Centri Musicali di Ricerca e di Produzione Elettroacustica

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Anno 2001

Centri Musicali di Ricerca e di Produzione Elettroacustica Riconoscimento istituzionale dei Centri musicali attrezzati italiani.

Con il presente documento, stilato come base di discussione per il convegno dei Centri musicali attrezzati italiani (CEMAT), si intende proporre un intervento dello Stato e degli Enti Locali atto a valorizzare e consolidare le presenza tecnologicamente innovative per la musica e per le attivitĂ dei Centri impegnati nel rapporto musica e nuove tecnologie .

A cura di Michelangelo Lupone e Laura Bianchini

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Centri Musicali di Ricerca e di Produzione Elettroacustica Riconoscimento istituzionale dei Centri musicali attrezzati italiani.

Le indicazioni per il legislatore, contenute in questo documento, si articolano in quattro paragrafi e sono espresse in forma sintetica per poter accogliere le possibili integrazioni provenienti dal convegno. I paragrafi sono divisi per contenuto e intitolati come segue: 1) Necessita’ ed indirizzi del settore Considerazioni sulla attuale normativa e sulle principali limitazioni operative dei Centri italiani in rapporto alle risorse professionali disponibili. 2) Attivita’ dei Centri Schema generale della struttura dei Centri musicali attrezzati, rappresentazione delle attivita’, delle risorse occupazionali, degli sbocchi operativi nei settori della cultura dei media e dello spettacolo. 3) Presupposti attuativi del riconoscimento istituzionale Considerazioni sulle caratteristiche statutarie e amministrative dei Centri per l’attuazione del riconoscimento. 4) Contributo pubblico Criteri di convergenza tra Stato ed Enti Locali per l’apporto finanziario a sostegno delle attivita’ dei Centri.

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Necessita’ ed indirizzi del settore

Per comprendere la condizione operativa dei Centri, possiamo eseminare brevemente una questione essenziale: il rapporto tra domanda e offerta di cultura musicale. Bisogna considerare che l’offerta culturale soddisfa bisogni che difficilmente sono espressi apertamente dall’opinione pubblica. La domanda di cultura puo’ essere latente, inespressa, tipicamente articolata ma mai assente, anzi cresce con il livello di qualita’ della vita. L’offerta culturale, come qualsiasi altro servizio, ha necessita’ di diventare fruibile, 2


ma per diventarlo richiede sollecitazioni che stimolino l’interesse dei cittadini. Non si tratta di uno stato di necessita’ (come avviene nella sanita’ per il diritto alla salute) ma e’ il desiderio di appagare un bisogno psicologico e intellettuale che e’ alla base dei rapporti umani e si manifesta socialmente con i segni dell’identita’ culturale e civile. Proprio per questo l’offerta culturale ha un bisogno crescente di comunicazione tanto che, a volte, il successo di un evento culturale e’ piu’ legato all’efficacia della comunicazione che alla qualita’ dell’offerta in se’ ; non di rado cio’ genera molta confusione tra evento e cultura. Anche se la cultura e’ soggetta alla legge della domanda e dell’offerta, e’ vero che non sempre la domanda condiziona l’offerta, ma piu’ spesso e’ quest’ultima a sollecitare la domanda. Compito delle Istituzioni e’ assecondare la spinta alla crescita e soddisfare il bisogno di cultura, ma anche attuare politiche di educazione e sollecitazione di interesse culturale. Questo vale sicuramente per l’Italia che vuole agire non solo su cio’ che emerge dalla societa’ come domanda, ma sull’obiettivo di costruire spazi e opportunita’ nuove. Dati rilevati in Abruzzo mostrano come ci sia nei giovani (eta’ compresa tra i 18 e i 29 anni) un’aumento della domanda di cultura pur rimanendo i consumi tipicamente bassi: il 38% frequenta le biblioteche, il 28% visita mostre e musei, il 20% va a teatro e solo il 16% ai concerti. L’indagine svolta sulle ragioni di questi bassi consumi ha mostrato come non sono sufficientemente conosciute le occasioni (carenza dei canali di comunicazione) e che mancano le infrastrutture: sono poche le biblioteche, pochi i teatri, pochi e disagiati i luoghi per i concerti. Il limite e’ dovuto all’insufficienza senz’altro delle strutture, ma anche al fatto che l’offerta non si coniuga alle mutate esigenze culturali: c’e’ ancora poca offerta di alto profilo innovativo, manca la sperimentazione e la ricerca sui nuovi linguaggi multimediali, sull’utilizzo delle tecnologie e non e’ mostrato sufficientemente il rapporto che pervade le arti, la scienza e la formazione scolastica e universitaria. Se consideriamo le trasformazioni che il linguaggio musicale ha avuto negli ultimi decenni, notiamo che sono coerenti alle trasformazioni che ha avuto il mondo della comunicazione; le forme sociali d’integrazione hanno sollecitato nel pubblico esigenze culturali piu’ estese e hanno introdotto modi nuovi di fruizione della musica e dello spettacolo. In questo senso i Centri hanno mostrato sia in Italia che all’estero un approccio all’offerta culturale non solo diverso ma significativo. Tutte le attivita’ dei Centri convergono sulle forme piu’ attuali della comunicazione artistica, propongono i mezzi e le competenze per congiungere coerentemente la creazione, la ricerca, la formazione e la diffusione. Si tratta di una logica conseguenza all’impostazione operativa e strutturale dei Centri; infatti sono nati con il preciso intento di sviluppare e diffondere il pensiero e la creativita’ musicale contemporanea, facendo perno sulla interdipendenza dei linguaggi, sulle tecnologie e sulla sostanziale mutazione dei sistemi di informazione e fruizione (internet, multimedialita’, spettacolo tecnologico, ricerca musicale e scientifica finalizzata all’espressione artistica). Questo approccio ha dato esiti determinanti quando si sono realizzate diverse condizioni al contorno: a) convergenza di enti locali e statali attraverso leggi di supporto ai 3


