore di impianti elettrici. E’ in via del Lavoro, che tuttora si creano illuminazioni per strade, arredi urbani, campi sportivi e grandi aree, come quelle realizzate in viale Ceccarini, a Riccione, in viale Bovio, a Cattolica, allo stadio “Romeo Neri”, a Rimini. Come commenta l’attuale presidente Giuseppe Lo Magro “Cesare é stato un imprenditore oculato ed esperto. Molto attivo. Anche all’interno dell’associazione ha dato un importante apporto con le sue idee e la sua presenza”. Stesso impegno per il Rotary Club Riccione, del quale nel 1984 è stato socio fondatore. Dal 1993 al 1994 ha rivestito anche la carica di presidente. Non solo. Pochi giorni prima della sua scomparsa era stato nominato socio onorario. Durante il suo mandato aveva riportato al porto l’epigrafe restaurata di Maria Boorman Ceccarini, in passato affissa sulla facciata principale dell’Hotel Milano-Helvetia. Lo ricorda per la sua competenza e umanità nella professione, anche l’attuale timoniere del Rotary Club Riccardo Angelini. Men-

"da Tonino"

tre l’amico Domenico Fabbri, che con lui ha condiviso tanti momenti della sua vita trascorsi in allegria anche al Florida, ne sottolinea l’ “aspetto solare” e ricorda le tante iniziative organizzate insieme, al Bagno 66: feste, concorsi per miss, scherzi ai calciatori della Roma e persino l’albero di Natale sulla sabbia. Un particolare. Antonioli nel 2003 aveva fatto restaurare due insegne d’epoca, quelle dei viali Martinelli e piazzale Vittorio Veneto, forgiate nel 1920 e rinstallate nel posto originario. Anni fa aveva organizzato un paio di raduni di tutti gli Antonioli nel mondo. Cesare, che lascia la moglie Carmen Castellana, la sorella Laura e il nipote Adriano, riposerà per sempre nel vecchio camposanto di Riccione. Nives Concolino

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Le “granitiche”centenarie Rosa ed Elvira in piena salute Se non fosse l’Anagrafe a far la “spia”, nessuno crederebbe che hanno festeggiato cento primavere. Eppure, Filomena (Elvira) Cerri e Rosa Piccioni, di recente hanno varcato il secolo, attorniate da un nugolo di parenti. Grandi lavoratrici e donne di famiglia, hanno visto cambiare il mondo, passando attraverso le due guerre mondiali. Grande festa per i cent’anni di Filomena (Elvira) Cerri, nata da Giovanni Cerri e Maria Pasini l’otto giugno del 1910 a Rimini, quando Riccione era ancora una piccola frazione. La nonnina è sempre stata superattiva. Prima di sposarsi, nel 1937 con il falegname Primo Cevoli, lavorava nella fornace dei mattoni, in via Massaua, a pochi passi da casa sua. Dopo il matrimonio è andata più volte a Rimini a vendere le vongole. Con la sua bicicletta ne trasportava 50/60 chili per volta. D’estate, invece, faceva l’aiuto cuoca nell’ex Colonia Adriatica del Comune di Carpi, in viale D’Annunzio. Intanto accudiva casa e figli, Iliana, Nazzareno e Gilberto, che le hanno dato cinque nipoti, Lorella, Elisabetta, Massimo, Stefano e Cinzia, nonché due pronipoti: Linda e Lisa. Elvira ha festeggiato il compleanno con tutti loro e con i due fratelli, Cesare di 93 anni e Achille di 91. Sono talmente in forma che guidano ancora l’Ape. Merito del Dna. Altri due fratelli sono scomparsi a 87 e 94 anni. La Cerri cammina ancora con le sue gambe e mangia di tutto. Da sempre molto religiosa, trascorre tanto tempo pregando, spesso in compagnia di suor Gemma che la va a trovare e le fa fare la comunione.

Rosa Piccioni é nata il 31 luglio del 1910, a San Clemente, ma risiede da tanto tempo a Riccione. L’arzilla nonna è in piena forma. Lamenta qualche problemino, ma cammina ancora con le sue gambe. Ha memoria di ferro e buon udito. Nonostante l’età, tiene ancora alla sua immagine. Guai a fotografarla, quando non è perfettamente in ordine. Si dedica ancora al giardinaggio e fa alcuni lavoretti in cucina. Prepara anche da mangiare. Fino poco tempo fa lavorava anche all’uncinetto. Di tanto in tanto guarda la tv, ma con poco entusiasmo. “Si vedono troppi ammazzamenti e roba brutta”, lamenta. Quale sia l’elisir della sua lunga vita, Rosa non lo sa dire. Di certo è stata sempre una gran lavoratrice dal carattere forte. Nel 1936 si è sposata con Enrico Muccioli, originario di Sassocorvaro, scomparso nel 1998. Da questo matrimonio sono nati Luciano nel 1937 e Sergio, nel 1944. Lo scorso 31 luglio la Piccioni attorniata dai figli, dalle nuore, Mirella e Anna, dai i nipoti Ivan, Stefano, Michela, Mara e Morena e dai tre pronipoti, Andrea, Virginia e Samuel, è stata festeggiata in parrocchia da don Concetto Reveruzzi con buffet e benedizione. Nives Concolino

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CURIO ITà QUADRI senzaetà

ALL’ARIA APERTA

di Maria Grazia Tosi

La controversa e non sempre capita arte dei graffiti, in Italia già dagli anni ’80, con “Artshow Anteprima 2010”, riscattando il proprio posto tra le moderne modalità espressive ed affrancandosi della malriposta ‘cattiva reputazione’, si è messa a disposizione di alcuni angoli della nostra città. Nel week-end dal 30 aprile al 2 maggio sono diventati tele sulle quali sedici tra i più eclettici writers italiani, armati di bombolette e fantasia, si sono esprimessi artisticamente, perseguendo una forma stilistica che si differenzia da tutte le altre: una realtà creativa underground che interviene sul tessuto urbano. La stravagante manifestazione, ideata dell’ex writer riccionese Michele Costa in arte Enko4, ora affermato grafico pubblicitario e presidente dalla neo associazione culturale smART promotrice dell’evento, con l’approvazione del Comune di Riccione ha visto imbellettare con disegni avveniristici dalle sgargianti e sature tonalità la recinzione del futuro Palazzetto dello Sport nella zona Parco, due grandi tele al Palas che resteranno lì esposte in mostra permanente, un autobus di linea messo a disposizione della Tram; il maltempo ha impedito il lifting ad una banchina del nostri porto canale. Il live painting, così si chiama la performance dei writers, ha attratto un numeroso pubblico giovane che meglio ne conosce il linguaggio, ma non ha potuto non incuriosire ed incantare anche quello più maturo, spesso restio ad allargarsi ad innovativi e più complessi orizzonti d’arte. “Personalmente ne sono rimasta affascinata - spiega l’architetto Mara Sarti – quando assieme a Patrizia Dal Mas, consulente d’immagine ed organizzatrice d’eventi, siamo andate a New York; in particolare nel quartiere di Chelsea, dove vecchie fabbriche sono diventate sedi di prestigiose gallerie d’arte, dalle forme

espressive le più disparate. Folgorate, abbiamo pensato di fare qualcosa di simile anche a Riccione: ci siamo messe in contattato con Michele ed assieme a lui siamo partiti”. E non si sono più fermate, organizzando altresì “IN&OUT” al Castello degli Agolanti, esposizione d’interessanti elaborazioni grafiche, pittoriche e visive degli studenti del Liceo Artistico Fellini di Riccione. SCARABOCCHIARE I MURI: L’ANTITESI L’imbrattare maleducatamente i muri della città è l’antitesi del decorarli artisticamente. Proprio questa estate il problema ha messo in moto il Tavolo di Sicurezza e Decoro, che si è rivolto ad una ditta brasiliana che pare abbia inventato un prodotto strabiliante che impedisce di sporcare superfici con parole irriverenti e disegni osceni. Un problema che da sempre scandalizza l’amministrazione, il cittadino e soprattutto il turista. Già l’ex sindaco di Riccione aveva dichiarato quattro anni fa guerra

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ai vandali, minacciando salate multe e danni da pagare. Al sottopasso di viale Sangallo, sulle pietre di cemento che tappezzano i muri, sempre quest’estate hanno spruzzato delle sabbiature a bassa pressione e ad alta temperatura, facendo magicamente dissolvere gli osceni geroglifici. LEGGERE ATTENTAMENTE LE AVVERTENZE Sempre protagonisti… ma come basi per incollarci manifesti che si riferiscono ad interventi, in questo caso deleteri, sull’urbano. Era il luglio del 1898 ed sui muri di una Riccione che ancora Riccione non era, un manifesto la diceva lunga sul contesto diverso col quale si conviveva. Ente promotore: Municipio di Rimini. Titolo: Polizia nella borgata di Riccione. Testo: Essendo pervenuti reclami a questo Municipio circa l’inosservanza di alcune prescrizioni di Polizia Municipale della Borgata di Riccione, si ricorda agli abitanti di quella Borgata che dai vigenti Regolamenti di P.M. è assolutamente vietato: a) di gettare sulle pubbliche vie e piazze acque luride ed altre immondezze; b) di giuocare alla palla lungo le strade; c) di trasportare concimi dal levar del sole fino alle ore 24; d) di sgombrare pozzi neri o latrine, prima delle ore 24; e) di far vagare i cani sulle pubbliche vie senza averli muniti della prescritta museruola. L’Arma dei R.R.Carabinieri e gli altri agenti della forza pubblica constateranno le relative contravvenzioni a coloro che non osserveranno i divieti sopra accennati. Dalla Residenza Comunale.”


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CORO “LE ALLEGRE NOTE�

Cantando cantando fino al Ministero Stiamo parlando della Allegre Note che alla fine dell’Anno Scolastico 2009-2010 hanno raccolto un altro prestigioso riconoscimento. Ogni anno il Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della Musica, ente del Ministero dell’istruzione UniversitĂ e Ricerca, organizza a Roma presso il Palazzo dell’Istruzione la “Giornata Nazionale della Musicaâ€?. In sostanza si tratta di un concerto al quale vengono invitati alunni di scuola primaria e secondaria, che fanno parte di istituti con una particolare inclinazione verso l’educazione musicale e che hanno raccolto particolari risultati. 2010 anno del decennale per le Allegre Note e il libro-storia con allegato DVD, uscito in Marzo, non deve essere sfuggito a quelle persone che si occupano unicamente dell’educazione musicale nella scuola dell’obbligo. E cosĂŹ è arrivato l’invito che ha portato il nostro coro di voci bianche a Roma il 26 e 27 Maggio scorsi. Nel “Cortile della Minervaâ€? insieme a  scuole medie di Roma e Salerno e all’Orchestra Giovanile delle cittĂ murate “San Marcoâ€? (Veneto) le Allegre Note – unica scuola primaria e unico coro presenti quest’anno- hanno dato vita ad una mattina di musica. Erano presenti tra il pubblico Luigi Berlinguer, ex Ministro dell’Istruzione e attualmente Presidente del Comitato Musica, e numerosi esponenti del Ministero. Dirette dal loro Maestro Fabio Pecci e accompagnate al pianoforte da Massimiliano Rocchetta, le Allegre Note hanno eseguito brani di Coulais, Strobino, Masini e brani gospel. Il successo raccolto è stato me-

ritatissimo; il gruppo arrivato a Roma, con un’etĂ media di 9 anni ha stupito i presenti. Il Presidente Berlinguer al momento di premiare il coro con una bellissima targa ricordo rivolgendosi al Direttore ha scherzosamente affermato: “ qui si profila l’istigazione al lavoro minorile: questi non sono bambini che cantano, ma veri professionisti piccoliniâ€?. La delegazione riccionese era completatata da Vania Magnani e Bruna Avanzolini (collaboratrici del Preside Montemaggi al 3° Circolo Didattico di Riccione), dalla referente organizzativa delle “Allegreâ€? Marina Tordi, dal Presidente dell’Associazione “Le Allegre Noteâ€? Maria Antonella Colangelo. A chiudere il gruppo una dozzina di Genitori dei coristi e la ex Dirigente Scolastica del 3ÂŞ Circolo Laura Cenci, che invitata dal Circolo stesso, non

si è voluta perdere questo momento cosĂŹ importante per il coro, dopo averlo seguito da dirigente per 8 dei suoi 10 anni di vita. Finito il concerto non è mancata la visita alle biblioteche del M.I.U.R.,  una visita a San Pietro e un passaggio sotto il torrione di Castel Sant’Angelo da dove si lanciò Floria Tosca nell’omonimo melodramma pucciniano, che ha visto “Le Allegreâ€? tra i protagonisti a capodanno 2010. Finito l’entusiasmo “romanoâ€? subito pronti al lavoro: 15 Agosto CARMINA BURANA con i Solisti di Santa Cecilia in Roma ed il coro Galli in piazza Cavour a Rimini, tanti concerti estivi, 11 Settembre esibizione negli eventi per l’inaugurazione del nuovo Palazzo dei Congressi di Rimini e giĂ i primi approcci alla partitura di  Carmen di Bizet, per il  Capodanno di Rimini 2011.

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COMPLEANNO

Il Cav. Leonardo Mariani: un “Pilastro” della nostra storia Un compleanno importante quello che nel luglio scorso Leonardo Mariani ha festeggiato con più di 200 invitati tra amministratori, collaboratori e tanti familiari. In realtà un doppio compleanno: per i suoi 80 anni, portati con inalterata vivacità mentale e buona forma fisica, e per i 60 di una attività, quella dell’Imprenditoria edile, che si schiera tra le protagoniste principali dello sviluppo economico locale. Un uomo decisamente intraprendente il quale, nonostante il suo lavoro sia stato per lui totalizzante, non gli ha impedito di ricoprire significativi incarichi pubblici e sociali, diventando per questo, ad ampio raggio, un autentico pioniere della storia riccionese. Quali sono state le fondamenta del suo successo? “La mia famiglia era originaria di Sogliano al Rubicone; l’attività svolta dalle ultime generazioni maschili era quella di impiegato comunale, alla quale eravamo destinati anche mio fratello Gastone ed io. Ma in realtà sin da bambino il mio idolo era un certo Armanni detto Michlen, impresario edile: lo osservavo attentamente affascinato da un lavoro per il quale già allora cercavo di rendermi utile, ricevendo persino una piccola paga settimanale. Per questioni politiche però, nel 1944 mio padre Luigi venne allontanato dall’ufficio nel quale lavorava, e con cinque figli da mantenere. L’amica Giovanna Amati, figlia del noto industriale riccionese e che aveva sposato il Dott. Salvatori di Sogliano, ci venne in aiuto: e così nel ’44 ci trasferimmo a Riccione.” Quanto tempo le occorse per ‘diventare qualcuno’? “La mia ascesa nel mondo del lavoro fu rapida: manovale a 14 anni, muratore a 15, capo cantiere a 16… e a 17, mentre mio fratello era nei militari, mi trasferii 6 mesi a Montetauro, una comunità religiosa dell’entroterra. Seguii la ristrutturazio-

ne di due case coloniche distrutte dalla guerra. Tornato a Riccione costruii negozi per la famiglia Berlini e incominciai la mia casa in via Foscolo, trasformata dopo due anni nell’Hotel Novalba, con l’aiuto di Gastone che nei militari aveva conosciuto il fondatori delle ACLI che cercavano una struttura per le ferie. Nel ’50 assieme a Gastone fondammo l’Impresa Mariani; la prima costruzione di rilievo fu l’Hotel Maddalena, un grande albergo all’Alba della famiglia Cenni. La nostra attività si amplificava a vista d’occhio: tanti posti di lavoro in più per i residenti e un incremento di abitazioni e alberghi. L’agevolare nei pagamenti i riccionesi che fremevano dalla voglia di buttarsi nell’investimento turistico, fu la nostra mossa vincente, che nel giro di 10 anni ci acclamò quale una delle più importanti imprese edili del riminese, con oltre 20 cantieri aperti e una forza lavoro di oltre 200 dipendenti; nei mitici anni del boom il 40% delle costruzioni a Riccione era firmato Mariani.”

