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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. Direttore Responsabile: Giovanni Cioria - Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione
Famija Arciunesa
Anno XXXIV - n°4 -
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“Riccione Novecento” nuovo libro di Giuseppe Lo Magro Sponsorizzato dalla
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Da sin.: Dott. Andrea De Crescentini, Arch. Fausto Caldari, vice sindaco Luciano Tirincanti, autore Giuseppe Lo Magro.
Da sin.: Alessandro Formilli, Arch. Fausto Caldari, Giuseppe Lo Magro e il pittore Giuseppe Ruberto.
Nella splendida cornice del giardino di Villa Mussolini, sul Lungomare della Libertà a Riccione, è stato presentato sabato 16 Luglio u.s. il libro di Giuseppe Lo Magro “Riccione Novecento 1832-1922” - Un parroco, i bagni di mare, le ville, i mestieri, gli hotel, i ritrovi, i divertimenti, la guerra, il terremoto, l’autonomia. Il volume di 114 pagine, impreziosito dalla suggestiva copertina riprodotta da una tela di Giuseppe Ruberto “il pittore del colore” e sponsorizzato dalla BCC Gradara che ha creduto in questa pubblicazione sin dalla visione della prima bozza, si può considerare l’ ABC per chi è animato dal desiderio di conoscere Riccione dalla sua nascita. La lettura è scorrevole e piacevole anche grazie alle numerose immagini che arricchiscono ogni pagina (menzione speciale al grafico Paolo Santovito della Composet di Riccione) e le fasi dell’evoluzione che portano il piccolo
borgo- frazione di Rimini a diventare Comune autonomo si susseguono in modo spontaneo e naturale. Alla presentazione ha partecipato un foltissimo pubblico – oltre ogni più rosea aspettativa- composto da tanti riccionesi (e quanti mancavano per impegni di lavoro!) e altrettanti turisti, di quelli che amano Riccione (e lo hanno dichiarato alla richiesta di una dedica o di un autografo). In rappresentanza dell’Amministrazione comunale il vice sindaco Sig. Luciano Tirincanti e il Presidente Istituzione Riccione per la cultura avv. Giovanni Bezzi. La BCC Gradara era presente col Presidente Arch. Fausto Caldari, col dott. Andrea De Crescentini (coordinatore dell’evento) che hanno affiancato l’autore Giuseppe Lo Magro e il presentatore Alessandro Formilli al tavolo degli speakers e da tutti gli impiegati delle due filiali riccionesi. Ben 300 volumi sono stati donati il giorno stesso ai presenti.
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90 anni fa - 25 ottobre 1926
Tratto da: Dall’Internazionale a Giovinezza di Manlio Masini
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Ultimo Consiglio Comunale: il Sindaco diventa Podestà Con la riforma delle amministrazioni locali, in vigore dal 4 febbraio 1926, sono aboliti i consigli elettivi. Il sindaco è sostituito dal podestà, di nomina ministeriale, affiancato dalla consulta comunale, vale a dire da un organismo puramente consultivo i cui membri sono scelti dal prefetto tra una rosa di candidati indicati dalle associazioni sindacali. Il primo podestà di Riccione, nominato nel marzo del 1927 è Silvio Lombardini. La scelta non poteva essere più felice. Lombardini, che al termine del mandato da sindaco -l’ultimo consiglio comunale porta la data del 25 ottobre 1926- aveva continuato a gestire il municipio nel ruolo di commissario prefettizio, è nelle grazie del popolo riccionese. In tre anni di attività amministrativa, in qualità di primo cittadino di Riccione, è riuscito a conferire all’ex borgata di Rimini la struttura urbana di una efficiente stazione balneare e alla comunità l’orgoglio della propria intraprendenza.
Attentati a Mussolini: l’arresto di due “sovversivi” Gli attentati al Duce tra il 1925 e il 1926 creano un clima di caccia alle streghe e per i “sovversivi”, o presunti tali, la vita diventa ancora più dura. La stretta vigilanza dei fascisti e delle forze dell’ordine induce a guardare con diffidenza tutto e tutti. A Riccione questa aria circospetta è al limite di guardia, soprattutto per la nomea della città, un tempo covo di anarchici e ricercati dalla polizia. Tanto più che la presenza in agosto dei Mussolini avrebbe potuto indurre qualcuno a compiere atti sconsiderati. Dunque si sta all’erta e con gli occhi ben puntati sui soliti noti. E proprio questa intensificazione di indagini porta all’arresto di alcuni elementi sospetti e tra questi Guglielmo Mulazzani, un giovane comunista di ventuno anni, nato a S. Clemente, ma domiciliato a Riccione, di professione calzolaio. Il Mulazzani, ritenuto «propagandista sovversivo pericoloso», viene ammanettato sabato 16 ottobre dal maresciallo Tito Quilichini, comandante della locale stazione dei RR. CC., e «trasferito al carcere di Rimini a disposizione delle superiori autorità» in seguito al ritrovamento nella sua abitazione “di un importante documento” (I sedici Comandamenti del Comunista operante) e «diversi ritagli di giornali con articoli riguardanti la lotta per il Comunismo in Bulgaria, una tessera di socio benefattore del giornale “L’Unità!” di data recente e due fotografie del defunto G. M. Serrati». In questo
momento anche del materiale cartaceo, innocuo e insignificante, può essere ritenuto compromettente e condurre in gattabuia. Non passano neanche dieci giorni dall’arresto del Mulazzani che un altro “sovversivo”, collegato alla città di Riccione, balza alla ribalta della cronaca giornalistica. Questi i fatti. Il 25 ottobre 1926 il comunista Rodolfo Passardi «nato a Forlì nel 1888, residente e domiciliato a Riccione», viene arrestato a Milano perché, a detta della “Voce di Mantova” che per pri-
ma ne divulga la notizia, «si preparava ad attentare alla vita del Duce». La vicenda è seria, da prima pagina, e nei titoloni a più colonne il nome della piccola cittadina adriatica spicca a caratteri cubitali. Ma andare sotto i riflettori per questo genere di pubblicità non è gradito ai riccionesi; tanto meno al segretario del fascio Sanzio Serafini, che si mette subito in movimento per smentire la “riccionesità” dell’attentatore. Su “Il Popolo di Romagna” Serafini
sostiene che il Passardi non può essere considerato riccionese, dato che solo nel 1925 e «per pochi mesi» aprì in paese «un negozio di barbiere»; da allora è un randagio, «senza fissa dimora», che esercita «il mestiere di venditore ambulante di lucido da scarpe». Inoltre a Riccione, dove risiedono la moglie e i suoi due figli, era conosciuto sia per il «contegno detestabilissimo» che aveva nei confronti dei famigliari, privandoli «del necessario per vivere», sia per le idee comuniste e anarcoidi, per le quali era segnalato come “sovversivo” «pericoloso, violento e squilibrato» e «sottoposto a vigilanza continuativa». Da colloqui avuti con la moglie, si sapeva persino che il Passardi «approvava gli attentati contro il Duce, rammaricandosi che fossero andati falliti». «A me non sarebbe sfuggito», aveva detto ad “amici”. Le camicie nere e i carabinieri, sostiene Serafini, svolgevano da tempo indagini nei suoi confronti, «specialmente nel periodo in cui il Duce e la sua famiglia ci onoravano del loro soggiorno, trascorrendo in questa ridente cittadina un periodo di quiete e di tranquillità». Pertanto le autorità della stazione balneare romagnola non stavano con le mani in mano ed erano al corrente delle intenzioni omicide di quello strano ambulante prima ancora che la stampa, scavalcando le indagini, divulgasse la notizia di un “riccionese” che «si preparava ad attentare alla vita del Duce».
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Daniele e Roberto
REDAZIONE Direttore Responsabile: Giovanni Cioria • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Hanno collaborato a questo numero: Daniele Imola, Giancarlo Mantellato, Paolo Cortesi, Associazione VAPS, Edmo Vandi, Bruno Bezzi, Lorenzo Scola, Roberto Betti, Riccione Corre, Arnaldo Grossi, Manlio Masini, Andrea De Cesaris, Fosco Rocchetta, Rodolfo Bacchini, Lucio Franco Ambrosi, Emanuela Benzi • Foto: Pico e Gianni Zangheri • Pubblicità: Tel. 338 4304667 • Grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.
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Imparare a prevenire e ridurre gli effetti di un sisma è un compito che riguarda tutti noi. A volte basta rinforzare i muri portanti o migliorare i collegamenti fra pareti e solai, in ogni caso per fare una scelta giusta basta farsi consigliare da un tecnico esperto. I consigli per ridurre i rischi di un terremoto che come sappiamo non possiamo in alcun modo prevedere, sono molteplici e in alcuni casi semplici da eseguire ad un costo minimo se non addirittura a costo zero. Alcuni esempi: allontanare mobili pesanti da letti e divani; fissare alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti; appendere i quadri e specchi con ganci chiusi, che impediscono loro di staccarsi dalla parete; mettere oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature, questi a tanti altri consigli verranno forniti dai volontari della Protezione Civile “Arcione” di Riccione il 15 e 16 ottobre 2016 in viale Ceccarini, angolo Viale Dante.
Se sei in un luogo chiuso Mettiti sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante o oppure riparati sotto un letto o un tavolo resistente. Al centro della stanza potresti essere colpito dalla caduta di oggetti, pezzi di intonaco, controsoffitti, mobili ecc. Non precipitarti fuori, ma attendi la fine della scossa.
Meglio evitare l’ascensore: si può bloccare
Se sei all’aperto Allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.
Fai attenzione all’uso delle scale: spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi.
Fai attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
DOPO il terremoto
Esci con prudenza indossando le scarpe: in strata potresti ferirti con vetri rotti.
Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono. Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.
Castello degli Agolanti.. è proprio impossibile evitarne l’abbandono? Luglio 1657, la Regina Cristina di Svezia fu ospite a Riccione nel castello dei Marchesi Agolanti, ricevuta con gli onori che le spettavano e ospitata offrendo il meglio. Ebbene... perchè non organizzare una ricostruzione storica dell’evento? Il 21 Giugno 2017 cadrebbero i 360 anni di detta visita e si potrebbe ricreare l’arrivo col transito del corteo reale per le vie della Città –lanci di petali sulla carrozza reale seguita da carrozze con damigelle e paggi, carri della servitù, soldati di scorta- sino alla salita al castello. Accoglienza dei Marchesi, cena, musiche, sbandieratori, balestrieri, duelli...e chi più ne ha... più ne metta! Magari il tutto diluito in tre giorni... prima il corteo poi il resto. E’ una ghiotta occasione per offrire qualcosa di nuovo e far conoscere la nostra storia! RICCIONE PENSACI! G.L.M.
Chi transita per Via Caprera non può non sollevare lo sguardo e dare un’occhiata alle mura del “nostro” Castello. Ora che non è più un rudere malandato ci si chiede perchè la Città lo trascuri, perchè da alcuni anni non ci sono scarpe che ne calpestano i pavimenti e voci che rimbalzano nelle sue stanze...ci si chiede perchè è agonizzante, perchè non c’è volontà di farlo vivere. Dalle cronache dei quotidiani si apprende che gli impianti non funzionano, o funzionano male, che sul tetto si sono aperte crepe e che ci piove dentro. A soli 15 anni dal restauro! C’è un vuoto di idee su come rianimarlo, valorizzarlo, utilizzarlo... farne un punto d’incontro per residenti e turisti. Eppure la posizione è invidiabile, lo sguardo può spaziare su gran parte della costa. Lo spazio attorno, ricco di manto erboso e vegetazione, usufruibile e godibile... pensate ad un Picnic in primavera, magari con interscambio di cibarie... con tovaglie multicolori adagiate sul verde... un’orchestrina ad allietare il pomeriggio... e quattro salti in allegria. Pensate ad una cena al lume della Luna.... tavole imbandite... candelabri...musica di sottofondo. Non da meno gli interni che si prestano ad ospitare mille attività... mostre pittoriche, fotografiche, scultoree...presentazione di libri, corsi culturali, incontri, musica classica... cabaret... tornei di scacchi... giochi di società... Tanti nostri concittadini hanno di queste riflessioni e mostrano la loro pena per la bella costruzione senza anima e confidano riflessioni e pena alla nostra redazione. Qualche volta anche suggerimenti. L’avvocato Giancarlo Pasini, appassionato della storia locale, ha maturato una idea che ci ha prontamente illustrato. Dal 21 giugno al 9
1256. Castello degli Agolanti
1657. Soggiorno riccionese di Cristina di Svezia
Se Rimini è la città dei Malatesta, se Gradara è la loro residenza estiva, Riccione è la sede degli Agolanti, i magnifici precursori del nostro turismo di alta qualità. Durante la guerra tra il ravennate Guido Da Polenta e il riminese Malatesta Da Verucchio per il predominio della regione, un certo marchese Aquilanti (Aquilantium Marchiones) esule fiorentino dopo la rotta di Montaperti ad opera di Farinata, e riparato in Arimino, offrì la sua spada alla causa malatestiana. L’aiuto deve essere stato senz’altro valido, se dopo quella guerra conclusasi senza vinti nè vincitori, ma con le nozze tra Francesca di Guido da Polenta e Gianciotto Malatesta, al quale dovette pervenire anche una cospicua dote, l’Aquilanti divenne vassallo del signore di Rimini. In dono ebbe il fondo di Arcione con relativo castello. Con l’avvento delle Signorie, gli Aquilanti (aquila nello scudo circondata dalla scacchiera malatestiana) divennero Agolanti, si emanciparono dall’obbligo del vassallaggio e furono i brillanti signori di Arcione la cui borgata, un tempo di 26 focolari, prosperò di botteghe artigianali: fabbri, vasai, maniscalchi e sellai, bottai e gestori di hostarie alla frasca, ove, oltre che bere del genuino Sangiovese, si poteva mangiare la più squisita porchetta di tutto il contado; motivo, questo, di richiamo al week end dei signorotti e dei mercanti delle città più o meno vicine. Poi gli Agolanti si estinsero. Il loro castello passò di proprietà in proprietà e cominciò il suo declino divenendo casa colonica, stalla e granaio e in ultimo un rudere abbandonato. Infine lo acquistò il Comune di Riccione che avviò un progetto di ristrutturazione. I lavori iniziarono nel 1990 e furono completati nel 1999 con rifacimento degli interni e copertura.