Centri; b) persone, strutture e mezzi adeguati al progetto culturale; c) programmazione a breve, medio e lungo termine delle attivita’; d) connessione alle realta’ territoriali; e) visibilita’ e collaborazione internazionale. Sono emblematiche le esperienze francesi e tedesche partite con queste caratteristiche e che oggi possono affermare, in base ad un sostegno adeguato e continuativo, la leadership nella diffusione delle loro attivita’ musicali. E’ evidente che le leggi di settore hanno un ruolo determinante sia per creare le condizioni, sia per incentivare e sostenere le attivita’ e il ruolo della cultura musicale, ma non possono risolvere tutto. Il lavoro del Centro e’ indispensabile, per colmare, adattare, sperimentare e formare in base alle esigenze specifiche del terrirorio in cui opera; maggiore ed incisiva e’ la sua azione quanto piu’ l’offerta culturale che propone e’ comparabile alle idee, alle innovazioni, ai criteri del circuito internazionale. Tutte le attivita’ fino ad oggi perseguite da Centri italiani ed esteri mostrano con pesi diversi questa impostazione e affrontano, con sviluppi originali e avanzati, l’adeguamento sia alle diverse e nuove forme di comunicazione che all’indotto sociale e occupazionale generato da tali attivita’. Una comparazione pero’ tra i supporti legislativi per i Centri europei e quelli italiani mostra come i Centri italiani operano senza alcun supporto specifico; l’assenza di un riconoscimento istituzionale ha generato ambiguita’ e le attivita’ dei medesimi (non inscrivibili esaustivamente nell’attuale legislazione) vengono classificate con gli stessi criteri delle attivita’ concertistiche tradizionali. Si tratta di una sostanziale deviazione degli intenti operativi e culturali dei Centri che non potendo inserire programmaticamente attivita’ complesse e innovative, in quanto non previste, possono finalizzare le strutture e le risorse alle sole voci riconosciute. La carenza essenziale e’ riscontrabile nelle normative generali dello Stato che regolano i sostegni economici alle attivita’ musicali; in esse, infatti, non sono menzionati i Centri, ne’ sono esplicitati i termini di innovazione che caratterizzano l’attivita’ di questi per cio’ che concerne la creazione, la ricerca, la formazione e la diffusione. Questo aspetto e’ determinante se si considera che fino ad oggi un organismo preposto alla valutazione di queste attivita’, come ad esempio la Commissione Centrale Musica, ha attribuito un valore minimo e arbitrario che oltre a inibire progressivamente l’operativita’ nazionale ed internazionale dei Centri italiani, non ha promosso una azione combinata con gli Enti Locali proprio per lo sviluppo delle attivita’ musicali innovative, della sperimentazione e della ricerca, dei progetti che integrano o fanno interagire la musica con i media, con le tecnologie, con la formazione. Un’ulteriore considerazione va fatta riguardo alle professionalita’ che coesistono nei Centri: musicali, artistiche, scientifiche, tecniche e organizzative; l’azione integrata di queste professionalita’, riunite piu’ volte in equipe o convergenti su specifici progetti, rappresenta il motore essenziale della progettazione e della realizzazione, sia creativa che applicativa. Si tratta di un insieme culturale che miscela la visione umanistica a quella scientifica e proprio per questo realizza i propri scopi in naturale connessione con la realta’ contemporanea.

