Respice Aprile 2017

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“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

VIVERE CON GESÙ LA VOLONTÀ DEL PADRE. IO RESTO QUI. “ANGELA DA FOLIGNO.” RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI APRILE 2017. LA GIOIA DEI REDENTI. 21 MARZO GIORNO DELL’ITALIA CONTRO TUTTE LE MAFIE.

Anno LXIII -03

Aprile 2017


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXIII - n. 03 Aprile 2017

Vivere con Gesù la volontà del Padre (Don Giovanni Battista) III° Io resto qui (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Angela da Foligno (Sante Rodella) IV°- V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Aprile 2017 (Luisa) VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline

-------------------------------------------------------------------------------La Gioia dei Redenti (Susanna Zancanaro ) VII° -------------------------------------------------------------------------------21 Marzo il giorno dell’Italia contro tutte le mafie (Mara Pinato) VIII°- IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario X° --------------------------------------------------------------------------------

S.MESSA:

Orario delle celebrazioni in Santuario

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

S. ROSARIO

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it Santa Messa in diretta via internet, tutte le domeniche alle ore 8,00 e alle 10,00 www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00 € 2,00 € 2,50

Direttore Capo Redattore: Don Battista Crivellaro Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Impaginazione, Grafica e design Federico Meneghello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.04.2017 2

CONFESSIONI

• • • •

Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica (in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

In Santuario c’è la disponibilità dei Sacerdoti, di accogliere i fedeli per un dialogo, per un consiglio,o un momento di ascolto. Don Franco Lunedì ore 10,30-12,00 Giovedì ore 17,00-19,00 Don Battista Martedì ore 10,30-12,00 Venerdì ore 17,00-19-00


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ura iale a tca r o it d ’e L Battis di Don

Nella Messa del

mercoledì di Pasqua leggiamo una pagina dagli Atti degli Apostoli ove si racconta la guarigione dello storpio, ottenuta in nome di Gesù da Pietro. Nel vangelo invece c’è l’incontro di Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus e il rimprovero che essi ricevono per l’incapacità di credere alle Scritture che preannunciavano la sua morte e la sua Risurrezione. Vorrei aggiungere anche l’esperienza di Maria di Magdala convinta che la violazione della tomba fosse opera di malintenzionati, invece si trova di fronte il vero autore di un fatto mai accaduto che la chiama per nome. Possiamo dire che si tratta di esperienze di fede? In vario modo potrebbero esserlo! La via più immediata è l’attrattiva affettuosa di Maddalena che non si rassegna di aver perduto il Maestro e vorrebbe

VIVERE CON GESU’ LA VOLONTA’ DEL PADRE

STO E R O I “ QUI”

continuare a vivere con lui. La via più combattuta è quella dei discepoli di Emmaus: le Scritture parlano sì di ciò che doveva accadere, ma i fatti non lasciano sperare; nelle parole di Gesù si sentono infervorare e nello spezzare il pane si aprono i loro occhi. La via più giusta è quella di Pietro: si sente così sicuro di essere unito con Gesù Risorto che in nome suo e con la sua forza comanda al paralitico di alzarsi. E’ questa la FEDE che “trasporta le montagne”: vivere con Gesù la volontà del Padre. E noi per vivere con Gesù la volontà di Dio quale via percorriamo? La Chiesa ci indica la via dei Sacramenti.

Io resto qui fra il respiro del vento e foglie tremule, tra odori scatenati e colori accesi da perle di rugiada. Io resto qui ad ammirare onde d’erba cullarsi,

Confessione e Messa, per nominare quelli che frequentiamo più spesso, hanno la loro efficacia nel perdono e nell’offerta del Sacrificio perché in essi opera direttamente Dio. Ma , ricevuto il perdono e il Corpo di Cristo, siamo consapevoli che viviamo con Gesù la volontà di Dio? Confessati e comunicati, sentiamo la meraviglia di Maddalena che ritrova il suo Maestro, si aprono i nostri occhi a riconoscere Gesù potente in parole e opere, nasce in noi la forza di Gesù per dire a chi è ‘paralitico’: Alzati e cammina ?

ruscelli frenetici scorrere, voli impazziti a nutrire un cielo affamato di palpiti. Io resto qui a cavalcare docili pensieri, a scrivere pagine nel linguaggio della

Don Giovanni Battista

natura, incantata a riflettere sulla rifiorita bellezza dell’antico Creato e la somma sapienza del suo Autore.

Carla Tiengo

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Angela da Foligno

Il personaggio

Angela da Foligno è stata una mistica e terziaria francescana italiana, beatificata nel 1693 da papa Innocenzo XII e canonizzata da papa Francesco il 9 ottobre 2013.