Il 21 Giugno del 1657 arrivò a Riccione la Regina Cristina di Svezia, controverso personaggio della prima metà del Seicento che ancora oggi affascina e stupisce per la sua vita spettacolare, la sua ricchezza, il suo continuo bisogno di soldi ed i suoi sogni ambiziosi. Cristina di Svezia nacque il 16 Dicembre 1626. All’età di sei anni, dopo la morte del padre Gustavo II Adolfo, divenne regina designata. Assunse il govemo del paese nel 1644 al compimento del diciottesimo anno: fu incoronata regina nel 1650, a ventiquattro anni. Abdicò e lasciò la Svezia nel 1654: aveva scelto di decidere da sola il suo ruolo, di non obbedire alle regole in una epoca nella quale la migliore virtù della donna era l’obbedienza ai voleri del padre e del marito. Varcò i confini dello Stato della Chiesa il 21 Novembre con un seguito di 233 persone e 143 cavalli. Le fu regalata una carrozza di lusso, due letti smontabili, lettighe e seggi. Passò per le città di Ferrara, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Cattolica e poi attraversò le Marche per giungere a Roma il 20 Dicembre. Tre giorni dopo fu battezzata dal Papa con il nome di Christina Alessandra, con il quale poi si firmò. Ritornò in Italia nel novembre del 1656, in incognito, e si fermò a Pesaro sette mesi per evitare la peste che nel frattempo era scoppiata a Roma. Il 21 Giugno 1657 Cristina di Svezia parte da Pesaro e arrivò in giornata al Castello degli Agolanti di Arcione, come è indicata la località su alcune carte geografiche dell’epoca; ove resta sino al 9 Luglio. Il suo seguito era costituito da una sessantina di persone pari ad un quarto circa delle 233 persone che costituivano la corte del primo viaggio in Ita-
lia. La scelta per il periodo di quarantena cadde sul Castello degli Agolanti non solo per la sua posizione isolata e vicina al confine ma soprattutto perché, come testimoniano alcuni storici: “Questo Palazzo è una delle più belle fabbriche anzi la migliore, che sia nel Territorio di Rimini ed è assai signorile essendovi 25 camere da letto”. Tenuto conto dell’interesse della Regina per la letteratura e le opere d’arte avrà influito anche sicuramente la presenza nel Castello di una biblioteca dotata di oltre duecento volumi e di “tante eccellenti pitture”. La Regina ripassò poi da Rimini una terza volta il 7 Maggio 1658 “con molta fretta e poco seguito”. Giancarlo Mantellato
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occhio sulla sanità
di Daniele Imola
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Ospedale Ceccarini, segnali preoccupanti: dopo tanti investimenti, si rischia il declino Negli anni scorsi l’ospedale Ceccarini di Riccione si è sviluppato tantissimo sia come struttura (un padiglione completamente nuovo con il dipartimento delle emergenze, il nuovo blocco operatorio, nuovi reparti, nuove tecnologie), sia per le attività sanitarie (in alcuni casi vere eccellenze di livello nazionale come la Chirurgia laparoscopica, la Chirurgia toracica, il Dipartimento delle emergenze, l’Oculistica ecc.). Da qualche anno purtroppo è ricominciata una disattenzione degli amministratori a cominciare dal sindaco sui problemi del nostro ospedale e di tutta la sanità riccionese. Per esperienza so che ogni periodo di disattenzione porta inevitabilmente a un declino sia delle strutture sia delle attività. In questi ultimi mesi ho visto già alcuni segnali preoccupanti, il primario di rianimazione che è andato in pensione e non è stato sostituito, difficoltà nel completamento degli organici, rinforzi estivi non completi e tante opere importantissime ancora ferme, ad esempio la nuova sede del laboratorio analisi interno ancora ubicato nella vecchia palazzina esterna così come la dermatologia, il parcheggio assolutamente inadeguato ai flussi dell’Ospedale (siamo al paradosso che ci si impiega ormai pochi minuti per fare le analisi e però si perde più di mezzora per trovare un parcheggio e talvolta anche una multa) l’area esterna in alcuni punti ancora in stato di abbandono, la palazzina della direzione sanitaria ormai obsoleta e trasformabile ecc. Su tutti questi problemi e su tanti altri la voce del sindaco e di tutta l’amministrazione di Riccione non si sente più e questo è
pericolosissimo perché soprattutto in una azienda sanitaria così vasta come la nostra, se non c’è una sollecitazione continua dai territori, il rischio è che i problemi si incancreniscano. Ma una buona Amministrazione non ha solo il dovere di interessarsi del nostro ospedale, deve anche essere sempre in prima fila per svilupparlo con nuovi investimenti. Per
esempio la sistemazione dell’area esterna e i parcheggi deve farli l’Amministrazione comunale. Non si possono sprecare i soldi della sanità per fare i parcheggi, e se l’Amministrazione investe nell’area dell’Ospedale oltre a risolvere problemi concreti di tanti cittadini fa anche capire concretamente, non con le chiacchiere, quanto ci tiene allo sviluppo del nostro Ospedale. Questo è importantissimo per chi lavora nell’Ospedale, perché anche per queste persone è importante sapere che c’è una Amministrazione che li sostiene e che valorizza il loro lavoro. Invece in questi ultimi mesi ho raccolto tanti, troppi segni di sconforto. Rivolgo anche un appello a tutte le associazioni di volontariato che sono sempre state le più sensibili su questi problemi , anzi spesso sono state le prime a lanciare l’allarme. E’ necessario tornare in fretta a discutere del futuro del nostro Ospedale , prima che prenda piede una nuova fase di declino.
amici che se ne vanno
La città saluta Pino Berardi perno dell’Ortopedia
Il “Ceccarini” ha perso un pezzo della sua storia. Lo scorso 8 giugno, a 85 anni, se n’è andato all’improvviso Giuseppe (Pino) Berardi , uno degli infermieri più conosciuti di Riccione, perno dell’ Ortopedia , dove ha lavorato dal 1954 agli anni Novanta, tra gli apprezzamenti di quanti l’hanno conosciuto. Se non fosse stata l’anagrafe a tradirlo, nessuno gli avrebbe mai dato l’età che di fatto aveva proprio per il suo modo di fare giovanile, per la sua iperattività che lo portava a operare su più fronti, e per la sua disponibilità che lo induceva a dispensare preziosi consigli. Erano tanti i riccionesi che si rivolgevano a lui, proprio per le sue virtù, le sue capacità, il suo sapere e la sua professionalità, che si mescolava a dolcezza e determinazione, doti encomiate anche dai medici che l’hanno avuto al loro fianco, soprattutto
di Nives Concolino in sala gessi, a partire dai primari Manzi, Walter Zucconi e Giovanni Baccarani. Berardi, persona poliedrica, amata e stimata, per tanti anni è stato anche il massaggiatore ufficiale della squadra di calcio del San Lorenzo, compagine che ha seguito fin dal suo nascere. All’ombra del campanile dell’omonima chiesa nel 1982 con altri genitori e ragazzi è stato coofondatore della Cooperativa culturale Comunità Aperta, nata per dare un’alternativa ai giovani che non sapevano come trascorrere il tempo libero, rischiando di imboccare vie tortuose. E c’è dell’altro. Berardi che ha lasciato la sua amatissima moglie Maria e i figli Luca e Marco, anche loro dipendenti Ausl, era uomo di grande fede, assiduo cattolico praticante e anche volontario della parrocchia di San Lorenzo, dove per decenni a tutte le feste ha prestato servizio in prima linea, sempre con il suo immancabile sorriso sulle labbra. Le sue doti, fede in Dio, solidarietà, attenzione al sociale, attaccamento alla famiglia, passione per la politica e vocazione a essere infermiere (professione che gli ha consentito di entrare nelle case di tanti riccionesi), sono state sottolineate anche durante la messa esequiale concelebrata dal parroco don Agostino Giungi assieme a suo fratello, don Tarcisio.
Ida Manzoni l’infermiera-artista ora dipinge in cielo Era una delle storiche infermiere della Cardiologia del “Ceccarini”, stimata e benvoluta da medici e pazienti per la sua professionalità e umanità. Ida Manzoni, 53 anni, se n’è andata per sempre lo scorso 2 maggio, dopo aver lottato con tutte le sue forze contro il male. Segno della sua popolarità, maturata nel corso di oltre 25 anni di lavoro, sono state le centinaia di persone che si sono radunate nella
Ciao cara “Lisa” Il 25 giugno 2016 all’età di 91 anni ci ha lasciato Renzi Elisa, conosciuta da noi tutti di Riccione Paese come la bidella, la Lisa. Ha fatto per più di trent’anni il suo lavoro nella scuola Elementare di Riccione Paese, molti di noi la ricorderanno in bicicletta intenta a comprare le merende al forno vicino alla scuola. Perché ormai i “suoi” bimbi li aveva viziati così e loro non volevano la merenda di casa, ma quella della bidella. Il suo sorriso, la sua disponibilità, la sua onestà, l’hanno resa una persona molto amata, dai bambini prima di tutto, che sicuramente lei trattava con amore materno, ma anche dagli insegnanti che ha sempre rispettato e dai quali è stata sempre contraccambiata. Una figura certa, sicura, su cui si poteva contare sempre! A quei tempi, le ore di lavoro non si calcolavano, molto spesso la Lisa si doveva preoccupare di tante faccende, affinché al mattino la scuola fosse pulita, riscaldata. Con grande senso del dovere, non si è mai tirata indietro, è stata un grande esempio di correttezza, affidabilità ed onestà per tutti, perché ha amato profondamente il suo lavoro e i tanti bambini che ha visto crescere. Un bacio grande alla LISA, LA BIDELLA. Non ti dimenticheremo mai. Grazie. I “tuoi” bimbi
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chiesa di San Lorenzo nel giorno dell’addio accanto al marito, l’insegnante Raffaello Raffaelli, ai suoi numerosi fratelli, sorelle e nipoti. Tantissimi i medici e gli infermieri del Ceccarini, a partire dall’intero staff della Cardiologia con l’attuale primario Marco Marconi, il suo predecessore Luigi Rusconi e altri noti camici bianchi del reparto come Eugenio Fantini, Pierangelo Del Corso, Silvia Eusebi e Denise De Medeiros. Quello che in tanti hanno sottolineato è il fatto che la Manzoni svolgeva la sua professione come una missione che andava oltre i confini dell’ambiente di lavoro. Era infatti sempre pronta a dispensare consigli e a dare un sollievo anche solo morale, con quella sua tenue ma profonda ironia, capace di stemperare le situazioni più critiche. Ida, come sottolinea il parroco don Agostino Giungi, che ha celebrato la messa esequiale con don Concetto Reveruzzi, è stata anche una donna di grande fede, che da buona cattolica testimoniava con naturalezza e convinzione in varie occasioni. Infine, ma non per ultime, le sue doti di artista. La Manzoni amava tantissimo dipingere, soprattutto fiori e nature morte. Realizzava piccoli grandi capolavori usando varie tecniche perfezionate negli anni come autodidatta. Si cimentava nel mosaico e patchwork con grande abilità.
amici che se ne vanno
di Paolo Cortesi
Manuela professoressa esemplare
Ho avuto la fortuna, molti anni fa, di conoscere Manuela Vasta, quando era una mia allieva ventenne, durante le lezioni di Biochimica al secondo anno di Scienze Biologiche presso l' Università di Bologna. Era una bella ragazza, alta, occhi espressivi, sorriso smagliante. Manuela è stata sempre molto attenta e curiosa, dopo le lezioni si fermava spesso per fare domande ed ha sostenuto un brillantissimo esame con un trenta e lode finale. Successivamente, ho avuto il piacere di seguire Manuela durante tutto il suo percorso di studi, fino alla splendida laurea. Talvolta, in estate, passando davanti alla sua abitazione, la trovavo felice in giardino con i suoi bambini Lucia, Giacomo ed Andrea. Era sempre piacevole conversare con lei poichè il nostro rapporto d'amicizia si rinsaldava costantemente. Conservo ancora gelosamente alcune cartoline speditemi durante i suoi viaggi. Dopo l'Esame di Stato per l'abilitazione professionale Manuela ha ottenuto la nomina in ruolo come insegnante di Scienze a Cesena, sospesa poi per maternità. Successivamente ha svolto tale ruolo presso il Liceo Scientifico Alessandro Volta di Riccione dal 1994 fino al 2014. L'attuale Dirigente Scolastico,
professor Paride Principi, la ricorda per la grande professionalità, la chiarezza di esposizione, la gentilezza d'animo, la cordialità con i colleghi, ed un ottimo dialogo con gli studenti. Il collega professor Mauro Agostini ha conosciuto ed apprezzato Manuela fin da quando, negli anni '90, si trovavano ancora nella vecchia sede. Il professor Agostini ha trovato Manuela molto scrupolosa nella continua ricerca di perfezionamento delle lezioni, particolarmente premurosa, quasi materna, verso gli studenti. La professoressa Nadia Lazzari, che ha avuto come allieva Lucia, bravissima figlia di Manuela, era ammirata per l' estrema precisione ed accuratezza con la quale Manuela allestiva i preparati biologici e geologici utilizzati nelle esercitazioni e per il suo entusiasmo nella osservazione di questi anche dopo anni. La professoressa Novella Gigli ha pienamente condiviso i pareri molto positivi espressi dai colleghi ed ha aggiunto di essersi particolarmente affezionata a Manuela per la reciproca condivisione di gravi problemi di salute. L'ultima volta ho casualmente incontrato Manuela due anni fa in un giorno d'estate davanti al Palazzo del Turismo. Dopo esserci salutati calorosamente, abbiamo conversato per due ore, durante le quali mi ha messo al corrente della sua lotta contro la malattia, dei pesanti cicli di trattamento che la prostravano. Sono rimasto colpito dalla serenità con cui affrontava tali tematiche, ne parlava, senza autocompatimento, e dalla vastità di interessi culturali che ancora coltivava. In una e-mail inviatami, Manuela citava una straziante poesia di Daniela Kontas: "Ascolta e guarda/nonostante l'abisso/saremo vita/saremo vita.'' Quasi una invocazione, una speranza o una premonizione. Nell'ottobre 2015, le avevo chiesto il numero di cellulare al fine di intensificare le nostre stimolanti conversazioni, ma, non ricevendo risposta, avevo intuito un aggravamento delle sue condizioni di salute. Dopo pochi mesi è prematuramente deceduta a soli 55 anni. Manuela vive sempre in quelli che l'hanno conosciuta ed apprezzata.
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BIBLIOGRAFIA DI FOSCO ROCCHETTA
il personaggio
di Maria Grazia Tosi
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Fosco Rocchetta, un esploratore della storia Geneticamente ed emozionalmente predisposto all’approfondimento della storia, dell’archeologia, dell’antropologia, e supportato da una brillante, minuziosa e tenace capacità analitica, il riccionese Fosco Rocchetta concentra tali peculiarità a servizio della propria città. Riccione, infatti, è costantemente al centro delle suo variegato background culturale. Già direttore della Biblioteca comunale, è stato fondatore con Luigi Ghirotti dell’Antiquarium archeologico-paleontologico, poi Museo del Territorio. Ha ideato e condotto rassegne di incontri e mostre, e per conto dell’ente di appartenenza ha pubblicato diversi saggi. Particolarmente interessanti quelli realizzati in proprio, tra i quali Il naufragio dello Zeffiro, Riccione il mio ritrovo estivo preferito, Riccione sotto le bombe, Riccione la mia Città Raccolta di scritti vari, Nascita del turismo di Riccione - gli ospizi marini. Socio dell’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale di Venezia, collabora con la rivista bimestrale La Piê, col periodico E’ Rumagnol, e con Famija Arciunesa, la Piazza e le pagine culturali de La Voce di Romagna. Da dove e perché è nata questa profonda passione per la perlustrazione storica? “Da ragazzo ho frequentato lo Scientifico… ma alla maturità ricordo che per la prova di Italiano scelsi il tema storico; mi sono poi laureato in Scienze Politiche ed anche in Sociologia. Quando ho iniziato il mio lavoro presso la Biblioteca di Riccione conobbi Luigi Ghirotti; amando già tanto la storia capii che presso la biblioteca c’era tantissimo materiale, col quale successivamente, il 15 maggio 1977 venne aperto il Museo, a lui dedicato; un modo importante per valorizzare i reperti e lo studio delle radici del nostro territorio. Io sono talmente innamorato di Riccione che sempre diventa protagonista dei miei studi; non sono uno specialista, ma tutto
ciò che lo riguarda, dal mondo antico alla contemporaneità, mi intriga.” Dove reperisce l’immensa moltitudine di dati che riporta nei suoi elaborati? “Dagli archivi di Stato di Rimini, Forlì, Pesaro, e dalle persone, elemento fondamentale per registrare precise testimonianze di fatti e sentimenti: gli anziani in particolare ne rappresentano un vero patrimonio, specialmente per le ricerche che riguardano la storia locale. In questi anni, intrattenendomi con alcuni riccionesi attenti alle vicende della nostra città, sono stato spronato a raccogliere in pubblicazioni un bagaglio storico che rischiava di andare perduto. Poi ci sono le biblioteche… e c’è la rete, dove ci si ritrova molto più materiale di quello che si possa immaginare, ricollegandosi facilmente con le realtà istituzionali e culturali disseminate non solo in Italia ma nel mondo. Dal 2008, poi, da quando sono in pensione mi dedico completamente alle ricerche, oltre che a viaggiare. Io mi considero un esploratore della storia così come del mondo: proprio per questo ci tengo a consegnare i miei libri presso i Musei e le Biblioteche italiane e oltre: Monaco di Baviera li possiede tutti, e sono arrivati anche a Washington.”
Un lavoro così impegnativo e tenace viene adeguatamente considerato dalla città? “Credo che la gratificazione maggiore per chi raccoglie e pubblica ricerche d’archivio sulla storia della propria città, consista nel recuperare fatti e notizie inedite, che seppur minute arrecano un contributo alla conoscenza del luogo natio; e così anche sottraendo all’oblio figure eminenti che hanno lasciato tracce significative della loro presenza e operato in questo lembo di Romagna. Mi fa comunque molto piacere quando alla presentazione dei miei libri posso godere di una buona platea di riccionesi e non solo, che magari li acquistano interessati a riconquistarsi un pezzo della loro storia. Naturalmente quello che porto avanti da anni è un’operazione puramente culturale… quando va bene si recuperano le spese!” Come mai ha affrontato nel suo ultimo libro un tema come il motociclismo? “In realtà avevo già scritto di motociclismo storico, e sono anni che raccolgo immagini e testimonianze. E’ uno sport che mi ha sempre molto affascinato… nonostante io non sia mai salito neanche su un Ciao. Riccione vanta una degna tradizione in merito, risalente agli anni Venti; dal 1953 al 1957, poi, vi ha fatto tappa il Giro d’Italia Motociclistico o Motogiro, promosso dal quotidiano sportivo “Stadio” e approdato grazie anche al nostro prezioso Moto-club “Celeste Berardi”. Questa corsa è stata la più nota rassegna motoristica nazionale su strada e ha rappresentato una vera e propria epopea, un fatto agonistico e di costume al quale hanno partecipato anche i riccionesi Eros Conti, sempre presente in tutte le cinque edizioni della gara, Guido ed Elio Imola. Il volume è fatto di racconti di autorevoli cronisti dell’epoca e più di un centinaio di foto di valenti fotografi, tra cui il riccionese Epimaco Zangheri (Pico).”
