INNOVAZIONE TECNOLOGIE INDOSSABILI
OROLOGI E OCCHIALI SMART Dalla salute alla realtà aumentata Tutti i trend del momento
Wearables tuttofare e tuttologi Molti fattori ne hanno frenato lo sviluppo, ma ora la domanda ha toccato un picco, complice il virus. Si stima un periodo di consolidamento, ma con il 5G e l’AR non sono esclusi nuovi exploit DI ELISABETTA FABBRI
Si torna a parlare di tecnologie indossabili e non è una semplice coincidenza che succeda durante la pandemia. Con il lockdown, infatti, molti hanno deciso di monitorare l’attività sportiva e il loro stato di salute con sistemi fai da te. Già nel primo trimestre di quest’anno, le consegne di smartwatch nel mondo hanno registrato un incremento del 20% a 14 milioni di unità (anno su anno). In base a un report di Strategy Analytics, tra gennaio e marzo Apple ha consegnato 7,6 milioni di Apple Watch, in aumento del 23% rispetto allo stesso periodo del 2019, che portano la sua quota di mercato dal 54,4 al 55,5% (il più alto livello in due anni). La domanda è cresciuta anche per competitor come Samsung (+11,8%, con una market share del 13,9%) e Garmin (+37,5% e una quota di mercato dell’8%). Nelle previsioni di statista.com, per la fine di quest’anno i ricavi derivanti dai wearables dovrebbero sfiorare i 19 miliardi di dollari: circa il 31% in più rispetto al 2019. Alla fine del 2020 li indosseranno 441,5 milioni di persone (+26,1% su base annuale), che portano il tasso di penetrazione al 5,9%. Stando a un sondaggio di statista.com dello scorso anno, i fan hanno per lo più un’età compresa fra 24 e 34 anni (36,4%) e fra 35 e 44 anni (26,3%) e si tratta soprattutto di donne (57%). Il 41% degli acquirenti ha un reddito medio, ma è elevata anche la quota di chi dispone di un reddito basso (34%), il che riflette come alcune tipologie di wearables abbiano negli anni abbassato l’entry price. Di qui al 2024 è previsto però un cagr (tasso annuo di crescita composita) negativo del 2%, che dovrebbe portare il mercato dei dispositivi 42
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indossabili a 17,85 miliardi di dollari: una cifra che comunque rappresenta un balzo in avanti di oltre il 38% sul 2017. Le stime potrebbero essere riviste al rialzo con l’avanzare della ricerca, finalizzata a moltiplicare le funzionalità degli accessori intelligenti e immaginando uno scenario post-virus di consumatori più healthconscious. Gli orologi smart, per esempio, fanno già di tutto un po’, dalle notifiche alla gestione delle chiamate, dal tracciamento dell’attività fisica all’healthcare, anche nell’ottica di arginare la pandemia. Samsung Hand Wash, per esempio, è un’app che aiuta gli utenti a ricordarsi di lavare le mani. Partita in aprile per il mer-
cato indiano, da questa estate è scaricabile gratuitamente anche in Italia dal Galaxy Store su numerosi smartwatch. L’Apple Watch 6 integra il saturimetro: una serie di led e fotodiodi sotto la cassa rileva la concentrazione di ossigeno nel sangue, allertando su eventuali patologie respiratorie. Anche il Samsung Galaxy Watch 3 permette di misurare il livello di ossigeno nel sangue, come pure il battito cardiaco, il ciclo di Rem del sonno e, solo per il mercato coreano, è in grado di eseguire un elettrocardiogramma. Il modello Huawei Watch GT2 con la funzione TruSleep diagnostica sei tipi di disturbo del sonno, fornendo suggerimenti per migliorarlo. Se proprio non si riesce a dormire, con le cuffie bluetooth è possibile ascoltare fino a 500 brani musicali archiviati, senza la necessità di avere con sé lo smartphone. Il nuovo Garmin Venu Sq permette persino la gestione della respirazione: l’opzione “tranquillità” favorisce il sonno; “coeren-
Nel 2020 i ricavi delle tecnologie indossabili sono stimati in aumento del 31% su base annua