Famija Arciunesa

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Carlo Andrea Barnabè Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXX- N° 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2011

www.famijarciunesa.org - info@famijarciunesa.org

CN/RN0665/2010

il Ceccarini vola verso l’eccellenza

inaugurate le nuove sale operatorie

CHIRURGIA

ORTOPEDIA

OCULISTICA

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2 GENNAIO 2011: LA MAREA

RACCOLTA A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITÁ MENTALE

to accanto ad una smagliante Anna Falchi che, vestita da Natalina con stivali e calze di pizzo nero, è tornata a fare la madrina per “Babbo Natale ama Riccione”. Aveva, infatti, già partecipato il 26 dicembre, giorno in cui l’evento, che ha avuto come partner il Resto del Carlino, è stato rimandato per le pessime condizioni meteorologiche. La camminata, conclusa intorno alle 18,30 dai fuochi d’artificio, è stata una vetrina di estrosità e fantasia. C’è chi si è presentato sul cavallo infiocchettato di rosso, chi con il biroccio, l’asinello e un carro arrivato da Gaggio Montano (BO). Tantissimi i partecipanti con i cani al seguito, rigorosamente vestiti in tema. C’è chi al proprio quattro zampe ha comprato addirittura pantaloni, cappello da Babbo Natale e tutù. Centinaia le famiglie al completo, anche con bimbi in carrozzine, addobbate per l’occasione. Una

La marea rossa dei Babbo Natale, che il 2 gennaio ha invaso Riccione, si è ingrossata. La seconda edizione ha registrato 4.300 partecipanti, contro i 4005 della prima edizione. Il conteggio, eseguito con il codice barre, applicato sugli zainetti, non è stato semplice, perché alla camminata da Guinnes ha partecipato un 20 per cento di “portoghesi”. Lungo il percorso, infatti, si sono diverse persone che non avevano acquistato il nuovo kit, indispensabile sia per partecipare alla camminata, sia per raccogliere fondi, quest’anno riservati alla ristrutturazione della casa destinata al “Centro 21” dei ragazzi Down. Il lungo corteo, partito da piazzale Ceccarini verso le 16, è stato aperto da un nugolo di Babbi Natale in Vespa e in moto. Di seguito il risciò che trainava un moscone della Cooperativa Bagnini con il sindaco Massimo Pironi, sedu-

BABBO NATALE AMA RICCIONE. IL COMITATO RICCIONE XMAS RINGRAZIA TUTTI I PARTECIPANTI e le persone che hanno sostenuto e partecipato alla camminata benefica. Un corteo rosso carico di entusiasmo e divertimento che ha lanciato un grande messaggio di solidarietà a beneficio dell’immagine della città di Riccione. Il corteo rosso ha avuto picchi di presenze superiori a 4.300 persone e ha dato l’immagine di una città capace di realizzare iniziative socialmente utili in maniera divertente; un messaggio ampiamente diffuso dai media nazionali e locali. I 2.583 kit completi di zainetto e i 501 zainetti singoli distribuiti a privati e aziende, oltre ai 600 mini-kit donati ai bambini di Riccione, permetteranno al Comitato Riccione Xmas di garantire, anche quest’anno, un’importante donazione. I dati di bilancio e la somma ufficiale che sarà devoluta per la ristrutturazione della casa di viale Limentani, utilizzata dall’Associazione Centro 21 per le sue attività di sostegno a persone con disabilità mentali saranno comunicati in apposita conferenza stampa. Di seguito l’elenco dei codici a barre, presenti sugli zaini e rilevati durante la camminata, che riceveranno i premi gentilmente offerti da alcuni degli sponsor: S012876 - S010945 - S011876 - S011679 - S011861 - S011389 - S013227 - S013450 - S013320 -S011735 - S011736 - S011960 - S013238 - S013237 - S011329 - S013284. I codici vincenti saranno riportati anche sul sito www.riccionexmas.it ed i vincitori potranno contattare il numero 339 7220499 per il ritiro del premio. LA RACCOLTA CONTINUA. Domenica 9 gennaio al Teatro del Mare si è svolta la rappresentazione “Nightmare Before Christmas” dei ragazzi di Ali Blu (coordinati da Simona Neri). Circa 200 persone hanno assistito emozionati allo spettacolo, la manifestazione ha permesso di raccogliere altri fondi per il progetto di viale Limentani. Si ringrazia la Compagnia “Fratelli di Taglia”.

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ro percorso noi. E’ stata affogata da una marea di gente che ha richiesto foto e autografi. La nostra città sembrava la Croisette del festival di Cannes. Anna mi ha detto: “Amo Riccione, resto sempre disponibile”. Vestiti da Babbo Natale alla camminata hanno partecipato anche il presidente della Provincia Stefano Vitali, il presidente dei bagnini Enzo Manzi e la segretaria della Cna Daniela Angelini. Un particolare, l’evento riportato anche sui numeri natalizi dei settimanali Famiglia Cristiana e Oggi, è apparso su 500 siti internet, compreso quello del Corriere della Sera. Un grande tam tam che per giorni con foto e messaggi ha invaso anche le pagine di Facebook, il social network più popolare del momento. Nives Concolino

scenografia impeccabile, immortalata dalle telecamere dei canali Rai, Mediaset e Tele1 che hanno ripreso il grande carosello con i biscioni dei Babbi Natale danzati davanti al Palazzo del Turismo. Qui, prima del via, è stato fatto anche lo scatto ufficiale di questa seconda edizione. Un’ovazione generale, braccia all’insù, poi via di passo lesto, prima verso viale Verdi e poi verso viale San Martino, tra ventitré punti di animazione e di ristoro, come quelli allestiti dal comitato Alba-Dante-Ceccarini e dalla Cooperativa Bagnini che ha offerto 120 litri di cioccolata e vin brulé. “E’ stato bellissimo! Al di la dei numeri, c’è stata un’ampia partecipazione _- esulta il sindaco Massimo Pironi -. Ringrazio tutti a partire dagli operatori, in particolare alla Falchi che ha seguito l’inte-

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OSPEDALE CECCARINI

Inaugurate 5 nuove sale operatorie Con area induzione-risveglio e centrale di sterilizzazione

Al “Ceccariniâ€? lo scorso 20 dicembre sono entrate in funzione cinque nuove sale operatorie, dotate di ogni confort e alte tecnologie, che ai chirurghi consentono di effettuare anche videoconsulti con i medici di tutto il mondo. Le attrezzature sono di una portata tale, da consentire interventi su persone obese che pesano fino 360 chili. In soldoni, si garantirĂ a tutti piĂš qualitĂ in cura e sicurezza. Un altro passo in avanti per l’ospedale riccionese che con il nuovo blocco operatorio ha completato il Dea (Dipartimento di emergenze e accettazione), messo in opera nel 2004. D’altra parte operare nelle vecchie sale, cominciava a essere problematico, anche per il costante aumento degli interventi chirurgici. Mancavano sia la centrale di sterilizzazione che le scale di sicurezza. C’era poi carenza di spazi per induzione e risveglio e di depositi per il presidiato, vale a dire per garze, teli e ferri. Il nuovo comparto, esteso su 1.250 metri quadrati, oltre alle cinque sale operatorie polifunzionali, comprende un’area per la gestione della fase induzione-risveglio, una centrale di sterilizzazione con separazione del percorso pulito-sterile da quello contaminato-sporco. Come sottolineato dal primario di Chirurgia Luca Garulli “l’alta tecnologia consentirĂ di svolgere anche attivitĂ formativa e di tenere videoconferenze e video consulti che aumenteranno pure la possibilitĂ di curaâ€?. La sua unitĂ operativa negli ultimi tre anni ha registrato 8.643 interventi chirurgici,dei quali, purtroppo, metĂ per patologie di oncologiche. Secondo i dati forni dall’Ausl “mortalitĂ e complicanze hanno bassissime percentuali, che siu attestano rispettivamente sull’uno e sul 2 due centoâ€?. Nel

nuovo blocco operatorio si effettueranno anche gli interventi di oculistica, che a Riccione ora contano sull’ausilio di un nuovo laser. Si tratta del Cross Linking, in grado di intervenire sul cheratono, patologia che progressivamente porta alla cecitĂ . L’apparecchio, come annunciato dal primario di Oculistica Marilinda Ortolani, è in uso da alcune settimane. Prima del taglio del nastro, affidato al sindaco Massimo Pironi, alla presenza di decine di medici, infermieri e autoritĂ civili e militari, sono stati forniti altri dati, riguardanti il comparto, dove ogni settimana si effettuano 26 sedute operatorie: 11 di chirurgia generale e toracica e 8 di ortopedia, sotto la guida del primario Lorenzo Ponziani, e 7 di oculistica con l’Ortolani. Nel 2009 sono stati effettuati 4.533 interventi chirurgici (1.646 di chirurgia generale e toracica, 1.051 di ortopedia e traumatologia e 1.836 di oculistica). Nel 2010, secondo le previsioni,

l’attivitĂ chirurgica dovrebbe crescere del 3,7 per cento. Infine l’aspetto economico. Il nuovo blocco operatorio è costato oltre cinque milioni di euro, dei quali 2.755.000 usati per struttura e impianti, 2.100.000 per impianti tecnologici, e 190.000 euro per arredi e altro. Al momento è l’ultimo importante investimento. Proprio per l’inaugurazione il direttore generale dell’Ausl Marcello Tonini ha parlato di “futuro in salita, difficile e complicato per via della Finanziaria che impone sacrificiâ€?. Per cui da ora in poi la parola d’ordine sarĂ â€œrigoreâ€?, “nei prossimi due anni bisogna garantire il necessario, neanche un puntino in piĂš. Occorre far capire alla gente che è giusto fermarsi e spiegare il perchĂŠ di una richiesta inappropriataâ€?. Poi rivolto ai medici: “Non bisogna lavorare con il muso lungo, con invidie e gelosie, è, o meglio sarebbe, una vergognaâ€?. Nives Concolino

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ospedale ceccarini

Ponziani nuovo Primario di Ortopedia L’eccellenza ha impreziosito la proposta sanitaria del nostro nosocomio maschere di taglio per l’applicazione della protesi. Queste ultime vengono infine spedite al Ceccarini per l’esecuzione dell’intervento. Quindi operazione più breve e meno rischiosa, tagli e relative cicatrici più piccoli, ripresa più veloce. - Trapianti osteo-cartillaginei One-Step (in un unico tempo chirurgico) Proporrà ancora inediti progetti per l’anno 2011? “Sostanzialmente due: l’apertura della Chirurgia del ginocchio a Cattolica, dove convogliare la Protesica, l’Artroscopica e la Ricostruttiva. Inoltre è in cantiere la possibilità di prenotare, da parte del medico curante, la visita ortopedica ritenuta urgente per il suo assistito, direttamente dal computer collegato in rete con la griglia di prenotazioni ambulatoriali. La grossa novità comunque del 2011 per l’Ospedale Ceccarini di Riccione è legata all’apertura del nuovo blocco operatorio, inaugurato pochi giorni fa. “ Pensa che resterà qui a Riccione negli anni a venire? “Dipendesse da me resterei per sempre. Mi piace l’alternarsi di periodi con i ritmi vertiginosi dell’estate a quelli molto tranquilli dell’inverno, e qui si ritrova uno stile di vita ancora a misura d’uomo, com’era anche a Bologna ma sino a vent’anni fa. La gente è comunicativa, diretta, molto cordiale. Soprattutto orgogliosa della propria città, con un forte senso di appartenenza. Ho notato che molti si danno da fare per facilitare le attività del nostro Ospedale, con iniziative benefiche o semplicemente di sensibilizzazione sui vari problemi che assillano la sanità pubblica in Italia. Sono stato subito coinvolto in alcune iniziative della Famija Arciunesa e di questo devo dire grazie al Presidente, Giuseppe Lo Magro. Insomma mi trovo molto bene. Spero solo di riuscire a rendermi utile per il benessere della comunità.” Maria Grazia Tosi

Il dottor Lorenzo Ponziani dal 1 Agosto 2009 è il Primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia, e col suo arrivo ha messo la nostra città sotto i riflettori grazie alle innovative tecniche chirurgiche applicate. In principal modo quando nel novembre scorso, con la sua equipe, ha effettuato il primo intervento in Italia di protesi al ginocchio con mascherine di taglio personalizzate. Dal 1985 al 2007 ha esercitato presso l’Ospedale Rizzoli di Bologna (dall’85 al ’90 presso la II Clinica Ortopedica dell’Università, dal ’91 al 2000 nella 3° Divisione col Prof. Zinghi e dal 2000 al 2007 nel Modulo di Chirurgia del bacino). E’ stato poi chiamato a Lanciano dal dott. Caporossi per ricoprire il posto di Primario di Ortopedia. Quarantasette anni sono solitamente pochi per l’acquisizione di un ruolo così professionalmente qualificante: questo la dice lunga sulla competenza, serietà e spirito avanguardista che lo contraddistingue. Come è stata la Sua prima esperienza da Primario? “Quando sono arrivato a Lanciano l’ospedale registrava una motilità passiva del 50%; cioè 1 paziente su 2 andava ad operarsi in altre regioni, come l’Emilia Romagna, le Marche, il Lazio. Nel giro di 1 anno siamo passati al 30% di motilità attiva: la gente veniva a farsi operare nel nostro ospedale. Un trend positivo come quello che intende perseguire il ‘general manager’ dell’AUSL di Rimini Marcello Tonini: diminuire il più possibile la ‘fuga’ dei pazienti e nel contempo aumentare quelli extraregionali, che si rivolgeranno così nei nostri presidi di Rimini, Riccione, Cattolica, Santarcangelo più le varie Case di Cura.” L’impatto con il nostro Ospedale è stato positivo? “A Riccione ho trovato una buonissima situazione: bravi professionisti e validissimi collaboratori, sia nel personale medico che infermieristico. Su questa base ho potuto dare l’avvio ad una serie d’innovazioni, da un punto di vista sia ortopedico che traumatologico, che sono consistite prevalentemente in quattro punti. - Chirurgia mini invasiva per l’applicazione della protesi dell’anca, tecnica che permette di avere un recupero più veloce, minori danni ai tessuti nobili (muscoli) e minor perdite ematiche; per cui l’intervento viene superato più facilmente dal paziente, con un decorso postoperatorio più breve e meno doloroso. - Recupero intraoperatorio e postoperatorio del sangue nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio, per permettere di eliminare nella maggior parte dei casi (80-85%) trasfusioni di sangue ‘da donatore’, rendendo superflua la pratica dei predepositi del sangue. - Protesizzazione personalizzata del ginocchio: grazie alla Tac tridimensionale o ad una Risonanza Magnetica del ginocchio da operare effettuata prima dell’intervento, si possono stabilire preoperatoriamente le caratteristiche della protesi da inserire. Le immagini vengono inviate telematicamente in Svizzera (in caso di Tac) o negli Stati Uniti (in caso di Risonanza Magnetica), per essere elaborate da sofisticati software. Ciò permette di ricostruire su un modello reale in plastica il ginocchio del paziente da operare e su questo costruire le

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Miglioriamo il P.le San Martino Il piazzale a mare San Martino realizzato da una società privata, con capitale proprio ed in conformità al progetto approvato dalla precedente Amministrazione Comunale, per quanto concerne le opere di superficie, non ha riscosso il favore non solo della comunità locale ma neppure della colonia turistica che abitualmente, tutti gli anni, soggiorna a Riccione e nella zona Abissinia. Il Comitato di Zona con presidente il signor Ivan Severini, tempestato da numerose lamentele, senza andare alla ricerca delle motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione nella scelta del progetto mi ha incaricato perché studiassi una soluzione di modifica al realizzato che contenesse quegli elementi necessari ad ottenere un’opera più ricca, in grado di avvicinarsi il più possibile alla struttura del lungomare che ha invece ottenuto il plauso di tutti e della quale il piazzale costituisce il terminale a sud. Fra le varie soluzioni quella scelta dal comitato, sentito il parere dei residenti, prevede: lo spostamento della pista ciclabile dal centro del piazzale verso il lato monte, in continuità al tratto esistente sul lato Rimini proveniente dal lungomare; la soppressione del cavedio (vuoto) posto vicino all’attuale percorso della pista ciclabile, mantenendo comunque la struttura dell’aerazione che viene leggermente modificata nell’ubicazione; la realizzazione di un fontana da ubicarsi nel punto di intersezione degli assi stradali del viale San Martino e del Lungomare della Repubblica. Questa soluzione ‑ se realizzata ‑ creerà un senso di equilibrio nella disposizione dell’arredo di tutta la zona mentre la realizzazione della fontana con la sua collocazione ‑ darà un centro alla piazza, visibile a distanza sia dal viale San Martino che dal lungomare della Repubblica.

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IMPIANtI SPORTIVI Alla sera, quando sarà in funzione, con flussi di acqua colorati, sarà motivo di attrazione e convergenza per tutti coloro che passeggeranno nelle vicinanze. La fontana, inoltre, sarà formata in maniera tale da essere smontata e rimontata nello spazio di poche ore ogni qualvolta il centro della piazza venga impegnato da manifestazioni di un certo rilievo, quali il “Festival del Sole”. La sua struttura sarà pertanto così composta: un cordolo di contenimento dell’acqua che circoscriva l’ampiezza della vasca, alto 10 cm. e coperto da una struttura ornamentale ad incastro facilmente smontabile; una serie di ugelli posti a livello della pavimentazione da dove sgorgherà l’acqua ed una piantana centrale pure rimovibile. Il cordolo, nel caso si voglia mantenere fisso, non creerà nessun ostacolo allo svolgimento di attività sulla piazza, in quanto basterà apporre dei supporti sotto l’eventuale pedana per rendere il piano d’esercizio del tutto a livello; così come si è fatto al momento dell’installazione della pista del ghiaccio in piazzale Roma. Quanto finora esposto, contenuto nella soluzione scelta dal Comitato, tende a migliorare l’aspetto e l’assetto della piazza, arricchendolo e potrà essere messo in opera nel breve, dopo l’analisi che ne farà la ripartizione Lavori Pubblici, quantificando la spesa di trasformazione (ricordiamo che il Comune sul piazzale, di suo, non ha speso nulla). Non è ammissibile che il realizzato, così strutturato, rimanga in essere immutato, in quanto costituisce di fatto un castigo che la città, e l’Abissinia in particolare, non meritano. Adriano Prioli

Piscina: da coperta a scoperta L’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha aperto la strada alla nuova piscina esterna. Come sottolinea il sindaco Massimo Pironi, si tratta dello strumento «che consente di avviare i lavori della nuova piscina scoperta e le procedure per il trasferimento di superfici in viale Ticino. A questo punto il vecchio stadio del nuoto potrà essere demolito». Il primo cittadino ha

ottenuto questo bel risultato grazie al dirigente Baldino Gaddi, a Odetta Tomasetti e al Sistema informativo territoriale, nonché agli investimenti fatti in campo informatico> Nel frattempo, sempre a fine dicembre, la giunta ha approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione della nuova piscina esterna, da 25x20 metri con relativi servizi. L’opera, in-

confermato alla vigilia di Natale che darà l’autorizzazione alla demolizione per poi recuperare il verde e trasferire le cubature (in pratica circa 1.200 metri quadri di superficie) in via Ticino. <Ovviamente - sostine Pironi - il Piano rischi consente di avviare anche il Piano operativo comunale di piazza Unità e altre operazioni che devono essere realizzate sullo stesso corridoio aereo. Si definisce anche l’area della vecchia fornace che si trova a cavallo di questo tracciato. Abbiamo

serita nel Piano triennale delle opere pubbliche 2011-2013, sarà realizzata attraverso un project financing. Chi la costruirà avrà in gestione per trent’anni anche tutti gli altri impianti natatori, ora in mano alla Polisportiva comunale. Lo studio di fattibilità, stimato su 1.172.625 euro, prevede pure la realizzazione di una tribuna per 900 spettatori con sottostanti uffici di segreteria, un’area servizi, gli spogliatoi e un’area bar ristoro di 100 metri quadri.