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Quali sono stati i segreti del successo dell’Impresa? “Una grande determinazione e voglia di impegnarsi a fondo, senza alcuna riserva o limite di tempo. La presenza di una figura forte, risoluta e tanto carismatica e nello stesso tempo attenta e premurosa che era nostra madre Anita: quando ci vedeva perplessi nell’affrontare un nuovo lavoro che ritenevamo troppo difficile e rischioso, lei ci spronava senza timore. L’innovazione tecnologica poi è stata fondamentale; l’acquisto di gru, betoniere e tante attrezzature d’avanguardia rendevano più facile e veloce la realizzazione delle opere. Il buon rapporto con i nostri dipendenti è stato anche un elemento indispensabile: erano per lo più marchigiani senza alcuna conoscenza dell’attività edilizia, e per questo si facevano corsi serali per preparare i più volenterosi a diventare capi squadra e capi cantiere. Un forte spirito di appartenenza, comunque, ha sempre caratterizzato il loro impegno per il bene dell’azienda.” La famiglia Mariani ha lavorato sempre in armonia? “La mia famiglia ha sempre svolto le proprie attività imprenditoriale in perfetta armonia e coesione, sotto la guida mia e di Gastone. Purtroppo nel ’99 a causa di un tragico incidente automobilistico mio fratello ha perso la vita e così mi sono ritrovato a dirigere da solo; fino a quando ho lasciato le redini dell’impresa edile a mio figlio Giovanni. Attualmente continuo a seguire le altre attività imprenditoriali, in collaborazione anche con i figli di Gastone, i cari nipoti Rossella, Monica, Fabio e Luca. Ma non posso non parlare di quella che è stata la preziosa persona che con la sua riservatezza mi è sempre stata accanto, vigile nella tutela della mia salute e del mio benessere: Natalina… mia moglie.” Maria Grazia Tosi


MUSICA LIRICA

Laura Brioli... un canto da incanto

La bellezza estetica di Laura Brioli rispecchia quella del suo talento. Un talento che nasce lontano nel tempo e che l’ha portata lontano nello spazio, dove l’affascinante mezzo soprano continua ad esibire qualitĂ canore nel campo sofisticato della musica operistica. Figlia di Fausto Brioli, per tanti anni estroverso gestore dell’ex Calderone, e di Clara Leardini, sorella del direttore d’orchestra Giorgio, Laura è un mix d’intraprendenza, musicalitĂ e grazia che sin dall’etĂ di 12 anni l’anno vista appassionarsi al bel canto. Quale è stato il LA della sua prestigiosa carriera? “Dopo aver studiato pianoforte col maestro Gualdi ho iniziato a cantare nella chiesa di Don Giorgio, per entrare poi nel Coro di Riccione come voce solista. Non frequentai il Conservatorio ma mi iscrissi all’UniversitĂ di Urbino. Gestivo in estate assieme alla famiglia l’albergo “Villa Lindaâ€?, dove spesso la sera per i clienti intonavo brani di musica leggera. Ero molto timida e solo cosĂŹ riuscivo ad esprimere le mie emozioni piĂš profonde. Una sera un musicista di Roma mi disse se avessi mai provato con la lirica, e dopo la stagione feci un’audizione. Mi dividevo cosĂŹ tra Riccione e Roma, e dopo un anno esordii con il “Don Carlo “ di Verdi. Nel ’95 mi laureai e i miei vendettero l’albergo, cosĂŹ mi dedicai totalmente al canto. Il debutto ufficiale a Sassari con “Le nozze di Figaroâ€?, nel ’96.â€? PerchĂŠ proprio la musica lirica? “Forse l’aver iniziato con la polifonia del Coro mi ha spinto in quella direzione; e comunque ho sempre amato affrontare e superare sfide difficili. Credo sia legato al mio pro-

fondo desiderio di farmi amare, di essere accettata senza riserve‌ il mio lato d’insicurezza. E’ stata fondamentale per me la vicinanza continua di mia mamma Clara, tenace figura di riferimento che mi ha sempre stimolato a dare il meglio: una donna di grande forza interiore, che nonostante le tante avversitĂ della vita è riuscita a guardare avanti con serenitĂ . Atteggiamento che mi ha trasmesso.â€? E’ impresa difficile conciliare famiglia e lavoro? “Una fatica non da poco, anche perchĂŠ non ho voluto delegare il mio ruolo di madre: quando il mio bellissimo bambino era piĂš piccolo spesso me lo portavo dietro. Ora che ha incominciato la scuola deve restare a Livorno dove abito, con mia mamma o la baby-sitter. Cantare in teatro è un lavoro pesante, tante ore di prove, sia di canto che recitazione. Quando si è prossimi alla prima, poi, di deve sottostare ad una severa disciplina: parlare poco, dormire tanto e restare concentrati.â€? Una carriera che può presentare insidie per una donna? “Per una donna giovane è un campo, quello artistico, che può presentare anche situazioni brutte; ma c’è da dire, fortunatamente, che se non hai qualitĂ canore nella lirica non ce la fai. E’ una disciplina artistica che non comporta compromessi‌ e se ci fossero durerebbero poco.

Cosa porta in tournĂŠe della sua ‘riccionesità ’? Noi riccionesi abbiamo un atteggiamento verso la vita ‘di apertura’; forse per il fatto di confrontarci in estate con gente di tutti i paesi, nel metterci a servizio del cliente, propositivi ed accoglienti. Sappiamo stare in mezzo alla gente, insomma. Quando sono lontana e penso alla mia terra‌ mi viene subito alla mente la gioia di vivere, con una certa leggerezza e solaritĂ .â€? Quali sono gli obiettivi artistici che intende ancora raggiungere? “Ho calcato tanti palcoscenici, collaborato con grandi direttori d’orchestra e registi, cantato accanto a straordinari colleghi. Il 2009 è stato però un ‘anno nero’; il 2010 invece si prospetta bene e lavorerò tanto all’estero, dove la crisi si sente meno. Ad Amburgo interpreterò ancora una volta Amneris nell’Aida, un ruolo impegnativo‌ un ruolo della maturitĂ . Il mio obiettivo è continuare sempre a cantare: lo puoi fare anche a 60 anni, se amministri bene l’organo vocale e studi affinando le tecniche. Mi piacerebbe anche insegnare. Magari aprire una scuola a Riccione‌ chissĂ ! Sarei orgogliosa di mettere la mia esperienza a frutto di qualche giovane che voglia coltivare questa passione.â€? Maria Grazia Tosi

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ISTITUTI SCOLASTICI

CUCINA DELLA NONNA

Alberghiero “Savioli” I suoi primi 50 anni

Fino ad un paio di decenni fa non c’erano in inverno le verdure fresche tipiche della stagione estiva come i fagiolini, le zucchine, le melanzane, i peperoni, i pomodori, mentre ora si trovano tutto l’anno sui banchi dei supermercati. Allora le donne in casa si ingegnavano a trovare il modo di poter gustare anche in inverno le buone verdure estive. Questa ricetta risolveva in parte il problema.

L’Istituto Alberghiero Severo Savioli è nato a Riccione nel 1959, per l’azione della Signora Agenore Ferretti Fascioli, allora Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune e figura di spicco nel settore alberghiero. Per tre anni è stato sede coordinata dell’Istituto per il Commercio di Rimini, diventando autonomo dall’anno scolastico 1962/63 e poi sede Centrale, al cui coordinamento erano affidati gli Istituti Alberghieri della Romagna. Nel 1992 è stato intitolato a uno dei pionieri del nostro Turismo, Severo Savioli. L’Istituto ha beneficiato del sostegno della moglie, Signora Hilde Schieder. Nel corso degli anni l’istituto ha attraversato periodi di grandi trasformazioni, mantenendo inalterato l’obiettivo che, allora come oggi, è quello di formare i nuovi operatori dei servizi turistici e della ristorazione al passo con i cambiamenti che intervengono continuamente nel settore. Oggi il nostro Istituto si pone come punto di forza nella preparazione culturale e pro-

fessionale dei futuri addetti ai Servizi Turistici ed Enogastronomici. Il suo ruolo trova grande riconoscimento nei progetti dell’Amministrazione Comunale di Riccione (realizzazione del nuovo polo scolastico) e dei nostri più lungimiranti Operatori dell’Industria dell’Ospitalità (assegnazione di borse di studio e premi).Importanti anche i riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale ottenuti dai nostri allievi in occasione di partecipazione a concorsi e manifestazioni. Per festeggiare il cinquantenario dell’Istituto Alberghiero “S. Savioli”, la dirigenza in collaborazione col personale della scuola, nelle giornate del 12 e 13 novembre 2010 celebra, con una serie di eventi, la ricorrenza. L’evento, aperto a studenti, famiglie, Istituzioni, Operatori Economici, ed Associazioni di categoria del nostro territorio, unitamente a personaggi dello sport e dello spettacolo, non è semplicemente una commemorazione del passato ma il punto di partenza per nuovi successi.

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PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE: VENERDI’ 12 NOVEMBRE 2010 Saluto delle autorità “La storia del Savioli” attraverso testimonianze di docenti e studenti Sviluppo e realtà turistica del comprensorio Buffet La nuova riforma scolastica applicata agli Istituti Professionali Alberghieri Coffee break Spazio Sponsor con work–shops sull’evoluzione dell’enogastronomia e accoglienza turistica in Romagna. Cena

SABATO 13 NOVEMBRE 2010 Ripresa lavori con la partecipazione delle autorità scolastiche Coffee break Presentazione dei progetti ideati dal nostro Istituto Chiusura lavori Buffet Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “S. Savioli” - Riccione - Viale Piacenza, 35 - 47838 Riccione (Rn) Tel. 0541/647502 - Fax 0541/640640 E-mail: rnrh01000q@istruzione.it

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Olio di semi di girasole 1/2 litro Aceto Bianco 1 litro Fagiolini 1 kg Carote 300 gr Sedano 5 gambi Cipolla 1 kg Peperoni colorati misti 1kg Zucchero 3 cucchiaini Sale Fino, 2 cucchiai scarsi

In una pentola abbastanza capiente da poter contenere tutte queste verdure, mettere a bollire olio, aceto, sale e zucchero, appena alza il bollore versare i fagiolini, le carote ed il sedano che saranno stati tagliati a tocchettini. Bollire per 20 minuti quindi aggiungere le cipolle ed i peperoni che saranno anche questi stati tagliati a tocchetti e lasciare cuocere per altri 20 minuti. Nel frattempo preparare dei vasetti di vetro con chiusura ermetica. Passati i 40 minuti totali di cottura, mettere la salsina di verdure con il suo liquido di cottura nei vasetti quando è ancora calda e chiuderli bene. Sarà un prezioso contorno per l’inverno. da “La cucina dei ricordi” Wilma Tosi


CLUB

ARTE PASTICCERA

Freddi Derrik festeggia Bruno Berni mezzo secolo di attività alla guida del Lions Per tutti il passaggio alla Moderna è d’obbligo. E prima o poi varcando la soglia della prestigiosa pasticceria di Riccione ci si imbatte con il sapore del mitico cannolo alla crema, primo attore incontrastato di una compagnia di gusti selezionatissimi ed esclusivi. La storia di Derrik, “gotha” del paradiso dei golosi, viene ad innestarsi su quella iniziata dalla famiglia della madre Carla, fornai e pasticceri ad Alzate Brianza. Formatosi presso la scuola parigina di Lenotre Gaston, il re Mida della pasticceria, egli ha imparato a convertire la sua passione in tecnica raffinata. Sono famose la sua abilità sopraffina nella decorazione e nella creazione di capolavori in cioccolato e la sua sapiente estrosità nel preparare una gamma vastissima di leccornie dolci e salate. Ha lavorato a Brescia presso la pasticceria “Camera” denominata anche l’ Università della pasticceria dove ha avuto modo di conoscere il maestro dei maestri pasticceri italiani Iginio Massari che lo ha appassionato nella preparazione della pasta con lievito naturale. “Sono figlio d’arte e già a 11 anni aiutavo mamma Carla nel reparto di pasticceria. Di questa mia predisposizione si era accorto lo zio Carlo, famoso pasticcere a Riccione, che ha voluto avviarmi a questo lavoro creativo e fantasioso. D’estate facevo la stagione alla Moderna e d’inverno tornavo a lavorare dell’azienda di famiglia. Nello stesso tempo frequentavo i corsi professionali presso le pasticcerie più famose d’Italia. Ho fatto anche uno stage in una scuola esclusiva di Lugano-Trevano in Svizzera dove ho potuto esprimere la mia creatività confrontandomi con i maestri pasticceri più famosi a livello internazionale. Nel 1980 ho rilevato dallo zio Carlo la pasticceria Moderna di Riccio-

Passaggio dei poteri al Lions Club Riccione. Angelo Bruno Berni è il nuovo presidente dell’annata 2010-2011. Medico Chirurgo, specialista in medicina del lavoro, è sposato con Nicoletta Conti ed è padre di due figli Tommaso e Alice. Il neo presidente ha presentato la squadra che lo affiancherà nell’annata sionistica 2010-2011: 1° vice presiden-

ne esprimendo al meglio la mia esperienza professionale. Per quattro anni ho insegnato alla Fugar nel periodo in cui ho sostituito il maestro pasticcere Mario Morri e ho tenuto stage presso diverse scuole professionali del nostro territorio”. Il segreto del cannolo della Moderna? “Sta tutto nella lavorazione della pasta sfoglia e nella qualità degli ingredienti”. Un sogno nella sua carriera che non è riuscito a realizzare? “L’unico dispiacere è quello di non aver trovato un collaboratore con la voglia di continuare il mio lavoro. Purtroppo i giovani non sono stimolati”. Mentre dal laboratorio, regno incontrastato di Derrik escono torte fino a due metri di diametro traboccanti di fiori, trionfi di bellezza e decorazioni stupefacenti, alla pasticceria Moderna di viale Dante tra specchi e banchi ripieni di delizia regna un’atmosfera speciale soffusa di profumo di vaniglia e cioccolato con la figlia Debora e la moglie Angela che seguono con competenza i clienti.

te Maurizio Fabbri, 2° vice presidente Marina Giannini, past presidente Flavio Rondina. Seguono: segretario Leonardo Fabbri, tesoriere Mauro Manzi, cerimoniere Giorgio Mignani, censore Raffaele Ciuffoli e i consiglieri Riccardo Fabbri, Luigi Rusconi, Laurent Casadei, Riccardo Fabbri, Roberto Rossi. A questi si aggiungono il presidente del comitato soci Francesco Procopio, il vice presidente Giovanni Mariani e il responsabile delle tecnologie informatiche Claudio Villa.

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PARI... O DISPARI? A cura di Maria Grazia Tosi, con Cosima Avantaggiato, Cinzia Bernardini, Ulrike Bonfini, Sara Bordoni, Catia Loprete, Oriana Nicosia, Maurizia Petrucci, Valeria Pizzolante, Annalisa Sanchi, Assunta Sorvino, Emanuela Tonini, Anna Maria Viviano.

