Famija Giugno 2014

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Giovanni Cioria Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643 884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXIII- N°3 - MAGGIO/GIUGNO 2014

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Festa dell’ Amicizia 8 Giugno 1964-2014

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Benessere e divertimento Il parco del benessere «Perle D’Acqua Park» CHE aprirà il prossimo 29 maggio INSIEME AL BEACH VILLAGE CHE APRIrà IL 5 GIUGNO saranno i protagonisti dell’estate riccionese fino ai primi giorni di settembre. Una collaborazione dalla quale scaturiranno diverse opportunità per tutti i frequentatori dei due parchi. Il Perle D’Acqua Park sorge a due passi dalla spiaggia e permette di trascorrere in spensieratezza le ore del giorno o della sera, in vacanza o nella pausa dal lavoro. Adatto a tutte le età, dai bambini ai giovani sino agli over, offre spazi e servizi adatti a soddisfare la voglia di divertimento o di relax, il tutto sotto il cappello del benessere. La sua identità è, infatti, costituita dall’acqua sulfurea miscelata ad acqua dolce che alimenta la piscina di 800 mq, mantenuta a una temperatura di 30°, in cui praticare dall’acquagym al ballo, e le sette vasche cromatiche con tanto di cascate. L’acqua sulfurea è presente anche nell’idropercorso di 140 m. a temperature differenziate (da 30° a 18° C), dove ogni mattina, dalle ore 9,00 alle ore 11,00 è riservato alle “passeggiate del benessere”. E tutto questo calato in uno scenario fatto di pini marittimi, cespugli profumati, sabbia, comfort da stabilimento balneare, oltre a una piscina e un’area gioco a misura di bambino. Ci si potrà inoltre, sottoporre ai massaggi svolti dagli operatori professionali di Riccione Terme, partecipare a eventi diurni e serali, come «La Notte Celeste» o «Riccione per te», per tutta l’estate. Il Perle D’Acqua Park conferma i costi d’ingresso della scorsa stagione su ticket, abbonamenti stagionali, abbonamenti per famiglie, e il ticket ridotto per la partecipazione alle mattutine “Passeggiate del benessere” e per l’ingresso a fine giornata (ore 17 - ore 18,30). I bimbi sotto il metro di altezza entrano gratis.

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Il parco giochi gonfiabili più bello della riviera romagnola, che da tre anni durante la stagione estiva, presso il lungomare di Riccione nell’area del ex delfinario raccoglieva migliaia di famiglie, per la gioia di tutti i bambini dai 2 anni ai 13 anni, quest’anno si trasferisce presso la nuova sede nella zona terme di Riccione all’interno del Palaterme. Il nuovo parco ospiterà oltre i gonfiabili, nuove attrazioni e un’area ricettiva con bar e palco spettacoli, sarà possibile anche prenotare aree per festeggiare compleanni indimenticabili!

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Sei riccionese se... “A sò arciunès”: Ecco i diplomati del 2014 Cantoun= angolo Spigh-le= spigolo o spicchio Cuchèl= gabbiano, stupidotto Sèrga= giacca Pardansul= prezzemolo Pidriul= imbuto Sida= aceto Scartòz= cartoccio Ghéfle= gomitolo Bugata= bambola di pezza Spagnèra= erba medica Cvèla= cipolla Vidriola= pallina di vetro Scarana= sedia Caplèta= secchio del muratore Paidì= digerire Barcoch-la= albicocca Amdaja= medaglia Zuchira= grillo talpa Saltrèin= per terra Zinaloun o zinèl= grembiule I PARTECIPANTI ALLA PIZZATA DEL 6 MAGGIO Masè= nascondere ELENCO DEI “DIPLOMATI” Arvura= quercia, leccio Migani Bruno, Bordoni Marco, Protti Beppe, Silvagni Giuseppe, Tonti Salvatore, Frisoni Maria, Frènch= soldo, moneta Rossi Galiano, Montanari Angela, Berardi Gianfranco, Ciuffoli Deborah, Tonti Tina, Zavoli Renato, Gata plosa= processionaria Tosi Armanda, Galli Adriana, Lisi Agostina, Magnani Isabella, Berardi Orietta, Angelini Maria Arcigh-lid= rattrappito, magro Teresa, Tosi Brandi Adele, Beatrce Villa. Balòsch= strabico Zamarugh-le= testone e invornito Nunèin= piccolo ghiozzetto- nonnino Garnisèin= vento fresco a volte freddo Rungaja= piccoli pesci, misti, talora rovinati, Schéla= gambero squilla. erano divisi tra i marinai. Schèla= scala Birèla= fatto il vino e il mezzo vino, versando ancora acqua nel Cóc= covo di canne del cacciatore tino ne esce questa appena rossa. Còc= coccio, pezzo di vaso, frammento di vetro o ceramica Chiamata anche senta Cèra (santa Chiara). Còch= il cocco, il prediletto Trièga= beverone di vini rimasti, miscuglio di fondi che solo Cóch= cuculo, cucco, stupidotto i disperati possono bere. Vale anche come bevanda cattiva o Birichin= ragazzo vivace, anche briccone, disonesto preparato farmaceutico contro morsi di insetti o rettili. Lumbardoun= stoccafisso, anche persona che sta rigida Almadira= rifiuti solidi (legnetti, radici, erbacce) che il mare Zlaja= donna di facili costumi ma anche sporca e laida getta a riva. Raccolti e fatti asciugare venivano bruciati dai più Sanèda= seno esterno, bracciata poveri. Producevano poco calore e molto fumo. Radanèda= aggiustatura Arzdora= reggitrice- donna di casa che ne governa le sorti Aquadécia= vinello -dal latino: aquadicium. Sfruttamento Ran= ranno o ceneraccio. Acqua passata tra cenere di legna delle vinacce fino all’ultimo. Mastèla= Mastello, tinozza di legno a doghe e cerchi in ferro Ha colore rosato, va bevuta subito perchè non si mantiene. Bughida= bucato Lèmp in bésa= lampo, bagliore improvviso Candlòt= candelotto, grosso ghiacciolo pendente dalle grondaie Ma la bdosa= al riparo

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Nuovo emozionante incontro con i delfini nella laguna più grande e bella d’Europa Costa Edutainment e la nuova gestione Costa Parchi portano a Riccione la propria filosofia per incontrare e approfondire la conoscenza delle specie marine e terrestri, in particolare dei delfini, grandi protagonisti del Parco. Il Parco Oltremare a Riccione propone per la prima volta in Italia Laguna aperta, dove incontrare i delfini non sarà più come prima nella Laguna più grande e bella d’Europa. Tutti i giorni, per l’intero arco della giornata, infatti, dalle ore 10 alle 18 non stop, gli esperti saranno a disposizione del pubblico per un incontro conoscitivo ed emozionale con i tursiopi di Oltremare. La Laguna dei Delfini diventa così il cuore pulsante del Parco dove conoscere biologia, com-

portamento, abitudini di questi animali insieme a chi si prende cura di loro ogni giorno. Con il suo design che richiama le coste rocciose della Dalmazia, il suo eccezionale volume di ben 9 milioni di litri d’acqua e le tecnologie all’avanguardia impiegate nella costruzione, la Laguna dei Delfini è stata progettata per accogliere gli animali e garantire loro la migliore qualità di vita. Grazie a un incontro privilegiato alle possibilità offerte da Laguna aperta, il pubblico potrà partecipare dal vivo alle esperienze “Conosci i delfini” e “La voce dei delfini”, le novità 2014 del parco. Il comportamento dei tursiopi che, con incredibili salti, avvitamenti, improvvise immersioni appare spettacolare agli occhi degli osservatori, indica lo svolgimento quotidiano della vita di un delfino, sia in natura che in ambiente controllato, ovvero: giocare, saltare, socializzare e comunicare. “Conosci i delfini” e “La voce dei delfini” offrono in esclusiva, un punto di vista naturale sulle fasi Gioco, Socialità, Energia che illustrano interazioni, legami sociali, gerarchie, corteggiamenti, come giocano e si riconoscono fra loro, come manifestano la loro curiosità e interazione con gli addestratori e tanto altro ancora. I percorsi conoscitivi si alternano a momenti emozionali come “La Voce dei Delfini”, che ha l’obiettivo di stimolare il rispetto e l’amore per questi straordinari animali e di far conoscere il rapporto che esiste tra uomo e delfino. Un articolato e completo quadro di conoscenza dei Cetacei a 360°, viene proposto anche attraverso pannelli colorati e accattivanti nella nuova area divulgativa, nella parte alta della laguna. Obiettivo di questo rinnovamento, mission di tutto il gruppo, è rafforzare l’impegno nella promozione della conoscenza, della sensibilizzazione e dell’educazione al rispetto e alla tutela della natura, utilizzando l’emozione che deriva dall’esperienza diretta d’incontro con essa. Dalla Laguna si dipanano i percorsi, modellati sugli elementi della natura, che costituiscono l’esperienza Oltremare: Acqua, Aria, Terra, Fuoco ed Energia su un’area totale di oltre 110.000 metri quadrati. Del percorso Acqua fa parte Pianeta Mare, galleria di vasche dedicate ai vari ambienti marini. Sono invece Aria i Pappagalli

e i Rapaci: se i primi sono colorati ambasciatori del messaggio di conservazione di un ecosistema minacciato quale la foresta tropicale, i secondi sono protagonisti di alcuni fra i momenti più emozionanti del Parco, come il “Volo dei rapaci”, con dimostrazioni di volo libero e simulazione di caccia, grazie all’abilità dei falconieri, che si tramandano per tradizione un’attività che l’Unesco ha dichiarato “Patrimonio immateriale dell’umanità”. Delfini e Rapaci sono al centro dei programmi educativi di Oltremare, aperti al pubblico su prenotazione: “Incontra il delfino”, “Addestratore che passione”, “Incontra i rapaci”, “Falconiere che passione” che offrono approfondimento e conoscenza insieme allo staff di Laguna e Falconeria. Nel percorso Terra ci si addentra nell’ecosistema delicato del Delta del Po dove, tra casoni e bilance da pesca tradizionali, tra pesci d’acqua dolce, uccelli acquatici stanziali e migratori come cicogne e aironi, rettili e anfibi, si visita “La Fattoria degli animali” con i suoi appassionanti ospiti.Per comprendere le origini dell’evoluzione Oltremare propone “Darwin”: sotto una cupola di vetro e acciaio che sfrutta le più moderne tecnologie, sorprende una foresta preistorica perfettamente ricostruita popolata di fossili viventi, animali e vegetali e … dinosauri. Il percorso Fuoco indica la potenza primordiale di antichi vulcani, del Big Bang e di ciò che ha dato inizio alla grande avventura dell’uomo sulla Terra e al suo rapporto con il Pianeta. Infine, il percorso Energia declina divertimento, arte e gioco in forme diverse: da “Adventu-

re Island”, dedicata allo svago delle famiglie fra ponti sospesi, percorsi in quota, scale, pertiche e funi, un fiume da navigare e cannoni ad acqua per indiavolate battaglie estive, alla delicatezza di “Storie di sabbia”, dove l’artista Gabriella Compagnone, modella nella sabbia ineffabili figure che s’incontrano, si fondono, rinascono e spariscono per narrare, granello dopo granello avventure e orizzonti mutevoli. Nell’affascinante scenografia dell’arena spettacoli, Elena Ronchetti presenta un nuovo ironico musical “C’era una Svolta” e torna a grande richiesta “L’isola Chenoncera”, l’entusiasmante musical vincitore Parksmania Award come miglior show outdoor dell’ anno 2013.

SPECIALE ANNIVERSARIO 2004-2014 In occasione dei 10 anni del Parco Oltremare, la Costa Parchi ha deciso di istituire un biglietto speciale Anniversario per tutti i visitatori, valido due giorni a scelta al prezzo di 24 euro anziché 28 per gli adulti e di 20 euro per i ridotti. Maggiori dettagli sul sito web del Parco www.oltremare.org


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1964-2014 LA NOSTRA STORIA

50 anni • “Festa dell’ Amicizia” 8 giugno 1964: una tromba d’aria di grande estensione e potenza, accompagnata da onde anomale, fa piazza pulita della spiaggia e del litorale. I danni sono ingenti, l’attrezzatura balneare è pressoché’ dispersa o distrutta. Occorre ricostruire e in fretta, poiché la stagione estiva è già iniziata. Dopo un primo momento di smarrimento, molti degli sbigottiti turisti collaborano attivamente alla raccolta ed alla pulizia dei materiali, al ripristino delle cabine, tende e ombrelloni. E’ una gara di solidarietà che entusiasma. Gli operatori di spiaggia non lo dimenticano. Nasce così la “Rustida”, festa gastronomica a base di pesce, cucinato ed offerto gratis a tutti gli ospiti di Riccione nel piazzale del Porto.

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eventi estivi

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Il programma della prossima stagione Cultura, musica, moda, fitness, sport ed enogastronomia a Riccione imbastiscono il cartellone degli eventi primavera/estate 2014. Tra le punte di diamante Golosaria, rassegna di cultura e gusto che il Club Papillon, guidato da Paolo Massobrio, propone al palacongressi dal 31 maggio al 2 giugno. Coinvolti produttori, buyer internazionali, ristoratori, cantine e negozi di tutta Italia. In contemporanea, dal 31 maggio al primo giugno torna Riccione Fashion Nigh, sfilata di moda, presentata da Anna Falchi con la partecipazione di altre celebrità, che indossano i capi dei brand in passerella. L’evento della Pd Video Production, quest’anno si apre all’enogastronomia. Nella piscina olimpionica, un giugno interessantissimo con i Camponati Nazionali AICS, i Campionati Italiani UISP e a fine mese i Master Nuoto FIN. In programma, l’8 giugno sul porto canale, la Festa del Bagnino. La serata con “rustida”, musica, balli e spettacolo pirotecnico, viene riproposto dalla Cooperativa Bagnini per rievocare il tremendo fortunale che l’8 giugno 1964 devastò la spiaggia di Riccione. Da non perdere, dal 29 giugno al 5 luglio lo spettacolare Festival del Sole, previsto nelle quattro arene allestite nei piazzali sul lungomare. In pedana con performance di ginnastica artistica e ritmica, aerobica, danza classica e moderna, folk e acrogym, migliaia di atleti attesi anche da oltreoceano. In contemporanea, si prepara il red carpet per Cinè: “Giornate estive del cinema” in calendario dal 30 giugno al 3 luglio al Cinepalace. Previste proiezione di trailer e film di prossima uscita con la presenza di decine di attori e registi affermati. Tra gli eventi collaterali: serate di gala e premiazioni e presentazione delle ultime tecnologie del settore. Sempre in tema di grande schermo, tra luglio e agosto nell’arena di viale Lazio, la Giometti Cinema in collaborazione con il comitato d’area, alle 21 ripropone Cinema in Paese, rassegna cinematografica con pellicole d’autore. Saranno giorni di grande esposizione mediatica anche per la partecipazione alla Notte Rosa, fissata per venerdì 4 luglio. Il Capodanno dell’estate, sull’onda del bacio di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, quest’anno è dedicato alla “passione amorosa”. In cartellone concerti e varie kermesse (info su www.lanotterosa.it). Festa dell’ospite a metà luglio nella piazza di San Lorenzo, tra l’altro location di serate di cabaret e concerti, nonché del “Canta e vesti il tuo beniamino” sull’onda di Tale quale show, e, il 10 agosto, di “San Lorenzo sotto le stelle”. Sempre a San Lorenzo, ma in viale Lombardia, il 6 luglio è in calendario la Festa agreste della Termoidraulica Ricci.

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Sul palco Fiordaliso, accompagnata dal suo trio, e David Pacini. Dal 14 al 20 luglio in piazzale Ceccarini torna Riccione moda Italia con Concorso e sfilate dedicate ai giovani stilisti. In cartellone work shop, performance, sfilate e la grande competizione europea, riservata agli stilisti di piccole e medie imprese fashion. Dalla moda alla cultura. Da maggio a settembre nella galleria Savioli riparte la rassegna Parole tra noi del Block 60. Grande ritorno anche di Riccione estate danza, previsto dal 17 al 26 luglio al palacongressi e in piazzale Roma. L’evento Cruisin’ parte con la prima fase riservata agli stages, da giovedì 17 a domenica 20, e prosegue dal 20 al 26 con workshop e corsi di formazione e aggiornamento per gli istruttori dei centri fitness & wellness. In contemporanea Fitnesslandia concorso internazionale di danza contemporanea e urban dance (il 25 e il 26). Dal 21 al 25 We dance per gli under 14. Per gli appassionati di musica, immancabile l’appuntamento con Deejay Square. Tra luglio e agosto Radio Deejay trasmette da due postazioni, allestite in piazzale Ceccarini e ad Aquafan. Il noto network, diretto da Linus, in agosto propone anche concerti e show con comici. Passiamo a settembre. Dal 4 al 7 a Villa Mussolini e al palacongressi si rialza il sipario del Premio giornalistico televisivo “Ilaria Alpi”, che quest’anno pone l’accento sul ventesimo anniversario dell’uccisione di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin. Supportato da Andrea Vianello, direttore di Raitre, il premio si dipana tra mostre, tavole rotonde, incontri con celebri mezzibusti del giornalismo italiano e straniero e talk show. Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, dal 12 al 14 settembre al Misano World Circuit. Il Moto Gp prevede anche mostre, contest di free style, musica, spettacoli, arte e moda. Nives Concolino


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Una barriera per ripopolare il fondale Marino Nello specchio d’acqua antistante Riccione è stata costruita una barriera in calcestruzzo armato per favorire la riproduzione della fauna e della flora marina. A formarla sono 34 manufatti, posti sul fondale a circa 10 metri di profondità, a 2,5 miglia (4,5 km.) al largo della costa. L’intervento interessa una superficie di 80mila metri quadri, situati vicino agli allevamenti di mitili del tipo “long line”. Si tratta di un’area interdetta alla pesca, dove sono già presenti diverse strutture piramidali, posate dal Centro Ricerche Marine di Cesenatico nel 2008, e altri piccoli elementi sistemati dalla coop. Mare di Cattolica. Voluta dalla Regione Emilia-Romagna, che ha utilizzato un contributo di 302.500 euro del “Fondo Europeo per la pesca”, la barriera fungerà da richiamo per diverse specie ittiche, soprattutto corvine, mormore, sogliole, triglie, palamiti, saraghi, ombrine e orate che qui potranno alimentarsi e anche riprodursi con tranquillità, anche perché la stessa protezione sarà d’ostacolo alla pesca a strascico illegale. Infrazione che gli anni scorsi ha fatto scattare diverse sanzioni nei confronti dei pescatori colti in flagranza. Un particolare. I tipi di manufatti “sea-friendly” previsti dal pro-

getto sono tre: il reticolare, formato da pilastri e travetti di 5 metri per 5 e un’altezza della stessa misura, il secondo, scatolare, è un incastro di cubi di 4metri per 4, sormontati da un anello multiforato, per un’altezza di 4 metri, il terzo, a colonna, è composto da un plinto in cui si inserisce un pilastro che si eleva per 5 metri, con una sezione di mezzo

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metro per mezzo metro. Coordinato dal Servizio sviluppo dell’Economia ittica e delle Produzioni animali della Regione, il progetto “compatibile con l’ambiente marino” è curato dal Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa e dal Servizio tecnico di Bacino Romagna.

