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Fra sapere esperto e sapere di comunità
I laboratori della convergenza
TUTURANO
CORRIDOI ECOLOGICI, AREA A VERDE E SPAZI COLLETTIVI DI QUALITA' CENTRO DI DINAMICIZZAZIONE GIOVANILE
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Quartiere Tuturano
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Fra sapere esperto e sapere di comunità è un laboratorio partecipato attuato a Tuturano fra sabato 11 e venerdì 17 gennaio 2014, per promuovere la convergenza di temi e valori entro il perimetro dei due progetti CORRIDOI ECOLOGICI, AREA A VERDE E SPAZI COLLETTIVI DI QUALITA' e CENTRO DI DINAMIZZAZIONE GIOVANILE, in fase di predisposizione tecnica per il Programma Integrato di Rigenerazione Urbana del Comune di Brindisi.
Questo report racconta le riflessioni e le tracce, trovate con i bambini e con i grandi e la loro rielaborazione dentro un campo base, nello spazio temporale di un week-end. Parla anche di un’operazione fondata sulla reciproca fiducia, in cui il pensiero laterale, le tempeste intellettuali dei bambini e gli incontri sul margine riconoscono i progetti degli esperti come un bene comune fondato, dal valore politico, poetico, sociale e culturale.
Simmetricamente, la Pubblica Amministrazione e i tecnici, nel definire il destino della forma costruita, ascoltano il sapere naturale performativo delle persone che camminano e che attraversano ogni giorno Tuturano: ricevono così nuovi significati, per potenziare il valore economico del progetto e rifletterlo sul territorio.
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Due Experience Lab (11 e 12 gennaio) e due incontri con i tecnici (13 e 17 gennaio) per coinvolgere la comunità territoriale, gli esperti e la Pubblica Amministrazione quando il disegno progettuale è avviato ma non concluso, quando può ancora accogliere senso, cambiamenti e identità, attraverso le memorie e le esplorazioni quotidiane degli abitanti, portatori di sogni e di immaginari. 125 persone, tra bambini, genitori attivi e adulti della comunità.
Urban Experience a Tuturano
Experience Lab: cos’è.
Fra sapere esperto e sapere di comunità è un percorso del Comune di Brindisi coordinato dal sociologo Emanuele Amoruso. Gli Experience Lab del weekend sono stati attuati da Carlo Infante, esperto di performing media fondatore di Urban Experience e da Fedele Congedo, architetto esperto in processi partecipati inclusivi.
Walk Show
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In un’interazione tra web e territorio, il walk show di Tuturano utilizza twitter, introducendo la coppia di hashtag #urbexp #tuturano, con un gesto di design pubblico, che visualizza la tag cloud generata nell’urban experience. La Sala Consiliare è il campo base per la riflessione collettiva, con l’identificazione dei temi dominanti e la costruzione dello storify: il diario connettivo dell’esperienza.
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E’ un format funzionale agente in ambito educativo (per il principio della “porosità pedagogica”) e in urbanistica (per qualificare la partecipazione degli stakeholder). Promuove la cittadinanza attiva, secondo la metafora dello sciame intelligente, culturale e sociale, con un brainstorming nomade inscritto nei contesti territoriali. Insieme alle voci itineranti si ascoltano in cuffia paesaggi sonori e insert audio pertinenti, attraverso l’uso degli smartphone.
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Protagonisti dell’azione ludico-partecipativa sono gli spettatori-cittadini attivi che si mettono in gioco attraversando lo spazio urbano e il territorio da esplorare passeggiando. Il walk show attiva palestre dello sguardo, per cogliere i dettagli del paesaggio che si attraversa e interpretarli, per input di pensiero laterale, lungo la passeggiata peripatetica.
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E’ una passeggiata con performing media. Una conversazione nomade con smartphone, tablet e cuffie collegate ad una radioricevente (whisper radio) che permette di ascoltare le voci dei walking-talking heads e repertori audio predisposti.
