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LA PAROLA AI RETAILER MULTIBRAND
Qual è stato il marchio di menswear
BEST SELLER nella SS23?
1 Stone Island
2 Tagliatore
3 Gucci
E il brand che nell’ONLINE ha venduto di più?
1 Stone Island, Moncler
2 Gucci
3 Golden Goose, Autry
Tra gli ACCESSORI maschili chi ha vinto?
1 Autry
2 New Balance
3 Fendi, Gucci, Dior, Orciani
C’è un marchio uomo OLTRE AI GRANDI NOMI da segnalare?
Tra gli altri Magliano, Chateau Orlando, Erl, Drole de Monsieur, Represent, Enfants Riches Déprimés, Alessandro Enriquez, Bazist, Rrd, Flower Mountain
MERCEOLOGIE in pole position: piace l'informale, ma il fascino della giacca sartoriale resiste *
GIOVANI e GIOVANISSIMI: che ruolo hanno in negozio?
67% IN CRESCITA
33% NON RILEVANTE
1 Brand noti italiani
2 Brand noti esteri
3 Griffe
4 Nuovi brand esteri
5 Nuovi brand italiani
6 Marchi di ispirazione vintage di Felloni - e la voglia di andare oltre il cappellino o la felpa di tendenza. La cosa più trasgressiva che si è vista al Festival di Sanremo in fondo è stato Fedez con la cravatta». «Capita che Loro Piana abbia a sorpresa una sua nicchia di estimatori in questo segmento - afferma Gino Cuccuinia scapito delle griffe trasgressive». Il retailer ha aperto ad aprile un multimarca a Forte dei Marmi, che ha come vicini di casa due pezzi da novanta come Dior e Vuitton. «Bisogna differenziarsi - dice -. Ho voluto dare voce a nomi di ricerca e lusso accessibile, magari realizzati nei sempre più rari laboratori che ancora non sono stati cooptati dai big brand». Ancora in Toscana, a Montecatini Terme, Andrea Bonvicini illustra la sua formula: «Non solo prodotti di lusso ma anche aree dedicate a marchi che offrono innovazione, soprattutto nei materiali e nei modelli». In generale, l'offerta si fa più multisfaccettata e infatti alla domanda sul marchio best seller di stagione fioccano le segnalazioni, che coprono vari stili e fasce di prezzo. Un vincitore assoluto c'è (Stone Island), ma giù dal podio i comprimari sono tanti. Inevitabile poi un approfondimento sulla tecnologia: è significativo che gli investimenti in questo campo privilegino allo stesso modo l'omnicanalità e i social (i pagamenti, per esempio, sono molto più in basso in classifica) e che al secondo posto si piazzi la personalizzazione del servizio attraverso chat e Whatsapp. I dettaglianti non si stancano di ribadire che uno dei loro plus è l'empatia con il cliente, ora anche grazie ai mezzi digitali. «Una volta alla settimana - spiega Didi Corbetta di Valtellini - mi collego sui social con la mia community, una consuetudine che rafforza
Tra le nuove generazioni sembra esserci meno omologazione e a volte le loro scelte sorprendono l'engagement». E l’intelligenza artificiale? «Troppo presto per parlarne», è la convinzione dei più, ma alcuni si sbilanciano. «Immagino clienti che indossano e creano outfit virtuali», afferma Sabina Zabberoni di Julian Fashion. «Leggere le nuove tendenze moda su scala globale tramite l’AI aiuterebbe», interviene Enrico Balatresi di 10 Corso Como. Da Modes l’AI viene considerata «uno strumento utile per l’automazione delle attività time-consuming e operative. Ma alla creatività umana non si rinuncia». A proposito di Modes, se ne parla parecchio ultimamente: lo store milanese di piazza Risorgimento è stato ampliato a 1.000 metri quadri, nella boutique di Parigi la piattaforma StockX ha inaugurato il primo spazio di vendita fisico ed è allo studio l'apertura di una piccola quota ai fondi. Ai dettaglianti abbiamo anche chiesto un parere sui prezzi, sempre più alti: cosa ne pensano? «I luxury brand (e solo alcuni) possono permettersi questi rialzi in virtù di un micromondo di altospendenti che li sceglie comunque - osserva Marco Cassina di Peter Ci a Como -. Nei nostri trunk show di capi su misura all'estero riscontriamo un trend assimilabile al settore lusso, con il 5% dei clienti