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TUTTI I TREND DEL MOMENTO Wearable tuttofare e gadget tuttologi
from FASHION N 8 2020
OROLOGI E OCCHIALI SMART
Dalla salute alla realtà aumentata
Tutti i trend del momento
Wearables tuttofare e tuttologi
Molti fattori ne hanno frenato lo sviluppo, ma ora la domanda ha toccato un picco, complice il virus. Si stima un periodo di consolidamento, ma con il 5G e l’AR non sono esclusi nuovi exploit
DI ELISABETTA FABBRI
Si torna a parlare di tecnologie indossabili e non è una semplice coincidenza che succeda durante la pandemia. Con il lockdown, infatti, molti hanno deciso di monitorare l’attività sportiva e il loro stato di salute con sistemi fai da te. Già nel primo trimestre di quest’anno, le consegne di smartwatch nel mondo hanno registrato un incremento del 20% a 14 milioni di unità (anno su anno). In base a un report di Strategy Analytics, tra gennaio e marzo Apple ha consegnato 7,6 milioni di Apple Watch, in aumento del 23% rispetto allo stesso periodo del 2019, che portano la sua quota di mercato dal 54,4 al 55,5% (il più alto livello in due anni). La domanda è cresciuta anche per competitor come Samsung (+11,8%, con una market share del 13,9%) e Garmin (+37,5% e una quota di mercato dell’8%). Nelle previsioni di statista.com, per la fine di quest’anno i ricavi derivanti dai wearables dovrebbero sfiorare i 19 miliardi di dollari: circa il 31% in più rispetto al 2019. Alla fine del 2020 li indosseranno 441,5 milioni di persone (+26,1% su base annuale), che portano il tasso di penetrazione al 5,9%. Stando a un sondaggio di statista.com dello scorso anno, i fan hanno per lo più un’età compresa fra 24 e 34 anni (36,4%) e fra 35 e 44 anni (26,3%) e si tratta soprattutto di donne (57%). Il 41% degli acquirenti ha un reddito medio, ma è elevata anche la quota di chi dispone di un reddito basso (34%), il che riflette come alcune tipologie di wearables abbiano negli anni abbassato l’entry price. Di qui al 2024 è previsto però un cagr (tasso annuo di crescita composita) negativo del 2%, che dovrebbe portare il mercato dei dispositivi
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Nel 2020 i ricavi delle tecnologie indossabili sono stimati in aumento del 31% su base annua
indossabili a 17,85 miliardi di dollari: una cifra che comunque rappresenta un balzo in avanti di oltre il 38% sul 2017. Le stime potrebbero essere riviste al rialzo con l’avanzare della ricerca, finalizzata a moltiplicare le funzionalità degli accessori intelligenti e immaginando uno scenario post-virus di consumatori più healthconscious. Gli orologi smart, per esempio, fanno già di tutto un po’, dalle notifiche alla gestione delle chiamate, dal tracciamento dell’attività fisica all’healthcare, anche nell’ottica di arginare la pandemia. Samsung Hand Wash, per esempio, è un’app che aiuta gli utenti a ricordarsi di lavare le mani. Partita in aprile per il mer-
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cato indiano, da questa estate è scaricabile gratuitamente anche in Italia dal Galaxy Store su numerosi smartwatch. L’Apple Watch 6 integra il saturimetro: una serie di led e fotodiodi sotto la cassa rileva la concentrazione di ossigeno nel sangue, allertando su eventuali patologie respiratorie. Anche il Samsung Galaxy Watch 3 permette di misurare il livello di ossigeno nel sangue, come pure il battito cardiaco, il ciclo di Rem del sonno e, solo per il mercato coreano, è in grado di eseguire un elettrocardiogramma. Il modello Huawei Watch GT2 con la funzione TruSleep diagnostica sei tipi di disturbo del sonno, fornendo suggerimenti per migliorarlo. Se proprio non si riesce a dormire, con le cuffie bluetooth è possibile ascoltare fino a 500 brani musicali archiviati, senza la necessità di avere con sé lo smartphone. Il nuovo Garmin Venu Sq permette persino la gestione della respirazione: l’opzione “tranquillità” favorisce il sonno; “coeren-
1. I nuovi Spectacles di Snapchat, con doppia fotocamera per foto e video 2. Lo smartwatch Garmin Venu Sq Music Edition 3. Un modello Sense di Fitbit 4. Gli smart glasses di Gentle Monster con Huawei 5. L’app Samsung Hand Wash ricorda di lavarsi le mani 6. Nei Facebook Reality Labs si studiano gli occhiali AR-enabled
