“La Cultura ci Alimenta” EXPO 2015 Centenario della 1° guerra mondiale
Promuovere il Territorio con la R icerca S torica
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Progetto curato da: Marco Luppis Collaborazione scientifica: Diego Agnelli, Maurizio Bettinzoli, Alberto Franzoni, Valeria Pecorelli Coordinatore progetto: Ezio Carletti Realizzazione grafica: Federico Tumminello Promotore del Progetto: Consiglio direttivo Ecomuseo del Botticino 2011/2013 Charlotte Elise Berg, Nicola Comincini, Claudio Donneschi, Alberto Franzoni, Raffaele Forgione, Marco Luppis, Gianni Vezzoni, Federico Tumminello © 2013 - 2015 Tutti i diritti riservati a Ecomuseo del Botticino 2
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Definizione di patrimonio culturale: unesco.beniculturali.it La Convenzione Internazionale per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale prevede ampie categorie di beni all’interno delle quali individuare singoli beni culturali inerenti al Patrimonio culturale, che siano nello stesso tempo sia tradizionali sia viventi: le tradizioni orali, le lingue, le arti performative, le pratiche sociali e rituali, le conoscenze e le pratiche che riguardano la natura e l’universo, le conoscenze e le abilità artigiane e gli spazi ad essi associati, che le comunità, i gruppi e anche gli individui riconoscono come parte del loro Patrimonio culturale. Nella sua articolazione, il Patrimonio Culturale Immateriale da salvaguardare si caratterizza per: • essere trasmesso da generazione in generazione; • costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in stretta correlazione con l’ambiente circostante e con la sua storia; • permette alle comunità, ai gruppi nonché alle singole persone di elaborare dinamicamente il senso di appartenenza sociale e culturale; • promuove il rispetto per le diversità culturali e per la creatività umana; • diffonde l’osservanza del rispetto dei diritti umani e della sostenibilità dello sviluppo di ciascun paese.
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Ecomuseo: funzioni e ricadute Con il disegno legge presentato alla camera dei Deputati nell’Ottobre del 2009 per istituire una commissione per lo sviluppo degli ecomusei presso il Ministero del Turismo, si è aperta una fase di dibattito sul rapporto tra sistemi ecomuseali e promozione turistica. Questa prima fase cerca di rimarcare quello che già importanti istituzioni internazionali hanno più volte affermato sui beni culturali: essi devono venire considerati come un’utile risorsa per promuovere il territorio che a sua volta, esso stesso, un bene comune tanto che proprio il paesaggio (1), la sua cura e la sua declinazione nel patrimonio culturale sono la vera priorità nella domanda del settore turistico. In particolare il patrimonio locale se sfruttato secondo precisi e coerenti metodi di gestione e valorizzazione, può essere un utile strumento per far fronte al difficile momento che vede molte realtà rurali in crisi e sempre più colpite dal fenomeno dell’abbandono con la conseguente perdita di valori e tradizioni.
[1] La convenzione Europea del Paesaggio lo definisce come: “una determinata parte di territorio, così come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dell’azione di fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni”. Tratto da: S.MALCEVSHI, M. C. ZERBI (a cura di), Ecosistema, paesaggio e territorio: tre prospettive complementari nel rapporto uomo-ambiente, Firenze, Società Geografica Italiana, 2007, p. 35.
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Tutto questo deve essere pensato secondo una normale concezione che vede il territorio come punto di partenza per innumerevoli attività e progetti di carattere economico, fra i quali sicuramente quelli legati al turismo, che possono e devono partire dal coinvolgimento della comunità locale. In un’ottica di turismo responsabile, proprio le caratteristiche intrinseche ad ogni territorio possono rappresentare la leva di uno sviluppo che generi nuove economie e che cerchi di fermare l’abbandono nel rispetto del patrimonio materiale e immateriale locale. In questo caso l’ecomuseo quale attore in un setting territoriale nonché principale sostenitore dei valori locali e specchio nel quale la popolazione si guarda per riconoscersi, diventa un valido alleato per gli operatori turistici della zona in cui opera.
