Federico Cozzucoli volume II

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FEDERICO COZZUCOLI VOLUME II



FEDERICO COZZUCOLI VOLUME II edition in progress 2015 by societĂ cooperativa



CONTENTS / SOMMARIO

VOLUME II

GROUP EXHIBITIONS / MOSTRE COLLETTIVE

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CURRICULUM

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Post Organico Sainte Chapelle Vial Six Memos Punto Libero Il mercante di sogni show. Un kolossal di arte insolita e visionaria Cumcambias. Giardini sospesi Isola... senza confini Per le antiche strade InterioritĂ

CREDITS / CREDITI

VOLUME II

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GROUP EXHIBITIONS

MOSTRE COLLETTIVE



GROUP EXHIBITION

Post Organico: The Day After EXMA’ – Cagliari 22 January – 1 March 2013

MOSTRA COLLETTIVA

Post Organico: The Day After EXMA’ – Cagliari 22 Gennaio– 1 Marzo 2015


First exhibition of contemporary art review "Post Organic: The Day After" in collaboration with the Consortium Camu, project curated by Erica Olmetto and organized by Deheart with APGs (Association for the geomineral historic environmental park of Sardinia) and the Museo Geopunto of Iglesias. In the following months, thanks to the collaboration of Paola Corrias, director of the Museum Geopunto, the exhibition will move into the territory of Sulcis Iglesiente and in the rest of the isled and extra isled Matteo Campulla, Federico Cozzucoli, Simone Giovagnorio, Alessandro Muscas are the four artists involved in the first exhibition of the project (22 January to 22 February 2015, EXMA 'Cagliari), and will develop, each with its own language, the issue of extinction of resources natural and the consequent transformation of the territory, first of Sulcis Iglesiente area intensively exploited and transformed by the huge mining, from the time of the Phoenicians until the eighties. The continuous succession of mineral processing has led to an overproduction of waste that has made it almost dry and barren landscape and, in other cases, in an unusual way, has instead created new shoots of life. Man against nature, but also the nature against man, when the elements and aerosols in marine coastal environments continue their action of inexorable destruction of artificial materials. A constant struggle between anthropic built and natural landscape. Starting from such a context, the artists reflect and experience on the subject using photographic media and digital. The project will drive their imagination to a future not too far away, where the human race will survive without the primary resources and adapt to the new environment. The hypothetical reconstruction of the world without their resources may be different, as well as multiple scenarios that open up in a context where we are witnessing the destruction of nature, the transformation of the landscape in front of the spread of salinisation and desertification. The places are no longer distinguishable will be replaced by miles of wilderness, the houses improvised containers and disused factories now make available to the few survivors of the mechanical parts of the gears are no longer functional. 10


Prima mostra della rassegna d'arte contemporanea “Post Organico: The Day After” in collaborazione con il Consorzio Camù, progetto curato da Erica Olmetto e organizzato dall'Associazione DeheArt con ApgS (Associazione per il parco geominerario storico ambientale della Sardegna) e il Museo Geopunto di Iglesias. Nei mesi successivi, grazie alla collaborazione di Paola Corrias, direttore del Museo Geopunto, la rassegna si sposterà nel territorio del Sulcis Iglesiente e nel resto del territorio isolano ed extraisolano. Matteo Campulla, Federico Cozzucoli, Simone Giovagnorio, Alessandro Muscas sono i quattro artisti coinvolti nella prima mostra del progetto (22 gennaio - 22 febbraio 2015, EXMA‘ di Cagliari), e svilupperanno, ognuno col proprio linguaggio, la tematica dell’estinzione delle risorse naturali e la conseguente trasformazione del territorio, in primo luogo del Sulcis Iglesiente, area intensivamente sfruttata e trasformata dall’ingente attività mineraria, dal tempo dei Fenici fino agli anni Ottanta. Il continuo succedersi delle lavorazioni minerarie ha portato a una sovrapproduzione di scorie che ha reso quasi arido e sterile il paesaggio e, in altri casi, in modo insolito, ha invece creato nuovi germogli di vita. L’uomo contro la natura, ma anche la natura contro l’uomo, quando gli agenti atmosferici e gli aerosol marini in ambienti costieri proseguono la loro azione di inesorabile distruzione dei materiali artificiali. Una lotta continua tra costruito antropico e paesaggio naturale. Partendo da un simile contesto, gli artisti rifletteranno e sperimenteranno sull’argomento utilizzando supporti fotografici e digitali. Il progetto guiderà la loro immaginazione verso un futuro neanche troppo lontano, in cui il genere umano dovrà sopravvivere senza le risorse primarie e adattarsi al nuovo ambiente. Le ipotesi di ricostruzione del mondo senza le proprie risorse possono essere diverse, così come molteplici gli scenari che si aprono in un contesto dove si assiste alla distruzione della natura, la trasformazione del paesaggio di fronte alla diffusione di fenomeni di salinizzazione e desertificazione. I luoghi non più distinguibili saranno sostituiti da chilometri di lande desolate, le case da container improvvisati e le fabbriche ormai dismesse metteranno a disposizione dei pochi sopravvissuti i pezzi meccanici degli ingranaggi non più funzionanti. 11


The reference to the Post Organic, artistic movement of the eighties, is dictated by the evident reference to the concept of fusion machine, artificial product created by man, with the organic elements. The product is not intended only as a hybrid human body, with vital functions / machine symbiosis continues on which developed the reflections of the first artists of the movement, but also as a fusion of the natural landscape with the artificial one, which generates a process of constant metamorphosis. FEDERICO COZZUCOLI Reliquia 2012-2015

installation

The artist's work, which has always inspired by the symbolism and iconography Christian and Catholic worship, also highlights here significantly the importance of the relic in the reflection on the Post Organic, raising a work of art one of the objects of worship important in the history of the Church. In the religious relic has a more or less direct connection with the holy and with their martyrdom, through conservation of one or more fragments of a garment or a part of the body such as teeth, blood, hair. In this work the artist uses elements of your body that guards inside containers and exposed for the veneration and worship, reliquaries, with the intent to transfer the symbolic value possessed by the holy relic, highlighting the potential beneficial and salvific. This operation causes a connection to the artist himself with his own organic essence, mimicking the mechanism of the cult that is the trend that pushes the man in search of his own nature and the union with the divine. ERICA OLMETTO 12


Il richiamo al Post Organico, movimento artistico degli anni Ottanta, è dettato dall’evidente riferimento al concetto di fusione della macchina, prodotto artificiale creato dall'uomo, con gli elementi organici. Il prodotto non è inteso solo come ibrido corpo umano, con funzioni vitali/macchina in continua simbiosi su cui si sviluppavano le riflessioni dei primi artisti del movimento, ma anche come fusione del paesaggio naturale con quello artificiale, che genera un processo di metamorfosi costante. FEDERICO COZZUCOLI

Reliquia 2012-2015 installazione

Il lavoro dell'artista, che da sempre trae ispirazione, a livello iconografico, dalla simbologia cristiana e il culto cattolico, evidenzia anche qui in modo determinante l'importanza della reliquia nella riflessione sul Post Organico, elevando a opera d'arte uno degli oggetti di culto più importanti nella storia della Chiesa. In ambito religioso la reliquia ha un legame più o meno diretto con i santi e con il loro martirio, attraverso la conservazione di uno o più frammenti di un indumento o di una parte del corpo come denti, sangue, capelli. In quest'opera l'artista utilizza elementi del proprio corpo che custodisce all'interno di contenitori esposti e destinati alla venerazione e al culto, i reliquiari, con l'intento di trasferire il valore simbolico posseduto dalla sacra reliquia, mettendone in evidenza il potenziale benefico e salvifico. Con questa operazione l'artista provoca una connessione di sé con la propria essenza organica, imitando il meccanismo del culto ossia la tendenza che spinge l'uomo alla ricerca e al congiungimento della propria natura con quella divina. ERICA OLMETTO 13



Reliquia

2012-2015

performance and work installed in the exhibition space

Reliquia

2012-2015

performance e opera installata nello spazio espositivo


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GROUP EXHIBITION

Sainte Chapelle group exhibition/work

MEM (Multimedia Library of Mediterranean) – Cagliari 5 – 19 October 2013 Ex Monte Granatico – Donori (CA) 9 – 16 November 2013 Agorà Multimediale – Ghilarza (OR) 23 – 30 November 2013 Urban Lab THE FACTORY - Palagiano (TA) 12 September 2014

MOSTRA COLLETTIVA

Sainte Chapelle opera/mostra collettiva MEM (Mediateca del Mediterraneo) – Cagliari 5 – 19 Ottobre 2013 Ex Monte Granatico – Donori (CA) 9 – 16 Novembre 2013 Agorà Multimediale – Ghilarza (OR) 23 – 30 Novembre 2013 Laboratorio Urbano THE FACTORY - Palagiano (TA) 12 Settembre 2014


