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ASSOCIAZIONE MADONNA DELLE GRAZIE
Rettori, Parroci e collaboratori dal 1900 In questo periodo, nel nostro Santuario, c’è lo scambio dei Rettori. Ma sapete dal secolo scorso quanti rettori si sono scambiati per la gestione del nostro Santuario? Proviamo a cercare nell’archivio storico: il primo lo troviamo che dal 1905 e rimasto fino 1926, tale Don Antonio Muraro. Gli succede Don Sante Verzan dal 1926 al 1933. Ma le foto cominciano ad apparire solo con Don Andrea Baraldi rimasto in Santuario dal 1933 al 1945. Don Andrea Baraldi è un piovese, nasce l’8 maggio 1871: tratto dal libro “Dono d’Amore”, <Don Andrea a noi ragazzi pareva la reincarnazione di don Bosco, come lui un po curvo, pacato, innamorato della Vergine. Le Grazie erano per noi ragazzi un mondo tutto da scoprire ogni volta, dal vecchio orto dove andavamo a pillucchiare l’uva , alla vecchia grotta di San Francesco nella cappella della Madonna. Ci si confessava alle grazie perché avevamo l’impressione che don Andrea avesse più cuore degli altri. La penitenza era sempre quella un pater ave gloria per Don Bosco e un requiem per i morti> Dal 1945 al 1992 il nostro indimenticabile Don Antonio dea Madonna (Don Antonio Zampieron). La sua vita di sacerdote l’ha spesa quasi tutta a Piove di Sacco, come rettore prima e poi anche come parroco della Madonna delle Grazie. Ha rinnovato tutto il complesso del santuario e delle opere parrocchiali. Ma non bisognava dirglielo perchè immancabilmente ripeteva: “io non ho fatto niente, è stata la Madonna”.Giorno per giorno, senza strepito, superando spesso incomprensioni e resistenze, è riuscito a fare delle “Grazie” un vero centro di spiritualità. Don Antonio viene ricordato da tutti coloro che sono stati ascoltati e confortati. Lo ricordano tante coppie di sposi novelli, schiere di bambini della prima comunione, pellegrini giunti da paesi vicini o da città lontane, sacerdoti e suore che mensilmente hanno sostato in meditazione e in preghiera. Dal 1992 al 2017 Don Franco Callegari, ricordato da tutti anche i bambini perché scomparso quest’anno. Uomo di grande spessore , umanità e delicatezza, appartiene a quelle persone umili e semplici cui Gesù fa riferimento e che lasciano un segno al loro passaggio. Le sue parole di incoraggiamento: Ricominciare (aperti al perdono), non temere (ogni dolore è un dono), Eccomi (è lo stile di Maria), Il Raggio (la luce della volontà di Dio), l’Unità (con Gesù in mezzo, LO AVETE FATTO A ME (a Gesù nel prossimo). Durante la sua permanenza don Franco ha avuto alcuni collaboratori: un suo grande amico don Giuseppe Bertipaglia, Don Massenzio Lazzari, Don Francesco Bonsembiante, Don Giorgio Friso, Don Matteo Carraro, Don Giovanni Battista Crivellaro. Gli succede come parroco dal 2014 Don Giorgio de Checchi e dal 2017 come rettore Padre Cristiano Cavedon. Zita Chinaglia
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CRONACHE IN SANTUARIO
31 Maggio 2021, Chiusura del mese Dedicato a Maria Rosario me
ditato
La comunità Piovese riunita insieme, si è trovata per celebrare la conclusione del mese di maggio. Padre Cristiano che ha presieduto l'assemblea ha tenuto a precisare che essendo ancora in una situazione critica, dal momento che ancora non si possono fare processioni, è stato scelto di celebrare il Santo Rosario in un modo solenne.
Ad ogni Ave, ad ogni invocazione delle litanie, Padre Cristiano ha invitato a pensare ad una persona, a una comunità oppure a una situazione di necessità, ad un volto, a partire dai presenti alla celebrazione. A conclusione, è stato suggerito da Padre Cristiano, come insegnò a lui un Padre Vescovo in Cile, che quando si recita un'Ave Maria del Rosario dedicarla sempre un volto o a una situazione. Mara D.