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Le tappe e le azioni sul campo Sopralluoghi preliminari Nei giorni 7 e 8 gennaio, incontri nelle scuole e in parrocchia. Colloqui con opinion leaders, amministratori di riferimento del territorio, conoscitori della storia e delle tradizioni locali, testimoni privilegiati. Presa visone dei luoghi interessati dai progetti e verifiche logistiche per le attività. Azioni degli Experience Lab walk show, disseminazioni di post-it, action writing, brainstorming, naming: per testimoniare criticità, ricercare domande, problemi e significati, immaginare trasformazioni. Chi attraversa gli spazi urbani 30: bambini, genitori e insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Paradiso - Tuturano” 40: giovani e adulti cittadini e rappresentanti dell’associazionismo 30: cittadini e creativi 25: persone che costruiscono lo storify. La PA nei laboratori: il Sindaco di Brindisi Cosimo Consales, gli assessori Marika Rollo, Raffaele Iaia e Pasquale Luperti, l’architetto Fabio Lacino Responsabile del Programma Integrato di Rigenerazione Urbana, l’architetto Valerio Costantino Responsabile Ufficio Patrimonio, la dottoressa Maria Rosaria Rubino Responsabile Uffici Servizi Sociali.
L’esplorazione nomade consapevole restituisce un sistema identitario di fattori: punti di crisi, parole chiave e definizioni, nei luoghi pertinenti.
La piazza è un’invenzione per discutere. È una cosa semplice e complessa. Restituisce lo spazio.
Prima giornata: corridoi ecologici, area verde, spazi collettivi di qualità Le attività e le aggregazioni umane generano le piazze. Abbiamo perso il contatto con le facce. La piazza nasce per sedimentazione. È una pratica d’uso orientata. La piazza era il luogo dell’ingaggio, il posto dei partiti affacciati, con trecento persone.
La torre nella piazza. È l’epicentro del rilancio di un percorso Il progetto è costruzione di uno spazio pubblico, per raggiungere aree di socialità.
I corridoi ecologici riconnettono alla citta, uniscono periferie e centri ed una quantità di verde condivisa per chiunque abita sul territorio.
A occhi aperti per attraversamenti I bambini sono i primi esploratori. Guardano, camminano, respirano, trovano le cose, ci mettono mani e piedi, e fanno i cittadini.
I corridoi sono percorsi della memoria, fra i garage che contengono attrezzi e trattori. I bambini sono connettori. Nei corridoi sono cittadini informatori, sono vettori del senso. Ricuciono, sono i sarti. Abbattono i muri e rileggono il quartiere.
I corridoi ecologici sono strade protette di naturalità, sono il luogo del mix partecipativo per il radicamento sociale. Per questo occorre valorizzare corridoi ed attraversamenti. Il flusso diventa decisivo. Siano le case e i giardini privati aperti al flusso. Il flusso è il luogo delle pratiche quotidiane e della nuova identità. Il flusso è un sistema di condotte lunghe.
Le radici aeree reggono l’albero, lo puntellano come persone. Le persone sono le memorie.
Il cibo è l’assetto della comunità.
Nel paese, i bambini hanno bisogno di colore, di corridoi e di alberi allegri per starci con le mamme d’avanguardia.
Il parco è il posto del gioco. È grande, è pieno di palle e di panchine per tutti. C’è un chiosco e si mangia. Serve a riposare e a pensare. Nel parco i bambini insegnano ai nonni la tecnologia e a essere pazienti. Nel parco i bambini insegnano agli adulti a riflettere e a giocare, insegnano la gioia, insegnano a divertirsi, ad amare, a barattare, a pensare a non pensare, a non mollare. Nel parco i bambini insegnano agli adulti a raccogliere informazioni per diventare grandi e a tenere la mente fresca.
I bambini portano a terra le nubi, le ancorano al territorio e al vissuto. Tuturano è un posto ancorato alla terra.
