La societĂ oggi e le forme d'arte musicali Gisella Belgeri
Roma 1994
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Premessa
C'è una equazione che è bene valutare in termini sinora non calcolati. A questa considerazione é rivolto il breve studio qui stilato che si pone come un momento di riflessione sul fatto che le arti in generale e la musica in particolare possano diventare protagoniste di primo piano nell'insieme di tutte le componenti della vita sociale, e non solo dello specifico artistico, sperando che l'argomento susciti una adeguata risposta, istituzionale e politica. L'Italia gode di un'immagine che fa risalire molte delle sue doti ad un tessuto artistico unico al mondo. Di questo immenso patrimonio, accumulato nel corso di secoli, i Governi che si sono succeduto nel nostro secolo poco hanno tratto. Tanto é vero che tutto l'ambito culturale, del patrimonio e delle arti, ha proceduto stancamente negli anni, arrivando ad una progessiva perdita di peso e di capacità propositiva, se non addirittura alla quasi impossibilità di difendere persino i prodotti del passato. Mancati investimenti economici nella cura, la manutenzione e il restauro per i Beni e il Patrimonio, mancate strategie nel rinnovamento, nella ricerca, nella formazione e nella sperimentazione hanno finito con far procedere in modo totalmente scollegato la vita civile del paese e le sue stesse potenzialità creative artistiche. Due sono i dati alla base del misconoscimento politico : a) la cultura e l'arte non sono state viste come forze trainanti della società del nostro tempo b) la musica non é stata messa in condizione, se non in modo alquanto parziale, di inserirsi nella formazione culturale dell'individuo e continua tuttora ad avere problemi di riconoscimento come fattore di cultura. 2
La cultura é ora e lo sarà domani, l'elemento caratterizzante dell'individuo e della società in cui vive e il solo passe-partout tra espressioni culturali diverse. Parole come tolleranza e comprensione passano dagli elementi cognitivi e creativi. Ed é un segnale confortante, per esempio, che gli attuali Ministri degli Interni e del Lavoro abbiano avvertito oggi l'esigenza di rivolgersi agli operatori culturali dello spettacolo per chiedere un loro intervento nelle zone ad alta densità mafiosa, sostenendo che "le iniziative culturali, dirette a ristabilire un rapporto di normalità nelle vicende sociali e tra cittadini ed istituzioni, potrebbero contribuire ad una diversa e mgliore vivibilità del territorio nelle zone a rischio " che, tolte dall'isolamento, "potrebbero così assumere un ruolo diverso per la costruzione di una società più giusta ". Al di là del convincimento in chi scrive per come un paese civile abbia l'obbligo di sostenere e promuovere la propria cultura e i propri artisti, il tema della creatività va affrontato anche al servizio di tutti Oggi, diversamente da ieri, il "villaggio globale" induce a ripensare in termini diversi e costruttivi al come utilizzare le capacità di pensiero e di inventiva per una vita qualitativamente migliore e più rassicurante. Esigenza non procrastinabile .