CAMPAGNE DI COMUNICAZIONE DEL MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITÁ Le campagne di comunicazione hanno la finalità d’informare e sensibilizzare la gente, coinvolgendo nell’impresa diversi strumenti di diffusione (TV, stampa, affissioni,internet), rispetto ad una determinata problematica sociale. Incisiva modalità per veicolare una riflessione che in qualche modo potrebbe contribuire ad attenuarne le conseguenze negative, e allo stesso tempo suggerire un contributo nel risolverla. Alcuni temi affrontati: l’handicap, l’omofobia, la violenza e l’anoressia... Questi i messaggi: “Capita ancora troppo spesso che gli omosessuali vengano giudicati in base a un aspetto privato: il loro orientamento sessuale. Vittima di questa superficialità discriminatoria è anche la società intera”

“Una rosa bianca, simbolo del candore, diventa gradualmente nera, perché avvelenata da quel male oscuro che è la violenza contro le donne. Un dolore che resta privato e taciuto, per paura o vergogna”

“Le persone con disabilità sono membri attivi della società e come tali hanno il diritto di vivere all’interno della comunità integrandosi nel mondo del lavoro ed in tutti gli altri aspetti della convivenza sociale”

“Oltre 200 mila donne in Italia sono colpite dai disturbi alimentari. La soluzione sta in primo luogo nell’attenzione dinanzi a determinati atteggiamenti che vanno capiti, sorvegliati, e mai sottovalutati”

A MEMORIA DI RICCIONESE (i tempi e le opportunità cambiano) Raccogliendo qualche memoria qua e là di riccionesi nate tra la prima e la seconda guerra, emerge una totale differenza di sensibilità sociale e culturale che sorprende. La parola a loro: “Purein…!”. Questo il termine che meglio esprimeva l’atteggiamento della gente nei confronti del diversamente abile di un’80ina d’anni fa. Un ‘infelice’, nei confronti del quale la famiglia e la comunità non perseguivano il concetto di integrazione ma di emarginazione. “I genitori di un figlio con problemi tendevano a tenerlo nascosto; proteggendolo e amandolo, questo sì… ma non c’era tutto questo impegno per cercare di inserirlo nella vita di gruppo ed educativa. Non campavano solitamente molto comunque, perché poche erano le medicine e i controlli medici”. L’omofobia non esisteva… perché gli omosessuali ‘non esistevano’! “Si conoscevano alcune persone dello stesso sesso che si sospettava coltivassero amicizie molto strette, e che solitamente non si sposavano… ma non si facevano notare. Chi sapeva faceva finta di non sapere. Una forma di omertà che spesso faceva sì che la famiglia che si accorgeva della loro diversità li facesse entrare in ordini religiosi”. La violenza, in particolare quella domestica, non scandalizzava troppo: “Perché gli uomini si sentivano veramente i padroni della loro donna, e per questo anche in diritto di mollare qualche

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ceffone quando lei cercava di fare o dire quello che voleva fare o dire. Da tenere poi conto che a quei tempi le distrazioni erano molto poche, e il bere al bar con gli amici faceva spesso tornare a casa qualche marito maleducato e manesco. Il risultato era anche che le donne rimanevano spesso incinte contro la loro volontà, sfornando così un sacco di figli: mia nonne ne aveva avuti 16! Anche se c’è da dire che molti morivano piccolissimi: qui prima della guerra era tutta campagna, e venivano lasciati nell’aia quando le mamme andavano a lavorare nei campi. Mangiavano di tutto, ammalandosi spesso di enterite”. “L’anoressia… era fame! Non c’era da mangiare prima, durante e subito dopo la guerra, e non solo le giovani erano magre. Le mamme di bambini di 2-3 mesi che non avevano più il latte si ritrovavano a volte a masticare un pezzo di piada per offrirlo poi al piccolo!”. Il disagio emotivo, quindi, era magari causato dalla miseria o dalla paura di un crollo di un tetto; il digiuno era invece un disagio concreto, legato alla mancanza di cibo… e non del suo rifiuto. UNA ‘COMUNICAZIONE’ FALLITA “In merito alle polemiche scaturite dall’uscita di un manifesto sui muri della nostra città in occasione della Notte Rosa 2010, la Commissione richiede da parte dell’Amministrazione l’attuazione di più severe modalità di controllo in merito a tutte le iniziative pubbliche intraprese a Riccione, nonché agli strumenti attraverso i quali ne vengano veicolati contenuti ed immagini, nella palese salvaguardia del rispetto della dignità umana ed integrità della persona.” Questo il sunto della lettera che la CPO ha prodotto a seguito la ‘bomba bomboloni’.

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NOTTE ROSA

Avanti popolo della bandiera rosa Qualcuno la vede rosa. Altri molto nera. Di solito la verità sta in mezzo. Tra i milioni di presenze sbandierate e i mugugni dei puristi della vacanza, che temono che la Notte rosa contamini un modello - ahinoi - morto e sepolto. Come succede da sempre in riviera ogni occasione è buona per dividersi. C’è la tivù? Spegnetela, è volgare... Non c’è? Un mortorio, signora mia. E via così, tra chiacchiere in libertà e quel sottile lamento di fondo, colonna sonora delle estati, ma soprattutto delle fredde serate invernali. Figurarsi cosa scatena un eventone come la «Notte rosa». C’è il ristorante che mette insieme duemila coperti in una sera, ma anche la boutique che non batte cassa. La piadineria che fa affari d’oro, e il bagnino che fa sparire ‘magicamente’ ombrelloni e brandine. Il dottore un po’ snob che sostiene che ‘fa chic non esserci’, ma anche il ragazzino che sogna una notte - la sua - rosa shocking. In fondo Riccione, e la riviera tutta, è un po’ come il vecchio slogan della Rai: di tutto, di più. Basta starci in mezzo, mai volare troppo alto per non farsi impallinare. L’idea è di successo, come dimostra la voluminosa rassegna stampa. Con gli anni si è forse persa per strada, o per dirla meglio, è stata ‘riminizzata’. Che vuol dire sfruttata commercialmente senza troppi complimenti. Ma anche questo fa parte del nostro Dna. Il rosa tenue non fa per noi, meglio puntare sui toni carichi. Che - si sa - alla lunga stancano. Stucchevole, è il termine giusto, ma ad insistere si rischia di finire all’indice: eccoli, i soliti radicalchic. Meglio i politici rosé, e non solo per il colore d’ordinanza. Un po’ annacquati, ma in sintonia con il popolo rosa, vacuo e capriccioso, come il colore stesso invita ad essere. Non lascerà traccia quella marea sbiadita!, sentenziano i tradizionalisti. Ma di questi tempi c’è qualcosa o qualcuno destinato all’eternità? Cogli l’attimo, suggeriscono i pink-pensatori. Che poi non è altro che il più prosaico ‘prendi i soldi e scappa’. In attesa di un’altra notte. Di qualsiasi colore.

La città si prepara coi salamoni di palloni.

Poker di bellezze in cornice.

La pattuglia rosa con “infiltrati”.

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Il Sindaco Massimo Pironi con una scoppiettante Nilla Zilli.

Sul palco la Pina, il Sindaco, Nina Zilli, Malika Ayane e Nicola Savino.

Viale Ceccarini ore 23,59... la stà per s-ciupè.

Viale Ceccarini ore 00,01... la ha s-ciupè.

Ore 03,00... Che bèla infurnèda.

Ore 07,00... la strachèza la ha vint.

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NATURA A RICCIONE

La foce del torrente Marano è diventata un polo di attrazione con “il roost delle rondini” tragitto da fare a piedi, in bicicletta o a cavallo, lontano dal traffico, completamente immersi nella natura in totale sicurezza lungo un percorso naturalistico ricco di flora e fauna, ideale per fare “birdwatching” e riscoprire il nostro entroterra. Il torrente Marano nasce dal monte Ghelfa tra la Provincia di Pesaro e la Repubblica di San Marino, ha una lunghezza di circa 29 Km ed è il terzo corso d’acqua per ordine

Il canneto presente su ambedue le sponde del Rio Marano in prossimità del ponte di legno pedonale è diventato un “roost” cioè un dormitorio delle rondini. Ogni anno se ne radunano a migliaia prima della migrazione verso il nord Africa, un fenomeno che richiama molti appassionati di birdwatching, ornitologi e turisti, venuti appositamente per uno spettacolo veramente unico. Lo si può ammirare al calar del sole, già dai primi di agosto fino a metà settembre. Al calar delle tenebre il cielo sopra la foce del torrente diventa praticamente nero, tante sono le rondini (Rondne dla furcèla) e i balestrucci (Rundanèine) che si radunano per scendere a piccoli gruppi, in rapide picchiate sul canneto. Su ogni canna è possibile contare anche cinquanta volatili. Il dormitorio delle rondini della foce del Marano é stato classificato, come uno tra i più importanti siti d’Italia essendo mediamente frequentato da 25.000 a 30.000 volatili: secondo per importanza in tutta la Regione Emilia Romagna. Un luogo che sicuramente merita di essere visitato, a prescindere dal “roost”, in quanto presenta caratteristiche naturalistiche importanti e di biodiversità, tipiche dell’ecosistema fluviale. Grazie alla presenza del dormitorio delle rondini Riccione ha un parco a forte valenza naturalistica e apre a nuove opportunità per il turismo ambientale che potrebbe diventare un ulteriore motivo di attrazione per la nostra città.

Riccione ha la fortuna di avere ancora sul proprio territorio le due aste fluviali Marano e Rio Melo che hanno conservato, pressoché intatti, aspetti naturalistici notevoli, insospettabili e poco conosciuti a molti riccionesi. Queste due aree, una volta rese accessibili, opportunamente attrezzate con punti di sosta e di osservazione per il birdwatching , potrebbero diventare siti di interesse naturalistico e paesaggistico da percorrere a piedi o in bicicletta.

SVASSO MAGGIORE

di importanza dopo il Marecchia e il Conca. L’aspetto morfologico del torrente è serpeggiante per quasi tutto il suo percorso, eccetto il tratto terminale in territorio riccionese, per una lunghezza di poco più di 500 metri, che va dalla ferrovia fino al mare, assume una conformazione lineare per effetto di interventi di canalizzazione e messa in sicurezza idraulica con l’innalzamento degli argini in terrapieno. L’aspetto ambientale del torrente è quello tipico di fiume con una rigogliosa vegetazione a tratti inaccessibile, soprattutto nella parte che confina con la ex polveriera e il parco illuminante della pista di atterraggio dell’aeroporto, la vegetazione ripale é costituita prevalentemente da piante erbacee che radicano sul fondale subito a ridosso della sponda. Diffusa è la Cannuccia di Palude i

FOLAGA

Con l’istituzione a parco urbano del primo tratto fluviale del Marano si pongono le basi per realizzare un percorso che in futuro permetterà di collegare la costa fino a San Marino, poiché il tratto di torrente che attraversa il territorio di Coriano è già parco fluviale e qualche anno fa anche in territorio sammarinese è stato realizzato lungo il Marano un percorso ciclopedonale attrezzato. Un

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GALLINELLA D’ACQUA

O


NATURA A RICCIONE cui fusti danno sostegno alla nidificazione di molti uccelli. La vegetazione è caratterizzata principalmente da Salice e Pioppo bianco, rosa canina, biancospino, roverella, pruno e giunco. Il panorama floristico degli argini del torrente è reso ancora più importante per la presenza di alcune specie della famiglia delle orchidee, che é possibile ammirare lungo tutto il suo percorso dal mese di Maggio. Le specie animali presenti sono diverse: 15 specie di pesci fra cui l’anguilla, cavedano, tinca, carpa. ecc.; 6 specie di anfibi fra cui il tritone crestato e il tritone punteggiato; 9 specie di rettili: il Biacco, è un serpentone innocuo, può raggiungere i due metri di lunghezza. Generalmente è nero/nero-verdastro o nero-brunastro, si nutre di piccoli mammiferi (topi, ratti) ma anche di rettili (perfino le vipere e i piccoli della sua stessa specie), La bisce d’acqua, del tutto innocue per l’uomo, si distinguono dalle vipere per la coda lunga e sottile e le pupille tonde (a differenza della vipera che le ha a forma di fessura); 13 specie di mammiferi fra cui la talpa, la volpe, il capriolo, la donnola, nel tratto che va dal depuratore alla foce è possibile scorgere la nutria (mammifero, roditore) che è un castoro sudamericano importato in Italia per la sua pelliccia (il “famoso” castorino). Sempre più frequentemente viene segnalata la presenza, lungo il torrente, dell’istrice contraddistinto da corpo tozzo, testa grossa e mantello irto di aculei acuminati e fitti, di colore bianco e nero alternato. Gli aculei possono raggiungere i 40 centimetri di lunghezza sul dorso. Può essere lungo circa 80 centimetri,

MARTIN PESCATORE

gli esemplari più grandi possono raggiungere quasi i 20 kg di peso. L’istrice è un animale di indole pacifica, si spaventa con molta facilità ed è prevalentemente vegetariano (frutti caduti dagli alberi, tuberi, radici, tenere cortecce e foglie). Contrariamente a

quanto si crede l’istrice non lancia gli aculei, ma è molto facile che li perda quando si difende dai predatori scagliandosi contro con rapidi scatti all’indietro. È possibile anche vedere nuotare nello specchio d’acqua un’altra creatura importata che ha infestato con la sua presenza molti fiumi e laghi, la famigerata “Trachemys“ una tartaruga carnivora sudamericana, il cui carapace raggiunge dimensioni notevoli (oltre i 30 centimetri di diametro) la sua presenza sta mettendo a serio rischio d’estinzione la nostrana “tartaruga palustre”. Per l’avifauna è stata accertata la nidificazione di 66 specie di uccelli. Tra cui diverse specie di aironi: Airone cenerino (Airoun cinerèin), Garzette (Sgarzèta, sgarzèla biènca), Nitticora (Sghèrz, sgarzèla), Tarabusino (Galileo, chitara, tarabusin, santacost), Martin pescatore (Martèin pscadòr, usèl ad sanpietre), Germani reali (Giarmèn - maschio, anandra -femmina), Moretta (Murèt, murèt dla lòpla), Gallinella d’acqua (Merla aquarola, purzlèina), Folaga (Folga), Svasso maggiore (Fisuloun, pargat). L’ecosistema fluviale del Marano racchiude un grande patrimonio prezioso di biodiversità che deve essere, assolutamente tutelato da aggressioni antropiche e da fonti inquinanti. Soltanto la valorizzazione di quest’area potrà garantirne la salvaguardia e darà modo a molti di conoscere e apprezzare il nostro “paesaggio” ambientale, una passeggiata nel verde, tra profumi, suoni e colori è in grado di suscitare piacevoli sensazioni. Antonio Cianciosi (Ambientalista)

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PROGETTO BUON VICINATO

Tutti insieme appassionatamente!

Come noto da diversi anni il Comune di Riccione promuove il Progetto di “Buon Vicinato”. Dal 2001 ad oggi si sono costituiti ben 24 gruppi (per un totale di circa 500 cittadini volontari) che, nel tempo libero, si prendono cura di altrettante aree (parchi) dislocate sul territorio comunale. Attraverso il Progetto del Buon Vicinato l’Amministrazione comunale di Riccione si è posta l’obiettivo di sviluppare forme nuove di partecipazione alla cosa pubblica, da parte della collettività, in modo volontario e gratuito ispirandosi al principio di sussidiarietà. I “volontari del verde” provvedono ad interventi periodici attraverso la piccola manutenzione e pulizia dell’aree verdi, dei giochi e delle strutture sportive ivi installate. I volontari segnalano altresì ai competenti uffici comunali eventuali problemi di ordine pubblico o che riguardino l’incolumità dei frequentatori dei parchi. A fronte di ciò l’Amministrazione Comunale riconosce all’associazione un contributo una tantum per l’acquisto di tutte le attrezzature (la cui proprietà rimane in capo all’Amministrazione) ritenute necessarie allo svolgimento delle attività e della manutenzione dei mezzi compreso l’acquisto di carburante. INCONTRO TRA GENERAZIONI Nel corso del 2009, i volontari del progetto hanno collaborato al progetto didattico denominato “Radici”, realizzato in collaborazione con Geat S.p.A. e i due circoli didattici delle scuole elementari riccionesi, coinvolgendo le classi IV e V di tutti i plessi scolastici riccionesi. L’iniziativa è stata finalizzata alla promozione, presso i giovani, della cultura del territorio e del rispetto per la natura: responsabilizzare gli individui a praticare

comportamenti attivi per migliorare il proprio ambiente e mantenere il rapporto con le proprie radici, tramandando tradizioni e saperi appartenenti alla cultura delle generazioni precedenti. I volontari sono stati parte attiva delle attività laboratoriali organizzate in collaborazione con il corpo docente dei due circoli durante l’anno scolastico 2008/2009, nei mesi compresi tra gennaio e maggio 2009. L’ufficio ha svolto attività di coordinazione e collegamento tra le scuole, i volontari e la Geat.

