Codice di Comportamento 2015

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Codice di Comportamento 2015 Raccolta di modi di agire ai quali tendere, frutto di una ricerca e del confronto con altre societĂ sportive, non solo nel settore pallavolo.

Polisportiva D. Borgo Virgilio – Settore Pallavolo Via T. Nuvolari, 4/6 - 46034 Borgo Virgilio (MN)


Introduzione alla prima edizione Questa raccolta di modi di agire ai quali tendere è stato il frutto di una ricerca e del confronto con altre societĂ sportive, non solo nel settore pallavolo, partendo dal vissuto e dalle aspirazioni di diversi atleti, dirigenti e allenatori. Alla fine ho cercato di riassumere il tutto in quello che vorrebbe essere un “decalogo di comportamentiâ€? per le varie figure coinvolte, per la creazione di un contesto ideale per la pratica dello sport, soprattutto giovanile. Decalogo, quindi dieci indicazioni. I quattro ruoli presi in considerazione sono: dirigenti, allenatori, atleti/e, genitori. Virgilio, 18 marzo 2010

Mauro Pastorello


Dirigenti

1. Assicura uguali opportunità per tutti i ragazzi. Non favorire nessuno. Non

escludere nessuno. 2. Cerca di garantire una gestione economica equilibrata che possa permettere a tutti i ragazzi di fare attività sportiva indipendentemente dalle loro possibilità finanziarie. 3. Coinvolgi quanti più puoi nell’organizzazione facendo in modo che tutti perseguano il giusto obiettivo per il bene di tutti i ragazzi. 4. Non entrare in questioni tecniche che non ti riguardano. L’allenatore non sei tu. 5. Quanto organizzato deve essere finalizzato alla crescita dei giovani atleti, nel rispetto delle loro capacità. Regolamenti e programmi debbono essere coerenti con tale finalità. 6. L’equipaggiamento e le strutture debbono essere decorose ed idonee. 7. Chi pratica sport lo deve fare solo per una propria soddisfazione e per il Gruppo di cui fa parte. Evita di creare illusioni o rancori con premi personali. 8. Assicurati che gli allenatori siano qualificati e provvedi ad una supervisione idonea per la crescita sportiva e personale dei ragazzi. 9. Predisponi un’adeguata sorveglianza sulla salute degli atleti. Educali al rispetto di se stessi e del proprio corpo. 10. Assicurati che tutti accedano a questo “codice”, che lo capiscano, lo condividano e comprendano l’importanza del buon comportamento in ogni occasione.


Allenatori 1. Impegnati per far capire ai ragazzi l’importanza del rispetto per le regole, per

l’avversario, per l’arbitro, per l’allenatore e per qualsiasi altra persona che faccia parte del gioco. 2. Impegnati in un aggiornamento costante per poter aiutare i tuoi atleti a migliorare la loro tecnica, la loro crescita fisica e la loro personalità. 3. Assicurati che l’allenamento sia appropriato alla loro età ed adeguato alle loro capacità. Rispetta i tempi, l’energia e l’entusiasmo dei tuoi giocatori. 4. Evita che i giocatori con più talento monopolizzino la tua attenzione, ognuno ha bisogno dei tuoi consigli e merita di averli. 5. Sii generoso con gli elogi e gli incoraggiamenti. È meglio sottolineare un aspetto positivo che denigrarne uno negativo. Non urlare e non renderli ridicoli per un errore. Perderanno fiducia in te. 6. Sviluppa il senso di appartenenza alla squadra ed alla società. È un livello che va oltre l’individuo ed aiuta i ragazzi e le ragazze a crescere come persone. 7. Coinvolgi quanto più puoi i genitori ed i parenti dei ragazzi. Fai in modo che ti aiutino in una crescita sportiva equilibrata dell’atleta che tu hai in consegna. 8. Cerca di attuare comportamenti e metodologie di allenamento coerenti con gli altri allenatori. Collabora con loro e con la tua società nell’interesse dei ragazzi. Non lavorare come “singolo professionista” ma come elemento importantissimo di un team. 9. Trova sempre il tempo ed il modo di parlare con chi ti chiede aiuto o consiglio, genitore o atleta che sia. Ricordati che il tuo ruolo è importantissimo per la crescita dei ragazzi che ti vengono affidati. 10. Non entrare in questioni organizzative che non ti riguardano. La confusione di ruoli provoca solo disordine. Lascia la soluzione delle questioni organizzative a chi di competenza. La confusione di ruoli provoca solo disordine.