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La società oggi e le forme d'arte musicali
Le civiltà sono progredite e hanno influito sulla storia non soltanto per il potere economico e politico ma anche per quanto con questo potere hanno tramandato nel campo dell'arte e dell'ingegno umano. E ciò corrisponde al concetto di cultura. La cultura che esprime il nostro paese parla chiaro di quanto spazio sia stato dato nel passato alle espressioni artistiche, diventate nei secoli punto di riferimento privilegiato. E nel mondo ancor oggi, sotto questa angolazione, l'Italia appare come momento centrale della civiltà occidentale Poco é stato fatto nel Novecento per stare all'altezza della nostra storia e non si é avuto cura di proteggere se non di valorizzare, tesori di pregio che in altre Nazioni sarebbero diventati motivi di orgoglio e innanzitutto di investimento; investimenti che sono invece mancati e non hanno creato un tessuto di consolidati strutturali basati sulle capacità artistiche. E’ venuto il momento di rimettere in luce il potenziale culturale italiano, vissuto come energia positiva di relazione culturale, all'interno e all'esterno del paese. Occorre riflettere, specie dopo le più recenti congiunture sociali, quale sia oggi il ruolo che l'arte e la cultura possono e devono interpretare, non solo come bene a sé stante, ma come condizione di riscatto per rendere la vita qualitativamente più accettabile. Agli occhi delle generazioni più nuove sono stati indicati come essenziali valori effimeri, tutti fortemente tributari del mercato (griffes, sports costosi, mezzi di trasporto, turismo, discoteche ecc....), quali punti di riferimento insostituibili ai fini di costruirsi una propria personalità. Il tenore di vita raggiunto é fortemente sovradimensionato rispetto alle possibilità economiche; le pressione per raggiungere traguardi migliori fanno presumere che, in presenza di una crisi profonda del paese, questi valori 4
negati, che hanno di fatto assunto connotati di riconoscimento sociale oltre che di identificazione del proprio io, non possano che creare frustrazioni e aggressività. L'aggressività risponde spesso all'incapacità di realizzarsi in altri modi, per mancanza di dominio su quegli strumenti che consentano di far emergere la propria capacità di iniziativa. Negli ultimi quindici anni la nuova generazione ha vissuto una sorta di annullamento della personalità in obbedienza a canoni di comportamento collettivo rivolti essenzialmente all'acquisto di beni e servizi. Non é emerso, specialmente a livello politico e sociale, un serio disegno atto a colmare il vuoto dovuto alla mancanza di traguardi sociali “alti”, non necessariamente ubbidienti a logiche di potere economico.
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Pedagogia delle forme d'arte e strumenti creativi
La creatività é dote insita nell’uomo, a vari livelli di potenzialità; la mancanza di strumenti atti a farne emergere i contorni crea insicurezze nei comportamenti e senso di impotenza. A livello sociale, e non solo per obiettivi artistici, il potere politico deve aver cura di assicurare al cittadino la possibilità di accesso ai processi inventivi e creativi, come possibilità di dialogo in termini "attivi". Deve produrre la crescita di interessi verso la propria cultura e le proprie radici; al tempo stesso sviluppare la curiosità di conoscere il nuovo e di immedesimarsi in culture diverse dalla propria, in possesso però della capacità di decodificare gli strumenti elementari per riconoscerne i caratteri. Si consideri che gli standard di benessere raggiunti non potranno esser agevolmente mantenuti, in tempi brevi; l'ampliamento delle frontiere porterà come conseguenza a più forti competitività, dove il soggetto "trainato" - come per ora appare in media la nostra gioventù - verrà facilmente surclassato da chi ha avuto una formazione "strutturata e attiva", in grado di sviluppare al massimo le proprie energie creative e il proprio spirito di iniziativa.
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Training di formazione creativa
Il campo delle Arti Rappresentate deve diventare una palestra di enorme valenza; la disciplina che ne regola i ritmi e la dialettica a monte delle scelte costituisce un training di formazione applicabile a molti altri aspetti dell'inserimento sociale. Sarebbe pertinente conferire al mondo della musica e dello spettacolo compiti educativi di coinvolgimento e di formazione, propedeutici non soltanto alla divulgazione culturale ma ad una strategia di sollecitazione onde esprimere la propria capacitĂ di pensiero e di invenzione attraverso le tecniche e le espressioni delle attivitĂ artistiche. Esiste in questo senso una interessante ad articolata casistica di esperienze, a livello europeo e internazionale, i cui risultati inducono ad un serio ripensamento in questa direzione.
