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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Carlo Andrea Barnabè Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643 884 Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXII- N°1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2013
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CN/RN0665/2010
Terme e Abissinia A PAG. 10
VERSO IL futuro
riccione Futura
Atollo: in marzo la presentazione Per rilanciare il turismo, Riccione torna a puntare sull’atollo. Pronto lo studio di prefattibilità e una serie di modellini che vengono comparati tra loro per poi fare la scelta più funzionale, in attesa della presentazione al pubblico, prevista a metà marzo. Esteso sui 60 ettari di superficie, l’isolotto artificiale ruoterà attorno a un porto, che dovrebbe occupare un terzo dell’atollo, con un terminal capace di accogliere le navi da crociera e il loro carico di passeggeri, pronti a fare shopping. Poi spazio a hotel, negozi, ristoranti e appartamenti, contornati da spiagge, ma anche a un parco e a centri di ricerca con archeomuseo e spazi per benessere. Una serie di strutture e servizi, che saranno definiti strada facendo. L’isola artificiale che, con il suo chilometro di diametro, dovrebbe estendersi a tre miglia dalla battigia tra il porto e viale Ceccarini, riaccende gli appetiti e l’innata fantasia degli imprenditori locali, ancora ammaliati dal progetto degli isolotti. Quello lanciato nel 1977 dal noto tecnico riccionese Arnaldo Tausani, che fu subito accolto a braccia aperte dai comuni di Riccione (che ne vanta la paternità) Misano, Cattolica e Gabicce. L’intervento da “nababbi”, intanto ha acceso la curiosità dei mass media stranieri, che di recente gli hanno riservato ampi servizi. L’opera, da realizzare in project financing con un miliardo di euro, nasce sotto l’acronimo di T.H.ER.E. (Touristic Hub Emilia-Romagna Est Sealine) che è centro dipartimentale di ricerca, formato per studiare e formulare proposte di sviluppo sostenibile
PROGETTO DI ISOLA ENERGETICA delle coste (mare e terra ferma), ma anche progetto di ricerca, sviluppato dal Centro dipartimentale dell’Università di Ferrara “Sealine”, diretto dal professore Luca Emanueli, e promosso da Sis Spa, in rappresentanza dei 14 Comuni della Valconca, compreso Gabicce. I loro tecnici, assieme a quelli dei ministeri dell’Ambiente, Beni Culturali, Infrastrutture e Sviluppo economico, nei mesi scorsi si sono confrontati sull’opera che, come garantisce il direttore di Sealine: “Sarà una innovativa “smart island” che fungerà da traino per tutto il territorio. Avrà, cioè, una gestione a “ciclo chiu-
so”, del tutto autosufficiente, di acqua, energia elettrica e anche rifiuti”. “Anche se l’atollo sarà realizzato in project finacing, avrà un controllo pubblico fino alla fine, - sottolinea il professore Emanueli –. I privati, per intenderci, non potranno fare quello che vogliono”. Quindi aggiunge: “sull’intervento ci sono degli interessamenti da parte di diversi imprenditori, ma per l’aggiudicazione dei lavori verrà indetto un bando pubblico. I tempi di realizzazione li comunicheremo in marzo, durante il convegno di presentazione”. Nives Concolino
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Imola ha perso il treno per Roma
Riccione futura
Ridateci un motivo per tornare a sognare
Daniele Imola non ce l’ha fatta a fare il terzo salto della sua lunga carriera politica. Per l’ex sindaco di Riccione il balzo in Parlamento é fallito alla vigilia di Capodanno, quando alle undici della sera il quartier generale del Partito democratico ha diffuso i risultati delle primarie che sono l’anticamera della candidatura e, vista la legge elettorale ancora in vigore, il preludio di una elezione certa. Verdetto che non ha premiato Imola, giunto soltanto quarto dopo la segretaria provinciale del partito, Emma Petitti e l’ex assessore riminese Tiziano Arlotti - i due probabili onorevoli - ed Elisa Marchioni, la parlamentare uscente sconfitta dai piú solidi avversari, entrambi con alle spalle le truppe del Pd e una vasta rete di relazioni sul territorio. Ebbene, a Daniele Imola é venuto a mancare proprio questo, il sostegno del partito. Soprattutto nella ‘sua’ Riccione, e la mobilitazione della zona sud, bacino elettorale ritenuto naturale per l’ex sindaco. Con poco piú di 1600 voti Imola é rimasto lontano dagli oltre 3mila voti ottenuti dalla Petitti e sfiorati da Arlotti. Segno che la timida reazione alla candidatura, soprattutto in casa propria, non ha certo aiutato l’ex primo cittadino a conquistare un seggio romano. Risultato che ha lasciato una profonda ferita negli organismi dirigenti del Pd locale e tra i notabili, assai poco disponibili a giocare a carte scoperte per la vittoria di Imola, soprattutto tra gli uomini giudicati un tempo a lui vicini, e che nel momento del bisogno sono venuti a mancare. Immaginabile l’amarezza del politico-ristoratore, costretto a rinunciare in zona Cesarini al sogno di tutta una vita. Per completare il quadro della candidature alla vigilia del voto del 24 febbraio, vanno aggiunti ai nomi schierati dal Pd anche quello di Sergio Pizzolante, il parlamentare di piú lunga esperienza, che peraltro risiede a Riccione. Eletto con il Pdl , l’onorevole Pizzolante sa bene che questa volta la partita sarà piú complessa visto il prevedibile calo di consensi del partito di Berlusconi. Tuttavia conta sulla buona prestazione e sul maggior peso politico ottenuti nelle scorse legislature. Infine, c’é l’incognita Grillo, che potrebbe proiettare qualche riminese nella pattuglia di deputati che il Movimento 5 stelle spedirà a Montecitorio.
Sogno. Utopia. Peggio: follia. Ma perché non provarci lo stesso? Perché rimanere sempre con i piedi incollati a terra, zavorrati dall’ordinaria amministrazione, aggrappati al nuovo vocabolario dettato dalla crisi? Volare alto, abbiamo dimenticato come si fa. I nostri nonni, i nostri padri hanno voluto e saputo provarci. Rischiando. Faticando. Alzando l’asticella, un centimetro dopo l’altro. Hanno fatto i soldi, è vero, ma hanno anche saputo inventarsi un’industria che prima non esisteva, un modello vituperato ma imbattibile. L’atollo è il passo verso l’iperspazio, la conquista di una luna virtuale, solo una bella favola. Ma l’importante è crederci. Probabilmente avremo più possibilità di vincere al SuperEnalotto che di vederlo in mezzo al nostro mare, ma non per questo abbiamo il diritto di affondare l’ultimo estremo sogno che una riviera, ormai sazia e appesantita, si è voluta dare. Navigare a vista, galleggiare, sopravvivere. Questo purtroppo ci stiamo abituando a fare. Colpa nostra e dei politici che - sempre noi, chi altri? - abbiamo eletto o contribuito a rappresentarci. Ragionieri della politica, mediani del consenso, profili molto molto bassi. A destra, come a sinistra; in giunta come all’opposizione. Non tutti, ma molti sì. Troppi per poter ancora sperare di tirare avanti senza colpi di coda,
un guizzo o la tenacia che hanno solidificato gli sforzi dei nostri padri. Per pigrizia e opportunismo abbiamo delegato ad altri il compito di sognare anche per noi. E’ più facile sparare nel mucchio che indicare la strada giusta, la via di uscita a una crisi che si lascerà alle spalle migliaia di vittime e le nostre sempre piu fragili certezze. L’atollo è soltanto un’icona, il paradosso usato per reagire alla conservazione dello status quo, in politica come in economia. Crederci, nonostante tutto e tutti, significa riappropriarsi della capacità di stupirsi. E di guardare ancora lontano, verso il mare, a caccia di un orizzonte mai come oggi così scuro.
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stipendi al palazzo
I redditi di assessori, consiglieri e sindaco Sono dipendenti dell’Ausl gli uomini più facoltosi della giunta e del Parlamentino riccionese: tra gli assessori spicca il nome del medico socialista Renato Meringolo uno dei “pilastri” del Reparto di Ortopedia del “Ceccarini, che nel 2011 ha dichiarato 132.480 euro lordi, mentre tra i consiglieri comunali è in “pole position” Stelio Bossoli, anche lui socialista e dirigente dell’Azienda sanitaria, con 80.799 euro. Di fatto questo primo posto potrebbe essere conteso dal consigliere del Pd Mauro Villa del Pd, che nel 2009 aveva dichiarato 82.877 euro. Ma nel momento in cui andiamo in stampa, sia lui che Sonia Mariotti dell’Idv, Marco Volpe e di Andrea Usai del Pdl, l’anno scorso fanalino di coda, non hanno depositato la documentazione in Comune. Scorriamo le cifre partendo dagli assessori. Dopo Meringolo, s’incontra Simone Gobbi del Pd, impiegato in banca, che ha dichiarato 47.718 euro. Seguono l’ottico Lanfranco Francolini dell’Idv (45.585 euro), Enrico Ghini del Sel, dipendente di Hera (43.685), Ilia Varo del Pd (28.829), Maurizio Pruccoli del Pd dipendente del Conad (25,734 euro) e, fanalino di coda, Federica Torcolacci (9.043 euro). Passiamo ai consiglieri comunali. Dopo Bossoli che ha dichiarato anche due alberghi e tre abitazioni delle quali è proprietario al 50 per cento, segue Bruno Castellani del Pd con 54.588 euro. Anche lui conta su un consistente patrimonio immobiliare del quale è comproprietario: la sua casa e il negozio con sette appartamenti e un piccolo hotel a Riccione, una casetta di campagna e un terreno agricolo a San Clemente, tre appartamenti e un negozio a Cattolica, ma viaggia su una Punto del 1993. In terza posizione l’avvocato Giovanni Bezzi della Lista civica–Lega Nord con 52.032 euro, proprietario di tre appartamenti. Seguono Renata Tosi, capogruppo della Civica, titolare di un quarto di sei appartamenti e di un’autorimessa, (51.626), Andrea Urbinati del Pd (43.026), Sandro Valentini, anche lui del Pd (42.800) e il sindaco Massimo Pironi (41.443), che rende noto anche il reddito della moglie, dipendente comunale (29.689). Con lei risulta comproprietario della sua abitazione di 193 metri quadri, di un’autorimessa, di un fabbricato e un terreno agricolo a Sassofeltrio e una nuda proprietà, a Riccione. Si prose-
Renato Meringolo, Massimo Pironi, Federica Torcolacci.
gue con l’avvocato Filippo Airaudo del Pdl (40.734), la professoressa Carmen Casadei del Pd (39.585), l’ex ferroviere Cosimo Iaia del Pdl (39.498), Davide Rosati del Pdl (35.626) e la divisa dell’aeronautica Guglielmo Serafini del Pd (34.360). Scendendo sotto la soglia dei 30 mila euro ecco la presidente del consiglio Ilenia Morganti (29.164 euro), il bagnino Francesco Michelotti (26.860), Daniele Benedetti, dipendente della ditta Pascucci (20.469), il serigrafo Omar Venerandi (18.166 euro), il tipografo capogruppo Stefano Piccioni (17.617), Laura Ripa (12.761), Fabio Ubaldi (11.791) e Marco Pallaro (7.330), tutti del Pd, nonché Emanuele (Lele) Montanari della Civica (23.074). Sotto i 30mila euro figurano, invece, l’imprenditore Luciano Tirincanti del Pdl (19.500), Alessandro Barnabè del Pdl (19.386), Elena Raffaelli della CivicaLega Nord (14.887) e Rosita Bertuccioli del Sel, impiegata della Cna (23.124). In fondo all’elenco Gloria Fabbri del Pd che dichiara 2.517 euro e Valter Ciabochi (4.013 euro). Come dimostrano queste cifre, è chiaro che, dal punto di vista economico, non esistono più distinzione tra destre e sinistre. Nives Concolino
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mare, sabbia, concessioni
Spiagge congelate fino al 2020 Spiagge, se ne riparlerà nel 2020. E’ il regalo di Natale che il Parlamento ha riservato in zona Cesarini ai concessionari del Demanio, pressati dall’Unione europea che quattro anni fa ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata applicazione della Direttiva Bolkestein. Per capirci, Bruxelles pretende che le spiagge vengano liberalizzate, ovvero che la concessione non sia - come accade da un secolo - a base ereditaria, cioè tramandata di padre in figlio, ma venga assegnata attraverso una asta pubblica. Questa linea aveva portato a fissare il 2015 come limite massimo per il passaggio da un regime chiuso alla libera concorrenza, seppur con distinguo e tutele per i vecchi concessionari. Ma a poche settimane dalla fine della legislatura, grazie a un interevento del Pdl e di alcuni esponenti del Pd, è stato approvato lo slittamento di cinque anni della Bolkestein. In pratica, se ne riparla nel 2020, fino ad allora i bagnini riccionesi potranno continuare a gestire le loro zone nella speranza che, in prossimità della nuova scadenza, l’asticella venga nuovamente spostata in alto. Una boccata di ossigeno che non risolve il problema ma comunque offre tempo ai concessionari. Decisione osteggiata dal governo Monti, costretto però a cedere alle pressioni dei parlamentari che hanno fatto quadrato per tutelare la lobby dei balneari. E’ seguito, anche a livello locale, un duro scontro tra partiti e rappresentanti delle istituzioni, che ha visto fronteggiarsi in prima linea l’onorevole del Pdl, Sergio Pizzolante, e sul fronte opposto il presidente
della Provincia, Stefano Vitali, preoccupato per le pesantissime sanzioni che l’Unione europea applicherà all’Italia a causa del nuovo rinvio. I due hanno incrociato le lame, mentre gli operatori assistevano all’ennesimo braccio di ferro, dal quale - per ora -sono usciti vincitori. Ora si spera che anche gli italiani possano ottenere, come la Spagna, un altro sconto sulla data ultima.
Arriva il sabbiodotto salvaerosione Riccione in primavera avrà il suo sabbiodotto, che servirà a difendere l’arenile dall’erosione. Richiesto all’unisono dagli operatori di spiaggia, garantirà pure l’apertura costante dell’imboccatura del porto, spesso occlusa da banchi di sabbia. Un tormentone per diportisti e pescatori. Il serpentone, che ha un diametro di 35 centimetri, sta prendendo forma davanti alle cabine, a 80 centimetri di profondità. Lungo quattro chilometri,
è stato suddiviso in due tratti. Quello a nord del porto, che misura 550 metri, e quello a sud, che scorrerà dalla darsena al confine con Misano per 3.300 metri. Il tubo sarà intervallato da venticinque pozzetti di derivazione ai quali, secondo le necessità, si applicherà un tubo flessibile che arriverà fino alla battigia, dove verrà poi stesa la sabbia. Un altro tubo, al porto, fungerà da “ponte” tra la conduttura madre e la draga che risucchierà il materiale a un centinaio di metri davanti all’imboccatura della darsena. Per dare maggiore impulso al getto di sabbia mista ad acqua, davanti piazzale San Martino verrà realizzato un “booster”, ossia un sistema elettrico di rilancio, capace di trasmettere 450 kw di energia in una cabina insonorizzata. Realizzato dalla Coop San Martino di Chioggia per un milione di euro, stanziati dalla Regione, il sabbiodotto sarà gestito dalla Geat,
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così come stabilito all’unanimità dall’ultimo consiglio comunale del 2012. “Con il sabbiodotto che contiamo di ultimare in marzo – commenta il sindaco Massimo Pironi - potremo difendere la nostra spiaggia dall’erosione ed essere sempre pronti per le eventuali emergenze”. Nives Concolino
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nuovi progetti
La “Mater Dei” diventerà un 4 stelle Al posto della colonia “Mater Dei”, in viale Torino, nascerà un hotel a quattro stelle superior. Già sede delle scuole elementari, dell’Ufficio di collocamento e, infine, dell’Istituto d’Arte “Fellini”, l’attuale fabbricato del 1950 sarà demolito e ricostruito 15 metri più a monte, in quattro corpi distinti, collegati tra loro al sesto piano da una Spa con centro benessere e bar. A pochi passi, intanto, anche la colonia Enel, salvata dalla demolizione a furor di petizioni, si trasformerà in un altro prestigioso albergo. Manterrà, invece, la destinazione scolastica l’adiacente “Italia” dei Postelegrafonici, di recente convogliata nel patrimonio dell’Inail. L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha rinnovato l’affitto allo Ial (Scuola Alberghiera e di ristorazione) che ha ristrutturato le aule, moltiplicato i laboratori e messo a norma tutti gli impianti a proprie spese, ottenendo in gestione anche la spiaggia della colonia. In quanto alla “Mater Dei”, definito l’iter burocratico, che riguarda anche l’antistante arenile “i lavori cominceranno in autunno”. Lo afferma il dirigente all’Urbanistica Gaddi Baldino, che dà rassicurazioni sulla serietà dei proprietari. Dell’intervento da 23/25 milioni “si farà carico il Fondo d’Investimento Serenissima Sgr, che ha in “pancia” cinque banche: la Popolare di Vicenza, il Banco Popolare, Mtt Srl., Mediolanum e Ubi Banca. Per Pruccoli
“considerati i nuovi posti di lavoro (60/80) è un’occasione da non perdere”. Il progetto dello Studio associato Preger di Cesena e dello Studio Land di Milano, specializzato nel verde, prevede 185 camere, estendibili a 210, un’ampia piscina esterna, spazi per bambini e per congressi, nonché 185 posti auto interrati (su un settimo livello) e altri 40 in superficie, da cedere al Comune, assieme a 2.210 metri quadrati di verde (con manutenzione a carico degli stessi privati) e a due tratti di arenile, rispettivamente ampi 750 e 680 metri quadri che s’inseriranno nel Piano spiaggia. Il fabbricato sarà costruito a pochi metri da quello attuale con concessione in deroga, di tipo procedurale, sfruttando un premio del 5 per cento di cubature. Vale a dire che si passerà dagli attuali 12.640 metri quadri ai 12.840. L’assessore all’Urbanistica Maurizio Pruccoli sottolinea: “In base al Psc (Piano strutturale comunale) avremmo potuto concedere fino al 20 per cento in più di cubature _, ma ci siamo limitati al 5 per cento”. Cosa succederà alla pineta che ombreggia il retro dell’edificio? Secondo quanto garantiscono Gaddi e Pruccoli “sarà preservata”. Per il resto assicurano che il fabbricato, abbandonato dalle Suore “Serve di Maria” nel 2005, “la Soprintendenza per i Beni architettonici ambientali e culturali non ha posto alcun vincolo”. ni.co.