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strettamente personale

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Seduti su una bomba ad orologeria “La colpa è dei politici. Sono loro che stanno rovinando l’Italia. Sono loro che rubano”. E’ il luogo comune dell’italiano medio. E’ sempre l’altro il responsabile della mina Italia che vaga nei mari e che da un momento all’altro potrebbe andare a esplodere sugli scogli dell’irresponsabilità collettiva. In proporzione al ruolo che occupiamo, ognuno di noi ne è stato il protagonista. Siamo seduti su una caterva di mine ad orologeria. Non si sa quando scoppieranno; si sa soltanto che se non si inverte marcia è una semplice questione di tempo, ahinoi. La bomba delle bombe è il debito pubblico dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e di tutti gli enti secondari del Belpaese. A tutto questo ben di dio, vanno aggiunte altre tre perle sociali non considerate peccato, però: la corruzione, l’evasione fiscale e la disuguaglianza. Siamo ai vertici dell’Occidente per le prime due voci; soltanto secondi, dietro il Portogallo, per la terza. Il debito dello Stato, che è poi dei cittadini, ammonta a circa il 133 per cento del Pil (il Prodotto interno lordo); 2.000 miliardi di euro. E continua a lievitare. Su tale montagna di danaro preso in prestito, gli italiani pagano ogni anno interessi per una montagna alta circa 85 miliardi di euro. Una cifra che paralizza ogni investimento strutturale. E sono gli investimenti strutturali a dare il la allo sviluppo. Al programmare il futuro. Va detto che, almeno la metà del debito, lo Stato lo ha contratto con i propri cittadini. Insomma, Stato povero

Approvato il Poc: in arrivo oltre 550 appartamenti

e cittadini ricchi (in Germania è l’esatto opposto, Stato ricco, cittadini poveri). Il nostro debito è il più gravoso dei paesi dell’Occidente. Le conseguenze economiche e sociali ci appaiono lontane, un po’ come per gli esordi di un fumatore incallito, ma se le guardassimo dritte negli occhi, si capirebbe che così, allegramente, il popolo italico marcia verso il baratro della povertà. E che bisogna tornare ad emigrare non per scelta, ma per necessità. Ma perché lo Stato non inverte rotta dato che siamo tutti d’accordo, almeno a parole, sulla diagnosi? La risposta è semplice e lascia anche senza senso: gli italiani semplicemente nel loro intimo collettivo non vogliono la giusta terapia. Pensano che lo Stato sia altro da loro. Invece, lo Stato è la nostra struttura tecnica che dovrebbe elaborare il futuro, quella dei nostri figli e più ancora quella dei nostri nipoti. La nostra ricchezza (l’Italia vale il 3,6 per cento dell’export mondiale) fa gola a molti. Se l’Italia non inverte rotta sarà schiacciata dal peso dei debiti. E, come una famiglia, sarà costretta a disfarsi dei propri beni per un piatto di lenticchie. Le nazioni, anche le cosiddette amiche, in concorrenza con i nostri beni e servizi, come avvoltoi su un animale in difficoltà, cercheranno di sottrarci la nostra fetta di export: come c’è concorrenza tra individui, c’è concorrenza tra le nazioni. E’ questo che vogliamo? Lo scriba non crede. Abbiamo indubbie competenze tecniche e bontà intellettuali per invertire rotta. Dobbiamo spogliarci dei nostri talenti individuali e convertirli, soltanto un po’, per il bene comune. Se soltanto migliorassimo del 10 per cento, ci sarebbe un beneficio economico di 160 miliardi di euro. Potremmo tutti vivere meglio. Giovanni Cioria

Nell’ultima seduta di questa legislatura, il consiglio comunale di Riccione a maggioranza ha approvato la prima variante al Poc (Piano operativo comunale), che per i prossimi dieci anni prevede la costruzione di 550/600 appartamenti, dei quali il 24 per cento in edilizia convenzionata. Un numero elevato di abitazioni, nonostante la possibilità di edificare sia stata ridotta da 160 mila a 40mila metri cubi. In cambio degli alloggi, l’imponente operazione consentirà al Comune di acquisire un vasto patrimonio che, darà sempre più corpo all’idea del “Boulevard dei paesaggi e del parco agricolo urbano”. Si tratta di 251.000 metri quadri di superficie, dei quali 107.701 di aree verdi, destinate a piste ciclabili e parcheggi, 121.962 di area nuda, 20.490 di spazi riservati a nuovi servizi sportivi, scolastici e di culto e degli 850 metri quadri del giardino dell’Enel. A queste aree si sommano i 6.706 di area pubblica che i privati sistemeranno a giardinetto di tasca loro e i 254mila di proprietà privata lungo il rio Melo che, trasformati in parco, diventeranno di uso pubblico. Forti le contestazioni dell’opposizione che in consiglio comunale hanno accusato la giunta di speculare e cementificare una città già satura, che conta 5/6.000 appartamenti sfitti. Comunque sia, al di là dell’edificazione che senza calcolare gli appartamenti popolari dell’Ert, contempla il maggior carico di alloggi (circa 200) a San Lorenzo, (100 ) in viale Arezzo e (70) in viale Bari, il Poc prevede delle riqualificazioni. Tra


queste quella dell’ex sede dell’Enel di fine 800, che il Comune acquisirà per trasferire il museo. In questo caso, il privato (si parla di un fondo arabo che aveva acquisito tutte le proprietà dismesse dall’Enel tramite gara), potrà costruire accanto 25 appartamenti. Via libera anche al progetto che, sempre a San Lorenzo, in viale Pavia, consentirà di edificare una nuova chiesa, nonché una scuola e delle strutture sportive. Nella mappa dei così detti “comparti” è riportato anche quello del porto, da realizzare in project financing. Consente di realizzare un parcheggio multipiano con 400/450 posti auto, davanti all’ex sede dei vigili, e il maquillage del porto che, come eventuale motore edilizio si potrà avvalere della costruzione di circa 18 appartamenti nell’area “Mostricchio” dall’altra parte del canale, nonché 600 metri quadri per attività. Superfici che stando agli amministratori comunali uscenti, potrebbero essere destinati ai contestatissimi chioschi, lungo viale Bellini. Con soddisfazione il sindaco Massimo Pironi e l’assessore all’Urbanistica Maurizio Pruccoli parlano di “una tappa storica per la programmazione urbanistica di Riccione” e di “un risultato forte e qualificante”. Nella stessa seduta, sempre col solo voto della maggioranza, il consiglio ha approvato il Rue, (Regolamento urbanistico edilizio) che agli hotel demoliti e ricostruiti darà in premio un ulteriore 20 per cento di superficie. Godrà di questo bonus anche il “Savioli”, che potrà essere ristrutturato con un nuovo progetto. L’apertura del cantiere è prevista in ottobre. Un ultimo particolare che interessa le abitazioni di prossima costruzione. Le dimensioni medie vengono ridotte da 70 a 60 metri quadri per appartamento. Nives Concolino

cOmmeRcIO

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Viale Dante, nessuna invasione una ventina le attività straniere Viale Dante non è invasa dagli extracomunitari. Forse questa falsa invasione di extra-comunitari farà crescere gli italiani. Come San Paolo sulla via di Damasco fu folgorato dalla fede, così la schiatta del Belpaese potrebbe scoprire il senso dello Stato, che, seppure da criticare, ti assicura l’Università ai figli (costo: 100mila euro l’anno) e le anche nuove (una costa 25mila euro). Ecco, due buone ragioni due, per cui è giusto e doveroso pagare le tasse. A Riccione da mesi si monta questo arrivo degli extra-comunitari, soprattutto in viale Dante. I commenti: “Ci sono solo loro. Stanno comprando tutto. Ci scacceranno. Sono scorretti”. Ma i fatti sono davvero questi, oppure è la nuvola della paura ad ingrandirsi troppo ed a torto? Alla difficoltà di saper affrontare il futuro con la comprensibile paura e l’ancora più incomprensibile mancanza di coraggio. Chi scrive ha inforcato la bicicletta e si è fatto viale Dante nord-sud-nord. Ha contato il numero delle attività in mano agli extra-comunitari e si è fermato a raccogliere alcune testimonianze dei riccionesi, e non solo, che hanno le attività sulla famosa arteria commerciale dell’ombelico turistico se non dell’Italia, di certo della Romagna e delle Marche. Chi è in vacanza in questi due litorali, almeno una sera raggiunge Riccione per le passeggiate per negozi, ristoranti e gelaterie. Una capacità di attrarre di cui essere orgogliosi e da cui i riccionesi dovrebbero partire per nuove mète. Per nuovi clienti. Per nuovi orizzonti. “Conosco poco gli stranieri lontano da me - la riflessione di una signora sui trent’anni, carina e garbata, titolare di un negozio

di abbigliamento -. Sono lì di fronte da tre anni; arrivano dal Bangladesh. Devo dire che sono educati e bravi. Hanno buoni rapporti con i vicini; pagano anche le multe”. Questa invasione di viale Dante, non è poi così invasione. Gli extra-comunitari gestiscono una ventina di attività, che vanno dal canale, fino all’Alba. Dal canale fino a viale Ceccarini non ne gestiscono una. Questi negozietti di una trentina di metri quadrati vengono affittati tra i 15-20mila euro (30-40 dei vecchi milioni) l’anno. Una cifra importante dato il momento del commercio, sia per gli italiani, ancor più per gli stranieri. Sembrerà incredibile rispetto al luogo comune, ma chiudono anche le attività degli extra-comunitari. Nell’ultimo anno hanno messo il lucchetto ai battenti in almeno 2-3, su un totale di una ventina; attorno al 15 per cento. “Perché se è difficile reggere per gli italiani - riflette un altro signore sui 40 anni, originario di Rimini - lo è ancor di più per chi viene da fuori. Oggi, non c’è nulla di facile”. Si diceva che gli stranieri potrebbero “educare” gli italiani ad essere meno creativi sul fronte delle tasse. Il commento di un’altra negoziante giovane, raccolto a mezz’altezza del viale: “I cinesi non fanno neanche gli scontrini; se glielo chiedi ti guardano di traverso. Fanno fatica a fartelo”. “Gli extra-comunitari - porta argomentazioni un altro signore - cercano di parare la crisi convertendo le attività. Le loro classiche offerte, tipo bijotteria e chincaglieria varia a buon mercato, stanno lasciando il posto alle cassette di frutta e verdura, alle bibite”. Giovanni Cioria

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Nuovo design, piscine e chiringuiti La metamorfosi della spiaggia di Riccione continua, moltiplicando cannocchiali sul mare, piscine, idromassaggi e angoli per il benessere. Non mancano i chiringuiti, l’ultimo di 9 metri quadri, incastonato in una struttura a guisa di conchiglia, è stato inaugurato al Bagno 72, “Riccione Beach”, da Ivano Urbinati, che quest’inverno ha ridisegnato la sua storica concessione, rilevata nel 1983 da Berto e Mario Bologna. Il chiosco, sul Lungomare della Repubblica, è nato dalla costituzione di una nuova società che il bagnino-imprendiotore ha formato con titolare dell’adiacente bar ristorante Da Carlo di Fulvio Binotti. Una scelta coraggiosa, già fatta dai colleghi dei bagni 71, 112 e Le Palme, e che altri operatori intendono fare nei prossimi anni. Unico intralcio, in alcuni casi, sono i rapporti che intercorrono tra bagnini e pubblici esercenti confinanti. Proprio per questo motivo la Cooperativa bagnini lotta affinché le società si possano costituire società anche con i bar non limitrofi. Al di là del chiringuito, il bagno 72, curato dagli architetti Giacomo Carloni e Giancarlo Stohr e dal geometra Elisa Bianchi, presenta un leitmotiv che riprende gli elementi della natura, le forme dei sassi levigati e dalle stesse conchiglie. Il telo che ombreggia lo spazio tra le cabine richiama invece le vele delle navi. Anche le singolari panchine e i cordoli in graniglia seguono forme tondeggianti. Legno per il pavimento e per il rivestimento della casa del bagnino. Altri operatori di spiaggia, intanto, riqualificano le loro zone, anche con impianti ecocompatibili, superando le apprensioni per la direttiva Bolkestein che interessa il futuro delle concessioni demaniali. Sono otto/ nove i bagni che anche quest’anno si presentano ai turisti con un nuovo look. Tra queste anche lo storico Bagno 90 di Mario

Raschi e del figlio Massimo. Scampata al contestatissimo progetto d’ampliamento della darsena, che l’avrebbe cancellata per sempre, la zona è stata riqualificata su progetto del geometra Paolo Franchini, che ha firmato pure il Bagno 91, oltre la darsena di ponente, in concessione alla famiglia Corazza. In entrambi i casi sono stati creati “cannocchiali” sul mare, con nuova predisposizione e diminuzione di cabine. Per il resto, mentre la 90 si contraddistingue per la realizzazione di tre vasche con idromassaggio e piccola zona di benessere con palestrina e ciclette, la 91 ruota attorno a un’ampia e confortevole piscina. Altri quattro specchi d’acqua da quest’anno arricchiscono altrettante zone che in parte avevano avviato la riqualificazione nel 2013. Hanno realizzato nuove piscine di circa 80 metri quadri i Bagni 46 e 47, davanti al parco Perle d’acqua. In questo caso si tratta di due strutture, una più profonda per adulti,

incastrato nell’altra, riservata ai bambini con un fondale di 60 centimetri. Un dispositivo ad hoc consente ai turisti di trovare l’acqua a temperatura gradevole anche nelle giornate fredde. Nelle stesse zone, firmate dal geometra Domenico Bellanova per conto della Cooperativa Bagnini “Riviera”, l’arredo verde si gioca con palme, arbusti e piante sempreverdi. Il progetto prevede anche un’area benessere, da ultimare per l’estate 2015. Intanto sono stati conclusi i lavori al Bagno 82 della famiglia Pioggia. Dopo il primo stralcio del 2013, è stata ricavata una piscina di 50 metri quadri. Simile lo schema delle zone 130-131 della stessa Cooperativa “Riviera”, dove la piscina è caratterizzata da un “fungo” centrale. Ricavato pure l’angolo per gli idromassaggi. Così in tutto i bagni riqualificati col nuovo Piano spiaggia sono circa 25. Altri lo faranno nel 2015. Nives Concolino

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Dune: come gli ultimi panda Renato Santi è una persona vera. Ha un grande amore che viene solo un passo dietro la famiglia: il mare ed i suoi abitanti. E’ un fotografo che ha solcato, a modo suo, tutti gli oceani del mondo. Le sue istantenee sono state pubblicate su prestigiose riviste di settore. Tiene anche “conferenze” in provincia e non solo. La passione è diventata anche lavoro: bagnino. Lo fa da un ventennio. E’ il presidente della Cooperativa bagnini. Lui è l’attento “custode” di 150 metri di sabbia, dalla colonia Reggiana, fino all’altezza dell’hotel “le Conchiglie”. Un fronte rimasto intatto: dune, dune e dune. Solcate da piante e fiori di questo habitat “antico”. “Questo tratto di spiaggia -racconta con sorrisi coinvolgenti Renato Santi- è l’unico rimasto allo stato ‘brado’. Per noi della provincia di Rimini dovrebbe essere più prezioso del panda. Da 20 anni appartiene alla nostra cooperativa e noi lo coccoliamo come un figlio. Anzi, meglio. E’ qui che si può venire a vedere come era la nostra spiaggia prima del turismo. Prima che i ‘montaletti’ venissero spianati per far posto agli ombrelloni”. “Siamo sempre stati col fucile puntato - ricorda Renato Santi -. Ogni tanto qualcuno tenta di tirarci su un embrione di dancing, sotto delle tende. Loro dicono che si prendono cura dell’ambiente, ma ci vogliono mandare su qualcuno a ballare. Possiamo capire il fascino del luogo selvaggio...”. Davanti a queste quinte di dune, profonde tra i 25-30 metri ed alte circa due metri, prima del mare, ci sono anche le zone 145-148; sono state chiamate dalla Cooperativa “Dune Beach”, ovvero cuore antico e mente nella modernità, ma con armonia e nel rispetto dell’eco-sistema. Questo è il modo di fare turismo. Tra le dune corrono i “viottoli” creati dal passaggio delle persone. La Cooperativa bagnini, oltre a proteggerle, le tiene pulite e in ordine. Ha chiesto anche l’affidamento al Comune, ma gli è sempre stato negato. “Davanti a questo habitat - commenta orgoglioso Santi -, il turista pensa che sia un luogo in abbandono. Ma se hai la pazienza ed una certa preparazione e racconti; lo fai entrare in un mondo fantastico: si porta via con sé anche un’altra Riccione, non meno autentica di quella dell’immaginario collettivo”.-“Peccato - chiude la sua riflessione Renato Santi - che in pochi sanno delle dune. Sarebbe bello se fossero visitate dagli amanti del mare, dai riccionesi e magari portarci le scolaresche”. Sulle dune un altro riccionese da esportazione, Loris Bagli, ci ha fatto un piccolo studio denominato “La duna de le Conchiglie”. Scrive lo studioso: “(...) conserva testimonianze della tipica vegetazione presente sulle sabbie marine prima dell’urbanizzazione del litorale. L’antico

paesaggio litoraneo dalla battigia giungeva all’altezza dell’attuale Statale Adriatica. Presentava una successione di ambienti paralleli alla costa, denominati in base alla presenza di piante tipiche. Si riconosceva una prima fascia raggiunta dalle onde priva di vita vegetale (zona afitoica), una zona inondabile (Cakileto), una fascia di dune mobili (Agropireto), uno o più cordoni di dune stabili (Ammofileto), depressioni retrodunali temporaneamente allagate (Shoeneto), boscaglia mediterranea sulle dune più interne”. “La duna de “Le Conchiglie” - continua Bagli - conserva sensibili tracce della flora delle prime dune litoranee e assume quindi un importante valore naturalistico, testimoniale e scientifico. La costa sabbiosa è un ambiente estremo per gli organismi viventi, arida e assolata d’estate, fredda e battuta dai venti carichi di salsedine d’inverno. Le piante che colonizzano le sabbie (psammofile), vegetano suoli aridi (xerofile) e tollerano elevate concentrazioni di sali (alofile). Adattamenti nella struttura del fusto, delle foglie e dei fiori consentono di limitare la traspirazione, affrontare la forza dei venti e contrastare l’azione abrasiva della sabbia (...). Il periodo nel quale è possibile osservare le piante nel periodo di massimo rigoglio è la fase della tarda primavera e inizio estate. Il piccolo ecosistema dunale ospita anche insetti e molluschi tipici delle sabbie litorali”. Giovanni Cioria

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Ricordi l’estate 1986? Si’, la ricordo! Ricordo bene quell’estate, probabilmente perché ero alla vigilia dei miei 18 anni. In televisione la prima edizione de “La Corrida” - presentata dal grande Corrado faceva il pieno di ascolti ogni sabato sera di luglio e di agosto; le radio erano dominate da “Bello e Impossibile” di Gianna Nannini e da “Nuovi Eroi” del giovane Eros Ramazzotti - vincitore del Festival della Canzone Italiana nel febbraio precedente; il caffè al bar costava 400 Lire, il biglietto del bus 500 Lire ed il giornale 650 Lire. Come ogni anno, la mia famiglia dalla fine di giugno all’inizio di settembre aveva preso in affitto la stessa villetta in Viale Trento Trieste al costo di 800.000 Lire ed ogni venerdì prelevavo dai miei risparmi 50.000 Lire che dura-

vano una settimana intera senza che mi facessi mancare nulla. Non posso sapere se quegli anni fossero realmente sereni e spensierati per gli italiani, ma di certo lo erano per me e per gli amici della comitiva che ogni sera si ritrovava all’angolo di