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RICORRENZE

In Paese la festa delle Forze Armate Anche quest’anno in prossimitĂ della ricorrenza del Giorno dell’ UnitĂ Nazionale si è svolta, domenica 1 Novembre u.s., la seconda edizione della Festa delle Forze Armate, organizzata dal Presidente della Sezione ANFI di Riccione, Fin.Cav.Uff. Pier Luigi De Siena, col patrocinio del Comune e la collaborazione del Comitato Commercianti di Riccione Paese.Quest’anno nel quadro delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’UnitĂ d’Italia la manifestazione, che si è svolta in Piazza Matteotti, C.so F.lli Cervi, Piazza UnitĂ d’Italia, ha assunto un significato ancora piĂš profondo e sentito nel rendere onore ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri e ai finanzieri, che operano nelle aree di crisi con perizia e abnegazione per garantire sicurezza e stabilitĂ al nostro Paese e alla ComunitĂ internazionale. La cerimonia è iniziata con l’Alza Bandiera per mano del Cav. Uff. De Siena, accompagnato dall’inno di Mameli cantato dal coro “ Perla Verdeâ€? di Riccione, diretto dal Maestro Gianmarco Mulazzani. Erano presenti autoritĂ militari e civili, il Presidente provinciale dell’Assoarma, Col. Enzo Felicione, tutte le Associazione d’Arma, con i loro labari e bandiere, i Vigili del Fuoco di Rimini, con i loro mezzi antincendio, la Croce Rossa Italiana con il Presidente dott. Antonio Manzo, la signora Lucia Baleani, Presidente del Comitato di Riccione Paese, e tutti i commercianti del Comitato. Il Vice Sindaco, Lanfranco Francolini, ha illustrato il significato della cerimonia ricordando i militari caduti in servizio, in particolare le dolorosissime perdite di giovani in missione di pace, per proteggere la vita, la stabilitĂ e la sicurezza della ComunitĂ internazionale, in un periodo storico di profondi mutamenti e di drammatiche trasformazioni. Contemporaneamente giungeva da lontano una colonna di mezzi militari della prima e seconda guerra mondiale, di proprietĂ del dott. Fabio Temeroli, con a bordo persone in divise storica dell’epoca. Il Paese Vecchio, con il coordinamento del Maggiore Giovanni Ragni, era stato addobbato con Tricolori, le vetrine dei negozi allestite, dalle varie Associazioni d’Arma, con crest, divise militari, cimeli di guerra, armi e coccarde. Nella Chiesa Vecchia di San

Martino è stata celebrata dal Cappellano Militare, Tenente Antonio Pozzo, la Santa Messa per le Forze Armate e per tutti i militari caduti in Italia e all’estero nell’adempimento del loro dovere. Il Presidente dell’ Assoarma, Col. Felicione ha letto la commovente preghiera del soldato, a cui è seguito il silenzio fuori ordinanza suonato da un trombettiere. Alla cittadinanza intervenuta numerosa è stato preparato, con una cucina da campo, un gustoso e gradito rancio militare offerto dalla Banca Popolare Valconca, dalla Latteria del Sole, dal signor Gabriele Fabbri, proprietario dell’Hotel Promenade, e dal Ristorante ZĂŹ Rosa. Nel pomeriggio, in Piazza UnitĂ d’Italia, dove era posizionato un carro-armato della seconda guerra mondiale, si è svolta per i bambini delle Scuole

Elementari una gimcana, denominata Pompieropoli, organizzata dai Vigili del Fuoco di Rimini. Ai bambini sono stati distribuiti duemila palloncini gonfiabili con i colori del Tricolore, il logo della Repubblica Italiana con la dicitura, da un lato “ Festa delle Forze Armate� e dall’altro il logo della Sezione A.N.F.I di Riccione , offerti dalla serigrafia Venerandi. I festeggiamenti iniziati l’1 Novembre, che hanno suscitato l’interesse, la partecipazione e la commozione di tanti cittadini riccionesi e non, sono terminati con l’Ammaina Bandiera nel tardo pomeriggio del 4 Novembre, Giornata Nazionale delle Forze Armate. La manifestazione sta crescendo ed assumendo tutte le connotazioni per divenire un tradizionale appuntamento. Emanuela Cicchetti

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RICCIONE FUTURA

Viaggio tra le colonie: cessioni, progetti e incertezze Vendita in vista per le tre colonie del Comune di Riccione. Si tratta della “Reggiana” e dell’ “Adriatica Soliera Carpi”, assieme alla “Savioli” inglobate nel progetto “Futurismo” della Kiron, e della “Bertazzoni”, tuttora sede del centro estivo comunale e della Fondazione “Cetacea”. In “stand by” i progetti delle private. L’unico prossimo

alla realizzazione è quello dell’“Enel” che su disegno dell’architetto Renato Zauguio, la società immobiliare Logitalia Gestioni Spa. di Vicenza, intende trasformare in un prestigioso cinque stelle con 88 camere. Il Comune, intanto, cede i suoi “gioielli. La “Bertazzoni”. E’ già stata inserita nell’elenco dei beni alienabili e andrà a bando nel 2011. A farla costruire negli anni Trenta era stato l’imprenditore di Suzzara Francesco Bertazzoni che l’aveva donata al Comune a patto che mantenesse il suo nome. Estesa su un lotto di 5.223 metri quadri, dei quali 1.721 di superficie coperta, la struttura negli anni Novanta è stata sede dell’Istituto d’Arte. Con la vendita di questo immobile, il Comune, che non ha risorse per le ristrutturazioni e per l’ordinaria manutenzione, dovrebbe incassare almeno 17milioni di

euro, che serviranno a finanziare gli interventi, bloccati dal Patto di stabilità. Il 7 dicembre l’Ufficio patrimonio ha concluso la gara, indetta per scegliere il professionista che ne dovrà fare la valutazione economica. Si tratta dell’ingegner Roberto Maria Brioli, ex direttore dell’Agenzia del Territorio di Rimini e di Forlì che, come osserva il dirigente Renzo Nicolini, ha un incarico a rischio, in quanto “sarà pagato, solo se la vendita andrà in porto”. Ma l’alienazione è già stata inserita nell’elenco dei beni disponibili del Piano triennale dei Lavori pubblici. Per l’ “Adriatica”, sede del laboratorio e scuola di ceramica del maestro Giorgio Giulianelli, e la “Reggiana”, che ospita delle associazioni sportive, si va verso la trattativa diretta con la Kiron. Le due colonie, l’11 marzo 2004, erano state concesse alla società, formata da Eden Viaggi e Immobiliare Valconca, rappresentate da Nando Filippetti e Piergiorgio Verni, in diritto di superficie per cinquant’anni, a decorrere dal rilascio di tutte le concessioni. Gli imprenditori avevano consegnato 516mila euro al Comune come garanzia, assieme alle fideiussioni. Entrambe le strutture sono vincolate dalla Sovrintendenza. Quanto frutteranno è da capire, ma l’incasso, considerate le dimensioni degli immobili, sarà interessante. L’Adriatica, costruita negli anni Trenta su quattro piani, ha una pianta di 430 metri quadri, mentre il lotto complessivo si estende su 950 metri quadri. In base al contratto stipulato, la Kiron si era impegnata a ristrutturarla per poi ri-

consegnarla al Comune. La sua trattativa è strettamente legata all’esito di quella della “Reggiana” con la quale si conta d’incassare oltre 5milioni di euro. Sta di fatto che, raggiunto l’accordo con la Kiron, per la vendita servirà il via libera della Sovrintendenza. Se i privati l’avranno in proprietà, sarà una garanzia per le banche che devono concedere il credito per la resort”. Un particolare, la “Reggiana”(Casa di vacanze Reggio Emilia”, già colonia “Amos Maramotti”, fu costruita in viale D’Annunzio nel 1934 su progetto dell’architetto Costantini. Di proprietà del Comune emiliano, fu comprata per 300 milioni di lire dall’ex sindaco di Riccione Terzo Pierani che andava fiero di quell’affare. Tanto più che il fabbricato, esteso su 1.448 metri quadri per tre piani, su un lotto complessivo di 15.888 metri quadri, godeva ancora di ottima salute. Poi l’abbandono e la rovina totale. In quanto alle colonie private, tutte destinate a trasformarsi in prestigiosi hotel, resta serrato il confronto tra privati e tecnici del Comune sulla “Mater Dei”. Interesse anche sulla “Perla Verde”, già del commendator Renzo Vendramini, genero di Bertazzoni. I neo proprietari sono già andati in municipio per capire come procedere. Al Marano, invece, tutto tace sulla “Casa Del Bimbo”, “Pio XII” e “Sirenella”, mentre per la “Primavera”, un anno fa la famiglia Montebelli, con esperienza consolidata nel settore alberghiero, aveva già presentato una prima bozza del progetto in Comune per farne un prestigioso quattro stelle. Nives Concolino

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CURIO ITà senzaetà di Maria Grazia Tosi I BAMBINI RICCIONESI PIANTANO ALBERI Nella Giornata Nazionale dell’Albero, a Riccione sono state organizzate situazioni per coinvolgere i bambini delle elementari. Il progetto è stato seguito scrupolosamente dalla Dirigente scolastica Sandra Villa. Da quando lavorate al ‘progetto albero’, e come lo portate avanti? “L’educazione ambientale rappresenta uno dei cardini fondamentali del curricolo delle nostre scuole. L’iniziativa ha coinvolto il 2° e 3° Circolo. Un’occasione per riflettere sulla necessità di assumere comportamenti civili orientati al rispetto del verde, alla lotta contro l’inquinamento, alla conservazione degli ecosistemi; in linea con l’Anno Internazionale della Biodiversità proclamato dall’O.N.U. Il progetto si è concretizzato grazie alla collaborazione dell’Assessorato all’Ambiente e il contributo di Geat, e ha previsto tre momenti importanti: la piantumazione di 380 nuovi alberi donati da un vivaio del Trasimeno e da quello della Guardia Forestale in svariati punti della città ed anche nei giardini delle nostre scuole, le lezioni scientifiche del dott. Moretti responsabile del Verde di Geat, e gli incontri con lo scrittore Moschini.” Quale e quanta sensibilità ritrovate da parte dei bambini verso l’ambiente? “I bambini sono straordinari nell’apprendere la giusta condotta, soprattutto se affrontano percorsi didattici che pongano nella ricerca lo strumento metodologico fondamentale. Tuttavia, affinché questa loro sensibilità possa trasformarsi in una concreta coscienza civile, è indispensabile l’esempio degli adulti. Ogni bambino ha diritto a “buoni maestri”, ovvero ad un mondo di adulti che con le loro idee e, ancor di più, con le loro azioni, sappiano fungere da modelli di riferimento.” Quindi è una buona opportunità per formare dei cittadini di domani? “Contesto l’espressione cittadini di domani: i bambini, a tutti gli effetti, sono cittadini di oggi, nel senso che ogni bambino gode di tutti i diritti di cittadinanza e, quindi, anche dei corrispettivi doveri. Anche un bambino può e deve assumersi i suoi impegni nei confronti della natura e di tutto ciò che essa contiene. Un bambino può e deve occuparsi di raccolta differenziata, di riduzione dell’inquinamento, di risparmio idrico… e di attenzione per tutto ciò che riguarda la conservazione delle risorse ambientali. E se imparerà delle buone abitudini a questa età è molto probabile che le manterrà per il resto della vita, per trasmetterle poi alle generazioni che verranno.” GLI ANNI VERDI DELLA PERLA Era il 1300, e il nostro territorio (Riccione divenne Comune di Riccione solo dal 1922) faceva parte di una lunga fascia di pineta che da Cattolica arrivava sino a Lignano; pineta che pare abbia ispirato Dante Alighieri nel comporre la sua Divina Commedia. Le fitte piante che in alcune zone si spingevano per chilometri anche verso monte, servivano a difendere i paesi che nascevano lungo la costa Adriatica dal vento del Nord, il Furiano. Un salto in avanti di quasi sei secoli di storia e di verde (ancora decisamente rigoglioso e ‘orgoglioso’): verso il 1880 il Conte Giacinto Martinelli, coraggioso imprenditore edile che aveva intuito la potenzialità di una futura Riccione e acquistato una grande e strategica area nella zona del centro, progettò un piano regolatore per delimitarla.Tracciò strade e piantò alberi, dando così il via a quella che sarebbe stata poi definita una “città giardino”. Come lui fecero altri proprietari di lotti, attorno ai quali venivano realizzati lussureggianti ‘paradisi terrestri’, agevolati dalla ricchezza di acqua della falda freatica presente nel sottosuolo.

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Oltre ad aiuole variopinte di fioriture che si ritrovavano in ogni angolo, nei viali pubblici dominavano enormi pini, platani, tigli, pioppi. I migliori esemplari si ritrovano nei parchi privati, accanto a palme ed abeti, magnolie e mimose. Riccione era un grande ed unico giardino. (tratto liberamente da “Riccione, origini e sviluppi di un centro balneare” di G.Borghi) POTATURA NATURALE C’è chi pianta e chi pota. L’abbondante nevicata di metà dicembre ha distrutto una miriade d’innocenti diramazioni di alberi appesantiti dalla candida ma un po’ perfida coltre. Nei giorni successivi alle prime spruzzate dei fascinosi cristalli, oltre al paralizzarsi di una città e della sua consueta frenesia, in ogni angolo ci si trovava un ramo spezzato, e qualche volta non solo un ramo. Ma se la neve ha peggiorato in qualche modo un ‘ecosistema cittadino’, dall’altra ci ha regalato immagini naturali indimenticabili, come quella nel cuore del Parco della Resistenza: un laghetto ghiacciato, con due eleganti cigni in tinta che si accontentavano di una piccola pozzanghera d’acqua sopravvissuta al sottozero, e tutt’attorno uno scenario uscito da una fiaba, fatto di fitte alberature e cespugli completamente dipinti di bianco, sotto un cielo fermo e di una tonalità più plumbea di quella dello specchio d’acqua che s’intravedeva sotto la coltre di gelo.


A cena con la 10ª Ed

izion

e

Una serata d’altri tempi: si cena con la poveraccia, si gioca col dialetto!

Venerdì 18 febbraio 2011 - ore 20.30

“RISTORANTE RANCH SALOON” - Riccione, Lungomare della Repubblica Menù:

Purace in tòte al maniere per antipast e mnèstre, sghènd da lichis i baf, aqua, vèin e pò tòt e rèst... dolc, cafè...

Giugh:

Dmande in dialèt arciunes per al done e per j’emne. La piò brèva e e piò brèv i sarà incurunèd “Arzdora” e “Arzdor” e i sarà premièd.

I vincitori del 2010. Da sin.: Galiano Rossi (2°), Silvano Barnabè “Arzdor”, il babbo di F.A. Giuseppe Lo Magro, Maria Frisoni “Arzdora” e Gina Codovilli (2ª).

Prenotazioni: Rist. Ranch Saloon: 0541/605211 • Giuseppe: 338 430 4667 Costo: Euro 35,00

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TURISMO

Gobbi: agenzia aperta. Con la mia regia Originale, bisogna ammetterlo. Passiamo al tema spinoso dell’Agenzia degli eventi. <Volentieri. E’ ora di fare chiarezza una volta per tutte. Abbiamo la necessità, per fare un ulteriore salto di qualità, di varare uno strumento operativo che ci permetta di sviluppare un piano di comarketing di lungo periodo insieme ai privati. Il mio obiettivo è che l’Agenzia incameri maggiori risorse da dedicare alla promocommercializzazione; aumenti la visibilità di Riccione, sia uno strumento che ci permetta di attrarre grossi marchi internazionali>. Tutto questo è noto da tempo, ma deve convincerci che sia uno strumeto utile e non il solito carrozzone. <Sono d’accordo, dovrà essere uno strumento snello e operativo, e allora ha senso farlo in modo che possa introitare i proventi della pubblicità. Non deve distribuire cariche né stipendi in un momento come questo dove le famiglie faticano ad arrivare a fine mese. Se qualcuno pensa o ha pensato di poter venire a prendere stipendi in Comune si è sbagliato di grosso. Non abbiamo bisogno di un poltronificio né di un carrozzone>. Veniamo ai nomi. E’ vero che a sedersi attorno al tavolo saranno i soliti noti? <Voglio chiarire che chi ha conoscenze e possibilità di portare risorse economiche e sponsor troverà sempre aperta non una porta ma un portone. Deve esser chiaro che non ci sono preclusioni su nomi ma al tempo stesso chi vorrà rendersi disponibile lo farà sotto le mie direttive, questo perché l’ente pubblico, nel caso specifico l’assessorato al Turismo, deve rendersi garante dell’interesse pubblico e deve avere quel ruolo di regia unica da tutti gli operatori turistici auspicato>.

Assessore Gobbi, quali sono le strategie per rilanciare il turismo a Riccione? <Abbiamo la necessità di un forte riposizionamento sul mercato nazionale ed estero. Ho impostato una strategia di marketing dove Riccione deve tornare ad essere quello che era nell’immaginario collettivo: una meta esclusiva di vacanza, all’avanguardia nelle novità e nelle tendenze puntando sulle eccellenze: lo shopping, i parchi, il nuovo lungomare, l’enogastronomia, i locali più esclusivi>D’accordo, ma nel concreto? <Dobbiamo comunicare in Italia e all’estero quello che siamo diventati attraverso una promocommercializzazione che permetta di farci conoscere nelle più importanti piazze straniere e nei prestigiosi circuiti internazionali, da qui l’imponente piano marketing varato per il 2011 con la partecipazione nelle fiere di Lugano, Vienna, Friburgo, Berlino, Helsinki, Anversa, Bruxelles, Strasburgo, Mosca, Londra. L’obiettivo è aggredire quote di mercato con turisti che abbiano capacità di spesa medio-alta. E per gli eventi non disperdere soldi ed energie in cose di basso livello, pochi ma di qualità e coerenti con il brand che vogliamo comunicare. E poi puntare su una forte destagionalizzazione>. Una muisca già sentita. Ci spieghi invece come farlo. <Per il 2011 imposterò i mesi a tema: eventi legati alla moda al fashion e al glamour per i mesi aprile/maggio, sport e welness a giugno, concerti e grande musica con Radio Deejay in luglio e agosto, infine per settembre la Motogp e la F1 sullo sfondo>.

PASSEGGIANDO Il viaggio della brandina: dalla rotonda al cimitero

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SOLIDARIETA’

Cena A.I.L. al Cavalluccio marino

Abbiamo fatto TREDICI! Nell'accogliente ambiente del Ristorante Cavalluccio marino, sul porto canale di Riccione, si è svolta giovedi 11 novembre 2010 la TREDICESIMA edizione della cena benefica a favore dell'A.I.L. (Ass. Ital. Lotta alle Leucemie) sede di Pesaro, con un risultato ultra soddisfacente: raccolti 3.000 euro di donazione. Hanno aderito all'appello dell'ideatrice Liliana Galli, dei gestori Michela e Stefano Tosi e della Famija Arciunesa, 175 riccionesi e non; tutti consapevoli dell'impronta benefica della serata e attentissimi alle parole del medico di Ematologia dell'ospedale Muraglia di Pesaro dott. Alessandro Isidori che, accompagnato dal segretario AIL Ezio Trebbi, ha ringraziato della generositĂ e plaudendo tali iniziative ha rimarcato che tanto ancora c'è da fare e non bisogna smettere di lottare per debellare l'infida malattia. In finale di serata, “satolli e allegriâ€? per i deliziosi piatti di pesce e il buon vino i presenti hanno tributato a Michela e Stefano, ancora una volta impareggiabili padroni di casa, e allo staff della cucina e del servizio ai tavoli (veramente professionali) un convintissimo applauso accompagnato dalla promessa di esserci anche nel 2011! Liliana Galli a sinistra, consegna l’assegno di 3.000 euro alla Presidente A.I.L. di Pesaro Signora Giorgioni (a destra) e al dott. Isidori del reparto Oncologico dell’Ospedale Muraglia di Pesaro (al centro).