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Grandi donazioni dalle cene benefiche
DEI RISTORANTI CAVALLUCCIO MARINO E CRISTALLO Vanno alla grande le cene benefiche organizzate da Famija Arciunesa con lo scopo di raccogliere fondi per i Progetti- Dono. Nella serata ospitata dal ristorante “Cavalluccio marino” sul porto di Riccione (novembre 2012) per la 15ª ed. della classica cena di pesce con menù ricco di prelibatezze locali e gran grigliata, grazie alla generosità dei numerosissimi partecipanti sono stati raccolti 2.000 euro a favore dell’ A.I.L. (Ass. Ital. Lotta alle Leucemie). Soddisfazione alle stelle per l’organizzatrice Liliana Galli e i sempre squisiti gestori del “Cavalluccio” Michela e Stefano che offrono di cuore la disponibilità del locale e la professionalità della cucina e del servizio ai tavoli. A dicembre 2012, l’ospitalità è stata del ristorante Cristallo,davanti al palazzo del Turismo, con l’amabile regia di Giorgio e di quei due “gioielli” che sono le sue figlie Valentina e Veronica. Anche qua menù da favola (per l’8ª ed.) con l’originale caratteristica di soddisfare i palati esigenti collegati a “mani pigre”...cioè pesce senza lische, da portare direttamente in bocca. I mille euro raccolti nell’occasione verranno impiegati per aiutare le famiglie riccionesi in difficoltà portando loro generi di prima necessità oppure pagando bollette di luce, acqua o gas.
Lo staff del Ristorante Cavalluccio marino guidato dai sempre ospitali gestori Stefano e Michela.
Ristorante Cristallo. Il tris d’assi Veronica, Giorgio, Valentina. Creatori di menù sempre stuzzicanti.
Consegna dell’assegno. Da sin.: il primario di ematologia dott. Vi‑ sani, la pres. A.I.L. Franca Giorgioni, Liliana Galli e il dott. Isidori.
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Area termale: ecco il progetto Rivoluzione urbanistica nell’area termale di Riccione. Con un progetto da sogno, che si aggira intorno ai 150milioni di euro, un pool d’imprenditori intende ridisegnare 18 ettari di superficie tra la ferrovia e i viali Torino, Giovanni Da Verazzano e Michelangelo. Secondo il progetto di riqualificazione urbana presentato al Comune, in questo quadrilatero dovrebbero sorgere due avvenir istici hotel, a quattro e a cinque stelle, nuovi parcheggi, ponti, aree gioco e impianti sportivi, ma anche negozi e appartamenti. Per il resto sarà necessario rivedere tutta la viabilità, tracciando nuove strade e chiedendone altre, tuttora in uso. “Questa maxi-operazione - assicurano l’assessore all’Urbanistica ed Edilizia privata, Maurizio Pruccoli, e il suo il dirigente, Baldino Gaddi - non comporterà alcun aumento di cubature. Il totale delle volumetrie rimarrà invariato: 51.840 metri cubi sui 51.843 esistenti”.
Gli interlocutori
Come annunciano in municipio, ad avanzare la proposta sono stati i Ceschina, l’istituto bancario che ha acquisito la coloniaalbergo “Perla Verde” con annessa Green House, appartenuta al commendatore Renzo Vendramini, e i Piccioni, titolari delle Terme, da tempo alla ricerca di acquirenti per il loro stabilimento. C’è poi in ballo lo stesso Comune, proprietario della colonia “Bertazzoni”, inserita nell’elenco dei beni alienabili del 2013. Un particolare: questa struttura, costruita negli anni Trenta dal cavaliere Francesco Bertazzoni di Suzzara (suocero di Vendramini), venne donata al Comune con un impegno: quello di non cambiarne il nome. Nonostante l’edificio abbia oltre ottant’anni, secondo quanto riferiscono il dirigente e l’assessore “la Sovrintendenza ha dato il via libera alla demolizione, purché si liberi parte del suo arenile”.
Il progetto
Il Piano di riqualificazione prevede lo spostamento di gran parte delle 10mila cubature in ballo sul lato opposto, a monte di viale Torino. Qui, se tutto filerà liscio, verrà costruito un avveniristico cinque stelle, a forma tubolare, con ponte sulla strada e salone sulla spiaggia, dove tuttora si trova la colonia. Più a monte, in area Ceschina, sarà invece costruito un altro hotel a pianta triangolare che si fregerà di quattro stelle. Dall’altra parte dell’area interessata, lungo viale Giovanni da Verazzano, è previsto anche un parcheggio su quattro piani che nel progetto ora appare a cielo aperto, ma, come precisa Gaddi, non è escluso che venga interrato o seminterrato. Non mancherà la parte commerciale, che “dovrebbe essere limitata a 1000 metri quadri”, e la residenziale, che è ancora un balletto di cifre. Secondo Renata Tosi, capogruppo della Lista Civica
– Lega Nord, gli appartamenti sarebbero 140, ma l’assessore assicura che “il numero è da stabilire” e che, in effetti, gli imprenditori ne hanno chiesti più di quanti ne preveda il Psc (Piano strutturale comunale)”. Altro capitolo è quello del vecchio padiglione delle terme. L’ex colonia “Burgo” sarà ripulita dalle parti aggiuntive per poi ospitare una clinica con vocazione chirurgica. Dal giardino, sul lato sud, partirà un ponte che, attraversato viale Giovanni Da Verazzano, si allaccerà al parco “Perle d’acqua”. Un vecchio sogno, per anni inseguito a suon di richieste dal compianto patròn delle terme Giorgio Piccioni. Realizzate tutte le opere, i tratti centrali dei viali Colombo e Vespucci saranno chiusi al traffico. Avanza, infatti, la vecchia idea di costruire una nuova arteria di scorrimento veloce, parallela alla ferrovia con sbocco alla rotatoria delle farfalle.
Tempi di realizzazione
Se tutto filerà liscio “il cantiere dell’area termale dovrebbe essere aperto tra due anni e mezzo o tre”, fa sapere l’assessore. Nel frattempo verranno definiti i passaggi di proprietà (per le Terme circola il nome del noto costruttore Caltagirone), per poi arrivare alla costituzione di un’Ati (Associazione temporanea d’impresa) da parte di tutti gli imprenditori del progetto. Il percorso urbanistico e amministrativo, che coinvolge Comune, Provincia e Regione, necessita di un “riallineamento degli attuali strumenti urbanistici (Ptpr, Ptcp, Psc, Rue, Poc e Pua). Per tutto questo serviranno un paio di anni. In vista di queste operazioni Pruccoli promette di presentare il Piano di riqualificazione della zona sud nei vari quartieri, durante una serie di pubbliche assemblee da tenersi prima dell’estate”. Nives Concolino
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A cena con la 12ª Ed
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Una serata d’altri tempi: si cena con la poveraccia, si gioca col dialetto!
Sabato 15 Febbraio 2013 - ore 20.30
“RISTORANTE RANCH SALOON” - Riccione, Lungomare della Repubblica Menù:
Giugh:
Purace in tòte al maniere per antipast e mnèstre, Sghènd da lichis i baf, aqua, vèin e pò tòt e rèst... dolc, cafè...
Dmande in dialèt arciunes per al done e per j’emne. La piò brèva e e piò brèv i sarà incurunèd “Arzdora” e “Arzdor” e i sarà premièd.
I FINALISTI DELLO SCORSO ANNO Sesso debole (!?). Maria Frisoni, Gina Codovilli (Arzdora 2012), Giuseppe Lo Magro, Dominia Angelini, Angela Montebelli.
Sesso forte (!?). Da sin.: Andrea Torri, Galiano Rossi, Lele Montanari (Arzdor 2012), Giuseppe Lo Magro e Teresio Spadoni.
PRENOTAZIONI: Rist. Ranch Saloon: 0541/605211 • Giuseppe: 338 430 4667 Costo: Euro 35,00
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comportamenti antisociali
Vandalismo: come arginarlo e prevenirlo
È successo anche a Riccione. Il primo episodio a Capodanno, in cui alcuni vandali, teppisti per meglio dire, hanno distrutto la statua di Wojtyla con delle mazze; a Ferragosto hanno mandato in frantumi la perla in vetro dentro la maxi conchiglia davanti al Palazzo del Turismo. A fine estate, con un flessibile (inspiegabilmente non sentito o avvertito da nessuno) hanno mutilato il braccio della sirena in bronzo. Altri episodi in cui hanno distrutto staccionate nel parco, la brandina e il secchiello giganti nelle rotonde. Episodi ancora senza un colpevole, senza un perché che, nuovamente, hanno gravato sulle casse comunali e sui cittadini. Ma dunque: perché accadono certi episodi? Chi sono gli autori? Per rispondere a queste domande, occorre spendere qualche parola e qualche digressione socio-criminologica sul vandalismo in sé. Il vandalismo è un atto voluto a ledere, deturpare e distruggere determinati obiettivi, quali luoghi, opere d’arte, statue ed ambienti naturali. In quest’ultimo caso si parla di vandalismo
contro natura, meglio conosciuto come piromania. L’atto vandalico, oltre ad essere fatto per chi sa quale divertimento, ha lo scopo di intimidire e lanciare determinati messaggi; spesso verso la società o persone in particolare e, nella preponderanza dei casi, si riesce a cogliere anche un determinato stato d’animo del soggetto o soggetti che lo hanno compiuto, come rabbia, frustrazione, solitudine, diseducazione ed abbandono. Nella maggioranza dei casi si tratta di ragazzi e ragazze di età compresa tra i 16 e i 25 anni. La maggior parte di essi hanno bassa autostima e hanno almeno una causa che li porta a riversare rabbia e frustrazione verso cose o persone: in genere mancanza di lavoro, perdita dell’amata o dell’amato e situazione famigliare complicata, poco presente sull’educazione e sulle frequentazioni dei propri figli. Complice poi l’alcol e divertimento eccessivo inoltrato fino alle prime luci della mattina, causano mancanza di freni inibitori. Va sottolineato come il vandalismo sia un atto voluto, quindi con piena volontà nel recare danno. Le bravate o le ragazzate, apostrofate
erroneamente da molti, sono ben altre. Nei casi sopracitati, si tratta unicamente di delinquenza. Come tale, gli autori vanno identificati, denunciati e puniti. La pena minima è una multa; in diversi casi anche il carcere, come previsto dal nostro codice penale. Questi episodi di vandalismo accaduti a Riccione, oltre a ledere l’immagine della città, “Perla verde dell’ Adriatico” da sempre ai primi posti come tenore di vita , servizi e divertimento per tutti, pesa il fatto che sono i cittadini incolpevoli a pagare ingiustamente le spese di riparazione di ciò che viene distrutto. Il problema è che solo una volta, i teppisti, sono stati beccati in flagranza e denunciati. Che cosa fare dunque? Le telecamere sono una soluzione; efficaci certo per la fondamentale identificazione, ma poco per la deterrenza, perché ad alcuni soggetti, la telecamera non provoca alcun freno. Ma è comunque un buon inizio. La via maestra da seguire è la prevenzione. Non potendo civilizzare le persone, si deve trasmettere il messaggio che la delinquenza viene punita. Chi distrugge,
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deturpa e mutila statue ed altro, non deve far pagare il cittadino incolpevole; l’autore va identificato e gli va fatto pagare (ai suoi genitori compreso) tutto fino l’ultimo centesimo. L’educazione al rispetto di cose e delle persone e di ciò che è delinquenza, anziché bravata, deve partire nelle scuole. Personale competente, inserito nelle scuole a spiegare ed aiutare ragazzi ed insegnanti in questo percorso, costa poco e produce tangibili risultati. Per quanto riguarda la protezione di cose, abitazioni, statue ed opere d’arte, le misure più comuni ed efficienti sono le protezioni perimetrali attorno al luogo definito a “rischio”, barriere e difese a protezione di ciò che si vuole proteggere ed impianti di sicurezza deterrenti che rivelano e segnalano ogni tentativo di avvicinamento. Tutto questo è inutile se però manca il senso civico e umano del cittadino. Non solo evitando di fare certi atti di delinquenza, ma segnalando e denunciando senza timore chiunque compie comportamenti lesivi. Sarebbe utile, specie durante l’estate in cui Riccione è gremita da tanto turismo, studiare alcuni programmi di sicurezza e prevenzione, con la collaborazione di tecnici come criminologi e forze dell’ordine. Far percepire sicurezza, crea sicurezza. Criminologo Dott. Mirko Felici
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Grande Cocomero: nuovo bando per riaprirlo Per il Grande Cocomero si riparte da zero. Fallito il primo tentativo di ristrutturazione e riapertura al pubblico, il Comune ha indetto un nuovo bando, che al vincitore offre anche la possibilità di disporre periodicamente del Castello degli Agolanti per iniziative promo-commerciali, abbinate a eventi. La “caccia” al privato che oltre ad accollarsi il lavoro della struttura, devastata da un incendio il 9 gennaio 2008 , dovrà curare il parco antistante, è già cominciata. Come spiega l’assessore al Patrimonio Ilia Varo, l’intenzione è quella di “mettere a sistema le due strutture, divise da poche decine di metri ed entrambe di proprietà comunale, integrandole e valorizzandole nel circuito economicoterritoriale. Si tratta, in sintesi, di riconsegnare anche quella parte di collina ai cittadini”. Come previsto dal bando, chi vincerà la gara, se da un lato dovrà garantire il recupero del Grande Cocomero che ha registrato danni per 190.850 euro, d’altra parte godrà di un’agevolazione.
La cifra della ristrutturazione, infatti, verrà detratta dal canone annuo di 25mila euro, fino all’importo massimo di 250.000 euro. Questo varrà per i 15 anni del contratto. Perché il precedente bando è stato un flop? Il Consorzio Capri, che si era aggiudicato l’intervento, non ha mai integrato la documentazione chiesta dal Comune, così, nonostante i continui rinvii, non ha mai cominciato i lavori di ristrutturazione. La partita era già cominciata male, nel senso che, a vincere il bando di fatto era stato l’albergatore Giancarlo Arcangeli che nel 2011 per l’affitto annuale e
la ristrutturazione del Grande Cocomero, aveva presentato l’offerta più conveniente: 28.750 euro, il 15 per cento in più rispetto la cifra base, 25mila euro, fissata dal Comune. Per un vizio di forma, però, l’imprenditore riccionese è stato escluso. “Sono stato estromesso solo perché mancava la partita Iva, che non mi era mai stata chiesta – lamenta Arcangeli -, se me l’avessero fatto sapere subito, l’avrei consegnata in 12 ore, invece, il Comune ha chiuso la partita a suo piacimento. Se fosse andata diversamente, quel ristorante sarebbe stato aperto tutto l’anno, già da allora. Sarei andato avanti con celerità, come ho fatto con i miei hotel, il Cristallo, il Giulietta e lo Smeraldo. Volevo aprire un ristorante con serate a tema, tenendo pulito il parco. Avevo pure chiesto di fare un parcheggio nell’uliveto della famiglia Saponi (poi bocciato dalla giunta ndr) ”, ma è svanito tutto in una bolla di sapone. Nives Concolino
Condoni: una storia infinita
te, coperture e pensiline. Una selva d’irregolarità che si trascina nel tempo anche per il numero risicato di dipendenti a disposizione, già impegnati al massimo nelle pratiche quotidiane. Al di là di tutto, questi dati ci confermano che il vizio dell’abusivismo edilizio è ben diffuso anche a Riccione. Se si considera che le domande di condono sono state 10.675 (7.998 nel 1985, 2.001 nel 1994 e 676 nel 2004), vuol dire che per ogni famiglia e mezzo si registra un abuso. Ma i trasgressori solitamente rispettano le ordinanze di demolizione? Al di là del casi in cui si ricorre ai legali, come spiega Ivo Castellani, dirigente dello Sportello unico dell’Edilizia-Controllo del Territorio, c’è il malcostume di ignorare i provvedimenti di demolizione, per il ripristino, anche se a spese del privato, va effettuato dal Comune. Iter che richiede ulteriori controlli e, quindi, perdite di tempo. ni.co.