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za” facilita l’equilibrio e la calma; “relax e concentrazione” migliora l’attenzione e riduce lo stress. Alla fine di ogni attività di respirazione, un riepilogo mostra durata e andamento del respiro, frequenza cardiaca e variazione dello stress. Punta sulla salute pure Fitbit con il modello Sense, che è anche dotato di assistente vocale (Google o Alexa). Amazon è invece entrata in gara con Halo, un braccialetto hi-tech in tessuto elastico o in silicone e un’app, che permettono pure di misurare la percentuale di grasso nel corpo. Nell’eyewear hi-tech sta creando molte aspettative la recente partnership fra EssilorLuxottica e Facebook per la realizzazione di una nuova generazione di smart glasses. Per ora si sa solo che il primo modello debutterà nel 2021, sarà a marchio Ray-Ban e combinerà tecnologie innovative con un design di tendenza, «per far connettere meglio le persone con la famiglia e gli amici». L’iniziativa va letta come un passo verso gli occhiali a realtà aumentata (in gergo, AR-Augmented Reality), un altro progetto su cui il team di Facebook Reality Labs sta lavorando, sfruttando le potenzialità della connessione a Internet e della computing technology. L’idea è quella di permettere a chi li indossa di aggiungere al mondo fisico «uno strato di informazioni utili e rilevanti in 3D». I nuovi dispositivi a realtà aumentata, a sentire i ricercatori, potrebbero aiutare nelle attività quotidiane, come trovare le chiavi, muoversi in una nuova città o catturare un momento. «Immagina - prospettano da Facebook - di chiamare un amico e chattare con il suo avatar o di avere a che fare con un assistente digitale abbastanza intelligente da rilevare i pericoli stradali, fornire statistiche durante una riunione di lavoro o aiutarti a sentire meglio in un ambiente rumoroso». Nel suo piccolo Snapchat è arrivata alla versione 3 degli Spectacles, dotati di una doppia fotocamera in HD per foto e video 3D a 60 fps (frequenza di fo-
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togrammi) e di quattro microfoni integrati, che registrano con formato audio hi-fi immersivo. Grazie alla sincronizzazione wireless nell’app Snapchat, foto e video possono essere modificati e trasformati con un nuovo set di effetti tridimensionali. Molti ipotizzano che lo step successivo siano gli occhiali AR-enabled. I nuovi occhiali smart di Huawei X Gentle Monster sono pensati, invece, per l’ascolto di file musicali e contenuti audio (con suono stereo ad alta definizione), senza trascurare design e comfort, dato dal peso ridotto, grazie al plastic titanium. Poi con un tocco si può attivare l’assistente vocale. C’è anche chi sta sfruttando il potenziale dei Google Glasses nelle vendite a distanza assistite, B2B e B2C. Si tratta del marchio italiano Piquadro, che da alcuni mesi sta testando un progetto sviluppato in partnership con la startup della videocomunicazione Bandyer. In pratica, telefonando dallo smartphone o cliccando su un link del sito del brand di pelletteria, gli e-shopper possono collegarsi direttamente con gli addetti alle vendite in negozio che, indossando gli occhiali di Google, possono far fare ai clienti un tour virtuale dello store e portarli a finalizzare l’acquisto. In un contesto B2B, la forza vendite può mostrare ai buyer il campionario in showroom e registrare gli ordini. Si tratta di una nuova frontiera dell’esperienza d’acquisto, che si è rivelata particolarmente utile con il lockdown, che sta portando già a dei risultati. «A due mesi dal debutto, l’80% delle chiamate collegate ai Google Glasses si sono trasformate in acquisti e lo scontrino medio è stato del 30% più alto rispetto allo shopping tradizionale - afferma soddisfatto Marco Palmieri, fondatore di Piquadro -. La nostra forza vendita ha trovato i buyer entusiasti di poter comprare come se fossero in showroom, soprattutto gli asiatici». Ci sono diversi fattori che, sin dagli esordi, frenano lo sviluppo dei wearables e rendono il loro mercato volatile: dai costi agli aspetti legali, fino ai rischi connessi al furto di dati. Ma gli specialisti immaginano una nuova accelerazione con la diffusione del 5G, che permetterà maggiori interazioni tra gli umani e l’Internet delle cose-IoT.