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Offerta Turistica e Ecomuseo Da un punto di vista della domanda turistica si registrano ormai da diversi anni un accorciamento delle vacanze, una tendenza a concentrare i periodi di ferie in momenti precisi, come il fine settimana, e un maggiore interesse, soprattutto da parte degli stranieri, ad entrare in contatto con i nostri prodotti e la nostra enogastronomia. Queste nuove tendenze dei visitatori sempre più in cerca di esperienze tipiche del territorio di destinazione possono essere assecondate dall’ecomuseo che deve esaltare e sfruttare le peculiarità territoriali dell’area su cui si estende per potenziare lo sviluppo del territorio anche in un’ottica turistica. Esso non deve avviare una pratica turistica, ma deve solo diffondere, difendere, valorizzare e forse anche creare una identità culturale che può diventare fattore stabilizzante e competitivo. L’offerta che verrà a costituirsi sarà in linea di massima un “sistema di offerte”(2) che comprenderanno ospitalità e specificità relative alle risorse culturali locali. La finalità sarà quella di far emergere la complessa trama culturale che unisce fra loro gli elementi tipici del territorio così da creare o consolidare l’identità locale come premessa per qualsiasi azione di sviluppo che voglia essere durevole e compatibile con il patrimonio culturale locale.
[2] Un insieme di beni e di valori diffuso, piccolo patrimonio composto da piccole cose, nessuna della quali particolarmente significativa sul piano artistico, nessuna unica, ma ognuna dotata di valore in quanto parte di una storia o di un complesso con una ricchezza culturale legata a moltissimi aspetti immateriali che per˜, consentono in chi li vive di definirsi un proprio senso del luogo.
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Ecomuseo del Botticino, il profilo Ecomuseo del Botticino si estende dalla zona a Est di Brescia fino ai comuni di Gavardo e Vallio Terme e include: Botticino, Serle, Rezzato, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Prevalle e Paitone. L'elemento caratterizzante il territorio ecomuseale costituito dalla presenza di monumenti e riserve naturali, da importanti tracce di antiche attività monastiche (Monasteri benedettini di Sant'Eufemia dell'XI secolo, Monastero della Trinità a San Gallo e resti del Monastero di S. Bartolomeo a Serle), da una ricca rete di canali irrigui e dalla pista ciclabile, asse portante delle ciclabili provinciali est/ovest, che collega la città con il Garda, costeggiando il Naviglio e toccando diverse cascine, in un micro clima che favorisce la presenza di una flora e una fauna tipica non riscontrabile altrove come, ad esempio, alcune specie di chirotteri. La particolarità di questa porzione di territorio bresciano consiste nella sua specificità geologica quale la presenza di fenomeni carsici, (Altopiano di Cariadeghe e la montagna carsica in generale), la cui conformazione unica e singolare nel contesto del paesaggio naturale bresciano, grazie a diffuse manifestazioni di carsismo quali doline e inghiottitoi che penetrano nel roccioso sottosuolo. La comunità di Serle, dimostrando che il nostro territorio ha potenzialità, ha aderito alla rete europea Natura 2000, creata dall'Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, considerati di grande valore in virtù di eccezionali esemplari di habitat, fauna e flora ospitati. Ad oggi l'altopiano di Cariadeghe Sito di Interesse Comunitario (SIC).
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Ecomuseo del Botticino: come si presenta? Attraverso la collaborazione con il mondo accademico Ecomuseo del Botticino si presenta come centro di conservazione della cultura immateriale e promozione del territorio nel suo divenire storico, proponendo "come oggetti del museo" non solo gli ambiti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l' architettura, l’artigianato, le pratiche tradizionali, il cibo, le testimonianze orali della tradizione ben oltre l'ambito propriamente museale. Il bacino di interesse dell’ecomuseo vede la presenza di circa 100 mila persone e vanta 3000 anni di storia: un patrimonio culturale immenso da tramandare e promuovere.