People often say and often write that, because it is the truth: most of us can remember with absolute precision the place where we were and what we were doing when, on September 11th, 2001, Al Qaeda launched the attack on the World Trade Center and on the heart of the United States of America. On that day, the time of our everyday life was suspended by this tragedy and it was associated with an unprecedented spectacularization, while worldwide television was transmitting images of crashes, smoke, ash and everyone, or nearly so, was mesmerized watching. Actually, there was indeed a precedent: the skies of Baghdad, pierced by the bombs of Desert Storm, on January 17th, 1991. Even the Gulf War, the first war of global communication, appeared similar to a film sequence, like a bright green firework shining among the palms during the night in the Middle East. The tragic images of that emerald sky, accompanied by original audio commentary by Al Jazeera and CNN, open the video Sainte Chapelle, an artwork by Federico Cozzucoli. In the video, Baghdad alternates New York, which in turn alternates to Iraq and then to Afghanistan, always showing the war and the power of the media, the hanging of Saddam Hussein, the announcement of the death of Osama Bin Laden and speeches to the Nation from the Oval Office. Life and death are mixed up with a video game. In the foreground, the Earth spins fast, without stopping, without sense. It is a crazy ball, colored by the visions almost psychedelic developed by Cozzucoli through the use of different techniques; visions which, progressively, unexpectedly, form a Gothic stained glass window. Among the pieces of the virtual stained glass window, abstract, sometimes optical elements alternate with representations, with further political and social references - from Silvio Berlusconi to the popes of the Catholic Church - but also quotations from art history, first of all Vincent Van Gogh and his Self-Portrait with Bandaged Ear and Pipe (1889). The video and the digital window exist independently of each other, and together they combine into a unitary and original artistic project - the suggestion of the title Sainte Chapelle connects to the window - conceived starting right from the events of September 11. Over the past twelve years, many distinguished people have had to deal with Western sensibilities due to the chasm caused by the collapse of the Twin Towers. In 2002 eleven directors from as many countries have directed eleven short films, each of which had the symbolic duration of eleven minutes, nine seconds and one frame, which were included in the film 11'09"01 September 11, created and produced by Alain Brigand. In the field of music we have Bruce Springsteen with The Rising (2002). In the literature, Don DeLillo, whose novel Falling Man (2007) implies the fa30


Si dice spesso e si scrive ripetutamente, perché corrisponde a verità: la maggior parte di noi ricorda con assoluta precisione il luogo dove si trovava e cosa faceva quando, l'undici settembre 2001, Al Qaeda sferrava l'attacco al World Trade Center e al cuore degli Stati Uniti d'America. La tragedia, che quel giorno sospendeva il tempo delle nostre quotidianità, si accompagnava ad una inaudita spettacolarizzazione, con le televisioni di tutto il mondo a trasmettere schianti, fumo, cenere, e tutto il mondo, o quasi, ipnotizzato a guardare. In termini di spettacolarizzazione della realtà, esisteva invero un precedente: i cieli di Baghdad, squarciati dalle bombe di Desert Storm, il diciassette gennaio 1991. Già la guerra del Golfo, la prima guerra della comunicazione globale, ci era apparsa simile ad una sequenza cinematografica, fuoco d'artificio brillante di verde intenso tra le palme delle notti mediorientali. Con quel funesto brillare smeraldo, accompagnato dai commenti audio originali di Al Jazeera e della CNN, si apre l'opera video Sainte Chapelle, di Federico Cozzucoli. Nel video, a Baghdad si avvicenda New York, a New York ancora l'Iraq e poi l'Afghanistan, ancora guerra, ancora la potenza dei media, l'impiccagione di Saddam Hussein, l'annuncio della morte di Osama Bin Laden, i discorsi alla nazione dallo Studio ovale. La vita e la morte che si confondono con un videogame. In primo piano, la Terra gira veloce, senza sosta, senza senso. È una sfera impazzita, colorata dalle visioni quasi psichedeliche elaborate da Cozzucoli attraverso l'utilizzo di differenti tecniche; visioni le quali, progressivamente, inaspettatamente, si compongono in forma di vetrata gotica. Tra le tessere virtuali della vetrata, i moduli astratti, talvolta optical, si alternano alle figurazioni, con ulteriori riferimenti politici e sociali - da Silvio Berlusconi ai pontefici della Chiesa cattolica - ma anche citazioni dalla storia dell'arte, primo tra tutti Vincent Van Gogh e il suo Autoritratto con orecchio bendato e pipa (1889). Il video e la vetrata digitale esistono autonomamente l'uno dall'altra; insieme concorrono a costituire un progetto artistico unitario e originale - alla vetrata si connette la suggestione del titolo Sainte Chapelle -, concepito a partire proprio dai fatti dell'undici settembre. Molti e illustri si sono misurati, nel corso degli ultimi dodici anni, con la voragine provocata nella sensibilità occidentale dal crollo delle Torri gemelle. Già nel 2002, undici registi di altrettanti paesi, che hanno diretto undici cortometraggi, ciascuno della durata simbolica di undici minuti, nove secondi e un fotogramma, confluiti nel film 11'09"01 September 11, ideato e prodotto da Alain Brigand. In ambito musicale Bruce Springsteen, con The Rising (2002). In letteratura Don DeLillo, il cui romanzo Falling man (2007) presuppone la fotografia celeberrima di un uomo che precipita dalla 31


mous photograph of a man who falls from the north tower, taken by Richard Drew at 9:41:15 a.m.: one moment and one picture, albeit an image of documentary value, of such dramatic force to call into question the prerogatives of proper artistic expression in the presence of the catastrophe. Both the art installation by Hans-Peter Feldmann, 9/12 (2001), and the painting by Gerhard Richter, September (2005), are certainly very significant, nevertheless, as it has been pointed out on the occasion of the exhibition September 11, curated at MoMA PS1 by Peter Eleey, for the tenth anniversary, the events of September 11 remain underrepresented in the context of contemporary art, probably due to the impact terribly aesthetic of the event itself. Cozzucoli's project is inspired by the events of September 11 in order to make us reflect on the fragile balance of our planet still dramatically precarious in recent months because of international tension, with its epicenter in Syria. Questioning about the dynamics of spectacularization accentuated by the media - consider, for example, the controversial Flipbook 9/11 (2005) by Scott Blake - Cozzucoli accepts the challenge imposed by Ground Zero: he does not imagine a finished and definite work, but - according to Umberto Eco - an open work which can be modified, altered, contaminated by external interventions. In the secular and universal chapel of the World Wide Web, all considerations, all contributions, all intelligences and talents can be accepted. This is a project which includes experiences from digital art, from net art, from relational practices and the concept of post-production. In fact, it corresponds to the definition formulated by Nicolas Bourriaud who considers the work of art as an «interstice» that is «a space in social relations which, although it fits more or less harmoniously and openly into the overall system, suggests possibilities for exchanges other than those that prevail within the system» (Nicolas Bourriaud, Relational Aesthetics, Paris, Presses du réel, 2002). With Sainte Chapelle, Cozzucoli retrieves the social dimension of culture and at the same time, he faces some crucial points relating to the authorship and fruition of art. In the fragmentation of identity and the uncertain subjectivity of existence of these days, he responds by seeking dialogue and encounter. After modifications, alterations and contaminations resulting from the contributions of those who will be the protagonists of online workshops, a new work of art will come to light, continuously evolving. It will be collective, participatory and totally unpredictable as result of dialogue and encounter of people and ideas. (Traslation Danila Atzeni) SIMONA CAMPUS 32


Torre nord, scattata da Richard Drew alle 09:41:15: un momento e un'immagine, quantunque un'immagine documentaria, di forza drammatica tale da ridiscutere le prerogative dell'espressione propriamente artistica al cospetto della catastrofe. Sono certo assai significative l'installazione di Hans-Peter Feldmann 9/12 (2001) o la tela di Gerhard Richter September (2005); pur tuttavia, come è stato sottolineato nell'occasione della mostra September 11, curata al MoMA PS1 da Peter Eleey, per il decennale, i fatti dell'undici settembre rimangono sottorappresentati nel contesto dell'arte contemporanea, probabilmente a causa dell'impatto tremendamente estetico dell'avvenimento di per sé stesso. Il progetto di Cozzucoli parte dai fatti dell'undici settembre per chiamarci a riflettere sugli equilibri del nostro pianeta, fragili, o di nuovo drammaticamente precari in questi mesi di tensione internazionale, epicentro la Siria. Interrogandosi, e interrogandoci, sulle dinamiche della spettacolarizzazione esaltata dai media - si pensi in tal senso anche al controverso Flipbook 9/11 (2005) di Scott Blake - Cozzucoli accetta la sfida imposta da Ground Zero: non immagina un'opera compiuta, definita, ma - con Umberto Eco - un'opera aperta, che venga modificata, alterata, contaminata da interventi esterni. Nell'universale cappella laica del world wide web, tutte le riflessioni possono essere accolte, tutti i contributi, le intelligenze, i talenti. Si tratta di un progetto che partecipa di esperienze provenienti dall'arte digitale, dalla net art, dalle pratiche relazionali e dal concetto di postproduzione. Infatti, corrisponde alla definizione formulata da Nicolas Bourriaud di opera d'arte come «interstizio» ovvero «spazio delle relazioni umane che, pur inserendosi più o meno armoniosamente e apertamente nel sistema globale, suggerisce altre possibilità di scambio rispetto a quelle in vigore nel sistema stesso» (Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale, traduzione italiana dal francese di Marco Enrico Giacomelli, Milano, Postmediabooks, 2010). Con Sainte Chapelle, Cozzucoli recupera la dimensione sociale della cultura e al contempo affronta alcuni nodi cruciali, relativi all'autorialità e alla fruizione dell'arte. Alla frammentazione dell'identità e all'incerta soggettività dell'esistere attuale, risponde con la ricerca del dialogo e dell'incontro. Dopo le modifiche, le alterazioni e le contaminazioni che deriveranno dagli interventi di quanti vorranno farsi protagonisti del workshop online, nascerà un'opera nuova, in continua evoluzione, collettiva, partecipata e del tutto imprevedibile, nel modo in cui imprevedibili devono essere i risultati del dialogo e dell'incontro, di persone e idee. SIMONA CAMPUS 33