I ricavi dei dispositivi indossabili: proiezioni al 2024
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Miliardi di dollari 5 10 12,89 13,68 14,53 17,35 17,42 17,85
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2017
Fonte: statista.com 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024
BLOCKCHAIN DOCUMENT & CONTENT MANAGEMENT: UN NUOVO MODULO PER LA BRAND VALUE PLATFORM UN NUOVO STEP DI MATURITÀ PER LA PIATTAFORMA ENTERPRISE DI 3RAND UP SOLUTIONS, CHE GARANTISCE L’ORIGINE E LA TRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI ATTRAVERSO UN SISTEMA DI CERTIFICAZIONE AD ALTA TECNOLOGIA. «SIAMO CONVINTI CHE LA BLOCKCHAIN - SPIEGA IL CEO & FOUNDER DARIO PACOTTO - SIA UN ELEMENTO CHIAVE PER CREARE VALORE SIA NEL B2B, CHE SUL MERCATO CONSUMER»
3rand Up Solutions annuncia l’inserimento nella piattaforma Brand Value Platform di un nuovo modulo, sinonimo di un insieme di servizi di Document & Content Management basati sulla Blockchain Ethereum.
«Abbiamo voluto realizzare questo nuovo modulo, in grado di arricchire la nostra Brand Value Platform, con la convinzione che nell’attuale scenario tecnologico proprio la blockchain sia, e lo sarà sempre più, l’elemento chiave per creare valore non solo tra i soggetti business, ma anche sul mercato consumer», dichiara Dario Pacotto, ceo & founder di questa società, che si pone come partner tecnologico specializzato nella progettazione e implementazione di soluzioni in grado di dare identità digitali ai prodotti (serializzazione, anticontraffazione, tracciabilità e consumer/customer engagement), occupandosi di trasformazione digitale a tutto tondo, con soluzioni B2B e B2C innovative per il digital commerce B2C e B2B, le showroom virtuali e la sostenibilità.
I temi che adesso possono trovare una soluzione semplice, ‘su misura’ e scalabile, hanno titoli ben noti agli addetti ai lavori. In particolare, si parla di: • Gestione documentale digitale distribuita • Gerarchizzazione e modelli organizzativi • Tracciabilità • Sostenibilità e responsabilità Sociale • Reliable communication sui canali B2B e B2C • Documenti incorruttibili • Proprietà intellettuale prova di esistenza
Dario Pacotto
ceo & founder
3rand Up Solutions
«È importante - aggiunge Pacotto - evidenziare come questo nuovo modulo possa diventare uno strumento per aumentare la fiducia e la consapevolezza dei mercati business e consumer rispetto a tutta la catena di produzione del valore dei prodotti». Il punto di partenza è che le aziende attente alle innovazioni tecnologiche migliorano l’esperienza dei propri clienti attraverso la customer experience. Per ottenere questo risultato ogni prodotto deve avere un’identità digitale, un “digital twin” che, attraverso la serializzazione con QrCode, RFID (UHF, HF ed NFC) permetta di ottenere interazioni di customer engagement e di marketing 1 to 1.
La piattaforma Brand Value Platform contiene la soluzione PYB https://tesipyb.com, brevettata dal partner TESISQUARE®, come sistema di certificazione ad alta tecnologia e a doppia chiave. «Brand Value Platform è una piattaforma modulare e parametrica, in grado di interfacciarsi con varie piattaforme digitali e IOT - prosegue Dario Pacotto - garantendo l’origine e la tracciabilità dei prodotti dei nostri clienti, permettendo una customer experience unica. Con PYB si garantisce un’identità digitale ai prodotti, che permetterà di sancirne l’autenticità e di iniziare una relazione con il consumatore. La lettura del codice PYB tramite uno smartphone mostra l’intera filiera, dalla produzione al cliente finale, in nome della capacità di garantire l’autenticità del prodotto e di uno storytelling che offre una nuova esperienza di acquisto e coinvolgimento post vendita». La Brand Value Platform assicura la massima protezione e valorizzazione dei brand nel settore dei prodotti di alta e altissima gamma (anche oggetto di collezione), in particolare per il fashion (abbigliamento, calzature, occhiali, accessori, ecc.).