Sabato 22 ottobre ore 17.00 al palazzo del turismo di riccione presentazione di: RICCIONE CITTA' DEL MOTOGIRO D'ITALIA Una mitica cavalcata... (1953-57) Edizioni La Piazza
Riccione vanta una degna tradizione nel motociclismo, risalente agli anni Venti del '900; inoltre, vi ha sempre fatto tappa, dal 1953 al 1957, il Giro d'Italia Motociclistico o Motogiro, promosso dal quotidiano sportivo “Stadio”, grazie anche al prestigio organizzativo del Motoclub “C. Berardi”. Questa corsa è stata la più nota rassegna motoristica nazionale su strada, cui hanno preso parte una quarantina di marche, quando la moto era un prioritario mezzo di locomozione.Il Motogiro ha rappresentato una vera e propria epopea, un fatto agonistico e di costume unico, tale da suscitare un fenomenale entusiasmo popolare lungo le strade della
Penisola. Nomi come Tartarini, Venturi, Provini, Mendogni, Lattanzi, Campanelli, Tassinari, Zubani, Villa, Grassetti, Silvagni, sono ancora impressi nella memoria degli appassionati, ed il libro vuol rendere un dovuto omaggio a tanti campioni del passato. A questa sfida “eroica”, hanno partecipato anche i riccionesi Eros Conti, sempre presente in tutte le cinque edizioni della gara, Guido ed Elio Imola. Il volume, in buona parte fotografico, corredato da un'intervista a Remo Venturi, 1° assoluto nell'edizione 1957 e poi pilota vincente nei circuiti della “Mototemporada Romagnola”, descrive quella mitica corsa, tramite i racconti di autorevoli cronisti dell'epoca e tante immagini di valenti autori, tra cui Epimaco Zangheri (Pico), stimato illustratore degli eventi riccionesi.
donazioni
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di Associazione V.A.P.S.
Monitor Multiparametrico al Pronto Soccorso
L’Associazione VAPS (Volontari Assistenza Pronto Soccorso) ha voluto ricordare Raul Serafini, un loro socio sostenitore di recente prematuramente scomparso, donando una nuova apparecchiatura medicale specifica per le attività del Pronto Soccorso. Raul Serafini era un noto imprenditore che abitava nella zona Abissinia ed è stato uno dei primi sostenitori dei VAPS in quanto marito di una dei soci fondatori e attuale vice presidente dell’associazione. Il sostegno di Raul si è tradotto fin dall’inizio, nella prima sponsorizzazione della quale hanno beneficiato i volontari, consentendo l’acquisto di una divisa (tuttora in uso) che li rendesse immediatamente riconoscibili stessi nei loro turni di servizio all’interno del Pronto Soccorso e dell’intero Ospedale. Il desiderio di mantenere sempre vivo il ricordo di Raul è stato espresso con il dono dell’ Associazio-
Riccione Paese
ne VAPS all’ Ospedale Ceccarini di un Monitor Multiparametrico specifico per la misurazione dei parametri vitali dei pazienti. L’apparecchio è stato posizionato nel Triage del Pronto Soccorso e viene utilizzato dagli infermieri per effettuare la prima diagnosi sui pazienti in accettazione al reparto, divenendo un importante aiuto per valutare rapidamente I’effettiva situazione sanitaria. Alla cerimonia della consegna dell’apparecchio hanno partecipato la moglie ed i figli di Raul, la presidente dei VAPS, sig.ra Valeria Bernardi con numerosi soci, Luciano Tirincanti vicesindaco di Riccione, il dott. Romeo Giannei direttore medico del PO di Riccione-Cattolica e la dott.ssa Marina Gambetti direttrice dell’UO emergenza-urgenza. Tutti i soci VAPS hanno ricordato con viva commozione Raul Serafini e la sua disponibilità nel risolvere i piccoli e grandi problemi che nel tempo
la nostra Associazione si è trovata ad affrontare, mentre la dottoressa Gambetti ha espresso la sua riconoscenza per I’ attività svolta. I volontari VAPS esprimono un punto di riferimento rivolto a chi sta vivendo una situazione particolare e difficile spesso accompagnata dalla consapevolezza di non conoscere le procedure e le norme vigenti in una struttura ospedaliera ed hanno lo scopo di sopperire a queste difficoltà assistendo e instaurando un rapporto amichevole, trasmettendo ai pazienti la sicurezza di un sostegno disinteressato e la certezza di non essere abbandonati durante i tempi di attesa a volte molto lunghi. Il gruppo V.A.P.S ringrazia i soci del Surfing Club Riccione A.S.D. (Via Torino-zona 15) per la somma da loro raccolta e devoluta all’acquisto di apparecchiature sanitarie nel ricordo di Raul Serafini.
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vita dei club
di ni.co.
Rotary: la presidenza al Conte Pullé Il Rotary Club Riccione Cattolica ha un nuovo timoniere. Si tratta del conte Fabrizio Pullè, giovane avvocato riccionese, che resterà in carica fino al primo luglio 2017. Eletto alla presenza di oltre 110 persone, segue il cattolichino Giuliano Piccioni, che gli ha ceduto “collare” e presidenza. Del direttivo, oltre al past presidente Piccioni, fanno parte il presidente eletto Daniele Gusella, il segretario Maurizio Parma, il tesoriere Michele Pretolani, il prefetto Fabio Giavolucci e i consiglieri Gina Ancora, Riccardo Angelini, Riccardo Galassi ed Enrico Magnani. Intraprendente e dinamico, Pullé ha già in mente di realizzare diversi progetti e iniziative a favore della società civile. Tra i tanti il Premio Rotary Scuola, che consiste in borse di studio destinate ai migliori studenti delle superiori e il Premio professionale Jimmy Monaco, riservato a una persona contraddistintasi nell’attività lavorativa. Poi il “Progetto per lo sviluppo di un nuovo modello di business turistico”, legato alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio della Provincia di Rimini, da tenersi in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano e il sostegno agli studi della Senatrice a vita, Elena Cattaneo, per la lotta contro la Corea di Huntigton (terribile malattia genetica neurodegenerativa).
La Cianini al timone del Lions Club
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GARAGE MUCCIOLI E’ Graziella Cianini, ex comandante della Polizia municipale di Riccione, il neo presidente del Lions Club di Riccione. Il passaggio tra lei e il suo predecessore, Claudio Villa, che diventa past president, si è tenuto alla presenza dei soci Lions di Bologna San Lazzaro, al Grand Hotel Des Bains nel Giugno scorso. Del direttivo, in carica per un anno, fanno parte anche Francesco Procopio e Franco Carbini (rispettivamente primo e secondo vicepresidente), Cristina Berlini (segretaria) Paolo del Bello (cerimoniere), Paolo Frulla (censore), Sabrina Angelini, Alberto Serafini, Alessia Bruno, Roberto Bucci (consiglieri), Claudio Villa (officer telematico) e Laurent Casadei (presidente comitato soci).
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Dipingere Riccione
di Giuseppe Lo Magro
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Omaggio ad Alfredo Zaffagnini, amante di Riccione
Viale Martinelli. Villetta di legno della marchesa Malaspina.
Marinai alla cura della barca nel porto canale.
In occasione del ventesimo anniversario della fondazione del Rotary Club Riccione-Cattolica (2004) Giancarlo Mantellato curò progettazione e stampa del libro “Riccione Cattolica la città dei bagni”. Tra i molti pregi della pubblicazione, che vanta gli scritti di eccellenti firme quali i riccionesi Rosita Copioli ed Ennio Cavalli, ci sono le opere di due fotografi (Rosita Nicoletti per Riccione e Dante Marchi per Cattolica) e di due pittori (Alfredo Zaffagnini per la Perla verde ed Emilio Filippini per la Regina). Senza intenzione alcuna di snobbare gli altri validissimi creatori di immagini, desidero dedicare questa pagina, confessando il mio campanilismo spudorato, al pittore Alfredo Zaffagnini (Architetto – Castelmaggiore 1885- Bologna 1968) che frequentava assiduamente la nostra città e ne era profondamente innamorato. Nello sfogliare le pagine del volume si resta piacevolmente impressionati dai colori sfumati dei suoi dipinti, dalle atmosfere delle attività che riprendono a vivere e dei luoghi che tornano ad animarsi dopo le dure vicissitudini della 2ª Guerra mondiale (le tempere acquarellate sono del periodo1943-1948). Le nove opere originali facevano parte della collezione dell’antiquario Angelo Romani e furono interamente acquistate da Giancarlo Mantellato che ora se le gode appese alle pareti del suo studio. Per meri motivi di spazio ne presentiamo, a malincuore, solo cinque. A lato Viale Gramsci. Un documento di come era Riccione. A sinistra l’Albergo Roma (poi Croce del Sud), negozio di abbigliamento Piani, cancello d’ingresso di Villa Mancini sulla collinetta ombreggiata da pini marittimi (ne restano alcuni esemplari). A destra la macelleria Mancini, alimentari Sartori che confinava col forno Lipira.
Piazzale San Martino.
Piazzale Roma.
discipline giapponesi
di Andrea De Cesaris
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Associazione sportiva dilettantistica Riccione Team Arti Marziali
Scopriamo insieme queste discipline L'Associazione Sportiva Dilettantistica Riccione Team Arti Marziali, iscritta al CONI ed affiliata FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate ed altre Arti Marziali), viene fondata nel 2009 con lo scopo di diffondere a livello locale la passione per le antiche discipline tradizionali giapponesi: Karate, Judo e Ju-Jitsu. A tali pratiche multidisciplinari non comuni sul territorio, si affianca, fin da allora, un approfondito studio della difesa personale, applicata nel rispetto delle vigenti normative, al fine di fornire agli associati gli strumenti adeguati per poter fare fronte a situazioni di pericolo quali ad esempio le più ricorrenti tipologie di aggressione. Vari sono stati negli anni i corsi rivolti nello specifico alle donne, anche in collaborazione con l'Ufficio Pari Opportunità del Comune di Riccione e l'Arma dei Carabinieri. L'associazione si occupa da anni anche della formazione pratica degli addetti al controllo dei locali
“Gli insegnanti tecnici dell’A.S.D. Riccione Team Arti Marziali (da sinistra) Franco Lo Conte (Cintura Nera IV dan Judo Fijlkam, II dan Ju-Jitsu Fijlkam e III livello nazionale Metodo Globale Autodifesa Fijlkam) ed Andrea De Cesaris (Cintura Nera IV dan Karate Fijlkam, II dan Ju-Jitsu Fijlkam e III livello nazionale Metodo Globale Autodifesa Fijlkam) con l’amico (al centro) Maestro Vittorio Sola, al termine dello stage interregionale sulla difesa personale presso la Scuola per il Controllo del Territorio della Polizia di Stato di Pescara (PE)”.
pubblici secondo il c.d. Decreto Maroni. Oltre l’insegnamento strettamente tecnico, l'Asd RICCIONE TEAM ARTI MARZIALI si prefigge di stimolare la crescita di ogni associato sia nella sua individualità che in gruppo, favorendone il rinvigorimento fisico, l‘autostima e la sicurezza nelle proprie possibilità, in un contesto di valori condivisi quali il rispetto reciproco e l’amicizia. Incontri di approfondimento sulla cultura e la storia del Giappone sono in progetto nei prossimi mesi. I nuovi corsi delle diverse discipline rivolti agli adulti, tenuti da insegnanti tecnici federali tra cui appartenenti alle forze di polizia, riprenderanno nel mese di ottobre 2016 presso la Palestra Scuola Media F.lli Cervi di viale Ionio n.16 Riccione nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 20.00 alle 21.00 e dalle 21.00 alle 22.00. Per i bambini, a partire dai 5/6 anni, ed i ragazzi è previsto un corso di avviamento al judo con due lezioni settimanali pomeridiane, il mercoledì ed il venerdì, dopo l'orario scolastico. Nel mese di ottobre è offerto a tutti gli interessati un periodo di prova gratuito, di una settimana, per qualsiasi disciplina scelta. Per informazioni ed iscrizioni telefonare al 340 7441103 oppure consultare la pagina facebook: Riccione Team Arti Marziali. Vi aspettiamo numerosi!
libri di storia
CURIO ITÀ senzaeta’ di Maria Grazia Tosi
CHI SIAMO NOI DELLA “FAMIJA” (Apr. 87) “Recentemente un noto dirigente locale parlando di Famija Arciunesa ebbe a dire: ”La vostra associazione svolge un’attività interessane ed utile per la comunità riccionese, ed è ben accetta perché in essa sono rappresentate tutte le forze politiche della città”. Convincimento profondamente sbagliato. Un modo di pensare che si concilia con la mentalità spartitoria che anima i Partiti i quali, sentendosi ‘padri putativi’ di tutti, ritengono normale che ogni iniziativa, ogni aggregazione debba rientrare nella logica della ‘occupazione’, dove ogni forza politica ha diritto ad una sua fetta di influenza e di controllo. La Famija non è questo e non vuole esserlo. È un’associazione libera, popolare, indipendente, democratica, aperta a tutti coloro che si riconoscono nelle sue iniziativa e nei suoi programmi. Il soggetto decisivo da cui trae la propria forza e ragione di esistere è il cittadino, come individuo, che vuole partecipare assieme a tanti altri alla vita della propria comunità.” ELEFANTE SULLA COLLINA (Apr. 88) “Le recenti notizie sui progetti di recupero del Castello degli Agolanti mi hanno mosso ad una breve escursione sulla collina. Non ho trovato nessun castello ma solo un cumulo di pietre e mattoni, come spoglie rimaste a testimoniare la sua esistenza nel luogo. Mi è sembrato più un simulacro, lo scheletro di un vecchio elefante lasciato morire su queste colline affacciate al mare, esposto all’usura del tempo. E mi sono chiesto se questo è quel bene da recuperare con problematici interventi di ristrutturazione, concludendo che probabilmente vi è un malinteso non chiarito alla base dell’operazione. Se un intervento è necessario credo debba essere rispettoso del ‘bene storico’, trovando le giuste misure per conciliarlo con la ragione del contingente utilizzo. Un intervento che dovrebbe, a mio parere, limitarsi al recupero di salvaguardia dell’esistente, incastonandolo in un ricco parco verde protetto. Magari arricchito di un moderno teatro all’aperto con un grande palcoscenico proteso verso il mare, alla maniera degli antichi teatri greci e romani, e luogo per grandi manifestazioni di spettacolo e cultura, nel richiamo delle sue antiche e preziose vestigia.”
Cercando qua e là nella rubrica “Cantachiaro”, che in questa testata dal 1987 al 1990 ha ripercorso fatti ed emozioni tutte di casa nostra, ecco una sintesi di riflessioni redatte da una penna creativa e poco ‘allineata’, che possono diventare curiose una volta rapportate all’odierno, rappresentando altresì un piccolo omaggio, a due decenni dalla sua scomparsa, dall’autore Dante Tosi.