Viale Francesco Baracca con Viale Trento Trieste. Le risate non mancavano mai, così come le barzellette, gli scherzi e le spiritosaggini. C’erano un’alchimia ed una complicità tra noi, tipiche di quell’età, capaci di mostrare gli affetti e gli amori come eterni. Di solito, la prima tappa era MARIO DI BOLOGNA, primo importatore nella Riviera della focaccia con gelato, situato sul Lungomare della Repubblica (all’angolo con Viale Francesco Rismondo). Il clima di goliardia continuava anche lì, causando spesso la disperazione del proprietario che vedeva occupare tavoli e sedie da circa 25 ragazzi sorridenti, ma chiassosi. Intorno alla mezzanotte, poi, ci trasferivamo al VALLECHIARA, mitica discoteca divisa in due zone: quella chiusa era la méta per chi amasse ballare, quella all’aperto, invece, per chi volesse amoreggiare con la propria ragazza o accorciare le distanze con la tipa conosciuta sulla pista da ballo. Godevamo dell’ingresso gratuito, perché eravamo simpatici ai titolari e, in occasione delle feste mascherate, venivamo coinvolti nelle animazioni a tema. Verso le quattro le più belle automobili arrivavano in Viale Maria Ceccarini (l’attuale zona pedonale non esisteva e la circolazione poteva riprendere dalle due di notte), i cui proprietari le parcheggiavano davanti al DIANA con apparente disinteresse. Noi, di solito, preferivamo arrivare al TRAMPOLINES (pizza margherita, Coca-Cola e coperto: 5.000 Lire), sia per la vicinanza con le nostre case, sia perché davanti alla spiaggia. Il sorgere del sole, infatti, ci trovava distesi sui lettini della Zona 63 SPERANZINO con ancora qualche birra, qualche sigaretta e tante, tante risate. A volte, se le ragazze prendevano il sopravvento, potevamo iniziare la serata all’ARENA DANTE (“Amadeus”),

al CINEMA ODEON (“La mia Africa”) o al CINEMA TEATRO TURISMO (“Karate Kid II”, “Speriamo che sia femmina”). Alcuni di noi riuscivano ad entrare senza pagare il biglietto di 5.000 Lire nell’Arena, scavalcavando la recinzione dietro allo schermo e nel Teatro si passava attraverso le uscite di sicurezza (sempre aperte, perché l’aria climatizzata non esisteva)! Altre volte, invece, convincevamo i pochi patentati tra noi a prendere le macchine per arrivare al BYBLO’S, al PETER PAN o al WHITE ELEPHANT (aperti tutte le sere, da fine maggio a settembre inoltrato); lungo il tragitto tenevamo i finestrini totalmente aperti e le radio diffondevano ad alto volume “Papa don’t preach” di Madonna o “Take on me” degli A-Ha. Dai primi giorni di agosto, i turisti trovavano affissa su ogni albero di Viale Ceccarini e Viale Dante la tipica locandina con il consueto augurio di Buon Ferragosto da parte dell’Amministrazione Comunale. Altri tempi pure in politica! Alessandro Formilli

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Gas: “Mangiare genuino e stare insieme” “Acquistare insieme conviene, ci piace ed è bio”. E’ la filosofia del Gas (Gruppo acquisto solidale) Riccione-Misano. Circa 100 iscritti, ricercano e selezionano prodotti eno-gastronomici eccellenti, a km 0 e non solo. Si potrebbe quasi dire che è un ritorno alla casa colonica in chiave moderna. “C’è una ricerca continua nel riproporre un’alimentazione buona per la salute e per il gusto”, dicono. “Il mangiare biologico - racconta Gualtiero Mangino, presidente del Gruppo - risponde a questa idea e ad altre che riguardano l’economia e il modo di essere tra le persone”. “Il nostro Gas continua Mangino - è un gruppo che, liberamente e senza finalità di lucro, si associa per acquistare da produttori locali, possibilmente biologici e a km zero. Tutta l’attività dell’associazione è basata sul volontariato. Ogni sabato, presso il punto di incontro di Misano, vengono consegnati gli ordinativi fatti durante la settimana tramite il sito internet dedicato. L’associazione è strutturata in gruppi di lavoro che si adoperano per la logistica della merce, per l’accoglienza ai nuovi iscritti, per la qualità dei prodotti e per la cultura che promuove: organizza gli eventi e gli intrattenimenti rivolti agli iscritti ma anche alla gente esterna”. I prodotti distribuiti sono gli alimentari freschi (pane, dolci, frutta, verdura, formaggi, carni ecc.), a lunga conservazione (farine, pasta, olio ecc.), o conservati (confetture, miele, succhi di frutta ecc.) e quelli per la casa e la persona come detersivi e cosmetici. I produttori in proprio sono il criterio, tuttavia qualche fornitore rivende prodotti di provenienza esotica. Altri, come gli agrumi, arrivano dal Sud d’Italia, sempre dopo attenta ricerca e selezione. Oltre a raccogliere ordini e distribuire, il Gas Riccione fa anche cultura. Mangino: “Tra i compiti c’è la priorità di promuovere e far conoscere un modello diverso dal paradigma del mercato attuale; gli eventi che organizziamo vanno in questa direzione. Facciamo incontri pubblici, approfondendo temi legati all’alimentazione, al biologico (vegetariano o vegano), degustazioni in sede e incontri con i

produttori, anche presso le loro aziende”. Poi c’è la vena sociale. “Solidale come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che, come da statuto, si manifesta anche in un aiuto concreto a progetti che anno per anno vengono scelti e finanziati con quanto rimasto dalla gestione economica dell’anno. La solidarietà parte dal gruppo e si estende ai piccoli produttori, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del Sud del mondo e a coloro che -a causa dell’iniqua ripartizione delle ricchezze- subiscono le conseguenze di questo modello di sviluppo. I produttori non avrebbero possibilità di confrontarsi con la grande distribuzione, mentre possono lavorare e produrre quasi esclusivamente per i Gas. Si viene così a creare una economia parallela che non contrasta, ma genera nuove opportunità. I Gas nascono per valori personali, ma spesso alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia consumistica: è una ricerca alternativa che mette al centro l’uomo, l’ambiente e il giusto guadagno. “Il Gas Riccione-Misano - chiude la riflessione Mangino - è nato per questo motivo; nel corso degli anni ha cercato di maturare una sua identità di gruppo. La crisi economica e sociale ha sempre più un effetto disgregante delle relazioni interpersonali. Nel nostro piccolo cerchiamo di contrastare la deriva e di non dimenticare che prima di essere acquirenti di prodotti, siamo esseri socievoli. Dietro i prodotti che acquistiamo ci sono storie di umanità belle e un lavoro faticoso e fatto con passione. Un altro criterio è di avere l’opportunità della conoscenza diretta col produttore e del suo lavoro. Si avvicinano le conoscenze, sia in termini geografici, sia in termini ‘funzionali’, tagliando gli intermediari. Insomma, come si dice dal produttore al consumatore”. Per eventuali iscrizioni: basta andare sul sito (www.economia-solidale.org) e ci si iscrive e si ordina on line. Il ritiro dei prodotti avviene ogni sabato dalle ore 9.30 alle ore 11 presso la sede del Gas-Pacho in via Verdi 21, a Misano Adriatico. Per maggiori informazioni: 339.4931914 (il presidente), 333 1562308. Giovanni Cioria

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Mario Semprini: cuore da eroe Sorriso sornione, carattere a tratti spigoloso, ma cuore grande e generoso, capace di donarsi a tutti gratuitamente, fino a compromettere la propria vita. Così come accadde alla fine del 1944, quando un Caccia, partito dall’aeroporto di Miramare, si schiantò in un campo a San Lorenzo. Il suo gesto eroico permise al pilota di salvarsi, poco prima dell’esplosione del velivolo. Protagonista di questo e di altri episodi, degni di nota, è stato il riccionese Mario Semprini (Riccione, il 29 giugno 1923 -14 marzo 2014), cofondatore della Polisportiva di San Lorenzo, già contitolare di un’impresa edile e dell’Hotel Elios. A tracciare la sua “carta d’identità”, raccontandoci alcuni aneddoti, è il fratello minore, Lui-

dale era sbarrata. Mario per portarla dai medici fu costretto ad aspettare che facesse giorno, cercò in tutti i modi di salvare ragazza, poco più che ventenne, ma ogni soccorso fu vano. La giovane morì”. Brutte storie che a Mario non hanno però tolto la gioia di vivere. Dopo aver fatto il muratore Mario entrò nell’impresa edile con il fratello primogenito, Orazio. Lavorava per Ferrovie dello Stato nel tronco tra Rimini e Pesaro, mentre il fratello Sergio, dopo la maturità classica e la laurea in ingegneria, prestava la sua consulenza, come tecnico responsabile. Accadde anche con l’hotel che Mario costruì con le sue mani. Di carattere duro, ma di estrema generosità, Semprini portava spesso frutta e verdura alla Cari-

gi Semprini, noto ingegnere in pensione, e altre persone che l’hanno conosciuto da vicino. “Quell’atto che Mario, penultimo di nove fratelli (due gemelle morirono a soli quindici mesi), fece allora, fu di puro eroismo – premette -. L’aereo precipitato nel campo, vicino a casa nostra, poteva esplodere da un momento all’altro, cosa che poi accadde, ma mio fratello, con un coraggio da leone, senza pensare al rischio che stava correndo, si precipitò sul luogo del disastro, consentendo di recuperare il pilota, poi soccorso dal comando inglese”. Al periodo della seconda Guerra mondiale risale un’altra tragica storia che coinvolse l’allora giovane Semprini. “ Accadde nella notte tra il 4 e il 5 settembre 1944, una delle più tragiche vissute a Riccione durante il passaggio del fronte. Gli alleati erano al di là del Rio Melo e i bombardamenti dal mare non concedevano tregua. Puntavano all’incrocio tra viale Veneto e la Flaminia per sbarrare la strada a chi proveniva da Coriano e da Rimini. Ci eravamo riparati in un rifugio, ricavato nella fossa di viale Venezia, dove c’era un campo di famiglia. Quella notte fu un inferno di batterie tedesche. Le mitragliatrici non concedevano tregua, intanto i pagliai incendiati ardevano. Andai in viale Venezia verso la casa dei mugnai, tutti feriti, e vidi Mario che fasciava la figlia maggiore, colpita con violenza all’inguine. La strada che portava all’ospe-

tas, regalò anche una dozzina di televisori a Casa Serena, dove andava a trovare gli ammalati, e spesso faceva offerte alla sua parrocchia. Lo ricorda con questo cuore generoso Fabrizio Vagnini, presidente della Polisportiva di San Lorenzo. Mario si rese subito disponibile assieme ai preti della stessa parrocchia e ad altre persone della zona, come Giuseppe Corazzi, Silvio Tosi e Luciano Cecchini (nella foto con una squadra di ragazzini nel 1982/83). “Era il tuttofare, nonché uno dei promotori del mitico Torneo “Campidelli” che si disputa tuttora -ricorda Vagnini-. Si prestava con tanta dedizione a questa attività, tant’è che pagava lui la coppa destinata alla squadra vincitrice. Teneva sempre in ordine il campo sportivo che si trovava dove ora c’è la piazza, accanto alla chiesa di San Lorenzo. Per appianare il terreno, usava un livellatore che attaccava alla sua vecchia Bianchina. Ma quello che resterà nel cuore dei giovani calciatori di allora erano anche altri gesti, ricordati pure nell’omelia di addio dal parroco don Agostino Giungi. Mario, che non si era mai sposato, dopo le partite portava i ragazzi al bar e di tasca sua offriva paste e gelati. Proprio per questo motivo, quando la squadra andava in trasferta, la sua auto era zeppa (s’infilavano anche nove/dieci ragazzini), mentre le altre macchine erano semivuote”. Nives Concolino

dei F.lli Curzi Andrea e Simone s.n.c.

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amici che se ne vanno

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Luciana: l’albergatrice che catturava clienti con la sua cucina Se Riccione in campo turistico ha avuto tanto successo, lo deve in gran parte alle donne, in prima linea negli hotel. Tra queste Luciana Matteoni che, con il marito Alberto Tosi ha gestito per decenni l’Hotel Vergilius in viale Verdi. La nota operatrice, se n’è andata in aprile a 76 anni. Era nata nella pensione Matteoni (ora Hotel Mimosa), che i genitori Virgilio (Dino) e la mamma Nerina Sancioni, avevano in viale D’Annunzio. Luciana, forte del suo senso di accoglienza, ospitalità e savoir-faire , nel tempo ha stretto amicizia con centinaia di turisti, tanto da convincerli a tornare nello stesso hotel ogni anno, anche per mezzo secolo. Per 56 anni a fianco del marito nella conduzione del Virgilius, la Matteoni è stata una “regina” dei fornelli. Era diventata infatti un’ottima cuoca, tanto apprezzata dai suoi ospiti che si lasciavano prendere per la gola. Ma la cucina non la distraeva dall’ accoglienza, sulla porta c’era sempre lei a dare il benvenuto ai

RANCH SALOON clienti che trattava in guanti bianchi. Doti trasmesse alle figlie Donatella (anche lei ottima cuoca) e a Stefania, che si occupa della direzione. ni.co.

Clelia: l’addio a 105 anni

Per decenni ha lavorato come impiegata alle poste centrali di viale Ceccarini, dove suo padre era stato direttore. Clelia Lazzaro, una delle signore più longeve di Riccione, se n’è andata in marzo a 105

anni. Un invidiabile traguardo, raggiunto lo scorso 29 settembre, tra l’affetto dei suoi cari e il plauso di tanta gente che nei decenni ha avuto il piacere di conoscerla sul posto di lavoro, quand’era addetta alle raccomandate. Davanti al suo sportello, infatti, Clelia ha visto passare migliaia di riccionesi. Nonostante tre anni fa fosse stata investita da un auto che, uscendo dal parcheggio, per errore aveva innescato la marcia indietro, l’arzilla signora si era rimessa in piedi e godeva di ottima salute, tant’è che con il suo trolley andava a fare ancora la spesa al supermercato Angelini, in viale Diaz. Il suo tempo libero lo trascorreva lavorando all’uncinetto, realizzava fantastici centri che poi regalava per aiutare i poveri. Per il resto amava tanto la cucina. quando poteva andava ancora in chiesa, ma non perdeva mai la messa in TV. Nives Concolino

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Guido Franchini,

l’inventore dei cutter da spiaggia

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E’ stato l’inventore dei cutter da spiaggia, nonché il maestro d’ascia che ha contribuito a restaurare storiche imbarcazioni come la famosa nave di Novilara e la mitica Saviolina, lancione riccionese che ha traghettato in mare migliaia di bagnanti. Michele (Guido) Franchini, riccionese doc che con il suo ingegno ha contribuito ad arricchire la storia della nautica italiana, è scomparso il 22 aprile, a 90 anni. Ma in lui c’era ancora uno spirito giovanile e tanta forza, tant’è vero che il mese prima aveva ottenuto il rinnovo della patente d’auto. Nato il 25 ottobre 1923 a Rimini, dove per anni lavorò nei cantieri Carlini, nel dopoguerra si trasferì a Riccione. Qui, sul porto canale, tra il 1946/1947 aprì il suo cantiere, ricavato da un vecchio “hangar”, pochi anni prima usato per fini bellici. La ditta, individuale, prese subito il via con una serie di commesse che riguardavano soprattutto barche da lavoro e da pesca. Questo, come racconta il figlio Massimo, architetto navale, “contribuì a far conoscere Guido nell’ambiente della marineria romagnola, come uno dei più attenti e veloci realizzatori di scafi in legno dalle particolari doti di robustezza ed eleganza”. Professionalità e ingegno, alla fine degli anni Cinquanta, portarono Franchini a inventare il cutter da spiaggia. Si trattava, in pratica, di uno scafo ispirato alle derive da regata tipo Flyng Dutcham che, come spiega il figlio Massimo “grazie al loro fondo piatto potevano arrivare fin sulla spiaggia di Riccione e caricare i turisti in attesa”. Alcune di queste barche, d’estate sulla nostra costa, vengono usate ancora per le gite in mare. Ma il successo andò oltre. Complice il boom turistico- economico di Riccione, all’epoca miraggio per tutti gli italiani, nonché meta di vip, Franchini cominciò a occuparsi di diporto, costruendo imbarcazioni a vela e a motore, come la goletta “Falco Nero”. Si moltiplicarono così i clienti. Tra questi, a metà anni Sessanta, si presentò Norberto Ferretti che chiese a Franchini di trasformare un vecchio peschereccio in legno in motorsailer da diporto. La metamorfosi fu perfetta, tant’è che proprietario e maestro d’ascia decisero di esporre l’imbarcazione al Salone di Genova. L’intesa nata tra i due sfociò in una joint venture, mai formalizzata,

ma che di fatto per la prima volta nel nostro Paese portò a produrre una serie di motorsailers da crociera di 10 e 12 metri realizzati al cento per cento in legno. Da questo momento Guido cominciò a occuparsi pure dell’allestimento dell’Altura 33 su scafo in vetroresina. Questo fino al 1973, anno in cui come ricorda l’architetto “ considerata la totale diversità di approccio al mercato (l’uno orientato al marketing di Ferretti, l’altro totalmente concentrato sulla qualità costruttiva di Franchini) la partnership si sciolse”. Fu un momento difficile, perché Franchini restò senza le maestranze che Ferretti portò via con sè. L’attività, però rinacque con l’ingresso del figlio Massimo nell’azienda ribattezzata “Cantiere Navale Franchini di Franchini Michele e figli s.n.c.”. Nel frattempo si prese anche coscienza del fatto che quell’attività sul porto non era gradita al Comune. Così, a trent’anni dall’apertura, nel 1976 Guido fu costretto a trasferirsi a Misano. Fu allora che il cantiere riccionese fu ceduto a Orazio Mulazzani. Anche dopo il pensionamento il noto artigiano, sempre vicino alla sua famiglia, soprattutto alla moglie Irma (Silvana) Bartolini e ai figli Massimo e Andrea, ha continuato a interessarsi d’imbarcazioni: si è occupato del primo restauro della mitica Saviolina, presa poi in consegnata dal nipote Alfonso, e ha partecipato alla ricostruzione della storica nave di Novilara. Nives Concolino

REDAZIONE Direttore Responsabile: Giovanni Cioria • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Alessandro Formilli, Antonella Dello Stritto, Raffaella Leurini, Francesco Airaudo, Domenico Felline, Silvano Amadori, Lorenzo Scola, Roberto Betti, Piero Serafini, Gold Accademy, Edmo Vandi • Foto: Pico e Gianni Zangheri Pubblicità: Tel. 338 4304667 • Grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.


pRemIO BALeANI 2014

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Riconoscimento ad Antonia Manaresi F.lli Calli e Savini s.n.c.