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Ecomuseo, le attività passate Ad oggi, Ecomuseo del Botticino ha conservato l’heritage, inteso come cultura,valori e credenze del bacino marmifero, ha tutelato il paesaggio in senso artistico e ambientale, ha promosso il senso di luogo con la finalità di creare uno spazio turistico che abbia una ricaduta economica e culturale sulla comunità locale. In particolare, i temi di intervento dell’ecomuseo del Botticino hanno compreso principalmente la conservazione, salvaguardia e promozione della coltivazione di cava (riferita alla estrazione del materiale pregiato da utilizzare come pietra ornamentale), della coltura della vite, della natura carsica di tutta la fascia montana che si trova nei comuni appartenenti e infine la promozione dei beni immateriali. Ecomuseo del Botticino, fin dalla sua fondazione ha animato progetti di ricerca e conservazione della cultura immateriale con i progetti: 1. quaderno dell’Ecomuseo, (2010) nel quale si parlava di ecomusei e delle radici dell’odierno ecomuseo: esperienze forse non pienamente consapevoli e accolte ma non meno significative per la promozione del territorio e della sua identità. 2. quaderno dell’Ecomuseo, (2011) dal titolo “Il contributo Lombardo alla nascita del Vittoriano. Cultura e lavoro nella Brescia fra Otto e Novecento” edito nel 2010 ed una serie di pannelli legati al tema della lavorazione del marmo botticino per la grande commessa ricevuta dallo Stato Italiano per la costruzione del Vittoriano. 3. “Sentiero degli Antenati”, (2012) marketing territoriale e conservazione della memoria nato all’interno del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 misura 313 “Incentivazione attività turistiche”, inaugurato nell’autunno 2012. www.ecomuseobotticino.it
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Ecomuseo, attività future: il progetto Ecomuseo del Botticino partendo dai prossimi appuntamenti, Expo2015 e l’anniversario della 1° Guerra Mondiale, con il fine di proseguire nella strada intrapresa di conservazione della cultura e promozione del territorio, per gli anni 2014/2020, da vita ad un progetto: “La Cultura ci Alimenta” Piano di marketing territoriale legato alla conservazione dei beni culturali immateriali, sia quelli legati al cibo, agli alimenti e alimentazione che quelli di fatti e storia locale. Il progetto si articola in due temi: • “Storia della Civiltà Umana, Storia del Cibo: le produzioni locali e lo sviluppo territoriale verso expo 2015”; • “1915/1918 La Grande Guerra: Storie di Confine”. Il progetto - in vista di Expo 2015 - rappresenta, dopo i passi fatti negli anni precedenti, un ulteriore passo verso la promozione del territorio della montagna carsica bresciana e un percorso didattico tenuto nelle scuole primarie, medie inferiori e superiori che coinvolge sale civiche, biblioteche e beni materiali con lo scopo di insegnare a valorizzare la dimensione locale ecomuseale rivalutando e riscoprendo quelle caratteristiche uniche dei luoghi modellati da saperi, tradizioni, specificità ambientali, ricchezze sociali a relazionali. In secondo luogo, sarà l’occasione per promuovere il territorio ecomuseale come destinazione turistica ‘slow’ per un turismo partecipativo che vede protagonista la comunità locale come già accade in alcune località europee (www.globalgreeternetwork.info). Sussidiari l'uno all'altro, i due temi intendono creare
il “Prodotto
culturale e turistico Ecomuseo del Botticino” da “mettere in vetrina” per la promozione del territorio ecomuseale. Una sfida impegnativa per tutti: Amministrazioni, Associazioni, Cittadini. 10
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“La Cultura ci Alimenta� Promuovere il territorio con la ricerca storica
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La Cultura ci Alimenta Introduzione CIBO, ENERGIA, PIANETA, VITA sono le parole chiave dell’esposizione universale che si terrà nel 2015 a Milano e rappresentano un viaggio che parte dalle tradizioni fino ad arrivare ai confini del futuro.