IL MARE, UN PALCOSCENICO POCO UTILIZZATO (Mag. 89) “Scorrendo le cronache delle annate balneari degli anni ’30 e ’40, ci si imbatte in una serie di iniziative che richiamavano vaste folle di bagnanti per assistere a regate di imbarcazioni sportive, gimcane di mosconi e sandolini, corse con barche da pesca a vela, cuccagne sporgenti dalle barche stesse, gare di nuoto, gare di tuffi… Il mare era utilizzato come un palcoscenico naturale dalle molteplici versatilità che non costava niente e permetteva una partecipazione di massa senza il bisogno di supporti tecnici particolari. Poi, piano piano, è diventato un ‘teatro vuoto’. Credo sia ancora il caso di ripensare ad una sua riutilizzazione in tal senso, con momenti di divertimento e pratiche sportive, aggiornate ai gusti, ai mezzi e alla fantasia di oggi. Qualcuno potrebbe osservare che con un mare così malandato non sia il caso di avventurarsi in iniziative del genere. Si potrebbe ribattere che il mare è così malandato perché non gli abbiamo dedicato le cure e l’interesse che meritava; al contrario, quindi, un suo maggior utilizzo potrebbe diventare freno ad un ulteriore degrado e ragione razionale di recupero di un valore finora sottovalutato.” “ATLANTIDE”, UN’IDEA PER LA NUOVA PROVINCIA (Feb. 89) “L’istituzione della Provincia di Rimini sembra arrivare in porto, e sembra anche che tale avvenimento possa recare molti vantaggi per la nostra zona. In attesa che l’evento si compia facciamo un esercizio d’immaginazione sulle cose nuove che l’Amministrazione Provinciale potrebbe fare sul nostro territorio, e formuliamo un’idea su un progetto intercomunale di interesse generale e legato allo sviluppo della nostra riviera. Nella zona di confine tra Rimini e Riccione c’è l’ex colonia Novarese (quella fatta a forma di nave), un grande fabbricato da ristrutturare e
un parco attorno molto ampio. In questa proprietà pubblica da tempo totalmente inutilizzata, potrebbe sorgere un Centro di Cultura del Mare, una “Atlantide”, con laboratori di ittiologia, acquario con i pesci del Mediterraneo, Museo della vita marina. Un impianto che potrebbe richiamare studiosi, studenti e turisti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Un punto qualificante di riferimento per questo settore, unico in Italia. Credo sia un’idea che meriti un momento di riflessione.” RIMINI PROVINCIA SERVE ANCORA? (Giu. 90) Premetto che questa breve nota potrebbe risultare come una provocazione. In ogni caso vuole essere un pungolo a discutere su questa “conquista” che, dopo decenni sembra arrivare in porto. Quando sorse la richiesta di avere la Provincia a Rimini potevano sussistere ragioni di disagi e di costi per i cittadini costretti a recarsi a Forlì per svolgere svariate pratiche. Ora, dopo 40 anni, queste ragioni sembrano in buona parte venute a meno: i vari centri provinciali hanno, via via, decentrato i loro servizi, e l’informatica ci fa avere in tempi reali i documenti custoditi in Provincia; quel che era sacrosanta rivendicazione una volta, quindi, ora è cosa superata, obsoleta. Se poi si guarda sotto l’aspetto del Governo del territorio ancora più evidenti appaiono le perplessità. Quale senso ha allora la Provincia a Rimini? Si capisce che diventare città capoluogo di provincia può essere un fatto di prestigio che nessuno disconosce, ma se si tratta solo di questo mi sembra uno spreco che non si giustifichi. Anche se vuol dire avere nuovi uffici, nuovi posti da occupare, nuove cariche da ricoprire, nondimeno vuol dire nuovi costi da pagare direttamente e indirettamente da ognuno di noi cittadini. E’ possibile che questa interpretazione, tutta personale, sia riduttiva ed ingiusta; se ciò è vero vorrei sentire argomentazioni convincenti… pronto a fare penitenza.”
23 10, 100, 1000 PISCINE (Nov. 88) “Da qualche tempo si discute sull’idea di rimediare al gravissimo problema della balneabilità del nostro mare con la costruzione, magari anche sulla spiaggia, di una serie di piscine pubbliche e private che possano diventare sostitutive per i turisti che non gradiscano bagnarsi nelle acque libere del mare. L’idea a prima vista può sembrare intelligente e risolutiva di una situazione che ogni giorno di più sembra deteriorarsi. Ma a ben vedere è un’idea molto pericolosa, se si pensa di surrogare le sue acque sporche con quelle pulite delle piscine; può mettere in testa alla gente che alla lunga il mare potrebbe diventare un componente non essenziale dell’attività balneare. Una prospettiva aberrante considerare che il turismo marino possa sopravvivere imperniato sull’uso generalizzato in acque di bacini artificiali. Il recupero per salvare la nostra economia risiede tutto nel recupero della sua salubrità, impiegando tutti i mezzi economici possibili, pubblici e privati, inventando forme di pressione di sicuro impatto verso coloro che di questo problema debbono farsene pieno, permanente e determinato carico.” STUDIARE IL TURISMO FA BENE (Ott. 87) “Il trasferimento della Biblioteca Comunale nella nuova e ampia sede sorta in zona Paese, offre un’occasione per avanzare una proposta mirata. Dato che Riccione vive di economia turistica e considerato che questo settore è in continua evoluzione, occorre che i suoi operatori siano, ogni giorno di più, preparati ed aggiornati. Da qui la proposta di costituire presso la Biblioteca un settore dedicato alla documentazione e studio del turismo, aperto ad iniziative di conoscenza e a disposizione di tutti. Un punto di riferimento per coloro che vogliono studiare questo fenomeno economico, sociale e culturale. “La proposta centra un aspetto importante dei bisogni della nostra
città -commenta Luigi Montanari Presidente dell’Associazione albergatori-, quello cioè di avere un luogo per approfondire e dibattere il Turismo, come cultura dei servizi dell’ospitalità”.” ACCENDIAMO UN CERO PER SALVARE LA SPIAGGIA! (Set. 88) “Ora che sembra riaccendersi una nuova bagarre sul grave problema dell’erosione marina e partendo dal presupposto che il ‘bene spiaggia’ è considerato da tutti una risorsa vitale irriducibile per l’economia locale, perché mai i centri rivieraschi romagnoli, che appaiono così agguerriti e determinati in molti settori del pubblico interesse, vivono la paradossale situazione di non aver mai avuto nel loro apparato tecnico-amministrativo un ufficio che in via permanente e sistematica tenesse sotto controllo tutto quanto avviene, in via ordinaria o straordinaria, nel delicato ambito del settore spiaggia?! Per approfondire meglio la vita dinamica di questo ambiente marino, per classificarne gli andamenti, e gestire ogni iniziativa di intervento per la salvaguardia di un importantissimo bene comune. La raccolta di informazioni risulta dagli studiosi fondamentale per formulare corrette diagnosi sull’andamento della perdita della spiaggia. Già nel 1939 lo scrittore e storico G.Borghi sosteneva: “ Sono controlli indispensabili per seguire gli effetti prodotti sulle spiagge dai ridotti
rifornimenti di materiali da parte dei corsi d’acqua; occorrerebbero frequenti rilievi della battigia in modo da evitare lunghi intervalli senza dati, con un monitoraggio di tutti i dati naturali e non che influiscono sul fenomeno erosione”.” ANZIANI DISPERSI NEL PARCO (Ott. 89) “Andando in giro per il Parco della Resistenza succede di essere fermato da persone anziane che ti chiedono di dare loro una mano, facendoti portavoce per risolvere alcune piccole esigenze di affezionati frequentatori di questo nostro bel luogo di verde pubblico. Un gruppetto di signore più volte mi ha chiesto se sotto il porticato dell’ex casa colonica ‘della Micia’ (anche sede di Famija Arciunesa) fosse possibile collocare alcune panchine per incontrarsi al riparo dal sole e dal vento fastidioso, per fare due chiacchiere mentre si sferruzza a maglia. Un gruppo numeroso di uomini invece chiede semplici ripari per i loro giornalieri incontri; immaginano anche un piccolo servizio igienico dalle parti del laghetto e alcune fontanelle per rinfrescarsi e dissetarsi. Altri ancora vorrebbero panchine disposte in mezzo ai prati per godersi il sole. Richieste che potrebbero essere soddisfatte con poco, ma graditissime ad una parte di cittadini in rapido costante aumento.”
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PAgina delle donne
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di Nives Concolino
Vittorina Magnanelli: la trisnonna di ferro Essere trisnonna a 88 anni è cosa rara, una fortuna. Questo privilegio a Riccione è toccato a Vittorina Magnanelli, che lo scorso giugno, nella chiesa di San Martino in viale Diaz, ha tenuto a battesimo, in veste di madrina, Alice Spasiano l’ultima arrivata della sua matriarcale famiglia, nella quale si contano ben cinque generazioni rosa. Ne fanno parte la figlia Paola Lazzarini (60 anni), la nipote Katia Facciardini (41 anni), e la pronipote e neomanna Nicol Seremet (18 anni). In piena forma, dinamica e solare, la Magnanelli, tiene tra le braccia la piccola Alice, che le ha regalato una delle gioie più grosse della sua vita. “Con questo ritmo -esclama- diventerò quadrisnonna!”. D’altra parte il suo lignaggio è caratterizzato dalla longevità. “Mio nonno Ermenegildo Muratori, che viveva ad Albereto di Montescudo - confida -, ha raggiunto i 103 anni, dopo essere diventato bisnonno con suo grande orgoglio. Per quanto mi riguarda sono l’ultima di nove fratelli, tutti scomparsi, tranne mia sorella Adelina”. Ma Vittorina come ha fatto a diventare trisnonna a 88 anni? “Nella nostra famiglia matriarcale abbiamo sempre dato alla luce i nostri figli intorno ai vent’anni. Io ho messo al mondo Paola a 26 anni, ma prima di lei, quando avevo appena 21 anni, ho concepito la prima figlia poi scomparsa. Le nostre donne in casa fanno la parte del leone, sono battagliere”. Le quattro signore assicurano comunque che: “ Tutte le nascite delle cinque generazioni sono state casuali. L’avere avuto figli a 18 e 19 anni, o poco più, non è frutto di una programmazione, ma di una vocazione materna”. L’attenzione della trisnonna, in ottima forma e scattante come se avesse una trentina d’anni in meno, è ora concentrata per intero sulla piccola Alice, diventata la mascotte della famiglia, tutti se la contendono di continuo, riempiendola di baci e di coccole. “E’ stato così dal primo vagito -raccontano le nonne-, quando è nata siamo scoppiate
in lacrime dalla gioia”. Ne da conferma Nicol, che durante il parto è stata affiancata dal marito Giovanni. “Questo frugoletto è stato un dono inaspettato -sottolinea- , non l’abbiamo cercata, ma è stata subito accettata con gioia. Sono strafelice e gelosa della mia piccola, che vorrei solo per me”. E’ al settimo cielo per la contentezza nonna Katia, che come sua figlia Nicol lavora all’Hotel President di Riccione. Intraprendente, vulcanica, fisico da miss, è la regista di famiglia. Nonostante il suo carattere forte, che non smentisce il suo lignaggio confessa: “All’inizio, considerata la giovane età di Nicol ero un po’ impaurita, ma la sua nascita mi ha resa strafelice. La nostra piccola è buonissima, un tesoro!”. Annuisce la bisnonna Paola, ex estetista, anche lei dinamica e intraprendente. “Ho appena 60 anni – premette -, ma ho già raggiunto un bel traguardo!”.
Per Camilla e Santiago, la cicogna arriva in casa Da quando al “Ceccarini” è stato chiuso il reparto di Ostetricia, a Riccione non si nasce più, ma negli ultimi tempi alcuni genitori coraggiosi hanno deciso di far venire alla luce i loro bimbi tra le mura domestiche. L’ultima, bimba partorita in casa lo scorso giugno è Camilla, un frugoletto di 4,2 chili, la seconda dell’anno. I genitori Valentina Albani e Simone Borsaroli, che hanno fatto questa scelta con il supporto di Rosalba e Giulia, ostetriche della Nove Lune, assicurano: “Questo evento tra le mura domestiche ci ha fatto vivere un sogno”. L’arrivo della cicogna a casa è stato preceduto da una lunga preparazione, compre-
so l’allestimento della camera, dove la piccola Camilla, a due passi dal porto canale, ha emesso il primo vagito. Ma la felicità e la serenità che ha accompagnato la nascita, come conferma la giovane mamma “sono state impagabili”. Altro fiocco, in questo caso “celeste”, in viale Verga, dove in aprile è nato Santiago, figlio di Valentina Pronti e Sisinnio Marras, che già nel 2008 avevano deciso di mettere al mondo la primogenita, Pilar nella loro abitazione. Ad assistere la mamma, anche in questo caso sono state due ostetriche, Rita e Rosalba delle Nove Lune, che si erano occupate pure del primo evento. Grande felicità in famiglia, soprattutto per Valentina che desiderava tanto dare alla luce i suoi piccoli nella stessa casa dove sono nati anche i suoi avi. Sotto lo stesso tetto nel 1881 è nato il trisnonno dei suoi due bambini, il pescatore Giuseppe (Jusef) Pronti, e di seguito i suoi tre figli Italo, Pio e Agostina, nonché il nipote Marino Pronti (anche lui pescatore, ex consigliere comunale). Una tradizione, quella di nascere in casa, che rende orgogliosi i Pronti, una delle pochissime famiglie riccionesi doc. Due casi rari, considerato che a Riccione l’ultima nascita risaliva al 2014. Dopo il picco registrato in territorio co-
munale (7 bimbi nati nel 2007 e altrettanti nel 2011), in media la città ultimamente ha dato i natali a poco più di due bimbi all’anno. Negli ultimi dieci anni, ossia dal 2006 a oggi, in città ne sono nati appena 29, in gran parte in casa per scelta, altri casualmente, come un cinesino partorito al Pronto Soccorso, due/tre bebè venuti alla luce in ambulanza, prima di arrivare a Rimini, e qualcun altro come Luca Amati, dato alla luce al “Ceccarini”, perché aveva fretta di nascere. A Riccione i nati erano stati 3 nel 2014, 1 nel 2013 e 2 nel 2012. Numeri davvero esigui, se si pensa che ogni anno la cicogna porta fuori comune dai 250 ai 300 bebé nati da genitori riccionesi.
amici che se ne vanno
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di Nives Concolino
Mengucci veterinario dal cuore d’oro E’stato il decano dei veterinari di Riccione e dintorni, un punto di riferimento per gli operatori dell’Ausl e anche per tanti riccionesi che, fino a poco tempo fa, hanno continuato a rivolgersi a lui per avere consigli, soprattutto per i propri quattro zampe. Valerio Mengucci, noto per la sua professione, ma anche per la gioielleria aperta in viale Dante nel 1958, se n’è andato per sempre a 88 anni domenica 17 luglio. Lascia la moglie Maria, le figlie Giuseppina e Silvia e una schiera di nipoti (Alberto, Elisa, Giulio, Valeria, Eugenio, Gabriele, Agnese e il campione di nuoto Simone Sabbioni, che in agosto ha partecipato alle Olimpiadi di Rio). Nato il 16 aprile del 1928 da Clelia Bertuccini e Giuseppe Mengucci, nella casa paterna sulla Flaminia a San Lorenzo, Valerio fin da giovane mostrò passione per gli animali, soprattutto per i cani, tant’è che con le prime cinque lire guadagnate, se ne comprò uno. Intrapresi gli studi di veterinaria con il sostegno del fratello Davide (Palin), nel 1955 si laureò. Poco dopo gli proposero di andare in Congo, ma rifiutò, accettò
piuttosto il lavoro offertogli dalla Centrale del latte e dal Comune di Riccione, che all’epoca gestiva il macello accanto al vecchio camposanto. Fin dal’inizio della sua carriera Mengucci è stato subito apprezzato per la sua competenza e serietà pro-
Ecco i Francesco boys! Veramente in foto ci sono sono i due Esposito, padre e figlio, rispettivamente Giuseppe e Francesco. Esigenze di tempi tipografici hanno richiesto una foto “frettolosa” visto che mancano i collaboratori più stretti Ettore Vizza e Liliana Quarta...e qualche ragazzotto coi piedi buoni di volta in volta! Chi sono i Francesco boys? Presto detto...sono quelli che vi consegnano questa rivista...con meticolosa attenzione...viale per viale...cassetta postale per cassetta postale. Se, malauguratamente, qualche manchevolezza dovesse accadere...loro sono i “colpevoli”! A parte gli scherzi...ci tenevamo a presentarveli poiché sono l’ultimo anello della catena “Famija Arciunesa”che parte dalla redazione, prosegue col grafico e l’impaginatore fino ai tipografi e si conclude coi consegnatari. Un lungo lavoro, un impegno serio, per consentire ai riccionesi di leggere quanto avviene in città, per conoscere spicchi di storia locale, per scoprire tanti personaggi e le loro storie. Il tutto col grosso “miracolo” di Famija Arciunesa” che lo offre gratuitamente, grazie agli affezionati sponsor!