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PARI... O DISPARI? A cura di Maria Grazia Tosi, con Cosima Avantaggiato, Cinzia Bernardini, Ulrike Bonfini, Sara Bordoni, Catia Loprete, Oriana Nicosia, Maurizia Petrucci, Valeria Pizzolante, Annalisa Sanchi, Assunta Sorvino, Emanuela Tonini, Anna Maria Viviano.

Evento: “UNA CITTA’ CONTRO LA VIOLENZA” Una significativa testimonianza contro la violenza sulle donne quella del 24 novembre, che ha visto una buona partecipazione di cittadini e amministratori per sancire un’opportuna condivisione di consapevolezza e responsabilità. La scelta della sala del Consiglio è stata individuata apposta, a simboleggiare un’ identità d’intenti rivolti alla precisa volontà di contrastare un grave fenomeno che ogni giorno si ritrova sulle pagine dei giornali, anche locali. L’approfondimento quest’anno si è incentrato sulla ‘prevenzione’ della violenza, intesa quale strategia per anticipare cattivi costumi che possano sfociare ad episodi conclamati. E’ stato valorizzato per questo il ruolo dei due principali poli educativi: la famiglia e la scuola. La Dott.ssa Maria Maffia Russo ha spiegato di quanto siano deleteri i conflitti che proprio nell’ambito familiare si possono scatenare; la preside Dott.ssa Alberta Fabbri ha puntualizzato l’impegno dell’istituzione scolastica nell’intercettare atteggiamenti scorretti e nell’insegnare quelli rispettosi. La Giudice penale e Presidente dell’Associazione Magistrati di Rimini dott.ssa Fiorella Casadei e l’Avvocata Giovanna Ollà, hanno focalizzato l’attenzione sul reato di stalking, un atto persecutorio che provoca nella persona colpita forti timori per la propria incolumità, e che facilmente può diventare ancora più pericoloso se non bloccato in tempo. Oltre all’attesa relazione sullo Sportello Donna e sulla Moratoria contro le immagini lesive, un nuovo progetto della CPO: il questionario “Una città contro la violenza”. Comunicato: LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ HA DISTRIBUITO IN PIU’ PUNTI DI RICCIONE UN QUESTIONARIO PER TASTARE IL POLSO ALLA PERCEZIONE DELLA VIOLENZA DA PARTE DELLA CITTADINANZA. VI PREGHIAMO DI COLLABORARE CON NOI RISPONDENDO ATTENTAMENTE ALLE DOMANDE POSTE: I RUSULTATI VERRANNO ELABORATI E RESI PUBBLICI. Atto comunale: IMMAGINI NEMICHE HANNO MESSO TUTTI D’ACCORDO Giovedì 25 novembre il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno che impegna l’Amministrazione a perseguire politiche di contrasto alla diffusione di immagini offensive del corpo delle donne, ovvero quelle immagini pubblicitarie degradanti che lo strumentalizzano con volgarità e disprezzo. L’Atto inserisce Riccione nel lungo elenco di Comuni che hanno così recepito le indicazioni provenienti dal Parlamento Europeo, e rilanciate dall’azione di tantissime associazioni di donne in tutta Italia. Queste immagini ‘nemiche’ non solo offendono la dignità delle donne ma spesso banalizzano atteggiamenti violenti. L’odg impegna il Consiglio Comunale, tra l’altro, a garantire il più ampio ascolto a tutte le sollecitazioni e i rilievi provenienti in materia dalla nostra Commissione, con l’impegno di un rapido intervento qualora vengano riscontrate situazioni inidonee ; e a sostenerla nel compito di promuovere iniziative al fine di trasmettere nelle giovani generazioni il rispetto delle differenze. Costume locale: IMMAGINI AMICHE? DIFFERENTI PUNTI DI VISTA… Le immagini attraverso le quali già dagli anni ‘50 si vendevano il sole e il mare della nostra città… erano del tutto amiche? Perché le cartoline che affrescavano il nostro litorale ai nostri

bei scorci paesaggistici lasciavano spesso ben poco spazio, per dare più risalto a scorci più audacemente ammiccanti; ma è un dato di fatto che il corpo delle donne sia da sempre risultato strategico escamotage promozionale di sicuro impatto. Anziani testimoni d’epoca raccontano che il successo di Riccione fosse in principal modo dovuto ai nostri cittadini maschi; le turiste, soprattutto quelle straniere, sceglievano di venire qui per godersi sole, mare… e tant’altro. In questo caso i corpi delle donne non venivano strumentalizzati… ma paradossalmente strumentalizzavano, vista da una parte la loro piena consapevolezza d’intenti, e dall’altra un’arrendevolezza tutta al maschile. Ben altra questione era per le donne del posto, che per alcuni mesi all’anno diventavano spesso ‘immagini nemiche’ per i loro uomini, improvvisamente attori della scena balneare assetati d’avventure da film. Servizio: SPORTELLO DONNA: bilancio dell’Avv. Carla Lunedei “Dall’inizio della mia attività di consulenza presso lo Sportello Donna (13 aprile 2010), ho sostenuto 71 colloqui – spiega l’Avv. Lunedei - ; il numero delle donne che si sono presentate ne è di poco inferiore, dal momento che alcune lo hanno fatto per più volte, con richieste su casi diversi o per aggiornamenti rispetto a quelli già rappresentati. Sono state nella stragrande maggioranza donne che dimorano a Riccione, ma anche a Misano, Cattolica e Morciano. Molte di origine non italiana, provenienti da Ucraina, Brasile, Colombia, Cuba, Cina; comunque residenti, e perfettamente integrate. La fascia di età è molto varia, dai 22 anni in su, sino a qualche caso ultra settantenne. Le tematiche affrontate hanno riguardato in maniera del tutto prevalente il diritto di famiglia, e quindi procedure di separazione e divorzio, conflitti successivi a questi, ma anche pareri su interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno; in misura minore il diritto del lavoro e la tutela dei diritti in genere. Le consulenze prestate in tema di violenza sono state 4 e facevano riferimento a fatti accaduti in 1 caso all’interno del posto di lavoro, e negli altri 3 dentro il nucleo familiare. In diverse occasioni ho fornito alle utenti il materiale necessario per poter effettuare istanza di ammissione al Patrocinio a spese dello Stato.” Info: nuova sede Sportello Donna presso CPO al piano seminterrato del Comune di Riccione. Il Legale riceve il martedì dalle 15.30 alle 18.00. Tel. 0541 608317. Per appuntamento: Tel. 0541 608321 o 0541 608111 pariopportunita@comune.riccione.rn.it

Foto tratta da: “Legati ad un granello di sabbia”.

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PISTE CICLOPEDONALI

Mappa dei percorsi esistenti e futuri La rete delle piste ciclabili a Riccione si allarga con nuovi percorsi, in parte già finanziati e altri da progettare. L’intento del settore Lavori pubblici è quello di raddoppiare i chilometri esistenti che in complesso sono 24,550. A questi si aggiungono i 3.660 degli arredi urbani ciclopedonabili dei viali Ceccarini (lato mare), Dante, Gramsci, San Martino e Corso Fratelli Cervi. Ma le zone scoperte, compreso il tratto della Flaminia, tra San Lorenzo e viale Romagna, sono ancora diverse. Mentre si progettano anche gli 11 chilometri di piste ciclopedonali, che dal Marano a Fontanelle e dalla collina al mare, comprendendo gli assi fluviali del Melo e del Marano, incorniceranno il nuovo “boulevard dei paesaggi”, l’assessorato alla Polizia municipale incentiva l’uso delle due ruote. Come annuncia

l’assessore Lanfranco Francolini, lo fa incrementare il servizio di “bike sharring” che prevede l’acquisto di altre bici e anche di un risciò per disabili. A proposito l’assessore ricorda che dal 9 maggio all’8 ottobre 2010, le 32 biciclette messe a disposizione in vari punti della città, sono state prelevate 4.186 volte per 9.756 ore di utilizzo complessivo. In primo piano le piste ciclopedonali. A quelle già tracciate, che in tutto sono 36, se ne aggiungeranno altre cinque con progetto esecutivo, già pronto, per un totale di 2,060 chilometri. Sono previste in viale D’Annunzio, tra i piazzali Giovanni XXIII e Azzarita (470 m.), in viale XIX Ottobre, tra i viali Panoramica e Giovanni da Verazzano (690 m.), in viale Abruzzi, tra i viali Campania e Caprera (250 m.), sulla Flaminia (viale Giulio Cesare) nel tratto compreso tra il vecchio camposanto e il ponte sul rio Melo (210 m.) e in viale Berlinguer, dalla rotatoria della Perla verde a quella del casello dell’A14 (440 m.) A questi percorsi se ne aggiungono altri sei programmati, per i quali è già stato elaborato lo studio di fattibilità. Si dipanano complessivamente su 7,870 chilometri e interessano il Lungomare della Costituzione, prossimo a trasformarsi in boulevard con parcheggio interrato (840 m.), viale Berlinguer, dalla rotatoria del casello dell’A14 fino a viale Ascoli Piceno (450 m), viale Veneto fino al cavalcavia dell’autostrada (1.200 m.) e il tratto compreso tra i viali Mondello e Saronno (960 m.), la sponda nord sul lungorio del Melo, da viale Giulio Cesare (ex Ss.19) fino a viale Murano, e viale Sicilia dal Parco Vittime Civili 2 Agosto a viale Giovanni da Verazzano (560 m.). L’esecuzione di queste ultime piste ci-

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clopedonali, come spiega il dirigente ai Lavori pubblici, Ivo Castellani, è legata al Patto di stabilità, che sta ingessando diverse opere. Sta di fatto che tra alcuni anni (che speriamo non siano tanti!), quando la rete sarà completata, a Riccione si conteranno circa 50 chilometri di piste riservate a bici e pedoni. Nel frattempo in una pubblica assemblea è stato promesso d’intervenire anche con un percorso pedonale sull’ex Statale, tra i viali Emilia e Romagna, fiancheggiando i campi di baseball e di calcio. Pista che si dovrebbe allacciare a quelle da tracciare lungo i viali Reno, Po e Liguria, strada, quest’ultima, che potrà finalmente contare anche su un marciapiede. Ma in questo caso si tratta solo di impegni verbali. Nives Concolino


ACQUA FONTE DI VITA Miapura srl è una giovane azienda riccionese fondata da un gruppo di operatori dei settori della meccanica di precisione e del commercio di attrezzature per la ristorazione che hanno deciso di investire la propria esperienza nella realizzazione di un prodotto assolutamente innovativo. Miapura è un frigo-gasatore caratterizzato da elevati contenuti tecnologici in grado di fornire risposte certe, immediate e durature ad uno dei problemi verso i quali sempre più si concentra l’attenzione del pubblico: il trattamento e l’approvvigionamento di acqua di qualità per l’alimentazione. Completamente progettata e realizzata presso il proprio stabilimento, Miapura è nata dopo lunghi test di lavoro “sul campo” presso una serie di utilizzatori “campione” per verificarne affidabilità e praticità d’uso. Oggi è disponibile un frigo-gasatore dalle dimensioni compatte, silenzioso, elegante, discreto, efficiente e sicuramente più economico di apparati simili presenti sul mercato.

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Miapura per l’ambiente Lo scorso 28 novembre si è svolta, presso la sede dell’associazione Adria-Cetacea di Riccione (ex Colonia Bertazzoni) “Una giornata per il mare”, manifestazione organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento marino derivato dalla dispersione di rifiuti in plastica. Miapura, sponsor dell’iniziativa, ha messo in palio un proprio frigo-gasatore come primo premio della lotteria di solidarietà i cui proventi, derivati dalla vendita dei biglietti, sono stati completamente devoluti a Cetacea. Miapura ha inoltre prodotto un documentario, in collaborazione con RAI e Hera, che fa il punto sullo stato delle acque nei nostri mari evidenziando i problemi legati alla presenza di inquinamento da plastica ed in particolare dalle bottiglie in PET. Un piccolo contributo alla riduzione dei rifiuti può essere dato anche dotando la propria abitazione di un frigo-gasatore Miapura che, da un giorno all’altro, cancella il problema del trasporto e immagazzinamento della bottiglie in plastica ed il loro smaltimento nell’ambiente. Oltre a questo, consente di ottenere sempre acqua pura, fresca e di grande qualità grazie ai frequenti e rigorosi controlli cui è sottoposta l’acqua del nostro acquedotto.

Miapura: l’acqua buona di casa tua C’è un nuovo elettrodomestico per la cucina o il piccolo esercizio commerciale. Non un semplice accessorio, ma un frigo-gasatore per il trattamento dell’acqua che evita i disagi del rifornimento, trasporto e smaltimento delle bottiglie di acqua minerale. Con Miapura sarà risolto definitivamente il problema dell’acqua da bere e per cucinare. L’acqua della rete è certamente sana, ma a volte può avere un sapore poco gradevole. Miapura, completamente “Made in Italy”, filtra l’acqua eliminando eventuali sapori indesiderati e residui solidi, la raffredda e, se vuoi, la rende frizzante. Tutto nelle dimensioni di una macchina per il caffè (cm 26x45x36h). Semplice da installare, disponibile nella versione da appoggio sul piano di lavoro, elegante discreta e silenziosa, o da inserire sotto il lavello e renderla invisibile. Costa infinitamente meno dell’acqua del supermercato, risparmia il trasporto di pesi, fa guadagnare in salute e rispetta l’ambiente.

Attenzione: il biglietto vincente un frigo-gasatore Miapura assegnato dalla “Lotteria dell’Acqua Pura” è il n. 0042 Il fortunato possessore è pregato di contattarci per concordare la consegna del premio: Miapura - Riccione - Via Giulio Cesare, 44 Tel. 0541 1903455 - Fax 0541 1903457 - www.miapura.it

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LIBRI

Carlo Volpe: un tuffo in mare e nella storia “Gente e mestieri del Litorale di Riccione”, il libro presentato al Palazzo del Turismo l’11 dicembre scorso, ben palesa l’interesse per il mare del suo autore: Carlo Volpe, riccionese anche se nato in Friuli, tanto da essere da piccolo apostrofato rudade in tirules, per la erre moscia e il suo vestire tirolese. Editato grazie alla Banca di Credito Cooperativo di Gradara e coordinato da Maria Lucia De Nicolò, ricercatrice storica di grande competenza, ne è venuto fuori un lavoro meticoloso e pieno di episodi curiosi. Cosa ti ha portato a cimentarti nella scrittura di un libro sul mare? “Prima di tutto Lucia, che mi ha stimolato a raccogliere un passato prossimo della storia della nostra gente e delle attività cresciute grazie a loro. Per far questo ho recuperato i miei ricordi che si sono sommati a quelli di tantissimi altri. E’ stata importante anche la spinta di Severo Pronti, il mio primo comandante, che mi ha insegnato tutto della vela: andavo spesso con lui in mare e di lui mi piacerebbe si raccontasse, nell’ambito dei momenti estivi dedicati alle memorie marinare sulla Saviolina, dei tre avventurosi giorni di viaggio dai lidi ravennati sino a Riccione con una marotta piena di anguille…” Dove hai trovato tutti quei racconti, nomi , soprannomi? “Nella mia vita vissuta, sin da bambino, accanto al porto e alla sua gente. E non solo riccionese: perché qui c’erano i ‘signori’ che avevano marinai cattolichini, che gli tenevano le barche a vela o i motoscafi e gli facevano anche da mangiare.

Il porto era il mio regno: mi ha insegnato tanto Dario Gnoli, responsabile della pulizia e accensione del faro e del segnale acustico in caso di nebbia; e anche Dante Tosi, coordinatore della Cooperativa Piccola Pesca e profondo studioso del mare. Il mio tempo libero lo trascorrevo però anche nei cantieri. I loro Maestri d’Ascia sono stati per Riccione una vera ricchezza e forse non a sufficienza valorizzati: i Magnani, i Franchini, i Montemaggi, i Mulazzani… nei loro capannoni hanno creato imbarcazioni diventate protagoniste della storia della marineria. Come il Cutter.” Dove hai trovato tante significative e spesso inedite foto? “Sono andato a chiederle casa per casa: molti ovviamente non avevano piacere di darmele, ma il fatto di essere nipote della Marietta Serafini in Nanni e figlio dell’Aldina Nanni in Volpe (Celio), mi ha agevolato: le prendevano dalle pareti o le staccavano dagli album di famiglia. Le

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foto hanno contribuito a ricostruire queste storie, riportate dai marinai che da sempre hanno permesso che facessi parte della loro vita, in un travaso di esperienze che col boom del turismo abbiamo un po’ perse. Molti documenti poi vengono dagli archivi del Vaticano, perché fino a Cattolica, a baluardo del mare, lo Stato Pontificio alla fine del ‘700 aveva delle sue barche che controllavano i traffici marittimi; era territorio di sua competenza anche riguardo alla costruzione degli scafi nuovi, alle tasse sul pescato e alla sistemazione dei porti.” La tua devozione al mare è continuata negli anni? “Non smetterà mai; da 15 anni poi frequento , le “Summer School “ dell’Università Cattolica: un’occasione imperdibile di approfondimento e aggiornamento scientifico per chi desidera investire, nel periodo estivo, in conoscenze interessanti e singolari che riguardano il mare. Quest’anno, ad esempio, si è trattata l’epopea del trasporto del vino nell’ambito del Mediterraneo: ho scoperto cose incredibili… come venivano definiti ‘vino da viaggio’ quelli trasportati in anfore fatte a Santarcangelo, salpando dal vecchio porto di Cattolica per approdare sulle coste di altri paesi che si affacciavano sul Mediterraneo…” Un libro, quello di Volpe, in cui c’è tanto da leggere e tanto da guardare, per acquisire meglio il senso della nostra storia e servircene per migliorarci. Un tuffo all’indietro… per nuotare avanti. Maria Grazia Tosi


SCUOLA

Progetto Comenius del Gobetti-De Gasperi Si è appena concluso all’ISISS Gobetti – De Gasperi di Morciano di Romagna il progetto Comenius dal titolo “Culture Bridge”. Il Progetto finanziato dalla Commissione europea, aveva una durata biennale dal 2008 al 2010 e prevedeva tre mobilità: Italia, Germania e Turchia. La prima è avvenuta in Italia dal 7 all’11 marzo 2009 ed è stata l’occasione per studenti e insegnanti che erano già in contatto tramite e-mail di conoscersi personalmente. Durante l’incontro avvenuto nel nostro Istituto, ogni scuola ha potuto presentarsi e presentare alcune caratteristiche del proprio Paese e gli studenti hanno lavorato a gruppi su alcuni aspetti della loro vita quotidiana mettendo a confronto vari stili di vita e mentalità, notando oltre alle differenze tra Paesi anche ciò che li accomuna. Infatti il fine del progetto è di mettere in contatto ragazzi con retaggi culturali diversi per sviluppare una dimensione europea che attraverso la conoscenza di altre culture e tradizioni porti a una reciproca tolleranza e rispetto. L’obiettivo finale è sviluppare la consapevolezza nei ragazzi che, al di là delle diversità culturali, esistono somiglianze di idee e di valori che accomunano i teenagers europei. La seconda mobilità del progetto è stata realizzata dal 23 al 27 ottobre 2009 a Duisburg in Germania. L’ospitalità dei partner tedeschi ha rin-

Afyon (Turchia)

saldato i legami che si sono creati tra studenti e insegnanti impegnati nel progetto: ci sono state occasioni formali come l’incontro con le autorità locali in municipio e occasioni in cui gli studenti lavorando e partecipando insieme alle lezioni hanno potuto approfondire la loro conoscenza reciproca e confrontarsi attraverso una comunicazione e collaborazione attiva. Abbiamo avuto inoltre l’opportunità di visitare Colonia e Berlino, proprio pochi giorni prima delle celebrazioni per il XX anniversario della caduta del muro e nell’occasione abbiamo visitato anche il Museo della storia di Berlino. La terza mobilità del progetto si è svolta dal 12 al 17 maggio in Turchia ad Afyon, dove i tre partner si sono ritrovati per la fase finale del progetto. In questa occasione è stata fatta una visita di Istanbul ed in particolare siamo stati ospiti della festa di primavera, presso la scuola partner di Afyon, dove per un intero giorno sono stati fatti balli e canzoni popolari, in nostro onore. Tra le attività realizzate nel corso del progetto, ci sono la costruzione di un sito web del progetto, vari concorsi, due edizioni del festival di primavera con testimonianze ed esperienze provenienti dai Paesi partners, alcune pubblicazioni della rivista “Culture Bridge”in cui è confluito il materiale proveniente da tutti tre i Paesi e presenta argomenti visti dalle diverse prospettive nazionali. Per ultimo è stato prodotto un film documentario che coinvolge tutti i partners a testimonianza del lavoro svolto.