I tre condoni edilizi che si sono succeduti dal 1985 al 2004 continuano a impegnare gli uffici comunale. Sul tavolo ci sono ancora 1.039 pratiche, equivalenti al 9,73 per cento delle 10.675 domande presentate nel tentativo di cancellare altrettanti abusi. In particolare 808 risalgono al 1985 e 231 al 1994. Si tratta di faldoni che devono essere ancora integrati con altri documenti o con pagamenti. Non solo, altre 210 pratiche (1,97%) delle quali 86 del primo condono, 54 del secondo e 70 del terzo, attendono il completamento della valutazione tecnica. Quanti lavori abusivi saranno condonati è da capire. Una cosa è certa: finora sono state cassate solo 217 richieste (il 2,3%) delle quali 55 relative al primo condono Craxi del 1985, 104 del condono Berlusconi del 1994 e 58 sempre del Governo Berlusconi, ma del 2003. Il caso più clamoroso è stato quello dell’ex colonia San Giuseppe. Per il resto, nella maggior parte dei casi, si tratta di ampliamenti, vetra-
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Ex colonia San Giuseppe: condono negato
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A quattordici anni dall’abuso, denunciato più volte in consiglio comunale, si riapre il caso dell’ex colonia San Giuseppe, trasformata in condominio con 48 appartamenti, anziché in casa per anziani, come previsto dagli uffici comunali. Il dirigente del Comune Ivo Castellani ha firmato il diniego di condono, richiesto dai proprietari nel 2004, attraverso la società Michelangelo srl. che, a sua volta, contro questo “niet” ha fatto ricorso al Tar. Sul caso si annuncia così un’infuocata battaglia legale. Sulla vecchia colonia delle Suore Dorotee avevano lottato a denti stretti lo scomparso capogruppo di An, Giancarlo Barnabè, il suo successore Filippo Airaudo e Lele Montanari, allora nei Ds. I tre consiglieri avevano denunciato l’abuso alla Procura, ma un’inspiegabile lentezza ha poi insabbiato il caso. Eppure il fatto che non ci fosse traccia di anziani e che l’uso del fabbricato non fosse stato rispettato era più che palese, sotto gli occhi di tutti. La storia. La riconversione della San Giuseppe risale al 1998. Le difformità erano emerse subito dopo l’apertura del cantiere. Per verificarle “de visu” alcuni consiglieri comunali entrarono nell’ex colonia, spacciandosi per acquirenti. Tra loro lo stesso Montanari che racconta: “All’interno dell’edificio non c’erano ca-
mere per nonni con parti comuni, ma solo piccoli appartamenti, abitati d’estate da facoltose famiglie bolognesi. Altro che casa per anziani! “Così dagli uffici del Comune, tra il 1999 e il 2000, era partita la prima ordinanza di ripristino dell’uso originario. Ma l’abuso non è poi stato cancellato, perché, nel 2004 la Michelangelo ha richiesto il condono, bloccando così la procedura del ripristino. La pratica è così finita nel mucchio con altre 600 domande di condono. Il diniego firmato da Castellani, si diceva, è stato impugnato al Tar (Tribunale amministrativo regionale), ma questo, secondo gli Uffici comunali non comporterà un’interruzione dell’iter amministrativo, per cui ai destinatari arriverà, comunque la nuova ordinanza di ripristino. Come finirà la vicenda è da capire. Al di là di questo resta l’interrogativo sul perché questa pratica, sotto altre dirigenze, sia rimasta in “freezer” per tanti anni. Con la demolizione dell’ultimo piano, nel frattempo, si è concluso il braccio di ferro, tra Comune e proprietà, sull’Hotel Des Nations. Caso che si trascinava da una decina di anni. Nel frattempo, nello stesso quattro stelle sono emerse altre irregolarità che riguardano la veranda al piano terra e il vano di un ascensore. Nives Concolino
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STORIA DI RICCIONE
I cent’anni “Dell’Amarissimo” Fin dal 1912, quando fu aperta dal dottor Cruari, è stata punto di riferimento per turisti e residenti che, oltre ad acquistare farmaci, avevano bisogno di semplici consigli. La farmacia dell’Amarissimo, tra amarcord e momenti culturali, lo scorso dicembre ha festeggiato il suo primo secolo di vita. Anniversario che ha coinciso con il centenario dell’intitolazione del viale, in cui si trova, a Maria Boorman Wheeler Ceccarini. Momento cruciale della celebrazione è stato l’incontro al Palazzo del Turismo con lo storico, giornalista e scrittore Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Vittoriale degli italiani, intervenuto sul tema: “D’Annunzio e L’Amarissimo”. Il nesso tra il Vate e la storica farmacia riccionese? Come ha ricordato Guerri: “D’Annunzio, durante un banchetto d’anteprima della sua nave, fece un brindisi con personalità importanti, rischiando di far cadere il Governo. Per l’occasione disse: sono astemio, ma bevo all’Amarissimo dell’Adriatico”. Questo in riferimento al dominio austriaco in queste acque. Così, quando Arnaldo Passerini, figlio di Vittorio (farmacista di Finale Emilia) nel 1922 rilevò la farmacia da Cruari per 58mila lire, da convinto dannunziano, la ribattezzò Dell’Amarissimo. Nome che, ha raccomandato nel suo testamento “non dovrà mai essere cambiato”. Un particolare: all’incontro con il noto storico ha partecipato anche Luigi Albore Mascia, sindaco di Pescara, città che ha dato i natali a D’Annunzio. Una pillola di storia. Come racconta Anna Innocenti, ora al timone dell’attività con i figli Giulio e Federico Mignani, a suo suocero Passerini con il passare degli anni in farmacia si è affiancato il padre Enzo Innocenti, nativo di Mondaino. Si deve a lui la costruzione della palazzina, dove poi si è trasferita la farmacia, che si trovava a pochi metri di distanza, sempre in viale Ceccarini. La dottoressa Innocenti ricorda il padre Enzo come uomo “coscienzioso, corretto, un professionista che ha ascoltato, aiutato e consigliato tante persone, anche quando la farmacia era chiusa e di notte”. L’Amarissimo sottolinea, ha pure un altro merito: “quello di essersi adattata nel tempo alle diverse esigenze della società, passando attraverso cinque generazioni di farmacisti, tante vicissitudini e due guerre”. Durante il secondo conflitto la casa degli Innocenti venne addirittura requisita dagli inglesi, tant’è che diverse cose vennero disperse. Furono trafugate anche le foto, per fortuna ritrovate in spiaggia. “Sono felice di festeggiare questo anniversario, non per apparire, ma per ricordare mio padre e mio nonno, dei quali mi sembrava si fosse persa la memoria”, sottolinea Anna Innocenti che ha raccontato queste “pillole” di storia in municipio, affiancata dal sindaco Pironi e dall’assessore Gobbi. Al di là di tutto, resta l’esempio di servizio e di umiltà del dottor Innocenti che proveniva da una famiglia nobile. Nives Concolino
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LIBRI
Maddalena... nata in Viale Ceccarini
Maddalena Piccari è nata e vive da sempre a Riccione. Ha già pubblicato “Senza età” (2009) e ”Tutti gli uomini che... non ho mai avuto!” (2010) dando prova di grande sensibilità e notevole abilità nel narrare personalissimi vissuti. In questo
libro l’infanzia è il “filo di Arianna” che l’autrice utilizza per raccontare con “occhi di bambina”, attraverso i suoi ricordi, una Riccione meravigliosa che non esiste più. Posti e persone tornano a vivere attraverso una rievocazione densa di sensazioni che solo i bambini sanno provare. “Sono nata in un posto bellissimo...”. All’autrice bastano poche parole per tornare indietro nel tempo, alla sua infanzia, in una piccola Riccione anni ‘50. Un viaggio affascinante che ci sembra di compiere con lei, grazie alla nitidezza dei ricordi e alla fluidità del racconto. Un’atmosfera magica, da favola, pervade tutte le pagine dai grandi sentimenti alle piccole cose della quotidianità, dai luoghi ai personaggi che hanno fatto la storia di Riccione. L’autrice riesce a coinvolgere e ad emozionare, riesce soprattutto a condividere e far conoscere un “mondo passato” da lei mai completamente abbandonato. Il libro non è un inno al passato, non è triste nostalgia di un qualcosa di irrimediabilmente perduto e mangiato dal tempo. Il passato è un bel sogno che
ritorna, è memoria di momenti felici, è forza rigenerante, serbatoio di energie cui attingere nei momenti difficili.
La Roma Antica di “Brusor” Quella stampata a fianco è la copertina di un interessantissimo volume di quasi 500 pagine: una monografia sulla storia di Roma antica, dalle sue origini alla caduta dell’impero. Ha il pregio di essere raggruppata per voci ed argomenti così da permettere facile consultazione e lettura scorrevole. Il sorprendente autore è un pensionato sessantasettenne, segretario d’albergo con svariate esperienze lavorative nonchè artista autodidatta; pittura e lavorazione del vetro con le tecniche dell’impiombatura e Tiffany sono gli altri suoi hobbies. Lui è un “Brusor” *, riccionese da più generazioni, e risponde al nome di Roberto Matteoni. La mamma Gianna e la zia Pina conosciutissime commercianti di frutta con esercizi in Paese e all’Abissinia, riscuotevano tanto apprezzamento che, allora, non si diceva “vado a comprare la frutta”, ma, semplicemente: “A vagh da la Brusora”. Il perchè del suo colossale lavoro ce lo spiega “Brusor” stesso. “Sin da primi studi scolastici le gesta di personaggi eroici mi hanno affascinato. Di seguito, ampliando
le mie letture, ho compreso l’essenza della civiltà romana e il valore del motto Civis romanus sum! Che fosse nobile o plebeo, contadino o artigiano, l’unico scopo del cittadino era porre l’onore sopra ogni cosa e ciò lo rendeva fiero di essere – un uomo di Roma- perchè in quel mondo solo il cittadino aveva valore: il resto era nulla. L’uomo romano era infatti un -cittadino- e non un -suddito-”. Riflettere su questi concetti ai giorni nostri, con l’attuale situazione politica, o per meglio dire con il dover subire i delinquenti comportamenti di certi nostri politici, ci procura una sana invidia di quei tempi. Leggiamo quindi il libro di Roberto che ci farà appassionare anche alle opere storiche, ai monumenti, agli edifici pubblici e privati, alle infrastrutture. Vale anche per studenti e turisti! G.L.M. Il soprannome “Brusor” dei Matteoni, proviene da un piccolo incidente capitato al nonno di Gianna e Pina che un giorno, usando maldestramente un falcetto, si procurò una ferita ad una mano. Dopo il primo smoccolamento se ne uscì con la lamentosa litania : “Ohi che brusor...che brusor...che brusor”. Poiché proseguì per un giorno intero, fu automatico per chi gli stava vicino, affibbiargli quel sostantivo...e da lui ai discendenti, come usava in un recente passato.
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LIBRI
In cucina contro la crisi Nel dicembre 2012 al Palazzo del Turismo l’Associazione Le Nuvole ha presentato il nuovo libro di Cinzia Bauzone “In cucina contro la crisi”. Ciò che ha portato Le Nuvole ad inserire nella propria programmazione la presentazione di un libro di cucina è il risvolto socioeconomico del contenuto che lo fa diventare un supporto molto utile in questo periodo di difficoltà economica a cui molte famiglie sono chiamate a far fronte. Ci piace pensare, infatti, che proprio periodi come questo possano permetterci di riconsiderare alcune nostre abitudini che, a causa di un consumismo eccessivo al quale siamo stati indirizzati, appaiono sempre più spropositate rispetto alle vere esigenze di ciascuno di noi. Fra queste, rivalutare l’importanza del mettersi a tavola, della sacralità del cibo e l’indecenza dello spreco al quale per troppo tempo non abbiamo dato il giusto peso, ci sembra sempre più opportuno. Di questi tempi fare la spesa in modo ragionato, riducendo gli sprechi, riutilizzando gli avanzi, può risultare uno strumento di grande risparmio. In periodi di crisi a pagare il prezzo più alto sono sicuramente le donne; ma oggi sono tante le persone alle prese con le difficoltà derivate dagli esigui bilanci familiari e dagli stipendi sempre più bassi. Il libro offre una serie di ricette semplici, identitarie e a basso costo. Si tratta di attenzioni e piccoli accorgimenti che alcuni amici hanno voluto condividere con i lettori e che testimoniano come una famiglia di quattro persone possa consumare un pasto, con meno di cinque euro, senza lasciarsi andare al pessimismo, senza rinunciare alla qualità e ai piaceri del palato. Il libro, da un lato,
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raccoglie la sapienza tradizionale delle nonne che avevano imparato a utilizzare al meglio quegli scarsi e poveri alimenti disponibili nel dopoguerra, e dall’altro fa luce sui nuovi modelli di consumo delle nuove generazioni, sempre più attente e orientate verso stili di vita di risparmio e responsabilità. Il cibo è un microcosmo completo, che parla di noi in tanti modi e che si intreccia alla nostra storia e alla nostra cultura come l’ingrediente di una ricetta magica. È un elemento che rallegra, unisce e appassiona, in qualsiasi ambiente e con qualsiasi commensale. Queste “nuove” ricette, la loro preparazione e la condivisione con gli amici, stupiscono e affascinano ancora, rappresentando un modo e l’occasione di trovare valori anche dove non ci si aspetta di trovarli.
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REDAZIONE Direttore Responsabile: Carlo Andrea Barnabè • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Collaboratori di questo numero: Mirko Felici, Giancarlo Bergnesi, Nirco e Roberta Berardi, Edmo Vandi, Enzo Travaglini, Vilma Tosi, Centro Nautilus, Massimiliano Zani, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Piero Serafini, Carlo De Luca, Rodolfo Ciotti (archivio), Gilberto Dondi, Daniele Casalboni • Foto: Foto Riccione • Pubblicità: Tel. 338 4304667• Grafica e impaginazione: Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: Litografia La.Ser. Coriano
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Grazia
Dalia
I SETTENARI • I sette giorni della settimana (i sette giorni della Creazione). • sette pianeti: il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. • I sette cieli. • I sette colori dell’arcobaleno (viola, indaco, blu, verde, giallo, arancione, rosso). • Le sette note musicali: do, re, mi, fa, sol, la, si. • i cicli della Luna: 4 x 7 giorni. • Le sette porte dell’Uomo: due occhi, due orecchie, due narici e una bocca. • Il candelabro a sette bracci. • Le sette arti liberali: grammatica, dialettica, retorica, aritmetica, geometria, musica, astronomia. • I sette saggi: Talete di Mileto, Pittaco, Biante, Clebolo, Chilone, Periandro, Solone. • Le sette meraviglie del mondo: piramidi d’Egitto, giardini pensili di Babilonia, statua di Zeus a Olimpia, tempio di Artemide a Efeso, mausoleo di Alicarnasso, colosso di Rodi, faro di Alessandria. • I sette nani di Biancaneve: Dotto, Gongolo, Eolo, Brontolo, Mammolo, Pisolo, Cucciolo. • Gli stivali delle sette leghe di Pollicino. • I sette peccati capitali: orgoglio, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria. • Le sette virtù: fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, forza e temperanza. • I sette sacramenti: Battesimo, Confermazione, Eucaristia, Penitenza, Unzione degli infermi, Ordine e Matrimonio • I sette figli e le sette figlie di Giobbe. • Le sette terre dei miti ebraici: Tevel, Arqa, Tesiah, Nessiah, Geya, Adamah, Arets. • Le sette creazioni primordiali di Dio (secondo i mistici ebrei): Legge, Geenna, Giardino dell’Eden, Trono divino, Padiglione celeste, Nome del Messia e Pentimento. • Lo shabbat (etimologia: “il settimo giorno”), l’anno sabbatico (il settimo anno). • I sette fanciulli e le sette fanciulle mandate al Minotauro nel “grande anno”. • Le sette parole che compongono la professione di fede musulmana. • I sette passi di Buddha che misurano l’universo. • I sette chakra: Muladhara, Svadhishthana, Manipura, Anahata, Vishuddha, Ajna, Sahasrara. • I quarantanove (7x7) bastoncini di achillea dell’iChing. • I quarantanove giorni che seguono la morte nel Bardo Todol o Libro tibetano dei morti. • I sette fattori del Risveglio nel buddismo. Perfetto/a: consapevolezza, investigazione del Dharma, impegno o energia, gioia, flessibilità o quiete, stabilità meditativa, equanimità.
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CURIO ITà
FACEBOOK & RICCIONE:
senzaetà
di Maria Grazia Tosi
“Mi piace”
Mini inchiesta sul ruolo che fb ricopre nel nostro contesto socio-culturale Facebook, il social network secondo sito più visitato al mondo, è entrato anche nelle case di 22 milioni di italiani… e naturalmente anche in quelle riccionesi. Un innovativo linguaggio che grazie a poke, link, tag, post, chat , si apre agli altri, in un intreccio virtuale di amicizie atte ad analizzare, divertire, polemizzare. Una schermata di condivisioni che riguardano la politica, gli appuntamenti culturali, giocosi o solidali, le filosofie di vita, l’interculturalità, l’economia, le scelte amministrative, la pubblicazione di foto, spot e filmati… o semplici esternazioni tipo “stamattina c’è il sole”. Si può provare quindi a porre la medesima domanda sulla bacheca di alcuni dei tanti cittadini che pare amino postare, che siano amici pubblici o anche no. Credete che Facebook sia uno strumento che in qualche modo possa influenzare il pensiero o l’andamento delle cose… o resta invece un intrigante passatempo? Scrivi un commento... Nives Concolino, giornalista e fotografa: “Facebook è una vera e propria “agorà” telematica, proiettata sul mondo intero. Senza dubbio i nostri “post” con commenti, foto e filmati, possono contribuire a riflettere, a informare gli “amici” in tempo reale, a promuovere iniziative e a sensibilizzare l’opinione pubblica, tanto da modificare importanti scelte politiche, com’è più volte accaduto anche a livello nazionale. Il poter esternare il proprio pensiero è segno di democrazia, un diritto sacrosanto che va esercitato, senza però “imbrattarlo”, scadendo nella disinformazione, nella faziosità, nella polemica gratuita e, quel che è peggio, nell’insulto e nella falsità. Vizi che rischiano di far breccia nei più deboli e disinformati. La linea propositiva, come quella dell’osservazione (anche accompagnata dall’ammonizione e dal puro dissenso motivato), è sempre la vincente.”
cosa che a me piacerebbe molto di più, e dove non avrei problemi ad esternare comunque la mia opinione anche se contraria a quella di molti altri. Credo però che su FB ci sia anche molta gente che palesi concetti e pareri molto discutibili rispetto al proprio modo di vivere e comportarsi! Tramite FB ho scoperto comunque la personalità di persone che non conoscevo bene che poi ho desiderato frequentare.” Gabriele Maestri, tipografo e curioso: “Faccialibro ed Arcioun: qui, noi, ci si lega e ci si collega ai vari canali della città per sentire, spesso col cuore, le differenti opinioni, che salgono su un Tram gommato, passando per una rotatoria discussa, senza mai tralasciare la via della vita sociale e politica di una maiuscola RICCIONE. I Post e le pubblicazioni, conditi di ritagli della Santa carta stampata, sulle varie pagine a tema “Riccione”, confermano che il nostro ex borgo di marinai e contadini, per mezzo delle sue anime, oggi vuole tenere ben accesi i diversi riflettori ed esprimere così variopinti messaggi ed immagini alla ricerca di vecchi e nuovi strumenti per esserci. Alla fine saremo tutti uniti per mantenere visibile ed apprezzabile un Brand, non solo economico, per fare in modo che nessuno si azzardi mai ad ammainare, coi colori ed i poteri della politica, la nostra Città delle Vele.”
Paolo Massarente, grafico e organizzatore eventi: ”Nel mio caso ho deciso di scindere l’attività professionale (pagine aziendali, eventi, marketing) dalla ‘follia personale’ (video, battute scherzose, frasi emozionali). Un po’ di simpatia, legata a messaggi o link comunque sempre positivi, la ricerca di una frase per far sorridere il prossimo, invitare persone ad un evento… oppure semplicemente un ricordare ad amici e colleghi IO CI SONO! Ovviamente non tutto quello che posti può trovare una condivisione massiccia, anzi, bisogna stare attenti e specificare bene quello che si vuole proporre altrimenti dai adito a polemiche o “film mentali” per lo più sterili. Un’enorme aiuto FB me lo da professionalmente per le aziende con cui collaboro e anche soprattutto per diffondere eventi solidali quali LA CAMMINATA DEI BABBI NATALE, diventato il carnevale d’inverno conosciuto in tutta Italia e oltre… grazie a FB.”
Lucia Baleani, presidente Comitato: “Con FB anche la politica, o meglio la consapevolezza del fare politica, è cambiata a Riccione. Abbiamo attraversato una lunghissima stagione, ormai finalmente finita, in cui la partecipazione dei cittadini si riduceva al solo atto del voto o alle chiacchiere da bar. Con FB ogni atto politico e ogni decisione amministrativa adesso vengono inesorabilmente passati sotto la lente della vigilanza e del consenso dei cittadini. Nascono e si scontrano opinioni, che libere da ogni condizionamento favoriscono la discussione, a volte il dialogo, spesso la contrapposizione. Nascono anche proposte e idee nuove che a Riccione servono come l’aria. FB è impietoso con le ragnatela della vecchia politica, e a volte anche eccessivamente aggressivo. Ma fa bene a questa città perché finalmente il confronto si sposta dalle stanze del potere dei pochi alla partecipazione dei molti. Senza perdere la voglia di un po’ di sano divertimento.”
Vania Arcangeli, creativa: “E’ un mezzo molto utile e moderno, una modalità di comunicazione per il mio lavoro e per confrontarmi anche su questioni di cultura e politica; è anche un modo per farmi conoscere esprimendo le mie idee e i miei commenti su vari argomenti, perché purtroppo non è facile farlo in luoghi pubblici,
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Gerardina D’innocenzio (Gerri): “Premetto di essere una persona che ama dialogare guardando negli occhi il suo interlocutore; conoscere, interloquire con “amici” (che molti definirei virtuali) attraverso Facebook non avrebbe avuto assolutamente alcun senso. Ma, ahimè, l’esigenza di comunicare con persone lontane mi ha fatto riflettere... “come potere quindi sentirsi vicini pur lontani e per di più senza gravare economicamente su chi non ne ha”? Ed eccomi qua, felice di far parte di quel nutrito numero di utenti FB. Fra i tanti utilizzi di questo network, quelli che maggiormente preferisco sono rappresentati da scambi nel campo dell’impegno sociale e in quelli che riguardano la tutela e la protezione degli animali.”