"Grazia a voi da Dio Padre e dal Signore nostro Gesù Cristo che ha dato la vita per i nostri peccati". Il Santo Rosario, preghiera speciale a Maria, è stata dedicata a quanti hanno pregato intensamente la Vergine Maria durante tutto il mese di maggio sia il Santuario che in casa o in altri luoghi. L'intensità della preghiera a Maria Madre e maestra di fede e di vita dice quanto sia profondo il grado di spiritualità che permea la nostra vita. Sono stati ricordati quanti hanno sofferto per il covid, quanti hanno speso la loro professionalità, il loro tempo e la loro passione, per affrontare nel migliore dei modi questo grave evento di pandemia, senza dimenticare, in questa circostanza, quanti vivono in difficoltà di ogni genere, quanti faticano a sopportare limitazioni alla propria libertà personale, a quanti hanno difficoltà sul lavoro, a quanti faticano pensare al futuro, quanti hanno perso la speranza e la fiducia, quanti soffrono per malattie che attualmente vengono meno considerate o trattate dopo lunghi ritardi a causa del periodo del covid. In questa occasione è stato affidato alla preghiera a Maria, Federico, un ragazzo della nostra comunità che subito un intervento chirurgico molto delicato e complicato. (ringraziamo Maria, ringraziamo per la vostra preghiera, perché, mentre scriviamo il ragazzo si sta riprendendo velocemente, continuiamo la preghiera per lui, per la mamma e il papà.) Sono state rivolte preghiere non solo per le attività materiali, necessarie alla vita, ma, anche per una ripresa spirituale, suggerita dallo Spirito, anticipo di nuove realtà. Per il Rosario meditato, è stato scelto di pregare con i misteri della Gioia, perché gioia è sapere che siamo amati da Dio, gioia è vivere da Fratelli, gioia è avere per Madre Maria perché la gioia che viene da Dio va oltre ogni difficoltà e dolore umano, perché la gioia vera viene da Dio. 15
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CRONACHE IN SANTUARIO
La partenza di P.Cristiano
Il saluto
alla Com unità
Domenica 13 giugno, la comunità dell'UP si è unita ai suoi sacerdoti per celebrare l'Eucarestia del Signore e lodare Maria, nostra Madre e salutare e ringraziare padre Cristiano che è stato chiamato dal suo ordine Servi di Maria per un servizio nella comunità di Padova. Tutta la comunità si è stretta attorno a Padre Cristiano consapevole che questo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà dei legami umani, sempre importanti, ma destinati a cambiare soprattutto nella vita di un sacerdote. Saper ripartire altrove è la vera radice dell'identità di un uomo di Dio, segno concreto di appartenenza al Signore. Padre Cristiano nella sua omelia di saluto, ha dato un testamento del suo operato richiamando le parole del vangelo.
I
l valore e significato di un’esperienza non è dato solo dalla durata della stessa.
ci vuol vuole tempo. E chi semina alle volte non è colui che raccoglie. Penso che i criteri che ho utilizzato potranno essere fatti propri da quanti vorranno continuare per conto proprio questa impostazione per la propria vita spirituale. Mi sono occupato quasi esclusivamente del Santuario, limitando al massimo le assenze, evitando ferie, convegni, predicazioni di esercizi spirituali in altre comunità, perché convinto che la presenza conti molto. Ho trovato molta collaborazione e partecipazione, e mi auguro che tutto ciò continui. Di tutto ringrazio il Signore, specie per quanti hanno trovato positiva per la propria vita spirituale la mia presenza e la condivisione delle nostre celebrazioni. Nonostante l’epidemia da covid 19 la qualità delle nostre celebrazioni è sempre stata curata e piena, e la frequenza non ne ha risentito, anzi. Se ci sono state difficoltà, come ce ne sono sempre dappertutto, le ho avute proprio in riferimento alla ricerca di stile e qualità. Devo purtroppo riconoscere che non sono capace di accettare le offese, di qualsiasi genere, l’arroganza, la mala educazione e i giudizi gratuiti e avventati. Di questo chiedo scusa. Fa parte della normalità della vita, e non ha certo pesato né sul lavoro, né sulla valutazione dell’esperienza che rimane molto positiva. Auspico che il mio successore sia accolto con lo stesso spirito e la stessa collaborazione con cui sono stato accolto io. L’accoglienza avuta mi ha aiutato molto, e anche di questo ringrazio tutti. Qui ho conosciuto persone belle, generose, vere, che certamente ricorderò sempre, specie nella preghiera. Ora i superiori mi richiamano a Padova, a riprendere il lavoro lasciato per venire qui a Piove nel Natale del 2017. E siccome non vado tanto lontano, spero di tanto in tanto di rivedervi, o qui o a Padova, dove siete tutti benvenuti! Grazie di cuore e un forte abbraccio a tutti. Ricordiamoci reciprocamente nella preghiera.