Gli adulti non riescono a giocare. Invece, imparando si gioca, e si gioca imparando.
Un lavoro sull’identità del luogo e delle sue funzioni, una ricerca di domande, un campo aperto di definizioni
Seconda giornata: il Centro di Dinamicizzazione Giovanile La riflessione si compie con un walk show nei luoghi dell’intervento e con un brainstorming tradotto in una mappa tematica istantanea. L’action writing agisce per scoprire le funzioni prime e l’identità del Centro, da più punti di vista. Le funzioni prime sono le motivazioni generative del luogo, il senso. Il Centro di Dinamicizzazione è un posto per entrare fuori e uscire dentro, per saper stare al mondo, mettendosi in gioco. Un vuoto per le domande e per le visioni, dove ridefinire il rapporto fra natura e storia, dove mettere in relazione le generazioni, incrociando le persone e le microstorie dei cambiamenti. Dove connettersi agli altri mettendosi a disposizione, occupandosi di futuro. Perché quando c’è una crisi, gli esploratori giocano e rischiano con parole nuove.
Il Centro di Dinamicizzazione è un posto per l’intelligenza collettiva, un habitat di accadimenti. È un posto dove arrivare, è un luogo da cui partire, dove attivare la comunicazione come disseminazione nel territorio. È un luogo di connessione critica Fondato sul genius loci del mercato. È una nuova agorà coperta e aperta. È il posto della rete, come questione di economia, per un insieme di attori sociali che si scambiano risorse. È un bazar, è come una conversazione, come una festa. È “da Padre Pio”: ed è già un punto d’incontro. Le persone sono gli attori principali del cambiamento, sono canali e corridoi di naturalità urbana.
È una miniera. È il luogo dello scavo, per l’emersione delle risorse, per un inventario dei saperi per una comunità capace di gestire significati. È una tenda mobile. Uno spazio aperto e chiuso, una casa per gli eventi degli abitanti ciclici. Gli abitanti ciclici sono i residenti remoti, che tornano a Tuturano per le feste e d’estate, e che risiedono in rete. È un laboratorio su diverse distanze. Una macchina di animazione territoriale, uno spazio per questo consapevole dei laboratori urbani disseminati. Per questo propone funzioni coerenti, in relazione ad altre già presenti, in città e altrove. Funziona per l’abitare. Per quello locale, per quello territoriale, per quello ciclico.
naming Dare il nome è segno della propria dignità, è porre ordine al mondo caotico e dinamico, attraverso il separare e il distinguere concettuale. È anche inversa esplorazione simbolica. Dare il nome è una responsabilità che chiede di considerare la complessità dei riferimenti, delle idee, degli avvenimenti, perché il nome è una responsabilità che volge al futuro. Il nome è una dichiarazione, un intento, un progetto che consente alle persone di entrare nell’essenza di un luogo comune con una bussola di orientamento. Il nome è identità. Un laboratorio di creatività per l’innovazione territoriale
#totourlab
Una piattaforma di sviluppo culturale per la memoria in rete
#orient.lab
guarda ad oriente
#mercatour
un laboratorio per viaggiare, per l’abitare nomade e per gli abitanti ciclici, per coloro che giungono fra oriente ed occidente
#tutoriuslab
un cubo di mangrovia: ha proprietà alchemiche che derivano dalle persone
#mercatore
#72020lab
il CAP perso dell’identità
#e2020lab
un laboratorio che cura gli obiettivi europei del 2020
#dinamo #tend
una tenda dinamica
New marketplace degli abitanti: un incubatore di imprese creative per nuovi mestieri e incontri, un luogo di scambio e di baratto di novità per la vita
#mercatù
#newmarket
#piazzaperta #tuturing un mercato, fondato sulla tua iniziativa sul libero ingresso e sulla coesione
Il posto degli eventi della popolazione ciclica
#mercad’anno
il posto delle feste e degli eventi dei ragazzi che rientrano e degli abitanti ciclici
13 e 17 febbraio 2014. La convergenza del sapere esperto e del sapere di comunitĂ
al Palasport Don Domenico De Franceschi di Tuturano
corridoi ecologici, area verde, spazi collettivi di qualità
dall’incontro del 13.1.2014
le affinità (fattori chiave del gruppo di progettazione Dodi Moss Srl) (termini e questioni emersi nell’Urban Experience)
a piano terra nuovi spazi di socializzazione
Il progetto è costruzione di uno spazio pubblico, per raggiungere aree di socialità.