"Sainte Chapelle" is an "experience". An experience essentially characterized by the concept of network. A "system, a group of individuals interconnected and cooperating" in direct communication, without filters or censorship. The total opening; the horizontal; the non-competitiveness are reminiscent of the Art Post and its essential characteristics: the collection of influences and contributions received and began to create a new game. The art evolves and it does according to the times and the theories and so we can speak of Web Art, Net Art and Art relational (Nicolas Bourriaud) in which the artist is working to create devices that can activate the creativity of the user turning the 'objet d'art in a place of dialogue, discussion and, of course, loses importance of relationship in which the final work and assumes the centrality of the process, the discovery of the meeting. This peculiarity seems to embrace most aspects of contemporary society, which sought ways at multiple levels. First vehicle of contamination and dissemination of the work is the web. An exchange / open dialogue and expanded implies that the opportunity to compare and enriched by different experiences, distant geographically and socially. In this way, the artistic construct do you actually open, dynamic, multi-sensory. Participation retains the unpredictable, changing the traditional concepts of "work", "artist", "user". Where the artist becomes "activator" of processes and information, communication of subjective perception and universal, tied to historical events that have affected the whole planet. The wars. The Twin Towers. September 11. Fragile balance on which, Cozzucoli, calls us to reflect, involving other artists, designers, enthusiasts who like him respond individually and in chorus to compose the glazing "testimonial" of a common feeling revised and revisited with expressiveness and different experiences. It is the recovery of a social and cultural dimension of art. The recognition of differences. The return of a collective work declined to levels of perception not only visual but tactile, sensory, 34


“Sainte Chapelle” è una “esperienza”. Una esperienza caratterizzata essenzialmente dal concetto di network. Un “sistema, un gruppo di individui interconnessi e cooperanti” in una comunicazione diretta, senza filtri né censure. La totale apertura; l’orizzontalità; la non competitività richiamano alla mente l’Arte Postale e la sua sostanziale peculiarità: la raccolta di contaminazioni e contributi inviati e ripresi a creare un nuovo gioco. L’arte evolve e lo fa seguendo i tempi e le teorizzazioni e così possiamo parlare di Web Art, Net Art e Arte relazionale (Nicolas Bourriaud) in cui l’artista si adopera per creare dispositivi in grado di attivare la creatività del fruitore trasformando l'oggetto d'arte in un luogo di dialogo, confronto e, appunto, di relazione in cui perde importanza l'opera finale e assume centralità il processo, la scoperta dell'altro, l'incontro. Questa peculiarità sembra abbracciare più ambiti della società contemporanea, quale modalità ambita a più livelli. Primo veicolo di contaminazione e diffusione dell’opera è il web. Uno scambio/dialogo aperto e allargato che sottintende l’opportunità di confrontare e arricchirsi di esperienze diverse, lontane geograficamente e socialmente. In questo modo il costrutto artistico si fa realmente aperto, dinamico, poli-sensoriale. La partecipazione conserva l’imprevedibile, mutando i tradizionali concetti di “opera”, “artista”, “fruitore”. Dove l’artista diventa “attivatore” di processi e l’informazione, comunicazione della percezione soggettiva ed universale, legata ad eventi storici che ci hanno colpiti a livello planetario. Le guerre. Le torri Gemelle. L’11 settembre. Fragili equilibri su cui, Cozzucoli, ci chiama a riflettere, coinvolgendo altri artisti, creativi, appassionati che come lui rispondono singolarmente e in coro a comporre la vetrata “testimonial” di un comune sentire rivisto e rivisitato con espressività ed esperienze differenti. È il recupero di una dimensione sociale e culturale dell’arte. Il riconoscimento delle differenze. La restituzione di un opera collettiva declinata a livelli di percezione non solo visivi ma tattili, sensoriali, multime35


multimedia. Through the "its called" the "gift": 138 digital images printed on photographic paper 9x15, as if they were individual pages of a diary, in chronological order to compose a "Stained Glass" Gothic. It is the "return", the exchange, the catharsis of dialogue that becomes the story of a universal consciousness: a second "Stained Glass", the result of contributions returned to the digital artist and he reassembled. The video "Sainte Chapelle" is the true celebration of the events of September 11, audio and image sequences taken from the web, from the first Gulf War, the collapse of the Twin Towers, up to the execution of Gaddafi. It is here that the image of a globe spinning, to compose the image of "mother glass window" created by Cozzucoli, restores us the way. The essence of the representation of the real world offered by the artist interacts with a second video "Pandora" (played live by musician Remigio Furlanut during the inauguration of September 12, 2014 of the FACTORY Palagiano) anche'esso result of contributions, modifications and contamination chorus to interpret the present world after September 11. In a society in which the protagonist is often the predominant element, share a broader vision, without verticalisms, which makes the protagonists without distinction of any kind has a nostalgic flavor, other times or other struggles. Still, the web, the interconnection in real time bombards us at every moment of pictures, information, sound, taking away any glimmer critical and aware. It is the revolution of communication, a plurality enlarged likely that the flattening in the magma at all. Do "network" is the cry raised by several fronts. To overcome the entry level altogether. Connect collaborations. Feel less alone. We just have to "live" the experience and let more food and endless reflections on our "being" today. MARGHERITA CAPODIFERRO 36


diali. Attraverso la “sua chiamata” il “dono”: 138 immagini digitali stampate su carta fotografica 9x15, come fossero singole pagine di un diario, ordinate cronologicamente a comporre una “Vetrata” gotica. È la “restituzione”, lo scambio, la catarsi del dialogo che si fa racconto di una coscienza universale: una seconda “Vetrata”, risultato dei contributi digitali ritornati all’artista e da lui ricomposti. Il video "Sainte Chapelle" è la vera celebrazione dei fatti dell’11 settembre, sequenze di immagini e audio tratti dal web, dalla prima guerra del Golfo, al crollo delle Twin Towers, fino ad arrivare all’esecuzione di Gheddafi. È qui che l’immagine di un globo che gira, a comporre l’immagine della “vetrata madre” realizzata da Cozzucoli, ci ridona il senso. L’essenza della rappresentazione del mondo reale offerta dall’artista dialoga con un secondo video “Pandora” (interpretato live dal musicista Remigio Furlanut durante l’inaugurazione del 12 settembre 2014 al Thefactory di Palagiano) anche’esso frutto di contributi, modificazioni e contaminazioni a interpretare coralmente il mondo attuale dopo l’11 settembre. In una società in cui spesso è il protagonismo l’elemento predominante, condividere una visione allargata, senza verticalismi, che rende protagonisti senza distinzione alcuna ha un sapore nostalgico, di altri tempi o altre lotte. Eppure, il web, l’interconnessione in tempo reale ci bombarda in ogni istante di immagini, informazioni, suoni, togliendoci ogni spiraglio critico e consapevole. È la rivoluzione della comunicazione, una pluralità allargata che rischia l’appiattimento nel magma del tutto. Fare “rete” è il grido che si leva da più fronti. Per superare la voce orizzontale del tutto. Allacciare collaborazioni. Sentirci meno soli. Non ci resta che “vivere” questa esperienza e lasciare che alimenti ulteriori e infinite riflessioni sul nostro “essere” oggi. MARGHERITA CAPODIFERRO 37



Sainte Chapelle

group exhibition/work 2011-2013

installation, work in progress and live for video

Pandora 2013-2014

Sainte Chapelle opera/mostra collettiva 2011-2014 installazione,work in progress e live per il video