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TEATRO MUSICAl-DIALETTALE

Purèt s-gnur (Poveri ricchi) degli “Attori per casoâ€?

Nuovo appuntamento con la comicitĂ Luciano Luzzi “Izzulâ€?, con la complicitĂ delle note musicali del M° Franco Benedetto Morri, ha sfornato un’altra commedia dialettale che ben si sposa con le canzoni. Purèt s-gnur (Poveri ricchi) è una storia dei nostri luoghi con personaggi del nostro vivere quotidiano che si svolge in due atti di pura comicitĂ ravvivata da spazi musicali orecchiabili e mai melensi. La trama. Tugnin, uomo sempliciotto e gran lavoratore ( imbianchino

tiene “donnetteâ€? le sorelle e non perde occasione per vantarsi, spalleggiata dalla figlia Titta. A parte ciò, la vita delle due famiglie si svolge tranquillamente sino a che un fatto fuori dell’ordinario minaccia di stravolgere il loro modo di essere. SarĂ Tugnin, con la sua ponderatezza e la sua semplicitĂ , a riportare tutti quanti coi piedi in terra. Naturalmente in un carosello di situazioni comiche per scatenare sane risate. Interpreti : Luciano Luzzi, Carla Bo-

sin dall’adolescenza), vive per la famiglia, rappresentata dalla moglie Fedora e dal figlio Dante (che lavora con lui). Anche Dante è sposato; con Eva, bella tedesca conosciuta in una calda estate, che gli ha dato due bei figlioli Otto e Karin. Fedora ha due sorelle: Ribelle, donna modesta sposata con Gigin, collaboratore di Tugnin, e l’altezzosa Armanda, moglie del ragionier Placido. Il titolo di studio “elevatoâ€? di Placido è motivo di presunta superioritĂ sociale per Armanda che ri-

logna, Ferdinando Gabellini, Laura Luzzi, Renzo Stefanini, Patrizia Fabbri, Beppe Protti, Brighitte Siegrist, Maria Romussi, Katia Cremona, Giorgio Nicoletti, Pia Del Vecchio, Valeria Bernardi, Martina Cinti, Francesca La Macchia, Valerio Tullio. Al Teatro del Mare di Via Don Minzoni, Riccione- alle ore 21,00 Domenica 13 febbraio, 06 marzo, 13 marzo, 27 marzo. Prenotazione posti presso negozio ELEVEN (ex galleria IZZUL) via Virgilio 11 e Riccione - Tel. 349 2531929

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TEATRO DEL MARE

Fratelli di Taglia In cartellone 50 spettacoli Nuova gestione per il Teatro del mare di Riccione. Ad aggiudicarsela, tramite bando, sono stati i Fratelli di Taglia che per la stagione 2010/2011 hanno previsto una cinquantina di spettacoli con centinaia di artisti, più o meno noti, che si alterneranno sul palco fino al 21 maggio. Per il teatro comico sono due le serate da non perdere in gennaio. Primo appuntamento sabato 22 con il Max Paiella show, di e con Max Paiella e la partecipazione di Attilio di Giovanni. Sabato 29 sarà, invece, in scena Da-

Vincenzo Semolato e Mirko Calemme. La regia è di Emanuele Valenti. In cartellone per marzo c’è pure il Locomix, festival dei comici emergenti, organizzato in collaborazione con associazione culturale Locomotiva di San Marino. Si terrà tutti i sabato sera, dal 5 al 26, con la musica dal vivo degli Amici del Giaguaro. Una giuria di esperti selezionerà gli otto finalisti. Nella votazione sarà coinvolto anche il pubblico. Nel cartellone infine spicca un pomeriggio, quello del 25 febbraio alle 16, con Cinema e

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teatro. Per l’occasione sarà proiettato Ubu sotto tiro, film tratto dal laboratorio teatrale condotto da Marco Martinelli (ingresso libero). Tutti gli spettacoli, con inizio alle 21,15, sono stati presentati al Caffè Pascucci bio, che da quest’anno gestisce il rinnovato corner del Teatro del mare. Nuova veste anche per il foyer bio-ecologico, che di continuo riserva uno scenografico arredo, curato da Emporium arteArtigianato di Marco Nicoletti e Marina Vanni. “Una metamorfosi tutta made in Riccione”, come sottolineano i Fratelli di Taglia, all’insegna delle nuove tendenze. Un esempio è l’allestimento dell’angolo-giardino con fiori in tessuto, lavorati a mano, riposti nei vasi bianchi, vincitori del Premio Design Haward 2006. Completano l’allestimento i costumi, realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Statale Federico “Fellini” di Riccione. Nives Concolino

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AMICI CHE SE NE VANNO

Addio a Saponi e Bugli

Augusto sindaco “lampo” di Riccione

Novella “pioniere” del turismo balneare

Novella Bugli, vedova Parma, se n’è andata. Lo storica bagnina di Riccione, già concessionaria dei Bagni 114, 115 e 116, tuttora gestiti dai figlio Elio, vicepresidente della Cooperativa Bagnini di Riccione, Paolo e Maurizio, è scomparsa all’improvviso lo scorso 23 novembre. Pochi giorni ancora e avrebbe compiuto 90 anni. Di fibra energica, infaticabile e intraprendente, la nota operatrice di spiaggia ha lasciato un vuoto incolmabile, non solo in famiglia, ma anche nella Cooperativa

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Ultimo saluto ad Augusto Saponi, scomparso l’11dicembre a 91 anni. Vecchia “quercia” del Partito Comunista italiano, per una ventina di giorni, esattamente dal 13 aprile del 1949 al primo maggio dello stesso anno, fu sindaco facente funzione del Comune di Riccione. La sua nomina seguì il decreto prefettizio del 9 aprile dello stesso anno, con il quale vennero dichiarati decaduti il primo cittadino, Giovanni Quondamatteo, eletto il 23 aprile del 1946, e tutti i suoi assessori effettivi. In questo periodo Saponi era stato nominato assessore supplente. Si trattò di un mandato lampo. Il timone della città, in tempi rapidi, venne consegnato alla socialista Giulia Galli, unica donna sindaco di Riccione, passata agli annali della storia riccionese per aver venduto la sua casa a Donna Rachele Mussolini nel 1934. Allora la città contava appena 6.810 elettori. Saponi, che ha lasciato la moglie Anna e le figlie Wilma e Sonia, riposa nel nuovo camposanto di Riccione, dov’era stata allestita la camera ardente. Il rito funebre, su sua espressa volontà, si è svolto in forma laica. “Purtroppo _ lamenta il consigliere comunale Lele Montanari, tra l’altro parente dello scomparso _ a dare l’estremo saluto non c’era alcun rappresentante né dell’amministrazione comunale, né di quel partito che per Saponi era stato una ragione di vita. Niente. Neppure un gonfalone! Sarebbe stato un piccolo, ma significativo gesto”. ni.co.

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Bagnini che l’ha annoverata tra i suoi soci per tanti anni. A tracciarne un breve profilo è il presidente Enzo Manzi che sottolinea: “Novella è stata una grande lavoratrice. Ha operato sempre con entusiasmo e capacità. Era un’autentica “arzdora”, ogni giorno pronta a offrire il massimo dell’ospitalità ai bagnanti. Una grande veterana della nostra spiaggia”. La ricorda come “pioniere del turismo riccionese” il figlio Elio Parma che, con poche ma incisive parole, pregne di commozione, dice: “Mia madre era una di quelle donne che hanno costruito il turismo balneare nel silenzio, ma con tanta passione. Dote ereditata dai genitori Oreste ed Ersilia, primi concessionari dei bagni 114, 115 e 116, e del nonno Giovanni, pescatore. Mamma aveva anche un cuore grande, tant’è che durante la guerra sostenne tante persone bisognose”. ni.co.

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NUOVE STRUTTURE

Il Palariccione tappa i buchi di bilancio

"da Tonino"

Venti milioni di euro che la società del Palariccione vuole chiudere il prima possibile. Una parte, circa sei milioni, da incassare dalla cordata di albergatori interessata ad acquistare la terrazza del Palas, un milione a testa da Provincia e Camera di commercio di Riccione, altri 5 milioni dalla cessione del parcheggio XIX Ottobre da parte del Comune, altri soldi promessi dalla Regione. Secondo le stime fatte all’appello mancherebbero comunque 6 milioni da estinguere con un mutuo pagato attraverso l’incasso della gestione degli albergatori. Questo è il piano finanziario per chiudere il debito del Palas, un macigno che pesa sul futuro della struttura. «Ci sono le condizioni per azzerare il debito - assicura il

presidente Lucio Berardi - sempre che i soci rispettino, come preventivato, gli impegni presi». Il presidente si riferisce ai soldi attesi, promessi e mai visti. Entro il 30 giugno scorso dovevano essere incassati due milioni divisi tra Provincia e Camera di commercio. “Comunque sono convinto che gli impegni saranno rispettati, anche perché sarà il Comune a mettere mano al portafogli”. Toccherà alla Palariccione vendere i posti auto. La Palariccione aprirà un mutuo pagandolo con i soldi dell’affitto della gestione degli albergatori (175mila euro il primo anno, e a seguire 225mila), la resa del parcheggio interrato (70mila euro all’anno) e gli incassi derivanti dall’utilizzo di spazi e affissioni.

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REDAZIONE Direttore Responsabile: Carlo Andrea Barnabè • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Collaboratori di questo numero: Adriano

Prioli, Emanuela Cicchetti, Daniele Casalboni, Fabio Severi, Ferdinando Montebelli, Mario Tonini, Mauro Pesaresi, Federica Croci, Fosco Rocchetta, Antonio Cianciosi, Moreno Villa, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Paolo Assirelli, Piero Serafini, Paolo Pasquinelli • Foto: Foto Riccione • Pubblicità: Tel./Fax 0541 643 884 • Impaginazione e Grafica: Composet Riccione: 0541 606680

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LAGO di COMO 2/3 Aprile 2011 (2 giorni/1 notte) 1° GIORNO (sabato) - LAGO DI COMO

Ritrovo dei partecipanti in luogo stabilito, incontro con l'accompagnatore. Sistemazione in Pullman GT e partenza per il Lago di Como. Arrivo in mattinata a Tremezzo, visita con guida della imperdibile Villa Carlotta, la più ricca di opere d'arte e sculture del Canova e dei suoi splendidi giardini. Posta in posizione panoramica con i suoi particolari giardini all'italiana, con siepi, statue, giochi d'acqua, azalee e rododendri e con oltre 500 specie rarissime che fanno del Parco un vero giardino botanico. Pranzo in Hotel. Nel pomeriggio imbarco sul battello per la pittoresca e panoramica Bellagio, ricca di opere d'arte. Tempo libero per la visita della cittadina posta sulla penisola fra i due rami del lago di Como e di Lecco dalle case pastello e dalla lussureggiante vegetazione. Al termine rientro in battello a Cadenabbia. Cena e pemottamento in Hotel.

2° GIORNO (domenica) - COMO e il LAGO DI LECCO

Dopo la prima colazione partenza per Como incontro con la guida per la visita della città: la chiesa di sanf Abbondio, il Duomo, la Basilica, il centro storico. Pranzo in Ristorante. Proseguimento per Lecco dove visse la sua infanzia ed adolescenza “Alessandro Manzoni", dove grazie agli scorci suggestivi trasse ('ispirazione per i Promessi Sposi. Tempo libero per una passeggiata sul suo lungo lago. Partenza per il rientro. Sosta per la cena libera lungo il percorso. Arrivo previsto in tarda serata.

Tremezzo - Bellagio Cadenabbia Como - Lecco L’itinerario può subire variazioni dovute a ragioni tecniche operative pur mantenendo le visite previste nel tour. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE euro 199,00 Supplemento Singola euro 25,00 INFO: GIUSEPPE 338 430 4667 AGENZIA PARTY CON NOI VIAGGI: 0541 646 777

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Ma torniamo al 3° concorso con tema: “l’autunno”. Il parco della Resistenza è stato meta di numerose visite... Ecco le 3

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libro

della

immagini che hanno quel qualcosa in più.

E allora: “THE WINNER IS...” Giuseppe Zavoli “Specchio nel Parco”

Matteo Corazza “Giochi

d’acqua”

Fiorello Del Bianco “Castello

incantato”

Invitiamo i vincitori a ritirare il premio presso la sede di F.A. telefonando a Giuseppe 338 4304667

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CONCORSO ROTONDE

Vincono “Farfalle” e “Secchiello”

Buon successo del Concorso “Vota la rotonda più bella e meno bella!” proposto nel n. 4 (ottobre 2010). 164 le schede giunte in redazione, per esprimere la propria preferenza e cercare di aggiudicarsi i premi offerti dai Supermercati Angelini e Abissinia, rispettivamente 15 bottiglie di vini “Nostre terre” e prosciutto intero D.O.C. Curiosamente oltre il 90% è firmato dal gentil sesso. Sul podio più alto salgono così la Rotonda delle Farfalle (la più bella) e la Rotonda del Secchiello (la meno bella) e premiano la signora Fasolino Alfonsina - Via Righi 32 e la signora Baldaccioni Palma - Via S. di Santarosa 40.

Fasolino Alfonsina con Frangiotto Angelini dei Supermercati Angelini.

Baldaccioni Palma con Ennio Torquati del Supermercato Abissinia.

FOTOGRAFIA

Suggerimenti per migliorare le vostre foto

Guardate il vostro soggetto negli occhi. Lo sguardo di una persona in una fotografia può essere tanto affascinante quanto lo è nella vita reale. Nel momento in cui scattate una fotografia a qualcuno, tenete la fotocamera a livello degli occhi della persona per scatenare tutto il fascino degli sguardi magnetici e dei sorrisi accattivanti. Nel caso di bambini, ciò significa abbassare la fotocamera alla loro altezza. E non è necessario che il vostro soggetto debba sempre fissare la fotocamera. Sarà sufficiente questo tipo di inquadratura a livello degli occhi per suscitare una particolare e invitante sensazione che vi attirerà verso la fotografia. Usate uno sfondo semplice. Uno sfondo semplice mette in evidenza il soggetto che state fotografando. Quando guardate attraverso il mirino della fotocamera, sforzatevi di esaminare l’area che circonda il vostro soggetto. Assicuratevi che sullo sfondo non vi siano pali o automobili che possano rovinare la foto della vostra nipotina preferita. Usate il flash in esterni. La luce del sole può generare ombre sul viso molto marcate che possono risultare non molto belle. Eliminate le ombre usando il flash per illuminare il viso. Quando vi trovate a scattare delle fotografie a persone in giornate di sole, accendete il flash. In giorni nuvolosi, usate, se è presente nella vostra fotocamera, la modalità flash schiarita. Il flash illuminerà e farà risaltare le facce delle persone. Al contrario in condizioni di scarsa luminosità , all’ imbrunire per esempio, disinserire il flash contribuisce a ottenere una foto con colori saturi e lineamenti più morbidi. Avvicinatevi al soggetto. Se il vostro soggetto è più piccolo di un’automobile, fate uno o due passi avanti per avvicinarvi prima di scattare la fotografia ed eseguite lo zoom avanti sul vostro soggetto. Il vostro scopo è di riempire l’area dell’immagine con il soggetto che state fotografando. Stando così vicini potete cogliere anche i dettagli, come ad esempio delle piccole lentiggini o un sopracciglio inarcato. Ma non avvicinatevi troppo altrimenti le vostre fotografie risulteranno sfocate. La distanza più vicina per

la messa a fuoco per la maggior parte delle fotocamere è di circa un metro oppure un passo di distanza dalla fotocamera. Se vi avvicinate più della distanza minima di messa a fuoco della fotocamera (per sicurezza consultate il manuale), le vostre fotografie verranno sfocate. Bloccate la messa a fuoco. Se il vostro soggetto non si trova al centro dell’immagine, è necessario bloccare la messa a fuoco per creare un’immagine nitida. La maggior parte delle fotocamere che dispongono di messa a fuoco automatica eseguono tale funzione su qualsiasi soggetto si trovi al centro dell’immagine. Ma per migliorare le immagini, sarà spesso necessario spostare il soggetto dal centro dell’immagine. Se non desiderate che l’immagine venga sfocata, avrete bisogno innanzitutto di bloccare la messa a fuoco con il soggetto posizionato al centro e quindi di ricomporre l’immagine in modo che il soggetto si trovi lontano dal centro.Normalmente, è possibile bloccare la messa a fuoco in tre passaggi. Per prima cosa, centrate il soggetto e tenete leggermente premuto il pulsante dell’otturatore. Quindi, riposizionate la fotocamera, mentre state ancora tenendo premuto il pulsante dell’otturatore, in modo che il soggetto si trovi lontano dal centro. Infine, premete a fondo il pulsante dell’otturatore per scattare la fotografia. Siate a conoscenza della potenza del flash. L’errore più comune nell’uso del flash è di scattare delle fotografie oltre la portata del flash stesso. Perché si tratta di un errore? Poiché le immagini acquisite utilizzando il flash oltre la portata massima risultano troppo scure. Per la maggior parte delle fotocamere, la portata massima del flash è meno di quattro metri e mezzo, circa cinque passi di distanza. Qual è la portata del flash della fotocamera? Consultate il manuale della fotocamera. Non lo riuscite a trovare?Allora non correte rischi inutili. Posizionatevi in modo che i soggetti non siano distanti più di tre metri. Daniele Casalboni

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AMICI ANIMALI

In arrivo un cimitero per i quattro zampe Per gli animali d’affezione, soprattutto cani e gatti, a Riccione sarà aperto un cimitero. A realizzarlo, non appena verranno definite le regole da applicare, sarà il Comune che, comunque, conta di metterlo in opera prima dell’estate. Tanto più che per questo servizio sono state presentate numerose richieste e, persino, una petizione. D’altra parte, nel momento più doloroso, ossia quello dell’addio, nessuno é intenzionato a trattare i propri amici a quattro zampe come un qualsiasi rifiuto. Oggi, infatti, non c’è alternativa al cassonetto. Di conseguenza, per evitare che le bestiole del cuore finiscano all’inceneritore, pur sapendo d’infrangere le norme, tanti riccionesi provvedono alla sepoltura, portando i resti in campagna o nei giardini. L’abitudine è diffusa, tanto più se si pensa che a Riccione vivono circa seimila cani, uno ogni cinque/sei persone residenti. Un vero problema!