INIZIATIVE DI SOLIDARIETA’ Negli ultimi mesi, i gruppi e le associazioni che compongono il progetto Buon Vicinato si sono fatti promotori di molte iniziative di solidarietà per la raccolta fondi. Tra le piu’ importanti ricordiamo “Carnevale per la TAC” in collaborazione con l’amm. ne Comunale e F.A., coinvolgendo tutta la cittadinanza riccionese. L’iniziativa è culminata domenica 24 gennaio scorso, al Palaterme di Riccione, dove è stato organizzato un momento conviviale e di festa per bambini ed adulti: piccoli ma significativi gesti di solidarietà che hanno contribuito a finanziare la nuova TAC. LA FESTA DEL BUON VICINATO Il progetto prevede ogni anno una festa ufficiale dedicata al tema del Buon Vicinato (momento culminante per tutti coloro che con spirito di volontariato hanno partecipato al progetto durante l’anno), organizzata dall’amministrazione comunale, in collaborazione con i volontari, a rotazione nelle aree verdi dove operano i vari gruppi. Durante la festa vengono consegnati i “Premi” per l’attività svolta ai referenti di tutti i Gruppi e/o Associazioni coinvolti nel progetto. Ad ogni gruppo è stato simbolicamente donato un albero, messo a dimora dalla GEAT Spa nei rispettivi parchi ed aree verdi di competenza.

Presso il Centro Bocciofila Colle dei Pini, nel 2006, è nata la “Band della Speranza”, un coro composto da 14 elementi, di età compresa tra i 63 e gli 80 anni, guidati dal maestro Ottavio Scalbi. Il loro repertorio spazia dalle canzoni popolari e dialettali di autori riccionesi a canzoni e brani natalizi. Il fine è portare un sorriso agli ospiti delle strutture protette e dei centri sociali, regalando loro qualche momento di allegria e serenità.

Il B.V. di Raibano alle prese con il taglio dell’erba e la piccola manutenzione dell’area verde di Via Falconara.

Il B.V. di Via Cantù in un’occasione di festa assieme ai residenti del quartiere e alcuni bambini che partecipano alle attività pomeridiane del centro organizzando giochi, attività di animazione, ricreative e piccole festicciole.

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PROGETTO BUON VICINATO

Il B.V. di Via Sicilia, in occasione dell’VIII festa di Buon Vicinato che si è svolta lo scorso 13 giugno presso la nuova Piazza di Via Sicilia, hanno preparato per una torta raffigurante il nuovo logo del progetto, voluto dall’Assessore Giuseppe Savoretti (nella foto) per rappresentare e comunicare le numerose iniziative messe in campo dall’amministrazione e dai “buoni vicini”.

Il gruppo di B.V. del Parco della Beatitudine durante una serata estiva di intrattenimento per bambini e adulti, organizzata presso il Parco Padre Pio in collaborazione con il Ludobus della cooperativa Tanalibeartutti e l’Assessorato Servizi alla Persona. Giochi del passato, attività di gruppo e momenti di animazione che hanno incontrato il gradimento di grandi e piccini.

Il gruppo di B.V. “Orti di Via Piemonte” con il Sindaco Massimo Pironi e l’Assessore Giuseppe Savoretti, al momento della consegna del nuovo trattorino per la manutenzione dell’area verde.

I bambini del gruppo di B.V. di Via Lodi/Cremona hanno indossato la maglietta del Buon Vicinato durante una giornata di festa organizzata nel parco per grandi e bambini del quartiere San Lorenzo.

Il B.V. “Piazza Spontricciolo” è promotore di numerose iniziative di intrattenimento per la cittadinanza del quartiere. Tra i gli ospiti fissi delle numerose occasioni di festa, il gruppo di danzatori “Quej de Fnil” con le loro danze popolari etnico romagnole.

Il B.V. ha risposto con prontezza e spirito solidarietà alla tragedia che lo scorso anno ha colpito le popolazioni dell’Abruzzo. I Gruppi hanno saputo unirsi in un progetto comune: portare un aiuto concreto ai cittadini di Villa Sant’Angelo, 500 abitanti a sud de L'Aquila, distrutto per oltre il 95%.

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LUTTI

L’addio a tre albergatori d.o.c. Gianni Venturini il battagliero

Franco Neri, il volto del “salottto”

Lieta, donna dal cuore d’oro

Riccione ha salutato per sempre uno degli storici albergatori di Riccione. E’ Gian Cesare Venturini, 71 anni, titolare dell’Hotel Diamond, in viale Fratelli Bandiera, scomparso lo scorso 14 giugno. Da tre generazioni assieme alla sua famiglia, si è sempre occupato di ospitalità. Lavoro svolto con lo sguardo proteso anche al resto della città. Non a caso Venturini era stato eletto membro del consiglio direttivo dell’Associazione Albergatori di Riccione, che ha continuato a seguire da vicino anche nel momento in cui ha lasciato il suo incarico. Gian Cesare è stato in prima fila anche nella Cooperativa Promhotel’s Venturini lascia la moglie Paola e la figlia Cristina, nonché il fratello Renzo, titolare del bar ristorante Il Sombrero. “Gian Cesare é stato un grande albergatore. Si è sempre impegnato con anima e cuore nell’Aia, dando il suoi contributo”, commenta l’ex presidente della Terme Giorgio Piccioni, già ai vertici dell’Aia. ni.co.

Era uno degli operatori più conosciuti del centro turistico di Riccione, nonché membro del direttivo del consorzio d’area. Franco Neri, 62 anni, scomparso il 26 maggio, dopo aver lottato contro un male che non perdona. Con la moglie Silvia Silvi, da alcuni anni conduceva l’Hotel Carignano, a pochi passi dal “Salotto”. Già impiegato all’Ausl di Rimini, Neri aveva affiancato sua moglie Silvia e i suoceri, Eleonora Brigliadori e Guglielmo Silvi, nella storica edicola-libreria Brigliadori di Viale Ceccarini. Per una decina di anni è stato membro del C.d.A. del Consorzio d’area, lasciato nel 2009 per dedicarsi maggiormente alla sua attività. “Franco era una persona molto apprezzata, una di quelle si tenevano sempre in considerazione”. assicura Giorgio Mignani, presidente del consorzio di Viale Ceccarini, che con lui ha trascorso ore e ore a parlare dell’Inter, squadra per la quale ha sempre fatto un gran tifo. La moglie e i figli Enrico e Arianna lo ricordano come “marito e babbo esemplare”. ni.co.

E’ stata una delle “pioniere” del settore alberghiero. Lieta Castellani, nata a Coriano nel 1923, è scomparsa il 3 agosto nella sua casa in viale Virgilio. Assieme al marito Adelmo Fabbri (ex Gallo del Conca), fin dall’inizio degli anni Sessanta, ha gestito diversi hotel. Per ultimo il Pacific, ora in mano ai nipoti Luca e Fabio Castellani e alle loro rispettive mogli, Silvia e Manuela. La Castellani ha cominciato a far carriera in Argentina, dove, sempre con il marito, per sette anni ha fatto la locandiera. Tornata a Riccione la signora Lieta e il marito, scomparso un paio di anni fa, hanno gestito l’Hotel Nella, poi l’Hotel Costa d’Oro, l’Hotel Aurea e infine il Pacific, che ha portato avanti con spirito manageriale e determinazione, doti ereditate dal padre Pietro, falegname, e dalla mamma Angela, cuoca d’albergo. Tra un impegno e l’altro Lieta non ha mai dimenticato le persone meno fortunate. Con generosità ha sostenuto la Croce Rossa, lo Ior, gli Amici del cuore, l’Aism e altre associazioni di volontariato. ni.co.

(BMMFSJB

“IZZUL” Luciano Luzzi “Izzul” nasce artisticamente a Urbino, i suoi paesaggi infatti ricordano la bella città marchigiana; vive e lavora a Riccione, città balneare, ben lontana dai paesaggi che ritrae. Osservando le opere di “Izzul” si avverte immediatamente un senso di pace e di serenità tipica dei personaggi raffigurati, le monachine ed i fratini che popolano il paesaggio sono gioiosi, nonostante il grigiore dell’inverno, il tutto infonde un senso di pace e di gioia. Izzul dipinge dal 1955, queste le sue mostre: Bologna, Firenze, Roma, Rimini, Milazzo, Vienna.

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AVIS COMUNALE

Lettera aperta ai riccionesi Donare... donare... donare!

Una premessa: grazie a chi ci concede questo spazio importantissimo per poter comunicare con i nostri concittadini. E’ altresi’doveroso un altro grazie a tutti i donatori che, nel periodo appena tracorso, sono venuti a donare, grazie davvero, in considerazione soprattutto degli impedimenti che il periodo estivo comporta. Dobbiamo anche dire, purtroppo, che le richieste non sono state pienamente soddisfatte, come ogni anno, del resto, e il perchè è facilmente intuibile: estate = aumento esponenziale della popolazione, auto, motorini, ecc., e... potesse parlare il pronto soccorso dell’Ospedale! Come evidenziato nell’articolo precedente, riferito alla nostra associazione, sarebbe opportuno lanciare una campagna di promozione piĂš efficace per cercare di aumentare

il numero di donatori. Lo scopo di questo messaggio è quello di sensibilizzare voi che ci leggete portandovi a conoscenza del fatto che il vostro aiuto potrebbe essere un dono prezioso, anzi il piÚ prezioso per chi sta male. Attualmente su 24.000 cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 anni, solo 1.300 circa donano, poco piÚ del 5%. Pochi davvero per il fabbisogno, pochissimi nei momenti di emergenza! Come operare affinchè questo incremento si possa concretizzare? Che ne pensate di fissare un obiettivo e cercare di raggiungerlo tutti insieme, magari con uno slogan (che vanno tanto di moda...), tipo

2012 nel 2012

Slogan a parte, giĂ da alcuni anni siamo presenti nelle scuole, per sensibilizzare e reclutare, tra gli studenti maggiorenni, nuovi donatori. Ci siamo mossi anche in manifestazioni cittadine di vario genere, gruppi sportivi o mediante rapporto diretto con i giĂ donatori, chiedendo la loro collaborazione nel portare nuove risorse nella loro cerchia personale (famigliari, amici, ecc). Insomma un accorato “passa parolaâ€?. Il nostro messaggio è chiaro, abbiamo bisogno del vostro aiuto, qualunque esso sia, dalla donazione ai suggerimenti che potreste proporre. Vi aspettiamo quindi nella sede dell’ AVIS presso l’Ospedale Ceccarini per una fattiva collaborazione di qualsiasi genere, rammentandovi che donare il sangue è donare il futuro. I volontari

ogni giorno il Pescatore porta in tavola la ricchezza del mare nel rispetto della tradizione romagnola

Diamo casa ai tuoi Sogni! s #/-02A6%.$)4% )--/"),)!2) s #/.35,%.:% % VA,5T!:)/.) '2A45)4% s #/.35,%.:! -545) !.#(% &)./ !, s !&&)T4) !00A2T!-%.4) %34)6)

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CAMPIONATI REGIONALI, ALLIEVI 1994,ALLIEVI 1995 E NEL RINGRAZIARE IL VICE-PRESIDENTE IVANO BATAGIOVANISSIMI 1997. CAMPIONATI PROVINCIALI GIOVANI DELL´A.S.D. RICCIONE 1929, TENGO A PRECISARE, NISSIMI 1996 E DI SEGUITO TUTTA L´ATTIVITA´ DI BASE VISTO LE VICISSITUDINI DEGL´ULTIMI GIORNI,CHE IN ESORDIENTI E PULCINI. PROSSIMAMENTE LE FAMIGLIE VIRTU´ DEL MANDATO AFFIDATOMI IN CHIAVE DI UN VERRANNO INFORMATE SULLA DATA DI PRESENTAPROGETTO CHE VEDE L´UNIONE DI TUTTI I SETTORI ZIONE DEL SETTORE GIOVANILE CHE AVVERRA´COME GIOVANILI DI RICCIONE,L´ASAR CALCIO RICCIONE DA ACCORDI PRESI COL VICE-PRESIDENTE DELL´A.S.D. ME PRESIEDUTA IN COLLABORAZIONE CON IL FONRICCIONE 1929 IVANO BATANI,IN OCCASIONE DELLA TANELLE CALCIO, SI OCCUPERA´ IMMEDIATAMENTE PRESENTAZIONE DELLA 1° SQUADRA MILITANTE NEL DELL´ORGANIZZAZIONE SPORTIVA DEL SETTORE GIOCAMPIONATO DI ECCELLENZA REGIONALE. INTANTO VANILE DELL´A.S.D. RICCIONE 1929,COME PIU´VOLTE E´ INIZIATA L´ATTIVITA´ SUL CAMPO. GIA’ AI NASTRI DI RIBADITO DAI COMUNICATI DELLA STESSA SOCIETA´ PARTENZA I GIOVANISSIMI 1996 E 1997 ALLENATI DA A PIU´ RIPRESE.INFORMIAMO PERTANTO LE FAMIGLIE SALVATORE MICALE E ANDREA TENTONI E GLI ALLIEDEI GIOVANI CALCIATORI PRECEDENTEMENTE LEGATI VI 1994 E 1995. GLI ALLENAMENTI SARANNO EFFETALLA VALLEVERDE RICCIONE F.C. CHE SE AVRANNO IL TUATI AL CENTRO DESIDERIO DI VESTISPORTIVO ASAR DI RE NUOVAMENTE LA VIA VESPUCCI 6 A GLORIOSA CASACRICCIONE. GRAZIE CA BIANCO-AZZURFIN D´ORA DELLA RA, LO POTRANNO COLLABORAZIONE FARE ISCRIVENDOE DELLA FIDUCIA SI PRESSO LA SEDE CHE CI VORRETE DELL´A.S.D. RICCIOACCORDARE. NE 1929 INFO-LINE 339/8682154. LE CAVITTORIO TEGORIE GIA´ ISCRITTE UMMARINO I CIRCA 50 GIOVANISSIMI 1996 E 1997 CHE HANNO INIZIATO GLI SONO LE SEGUENTI: ALLENAMENTI AL GRIDO "IL RICCIONE SIAMO NOI!"