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fessionale, ma anche per la sua grande generosità che lo ha contraddistinto fino agli ultimi giorni della sua vita. Anche dopo il pensionamento è stato sempre disponibile e pronto a dare una mano alle persone che si rivolgevano a lui per il proprio Fido. Si adoperava con passione, gratuitamente, senza chiedere un centesimo. A chi insisteva, diceva: “Se vuoi dare proprio qualcosa, dallo alla Madonna, in chiesa!”. Con questo spirito, sempre attivo, Mengucci passava dalla sua professione di medico veterinario a quella di gioielliere nel negozio in viale Dante, aperto con un socio, che l’ha seguito per un anno. Di seguito, anche nell’attività, è stato affiancato dall’inseparabile moglie Maria, sposata il 18 aprile del 1959. Nonostante l’intensa attività, il dottor Valerio trovava tempo per gli hobby. Nella proprietà di famiglia coltivava ortaggi, che poi regalava ad amici e parenti, mentre d’inverno andava a caccia. Quello che maggiormente l’appagava era il contatto con la natura e la preghiera. Era infatti un uomo molto religioso, non c’era giorno che passasse senza recitare il rosario.
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Riccione Calcio
Unione Calcio Riccione
per il terzo anno sportivo l'unione calcio riccione È ai nastri di partenza del campionato di 2ª categoria, dopo aver dominato e stravinto il campionato di 3ª della scorsa stagione. la società bianco-azzurra, nata sulle ceneri del riccione calcio per merito di un gruppo di tifosi e di appassionati della sQuadra riccionese e ripartita dallo scalino piÙ basso del calcio nazionale, si propone ancora una volta di fare un campionato di alta classifica e di lottare per la promozione in 1ª categoria, anche se Quest'anno sarà molto piÙ difficile con alcune sQuadre che hanno le potenzialità di lottare per il salto di categoria. la rosa della sQuadra È in gran parte confermata e con Qualche innesto effettuato durante l'estate sulla carta si presenta sicuramente competitiva. al campo la risposta. forza unione calcio riccione! forza riccione! il presidente rodolfo bacchini
Formazione 2015/2016 brillante vincitrice del campionato di 3ª Categoria
Rosa giocatori Camp. 2ª Cat. stagione 2016/2017 ALLENATORE: Mr. Daino Daniele. PORTIERI: Tacchi Giacomo, Vinciguerra Giuseppe. DIFENSORI: Baldiserra Alessandro, Bastianelli Alessandro, Galesi Antonio, Mulazzani Giacomo, Ndao Souleyname, Ricci Luca. CENTROCAMPISTI: Bontempi Riccardo, Cardini Gabriele, Casadio Roberto, Cavoli Francesco, Diagne Amadou Diona, Gabellini Eber, Mancini Milo, Montanari Nicola, Rufino Antonio, Soleri Carlo. ATTACCANTI: Basile Paolo, Bertuccioli Edoardo, Ciandrini Marco, Cugnigni Luca, Giometti Paolo, Isufi Romarjo, Traini Giacomo.
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Sede operativa: Riccione • Via Flaminia 8 (presso Casa delle Associazioni Sportive Riccione)
libri
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90 anni di calcio riccionese dal 1926 al 2016 Nel giugno di quest’anno, la casa editrice Mondadori ha pubblicato il libro “Rex Iuba”, primo romanzo del riccionese Stefano Medas, uno dei principali esperti di storia della navigazione e di archeologia subacquea, presidente dell’Istituto di Archeologia e Etnologia Navale (ISTIAEN). L’autore, già docente a contratto di Storia della navigazione antica all’Università di Bologna, ha condotto numerose campagne di scavo su relitti e siti sommersi. Ha scritto oltre cento articoli su riviste nazionali ed internazionali, oltre a diverse monografie, tra cui “La marineria cartaginese - Le navi, gli uomini, la navigazione”, De rebus nauticis-L’arte della navigazione nel mondo antico, Lo Stadiasmo o Periplo del Mare Grande e la navigazione antica”. Il libro di Medas, definito “Un’avventura ai confini del mondo, un romanzo emozionante”, dal celebre scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi, narra l’avventuroso viaggio di Giuba oltre le colonne d’Ercole. Il padre di Giuba, alleato di Pompeo, è stato uno dei più fieri nemici di Cesare: quando questi ha vinto, Giuba, giovanissimo, è stato strappato alla terra natia, e condotto a Roma come un trofeo di guerra. Qui trova una nuova patria e un amico fraterno, Ottaviano, che nel 25 a.C., gli affiderà il Regno di Mauritania, e gli darà in sposa Cleopatra Selene, figlia di Cleopatra e Marco Antonio. In tal modo, i figli di grandi sconfitti di Roma trovano l’amore e giurano fedeltà all’Impero Romano. Giuba, uomo di straordinaria cultura, obbedisce alle richieste di Augusto e, spinto dalla sua inesauribile sete di conoscenza, intraprende un’autentica avventura esplorativa alle favolose Isole Fortunate, identificabili con le odierne Isole Canarie.
Dopo la pubblicazione del libro “50 anni di calcio allo Stadio di Riccione”, uscito nel settembre 2012 in occasione dei 50 anni dall’inaugurazione che avvenne il 26 settembre 1962 con la partita amichevole Riccione-Inter, un altro anniversario per questo secondo appuntamento con il calcio di Riccione “90 anni di calcio riccionese” che è allargato a tutte le società della Perla Verde sia del passato che del presente, iscritte alla F.I.G.C. –Lega Dilettanti, escluso dunque i settori giovanili, tranne qualche foto storica, che avrebbero bisogno almeno di un doppio libro visto il susseguirsi di tante Società e quindi moltissime squadre. In questa seconda uscita
Fosco Rocchetta
Rodolfo “Rudy” Bacchini
In questo libro l’autore immagina che “la elle del cavallo” non sia solo una mossa del gioco degli scacchi, ma anche il modo di percorrere il cammino della vita come una persona con delle devianze etiche, immorale: ad esempio sbandando, o sbagliando. Nel caso di questo libro si tratta di una religiosa che vive nella più gretta ambiguità, nell’ipocrisia; o ancora nell’impudicizia. Il sentirsi attanagliata dalla sola “colpa” di essere figlia di un incesto avrebbe (secondo lei) marchiato il percorso di tutta la sua vita e, anziché farla avvicinare ancor di più al suo Sposo, quella macchia si è rivelata la scusa per la annosa vendetta nei confronti del padre. Pur essendo così pericolosamente vulnerabile, ha vissuto senza mai provare sentimenti come l’amore vero, senza mai sentirsi in pace con se stessa, leggendo nel suo così spregiudicato modo di fare, solo una fredda vendetta seguita quasi istintualmente, programmata già anni prima. Lucio Franco Ambrosi
sono presenti tutti i campionati disputati dalla Riccione Calcio: 4 allo “Stadium Ceschina” di viale San Martino, 17 al campo sportivo di via Lazio “La fossa dei leoni”… e ben 52 allo stadio Comunale di via Forlimpopoli poi dedicato al compianto “Italo Nicoletti”, per un totale di 73 campionati disputati dalla società bianco-azzurra. Inoltre nel libro sono presenti tutte le Società di Riccione del passato e del presente che hanno partecipato o stanno partecipando ai campionati F.I.G.C. della Lega Dilettanti. Quindi dal 1926 al 2016 un traguardo molto importante per lo sport riccionese: 90 anni di calcio dalle origini ai giorni nostri pieni di ricordi, aneddoti e passione da rivivere in queste 120 pagine dello sport più bello del mondo!
(Marco) è nato 65 anni fa a Rimini. Non si è mai laureato in medicina come avrebbe voluto, ha frequentato l’università per soli due anni, ma, dice: «...non chiedetemi perché non ho proseguito, forse è il mio segno zodiacale che mi impedisce di finire quello che comincio». Ironico, istrione e un po’ narciso, vive una nervosa adolescenza, ma totalmente dedicata a se stesso e agli scacchi: suoi infiniti “nemici”. Accanito lettore fin da giovanissimo e appassionato di letteratura, apprezza scrittori e generi letterari tra loro diversissimi, come diversi sono i mestieri che ha svolto: dal bagnino al camionista, dal cameriere al contadino al portiere notturno, che gli hanno dato l’esperienza utile per, almeno, provare a scrivere libri. Da anni fa parte del CONI come istruttore di scacchi e collabora con scuole elementari e superiori anche a Riccione.
progetti sportivi
di ni.co.
La città dello sport nell’area dell’ex macello Riutilizzare il vecchio macello comunale di Riccione, ora simbolo dell’incuria e del degrado, in una “Cittadella dello sport ”a valenza internazionale e a servizio di tutta la città. Il disegno é della Polisportiva di San Lorenzo, che ha già fatto elaborare un progetto su carta all’ingegnere Roberto Righini di Rimini con l’intento di presentarlo in un incontro ufficiale al sindaco Renata Tosi e quindi a tutti gli amministratori comunali, per ottenere il placet ed eventualmente l’assenso a una compartecipazione. Di seguito s’intende intercettare i partner che realizzeranno l’opera da un milione e mezzo di euro. Investimento che, come fa presente Fabrizio Vagnini, presidente della Polisportiva di San Lorenzo, candidata alla gestione,
perte, da accorpare in strutture multipiano per lasciare più spazio allo sport e a tutto il resto. L’idea, infatti, è quella di svolgere pure attività teatrali con scuola di ballo, musica e recitazione, di ricavare spazi commerciali riservati a esposizioni temporanee, bar, caffetteria e ristorante, sale congressuali polivalenti o multisale per ricevimenti, banchetti, piccole conferenze e corsi di formazione. Grande attenzione sul “Blocco A”, dove demolito l’esistente si dovrebbe costruire una palazzina multipiano per creare alloggi riservati ai giovani atleti e servizi per la Polisportiva. Prevista una foresteria con cameroni, capaci di ospitare in contemporanea tre squadre di 16/18 atleti, compreso gli accompagnatori.
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si conta di affrontare anche con finanziamenti regionali ed europei. L’operazione, comunque dovrebbe reggersi con il supporto di una cordata di operatori, disposti a investire. Operazione che, come sostiene l’ingegnere Righini, ex giocatore di calcio, “non dovrebbe essere difficile perché la cifra preventivata non è stratosferica e oltretutto l’intervento è suddiviso in blocchi distinti, per cui ognuno, pur lavorando in sinergia potrebbe farsi carico della sua parte”. Il progetto dell’ex macello, chiuso una dozzina di anni fa, si sviluppa su circa 6.400 metri quadri, dei quali 1.898 coperti e 4.500 esterni. Pur avendo una valenza soprattutto sportiva, incisiva pure sul versante turistico, il centro dovrebbe essere predisposto anche per attività culturali, aggregazione, spettacolo e altro. Nello specifico i cinque blocchi dell’immobile saranno circondati all’esterno da campi da gioco, in particolare da calcio a 5, giardini e parcheggi. La riqualificazione prevede anche una riduzione delle superfici co-
Vagnini precisa: “Questo non farà certo concorrenza agli alberghi, anche perché i ragazzini vengono sempre accompagnati dai genitori che pernottano in hotel”. Tutto questo, a fronte del milione e mezzo preventivato, si calcola che possa portare un introito di 300/400mila euro all’anno. “Questo progetto che prevede anche il rivestimento sintetico di un campo di calcio esistente – riprende Vagnini – è l’unico che possa ridare vita al fabbricato del vecchio macello. Vederlo ogni giorno così degradato fa male al cuore. E’ drammatico, una vergogna, tanto più che ora è in balia di tutti. All’interno sono stati rubati perfino i quadri della luce e tutta l’impiantistica, roba da Striscia la notizia! Restano alcuni strumenti da macello ancora sotto cellophane. Chissà che questo progetto non riesca ad avere più fortuna di quello presentato nel 2004 dall’architetto Atos Batarra, che aveva ideato “La città della cultura con varie discipline e laboratori”, dando vita anche ad un’associazione poi sparita!”.
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diocesi di rimini
di Paolo Cortesi
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Don Maurizio è il nuovo Vicario Generale Don Maurizio Fabbri, dal 2000 al 2014 parroco in Riccione per la comunità di San Martino, succeduto a don Dino Paesani, è stato recentemente nominato da parte del vescovo Monsignor Francesco Lambiasi, nuovo Vicario Generale della Diocesi di Rimini, Moderatore di Curia e Coordinatore degli uffici pastorali. Il vicario svolge importanti funzioni: rappresentanza del vescovo in svariate occasioni; coordinamento dei rapporti con parrocchie, vicariati e con enti territoriali della società civile. Il vescovo ha considerato don Maurizio idoneo al compito per il ricco e vario curriculum pastorale, la grande sensibilità verso percorsi di sincera comunione fraterna nel presbiterio, e per la concreta sinodalità ecclesiale. L’attuale parroco di San Martino, don Antonio Moro, ha conosciuto don Maurizio fin dagli anni ‘90, quando erano parroci a Bellaria ed a Igea Marina. Lo ha sempre stimato per l’amore verso la Chiesa, la capacità di relazione tra parroci e laici, lo considera ‘’l’uomo dei ponti’’, conciliante, dotato di una profonda cultura e di una rara capacità organizzativa e grande valorizzatore dei vari ministeri. Al suo arrivo don Antonio ha trovato, grazie all’opera di don Maurizio, una parrocchia molto disponibile alla collaborazione pastorale. La comunità parrocchiale Riccionese, nel congratularsi con don Maurizio, augura ogni bene, ricordando alcuni momenti significativi del suo percorso. Attilio Battarra ricorda la profonda interiorità del parroco, la spinta verso la solidarietà e fraternità anche attraverso l’organizzazione di una messa per gli immigrati, seguita da un pranzo comunitario, la tendenza missionaria e la ricerca di sinergia tra i vari gruppi parrocchiali. Maria Vandi riferisce che lo ha visto spesso in chiesa lungamente raccolto in preghiera, che ha partecipato ad incontri di spiritualità presso una comunità della Diocesi Romana, che ha sviluppato l’aspetto spirituale dell’apostolato verso giovani ed adulti, incoraggiando la formazione di gruppi per il commento al vangelo e di assemblee famigliari, sempre aperto verso il nuovo e disponibile per la valorizzazione dei laici; si deve inoltre alla sua iniziativa la formazione, nel 2004, di un gruppo di insegnanti cattolici di ampia
estrazione (dalle scuole materne alle superiori) tuttora attivo. Attualmente la responsabile del gruppo è Rosanella Ricci, succeduta a Emanuela Cicchetti, che si propone la finalità di sensibilizzare all’emergenza educativa proponendosi con il logo: ‘’ Per educare un bambino ci vuole un villaggio’’. L’attività del gruppo prevede riunioni mensili, cene, gite in santuari, con la partecipazione dei genitori come nella ‘’festa della scuola’’. Gianni Ragni lo ricorda come promotore di tre importanti iniziative: la prima di carattere comunitario, quando, sul campetto adiacente alla chiesa di San Martino, si pensava di erigere una tensostruttura per manifestazioni al riparo dalle avverse condizioni climatiche. Il consiglio parrocchiale aveva bocciato tuttavia il progetto giudicandolo troppo oneroso. Don Maurizio coraggiosamente ne decise la realizzazione, accendendo un mutuo che poi, nel finale, fu estinto mediante un’eredità donata alla parrocchia. L’impianto si è rivelato molto funzionale, infatti tuttora vi si svolgono manifestazioni culturali e ricreative assistenzialistiche. La seconda iniziativa, indice di una elevata sensibilità artisticomusicale-liturgica, riguarda il restauro del
prezioso organo della Chiesa vecchia di corso Fratelli Cervi. Tale organo è opera del famoso riminese Pietro Zanni, datato 1882; dopo essere rimasto inutilizzato per vari anni, necessitava di onerosi interventi per il restauro. Era stato impostato anche per la emissione del caratteristico suono dei campanelli, che inizialmente non erano stati applicati. Con il restauro è stato inserito anche tale registro particolarmente raro. Tuttora si svolgono concerti organistici con validissimi esecutori, apprezzati da un numeroso pubblico. La terza iniziativa concerne l’organizzazione di pellegrinaggi, tra cui i più significativi: un viaggio in Polonia, con visita a Cracovia, sede dell’attività di San Giovanni Paolo II, antecedente al suo pontificato; a Czestochova, per venerare la Vergine Nera; ed a Wieliczka, per visitare le spettacolari miniere di sale tra le più antiche del mondo. Don Maurizio ha condotto inoltre un altro suggestivo pellegrinaggio con la diocesi. Dopo una sosta a Lourdes, è stato percorso a piedi, per 100 chilometri, in una settimana, lo storico cammino che porta al Santuario di Santiago di Compostela. Nella parrocchia di San Martino, la seconda, per grandezza, della diocesi di Rimini, don Maurizio ha festeggiato il venticinquesimo anno di sacerdozio con affettuosa partecipazione della comunità. Don Maurizio ha inoltre curato le vocazioni laicali per i differenti ministeri. Vanes Tonini e Lazzaro Castiglioni, seguiti dapprima dal precedente parroco (don Dino Paesani) sono stati da lui costantemente assistiti nel percorso fino all’ordinazione del diaconato. A questo riguardo la storia più emblematica si riferisce al singolare cammino di Paolo Fabbri, che si considera ‘’figlio spirituale’’ di don Maurizio. Paolo avendo abbandonato, nel periodo giovanile, la fede cattolica, ed essendosi avvicinato al socialismo Craxiano, iniziò un proficuo dialogo col sacerdote, affascinato dalla grande spiritualità di don Maurizio, con sempre maggiore amicizia, si è poi sentito inaspettatamente proporre il corso per l’istituzione del ministero di ‘’accolito’’ . Egli è stato poi presidente parrocchiale dell’Azione Cattolica per otto anni. In seguito don Maurizio, poiché la fede ritrovata diveniva sempre più consapevole, ha proposto a Paolo il più impegnativo corso per l’Ordine Sacro di ‘’ Diacono Permanente’’. Egli, in tre anni, ha sostenuto brillantemente 36 esami e sta preparando la tesi sulla beata suor Elisabetta Renzi, con relatore don Cristian Squadrani, e prossimamente sarà ordinato ‘’diacono permanente’’. Per questo cammino di fede Paolo è molto grato oltre che, a don Maurizio, alla moglie Patrizia Migani, fervente cattolica da sempre ed attiva in parrocchia, che lo ha atteso alla conversione per tanti anni senza mai fare pressioni. Complimenti don Maurizio, ‘’pescatore di anime’’!