che realizza il 40% delle vendite. Ma si tratta di contesti speciali, poco paragonabili alla vendita diretta in negozio e con un prodotto personalizzato al 100%». «Questo trend incide sul sell out - interviene Carlo Cellamare di Nugnes - tranne nel caso dei pezzi con maggior hype». «Si tratta di un fenomeno che può rallentare le vendite in store a favore di quelle online», riflette Claudio Betti di Spinnaker, mentre Cesare Tadolini de L'Incontro pensa che gli aumenti possono essere un deterrente per i giovani. Roberto Orecchia di Vestil chiosa: «Alzare i prezzi senza alzare la qualità non ha senso». Un altro dettagliante non usa mezzi termini: «Ai marchi del lusso ormai poco importa di noi multimarca». «Anche chi ha buone possibilità economiche presta più attenzione al cartellino - constata Sabina Zabberoni di Julian Fashion -. A volte, e lo notiamo sui carryover, lo stesso articolo da una stagione all'altra subisce incrementi di 100-150 euro ed è difficile darne ragione ai clienti». «Gli aumenti non si verificano solo nel lusso -
Anche i clienti con buone possibilità economiche prestano più attenzione ai prezzi sostiene Fabio Bisogno di Clan Upstairs -. Per quanto ci riguarda, non facciamo i nostri acquisti pensando al marchio in sé ma alla sua manifattura e qualità, in grado di giustificare il prezzo». Clan Upstairs ha lanciato da non molto la sua private label e così ha fatto Histores: in piena pandemia questa associazione di boutique multibrand, che conta una cinquantina di insegne tra cui la stessa Valtellini ed è presente a Pitti Uomo, ha messo a punto Hin-
Come sarà il vostro BUDGET di moda maschile per la SS24?
53% STABILE 25% IN CALO 22% IN AUMENTO dustrie, marchio nato nella FW21 con la maglieria ma in crescita, anche grazie a un direttore creativo appena nominato.
«Un progetto frutto di un lavoro di filiera made in Italy - spiega Didi Corbetta - che garantisce al cliente listini competitivi e a noi più marginalità». Giulio Felloni torna a parlare di prezzi: da una parte i rincari, dall’altra l'eterna guerra degli sconti soprattutto online, con il Black Friday ormai anche in primavera. «Lo ripeto ancora una volta - conclude -. Se non c’è una vera collaborazione tra noi e i brand non si va da nessuna parte».
Ringraziamo Per Il Contributo
10 Corso Como Milano - Biffi Boutiques Milano, Bergamo - Bonvicini Fashion Gallery & Stores Montecatini Terme (Pt) - Boutique
Stella Asiago (Vi) - Caneppele Trento - Clan
Upstairs Milano - Colognese 1882 Montebelluna (Tv) - Cuccuini Livorno, Massa Carrara, Forte dei Marmi (Lu), Punta Ala (Gr), Porto Cervo (Ss), Madrid
- Deflorio dal 1948 Noicattaro (Ba) - Edward Uomo Trani (Bt) - Esa Boutique San Benedetto del Tronto (Ap) - Felloni Uomo Ferrara - Filippo Marchesani-Marchesani Unlike-Elysium Vasto e Cupello (Ch) - Gaudenzi Boutique Riccione (Rn), Ravenna, Cattolica (Rn) - Galiano Napoli e Sorrento (Na) - Giglio Palermo - Giordano Boutique Pompei (Na) - Guarino Boutique Roma e Porto Cervo (Ss) - Julian Fashion Milano Marittima (Ra), Lido degli Estensi (Fe), Rimini, San Marino
- L’Incontro Modena - Leam Roma - Mantovani San Giovanni Valdarno (Ar) - Macciocu SassariMarcos Mondovì e Prato Nevoso (Cn) - Michele Inzerillo Palermo - Modamica Boutique Vimodrone (Mi) - Modes Milano, Portofino (Ge), Forte dei Marmi (Lu), Porto Cervo (Ss), Forte Village-Santa Margherita di Pula (Ca), Cagliari, Trapani, Favignana (Tp), St. Moritz, Parigi - Moras Boutique Intimiano (Co) - Noha (Brindisi) - Nugnes Trani (Bt)
- Panarelli Raffaele L’Aquila - Paolo Pessina Monza - Papillon Corigliano Calabro (Cs) - Peter Ci Como - Porrini Moda e Casa Besozzo (Va)
- Progetto Moda Tavagnacco (Ud) - Sir Andrew’s Carpi (Mo) - Spinnaker Sanremo (Im), Alassio (Sv), Portofino (Ge), Santa Margherita Ligure (Ge) - Tufano Moda Pompei (Na) e Scafati (Sa)
- Valtellini Rovato in Franciacorta (Bs) - Vestil Torino - Zero Verbier (Svizzera)