La possibilità di monitorare l’intero settore di mercato a livello globale e di instaurare dinamiche collaborative tra i marchi e i propri clienti (per esempio tramite la segnalazione di prodotti fake attraverso una App), applicando un sistema valido sia per la vendita in-store che per l’e-commerce, fanno della Brand Value Platform un importante strumento di lotta alla contraffazione, che può essere facilmente integrato nei sistemi gestionali e di anticontraffazione già esistenti. La piattaforma si interfaccia con le principali soluzioni di e-commerce presenti sul mercato. È inoltre dotata di un modulo di tracciabilità che permette di assegnare uno stato al prodotto, consentendo in qualsiasi momento la localizzazione dello stesso lungo la filiera. È sempre possibile, infatti, “interrogare” il prodotto per conoscerne i passaggi lungo la supply chain. Un modulo di analytics con dashboard configurabile gestito a widget completa la piattaforma.
Alcune caratteristiche della Brand Value Platform sono: • La gestione di documenti multimediali dinamici per vari criteri e a vari livelli (azienda, brand, collezione, linea, SKU, Serial Number) • La gestione di varianti a molteplici livelli (es. colore, taglia, tono, cotta, drop, calibro,ecc.) • L’essere multilingua e multiutente, usufruibile su IOS e ANDROID • Un menù administrator configurabile, account manager • Un menù utente finale configurabile, user manager • Public cloud o private cloud • APP o Web APP • Social Sharing; i prodotti che fanno parte del network PYB possono dialogare con i principali social media (Facebook, Instagram,ecc.) • Marketing 1 to 1, per installare dinamiche marketing con i consumatori • Armadio virtuale per il settore luxury fashion • Arricchimento digitale • Digital Identy per second hand • Analytics, Dashboard direzionali • Import & export console (excel, txt, xml, ecc.) • La capacità di supportare ogni tipo di serializzazione (QR Code, RFID, NFC, DataMatrix, ecc.)
ACCESSIBILE SU ABBONAMENTO Con Shoplà tutte le funzioni essenziali per i retailer in un'app
Dal database alle campagne marketing, dall’agenda alla videovendita: l'app consente di gestire i clienti in modo digitale
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1.Stefano Mocellini 2. Massimiliano Alvisi
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Si chiama Shoplà l’innovativa web app frutto della collaborazione tra l’e-commerce specialist Stefano Mocellini, fondatore di Diana Corp e Live Story, e Massimiliano Alvisi, esperto di retail, formazione e strategie di vendita nel settore abbigliamento con Sale14. Shoplà è accessibile tramite desktop, mobile e tablet dal sito www.shopla.io e riunisce in un’unica app tutte le funzioni essenziali per la vendita. Il database è il fulcro della piattaforma, su cui si possono inserire fino a 20mila contatti, singolarmente o da file excel esistente. Per ogni contatto si possono aggiungere tag personalizzati, grazie ai quali è possibile filtrare i clienti sulla base di criteri diversi, recuperando in modo rapido i dati di contatto e tenendo traccia degli acquisti, con la certezza di aver gestito al meglio i consensi privacy. La funzione marketing permette di inviare comunicazioni mirate per singolo contatto, per gruppo personalizzato o a tutta la lista, tramite sms o email per informare su promozioni, nuovi arrivi e aperture straordinarie. Shoplà consente anche di effettuare videovendite, senza bisogno di ricorrere ad altri ambienti digitali. Una soluzione che permette di conservare un rapporto anche con i clienti che vivono all’estero o in un’altra città, ai quali è data la chance di visionare gli articoli in negozio, ricevendo un servizio custom made. La funzione Agenda della app permette infine di creare e gestire appuntamenti con i clienti, in negozio o tramite videochiamata, organizzando al meglio il team di vendita e tenendo traccia degli appuntamenti. Shoplà è un servizio accessibile tramite un abbonamento attivabile su base trimestrale (tra i 40 e i 70 euro al mese). (c.me.)