Pittura e dialetto
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di Edmo Vandi
Il Centro Arti Figurative compie gli “anta” E’ stato festeggiato nel mese di maggio, con una mostra nei locali di Villa Mussolini, il quarantesimo anniversario della nascita del Centro Arti Figurative di Riccione. Alla presenza del Sindaco Renata Tosi, dell’attuale Presidente del Centro Patrizia Fabbri, delle Insegnanti e con l’esibizione del Coro Lirico Perla verde diretto dal M° Batyrzhan Alex Smakov, si è tagliato il nastro di una mostra dei lavori eseguiti dagli allievi, bambini e adulti, che hanno frequentato i recenti corsi invernali del Centro. (Ottimo il livello con diverse piacevoli sorprese!) Alla cerimonia è intervenuto anche il sottoscritto nella qualità di Socio Fondatore, in quanto, nell’anno 1976, insieme al compianto Piergiorgio Baratti, si eseguì una specie di censimento per contare i pittori dilettanti che operavano, ognuno per conto proprio, nel territorio di Riccione. Ne contammo una trentina che davano vita alla loro passione negli scantinati delle rispettive case, nelle cucine, nelle soffitte, nei garage e cosi via. Ci recammo dall’allora Sindaco Terzo Pierani prospettando l’idea di trovare una sede e formare un gruppo omogeneo, che poi abbiamo chiamato “Centro Arti Figurative”. Il Sindaco fu subito favorevole all’iniziativa e dopo pochi giorni ci comunicò che la Giunta Municipale aveva deciso di assegnarci, quale sede, l’edifico storico-padronale al numero 4 di Viale Anzio che in predecenza era stato occupato, in parte, prima dalla fabbrica di letti “Calza-Manzi e Castracani” poi da una ditta locale di idraulici-fontanieri. Provvediamo quindi a rendere nota la cosa a tutti i pittori dilettanti che conoscevamo poi, avute le chiavi, ispezioniamo la “casa” che troviamo in condizioni a dir poco disastrose. Sporcizia, rifiuti, topi e altri animali di vario genere per cui, in una ventina, ci rimbocchiamo le maniche e nel giro di un paio di settimane rendiamo l’ambiente più o meno abitabile. (Successivamente il Comune provvide a rifare il tetto e altri lavori di ristrutturazione). Iniziano subito ad utilizzare tele e pennelli, Rodolfo Selva, Bruno Polverelli (Rusein), Tonino Busuoli, Giuliana Spadoni, Giacomo Pastore, Aldo Bagli, lo stesso Piergiorgio Baratti che poi diventerà il primo Presidente, e altri (a me che non dipingo viene assegnata la funzione di “Coordinatore”). Si redige uno Statuto, si registra il Centro come “Associazione Culturale Onlus” e si dà inizio ad una serie di conferenze con relatore il critico d’arte ravennate Claudio Spadoni (che oggi ricopre, tra l’altro, un importante ruolo alla Biennale di Venezia). Successivamente si organizza un riuscitissimo Concorso Nazionale di Pittura con cadenza annuale che vide la partecipazione di artisti di chiara fama provenienti da ogni parte d’Italia, nonchè
I rasunamènt per capì la vita Per andè d’acòrd sla genta tèn sempra una busia prounta. Guèrda un quèdre e pò ciud j’ec, e lasa lavurè la fantasia. La giuvinèza la saria piò bèla se l’arvès piò tèrd. Quand e Signor l’ha fat l’om e la dona, un ha fat e brevèt isè ogni invurnìd e pò fè altretènt. Quand e mi gat e sbadaja um pèr un cris-cèn. Un gnè gnint ad piò bèl che stè a santì e silenzie d’un pataca.
visite organizzate a mostre importanti a Firenze, Venezia, Milano ecc. oltre all’allestimento di mostre collettive e personali dei vari soci nella nostra sede ma anche nel Palazzo del Turismo. Venuto a mancare anzitempo per una grave malattia Piergiorgio Baratti, si sono poi succeduti alla presidenza Rodolfo Selva, Paola Tatti, Giacomo Pastore e altri soci fino al recente Andrea Montebelli (anche lui purtroppo prematuramente scomparso) il quale ha avuto il merito di riprendere e rinnovare l’attività dei corsi di disegno e pittura con mostre finali ancora oggi di notevole successo e partecipazione. Questa per sommi capi la storia del “nostro” Centro Arti Figurative, una realtà culturale che compie appunto quarant’anni e cha fa onore alla città, alla quale personalmente auguro di mantenersi fattivamente in vita per ancora tanti anni a venire, auspicio che lego in particolare all’attuale superattiva Presidente Patrizia Fabbri e a tutte le sue collaboratrici.
P O L I S P O R T I V A
NEWS!
R I C C I O N E
NUOVA STAGIONE… PROMOZIONI e NOVITÀ! Allo Stadio del Nuoto di Riccione è iniziata la stagione 2016/2017! Iniziative, promozioni, sconti e nuovi orari pensati per le esigenze di tutte le fasce d’età. La Polisportiva Riccione vi aspetta!!!
PISCINA D’INVERNO... GLI orari ORARI INVERNALI DELLE PISCINE dal 3 OTTOBRE 2016 Lunedì e venerdì dalle ore 8,30 alle ore 21 Martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 7,30 alle ore 21 Sabato dalle ore 9 alle ore 18,30 Domenica dalle ore 9 alle ore 19,30 …. L’ingresso al Nuoto libero serale (dalle ore 20 alle ore 21) per i soci è a soli 3 Euro!!!
iscrizioni ai corsi aperte!!! Sono aperte le iscrizioni a tutti i corsi delle sezioni e delle società affiliate alla Polisportiva Riccione!!! In palestra e in piscina!!! Atletica, Calcio, Sub, Tuffi, Corsi di nuoto e Nuoto Master, Corsi di Aquawellnes, Taekwondo, Karate, Judo, Pallavolo, Basket, Podismo, Triathlon, Pattinaggio Pallanuoto e Ginnastica (artistica, ritmica e acrobatica), Pugilato e Thai Boxe... Info e iscrizioni: reception dello Stadio del Nuoto - via Monte Rosa, 60.
PROMOZIONI IN PISCINA per iscrizioni ENTRO Il 25/09
Se ti iscrivi ai corsi dello Stadio del Nuoto fino al 25 settembre, avrai un mare di sconti!!! Corsi di nuoto (ambientamento, ragazzi, adulti) per il trimestre ottobre-dicembre: 15% di sconto! Nuoto libero (abbonamento dal 5 settembre 2016 al 28 maggio 2017): risparmi 20 Euro! AquaWellness: alla prima iscrizione della stagione, per ogni abbonamento da 6 ingressi...2 ingressi omaggio. Per ogni abbonamento da 12, 24 o 50 ingressi...3 ingressi omaggio! Per ogni abbonamento AquaWellness All Inclusive... buono con il 20% di sconto per lo Shop Arena dello Stadio del Nuoto!
CERTIFICATO MEDICO OBBLIGATORIO Dalla stagione sportiva 2016/2017 entra in vigore il Decreto Ministeriale 7/10/2015, specificato nella Circolare CONI del 10/06/2016. AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE DI TUTTI I CORSI E LE ATTIVITÀ NON AGONISTICHE, è obbligatorio presentare il CERTIFICATO MEDICO NON AGONISTICO (libretto verde per i minori dai 4 anni) anche per Corso di Nuoto adulti e Aquawellness. SETTEMBRE/OTTOBRE :
Due gare da organizzatori per le sezioni della Polisportiva Riccione in questa ultima parte d’estate che porta all’autunno. Il 18 SETTEMBRE allo Stadio del Nuoto e nel parco della splendida struttura comunale, si terrà il 2° Triathlon Mtb Città di Riccione, valido come prova finale del Circuito Emilia Romagna. Giornata di gare e poi di premiazioni regionali organizzato dalla sezione Triathlon della Polisportiva Riccione, che sarà in gara con tutti i suoi giovani atleti.
due gare... MADE IN RICCIONE
Il 23 ottobre sarà invece la volta del 5° Trofeo Nuoto Riccione, organizzato dalla sezione agonistica del nuoto riccionese. Il Meeting internazionale di nuoto sarà come sempre partecipatissimo e vedrà in gara in vasca corta allo Stadio del NUoto, dopo la pausa estiva, tutte le categorie dagli Esordienti A fino agli Assoluti!
TRIATHLON e NUOTO!!!
Vivi lo sport in Polisportiva
ISCRIZIONI APERTE PER TUTTI I CORSI IN PISCINA E IN PALESTRA NUOTO - TRIATHLON PALLANUOTO TUFFI - SUBACQUEA CALCIO - ATLETICA PATTINAGGIO BASKET - PALLAVOLO PUGILATO e THAI BOXE KARATE - TAEKWONDO JUDO - GINNASTICA ARTISTICA, RITMICA, ACROBATICA
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since 1978
Nuovi corsi stagione 2016-2017 La asd Taekwondo Riccione inizia la stagione nuova con grande motivazione e sempre ricca di innovazioni. Oltre che riconfermare i corsi di Taekwondo tradizionale e agonistico per bambini e adulti alla nuova scuola media Geo Cenci (Ex Fornace), continuano in parallelo anche altre due sedi dove si riafferma il corso di autodifesa (difesa personale) e il corso solo per gli agonisti per combattimento e tecnica. La nuova stagione porta un cambio per il quale questi ultimi due corsi saranno spostati nella palestra di Via Martinelli a Riccione (viale che va dalla stazione verso il mare al Grand Hotel). Il nostro continuo impegno sta a significare che crediamo tanto in quello che facciamo e la soddisfazione dei nostri allievi ci dà la motivazione per continuare a sviluppare le nostre idee e divulgare il più possibile l’arte del Taekwondo a Riccione che dal 1978 è stata divulgata sul territorio grazie al M. Geo Ottaviani 7° Dan (tutt’ora D.T. del asd Taekwondo Riccione) poi guidata fino ad oggi dal M. Roberto Betti 6° Dan, affiancato costantemente da Luna Uguccioni 4° Dan. Una disciplina portata in Italia e fondata negli anni 70 dal grande e nostro attuale maestro Chung Kwan Soo 9° Dan maestro riconosciuto in tutto il mondo, tutt’ora praticante anche a livello agonistico. Lo scopo dei corsi di taekwondo è il raggiungimento delle esigenze e obiettivi dei nostri allievi, dal bambino al ragazzo all’adulto. Ognuno di essi ha la possibilità di scegliere il percorso più adatto a lui, seguendo quindi un’attività propedeutica e di inserimento relazionale per i bambini più piccolini dai 5 ai 8 anni, un’attività agonistica o amatoriale per i ragazzini e ragazzi più grandi racchiusa nei principi dell’arte marziale quale rispetto, determinazione e autocontrollo, e attività fisica, giovamento interiore e volendo anche agonismo per l’adulto. La particolarità del Taekwondo e il suo fascino è quella di avere un’attività fisica elevata ma adattabile a ogni età grazie alla sua varietà di specializzazioni all’interno di essa: Taekwondo tradizionale, Taekwondo agonistico per tecnica e combattimento, tecniche spettacolari di rottura con calci e pugni, preparazione atletica. L’asd Taekwondo Riccione offre ai non amanti della divisa marziale il Corso di Difesa da Strada, già iniziato dallo scorso anno con un sorprendente risultato e quest’anno riparte ancor più con grande entusiasmo. Il corso è adatto dai ragazzi di 15 anni fino agli adulti di qualsiasi età. Un corso di difesa che assembla diverse discipline al fine di ottenere un risultato concreto per uomini e donne; un corso dove si imparerà non un’arte marziale tradizionale, ma un vero e proprio meccanismo di autodifesa istintivo e spontaneo, facile e adatto ai principianti
e più "accattivante" ai più esperti e persone motivate. L’attività prevede anche una buona preparazione fisica/dinamica per rendere il corso ancora più armonico e piacevole. I corsi di Taekwondo inizieranno (corsi base) lunedì 19 settembre dalle 16:50 per i bambini dai 5-8 anni, 17:45 ragazzini da 9-13 anni, 18:45 ragazzi 14-25 anni (anche agonisti), 19:35 agonisti-adulti. Il corso di difesa personale inizierà il 3 ottobre alle 20:00. Il corso agonistico sarà comunicato agli atleti durante la frequenza dei corsi e la preparazione atletica. Si ringrazia ufficialmente la disponibilità e la presenza costante del presidente dell asd Taekwondo Riccione Giuseppe Uguccioni, e un particolare ringraziamento va alla Polispotiva di Riccione dove ci affianca e ci coordina dando la possibilità di divulgare il Taekwondo a Riccione. Info: M.Betti Roberto - 335 5337789 - Polisportiva - 0541 644410 - FB: TAEKWONDO RICCIONE info@taekwondoriccione.com • www.taekwondoriccione.com Scuola EX Fornace corso TAEKWONDO Lunedì
16:50 (bambini 5-8 anni) 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) 20:35 (adulti)
Mercoledì 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) Venerdì
16:50 (bambini 5-8 anni) 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) 20:35 (adulti)
Giovedì
20:00 (corso agonisti) Scuola via Martinelli
Insegnanti D.T. Ottaviani Geo 7° Dan M. Betti Roberto 6° Dan Istr. Uguccioni Luna 4° Dan Istr. Sacripanti Linda 4° Dan
Scuola via Martinelli (da confermare) corso DIFESA DA STRADA Martedì
20:00 (ragazzi 15 anni-adulti)
Tutti i pregi della tavola nel rispetto della tradizione romagnola
prenotazioni_0541 692 306_fax 0541 692868_info@canastariccione.com cucina sempre aperta menù in all languages
NOVITÀ ASSOLUTA: Pizze al kamut, 10 cereali e integrale Una manna per gli sportivi!
pagina dello sport
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Andiamo ai nazionali!