Da qui l’urgenza di avere un’area a disposizione, da tempo identificata in viale Piemonte, accanto al nuovo canile comunale. Il dirigente Renzo Nicolini, dopo la raffica di richieste, ha ripreso in mano le pratiche per realizzare il ci-

mitero. A proposito assicura che “é già stata effettuata l’indagine geofisica del terreno. Ora si tratta di riprendere in mano il regolamento e trovare un’intesa con l’Ausl che, in mancanza di una norma specifica, per queste strutture applica le stesse regole dei campisanti”. Cosa che si cerca di evitare per non rendere onerosa la sepoltura degli animali. Da qui l’idea di elaborare un regolamento comunale ad hoc. C’è, poi, un altro nodo da sciogliere. Occorre trovare le risorse per il personale che effettuerà questo servizio. Comunque sia il dirigente pensa che il cimitero per cani possa essere realizzato “prima dell’estate 2011”. Su questo servizio avevano fatto delle battaglie in consiglio comunale, sia l’ex capogruppo dei Verdi Antonio Cianciosi, già presidente del Wwf, che Arturo Florio (Gruppo Florio per Riccione). Nives Concolino

LIBRI PER L’INFANZIA

“Tutta colpa di quella frangetta” Nel tardo pomeriggio, di sabato 18 Dicembre, al Centro delle Attività Ricreative Culturali (la Pesa), è stato presentato il libro “Tutta colpa di quella frangetta” di Patrizia Corazza, pubblicato da Freaks Edizioni di Faenza. Patrizia, che insegna Educazione Artistica, è di Riccione, ha tenuto laboratori artistici presso “Il Centro Bertazzoni”, lavora da anni con bambini di ogni età, disegna, illustra manifesti e locandine per la Compagnia Teatrale “ Fratelli di Taglia” di Riccione. Quand’era bambina immaginava da grande di far sognare i bambini con i suoi racconti e le sue filastrocche, ravvivate dalle sue illustrazioni. Il libro, patrocinato dal Comune di Riccione, è stato presentato dal dott. Cesare De Agostini di Mantova, giornalista, che ha collaborato per trentacinque anni al Resto del Carlino e alla Gazzetta di Mantova e, scrittore, fra i più noti di automobilismo,

ORARI

i cui libri hanno vinto più volte il Premio Bancarella Sport e il Premio Coni, alla presenza del Sindaco Massimo Pironi e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali, dott.ssa Ilia Varo. Il Sindaco e l’Assessore hanno rimarcato l’apprezzamento e la stima dell’Amministrazione Comunale per Patrizia e per tutti i Riccionesi che si esprimono egregiamente a livello artistico, culturale e letterario dando lustro alla città. “Tutta colpa di quella frangetta”, libro rivolto ai bambini da tre a sette anni, è la storia di una bimba un po’ originale di sette anni, che frequenta la seconda elementare in una piccola scuola con un grande giardino, alle prese con una frangetta dispettosa e ribelle, che non la fa stare tranquilla e le procura continuamente dei guai a casa, a scuola e nel tempo dei giochi. Emanuela Cicchetti

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La trebbiatura, ricordi lontani... Anche nell’estate del 2010, “Quei de vilag”, guidati da Enzo Romagna, ci hanno offerto un avvenimento speciale : la Festa della trebbiatura. Un preparazione attenta, impegnativa, laboriosa, l’arrivo di trattori e macchine agricole e la presenza di una vera, autentica trebbiatrice, sono stati il prologo alla cena, al ballo e, soprattutto, alla trebbiatura del grano fatta in diretta e sconosciuta a molti. Se da ferma la trebbiatrice aveva saputo ripresentarmi ricordi passati, una volta in funzione, ecco suscitare un’emozione come quella che solo i bambini (e i nonni) possono provare. Negli anni cinquanta, per le vacanze estive, partivo con mia mamma alla volta della Romagna, la nostra terra d’origine. Da Cernobbio sul lago di Como (mio padre era violinista a Villa D’Este), raggiungevamo Milano e da qui partivamo su una enorme locomotiva nera sbuffante di fumo e vapore. Giunti a Riccione, con mezzi di fortuna, arrivavamo finalmente a Ca’ Rastelli, frazione di Misano Monte, dove abitavano mia nonna Bianca e mia bisnonna Nazarena: un’intera giornata di viaggio. Attraversato il borgo e percorsa una stradina sterrata, si passava davanti alla falegnameria di Berto e, superato un cancelletto di canna d’India, si varcava la soglia di casa Villa-Ceccolini. Ricordo una grande cucina con un enorme camino sempre acceso e una ripida scala che dall’ingresso portava al piano superiore dove c’era una bella camera con vista …sull’aia. Ricordo anche i nastri di carta moschicida che scendevano dal soffitto e il loro crepitio quando li buttavo, ormai “neri”per le tante mosche attaccate, nel fuoco “purificatore”. C’erano un gattone trovato dalla mia bisnonna in tempo di guerra, una pecora, alcune galline e un gallo che, per la precisione della sveglia, doveva essere senz’altro di origine svizzera. L’acqua andavamo a prenderla al pozzo e il latte alla fattoria di Budriel (oggi Villa delle Rose) e così pure la farina che veniva acquistata un poco per volta, perché essendo integrale, non si sarebbe mantenuta a lungo. La sera si usciva avventurosamente alla luce di una pila e la mattina mi svegliavano i rumori della campagna con il gallo prima di tutti. Nei campi vedevo enormi buoi bianchi dalle lunghe corna e poi, col passare delle set-

La trebbiarice.

timane, ecco crescere le spighe, il loro imbiondire, la raccolta e la spigolatura finale. A volte scendevo da Cà Rastelli con mia nonna Bianca ed arrivavo a Riccione con una corriera blu imbiancata dalla polvere della strada “bianca”. Mia nonna era attesa nei vari locali da ballo come il Vallechiara, il Florida e il Savioli, per riparare le poltroncine di vimini che avevano sofferto gli stravizi della nottata ed io le tenevo compagnia. Il Centro era ben diverso: c’erano un teatro, dove vidi per la prima volta uno spettacolo di marionette, negozietti e trattorie, in una delle quali scoprì gli spaghetti alle vongole, e attorno al viale principale, vialetti e tante ville con grandi giardini, poi trasformate in pensioni. Tornavamo a casa di pomeriggio, sempre con quella corriera blu (o bianca?): l’avventura in città era finita ma non quella a Ca’ Rastelli dove ritrovavo gli amici con i quali giocare fino a sera. Ma quella volta, una incredibile sorpresa

1956. Nonna Severa Villa impegnata al dancing Florida.

mi attendeva al ritorno. In uno spazio vicino a casa c’era un’enorme macchina a me sconosciuta: una trebbiatrice. Un fragore metallico e ritmato, cinghie e pulegge, polvere di paglia e decine di uomini al lavoro. Alcuni sollevavano le spighe sulla parte alta, altri, lassù, le spingevano sulla bocca d’entrata ed altri ancora controllavano che la paglia finisse nel raccoglitore dell’altra macchina che confezionava le “balle” e il grano, quei meravigliosi chicchi che la natura ha regalato all’umanità, veniva raccolto in sacchi opportunamente posizionati. Ora lassù c’erano Enzo, il Sindaco Pironi ed altri che si divertivano a riproporre un momento così importante della storia del mondo contadino. Sono rimasto a guardarli a lungo, emozionato per aver rivissuto un momento lontano, rivisto persone care che non c’erano più, sentito rumori e odori che ritenevo scomparsi. Fabio Severi

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I SCRIV IN DIALET

L’amor e al su stasoun

L’amore e le sue stagioni

Avria fè un tòf, t’un mèr ad sèche foje per santì la vosa dl’autòn. Avria vistim s’una masa ad fiur per santì e prufoum dla primavera. Avria dipèng i rag de Sol sl’azòr de mèr per santì e calor dl’instèda. Mo avria ciud j’oc me culor de gris dl’invèrne per scurdèm la fine de nost amor. E ciel rès d’un trést tramount d’un dé che e muriva ancora giovne. E mentre me a sera ichè davanti ma te t’arvévte pièn al tu strache déda Alora me a vulèva via, rundanèina ch’la lasa e su nid ad paja e ad tèra per na libertà ch’l’an mi servirà piò.

Vorrei fare un tuffo in un mare di secche foglie per sentire la voce dell’autunno. Vorrei vestirmi di tanti fiori per sentire il profumo della primavera. Vorrei dipingere i raggi del Sole con l’azzurro del mare per sentire il calore dell’estate ma vorrei chiudere gli occhi al colore del grigio dell’inverno per scordarmi la fine del nostro amore. Il cielo rosso d’un triste tramonto di un giorno che moriva ancora giovane. E mentre io ero qui davanti a te aprivi piano le tue stanche dita. Allora io volavo via, rondinella che lascia il suo nido di paglia e di terra per una libertà che non mi servirà più.

Ferdinando Montebelli

Lin si sént

Non si sentono

Tra un vol e ch’l’èlt e po’ un’acrobazia per dè drì m’un musèin ch’un s’la sgavagna mo lore dl’èria isé al mantèn la pulizia agl’ariva drì l’aqua, al cinguèta, lin ragna. Sl’ultma lusa li si spècia e lin va via per quei ch’is ferma a guardè, una cucagna e silenzie ch’l’ariva l’è la piò bèla poesia ch’us sént d’instèda at stè pzulèin ad Rumagna. Intènt che ognouna e post sora una cana la ciapa, a movla e sèfia un fil ad vènt sempre, ul dondla e ui fa la ninanana. E muvimènt dl’aqua ui è, mo l’è lènt lènt al rundanèine agl’è ormai sèta la capana lin vola lin cinguèta, al dorma, lin si sént.

Tra un volo e l’altro e poi un’acrobazia per inseguire un moscerino che non la scampa ma loro dell’aria così mantengono la pulizia arrivano vicino all’acqua, cinguettano, non litigano. Con l’ultima luce si specchiano e non vanno via per quelli che si fermano a guardare, un cuccagna il silenzio che arriva è la più bella poesia che si sente in estate in questo pezzetto di Romagna. Intanto che ognuna il posto sopra una canna prende, a muoverla soffia un filo di vento sempre, le dondola e le fa la ninnananna. Il movimento dell’acqua c’è, ma è lento lento le rondinelle sono ormai sotto la capanna non volano non cinguettano, dormono, non si sentono.

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BELLE STORIE

ONORIFICENZE

Medaglia d’Onore a Pesaresi Lazzaro

Grazie Angiolina. Riccione rimarrà nei nostri cuori

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI COMITATO PER LA CONCESSIONE DI UNA MEDAGLIA D’ONORE AI CITTADINI ITALIANI, MILITARI E CIVILI DEPORTATI E INTERNATI NEI LAGER NAZISTI E DESTINATI AL LAVORO COATTO PER L’ECONOMIA DI GUERRA

Ho il piacere di comunicarLe che l’istanza presentata dalla S.V. è stata accolta dal Comitato da me presieduto nella seduta del 7 settembre 2010. È stato così disposto il conferimento a Suo nome della medaglia d’onore prevista dalla normativa in oggetto. Alla consegna della medaglia provvederà la Prefettura della Provincia in cui Lei risiede, che la riceverà dal Dipartimento per il coordinamento amministrativo dopo il conio da parte dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. L’occasione mi è gradita per inviarLe i migliori saluti. IL PRESIDENTE DEL COMITATO Ammiraglio di Squadra Alessandro Picchio Pesaresi Lazzaro nasce a Cerasolo di Coriano nel 1920 da Pesaresi Natale e Lotti Elisabetta, nono di dodici figli di una tipica famiglia contadina dell’epoca. Nel 1940 parte per il servizio militare che da li a breve lo porta sul fronte Albanese. Come tanti suoi compagni, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 Viene deportato nel campo di raggruppamento tedesco di Bergen‑Belsen,dove per sua “fortuna” a differenza di molti altri rimane solo per dieci giorni. La sua “fortuna”deriva dal fatto di essere contadino,infatti,per questo viene “spedito” presso una famiglia di contadini tedesca, i cui figli erano tutti in guerra. Qui rimane fino all’arrivo dei Russi che lo liberarono l’8/5/1945. Arrivo’ a casa il 25/7/1945 dopo un viaggio pieno di peripezie usando ogni tipo di mezzo disponibile. In questi cinque anni di guerra e prigionia torno’ a casa solo una volta in licenza, scoprendo purtroppo che la mamma Elisabetta era morta qualche giorno prima. Ii 25/8/1946 sposa Righetti Maria,che conosceva fin dall’adolescenza, dal loro matrimonio nascono tre figli Mario nel ‘47, Marna nel ‘50 e Mauro nel ‘60. Nel dicembre del 1960 tutta la famiglia si trasferisce dalle campagne di S.Andrea in Besanigo al viale Mameli nella zona Fogliano di Riccione,in una casa che Lazzaro aveva acquistato con il fratello Giuseppe nel 1950. La sua vita

cambia ancora una volta, in estate lavora come tutto fare all’Hotel Vittoria, ed in inverno come operaio nell’impresa edile di Semprini Orazio. A Lazzaro piace ricordare e raccontare con orgoglio che ogni sottopasso della ferrovia costruito tra Rimini e Pesaro, lo ha visto protagonista.La sua intraprendenza lo spinge nel 1972 a prendere in gestione l’Hotel Quick in viale Trento Trieste,con l’aiuto e l’esperienza maturata all’estero dal figlio maggiore Mario, ed il resto della famiglia. L’esperienza alberghiera purtroppo duro’ solo cinque anni, perché Mario si trasferì a Dalmine (BG) per gestire un bar‑ristorante, e soprattutto perchè un ictus bloccò le sue ambizioni. Da allora, Lazzaro passa le giornate nella casa di via Mameli, che divide con il figlio Mauro. La sua passione è l’orto fuori casa, che cura con amore dividendone i frutti con famigliari e vicini. Il 3/7/2010 la vita lo mette alla prova ancora una volta, alla clinica Montanari di Morciano la moglie Maria chiude gli occhi per sempre, lasciando nei dolore tutta la famiglia. Oggi, a 90 anni, Lazzaro è attorniato dai suoi tre figli, nuore, genero, sette nipoti e sette pronipoti per festeggiare la medaglia d’onore per tutto quello che ha dovuto vedere e subire negli anni di prigionia, ma anche una medaglia d’onore a tutta la sua vita. Mauro Pesaresi

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Piazzale Roma a Riccione nel 1948. Giuseppe Giusto, Mariabambina Sioli e Angiolina Tonini.

L’idea di inviarvi questa fotografia è nata dal desiderio di Mariabambina di ringraziare questa coppia splendida che la accolse nella loro vita come una figlia anche se figlia loro non era. Giuseppe e Angiolina si conobbero a Riccione prima dello scoppio della guerra in quanto lei cittadina riccionese e lui parte di un quintetto musicale al Gran Hotel. Durante la guerra Giuseppe trovò impiego, grazie al cognato, presso l’Alfa Romeo di Milano dove si trasferì con Angiolina. Commutata la fabbrica in costruttrice di materiale bellico iniziò a diventare oggetto di bombardamenti costringendo molti operai, che abitavano nei dintorni, a cercare casa nei paesi limitrofi. Così fu anche per Angiolina e Giuseppe, che grazie a dei colleghi di lui, trovarono un appartamento a Paderno Dugnano, 10 km a nord di Milano, in uno dei tipici cortili a ringhiera che caratterizzavano la zona. Poco tempo dopo il loro arrivo nacque, in quello stesso cortile da una coppia del luogo, Mariabambina. Si affezionarono immediatamente alla piccola facendola diventare parte integrante della loro famiglia. Grazie a loro Mariabambina conobbe Riccione e se ne innamorò al punto tale da riuscire a trasmettere questo amore per la città anche a noi figlie. Dal 1948 a oggi Mariabambina non ha passato anno senza recarsi nella bella Riccione per le vacanze estive e tutte le volte che ne pronuncia il nome le brillano gli occhi... troppi ricordi belli, troppe emozioni forti sono legate a questi luoghi che hanno scandito in maniera regolare, ma mai uguale, la sua vita. GRAZIE ANGIOLINA PER TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO PER ME. Federica Croci


BORSE DI STUDIO

23° Premio Rotary scuola La mattina di sabato 6 novembre alle ore 10,00 si è svolta – come da programma – la cerimonia di consegna delle borse di studio ai maturati con la votazione di 100/100: un allievo per ogni scuola media superiore del territorio del club (1000 euro cadauno). I giovani ai quali è stata assegnata la borsa di studio, ai sensi del regolamento, sono Moroncelli Davide del Savioli, Ferri Francesco del GobettiDe Gasperi e Scolari Martina del liceo Volta. Agli altri 15 maturati col massimo dei voti è stata consegnata una pergamena-ricordo. La Sala Rita Levi Montalcini del Liceo Volta ha ospitato la manifestazione alla quale sono intervenuti il vice prefetto di Rimini, dr. Puzzo, il sindaco di Riccione M.Pironi, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Riccione, il comandante della Polizia Municipale di Riccione, l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Riccione dr.ssa I. Varo, la preside del Liceo Volta di Riccione prof. Zoffoli anche in rappresentanza

del Dirigente Scolastico Provinciale, il “past-governor” del 2070 Distretto del Rotary International dr. prof. P. Pasini, l’assistente del governatore geom. A. Battarra, numerosi soci del Rotary club Riccione-Cattolica, numerosi insegnanti e allievi del Liceo Scientifico A. Volta di Riccione, dell’Istituto Gobetti-DeGasperi di Morciano e dell’Istituto Alberghiero Savioli di Riccione. Ha tenuto la prolusione la prof.ssa Maria Luisa Zennari, inse-

gnante per lunghi anni al Liceo Classico di Rimini, già insignita del “Sigismondo d’Oro” che ha saputo tenere viva l’attenzione dell’uditorio, che gremiva l’Auditorium Montalcini (oltre 300 persone), non “dimostrando” in alcun modo i suoi 90 anni e 2 mesi! E’ intervenuto, come di prammatica, il presidente del Rotary Club Riccione Cattolica comm. Riccardo Angelini. Ha svolto le funzioni di speaker l’organizzatore dr. G. Olivieri.

laboratori di idee

Debra’rt: voglia di creare Un’interessante e fantasioso progetto di artigianato artistico quello che Debora Duca con “Debra’rt” ha coraggiosamente improntato a Riccione Paese. Coraggiosamente perché è una ragazza di 37 anni che autonomamente ha aperto da un anno il suo negozio-laboratorio, che si pone sul mercato come proposta alternativa a quella più esclusivamente commerciale, ed in tempi non facilissimi. Le cornici ne rappresentano l’elemento di partenza, per passare poi alla creazione di specchiere, pannelli, quadri… “Era probabilmente un evento destinico quello di aprire uno spazio tutto per me - racconta Debora -, perché io in realtà ho sempre avuto ‘le mani in pasta’. Da sempre cioè mi sono occupata di cornici, e da sempre mi sono divertita a costruire, dipingere, restaurare, inventare: già da 15 anni mi ero ritagliata un piccolo laboratorio in garage. Oltre ad occuparmi dell’assemblaggio di cornici di

tutti i tipi, vengono da me quelle persone che vogliono un oggetto ‘personalizzato’. Spesso vado a fare un sopraluogo a casa loro per valutare con i miei occhi i colori, le forme e le dimensioni più giuste dell’elemento desiderato e la sua successiva collocazione… ma soprattutto la personalità di chi mi commissiona, cercando d’intuirne bene i gusti e lo stile.” Tutto questo Debora lo concretizza attraverso tecniche anche molto ‘materiche’, quelle cioè che creano spessori e volumi ad esempio su una tela, o su qualsiasi altra superficie da decorare, dove applicare strass, schegge di vetro o specchio, o elaborazioni a ‘foglia oro’. Tecniche che ha imparato negli anni e che cerca continuamente di perfezionare, intercettando modalità interpretative anche inedite. “Mi portano in negozio mobili, lampade e oggetti vari da abbellire, e io cerco di trovare la giusta soluzione per valorizzarli, trasformandoli in elementi nuovi

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e diversi, a prezzi molto umani. Preferisco togliere dal mio incasso, ma vorrei che chiunque si potesse permettere una cosa tutta sua. Non è facile portare avanti un’attività di questo tipo, e tutta da sola: ma ho deciso di provarci e continuerò, fiduciosa nel mio progetto… vada come vada!”


