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MERCATI

DOPO LO STOP DEL DPCM Scenari in movimento

Possibili soluzioni per le rassegne della moda

Calendario fieristico a rischio: vincerà l'idea di un'edizione straordinaria?

Gravato dalle incognite legate alla pandemia, il mondo della moda si interroga sulle prossime fiere. Mentre Massimiliano Bizzi di White propone una soluzione di sistema, per Pitti Uomo si prospetta uno slittamento a febbraio

DI CARLA MERCURIO

Nel susseguirsi dei Dpcm settimanali antiCovid, anche sul sistema fieristico è calata la mannaia dei divieti, con lo stop alle fiere internazionali in vigore fino al 24 novembre. Una decisione che ha suscitato un vespaio di polemiche e che, oltre a cancellare eventi già programmati, getta un'ombra su quelli in arrivo da dicembre in avanti, con pesanti conseguenze sugli enti promotori e sulle aziende. «Il blocco delle fiere dall'ultima settimana di febbraio all'1 settembre 2020 ha causato lo spostamento o l'annullamento di oltre 180 manifestazioni tra internazionali e nazionali in calendario nell'anno, con un calo generale del fatturato del 70% e con ricadute importanti anche sull'export delle nostre imprese - spiega Maurizio Danese, presidente di Aefi, Associazione Esposizioni e Fiere Italiane -. L'ulteriore stretta prevista dal nuovo Dpcm del 25 ottobre porta le nostre stime a una per-

Con il Dpcm del 25 ottobre a rischio gli eventi dei primi mesi del 2021

dita di fatturato dell'80%». «Oltre all'annullamento o trasferimento online di circa 60 eventi nell'arco delle quattro settimane di stop - ammonisce Danese - il calendario di dicembre è in bilico e il problema potrebbe riguardare anche i primi mesi del 2021». Un rischio concreto, dunque, per gli appuntamenti del sistema moda italiano, abituato a mettersi in moto già dai primissimi giorni di gennaio, con un nutrito calendario in cui spiccano gli appuntamenti di Pitti, Micam, White, Milano Unica, solo per citarne alcuni. Un timing sui cui per il momento non ci sono ancora certezze assolu-

Una buyer al Micam di settembre

MAURIZIO DANESE/AEFI «Al Governo chiediamo 400 milioni di euro»

«Il sistema fieristico dà origine, direttamente o indirettamente, a quasi il 50% delle nostre esportazioni ed è in grado di generare affari per 60 miliardi di euro l'anno, a cui si aggiungono due miliardi di primo indotto e oltre 10 di indotto reale sul territorio. Per questo chiediamo al Governo risorse economiche per ripianare le perdite delle società fieristiche e degli organizzatori e ripagare le spese sostenute per adeguare i quartieri ai protocollli di sicurezza. Serve un intervento a fondo perduto di almeno 400 milioni di euro».

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te, in attesa dei Dpcm che verranno e alla luce delle incognite che gravano sull'incoming dei buyer dall'estero. Uno scenario complesso che ha spinto il patron di White, Massimiliano Bizzi, a lanciare la sua call to action, invitando gli enti fieristici della moda a fare sistema. «È irrealistico aspettarsi che aziende e buyer possano seguire le date canoniche a cui eravamo abituati prima del Covid - dichiara - con tre o quattro spostamenti nell'arco dei due mesi di gennaio e febbraio. Occorre invece, in una data che potrebbe essere a fine febbraio o addirittura a marzo, dare vita a un'edizione straordinaria dei saloni made in Italy in cui tutti, da noi fino alle rassegne di Fiera Milano, passando per Pitti e la fashion week, ci presentiamo con un calendario coordinato, frutto di una grande operazione comune». Una soluzione che, tra l'altro, consentirebbe di razionalizzare gli aiuti del Governo, che in questo modo sarebbero utilizzati per un'unica grande manifestazione, anziché parcellizzati in diversi appuntamenti. Una proposta che alcuni player stanno già valutando con favore, a partire da Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici, il quale a fare sistema ci ha già pensato lo scorso settembre, grazie al progetto #strongertogether, che ha visto il Micam unire le forze con Mipel, Homi Fashion&Jewels, TheOneMilano Special featured by Micam e Lineapelle-A New Point of View. Badon che si dice aperto a proseguire su questa strada: «Se il Governo non rinnoverà lo stop alle fiere internazionali - annuncia - è nostra intenzione riproporre uno schema simile, magari aggiugendo anche altre realtà fieristiche e ragionando su date diverse rispetto a quelle attualmente in calendario». Favorevole anche Franco Gabbrielli, presidente di Assopellettieri: «L'appuntamento del Mipel continua a esse-