Pandora 2013-2014


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GROUP EXHIBITION

Vial Week #6

MAPR (Museo de Arte de Puerto Rico) – San Juan 4 – 9 June 2013

MOSTRA COLLETTIVA

Vial Semana #6

MAPR (Museo de Arte de Puerto Rico) – San Juan 4 – 9 Giugno 2013


The sixth week of theVial exhibition at the MAPR (Museo de Arte de Puerto Rico) from Tuesday, June 4 through Sunday, June 9 with the selected interpretations based on the original by Miguel Luciano. Artists participating in the sixth week of the Vial exhibition : Daniel Correa Rodríguez (Puerto Rico), Federico Cozzucoli (Italia), Nelson Figueroa (Puerto Rico), Matthew Landers (Estados Unidos), Laurence Longueville (Francia), Marcellous Lovelace (Estados Unidos), Alba Rocío Pedreáñez (Venezuela), Charis Petrou (Chipre), Daniel Arnaldo Román (Puerto Rico), Axel Ruiz (Puerto Rico) y Mao Solano (Colombia). 94


Al MAPR (Museo de Arte de Puerto Rico) da Martedi 4 Giugno a Domenica 9 Giugno 2013 sesta settimana della mostra Vial con l'interpretazione dell'opera originale di Miguel Luciano. Gli artisti partecipanti della sesta sesta settimana sono: Daniel Correa Rodríguez (Puerto Rico), Federico Cozzucoli (Italia), Nelson Figueroa (Puerto Rico), Matthew Landers (Stati Uniti), Laurence Longueville (Francia), Marcellous Lovelace (Stati Uniti), Alba Rocío Pedreáñez (Venezuela), Charis Petrou (Cipro), Daniel Arnaldo Román (Puerto Rico), Axel Ruiz (Puerto Rico) e Mao Solano (Colombia). 95


Vial

Week #6 2013

view of the exhibition

Vial Semana #6 2013 visione della mostra


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GROUP EXHIBITION

Six Memos

a project of Daniele Ledda edited by Erica Olmetto Castello di San Michele – Cagliari 23 Novembr 2012 – 13 January 2013

MOSTRA COLLETTIVA

Six Memos un progetto di Daniele Ledda a cura di Erica Olmetto Castello di San Michele – Cagliari 23 Novembre 2012 – 13 Gennaio 2013


The project Six Memos aims to involve multiple types of expression of contemporary art such as music, visual arts, theatre, creating one single representation, a scenic structure solid and compact but also dynamic and interactive allows a repeated use of space host. Are six appointments during which artists are invited to participate through various forms of expression and the creation of site-specific. Visitors attend the "improvisations sound" installations, sound and action will be directed to establish a dialogue with the audience by involving them in the performance that will intersect the six days of the festival event. The first of six performances is scheduled for the opening day, Friday, November 23, when the opening of the event will witness the performative interventions by Snake Platform and Federico Cozzucoli (CarP piÚ oro non si può). The other performances are scheduled for Saturday, December 1 when there will be the second time performative Snake Platform; Friday, December 7th you can watch the theatrical performance of Francesca Falchi, Friday, December 21 and Friday, January 4, 2013 back surgery performative Snake Platform; the last meeting is scheduled for Saturday, January 12 when the closure of the event there will be a performance of all participating artists. Interventions, therefore, will be modeled on Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, whose original title is "Six Memos for the Next Millennium", a book based on a series of lectures written by Italo Calvino in 1985 for a series of six lectures at Harvard, never held by Calvin because he died before. To act as a guide will be just the six characteristics identified and described by Calvin notes in his much-discussed and often interpreted by critics as quality related literature but, in fact, found in every aspect of contemporary reality. 110


Il progetto Six Memos ha l'obiettivo di coinvolgere molteplici tipologie di espressione dell'arte contemporanea quali la musica, le arti visive, il teatro, dando vita ad un'unica sola rappresentazione, una struttura scenica solida e compatta ma anche dinamica e interattiva che consenta una reiterata fruizione dello spazio ospitante. Sono ben sei gli appuntamenti nel corso dei quali gli artisti sono chiamati a partecipare attraverso i diversi linguaggi espressivi e la creazione di site-specific. I visitatori assisteranno alle “improvvisazioni sonore”: installazioni, suoni e azioni saranno indirizzati ad instaurare un dialogo col pubblico coinvolgendolo nelle performance che si intersecheranno nelle sei giornate evento della rassegna. Le prima delle sei esibizioni è prevista per il giorno dell’inaugurazione, venerdì 23 novembre, quando per l’apertura della manifestazione si assisterà agli interventi performativi a cura di Snake Platform e Federico Cozzucoli (CarP più oro non si può). Le altre esibizioni sono programmate per sabato 1 dicembre quando ci sarà il secondo intervento performativo di Snake Platform; venerdì 7 dicembre si potrà assistere alla performance teatrale di Francesca Falchi; venerdì 21 dicembre e venerdì 4 gennaio 2013 ritorna l’intervento performativo di Snake Platform; l’ultimo appuntamento è previsto per sabato 12 gennaio quando per la chiusura della manifestazione ci sarà una performance di tutti gli artisti partecipanti. Gli interventi, quindi, si ispireranno alle Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, il cui titolo originale è "Six Memos for the next Millennium", un libro basato su di una serie di lezioni scritte da Italo Calvino nel 1985 per un ciclo di sei lezioni all'Università di Harvard, mai tenute da Calvino in quanto morì prima. A fare da guida saranno proprio le sei caratteristiche individuate e descritte da Calvino nei suoi tanto discussi appunti e interpretate spesso dalla critica come qualità riferite alla letteratura ma, in realtà, riscontrabili in qualunque aspetto della realtà contemporanea. 111


In the first floor of the Castle of San Michele a permanent exhibition of artists inspired by the lightness, quickness, exactitude, visibility, the multiplicity and consistency will be the background to the six events from 23 November to 13 January 2013. During the event there will also be video installations by Silvio Giordano, Federico Cozzucoli, Alba Maria Dominguez, the video and photographic works of the group ElleplusElle and Progetto Askòs (Michele Mereu, Chiara Schirru), the dioramas of Paolo Ollano, facilities for Daniele Ledda, the graphic works of Jorge Garcia. FEDERICO COZZUCOLI

CarP più oro non si può

Video installation with gadgets: #20 T-shirts with logo CarP, sizes M, L, XL, XXL, short/long sleeve. Reproducing the acronym CarP on t-shirts and bottles of detergent, Federico Cozzucoli evokes the performance Carp più oro non si può (much gold can not be made) in 2005 to Carpineto Romano, during which the people involved, inviting them to follow him through the streets of medieval village. The installation proposes a scenario of great domestic popular taste (pop), characterized by furnishing cheap, which paradoxically the artist spokesman, in an unusual museum context, with the intent to dictate provocative style. Among the works derived from the performance are on show in the video made in Carpineto Romano, edited in 2006 and reproduced on the serial monitor, the picture resting on the table and t-shirts. ERICA OLMETTO 112


Nel primo piano del Castello San Michele una mostra permanente degli artisti, ispirati alla leggerezza, alla rapidità, all’esattezza, alla visibilità, alla molteplicità e alla consistenza, farà da sfondo ai sei appuntamenti dal 23 novembre al 13 gennaio 2013. Nel corso della rassegna saranno esposte anche le installazioni video di Silvio Giordano, Federico Cozzucoli, Maria Alba Dominguez, le opere video e fotografiche del gruppo Ellepluselle e di Progetto Askòs (Michele Mereu, Chiara Schirru), il diorami di Paolo Ollano, le installazioni di Daniele Ledda, le opere grafiche di Jorge Garcia. FEDERICO COZZUCOLI

CarP più oro non si può

Video installatione con gadgets: #20 T-shirts con logo CarP, taglie M, L, XL, XXL, manica corta e lunga. Riproducendo l'acronimo CarP sulle magliette e nei fustini di detersivo, Federico Cozzucoli richiama alla memoria la performance CarP più oro non si può realizzata nel 2005 a Carpineto romano, in occasione della quale coinvolse gli abitanti, invitandoli a seguirlo per le stradine dell'antico borgo medievale. L'installazione propone uno scenario domestico di indubbio gusto popolare (pop), caratterizzato da complementi d'arredo dozzinali, di cui paradossalmente l'artista si fa portavoce, in un insolito contesto museale, con l'intento provocatorio di dettare uno stile. Tra le opere ricavate dalla performance sono presenti in mostra il video realizzato a Carpineto Romano, montato nel 2006 e riprodotto in modo seriale sui monitor, la foto poggiata sul comodino e le magliette. ERICA OLMETTO 113


CarP più oro non si può

2005 – 2012

performance and video installation with gadgets: # 20 T-shirts with logo CarP sizes M, L, XL, XXL, short/long sleeve

CarP più oro non si può

2005 – 2012

performance and video installazione con gadgets: n. 20 T-shirts con logo CarP taglie M, L, XL, XXL, manica corta/lunga


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GROUP EXHIBITION

Punto Libero

review of contemporary art I edition Galleria La Bacheca – Cagliari 3 – 22 september 2011

MOSTRA COLLETTIVA

Punto Libero Rassegna d’arte contemporanea I edizione Galleria La Bacheca – Cagliari 3 – 22 settembre 2011