Glauco Selva, “in giro per l’universo”: “E’ una propaggine allungata verso un multiforme che non avremmo raggiunto con le nostre forze. Amplifica la nostra convinzione a scrivere, a dialogare con persone conosciute e sconosciute con le quali si instaura un feeling a distanza. Ecco la sua forza. Tutto questo dipende dalla nostra capacità di vivere la vita e dalle implicazioni che essa ci può riservare. Non riesco ad avere un comportamento tanto difforme nel modo che ho di confrontarmi con gli altri. Tuttavia facendo parte di blog che riguardano la nostra città e di eventi ai quali amo partecipare, ho notato che la presenza è numerosa e i giudizi che vengono riportati sono diversificati. C’è di tutto come è giusto che sia: l’allegria, la voglia di esserci ma anche le proteste magari fine a se stesse oppure motivate da atteggiamenti distaccati dell’amministrazione nei confronti dei cittadini.”
Roberta Bagli, comunicatrice: “Io penso che FB ha in qualche modo abbia sostituito la piazza, e riempito un vuoto comunicativo causato dalla mancanza dell’incontro fisico tra le persone, ma abbia anche incentivato la voglia di essere aggiornati sulle opportunità che Riccione e dintorni offrono. Un luogo anche molto creativo e narcisistico dove ci si mostra, ci si invita, ci si informa. Io per esempio ho conosciuto persone molto interessanti e ritrovato tante amicizie del passato; certo è che richiede tempo, altrimenti resti tagliato fuori. Il top: scoprire la vita privata dei nostri politici e amministratori e ricordare i compleanni degli amici.”
Maarit Kerojarv, impegno finlandese: “Se Facebook può influenzare il pensiero? Più che influenzare il pensiero secondo me aiuta ad approfondire. Mi piace la sua immediatezza. Con un’occhiata veloce può dare l’idea più ampia di qualsiasi argomento. Aiuta a divulgare le notizie senza ostacoli. E’ come sfogliare un giornale: porta il mondo a casa tua. Personalmente riesco ad essere in contatto con la mia famiglia in Finlandia e con le mie amicizie in tutta l’Europa. Professionalmente è fondamentale perché mi aiuta a portare con me l’ufficio e i miei contatti ovunque io sia. Non importa se sono a Caponord, in Lapponia, a Capri, posso promuovere i miei eventi, confermare le prenotazioni per i ristoranti, alberghi, guide autorizzate ecc, e anche i miei clienti ricevono le mie risposte senza sapere neppure da dove gli sto rispondendo. A livello riccionese mi serve per essere informata sulle cose di tutti i giorni e mi aiuta per le scelte della mia vita sociale.”
Francesco Cesarini, cronista e conduttore: “Uno strumento innovativo: qui un soprannome diventa un nick, una pacca sulla spalla un poke, qualcosa che forse in fondo da noi c’è sempre stato, no? Su Facebook puoi dire “mi piace” ma ancora non dare del “pataca” (siamo sempre più avanti...). E’ comunque stimolante. Un modo agile di comunicare dove come sempre al centro ci stanno le persone con la loro testa e... magari anche con il cuore che batte per la propria città.”
Mario Galasso, politico: “Sicuramente, dopo un primo periodo di luna di miele, ognuno di noi impara a conoscere/riconoscere gli “amici” da seguire e quelli da filtrare. Personalmente lo utilizzo per commentare l’attualità con amara ironia e per divulgare notizie nascoste dai media in modo particolare riguardanti ambiente, pace e sociale. Mi sembra di aver attivato connessioni importanti tanto che, l’anno scorso, da un post in cui proponevo di creare un cenacolo laico per leggere la nostra magnifica Costituzione, siamo passati dal virtuale al reale. Per l’intero inverno ci siamo incontrati al Sicomoro per comprenderne i vari articoli e come questi entrassero nella nostra quotidianità. Che dire, dalle ceneri di quel gruppo, a cui hanno partecipato anche persone mai conosciute prima nella vita normale, sta prendendo forma un movimento civico.”
Gina Codovilli, caso letterario: “Grazie a FB il libro che ho scritto è apparso su tante bacheche, facendosi conoscere da associazioni, scuole, università che poi mi hanno invitata a parlarne nelle loro sedi. La sua circolazione attraverso questa specifica rete ha contribuito a far conoscere il tema dell’autismo, finora familiare solo dagli addetti ai lavori, e a far uscire allo scoperto genitori che hanno avuto così opportunità in più di far qualcosa per i loro figli. Penso anche però che sia un grandissimo gioco collettivo, il luogo ideale dove fare un giretto per vedere chi c’è, per inventare battute goliardiche e ironiche; luogo perfetto anche per fare circolare “la sai l’ultima?”… e andare a letto sorridendo, dopo aver apprezzato l’immancabile creatività di noi italiani, popolo di santi, poeti, navigatori ma anche satiri, folletti e sbeffeggiatori.”
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TURISMO
Che (brutto) spettacolo quelle tasse C’è? No, per ora no. Ma ci sarà? Forse ma non è detto. Se serve una conferma della politica ondivaga della giunta Pironi la si può trovare nella vicenda della tassa di soggiorno. Oddio, gli esempi potrebbero essere tanti ma quella della gabella vacanziera rende bene l’idea. Sia il preambolo, dagli annunci poi rientrati alle promesse mancate, che lo svolgimento. Per quest’anno l’abbiamo scampata, sostengono gli operatori turistici, ma il Comune ha già fatto trapelare che potrebbe rientrare dalla finestra già dal 2013. Servono i soldi, tanti soldi per mantenere la macchina pubblica. Lo Stato è sempre più avaro e gli enti locali non hanno più ossigeno. Così dopo la maxi Imu si pensa alla tassa di soggiorno, sulla scorta di Rimini, che l’ha varata l’ottobre scorso tra i mugugni degli albergatori e le minacce dei tour operator. Peccato
di c.a.b.
che il sindaco aveva promesso che lui, la gabella sui turisti, non l’avrebbe fatta ingoiare ai suoi concittadini. Ma tant’è. Poco importa se i quattrini destinati a eventi stanchi e stantii, manifestazioni semisconosciute, partner intoccabili assorbono centinaia di migliaia di euro ogni anno, un fiume di denaro che non è mai in secca, nonostante i chiari di luna e i lamenti contro il governo di turno. Poi c’è la partita Palazzo dei congressi, che anno dopo anno, è andata assumendo le caratteristiche della telenovela dove, purtroppo, i drammi si alternano alle puntate comiche. Dunque il sindaco deve fare legna. Così spreme i proprietari di immobili, gli albergatori, forse da domani anche i vacanzieri. Speriamo almeno che ci dicano dove finiranno quei soldi. Anche se la risposta ci fa già un po’ paura.
Missione turismo di Maria Grazia Tosi
CRISI CRONICA: CRONACA “Stagione amara, da dimenticare. Il flusso turistico della clientela italiana ha fatto registrare una perdita consistente nelle presenze degli esercizi alberghieri: soltanto dal 6 agosto la stragrande maggioranza ha denunciato il ‘pieno’, che si è protratto sino la seconda quindicina del mese come da diversi anni, da quando cioè non si assiste più all’esodo massiccio e repentino del dopo-ferragosto. Si è ridotta la permanenza ad una media di 7-8 giorni con notevoli richieste di 4-5. La tendenza è quella di non consumare le ferie in un solo periodo ma distribuirle in vari momenti dell’anno creando così la figura del pendolare anche in campo turistico; la settimana corta presso industrie ed uffici, poi, favorisce il week-end in località a breve distanza, fenomeni che assieme hanno provocano un costante ‘tourn-over’ nelle presenze, specie nel mese di luglio. Mai come quest’anno i meri dati numerico-statistici richiedono un’attenta interpretazione per coglierne i segnali. Vanno valutati i vari problemi di una stagione particolare ed anomala, da parte degli operatori privati, dalle loro associazioni, dagli enti pubblici; il tutto in tempi il più brevi possibili, per predisporre insieme un’adeguata strategia dei mutamenti che dovrà essere finalizzata secondo obiettivi comuni.” (Sintesi tratta da un notiziario riccionese… ma datata 1983! I tempi cambiano, ma la crisi resta.)
cina di agosto abbastanza critica per il 65% ma bilanciata dalla seconda metà, più brillante anche del 2011; settembre si è presentato un pochino più florido. La provenienza dei turisti: l’82% sono stati italiani e il mercato estero ha portato il 6% di tedeschi e a seguire svizzeri, russi, belgi, francesi, austriaci. Il 58% di tutti questi è arrivato con famiglia, il 14% in coppia, il 10% sono anziani, il 10% giovani e il 5% sportivi. La durata media del soggiorno è di 5-7 giorni nel 39% dei casi, il 22% prenota periodi anche più lunghi, quelli che lo fanno per 2-5 giorni sono il 19%, e il 14% arriva per il week-end. La miglior promozione è ancora il passaparola per il 41% e la restante percentuale si distribuisce tra web e cartacei. Le qualità di Riccione sono: organizzazione, cordialità e accoglienza, espressività urbane gradevoli (soprattutto il lungomare). E i difetti? Il troppo caos e rumori notturni, poche forze dell’ordine, scarsi parcheggi e costosi. La Notte Rosa è stata considerata da tutti una festa originale e ricca di iniziative. Una domanda al presidente dell’Associazione Albergatori Bruno Bianchini: “Crede che i dati emersi dal questio‑ nario siano verosimili, e strumentali nell’indurre le azioni del privato e del pubblico a sempre migliori strategie per accre‑ scere la reputazione turistica di Riccione?“. Bruno Bianchini: “I dati emersi si prestano a molteplici interpretazioni, e non tutte in chiave positiva: a) le presenze tengono, ma non si portano in banca... e non finanziano ristrutturazioni: il problema più grosso riguarda infatti la contrazione dei fatturati e sopratutto della redditività, che porta ad una diminuzione della possibilità e del desiderio di ulteriori investimenti con conseguenti cali occupazionali diretti ed indiretti. b) l’avvento del web con social network annessi ha conferito all’innovazione tecnologica in campo promozionale una dinamica così accelerata da rendere obsolete le strutture di promozione istituzionali, che già strozzate da risorse al lumicino per loro stessa genesi si muovono lentamente, affardellate dalla necessaria burocrazia. c) In questo intricato ed elettronico panorama potrebbe inserirsi direttamente anche l’AIA con un proprio progetto ad hoc teso, tramite la gestione e l’osservazione dei social network, ad accrescere la reputazione turistica ed ospitale della città di Riccione on-line”.
LA STAGIONE 2012 HA BUSSATO, L’ALBERGATORE RISPONDE L’associazione Albergatori di Riccione attraverso il proprio Osservatorio, ha inviato a tutti gli alberghi associati un questionario al quale hanno risposto in 102, e dal quale sommariamente si possono estrapolare concetti significativi rispetto l’andamento della stagione 2012. Alla richiesta di una sua valutazione globale il 32% l’ha definita sufficiente, il 31% discreta, il 24% negativa (nel 2011 per il 42% era buona, per il 38% discreta e per il 18% sufficiente). A seconda dei diversi mesi: a giugno è andata peggio per il 42% degli intervistati, per il 38% come l’anno precedente e per il 20% addirittura meglio; luglio è stato invece più difficile per più della metà di loro, e la prima quindi-
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TURISMO
FURBE PRESENZE Il numero delle presenze in hotel ha da sempre rappresentato un vanto o un cruccio per l’ansioso gestore. Un vanto, naturalmente, se queste erano numerose; ma non bastava godersene all’interno dell’azienda, era molto importante anche lo sbandierarlo: “Il proprietario di un albergo che si trovava di fronte a quello gestito negli anni ’60 dai miei nonni – ricorda una riccionese - arrivava ad apparecchiare posti ai tavoli della sala ristorante che non sarebbero mai stati occupati, per far vedere così, anche se da lontano, di quanto la sua struttura funzionasse, e funzionasse bene.” Il cruccio invece era causato da episodi diametralmente opposti, dove i protagonisti erano sempre i posti a sedere: “In questo caso venivano tolti in fretta e furia quando si presentava senza preavviso il severo addetto dell’Azienda di Soggiorno, che si metteva a contarli per verificare bene se i clienti alloggiati, su ciascuno dei quali si pagava la tassa, fossero regolari. Un trucco consisteva nell’infilare due tovaglioli nella busta che si usava mettere a fianco del piatto: ma i controllori si erano fatti furbi… e arrivavano anche ad aprirla con vivo disappunto dell’albergatore.” RICCIONE (TURISMO) A 6 anni dall’inizio della propria attività, il 4 dicembre si è tenuta l’assemblea di Riccione Turismo, una realtà consortile mirata principalmente a rilanciare Riccione tra le località appetibili al mercato straniero europeo ed extraeuropeo, grazie anche alle 80 fiere alle quali in questi anni ha partecipato in giro per il mondo: parola d’ordine, quindi, ‘internazionalizzazione’. A fronte di una stagione palesemente difficile come quella del 2012, ancora più tenaci e mirate vogliono essere le azioni per aggredire il mercato; mercato che nonostante tutto la passata stagione ha visto un incremento di più dell’8% di presenze non italiane. Sono aumentate di fatto le lingue che sentiamo a Riccione, e non solo in estate: ma non le classiche degli anni ’60-’70 prima che l’avvento delle mucillaggini della fine degli ’80 ne azzittì parecchie, ma quelle riconducibili al mercato BRICS, nuova frontiera dello sviluppo turistico. BRICS sta per Brasile,
Russia, India, Cina, Sudafrica: rappresentano questi, oltre a quelli europei e di prossimità, i mercati potenziali per il futuro, mercati ai quali l’Italia nel suo insieme fa gola: si sta facendo da poco l’occhiolino al mercato brasiliano… e quello russo è in buona parte conquistato: importante per questo la partecipazione al Mitt di Mosca il marzo prossimo. Un amore difficile inizialmente quello con il cliente russo, ma che ora per il 20% è il più presente, affascinato dai nostri negozi più prestigiosi: “In questo momento – dice Anna Baleani, commerciante del centro – è importante investire nella promozione per un mercato entusiasta e ‘spendaccione’ come questo, che rappresenta ormai il 95% del nostro fatturato. Il progetto “Riccione Luxury Shopping” va in questo senso, e già ha portato ottimi risultati”. Una domanda al presidente di Riccione Vacanze Stefano Giuliodori, sull’opportunità concreta di un consorzio per rilanciare Riccione. Stefano Giuliodori: “Più che opportunità parlerei di necessità; la crisi che interessa l’Italia ed il conseguente drammatico calo di presenze ci costringe ad aprirci ai mercati esteri: sorridiamo agli stranieri quindi, a quelli di lingua tedesca, francese, inglese; sorridiamo ai russi, apriamo le nostre porte ai tour operator, rifacciamo i nostri siti ed il nostro materiale informativo in lingua estera, andiamo ad conquistarli con il web. Ricordiamoci che la nostra è tra le prime 10 città turistiche ricercate dagli stranieri su Tripadvisor, ma anche che è una delle più amate dagli italiani! Al di la della crisi resisteremo: l’essere romagnoli rappresenta un grande valore, più di quanto possiamo pensare.” STRATEGIE INNOVATIVE DI UN SECOLO FA Già dal 1911 l’attenzione ad un turismo ‘family’ rappresentava un percorso del quale alcuni albergatori riccionesi ne intuirono il potenziale. Leggendarie erano in particolare le feste che l’Hotel Savioli Spiaggia, un secolo fa, organizzava per i suoi giovanissimi ospiti, fatte di danze, giochi ed effetti spettacolari… ma non solo: i bambini si cimentavano spesso anche nella vendita di palloncini e fiori, il cui incasso veniva devoluto in beneficienza per i coetanei residenti meno for-
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tunati di loro. Momenti gioiosi e generosi quindi, che andavano certamente ad avvalorare la lungimiranza di una famiglia come quella dei Savioli, che ben aveva individuato quali fossero dei presupposti importanti allo sviluppo di un turismo ‘fecondo’.
I BAMBINI SONO IL NOSTRO FUTURO? A proposito del binomio bambini-turismo non si può non tirare in ballo un altro Consorzio di prestigio che ne spinge avanti lo sviluppo come sua prima specifica missione: quello del Riccione Family Hotels, che attraverso alla sua ventina di associati e grazie alla conduzione tecnica dell’agenzia di Alberto Gnoli si schiera in prima linea, e lo fa dal 1998, nella campagna per una balneazione d’eccellenza. Un club di prodotto per il quale il bambino diventa protagonista principale della vacanza di una famiglia; famiglia che s’indirizza spesso al giusto intermediario, che possa proporle soluzioni più specificatamente adatte. La qualificazione di un prodotto come è appunto il Family, passa per la determinazione di standard ben precisi, che siano il servizio Mini-club con animatori e il Baby-Menu, lo scalda-biberon e il fasciatoio in camera o i passeggini e le biciclette con seggiolini, servizi che richiedono all’albergatore mirati investimenti sia promozionali che materiali. Sta proprio in questa qualificazione il differente impatto assunto da strutture e filosofie alberghiere nel proporsi alla potenziale clientela, per differenziarsi dall’offerta un po’ più generica che molti altri alberghi in qualche modo propongono, pur non essendo classificati in tal senso.
medicina popolare
Curarsi come una volta! PER GUARIRE
METODO
Tosse Vista Ferite arma da taglio Emorroidi Mal d’orecchio Dissenteria Pisciare a letto in tarda età Orzaiolo Scottature Emicrania Tutti i mali Svenimenti Erisipela (malattia infettiva contagiosa causata da streptococchi. Provoca forti arrossamenti e tumefazioni della pelle) Verminazioni
Un boccone di grasso di maiale. Indossare orecchini. Succo di cardo selvatico “spioun”. Tenere addosso il marrone di ippocastano. Sprizzarci dentro il latte di mammella di una nutrice. Sedersi su paiolo rovesciato. Fare ingerire all’insaputa intingolo di topi domestici. Di mattina mettere occhio nell’orifizio di un fiasco d’olio. Bagnare con neve disciolta caduta primo venerdi di marzo. Sfregare la fronte con la spoglia della biscia. Bere la prima acqua di pioggia di aprile. Aceto dei sette ladroni “sida di sèt ladroun”. Macerare in aceto di puro vino bianco: erba canela, erba rosa, erba lella, erba di san Giovanni, erba della Madonna, aglio e rosmarino. Fare odorare. Porre sulla parte malata un sacchetto pieno di rospi, questi assorbono l’umore del male e poi muoiono liberando il malato Piombatura dei vermi Bambino in posizione supina e sulla pancia scoperta si posava bacinella d’acqua in cui si versava piombo fuso. Il piombo raffreddandosi poi sul fondo assumeva strane forme nelle quali si potevano vedere vermi passati a miglior vita.