il piano alto della torre diventa lo Scrigno di Tuturano La torre nella piazza. È l’epicentro del rilancio di un percorso basiliano.
La piazza è un’invenzione per discutere. È una cosa semplice e complessa. Restituisce lo spazio. Le attività e le aggregazioni umane generano le piazze. Abbiamo perso il contatto con le facce. La piazza nasce per sedimentazione. È una pratica d’uso orientata. La piazza era il luogo dell’ingaggio, il posto dei partiti affacciati, I corridoi ecologici con trecento persone. sono strade protette di naturalità,
sono il luogo del mix partecipativo per il radicamento sociale. Per questo occorre valorizzare corridoi ed attraversamenti. Il flusso diventa decisivo. Siano le case e i giardini privati aperti al flusso. Il flusso è il luogo delle pratiche quotidiane e della nuova identità. Il flusso è un sistema di condotte lunghe.
Le radici aeree reggono l’albero, lo puntellano come persone. Le persone sono le memorie.
Tutta l’area è pedonale Il progetto è stato concepito per garantire gli accessi carrabili esistenti ZTL per residenti
I corridoi sono percorsi della memoria, fra i garage che contengono attrezzi e trattori.
I bambini sono i primi esploratori. Guardano, camminano, respirano, trovano le cose, ci mettono mani e piedi, e fanno i cittadini.
progetto alberature
progettare con i cittadini:
Nel paese, i bambini hanno bisogno di colore, di corridoi e di alberi allegri per starci con le mamme d’avanguardia.
Il parco è il posto del gioco. È grande, è pieno di palle e di panchine per tutti. C’è un chiosco e si mangia. Serve a riposare e a pensare. Nel parco i bambini insegnano ai nonni la tecnologia e a essere pazienti. Nel parco i bambini insegnano agli adulti a riflettere e a giocare, insegnano la gioia, insegnano a divertirsi, ad amare, a barattare, a pensare a non pensare, a non mollare. Nel parco i bambini insegnano agli adulti a raccogliere informazioni per diventare grandi e a tenere la mente fresca.
I bambini sono connettori. Nei corridoi sono cittadini informatori, sono vettori del senso. Ricuciono, sono i sarti. Abbattono i muri e rileggono il quartiere.
Gli adulti non riescono a giocare. Invece, imparando si gioca, e si gioca imparando.
I bambini portano a terra le nubi, le ancorano al territorio e al vissuto. Tuturano è un posto ancorato alla terra.