Atleti/e

1. Partecipa per divertirti e non per accontentare gli altri (siano essi genitori,

allenatori o dirigenti). 2. Abbi sempre rispetto per il tuo avversario, per l’arbitro e per le regole del gioco. Senza di loro non potresti giocare. 3. Segui con fiducia i consigli del tuo istruttore. Rispettalo. Non ti stancare mai di imparare. 4. Ricorda sempre che lo scopo del gioco, partita e allenamento, è di aumentare la tua abilità per divertirti sempre di più. Vivili con entusiasmo. 5. Lavora sempre con serietà, sia per te stesso che per la tua squadra. Sarai positivo sia per la squadra che per te stesso. 6. Tratta gli altri giocatori (avversari e compagni) come vorresti essere trattato tu. 7. Vinci con modestia. Non esaltarti. Perdi con dignità. Non umiliarti. 8. Ricorda che negli sport di squadra è più facile che sia il valore di questa a far emergere il singolo che non il contrario. Aiuta il gruppo a crescere compatto. 9. Non cercare alibi o scuse per eventuali insuccessi. Lavora seriamente suggerendo i miglioramenti che ritieni necessari per la squadra e non solo per te stesso. 10. Aiuta i tuoi compagni, l’allenatore ed i dirigenti a vivere serenamente ed al meglio il gioco che hai scelto di praticare. Collabora lealmente con loro perché senza di loro non potresti giocare.


Genitori 1. Incoraggiate una partecipazione entusiasta. Non forzate il ragazzo che non

vuole giocare. 2. Insistete con i vostri figli sul valore di un sano allenamento che, se eseguito con impegno, vale per sé stessi ed anche per la squadra. 3. Cercate di comprendere l’impegno e le difficoltà degli allenatori e dei dirigenti. Aiutateli. Ricordate che il fine deve essere sempre il bene dei ragazzi, di tutta la squadra o le squadre, non di pochi o di singoli a scapito di altri. 4. Rispettate ed insegnate a rispettare i compagni, l’arbitro, gli avversari e chiunque altro partecipi al gioco. 5. Incoraggiate sempre i ragazzi, i vostri ed i loro compagni. Non derideteli. La voce di un genitore, anche se nel frastuono di una palestra, si sente sempre prima e meglio. 6. Ricordate che i vostri figli stanno giocando per il loro divertimento e per migliorare le loro capacità. Provate a riflettere sui loro progressi a livello motorio e nei rapporti con il gruppo, non sempre lo sport produce un “campione” ma sempre deve aiutare a crescere. 7. Non entrate in questioni tecniche che non Vi riguardano. Non sovrapponetevi agli allenatori. Sarebbe poi difficile per un ragazzo seguire i consigli di chi viene definito incompetente dai propri genitori. 8. Insegnate ai ragazzi che una prestazione onesta ( ho dato il mio massimo) vale tanto quanto una vittoria. Stimolate la loro voglia di migliorare. 9. Aiutate vostro figlio, vostra figlia a vivere lo sport serenamente, imparando a gestire la sconfitta come stimolo al miglioramento e la vittoria come frutto del lavoro svolto tutti insieme. 10.Non proiettate sui vostri figli l’eventuale vostra voglia di emergere o la rivincita su risultati sportivi da voi non raggiunti. Lasciate che l’attività sportiva sia per i vostri figli un sano intermezzo nelle altre importanti attività quotidiane.


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