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1. White in zona Tortona: a settembre ha chiamato a raccolta circa 5mila addetti ai lavori 2. L'ultima edizione fisica di Pitti Uomo nel gennaio 2020 re irrinunciabile per espositori e visitatori, da cui abbiamo già raccolto feedback importanti per la conferma dell'esposizione invernale - sostiene -. Si tratta solo di individuare, con le altre manifestazioni, la finestra migliore. Avrebbe senso ipotizzare una soluzione straordinaria comune certamente non a febbraio, quando penso la situazione non sarà molto diversa da oggi, ma a partire da fine marzo. Il Covid ha rotto il vecchio paradigma, spetta a noi costruirne uno nuovo». Resta da capire come si muoverà Pitti Immagine. Raffael-

«Il Covid ha rotto il vecchio paradigma: è tempo di costruirne uno nuovo»

lo Napoleone, a.d. dell'ente, premette: «Se le cose non dovessero andare come speriamo siamo aperti a discutere soluzioni alternative, nella salvaguardia dell'identità delle singole rassegne». Anche se la decisione definitiva su Pitti verrà presa nel cda di dicembre, la prospettiva di uno slittamento a febbraio si fa sempre più tangibile. «Confermare lo slot di gennaio - ammette Napoleone - diventa difficile». L'a.d. di Pitti conferma la volontà di intraprendere una collaborazione con Camera Moda, per coordinare la presenza di buyer e stampa internazionale ma sembra più scettico sull'idea di Bizzi, soprattutto se collocata in un mese come marzo, «in cui si rischia di essere troppo avanti nel calendario per quanto riguarda il menswear. E poi la nostra rassegna ha il genius loci come elemento fonamentale: Pitti Uomo è calibrato su Firenze». ■

Massimiliano Bizzi

White

«L'edizione unica straordinaria delle fiere ribalterebbe formule date per scontate, a partire dalla divisione tra un momento dedicato all'uomo e uno riservato alla donna. L'importante è mettere in primo piano il bene delle aziende e dei compratori, che cercano risposte sicure in una fase in cui non ce ne sono».

Raffaello Napoleone

Pitti Immagine

«Confermare lo slot di gennaio per Pitti diventa difficile: decideremo a dicembre, ma l'ipotesi di uno spostamento a febbraio si fa strada. In parallelo ci attrezziamo con una versione ancora più evoluta della piattaforma Pitti Connect, potenziando ulteriormente le funzionalità legate alla raccolta ordini e alla loro gestione».

INTERVISTA Jane Du

Chic

«Qualità e design a misura di Z Gen»

Con la ripresa dei consumi si afferma in Cina la richiesta di collezioni di alta qualità con un design d'impatto, soprattutto da parte dei giovani. Istanze che si riflettono nel brand mix di Chic, in programma a marzo 2021

Quali i cambiamenti nel mercato della moda cinese dopo la pandemia?

Nel terzo trimestre l'economia è cresciuta di nuovo del 4,9% su base annua. I consumatori cercano collezioni moda di alta qualità, che esprimano i loro valori: i design audaci e colorati sono un'espressione di ottimismo. La rilevanza dei giovani, come la Gen Z, è in aumento. Si parla di una fascia che copre già il 25% della popolazione. Gen Z e Millennials sono disposti a spendere molto per prodotti che enfatizzino la loro individualità e i loro principi, mettendo al primo posto salute e sostenibilità.

A settembre Chic si è presentato in versione fisica: come è andata e quali sono i progetti per marzo 2021?