Riccione (zona art.) Via Montefeltro 18/20 Tel./Fax 0541 601 007

Il “Premio Enzo Baleani” 2014 è stato conferito ad Antonia Manaresi dell’omonima boutique. Come consuetudine la cerimonia si è tenuta nella Domenica delle Palme, in Piazzetta del Faro, nella giovanile coreografica del coro “Le allegre note”, sapientemente dirette dall’immarcescibile maestro Fabio Pecci. A fare gli onori di casa, oltre alla famiglia Baleani, il presidente del Comitato d’area Giorgio Mignani, il sindaco Massimo Pironi e don Valerio Celli Antonia Manaresi, visibilmente soddisfatta del riconoscimento attribuitole, ha ripercorso con nostalgia ed emozione i sui passi professionali nel “salotto”. Dal primo impiego ad appena 15 anni di età dai Fantini, alla gestione del primo negozio nel 1974, fino ai tempi odierni, sottolineando i cambiamenti nella “vita” del Viale, dei mutevoli gusti, dell’alternarsi delle nazionalità dei clienti. E del fatto che lei ama il suo lavoro e che in “salotto” sarà sempre presente.

ScUOLA SecONdARIA

Progetto “non c@dere nell@ rete” Il progetto sul cyberbullismo nasce il 28 maggio 2010 dalla collaborazione tra la prof.ssa Antonella Dello Stritto della Scuola secondaria di primo grado dell’IC2 di Riccione ed il dott. Carmine Testa, esperto di informatica, social network e navigazione on line. Negli anni si sono realizzati interventi sulle classi volti ad illustrare i pericoli della rete ed i comportamenti violenti messi in atto dagli internauti che costituiscono talvolta veri e propri reati. L’eco suscitato dall’argomento e la vivace partecipazione mostrata dai ragazzi hanno determinato, in accordo con la Dirigente dott.ssa Sandra Villa, la necessità di ampliare il progetto estendendolo anche all’ultimo anno della scuola Primaria. Nel corso del corrente anno scolastico, si è pensato di creare una più stretta collaborazione con lo psicologo della Scuola, dott. Mirco Ciavatti che da tempo si occupa dello “Spazio di ascolto”, un luogo studiato per affrontare paure, dubbi, incertezze e bisogni e per avere la possibilità di rendere tutto sopportabile e comprensibile. Sono state promosse ed organizzate così conversazioni educative volte a creare una collaborazione ed uno scambio più stretto tra Scuola e famiglie sulle problematiche legate all’utilizzo errato della rete ed ai risvolti psicologici che ne conseguono. Attraverso il dialogo ed il confronto con gli esperti, ci si propone di far conoscere le problematiche anche ai genitori e agli insegnanti degli alunni e di fornire gli strumenti necessari per affrontare un fenomeno sempre più diffuso.

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CURIO ITÀ senzaeta’ di Maria Grazia Tosi

CLIENTI CURATI… NEL SENSO PIU’ ALLARGATO DEL TERMINE Bisogna ammettere che la fantasia non difetta al popolo riccionese, ben conscio di quanto sia fondamentale individuare elementi propulsivi all’economia del turismo. L’Associazione Albergatori ha così stipulato un’inedita convenzione con le Farmacie Comunali: “Ci prendiamo cura di te”. Una campagna di prevenzione sanitaria a favore dei clienti delle strutture associate, attiva dal 7 aprile al 30 settembre 2014. Clienti che potranno beneficiare della misurazione della pressione, di autoanalisi del sangue, della Mineralometria ossea computerizzata (M.O.C.). Le prestazioni saranno eseguite dalla Farmacia Comunale n.3 e dalla Farmacia Comunale n.1, nei giorni di apertura previo appuntamento. Il turista dovrà presentarsi munito di apposito voucher rilasciato e timbrato dall’hotel; le prestazioni sopradescritte saranno gratuite per lui, mentre l’albergatore pagherà alle farmacie un contributo di euro 2,00 + iva a persona, e che fatturerà in un’unica soluzione nel mese di ottobre. “Negli anni abbiamo stretto tante partnership e… strano a dirsi, ma anche le farmacie possono fare turismo!”– commenta il direttore dell’Aia Luca Cevoli. UNA FONTE ACCURATAMENTE PROMOSSA (Da un numero di “Riccione”, rivista dell’Azienda di soggiorno - anno 1941) “Il 30 luglio dell’estate scorsa, uno dei rarissimi giorni in cui la guerra e tutte le altre supreme responsabilità del Duce hanno concesso qualche ora di relativo riposo nella Sua Riccione, Egli, percorrendo la via Umberto 1°, notò la fonte e non solo si degnò di sostarvi, tra il più vivo entusiasmo dei fortunati presenti, ma quanto gradì la trepida offerta di un assaggio, fatto con quella semplice schiettezza che caratterizza il popolo di Romagna. La notizia si propagò immediatamente in tutta la colonia balneare ed è inutile dire quanto da quel giorno questa fonte sia diventata a tutti più cara. Del resto, benché sia appena il primo anno in cui la fonte si è arredata di quel minimo di comodità indispensabili per un luogo di cura del genere, a dare idea del successo incontrato tra gli ospiti basta ricordare che nella sola stagione balneare 1940 sono state notate oltre 40.000 presenze, e sono stati portati a domicilio più di 10.000 fiaschi di questa acqua. Comunque la cosa migliore è quella di venire quest’anno a Riccione e sperimentare a proprio vantaggio la bontà dell’acqua del Beato Alessio!”

TURISMO & TURISMO

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no aperto forse in troppi e le presenze si sono spalmate su un gran numero di hotel. Credo che tutto questo boom non sia realistico… Può comunque essere considerato già un risultato positivo, tenuto conto della crisi generale e del Meteo, che se è vero che non ha stimolato a partire per il mare, dall’altra non ha bloccato i turisti dalle città più vicine, che appena hanno saputo che qui c’era un po’ di sole sono arrivati all’ultimo momento. Direi comunque che il fattore che ha contribuito significativamente è stato il turismo sportivo, che ha portato sulla riviera un numero enorme di giovani, arrivati in alcuni casi già il sabato di Pasqua.”

VIVA LA POSITIVITA’ “Una Pasqua col botto – La riviera fa il pieno di turisti – Boom delle presenze”. Finalmente un po’ di ottimismo dalle pagine dei giornali, che hanno esaltato l’afflusso turistico nei 3-4 giorni di festività pasquali. Non è mancato neanche quest’anno il terrore meteo che ha bloccato un esodo massiccio dalle città, come si riscontrava sino a qualche anno fa quando si segnava un pienone ‘da ferragosto’. Terrore che ha in parte lasciato il posto ad una sorta di capacità d’accontentarsi, nella consapevolezza che il proprio hotel chiuso risulterebbe ancora più avvilente che un incasso modesto. “Per quanto possa aver constatato, anche da vicino, - commenta Cesare Ciavatta presidente della Promhotels - il riempimento è stato del 50% rispetto alle potenzialità di ciascun albergo. C’è da dire che han-

QUARANTAMILA OSPITI IN DUE MESI - agosto 1932 “I turisti stranieri continuano a giungere sempre in maggior numero. La caratteristica del movimento turistico proveniente dall’estero è quella di segnare il maggior flusso della seconda quindicina di maggio e tutto giugno, e dalla fine di agosto a tutto settembre. Riccione è particolarmente attrezzata a ricevere la clientela straniera che la predilige per la buona fama che questa stazione climatica s’è saputa conquistare grazie ad una sagace opera di propaganda. Provengono quasi tutti dai paesi dell’Europa centrale. Se si pensa alle rigorose restrizioni che vigono in quelle nazioni, specialmente per il rilascio dei passaporti e l’esportazione della divisa nazionale, si comprenderà facilmente l’importanza di queste correnti turistiche. L’ente autonomo di Cura di cui è attivissimo segretario il collega Francesco Amati, non ha ancora approntato le statistiche della presente stagione che ancora sta continuando. Abbiamo le cifre del 1931 che indicano le provenienze degli ospiti stranieri: 4470 austriaci, 1602 cecoslovacchi, 988 germanici, 339 svizzeri, 188 ungheresi, 108 polacchi; in minor numero inglesi, jugoslavi, greci, rumeni, russi, americani, olandesi, scandinavi…)” (dal Giornale d’Italia, agosto del ’32).


21 LETTERA APERTA DI PROTESTA – Aprile 2014 (destinatari: Prefetto, Sindaco, Comandante dei Vigili, stampa – mittente: Ass. Albergatori di Riccione) “Scriviamo questa lettera in merito al degrado in cui sempre di più versa la zona nord di Riccione (Alba - Marano) e in particolare alla questione della prostituzione. …La nostra associazione di categoria e tutti i soci albergatori manifestano grande preoccupazione, assieme al problema dei quotidiani bivacchi di zingari nei giardini La Malfa, per il fenomeno dello spaccio e della microcriminalità legata all’occupazione abusiva delle colonie, per il degrado ambientale e sociale generato dalla gestione sconsiderata delle discoteche sulla spiaggia, che sta allontanando sempre di più questo quartiere da quegli standard di sicurezza e qualità che il turista si aspetta di trovare a Riccione e che trova nelle altre aree della città. Non vi nascondiamo l’ansia che si sta generando all’avvicinarsi della stagione estiva, per l’imbarazzo di dover offrire ai nostri ospiti una situazione come quella dell’anno scorso se non peggiore. E’ comprensibile che per voi, che non frequentate quotidianamente questa zona, probabilmente la dimensione del fenomeno non sia evidente in tutta la sua gravità, fenomeno che, oltre allo spettacolo indecoroso di ragazzine che ballano in mezzo alla strada adescando i clienti spesso in maniera molto volgare, è fatto anche di scene di sesso tra le cabine della spiaggia, in maniera assolutamente visibile da chi, già dalle prime ore della sera, si trovi a passeggiare in quelle zone; è fatto di tanti preservativi abbandonati tra le cabine e in mezzo ai lettini; di immondizia lasciata sopra e sotto le panchine ormai ad uso esclusivo delle prostitute; di bisogni fisiologici espletati mal nascosti dalla vista dei passanti, con i rigagnoli di urina che colano sul marciapiedi. In questi anni abbiamo spesso chiamato il comando della polizia municipale per segnalare il fenomeno, spesso abbiamo ricevuto risposte gentili, altre volte siamo stati trattati in malo modo, ma in ogni caso il risultato ottenuto era quasi sempre lo stesso: IL NULLA!” (la lettera continua con suggerimenti alle Autorità, ma lasciano a loro la possibilità di darne risposta concreta). LETTERA APERTA DI PROTESTA - Luglio 1906 (all’Ill.mo Signor Prefetto, da parte di un certo Commendator Giannini) “Ringrazio la S.V. per l’interesse e la simpatia addimostrata verso i ‘frazionisti’ di Riccione, abitatori estivi e residenti. Nel tempo stesso non posso non segnalare quale adempimento abbiano finora avute le promesse dell’Amministrazione del Comune di Rimini. L’illuminazione pubblica doveva farsi con circa otto lampade ad acetilene, mezzo economico di luce,

di facilissimo impianto e di altrettanto facile rivendita il dì che Riccione fosse rischiarato a luce elettrica. Ebbene, siamo al 15 luglio e gli aspettati fanali non solo non si videro, ma il numero delle fioche lampade a petrolio degli anni decorsi è diminuito! Il trasporto dell’acqua potabile, poi, che si sarebbe dovuto fare in botti di ferro smaltato o di cemento armato, si compie tuttora con le due vecchie botti inadatte ai bisogni della numerosa colonia. Tra le loro dughe mal connesse esce l’acqua ed entra la polvere, violando tutti i precetti dell’igiene. In queste condizioni non v’è disinfezione che valga, ed io, a nome di molti padri di famiglia, chiedo di ordinare una perizia dell’acqua spillata.”

DUE INEDITE TESTIMONIAL Due note ‘star’ saranno ospiti nel mese di giugno di Riccione, ma soprattutto degli hotel associati al Riccione Family Hotel, un consorzio che si impegna specificatamente ad incentivare il turismo familiare. Chi sono? Peppa Pig e Lucia Rizzi, ‘la tata più famosa d’Italia’. Un pupazzone gigante, la prima, che sarà presente durante l’estate in divertenti momenti presso gli alberghi del consorzio, ma anche, durante la Settimana della famiglia, al Palazzo del Turismo per tutti i piccoli bagnanti della città. Anche la Tata si de-

dicherà un po’ a loro, o meglio alle loro mamme, sempre nella stessa sala dove elargirà le sue sapienze in fatto di cura dei figli. “Secondo me è esattamente ciò che serve a Riccione in questo momento – sostiene Alberto Gnoli responsabile della politica del Consorzio -, che ha bisogno di trovare eventi particolari e di interesse per la famiglia, il nostro target primario, ma soprattutto che facciamo comunicazione. Tata Lucia è infatti una ‘opinion leader’ seguita da migliaia di mamme nei suoi programmi, e Peppa Pig è uno dei personaggi illustrati più amato dai bambini.” A PROPOSITO DI STAR E TURISMO Nel 1957 il riccionese Bepi Savioli organizzò, presso il Notturno Savioli sulla via Dante, assieme a Renato Murazzani, regista di un celebre salotto romano, il Gran Premio Riccione per il mondo dello spettacolo, e il 19 agosto, in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Riccione, partì la prima edizione. Per 25 anni, in un tripudio di mondanità, la manifestazione portò i più prestigiosi nomi, premiando attori di cinema e teatro ma anche grandi big dello sport e della moda. Le Star giungevano al locale su carrozze con cavalli tra due ali di folla acclamante di turisti e residenti che si spintonavano per avere una stretta di mano o vedere più da vicino le tante celebrità: De Sica, Totò, Anna Magnani, Gino Bramieri, Vanoni, Rascel, Jonny Dorelli, Ugo Tognazzi, Milva, Burt Lancaster… . Serate memorabili che lasciarono un’impronta indelebile nella storia del nostro turismo.

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RICCIONE


e SGhÉTLe - IL SOLLeTIcO

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a cura di Giuseppe Lo Magro

PICCOLA RUBRICA DI BATTUTE SURREALI, BARZELLETTE SEMINUOVE, FANTASIE ONIRICHE, FILOSOFIA POPOLARE. DA LEGGERE IN RELAX E MAGARI “DEGNARE” DI UN SORRISO COME QUANDO SI È SOTTILMENTE SOLLECITATI

Rose e spèine de matrimonie

Una volta ho fat l’amor per un’ora e quéng sghènd. Po’ ho zcuèrt chi eva apèina mès l’ora leghèla. E matrimonie l’è e curunamènt dl’insògne d’un om e d’una dona. I genitur dla spòsa.

Smucnì tla bursèta d’una dona l’è rubì. Smucnì tla bas-cocia d’un om l’è matrimonie.

Per fés bèn da un om tota la vita basta dij: “Cum t’fè bèn te l’amor un e fa nisoun!” Però e bsègna t’arvènza seria.

L’amor piò grand che una mèj lat po’ dimustrè l’è svigis la matèina e lia lat dis: “Pasaròt, stanota tè scurgì mènch!”

Ho spusè un om isé vèc ch’us arcorda quand Eva l’era ancora una custécia.

E giovne antigh l’è un om ch’la pèrs l’ucasioun da scuntantè una dona.

Se an ho una vita sesuèla l’è colpa dla mi Mà. Lam giva:“L’om sora e la dona sèta”. Me e e mi marid a durmém t’un lèt a castèl.

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I vicini scomodi

È l’estate del 1938. Nissim è un ebreo greco, da pochi anni trasferitosi in Italia. Le sue capacità gli hanno permesso di raggiungere la tranquillità economica. L’apice del suo successo è una casa di mattoni rossi che sorge nella via più elegante di Riccione, di fronte alla spiaggia e, soprattutto, a pochi metri dalla villa dell’uomo più potente dell’epoca: il Duce. Una posizione ambita e invidiata da uomini di potere, fossero gerarchi o industriali. Mentre l’estate prosegue fra feste,

ricevimenti, vita di spiaggia, l’atmosfera, per gli ebrei, comincia a farsi pesante. Una vicinanza così evidente di una famiglia di ebrei alla residenza di Mussolini è decisamente inopportuna. Così, sempre più insistenti iniziano le pressioni degli sgherri del regime sul povero Nissim affinché venda la villa. Nissim resiste disperatamente, finché le leggi razziali non cadono come una mannaia anche su di lui. Le minacce di violente ritorsioni costringono la famiglia a cedere per pochi soldi la famosa villa e a cercare di sopravvivere nella condizione di paria in cui la legislazione razziale li ha ridotti. La figlia Camelia ci ha lasciato una preziosa testimonianza di quegli anni: alcune lettere giunte fino a noi in modo fortunoso. L’innocenza dell’adolescenza è più forte della crudeltà del mondo adulto e Camelia ci racconta i suoi sogni e i suoi progetti, ma anche il suo tormento per la famiglia, fino all’ultima lettera d’addio, scritta al suo amato, pochi istanti prima di essere portata via per quello che sarà il suo ultimo viaggio. Roberto Matatia, imprenditore, laureato in giurisprudenza, è nato a Faenza nel 1956. Pur abitando in una piccola città, si impegna costantemente per mantenere viva la sua testimonianza di vita e cultura ebraica. Cresciuto nel ricordo dei martiri della sua famiglia, ha raccolto, nel tempo, documenti, testimonianze, ricordi che hanno fatto da supporto a questo suo primo libro.