Continuano gli straordinari risultati della Scuola tennis del T.C. Riccione (2004), Sartini Sara, hanno regalato un terzo posto regionale e un secondo posto nella macroarea. La Scuola tennis conta oltre 150 allievi, con una rosa di 25 “osservati”, che continuano a migliorare e a crescere salendo le classifiche nazionali e vincendo tornei di età (under 10/12/14/16) e di categoria (quarta/terza/open) per la soddisfazione del presidente Mauro Ciapparelli e di tutto il CDA. Sono aperte le iscrizioni per i corsi per bambini ed adulti, di ogni livello di gioco, dal principiante all’agonista di interesse nazionale. Tel. 0541/643684 - 333/7995583 - tenniserafini@gmail. com - info@tennisclubriccione.com
Anche quest’anno per la settima volta, i giovani tennisti, allenati dai maestri Massimo Canestrari, Federica Cerri e dal preparatore atletico Marco Corbelli, hanno conquistato il titolo di Campioni Regionali. Serafini Marcello e Spimi Nicolas della squadra under 14, hanno vinto il terzo titolo regionale consecutivo. Inoltre quest’anno Marcello e Nicolas, hanno vinto anche la “macroarea”, che comprendeva Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana, entrando così di diritto nella finale nazionale a 8 squadre! Se i ragazzi si sono ripetuti, le ragazze della squadra under 14, Cancellieri Giorgia (2003), Ceccarini Maya, Migani Letizia
L’atleta Manuel William Resta di 10 anni, appartenente alla Ginnastica Riccione ha conseguito lo scorso 22 Giugno a Pesaro, il secondo posto ai Campionati italiani GPT categoria prima fascia GAM, nell’ambito della manifestazione “Ginnastica in Festa”.
Il secondo posto è maturato nella specialità “parallele” dopo un’avvincente gara con altri 136 atleti della stessa categoria, provenienti da tutta Italia. Manuel, insieme ad altri atleti fra cui Sila Ashaia e Nicolò Chiodi, anche loro partecipanti al Campionato, è allenato dall’istruttore Elias Moroncelli che, con grande attenzione e professionalità porta avanti la loro preparazione.
Riccionesi che si fanno onore
di G.L.M.
L'avvocato Pasini eletto nel Comitato Etico della F.I.M. Giancarlo Pasini, avvocato di chiara fama, di famiglia riccionese purosangue, ha aggiunto un'altra perla ai suoi prestigiosi incarichi di valenza mondiale nel mondo sportivo motociclistico. Il nostro simpatico concittadino è da una vita nella F.I.M. (Federazione Internazionale Motociclistica), visto che le due ruote motorizzate sono la sua più grande passione. Ebbene, poco tempo fa, la FIM ha istituito un Comitato Etico, cioè quell'Organo che giudica e punisce comportamenti non in riga con le regole di piloti, team, organizzatori, dirigenti, federazioni nazionali. Sono stati selezionati dodici giuristi tra i più competenti del mondo...con rappresentanti australiani, giapponesi, statunitensi... e per l'Italia: Giancarlo Pasini. Essere tra queste dodici eccellenze è motivo di apprensione perchè comporterà la necessità di appianare controversie intricate come nodi gordiani ma è anche motivo di sano orgoglio. E Riccione gioisce nell'esibire questo fiore all'occhiello. Dalla redazione di Famija Arciunesa complimenti di cuore.
podismo
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di C.O. Riccione Corre
Riccione Corre: 35ª Classica d’Autunno
STAR BENE STAR BENE STAR BENE STAR BENE
STAR BENE
L’appuntamento è di quelli irrinunciabili: domenica 23 ottobre alle ore 9,30 si darà il via alla 35° Classica d’autunno, manifestazione ludico motoria organizzata dal Gruppo Podistico Riccione Corre, in collaborazione con la Società Calcistica 3V e l’Associazione “I Villaggi”, sotto il patrocinio del Comune di Riccione. Il ritrovo è fissato presso il Campo da Calcio 3V, in
via Arezzo n. 28. La gara non competitiva si disputerà su percorsi di diversa lunghezza: è possibile scegliere tra la mezza maratona (km 21,100) e le distanze intermedie (km 13,500 - 9,100 - 5,00), aperta anche agli amanti del Nordic Walking, mentre i meno allenati potranno optare per la camminata di km 2. La manifestazione prevede anche una gara competitiva
L’ACNE! Che facciamo? L'acne è un processo infiammatorio che colpisce ghiandole pilosebacee e follicoli piliferi: si tratta di uno dei più comuni (quanto odiati) disturbi della pubertà. L'acne si manifesta sotto differenti sembianze: papule, pustole, comedoni, cisti e fistole sono solo alcune delle più frequenti lesioni acneiche. I cosiddetti brufoli - che crescono in particolare su viso, collo, torace e schiena - possono avere un'eziologia multifattoriale: ciò significa che la causa dell'acne può essere genetica, ormonale (ciclo mestruale, adolescenza, gravidanza, sindrome dell'ovaio policistico...), batterica (Propionibacterium acnes) o psicologica (stress, ansie, tensioni, depressione). Oltre a costituire una vera e propria patologia, l'acne è un problema estetico non trascurabile: difatti, i brufoli guastano l'armonia d'espressione del volto, ripercuotendosi negativamente anche sulle relazioni sociali. • Seguire una dieta sana e bilanciata sembra costituire un eccellente rimedio sia per prevenire l'acne, sia per attenuarne i sintomi • Ridurre l'assunzione di alimenti ad alto indice glicemico • Bere almeno due litri d'acqua al giorno • Se necessario, cambiare i cosmetici per il make-up: un fondotinta od una cipria troppo aggressivi possono irritare la pelle del volto e favorire la comparsa dell'acne • Struccarsi delicatamente prima di coricarsi per il riposo notturno utilizzando un detergente delicato e possibilmente specifico • Attenzione alle pillole estro-progestiniche: alcuni tipi di contraccettivi ormonali possono favorire od aggravare l'acne, in questi casi si consiglia di parlarne sempre con il proprio medico
Parafarmacia
Esperienza, Competenza e Professionalità
Riccione Punta De L’Est - Via Emilia 35 - Tel. 0541 660190 e-mail: algavalo@alice.it
riservata alla categoria “Pulcini” valida per il calendario “Le Migliori Giovani Promesse”. Dopo la pausa estiva quale migliore opportunità, dunque, per rimanere attivi e in forma? Per questo gli amici della Riccione Corre invitano tutti coloro che amano praticare una sana attività sportiva all’aperto ad unirsi a loro in occasione degli appuntamenti domenicali nelle varie località del circondario. Un’ottima occasione per stare piacevolmente insieme e apprezzare le bellezze del territorio, con indiscutibili benefici per corpo e mente. Per ulteriori informazioni sulla 35° Classica d’Autunno e sulle modalità di iscrizione al Gruppo consultare il sito www.riccionecorre.it, oppure contattare: Walter Tosi (cell. 3287661697), Domenica Pietropaolo (e-mail: domidomi1@alice.it). Si ricorda che è possibile anche unirsi al Gruppo Ciclistico della Riccione Corre referente: Remo Ubaldi tel. 0541730316. Il motto è uno solo: “Camminare, correre o pedalare insieme è meglio”.
di Scola dr Lorenzo il quale prescriverà eventualmente un altro metodo anticoncezionale. • Se necessario, assumere farmaci per la cura dell'acne di media e grave entità. Consultare sempre il medico prima di seguire una terapia farmacologica • Asciugare delicatamente la pelle del viso e del corpo dopo ogni lavaggio • Assumere un adeguato (e modesto) quantitativo di carboidrati raffinati: non eccedere con le dosi • Seguire una dieta equilibrata in termini di vitamine, sali minerali, glucidi complessi, fibre, proteine e grassi è un importante rimedio per prevenire l'acne o per attenuarne i sintomi • Se necessario, integrare la dieta con una supplementazione di vitamine antiossidanti (vitamine A, C, E ed acido pantotenico), fibre e zinco • Quando l'acne dipende da un'allergia alimentare, l'unico rimedio pensabile è allontanare dalla dieta quel dato cibo • Assumere fermenti lattici vivi costituisce, talvolta, un buon rimedio per combattere l'acne dall'interno: difatti, la somministrazione di probiotici può equilibrare la flora batterica intestinale (ricordiamo brevemente che le ripercussioni intestinali possono sfociare a livello cutaneo, predisponendo l'acne). Come prevenzione ricordate di: Evitare quanto possibile di toccare il viso con le mani sporche • Lavare sempre accuratamente le mani, per ridurre il rischio d'infezione • Eseguire quotidianamente, due volte al giorno, un'accurata pulizia del viso costituisce un efficace rimedio per prevenire l'acne nei soggetti predisposti. In simili circostanze, si consiglia anche di sottoporsi saltuariamente ad una pulizia professionale del viso dall'estetista • Portare con sé salviette disinfettanti o formulazioni liquide specifiche (es. amuchina) • Scacciare lo stress: le ansie e le tensioni quotidiane possono aggravare o persino predisporre l'acne. Per questa ragione, un buon rimedio per combattere l'acne è dedicarsi regolarmente ad una pratica sportiva e/o seguire corsi yoga o pilates • Evitare, quanto possibile, che i capelli vadano a contatto con il viso affetto da acne. Per i trattamenti in specifico, rivolgetevi sempre con fiducia al vostro medico/farmacista/erborista.
Un nuovo anno sportivo sta per iniziare e il Pattinaggio Artistico Riccione con le specialitĂ dell’â€?Artisticoâ€? e del “Freestyleâ€? è sempre pronto a proporvi novitĂ tecniche. Venite ad assistere alle nostre lezioni e ai nostri allenamenti, aperti al pubblico. Dirigenti capaci e appassionati, insegnanti qualificati offrono agli atleti competenza e cordialitĂ nell’insegnamento delle varie attivitĂ del pattinaggio. Offriamo corsi per le seguenti specialitĂ : singolo, quartetti, gruppi di sincronizzato (unica societĂ della provincia di Rimini che insegna e gareggia in questa specialitĂ ) e gruppo spettacolo. Anche l’ultima disciplina inserita dei “Corsi Roller Freestyleâ€? per ragazzi e adulti è diventata una grande realtĂ con un numero importante di praticanti e di iscritti.
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Amarcord
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(1ª PARTE)
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Rientro a Riccione Allo scoppio della seconda guerra mondiale, lo Stato di San Marino rimase neutrale. Per evitare che il suo territorio fosse violato anche solo per sbaglio dalle forze belligeranti, i suoi confini vennero resi visibili sul terreno da grandi croci bianche. Il piccolo Stato, enclave della Romagna malatestiana, non fu mai toccato dalla guerra. Con l’avvicinarsi delle truppe alleate alla “linea Gotica”, gli abitanti delle città costiere sfollarono sempre più numerosi entro i suoi confini. Era convinzione generale che, mai e poi mai, la più piccola repubblica democratica del mondo sarebbe stata attaccata. Invece, il 26 giugno del 1944, contravvenendo ad ogni norma sulla neutralità dichiarata, San Marino venne bombardata dagli aerei delle forze alleate. Dopo il bombardamento e i continui rastrellamenti da parte dei tedeschi, mio padre decise di rientrare, con tutta la famiglia, a Riccione. Mia nonna Teresina ed io, in cassetta del suo carretto trainato da un vecchio cavallo e mio padre nascosto tra le masserizie, intraprendemmo l’avventuroso viaggio, preceduti da mia mamma in bicicletta , con il compito di segnalare eventuali posti di blocco tedeschi. La nonna era ormai una veterana di trasporti pericolosi. Solo pochi giorni prima aveva portato sul calesse, da Ospedaletto a Riccione, un aviatore statunitense sfuggito alla cattura dopo essersi lanciato dall’ aereo con il paracadute. Max, questo era il suo nome, vestito come uno spaventapasseri, fu trasportato dalla nonna nella sua casa di Spontricciolo a due passi dall’aeroporto di Miramare di Rimini. Il trasferimento avvenne percorrendo stradine interne per evitare di incappare in qualche pattuglia tedesca o in militi della RSI. Il rischio corso fu enorme. Non si deve dimenticare che eravamo in stato di guerra, sotto occupazione germanica, per cui se avessero sorpreso nonna Teresina sul calesse con Max, avrebbero potuto fucilarla all’istante, per collaborazione col nemico. Max faceva parte dell’equipaggio di una fortezza volante. Il suo aereo colpito dalla contraerea tedesca nel cielo di Romagna divenne ingovernabile, per cui tutto l’equipaggio composto di dieci uomini dovette abbandonarlo. Max, come da procedura, essendo mitragliere di coda, fu il primo a lanciarsi col paracadute, seguito via via dagli altri nove compagni. Egli prese terra vicino al piccolo cimitero di Mulazzano dove si nascose tra le tombe. Gli altri, invece, atterrarono vicino l’uno all’altro e tentarono di nascondersi nei campi di grano. I soldati tedeschi, arrivati in forze sul posto, cominciarono a sparare nel grano alto. Gli aviatori americani non ebbero altra scelta che quella di arrendersi. I tedeschi, naturalmente, cercarono a lungo il decimo uomo dell’equipaggio, ma senza successo. Dino, partigiano combattente, da un bosco vicino dove cadde
il B17, seguì con il binocolo la discesa del paracadute di Max e individuò dove si era nascosto. Al sopraggiungere dell’oscurità, entrò nel cimitero e a bassa voce chiamò: «John…John – nessuna risposta- John …John». Finalmente, Max/John si materializzò dietro una lapide con la pistola in pugno pronto a fare fuoco. «Io partisan- disse Dino- come with me». Max dopo una comprensibile diffidenza iniziale, volle fidarsi di quello sconosciuto. Abbassò l’arma e trascinando a fatica una gamba per una forte lussazione alla caviglia, accettò l’aiuto di Dino e appoggiandosi a lui lo seguì. Max trascorse alcuni mesi in un rifugio scavato nella terra vicino alla testata sud della pista di volo. La nonna Teresina, sempre lei: “l’Intrepida”, ogni giorno gli portava da mangiare e anche qualche sigaretta “Africa” di cui suo figlio Gigi si privava. Sul calar sella sera , Max , ogni tanto, traslocava in casa per dormire in un letto vero. Ricordo che quando con mia mamma, la domenica, andavo dai nonni a Spontricciolo, la sera mi capitava d’incontrarlo. Egli m’insegnava qualche parola d’inglese ed io a lui d’italiano. Giocavamo a pallavolo in camera da letto con una grossa camera d’aria. Ogni tanto, con parsimonia, mi regalava un quadretto di cioccolato energetico. A gesti, mi faceva capire che non poteva darmene di più, perché in caso di fuga, quelli erano i sui viveri di sopravvivenza. Quando le truppe alleate liberarono Riccione, Dino, con una motocicletta sidecar sottratta ai tedeschi, accompagnò Max al comando alleato della 5ª divisione corazzata canadese. In seguito Dino per aver salvato l’aviere americano ebbe dagli Stati Uniti un diploma di benemerenza. Max non dimenticò mai ciò che Dino aveva fatto per lui, mantenendo a lungo contatti epistolari. Inoltre più volte lo invitò ad Indianapolis. Alla coraggiosa nonna Teresina , invece, non fu dato alcun riconoscimento.« Lè listès – diceva- a l’ho fat come se fòs sté e mi fiul».
Nuova “Casina” del Buon Vicinato al Parco Turati alle Fontanelle La struttura fu distrutta nell’incendio avvenuto nel Gennaio 2014 ed è in via di ricostruzione definitiva. Si spera nell’’inaugurazione verso metà settembre, col Sindaco ed esponenti dell’Amministrazione Comunale, che hanno dato appoggio concreto per la sua ricostruzione e hanno creduto sia nei nostri progetti, che nella necessità di riaverla nel nostro quartiere a disposizione di che ne usufruiva da tempo. In questi 2 anni e mezzo, i nonnini hanno continuato a frequentarsi qua e là nelle case e a piccoli gruppetti e hanno continuato ad effettuare la manutenzione e la pulizia del Parco, con la speranza nel cuore, che un “domani” fosse ricostruita al più presto per ritrovarsi di nuovo tutti insieme. Da quando viene gestita dalla nostra associazione “Bocciofila Fontanelle insieme” è divenuto un punto d’incontro per diverse generazioni, i nostri giovani stanno riscoprendo il bello della socializzazione partecipando attivamente ad alcune nostre iniziative. L’intenzione è di ripartire con una festa il 2 Ottobre intitolata “L’ago nel pagliaio” ambientata sulla vita contadina, quella dei nostri nonni. La festa ci aiuterà ad autofinanziarci per riacquistare il materiale andato distrutto nell’incendio. Il programma invernale prevede dei corsi rivolti a tutte le fasce d’età, occasioni di proseguire od iniziare una passione, imparando musica, pittura, lingua inglese. Le domeniche saranno improntate sui “pomeriggi ludici” con Tornei di Burraco, briscola ecc.. Organizzeremo apericene o semplici aperitivi a tema. La struttura sarà disponibile su richiesta per compleanni e riunioni. In Dicembre, tutte le sere, si farà la tombola. Per maggiori informazioni potete consultare la pagina Facebook; Buon vicinato Bocciofila “Fontanelle insieme” oppure contattate al 3471387524 il presidente della Bocciofila, Benzi Emanuela.
come eravamo
DAGLI ALBUM DI:
Anna massa
andrea lo conte
Anni ‘60 - Il viso gioviale di Luigi nella macelleria di Ronchi. Luigi Righetti (1924-1991) della famiglia dei “Sarbèla” è stato un esempio di lavoratore, con la tipica caratteristica romagnola di adattarsi ai tempi. Da giovane, quando i possedimenti dei Conti Mattioli non erano ancora diventati in parte parco pubblico e in parte edificati, lavorò la terra con grande passione. Preclusa questa opportunità non si perse d’animo e si “trasferì al mare” diventando macellaio, prima dai Ronchi e poi in un negozio di fronte all’Hotel Ombra. A metà anni ‘70, per problemi di salute fu “costretto” a inventarsi giardiniere in collaborazione con suo babbo Giovanni.