UN PO’ DI STORIA

Ruggero Leoncavallo a Riccione Alla fine dell’Ottocento, grazie alla laboriosità ed allo spirito imprenditoriale dei suoi abitanti, Riccione aveva già posto solide fondamenta per divenire, in pochi lustri, una delle località più celebrate nel panorama delle stazioni balneari d’Italia. Nel 1883, è attestata l’esistenza di dieci villini, che diverranno oltre duecento agli inizi del Novecento. Tali residenze, in gran parte estive, vennero costruite per lo più nei pressi dell’arenile e non lungi dalla “Viola”, stradina che univa la vecchia borgata dalla Flaminia al mare. In seguito, questa via, principale e rinomata arteria di Riccione, sarà dedicata a Mary Boorman Wheeler Ceccarini, benemerita cittadina americana, autrice di eccelsi atti di filantropia in favore della comunità locale. Cronache degli ultimi anni del XIX secolo, narrano la presenza nella futura “Perla verde dell’Adriatico”, del famoso compositore napoletano Ruggero Leoncavallo(Napoli1857-Montecatini Terme1919). Poiché non è accertata la proprietà di un villino, molto probabilmente l’insigne maestro ne affittava uno nei mesi estivi, attratto anch’egli dalla salubrità del mare e dell’aria. Tra gli scritti attestanti che l’insigne artista trascorse un periodo di riposo nella nostra città, se ne ricorda in particolare uno che raccontando gli svaghi serali del “Club degli Audaci”, simpatica brigata imolese di giovani borghesi dallo spirito “bohemienne” nel corso delle loro vacanze, testualmente riporta: “Una sera, con armi e bagagli, e cioè con fisarmonica chitarre e mandolini, si andò decisi a fare una delle nostre tanto rumorose serenate sotto le finestre del villino abitato da Ruggero Leoncavallo. Non era in casa, aveva finita la sua stagione balneare e noi si rimase con tanto di naso. Ed eravamo così ben disposti a dar chiasso e a dimostrare all’illustre maestro tutto il nostro entusiasmo e la nostra illimitata ammirazione”. Agli albori di quell’ “industria dell’ospitalità”, che nel volgere di pochi decenni, costituirà la base portante della sua fiorente economia, Riccione poteva offrire ai suoi ospiti un ambiente sereno e raffinato, e non è da escludere che alcune sue immortali composizioni siano sorte nell’ “ozio” riccionese. Una simile personalità dell’arte italiana, non poteva di certo passare inosservata alla comunità dei bagnanti, ed ancor più al Comitato locale di Beneficenza che, a quel tempo, era composto da persone di indubbia cultura e sensibilità. Difatti, con una lettera indirizzata al maestro il 21 luglio 1898, il citato ente chiese ed ottenne l’adesione dell’illustre ospite. Tale sodalizio, che annoverava in quell’anno la presenza di Felice Pullè, Leonardo Mazzocchi, Sebastiano Amati, Curzio Casati, Domenico Colombari, Decio Monti, Giancarlo De Buoi, Oddo Trozzolini ed Arturo Cuccoli, era una sorta di Pro loco ante litteram,

impegnata nella promozione di manifestazioni, giochi, spettacoli e concerti, con lo scopo di intrattenere i primi bagnanti. L’associazione, che vedeva la partecipazione di alcuni imprenditori locali e proprietari di villini, in prevalenza forestieri, si trasformerà qualche anno dopo, nel 1905, nella Pro Riccione. Quest’ultimo organismo, avrà in seguito un ruolo di battistrada nella battaglia per l’autonomia comunale: autonomia, che la cittadina romagnola otterrà dopo reiterate manifestazioni di protesta, il 19 ottobre 1922, ossia pochi giorni prima della marcia su Roma (28 ottobre), che segnerà l’avvento al potere del fascismo in Italia. Non è fuori luogo rammentare il fatto che i turisti che frequentavano il nascente centro balneare, a partire dall’ultimo ventennio dell’Ottocento, eccezion fatta per i fanciulli scrofolosi bisognosi

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di cure marine, inizialmente ospitati nelle modeste abitazioni del vecchio Paese, e successivamente negli ospizi marini, appartenevano alla borghesia ed alla nobiltà, uniche classi sociali che, a quell’epoca, potevano permettersi la villeggiatura al mare o in montagna. Lo scritto, a mo’ di locandina con relativo programma, è tratto da una pagina di un periodico riminese del 1898: si pubblicizzava un “Grande Concerto di Beneficenza”, da tenersi il 12 agosto 1898, presso la “Sala Trombi”, annessa al villino della contessa bolognese Trombi, “a profitto della Società di Mutuo Soccorso e del Patronato dei fanciulli poveri di Riccione”. Questa sala ha costituito per diversi anni uno spazio di pregio per la promozione di spettacoli teatrali, concerti, conferenze d’arte, recite di poesie, rappresentando un luogo di cultura ideale per l’intrattenimento di ospiti e residenti. Al nobile intento di raccogliere fondi in favore dei bambini che vivevano nell’indigenza, secondo una prassi piuttosto diffusa in quegli anni, si univa la possibilità di assistere ad un concerto di straordinario interesse, con l’esecuzione di alcuni brani celeberrimi del grande autore partenopeo. Tra questi, il prologo de “I Pagliacci”, opera che aveva debuttato sei anni prima, nel 1892, al Teatro Dal Verme di Milano, con la direzione del grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini. La presenza stessa di Leoncavallo, ed il suo accompagnamento al piano di valenti cantanti, tra i quali Maria Corti, Tilde Carotini e Benedetto Lucignani, rendeva quel concerto un appuntamento importante, di quelli da non perdere, a pochi giorni dall’apice di quella stagione estiva. “Basterebbe il nome del Direttore, che risplende nel cielo dell’arte italiana di una luce purissima, e intorno a cui la gloria, ha tessuto la sua corona di alloro per comprendere tutta l’importanza di questo concerto”, scriveva in termini laudativi un periodico riminese. E così concludeva: “quelli che amano compiere un’opera di carità accorreranno certo a questo concerto, e le bellezze dell’arte daranno loro un largo premio, e la povera moneta spesa (Lire 3.), sarà ripagata con una manata di perle che il genio di Leoncavallo getterà come un prodigo, aprendo gli scrigni dell’anima e dell’ingegno suo”. In considerazione della predilezione che Ruggero Leoncavallo manifestò per la nostra spiaggia, tanto da sceglierla per più anni quale meta delle sue vacanze estive, un concerto a lui dedicato, con l’esecuzione di alcune delle sue melodie immortali, potrebbe rappresentare oltre che un significativo omaggio all’esimio ospite di Riccione, un evento musicale in grado di suscitare l’attenzione dei tanti amanti del bel canto. Fosco Rocchetta


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Il torrente Rio Melo Un piccolo “Eden” in città

Il ponte romano

Dalle colline di Monte Colombo e Montescudo sgorga un torrente che insinuandosi tra dolci vallate, dopo circa 16 chilometri raggiunge la costa, il Rio Melo, un corso d’acqua che ha visto, nel corso dei secoli, nascere e svilupparsi un piccolo borgo di contadini e pescatori chiamato Arcione, oggi Riccione, di quel borgo restano poche, ma significative testimonianze. Il Rio Melo dal punto di vista storico/culturale rappresenta un punto di riferimento importante, é proprio nelle vicinanze del Rio Melo che sono emersi i resti delle civiltà che ci hanno preceduto. Le scoperte archeologiche confermano, infatti, l’esistenza di numerose comunità che si sono succedute lungo le sue sponde. Nella vicina zona di San Lorenzo la tradizione identifica il Vicus Popilius, specializzato, fra il II sec. a.C. e il I sec. d.C., nella produzione di terrecotte architettoniche per la decorazione di edifici religiosi o civili. Mentre in adiacenza alla sponda destra del torrente (attuale villaggio Papini) sono stati rinvenuti resti di un villaggio dell’età del Bronzo e sotto, addirittura, ne é stato trovato un altro, molto più an-

tico risalente nientemeno a 4/5 mila anni fa. Poco più avanti, appena al di sotto all’attuale viadotto della SS16 sul Rio Melo, si può scoprire l’arcata di un ponte di epoca romana in muratura (ora restaurato). Per le sue peculiari caratteristiche possiamo definire il Rio Melo un vero corridoio ecologico fluviale, per la ricchezza di biodiversità faunistica e vegetale, un ecosistema fluviale ricco ma anche, come tutti i corsi d’acqua, estremamente fragile e vulnerabile. Il percorso del torrente è caratterizzato per la presenza frammentata di boschi ripariali di limitata estensione, disturbati da interventi antropici, ma proprio per questo motivo assumono un elevato valore ecologico, oltre ad assolvere funzioni di depurazione delle acque, limitano l’erosione e rallentano la corrente del corso d’acqua. Un torrente, il Rio Melo, capace di sorprenderci ad ogni passo. Chi per la prima volta decide di percorrerlo lungo le sue sponde si accorgerà ben presto di entrare in un’altra dimensione, i rumorii e gli effluvi della città, vengono a mano a mano fagocitati e surrogati da altri suoni e profumi, il cinguettio degli uccelli, il rumore lieve del lento scorrere dell’acqua, rotto a tratti dal ronzio di un insetto che si alza in volo, si è avvolti dal profumo intenso e umido dei muschi, delle piante e dei fiori che variano di fragranza ad ogni passo. In questo scenario è possibile anche imbattersi con diversi animali abituali frequentatori del torrente, piccoli mammiferi, come l’Istrice, avvistato più volte anche nei pressi del vecchio cimitero; il Riccio e numerosi

uccelli acquatici come: l’Airone Cenerino, stanziale in quest’area già da diversi anni, (è certa la presenza fissa di almeno tre esemplari); il Tuffetto, é un piccolo svasso lungo appena 25 centimetri, frequenta occasionalmente anche il porto canale. In estate la colorazione del piumaggio è bruno scura con le guance, la gola e la fronte rossiccia, la base del becco è giallo

verdastra. Nel piumaggio invernale, invece, la colorazione è più chiara, brunastra, con gola bianca. Gli individui giovani hanno una colorazione del piumaggio più chiara e presentano delle barre brune ai lati del capo. In primavera emette un trillo lamentevole. Nidifica tra la vegetazione acquatica: il nido è, come per gli altri svassi, un ammasso galleggiante ancorato alla vegetazione o ad una lingua di fango, di terra, costituita da stecchi, canne, piante acquatiche. Depone 2-3 covate generalmente di 4-6 uova, che sono incubate da entrambi i sessi per un periodo di 19-25 giorni, i piccoli si fanno trasportare spesso sul dorso dagli adulti. La caratteri-

MACELLERIA ROBERTO & SEVERIA

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NATURA A RICCIONE stica di questi simpatici uccelli, dal quale prendono, appunto, il nome, è di immergersi frequentemente a scatti. Si nutrono d’invertebrati, sostanze vegetali e piccoli pesci; il Tarabusino, (avvistato lungo il torrente nel 2006) della famiglia degli Aironi, abbastanza raro, vive solitamente seminascosto nel canneto, in condizione di pericolo allunga il collo mimetizzandosi perfettamente con le canne; le bianche Garzette; tra i rami dei pioppi si possono scorgere delle Nitticore; con la sua livrea sgargiante, il Martin pescatore; la Gallinella d’acqua; la Folaga e il Germano reale. L’asta fluviale del Rio Melo é anche il regno dei rapaci notturni, nelle vicinanze nidificano Civette, Gufi, Allocchi e Assioli. Il torrente è popolato anche da piccoli anfibi, soprattutto Rane e Tritoni, naturalmente anche alcune specie di pesci d’acqua dolce e salmastra, come Persici sole, Cefali, Pesce gatto, Cavedano e Anguille. Risalendo il torrente subito a monte del ponte romano ci si trova subito immersi in una fitta e intricata vegetazione composta in prevalenza da canneti, rovi, Salici, Robinie, Pioppi neri e cipressini. Spingendosi tra la boscaglia ci si accorge di trovarsi in un ambiente naturalmente irreale, lontano dalla frenetica vita di tutti i giorni, un ambiente che evoca la nostra IL TARABUSINO

infanzia, una sensazione ancestrale che ci spinge a esplorare e proseguire lungo questo cammino sempre più intrigante. Proseguendo ci si accorge ben presto di non essere soli, e questo suscita una sana sensazione di paura, tanto da avere la percezione di sentire attorno ai piedi il brulichio di un micro cosmo variegato e misterioso, si ha la sensazione di essere osservati, in effetti si è circondati da una miriade di piccoli animali che osservano guardinghi nascosti nella vegetazione, pronti a darsi alla fuga al primo brusco movimento. Si resta oltremodo colpiti dalle numerose specie botaniche presenti, un’esplosione di forme e di sfumature le più disparate. Le alberature ad alto fusto sono completamente avvinghiate dall’edera, che, inesorabilmente, finiranno per far morire la stessa pianta che suo malgrado, le ospita. Dagli alberi scendono intricate come immense ragnatele numerose liane, uno scenario suggestivo che rievoca nell’immaginario collettivo, la foresta tropicale pluviale e, ai più “grandi” una reminiscenza giovanile, il mitico Tarzan, personaggio cinematografico degli anni 50/60, eroe dei fumetti, che si destreggiava nel fitto della jungla librando da una liana a l’altra. Risalendo ancora il torrente si giunge ad una briglia in cemento, conosciuta come “la cascata sul Rio Melo”, un opera risalente probabilmente, agli inizi degli anni trenta, in concomitanza con la realizzazione del porto canale, la cui realizzazione fu avviata con la prima palata del porto risalente i primi degli anni venti. Nell’invaso sottostante la cascatella, si è tramandata una diceria popolare su una fantomatica presenza di “un carro armato tedesco che si troverebbe proprio in quel luogo immerso nel fango”. Risalendo il torrente si giunge sino a costeggiare l’area del nuovo cimitero di Riccione e dopo alcune centinaia di metri si arriva in

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prossimità di un’area conosciuta come “ex fornace di via Murano”, in quest’area esiste un progetto provinciale di riequilibrio ambientale, poco distante è presente un laghetto, relitto della preesistente cava di argille, ora adibito a pesca sportiva con un punto di ristoro. Il Rio Melo lungo il suo percorso, costeggia anche aree antropizzate, produttive e artigianali di Riccione e di Coriano, la vicinanze di questi insediamenti, probabilmente ha influito e influisce sulla qualità delle acque, non sempre, purtroppo, “limpide” del torrente.Probabilmente proprio ad uno sversamento, che definire irresponsabile è assolutamente riduttivo, di

liquidi reflui inquinanti nel Rio Melo, provocò, nell’agosto del 2005 la moria di oltre un centinaio di anatre della specie Germano reale. Dalle analisi effettuate all’epoca dai competenti laboratori AUSL, risultò che la causa dei decessi fu la presenza di tossina botulinica nell’acqua, insorta a causa dell’immissione nel torrente di sostanze organiche inquinanti. Il Rio Melo, cosi come tutti i corsi d’acqua, meritano una maggiore attenzione e rispetto da parte di tutti, perché l’acqua è un bene prezioso che garantisce la vita dell’intero ecosistema ambiente e la stessa sopravvivenza della specie umana su questo pianeta. Antonio Cianciosi (Ambientalista)


ARTI MARZIALI

Il Centro Karate Riccione è Campione d’Italia

Carissimi amici, sponsor e collaboratori, per il secondo anno consecutivo, il Libertas Centro Karate Riccione, affiliato alla Polisportiva Comunale, ha vinto il Campionato Italiano a Squadre Femminile e si è laureato CAMPIONE D’ITALIA. A Roma si erano date appuntamento le dodici migliori squadre d’Italia. La competizione è stata dura e combattuta, ma le nostre ragazze hanno dimostrato ancora una volta di rappresentare l’eccellenza. La Squadra di Riccione, composta da Carlotta Villa, Giulia Maestri e Martina Olivieri, “supportate” dalla veterana Vanessa Villa (per questa gara fuori età) e preparate magistralmente dall’ex tecnico azzurro Riccardo Salvatori (è un onore per Riccione poter affidare alla Sua competenza il talento dei Nostri atleti), hanno eliminato ad una ad una tutte le avversarie che si sono presentate di fronte ed hanno coronato un sogno inseguito da mesi e costruito sul sudore di dura preparazione. Con questo risultato straordinario (nella storia solo

poche società hanno bissato consecutivamente il successo), si conclude il tour de force del mese di Dicembre, che ha visto Il CKR Riccione mettersi in grande evidenza agli Open Internazionali di Lubiana (2 primi posti, 1 secondo, 2 terzi posti), ai Campionati Italiani Individuali di Montecatini (un quinto, un settimo e due undicesimi) e agli Open Internazionali di Napoli (2 terzi posti 2 quinti, un settimo). Voglio condividere con Voi la grande soddisfazione che provo per l’ottimo lavoro che la Società sta portando avanti a livello sportivo, ma anche su quello morale e di crescita degli atleti (il Karate è una

disciplina basata sul rispetto, educazione e controllo e i 50 bambini che in 2 anni si sono iscritti al Centro Karate Riccione confermano che il messaggio è recepito) e di visibilità per la Nostra Città. Vi giro anche i complimenti che sono arrivati da parte del Sindaco di Riccione Massimo Pironi e del Presidente della FIJLKAM sezione Karate, Prof. Pellicone, che accompagnano la convocazione di tre nostre atlete (Villa Vanessa, Villa Carlotta e Olivieri Martina) allo Stage della Nazionale Italiana Il Presidente Moreno Villa