Flabot Flebotomo, il barbiere che una volta eseguiva il salasso, servendosi di sanguisughe che teneva in un vaso. Guaritore, medico da strapazzo. In campagna anche il guaritore che si affidava alle erbe e che vendeva pomate e unguenti nelle fiere, nei mercati. Un po’ il medico dei poveri, dei creduloni, che praticava semplici operazioni chirurgiche. Nel Montefeltro si chiama così, senza alcun riferimento al salasso, la persona dotata di una virtù curatrice, quella che in Romagna di dice che “segna”. Anche “flibotum e flibòt”. Flebotomia= semplice incisione di una vena per eseguire un salasso. Salasso= operazione preventiva consistente nel far defluire una cospicua quantità di sangue venoso periferico allo scopo di ridurre la massa in circolazione, che si esegue mediante aspirazione con ago o incisione locale o, anticamente, applicando sulla cute delle sanguisughe. Sanguisuga= piccolo verme diffuso nelle acque stagnanti, provvisto di ventose con cui si attacca al corpo degli animali e ne succhia il sangue per nutrirsi, usato in passato per i salassi.
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amiche che se ne vanno
Milena, ora la tua voce e il tuo sorriso sono in Paradiso Un lungo vestito da sera, spalle coperte da un foulard, sorriso disarmante, il suo fedele SM 58 (microfono) ed era pronta per sbalordirti con il suo canto. Milena era nata a Milano nel 1964 ma ormai riccionese a tutti gli effetti sia di corpo che di spirito, approdo’ a Riccione nel 1985 per trovare un’occupazione. Vi rimase ed incomincio’ oltre che a lavorare a coltivare la sua passione per il canto per cui inizio’ a studiare musica frequentando le lezioni della famosa cantante lirica Luisa Macnez di Pesaro. Si esibi’ in vari locali della zona accompagnata da pianisti, partecipo’ al concorso nazionale Sanremo famosi nel 1995, nel 1994 partecipo’ alla trasmissione Magica Riccione svoltasi sul palcoscenico di Piazzale Roma, produsse un album contenente 10 brani ispirandosi alle voci di Mina ed
Ella Fitzgerald. Il canto e’ stato una breve ma intensa parentesi che l’ha segnata durante tutto il suo cammino. Chi l’ha conosciuta non dimenticherà facilmente la sua voce intonata e cristallina che regalava emozioni e sensazioni uniche. Un’altra passione di Milena era il teatro, che ha coltivato nelle compagnie “I Arciunis” e “L’almadira” per alcuni anni. Amava i personaggi originali, anche un po’ strani, nei quali si immedesimava mutando la voce e non disdegnando di truccarsi anche in modo “pesante”. Nella foto in basso la vediamo, con tanto di dentatura scassata, nei panni di Brughla, la senzatetto della commedia “Ui è piò mat adfura”, caratterizzata dal tormentone: ”Tam dè cent frènch?”. Giancarlo Bergnesi
Milena
Milena
At salut Milena, bèla ragaza te tzerte ad cla spicièla raza ad cal done s’un gran suris che e pareva d’ès te paradis.
Ti saluto Milena, bella ragazza tu eri di quella speciale razza di quelle donne con un gran sorriso che sembrava di essere in paradiso.
Sigur te mènd ut pisiva da stè ch’ui fòs da recitè o sinà cantè. T’évte voja da fè al patachède da psìs mados, un scròl ad risède
Certo nel mondo ti piaceva stare che ci fosse da recitare oppure cantare. Avevi voglia di fare sciocchezzuole da pisciarsi addosso, una cascata di risate.
E quand t’intunavte una canzoun tòt i stèva zét, un fiadèva nisoun. La tu vosa a l’avèm drèinta te còr come un giujèl lavurèd snè ad or.
E quando intonavi una canzone tutti stavano zitti, non fiatava nessuno. La tua voce l’abbiamo dentro il cuore come un gioiello lavorato solo con l’oro.
Che schèrz t’è fat! Andè via t’un bòt! Dreinta la gola avém un bèl masgòt. Insèn as divartemie come burdlèin an gni la fam a capì ste bròt distèin.
Che scherzo hai fatto! Andar via in un botto! Dentro la gola abbiamo un bel groppo. Insieme ci divertivamo come ragazzini non riusciamo a capire questo brutto destino.
Adés che tzì ilà sò, tè da fèt perdunè. Circa un’urchestrèina per puté cantè e un palch-scènich giòst da cumediènt. Enca i Sènt i vò un po’ ad divertimènt.
Adesso che sei lassù, devi farti perdonare. Cerca un’orchestrina per poter cantare e un palcoscenico giusto da commedianti. Anche i Santi vogliono un po’ di divertimento.
Giuseppe Lo Magro
Vanda ha raggiunto il suo Nino Riccione ha perso una decana dei bagnini. Si tratta di Vanda Imola (83 anni), moglie di Nino Fuzzi, ex presidente della Cooperativa Bagnini di Riccione, scomparso nel marzo 2007. Il cuore di Vanda, che lascia i figli Beppe e Paolo alla guida del Bagno 54, si è fermato per sempre lo scorso 24 novembre, dopo alcuni mesi di malattia. Amata e stimata da quanti l’hanno conosciuta, era diventata un vero e proprio punto di riferimento per tanti turisti italiani e stranieri, soprattutto tedeschi e austriaci, che negli anni Sessanta e Settanta affollavano la città. L’Imola, ormai diventata un’istituzione,
è rimasta in spiaggia per mezzo secolo, pronta ad accogliere col sorriso i suoi bagnanti. Al suo fianco c’era sempre Nino, che con il fratello Nando gestiva la zona, già in concessione ai genitori Zaira e Giuseppe Fuzzi. Nata a Riccione, Vanda non perdeva tempo neppure in inverno, stagione che trascorreva nell’attesa della nuova estate, riparando le vecchie tende e confezionandone delle nuove. “Era una donna premurosa, gentile e molto alla mano – ricorda il presidente della Cooperativa Bagnini Enzio Manzi -. Era sempre preoccupata per la sua Riccione. In tutti noi ha lasciato un bel ricordo”. Dopo le esequie nella chiesa di San Martino, la salma di Vanda è stata trasportata al vecchio camposanto, dove riposerà per sempre accanto al suo inseparabile Nino. Nives Concolino
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pagina giovane
Il sorriso di Jenny - 4ª edizione Mai come quest’anno le oltre 600 persone presenti alla serata del 17 novembre che gremivano il Palaterme, in occasione de “Il sorriso di Jenny”, si sono sentite investire da un’esplosione di energia, carica e voglia di esserci e partecipare. Sul palco le note della “Big Jenny band” con Andrea Tosi, Jacopo Campagna, Francesco Magnanti, Paolo Girotti,Gianmarco Mancini e Matteo Lepri che hanno accompagnato le voci di Massimo Montanari, Alessandra Del Bello, Elisa Serafini e Susanna Rossi. Tutti insieme hanno davvero coinvolto il pubblico presente con le canzoni di Battisti, tra ricordi e successi! Sul palco anche il coro “Note in Crescendo” come sempre diretto dal maestro Fabio Pecci, con la nuovissima ed elegante divisa. Tutti i presenti hanno potuto condividere un momento molto speciale, una dimostrazione di grande amicizia nei confronti di Jenny: una vera festa di compleanno, proprio come a Jenny sarebbe piaciuto. Nel corso della serata sono stati premiati anche i vincitori del concorso “Una pagina del mio diario”, giunto alla sua quarta edizione, che ha visto una massiccia e affettuosa partecipazione di numerosi ragazzi ed insegnanti di vari istituti della Provincia. Quest’anno il concorso ha ricevuto anche l’approvazione dell’UST (Ufficio Scolastico Territoriale), ha coinvolto
25° Premio Rotary - Scuola Nell’auditorium Rita Levi Montalcini del Liceo “Volta-Fellini” di Riccione il 10 novembre 2012 ha avuto luogo il 25° premio Rotary Scuola, che si è svolto con la partecipazione di numerosissimi studenti, nonché dei presidi prof. ssa Donatella Zoffoli e prof. Giuseppe Ciampoli e dei docenti, delle Autorità Cittadine, Religione e Militari, nonché di numerosi soci del club. Hanno ricevuto una pergamena di riconoscimento per aver conseguito i crediti due allievi diversamente abili, del “Gobetti – De Gasperi” di Morciano, Corbelli Michela e Omiccioli Mattia. La pergamena inoltre è stata assegnata anche agli studenti che hanno conseguito la votazione di 100/100’: Boschetti Maria Elena, Tonini Matilde, Anniballi Laura, Balacca Marina, Di Giovanni Marco, Esposito Lorena, Giavolucci Francesca, Neri Francesca, Piccioni Alberto, Tonti Valeria, Nappi Antonello, Pietanesi Elena, Zangheri Valentina, Cesaretti Martina, Pari Elia, Pesaresi Marco, Pronti Luca, Rossetti Simone, Tasini Giulia, D’Ubaldo Luca, Maltoni Laura, Pasini Selene, Valentini Marco, Villa William, Migliozzi Alessandra. A Baroni Luca, Serafini Matteo e Del Prete Elisa, che hanno conse-
Gli studenti premiati con il sindaco Massimo Pironi, Mirco e Roberta Berardi, il presentatore della serata Paolo Del Bello.
ben 7 istituti superiori, raccogliendo ben 298 elaborati,”pagine di diario”, ricche di emozioni e racconti all’insegna del “ Non mollare mai”, argomento di quest’anno. Jenny amava moltissimo la musica, ma anche la scuola e lo studio, e soprattutto amara scrivere. Noi siamo convinti che il concorso sia una bella iniziativa e un’opportunità di riflessione per i giovani. La serata ha permesso di raccogliere circa 2500 euro che verranno destinati all’Associazione Riminese di Oncoematologi-
ca Pediatrica a favore della ricerca e del sostegno alle famiglie che vivono la triste esperienza delle malattie del sangue in tenera età. Anche quest’anno non possiamo far altro che ringraziare tutti gli amici che collaborano con gioia ed entusiasmo all’evento, facendo in modo che Jenny non resti solo un ricordo, ma un’eterna e costante presenza! Grazie di cuore per esserci sempre accanto con spontaneità ed affetto. Mirco e Roberta Berardi
Quanti bravi ragazzi!
guito la maturità con 100/100’ e lode, e a Cevoli Sara, che l’ha conseguita con 100/100’, è stata consegnata una borsa di studio, oltre la pergamena-ricordo. L’ensemble di venti giovani musicisti, allievi dell’Istituto Musicale “Lettimi” di Rimini, ha portato una apprezzatissima nota di prestigiosa musica barocca (il
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concerto grosso di Corelli, la Romanza Opera 5 di Tchaikosky). L’ensemble è stata diretta dai giovani direttori Federico Mecozzi e Nicolò Facciotto. Ha concluso la cerimonia un convivio preparato e servito dagli allievi dell’istituto Professionale Alberghiero “Savioli” che hanno dimostrato superiore maestria.
teatro musical-dialettale
Un poker benefico degli “Attori per caso� Sul palcoscenico con “Ho fat un viag in Paradis�
Quattro stuzzicanti serate all’insegna di buona musica e sane battute vernacolari, ci attendono al Teatro del Mare, dai primi di Febbraio ai primi di Marzo, grazie alla verve melodica del M° Franco Benedetto Morri, alla fantasiosa penna di Luciano Luzzi e ad un cast di interpreti sempre piĂš a loro agio nei personaggi assegnati in “Ho fat un viag in Paradisâ€?. La trama. Giacinto, sposato con Seconda, è l’indiscusso capo di una famiglia assai benestante. Hanno due figlie: Wanda ancora “antigaâ€? mentre Nella è sposata con Oreste. La loro giovane figlia Giulia, vive sognando di divenire affermata cantante nella frequentazione di Walter e Greta. I tre formano un trio alquanto “fuori delle regoleâ€?. Nella patriarcale famiglia si notano le presenze dei genitori di Seconda, gli ultranovantenni Fredo e Veneranda e della cameriera tuttofare Concetta, da tempo immemorabile in quella casa da risultare “una che contaâ€?.Giacinto, ossessionato dal timore che il suo capitale, derivato dalla vendita di tre alberghi, venga dilapidato dalla parentela, non rivela a nessuno dove nasconde il “tesoroâ€?. L’abitazione è meta di svariati personaggi: il timido dottor Allegri -innamorato di Wanda- coglie ogni scusa per visitare i due anziani coniugi. A lui si aggregano l’infermiera Dorina e il massaggiatore Pino, trasferitosi a Riccione dalla capitale. In aggiunta, quando Giacinto causa incidente stradale, perderĂ la memoria, ecco spuntare un amica di Wanda, la dottoressa Melodia, specia-
lizzata in psichiatria, e Lele, fantomatico impresario dello spettacolo che prospetta di portare al successo il trio canoro. Come finirĂ questo guazzabuglio? In una sorpresissima finale... da gustare in un bel posto numerato! Interpreti: Carla Bologna, Laura Luzzi, Patrizia Fab-
bri, Maria Romussi, Katia Cremona, Brigitte Siegrist, Valeria Bernardi, Pia Del Vecchio, Martina Cinti, Francesca La Macchia, Luciano Luzzi, Renzo Stefanini, Beppe Protti, Luca Fratini, Giorgio Nicoletti, Valerio Tullio, Iglis Serafini. Fuori scena Clara Stefanini e Guido Fagioli.
Teatro del Mare, Via Don Minzoni, Riccione ore 21,00
Domenica 3 - 10 - 24 Febbraio e 3 Marzo
Prenotazioni: Spadarella Gioielli - Via Virgilio 11c -Riccione / Luzzi 349 25 31 929
Incasso devoluto a: S.S. Angeli Custodi - Centro 21 A.I.D.M. Ass. Ita. Distrofia Muscolare - Rimini Autismo
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‘ la zirudela
la POESIA
di Giuseppe Lo Magro
di edmo vandi
E chèn ad Tulio
Il cane di TuLlio
In campagna la sera
Tulio, un dé ch’un eva gnint da fè
Tullio, un giorno che non aveva niente da fare
l’è ‘ndè a biroun te Paes a sbarlucè.
è andato a zonzo in Paese a curiosare.
T’una vidrèina d’un negozie d’animèl
In una vetrina di un negozio di animali
un chèn ch’un eva mai vést isé bèl.
un cane che non aveva mai visto così bello.
L’entra sl’idea da cumprèl ad scaranèda
Entra con l’idea di comperarlo subito
e dmanda quant e costa t’una s-ciuptèta.
e domanda quanto costa con ansietà.
“Cinq-méla euro” ui arspond e padroun
“Cinquemila euro” gli risponde il padrone
s’una facia a mità tra pataca e quajoun.
con una faccia a metà tra stupido e minchione.
“Boia d’una maduscacia.... l’è fat d’or?”
“ Boia d’una miseriaccia...è fatto d’oro?”
l’urla Tulio mentre ui scadnacia e cor !
urla Tullio mentre gli palpita il cuore!
“Na,l’è chèrna e ose...mo l’ha una qualità...
“ No, è carne e ossa...ma ha una qualità..
e camèina sora l’aqua come Crést santità.
cammina sopra l’acqua come Gesù Cristo.
Sa tota la mia unestà a te pòs garantì,
Con tutta la mia onestà te lo posso garantire,
se po’ un ti va bèn at dagh i sèld indrì !”.
se poi non ti va bene ti restituisco i soldi!”.
Tulio e suspira, pò dla crosa us fa e sègn
Tullio sospira, poi della croce si fa il segno
e e tira fura da la bas-cocia un bèl asègn.
e tira fuori di tasca un bell’assegno.
In campagna la sera la casca impruvisa e Sol l’è sparì già da un’ora. E trator e riposa drèinta l’èraa ncora chèld e mutor. Tl’èria ui è ancora l’udor ad tantòun e dl’erba fnèda. L’è cuntènt e cuntadèin la spagnèra tra una stmèna la sarà dvènta già fèin. Se mèr i lèmp i fa la fototografia me mènd. E cuntadèin e pènsa ma l’arcòlt: “Signor fa che e tampurèl un mi porta la gragna”. Intènt ilà d’fura la piova già la bat sora i còp. Te mataraz al foje ad furmantoun al bagaja e, scrichénd, l’ij da la bonanota.
In campagna la sera
T’un lèmp in bésa l’è sla riva dla marèina...
In un lampo è sulla riva della marina...
l’ha fat n’aferi o i l’hà frighè sla parlantèina?
ha fatto un affare o l’hanno fregato con la parlantina?
L’arcoj un legn e tramèza agl’ènde ul fa vulè
Raccoglie un legno e in mezzo alle onde lo fa volare
e me chèn ui dis : “ Dai movte...val a ciapè”
e al cane dice: “Dai, muoviti...vallo a prendere”.
L’animèl e baja, pò e partés che e pèr un raz
L’animale abbaia, poi parte che sembra un uccello
e, roba da nu cred, senza gnènca un sparnaz
e, cosa da non credere, senza neppure uno spruzzo
come e fòs un schèrz, che pèz ad legn e coj
come fosse uno scherzo quel pezzo di legno raccoglie
e ul arporta tra i pì ad Tulio s’un po’ d’urgoj.
e lo riporta tra i piedi di Tullio con un po’ d’orgoglio.
Tulio e strabòza j’èc, quasi e cred da insugnè
Tullio stropiccia gli occhi, quasi crede di sognare
isé l’arpét e lènc pansand ch’lè mej cuntrulè.
così ripete il lancio pensando che è meglio controllare.
Dè, tre, quatre, cinq volte...sempre cumpagn
Due, tre, quattro, cinque volte...sempre uguale
Tulio e dis:”Al mèt t’un Circo, a fac guadagn”.
Tullio dice:” Lo metto in un Circo, faccio guadagno”.
At che mentre un signor ui s’aprèsa curios.
In quel mentre un signore s’avvicina curioso.
“Te vést ad raza ad chen...l’è purtentos”
“Hai visto che razza di cane...è potentoso!”
“Quant’an ch’l’ha?”. E Tulio..”Gnènca dè!”
“Quanti anni ha?”. E Tullio :”Neppure due!”.
E quèl serie.. “Alora un impèra piò a nudè”.
E quello serio..”Allora non impara più a nuotare!”.
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In campagna la sera scende improvvisa il Sole è sparito già da un’ora. Il trattore riposa nell’aia ancora caldo il motore. Nell’aria c’è ancora l’odore di morchia e dell’erba fienata. E’ contento il contadino l’erba medica tra una settimana .sarà diventata già fieno. Sul mare i lampi fanno la fotografia al mondo. Il contadino pensa al raccolto: “Signore fa che il temporale non mi porti la grandine”. Intanto là fuori la pioggia già batte sui coppi. Nel materasso le foglie di mais chiacchierano e, croccando, gli danno la buonanotte.
la pagina del dialetto di edmo vandi
E “Cazimpìr”
Il “Pinzimonio”
In italièn us cèma “Pinzimonio” e l'è che paciugh fat ad olie, pevre e sèl, dut po' bagnè carote, fnòc e sérle.
In italiano si chiama Pinzimonio ed è quella salsa fatta di olio, pepe e sale dove puoi intingere carote, finocchi e sedani.
In dialèt us cèma “Caz-im-pir” o ènca “Bagnatèch”
In dialetto si chiama “Caz-im-pir” o anche “Bagnatech” ma nel ristorante devi
ma te risturènt ut tèca stè tenti tl'urdinèl, perchè, se inveci ad “Caz-im-pir” ut vèn da dì “Caz-im-tir”
stare attento nell'ordinarlo, perchè se invece di “Caz-im-pir” ti viene da dire “Caz-im-tir”
ut ariva e camerièr sla bartavèla vèrta!
ti arriva il cameriere con la patta aperta!