funzioni prime
sport
nuova polaritĂ urbana
dinamicizzazione
giovanile
protocollo itaca
laboratori ambiente
studi progettuali parcheggi
Impianti
tempo libero
riposare
socializzare
risparmio energetico
verde
sala polivalente
spazi espositivi
spazi di relazione
sapere esperto sapere di comunitĂ
naming
sostare
ascoltare
tempo libero
quartiere Tuturano
musica
giocare
natura
strutture
Servizi
sport natura
divertimento
cultura
spettacolo
aree esterne fruire
fitness
percorrere
passeggiare
arte
svago
sapere di comunità sapere esperto
accessibilità resistenza isolamento
mediterraneità efficienza
isolamento illuminazione naturale
efficienza
trasmittanza termica
involucro edilizio
risparmio energetico
ventilazione naturale
riconoscibilità
identità
funzione
sicurezza
illuminazione naturale
ombreggiamento
convegni
qualità matericità
socializzazione sicurezza risparmio energetico
rapporto interno esterno
storia memoria
polifunzionale Spazi espositivi
spazi confinati Aule didattiche
illuminazione
identita’
spettacolo laboratori
connessione
arte artigianato
storia
musica
http ://vi meo .co m/u ser2 347 689 4
il video: a cura di Dario Franciosa iso100studio
http:// www. flickr.c om/ph otos/a rchfed elecon gedo/s ets/72 15763 96718 92474 /
set su flickr: le immagini Urban Experience a Tuturano
http:// storify. com/ca rloi/ex perien ce-lab-a-tuturano-brindisi-un-can tiere-p
12.1.2014 Storify del primo Urban Experience
http:// prezi.c om/ic qshci0 vzan/u rbexptuturano-sapere-di-comunita/
13.1.2014 Sapere di Comunità. Presentazione del primo Urban Experience su piattaforma prezi.com
http://p rezi.co m/ks7x 5llyu31 2/urbex p-tuturano-sapere-di-comunita-il-c entro-di -dinami cizzazio ne/
17.1.2014 Il Centro di dinamicizzazione Presentazione del secondo Urban Experience su piattaforma prezi.com
http://ww w.urbanex perience.it /buone-pratiche-al-workshop-dellagenzia-p er-litalia-d igitale-nell ambito-de l-piano-na zionale-pe r-la-cultur a-la-forma zione-e-lecompeten ze-digitali/
Presidenza del Consiglio: Presentazione dell’Urban Experience di Tuturano al workshop dell’Agenzia per l’Italia Digitale nell’ambito del piano nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali
#collaborare #decidere
I decisori sono responsabili, i tecnici sono capaci, le persone sono consapevoli, i bambini sono vulcani. L’esperienza sul campo, con decisori, tecnici, persone e bambini, migliora la progettazione. Il sapere esperto e quello di comunità possono avere lo stesso linguaggio, perché si occupano della stessa cosa: della vita delle persone. Siamo d’innanzi alla complessità: meglio coinvolgere tutti gli attori sociali, il più presto possibile. Siamo d’innanzi alla complessità: non è mai troppo tardi per coinvolgere tutti gli attori sociali. La comunità competente, la cittadinanza attiva e la visione strategica sono le premesse per tutte le trasformazioni. Se le persone sono attori sociali coinvolti e responsabili, la comunità si rafforza. Coinvolgere le persone conviene. In poco tempo si sanno più cose. Si sbaglia meno e si risparmia. I progetti sono fondati sui problemi e non sulle attività. Le persone conoscono i problemi. I progetti si fanno con le persone. L’urbanistica si fa con le persone e con la memoria. L’urbanistica si fa a piedi. Non con le carte, non con gli indici di trasformazione. La rigenerazione urbana nasce dal basso. I bambini sono bassi. I bambini insegnano agli adulti a giocare e a raccogliere le informazioni per diventare grandi. I bambini sono connettori, i bambini sono esploratori, i bambini sono i sarti dell’urbanistica. I bambini disegnano le carte della rigenerazione urbana. I bambini collegano famiglie e generazioni: portano la comunità nel progetto. Qualsiasi sia l’avanzamento di un progetto, i bambini lo possono potenziare subito. Bambini e anziani sono alleati formidabili, dei tecnici e della PA. Accelerano i progetti e li potenziano. Le maestre sono alleate fondamentali. La rigenerazione urbana è un fatto sociale. Riguarda la dimensione della Cittadinanza. La rigenerazione urbana è fondata sugli scambi di conoscenza e sui valori intergenerazionali. Un P.I.R.U. è ispirato dal riconoscimento delle funzioni a scala urbana, delle storie umane, dei transiti pedonali, delle pratiche d’uso degli spazi pubblici. Un P.I.R.U. è fondato sull’innovazione dei rapporti umani e sul perseguimento della felicità, come riconoscimento crescente delle persone significative. Conviene fare mapping, scrivere storie nelle geografie e geolocalizzare. Conviene trasferire le emozioni nei luoghi comuni. Conviene segnare con le emozioni, i territori quotidiani. Lo spazio pubblico è entrare fuori ed uscire dentro. È attraversare con gli altri piazze, memorie, parchi per giocare, strade e vicoli. Il linguaggio crea il mondo: dare il nome è riconoscere il significato. Ogni luogo ha più identità. Ogni luogo è il lievito della comunità. L’identità è la vita quotidiana, il senso del nostro agire. Il genius loci è il punto di forza, il deficit culturale è il punto di debolezza. Lo spazio pubblico è agorà e missione. Che cosa vuole essere Tuturano? Frazione? Quartiere? Paese? Qual è il suo rapporto con Brindisi? Non facciamo cadere la voglia di partecipazione attiva: la fiducia si dissipa subito. Per ritrovare fiducia ci vogliono molte azioni virtuose e positive, continue e convergenti verso la posta in gioco. Soprattutto, le persone non dimenticano la posta in gioco.