What may be a "point"? It could be the classic sign that marks the end of a sentence, or simply a predefined location for a meeting, a phase of a project. The art gallery "La Bacheca" offers it totally "free" as an environment in which ideas can converge spontaneously, with no plans of any kind. Free point is an exhibition in which the artist can give rein to the imagination, inventiveness, where it can lay bare their inspiration without having to comply with any restrictions or thematic guideline. What is important is to create a showcase of works whose theme is only the freedom of expression as suggested, moreover, the title of the show-through autonomous choice of artistic types to be presented to the public. SERENA MAFFEI Artists on show: Chiara Demelio, Andrea Pili, Marta Fontana, Alberto Spada, Giulia Casula, Alessandro Biggio, Federico Cozzucoli, Elisa Desortes e Robera Montali. 140


Cosa può essere un "punto"? Potrebbe essere il classico segno che mette fine a una frase, o semplicemente un luogo prestabilito per un incontro, una fase di un progetto. La galleria d'arte "La Bacheca" lo propone totalmente "libero": come un ambiente in cui le idee possano convergere spontaneamente, prive di schemi di alcun genere. Punto Libero è uno spazio espositivo in cui l'artista può dare sfogo alla fantasia, all'inventiva, dove può mettere a nudo la propria ispirazione senza dover rispettare alcun vincolo tematico o linea guida. Ciò che interessa è creare una vetrina di opere il cui filo conduttore sia solo la libertà d'espressione -come suggerisce d'altronde il titolo della rassegna-, attraverso la scelta autonoma delle tipologie artistiche da presentare al pubblico. SERENA MAFFEI Artisti in mostra: Chiara Demelio, Andrea Pili, Marta Fontana, Alberto Spada, Giulia Casula, Alessandro Biggio, Federico Cozzucoli, Elisa Desortes e Robera Montali. 141


FEDERICO COZZUCOLI

Papa Arazzo Papa Razy 2011

When in 1978 two popes succeeded one after the other, I was a child and attended the first grade, but I remember vividly a drawing: Pope John Paul II on the balcony gave his first blessing; under a written "Viva John Paul II "(I thought it would be John Paul I, but he was elected on September 3 and since the schools started later in Sicily could not be him). I asked my mother to find the notebook in which there was the design, but I had no luck. It was my first book. Maybe it was too well-preserved or has been lost forever, thrown by my sister, who knows when, in one of his rampage by spring cleaning. However, to review a pope, who gives his first blessing, I had to wait many years. Looking out the window below him there is still the tapestry with the coat of arms of the predecessor. Jesus said the truth will set you free and the dogmas of the Catholic Church, represented by its highest authority, the pope, the highest expression of truth. But the dogmatic truths common to hear are not perceived as points of freedom, but obligations of the faith. My Catholic upbringing could easily argue on this point and prove otherwise, but this would have little to do with the point that this tells us free. The representation that goes beyond their role dogmatic, the pop imagery of mass communication is the real free work. The affection that binds me then the two figures also justifies the irony in the title: Papa Arazzo (Arazzo as the tapestry of a recent beatification), Pope Razy (nickname for Ratzinger). Like many other people the Pope enters daily into our home and he became a familiar and when there is familiarity nicknames are common. 142


FEDERICO COZZUCOLI

Papa Arazzo Papa Razy 2011 Quando nel 1978 si succedettero due papi, io ero bambino e frequentavo la prima elementare, ma ricordo in maniera vivida un disegno che feci: il papa probabilmente Giovanni Paolo II che affacciato al balcone dava la sua prima benedizione; sotto una scritta "Viva Giovanni Paolo II" (pensavo potesse essere Giovanni Paolo I, ma fu eletto il 3 settembre e siccome le scuole in Sicilia iniziavano tardi non poteva essere lui). Ho chiesto a mia madre di ritrovare il quaderno in cui c'era il disegno, ma non ho avuto fortuna. Era il mio primo quaderno. Forse è stato troppo ben conservato o è andato perduto per sempre, buttato da mia sorella, chissà quando, in uno dei suoi raptus da grandi pulizie. Comunque per rivedere un papa, che da la sua prima benedizione, ho dovuto aspettare molti anni. Affacciandosi alla finestra sotto di lui c'è ancora l'arazzo con lo stemma del predecessore. Gesù ha detto la verità vi renderà liberi e i dogmi della Chiesa Cattolica, rappresentata dalla sua massima autorità, il papa, sono l'espressione massima della verità. Ma le verità dogmatiche nel sentire comune non sono percepite come punti di libertà, ma obblighi della fede. La mia educazione cattolica potrebbe facilmente controbattere su questo punto e dimostrare il contrario, ma ciò avrebbe poco a che fare con il punto libero che quest'opera ci racconta. La rappresentazione che va oltre il loro ruolo dogmatico, l'immaginario pop della comunicazione di massa è il vero punto libero dell'opera. L'affetto che poi mi lega alle due figure giustifica anche l'ironia nel titolo dell'opera: Papa Arazzo (l'arazzo di una recente beatificazione), Papa Razy (diminutivo di Ratzinger). Come molte altri personaggi il papa entra quotidianamente dentro i nostri deschi, è divenuto una persona di casa e quando c'è famigliarità i nomignoli sono usuali. 143


Papa Arazzo Papa Razy

2011

tapestry, red velvet, gold embroidery thread, golden beads 98x104 photo collage and red velvet with golden beads on profiled boards of various thicknesses painted white with mixed media 47x38x7

Papa Arazzo Papa Razy

2011

arazzo, velluto rosso, filo da ricamo dorato, perline dorate 98x104 foto collage e velluto rosso con perline dorate su tavole sagomate di vario spessore dipinte di bianco con tecnica mista 47x38x7


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GROUP EXHIBITION

Il mercante di sogni show Un kolossal di arte insolita e visionaria written and directed by Dores Sacquegna Primo Piano Livingallery – Lecce 9 april – 18 may 2011

MOSTRA COLLETTIVA

Il mercante di sogni show Un kolossal di arte insolita e visionaria scritto e diretto da Dores Sacquegna Primo Piano Living Gallery– Lecce 9 aprile – 18 maggio 2011


A Colossal of Unusual and Visionary Art THE DREAM MERCHANT SHOW Written and directed by Dores Sacquegna "I dreamt of you. Do you want to be my dreamer? You will dream that you are a godness and I will construct a world in your image and likeness. You will dream a body and I will give you its' essence. You will dream fear of having been found I will dream the joy of having found you You will dream of cult objects and I will sell them to the highest bidder We will both dream in this Spring that is budding How thin the thread is that separates reality from dream Remember? Everything began with Shakespeare… He yes was a real dreamer! I am only a dream merchant…"

The show of unusual and visionary art (second edition) this year is a tribute to the world of an imaginary collective and the greatest dreamer of all times, William Shakespeare, who said that "men are made of the same substance as dreams”. And so the curator (whose role in the show is the director) has made the casting , selecting dreamers for the first and second episodes of this extraordinary exhibitioncolossal. "Do you want to be my dreamer?" is a question that started a sort of sensorial network between the cast and the director. (Superstar Cameos ,young talented performer) united and diverse in the ritualistic interventions in the two cinematographic parts. The art gallery changed into a film set , decorated with "cult objects" , i.e. the artworks of the participants. The entire colossal features two live actions created by two performers, four cameos (set designers, directors, artists) and the cast of the dreamers from the first and second episodes. 150


Un Kolossal di Arte Insolita e Visionaria IL MERCANTE DI SOGNI SHOW Scritto e diretto da Dores Sacquegna

"Ho sognato te. Vuoi essere il mio sognatore? Tu sognerai di essere un Dio ed io costruirò un mondo a tua immagine e somiglianza. Tu sognerai un corpo ed io ti darò l'essenza. Tu sognerai la paura di essere stato trovato. Io sognerò la gioia di averti trovato. Tu sognerai oggetti di culto ed io li venderò al migliore offerente. Sogneremo entrambi in questa primavera che germoglia... Tanto è sottile il filo che separa la realtà dal sogno. Ricordi? Tutto è iniziato da Shakespeare... Lui si che era un gran sognatore! Io sono solo un mercante… di sogni..." La mostra di Arte insolita e visionaria (giunta alla II edizione), quest'anno omaggia il mondo dell'immaginario collettivo e il grande sognatore di tutti i tempi: William Shakespeare. Lo scrittore diceva: "gli uomini sono della stessa materia dei sogni". E così la curatrice (il cui ruolo in mostra è quello di regista) ha effettuato un primo "casting", selezionando i sognatori per il primo ed il secondo tempo di questa straordinaria mostra-kolossal. "Vuoi essere tu il mio sognatore?" è stata la domanda che ha fatto scattare una sorta di network sensoriale tra la sua regia e il cast, tra Superstar,Camei e giovani talenti, uniti e differenziati nella ritualità degli interventi e nei due tempi cinematografici. La galleria d'arte contemporanea si trasforma in un set cinematografico, allestita con gli "oggetti di culto", cioè, le opere di tutti gli artisti coinvolti. L'intero Kolossal prevede due "Live Actions" composte da due performer: Federico Cozzucoli e Massimiliano Manieri, quattro "Camei": Sergio Gotti, Matteo Soltanto, Sarah Ciracì, Edoardo Winspeare, Barbara De Matteis, il "Cast dei sognatori" del I° e del II° tempo (nella lista artisti). 151