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MOTO

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Possedere una Harley-Davidson ha un significato molto più profondo rispetto a qualsiasi altra motocicletta. L’Harley-Davidson è un vero e proprio stile di vita, una “Way of Life” come dicono gli americani. La sua storia, diventata leggenda, vi aprirà le porte di un mondo di entusiasti accomunati dalla stessa passione: guidare una Harley-Davidson. In uno dei miei viaggi in America, ricordo di aver letto “Con una moto apprezzi il paesaggio, con una Harley sei tu il paesaggio”. Ogni possessore di H-D ha la possibilità di iscriversi all’associazione mondiale H.O.G. (Harley Owners Group) – Gruppo di proprietari Harley. La H.O.G. è il più grande “club” motociclistico del mondo e raccoglie quegli entusiasti che amano questa fantastica motocicletta. Il motto della H.O.G. è “RIDE AND HAVE FUN”. Le donne proprietarie di una H-D si chiamano “Ladies of Harley” ed a loro è dedicato un evento specifico in ogni Chapter. La H.O.G organizza ogni anno eventi per i soci in tutto il mondo. Gli hoggers, così definiti, si raggruppano in Chapter che fanno riferimento ed esistono grazie alla concessionaria ufficiale H-D della zona di appartenenza, definita “Sponsoring Dealer”. Nel nostro caso, il Riccione Chapter fa riferimento alla concessionaria H-D Rimini. Il Riccione Chapter, fondato nel 2002, è un’associazione no-profit composta da circa 100 soci. Il nostro Chapter è molto attivo nell’organizzare la partecipazione ai grandi eventi internazionali della H.O.G, nonché agli eventi degli altri Chapter ed a svariate uscite domenicali. Gli eventi ufficiali, immancabili per i soci, organizzati dal nostro Chapter sono: il “RUN DEI FELLINIANI”,

il “COMPLEANNO DEL CHAPTER”, il “RUN DELLE LADIES” e la “CENA DI NATALE”. Il Riccione Chapter, attraverso la partecipazione agli eventi e il proprio merchandising, raccoglie dei fondi che devolve in beneficenza. I nostri eventi benefici sono: “UN SORRISO PER VOI”, fondi destinati all’A.I.L (Associazione Italiana alla lotta contro le Leucemie) ed in particolare ai bambini colpiti da questa malattia che visitiamo ogni anno poco prima del Natale travestiti da Babbo Natale per portare un po’ di allegria, “TOYS RUN”, fondi, giocattoli e generi alimentari destinati ad una casa famiglia. Nel 2009, il nostro Chapter ha raccolto euro 5.000,00 devolvendoli ai terremotati dell’Abruzzo. Grande è in noi lo spirito d’avventura, i colori del nostro Chapter sono stati portati dai soci in giro per il mondo. La nostra bandiera ha visitato Capo Nord, lo Stretto di Gibilterra, l’Africa Settentrionale, l’Europa dell’Est e dell’Ovest, le Isole Britanniche, gli Stati Uniti, nonché la partecipazione ai due raduni biker più conosciuti del mondo quali Sturgis nel South Dakota e Daytona in Florida, alla folle impresa invernale dell’Elefantentreffen nelle imbiancate foreste teutoniche e al Raduno Penguinos a Puente Duero - Valladolid in Spagna. Le iniziative del Chapter sono guidate da un gruppo di circa venti soci chiamato “Direttivo” al quale fa capo un presidente definito “Director”. Se possiedi una Harley-Davidson, fai parte del nostro mondo, sei un entusiasta anche tu, unisciti e divertiti insieme a noi del RICCIONE CHAPTER ITALY. Info: Harley Davinson - Via Veneto 47 - Riccione - Tel. 0541 660770 - Paolo Pasquinelli 339 3062907

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Il lungo il corto e il pacioccone

Tornando sui banchi di scuola nella terza classe delle medie ho notato bambini appoggiati ai banchi (LUNGHI), quelli appesi (CORTI) e quelli incastrati (PACIOCCONI). Ho visto i futuri adulti con la schiena gobba, piatta e dolorante. Infatti i ragazzi più alti tenderanno ad avere la cifosi, quelli più bassi il dorso piatto e quelli in sovrappeso rigidità. Non voglio farla lunga ma siccome tutti i politici non vogliono lasciare le poltrone e questo causa loro evidenti disagi, almeno cambiamo la sedia ai ragazzi. I ragazzi non votano altrimenti sarebbero d’accordo. Sostituiamola con una sedia regolabile in altezza. In questo modo possiamo evitare forme

viziate e prevenire i problemi legati alla struttura articolare. Consiglierei di acquistare la sedia regolabile, mettergli il nome del proprietario e venderla dopo tre anni. Se la sedia è trattata bene si venderà al ragazzo che incomincerà a frequentare la prima media e così via. Così facendo

responsabilizziamo i ragazzi a tenersi le cose in un certo modo. In pratica si tratta di anticipare 50 euro per tre anni, con un costo degli interessi se prelevati da un fido di euro 12. Smettiamola di lamentarci e vediamo piuttosto dove comprare la sedia a minor prezzo per abbattere i costi degli interessi. Le cose vanno fatte subito per la salute, come quelle di cambiare i distributori di cibi zavorra con quelli della frutta, se ne parla da anni ma le ciofeche sono ancora li. Per fare tutto ciò non dovremmo mica richiamare i cervelli che migrano all’estero? Giovanni Mattoni Personal Trainer

STAR BENE

Aiutiamoci a dormire meglio Dormire, un bisogno fondamentale. Ma per un italiano su sette la notte è un incubo costante e si chiama insonnia. Riposare poco o male, a lungo andare, può avere conseguenze negative anche importanti: mentre dormiamo, infatti, il cervello elabora le esperienze e le informazioni vissute di giorno e le riordina; se il nostro cervello non è messo nelle condizioni di compiere questo lavoro a causa dello stato di veglia o di un riposo disturbato, la memoria potrebbe non funzionare a pieno regime. Inoltre è mentre si dorme che l’apparato renale elimina nel modo migliore le tossine, il sistema immunitario produce più anticorpi e si moltiplica il ricambio di globuli rossi. Insomma, la mancanza di adeguate ore di sonno può essere considerata una vera e propria malattia. Tuttavia la necessità di sonno è un valore assolutamente individuale, quindi è importante ascoltare i messaggi del corpo per capire qual è la propria “misura” ideale. Fin dall’antichità le piante sono state utilizzate a scopi terapeutici. Oggi, curarsi con le erbe vuol dire avvalersi della fitoterapia, una medicina che si affianca a quella convenzionale, adatta a chi non desidera o non può assumere farmaci tradizionali. Dobbiamo ricordare che non tutte le insonnie sono uguali e il rimedio va individuato in base alla prevalenza dei sintomi. Tra le erbe migliori citiamo:Biancospino,adatto anche ai bambini;Camomilla,il più classico dei rimedi; Escolzia,favorisce la fase iniziale e la durata del sonno; Melissa officinalis, miorilassante e riduce la probabilità

di risvegli continui;Passiflora incarnata utile quando l’insonnia è data da iperattività cerebrale ed eccitazione;Tiglio,è il più adatto per i bambini e non provoca sonnolenza;Valeriana officinalis,ha una azione tranquillante sul sistema nervoso centrale,e i suoi effetti calmanti/sedativi sono dosi dipendenti; c’è poi la Melatonina, un ormone secreto durante le ore notturne, che è un fantastico regolatore del nostro sonno; si riduce negli stati di stress, con l’invecchiamento e quando vi è una variazione nel ciclo veglia/sonno (jet leg). Basta assumere una tavoletta di Melatonina la sera prima di coricarsi per ristabilire un fisiologico equilibrio. Non dimentichiamo l’importanza delle nostre abitudini e lo stile di vita,è necessario eliminare il più possibile i fattori di stress come fumo, sostanze eccitanti, orari sballati, allontanare inoltre dalla camera da letto televisori, radio sveglie, cellulari ed altri apparecchi elettronici poiché generano campi magnetici. Per chi trova il tempo può sicuramente essere di aiuto una leggera attività fisica ed un bagno caldo con oli essenziali di lavanda, arancio amaro, camomilla. In ogni caso, consultatevi con il vostro farmacista/erborista di fiducia, che saprà ascoltarvi e darvi il migliore consiglio caso per caso. Scola dr. Lorenzo

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ATLETICA

Fenomenologia del maratoneta “A fermarsi, si fa sempre in tempo� (anonimo del XXI secolo)

E’ sicuro. Almeno una volta li avrete visti anche voi: sarĂ stato nel cuore dell’inverno, tra la pioggia che sferza il lungomare, e le nebbie che si alzano alla foce del Marano, oppure d’estate, all’alba, prima che lo sciame dei bagnanti invada la battigia, e il sole è ancora un disco pallido nel cielo. Forse li avrete guardati incuriositi, magari un po’ perplessi pensando a chi glielo facesse fare, di infilarsi canotta e pantaloncini, e via a infradiciarsi d’acqua o a sudare come beduini nel deserto. Mentre l’ideale, lo sanno tutti, è quello di evitare la fatica, che giĂ la vita è tanto dura per suo conto. Ma da quest’orecchio gli omini che avrete visto (e che vedrete ancora, perchè chi corre non vuole saperne di finire, e di scarpe appese al chiodo) non ci sentono proprio: perchĂŠ loro sono, in fondo, gli adepti di una strana fede, che non ha bandiere, nĂŠ inni, o veritĂ segrete. Insomma, sono i Maratoneti: uomini e donne esperti nell’arte piĂš antica del mondo...no, vi sbagliate, non è quello che pensate voi, è la fatica dell’uomo che deve correre, se vuole salvarsi, se vuole mangiare o non essere mangiato. Un santo patrono però questi fedeli della fatica e devoti alla sofferenza ce l’hanno pure loro: ed è Milziade, il soldato greco che duemilacinquecento anni fĂ o giĂš di lĂŹ corse felice per quarantadue chilometri (e centonovantacinque metri, a essere precisi) dalla piana di Salamina vicino Atene ad annunciare che la battaglia contro i persiani era vinta, e la cittĂ salva. Che poi sia subito stramazzato a terra, letteralmente morto di fatica, è un particolare in fondo secondario: defunto si, ma soddisfatto: volete mettere... C’è tanto di antico dunque, in chi continua a correre, passo dopo passo chilometro dopo chilometro, confidando solo sulle proprie gambe, nell’era delle macchine e della frenesia. (Poi, qualcuno potrebbe dire che c’è tanto di antico anche nell’etĂ di chi corre, ma questo è un altro discorso...). Proviamo

La foto ritrae una piccola parte dei maratoneti sulla spiaggia. Anche ai non addetti ai lavori balza immediatamente agli occhi che è datata 1900 e rotti (viste certe folte capigliature e il nero da lucidascarpe in qualcuno)... questo ci induce ad aggiungere una tipologia a quelle menzionate: gli ambiziosi. allora a vedere piĂš da vicino come è fatta questa genia che non si arrende ai modi e ai tempi della modernitĂ , e che sgambettando incurante dell’estetica e del glamour prova a resistere alle intemperie del mondo: signori, ecco a voi l’indomito popolo dei Maratoneti. Proviamo tra di loro ad identificarne qualche tipologia: iI metodico, l’infortunato di lungo corso, quello del cardiofrequenzimetro, il filosofo, la nonna che bada i nipoti, quello che deve battere l’amico, l’ecomaratoneta, quello che se non hai corso New York non hai fatto niente, quello che si è fatto l’infarto ma continua a trotterellare tanto quando è destino è destino, quello che non sta mai zitto quando corre, quello che non parla mai neanche sotto tortura... II Gruppo Maratoneti di Riccione annovera tutte queste (e molte altre) tipologie, ma non vogliamo annoiarvi scendendo nei particolari. Magari la prossima volta... per adesso ve li presentiamo. Le donzelle in primis: Avanzolini Bruna, Berardi Emanuela, Gasperoni Raffaella, Medici Franca, Ronci Luigina, Stefanuto Gianna, Tombeni Daniela, Villa

Cinzia. I maschietti: Amaducci Giuseppe, Aratari Filippo, Assirelli Paolo, Bianchi Daniele, Borghi Gino, Carigi Valerio, Casadei Alessandro, Ciavatta Paolo, Crescentini Daniele, Della Chiara Daniele, Della Chiara Guido, Enchisi Bruno, Fabbri Daniele, Fabbri Gianni, Fabbri Maurizio, Fedeli Elso, Giorgi Giorgio, Lisotti Sergio, MaioIi Matteo, Mariani Fabio, Martini Gianni, Martini Roberto, Merli Marco, Montanari Antonio, Muccini Giampaolo, Pacifero Giuliano, Perazzini Paolo, Peri Sesto, Pironi Mattia, Polidori Alfio, Pritelli Cesare, Ravalli Gianni, Renzi Mauro, Ricci Luca, Righetti Enzo, Righetti Marco, Rossi Galiano, Tacchi Maurizio, Tombeni Domenico, Ugolini Stefano, Vandi Nevio, Vandi Stefano, Zanca Serafino, Zappavigna Giancarlo. Un gruppo è attualmente fermo al box in attesa del grande rientro: Betti Floriano, Bordoni Marco, Ciavattella Domenico, Cupioli Carlo, Di Paoli Marziero, Leurini Giuseppe, Moretti Adriano, Pardu Ettore, Rossi Oscar, Simoncelli Aldo, Tosi Walter, Ubaldi Remo. Paolo Assirelli

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Unico centro specializzato in arti marziali L’11/12 dicembre il taekwondo di Riccione (presso palestra Sparta) ha partecipato al “IV° Torneo FIST di Taekwondo memorial Paolo Palazzi “ svoltasi a Monbaroccio (PU) con circa 300 iscritti da tutt’ Italia, gli allievi di Riccione hanno portato a casa ben 6 - 1° posti, 3 - 2° posti e 1 - 3° posto, praticamente sono andati tutti sul podio. In elenco; Bambini combattimento: Betti Alice 1° posto, ha combattuto nella categoria 1 poom (cat cintura nera bambini 12-13 anni) con due avversari maschili vincendo entrambe le manche, Pesaresi Enea ottimo 1° posto (cat cintura colorata 6-8 anni) , Pesaresi Thomas 2° posto (cat cintura colorata

due ottime forme confermando il 1° posto, un’ altro bel podio è arrivato nella categoria Master con Roberto Caldari 1°, Matteini Eros 2° e Sanchi Maurizio 3°. L’ultimo podio è arrivato nella categoria Senior 2 da Lotti GianLuca secondo con minimo scarto di punti, forza Luca. Ora gli allievi di Riccione con il M. Betti Roberto e la super visione del presidente FIST M. Geo Ottaviani sono impegnati in allenamenti molto serrati per la preparazione di gare a livello internazionale, Open a Nazioni che si svolgerà a Marzo nella Repubblica di San Marino. Vi aspettiamo tutti per tifare la squadra di Riccione. Lo scopo è quello di portare a casa sempre

età 11-13 ) perdendo la finale solo per infortunio. Adulti combattimento: l’unica a combattere è stata Uguccioni Luna ( cat. cintura nera senior ) che non ha deluso i sostenitori, vincendo due incontri in due diverse categorie di peso con grande controllo e superiorità, il primo incontro per KO tecnico, e il secondo con una superiorità di punteggio 14 a 1, brava Luna! Adulti poomsae: anche qui l’ottimo livello tecnico di Riccione si è notato, tutti a medaglie! Al primo posto (cat. 18-35 anni cinture nere) sempre lei Uguccioni Luna, inserita nella categoria maschile ha disputato

più medaglie da aggiungere nella bacheca e aumentare il livello di qualità nella pedana. Forza ragazzi. Il Taekwondo di Riccione in collaborazione con il Taekwondo di Cattolica, di Sant’ Arcangelo, di San Giovanni e di Morciano sta organizzando per la stagione 2011 un torneo Regionale Emilia Romagna di combattimento solo per bambini da 6 - 14 anni, il torneo si svolgerà in più eventi nelle città di gemellaggio. Questo servirà per far aumentare il livello dei giovani e offrire a tutti i bambini la capacità di provare l esperienza del combattimento di tutti i gradi di cinture.

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Il nuovo Palasport di Riccione

Concepito come spazio polifunzionale e polivalente aprirà nel settembre 2011 Nel cuore di Riccione sta nascendo il Palazzo dello sport, una struttura innovativa e futuristica, aperta 365 giorni l’anno. Ci presenteremo al mondo dello sport con un interessante ventaglio di idee e proposte, Riccione rappresenta la città ideale per il benessere, le vacanze e il divertimento; con una visibilità a carattere internazionale, la sua immagine di località turistica al top, da sempre anticipatrice di mode e tendenze, capace di un’offerta e di un’ospitalità che ha pochi omologhi in Italia. E’ il primo progetto in Italia di questo genere, un “CONCEPT” innovativo, replicabile e coinvolgente. Perché “CONCEPT”. Offre spazi e contenuti innovativi per il tempo libero, lo sport e il benessere, ad un potenziale bacino d’utenza costituita da: popolazione locale, turismo tradizionale, turismo d’affari (congressi e convention) su cui attivare azioni mirate e di fidelizzazioni. Si crea una complemetarietà di servizi e settori merceologici che permettano di far vivere il complesso nella sua totalità, completezza ed interezza dei servizi offerti. Palazzo dello sport con piattaformasportiva e eventi, palestra, piscina, scuola di danza. Centro benessere con estetica e spa. Centro di riabilizzazione e microchilurgia. Centro servizi con pub, bar, ristorante, kinderheim e galleria commerciale. Il complesso è stato pensato

PSR: via Carpi - Riccione www.palasportriccione.it - info@palasportriccione.it Tel. 366 6760914 - Anche su Facebook per organizzare tornei, gare e competizioni a qualsiasi livello con dirette radiofoniche e televisive grazie alla presenza di spazi appositamente attrezzati: basket, pallavolo, palestra, scuola, danza, pattinaggio artistico, pallamano, tennis, calcio a 5, scherma. L’edificio ha un’immagine estremamente moderna e sofisticata ed è dotato di modernissimi sistemi tecnologici per il risparmio energetico. Posizionato nel cuore di Riccione, facilmente raggiungibile, con tutti i mezzi di trasporto, PSR possiede ampie aree circostanti, organizzate a parco, piazzale e parcheggio.

BOXE E THAI

All’insegna del The Fight Club Riccione Era nell’aria e così è stato. Una gran domenica il 28 novembre per gli atleti del The Fight Club Riccione impegnati in una dura prestazione in trasferta a Bergamo per disputare i Campionati Interregionali di Thai Boxe e K1. Capitanati all’angolo dagli istruttori Stefano Simoncioni, Alessandro Misuri e Cristiano Mercuri i fighters Riccionesi davano prova di enorme tenacia distinguendosi tutti per le notevoli abilità tecniche e fisiche superiori agli sfidanti. Incrociavano per primi i guantoni il 70 kg Luca Giovanelli (classe n esordiente) che superava prima del limite un duro sfidante, dimostrando la netta supremazia fin dalle primissime fasi del match. Si proseguiva all’insegna di un altro classe n 75 kg Dimitri Didenko anche lui esordiente, ottima prestazione, netto il suo dominio tecnico e fisico, che solo una giuria di parte ne poteva decretare la sconfitta. Superavano il match per abbandono dell’ avversario il serie c 70 kg Boris Muccioli e il classe c 80 kg De Domenico Giuseppe. Degna di plauso la prestazione agonistica offerta dal classe c kg 81 Aiman Abou El Magd prima volta in questa categoria di peso, coriaceo guerriero nonostante i 5 kg regalati all’avversario. Fin dal primo gong fa subito pendere l’ago della bilancia dalla sua parte, troppo forte tecnicamente. I suoi colpi arrivavano da tutte le parti e andavano nella maggior parte a segno, mirabili i suoi high kick e calci frontali al volto, concludeva il match applaudito calorosamente da un folto pubblico di appassionati. Incoraggiante la prestazione di Sukhewan Tawanit classe c di Uay Thay 70 kg, dopo 6 anni di inattività e solo 3 allenamenti alle spalle, che nonostante la sconfitta ai punti ha dimostrato un’indubbia classe, superiore alla norma e i suoi soli 23 anni lasciano ben sperare, potendolo benissimo proiettare ai vertici della categoria. Si qualificano per la fase finale dei Campionati italiani in programma a marzo 2011 Luca Giovanelli, Boris Muccioli, De Domenico Giuseppe e Aiman Abou El Magd. Entusiasti della prestazione e anche un po’ emozionati gli istruttori sono ampiamente soddisfatti dei notevoli miglioramenti e della crescita sia sportiva che umana dei propri atleti, con l’occasione si da l’appuntamento in palestra (centro sportivo Italo Nicoletti, via Forlimpopoli, sotto tribuna dello stadio del calcio) a tutti coloro che anche solo amatorialmente intendano intraprendere la thai boxe, il k1, la kick boxing e la boxe.