Restauro della Saviolina 1994. In contemporanea col riscoprimento della lapide marmorea che i marinai riccionesi dedicarono a Maria Boorman Ceccarini nel 1901, ora sistemata su via Galli angolo Lungomare della Costituzione, avveniva l’inaugurazione della nuova Saviolina restaurata grazie all’opera e il sostegno dei personaggi qui sopra ritratti assieme al Sindaco di Riccione. Dietro: Nilo Mattei Gentili, Orazio Mulazzani, Andrea “Scintilla” Lo Conte. Avanti: Guido Franchini, Bruno Berni, Nazzareno Macini, Massimo Masini e Bepi Savioli. Bravi, un grazie di cuore!
marisa foschini
Anni ‘80- Viale Diaz – Bar Royal (Zannoni) Con la scusa di un compleanno un originale raduno degli Yorkshire. Fiocchi, baci e coccole a stufo. Da dx. Marisa Foschini, Maria Zannoni, un’amica, Elisabetta Giorgi e la giovane mascotte.
1981 – P.le Vincenzo Ceccarini (Palazzo del Turismo). La Marisa col marito Giovanni dietro il bancone dello “Stregone”, il bar-gelateria che faceva furore in quegli anni d’oro.
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famiglie in festa
I Ricci: 25 anni di conduzione dell’Hotel Baltic Festa grande tra gli ospiti dell’Hotel Baltic. La famiglia Ricci, titolare dell’elegante struttura di Piazzale San Martino, ha celebrato lo scorso 30 luglio, i 25 anni della propria conduzione. Nell’occasione sono state premiate le famiglie “fedelissime” di Riccione (alcune addirittura sempre presenti da 50 anni!). Ha fatto gli onori di casa il titolare Ottavio Ricci (della storica dinastia riccionese dei “Stramèda”) mentre i riconoscimenti sono stati consegnati dall’Assessore Comunale al Turismo Claudio Montanari in rappresentanza del Comune di Riccione. Queste le famiglie premiate: Pratelli, Tinacci, Bosisio, Lanardelli, Setaro, Minchio, Casarotto, Sartori, la coppia tedesca Testmeier e il gruppo A. Volta di Terni. Da notare che l’Hotel Baltic ha fatto da sfondo e da “location” a diversi film girati negli anni ‘60 a Riccione, tra cui “L’ombrellone” con Enrico Maria Salerno.
50 anni di fedeltà per Riccione!
La Signora Carrone Rosantonietta di Milano ha festeggiato all’Hotel Pacific di Riccione i suoi 50 anni di fedeltà a Riccione e alla famiglia Castellani che ha sempre seguito. Prima alla pensione Aurea poi all’hotel Pacific. Insieme a lei il suo compagno Lesa Leo che la ha accompagnata negli ultimi 25 anni!
Per Carla e Antonio corteo nuziale in mare Singolare corteo nuziale per la riccionese Carla Caldari e il cattolichino Antonio Moritti. Dopo aver pronunciato il fatidico sì nella chiesa di San Lorenzo, a Riccione, davanti al parroco don Agostino Giungi, lo scorso 28 maggio (giorno del 24esimo compleanno della sposa), si sono diretti al porto di Riccione, dove papà Franco, noto pescatore di Cattolica, per l’occasione in smoking, è andato a prenderli con il suo peschereccio, il “Balto due”, addobbato col tulle. Dopo la traversata in mare festa nuziale al Gente di mare nella Regina. Accomunati dalla grande passione per la musica, gli sposini si erano incontrati sul set di un video musicale, dove Antonio suonava la chitarra. ni.co.
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amici che se ne vanno
di Nives Concolino
Addio a Ciuffoli infaticabile imprenditore Era un grande imprenditore, schivo e discreto, ma sempre in prima linea nel suo lavoro che ha svolto in maniera seria e professionale, portando lustro a Riccione e all’intera riviera. Raffaele Mario Ciuffoli se n’è andato in punta di piedi lo scorso 2 giugno a 66 anni, dopo aver lottato inutilmente contro la malattia. Nato a Morciano nel 1949, ha visto crescere il seme della sua passione per il turismo, quando all’inizio degli anni Sessanta i suoi genitori aprirono una pensione a Miramare. Anni dopo ha conseguito la laurea e ha insegnato Diritto ed Economia all’Istituto di Ragioneria di Morciano, finché l’amore per il turismo ha preso il sopravvento, inducendolo a volgere lo sguardo nei paesi d’Oltralpe. Così fin dagli anni Ottanta ha aperto per primo la Riviera Adriatica ai mercati esteri più strategici, come quello tedesco e scandinavo. Alla fine degli anni Novanta ha poi allargato il raggio d’azione al quello russo, per poi passare, intorno al Duemila all’asiatico. Sono state sue creature l’Italcamel Travel Agency, avviata nel 1979, la San Marino Viaggi e Vacanze, fondata nel 1985 e tuttora leader dei viaggi di gruppo, e altre specializzate in più settori. Lungimiranza e forte senso imprenditoriale l’hanno così spinto ad aprire diverse sedi di rappresentanza non solo in Italia, a Roma e Venezia, ma anche all’estero, in particolare a Pechino, Shangai e Taiwan. E c’è dell’altro. Ciuffoli è stato titolare di uno dei gruppi alberghieri più importanti in Riviera, che include sette strutture ricettive (l’ultimo suo acquisto è stato l’Abner’s). Sempre presente alle maggiori fiere turistiche d’Oltralpe, ha allacciato importanti rapporti con i tour operator, riuscendo così a “catturare” migliaia di turisti, anche nei momenti in cui la crisi internazionale ha fatto avvertire il
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suo peso. Ciuffoli ha continuato a investire anche sul commercio elettronico legato al turismo, tanto da creare un portale di prenotazioni on–line tra i più cliccati d’Italia. La sua popolarità, il suo modo di porsi con la gente, soprattutto con i colleghi e con il mondo dell’imprenditoria, hanno trovato riscontro nell’incalcolabile folla che nel giorno dell’addio ha gremito all’inverosimile la chiesa di Gesù Redentore di Riccione Alba, dove si sono ritrovati parenti, amici, colleghi di lavoro, conoscenti, ma anche presidenti di comitati d’area, amministratori comunali di ieri e di oggi e politici, giunti da Rimini e dintorni. Tutti uniti intorno alla famiglia che a distanza di un giorno è stata colpita da un altro lutto. All’indomani della scomparsa di Raffaele, che ha lasciato la moglie Lidia, i figli Francesco e Massimiliano e la sorella Mariarosa, se n’è andata in cielo anche la mamma, Rina Baiocchi, 96 anni. Colta da malore, dopo aver saputo che il figlio se n’era andato per sempre, non si è ripresa e l’ha seguito in cielo. Come ha rimarcato il parroco don Franco Mastrolonardo, che ne ha tracciato il profilo, attraverso la testimonianza riportata dai figli. “Raffaele aveva due grandi valori, che erano i cardini della sua esistenza: la famiglia, che ha tenuto sempre unita e solida soprattutto nei momenti di difficoltà e il lavoro che, come pure l’economia, intendeva come bene comune, positivo per tante famiglie e per il territorio. Raffaele non era un uomo di mondo, ma un uomo del mondo, profondamente radicato nella sua Riccione e in Italia, ma nello stesso tempo aperto al mondo in modo concreto”. Ma Ciuffoli era anche un padre esemplare “che dispensava consigli preziosi a tutti, trasmetteva fiducia e con grande ottimismo riusciva a incoraggiarli nei momenti di difficoltà”.
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di Nives Concolino
Quelli Belli del ’58 si ritrovano grazie a WhatsApp! Hanno condiviso gli anni più belli della loro vita sui banchi di scuola. Nel tempo però le loro strade si sono divise, finché qualche mese fa, dopo mezzo secolo, si è formato un gruppo su WhatsApp: “Quelli Belli del ’58 che si sono ritrovati tra tanta commozione e mille amarcord. Protagonisti circa venti compagni di classe, nati nel 1958, che hanno frequentato insieme le elementari e le medie tra il 1964 e il 1972. Tranne per una cena conviviale con la loro insegnante delle elementari, suor Iole dell’Istituto Maestre Pie del Paese, una ventina di anni fa, non avevano più avuto occasione d’incontrarsi. Grazie alla tecnologia, alcuni hanno riallacciato rapporti e corrispondenza e il gruppo si è esteso e lo scorso 8 luglio “Quelli belli del ’58” si sono ritrovati in una osteria di Rimini per una straordinaria, quanto indimenticabile serata. Per l’occasione il gruppo è stato raggiunto da una ex compagna di classe che vive a Cuneo da quarant’anni e della quale non si avevano notizie da circa vent’anni”.
Da sinistra a destra (in piedi): Gianfranco Cicchetti, Marco Bologna, Massimo Gugnali, Massimo Zangheri, Roberto Angelini e Vittorio Ummarino. In seconda fila da sin.: Daniela Angelini, Marisa Pari, Rita Colombari, Alessandra Mingucci, Manuela Galli, Graziella Alpini, Susanna Montanari e Tiziana Tomassetti. In terza fila da sin.: Remo Casadei, Graziano Ceresa, Manuela Conti, Daniele Bianchini, Rossella Rossi, Claudio Barogi, Gloria Orcellet, Loretta Maggiolini e Teresa Olmeda.
E Re de becalà
Il Re del baccalà
Guardèl bèn... perchè un “Re de becalà” un s’incountra tòt i dé. E basta andè in Via Bologna.. ilé ui è Carlo quèl che e cnès ogni segret de bècalà. L’è 45 an che ul fa amnì da la Norvegia, dov e gél ut instèca i baf, mo ui è i marlòz piò bon de mènd che i dvènta i bècalà che ta i magn e tat lèch i baf. Lò e tò e miglior, ul lavora com us dèv e po’ ut e vènd si cunséglie per fèl te modi piò bon. S’ut pis e bècalà e bsègna che’t vaga ilà...da Carlo Alimentari.. l’onich Re...l’è una garanzia!
Guardatelo bene...perchè un Re del baccalà non si incontra tutti i giorni. Basta recarsi in via Bologna... lì c'è Carlo quello che conosce tutti i segreti del baccalà. Sono 45 anni anni che lo fa arrivare dalla Norvegia, dove il ghiaccio ti marmorizza i baffi, ma ci sono i merluzzi più buoni del mondo che diventano i baccalà che li mangi e ti lecchi i baffi. Lui sceglie i migliori, li lavora come si deve e poi te li vende con i consigli per farli nella maniera migliore. Se ami il baccalà devi andare là...da Carlo Alimentari...l'unico Re...è una garanzia!
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I “chèvle” dla Teresa
e butiva giò ogni ciaresa a te zinaloun ma la Teresa. 46 Dèp mez’ora, la è ‘ndè a fnì che e zinaloun us’è impinì. E l’ha dmand:” Ho da mnì giò? Tènt ichè un gnì ni sta piò.” La i ha arspost però Teresa ch’l’era drì purtèle at chèsa:
Gvan, Teresa e un bèl garzoun, i gestiva una pusioun. Una volta drèint tla stala, drì la grèpia dla cavala e bèl garzoun ma la Teresa ui ha dét: “Avém cla presa pin ad fèin tajèd ad nov e sicom tra poch e piov
“Na, nu smonta, arvènza sora, me tra poch a vèngh ancora!” Gvan ch’un eva santì ma Ernèst e inveci bèn bèn tòt e rèst tòt stravolt e s’j’èc balòsch l’ha fat e gir intorna e bòsch e una volta arvat drèinta tl’ort a pèt fura us’è mès a urlì fort:
sa ne cujém te tèmp d’un ora tòt che fèin e va in malora. La Teresa impresiunèda per cla piova impruvisèda savénd ch’ui era e fèin in gir la ha trat sòbte dò tre suspir po’ la ha dét, volta ma Ernèst:“Mètle drèinta, dai, fa prèst!”
“Aspéta Ernèst, e po’ tvidrè se tra poch an’t’fac smuntè! E te, cara la mi bèla sgnora, ta i suspir che t’vin ancora?” Naa! Stavolta me at pòs dì ch’at fac andè invéc da vnì!” E po’ vidénd la pusizioun dla su mèj e de su garzoun
Mètle drèinta? E su marid l’ha dè ad mat inferucid sintént da didrì e pajèr quèl che pareva ènca trop cèr. L’ha bòt giò s’un colp ad spala e purtoun che dà tla stala e l’ha a urlì ma la Teresa: “Brota porca, at cac ad chèsa!”
tòt cunfus per la varghègna us è dét che propria e bsègna ca la facia fnida sa sti scat o un’ènta volta a pas per mat. Ma la Teresa l’è permalosa e la è ènca un fior ad sposa. E vin ch’las stòfa e las decid da mèt al corne me su marid
Lia ch’la era un po’ nervosa, la è dvènta mata e furiosa e inferucida per cla scena a sla muraja dla munghèna la ha scrulì bèn bèn i pan sora al spale de su Gvan e po’ a vosa èlta: “Dì marid, cus tè capì, pez d’invurnid?
e apèina la capita l’ucasioun la è ‘ndè se su garzoun. Ernèst ch’l’eva snè vint’an e na cinquènta come Gvan se su vigor ad gioventò quasi un vleva smètla piò. La Teresa ormai sfinida, sora e fèin da fè la trida,
Mètle drèinta l’era e fèin che per noun l’è di quatrèin!” Dla varghègna, avrì capì, che Gvan l’avria vlù scumparì. Mo dèp quasi gnènca un més Ernèst, da sora un ciarés, ad là de bòsch che divid l’èra da tòt quant e rèst dla tèra,
sa che dièvle d’Ernèst la suspirèva:” Chèvle, chèvle!” E marid, pasand ad fura, per nò fè un’ènta figura cal parole un ha vlù capìda sèta e porghe l’ha urlì: “I chèvle? Sè! Quei dla pala e us n’è ndè didrì dla stala cridénd che mèj e garzoun i zcurés dla nova piantagioun.
Me amarcord che da burdèl as divartemie s’un canèl un po’ d’aqua e ad savoun a fè dal bòle... di paloun. Ai guardamie vulè via pin ad culur e ad fantasia. L’era facil, l’era bèl un giugh per i burdèl.
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Mo ènca se e tèmp e pasa noun an sém cambiè na masa a cuntinuam a fè i paloun sa tòte al noste ambizioun. Quèst però in po’ ‘ndè via un basta piò la fantasia. Spès i s-ciopa al’impruvis e i porta via ènca i suris!
A cura di Giuseppe Lo Magro
Ponte Romano dell’antica Via Flaminia. Indicato dalla freccia sul Rio Melo, presso il Cimitero vecchio. (Parliamo della nostra più antica testimonianza storica) .
Che è questo (!?!?!?). E’ stata tagliata un po’ di erba, ma la staccionata è disastrata e i gradini sono impercorribili. (La voglia di una visita svanisce in un lampo!)
Staccionata a pezzi sia a dx. che a sin: Situazione pericolosa visto che dietro c’è un piccolo dirupo. (Nonni, tenete ben strette le manine dei nipotini!)
Area in “manutenzione!!!”. (Da quando? Manca la data!)
Ex Scuola Elementare in Via Veneto 128. Nell’abbandono più assoluto! O forse rifugio di sbandati? Il cancello d’ingresso sul fianco è molto chiaro! Non sostare! (...ma chi si azzarda!). Non gettare sterpaglie! (...bastano quelle che crescono spontaneamente).
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