I rasunamènt per capì la vita di edmo vandi I giove i va piò svèlt mo l’è i vèc che i cnès al scorciatoie. L’amor per ès vera l’ha da ès quèl e basta.
L’angolo della poesia di Enzo Travaglini La putèna Fa count e giurnèl: la gazèta pugèda me tavlèin de bar. Una masa i la tèca sal mène, e po dèp i la lasa ilè, parchè la i va bèn, ma snè per un dé.
Se tfè de bèn is scorda. Mo te fal l’istès. -Pronto, e risturènt “La vedova”? -Na, a sò e maridScusa ho sbajè paradis.-
Imbriègh
Se e Capo un gnè
Pitrèin ma l’usteria e va giò t’un bicir.
e decid e Vicecapo. Se ènca quèst un gnè e decid oun che capés.
Adés l’è ‘ndè in pensioun: e vèin l’è e su mis-cir.
Casanova sal done d’og
Us po’ dì, ch’l’è ancora sòta padroun.
l’avria al su gate da plè.
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DIALETTO
E sghétle (il solletico) a cura di Giuseppe Lo Magro
Piccola rubrica di battute surreali, barzellette seminuove, fantasie oniriche, filosofia popolare. Da leggere in relax e magari “degnare” di un sorriso come quando si è sottilmente sollecitati
E matrimonie I cris-cèn i spòsa una dona snè. Us cèma monotonia. “Quèl ch’l’è stè e dé piò bèl dla tu vita?” “Quèl de matrimonie.” “E quèl piò bròt?” “Tòt quei ch’iè ‘mnù dèp!” A sò inamurèda de stès om da vint’an. S’ul vèn a savé e mi marid um’amaza.
E matrimonie e cambia j’èmne. Da muros lò um arviva sempre e spurtèl dla machina. Da spusèd un tira giò e finistrèin gnènca se e scurègia.
Mej e marid i ragna. Lia : “Se tdis un’ènta parola a torne da la mi Mà!” Lò: “Taxi!” Lò e mor. Ma la mej e becamort e dmanda: “La i vò dè un bès prèima da mètle drèinta?” “Na, na, um e giva sempre da viv, mo an e fémie mai!”
La mi mej la vleva fè “la chirurgia plastica”. Ai ho tajè la chèrta ad credit.
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Tortino goloso La cucina della nonna di Cavolfiore di Vilma Tosi
Ingredienti: 1 cavolfiore di media grandezza 3 salsicce 1 scatola di pomodori pelati o a cubetti ½ litro di latte 30 gr di burro 2 cucchiai di farina Sale quanto basta
Lessate il cavolfiore quindi separate la parte bianca dalle foglie ed utilizzate solo la parte bianca (le foglie sono buone in insalata condite con olio e aceto). Ungete una pirofila da forno con un po’ di burro e disponete il cavolfiore a pezzi. In una padellina, rosolate le salsicce prive della pelle e sminuzzatele con un po’ di acqua, aggiungete il pomodoro e fate addensare questo sughetto.. In una casseruola preparate una besciamella con il latte, il burro, la farina e un po’ di sale. Versate la besciamella nella teglia con i cavoli e ricoprite con il sughetto di salsiccia. Cuocete in forno a 200° per 15 minuti.
IMMAGINI DIGITALI
Le nostre foto digitali archiviate spariranno? Perdere i nostri più preziosi ricordi, cancellare per sempre le foto più belle della nostra vita, sarebbe un vero problema per chi ha archiviato questi ricordi sul PC, CD, DVD, hard disk od altri supporti d’archiviazione. Chi può garantirci che questi dispositivi saranno sempre leggibili? La maggior parte della gente ammette di aver sbadatamente cancellato almeno una volta le foto in formato digitale e di non aver usato un dispositivo adeguato per l’archiviazione. Ciò ci fa capire quanto possa essere preoccupante questo fatto. I SUPPORTI D’ARCHIVIAZIONE NON SONO ETERNI! Nell’era digitale ormai si archivia tutto. Quando archiviamo su supporti ottici come CD/DVD si è più tranquilli, dobbiamo avere però l’accortezza che quest’ultimi vengano conservati al riparo da graffi, umidità e raggi UV. Questi tipi di supporti di fatto possono durare da 5 a 15 anni, sempre che si acquistino dischi di buona qualità. Anche gli hard disk sono degli ottimi mezzi per l’archiviazione di fotografie, ma anch’essi non sono eterni, sono continuamente soggetti ad usura per la continua scrittura e sovrascrittura del disco, in più i produttori non offrono garanzie longeve.
di bassa qualità, è ovvio che in meno di un anno esse inizieranno a perdere colore. Affidatevi sempre a fotografi, che usano carta ad alogenuri d’argento e attrezzature allo stato dell’arte per produrre stampe di ottima qualità. Le stampe fotografiche vanno anche curate per una migliore conservazione. Un album tradizionale è l’ideale. Conservare sempre in luogo fresco, asciutto e buio. Dopo questi consigli, sarete sicuri che le future generazioni vedranno le vostre foto. Riavviciniamoci alla stampa su carta, riviviamo la calda sensazione di avere tra le mani una fotografia stampata, riponiamo di nuovo le foto nel nostro portafoglio. Le nostre foto non devono perdere il valore che hanno. Stampate i ricordi della vostra vita, della vostra felicità, lasciate che le vostre fotografie vivano in eterno. Ogni foto che non stampi è un ricordo che non c’è! P.S. …se perdi un file ed hai stampato la foto… puoi scansio‑ narla e ricrearlo… ma senza la stampa…. No!
LA SOLUZIONE Conviene stamparle ! Fate una scelta delle migliori e quelle che vi stano particolarmente a cuore, fatele stampare , con una stampa di qualità e avrete sottomano le immagini delle vostre emozioni senza l’uso di un PC o un lettore multimediale. Tenete presente che anche il tipo di stampa deve essere ottimale per durare nel tempo. Vi lamentate se le foto sono sbiadite? Se stampate con la stampante di casa utilizzando carte e inchiostri
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enigmistica Una città a noi vicina si è vantata recentemente di essere apparsa su “La settimana enigmistica” nella rubrica “Una gita a....”. Tanto per la cronaca precisiamo che: Riccione, ad opera di Edmo Vandi, ha già avuto questo onore nel Gennaio 1993 – n° 3173. Per la serie: le novità passano sempre prima nella “Perla verde”. Cert che Edmo us riserva dal surprese ogni dé. Ui amènca da fè un fiul e u gl’ha fate tòte! Per ès sigur però e saria mej dmandeglie... un si sa mai!
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quelli della terza eta’
Compleanno centenario al Nautilus Al Centro Sociale Nautilus si è festeggiata la neo centenaria Anna Conti. Infatti, il ventitrè novembre scorso la numerosa “famiglia” del Centro Sociale ha preparato una magnifica festa. La torta fornita dai famigliari, lo spumante e la sorpresa, assai gradita, del Primo Cittadino di Riccione Massimo Pironi il quale ha espresso il suo personale e affettuoso augurio, quello dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità di Riccione ad una concittadina esemplare nell’impegno familiare e nella dedizione quotidiana ai sacrifici di una vita onesta e laboriosa. Tutta la manifestazione è stata ripresa dall’emittente televisiva Telerimini VGA con la conduzione professionale di Paolo Teti. Nell’occasione è stata donata dalla rappresentante SPI CGIL Ugolati Giuseppina (Nuccia) una targa commemorativa del raggiungimento dei cento anni di vita. Succesivamente si sono tenuti balli e musica dal vivo che hanno rallegrato questa particolare e felice ricorrenza. Il Consiglio Direttivo del Centro Sociale Nautilus
A sém in pensioun e us pis girì e mènd Con questo motto i pensionati della CNA Rimini (che vanta larga rappresentanza riccionese) si sono concessi una splendida crociera solcando il mare Nostrum e l’Egeo. Imbarcati a Venezia nell’ottobre scorso su una delle imponenti navi della Royal Caribbean, “riveriti” con servizi di prim’ordine grazie ad un comfort che non ha eguali, hanno visitato dapprima le “perle” dell’Adriatico – Dubrovnik è rimasta nel cuore di tutti, per la cintura delle sue potenti mura, per i palazzi splendidamente conservati, per le strade lastricate e i vicoli suggestivi. Un vero gioiello che ci riporta ai passati fasti della Repubblica marinara di Venezia- e poi quelle greche. Mezza delusione Atene, che della sua gloria ha conservato l’Acropoli e poco altro, lasciando spazio ad un vivere caotico. Di tutt’altra musica le isole: su tutte Mykonos. I benefici del turismo non hanno impedito di conservare l’ambiente e mantenere inalterate le tradizioni e il ritmo vitale quotidiano dei residenti. Tante conoscenze ( e insegnamenti) per una esperienza che i più vorranno sicuramente ripetere il prossimo anno. Massimiliano Zani
Nella foto di Piero Innocenti i sorridenti “crocieristi” di casa nostra.
Alzheimer: fuori dall’isolamento con la musica Chiusi a riccio in se stessi, innervositi e depressi, attraverso un particolare percorso terapeutico, che ruota attorno alla musica, sono tornati a socializzare e ad allacciare rapporti con il mondo che li circonda. Protagonisti circa trenta anziani affetti da Alzheimer e demenza senile, ospiti della casa “Felice Pullé” di Riccione, dove dallo scorso aprile stanno seguendo il progetto “Ricerca… re, suoni e musica” dell’associazione Ondasonora. La ricerca ha dato esiti gratificanti e lusinghieri, tant’è che gli esperti ora intendono allargare il loro lavoro oltre i confini della “Pullé”. L’esperimento, che viene portato avanti su un doppio binario anche a San Lazzaro di Savena, si basa su tre elementi base: la musicoterapia, l’animazione musicale e l’espressività artistica. “Lavoriamo soprattutto sulla stimolazione dei ricordi con la musica - spiega Simona Neri, musico terapeuta -. Per le persone di una certa età, suddivise in pic-
coli gruppi, scegliamo canzoni degli anni Quaranta/Cinquanta di popolari cantanti come Nilla Pizzi, Domenico Modugno, Giorgio Consolini e anche di big, come Pavarotti. E’ chiaro che nel repertorio non mancano i classici del liscio”. Una nota
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dopo l’altra, si segue il programma fino a raggiungere una certa stabilità e serenità. Obiettivo non semplice, soprattutto nelle fasi avanzate dell’Alzheimer, che comincia con la depressione per poi proseguire con il vagabondaggio e la perdita dell’orientamento. “Situazioni – spiega la Neri - che portano alla rabbia e perfino all’autolesionismo e che si manifestano anche nelle sedute del progetto, finanziato dal Farn (Fondo regionale per la non autosufficienza) e portato avanti in collaborazione con l’Ausl e il Comune di Riccione”. Tra gli esperti della ricerca di Ondasonora, che fa capo al presidente Francesco Savino, c’è pure Stefano Raffaelli, insegnante di pianoforte, musicologo e fisarmonicista, che conferma: “Il risultato delle due ore di lavoro settimanale produce un grande miglioramento sociale. Gli anziani con il nostro aiuto dialogano, alcuni cantano e chi può balla”. Nives Concolino
Ritrovarsi
Carramba che sorpresa!
Avevano studiato insieme, ma in tante si erano poi perse di vista. Dopo 63 anni, rieccole riunite intorno a una grande tavola. In primo piano le alunne delle scuole elementari di Riccione Marina centro e Abissinia che dopo un anno di telefonate, passaparola e mail, sono riuscite a radunarsi in venti al Ristorante Ranch sul lungomare della Repubblica. Tra loro la bagnina Aldina Piccioni, Marisa Mulazzani, Amati Agostina e Bianca Amati del ristorante Il Pescatore
che racconta: “La nostra classe, in viale Latini, era formata solo da femmine. In effetti eravamo una quarantina, ma ci siamo ritrovate solo per metà, perché alcune di noi, dopo essersi sposate, sono andate a vivere fuori zona, altre, purtroppo, sono scomparse. Vedersi dopo 63 anni è stata davvero per tutte una grande emozione”. Tra i tanti amarcord è spuntata anche qualche lacrimuccia. La serata conviviale non è bastata a raccontare quello che è successo dagli anni Cinquanta in poi, tra gioie, dolori, matrimoni e nascite di figli e nipoti. Una vita intera. Le signore si sono lasciate tra baci e abbracci, non senza promettere di rincontrarsi. ni.co.
Erano in 3ª B alle Pascoli Quelli della 3ª B delle Medie Pascoli di trent’anni fa erano ragazzi/e molto uniti, grazie anche ad un corpo insegnante che sapeva il fatto suo. Così, ai primi vagiti d’autunno 2012, in virtù di un tambureggiante passaparola da parte del prof. Francesco Perez e dei contatti tramite Facebook, hanno organizzato una bella rimpatriata in una osteria cittadina, al motto di: Se a tavola un frate prese moglie, meglio ancora ci si può ritrovare per raccontarsi e... meravigliarsi. Perchè dopo 6 lustri, c’è tanto da dire e tanto da scoprire e una serata del genere vola in un amen grazie a racconti, aneddoti, risate, bicchieri elevati che si sono susseguiti a ritmo indiavolato. Per cui si sono dati appuntamento per un secondo incontro... naturalmente tra 30 anni... con la speranza di vederlo arricchito dalla presenza di chi non ha potuto essere presente al primo. Da sin.In alto: Massimiliano Righetti, prof. Giannini, Pierpaolo Maglio, prof. Ioli, Daniele Gabellini, Massimiliano Rocchetta, Gianluca Angeli, Eros Pietosi, Michele Cimarelli, Marco Paialunga, Micaela
Giacosi, Claudia Sanchi, Claudia Rossi, Sonia De Paoli, Roberta Nanni, Roberta Tiberi. In basso: prof Perez, Milena Grossi, Arianna Torri, Catia Olivieri, Tiziana Santini, Roberta Mussoni.
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amarcord “giochi senza frontiere”
1989: Riccione finalista in Portogallo Trasferta della nostra squadra per la Finalissima con volo da Bologna a Lisbona, poi pullman fino alla cittadina di Tomar. Spese divise a metà tra noi e la RAI. Rappresentante ufficiale della Città di Riccione e della relativa squadra, l’allora Assessore allo Sport Massimo Pironi. Responsabile organizzativo il sottoscritto. La gara non ebbe storia, i portoghesi avevano provato i singoli giochi per oltre un mese, noi solo quattro giorni. (Per distrarci ed evitare di allenarci ci portarono in visita al Santuario di Fatima). Aneddoti? Nell’albergo dove eravamo ci servivano un buffet che se arrivavi cinque minuti dopo non trovavi più nemmeno i vassoi, (la fame di tedeschi e svedesi !) lo avevo notato nei pressi una specie di trattoria dove si sentivano le inconfondibili martellate per rompere le chele di granchi giganteschi, tipici del luogo. Entrai chiedendo qual’era la spesa: 16 Escudos. Chiesi al direttore del nostro albergo quanto ci avrebbe abbonato rinunciando al pasto della sera. Mi disse: 15 Escudos. Accettai di volata, e così tutto il nostro team potè esercitarsi nel martellare i giganteschi granchi e gustare le squisite specialità del locale. C’era una squadra di una Nazione vicina che ci snobbava con la maggiore disponibilità di mezzi e di attrezzature (noi risparmiavamo all’osso!). Mi chiesero come mai non cenavamo più in albergo.
Nella foto di Pico la squadra “Riccione” prima della partenza
Dissi che, visto lo scarso buffet, ci arrangiavamo con i panini. Mi venne un’idea: invitarli nella “nostra” trattoria per la cena d’addio. Dissi che la spesa era di 30 Escudos a testa ma dovevano versarli a me in quanto era un prezzo di favore stabilito con la proprietà. Accettarono con entusiasmo, e fu una serata di festa, in quanto fu loro concesso di gustare fi-
nalmente crostacei e specialità ottimali. Mi ringraziarono calorosamente ( anche per telefono in tempi successivi.) Ma noi, in verità, avevamo cenato gratis alla loro salute, in barba alla loro prosopopea e all’insopportabile superbia. (Furbizie romagnole? Perchè no, quando le ragioni sono più che valide). Edmo Vandi
kite surf
Alberto Rondina “vola” e sale sul podio!
Alberto in una splendida evoluzione...
Alberto Rondina riccionese di soli 23 anni è riuscito dopo otto gare a salire sul podio del PKRA World ProKite Tour 2012 al terzo posto. Una grande pietra miliare nella sua carriera. L’ultima tappa del circuito mondiale si è svolta a Pointe Magnin nella bellissima Nuova Caledonia dove, anche se le avverse condizioni meteorologiche hanno permesso ai freestyler di gareggiare solo negli ultimi due giorni della competizione, ci sono stati delle gare emozionanti. Alberto si è via via misurato con rappresentanti di Francia, Austria, Spagna e Nuova Zelanda, raggiungendo un faticosissimo quinto posto. Coi punti di tale performance ha impinguato la sua classifica sino a meritarsi il 3° gradino del Podio nella Competizione mondiale. Alberto ha commentato l’impresa.” È stato un anno con alti e bassi. Due secondi posti all’inizio della stagione e poi finire fuori classifica in Germania. Ma come nella vita bisogna saper gestire e reagire a queste cose e alla fine sono riuscito a difendere la medaglia di bronzo. Voglio ringraziare tutti
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... e sul podio!
i miei sponsor, il mio manager, la mia famiglia e gli amici che mi hanno sostenuto quest’anno. Adesso prendo una piccolissima pausa e poi mi metto sotto per preparare per la prossima stagione”.