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UN PO’ DI STORIA

Intitolazione della frazione “Fontanelle” al sottosegretario Roberto De Vito (delibera del consiglio comunale di Rimini del giugno 1917)

In un’Italia già gravemente colpita dalle conseguenze della partecipazione al primo conflitto mondiale, la Romagna e le vicine Marche, nel periodo che va dal maggio all’agosto del 1916, vennero colpite da un terrificante sisma, che ebbe indescrivibili ripercussioni sulla popolazione civile, come le cronache drammaticamente riportarono. Pur non causando vittime nella nostra città, ma solo una ventina di feriti (Rimini contò quattro morti e sessanta feriti), la scossa del 16 agosto di quel nefasto anno, in particolare, si rivelò disastrosa dappertutto, salvo che nelle aree immediatamente prossime al litorale. Poche immagini di edifici distrutti, ma ancor più i raccapriccianti ricordi tramandatici dagli anziani, descrivono le misere condizioni in cui si trovarono a vivere, o meglio a sopravvivere, quei nostri progenitori, già prostrati da lutti, razionamenti, e malattie conseguenti la Grande Guerra. Il movimento tellurico provocò danni ingenti: crollarono l’asilo Ceccarini, l’Hotel des Bains e gli ospizi marini, Bresciano e Martinelli, mentre andò in gran parte distrutta la chiesa di San Lorenzo, che sarà in pochi anni ricostruita. Irrimediabilmente perdute furono le due torri costiere delle Fontanelle e della Trinità, antica testimonianza del pericolo delle scorrerie e degli sbarchi pirateschi, con cui, nei secoli passati, i nostri avi dovettero coesistere. Alle operazioni di soccorso non presero parte le unità dell’esercito, adoperate tradizionalmente con compiti di protezione civile in occasione di calamità naturali, essendo contestualmente impegnate sui campi di battaglia. Pertanto, nel territorio riccionese, al pari di altre zone colpite dal terremoto, intervennero strutture del Genio Civile che, per far fronte ai bisogni della popolazione, ed in particolare provvedere ai moltissimi senzatetto, installarono tendopoli e baracche, utilizzando come ricovero temporaneo anche i casotti degli stabilimenti balneari. Alcune lapidi murate sulle palazzine costruite con criteri antisismici, dopo il terremoto sull’attuale viale Armando Diaz, testimoniano tuttora il benemerito intervento del Genio Civile. In verità, quest’ultimo viale, prima di assumere il nome del generale dell’esercito italiano, venne intestato al sottosegretario ai lavori pubblici Roberto De Vito (Firenze 1867 - Roma 1959) che in quegli anni, s’era adoperato con lodevole impegno, per alleviare le sofferenze della popolazione, e dare inizio all’opera di ricostruzione. Altri interventi furo-

no effettuati in diverse zone cittadine, compresa la frazione Fontanelle, dove vennero edificate altre abitazioni antisismiche. In quest’ultimo caso, il ricordo è supportato da una deliberazione del Consiglio Comunale di Rimini, risalente al 12 giugno 1917: cinque anni, pertanto, prima del raggiungimento dell’autonomia amministrativa da parte di Riccione. Da questo documento, redatto in forma manoscritta, si desume che il Consiglio Comunale riminese approvò “all’unanimità e per acclamazione” la proposta della Giunta Municipale di “intitolare a Sua Eccellenza De Vito la frazione ‘Fontanelle’“. Tra le motivazioni di quella dedica, si legge che il suddetto sottosegretario: “non frappose indugi di sorta nell’attuare le più urgenti provvidenze intese a riparare ai danni del terremoto… e procedette in ciò col premuroso interesse che meritano le sorte delle nostre tribolate popolazioni e col proposito di curare la più diligente, rapida ed efficace applicazione delle provvidenze più adeguate al bisogno, affinché si risolvessero in effettivo beneficio alle popolazioni medesime e valessero a lenire le conseguenze del di-

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sastro..” Autorevole promotore di quel significativo riconoscimento in favore di Roberto De Vito fu, in primis, il riccionese Sebastiano Amati, assessore comunale a Rimini, del quale si trascrivono alcune affermazioni: “ per merito principale di S.E. De Vito, validamente coadiuvato dal Regio Corpo del Genio Civile, non pochi edifici rurali, disagevoli e malsani, furono completamente demoliti, e, in loro vece, rifatti diversi gruppi di case asismiche, in condizioni statiche ed igieniche veramente ammirevoli….. e sempre per l’opera vigile ed alacre spiegata dall’Avv. De Vito si stanno ora costruendo a Riccione sei grandi stabili asismici, vastissimi, per un importo complessivo di circa mezzo milione, comprendenti ciascuno otto appartamenti”.Sebastiano Amati, che aveva avuto il mandato di rapportarsi direttamente con il Genio Civile, da parte del sindaco di Rimini, riguardo alle esigenze impellenti della popolazione riccionese, si riferiva certamente alle palazzine poste su entrambi i lati del viale Diaz, tuttora abitate, che non hanno avuto nel tempo, almeno nelle parti esterne, vistose modifiche a quasi un secolo dalla loro costruzione. Stando alle cronache dell’epoca, ed altresì ad una tradizione orale giunta sino a tempi non lontani, l’intervento dello Stato italiano, cui spettava, quasi esclusivamente, di far fronte alle emergenze ed alle calamità naturali in ogni angolo della Penisola, si manifestò sufficientemente celere ed efficiente, se si pensa alla tragica situazione in cui versava il Paese, già stremato dalle conseguenze della partecipazione alla prima guerra mondiale. Il sottosegretario fiorentino, ricordato come “amicissimo” di Giovanni Giolitti, sarà destinato ad una brillante carriera politica, divenendo ministro dei trasporti e della marina in diversi governi. Successivamente, l’avvento del fascismo, al quale De Vito aveva aderito, pose fine alla sua carriera, in quanto, nel corso del ventennio riceverà unicamente cariche onorifiche. Per ragioni che non è stato possibile accertare, la decisione del Consiglio Comunale di Rimini di intitolare la zona all’illustre uomo politico, non fu di fatto attuata, e ciò, tutto considerato, è stato positivo: infatti, il nome del sottosegretario Roberto De Vito, per i suoi indiscutibili meriti, avrebbe potuto accompagnare, non di certo sostituire il toponimo Fontanelle, la cui origine risale alla fine del XIII secolo. Fosco Rocchetta


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PASSEGGIANDO a cura di Giuseppe Lo Magro La targa identificativa con la quale nel ‘99 l’Amministrazione Masini onorò la memoria del cittadino, storico e studioso di mare Dante Tosi dando il suo nome alla piazzetta del Porto, è da diversi anni rovinosamente deteriorata. Forse sarà stata realizzata in ottone non sufficientemente robusto per resistere alle folate di salsedine che durante l’anno ‘strapazzano’ lo spazio aperto in fondo a via Galli… Un punto di ritrovo con negozi e prestigiosi ristoranti, dove in estate confluiscono maree di turisti, nei diversi eventi che vengono ivi ambientati. Sulla targa si leggono solo Città di Riccione, mentre piazzale del porto Dante Tosi - Una rotta nel vento, ultimo libro pubblicato prima della sua morte nel ’96, risultano praticamente illeggibili.

Lo “spettacolo” di carrelli e bidoni per la raccolta dei rifiuti, schierati lungo le vie cittadine, pur nella consapevolezza della necessità di tali apparecchiature, assume aspetti inquietanti se il materiale di scarto non è correttamente inserito o deborda in caso di quantità esagerate. Diventa insopportabile se tale “spettacolo” si presenta in strade dedicate al passeggio e al relax o vicino alle attività commerciali regno dello shopping. Quindi che dire della struttura di pannelli verdi che funge da copertura degli “ incriminati” contenitori sul Lungomare della Repubblica a fianco della recinzione dell’ex Delphinaium ? Idea semplice, funzionale e brillante che andrebbe “copiata” senza indugi. Da tutti.

Ci scrive il signor Enrico C. a proposito dell’insegna che sovrasta il sottopassodi Viale Ceccarini ( da mare verso monte) permettendo così ai pedoni di oltrepassare la linea ferroviaria.In più di una occasione è stato interpellato da turisti desiderosi di informazioni sul “Centro storico. Riccione Paese “ per visitarlo al meglio. Confessa di essere stato in notevole imbarazzo nel dare notizie che risultassero“veritiere”e vicine alla realtà senza prospettare chissà quali visioni. Suggerisce quindi di “oscurare la famigerata insegna” e sostituirla con una meno pomposa quale “Vecchio centro di Riccione” o “Riccione, il borgo” o altra del medesimo tono.

I rasunamènt per capì la vita di Edmo Vandi Emènch una volta al dé ui è qualchidoun ch’l’insést per insgnit qualcò che già tzè. Emne e dòne is cumporta diversamènt ma j’incròs: j’èmne i pasa se rès al done al sta ferme se vird.

I giovne in sta a santì ma j’anzièn perchè i tèn la musica tropa èlta. La vciaia l’è una bròta malatia ma l’è mej avéla La mèj furba lan dmanda mai du ch’l’è stè e marid. La mèj furba lal sa.

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La gènta las divid in dè categorie. Quei ch’it saluta sempra e quei ch’il fa snè quand i ha bsègn. La sghènda categoria lam sta se caz.


FOTOGRAFIA

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“Voi scattate, noi facciamo il resto” Era questo lo slogan del 1960 di una pubblicità della Kodak per il lancio della macchina fotografica INSTAMATIC, la prima macchina fotografica che poteva essere usata da tutti con buoni risultati, sentirlo dire oggi a 50 anni di distanza con l'avvento della fotografia digitale che ha cancellato tutti i problemi riguardanti la "tecnica" fotografica sembra una frase superflua ma invece è ancora attuale. Questo perché adesso è veramente facile fare una bella fotografia che fissa un momento della nostra vita, ma non è altrettanto facile conservare il ricordo nel tempo, è vero che la tecnologia consente di registrare su vari supporti ( schede di memoria, CD, DVD, Hard Disk ecc.) i files delle nostre macchine digitali, ma la veloce obsolescenza e l'affidabilità dei vari supporti li rende a volte non utilizzabili . Non di rado ci capita di sentire dai nostri amici che a causa di qualche "virus" oppure un Hard Disk fallato su un computer abbiano perso anni interi di ricordi, cosa che con le diapositive o fotografie non sarebbe successo, perché il vero pregio, oltre la qualità, della fotografia stampata su carta fotografica da un fotografo con procedimento chimico è, ad oggi, l'unica certezza che a distanza di 30,40 e oltre 100 anni sarà visibile ai nostri nipoti come noi oggi vediamo le foto dei nostri avi negli album di ricordi. Tutto questo per un semplice motivo, per vedere una fotografia non abbiamo bisogno di avere computer, monitor, palmari, telefoni, lettori cd e dvd e quant' altro ma l'unica azione che dobbiamo fare è portarla davanti ai nostri occhi per poter ricordare i nostri momenti più

felici. Nasce da qui lo scopo di questa rubrica su Famija Arciunesa, per dare consigli e proporre soluzioni utili a conservare e rendere fruibili i ricordi delle nostre famiglie. In questo periodo quando sarete appena tornati dalle vacanze oppure cominciate ad assaporare il relax del' autunno dopo la stagione estiva programmando le sudate ferie vi invito a guardare le vostre foto, scegliendo le più belle da fare stampare in modo di renderle dei ricordi che durano nel tempo. Nelle prossime rubriche vi suggerirò degli accorgimenti per fare, modificare, ricostruire e conservare le vostre foto ricordo, se avete suggerimenti o avete bisogno di consigli potete scrivemi una mail all' indirizzzo info@ casalboniriccione.it sarò contento di esaudire qualsiasi vostra richiesta. Ricordate, una fotografia stampata dura una vita, un computer no. Daniele Casalboni

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ARTI MARZIALI publiredazionale

podio Open di Salisburgo Austria CKR 1° Classificato

il Sindaco primo FAN del CKR

Centro Karate Riccione... Successi infiniti! Parte la stagione 2010/ 2011 della LIBERTAS CENTRO KARATE RICCIONE e con esso il 1° corso per principianti. Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dove ben 30 nuovi mini Karateka hanno meritato la cintura gialla, l'INIMITABILE Maestro Riccardo Salvatori, con l'aiuto dei Maestri Roberto Corbelli, Giampaolo Massi, Vito Mininni e Alessandro Del Bianco, vuole riproporre l'iniziativa che tanto successo ha riscosso lo scorso anno. Dal 20 settembre, PER 3 SETTIMANE, tutti i bambini maschi e femmine dai 5 ai 12 anni, possono partecipare GRATUITAMENTE alle lezioni che si terranno presso la palestra dello stadio comunale. Per informazioni: Polisportiva Comunale tel. 0541 643559 www.karatericcione.it Intanto gli agonisti, dopo un meritato periodo di riposo, si stanno preparando per gli Open Internazionali di Grado (gara valida per la graduatoria della Nazionale Italiana). Reduci dall'esaltante trasferta di Giugno a Salisburgo in Austria, dove la Squadra Femminile di Kata, contro 12 nazionali straniere è salita sul 1° gradino del podio, i nostri campioni Antonio Serra, Massimiliano Terenzi, Marta Palmarozza, Vanessa Villa, Sara Massi, Giulia Maestri, Martina Olivieri e Carlotta Villa hanno l'obbligo di confermarsi e migliorarsi. Per qualcuno/a c'è odore di Nazionale e l'occasione non va persa. Inoltre nel 2010 è prevista la nascita di una nuova squadra femminile. Sarà quella composta dalle teenagers Giulia Bartorelli, Emily Schiaratura, Caterina Faragona e Chiara Montanari che sotto le "cure" dello Staff Tecnico avranno modo di dimostrare il loro valore.......IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI !!!!!!

Roma. "Squadra Campione d'Italia" con il M° Salvatori

Gruppo di Tecnici e atleti Agonisti del CKR

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TENNIS CLUB RICCIONE

La famiglia Olivieri: Giovanni, Anna e Lucia Questo spazio è solitamente riservato al “personaggio” singolo, ma essendo il motto degli Olivieri: “o tutti o nessuno“, vengono ospitati insieme. Iniziamo con Giovanni, noto e stimato in tutto il circondario ed oltre, per la sua professionalità ed umanità, meritando la gratitudine dei tanti che sono ricorsi a lui. Scevro da ogni ostentazione vanta un curriculum... chilometrico: medico chirurgo, specialista in ostetricia e ginecologia, in anestesia e rianimazione, in medicina legale e delle assicurazioni, già primario anestesista del “Ceccarini“ di Riccione, poi direttore sanitario della casa di cura “Villa Maria” di Rimini, socio del Rotary club Riccione-Cattolica ,dove ha ricoperto la carica di presidente, fa parte del consiglio direttivo dell’associazione umanitaria “Famija Arciunesa” di Riccione. Nel 1958, in Svizzera, galeotto fu il corso per infermiere professionali della croce rossa da lui diretto, durante il quale incontrò la donna della sua vita, Anna, e con lei formò una coppia solidissima. Anna è stata donna cordiale e generosa, pari al suo “Giò”, come lei amava chiamarlo con affetto ed orgoglio. Era ami-

Mamma Anna a destra con la figlia Lucia.

ca di tutti e non lesinava un sorriso ad alcuno. Appassionata tennista, come il suo consorte e la figlia, sono passati sotto le “forche caudine” del sottoscritto, nell’apprendimento di questo sport. Ha fatto parte dello staff dirigenziale del Tennis club Riccione, quale responsabile del settore femminile, ottenendo in breve tempo uno straordinario incremento nell’affluenza del gentil sesso. Accanita tennista, mal “digeriva” la sconfitta, per cui il suo motto era: “l’importante è partecipare …per vincere”, con buona pace di monsieur Pierre de Coubertin. La sua dipartita ha lasciato un gran vuoto nel nostro circolo e non solo, che le ha dedicato un torneo femminile annuale del suo sport preferito: Memorial “Anna Olivieri”, giunto alla quarta edizione. Per l’amore e la stima verso il suo uomo ha scelto di essere conosciuta con il cognome del marito. Lucia “Lucy”, la figlia unigenita di questa straordinaria coppia, laureata in lingue, anni addietro è stata attratta dalla“filosofia” dell’India, dove ha vissuto fino ad oggi, esercitando la professione di traduttrice letteraria. Ora tornata in patria, per la grande gioia del padre, ha ripreso il suo lavoro, in cui eccelle, presso il noto editore Fazi di Roma. Piero Serafini

Il dott. Giovanni Olivieri durante la premiazione al Memorial dedicato alla moglie Anna.