Riscoprire la piazza come un’invenzione per discutere. Restaurare la torre per riscoprire la storia. Trattare le strade come corridoi ecologici. Trasformare le aree pubbliche inutilizzate (aree incolte, vuoti urbani asfaltati) in un parco urbano di qualità progettato con gli abitanti, soprattutto con i bambini. Utilizzare e favorire la partecipazione dal basso per dare corpo vitale e virale alla rigenerazione urbana.
Curare la sua identità: una nuova agorà, coperta e aperta, un bazar, un posto per le feste, un laboratorio, una miniera, una tenda mobile, un laboratorio di creatività per l’innovazione, una piattaforma di sviluppo culturale per la memoria, un nuovo mercato, un incubatore di imprese creative, un luogo di scambio e di baratto, un posto e un punto di una rete, fra laboratori e abitanti, vicini e lontani, un luogo di benessere ambientale e di comfort, una macchina viva e avanzata, ad alta efficienza energetica, un’architettura che utilizza la tecnologia per essere dinamica e sensibile, un edificio che risponde al Protocollo Itaca.
Programma Integrato di Rigenerazione Urbana
Pubblica Amministrazione Cosimo Consales Sindaco di Brindisi
Pasquale Luperti
Assessore all’Urbanistica, Pianificazione territoriale, Riqualificazione urbana e della costa
Fabio Lacino
Responsabile del Programma Integrato di Rigenerazione Urbana
Sapere esperto Dodi Moss
Progetto Corridoi ecologici, area verde, spazi collettivi di qualità
CooProgetti Società cooperativa e Ing. Castaldo
Progetto Cultura in scatole - Centro di Dinamicizzazione Giovanile
Sapere di Comunità L’Amministrazione Comunale di Brindisi, Marika Rollo, Raffaele Iaia, il Dirigente, le insegnanti, i genitori e i bambini dell’Istituto Comprensivo “Paradiso”, i Cittadini di Tuturano e quanti hanno partecipato o solo osservato, senza o con disappunto: Maurizio, Marika, Raffaele, Maria Rosaria, Valerio, Carmine, Matteo, Simone, Angela, Cristian, Silvio, Lorenzo, Jonathan, Viola, Sophie, Federica, Agostino, Marco, Silvia, Giorgia, Roberta, Greta, Esmeralda, Angela, Anna Maria, Sandra, Salvatore, Don Francesco, Vincenzo, Pietro, Angelo, Dalila, Sebastiano, Francesco, Antonio, Paola, Vincenzo, Ottavia, Massimiliano, Cosimo, Antonio, Daniele, Lucia, Dario, Remo, Vito, Carlo, Salvatore, Fabio, Giuseppe, Anna, Annarita, Sandro, Titti. Team del Laboratorio Emanuele Amoruso Coordimanento
Carlo Infante Fedele Congedo
Attuazione
Progetto Grafico Fedele Congedo Febbraio 2014