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volontariato

A.T.D.G.A.

associazione tutela diabete giovaile e adulto Il diabete di tipo 1 è una patologia che colpisce prevalentemente bambini, adolescenti e giovani adulti; e consiste nella perdita di capacità del pancreas di produrre insulina, per cui la persona colpita da questa patologia si trova a dover assumere insulina dall’esterno per il resto della vita. La diagnosi precoce in questa patologia è molto importante perché il protrarsi della mancanza di insulina causa danni spesso permanenti ai vari organi del corpo. Da qui nasce la necessità di informare quante più persone possibili sui sintomi che possono essere indice di diabete tipo 1: stanchezza ingiustificata, sete eccessiva e necessità di urinare spesso, accompagnata da perdita di peso. Questi segnali non vanno sottovalutati e se si presentano è bene rivolgersi al proprio medico che potrà con un semplice esame di una piccola goccia di sangue dirvi se la glicemia è troppo alta (zucchero nel sangue). La persona con diabete, può vivere una vita assolutamente normale e nessuna attività o obbiettivo le sono preclusi, anche avere figli è perfettamente possibile, se conosce bene la propria patologia e acquisirà le abilità pratiche per gestire la terapia insulinica in base all’alimentazione e all’attività fisica che verrà praticata, evitando di incorrere in glicemie troppo basse (ipoglicemie) o troppo alte (iperglicemie). Per questo è importante il sostegno e la collaborazione di tutta la famiglia del giovane e il costante rapporto di confronto e verifica con l’equipe curante del Servizio di Diabetologia. Noi come associazione siamo al servizio del diabetico e inoltre cercheremo di far conoscere il piu’ possibile questa patologia e i rischi di una tardiva diagnosi. Cercheremo di promuovere momenti di aggregazione e di informazione. Ci trovate presso la nostra sede di Riccione in via Bergamo 2 (zona San Lorenzo) il Lunedì e il Giovedì mattina e a Rimini in via IV Novembre 21 il Mercoledì pomeriggio.


mONdO SOmmeRSO

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Riccionesi gente di mare Vivo in Romagna ormai da diverso tempo, ma sono nato e cresciuto fino all’età di 20 anni nel Salento, dove non è facile trovare persone che non abbiano una buona dimestichezza con il mare. Questo è dovuto al semplice fatto che la costa, prevalentemente rocciosa e con un fondale di diversi metri già sotto costa, lascia poche alternative. Il mare che spesso frequento è quello di Riccione e sono sempre più le occasioni che mi portano a conoscere la gente del posto che ci fa il bagno, facendo attenzione però che l’acqua non superi mai il giro vita. Questo ovviamente è possibile perché la profondità particolarmente bassa del mare lo consente. Frequentando la parte di mare che si estende dalle terme di Riccione verso Misano, ho scoper-

to, sulle barriere poste poco distante dalla riva comunemente chiamate sacchi, un fondale straordinario, che mai si immaginerebbe da queste parti, tra l’altro ad una profondità di soli 2-3 metri. La cosa che mi ha molto stupito, è che pochissimi fra i frequentatori più assidui della zona, turisti o residenti, ne sono a conoscenza. Non è raro osservare bambini che sguazzano tranquillamente in acqua e genitori che si raccomandano di non andare dove non si tocca. Scoprendo poi che il problema sono i genitori, i quali non sapendo nuotare avrebbero difficoltà ad aiutare i figli in caso di bisogno, trasmettendo in questo modo le proprie paure ai figli. Non di rado purtroppo ho sentito riccionesi dire che questo mare non merita e non offre niente, basterebbe soltanto seguire il progetto Blennius per scoprire che questo mare ha veramente tanto da offrire. Ho una grande passione per il mare, per uno come me è difficile comprendere come in un posto di mare possano esistere queste realtà. Sono diversi anni che frequento la Polisportiva Sub Riccione, dove ho l’opportunità di condividere questa mia grande passione

con tante altre persone. È un gruppo straordinario che tramite corsi di subacquea e apnea insegna a vivere il mare in assoluta tranquillità. Quando si parla di apnea si pensa istintivamente alla pesca o alle grandi avventure nel blu di Maiorca o Mayol (giusto per citarne qualcuno) che forniscono alcuni motivi per cui molte persone si avvicinano a questo mondo straordinario. Da un po’ di tempo fanno parte del nostro gruppo persone il cui unico scopo è quello di poter vivere il mare in modo sicuro. Potersi permettere di arrivare alla fatidica secca senza paura, oppure, con una maschera ed un paio di pinne, poter arrivare fin sulla barriera soffolta e godersi quello straordinario paesaggio offerto dal nostro mare. Sono sempre più frequenti gli over 50 ed è stupefacente vederli passare in poco tempo dalla paura di mettere la testa sott’acqua a fare una e più vasche in apnea, ma soprattutto andare a 6 / 8 metri di profondità in mare. Come ogni tanto accade poi, c’è chi si lascia prendere la mano. È la storia di Novaro Casadei, bagnino di Riccione classe 1947: ”Mi sono avvicinato al mondo dell’apnea qualche anno fa semplicemente perché il carissimo amico Felice, mio coetaneo, faceva apnea presso la Polisportiva. Le prime volte che

ho provato a mettere la testa sott’acqua in piscina e fare qualche metro in apnea mi sembrava di morire, potete immaginare le battute come si sprecavano. Poi la mia determinazione e la santa pazienza degli istruttori mi hanno portato ad andare avanti. Purtroppo il lavoro di bagnino non mi consente in estate di divertirmi in mare, ma ho comunque una valida alternativa: tutto l’inverno lo trascorro in piscina ad allenarmi con ragazzi molto ma molto più giovani di me. Andiamo anche a fare delle gare di apnea dinamica in piscina, ed è straordinario vedere la faccia stupita dei giudici quando mi vedono in vasca.” Dimostrazione che anche in questo sport l’età è un semplice dettaglio. www.subriccione. org Blennius è un progetto frutto della collaborazione fra Cooperativa Bagnini di Riccione, Polisportiva Sub Riccione e Fondazione Cetacea Onlus. Inizialmente il suo scopo è stato quello di documentare lo stato della barriera posta a protezione della costa. Il suo obiettivo attuale è quello di tutelare e valorizzare questo piccolo ma affascinante paradiso dell’Adriatico tramite escursioni snorkeling con guide specializzate. www.blennius.it Domenico Felline Foto di Alberto Petronio


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Serietà e Professionalità sono le parole d'ordine di quest'azienda. Il nostro lavoro ci porta ad essere accanto a persone che soffrono, il nostro obiettivo è prenderci cura di loro nel momento più difficile della loro vita e far sì che non debbano occuparsi anche delle numerose faccende formali del caso. In questi momenti pensiamo a tutto noi e facciamo in modo che le famiglie stiano accanto al loro caro.

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BIRICHINATE

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Al gate plòse (le processionarie ) Riccione negli anni ‘50 era per i ragazzini di 10-12 anni un grande parco divertimento. Almeno lo era per noi che abitavamo nei viali di Riccione marina compresi nella fascia: ferrovia, Cesare Battisti, spiaggia e Francesco Baracca. E da lì non si sconfinava. Le strade non erano pericolose, visto lo scarso traffico automobilistico. Moto-

rini rari, qualche Vespa o Lambretta. E tante biciclette. Si poteva giocare tranquillamente a pallone e poi c’erano i giardini delle tante ville dei “Sgnur”da visitare. Disabitate per tre lunghe stagioni esclusa l’estate, offrivano possibilità di divertimento fantastiche. C’erano il brivido del proibito e il rischio di farsi sorprendere dai cu-

va l’opposizione al taglio... ma la nostra cocciutaggine era forte e in una mezz’ora incidemmo un terzo del tronco. Naturalmente nella nostra irresponsabilità non avevamo previsto come e dove il pino sarebbe caduto e dopo aver rifiatato riprendemmo... Fortuna volle che lo zio Carlo necessitasse della sega per terminare un suo lavoro e, consapevole che solo i suoi due nipoti birbantelli potevano averla

Col risveglio della Primavera i giardini esplodevano di colori: tutte le tonalità del verde nelle piante e il ventaglio dell’arcobaleno nei fiori; e poi animaletti di ogni specie. Una attrazione particolare, frammista di curiosità e repulsione, la nutrivamo per le “gate plòse” ovvero le processionarie; bruchi pelosi, dall’aspetto mostruoso, che procedono in fila toccando con il capo l’addome dell’individuo che precede. Le osservavamo attraversare sentieri ghiaiosi, salire i muretti delle aiuole, avventurarsi sulla strada, mentre disegnavano archi o curve per superare i vari ostacoli.

E, a volte, nell’incosciente sadismo della fanciullezza, le spruzzavano di alcol, lanciavamo un fiammifero e le guardavamo accartocciarsi. La mancanza di rispetto per questi originali esseri della natura ci era stata probabilmente indotta dai discorsi dei “grandi” che ritenevano quei pacifici bruchi dannosi per chissà cosa. E il loro fascino in noi cresceva.

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stodi, vere e proprie spade di Damocle. Ma si potevano “calare” le trappole per catturare i passerotti; c’era la frutta da “fregare”; arbusti adatti a diventare “sfrèmble” e si poteva giocare ai pirati e ai pellerossa. Quando non eravamo in vena di proibito e di rischio ci inventavamo qualche birichinata meno pericolosa. Ad esempio...

Un bel giorno, col naso all’insù ad ammirare “il miracolo” di alcuni bianco-grigi nidi appesi ai rami di un pino imponente, ci venne l’idea di verificarne la struttura... volevamo capire come era l’interno della loro casa. Cercammo nei dintorni aste o bastoni che ci permettessero di colpirne uno e farlo cadere. Risultando infruttuosa tale ricerca, escogitammo la soluzione per noi più ovvia: tagliare il pino. Dal bancone di lavoro dello zio Carlo staccammo la sega a telaio e via all’opera. Ben presto ci trovammo sudati ed affannati... la poca dimestichezza con l’attrezzo ci creava problemi nel sincronismo del movimento e la resina della pianta che colava sulla lama aumenta-

prelevata, ci venne a cercare. Il grido: “Sgrazid... ch’us ca fè?!?!” ci immobilizzò per qualche istante...poi la fuga, inseguiti da epiteti irripetibili e promesse di punizioni indimenticabili. Il severo rimprovero serale dei nostri rispettivi padri fu efficace e dalle “gate plòse” ci tenemmo ben lontani. G.L.M


premio ilaria alpi

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A Riccione 20 anni di giornalismo d’eccellenza

Ben 200.000 presenze, 4.000 giornalisti ospiti, 2.000 redazioni giornalistiche coinvolte, 12.000 articoli su stampa nazionale, 300 ospiti internazionali, oltre 6.000 video ed inchieste in concorso, 500 i giornalisti premiati, oltre 300 tra produzioni, libri, e prodotti multimediali realizzati, 300 tavole rotonde tematiche, 400 iniziative per i giovani e le scuole, 6 speciali TV. Numeri decisamente significativi riguardanti il Premio Ilaria Alpi che quest’anno compie 20 anni; un premio assegnato a Riccione dal 1995 e dedicato alla memoria della giornalista Ilaria Alpi, uccisa assieme a Miran Hrovatin mentre si trovava a Mogadiscio come inviata del TG3, per seguire la guerra civile somala e per indagare su un traffico d’armi e di rifiuti tossici illegali. Il suo indomito lavoro e senso etico sono diventati oggi un simbolo e un punto di riferimento del giornalismo di qualità. Il premio, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Riccione e organizzato dall’Associazione Ilaria Alpi con la collaborazione di Rai, Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, Federazione Nazionale della Stampa, Usigrai, è finalizzato a premiare coloro che nel campo del reportage e dell’inchiesta televisiva dimostrino uno specifico ed approfondito impegno riguardo a tematiche sociali e non solo; ci sarà tempo sino al 31 maggio per presentare i preziosi materiali, e la premiazione si svolgerà nella nostra città dal 4 al 7 settembre 2014. Quest’anno alle sezioni per il Premio Miglior Inchiesta televisiva concorreranno anche i servizi giorna-

listici trasmessi sul web e sulle tv locali e regionali insieme alle inchieste apparse su canali televisivi nazionali. Confermati il Premio IA Doc e il Premio della Critica, e per il secondo anno il premio Coop Ambiente rivolto alle inchieste giornalistiche televisive sulle questioni ambientali, e per il quinto anno il premio UniCredit assegnato a una giornalista che si sia distinta per valore e coraggio. Per la prima volta la giuria assegnerà una menzione speciale al il miglior servizio da tg e una menzione speciale “Miran Hrovatin” per la miglior fotografia. Un ventennale sicuramente prestigioso quindi, a coronare una realtà culturale quale è il Premio giornalistico Ilaria Alpi, che incarna l’eccellenza dell’espressione culturale riccionese, e che si arricchirà di ancora un maggior valore rispetto all’edizione dello scorso settembre, che ha visto lavori veramente ‘esplosivi’, improntati su titoli forti come Krokodil, la droga che ti mangia di Marco Fubini e Pablo Trincia, droga che in Russia distruggere la carne e i muscoli di chi la usa, come Vaccinati a morte di Vittoria Iacovella che parla dei vaccini numerosi e spesso fatti senza rispettare i protocolli a migliaia di militari dell’Esercito; o come I Dieci Comandamenti di Domenico Iannaccone, un prodotto giornalistico di livello assoluto, capace di fotografare speranze e frustrazioni della nazione intera. Anche quest’anno al concorso si affiancheranno momenti di dibattito, approfondimento, workshop, mostre, incontri con gli autori, rassegne e retrospettive. Maria Grazia Tosi

ASSOCIAZIONI

Cambio al vertice per gli ex dipendenti comunali

L’Associazione Ex Dipendenti Enti Pubblici di Riccione ha rinnovato nei giorni scorsi il suo Consiglio Direttivo. Alla scadenza del regolamentare doppio mandato il Presidente uscente Gianetto Salvatori ha svolto la relazione conclusiva sulla recente attività che ha visto l’Associazione, nell’ambito dei suoi compiti statutari, organizzare serate dedicate, tra l’altro: alla Medicina Preventiva per un Ciclo coordinato dal Dott. Andrea Grossi, Direttore dell’U.O. Medicina Interna-angiologia dell’Ospedale Ceccarini di Riccione; per il ciclo “Am’arcòrd - Riccione e la sua storia” a cura e con filmati d’epoca di Edmo Vandi e Secondo Casadei; e inoltre: Vado a fare la spesa, cosa compro? (relatrice Dott.ssa Manuela Guerra - Dietista-Psicologa Psicoterapeuta). Nell’ambito del ciclo “Donne che scrivono” della Biblioteca Comunale, è stato presentato presso la sede di Viale Lazio, l’ultimo libro di Maddalena Piccari: “Nata in Viale Ceccarini”. Nella stessa giornata il nuovo Consiglio Direttivo ha provveduto al rinnovo delle cariche per il prossimo mandato. Questo il nuovo organigramma: • Presidente: Maddalena Piccari • Vice Presidente: Secondo Casadei • Segretario Tesoriere: Emilio Caravaggi • Addetto Stampa: Edmo Vandi Consiglieri: Gianetto Salvatori; Maria Giovanna De Cristano; Guido Fabbri; Adriano Paci; Giuliana Rossi Rinaldi. Al termine la Neo-Presidente, Maddalena Piccari, dopo aver ringraziato anche a nome degli 80 tesserati, Gianetto Salvatori per l’intensa e significativa attività, ha rinnovato l’invito a seguire il programma delle future conferenze che verranno quanto prima annunciate e che, ha ricordato, sono aperte a tutta la cittadinanza.


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Mariano e Virginia: “nozze di ferro” Ripromettersi amore eterno dopo 70 anni di matrimonio sembra un’utopia, un sogno per tanti, una realtà per pochi. Tra i fortunati c’è una longeva coppia riccionese, convolata a nozze il 23 aprile del 1944. Si tratta degli ultranovantenni, Mariano Bacchini, nato il 10 aprile 1920 a San Clemente, e Virginia Giovagnoli, nata a Coriano l’11 giugno1921, da 65

anni residenti a Riccione. Il loro amore sbocciò in campagna, dove le loro famiglie lavoravano in due poderi confinanti tra Misano e Coriano. A separare le due proprietà era una rete di confine che presto il loro ardore rese invisibile. Dal momento in cui schioccò la freccia di Cupido hanno unito i loro cuori, condividendo gioie, dolori, sogni, difficoltà e speranze. Ascoltare la loro storia è un’ autentica lezione di vita, che in questo momento di grande fragilità della coppia fa davvero riflettere. “Ci siamo sposati settant’anni fa, dopo otto anni di fidanzamento – raccontano Mariano e Virginia, ancora in ottima forma -. Un amore che va avanti da 78 anni, grazie a un “mastice” particolare: il

vero bene, sommato alla sincerità e alla grande voglia di stare insieme. Anche se la vita non è stata sempre semplice, perché ci ha riservato tanti ostacoli e momenti difficili per ristrettezze economiche e per malattie che, grazie a Dio, siamo riusciti a superare”. La granitica coppia confessa che non sono mancate le discussioni, ma si è trattato di burrasche passeggere. “Sulle cose grosse -assicurano- ci siamo detti sempre la verità. Così è stato fin da quando ci siamo conosciuti, da giovanissimi, al confine tra due campi, dove lavoravano le nostre famiglie di origine contadina. Un amore a prima vista, cresciuto e maturato insieme nel tempo, finché il 23 aprile del 1944, ci siamo sposati”. Il momento era davvero difficile. Mariano era appena tornato dall’ Albania, dov’era stato mandato in guerra. Un triste capitolo di storia che lo spinse anche in Jugoslavia e in Grecia. La lontananza aveva comunque alimentato la fiamma dell’amore e la sua Virginia era ancora lì ad aspettarlo trepidante. “Considerato che ero riuscito a portare a casa la pelle – racconta Mariano - decidemmo subito di sposarci al più presto. A unirci in matrimonio durante la messa delle 12 nella chiesa di Sant’Andrea in Besanigo, fu don Francesco, il cappellano di don Battista. Subito dopo andammo a casa, dove ci avevano preparato un pranzetto. Poi ci concedemmo una passeggiata in viale Bruscheto, strada che portava a Misano. Fu questo il nostro viaggio di nozze. Il giorno dopo, infatti, tornammo nei campi a zappare, anche perché all’epoca non c’era una lira da sbattere contro l’altra. Abbiamo provato tanta miseria, ma grazie al cielo siamo riusciti a lavorare sempre, anche dopo il trasferimento a Riccione, nell’aprile del 1951”. Dato

Festa della Donna 2014 Nel marzo scorso il Buon Vicinato di via Sicilia ha festeggiato tutte le donne con pranzo solo per soci. Come consuetudine nella giornata delle Donne, il Centro ha dedicato questo incontro alla solidarietà con una donazione. Quest’anno la scelta del contributo di euro 1.200 è andata all’AISM (Sclerosi Multipla) di Riccione e al Centro 21 (Sindrome di Down) per il completamento della sede in via Limentani. Queste donazioni sono il frutto di iniziative che il Centro svolge durante l’anno: lotterie, pranzi, gite sociali, compleanni. Dopo le rituali foto di gruppo, la giornata è proseguita con la grande torta Mimosa e la consegna di un omaggio floreale a tutte le Donne. Una bella giornata di sole e di grandi emozioni. Silvano Amadori

l’addio alla campagna, Mariano lavorò come muratore e come portiere di notte nelle pensioni, mentre Virginia fece la cameriera. Sempre con la gioia nel cuore: “Siamo contenti di quello che abbiamo fatto – assicurano -. Grazie al cielo siamo andati avanti, abbiamo avuto tre figli, Maria, Bruno e Lidia, che hanno allargato la famiglia, dandoci sette nipoti e otto pronipoti. Abbiamo raggiunto anche una stabilità economica che ci ha consentito di fare qualche viaggetto in montagna”. Insomma, una love story encomiabile che trova la chiave di tanto successo in un sintetico suggerimento, che girano alle giovani coppie: “Per stare uniti - suggeriscono – bisogna amarsi davvero, fare le scelte insieme e perdonarsi”. Nives Concolino

Un Matrimonio molto “Speciale”

Il 25 febbraio alla bella età di 88 anni lei, Ravaldini Norina, e 90 lui, Fabbri Giugno, hanno coronato il loro sogno d’amore. Congratulazioni da tutta la “Famija”.


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Antonio e “GhĂŠrâ€?... al mare dava del “leiâ€?

Era un grande conoscitore dell’Adriatico, in grado di distinguere tutti i tipi di pesci del suo ecosistema, e da buon ristoratore per mezzo secolo ha frequentato i piĂš importanti mercati ittici della riviera da Goro in giĂš. Aveva tanta esperienza Antonio Serafini che per decenni, con il gemello Carlo e suo fratello Sergio, tuttora in forze, ha condotto il ristorante da Gher sul porto canale di Riccione, diventato famoso per aver inventato gli spiedini. Il noto operatore ĂŠ scomparso lo scorso 11 gennaio, nello stesso mese in cui quattro anni fa se n’era andato il suo gemello. Entrambi (ma non era uno scherzo!) erano nati il primo aprile del 1938. A tracciare il profilo di Antonio Serafini, dalla verace anima romagnola, ĂŠ la figlia Sandra, insegnante, che ci svela alcuni suoi modi di dire e simpatici aneddoti. Quali erano i piĂš comuni? “Quando c’era una situazione problematica mio padre diceva: “Nu mov gnintâ€?, ossia “non muovere nullaâ€?. Nel senso: “non peggiorare la situazione con alcuna azione o parolaâ€?. Un’altra sua famosa frase era: “ ti la testa snĂŠ per andĂŠ da la parucchieraâ€?, cioĂŠ non ragioni, hai la testa solo per esteticaâ€?.