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TEATRO

RICCARDO MANTANI RENZI

Un grande attore di casa nostra Nato a Morciano di Romagna nel 1930 si trasferisce con la famiglia a Riccione nel febbraio del 1935. Dopo aver fatto parte di alcune filodrammatiche locali, sceglie di intraprendere la carriera teatrale e raggiunge a Milano Pina Renzi, zia materna e nota attrice degli anni ‘30 e ‘40. Qui esordisce in rivista nel 1951 al “Teatro Dal Verme” e lavora con la già citata Pina Renzi e con attori del calibro di Beniamino Maggio e Franco Sportelli, che gli insegnano i segreti del palcoscenico. Ma la sua passione vera è il teatro di prosa e nel 1952 comincia a recitare accanto a nomi importanti come Ruggero Ruggeri, Renzo Ricci, Gianni Santuccio, Tino Carraro e Paola Borboni. Con compagnie stabili e di giro ha affrontato, in quasi sessant’anni di teatro, un po’ tutto il repertorio teatrale, dal classico greco al moderno, passando per Goldoni, Moliere, Pirandello, De Filippo ecc… Negli anni ‘60/’70 lavora al “Teatro Filodrammatici” di Milano dove viene diretto da Pugelli, Guicciardini e Alberto e Gianni Buscaglia. Tra i titoli di questo periodo: “Sei personaggi in cerca di autore “ e “Così è se vi pare” di Pirandello, “Gli Innamorati” di Carlo Goldoni, “La Stangata Persiana” dal “Persa” di Plauto, “Avventure, morte e dannazione di Don Giovanni” di A. e G. Buscaglia. Negli anni ‘80 ha lavorato con Strehler in opere di De Filippo ( La Grande Magia), Goethe (il Faust), Brecht (L’Anima buona di Sezuan), Pirandello (Come tu mi vuoi) e Moliere (L’Avaro) al fianco di Paolo Villaggio. Da fine anni ‘80, al “Piccolo Teatro” di Milano, ha continuato il

lavoro con Lamberto Pugelli che lo considerava, se così si può dire, il suo attore di fiducia, affidandogli spesso in Pirandello delle didascalie, dove interpretava lo scrittore stesso in parti di prosa molto belle. Alcuni titoli di sue interpretazioni al “Piccolo Teatro”sono: “La Bella e la bestia” (1987) accanto a Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, “Pilade” (1989) di Pier Paolo Pasolini, “Il libro di Ipazia” (1995) di Mario Luzi, “Recitazione di Siddharta” (1998) di Herman Hesse, tutto questo per la regia di Lamberto Pugelli. La sua ultima apparizione teatrale è Il Caligola di Camus (2002/2003) per la

regia di Carlo Longhi accanto a Franco Branciaroli. Nel 2001 al Teatro Regio di Torino aveva esordito in una commedia musicale intitolata “Kiss me, Kate”, per la regia di Lamberto Pugelli. Ha lavorato anche in RAI in diverse commedie tra le quali ricordiamo, “Il medico per forza” di Moliere per la regia di Enzo Ferrieri, andata in onda sul programma nazionale dal Teatro Convegno di Milano nel marzo del 1959 e “Il Volpone” di Ben Jonson regia di Vittorio Barino, trasmessa in televisione su RAI 3 nel marzo del 1985.Importanti anche i suoi trascorsi in Radio con sceneggiati vari tra i quali: “L’odissea galattica dell’ammiraglio Fox” (1981), “Variazioni sul nero” (1982), “Moliere” (1985), “Tutti i colori del giallo” (1989/1990), “Anna Kuliscioff” (1991/1992), tutti andati in onda su radio uno per la regia di Gianni e Alberto Buscaglia. Non ama molto ricordare il suo lavoro come doppiatore, in realtà ha dato la voce, tra i tanti, a personaggi come Charley Grapewin nel “Mago di Oz”, John Gielgud in una serie di telefilm intitolata “Ricordi di guerra”, a William Roerick alias Henry Chamberlain in “Sentieri” e nonno Sam in “Kiss me Licia”. Una carriera importante, che ha visto Riccardo calcare le scene dei migliori teatri italiani, diviso tra Milano, dove ha risieduto per tanti anni, e le località dove si è esibito. Ma il legame con l’amata Riccione non è mai venuto meno, qui Riccardo è sempre tornato ogni volta che gli impegni glielo permettevano, e qui è tornato a vivere da più di quindici anni.

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TURISMO PER RICORDARE

Berlino e Gran Tour della Germania Un viaggio nella Storia. L’anno 2010 è dedicato alla memoria

Viviamo e dobbiamo vivere ogni giorno nel presente, ma le nostre condizioni di vita attuali derivano dalle conquiste del passato. I valori fondamentali di libertà,democrazia e partecipazione con pari opportunità di diritti non sono scontati;sono il frutto degli ideali delle persone che hanno vissuto e fatto la storia del nostro Paese e della nostra capacità di far vivere quotidianamente questi valori e questi diritti nella Società moderna. La memoria è la storia di ognuno che ha creduto e crede nella forza culturale e socioeconomica del Paese. E’ un percorso che non riguarda solo il passato, ma che coinvolge valori ancora attuali di solidarietà e di difesa della democrazia. La salvaguardia del rapporto tra le generazioni, la garanzia del mantenimento dei diritti e delle tutele, rappresenta un obiettivo preciso per CNA Pensionati. Siamo perché eravamo,ma siamo anche perché vogliamo continuare ad essere. E’ con questo spirito che come CNA Pensionati Rimini abbiamo deciso in primavera di fare un viaggio nei luoghi simbolo della Germania dove ancora oggi qui, più che altrove, si vive nel presente,se non addirittura proiettati nel futuro prossimo,ma è qui, più che in ogni altro luogo dove la

memoria gioca un ruolo fondamentale. E allora per comprendere meglio gli accadimenti dal 1940 ad oggi, abbiamo visitato le città di Lipsia, Potsdam,Berlino, Dresda e Norimberga dove sono ancora palpabili le emozioni per le vicende che gli abitanti di queste Città hanno vissuto sulla propria pelle fino alla caduta del

Muro. Questo Tour breve ma intenso, resterà nella memoria di ciascun partecipante, come un viaggio turistico, dentro un viaggio più grande, che tanti ricordi ha risvegliato,ma anche la speranza che i nostri figli possano vivere in un mondo migliore. Massimiliano Zani

COLLEZIONISMO

In soffitta il “tempio” dei fumetti Dagli eroi più amati: Diabolik, Tex, Capitan Miki, Dylan Dog; ai generi più noti: Far west, Horror, Avventura, Fantasy, Fantascienza, Poliziesco; ai disegnatori più famosi: Manara, Pratt; c’è tutto nella soffitta di Domenico Battarra, portalettere tra i più benvoluti, che degli album a fumetti ha fatto una passione sconfinata come lo è il mondo delle favole di carta. Sono all’incirca 6.000 i fascicoli, sistemati con cura maniacale nelle traboccanti scansie, pazientemente raccolti da 40 anni a questa parte. Il ragazzino Domenico, come intere generazioni di coetanei e non, è stato ipnotizzato dal fumetto a tal punto da indirizzare le 30 lire che la mamma gli metteva amorevolmente in mano per la spianata mattutina, nell’acquisto di ogni novità e, se c’era un po’ di resto, aggiungeva qualche bustina di figurine. L’album, così lucido e profumato di stampa, subiva una sfogliata veloce, poi veniva “divorato” quadro per quadro e spesso le ultime pagine venivano sbirciate, con occhiate furtive, in classe, mimetizzate tra le pagine del libro di testo, perdendo le spiegazioni dell’insegnante. Poi c’erano gli scambi che rappresentavano un momento emozionante: un album mai letto, un numero sfuggito per carenza di soldi, magari quello che mancava per completare una serie, erano talmente agognati da non dormirci la notte. Allora subentrava l’abilità di convincere il possessore ad accettare ciò che si aveva in sovrappiù. Domenico ricorda di aver scambiato un Tex e un Diabolik con 30 album il primo e con 40 il secondo. Topolino, Comandante Mark, Piccolo ranger, Alan Ford, Kriminal allungavano la lista degli eroi che nel tempo annoverò altri personaggi quali: Satanik, Spectrus, El Gringo, Dennis Cobb, Ken Parker, Blek, Zagor, Magico vento, Dago, Julia, tra i più conosciuti e poi alcune

serie che non ebbero grande successo e chiusero la pubblicazione dopo pochi numeri quali Lo sconosciuto e Daniel. Domenico li ha amati tutti, perchè ognuno lo ha fatto viaggiare in un mondo fantastico. E’ diventato un vero esperto, sa riconoscere a prima vista un originale da una ristampa e nel suo casellario mentale lampeggiano i titoli più rari e quelli “quasi” introvabili. Approfitta di queste righe per stimolare i lettori di F.A. a dare una occhiata in cantina o in soffitta, magari c’è qualcosa che vale la pena di mettere sul mercato. E’ disponibile a dare consigli, quotazioni e anche ad acquistare. E chissà che qualcuno non venga contagiato dalla fantastica “febbre” del fumetto. G.L.M.

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BACKSTAGE

Quattro chiacchiere di coccole e bellezza con Annalisa Sanchi Backstage è un moderno negozio open space alla ricerca di novità con una vasta e selezionata scelta di marchi e prodotti per i capelli, corpo e viso destinati sia alla donna che alle nuove esigenze maschili per ciò che riguarda la cura del corpo. La filosofia che sta dietro Backstage, erede di una tradizione quarantennale di distributori è quella di essere punto di riferimento tanto per i professionisti del settore estetico e parrucchieri quanto per il pubblico sempre alla ricerca di prodotti di alta qualità e di un servizio e consiglio professionale. Annalisa, è una scelta coraggiosa la vostra in tempi di massificazione delle merci col fenomeno del diffondersi di grandi “supermercati” della bellezza dove la convenienza rappresenta l’unico valore del prodotto. “La nostra filosofia non è consegnare il prodotto alla cliente ma consigliare il prodotto. Sempre di più la nostra vita è carica di stress e tensioni ed oltremodo la pelle come i capelli di ognuno di noi sono differenti e con caratteristiche specifiche per cui la scelta ed il consiglio del giusto prodotto sono la risposta alle esigenze della nostra clientela, professionisti o pubblico che sia.” L’estate è appena passata quali i suggerimenti ed i consigli per preparare la pelle ed i capelli all’inverno? Dopo l’estate la pelle ha sicuramente bisogno di una buona idratazione ed un principio di protezione per gli sbalzi di temperatura. Allora eccoci ai ripari per il nostro viso: una buona detersione seguita da un siero prima dell’applicazione della consueta crema è sicuramente l’ideale. Per il

corpo consiglierei la nuova linea body lotion di Perricone (noto dermatologo che si prende cura dello star system americano), e per chi desiderasse una crema all’acido ialuronico Qtica Repair ha creato un prodotto specifico per le signore più esigenti. Ma non dimentichiamoci i capelli che hanno di certo bisogno di essere disciplinati ed idratati e la soluzione sono lo shampoo ed il balsamo alla keratina capaci di disciplinare ogni tipologia di capello anche quello più difficile. Il mondo sta diventando sempre più sensibile alla questione “ naturale” esiste anche nel campo cosmetico questa forte e crescente sensibilità? “Certamente e sempre di più, ed è una cultura al naturale che noi è anni che stiamo percorrendo con un’attenta selezione di prodotti e marchi da consigliare alla clientela di Backstage. Ricorderei i marchi della linea di prodotti organici dagli USA Bella Luccè – il prodotto più richiesto dalle dive di Hollywood e dai centri benessere a 5 stelle per manicure, pedicure e trattamenti corpo, direi “naturalmente paradisiaci.” E la linea di prodotti Borlind completamente biologici e di origine vegetale che consiglio sia per le adolescenti con problematiche acneiche fino alla signora con una pelle particolarmente matura. Come mai avete dedicato così ampio spazio all’interno del vostro negozio alle parrucche? Il crescente interesse alle parrucche negli ultimi anni è stato determinato sia dalla possibilità che la parrucca da per essere sempre in ordine con i capelli per le occasioni dell’ultimo minuto che per finalità terapeutiche.

Essendo Backstage a Riccione, una delle zone più glamour in Italia, quali le novità e le tendenze autunno inverno 2010-2011? “Da quanto visto nelle passerelle direi che per le mani sono indicati i colori di smalto rosso metallico per serate fashion. Per il giorno ed una donna che ama il classico direi i rossi e i rosa naturali. Mi raccomando sempre tenendo ben a cuore la salute. Noi abbiamo scelto gli smalti Zoya, smalti privi di ingredienti chimici aggressivi, gli unici consigliati per le donne in gravidanza.” Credi che anche gli uomini oltre che le donne apprezzino ed utilizzino i cosmetici ed i profumi raffinati? Assolutamente sì, questo lo noto attraverso la clientela maschile di ogni età che frequenta “Backstage”. Oggi più che mai anche gli uomini ricercano prodotti efficaci per la cura del corpo, il viso ed i capelli e, grande sorpresa, i più raffinati intenditori ed appassionati di profumi sono proprio loro. Amano, fra tutti, le essenze speziate dalle note esotiche come quelle di Creed.

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GIOVANNI MATTONI Preparatore Atletico

RUBRICAINGRESSOLIBERO

IL PULLMAN... HOPS! L’ubriaco cerca le chiavi sotto il lampione e non dove le ha perse!