Cosa è l’Expo 2015 Expo 2015 è l’esposizione al mondo delle produzioni Lombarde: una vetrina in cui la Regione Lombardia si presenta al mondo. Il tema principale ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’ è il sito ufficiale www.expo2015.it, recita “Nel corso dei sei mesi dell’Expo sarà possibile vedere e ascoltare in che modo i Paesi Partecipanti, le Organizzazioni Internazionali, la Società Civile, le imprese pensano di affrontare queste sfide, attraverso mostre, dibattiti e convegni, eventi, pubblicazioni e saggi, ma anche mediante i piatti delle tradizioni alimentari mondiali, i percorsi didattici e tematici, mettendo in mostra l’alternativa, sia essa un individuo, una pratica sociale, un progetto o un prodotto”. Gli obiettivi di Expo 2015 sono 8 e, nello specifico, il settimo dice: “garantire la sostenibilità ambientale, in particolare stimolando politiche e programmi di sviluppo sostenibile per invertire l’attuale perdita di risorse ambientali, riducendo il processo di annullamento della biodiversità” ed ancora “Fanno parte di questo approccio al Tema tutte le declinazioni scientifiche, divulgative e didattiche connesse all’educazione a un’alimentazione corretta e sana che siano svolte da parte dei Paesi, 12
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delle Istituzioni scolastiche, delle famiglie, delle imprese e delle Organizzazioni della Società Civile, e che siano finalizzate da un lato ad armonizzare la relazione rispettosa tra l’individuo e il suo ambiente mediante un equo accesso alle risorse da parte di tutte le popolazioni, senza sprechi o sperequazioni, dall’altro lato a favorire l’incontro tra le identità culturali e sociali dei popoli e le differenti tradizioni alimentari viste come una forma di patrimonio culturale immateriale legato alla lingua, alle arti e ai mestieri tradizionali”. Infine “In questa ottica Expo 2015 invita i partecipanti a presentare soluzioni capaci di: •
incentivare l’adozione di politiche ‘verdi’ segnatamente rivolte al
recupero del suolo e del patrimonio biologico per arginare la tendenza alla riduzione della biodiversità, stabilizzando questo trend e puntando ad invertirlo; •
istruire i giovani sul legame identitario che ovunque l’uomo ha
stabilito con il proprio ambiente, sviluppando modelli di coabitazione tra città e campagna che storicamente prevedevano una forte ibridazione delle due dimensioni”. Expo 2015 si profila come una opportunità che stimola la riflessione sulla produzione e sul consumo del cibo nella sua accezione di conservazione e valorizzazione della memoria di antichi saperi. Il tema principale declinato in 7 sotto-temi in cui il tema ‘educazione alimentare’ e ‘cibo e cultura’ sono stati individuati particolarmente affini al progetto di Ecomuseo del Botticino. Nello specifico, promuovendo il soggetto dell’educazione alimentare, www.ecomuseobotticino.it
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Expo 2015 intende diffondere la consapevolezza sulla necessità di una corretta e sana alimentazione sia in termini qualitativi che quantitativi nel rispetto della dignità degli individui e del sistema naturale di cui parte. L’educazione alimentare si presenta da una parte come strumento per la presa di coscienza di sé, dell’insieme delle proprie esigenze; in secondo luogo, l’educazione apre alla consapevolezza delle dimensioni sociali, economiche e culturali dell’esperienza del cibo, della sua mancanza, dei suoi significati e delle sue tradizioni. Inoltre Expo tratta la tematica del cibo in termini culturali e perciò può essere valorizzato come il simbolo e il veicolo di significati metaforici, di messaggi immateriali, di memorie ineffabili, di ideali elevati. La storia della cultura può a sua volta essere una grande tavola imbandita di portate innumerevoli e preziose messe a disposizione dell’essere umano singolo, sempre alla ricerca a partire dalla sua fame e dalla sua sete. Infine, l'identità culturale passa attraverso la conoscenza del proprio passato; solo sapendo di averlo (conoscerlo), si può guardare al futuro: ecco dunque la ricerca storica sull'avvenimento della 1° Guerra Mondiale.
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Storia della civiltĂ umana, storia del cibo: le produzioni locali e lo sviluppo territoriale.
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Storia della civiltà umana, storia del cibo: le produzioni locali e lo sviluppo territoriale. Il cibo fonte di vita e di sopravvivenza: l’essere umano consuma ciò che produce e scambia l'eccedenza della produzione o parte di essa per avere quanto non riesce a produrre. Il cibo è divenuto elemento costitutivo della qualità della vita e dell’ambiente. Il cibo serve non solo per nutrirsi ma per comunicare, dialogare, lavorare, confrontarsi, divertirsi ed educare. L’atto del mangiare
un’esperienza culturale che permette di fare
esperienza di un determinato contesto vivendolo. La tavola, la mensa, il banchetto, il pasto condiviso indicano momenti di relazione umana che fondano la società, custodiscono le tradizioni, consolidano le comunità. La genuinità e la diffusione di prodotti agro-alimentari innanzitutto una necessità sociale, oltre a rappresentare un importante valore economico.