L’edizione di settembre 2020 è stata la prima

PROSSIMA FERMATA FRANCOFORTE Premium Exhibitions salta Berlino a gennaio

Quella di gennaio sarebbe stata l'ultima edizione berlinese di Premium, Seek e del ciclo di conferenze Fashiontech, organizzati da Premium Exhibitions. I tre eventi sono stati cancellati causa Covid: il prossimo appuntamento non sarà dunque più a Berlino ma a Francoforte, nel contesto della nuova Frankfurt Fashion Week di luglio, in sinergia con Messe Frankfurt. A quest'ultima fa capo la fiera sostenibile Neonyt, che confluirà a sua volta nella Frankfurt Fashion Week ma che al momento di andare in stampa risulta ancora in calendario a Berlino in gennaio. (a.b.)

CHIC

Jane Du, general manager della China World International Exhibition

per Chic a Shanghai dall'inizio della pandemia. Il salone ha accolto più di 500 marchi e circa 44mila visitatori al National Exhibition and Convention Center. Dal 10 al 12 marzo 2021 Chic tornerà alla ribalta, sempre al Necc di Shanghai. Tra le sezioni in rapida crescita c'è Impulses, dedicata ai giovani stilisti e designer brand, in un momento in cui il design cinese sta vivendo un enorme sviluppo. A marzo, inoltre, Chic Worldwide, l'area riservata ai brand internazionali, occuperà l'intera North Entry Hall. Un altro focus è la sostenibilità.

Quanti espositori vi aspettate?

A marzo Chic accoglie regolarmente più di 1.000 espositori, dalla Cina e dall'estero, su più di 100mila metri quadri. Lo scorso settembre le label internazionali hanno partecipato principalmente tramite il loro partner o agente cinese. Visto lo sviluppo positivo della situazione pandemica in Cina, ci aspettiamo che le restrizioni ai viaggi vengano sempre più ridotte, in modo che i partecipanti internazionali possano tornare nuovamente nel nostro Paese.

Cosa può dirci a proposito dei progetti digitali del salone?

Durante la pandemia ha debuttato la piattaforma Chic Online, che ha permesso di lavorare da remoto. Ciò che abbiamo imparato da questa esperienza è stato integrato nella piattaforma, che continuerà a completare l'evento fisico. L'app Chic offre inoltre servizi tra cui la registrazione dei visitatori e le prenotazioni di seminari. Il giornale elettronico è una fonte di informazioni sulle tendenze, mentre il miniprogram online Chic consente di partecipare live alla fiera. I social sono un altro canale importante, grazie alla pubblicità dei marchi su piattaforme come WeChat. (c.me.)

THE SUPREME GROUP «Il digitale non è per tutti»

Salvo imposizioni dall'alto, l'ente tedesco punta a mantenere lo status quo in gennaio e febbraio

Sono rispettivamente circa 400 e 700 le collezioni che vengono di solito presentate a Supreme Women&Men Düsseldorf e Supreme Women&Men Munich, trade order show tedeschi cui si aggiungono Supreme Body&Beach su intimo e moda mare e Supreme Kids sulla moda infantile, entrambi a Monaco. A meno che intervengano restrizioni dall'alto sulle fiere, gli organizzatori di queste rassegne - punti d'incontro tra brand e agenti da un lato e retailer indipendenti di Germania, Austria e Svizzera dall'altro - sono determinati a mantenere le date di gennaio/ febbraio 2021. Si parla quindi del 2931 gennaio all'Mtc World di Monaco per Supreme Kids, del 29 gennaio-1 febbraio per Supreme Women&Men al B1 di Düsseldorf (dove viene effettuato o preparato circa il 70% del volume di ordini), del 6-8 febbraio all'Mtc di Monaco per Supreme Body&Beach sempre all'Mtc e del 13-16 febbraio nella stessa location a Supreme Women&Men, dove vengono completati gli ordini. «Ci siamo dimostrati all'altezza dei più rigorosi standard di sicurezza - dicono gli organizzatori - e ci sentiamo pronti per gennaio-febbraio. Abbiamo anche pensato di studiare soluzioni digitali, ma a nessuno dei nostri specifici interlocutori interessano davvero. Nel nostro caso, è difficile che l'online rimpiazzi l'offline. Può forse avere un ruolo complementare per i riordini in stagione, ma molte aziende si avvalgono già di propri sistemi per gestire questo aspetto. Inoltre, le troppe piattaforme B2B creano confusione e costi aggiuntivi sia per i fornitori, che per i compratori». (a.b.)

SUPREME FAIRS

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