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Attivita’ dei Centri

Lo schema a blocchi seguente illustra le attivita’ tipiche di un Centro. Va precisato che ogni Centro distribuisce le proprie risorse sulle attivita’ con percentuali e criteri diversi. La lettura dello schema implica di conseguenza una media che non sostituisce ne contrasta la validita’ dei dati proventi dai singoli Centri. Lo schema ci permette di evidenziare quattro aree fondamentali entro cui si riconosce l’operativita’ dei Centri: a) La diffusione e la comunicazione; in questa area confluiscono le attivita’ che relazionano il Centro con il territorio e con il pubblico. Le competenze tecniche del Centro permettono di realizzare forme di spettacolo particolari (spettacoli tecnologici e multimediali), che attuano una naturale simbiosi tra i linguaggi artistici e le tecnologie; cio’ rende fruibile il lavoro di ricerca e offre agli aspetti creativi la necessaria verifica. Alle attivita’ di tipo tradizionale come i convegni, i seminari e le pubblicazioni, si affiancano aspetti connessi alle specifiche culturali e operative piu’ avanzate. Le installazioni sonore e l’utilizzo di internet in tutti i suoi aspetti interattivi, rappresentano un potenziale ancora latente; le opere che utilizzano strumenti o spazi interattivi propongono modi di fruizione e di costruzione dell’evento culturale completamente diversi da quelli tradizionali. Accedere a modalita’ d’ascolto innovative, a fusioni tra gli elementi reali e la realta’ virtuale significa allargare il contesto percettivo e dei valori espressivi. b) La ricerca musicale; in questa area confluiscono prevalentemente le attivita’ di ricerca finalizzata, cioe’ destinate alla realizzazione e/o risoluzione di progetti musicali, scientifici, pedagogici. Si concentrano in quest’area un insieme vasto e specializzato di competenze (informatici, ingegneri, fisici, musicologi, etc.) e ogni Centro che la possiede, ne caratterizza lo sviluppo e l’approccio disciplinare. Le attivita’ prevalenti sono la creazione di strumenti Hardware e Software destinati alla creazione, alla esecuzione e all’analisi musicale; le ricerche e le applicazioni in campo acustico, relativamente alla ripresa, al trattamento e alla diffusione del suono (auralizzazione); le ricerche psicoacustiche, come studio del sistema percettivo e applicazione di modelli significativi. In campo musicologico lo sviluppo e/o l’applicazione di sistemi informatici per l’analisi, il riconoscimento, la catalogazione, il restauro del materiale sonoro; relativamente ai media lo studio e l’applicazione di metodi per il trattamento dell’informazione sonora (metodi di compressione, di trasporto, di comunicazione interattiva etc.), e lo sviluppo di progetti e/o applicazioni multimediali. Quest’area e’ necessariamente in costante evoluzione e le ricerche, in base alle risorse e alle scelte operative del Centro, vengono indirizzate in ambiti diversi.

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Presupposti attuativi del riconoscimento istituzionale

Con “riconoscimento istituzionale” si intende la esplicita menzione dei Centri in leggi e/o ordinamenti di Enti Statali e Locali. a) Il riconoscimento istituzionale favorisce le attivita’ del Centro con l’inserimento delle stesse in piani adeguati di sostegno finanziario. b) Il riconoscimento istituzionale favorisce una Convenzione tra Stato ed Enti Locali per l’attuazione di piani programmatici che utilizzano pienamente le risorse del Centro. Il Centro si configura strutturalmente e amministrativamente in modo adeguato per il raggiungimento di tale obbiettivo. a) La forma associativa, attualmente attiva nella maggioranza dei casi, deve prevedere organi adeguati per espletare ogni aspetto amministrativo e direttivo. b) Sono introdotti negli organi amministrativi del Centro rappresentanti delle istituzioni. c) La sede e i servizi operativi del Centro (biblioteca, mediateca, etc.) sono predisposti e organizzati per l’accesso e la consultazione pubblica. d) Il Centro promuove la collaborazione con altri Centri europei per lo sviluppo delle attivita’ sul territorio locale e internazionale.

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Contributo pubblico

Il contributo finanziario pubblico e’ definito su base percentuale e riferito ad una Convenzione quadriennale tra lo Stato ed il Centro che viene stipulata sui seguenti punti: • Progettazione quadriennale delle attivita’ del Centro. • Bilancio di previsione triennale del Centro. • Finanziamenti specifici per funzionamento e struttura, rinnovo tecnologico. • Progetti di particolare rilievo sociale ed internazionale (in partecipazione con gli Enti Locali). Con Centro musicale attrezzato si intende la struttura fisica e operativa, organizzata, che dispone di personale e di mezzi idonei per lo sviluppo della creativita’ musicale al fine di realizzare creazioni musicali innovative dal punto di vista artistico e tecnologico. Il Centro svolge la propria attivita’ integrando competenze 6