Quale il ruolo del Territorio? Centrale il ruolo del territorio, in quanto la qualità e la genuinità del cibo vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento dei popoli e delle comunità locali, frutto di esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche. Allo stesso modo, centrale il ruolo della tradizione agricola che se mantenuto vivo permette di non sperperare un patrimonio accumulato nei secoli. La produzione agricola quindi sia attività economica, sia custode ed interprete tangibile della identità, sia artefice nella costruzione del paesaggio e del luogo. 16
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Seppur l’area dell’Ecomuseo si profili come piena di risorse che derivano dalla ricchezza del territorio, del cibo, dell’agricoltura di montagna in cui sono ancora oggi presenti elementi della tradizione, lo sviluppo turistico tocca tangenzialmente il territorio ecomuseale. Con il coinvolgimento di alcuni cittadini volontari e preparati, sarà possibile organizzare percorsi turistici alternativi che rispettino l’ambiente e l’autenticità della comunità locale favorendo lo scambio economico e culturale. L’esperienza di turismo partecipativo ha lo scopo quindi di creare una opportunità di arricchimento reciproche in cui la comunità locale si racconta attraverso i luoghi e le storie e le abitudini del luogo. La popolazione diventa pro attiva nella costruzione del senso di Luogo. Il progetto prevede un coordinamento/raggruppamento di quanti vogliano partecipare a questo tema: le attività svolte da chiunque avranno un vetrina sul sito di ecomuseo, portale della cultura del territorio. Verrà data precedenza alle attività legate alla agricoltura, al paesaggio e alla montagna carsica. Inoltre attività didattica nelle scuole per diffondere l'idea del territorio, storia, cultura alimentare, attività agricole. In particolare: A. partendo da “Sentiero degli antenati” produrre una guida turistica/ storico/agricola che crei, in maniera tangibile, fisica il territorio. La guida sarà stampata e resa disponibile, per la consultazione, sul sito con uno sfogliabile. La guida la base del progetto necessaria per riunire e creare, fisicamente, su un libro l'idea di territorio. Non esiste ancora una raccolta organica dell'esistente nel territorio tanto da dare idea di unità. www.ecomuseobotticino.it
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B. “il cibo diventa tradizione”, laboratori didattici per tutti sul tema cibo e particolarità locali; C. “il cibo diventa cultura”, corso/lezioni di turismo sostenibile per dire cosa e la sostenibilità; D. “il cibo diventa storia”, serate di presentazione del territorio con le sue particolarità non conosciute. Le serate saranno per operatori del turismo e divulgative per tutti; E. “il cibo diventa eccellenza”, promuovere l'agricoltura locale organizzando, una volta all'anno un mercato di presentazione delle nostre produzioni agricole; F. Preparare un pieghevole che crei l'idea di territorio ecomuseale; G. Creare percorsi turistici tematici che permetteranno la presentazione di quelle attività che credono e partecipano al progetto; Il sito di ecomuseo sarà il Portale: la vetrina dell'esistente e del lavoro fatto.