Qualche sera fa organizzarono un venerdì in discoteca a Cesenatico. Alle 22 partirono dalla palestra con il Pullman perché a quanto pare nessuno era disposto a non bere per accompagnare a casa gli amici ubriachi. Di questo rimedio chiamato pullman ne parlai a pranzo con mio fratello la domenica successiva e lui mi raccontò che aveva riconosciuto a malapena un suo amico in discoteca perché era ridotto molto male, aveva gli occhi stralunati, mentre abbracciava una botte di birra e sorseggiava tre bicchieri di cocktails alcolici diversi. C’era riuscito, aveva raggiunto lo sballo. Quando mio fratello gli chiese di come si era ridotto, l’ubriaco rispose: tanto c’è il pullman. E’ vero con il pullman possono ubriacarsi anche gli astemi e quelli che non avevano intenzione di farlo. E’ vero, la corriera dell’alcool non toglie la patente per il tasso alcolico nel sangue, ma non per questo dobbiamo giocarci la salute. La

cosa più strana è quella dei maschietti e della lamentela continua perché non trovano donne come una volta. Ma come fanno a vederle, ammesso che ci siano, quando hanno la testa e i co…. pieni di alcool? Il pullman quindi non è un messaggio educativo né di prevenzione e neanche di un comportamento sano. Voi immaginate dopo aver scaricato 70 ubriachi nel parcheggio della palestra? Questi poveretti che devono andare da Riccione a Montescudo

che fine faranno? HOPS!! Si ubriacano anche le strade! Allora diciamo chiaramente che ci conviene avere incidenti lontano dai punti di abbeveraggio alcolico. Se continuiamo così le nostre strade diventeranno giardini botanici per i fiori posti sui marciapiedi. Vi allego alcune informazioni, leggetele da sobri, si intende! Unità alcolica= 1 BIRRA 330g 1 BICCHIERE DI VINO 125 g 1 dose di superalcolico 40 ml A digiuno un uomo di 70 kg non deve superare due unità alcooliche ( tasso nel sangue prima ora 0.38g/litro di sangue) A digiuno una donna di 60 kg non deve superare una unità alcolica ( tasso nel sangue prima ora 0.23g/litro di sangue) RICORDIAMO CHE LA LEGGE CONSENTE UN TASSO ALCOLICO MASSIMO DI 0.50g/LITRO DI SANGUE. Giovanni Mattoni

STAR BENE

Quando la Natura aiuta l’Eros

occidente si adoperano in genere gli estratti o l’ erba polverizzata. Altra pianta usata in Brasile, di cui è originaria, è la MUIRA - PUAMA, un alberello di pochi metri di altezza la cui resina ha forti proprietà stimolanti sul sistema nervoso e sulla libido sia maschile che femminile. Assieme alla Damiana la Muira Puama è alla base di molti preparati afrodisiaci anche nella medicina occidentale. Gli indigeni masticano la corteccia o fanno bollire insieme corteccia e radici ottenendo una potente bevanda che adoperano anche nei loro riti tribali. Dall’ Asia incontriamo tra le erbe con fama di afrodisiache il GINSENG (panax ginseng) originario della Cina ma la cui coltivazione si è estesa particolarmente in Corea tra le cui montagne ha trovato un habitat ideale. Gin seng in cinese vuol dire radice-uomo a causa della sua forma vagamente antropomorfica e da millenni in quelle regioni viene adoperato come tonico energetico ed afrodisiaco potente, in forti dosi si evidenzia una notevole attività energizzante sulla sfera sessuale e molti arzilli vecchietti cinesi dicono di dovere ad esso la loro persistente virilità. La MACA infine, il cui nome scientifico è lepidium meyenii , è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle brassicacee. cresce spontaneamente in Perù a 3 - 4000 metri di altitudine e la sua coltivazione risale al 1600 a.C. Anche qui si adopera la radice le cui eccezionali proprietà nutrizionali erano già note agli Incas che la consideravano un dono degli dei. Con l’ arrivo dei conquistadores spagnoli la maca fu conosciuta anche in Europa dove venne apprezzata particolarmente per il suo effetto positivo sulla fertilità e proprietà afrodisiache aumentando la libido e migliorando le prestazioni sessuali di entrambi i sessi. Isabel Allende, nel suo libro Afrodita, ricorda:
“.....che l’unico afrodisiaco davvero infallibile è l’amore. Niente può smorzare la passione che si accende tra due persone innamorate. In questo caso, le seccature dell’esistenza, il tempo che corre inesorabile, la goffaggine fisica o la penuria di occasioni non riusciranno a scoraggiare gli amanti, che troveranno sempre il modo di amarsi perché, per definizione, questo è il loro destino. Ma l’amore, come la fortuna, giunge quando meno te lo aspetti. Ti scaraventa nella confusione e svanisce come la nebbia quando vorresti trattenerlo. Le sue proprietà stimolanti sono quindi un lusso riservato a pochi fortunati, ma precluso a chi non è stato trafitto dal suo dardo.”

Fra gli AFRODISIACI naturali le erbe occupano sicuramente un posto preminente. Nella nostra epoca infatti lo stress,
l’esasperata competizione e un qual certo impoverimento del ruolo maschile nella societá hanno contributo ad aumentare la richiesta di aiuto per sviluppare la potenza sessuale del maschio.A parte l’ormai famosissimo Viagra recentemente apparso sul mercato quale potente farmaco virilizzante, da utilizzare comunque con molta cautela date le sue numerose controindicazioni, da sempre l’uomo si é rivolto alle piante per ottenere quell’aiuto che in determinati momenti o periodi di vita era necessario per potersi mantenere all’altezza delle aspettative della propria partner. Nel corso dei secoli l’uomo ha cosi creato un elenco sempre piú grande di piante con vere o presunte proprietá afrodisiache delle quali alcune hanno resistito alla prova del tempo per cui anche la scienza moderna riconosce loro una buona attivitá in tal senso. Tra le più importanti e note anche in occidente è la DAMIANA botanicamente nota come turnera diffusa o turnera afrodisiaca, una pianta che cresce nel Centro America e particolarmente in Messico la quale veniva tradizionalmente usata quale potente stimolante sessuale sia per uomo che per donna. Ne veniva fatto un infuso che veniva bevuto 1 o 2 ore prima del rapporto sessuale per ottenere più partecipazione nella donna e più vigore nell’ uomo. In

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LA STRUTTURA SPORTIVA PIÙ ORGANIZZATA DELLA CITTÀ Grande soddisfazione sportiva per due atleti riccionesi della nostra palestra. Sono stati convocati nella selezione CNEN Italia che ha partecipato, assieme ad altre 20 nazionali ad uno dei più importanti stage europei: il FINNISH OPEN ETU A CLASS TURNAMENT FINLAND il 21 Agosto nella lontanissima TURKU affascinante città finlandese. I due agonisti si sono preparati durante l’estate, con immensi sacrifici, sotto la guida del M° CHUNG KWAN SOO per essere al meglio e ben figurare in vista anche del successivo stage, sempre di A CLASS, nel mese di Ottobre in Germania. Alla prossima puntata la cronaca delle loro prestazioni.

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FINNISH OPEN Il Tae kwon do è una disciplina altamente formativa per i bambini ed i ragazzi di giovane età, questo perché aiuta i singoli individui a socializzare, ad aumentare le proprie capacità motorie e psichiche in modo da migliorare la coordinazione del proprio corpo e la cognizione della propria forza. L’allenamento è improntato su attività ludiche specifiche in base all’età del bambino e prevede schemi motori di base e sviluppo delle capacità coordinative, fino alla pratica di tutte le tecniche dell’arte marziale.

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SLOW PITCH

I giuga sla maza... is cèma Arciunis! Giunto il momento per chi aveva fatto del baseball lo sport della giovinezza di passare ad una forma di gioco più semplice e facilitata, ecco che gli Arciunís Slow Pitch Riccione si costituiscono nel 2000 da una costola del Baseball Club Riccione, team di cui alcuni giocatori e dirigenti hanno fatto parte. Inizia a livello provinciale un movimento con l’obiettivo di mettere sul campo da Baseball vecchi giocatori, amici, familiari e appassionati che ancora hanno la voglia di giocare, creando una forma di gioco semplificata chiamata Slow Pitch, versione semplificata del Softball, il Baseball giocato dalle squadre femminili. A prima vista potrebbe sembrare simile, e in effetti le regole e lo svolgimento del gioco ricalcano quelle dello sport del diamante: qui abbiamo solitamente sette inning nel corso dei quali le squadre si alternano in attacco e difesa. Sono identiche anche le norme che regolano strike, ball, eliminazioni, ecc., così come buona parte dell’attrezzatura di gioco. Le differenze sostanziali sono nel lancio, che avviene da sotto come nel Softball, nel peso della palla e nella forma della mazza. Inoltre le regole di gioco sono spesso adattate alle diverse occasioni e possono variare nei diversi tornei. Una importante variazione é l’obbligo di schierare in campo almeno 2 ragazze sui 10 giocatori in campo. Si crea quindi un circuito di squadre che dà vita al Torneo Provinciale Riminese, dove gli

Finalisti 2006, 1° posto.

a Riccione) e di Francesco Neri, il primo a seguire e allenare la squadra giovanile del Baseball Club esiste oggi la associazione sportiva Arciunís Slow Pitch. Tra i giocatori dei tempi che furono sicuramente vanno menzionati Serafini stesso, spesso impiegato come lanciatore, Oscar Filippini e Fabio Ghinelli (entrambi militarono nella prima squadra del BCR campionato di serie C) e anche oggi validi lanciatori. Dalle leve più recenti della squadra di baseball ritroviamo Andrea Sacchetti, Fabio Franchini, Fabio Vanucci, Luca Neri (da mezionare anche altri giocatori storici come Roberto Conti, Giancarlo Tosi, Michele Pari, Paolo Palermo e Roberto Trevisani), e tra gli ex-giovanili ritroviamo Paolo Stefanini, Alessandro Bazzotti, Massimiliano Ummarino, Luca Baldazzi, Lorenzo Bartolucci e Alessandro Arcangeli. Inoltre una menzione speciale alle nostre preziose donne, il ricevitore Altea Ceccarini e l’esterno Elena Zamagni. Infine ad Alessandro Marchetti, un riminese “naturalizzato, beisbolisticamente parlando” riccionese. Per la stagione 2010 faranno parte degli Arciunis anche Carlo Delprete, Francesco Molini, Enrico Mussoni, Mauro Casoni, Erika Morri. Un ringraziamento speciale anche agli sponsor che sostengono l’attivitá sportiva degli arciunis: Pulicenter, Taverna Tanimodi (sponsor tecnico), Sportinitaly. com e Luxor per la piattaforma web. Per informazioni visitate il sito ufficiale www.arciunis.com Luca Neri

Finalisti 2008, 2° posto .

Arciunís partecipano sin dalla prima edizione. Il movimento mostra da subito le proprie potenzialità fino a portare ad oggi in campo ben 14 squadre. Durante questa decade la compagine riccionese vincerà il Torneo Provinciale 3 volte (2002, 2005, 2006), e si piazzerà sul podio in tutte le edizioni! È squadra composta da alcuni ex giocatori di baseball e da validi innesti che con il tempo hanno affinato la propria conoscenza del gioco. Con l’aiuto dei pionieri Silvano Serafini (che negli anni 70 portò il gioco del baseball

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POLISPORTIVA COMUNALE RICCIONE

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4 ottobre: ripartono tutte le attività all’interno dello Stadio del Nuoto Il 4 ottobre ripartono le attività in acqua organizzate dalla Polisportiva Comunale Riccione all’interno dello Stadio del Nuoto (che riapre al pubblico lunedì 27 settembre). Tornano dunque gli spazi dedicati a: wellness in acqua, corsi di nuoto, sub, pallanuoto, tuffi, Mamme in Acqua, Prime Bolle, Acqua d’Argento, ecc.). Per maggiori e più dettagliate informazioni, potete telefonare alla segreteria della Polisportiva allo 0541 643559 oppure allo Stadio del Nuoto (0541644410) o scrivere alla mail info@polcomriccione.com. Inoltre, come sempre, è operativo il DESK INFORMATION nella Hall dello Stadio del Nuoto, vicino alla reception. Lì si potranno chiedere informazioni riguardo tutte le attività in piscina e, ancor più importante, essere guidati verso un’adeguata personalizzazione del servizio.

LifeStyleGym

palestra davvero per tutti! Con l'inizio della stagione sportiva 2010/2011, palestra LifeStyleGym che si trova al primo piano dello Stadio del Nuoto, va sempre più ad integrarsi con le esigenze degli utenti della piscina. La struttura, ormai molto conosciuta per il lavoro medico scientifico sulla cura delle disfunzioni metaboliche, oggi è anche a disposizione di chi pratica nuoto libero o corsi in piscina. Grazie all'apporto di personal trainer, i clienti del nostro impianto potranno integrare al lavoro in acqua, il workout isotonico in palestra. Il tutto a costi ridottissimi.Come sempre, per maggiori info si può telefonare sia alla segreteria della Polisportiva allo 0541643559, sia in piscina (0541644410). Oppure rivolgersi al Desk information nella Hall dello Stadio del Nuoto o scrivere alla mail info@polcomriccione.com.

Una nuova palestra all’interno dello Stadio del Nuoto Da ottobre sarà funzionante anche una nuova palestra all’interno dello Stadio del Nuoto. Si trova sul piano vasca, di fianco all’uscita degli spogliatoi femminili ed è larga circa 120 metri quadrati. Questo spazio, la mattina sarà a disposizione dello sport a favore degli anziani e dei diversamente abili; la sera, si terranno lezioni di fitness (power pump, gag, ecc.). In questo modo, anche queste attività troveranno uno spazio più ampio per una maggiore soddisfazione della clientela. Per gli orari ed i giorni di frequenza, si può chiedere alla reception e all’Info Point dello Stadio del Nuoto.

Centro estivo “Bertazzoni”: prima felice esperienza Nell’estate appena trascorsa la Polisportiva Comunale ha anche gestito il Centro estivo delle scuole Bertazzoni. Dall’1 luglio al 31 agosto, 120 fra bambini e ragazzi residenti a Riccione, dai 6 ai 14 anni, hanno giocato ed imparato con i circa 25 istruttori della PolCom lì impegnati. “Il modello di lavoro è stato un po’ quello del Giocaestate, l’ormai storica attività polivalente per giovanissimi che si tiene negli spazi dello Stadio del Nuoto - spiega Alba Calchi che del progetto Bertazzoni è stata la responsabile - In più abbiamo aggiunto laboratori espressivi che hanno molto divertito tutti quanti. I bambini hanno imparato a costruire cose con materiali di riciclo: dalle automobili di cartone, a lunghi serpenti colorati, agli aquiloni fino a delle vere e proprie scenografie di spettacoli. Poi, come i bambini del Giocaestate, hanno potuto fare gite, andare al Parco della Resi-

stenza, venire in piscina e usufruire degli impianti. Sempre con trasporto a nostro carico”. Un’esperienza formativa che le famiglie riccionesi e gli stessi ragazzi hanno gradito molto.

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Presentandoti alla segreteria della Polisportiva con il libretto sanitario dello sportivo e con il solo pagamento della tessera sociale, avrai diritto a provare gratuitamentetutte le attività.

PATTINAGGIO - PATTINODROMO - VIA CARPI/MONTEBIANCO

Principianti da 5 anni in poi maschi e femmine Lunedì dalle 16:00 alle 17:30 Martedì e Giovedì dalle 16:15 alle 17:45 dalle 17:15 alle 18:45 Minicorso una volta alla settimana Lunedì dalle 16:00 alle 17:30 da 4 a 5 anni maschi e femmine

GIOCASSIEME - PALESTRA VIA ABRUZZI Martedì e Giovedì dalle 16:00 alle 17:00 maschi e femmine da 4 a 5 anni Mercoledì dalle 16:00 alle 17:00 maschi e femmine di 3 anni GINNASTICA RITMICA - DA 5 ANNI IN POI SOLO FEMMINE - PALESTRA VIA IONIO

Martedì e Giovedì Martedì e Giovedì

dalle 17:00 alle 18:00 (da 5 anni compiuti a 7) dalle 18:00 alle 19:00 (da 8 a 10 anni)

GINNASTICA ARTISTICA - DA 5 ANNI IN POI - PALESTRA VIA ABRUZZI Lunedì e Venerdì Martedì e Giovedì Martedì e Giovedì Martedì e Giovedì

dalle 16:00 dalle 17:00 dalle 17:00 dalle 18:00

alle 17:00 alle 18:00 alle 18:00 alle 19:00

(5 anni maschi e femmine) (da 6 a 10 anni solo maschi) (da 6 a 8 anni solo femmine) (da 9 a 12 anni solo femmine)

ATLETICA LEGGERA (CENTRO OLIMPIA) - DA 5 A 10 ANNI PALESTRA POLIVALENTE VICINO ALLA PISCINA Martedì e Giovedì dalle 17:30 alle 19:00 PALLAVOLO - DA 8 ANNI IN POI - PALESTRA LICEO SCIENTIFICO “A.VOLTA” VIA PIACENZA Maschi e Femmine anni 2001e 2002 Martedì e Giovedì dalle 17:30 alle 19:00 PALESTRA VIA MARTINELLI - Maschi e Femmine anno 2000 Martedì dalle 17:30 alle 19:00 e Giovedì dalle 18:00 alle 19:30 PALESTRA VIA MARTINELLI - Amatoriale giovanile anni ’99/’98/’97 Martedì dalle 19:00 alle 20:30 e Venerdì dalle 18:00 alle 19:00

GIOCOVOLLEY - DA 6 A 7 ANNI - PALESTRA VIA MARTINELLI Maschi e Femmine anni 2003 e 2004 Mercoledì dalle 17:30 alle 18:30 Venerdì dalle 17:00 alle 18:00 MINIBASKET - DA 6 ANNI IN POI - PALESTRA SCUOLA A. BRANDI P.ZZA 4 NOVEMBRE 2 lezioni settimanali di 1 ora e un quarto ciascuna orari indicativi: dalle 17:00 alle 18:15 oppure dalle 18:15 alle 19:30