Tra fratelli, ma soprattutto tra gemelli c’era una grande intesa? “Si i tre erano molto uniti e sono cresciuti insieme nel lavoro. Mia nonna Caterina raccontava che a dare l’esame di seconda elementare, anche per mio zio Carlo, che non aveva voglia di studiare, fu mio padre, il piĂš posato. Entrò in aula per sostenere la sua prova e, uscito, rientrò in classe per il secondo esame. I due gemelli, identici, si compensavano. L’uno aveva quello che mancava all’altroâ€?. “Da ragazzino mio padre fece un’esperienza in Germania, poi con Carlo a 13/14 anni lavorò dai Savioli. La nonna per farli lavorare pagavaâ€?. E’ vero che suo padre temeva il mare? “Si, pur non essendo marinaio, ne aveva paura, tant’Ê che diceva: “bisogna dargli del leiâ€?. Nel senso che occorre temerlo e rispettarlo. Eppure era un grande conoscitore dell’Adriatico e dei pesci che lo popolanoâ€?. Forte di questa sua capacitĂ , frequentava anche i mercati ittici? “L’ha fatto per circa cinquanta anni. Era lui che acquistava il pesce per il ristorante da Gher. Riusciva sempre a portare a casa la coda di rospo (rana pescatrice) piĂš grossa o i limoni di mare, che oggi sono rari da trovare, o le ostriche nostrane. Per lui questo era un prestigioâ€?. Ma era anche l’incubo delle cuoche del ristorante? “Si, perchĂŠ comprava sempre troppo pesce, cosa che per lui era irresistibile!â€? Una grande passione che ha poi tramandato‌ “Vero. Ha dedicato gli ultimi dodici anni della sua vita a suo figlio Rodolfo, aiutandolo ad avviare “Il grottino del Gherâ€?, un ristorantino in viale Gramsci, dove abitava. Tutti noi figli (io, Sonia, Cristina, Rodolfo e Stefano) abbiamo colto la sua ereditĂ . Da lui abbiamo soprattutto imparato a fare gli spiedini quasi con tut-

ti i tipi di pesce, sfilettandoli. Ci ha trasmesso una conoscenza importante, perchĂŠ mettere sullo spiedo canelli , moletti , triglie con la cipolla, canocchie e altro, ĂŠ cosa antica, ma non ĂŠ da tuttiâ€?. La malattia non l’ha distratto dal mare? “Proprio in quei duri mesi, abbiamo fatto insieme un calendario con i frutti di mare. Mio padre, infatti, era solito dire che “il mare ĂŠ come la terra, in ogni stagione dĂ i suoi fruttiâ€?. Sapeva tante cose e aveva sempre delle sue teorie, anche sulle morie dei pesci , sulle meduse e sulle maree. Difendeva sempre il “ suo mareâ€? e guai a chi gliene parlava male. Perfino sul famoso anno delle mucillaggini aveva una sua visione naturalisticaâ€?. Amava tanto anche Riccione? “Non l’avrebbe scambiata con nessun’altra localitĂ del mondo, per lui il centro di tutto era il suo porto. Era una persona schiva, non amava apparire, ma al suo funerale hanno partecipato tantissime persone, e questo per noi ĂŠ stato molto bello, un segno di stima e di riconoscenzaâ€?. Una storia, quella di Gher che va avanti da decenni? “Si, dai tempi in cui il nonno Elviro Serafini, soprannominato Gher andava a pescare in mare e nonna Caterina Abrugia, scomparsa nel 2004 a 88 anni, vendeva il pesce. FinchĂŠ negli anni Cinquanta (1951) ottennero la licenza e aprirono l’attivitĂ sul porto con cinque sedie e cinque tavoli concessi dalla Capitaneria di portoâ€?. E da allora l’attivitĂ ĂŠ stata anche meta di grandi personaggi‌ “Se ne sono visti tanti, da Patty Pravo a Mina, da Adriano Celentano a Ornella Vanoni fino a Fausto Leali, Renato Zero, Caterina Caselli, Vasco Rossi, Gianni Morandi, Diego Abatantuono e Linusâ€?. Nives Concolino

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PARI... O DISPARI? A CURA DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITà DEL COMUNE DI RICCIONE

UNA GIORNATA CONCILIANTE

“PRENDIAMOCI IL TEMPO”, 8 marzo, Teatro del Mare: davanti ad un pubblico numeroso interessanti considerazioni esplicitate da ospiti importanti riguardanti la Conciliazione dei tempi Rosa Maria Amorevole, consigliera di Parità della Regione Emilia Romagna, ha introdotto il tema della serata evidenziando come in materia di conciliazione ci siano da un lato interessanti sviluppi (con l’incremento degli interventi nel cd welfare aziendale), ma anche punti di frattura quando le flessibilità nell’organizzazione del lavoro vengono in realtà dirette più ad incrementare la produttività che a migliorare la conciliazione vita-lavoro. Sulla questione se sia più opportuno parlare di ‘conciliazione’ o di ‘condivisione’, l’Amorevole ha voluto precisare che non è affatto corretto confondere i due termini: nelle azioni di conciliazione infatti si ricerca un equilibrio tra tempi di cura e di lavoro, tra ruolo familiare e professionale; nel campo della condivisione, invece, l’obiettivo appare riguardare una maggiore parità fra i carichi di cura che tradizionalmente facevano capo solo alla figura femminile. Condivisione che si sta diffondendo, per una maggior partecipazione delle donne al mercato del lavoro e grazie ad una mutata relazione dei padri nei confronti dei figli, condizione sempre più necessaria.“La demografia, inoltre, ci sta indicando che nel prossimo futuro, anche in funzione delle diminuite dimensioni delle famiglie, delle relazioni familiariparentali ed all’aumentare dell’età media di vita, sempre più maschi figli unici e single dovranno farsi carico della cura dei genitori anziani.” Valter Chiani Dirigente del settore Servizi alla persona. “L’attenzione verso i bisogni delle famiglie da parte del Comune si manifesta adottando strategie di flessibilità e scelte strutturali, come il prolungamento delle uscite, l’anticipazione delle entrate, la possibilità di cambiare orari, le aperture annuali, i centri estivi. Ci sono il nido Ipab Ceccarini già dai 3 mesi di età, uno Spazio Gioco per bambini (specialmente quelli che non frequentano nidi o altri servizi 0-3) e adulti presso il Nido Spontricciolo o il Centro per le Famiglie. E poi i GET (Gruppi Educativi Territoriali), iniziativa curata dalla AUSL , che offrono a ragazzi/e dai 6 ai 13 anni un luogo aggregativo e di sostegno allo studio. Fondamentali anche i servizi per gli anziani, come Casa Pullè con i suoi 60 posti per ospitalità residenziale o il Centro Diurno con 20 posti, nonché i servizi per i diversamente abili: nell’età evolutiva valgono tutti quelli scolastici, in

età e orario extrascolastici i centri diurni socio-occupazionali o riabilitativi, i centri residenziali, le esperienze intermedie di autonomia e sollievo organizzati anche in collaborazione con associazioni e cooperative sociali”. Mariangela Cinefra per la Cooperativa Service Web. E’ nata nel ‘96 a Rimini, per offrire servizi educativi di qualità alle giovani famiglie e al contempo opportunità di lavoro a neo laureati in Pedagogia e in Psicologia; ad oggi gestisce 7 asili nido, 2 scuole dell’infanzia, 2 centri estivi e conta 35 dipendenti. Un progetto focalizzato non solo sulle famiglie verso le quali vengono offerti i servizi, ma anche su quelle di coloro che li portano avanti quotidianamente; a tutt’oggi sono 35 le socie lavoratrici, delle quali 24 sposate e con 46 bambini in totale, di cui 32 nati negli ultimi 10 anni. “L’inevitabile turnover del personale educativo – sostiene la Cinefra - ha comportato la necessità di una riorganizzazione continua: per rimodulare gli orari di lavoro, ridefinire le sedi operative e il ruolo lasciando alle lavoratrici in maternità la decisione di quando rientrare, stabilire l’inserimento del figlio in un asilo sempre della cooperativa, coordinare l’equipe di lavoro. Diciotto anni di attività hanno dimostrato che avendo cura di ciascuna persona coinvolta nessuna è rimasta senza lavoro e i servizi sono cresciuti.” Fausto Bacchini responsabile delle Risorse umane di AEFFE: “La capacità di armonizzazione dei tempi di organizzazione del lavoro con quelli di vita – asserisce Bacchini -, è una peculiarità che interessa un’azienda come la nostra, dove fortissima è la componente femminile della forza lavoro. Aeffe da tempo ha affrontato tutta una serie di interventi, interagendo con gli organismi sindacali, attraverso la formulazione di accordi aziendali ed i rapporti con le istituzioni locali. I contratti part time, l’intesa con il Comune per la copertura di orari degli asili, e tante altre piccole cose messe in atto dimostrano la sua sensibilità. Un’azienda nella quale ci sono 30 maternità all’anno più i tantissimi interventi rispetto alla legge che tutela l’assistenza nei confronti di anziani. Le donne, del resto, sono l’82% nella sede di San Giovanni, ma la percentuale si alza di molto se si considerano le tante boutique sparse per il mondo.”

Susy Sorvino presidente del CUG, Comitato unico di garanzia del Comune, ha spiegato che sono già in corso i primi rilevamenti della situazione esistente, e a settembre prenderà avvio la prima indagine sul benessere organizzativo dei e delle dipendenti, cui seguirà un’indagine che coinvolgerà la cittadinanza sulla qualità percepita dai cittadini rispetto ai servizi erogati: “Non sfuggirà – spera la Sorvino - lo strettissimo nesso tra l’uno e l’altro dei temi analizzati (benessere lavoratori = qualità dei servizi erogati)”. Leonina Grossi, consigliera delegata alla Provincia ha ribadito l’importanza delle Banche del Tempo, quale strumento di una buona conciliazione (argomento già approfondito del numero precedente). Per chiudere, la performance strabiliante dell’attrice riccionese Francesca Airaudo ha regalato momenti divertenti ed intensi, con la presentazione di eterogenei ritratti femminili la cui intelligenza concettuale ed espressiva ha coronato una Giornata importante… e decisamente ‘conciliante’.

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Teatro dialettale 1.500 euro al Centro 21 Fratelli di Taglia e Famija Arciunesa hanno unito le loro forze per organizzare l’ennesima Rassegna di commedie vernacolari denominata “In dialèt l’è mej”. L’edizione 2014 si è svolta in quattro serate, febbraio/marzo, nella simpatica atmosfera del rinnovato Teatro del Mare, con lo scopo di devolvere l’utile in beneficenza privilegiando i ragazzi del Centro 21 che hanno ultimato la loro sede (con mille difficoltà e tanta energia). Così nell’aprile u.s. Fratelli Di Taglia e Famija Arciunesa si sono recati presso la nuova sede in Via Limentani per la “cerimonia” della consegna dei 1.500 euro raccolti nelle mani della presidente Maria Cristina Codicè. Quattro chiacchiere in allegria e i “teatranti” hanno promesso di continuare l’opera di sostegno, poi la foto di gruppo! Ma resta da fare l’arredamento per cui, se qualcuno desidera contribuire ad aumentare la gioia di questi ragazzi suggeriamo gli IBAN degli “Amici del Centro 21”

ScRIveRe dI RIccIONe Una ventata di poetico ‘campanilismo’ dalla scuola primaria A.Brandi… precisamente dalla classe IV D. L’ispirato risultato di un percorso laboratoriale di scrittura creativa in cui le regole grammaticali si sono confrontate in modo giocoso e fantasioso alla poesia, nell’intenzione di valorizzare, tramite un lavoro di gruppo, quello che è il cuore e l’immagine di Riccione. Gli alunni sono stati invitati a cercare ed accostare nomi, avverbi ed aggettivi riferiti alla nostra città, a seguito dello svolgimento di precedenti classici testi di descrizione individuale. Gli insegnanti hanno ritenuto che attraverso questo tipo di attività i ragazzi sarebbero riusciti a scoprire la funzione estetica della lingua, il piacere per la bellezza che la combinazione di parole crea, assaporando così il gusto delle medesime, ampliano il proprio lessico e, perché no, imparando la grammatica… ma divertendosi. Un risultato interessante, visti i tre elaborati scelti tra i tanti composti; elaborati che dipingono la nostra città con tratti teneri e positivi, abbellendola con pennellate di stupore romantico e una fresca ed avvolgente ‘magia’, frutti di un candore proprio dell’età… e senza utilizzare per altro la rima baciata, modalità espositiva che più facilmente viene utilizzata in questi casi. Tutto ciò avvalora un progetto scolastico volto a sollecitare il felice utilizzo di carta e penna, stimolando un modo di comunicare che sempre di più l’attuale società mortifica. La bravura degli insegnati nell’idearlo e concretizzarlo è stata pari a quella dei piccoli poeti in erba (o meglio… in “sabbia dorata”). Maria Grazia Tosi

Il “Grande Assegno”. Liliana Galli, socia di F.A. incaricata della raccolta fondi nella rassegna dialettale; Maria Cristina Codicè, Presidente Centro 21; Giovanni Ferma e Davide Dainelli di Fratelli Di Taglia.

CREDITO VALTELLINESE: IT 90 H 05216 24100 0000000 60221. BANCA DI RIMINI: IT 25 M 08970 24100 0000900 06491 - Intestati al Centro 21 Potete destinare il vostro 5 x 1000: codice fiscale 91103040407 (i contributi versati sono deducibili). E-mail: info@centro21rimini.org.

Piccoli poeti riccionesi

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Danza armoniosamente incantevole come una principessa verde come uno smeraldo affascinante fanciulla.

Invita calorosamente allegra come una festa accogliente come una famiglia sabbia dorata.

Ricama la nebbia sulla città in un volteggiante silenzio.

Cammina graziosamente elegante come i petali dei fiori rilassante come onde perpetue regno di serenità.

Risplende gioiosamente colorata come l’arcobaleno euforica come i raggi del sole cielo radioso.

Emoziona intensamente limpida come acqua salata calda come il sole passeggiata romantica.

Ospita piacevolmente affettuosa come una amica spensierata come una vacanza ricordo salato.

In un mare di vita tramonti poetici, nel cielo trapunto di stelle, gli occhi si chiudono cullati dal suono di una conchiglia.

Perla preziosa, emana luce e serenità, abbraccia con un sorriso i suoi abitanti e i turisti.

Ondeggia rumorosamente spettinata come il mare in burrasca. Incanta misteriosamente sotto un fulgido e tiepido sole e nella nostalgia delle calde giornate attende l’ arrivo dell’estate.


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le ricette del mese

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Spaghetti con le telline Ingredienti per 4 persone. 400 gr. di spaghetti 1 kg. di telline 1 spicchio d’aglio 1 peperoncino piccante ½ bicchiere di vino bianco secco prezzemolo tritato, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe, q.b. In una padella a bordo alto soffriggete lo spicchio d’aglio appena schiacciato in olio per un minuto. Aggiungete il peperoncino tritato, le telline (che dovranno essere state fatte spurgare in precedenza) e il vino che farete evaporare. Coprite e fare cuocere per un minuto a fiamma vivace. Scolate le telline e sgusciatele (alcune col guscio tenetele a parte per guarnire). A parte bollite gli spaghetti in acqua poco salata e scolateli a metà cottura. Versateli in padella e completate la cottura aggiungendo le telline sgusciate. Servite, decorate con prezzemolo e spruzzate di pepe.

Brodetto di granchi Suggerite da:

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8 granchi medi 2/3 pomodori 2 spicchi d’aglio prezzemolo, timo, basilico, olio extra vergine d’oliva sale, peperoncino a piacere. Lavate i granchi e togliete il carapace. Scottate i pomodori in acqua bollente, poi pelateli, togliete i semi e fateli a pezzetti. In un tegame a bordo alto rosolate l’aglio appena schiacciato in olio e aggiungete il peperoncino privato dei semi. Aggiungete i pomodori e cuocete 5 minuti allungando con alcuni mestoli di acqua calda salata. Coprite e cuocete per un quarto d’ora, poi aggiungete i granchi e cospargete con gli aromi tritati. Fuoco dolce per altri 15 minuti, poi servite.

STAR BENE

Recuperiamo l’energia psico-fisica con: Eleuterococco e Rodiola Esistono momenti della vita di ognuno in cui si ha bisogno di un aiuto esterno per recuperare l’energia psicofisica. Capita a seguito di tempi prolungati di superlavoro, di stress, di somatizzazione dell’ansia, ma anche dopo periodi in cui l’organismo ha sofferto di problemi organici o malattie. L’indebolimento psico-fisico colpisce più frequente le donne, anche in età giovanile, e si manifesta con ansia, calo della memoria, delle prestazioni mentali in genere e scarsa voglia di fare le cose. Una condizione che può compromettere il normale svolgimento delle attività quotidiane e che necessita pertanto di un supporto adeguato. Un aiuto può venire anche dalla natura ed in particolare dall’eleuterococco e dalla rodiola, due piante provenienti dalle regioni fredde che si caratterizzano rispettivamente per un’azione energizzante e tonica. L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus), noto anche come Ginseng Siberiano, è una pianta originaria della Siberia e della Mongolia di cui viene utilizzata soprattutto la radice. Si caratterizza per essere ricca di eleuterosidi, composti chimicamente molto complessi e di composti fenilpropanici, lignani, cumarine, polisaccaridi, steroli e zuccheri sia semplici sia complessi. Diversi studi scientifici hanno dimostrato effetti positivi dell’assunzione di Eleuterococco nel migliorare la

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resistenza allo stress e nello stimolare l’attenzione e la concentrazione migliorando le performance mentali. In passato sono anche stati fatti studi su cosmonauti, che ne hanno dimostrato l’efficacia nell’incrementare la resistenza alla fatica, al freddo e alle malattie. La Rodiola (Rhodiola rosea) è una pianta appartenente alla famiglia delle crassulaceae che ha origine nelle regioni nordeuropee, in particolare Scandinavia, e nella zona nord-ovest della Russia, dove forma notevoli estensioni a tappezzare il terreno. Nota anche con il nome popolare di “radice d’oro”. Si caratterizza per essere ricca di acidi organici, olio essenziale, beta sitosterolo, tannini di tipo prevalentemente pirogallico e flavonoidi. La Rodiola è nota da tempo fra i popoli nordici per la sua azione tonica psico-fisica, migliora la resistenza intellettuale e la memoria. Diversi studi recenti hanno infatti dimostrato che la Rodiola è un anabolizzante naturale, accorcia il tempo di recupero muscolare dopo un esercizio fisico, in parte perché aumenta la sintesi di proteine nei muscoli e in parte perché favorisce la penetrazione del glucosio, degli acidi grassi, delle vitamine e dei sali minerali nelle cellule muscolari, favorendone anche l’utilizzo nei processi metabolici cellulari per la produzione di energia. La Rodiola è inoltre antidepressiva,e migliora il tono dell’umore,la sua assunzione infatti aumenta i livelli di serotonina (un neurotrasmettitore antidepressivo). Scola dr Lorenzo


TENNIS CLUB RICCIONE

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a cura di Piero Serafini

Alla soglia dei miei 68 anni di vita professionale, potrebbe apparire un eternità per chiunque, ma non per me. Se non mi fossi "incidentato" e nonostante l'età, sarei ancora sui campi rossi. Non nascondo un profondo rimpianto, avendo "amato" l'insegnamento che mi ha regalato notevoli soddisfazioni. Ho conosciuto personaggi importanti, notevoli successi e 34 riconoscimenti da ogni parte. Sono grato e ricorderò sempre allievi, amici, dirigenti e collaboratori. "Last, but not least" in ordine di importanza, mio figlio Fabrizio, maestro nazionale, che mi ha sostituito e che non mi ha mai deluso. Ha al suo attivo quasi trent'anni d'esperienza ed è stato più volte premiato dalla F.I.T.. Saluto tutti e arrivederci al prossimo articolo su Famija Arciunesa. "ERRATA CORRIGE": In uno dei "numeri" precedenti della F.A., trascrivendo i nominativi appartenenti o appartenuti a consiglieri dei primi 50 anni del nostro Tennis Club, a causa di un "lapsus", sono stati omessi i nomi delle dirigenti: Bernardi Valeria e Olivieri Anna. Rimediando all'errore chiedo "venia".