Riscaldamento e condizionamento:
Sicurezza, prevenzione e risparmio a cura di Michelotti Roberto
Sostituzione caldaia: detrazione fiscale da 36% a 50% Ed eccoci qui, dopo aver salutato il 2012 con festeggiamenti, panettoni e brindisi (d’altronde è meglio ricordarcelo per questo che per IMU, spread e aumenti) siamo entrati nel 2013 con nuovi propositi e nuovi progetti. Se il progetto in questione è la ristrutturazione della casa o la sostituzione della vostra cara vecchia caldaia sono sicuro che troverete questo argomento di vostro interesse. Il Decreto Legge n. 83/2012 ha stabilito che a partire dal 26 giugno 2012 la detrazione fiscale del 36% prevista per le ristrutturazioni edilizie diventi del 50%. Per richiedere la detrazione del 50% fa fede il momento del pagamento delle spese sostenute: anche nel caso i lavori fossero stati ancora in corso alla data del 26 giugno, i bonifici emessi dopo quella data usufruiscono della detrazione del 50% (tetto massimo di spesa: 96.000 euro). Se la soglia è stata innalzata dal 36% al 50%, restano invece invariati sia i tipi di interventi ammessi alla detrazione (elencati a partire da pag. 22 nella Guida alle ristrutturazioni edilizie dell'Agenzia delle Entrate - aggiornata ad agosto 2012 Consultabile sul sito www.agenziadelleentrate.gov.it), sia le modalità per farne richiesta. Questa detrazione, da ripartire in 10 anni, è applicabile anche alla realizzazione di “opere finalizzate al risparmio energetico” quali, ad esempio, la sostituzione di un vecchio generatore con una caldaia ad “alto rendimento” come le caldaie convenzionali – ovvero non a condensazione Nel caso di sostituzione della vecchia caldaia con una nuova tradizionale per fruire della detrazione fiscale del 50% è necessario che i pagamenti siano effettuati - dopo il 26 giugno 2012 - con bonifico bancario o postale da cui risultino: • causale del versamento • codice fiscale del soggetto che paga • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. In merito alla causale del versamento va indicato: "spese per ristrutturazione edilizia 50% ai sensi art. 16-bis TUIR (D.P.R. n. 917/86) e D.L. n. 83/2012 convertito dalla Legge n. 134/2012". Dovrebbe tuttavia restare altresì valido indicare semplicemente: "spese ristrutturazione edilizia 50% - bonifico ai sensi della legge n° 449/97 (cui si riferiva l'ex-36%). Si tratta infatti della legge istitutiva della detrazione. Per approfondimenti, è possibile consultare il sito del dell’Agenzia delle Entrate sull'argomento. I contribuenti, a questo punto, devono conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero infatti essere richiesti dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi. Si ricorda che l'IVA per la sostituzione della caldaia è agevolata al 10% (si veda l'esempio di calcolo a pag. 17 nella Guida dell'Agenzia delle Entrate consultabile on-line)
Per maggiori informazioni vi consigliamo di contattare i nostri uffici allo 0541/602044 oppure INVIARE unA e-mail.
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Report - Attenzione agli integratori
Isoflavoni della soia:
sostanze di origine vegetale contenuti soprattutto nei semi di soia o in alcuni integratori. Parere negativo su tutti i fronti. Promesso dalla pubblicità: protezione di danni ossidativi, mantenimento di livelli adeguati di colesterolo nel sangue, riduzione dei sintomi della menopausa (in particolare le vampate di calore), mantenimento della salute della pelle dei capelli durante la menopausa, dell’apparato cardiovascolare e respiratorio, della prostata e del seno. Non ci sono evidenze scientifiche secondo gli esperti EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) e l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Il parere dell’I.N.R.A.N (Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione) è stato netto: “La conclusione in base alla quale gli estratti di soia costituirebbero una valida alternativa terapica per intervenire sui disturbi ed i sintomi della menopausa, deriva unicamente da una osservazione di carattere epidemiologico i cui risultati presentano una evidente contraddittorietà e sono pertanto incapaci di offrire dati univoci e scientifica-
mente attendibili. Studi recenti hanno disconosciuto, in comparazione con placebo, le potenzialità terapeutiche degli isoflavoni. In relazione agli effetti sul metabolismo scheletrico in menopausa, è stato poi evidenziato che aumenti della massa ossea, sono raggiungibili esclusivamente in zona lombare, dunque in maniera non uniforme ed unicamente attraverso una assunzione di dosi sensibilmente più elevate (90mg/die), rispetto a quella ritenuta massima (80 mg/die) da assumere giornalmente, oltre la quale sarebbero evidenziabili disturbi e complicazioni non
marginali come puntualmente stabilito dal Ministero della Salute. “Troppo pochi sono gli studi di valutazione del rischio della ingestione di questi composti in popolazioni non esposte come quella occidentale. Non vi sono molti studi sulla tossicità della ingestione di isoflavoni della soia se non in casi molto particolari ad esempio in gravidanza ed in allattamento. La cautela nelle dosi di assunzione, va posta in relazione alla attività estrogenica. Infatti, una prolungata ed elevata attività biologica degli estrogeni è considerata un fattore di rischio per la comparsa del carcinoma della mammella”. Un altro aspetto non secondario, è rappresentato dalla interferenza dell’assorbimento degli isoflavoni, con il metabolismo della tiroide. Il componente denominato ginisteina può infatti favorire l’ipertiroidismo in soggetti particolarmente sensibili”.Insomma, nessun effetto dimostrato sui disturbi e sintomi menopausali e post-menopausali, se non un modesto effetto sulla densità ossea lombare mentre si sottolineano quelli col‑ laterali, tra cui un possibile effetto tumora‑ le al seno e un ipertiroidismo.
STAR BENE
La flora batterica intestinale e i probiotici
tobacillus acidophilus, L. sporogenes, L. rhamnosus, L. thermophilus, L. bifidus, L. plantarum, L. casei, Bifidobacterium infantis, B. longum, che hanno diverse funzioni positive, come la modificazione del pH intestinale, la sintesi di vitamine del gruppo B e acido folico, l’azione immunostimolante, l’inibizione della crescita di batteri patogeni. Spesso il primo sintomo di una alterazione dell’equilibrio della flora e’ legato ad un gonfiore addominale ed una sensazione di pesantezza dopo l’assunzione di alimenti, soprattutto se latticini freschi.Per favorire l’efficienza della flora batterica intestinale è utile mantenere una corretta alimentazione, ma talvolta questo non è sufficiente, come nel caso di assunzione di alcuni farmaci, specie gli antibiotici, vomito prolungato, diarrea o stitichezza, flatulenza, infezioni uro-genitali, alimentazione scorretta. In questi casi è necessario somministrare integratori di microrganismi benefici, i Probiotici, che contengano un fattore prebiotico, che sono costituiti da microrganismi vivi, capaci di influenzare positivamente l’ecosistema intestinale, nel quale arrivano ancora vitali, grazie alla microincapsulazione che permette loro di superare la barriera gastrica, mantenendo intatta la capacità di colonizzare l’intestino, I Prebiotici sono costituiti da oligosaccaridi e polisaccaridi non digeribili per l’organismo umano, e agiscono da nutrimento per la flora microbica intestinale. mantenendone una fisiologica funzionalità e un buon equilibrio. L’integrazione di fermenti lattici può essere effettuata periodicamente, tre/quattro volte l’anno, a scopo preventivo per dieci o quindici giorni; se invece la flora batterica è già impoverita e danneggiata, l’assunzione può essere protratta anche per un mese o più. In caso di patologie in cui è particolarmente importante la buona salute della flora batterica intestinale, come in caso di colite e colite/ ulcerosa, l’assunzione di fermenti lattici è consigliabile per periodi prolungati,e l’associazione quotidiana con un buon succo d’Aloe vera, risulta una scelta vincente. Scola dr Lorenzo
La flora batterica intestinale è costituita da un insieme di organismi viventi, batteri, protozoi e funghi, che vivono nell’intestino degli animali, incluso l’uomo, come “ospiti”. Essi formano un ecosistema complesso, in delicato equilibrio con l’ambiente intestinale, realizzando una vera simbiosi con l’ospite stesso. Se, infatti, gli organismi che costituiscono la flora batterica traggono il loro sostentamento dall’organismo che “colonizzano”, è anche vero che essi apportano all’ospite grandi benefici derivanti dalle loro attività metaboliche. Si calcola che ci possano essere circa 400-500 specie diverse che stabiliscono un equilibrio in grado di favorire l’assorbimento delle sostanze nutritive derivate dagli alimenti, e di aumentare la resistenza alle malattie. La flora batterica serve come barriera contro i microrganismi patogeni, è fonte di energie e di sostanze nutritive, condiziona il sistema immunitario della mucosa. Una buona flora microbica, infatti, stimola il sistema linfatico locale e aumenta il rinnovamento delle cellule epiteliali della mucosa intestinale, stimola le difese immunitarie potenziandone quindi la capacità difensiva e mettendo in atto una vera e propria barriera difensiva. Vengono riconosciute come benefiche diverse specie batteriche, specialmente quelle appartenenti al gruppo dei lactobacilli e dei bifidobatteri, come Lac-
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PARI... O DISPARI? A cura di Maria Grazia Tosi, con Cosima Avantaggiato, Cinzia Bernardini, Ulrike Bonfini, Livia Agnese Bordoni, Sara Bordoni, Manuela Fabbri, Catia Loprete, Alessandra Marinozzi, Maurizia Petrucci, Annalisa Sanchi, Assunta Sorvino, Emanuela Tonini, Anna Maria Viviano
“Una città contro la violenza” In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne la nostra Commissione ha attivato un Tavolo di Rete cittadina, coinvolgendo tutte le forze presenti nel Comune e direttamente o indirettamente ricollegabili al fenomeno, per un confronto allargato che aveva due obiettivi: verificare quale fosse la situazione di Riccione rispetto al ruolo che ciascuna di loro ricopre, stimolarle al perseguimento di progetti sempre più efficaci, e per quelle meno direttamente operative sollecitarne la massima consapevolezza in merito. Il Tavolo è un’ulteriore tappa di un percorso, “Una città contro la violenza”, che è partito da tre anni e che ha visto diversi momenti importanti condivisi tra realtà istituzionali e associative e cittadini. Erano presenti il Comandante della Compagnia Carabinieri di Riccione Capitano De Lise e il Luogotenente Cacace. Il Capitano ha ribadito l’impegno dell’Arma che ha sancito a livello nazionale l’accordo con il Dipartimento per le Pari Opportunità, mettendola in prima fila nell’azione di contrasto, nonché l’importanza di una rete anche cittadina, accennando a casi anche riccionesi per i quali la collaborazione ad esempio con “Rompi il silenzio” (associazione presente al Tavolo) è risultata velocemente proficua nello strappare la vittima al suo aguzzino. Ulteriormente significativo è stato lo schierarsi anche della Polizia Municipale, sia da parte della Comandante Graziella Cianini che da quella dell’Ass. Lanfranco Francolini, che hanno esplicitato l’intenzione di formare tra breve un piccolo nucleo operativo che acquisisca la giusta capacità di prestare ascolto a chi ne avesse bisogno nonché quella di saper indirizzare gli opportuni percorsi. L’Ass. Federica Torcolacci ha detto che attraverso lo Sportello sociale dal 2007 al 2012 sono stati una dozzina i casi segnalati, ma non di violenza sessuale: pochi, ma rappresentativi di un disagio personale e familiare, condizione che viene spesso riscontrata attraverso il servizio dedicato alle famiglie. Lo Sportello Immigrati, ha aggiunto, ha messo a conoscenza di soprusi su donne straniere, quasi tutte di origine russa. Il Dirigente Valter Chiani ha evidenziato le difficoltà dell’interculturalità, di come cioè sia spesso delicato rapportare due codici culturali diversi nei matrimoni misti. Interessanti le testimonianze delle Dirigenti scolastiche, Dott.ssa Sandra Villa e Dott.ssa Donatella Zoffoli, sulle criticità che possono
diventare, se non dirottate, presupposti di atteggiamenti violenti. La Villa, che essendo a capo dell’Istituto comprensivo nr. 2 si occupa di 8 scuole e di 1256 ragazzi che vanno dai tre anni ai 14 anni, ha dichiarato che ancora oggi esiste un modello educativo di tipo maschilista, e che il ruolo delle bambine spesso risulta essere ancora subordinato. Addirittura il linguaggio delle madri è diverso a seconda che si rivolgano ad un figlio o ad una figlia. La Zoffoli, preside del Volta e del Fellini, ha affermato che molti adolescenti portano già in sé una crisi, e che per questo la scuola cerca di insegnare loro a conoscere sé stessi per poter poi conoscere gli altri, e che i diritti propri sono i diritti degli altri: si assiste spesso a forti fenomeni di aggressività nei confronti del compagno diverso o più debole, e i disagi vissuti in famiglia si tramutano nella scuola in atteggiamenti definibili violenti. La Dott.ssa Maria Maffia Russo responsabile del Progetto Dafne, l’autorevole progetto pilota dell’Azienda USL di Rimini che dal 2004 porta avanti l’individuazione delle strategie e degli interventi rivolti alle donne che subiscono violenze, ha detto che nel 2011 le donne che si sono presentate agli sportelli sono state 284 ma prese in carico 168, quelle cioè che hanno seguito un percorso personalizzato. Il 57% italiane e di queste il 57,7% non hanno reddito o quasi, e le violenze per il 94% si perpetuano tra le mura domestiche da parte del partner. Una novità: la prossima apertura di uno sportello rivolto agli uomini che dimostrano predisposizioni violente… e che vogliono cambiare. La Dott.ssa Elisabetta Pillai ha sottolineato la gravità delle violenze sulle donne incinte che sono raddoppiate nell’ultimo anno e l’importanza delle ostetriche che diventano per questo un grande punto di osservazione. Per la Consulta della Solidarietà, con la Presidente entrante Maria Frisoni, c’erano responsabili delle Associazioni VAPS e CARITAS cittadina
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Madonna del mare. Alle volontarie di Vaps, che nasce per accogliere le persone che entrano al Pronto Soccorso, capita ogni tanto di vedere donne che arrivano con pesti ed escoriazioni, e che cercano di prendere da parte per far dire loro i fatti accaduti, a seguito dei quali segue poi l’iter di sostegno con Dafne, i Carabinieri… La Caritas ha spiegato che le volontarie vengono in contatto con 6-7 casi all’anno di episodi di violenza domestica, causati dalla mentalità di uomini che non accettano l’emancipazione e l’autonomia della loro donna, o la fine di un legame. La Dott.ssa Elvira Ariano dell’Associazione Rompi il Silenzio, l’unico centro antiviolenza della Provincia, ha asserito che nei primi dieci mesi del 2012 le donne che hanno chiesto aiuto sono state 103, delle quali 12 di Riccione. Inquietante il dato relativo al ‘numero oscuro’ (quello cioè di donne che subiscono violenza domestica ma non la denunciano): una percentuale che va dal 70 al 90%. Ha chiuso il confronto l’Avv.Carla Lunedei legale dello Sportello Donna, relazionando su un servizio che sta registrando un aumento notevole di donne che lamentano angherie ma che non vogliono denunciare per non rompere la famiglia, e che si richiudono per questo in un atteggiamento di forte rassegnazione. PER UN’OPPORTUNITA’ DI LAVORO Per la ricorrenza dell’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, la nostra Commissione sta elaborando un articolato progetto per cercare di conferire un aiuto concreto alle donne in cerca di lavoro, organizzando un evento che a questo sarà espressamente dedicato. Un progetto che verrà promosso a breve e che confidiamo coinvolga il maggior numero di donne riccionesi, ma che soprattutto possa conferire loro un’opportunità di occupazione in più, o quantomeno migliori strumenti per intercettarla. Informazioni: Nuova sede Sportello Donna presso CPO al piano seminterrato del Comune di Riccione. Il Legale riceve il martedì dalle 15.30 alle 18.00. Tel. 0541 608317 SPORTELLO DONNA On-LINE: sportellodonna@comune.riccione.rn.it Per appuntamento: Tel. 0541 426033 Tel. 0541 608111 pariopportunita@comune.riccione.rn.it
TENNIS CLUB RICCIONE a cura di Piero Serafini
10ma elezione del C.d.A.
Un 2012 da favola!
Due personaggi, due primati spiccano in questo evento. Senza nulla togliere agli altri protagonisti, la precedenza spetta alla Dott.ssa Franca Grossi Mancini, dimissionaria, con undici anni di dirigenza, dedicati al nostro sodalizio, di cui uno da vicepresidente e responsabile del settore femminile, che ha saputo incrementare con grande successo. I successivi dieci anni da presidente la “nostra”, con la fattiva collaborazione del suo staff, ha saputo con determinazione lasciare un segno più che positivo. Certo di condividere il pensiero dei “più”, esprimiamo sincero “grazie”, per lo straordinario impegno. Al termine di queste righe è doveroso un cenno, riguardante la famiglia di Franca, sposata a Massimo, Dottore commercialista già presidente del nostro sodalizio negli anni ‘70 e buon tennista. La figlia Chiara “politalentuosa”, diplomata in pianoforte, laureata alla Bocconi a pieni voti e presso lo stesso ateneo è stata “trattenuta” come docente. Secondo “talento”, Mauro Ciapparelli, imprenditore turistico,”Ciappa” per gli amici. Valtellinese di origine, riccionese d’adozione, è il nuovo presidente per il prossimo quadriennio. Il suo curriculum, nei quattordici anni precedenti, comprende tutte le cariche del C.d.A.: da consigliere a vice-presidente a segretariotesoriere. Sposato a Maddalena, docente di matematica, ha due figlie Elisa ed Elena che completano la famiglia. Questo è il nuovo consiglio d’amministrazione: presidente Mauro Ciapparelli, vice-presidente Alessandro Vanucci , segretario Stefano Franco, consiglieri: Giampaolo Barbieri, rapporto con i soci e i circoli ad-
Cronaca dell’attività
Il Presidente entrante Mauro Ciapparelli con l’uscente Franca Grossi Mancini.
detto agli eventi - Massimiliano Marchi, responsabile scuola tennis agonistica e beach-tennis - Libero Rattini, rapporto con i manutentori e responsabile tecnico inpiantistica - Massimo Ricci, addetto sponsorizzazioni e rapporto con il bar.
Staff Tecnico: da sx.: Corbelli Marco, Miron Eduard, Caleri Ermete, Serafini Fabrizio e il sottoscritto. Davanti: Singureanu Alexan‑ dra, Marchetti Emanuela, Cerri Federica.
Come ogni anno, il nostro club registra numerosi eventi di ottimo livello. Ecco l’elenco del nostro "50°". Iniziamo con le "prodezze" dei nostri più giovani agonisti, citando i risultati con le sigle: V= vit‑ toria - F= finale - S= semifinale. Spimi Nicolas U/10: V/ 2 - F /5- S /7 master reg.; Galeazzi Federico U/12: S/1; Serafini Marcello U/10: V/4 - F/3 - S/2 - campione regionale; Marchi Giacomo U/10: V/1 - S/3; Marconi Tommaso U/10: S/2; Sforza Andrea U/12: V/4 - F/2 - S/2, qualif. camp. italiani - camp. regionale; Pecci Alessandro U/12: S/3 qualif. camp. italiani; Morotti Tommaso U/16: S/1 qualif. master nazionale macroarea Livorno; Gregoroni Sara U/12: V/1 - F/4 - S/6 qualif. camp. italiani; Mazzola Alessandra U/14: V5 - F/3; Borsetti Bianca U/12: S/1. Campionati a squadre U/10 mista: Spimi Nicolas - Serafini Marcello - Marchi Giacomo - Migani Letizia - Pecci Eleonora 2° class. - U/12 femm.: Gregoroni Sara - Borsetti Bianca, terze classif. camp. a squadre reg. con classificazione fase macroarea (8° class.) - U/12 masch.: Pecci Alessandro - Sforza Andrea - Galeazzi Federico quarti di finale reg. - U/14 masch: Vanucci Giovanni Palma Nicolò - Filippucci Michele, quarti di finale reg. Pienamente soddisfatto il direttore tecnico Fabrizio Serafini con Federica Cerri (agonistica femm. e U/10) e Miron Eduard (agonistica masch.). Manifestazioni organizzate: torneo di primavera naz. sing. masch. "Open" 41° ed. 5° trofeo - torneo naz. femm. sing. "Masi" 4° cat. e N.C. - torneo naz. sing. masch. "Masi" 4° cat. e N.C. 41° ed. torneo reg. sing. m/f U/10/12/14 12° ed..