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La Grande Guerra: Storie di confine Ecomuseo del Botticino e la 1째 Guerra Mondiale
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1915 - 1918 La Grande Guerra: Storie di confine Ecomuseo del Botticino e la 1° Guerra MONDIALE Ecomuseo del Botticino, il cui fine, tra gli altri, la conservazione della memoria, per ricordare gli eventi che hanno preso avvio nel 1914 in Europa e in Italia e che hanno cambiato il volto del Mondo ha iniziato un percorso della memoria sulla prima guerra mondiale. Introduzione Il capitolo del più ampio progetto “la Cultura ci Alimenta” teso a far ricordare, localmente, i luoghi delle battaglie, a noi geograficamente vicine, il volto famigliare dei militari, le condizioni dei civili, le situazioni alimentari, ossia gli avvenimenti culturali e tutte quelle storie che contraddistinsero la vita militare come il cosiddetto “fronte interno". Inoltre finalizzato alla valorizzazione del concetto di “luogo della memoria”, entrato ormai nel linguaggio comune. Facendo riferimento alla storia italiana e mondiale, si analizzeranno gli eventi, le date, i personaggi e i luoghi fisici che non solo hanno caratterizzato la vita degli abitanti del territorio dell’ecomuseo ma hanno anche lasciato un segno forte nella vita culturale e nel territorio ecomuseale; monumenti, calendari celebrativi, letteratura popolare, lettere, sono alcuni delle testimonianze della memoria collettiva che si vogliono non dimenticare. Ecomuseo del Botticino lo ha strutturato in due parti: nella prima ‘La Grande Guerra: storie di confine’ verranno narrati e rappresentati gli eventi del fronte vissuti dai fanti sul fronte e dalle famiglie nelle loro 20
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case. Nella seconda parte ‘La memoria oltre la Guerra’ l’attenzione sarà rivolta all’importanza della conservazione memoria storica. La Grande guerra, di cui tra pochi anni celebreremo come altri paesi il centenario, un evento fondativo della storia nazionale e della modernità europea. Vogliamo ricordare e insegnare alle giovani generazioni come nel nostro territorio questi due momenti sono stati vissuti.
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PARTE I (2014-2018) 1915-1918: la Grande Guerra: storie di confine A. Saggio INTRODUTTIVO: sintesi dei combattimenti con particolare attenzione alle operazioni in area bresciana. B. Cambiamento di costume e società: il lavoro femminile C. Cibo, guerra e agricoltura: produzioni agricole e alimentazione in tempo di guerra. D. La guerra nei comuni dell’Ecomuseo. Ogni capitolo personale e strutturato in tre parti: 1. La mobilitazione per la guerra nel territorio dell’Ecomuseo (Raccolta presso gli archivi comunali di documenti relativi alla leva, gli esami per l’ammissione (di solito brevi dettati), le delibere della Giunta o del Consiglio Comunale. 2. La guerra vissuta da chi rimane a casa, in particolare i ruoli all’interno della famiglia patriarcale, il nuovo ruolo delle donne, istituti assistenziali, comitati pro orfani, etc. 3. La Guerra vissuta da chi al fronte: la scrittura come unica forma di evasione dall’orrore dei combattimenti, trascrizione delle lettere. (Tutti i capitoli relativi ai diversi comuni vengono preceduti dalle foto dei soldati con breve descrizione (ove possibile)
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PARTE II: La memoria oltre la Guerra (2019-2020) Monumenti ai caduti e parchi della rimembranza: A. Saggio introduttivo: storia e stile architettonico dei monumenti ai Caduti e parchi della rimembranza. B. Capitoli relativi ai monumenti e parchi della rimembranza nei singoli comuni dell’Ecomuseo. C. Creazione di documenti sulle origini delle Associazioni combattentistiche locali. “Racconta la tua storia” sarà la parte del sito dedicato alla didattica dove le scuole che avranno aderito al progetto potranno raccontare la loro personale ricerca.
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Obiettivi per il progetto Di seguito gli obiettivi generali del progetto e le ricadute in termini di sviluppo locale economico, sociale, culturale, turistico: - promuovere il brand Botticino (inteso come bacino territoriale) nell’industria del turismo nazionale; - favorire lo sviluppo della mentalità pro turistica migliorando la comprensione del fenomeno del turismo culturale e enogastronomico - valorizzare le particolarità enogastronomiche d’eccellenza (vino Botticino doc, polenta, castagne, formaggi, insaccati etc.) - valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile tra le giovani generazioni stimolando senso del luogo e dell’identità (in particolare agricoltura di montagna e sviluppo rurale) - promuovere la conservazione del paesaggio locale ecomuseale tipico (flora e fauna della montagna carsica, microclimi, specie tipiche, etc.) e diffondere la conoscenza della stesso con attenzione particolare a quello carsico incoraggiando la diffusione della conoscenza di pratiche di salvaguardia, utilizzo e implementazione della conservazione della montagna carsica, e incentivazione agricola per un corretto sviluppo rurale (vedi PGT Comune di Serle per Altopiano di Cariadeghe).