Performers: Federico Cozzucoli and Massimiliano Manieri; Cameos: Sergio Gotti, Matteo Soltanto, Sarah CiracĂŹ, Edoardo Winspeare, Barbara De Matteis. Cast Dreamers (take a look on list artists 1st and 2nd episode). During the first episode the artist Federico Cozzucoli (Messina, 1972) will be performing live with the performance "Simonia2. The purchase of a dream: to become an artist". Visitors will pay for building a work under the direction of performers for the occasion wearing vestments that for years they emphasize his art. The artwork will be on display in the gallery, just like any other real artist, with the possibility of being sold during the remainder of the show. Superstars: Matthew Barney, Erwin Olaf, Ugo Nespolo, Eugenio Recuenco. Matthew Barney (USA 1967) is showing his video "Cremaster 4, 1994" the fourth episode of the "Cremaster Cycle". Credit: Written and directed by Matthew Barney . Produced by Artangel, London; Foundation Cartier pour l'Art Contemporain, Paris and Barbara Gladstone Gallery, New York. Director of Photography: Peter Strietmann; Starring Matthew Barney. Photo: Michael James O'Brien. Courtesy Gladstone Gallery, New York. Ugo Nespolo (Itay 1941) is present with "Le gote in fiamme" (The cheeks in flames), a short film from 1967 that has a woman with an umbrella in the leading role. Credit: Photography: Ugo Nespolo. Editor: Ugo Nespolo, Cast: Daniela Chiaperotti. Erwin Olaf (The Netherlands 1959) is presenting two videos "Dusk and Dawn" from 2009. Credit: Studio Erwin Olaf, Regisseur/director: Erwin Olaf, Hoofd-producent: Shirley den Hartog, Scenario/script: Erwin Olaf, Camera: Steve Walker, Production Design: Floris Vos, Sounddesign Earforce: Reinder van Zalk, Distribution Netherlands Media Art Institute, Amsterdam. Eugenio Recuenco (Spain 1970) is showing two videos from 2008, "Babylon Circus" and "En medio de la nada", an artist from Madrid , he loves the surreal , the nomadic world of the circus and theatre of the 30's. Credit: Photographer: Eugenio Recuenco; Art direction: Eugenio Recuenco and Eric Dover.

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Durante il primo tempo si esibirà dal vivo l'artista Federico Cozzucoli (Messina, 1972) con la performance "Simonia2. La compravendita di un sogno: diventare artista". I visitatori pagheranno per poter realizzare un opera sotto la guida del performer che per l’occasione indosserà paramenti sacri che da anni sacralizzano la sua arte. L'opera realizzata sarà esposta in galleria, come un qualsiasi altro vero artista, con la possibilità di essere venduta durante il prosieguo della mostra. Le "Superstar" sono: Matthew Barney, Erwin Olaf, Ugo Nespolo, Eugenio Recuenco. Matthew Barney (Usa, 1967) è presente con il video "Cremaster 4, 1994" il quarto episodio narrativo del "Cremaster Cycle". Credit: Written and directed by Matthew Barney. Produced by Artangel, London; Foundation Cartier pour l'Art Contemporain, Paris and Barbara Gladstone Gallery, New York. Director of Photography: Peter Strietmann; Starring Matthew Barney. Photo: Michael James O'Brien. Courtesy Gladstone Gallery, New York. Ugo Nespolo (Italia, 1941) è presente con "Le gote in fiamme" un cortometraggio del 1967 che vede protagonista una donna con in mano un ombrellino. Credit: Photography: Ugo Nespolo. Editor: Ugo Nespolo, Cast: Daniela Chiaperotti. Erwin Olaf (The Netherlands, 1959) presente con due video: "Dusk & Down" del 2009.Credit: Studio Erwin Olaf, Regisseur/director: Erwin Olaf,Hoofd-producent: Shirley den Hartog, Scenario/script: Erwin Olaf,Camera: Steve Walker,Production Design: Floris Vos, Sounddesign Earforce: Reinder van Zalk, Distribution Netherlands Media Art Institute, Amsterdam. Eugenio Recuenco (Spagna, 1970) è presente con due video del 2008: "Babylon Circus" e "En medio de la nada". Artista madrileno, ama le atmosfere surreali, il mondo nomade del circo e il teatro anni'30. Credit: Photographer: Eugenio Recuenco;Art direction: Eugenio Recuenco and Eric Dover.

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The Artist WRITTEN AND DIRECTED BY Dores Sacquegna SUPERSTAR & CULT MOVIE BY Matthew Barney, Ugo Nespolo Erwin Olaf, Eugenio Recuenco LIVE ACTION BY Federico Cozzucoli, Massimiliano Manieri CAMEOS Sergio Gotti, Matteo Soltanto Sarah Ciracì, Edoardo Winspeare Barbara De Matteis CAST I episode Monica Branchetti, Agnès Canuto Silvia De Gennaro, Angioletta De Nitto Isidora Ficovic, Astolfo Funes Simis Gatenio, Dario Manco Mattbed, Christen Mattix Lorella Paleni, Stuart Ross Snider Mario Schiavone, Danijela Vitasovich CAST II episode Massimo Attardi, Earl Black, Elinore Bucholtz Luigi Caiffa, Kirsten Cochran Costantino Di Rienzo, Marcella Fusco Marthe Keller, Henrik Kroner, Lydia Hoffnungsthal Takatomo Homma, Anneke Ingwersen Gabriela Morawetz, Jean Peterson Vito Sardano, Kumiko Tamura, Shin-Yi Wang DORES SACQUEGNA 154


Gli artisti WRITTEN AND DIRECTED BY Dores Sacquegna SUPERSTAR & CULT MOVIE BY Matthew Barney, Ugo Nespolo Erwin Olaf, Eugenio Recuenco LIVE ACTION BY Federico Cozzucoli, Massimiliano Manieri CAMEOS Sergio Gotti, Matteo Soltanto Sarah Ciracì, Edoardo Winspeare Barbara De Matteis CAST I Tempo Monica Branchetti, Agnès Canuto Silvia De Gennaro, Angioletta De Nitto Isidora Ficovic, Astolfo Funes Simis Gatenio, Dario Manco Mattbed, Christen Mattix Lorella Paleni, Stuart Ross Snider Mario Schiavone, Danijela Vitasovich CAST II Tempo Massimo Attardi, Earl Black, Elinore Bucholtz Luigi Caiffa, Kirsten Cochran Costantino Di Rienzo, Marcella Fusco Marthe Keller, Henrik Kroner, Lydia Hoffnungsthal Takatomo Homma, Anneke Ingwersen Gabriela Morawetz, Jean Peterson Vito Sardano, Kumiko Tamura, Shin-Yi Wang DORES SACQUEGNA 155


Simonia

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The purchase of a dream: to become an artist 2003 – 2011 performance and installation

Simonia

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La compravendita di un sogno: diventare artista 2003 – 2011 performance e installazione


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GROUP EXHIBITION

Cuncambias Giardini sospesi

preparation directed by Mariano Corda – San Sperate (CA) 23 July – 1 August 2010

MOSTRA COLLETTIVA

Cuncambias Giardini sospesi direzione allestimento Mariano Corda – San Sperate (CA) 23 luglio – 1 Agosto 2010



Il giardino / L’albero della vita

2007–2010

projects: drawing, diorama, digital elaborations

Il giardino / L’albero della vita

2007–2010

progetti: disegno, diorama, elaborazioni digitali


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GROUP EXHIBITIONS

Isola… senza confini

international review of contemporary art directed by Gemma Tardini II edition

Mediterraneo

curated by Erica Olmetto – Sant'Antioco (CI) 8 – 16 september 2008

MOSTRA COLLETTIVA

Isola… senza confini rassegna internazionale di arte contemporanea diretta da Gemma Tardini II edizione

Mediterraneo a cura di Erica Olmetto – Sant'Antioco (CI) 8 – 16 settembre 2008


The work "De Morte Sine Cadavere" is made up a picture and forty-nine sculptures similar each others. The picture in mixed technique on board 67x87 represents the golden face of the artist on a white background. The sculptures are each made up an earthenware vase 24Ă˜x12 repainted in white and with a rose transformed in a golden sculpture set inside the vase. The sculptures, in square 7x7, are in front of the picture. The installation "De Morte Sine Cadavere" tooks inspiration from two important experiences of Federico Cozzucoli's artistic path: cozzuFUcoli, performance that represented the burial ceremony of the artist, played in the Cloister of the Church Basilica di S. Clemente in Rome in November 2002 and Opera Postuma installation in the deconsecrated Church St. Romano near the institute Angelo Mai in Rome in November 2005. This work speaks about the mortal life, the death and the immortality. 192