HOCKEY IN LINE - PATTINODROMO - VIA CARPI/MONTEBIANCO

Lunedì Sabato

dalle 15:00 alle 16:00 dalle 18:00 alle 19:30 - da 10 anni in poi

PUGILATO - PALESTRA BOXE CENTRO SPORTIVO “ITALO NICOLETTI”

“PICCOLI CANGURI” attività ludica con percorsi di destrezza e abilità con riferimento alla prima conoscenza della “noble art” Lunedì e Giovedì dalle 18:00 alle 19:00 da 7 anni in poi

KARATE - DA 5 ANNI IN POI - PALESTRA BOXE CENTRO SPORTIVO “ITALO NICOLETTI” Lunedì e Venerdì

dalle 17:00

alle 18:00 principianti

ALLA FAMIGLIA CHE RAGGIUNGE LA SPESA DI 1.000 EURO CON I CORSI IN PISCINA O IN PALESTRA VERRÀ RILASCIATO UN BUONO IN OMAGGIO DEL VALORE DI 80 EURO 57

POLISPORTIVA COMUNALE RICCIONE

dal 20 Settembre al 9 Ottobre ripartono tutte le attività delle nostre sezioni e società


COMUNICAZIONE

MUSICA

Nasce “Scuola Play” La nuova TV di Cesarini

Dalla collaborazione fra Laura Amati ed Enrico Cenci, due conosciuti docenti che da anni lavorano nel campo della musica e dell’educazione musicale, sta aprendo i battenti una nuova e particolare iniziativa rivolta ai bambini ed ai ragazzi dai 5 ai 13 anni: la SCUOLA PLAY! Con questo nome “Play” si vuole sottolineare un approccio giocoso, libero e coinvolgente alla musica, attraverso quello strumento così particolare che è la VOCE legata all’espressione corporea. La scuola infatti prevede un laboratorio di propedeutica “Play Yunior”, con cadenza settimanale, rivolto ai bambini dai 5 agli 8 anni in cui verrà sviluppato il senso ritmico, il coordinamento suono-movimento, la capacità di cantare in coro secondo un repertorio adatto. La scuola si propone inoltre la formazione di “Play Ensemble”, un coro di voci bianche per bambini e ragazzi dagli 8 ai 13 anni, al quale si accede attraverso un’audizione, e che prevede due incontri settimanali per un totale di tre ore con la presenza costante dei due insegnanti Amati e Cenci. Parallelamente la scuola proporrà anche un percorso di conoscenza della notazione musicale attraverso la lettura cantata. Accanto alla cura della vocalità, seguita da Anna Tedaldi, e di un repertorio ricercato, i ragazzi potranno usufruire della presenza di un esperto quale Vittorio Possenti, regista e docente del “Metodo Mimico”, che li incontrerà una volta al mese durante tutto l’arco dell’anno, per un laboratorio sull’espressione corporea. “Con questo progetto” dicono Laura ed Enrico, “ iniziamo con entusiasmo un percorso di formazione di educazione alla musica e attraverso la musica, convinti dell’arricchimento che il singolo bambino potrà ricevere dall’attività di gruppo e dalla scoperta della bellezza del mondo dei suoni, così come noi stessi lo abbiamo sperimentato e vissuto nel nostro percorso musicale sia da studenti che da docenti”! L’incontro di presentazione è avvenuto venerdì 24 settembre ore 18 c/o Centro Elisabetta Renzi via Cesare Battisti, 31 Riccione. Per informazioni: Laura 335 6117390 o Enrico 349 3690124

Grande cambiamento nella tv locale. Alla vigilia della rivoluzione legata al digitale terrestre Francesco Cesarini e tutto il suo staff lascia LA8 per approdare a Tele1. Un progetto ambizioso che parte dall’acquisizione della sede di via Sassonia a Rimini fino a ieri proprio di LA8. “Un esperienza bellissima e piena di soddisfazione” ci racconta Cesarini “con LA8 otto anni per me fondamentali con la possibilità di crescere a stretto contatto con il territorio”. Ora per Cesarini si apre una nuova pagina con Tele 1 un progetto che mira a fare della Tv dell’editore Germano Zama, imprenditore nel campo della moda, un punto di riferimento della Romagna “gli ingredienti saranno quelli

che fino ad oggi ci hanno contraddistinto: una televisione tra la gente e per la gente raccontando quotidianamente la nostra realtà dibattendo e magari contribuendo alla sua crescita”. Rimangono invariate le produzioni come l’informazione che arriverà a tre tg giornalieri, Riccione Forum, La Campanella, il Venga a prendere un Caffè, Errenne la provincia informa e tutte le rubriche sportive. “oggi in Provincia di Rimini siamo sul Canale 43 ed entro la fine dell’anno con il digitale terrestre arricchiremo la nostra offerta con un canale sportivo, uno di moda e uno legato alle news, con la mia Riccione naturalmente sempre in primo piano!” Non c’è che dire una bella sfida: il gabbiano tornerà a diventare numero 1....

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AMICI CHE SE NE VANNO

Il saluto di Fabione Il caro amico Fabione, plaudendoci o criticandoci a seconda dei punti di vista, è sempre stato sostenitore di F.A. che leggeva con amore, perchè indubbiamente il suo voler bene a Riccione era pari se non superiore al nostro. E collaborava con notizie o immagini, frutto delle osservazioni durante le sue passeggiate oppure delle ricerche nel cassetto dei ricordi. L’ultima comunicazione, prima della sua dipartita, è questa bellissima foto della IVª classe elementare datata 1956 che lo annoverava tra gli alunni. E’ una immagine ritratto di quei tempi, con l’innocenza e la spensieratezza che splendono sui visi di fanciulli e fanciulle in fase di crescita, con la mente colma di sogni e speranze di un futuro felice. 1956 – IV^ elementare, Maestre Pie, Riccione Marina Dall’alto a sin. 1ª fila: Suor Lorenza, Fabio Innocenti, Renzo Bologna, G. Carlo Magnani “Magnuzza”, Rodolfo Parmeggiani, Fernanda Bolsi (capoclasse), Teresa X , la signorina Emma Ceccarini. 2ª fila: Ugo Bologna, Riccardo Zamparini, Renzo Del Bianco “Bagione”, Claudio Villa, Maria Romussi. 3ª fila: Checco Poggipollini, Bruno Tirincanti, Mimmo Mancini, Franco Neri, Memmo Papini, Marinella X... 4ª fila: Vilma Saponi, Irene Migani, Pierangela Vanni, Nella Antonioli , Coralba X , Vera Pettinari

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AVVENTURA

Alla conquista del deserto Tutto ebbe inizio l’inverno scorso , mentre il freddo la faceva da padrone e 5 amici sognando ad occhi aperti, immaginavano paesi temperati dove godersi un po’ di caldo. A uno di loro venne l’idea e disse: quest’anno esageriamo arriviamo fino all’Atlante, il più burlone di tutti fece una battuta ed esclamò ”AH ESAGERIAMO UN MUCCHIO, ANDIAMO FINO A SAN MARINO!” Ma tutti sapevano di che cosa si stava parlando e non aspettavano altro che qualcuno lanciasse una sfida del genere, per cui accettarono immediatamente. Definiti i dettagli il 12 Aprile 2010 con partenza da Riccione ebbe così inizio l’avventura. I cinque centauri, Poderi Vinicio, Clementoni Michele, Menghi Antonio, Canducci Fabio e Tombesi Marco si misero in viaggio con i loro bolidi (quattro BMV ed una Ducati Monster) in piena notte per andare un po’ più veloci ed arrivare al piu’ presto allo stretto di Gibilterra. Dal porto di Algeciras si imbarcarono ovviamente con le moto per poi sbarcare a Ceuta ed iniziare la vera avventura toccando le più belle città del Marocco, fino ad arrivare all’Atlante Sahariano, la catena montuosa che unisce tre regioni dell’Africa, collocata al lato del deserto del Sahara. Poi via, per 2 giorni interi attraverso il deserto, qualcosa di straordinario ma allo stesso tempo apocalittico. Purtroppo è ora di rientrare, ed

il viaggio di ritorno così come quello di andata prevede poche tappe per godersi al pieno il contatto con le moto.Dopo la bellezza di 8000 km il 25 Aprile 2010 gli avventurieri sono a casa felici e soddisfatti di siffatta avventura. Se vi capiterà di incontrarli per strada provate a chiedere loro: com’è andato il viaggio? Vi risponderanno “FANTASTICO!!!”. B.GC.

SPORT E CIACAREDE

1983 – Il ritrovo degli “sbandati”. Sul porto canale ospiti di Raul Poletto, per mazè e tèmp sa quatre ciacare. Da sin.: Primo Agnoletti, Costa Camerani, Olinto Venturi, Gino Righetti “Charlie”, Corrado Del Bianco “Tulo”, Fernando Tirincanti, Carlo Mussoni “Palestra”.

1979 – Il Lenza Club Riccione festeggia il ventennale in un noto ristorante. A tutti coloro che ci indicheranno i nomi dei partecipanti Carlo Mussoni regalerà un barattolo di lombrichi.

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Come eravamo Come eravamo Dall’album Famiglia Trevisan Riccione, estate 1920 Immagine scattata nel tratto di spiaggia che corrisponde all’attuale zona 120. Vediamo, ai centro, tra le braccia del nonno, la piccola Silvana Trevisani nata nel settembre del 1919. A destra con I’accappatoio babbo Luigi e con la cuffia mamma Malvina. Gli altri sono fratelli, sorelle, zii e zie. La famiglia Trevisani trascorreva le sue vacanze nella Perla verde affittando una abitazione per tutta l’estate. Silvana, ci assicura il figlio Mauro Mazzetti, è rimasta fedele a Riccione e possiamo sicuramente considerarla l’ospite più longeva del nostro lido.

LA LETTERA

Dall’album Famiglia Silvagni

Cari amici di Famija. Malnate, Giugno 2010 Ho letto con piacere e affetto il ricordo del Preside Ortalli proposto da Emanuela Cicchetti. Nel 1938 trasferito con la famiglia a Riccione, riparai a settembre una bocciatura in italiano ottenuta a Milano. Fui promosso a Rimini. Nel frattempo il Manfroni era divenuto statale. Così iniziai a frequentare la seconda classe. Il caso volle che pur essendo arrivato da Milano e non conoscendo nessuno a Riccione, risultassi simpatico al Preside Ortalli che mi nominò seduta stante capo scuola e pure capo classe. Con tale incarico avevo il compito di riunire le classi in cortile, dare l’attenti e salutare romanamente il Preside che ci invitava a iniziare le lezioni. Ci insegnò matematica e di Ortalli conservo ricordi affettuosi anche se a volte molto severi. Mi presi un giorno di sospensione pur con le “cariche”che ricoprivo per avere, fuori scuola, tirato una palla di neve all’amico Bologna Amedeo. Ma un fatto che ricordo con precisione accadde quando durante una sua lezione forse un po’ distratto, misi le dita nel naso. Mi bloccò dicendomi di fronte a tutta la classe:”Demichelis stai facendo pulizia alla camere?” Una lezione che mai ho dimenticato! Mi scuso per aver raccontato fatti accaduti tanti anni fa che mi consentono di ricordare con affetto non solo il Preside Ortalli ma pure tanti compagni di scuola coi quali trascorsi in amicizia il periodo del Manfroni fino al 1941. Periodo che mi consentì di crescere e diventare “molto riccionese”. Di alcuni compagni so che sono scomparsi di altri non so nulla. Con alcuni ho coltivato negli anni una fraterna amicizia e spesso torno a Riccione a fare quattro chiacchiere. Demichelis Alessandro

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LA ZIRUDELA

La Marilina

La Marilyn

La gira vosa in tòt e Paes tra una bazga e un sangvés ch’ui è ‘na stètua tla rutènda ch’l’at fa ‘mnì la biriènda.

Gira voce in tutto il Paese tra una bazzica e un sangiovese che c’è una statua nella rotonda che ti fa venire l’ondeggiamento.

Lia la sta dindrì se cul com chi dovra e smèinacul lia lan pesca i cuncinèl mo la smòv tòt i bambèin.

Lei sta indietro col sedere come chi adopera la smenaculo lei non pesca le telline ma ti scombussola i sentimenti.

Un si sa chi u l’ha chèmpra lan fa gnènca un po’ ad èmbra in cumpèns i ià mès sèt farét isé la nota t’bòt l’oc e tan tir drét

Non si sa chi l’ha comperata non fa neppure un po’ d’ombra ora le hanno messo sette faretti la notte guardi e non tiri diritto.

Se tzì un om un po’ curios ‘na muliga birb e malizios tfè un stop t’slèngh la mèna ta la infil tè sbòf dla sutèna.

Se sei un uomo un po’ curioso e un tantino furbetto e malizioso fai uno stop e allunghi la mano la infili nell’onda della sottana.

A zcurém dla Mèrilina do gran tète la biundina un sach ad film tre marid tòt e mènd la ha fat rid.

Parliamo della Marilyn due gran seni la biondina un sacco di film tre mariti tutto il mondo ha fatto ridere.

Sla s’acènd la discusioun un si tira indrì nisoun tòt i urla, l’è un scaramaz “S’Arcioun lan gnèntra un caz!”

Se s’accende la discussione non si tira indietro nessuno tutti urlano, è una confusione “ Con Riccione non c’entra nulla!”

“Sla su èria americhèna e sla su posa da putèna”. “Cèma e camion dla mundèza fa sparì sta gran schifèza “.

“ Con la sua aria americana e la sua posa da puttana”. “ Chiama il camion della spazzatura fai sparire questa schifezza “.

La murèla ad sta sturièla ch’la e stesa in zirudèla ? E mènd un è mai cuntènt ui dà dan nove e cambiamènt!

La morale di questa storiella che è scritta in zirudella ? Il mondo non è mai contento non sopporta novità e cambiamenti!

G.L.M.

Biriènda= fè la biriènda- camminare ondeggiando, girare attorno ad una persona. Andare da un lato all’altro della strada. Perdere un po’ l’orientamento. Anche dell’innamorato timido che si fa vedere da lontano e non si dichiara. Smeinacul= Attrezzo da pesca a forma di triangolo, formato da due aste che si incrociano in alto, fissate ad una lama, non tagliente, parallela al suolo, che scava a qualche centimetro dal fondo. Una rete a sacco raccoglie le telline (cuncinèl). Occorre smuovere (smenare) le natiche per lavorare il fondo sabbioso, di qui il nome.

Nel numero scorso avevamo pubblicato questa foto conoscendo solo un personaggio, Ferruccio Savioli, primo da sin. La signora Fernandina Barilari ci è venuta in aiuto colmando la lacuna. A seguire abbiamo Ebo Bezzi “Bafiti”, Bruno Santini e Walter Barilari.

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LA PAGINA DEL DIALETTO a cura di Giuseppe Lo Magro

Robe ch’l’in gnè piò. Cose che non ci sono più

La pièda armésta se furmantoun. La piada mischiata col granoturco.

Al ciavate da chèsa si cupartoun. Le ciabatte da casa coi copertoni.

Al camere si grisulèin sora la testa. Le camere coi graticci di canne sulla testa.

E “prit” e la “sora” sla brèsa te lèt. Il trabiccolo e lo scaldaletto con brace nel letto.

La bici-mutor s’una cartulèina e un ciapèt. La bici-motore con cartolina e molletta da bucato.

Al piastre ad mèrmara per al figurèine. I dischi di marmo per le figurine.

Brusor da frèd tral gambe si calzoun curt. Bruciore da freddo tra le gambe coi calzoni corti.

I canèl ad caduda dèp la tampèsta. I cannolicchi di caduta dopo la tempesta. 63


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