Cronache in Santuario Luglio 2021

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ASSOCIAZIONE MADONNA DELLE GRAZIE

Rettori, Parroci e collaboratori dal 1900 In questo periodo, nel nostro Santuario, c’è lo scambio dei Rettori. Ma sapete dal secolo scorso quanti rettori si sono scambiati per la gestione del nostro Santuario? Proviamo a cercare nell’archivio storico: il primo lo troviamo che dal 1905 e rimasto fino 1926, tale Don Antonio Muraro. Gli succede Don Sante Verzan dal 1926 al 1933. Ma le foto cominciano ad apparire solo con Don Andrea Baraldi rimasto in Santuario dal 1933 al 1945. Don Andrea Baraldi è un piovese, nasce l’8 maggio 1871: tratto dal libro “Dono d’Amore”, <Don Andrea a noi ragazzi pareva la reincarnazione di don Bosco, come lui un po curvo, pacato, innamorato della Vergine. Le Grazie erano per noi ragazzi un mondo tutto da scoprire ogni volta, dal vecchio orto dove andavamo a pillucchiare l’uva , alla vecchia grotta di San Francesco nella cappella della Madonna. Ci si confessava alle grazie perché avevamo l’impressione che don Andrea avesse più cuore degli altri. La penitenza era sempre quella un pater ave gloria per Don Bosco e un requiem per i morti> Dal 1945 al 1992 il nostro indimenticabile Don Antonio dea Madonna (Don Antonio Zampieron). La sua vita di sacerdote l’ha spesa quasi tutta a Piove di Sacco, come rettore prima e poi anche come parroco della Madonna delle Grazie. Ha rinnovato tutto il complesso del santuario e delle opere parrocchiali. Ma non bisognava dirglielo perchè immancabilmente ripeteva: “io non ho fatto niente, è stata la Madonna”.Giorno per giorno, senza strepito, superando spesso incomprensioni e resistenze, è riuscito a fare delle “Grazie” un vero centro di spiritualità. Don Antonio viene ricordato da tutti coloro che sono stati ascoltati e confortati. Lo ricordano tante coppie di sposi novelli, schiere di bambini della prima comunione, pellegrini giunti da paesi vicini o da città lontane, sacerdoti e suore che mensilmente hanno sostato in meditazione e in preghiera. Dal 1992 al 2017 Don Franco Callegari, ricordato da tutti anche i bambini perché scomparso quest’anno. Uomo di grande spessore , umanità e delicatezza, appartiene a quelle persone umili e semplici cui Gesù fa riferimento e che lasciano un segno al loro passaggio. Le sue parole di incoraggiamento: Ricominciare (aperti al perdono), non temere (ogni dolore è un dono), Eccomi (è lo stile di Maria), Il Raggio (la luce della volontà di Dio), l’Unità (con Gesù in mezzo, LO AVETE FATTO A ME (a Gesù nel prossimo). Durante la sua permanenza don Franco ha avuto alcuni collaboratori: un suo grande amico don Giuseppe Bertipaglia, Don Massenzio Lazzari, Don Francesco Bonsembiante, Don Giorgio Friso, Don Matteo Carraro, Don Giovanni Battista Crivellaro. Gli succede come parroco dal 2014 Don Giorgio de Checchi e dal 2017 come rettore Padre Cristiano Cavedon. Zita Chinaglia

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