L'opera "De Morte Sine Cadavereâ€? si compone di un quadro, e di quarantanove sculture fra loro simili. Il quadro tecnica mista su tavola 67x87 rappresenta il volto dorato dell'artista su fondo bianco. Le sculture sono composte ognuna da un vaso in terracotta 24Ă˜x12 ridipinto di bianco e da una rosa trasformata in una scultura dorata, appoggiata dentro il vaso stesso. Le sculture, in forma di quadrato 7x7, sono messe davanti al quadro. L'installazione "De Morte Sine Cadavere" s'ispira a due delle piĂš importanti esperienze artistiche del percorso di Federico Cozzucoli: cozzuFUcoli, performance che ha rappresentato il funerale dell'artista, svoltasi nel Chiostro della Basilica di S. Clemente nel novembre del 2002; e Opera Postuma installazione nella chiesa sconsacrata di San Romano presso istituto Angelo Mai nel novembre del 2005. Questo lavoro tratta della vita mortale, della morte e della vita oltre la morte. 193


De Morte Sine Cadavere

2005 – 2008

work in progress at the Roman Fountain of Sant'Antioco and installation

De Morte Sine Cadavere

2005 – 2008

work in progress presso la Fontana Romana di Sant’Antioco e installazione


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GROUP EXHIBITION

Per le antiche strade

XVI Buskers and performers festival artistic director Ivan Vincenzo Cozzi – Carpineto Romano (RM) 20 and 22 august 2005

MOSTRA COLLETTIVA

Per le antiche strade XVI Buskers and performers festival direttore artistico Ivan Vincenzo Cozzi – Carpineto Romano (RM) 20 e 22 agosto 2005


CarP piÚ oro non si può (more gold you can not)

Project for a performance of the visual arts for Carpineto by Federico Cozzucoli Create an involvement of all citizens of Carpineto Romano, trying to place the work in the urban fabric of the ancient village, asking the cooperation of those who annually participates in the implementation of the Pallio della Carriera, so as to fit in the tradition of the ancient street artists, even in its contemporary artistic language. The morning of the first day of the Buskers and Performers Festival, accompanied by two drummers and a preacher of the pallium, with their costumes, the artist Federico Cozzucoli with a large white shirt and slacks blacks, barefoot and with a bag inside tools of the trade, travel the streets of Carpineto inviting citizens to bring an old garment, which will be painted gold and then returned to the same, to be laid with the cloth that usually fly in almost every window of the houses of the village. In the days before will be exhibited in public places in the country a flyer with the words that will be spoken later by the auctioneer. MORE GOLD YOU CAN NOT Come on come on people! Bring your rags... More gold you can not! What is discarded rag flutter now renovated golden between your neat clothes. Come on come on people! 204


CarP più oro non si può Progetto per una performance di arti visive per Carpineto di Federico Cozzucoli Creare un coinvolgimento della cittadinanza tutta di Carpineto Romano, cercando di collocare l’opera nel tessuto urbano dell’antico borgo, chiedendo la collaborazione di chi annualmente partecipa alla realizzazione del Pallio della Carriera, in modo da inserirsi nella tradizione degli antichi artisti di strada, pur nella contemporaneità del proprio linguaggio artistico. La mattina del primo giorno del Buskers e Performers Festival, accompagnato da due tamburini ed un banditore del pallio, con i loro costumi, l'artista Federico Cozzucoli con una larga camicia bianca e di larghi pantaloni neri, i piedi scalzi e una bisaccia con dentro gli strumenti del mestiere, percorrerà le strade di Carpineto invitando i cittadini a portargli un vecchio indumento, che verrà dipinto di color oro e poi riconsegnato agli stessi, per essere steso insieme ai panni che abitualmente sventolano a quasi ogni finestra delle abitazioni dell’antico borgo. Nei giorni precedenti verrà esposto nei luoghi pubblici del paese un volantino con le parole che saranno pronunciate in seguito dal banditore. PIÙ ORO NON SI PUÒ Forza venite gente! Portate i vostri stracci… Più oro non si può! Ciò che è cencio scartato sventoli ora rinnovato dorato tra i vostri lindi panni. Venite gente venite! 205


CarP più oro non si può

2005-2006

video frame of performance

CarP più oro non si può

2005-2006

video frame della performance


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GROUP EXHIBITION

Interiorità

9 Via della Vetrina Contemporanea – Roma 4 december 2004 - 12 february 2005

MOSTRA COLLETTIVA

Interiorità 9 Via della Vetrina Contemporanea – Roma 4 dicembre 2004 - 12 febbraio 2005


The choice to introduce the works of four young artists [Federico Cozzucoli, India Evans, Fabrizio Modesti, Andrea Nicodemo] developed during last year. They will exhibit together for the first time and as I do not find very interesting these collective exhibitions, because the only relationship among the artists is that to occupy with their works a space during a period, I search to pinpoint which was the leitmotiv among these works. Thinking about my emotions looking at these images I noticed that each artist, following his inspiration, shows with his works a relation with his interior. But with the word "interiorità "("interiority" a title I choose for this exhibition) shall I mean a sensation from an external to an internal point of view or a really relation with the internal one? [‌] Through Federico Cozzucoli's works the inner reality comes back to be understood as conceptual terms as personal relation with religious mysticism. ELISABETTA GIOVAGNONI 220


La scelta di presentare proprio i lavori di questi quattro giovani artisti [Federico Cozzucoli, India Evans, Fabrizio Modesti, Andrea Nicodemo] è maturata nel corso dell'ultimo anno. Esporranno insieme per la prima volta e poiché trovo di poco interesse quelle mostre collettive in cui l'unico rapporto tra gli artisti scelti è dato dal fatto di occupare con le proprie opere uno stesso luogo durante uno stesso arco temporale ho cercato di individuare quale sarebbe potuto essere il filo conduttore tra il lavoro di ognuno. Ripercorrendo mentalmente le emozioni provate guardando le opere la prima volta e provando a visualizzarle una accanto all'altra ho constatato di come ogni artista, a suo modo, metteva in atto attraverso il proprio lavoro un rapporto con l'interno, il di dentro. Per "Interiorità", da me scelto come titolo per la mostra, intendo quindi non tanto una percezione dall'esterno all'interno quanto un vero e proprio rapporto con l'interno, il di dentro? [...] Con Federico Cozzucoli l'interiorità ritorna infine ad essere intesa in termini concettuali come rapporto personale con il misticismo religioso. ELISABETTA GIOVAGNONI 221



InterioritĂ 2004 performance and installation

InterioritĂ 2004 performance e installazione


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CURRICULUM

CURRICULUM


PERFORMANCES / PERFORMANCE 2013

S_OGGETTO, performance, con un saggio storico di Alberto Monteverde, in colla-

borazione con Consorzio CamĂš, Centro Servizi Cultura Anfiteatro, Comune di Cagliari, Galleria Rifugio di via don Bosco - Cagliari

Martyrium, performance, accompagnata da un testo racconto di Davide Tolu, vide-

o opera documento di Matteo Campulla, in collaborazione con Fondazione MACC, Comune di Calasetta, Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna, Monumenti Aperti, Galleria a Cielo Aperto di Mangiabarche,- Calasetta (CI) 2008

Dodici. Uno alla volta per la prima e ultima volta, a cura di Erica Olmetto, Galleria Gallerati - Roma

2003

Simonia, testo critico di Erica Olmetto, Argillateatri - Roma

2002

cozzuFUcoli, a cura di Elena Marelli, video installazione a cura di Paolo Assenza, Portico della Basilica di San Clemente - Roma

Gloria, Classico Village - Roma

SOLO EXHIBITIONS / MOSTRE PERSONALI 2015

Crib, video istallazione, con un saggio critico di Elisabetta Randaccio, Ruderi della Chiesa di Santa Lucia - Cagliari

2014

P-files, con un testo di Claudio Moica, Arte 52, Museo del Territorio Sa Corona Arrubia -Villanovaforru (VS)

2009

Il dialogo. Arte Sacra Antica e Contemporanea, a cura di Erica Olmetto, testo in catalogo di Erica Olmetto, Convento Sant'Antonio - Oppido Lucano (PZ)

2006

Cristi, Santi e Madonne!, a cura di Stefano Elena, testi in catalogo di Stefano Elena e Erica Olmetto, Studio Soligo - Roma

Genesi 19. Sodoma, a cura di Silvia Russo, testo in catalogo di Stefano Elena, An-

nuale d'Arte CittĂ del Sale. Spazi Aperti Alle Culture, Torre delle Saline - Margherita di Savoia (FG) 2005

Genesi 3. La caduta, testo critico a cura di Francesca Foti, Galleria Arturarte - Nepi Settevene, (VT)

Opera Postuma, a cura di Stefano Elena, all'interno della rassegna d'arte contemporanea curata da Francesco Stocchi, Angelo Mai! Ex Chiesa San Romano - Roma 232


Performance video / Performance work, testo critico di Erica Olmetto, May Mask / Arcivernice - Cagliari

GROUP EXHIBITIONS / MOSTRE COLLETTIVE 2015

Post Organico: The Day After, a cura Erica Olmetto, organizzato dall'Associazione DeheArt con ApgS (Associazione per il parco geominerario storico ambientale della Sardegna) e il Museo Geopunto di Iglesias in collaborazione con il consorzio Camù, prima mostra della rassegna d'arte contemporanea, EXMA' - Cagliari