L’intitolazione della scuola a mio nome.

Sono aperte le iscrizioni per i corsi estivi di tennis al tennis Club Riccione. Lezioni collettive e private, per bambini ed adulti guidate dal maestro nazionale F.I.T. Fabrizio Serafini, coadiuvato da istruttori F.I.T. Tel. 3337995583 tenniserafini@gmail.com briz63@alice.it

Sono aperte le iscrizioni per i corsi di Beach tennis scuola PURA VIDA, sotto la direzione dell'istr. F.I.T. Massimiliano Sforza ed il suo staff: novità estate 2014 "il clan PURA VIDA" campus estivo itinerante riservato ai ragazzi dagli 8 ai 16 anni. Tel. 348 5596870 sforzamax70@gmail.com Staff tecnico del T.C. Riccione con il presidente Mauro Giovanni Ciapparelli (primo dx).

Con mio figlio Fabrizio.

IL RACCONTO DI EDMO

Da Telerimini alla RAI Nel maggio del 1989 Riccione ospitò una tappa del Giro d’Italia. Alcuni giorni prima la RAI mandò tre operatori con il compito di registrare le immagini per la sigla. Italo Nicoletti me li affidò per controllare che le immagini riguardassero gli elementi più suggestivi (e positivi) della Perla verde. Vollero, tra l’altro, realizzare una panoramica della nostra baia dall’alto di Gabicce Monte. Li accompagnai sulla terrazza del Ristorante Posillipo da dove la vista era (ed é) veramente magnifica. Mentre vestiti con le loro casacche vistosamente firmate RAI riprendevano, con le loro gigantesche telecamere (con la scritta RAI), un cameriere ci scoprì e, avendomi riconosciuto, urlò ai collleghi: “Venite, venite è arrivata Telerimini!”. Reazione degli operatori: “Ma chi c.... è questa Telerimini!”. Ci avevano riferito poi che a Cattolica era stata allestita un’aiuola di fiori con la scritta: “Viva il Giro”. Ci recammo davanti al Kursaal (con l’auto RAI) e, avvicinata una vigilessa, chiedemmo dove poteva essere. Ce la indicò

quindi e, ai nostri ringraziamenti, rispose: “Per Telerimini questo ed altro!”. Altro turpoliquio in romanesco degli operatori ai quali mi sono ben guardato dal dare spiegazioni.


! s w e n t spor

dal questo mese di Giugno

E’ tornato il Giocaestate

Con l’inizio di questo mese di giugno, è tornato il Giocaestate, un classico per i bambini della città di Riccione. Il Giocaestate è un’attività polivalente per bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni.Lo scopo principale del progetto é proporre un insieme d’iniziative ludico motorie ed espressive, coinvolgendo i partecipanti con sport e laboratori per valorizzare creatività e vitalità attraverso proposte polivalenti e multidisciplinari. E’ il parco attorno allo Stadio del Nuoto lo spazio nel quale si muovono i bambini durante lo svolgimento delle attività. Il “Villaggio” comprende, oltre a tutto il parco

27 e 28 Giugno 9a edizione dell’International Skate Team Trophy Venerdì 27 e sabato 28 giugno, alla pista Giardini Montanari di viale Milano, si tiene la nona edizione dell’International Skate Team Trophy, la competizione internazionale per gruppi di pattinaggio organizzata dal Pattinaggio Artistico Riccione con il patrocinio del Comune. Si esibiscono gruppi spettacolo e gruppi di pattinaggio sincronizzato. Le categorie partecipanti sono nove: Quartetti, Grandi Gruppi, Quartetti Cadetti, Gruppi Jeunesse, Quartetti Divisione Nazionale, Precision Junior, Piccoli Gruppi, Precision Senior e Piccoli Gruppi Divisione Nazionale. L’anno scorso parteciparono circa 600 atleti per una settantina di formazioni in gara provenienti, oltre che dall’Italia, anche dall’estero. Il programma inizia nel pomeriggio del 28 giugno con le prove in pista. Una bella occasione per turisti e riccionesi per vedere un grande spettacolo d’arte e di sport.

Una edizione 2013 dell’International Skate Team Trophy

dello Stadio del Nuoto di Riccione con zone d’ombra attrezzate, anche piscine con gli spogliatoi, piscine più piccole in relazione alle età dei bambini, campi da green volley e green tennis, campi da basket, docce e servizi e una struttura polivalente per attività al coperto.

Per avere informazioni sulle iscrizioni, sui prezzi, sui periodi di svolgimento e su tutto quanto possa essere utile, ci si deve rivolgere allo Stadio del Nuoto (tel. 0541 644410), oppure alla segreteria della Polisportiva (tel. 0541 643559).

da Gennaio 2014

Quante cose al Playhall Dall’1 dicembre 2012 la Polisportiva partecipa alla gestione del Play Hall, il palazzetto dello sport di Riccione attraverso la società “Riccione Play Hall”. Da allora ha cercato di portare in città tante manifestazioni sportive e no. Dall’inizio del 2014, quello che segue è il programma di ciò che è stato realizzato e sarà realizzato nei prossimi mesi per la città di Riccione. 15/16 febbraio - Campionato Regionale F.I.H.P. di gruppi spettacolo e sincronizzato di pattinaggio artistico a rotelle. 1.300 atleti e 1.500 accompagnatori nella due giorni di gare. I week end del 1/ 2 febbraio e del 7 / 8 febbraio sono stati impegnati per la prova pista dei gruppi provenienti da tutta la Regione. 15 marzo - Campionato Regionale serie C maschile a squadre di FGI di ginnastica artistica. 300 atleti e 300 accompagnatori. 6 aprile - Concerto di Ligabue. 3.000 spettatori. 13 aprile - Convention Kijani. 1.500 partecipanti 19/20/21 aprile – Cruising. La Pasqua del Fitness. 1.500 partecipanti con presenter di livello nazionale e internazionale. Dal 23 al 27 aprile – Campionato Europeo Taekwondo ITF. 1.200 atleti, 21 nazioni europee rappresentate, 1.000 accompagnatori. Dal 30 aprile al 6 maggio - Trofeo Nazionale Nostini di scherma. 3.200 atleti partecipanti, 800 tecnici – delegati - ufficiali di gara – 3.000 accompagnatori. E’ la gara di scherma più numerosa a livello nazionale. 10/11 maggio – Open Nazionale di Taekwondo Fita. 22/23 maggio – All’interno della manifestazione Super Class Cup della Figc saranno realizzate all’interno del Play Hall iniziative ricreative culturali. Il 23 sarà proiettato un film su un megaschermo. Seguirà dibattito con l’attore Valerio Mastrandrea – 1.000 partecipanti. 31 maggio -1 e 2 giugno – Open di Ginnastica Artistica – 700 partecipanti. 7/8 giugno – Evento Promohotels (da confermare.) 13/14/15 giugno – Italian Dance Championship (da confermare.) 30 agosto / 7 settembre – Campionato Italiano Acsi di Pattinaggio Artistico a Rotelle. 1.000 atleti, 150 giudici-tecnici-personale di servizio, 1.000 accompagnatori. Va considerato, inoltre, che durante la settimana nel Play Hall si tengono allenamenti del Pattinaggio Artistico Riccione, delle sezioni Calcio e Judo della Polisportiva Comunale; della Libertas Centro Karate Riccione


sportnews! dal 1° Giugno

Ha riaperto la pista di pattinaggio “Giardini Montanari” La pista di pattinaggio Giardini Montanari in viale Milano, a due passi da viale Ceccarini, è una delle strutture estive che la Polisportiva Comunale e il Pattinaggio Artistico Riccione mettono a disposizione di riccionesi e turisti. Si tratta di una “piastra”, all’aperto, di 20x40 metri in cemento e quarzo. E’ dotata d’illuminazione e tribune. Chi vuole farsi del bene praticando un po’ di sport, magari dopo una giornata di sole, può trascorrere lì un po’ del suo tempo libero. Naturalmente, alla pista si trovano anche istruttori qualificati. Così, chi vuole imparare o perfezionarsi può farlo in tutta sicurezza. Anche per quel che riguarda il Roller Free-Style, così divertente e in voga fra i giovanissimi. La pista è aperta dal primo giugno al 15 settembre dalle 17 alle 24, ininterrottamente. Per maggiori informazioni si può telefonare al 3397658575 (Gigliola).

Stadio del Nuoto Scusate i disagi… ma portiamo a Riccione 150mila persone Care amiche e amici, gli eventi e le manifestazioni di interesse nazionale ed internazionale che vengono organizzati e svolti allo Stadio del Nuoto di Riccione oltre che dare prestigio alla città, in momenti economicamente difficili come questo, rianimano turismo e commercio. Tra marzo e giugno 2014 saranno oltre 150.000 le presenze tra atleti, tecnici ed accompagnatori che si riverseranno nella nostra città. Siamo ovviamente orgogliosi che, ancora una volta, il nostro impianto e la nostra città siano stati scelti dalle varie federazioni e soprattutto dalla Federazione Italiana Nuoto che ci indica come partner ideali per l’organizzazione del proprio calendario eventi. Ma tutto ha un prezzo. Il nostro purtroppo è quello di procurare disagi a chi regolarmente si reca in piscina per la propria attività. Ci rendiamo conto che interrompere un ciclo di frequenze può procurare fastidio e di questo ci scusiamo. Non intendiamo trascurare i nostri clienti ma sentiamo di avere una responsabilità, ribadita anche dalle istituzioni e di tutti gli operatori dei vari settori della città, nel promuovere l’attività economica del territorio. Pertanto, abbiamo deciso, non per rimediare ma per ribadire la nostra costante attenzione a voi, di proporvi alcuni pacchetti estivi particolarmente interessanti e convenienti. E’ il nostro modo per invitarvi a continuare a sceglierci come fate da molti anni. Nel porgervi nuovamente le nostre scuse per i disagi procurati, vi inviatiamo a rivolgervi alla reception dello Stadio del Nuoto o a visitare il sito www.polcomriccione.com o la pagina facebook della Polisportiva Riccione per avere informazioni sulle sorprese per l’estate 2014. Sorprese che vi stupiranno. A presto. Lo Staff dello Stadio del Nuoto

Da questo mese di giugno Grandi offerte in piscina!

In questo mese di giugno e per tutta l’estate, lo Stadio del Nuoto ti propone nuove formule d’abbonamento, sconti e offerte per goderti al massimo la tua estate sportiva. Informati sulla nostra pagina facebook (Polisportiva Riccione) o sul nostro sito (www.polcomriccione.com). Oppure chiedi alla reception dello Stadio del Nuoto (tel. 0541.644410).

Stadio del Nuoto Nuovi orari estivi dal 2 giugno

Con l’arrivo della stagione calda, lo Stadio del Nuoto apre la piscina esterna al pubblico. Dal 2 giugno, subito dopo la conclusione del trofeo Nicoletti di nuoto, sarà possibile nuotare all’aperto tutti i giorni fino al 31 agosto. Questi gli orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 20 (la domenica fino alle 19), negli interi mesi di giugno e luglio e fino al 17 agosto; dalle 10 alle 19 dal 18 agosto.

E’ estate… “Ho voglia di Calcetto Marano”

Il Calcetto Marano (in viale D’Annunzio 138 nella zona del Marano) è una delle strutture più belle della Polisportiva. Aperto tutto l’anno con quattro campi da calcio in sintetico di ultima generazione (uno polivalente anche per il tennis), vive la sua stagione di gloria dalla fine di marzo fino a ottobre, quando l’aria si addolcisce e chi vuole giocare assieme agli amici, trova un ambiente confortevole, dotato anche di bar e spogliatoi, cosa che rende piacevole la disputa di una partita o di un torneo. Sono tanti i turisti e i riccionesi che al Calcetto Marano hanno trovato modo di divertirsi in un ambiente confortevole, sulla spiaggia, a due passi dal mare. Per avere info su orari, prenotazioni e costi della struttura, si può telefonare al 333 2951719.

Da marzo a maggio “Camminare a Riccione”: un successo! L’iniziativa della Polisportiva, “Camminare a Riccione” si è rivelata un grande successo. Da marzo a maggio, quando questa prima esperienza si è conclusa, sono state centinaia le persone che hanno partecipato alle camminate di gruppo lungo percorsi nel verde cittadino. E questo ogni martedì, giovedì e domenica, dividendosi a seconda del proprio grado di allenamento. La cosa è piaciuta talmente che alcune persone intendono continuare, per proprio conto, a camminare in gruppo anche durante l’estate, continuando così una pratica salutare anche durante la stagione calda.

Un gruppo di camminatori.


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Stagione ricca di gare Periodo ricco di impegni per gli allievi del Taekwondo Riccione della Polisportiva, in 2 mesi hanno disputato 4 competizioni, due nazionali e 2 internazionali. Ottimo risultato all’Open a nazioni in Belgio da vincitori e al “III International Open Fano” il 15-16 marzo (evento da 540 atleti) con Riccione come sempre ricca di medaglie! Il maestro Betti Roberto ha scelto di portare un piccolo gruppo di 14 atleti tra bambini e grandi che hanno portato a casa 8 primi posti, 3 secondi e 3 terzi. Nalla gara del sabato nelle poomsae i nostri “Master” cintura nera Caldari Roberto, Bernardi Marcello e Gennari Robert hanno conquistato in ordine

il 1°- 2° - e 3° posto della classifica, categoria di 12 competitori; poi grande vittoria per Sacripanti Linda nei Senior femminile cintura nera che con buona tecnica ha vinto con il punteggio più alto della giornata. Altro 1° posto per la nostra “mascotte” Learch Petra cinture di colore Master 2. Nella gara di domenica di combattimento abbiamo “sbancato”. Partiamo dai bambini dove il piccolo Trevisan Brando Esordiente cintura gialla, alla sua prima gara, ha vinto (contro 25 avversari) 6 incontri. Altra bella vittoria arriva da Marzialetti Doralice nei Cadetti cinture rosse che ha vinto la sua categoria con tre incontri, Anastasio Luca Cadetto blu vince due incontri, un ottimo secondo posto nei Cadetti blurosse per Migani Federica e un terzo posto per Ugolini Lorenzo Cadetto blu. Un altra medaglia (bronzo) per Rizzi Emanuele che

40 dopo tanti anni di inattività ritorna a calpestare il tatami, sicuri che dopo qualche gara potrà ritornare ad essere un atleta molto competitivo. L’altro evento è stato il “10° trofeo BCC” Nazionale svolto a Cervia il 5-6 aprile, anche qui grandi soddisfazioni partendo sempre prima dalle forme ; Sacripanti Linda 1° (senior), Sanchi Aurora 1° (junior), Caldari Roberto 2° (master), Gennari Robert 3° (master), Cofrancesco Daniele 3° (junior). In ogni competizione da notare il grande miglioramento tecnico dei nostri atleti nel combattimento. Bambini: Trevisan Brando 1°, Ugolini Lorenzo 1°, Marzialetti Doralice 1°, Bagli Martina 2°, Anastasio Luca 2°, Ronchini Gabriele 2°, Briscolini Lorenzo 3°, nei grandi ; Dionigi Alice 1° (junior), e l’ottimo risultato di Sacripanti Linda 1° (senior) vincendo la semifinale per KO al viso e la finale ai punti con un buon vantaggio, un grande risultato in generale visto che molti atleti erano alla prima gara che disputavano. Poi il 12 aprile a Barcellona Luna Uguccioni vestiva per la prima volta la maglia della rappresentativa nazionale CSEN. Una gara dove il numero di atleti non era eccessivo ma il livello di difficoltà agonistico era alto. La fortuna questa volta non è stata dalla nostra parte perché sia Luna che Tobia hanno incontrato subito i due atleti di casa, vincitori entrambi del torneo, che li hanno fatti uscire al primo incontro. I nostri non hanno mai mollato provando anche un fortunato KO al viso per ribaltare l’incontro, tecnica riuscita ma non abbastanza decisa da far chiudere il round. Comunque bravi ragazzi, un’ottima esperienza da mettere in serbo in attesa alla gara finale della stagione che si disputerà a Roma il 31 maggio e 1 giugno valevole come titolo nazionale Italiano CSEN. Maestro: BETTI ROBERTO - 6° DAN Istruttore: UGUCCIONI LUNA - 3° DAN Istruttore: SACRIPANTI LINDA - 3° DAN D.T.: Ottaviani Geo - 7° DAN (diplomati Kukkiwon Corea) Allenamenti 3 volte per settimana MARTEDì - GIOVEDì - VENERDì INFO CORSI: Betti Roberto: cel. 335 5337789 - Blue Line: 0541 6433248 Polisportiva 0541 643559 - info@polcomriccione.com) www.taekwondoriccione.com - facebook: TAEKWONDO RICCIONE POLISPORTIVA RICCIONE

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Una “pizza” agonistica in lievitazione Dopo un periodo di stasi è giunta la rinascita ed ora il Nuoto Master della Polisportiva Riccione è come l’impasto di una pizza... sta lievitando in attesa che sapienti mani (allenatore) ne facciano un bel cerchio (squadra) da farcire (risultati). L’impasto è formato da 55 atleti ( dai 20 ai 75 anni) tra interni ed esterni, cioè tra chi si allena nella Perla verde e chi invece è fuori comune, carichi di entusiasmo e provenienti da diverse esperienze. Ad esempio: una dozzina si sono trasferiti in blocco da una società del circondario mentre altri 8 si dilettavano col nuoto libero ed hanno deciso di fare il “grande salto”. L’allenatore, o meglio gli allenatori, sono Marco Squadrani e Manuela Donati, perchè i master riccionesi possono allenarsi tutti i giorni: 4 volte con Squadrani di sera e 2 volte con Donati di pomeriggio. E sono sicuramente “sapienti mani” le loro, visto che Marco ha un’esperienza ai vari livelli che si misura in lustri e Manuela si sta facendo le ossa anche come aiuto nelle giovanili. La squadra sta migliorando a vista d’occhio e si sottopone con sacrificio ad allenamenti sempre più tosti e assorbe i consigli tecnici per affinare la nuotata. Per ora buoni risultati sono arrivati dalle gare dei Campionati regionali con l’acuto di una ventina di ori. Ed è tornata in vasca, dopo lunga sosta causata da infortunio ad un braccio, Monica Breetsch (M65): un’atleta che ha vinto di tutto e di più a tutti i livelli e che detiene uno “sfracello” di record. L’appuntamento con la gloria è vicinissimo: dal 24 al 29 giugno, nella nostra vasca olimpionica per i campionati Italiani F.I.N. Master.