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Azioni del Progetto In riferimento agli obiettivi sopra delineati l’ecomuseo di Botticino in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca, si occuperà di proseguire nelle attività ecomuseali già in essere attraverso 9 linee di azione: Azione 1: ampliare e tenere aggior nato il portale web (www.ecomuseobotticino.it), affinché continui a dare visibilità alle realtà presenti sul territorio e indicare, per ogni comune, il maggior numero di informazioni utili per un turismo responsabile. Tradurre in inglese il sito. Ampliare le gallerie di immagini e fotografie: vedere conoscere. Azione 2: introdurre una APP per smartphones e tablets, finalizzato all’implementazione di una strategia di promozione del territorio. Azione 3: favorire lo sviluppo della mentalità pro turistica in collaborazione con l’università degli studi di Milano - Bicocca attraverso incontri di formazione e informazione per la comunità locale sulle tecniche di branding e marketing territoriale, forme di micro turismo e turismo slow. Azione
4: collaborare e incentivare associazioni, censite dalle
amministrazioni, presenti sul territorio a realizzare percorsi culturali turistici drammatizzati, rappresentazioni teatrali, fiere e presentazioni di particolarità e eccellenze del territorio. Azione 5: promuovere attività religiose locali che valorizzino il patrimonio storico, artistico e paesaggistico secondo linee guida coordinate.
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Azione
6: promuovere le particolarità enogastronomiche locali,
le relative tradizioni, incoraggiando a organizzare percorsi di degustazione e visite guidate, incentivando la diffusione della conoscenza di quelle sagre, feste popolari attente alla promozione della particolarità e in accordo alle indicazioni agricole della regione Lombardia. Azione 7: creare, ex novo, sul sito un punto di presentazione dei prodotti tipici locali (vino, miele di montagna, farina di castagne), le particolarità del luogo con pubblicazioni specifiche (ricette tradizionali, percorsi escursionistici, etc) facendo conoscere il “negozio sotto casa” che vende i prodotti locali (dal produttore al consumatore, filiera corta). Azione 8: percorsi didattici (Museo del Marmo Botticino sarà prioritario) diffusi sulle scuole del territorio ecomuseale per educare alla ricerca e alla conservazione del nostro passato (ricerca ricette della nonna, raccolta di materiale per creazione di rappresentazioni teatrali sui temi delle storie locali; ricerca e condivisione di specie vegetali locali in via di estinzione). Azione 9: promuovere il micro turismo partecipato (rispettoso nella capacità di carico del territorio in collaborazione con la comunità locale) per la valorizzazione e salvaguardia dell’altopiano di Cariadeghe e della montagna carsica in generale e della castagna carsica.
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Cosa si richiede ai Comuni del territorio ecomuseale Ai Comuni soci di Ecomuseo del Botticino e non, per favorire le azioni precedenti, si chiede: Azione 1: concedere il patrocinio al presente progetto. Azione 2: ogni Comune, se aderisce indichi quale la linea guida da seguire per il proprio Comune affinché lavoro sia mirato agli sforzi fatti nel passato. Azione 2: sostenerlo anche economicamente: i sostegni economici saranno utilizzati solo per questo progetto. Azione 3: linkare sito Ecomuseo al sito Comune con visibilità logo Ecomuseo Azione 4: favorire la pubblicità istituzionale del brand Botticino come inteso dal suddetto progetto attraverso il sito comunale e i mezzi a disposizione. Azione 5: favorire la comunicazione dei progetti attraverso gli assessorati alla Cultura, Turismo, Pubblica Istruzione, Attività Produttive.
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Cosa si richiede alle Aziende del territorio ecomuseale Un sostegno economico, anche minimo, da investire esclusivamente nelle attività di promozione del territorio
Attese e Ricadute del Progetto Il conseguimento degli obiettivi del progetto consentirà di: - creare identità del luogo e stimolare la coesione sociale delle comunità; - mobilitare cittadini e imprese potenzialmente coinvolti dai temi dell’Expo 2015 e Anniversario I° Guerra Mondiale; - stimolare lo sviluppo economico locale attraverso l’offerta di itinerari di turismo culturale ed enogastronomico. Associazioni, Comuni, Persone organizzano Ecomuseo attraverso il sito e il coinvolgimento di Amministrazioni, Associazioni e cittadini svolge la funzione di promozione culturale e turistica del territorio.
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Ecomuseo del Botticino Via Morani, 11 - Prevalle (BS)
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