2014

Spazio Y, inaugurazione dello spazio con un'istallazione collettiva sul tema del portafortuna, con un testo di Edoardo Sassi - Roma

Un piatto per Gramsci, un progetto a cura della Biblioteca Gramsciana, Ex Monte Granatico - Baradili (OR)

Sainte Chapelle, II edizione, un progetto dell’artista, testo critico di Simona

Campus, con una nuova nota di Margherita Capodiferro, nell'ambito della rassegna d'arte contemporanea "Gesto Segno Disegno", in collaborazione con ThULab Spazio per le Arti Visive, Laboratorio Urbano THE FACTORY - Palagiano (TA)

Human Rights? #Memento dalla Guerra alla Pace, a cura di Roberto Ronca, SpazioTempo Arte, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Rovereto (TN) 2013

Sainte Chapelle, un progetto dell’artista, testo critico di Simona Campus, nell'am-

bito della rassegna d'arte contemporanea "Gesto Segno Disegno", in occasione della 9a Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, in collaborazione con il Comune di Cagliari Assessorato alla Cultura, il Comune di Donori, il Comune di Ghilarza, la provincia di Oristano, MEM Mediateca del Mediterraneo - Cagliari, Galleria Gallerati - Roma, Ex Monte Granatico - Donori (CA), Agorà Multimediale Ghilarza (OR)

Vial. Semana #6, MAPR (Museo de Arte de Puerto Rico) - San Juan Pezzi Unici 2, a cura di Noemi Pittalunga, Galleria Gallerati, Roma 2012

Six Memos, un progetto di Daniele Ledda a cura di Erica Olmetto, in collaborazione con il Comune di Cagliari Assessorato alla Cultura e il Consorzio Camù, Castello di San Michele - Cagliari

2011

Punto Libero, rassegna d'arte contemporanea I edizione, Galleria La Bacheca - Cagliari

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Il mercante di sogni show. Un kolossal di arte insolita e visionaria, scritto e diretto da Dores Sacquegna, Primo Piano Living Gallery - Lecce 2010

Babele. 80 artisti 80 linguaggi, 999Gallery - Roma Cuncambias. Giardini sospesi, direzione allestimento Mariano Corda - San Sperate (CA)

2008

06 Fuori 3, a cura di Carlo Gallarati, testo in catalogo di Erica Olmetto, Galleria Gallerati - Roma

Isola... senza confini, rassegna internazionale d'arte contemporanea, diretta da Gemma Tardini, II edizione, Mediterraneo, a cura di Erica Olmetto, catalogo mostra - Sant'Antioco (CI) 2005

www.plot@rt.europa, a cura di Gianluca Marziani e Massimo Lupoli, testo in catalo-

go di Stefano Elena, Sala Naranja - Valencia, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea - Roma, Centro Internazionale per l'Arte Contemporanea Castello Colonna - Genazzano (RM)

Per le antiche strade, XVI Buskers e performers festival, direttore artistico Ivan Vincenzo Cozzi - Carpineto Romano (RM) 2004

InterioritĂ , 9 Via della Vetrina Contemporanea - Roma La Bibbia, Atrurarte, catalogo mostra - Nepi Settevene (VT)

1999

PIETRE SCArTTATE, testo critico di Barbara Martusciello, Centro di Sarro - Roma

1997

Torri d'avvistamento, interventi e installazioni nei centri storici di Tarquinia e Tu-

scania II edizione, a cura di Lidia Reghini di Pontremoli, catalogo mostra - Tarquinia (VT)

PUBLICATIONS / PUBBLICAZIONI 2015

Federico Cozzucoli, catalogo generale dell'artista Federico Cozzucoli, volume I e II, work in progress edition SĂŠmata

Post Organico: The Day After, catalogo della prima mostra della rassegna d'arte contemporanea

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2014

ThULab, catalogo 2014 degli eventi espositivi ThULab - Spazio per le Arti Visive, progetto di rete tra Laboratori Urbani e Spazi Pubblici della Regione Puglia, all'interno la II edizione dell'opera/mostra collettiva Sainte Chapelle

Gesto Segno Disegno, volume II, catalogo opera/mostra collettiva Sainte Chapelle, edizione Sémata 2009

Arte Sacra Antica e Contemporanea. Federico Cozzucoli. Il dialogo, catalogo mostra personale

2008

06 Fuori 3, catalogo mostra collettiva, edizione Galleria Gallerati Isola... senza confini. rassegna internazionale d'arte contemporanea. II edizione Mediterraneo, catalogo mostra collettiva

2006

Federico Cozzucoli, catalogo per la mostra personale Cristi, Santi e Madonne!, edizione Studio Soligo

Genesi 19. Sodoma, catalogo mostra personale 2005

www.plot@rt.europa, catalogo mostra collettiva, edizione Arturarte

2004

La Bibbia, catalogo mostra collettiva, edizione Arturarte

1997

Torri d'avvistamento, catalogo mostra collettiva

VIDEOS / VIDEO 2014

Crib, un film non originale dell'artista, DVD 180,12' con 36 video frame stampati su carta fotografica 10x15

Alluminium selfy, un video dell'artista, DVD 1,50 Pandora, versione Pandora 1.4, contributi video in ordine di apparizione: Violeta Vollmer, Matteo Campulla, Francesca Ore, Marco Tullio Dentale, Serena Damiani, Artekreativa, Maria Cecilia Bossi, Antonella Albani, sonoro Matteo Campulla, Ina Mindiuz, Alfonso Lentini, Eliseo Pau, Karma Chodon, Blond Jenny, Fabiana Collotto, Doriana Frau, sonoro Remigio Furlanut, 10,10'

Martyrim, un film di Matteo Campulla, documentario basato sull’omonima performance dell’artista, in due versioni colore e gold 2 DVD ciascuno da 28,49’ 235


Dodici re-editing, un video dell’artista, basato sui dodici video dedicati ai dodici partecipanti alla perfomance Dodici, DVD 12,20’ 2013

Pandora, un progetto di Federico Cozzucoli, versione Pandora 1.1, contributi video

in ordine di apparizione: Violeta Vollmer, Matteo Campulla, Francesca Ore, Marco Tullio Dentale, Serena Damiani, Artekreativa, Maria Cecilia Bossi, Antonella Albani, sonoro Matteo Campulla, 7,44', versione Pandora 1.2, con l'aggiunta di nuovi contributi video: Ina Mindiuz, Alfonso Lentini, Eliseo Pau, sonoro Roberto Follesa e Filippo Mereu, 9,14', versione Pandora 1.3, sonoro Davide Mocci, 9,12'

San Federico Bastianato, regia dell'artista, DVD 29'' in loop, inedito S_OGGETTO, regia dell'artista, video installazione, 121,26' 2012

Sainte Chapelle, regia dell'artista DVD 6,01'

2008

Uno, Due, Tre, Quattro, Cinque, Sei, Sette, Otto, Nove, Dieci, Undici, Dodici, riprese Camillo Di Tullio, 12 VHS 12,00' ciascuno

2006

CarP più oro non si può, regia dell'artista, DVD 1,42'

2004

Simonia, regia dell'artista, DVD 4,42'

2003

www.cozzufucoli.it, realizzazione JuBwebDesign,1,46', opera video on line solo per un anno

2002

cozzuFUcoli, regia di Marco Fieramonti, DVD 7,43’ Gloria, regia Paolo Assenza e Marco Fieramonti, DVD 7,37’

AWARDS / PREMI 2013

Poli liturgici della Cattedrale: concorso di idee, 3° classificato con il gruppo Fonte e Culmine - Diocesi di Iglesias

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CREDITS VOLUME II

CREDITI VOLUME II


TEXTS / TESTI Simona Campus 30-33 Margherita Capodiferro 34-37 Elisabetta Giovagnoni 120-121 Serena Maffei 140-141 Erica Olmetto 10-13, 110-113 Dores Sacquegna 150-155


PHOTO / FOTO

Matteo Campulla 26-27 Michele Cirulli 199-201 Gesto Segno Disegno 42-46, 48, 52, 57, 62-65 Dario Manco 157-161, 163-165, 167-168, 174-176 MAPR 98-107 Mauro Medda 118, 121, 126-129, 132, 134-135 Emanuela Melis 47, 53, 56 Michele Mereu 116, 119, 130-131 Cristiano G. Musa 16-27 Jonathan Poddesu 58-61 Barbara Serra 115, 117, 120, 122-125, 133, 136-137 Susana Beatriz Soriano 224-229 The Urban Lab 76-91 Viola Varotto 195-198 Xmem 49-51, 54-55

COVER PICTURE / IMMAGINE DI COPERTINA digital elaboration from a photo’s particular of Susana Beatriz Soriano by work Prima e ultima cena 2006 / elaborazione digitale da un particolare della foto di Susana Beatriz Soriano per l’opera Prima e ultima cena 2006


ISBN 9788890699122




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