Premiazione "Memorial Anna Olivieri": da sx.: Il Dott. Olivieri, la vincitrice Alessandra Mazzoli e la finalista Anna Vertaglia
Un gruppo di aspiranti “Campioni”.
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Secondo corso stagione 2012/2013 A Febbraio inizia il secondo corso di Karate per la stagione 2012 /2013. La Società A.S.D. Libertas Centro Karate Riccione, affiliata alla Polisportiva Riccione, propone corsi per principianti, avanzati, master adulti e agonisti. La sede degli allenamenti del Centro Karate Riccione è presso il Play Hall di via Carpi. La nuova struttura accogliente e completa è adatta per svolgere l'attività di insegnamento e le tante mamme che seguono a bordo tatami i loro bamLa grinta di Giulia Olivi. bini, ne sono entusiaste. La qualità del Karate insegnato dal CKR fa la differenza. Il Maestro Riccardo Salvatori si aggiorna continuamente secondo i parametri internazionali ed i Maestri Roberto Corbelli e Vito Mininni preparano i bambini ad un percorso di crescita graduale fisico/educativo. Gli strepitosi risultati ottenuti
che si sono messi in grande evidenza. Un nome su tutti è quello di Giulia Olivi che dopo i podi ottenuti nelle gare valide per il ranking della nazionale italiana si sta giocando il posto per gli Europei che si svolgeranno in Turchia a Febbraio. Giulia, siamo tutti con te! Nell'ultima riunione a Roma si è parlato della concreta possibilità che il Karate possa diventare a breve disciplina olimpica. Questa notizia ha creato entusiasmo e fiducia. Il Libertas Centro Karate Riccione è pronto per forgiare i suoi ragazzi!
POLISPORTIVA RICCIONE: 0541 643559 CENTRO KARATE RICCIONE: 335 1416747
nel quadriennio olimpico 2009/2012 dagli atleti del Responsabile Tecnico Riccardo Salvatori, hanno portato la Società della Perla Verde al 1° posto in regione nella classifica per società. Un risultato straordinario anche in ambito nazionale, dove il Centro Karate Riccione si è piazzato 49 ° su più di mille società. La soddisfazione più grande arriva dal valore degli atleti dimostrato sia nel Kata (forme) che nel Kumite (combattimento). Dopo le sorelle Villa, Carlotta e Vanessa, ed i gemelli Giorgio, Mauro e Marco, il CKR vanta almeno una ventina di karateka agonisti
Da dx.: Olivi, Villa Vanessa e Villa Carlotta.
TENNIS CLUB RICCIONE Memorial "Anna Olivieri" torneo femm. 5° ed. che registra un crescente successo. La vittoria è andata, dopo un incontro serrato, alla giovanissima Alessandra Mazzola contro Anna Vertaglia - maratona 24h di tennis 10ma ed. m/f libera a tutti ha registrato la partecipazione di 220 "stakanovisti" di cui 180 giocatori e 40 commensali. Staff organizzatore: Fabrizio, Eddie, Federica, Ermete, Ale, Bianca, Sara, Jennifer, Michele e Vincenzo ai quali va il più sentito ringraziamento. In chiusura dell'anno verranno disputati i 51mi camp. sociali, la cui cronaca verrà pubblicata nel prossimo numero, oltre alla seconda puntata della storia riguardante i 50 anni del nostro sodalizio, spazio permettendo. Superstiti della 24h, con risultato finale.
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I grandi appuntamenti del 2013 • Gli Italiani giovanili di nuoto (22/27 marzo 2013) • La Strariccione di podismo (7 aprile) • I Campionati italiani primaverili di nuoto (9/15 aprile) • Il Trofeo Internazionale di nuoto Italo Nicoletti (31 maggio/2 giugno 2013) • L’International Skate Team Trophy di pattinaggio artistico (28 e 29 giugno). Un calendario già ricco di prestigio e di presenze turistiche, che potrebbe arricchirsi di altri appuntamenti!
Campionati italiani giovanili di nuoto 22-27 marzo La stagione del grande nuoto nazionale si apre, come ormai tradizione da qualche anno, nello Stadio del Nuoto di Riccione. La prima delle grandi
manifestazioni in programma è anche quella che, probabilmente, porta più presenze in città. Dal 22 al 27 marzo si tengono, nelle piscine riccionesi, i
Campionati italiani giovanili di nuoto. E’ una manifestazione che porta a Riccione, normalmente, circa quattromila atleti. Partecipano tutte le categorie giovanili ad eccezione degli Esordienti, in altre parole le categorie Ragazzi, Junior e Cadetti. C’è rappresentato tutto il meglio del nuoto giovanile italiano, tant’è che le giornate di gara sono divise per sesso: tre giorni nuotano i maschi; tre giorni le femmine. Al di là dei quattromila giovani nuotatori che saranno presenti, c’è da considerare il numero davvero importante di genitori, amici, tecnici e allenatori che ruoterà attorno alla piscina (e alla città) di Riccione. Si calcola un totale di circa 25mila presenze per i sei giorni della manifestazione. Per gli appassionati, c’è la possibilità di vedere all’opera i campioni del domani. Gli eredi dei vari Filippo Magnini, Fabio Scozzoli, Ilaria Bianchi, Federica Pellegrini. Anche la Polisportiva Comunale ci metterà del suo. Può contare su giovani atleti di
buon livello. Alcuni di loro possono competere per ottime posizioni, a partire dal dorsista Simone Sabbioni (che
i suoi titoli li ha già vinti in diverse categorie) e dalla mistista Sharon Spimi, giovane emergente.
5 x mille alla PolCom? Perché no! In sede di dichiarazione dei redditi, è possibile destinare il 5 x mille della propria dichiarazione a favore della Polisportiva Comunale Riccione. Il contributo sarà utilizzato per qualificare progetti di giocomotricità per l’infanzia, d’educazione attraverso lo sport, per attività in favore della diversabilità e per la diffusione della cultura sportiva sul territorio. Come si fa? Basta apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno alle organizzazioni sportive dilettantistiche” che si trova sui modelli di dichiarazione dei redditi. Nello spazio sottostante va indicato il codice fiscale della Polisportiva Comunale Riccione: 82008250407. Non costa nulla e aiuta la Polisportiva nella sua missione sociale.
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Che cos’e’ la postura?
Forse non basterebbero le pagine di un intero libro per spiegare il significato della parola postura, si è provato dunque a creare un contenitore globale che probabilmente riesca a conciliare il suo significato. La postura è l’espressione di un vissuto ereditario, di un vissuto personale, della formazione e deformazione culturale di memorie dei propri traumi fisici ed emotivi, del tipo di vita e di stress che conduciamo, del tipo di lavoro e di sport a cui siamo assoggettati nel tempo; postura è il modo in cui respiriamo, il modo in cui stiamo in piedi, ci atteggiamo e ci rapportiamo con noi stessi e con gli altri, la postura può essere definita come “posizione ed espressione” che il corpo assume nello spazio secondo uno schema individuale che appartiene alla persona. Vivere il proprio corpo con il controllo delle percezioni delle emozioni e della postura personale equivale a raggiungere la propria armonia corporea e trovare l’equilibrio psicofisico indispensabile per il raggiungimento di un “vissuto corporeo” che può essere deci-
frato come l’uso che si fa del proprio corpo nella vita comune di tutti i giorni. Il corpo umano è un “sistema” in continuo “aggiustamento”, dotato di grandi capacità di adattamento e compensazione e questo obbedisce a tre leggi: equilibrio, economia, confort (assenza di dolore). Prendendo in considerazione il lavoro che si svolge nella vita chiediamoci in che modo esso può influenzare inevitabilmente la forma del corpo ossia la postura. Si può prendere ad esempio in esame il lavoro del muratore con mansioni pesanti da svolgere e con il suo piegarsi ripetutamente, oppure l’impiegato che passa la giornata a sedere magari in modo scorretto, o persone molto pensierose che si muovono sempre a capo chino, etc. Si potrebbe affermare quindi che una persona durante il suo “percorso” assume una postura che rappresenta il suo stile di vita e i modi di essere; rigidità, posture alterate e dolori rappresentano dei veri e propri “campanelli d’allarme” che se trascurati possono nel tempo creare un “blocco” nella persona e limitare così le
normali funzioni giornaliere, alterando ad esempio attività come il camminare, salire le scale o prendere in braccio un figlio. 1) Come si può evitare che la persona vada in blocco? Oppure! 2) Se la persona è in blocco cosa si può fare? Lo stimolo principe che può far vivere meglio i comuni mortali, esseri viventi (uomini donne e bambini) è l’esercizio fisico, lo sport in generale, e la ginnastica nelle sue varie forme; una di queste è la ginnastica posturale. 3) Che cos’ è la ginnastica posturale? E’ un tipo di ginnastica frutto dello studio di grandi uomini e donne che hanno trascorso la loro esistenza alla ricerca del sapere e del saper fare, nel misterioso e spettacolare universo della natura umana. La ginnastica posturale può evitare che il corpo vada in blocco, quindi svolgere una funzione preventiva, oppure una funzione di riequilibrio posturale andando a migliorare la qualità della vita riducendo i dolori che affliggono il soggetto. Carlo De Luca
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Un trionfo nella prima gara! come giudici internazionali di competizioni in Europa (ETU). Dal 15 al 18 novembre in Serbia a Belgrado i maestri hanno frequentato il seminario di Poomsae WTF agonistico, suddiviso in preparazione tecnica con aggiornamenti, referente coach e giudice di sedia con un test finale scritto e la prova pratica alla gara di Poomsae classe A. Domenica 18 sempre a Belgrado, il nostro atleta Gianluca Lotti ha partecipato ma per un infortunio al ginocchio non ha potuto esprimersi al meglio e difendere il podio. Bravo Gianluca, considerando che nella sua categoria c’era anche l’attuale campione del mondo. Da segnalare un’altra bella iniziativa del nostro gruppo, l’1 e il 2 dicembre abbiamo partecipato ad uno stage Nazionale CSEN a Verona, con il corso di aggiornamento arbitri e giudici, il corso di difesa personale e l’allenamento e strategia di combattimento con la brillante presenza del M° Luigi D’Oriano, medaglia Olimpica dimostrativa a Seoul nel 1988, grande personaggio che ha saputo motivare ed esaltare i ragazzi presenti. Per l’anno nuovo avremo grandi iniziative e tanti impegni nazionali e internazionali e solo salire in pedana con grande sacrificio può far sperare in grandi risultati.
Il Taekwondo a Riccione ha iniziato la stagione ricca di impegni e subito ottiene grandi risultati, alla prima gara Open svoltasi a Marina di Massa il 3/4 novembre (calendario CSEN). Gara attesa per confermare la preparazione fatta in pedana avendo modificato il tipo di allenamento agonistico. Su 8 atleti tra combattenti e poomsae (forme) abbiamo ottenuto 6 ori e 1 argento, un grande successo! Nel combattimento tre gli atleti scelti per rappresentare Riccione: Migani Filippo (cadetto cinture nere), Betti Alice (junior cinture nere) e Uguccioni Luna (senior cinture nere) e tutti saliti al 1° posto. Luna, dopo le eliminatorie, ha incontrato in finale un’avversaria della Sardegna (gli atleti sardi partecipano abitualmente a gare internazionali quindi di ottimo livello ed esperienza). Luna ha combattuto con grande determinazione ed esperienza vincendo per KO al 2° round con un bellissimo calcio rotante al viso e l’avversaria caduta a terra non ha saputo più rialzarsi. Alice, anche lei in finale, ha incontrato un’atleta della Sardegna e sempre al secondo round ha vinto per superiorità di punteggio con molti calci al viso e sempre con grande grinta. Filippo in questo momento è l’atleta maschile su cui Riccione punta molto visto la giovane l’età (14 anni) e l’ottima maturità e strategia nel combattimento. In finale ha controllato e subito “rigirato” l’incontro vincendo al golden point (round aggiuntivo dopo il pareggio). Nelle Poomsae ottimi risultati. Hanno vinto Giovanardi Nicola, Semprini Andrea, Caldari Roberto e 2° posizione per Bernardi Marcello; bravi ragazzi, con impegno e buona preparazione potranno accedere a competizioni internazionali. Il Taekwondo Riccione grazie al M° Betti Roberto, e l’ istruttore Lotti Gianluca insieme al M° Chung Ha-Min (figlio del M° Chung) sono riusciti ad ottenere il riconoscimento ufficiale ORARI
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Taekwondo Riccione ‑ Song Moo Kwan. Centro Specializzato che si avvale della lunga esperienza e serietà del D.T. M° Geo Ottaviani C.N. 6° Dan, diplomato alla World Taekwondo Federation Seul Korea. Allievo del Grande Maestro Chung Kwang Soo 9° Dan. Ambasciatore per I’Europa e D.T. FIST Taekwondo Academy coadiuvato dal M° Roberto Betti 5° Dan e degli aiutantiistruttori Gianluca Lotti 4° Dan e Uguccioni Luna 3° Dan. MARTEDÌ, GIOVEDÌ E VENERDÌ DALLE 17.00 OGNI ORA FINO ALLE 22, 00 CORSI DI DIFESA PERSONALE HONSILSUL (si può imparare a qualsiasi età) per DONNE che vogliono farsi rispettare
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Le vacanze giovanili a Riccione di GIL Leggendo la Famija Arciunesa di Marzo/Aprile 2012 “I Pullè una grande famiglia“ mi sono venuti alla luce della memoria alcuni flash di mia nonna la Contessa Beatrice Cella, cugina del Barone Bettino Ricasoli di Firenze (Il Barone di ferro). La nonna abitava in viale Cesare Battisti al n 4, di Riccione; nella villetta in stile giapponese (dove io ho vissuto anche dal 1943 al 50) poi, purtroppo, demolita per fare posto ad un albergo. I miei ricordi ancora oggi sono più fervidi che mai. Si giocava con gli amici della allora Scuola Elementare della Maestra Sirocchi, nostra insegnante. Nel pergolato posteriore della villetta, di fianco alla pensione Franchini, l’uva era matura e pronta per essere raccolta. Ricordo perfettamente l’uva “pirolona”, come si diceva a casa nostra, acini oblunghi sodi e dolci. Tra l’angolo di viale C. Battisti e viale Gorizia, i 4 alberelli dai rami carichi di susine, erano continuamente rapinati da noi ragazzi. Tutto il giardino era un’esplosione di cose belle: fiori tenuti con cura di tutte le specie, un albero di fico, con frutti neri chiamati “Mataloni”che rallegravano il palato, ortaggi vari lungo tutta la siepe, gerani bianchi e rossi, ed oleandri di diversi colori orlavano la terrazza principale fino a coprire gli affreschi dei due Buddha raffigurati in parete, e tante zucche. Un anno ne contammo 22, alcune anche sul tetto. Ecco dunque i flash della memoria. Mia nonna Beatrice (nella foto in un dipinto eseguito da suo figlio Walther, mio zio); e mio nonno Antenore (Colonnello degli Alpini, fumatore accanito dei famosi sigari “Virginia“). Quando erano a passeggio formavano, l’articolo “IL“ per via delle loro stature… Lui, molto alto e lei piuttosto bassa. Amanti dell’arte, soprattutto della lirica, i figli portavano nomi di famose opere di grandi autori della lirica del tempo: Irma, Carmen (mia madre), Tosca, Werther=Walther, e la nonna stessa Beatrice. “Cenci”). Spesso mia nonna si trasformava in un giorno “nobile giardiniera”, lavorando nel bel giardino si sente chiamare… (io piccolo, accanto a lei con le mani sporche di terra ). Era un signore molto distinto con una sola lente in un occhio e un filo penzoloni… barba bianca a pizzetto ben curato, pantaloni chiari, giacca
sull’azzurro e un fazzolettino nel taschino. Togliendosi il cappello con fare elegante, saluta la nonna; al che lei, si appresta ad aprire il cancello e questo gentile signore, prendendole la mano e baciandogliela; senza volere, fa scivolare a terra un guanto giallo. Io, subito lo raccolsi ed egli, mi disse grazie con un filo di voce ed uno sguardo affettuoso. Il discorso fu breve, e le visite si protrassero per diverse settimane sempre con quel simpatico cerimoniale. Questa, fu la prima volta che “conobbi“ il Conte Felice Pullè. Ero da poco giunto a Riccione in quanto a Bologna erano iniziati purtroppo i primi bombardamenti con le corse improvvise nei rifugi, sollecitati dall’allucinante sirena dell’allarme. Altra occasione. Questa volta in viale Maria Ceccarini, vicino al teatro Dante, assieme a mia nonna Beatrice, si andava al Credito Romagnolo. Incontriamo il Conte Pullè, e sempre con la sua solita gentilezza e signorilità togliendosi il cappello fece il baciamano; scambiandosi diverse parole… Altro ricordo. Nella villetta giapponese di viale Cesare Battisti n 4, con il mio amico Beppe Francesconi ed altri amici, spesso tiravamo di boxe, avendo costruito con delle corde una specie di ring sotto il pergolato usando dei vecchi guantoni consumati, datici dai soldati inglesi. Un giorno ecco passare il Conte e vedendomi tutto accaldato mi incita a proseguire e mi invita a salutare mia madre. Poi continua la sua passeggiata con cadenza lenta ma sobria ed elegante. Gian Luigi Dondi “Gil”
Villino Lampo realizzato dall’architetto Mirko Vucetich. 1923 circa. Da: Una Stagione del Liberty a Riccione di Andrea Speziali.
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...come eravamo! Dall’album di Franco Baratti Morciano di Romagna 1947 - Tentoni Lucia mentre accudisce i bachi da seta (mamma di Franco). 1948 - Natale (babbo di Franco) mentre da il solfato alle viti in presenza degli scolari di Agraria.
Dall’archivio di Gianni Zangheri
12 Febbraio 1926 Teatro Dante. Veglione di Carnevale. I partecipanti e le loro firme.
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1973 - da dx Marcella Bella, Bianca Amati, Rodolfo Selva e un’amica.
Anni ‘70 – Festival degli Stonati. Cercateli voi! Aldo Gennari, Walter Fabbri, Franco Tonti “Bastella”, Oreste Pavesi “Victor”, Bianca Amati, Vincenzo Panigalli, Alberto Berardi, Stellina Caroni, Milina, Anna Maria, Giorgio, Lello Mantani, Rosita, Raoul Rossi, Marika Berardi, Paolo “Frasca”, Ebo “Bafiti” e signo‑ ra, Nilo, Maurizio Menghi, Carla Berarducci.
Agosto 1983 – Spiaggia di fronte a Villa Mussolini – ore 1,30. Quando si faceva il bagno di mezzanotte e oltre... Da sin. In alto: Nice Amati, Bianca Amati, Monica Tosetti, Pupa, Maurizio Menghi, Stellina Caroni, Marisa Spadini, Alberto Ver‑ ni e signora, Silvana Giusti. In basso: Guilli, Walter Amati, Fran‑ co Tonti, Giuseppe Lo Magro, Giuliana Menghi, Giovanni Ar‑ duini, Marisa, Diva Volpe.
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