Anche un’esperienza breve può avere notevole importanza. E’ quanto vorrei trasmettere e lasciare come ricordo della mia presenza in santuario, alla Madonna delle Grazie, dal Natale del 2017 ad oggi 13 giugno 2021. In questo breve tragitto di vita trascorso tra voi e con voi ho cercato di dare quanto è nelle mie possibilità. Principalmente ho cercato stile e qualità di vita, spirituale soprattutto, ma non solo.
Ho cercato di trasmettere dei criteri di lettura e interpretazione della Parola di Dio, attraverso le “Lectiones Divinae”, le omelie, gli articoli per Respice Stellam e i numerosi dialoghi avuti con tanti. Si potrebbe dire che ho cercato di seminare, del buon seme spero. Per raccogliere
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CRONACHE IN SANTUARIO
nità
Eccoci qui, Padre Cristiano, in questa domenica la nostra comunità si è riunita per celebrare l’eucarestia del Signore e lodare Maria nostra Madre, ma siamo qui riuniti anche per salutare e ringraziare te, Padre Cristiano, che ci lascerai perché sei stato chiamato dal tuo ordine “Servi di Maria” per un servizio nella tua comunità di Padova. Per noi parrocchiani di Madonna delle Grazie il tuo Partire segna il tempo del Cambiamento, ma siamo fiduciosi che il bagaglio di preghiere e lodi a Maria che hai offerto in questi tre anni sarà il dono a cui potremo attingere con fede rinnovata. Hai seminato in questa comunità del Santuario la Parola del Vangelo con grande competenza, Ti sei impegnato nel farci conoscere sempre più Maria nelle ricorrenze a Lei dedicate, con celebrazioni il cui apprezzamento è stato attestato dall’affluenza di fedeli di tante parrocchie. E ancora, sempre attento alla cura e al decoro del Santuario, per noi la casa di Maria Madonna delle Grazie. Abbiamo apprezzato l’appuntamento alla Lectio Divina sul vangelo della domenica, che ogni venerdì donavi a noi, con spunti di riflessione sempre nuovi che ci aprivano ad una fede più consapevole; come pure le tue omelie, che svelano sempre nuovi sguardi sul Vangelo. Hai inoltre profuso impegno per la storica rivista del Santuario “Respice stellam”,rinnovandola nei contenuti per renderla più attuale; e come dimenticare la tua volontà di
trasmettere in streaming le messe mattutine che in tempo di Pandemia, erano lo spiraglio di luce della Parola di Dio e vicinanza a tutti noi della comunità e dell’unità pastorale. E’ un tempo di “cambiamento”, di “partenza”… il tuo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà dei legami umani, importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto nella vita di un sacerdote. “Tagliare” e saper ripartire altrove è la vera radice dell’identità di un uomodiDio. Il distacco, quindi, diventa segno concreto della tua appartenenza al Signore. Preghiamo il buon Dio, nostro Padre, affinché ti conceda la gioia di un cammino sereno nella tua comunità dei Servi di Maria L’augurio di tutti noi qui presenti, si concretizza nelle parole di San Francesco che, con gioia doniamo a te questa (sera) questa domenica: “Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il Suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il Suo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica, Padre Cristiano”
Tutta la comunità dell’Unità Pastorale, non solo quella delle Grazie, oggi si stringe attorno a te caro Padre Cristiano per esprimerti il suo segno di gratitudine. Grazie per la tua disponibilità di aver accettato a venire tra di noi, per la sincerità l’empatia e la capacità d’ascolto che ci hai sempre dimostrato. Grazie per averci accompagnato, in un momento così difficile della nostra vita: ci hai aiutato a conoscere e apprezzare ancor di più questo nostro Santuario Mariano. Grazie per averci ulteriormente insegnato che la preghiera, non solo quella tradizionale, è essenziale come l’aria che respiriamo, preghiera sempre legata ad un profondo amore a Maria.
Succede che alcune persone entrano nelle nostre vite, lasciano delle impronte così profonde nei nostri cuori, che poi ci trasformano, non siamo più gli stessi. Pertanto, aldilà del breve tempo trascorso tra di noi, ti siamo riconoscenti, nel constatare che sei stato una parte importante del nostro cammino spirituale Caro padre Cristiano, oggi sentiamo il doveroso impegno di pregare Dio e la Madonna della Grazia, perché tu possa continuare il tuo ministero sempre con dedizione e amore, come hai testimoniato qui sul nostro territorio. Il Signore ti protegga e ti ricolmi della sua pace e di ogni bene.
La Madonna non mancherà di farti sentire forte la Sua materna protezione. La comunità tutta di Madonna delle Grazie.
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