UN MERCATO DAL GRANDE POTENZIALE Klarna: l'Italia nel mirino con il lancio di "Paga in 3 rate" e il nuovo hub milanese
Il player dei pagamenti spinge l'acceleratore sul Belpaese, dove ha da poco avviato un polo di sviluppo a Milano e dove lancia un innovativo servizio di shopping
Klarna, società globale nata a Stoccolma nel 2005 e leader nei pagamenti e servizi di acquisto, con oltre 200mila brand serviti e un'utenza di 90 milioni di consumatori al mondo, lancia in Italia Paga in 3 rate, un sistema che promette di rivoluzionare l'acquisto online - ma in futuro anche offline - di oltre 19 milioni di e-shopper della Penisola. Lo hanno annunciato con un evento in live streaming su YouTube il ceo e co-fondatore Sebastian Siemiatkowski e Francesco Passone, country manager Italia (nella foto). Da ora anche gli italiani potranno fare shopping nei loro negozi online preferiti - a partire da H&M e Michael Kors - utilizzando Klarna in fase di checkout, il che permetterà loro di comprare in Rete e suddividere il pagamento in tre rate uguali senza interessi, da addebitare ogni 30 giorni. Avranno inoltre a disposizione un'app per gestire e controllare i pagamenti e trovare ispirazioni per il loro shopping. Con l'acquisizione della startup italiana Moneymour (Compra dopo, paga dopo), avvenuta lo scorso febbraio, e l'avvio di un hub di sviluppo all'inizio di quest'anno a Milano, Klarna accelera dunque in un mercato dove, come ha ricordato Passone, l'e-commerce è in fase espansiva, ma ancora non ha raggiunto i picchi di UK e Germania. «Dopo Stoccolma e Berlino, questo tech hub è al centro di un piano aggressivo di assunzioni e contestualizzato in quella che non è solo una capitale della finanza, della moda, del design e di molto altro, ma anche una fucina di talenti interessanti dal punto di vista della tecnologia», ha concluso Passone. (a.b.)
NON SOLO MODA BIMBO Baby Dream: cresce la holding del kidswear in stock
Nata nel 2004, l'azienda campana ha un giro d'affari ripartito per il 70% sul canale B2B e per il 30% sul B2C
Attiva dal 2004 e nata dall'esperienza pluriennale di una famiglia campana cresciuta nel complesso commerciale e industriale di Napoli Est, Baby Dream è una holding multibrand di abbigliamento in stock, con un focus sulla moda bimbo attraverso i siti Kids Distribution (B2B) e Kids Revolution (B2C), ma con un canale - sempre B2B - dedicato specificamente a menswear, womenswear e accessori, Italian Distribution. Kids Distribution e Italian Distribution garantiscono una presenza multichannel tra retail, club outlet, siti Internet di settore e marketplace, per la gestione di collezioni passate, special production e magazzino invenduto. Kids Revolution supporta le boutique con un focus su prodotti moda di fascia medioalta, invenduti o in rimanenza. Su queste piattaforme si danno appuntamento oltre 140 brand, aggregando più di un milione di visitatori al mese e oltre 100 multimarca. Grazie a un accordo logistico con Gls vengono evasi circa 20mila ordini al giorno. L'azienda ha un giro di affari di 15 milioni di euro, ma punta a salire nel breve a 20 milioni, 70% nel B2B e 30% nel B2C. Nato da poco, infine, Clootee è un progetto pensato per fidelizzare il cliente tramite l'iscrizione a un programma che prevede l'invio di capi di abbigliamento in base a taglia, brand, colore e tipo di articolo, acquistando una tessera con un costo tra i 50 e i 100 euro. I modelli dovranno essere restituiti e l'azienda si impegnerà a eseguire un nuovo invio mensile. L'annullamento potrà avvenire in qualunque momento e senza impegno. (a.c.)
LE SAC DE LUXE VOYAGE AVEC
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