Gli Atleti. Da sinistra in alto: Beligotti Davide, Gasparini Natalino, Giannini Mirco, Pritelli Claudio, Mansueto Massimiliano, Fabbri Gianfranco, Mainardi Andrea, Masini Lorenzo, Lotti Andrea, Matteucci Mirco, Vanni Sara, Gattei Manuel, Mulazzani Laura, Bacchini Marco, Moroni Federica, De Lorenzo Antonio. Seduti: Scappini Fabrizio, Cardinali Francesca, Citriniti Iole, Papa Gianluca, Rinaldi Daniela, Gambuti Elisa, Coach Squadrani Marco. Sotto: Aromatico Fabio, Piccari Mirco, Piredda Alessandro, Spelonchi Alessio.

Ai posti di blocco quasi 5.000 nuotatori con la voglia di salire sul podio ad agguantare medaglie. Auguriamoci di applaudire anche molti dei nostri. G.L.M.

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Primavera, si rinnova l’attività fisica

La primavera è arrivata, e con lei anche le belle giornate e il cambio di stagione. Questo provoca spesso una sensazione di rinascita fisica, ma a qualcuno può provocare anche senso di stanchezza. La primavera è la stagione nella quale si ricerca la forma ottimale ma è necessario tenere in considerazione alcune importanti variazioni. Una di queste, la primaria, è l’incremento della temperatura. L’organismo deve smaltire più in fretta e meglio il calore prodotto durante l’attività fisica in quanto tanto più la temperatura dell’aria è alta, tanto più il calore prodotto dall’organismo durante la seduta di allenamento viene smaltita con maggiore difficoltà. Il cambio di stagione è il periodo ideale per dimagrire, perché l’aumento della temperatura corporea e la diminuzione fisiologica di acqua e sali minerali fanno perdere peso in modo naturale. Per ottenere dei buoni risultati da questo punto di vista, oltre

ad una corretta attività fisica, si devono aumentare i quantitativi alimentari di frutta e verdura, di carboidrati e soprattutto dobbiamo bere di più!! In primavera può capitare di attraversare un periodo in cui ci si sente “spossati” ed il fisico non risponde come in precedenza, la ragione può essere ricercata nel tempo necessario al proprio organismo per abituarsi alle nuove condizioni. Alcuni consigli utili nell’affrontare al meglio questo periodo di “transizione” possono essere i seguenti. Quando si pratica attività sportiva, l’allenamento e l’alimentazione sono due elementi di pari importanza, ma esiste un terzo fondamentale fattore che è il riposo, inteso come tempo necessario per consentire gli adattamenti. Se vogliamo migliorare la nostra condizione fisica e il nostro benessere generale, dobbiamo allenarci in maniera regolare e personalizzata, evitando il rischio di stati di affaticamento denomi-

nati “sindrome da overtraining” che portano al soggetto stanchezza, nervosismo, svogliatezza e difficoltà di recupero e di concentrazione. In molti casi l’overtraining si manifesta quando nella pianificazione dei carichi di lavoro non sono previste sufficienti fasi di scarico. Un ruolo importantissimo per il recupero post allenamento è dato dall’alimentazione e dall’integrazione. Le esigenze primarie di un organismo attivo sono il ripristino delle riserve energetiche, il miglioramento dell’apporto proteico nella dieta e l’eliminazione delle tossine prodotte durante l’allenamento nel più breve tempo possibile. Così si spiega l’importanza di una dieta equilibrata, a base di cereali integrali, proteine nobili, grassi monoinsaturi, frutta e verdura a volontà (queste ultime ricche in vitamine e sali minerali). Inoltre, dobbiamo curare l’idratazione ricordandoci di bere molto e frequentemente durante la nostra giornata e non solamente durante la performance. Infine, è importante ricordare che per una corretta cura del corpo, è importante integrare subito dopo le nostre sedute di allenamento, con carboidrati, necessari per ripristinare le scorte di glicogeno, con un ampio pool di aminoacidi (ramificati ed essenziali) o comunque con proteine indispensabili per la ricostruzione muscolare. Inoltre, non possono mancare sali minerali, capaci di contrastare l’acidosi, glutamina utile a combattere le scorie generate dall’allenamento e a creare le condizioni più favorevoli per il recupero muscolare, migliorando e mantenendo il buon funzionamento del sistema immunitario. Diversi oligoelementi quali ferro, calcio, magnesio e un pool di vitamine del gruppo B, sono invece utili per reintegrare ciò che è stato perso durante l’attività fisica. Gold Wellness Academy


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SPORT

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Ciclismo Giovanile In Aprile la Asd. Bicifestival Riccione società prima classificata al meeting provinciale fuoristrada dai 5 ai 12 anni nel parco Marano lungo il fiume.

Triathlon

Ciclismo anni ‘60

13 aprile 2014 Carlo Romagnano, in forza al Triathlon Team Riccione, guadagna il terzo posto assoluto al triathlon medio (1.9 nuoto in mare, 90 km in bici, 17,5 km a piedi) a Lido di Volano. Con un ottimo tempo di 4h03’, si apre la stagione della multidisciplina.

Gruppo di ciclisti in posa nell’ex stadio di Via Lazio. Da sin.: Zanni (Mara), Poletto (padre), Daniele Zanni, Verro Saponi, E. Cicchetti, Ferruccio Silipigni, Raul Poletto, XX, Corrado Spimi, XX, Secondo Casadei.

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IL PERSONAGGIO

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Capelli Silvio “Vittorio”, in arte “Toio” Il nonno non c’era, il nonno tutte le domeniche non c’era. Non c’era neppure al battesimo di Riccardo, mio cugino, il suo nipote più piccolo. Mio nonno era anzi è, perchè i nonni anche se non ci sono più rimangono sempre tali, Toio e quando Toio non c’era, era con il Riccione calcio al campo sportivo. Il nonno Toio si chiamava Silvio ma per una strana faccenda di soprannomi che si usava all’epoca lo chiamavano Vittorio ma per tutti i riccionesi era solo Toio. La sua passione per il calcio nasce tanto tempo fa e ne sono testimonianza le centinaia di fotografie custodite da sua figlia Carla, mia mamma, che raccontano una Riccione con pochissime case e tanti campi che non solo non esiste più ma che a fatica i riccionesi, quelli che possono contare molti “anta”, ricordano. Capita perciò assai spesso che a mia madre vengano chieste queste foto a completamento di libri o mostre sulla nostra città perché sono la memoria del passato di Riccione. Il nonno, a sentire i ricordi delle persone che lo conoscevano, calcisticamente parlando non doveva essere quello che si dice un talento perché si racconta, con una vena di immeritato scherno, solo di grandi “campanili” che, per chi come me di calcio non si interessa, non significa granché ma nessuno ha mai osato mettere in dubbio la sua dedizione e il suo grande amore per il Riccione calcio. E sì proprio di amore doveva trattarsi perché oltre alla sua famiglia non esisteva nient’altro che il Riccione, un amore nato nel dopo guerra quando ancora lo stadio non esisteva e il luogo dove si giocavano le partite si chiamava semplicemente campo sportivo. E il mio nonno Toio era il suo “custode”; era lui quello che al termine delle partite portava a casa da lavare alla mia nonna Rosina le maglie dei giocatori e come se non bastasse, dato che era magliaia, all’occorrenza doveva anche ripararle. Era Toio che custodiva (anzi re-

quisiva) scarpe e palloni che regolarmente gli venivano rubati per scherzo dai giocatori facendolo non poco arrabbiare e che prima di ogni partita rifaceva le linee bianche del campo su cui si sarebbe svolta la partita. Il Riccione è stato fonte per il mio nonno di gioie e dolori, penso considerasse tutti i giocatori che ha visto passare per il Riccione calcio come il figlio maschio che non ha avuto e per loro Toio era l’amico da fare arrabbiare, con cui scherzare e a cui rivolgersi in caso di bisogno. Mimmo Schiano ha raccontato che quando si sposò non invitò nessuno ma mio nonno si presentò al matrimonio elegante come si conviene a una cerimonia perché Mimmo Schiano era uno dei suoi “giocatori”. Quando il Riccione giocava in casa mio nonno faceva il guardalinee e ricevette, per tale attività e in qualità di dirigente sportivo nel 1976-77, a Coverciano da Allodi a quel tempo presidente del CONI, la medaglia d’oro della FGCI per meriti sportivi di cui andava molto fiero, così come era orgoglioso di essere stato per ben due volte in aereo per delle trasferte del Riccione in Sardegna, (even-

to memorabile per chi era nato nei primi anni del 1900 e di aerei aveva visto solo quelli che sorvolavano la sua città durante la guerra). Alla fine della signorile dirigenza di Alfredo Cicchetti, i cosiddetti nuovi “dirigenti” pensarono bene di togliere a Toio il piccolo posto, senza peso politico alcuno, di dirigente onorario che occupava nel direttivo della società calcistica. In fondo a lavare le maglie ormai da molti anni c’erano le lavatrici e ripararle non serviva più perché erano arrivati gli sponsors, per custodire scarpe e palloni avevano costruito gli spogliatoi, per le righe dei campi esistevano apposite macchinari e i guardalinee ormai erano professionisti che per diventare tali frequentavano scuole di formazione. Insomma Toio non serviva più. Per lui fu un dolore atroce, forse peggiore della malattia che lo avrebbe aggredito qualche anno dopo. Allora mio babbo che di cognome si chiama Leurini, si premurò di ricordare (a suo modo) alla nuova dirigenza del Riccione calcio il debito, se non altro morale, che aveva nei confronti di suo suocero Toio. Il nonno Toio ritornò nel Riccione calcio e anche se i tempi erano inevitabilmente cambiati lui era sempre lì, non più al campo sportivo ma allo stadio comunale ormai costruito da anni, così come era da tutti i riccionesi tutte le estati per convincerli a fare l’abbonamento al Riccione calcio. Sono convinta che alcuni sottoscrivessero l’abbonamento esasperati dalla sua, non esagero se dico giornaliera, insistenza ma lui non mollava così come non ha mai mollato il Riccione calcio. Tra le tante fotografie in casa dei miei genitori c’è nè una scattata da Pico che lo ritrae in primo piano con la faccia segnata dalle rughe della vita che mostra sorridente ed orgoglioso due tessere del Riccione calcio. E’ così che io ricordo mio nonno. Raffaella Leurini

L’amarcord di Francesco Airaudo

Riccione, 1946-47. In quel periodo, dopo la guerra, c’era un grande entusiasmo per la rinascita di una Italia disastrata e alla stazione della nostra città faceva sosta una loco-

motiva a carbone. Lì, puntualmente ad aspettarla con trepidazione c’era Vittorio Cappelli detto Toio. Era un nobile servizio quello da compiere: raccogliere, con due grandi secchi, l’acqua bollente della caldaia per poter lavare le maglie della squadra di calcio del Riccione. Complice c’era il macchinista, riccionese dell’Alba, che, parimenti appassionato, si prestava al riempimento. Così Toio, a cavallo della sua bicicletta, trasportava poi fino a casa questi pesantissimi e fumanti secchi che sembravano usciti dall’inferno, per consegnarli alla moglie Rosina che poteva effettuare un bucato speciale e consegnare infine maglie pulitissime per la partita della domeni-

ca. Adempimenti umili ma necessari che solo persone brave come Toio e Rosina potevano assolvere. Personaggi così non ne nascono più e ravvivarne la memoria è una piacevole gioia.


...come eravamo! Album di GIUSEPPE LO MAGRO Riccione, Maggio 1993. Sede sociale AdR “Amici di Riccione” Riunione dei Presidenti delle Associazioni culturali locali. Da sin. Geo Cenci (Cineforum), Stella Bilancioni (Coro Città di Riccione). Roberta Bagli (Fondazione Cetacea), Giuseppe Lo Magro (Comp. Dial. I Arciunis), Massimo Mancini (AdR), Renzo Manaresi (Famija Arciunesa), Giacomo Pastore (Arti Figurative), Antonio Cianciosi (WWF), XX.

album di sergo urbinati

Album della famiglia Caldari Un sorridente Leandro Caldari (1929-2014) davanti ai “ferri” del mestiere: legna da forni. Grande lavoratore; fu dapprima contadino poi, con grande acume fu tra i primi a capire l’esplosione turistica della Perla verde e s’inventò commerciante di legna e carbone. Creò così una capillare fornitura di combustibili per i forni di pizzerie e ristoranti percorrendo le strade di Riccione per 50 anni per consegne sempre puntuali e...sempre col suo bel sorriso.

Riccione 1953. Giovani di belle speranze. Da sin. Sergio “Ciamblin” Urbinati, Francesco “Cesco” Ciavatti, Galeazzo Batarra.

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...come eravamo a scuola! Album di Otello Fabbri

Riccione 1960. Classe 3ª Elem. San Lorenzo. Maestra Carla Capelli. Da sin in alto: Giancarlo Moretti, Silvano Garattoni, Gastone Morri, Enzo Serafini, Roberto Pasini. In mezzo: Otello Fabbri, Corrado Ceccarini, Lorenzo Lisi, Corrado Tamburini, Onorino Tiburzi, Primo Donati, Gilberto Patrignani. In basso: Sergio Mazzoli, X Frisoni, Giovanni Martini, X Ballabene, Pierino Olivieri, X Lisotti.

Questa invece è stata scattata a Natale e ci sono altri da identificare. Dateci una mano!

Album di Augusto Bacchiani Riccione, Scuola media Manfroni. Classe 3ª B a.s.1951/52 Da sin.in alto: Paolo Celli, Roberto Pullè, x Del Bianco, Giuseppe Mingucci, x Temellini, Eros Cappelli, Walter Patrignani, Corrado Pasini, Vittorio Fabbri, Prof. Gianfrini (Matematica), x Di Luigi, x Bologna, Paolo Fabbri. Al centro: x Locchi, Enrico Silvagni, Enrico Villa, Giorgio Casadei, x Borghesi, Domenico Valgimigli, Lorenzo Canducci, Luigi Bacchiani. In basso: x Brandi, Giuliano Coscia, Augusto Bacchiani, Prof. Zanni (Lettere), Don Montebelli (Religione), Cesare Fabbri, Stefano Patacconi, x Gamberini, Vittorio Montanari, x Manfroni.

Album di FRANCO RASCHI Classe 3/A Scuola Elementare di Via Michelangelo allievi, nati anno 1950 Anno scolastico 1959-1960 Maestro Fabi Manlio che non compare Chi si riconosce nei non menzionati ? Da sinistra in alto: Andreani Alfio, Andreani Sergio, Bossoli Stelio, Fabbri Daniele, X, Gasperini Natalino, X, Raschi Franco, Battelli Luciano. Da sinistra in basso: X, Savoretti Renata, X, Sarti …, Loredana .. , Miriam …, X


LA ZIRUDèLA

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di Giuseppe Lo Magro

E mi fradèl A sò vilid dur, cari burdèl perchè fra me e e mi fradèl sarà ormai bèla piò d’un an che da s-cnusud as cumpurtam.

l’è stè ciarchì un sach ad matirie tal sutène a scuvamie al luvirie. D’instèda, d’invérne, un traguèrd: drì mal spirlimpèine senza riguèrd,

Me am dégh che sta roba tra fradèl la putria fnì propria t’un gran sfracèl. Putèna miseria lò sa me l’è instizid me cal trat come fòs un cuvanid.

An zcurém piò, senza avé ragnè com i fa i parint guasi ogni dé magari si urle o sal mène mados e s-ciafoun da fnì drèinta te fòs.

antighe, spusède, gièvne, un po’ mènch senza problema, an spandimie un frènch. Un’ucèda e via, l’era bona ogni ucasioun senza mai na ragnèda né una discusioun.

Ho trov na vedva ch’la fa méla voje lam dà dagl’ucède ch’al casca al foje la pansarà vilida ca sò un pori cigh magari casch ad testa giò d’un figh.

L’è che lò l’ha cmènz a ès stétich un dà rèta gnènca fòs un pulétich. Una volta prèima da stè sò in pid as guardamie tla facia da spartid

Po’ l’ha cmènz a saltè, un dé sé e oun na, ogni tre o quatre dé, una volta la stmèna ogni quéng dé, una volta e més sla louna e an ti degh quant a patés la faquajouna.

Per colpa sua un si bat piò un ciod bsègna truvè soluzioun d’ogni mod s’un mi vò dè rèta al fregh l’istès ai fac seguì la moda, bròt ribés

e as famie un suris te stès mumènt per cmanzè la giurnèda tòt cuntènt. Da burdlac, giovne antigh, om fat: lència in resta, sfruntèt, mènca criat,

Adés avèm festegè sentacinq an proun un mi guèrda piò e sta testa puntoun gnènca e fòs dvènt e re dal gravate us è mès a fè cul e camisa sal ciavate.

una pastéglia blò a bòt te garnaghèz ch’la i ariva giò e un farà un fièz a scumèt che guerdarà s’j’èc da vaca e un s’azerdarà mai piò a fè e pataca.

Mio fratello Sono molto avvilito, cari ragazzi perchè fra me e mio fratello sarà ormai più di un anno che da sconosciuti ci comportiamo.

è stato cercare tanti divertimenti pazzi nelle sottane trovavamo le ghiottonerie. In estate, d’inverno, un traguardo dietro alle donne allegre senza paura,

Io dico che questa situazione tra fratelli potrebbe finire in un grande disastro. Porca miseria lui con me fa il sostenuto con me che lo tratto da ultimo nato.

Non parliamo più, senza avere litigato come fanno i parenti quasi ogni giorno magari con le urla e le mani addosso e ceffoni da finire dentro il fosso.

zitelle, sposate, giovani e un po’ meno senza remore, non spendevamo una lira. Un’occhiata e via, era buona ogni occasione senza mai un litigio né una discussione.

Ho trovato una vedova che fa mille voglie mi dà delle occhiate da cader le foglie penserà avvilita che sono un povero cieco magari piombato a capofitto da un fico.

E’ che lui ha iniziato ad essere stitico non ascolta neanche fosse un politico. Una volta prima di alzarsi dal letto ci guardavamo in faccia da distanza

Poi ha preso a saltare, un giorno sì e uno no, ogni tre o quattro, una volta la settimana ogni quindici, una volta al mese con la luna e non ti dico quanto soffro la presa in giro.

Per colpa sua non si batte più un chiodo bisognerà trovare una soluzione comunque se non mi dà ascolto lo frego ugualmente gli faccio seguire la moda, brutto serpente

e ci facevamo un sorriso contemporaneo per iniziare la giornata tutti contenti. Da ragazzi, giovanotti, uomini maturi: testa alta, sfrontati, mica poveri cristi,

Ora, festeggiati i 65 anni ciascuno non mi guarda più e sta a testa bassa neanche fosse diventato il re della cravatte ha fatto culo e camicia con le ciabatte.

un pastiglia blù con la violenza in gola che arriva giò e lui non farà un respiro e scommetto farà gli occhioni da mucca e non si azzarderà più a fare il “patacca”.


ESSENTIAL - foto Chico De Luigi ESSENTIAL - foto Chico De Luigi

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