pluridisciplinari, nel campo della creazione, della ricerca, della formazione e della comunicazione in ambito musicale. Si fa richiesta a) del "riconoscimento istituzionale" che preveda esplicita menzione dei Centri stessi in leggi e/o ordinamenti degli Organi di Governo centrali e locali; b) della collocazione dei Centri fra le Categorie musicali; c) dell'inserimento dei Centri in piani adeguati di sostegno finanziario per la gestione e amministrazione delle strutture e lo sviluppo delle attivita’; d) della possibilita’ di stabilire Convenzioni tra Centri, Stato ed Enti Locali per l'attuazione di piani programmatici. Si suggerisce, come requisito di base per il riconoscimento istituzionale dei Centri, lo svolgimento di attivita’ di valore nazionale ed internazionale che abbiano saputo integrare, nel corso degli anni, la creazione, la ricerca, la formazione e la comunicazione in ambito musicale. Si richiede che il contributo finanziario pubblico sia definito su base percentuale triennale, riferito ad una Convenzione pluriennale tra lo Stato ed il Centro, stipulata sui seguenti punti: - Progettazione pluriennale delle attivita’ del Centro. - Bilancio di previsione triennale del Centro. - Finanziamenti specifici per funzionamento e struttura, nonche’ per il rinnovo tecnologico. - Finanziamenti specifici per progetti di particolare rilievo sociale e/o internazionale. -Rendiconto annuale delle attivita’.

E’ necessario ridefinire la funzione del FUS e considerare l’intervento finanziario dello Stato fuori dalla logica di rigide categorie, aperto al riconoscimento di nuovi soggetti musicali, ma sempre nel quadro di valorizzazione e di sviluppo del patrimonio musicale italiano esistente, evitando rovinose dispersioni di energie e di esperienze. Il FUS va concepito come risorsa di investimento da sottrarre, quindi, alle incertezze annualmente riproposte con la legge finanziaria delle Stato. Si ricorda che l’intervento dello Stato e’ necessario perche’ la musica e’ un bene collettivo e svolge una importante funzione sociale volta a contribuire alla formazione culturale e civile del cittadino. 7


Nell’ attesa di nuovi e urgenti provvedimenti legislativi di settore le categorie musicali sottopongono agli esponenti politici le esigenze considerate oggi prioritarie a tempi brevi che cosi’ si riassumono: Il ripristino del FUS e la possibilita’ di integrazione bilanciata con soggetti finanziatori diversi (Arcus, Lotto, Pubblicita’ e via dicendo). Ripristino della agevolazioni bancarie mirate al sostegno delle attivita’ di spettacolo, ora paralizzate, ai fini di limitare la piaga degli interessi passivi e garantire la necessaria liquidita’. Formazione dei rappresentanti di Governo in cui le attivita’ culturali siano affidate a persone competenti e fortemente interessate alla materia specifica, capaci di adoprarsi con passione alla creazione di un contesto rispondente alle esigenze culturali del paese, condiviso dagli operatori artistici L’ avvio urgente di una politica di concertazione dei finanziamenti tra Stato, Regioni ed Enti Locali avente lo scopo di evitare dispersioni e di ottimizzare i risultati dell’ offerta culturale Un Regolamento funzionale basato su nuovi criteri di oggettiva valutazione artistica e sociale dei programmi che sostituiscano o integrino con la dovuta importanza gli attuali parametri, poco influenti sul piano culturale, limitando l’ attuale eccessiva discrezionalita’ politica e amministrativa. Le Commissioni non offrono un necessario livello di garanzia per un buon governo dei finanziamenti in campo, creando forti perplessita’ e precarieta’ nel lavoro sempre crescente. Nell’ attesa di nuove formulazioni per gli organi di valutazione si chiede che si esamini l’eventualita’ di permettere ai rappresentanti di categoria di assistere alle sedute senza diritto di parola e di voto. Si propone di predisporre entro due mesi una Convention congiunta tra poteri politici, amministrativi ed esponenti di tutto il mondo musicale avente lo scopo di approfondire tutte le problematiche inerenti l’ offerta culturale, la finanziabilita’ dei soggetti, il rapporto arte/societa’, la formazione del pubblico, il sostegno agli artisti individuando tutti i possibili mezzi finanziari di sostegno, l’ alleggerimento dei carichi normativi e burocratici e le connessioni col mondo dell’ informazione e dei media. Il superamento delle logiche di spesa pubblica rispetto alle ottiche di investimento deve assicurare le necessarie certezze operative nei tempi medio-lunghi. Tale Convention offrira’ quindi una piattaforma di intenti sui quali la politica possa esprimere le linee conduttrici per una nuova legge tesa a inserire a pieno titolo la musica e lo spettacolo nel quadro di vivibilita’ del paese. 8


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