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Le culture d’Europa
La mutata identità europea ci costringe ad applicare prospettive nuove sulla analisi del nostro passato, visto al presente. Se guardiamo ad un contesto europeo, il Medioevo funziona da piattaforma sulla quale sono andati a posarsi tutti gli elementi del pensiero provenienti da occidente e da oriente. Durante molti secoli questa gestazione del pensiero si é arricchita enormemente andandosi a connotare addirittura nel concetto stesso di “cultura” tout court, come alcuni studi europei si impegnano a dimostrare, mentre in altre parti del mondo si é maggiormente alle prese con le "proprie tradizioni culturali". Ora la capacità di divulgazione dei mass-media ha notevolmente amplificato e ingrandito la nostra capacità di osservazione culturale, sia di provenienza europea che extraeuropea. In questo contesto le identità regionali individuali e il rifare i percorsi storici assumono fattori di primaria importanza. Nello specifico musicale si aggiunge di dover annotare che negli anni recenti assistiamo ad un forte coinvolgimento musicale nei giovani europei, di crescente intensità, e appare ovvio prevedere che negli anni a venire saremo di fronte a molte forme nuove di strumenti ed espressioni musicali e dei media. Tutto questo va analizzato e approfondito nelle sedi politiche perché il processo di un rinnovamento teso ad una diversa qualità della vita non potrà eludere questi argomenti. Va sottolineato che nel prossimo futuro la diversa realtà europea andrà a produrre una serie di piccoli e grandi intralci che vanno dalle molteplici diversità di tradizioni e di cultura, - anche negli episodi spiccioli di vita quotidiana - alle difficoltà linguistiche, con il rischio, ad esempio, di appiattire progressivamente il confronto dialettico limitandolo a pochi stereotipi necessari alle esigenze più urgenti. Qualora in un processo di integrazione troppo veloce per essere assorbito, dovesse mancare lo spazio per le autonomie culturali dei vari paesi, in un assetto che ne contempli l'uso anche ai fini di "rappresentazione della memoria", quindi di dialogo avulso da prevaricazioni, non di potere appunto, 8
ma “tradotto nella rappresentazione”, sarà certo più difficile percorrere strade di tolleranza e di una solidarietà pur consapevole delle diversità. Questo é un ambito in cui le arti, il teatro, la musica e la danza possono molto contribuire, ma occorre prevederne le risorse, gli spazi di aggregazione, gli strumenti identificabili in centri, sale, laboratori, atéliers attrezzati dal punto di vista musicale, teatrale e tecnologico e occorre stimolare la forte complicità dei mezzi della comunicazione e della promozione. Questo progetto dovrà esser affrontato ai livelli più alti governativi, con chiare disposizioni di legge per tutti quei dicasteri o entità istituzionali in grado di formulare proposte proprie che si riferiscano alle esigenze sopramenzionate. Su questa base non sarà difficile trovare nel mondo artistico e culturale italiano ed internazionale consenso e appoggio per far calare gli obiettivi sociali nello specifico delle singole esperienze, al servizio della collettività.
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I compositori e gli artisti
L’altro aspetto della Creatività, e certo non il minore, concerne quello proprio all’ artista, che in musica si configura nel lavoro del compositore, in danza del coreografo ecc...Esso é stato negli ultimi anni fortemente penalizzato almeno negli ambiti di maggiore ricerca culturale e della sperimentazione. Il potenziale creativo ha trovato ostacoli a volte insormontabili sia a livello delle risorse disponibili, sia della inadeguatezza tecnologica, rispetto a spazi e attrezzature, per non parlare di più sofisticati mezzi di elettroacustica e di strumenti videografici. E’ scomparsa una vera committenza all’autore. E questo é tanto più singolare quando si rifletta in quale grande misura il fatto musicale sia sempre più presente nella vita quotidiana del cittadino, tramite la televisione, il cinema, i concerti, il teatro, le esperienze giovanili ecc.... Certamente la ricerca musicale o coreografica di autori “colti” spesso poco concede ad una fruizione immediata nel tempo. Cionondimeno é fenomeno vissuto anche nel passato, e non raramente, quello di linguaggi espressivi che solo in tempi successivi sono stati accettati e “metabolizzati” dal pubblico. Vi sono esempi illustri che toccano persino Bach, Chopin per arrivare a Strawinskji e oltre! L’argomentazione quindi non esime chi ha il potere politico e culturale dal destinare spazi e risorse e di intraprendere una seria presa di coscienza del problema. Il compositore lavora su basi molto simili alla progettazione architettonica e le utopie in questo campo non sempre sono state fruibili nell’immediato ma hanno fatto progredire soluzioni per il futuro. Occorre oggi dar fiducia al talento creativo, stimolarlo e specialmente garantire ad esso le migliori condizioni di lavoro, per poter poi verificare un consenso o un risultato. Quante volte esecuzioni affrettate o qualitativamente non comprensibili per carenze intepretative hanno depistato il giudizio dell’ascoltatore! E come, a distanza di tempo, si sono ridimensionate critiche feroci solo in presenza di condizioni di ascolto più favorevoli. Non 10