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Due chiacchiere col Presidente Solfrini

Con le elezioni del nuovo consiglio direttivo, previste per la fine di gennaio, prende vita un nuovo quadriennio d’attività della Polisportiva Comunale Riccione. Il quadriennio appena concluso, si è caratterizzato per la presidenza di Massimo Pironi prima e, dopo la sua elezione a sindaco, per il passaggio di consegne all’allora vicepresidente Giuseppe Solfrini. Proprio con Solfrini, che guida la Polisportiva da giugno 2009, facciamo il punto su quanto è stato fatto in questi quattro anni e su cosa c’è da aspettarsi nel futuro. “Massimo Pironi aveva dato il via a numerose iniziative – comincia Solfrini – che sono state poi realizzate, altre le abbiamo messe in cantiere in questi ultimi 18 mesi. Cito, ad esempio, il progetto di attività motoria per i pazienti affetti da dismetabolismi (diabete mellito, obesità, dislipidemia, ipertensione arteriosa), ideato e redatto dal dottor Paolo Mazzuca della Medicina 2 dell’Ospedale Infermi di Rimini e che ha visto coinvolte Polisportiva Comunale Riccione, Fondazione Rizzoli per le Scienze Motorie di Bologna, Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Bologna, UNI. Rimini SpA. Un progetto che sta avendo un grande successo, tant’è che stiamo pensando di allargare gli spazi a disposizione per questa attività all’interno dello Stadio del Nuoto. Un’altra iniziativa concretizzatasi è stata il “Progetto Scuola”, che ha ottenuto il plauso di tutto il corpo docente coinvolto e che ha già compiuto il secondo anno di vita. Ci siamo poi aggiudicati la gestione della colonia estiva Bertazzoni. Per noi un’esperienza nuova, pur avendo il nostro personale molta pratica coi bambini grazie al Giocaestate, l’altra nostra grande iniziativa estiva di supporto alle famiglie. Anche la

gestione della Bertazzoni è stata valutata positivamente sia dall’amministrazione comunale sia, cosa più importante, dalle famiglie”. Dunque la Polisportiva ha dato molto di sè nel sociale. Ma nell’ambito più prettamente sportivo? Che quadriennio è stato? “Al di là dei titoli vinti a livello nazionale in varie discipline – continua Solfrini – mi fa piacere constatare che quasi tutte le società e le sezioni aderenti alla PolCom hanno aumentato il numero di loro iscritti. Alcune società pur avendone la richiesta non possono aumentare il numero degli iscritti ai propri corsi perché avrebbero bisogni di ulteriori spazi. E’ entrata a far parte della nostra famiglia una nuova società, il Centro Karate Riccione; e una delle nostre più antiche e gloriose realtà, la Boxe Riccione, si è rilanciata con tanti giovani, l’organizzazione di riunioni e ottimi risultati. Io considero dei successi anche il fatto che ormai lo Stadio del Nuoto è, grazie alla stretta collaborazione tra la PolCom e la F.I.N., costantemente teatro di tanti avvenimenti agonistici a livello nazionale. La capacità organizzativa acquisita dalla PolCom si sta rivelando uno strumento

prezioso per l’economia del territorio dato il numero importante di presenze turistiche che questi avvenimenti agonistici portano. La PolCom, tramite bando pubblico, si è aggiudicata la gestione della Pista Giardini di Pattinaggio e del Centro Calcetto Marano dove, fra l’altro, ha subito investito rinnovando il manto di due dei cinque campi da gioco”. Quali sono gli obiettivi futuri?“Il Comune metterà a bando i lavori di ampliamento della parte esterna dello Stadio del Nuoto, (costruzione di spogliatoi, tribune, vasca natatoria da 25 mt, sistemazione dell’area verde) per adeguarlo allo svolgimento dei Mondiali Master di nuoto che si terranno nella nostra Città 2012. Chi si aggiudicherà l’esecuzione dei lavori avrà come contropartita la gestione dell’impianto dello Stadio del Nuoto per 30 anni. Noi parteciperemo a questo bando. E’ chiaro che se vinceremo, molti sforzi economici della Polisportiva dovranno andare in quella direzione. E’ un investimento di un milione di euro. Si tratterebbe di uno sforzo notevole, come si può ben capire. Oltre a questo, appena il Comune ci darà l’ok, partiremo con l’installazione di un impianto fotovoltaico sopra il tetto dello Stadio del Nuoto, che consentirà un notevole risparmio energetico ma soprattutto contribuirà a migliorare l’ecocompatibilità dell’impianto medesimo. Infine, stiamo lavorando a nuovi progetti nel sociale, rivolti ad anziani, a diversamente abili, ai giovani”. Lei sarà presidente anche nel prossimo quadriennio? “Io sono a disposizione della Polisportiva Comunale. Se la Polisportiva ritiene che debba ricandidarmi, lo farò. Sempre col medesimo spirito di servizio che ho avuto in questi mesi. Mi si lasci però ringraziare il Consiglio direttivo, il Comitato di presidenza, i dirigenti delle società e tutti i collaboratori, a vario titolo, della Polisportiva Comunale. E’ grazie al loro contributo costante che tutte le attività vanno avanti”.

5 x mille per la Polcom? Perchè no! In sede di dichiarazione dei redditi, è possibile destinare il 5 x mille della propria dichiarazione a favore della Polisportiva Comunale Riccione. Il contributo sarà utilizzato per qualificare progetti di giocomotricità per l'infanzia, d'educazione attraverso lo sport, per diversamente abili e per la diffusione della cultura sportiva sul territorio. Come si fa? Basta apporre la propria firma nel riquadro "Sostegno alle organizzazioni sportive dilettantistiche" che si trova sui modelli di dichiarazione dei redditi. Nello spazio sottostante va indicato il codice fiscale della Polisportiva Comunale Riccione: 82008250407. Non costa niente ed aiuta la Polisportiva nella sua missione sociale. 48



TENNIS CLUB RICCIONE a cura di Piero Serafini

Risultati agonistici giovanili Essendo stato omesso nell’articolo precedente, ovviamo pubblicando il testo mancante. Risultati agonistici 2010, legenda: le lettere che precedono i numeri si riferiscono: T= tornei giocati, P= partite giocate, S= semi, F= finali, V= vittorie/ Under 10 masch: F. Galeazzi T10 – P43 – F1, A. D’Erasmo T9 – P43 – S3 – F1, A. Pecci T13 – P50 – S4 – F2 – V1, qualificazione nazionale master Topolino/ A. Sforza T14 – P52 – S3 – F6 – V4 – qualificazione nazionale master Topolino/ Under 10 femm.: B.Borsetti T4- P13-S2- S. Gregoroni T15 – P36 – S9 – F4 – V1 qualificazione nazionale master Topolino/ Under 14 femm.: A.

Pratelli T3 – P10 – S1, G.Ricci T3- P9/ under 12 masch: N.Alberigi : T3-P3N.Palma T3-P5 –G.Vanucci T4-P10 G. Ghinelli T2- N.Conti T9-P22-S1/ under 14 masch/ G.L. Sforza T11-P32 –F1-V1, T. Morotti T10-P14-A.Valentini T3-P5/under 16:M.Botticelli T12P15-S1-V2 qualificazione nazionale master Topolino/ under 18: L.Tentoni T3-P6. Impareggiabili come sempre i componenti lo staff che ha operato egregiamente in vari campi: scuola tennis, agonistica e la 24h. Alcuni di questi “stakanovisti” hanno passato la notte in bianco. Alex, instancabile e preziosa segretaria, giudice arbitro supplente, docente di ginnasti-

ca nell’attrezzata palestra del club, nonché collaboratrice sempre disponibile in caso di necessità e Monica, contabile e giudice arbitro ufficiale. Un ulteriore grazie a Vincenzo e Michele, manutentori degli impianti. Ed ora la nostra gratitudine va agli insostituibili volontari della 24h: Franca, Stella, Arrigo, Stefania, Angela, Gloria, Giulia, Agnese, Francesca, Cristiana. Infine una meritata menzione ai munifici sponsor, senza i quali ogni organizzazione sarebbe impossibile: Leopard Fam. Marconi - Conad Romagna – Marchigraph - Mix Sport - Cattolica assicurazioni – Moca Bodeguita del Medio – Goccia Blu.

Il direttore tecnico, maestro nazionale Fabrizio Serafini, dopo la partecipazione ad un convegno del Panathlon di Rimini, su invito della San Marino Tv, ha preso parte ad una conferenza stampa, di fronte a 6 giornalisti, trattando brillantemente il “Pianeta tennis”.

49mi CAMPIONATI SOCIALI 2010 Al momento di consegnare l’articolo per la stampa, non sono state disputate le seguenti gare: doppio masch. “A” – doppio masch. “B” e doppio misto. Tecnicamente ed agonisticamente interessanti, gli incontri hanno attirato un buon numero di spettatori che ha apprezzato lo spettacolo. Segue l’elenco dei primi classificati di ogni categoria: sing. masch. “A” 1° Tonini Samuele “campione assoluto” – 2° Vanucci Umberto – 3° Manzaroli Marco e Pozzi Marco. Sing. masch “B” 1° Botticelli Massimiliano – 2° Mazzoli Mirco – 3° Botticelli Roberto e Vannoni Massimo. Sing. masch. over “45”: 1° Vannoni Massimo – 2° Botticelli Roberto – 3° Conti Ettore e Torri Matteo. Sing. masch. over “55” 1° Fabbri Renzo – 2° Spadoni Fabrizio – 3° Casadei Novaro e Lombardini Giorgio. Sing. femm. 1° Mancini Mirella – 2° Marchetti Emanuela – 3° Berardi Cristina e Conti Angela. Doppio Femm. 1° A. De Paulis e Bartolini F. – 2° Berardi C. e Cesarini C.. Sono stati premiati quali atleti dell’anno: U/16 Botticelli Massimiliano – U/10 Gregoroni Sara e Sforza Andrea. G.G.A.A. Marconi Stefano e Marchi Massimiliano.

Congratulazioni a Matteo Castigliò, premiato da un’apposita commissione quale unico studente di Riccione ad aver ottenuto 10 e lode all’esame di III Media presso la “Geo Cenci” nell’anno scolastico 2009-2010. Al giovane è andata una borsa di studio messa in palio dalla BCC Gradara. In bocca al lupo per la sua frequenza al Liceo Scientifico A.Volta di Riccione e per il suo futuro fino alla laurea.

In mancanza della foto di gruppo si è ricorsi al “fotocarosello”, cercando di raggruppare il maggior numero dei protagonisti.

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CICLISMO

1975-2010: 35 anni e... due compleanni! Il 2010 per l’A.S.D. Riccione AVIS è stato un anno molto particolare,infatti in quest’anno il gruppo festeggia due importanti ricorrenze. La prima è quella che riguarda gli anni di vita, che sono 35! La seconda non meno importante, è quella della collaborazione con “AVIS donatori del sangue” che sono 30! Due traguardi importanti che inorgogliscono tutto il gruppo. Il “G.S. Riccione” nasce nell’autunno del 1975 per volontà di alcuni amici appassionati di ciclismo, presso il Bar Louisiana, che avevano fatto le prime esperienze, negli anni precedenti con il Gruppo ARTILEGNO. Tra i fondatori,

evento memorabile per il ciclismo locale, ben 4 Campionati Italiani di cicloturismo U.D.A.C.E. C.S.A. In. a livello nazionale, alcuni raduni Internazionali denominati “Settimana Internazionale”. In occasione di questi ed altri eventi c’è sempre stata la fattiva collaborazione del Comune di Riccione. Ancora oggi dopo 35 anni, il Gruppo composto da 60 tesserati di cui diversi fondatori, numerosi donatori e giovani che ne hanno preso le redini, continuando l’opera con lo stesso entusiasmo, organizzando gite ciclistiche, sociali e culturali in giro per l’Italia. Veniamo agli appuntamenti del

andati in Trentino, quest’anno abbiamo scelto la VAL VENOSTA e precisamente Silandro, dove abbiamo scalato in ordine: Passo Stelvio, Passo Umbrail, Passo Resia e Passo Rombo, una esperienza davvero indimenticabile. In agosto le nostre gite domenicali, la prima al Monte Fumaiolo, la seconda al Monte Nerone. Conclusione in ottobre con le due cronometro: cronoscalata Pianventena-Saludecio a vincere anche qui è stato Celli Maurizio, 2° Casoli Massimo - 3° Boga Stefano. Crono in linea Faetano-Pian della Pieve e “tripletta” di Celli Maurizio, 2° Dall’Acqua Alessandro, 3° Ar-

ricordiamo Serafini Sergio, Piccioni Paolo, Casadei Sergio, Mantani Luciano, Maioli Aldo, Gregorio e Giorgio Benelli, Ricci Ottavio, Cappelli Paolo e Bruno Piccioni che ne è stato anche il primo Presidente ed altri di cui abbiamo dimenticato i nomi e ce ne scusiamo, in seguito hanno ricoperto la carica di Presidente: Benelli Gregorio, Casadei Luigi, Serfilippi Gabriele, Carboni Vittorio e l’attuale Arduini Stefano. La prima affiliazione presso l’Ente Ciclistico Amatoriale U.D.A.C.E. C.S.A. In. era contraddistinto con il nome di “G.S. Riccione” sponsorizzato dal Mobilificio F.lli Ricci. Dal 1980, visto che nel gruppo vi erano anche dei donatori di sangue è nata l’idea di una collaborazione con l’AVIS di Riccione ed in seguito con l’ AVIS Provinciale. Il gruppo oltre ad essere appassionato di cilcoturismo, si è contraddistinto negli anni anche come organizzatore di numerosi eventi ciclistici: il “TORNEO DEI BAR RICCIONESI”

2010, cominciamo con le turistiche del calendario “Rimini e San Marino” cominciate a Febbraio e concluse a Settembre, con un piazzamento di società al 6° posto con 412 presenze, e quella organizzata dal nostro gruppo nel mese di marzo con 602 partecipanti. Nel mese di aprile uscita a Faenza per la Gran Fondo “Le Cime di Romagna” dove ci siamo piazzati al 1° posto come gruppi AVIS con 21 partecipanti facendo il giro lungo di ben 160 Km. In maggio abbiamo organizzato la nostra gara sociale in linea da Riccione a Villagrande dove a trionfare è stato Celli Maurizio, seguito da Casoli Massimo e Dall’Acqua Alessandro, poi partecipazione alla Nove Colli di Cesenatico con 20 partecipanti per finire con il Campionato Italiano UDACE svoltosi a Bellaria con 48 iscritti e piazzamento finale come società al 5° posto su più di 100 iscritte. In giugno come consuetudine ormai da qualche anno, 23 temerari sono

duini Stefano. L’anno si concluderà con il tradizionale pranzo sociale il 12 dicembre, dove ci saranno le varie premiazioni delle gare e della classifica generale a punti dove si sono piazzati al 1° posto ex equo Arduini Stefano e Benedetti Paolo con 780 punti al 3° posto Costa Sergio con punti 750. A.S.D. Riccione AVIS in piedi da sinistra: Montebelli R., Generali D., Casadio A., Simoncelli A., Morri L., Bartolini M., Lorenzi M., Tombini R., Casadei S., Simoncelli D., Giorgi G., Cavallucci L., Buono D., Masini G., Benedetti P., De Cerreto S., Fabbri M., Casadei M. Mini E., Conti S., Oppioli M., Clementi M., Peruzzini M., Celli M., Grechi C., Montanari M., Piccioni P., Dall’Acqua A., Fabbri A. Accosciati da sinistra: Amati M., Angelini R., Serfilippi G., Valentini L., Casadei L., Russo M., Arduini S., Salemme A., Rossi S., Menni P. Ducci R., Costa S., Boga S., Spaccamiglio M., Amati G., Casoli M., Spadoni G.

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Come eravamo

Dall’album della Famiglia Silvagni “Paladein”

La tassa sugli scapoli... produsse matrimoni a raffica

1938. Silvagni Luigi e Venerandi Teresina.

1938. Silvagni Armando e Mancini Luigia.

...e cugini come fratelli. Mariella e Enrico Silvagni

Dall’album di Liliana Galli

1968 - Riccione. Pensione Maria, viale Dante. Da sin.: Carla Tonti, Liliana Galli e Nadia Coscia circondate da un nugolo di giovani turisti.

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RITROVARSI

1960: che “classe!”

20 novembre 2010, la data scelta dai fantastici riccionesi “classe 1960” per spegnere le 50 candeline della torta intitolata allo slogan della festa: “ 40 anni nel 2000…, perché 50 ci “facevano” fastidio”. contare… Così, mentre sul video scorrono le immagini più significative del fatidico “1960”, accompagnati dalle note di quegli anni, tra giochi, canti e magistrali interpretazioni di “Amleto” e “ Romeo e Giulietta”, ci si saluta con il preciso impegno di ritrovarsi per spegnere insieme le prossime... candeline. Arrivederci Amici!

Compagni sui banchi di scuola, dalla prima elementare fino all’Università, amici d’infanzia e colleghi di lavoro, amici da sempre o compagni di alcune occasioni, tutti comunque accomunati da un unico desiderio: esserci..., per rivedersi, scambiarsi un saluto, riabbracciarsi..., in un intreccio di storie che ciascuno ha voglia di rac-

In ordine alfabetico: Aquilano Andrea, Arduini Sergio, Baldacci Umberto, Balzi Giampaolo, Bartorelli Paolo, Bernardi Patrizia, Bilancioni Giovanni, Bonora Maurizio, Bugli Riccardo, Caforio Letizia, Ciavatta Marco, Confalone Angela, Conti Claudia, D’Emilio Rocco, Formaggio Lilia, Fuzzi Beppe, Gaia Ugo. Giuliani Licia, Guidi Giancarlo, Lazzaretti Cinzia, Lombardini Andrea, Loria Patrizia, Mainardi Daniele, Maioli Stefano, Marinucci Dina, Matteoni Andrea, Mazzoli Bice, Metalli Stefania, Mengucci Giusy, Montanari Francesco, Montebelli Luigi, Oppioli Danilo, Ottaviani Marina, Pruccoli Stefania, Raulli Gianni. Ricci Marina, Ricci Maurizio, Righetti Moreno, Savoretti Cristina, Selva Saverio, Sorci Rita, Tamburini Rosy, Tonini Doraldo, Tosi Orietta, Vanni Morena, Vezzali Stefano, Villa Luca, Zangheri Riccardo... ED ORA CERCATELI VOI!

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LA PAGINA DEL DIALETTO A CURA DI GIUSEPPE LO MAGRO

ROBE CH’L’IN GNÈ PIÒ - COSE CHE NON CI SONO PIÙ

Per fè la sfrèmbla s-ciantè una siva. Per fare la fionda sventrare una siepe.

Al mascarèine e i fiuchét per Carnivèl. Le mascherine e i fiocchetti per Carnevale.

L’elbre ad Nadèl si mandarèin. L’albero di Natale coi mandarini.

E brud ad chèrna e i caplét per Nadèl. Il brodo di carne e i cappelletti per Natale.

Te bicir, vèin, zocre e una pala ad niva. Nel bicchiere, vino, zucchero e una palla di neve.

Smènte, carabla e fusaia te caratèin. Semi di zucca, carruba e lupini nel carrettino.

Al brugh-le per al cadude se cariul. Le croste di sangue per le cadute dal carriolo.

La bughida se ran per i lanzul. Il bucato col ranno per le lenzuola.

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