dimentichiamo infine quanto pesino le posizioni estetiche e poetiche di differente matrice che già all’interno del mondo artistico creano divisioni abissali. Nel nostro tempo si é aggiunta una nuova difficoltà per il compositore, di non poco rilievo, per la grande diversificazione degli strumenti tecnologici teoricamente a disposizione del fattore inventivo ma praticamente fruibili solo in una parte minimale e di scarsa flessibilità e qualità tecnologica. Ad esempio sta emergendo anche un altro dato, di come la musica di maggior riscontro commerciale sia in condizione di assicurare alle proprie espressioni creative mezzi tecnologici di amplificazione, di illuminotecnica e di ambiente sonoro enormemente più sofisticati di quanto sia possibile utilizzare da parte del mondo “colto”, per mancanza di risorse e certo non di competenze. Il nuovo assetto istituzionale e governativo può costituire l'occasione per rivedere sostanzialmente la strategia di sostegno allo spettacolo italiano rispetto al supporto pubblico. Vanno stabiliti i principi di finanziabilità su fondi pubblici puntando in larga misura sulla consistenza culturale, sulla ricerca artistica, sulla formazione e ampliamento del pubblico, in questo tipo di rapporto costi/benefici delle attività di musica, danza, teatro, nelle tecniche riproduttive e intermediali quali cinema, video, ecc..., le arti rappresentate insomma. Vanno individuate logiche che inducano a preferire per taluni ambiti produttivi, ideativi, formativi o promozionali un rapporto di più stretta connessione tra Regioni ed Enti Locali, quelle da favorire tramite un coordinamento Stato/Regioni e altre che, per strategia nazionale, siano prevalentemente affidate al centro, tramite l'operato di un Organismo centrale che promuova gli aspetti artistici e culturali. Si tratta tendenzialmente non già di privilegiare un consolidamento dell'esistente, quanto di iniziare, proprio in previsione di più fattiva collaborazione fra centro e territorio, una politica di reale sviluppo del settore rispettoso delle singole sompetenze. Il nuovo assetto dovrà essere in grado di svolgere un compito di radicale trasformazione del concetto di spettacolo, con il compito di rinnovare, nello spazio di un quinquennio, il rapporto arte/ musica/società nel nostro paese, sì da costituire un patrimonio largamente usufruibile sia da parte dei cittadini italiani che del mondo intero. 11
Occorre dare riconoscimento alla creatività artistica e musicale italiana, di altissimo valore storico e universalmente riconosciuto, che consenta al talento di emergere tramite gli strumenti, le tecnologie e gli spazi necessari.
Nuovi investimenti e disponibilità di risorse per a) aiutare la pedagogia e la formazione musicale nei due aspetti del perfezionamento artistico, -con relativi riconoscimenti di status sociali (titoli di studio ecc...)- e della funzione educativa per un nuovo pubblico, sin dalle età giovanili, tramite la scuola dell’obbligo e con l’apporto propedeutico di artisti e operatori. La formazione musicale deve porsi obiettivi di grande coinvolgimento e partecipazione attiva e va estesa ad ampie fasce di cittadini, non solo in età scolare, tramite corsi, laboratori, atelier, esperienze di gruppo (in particolare per l'aspetto corale e di aggregazioni spontanee quali bande, jazzband, vari tipi di gruppi musicali e di esperienze dello spettacolo con musica). b) supportare solisti, ensembles, compagnie di danza e complessi italiani, tramite diversi modi da concordare anche con gli organismi di programmazione musicale. Individuare specifiche risorse finanziarie quali Borse di studio, Finanziamenti per lo studio di particolari programmi, Contratti giovanili per attività in orchestre e teatri, meccanismi articolati tra più enti per attività a medio termine quali la formula “in-residence”, Premi ecc..., ma anche capacità di Circuiti e di coordinamenti produttivi. c) dare massima attenzione alla creatività contemporanea tramite l’individuazione e il sostegno a Centri di produzione attrezzati con le tecnologie necessarie; allo strumento della Commissione al compositore; ad Incentivi ad organismi distributivi e produttivi ai fini della presentazione di nuove opere. d) finalizzare Contributi e Assegnazione di risorse per ampliare gli aspetti di promozione, di comunicazione e delle interrelazioni nazionali ed internazionali, anche tramite progetti organici.
Roma, settembre 1994 12
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