Se vuoi cominciare a possedere

questa luce di Dio, prega; se sei già impegnato nella salita della perfezione e vuoi che questa luce in te aumenti, prega; se sei giunto al vertice della perfezione e vuoi ancora luce per mantenerti in essa, prega; se vuoi la fede, prega; se vuoi l'obbedienza, la castità, l'umiltà, la mansuetudine, la fortezza, prega.” Angela da Foligno Questa frase è l’espressione della spiritualità di Angela da Foligno. Nasce nel 1248 in piena età comunale nella cittadina umbra da una famiglia ricchissima. Secondo i canoni dell’epoca era di una bellezza sconvolgente, la sua indole era allegra, brillante, amava il divertimento…… Si sposa giovanissima con un uomo altrettanto ricco, svolge una vita superficiale, schiava dell’apparenza, si sottomette all’idolatria dell’attimo, nell’abbandonarsi ai piaceri materiali si illude di trovare una soddisfazione totale, e la sua esistenza si nutre gradualmente del non-senso. Ha figli, ma li trascura per i suoi numerosi amanti, sa di essere fallita come moglie, è consapevole del rispetto ipocrita delle sue cortigiane, e sempre di più percepisce il vuoto che i bei vestiti, i gioielli, le avventure galanti non riescono a colmare. Anzi, certa di essere scivolata nella 4

spirale del vizio, approda alla disperazione….. In una serie di circostanze misteriose muoiono i figli, il marito…… Viene lasciata da quelli che potevano essere gli affetti autentici, dopo la vedovanza, viene snobbata dai falsi amici e si sente fallita come madre, come moglie, come donna. Percepisce di aver sprecato il tempo della sua giovinezza vissuta all’insegna dell’apparenza, della lussuria, nutrendosi dell’inautentico……. Si trova a una svolta e sente per la prima volta il forte desiderio di risalire. Il suo percorso è lento, tortuoso, ma deciso, con la fermezza di rinnegare il suo passato, si costruisce giorno per giorno un presente di luce. Dio entra in lei e lo accoglie come la sua salvezza, la sua vita viene improntata dalla penitenza, abbraccia l’ascesi, Francesco d’Assisi diviene il suo modello e anche Margherita da Cortona . Riscopre l’importanza della Eucarestia e si pone sotto il manto di Maria, la Vergine che le fa riscoprire il senso autentico della vita, votata per sempre alla preghiera per gli altri, per qualsiasi infelice. Non esiste la paura del castigo divino, ma prevale la concezione di un Dio misericordioso. Angela si profila come una donna contemplativa, coraggiosa, coltiva

senza tregua il sapere teologico. Chiamando a sé mistici, teologi, disputando su Dio, quel Dio che aveva ignorato nella prima parte della sua esistenza. Fa scrivere un memoriale delle sue esperienze mistiche da un certo frate Arnaldo. E fu amica dello studioso francescano Ubertino da Casale, teologo della teorizzazione assoluta del dovere di povertà nei francescani. Anche Angela auspicava un maggior esempio di povertà nella gerarchia ecclesiastica. Lei, nata e vissuta per un lungo periodo da ricca, conosceva in prima persona le seduzioni della ricchezza, i suoi pericoli intrinseci. "Il nostro Dio increato, Dio incarnato, bene sommo e perfetto, è tutto amore e perciò ama con tutto se stesso e vuole che lo si ami allo stesso modo; per questo vorrebbe i suoi figli tutti trasformati in lui, attraverso l'amore" Nel suo Memoriale prevalgono i concetti di un amore incondizionato per il prossimo. La sua teologia è anche densa di poesia, in cui si manifesta il suo innamoramento per Dio. A 33 anni entra nel convento di Foligno come terziaria francescana. Una vita di digiuni, di estasi, di visioni, e soprattutto una vita di dedizione


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completa ai lebbrosi di Foligno, gli emarginati dell’epoca. In ciascuno di loro vedeva Cristo che gli era stato donato dalla Santa Vergine. Muore

a Foligno nel 1309. La beatificazione giunge solo nel 1693, viene canonizzata nel 2013 da Papa Francesco, sotto le numerose

richieste e pressioni dei francescani.

Sante Rodella 5


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Riflessioni sulla parola di Vita di Aprile. Pensavo, leggendo la parola

che ci è proposta per questo mese di aprile, a quando, lungo il cammino della vita io stessa ho fatto quell’incontro speciale con la persona attraverso la quale Gesù si è fatto riconoscere. Molte volte in realtà ho avuto questo dono! Gesù si è presentato a me e si è fatto riconoscere nei vari volti delle persone che strada facendo ho incontrato e che mi hanno aiutato a riaccendere la speranza nel cuore facendomi cogliere il vero significato di alcuni particolari avvenimenti. Quando abbiamo la consapevolezza di camminare con Lui accanto, la nostra vita cambia, si illumina e ci fa esclamare: “Resta con noi, perché si fa sera”. Perché Gesù condivide tutto con noi e fa gesti che ci permettono di riconoscerlo. Perché Lui, il Crocifisso, che era morto, ora è Risorto! Perché è sempre Lui che a mensa benedice il pane e lo condivide con noi. Ed è con Lui che possiamo superare il senso di impotenza che ci coglie di fronte alle ingiustizie che colpiscono persone innocenti, dolori, incertezze, oscurità e trasformarli in pace, speranza, luce, per noi e per gli altri. «Gesù, l’Uomo-Dio, per essere sicuro di raggiungere ognuno di noi nel profondo della propria

“Resta con noi, perché si fa sera” (Lc 24,29).

situazione, ha accettato liberamente di sperimentare come noi il tunnel del dolore. Il dolore fisico, ma anche quello interiore: dal tradimento da parte dei suoi amici fino alla sensazione di essere abbandonato da quel Dio che aveva sempre chiamato Padre. Per la sua fiducia incrollabile nell’amore di Dio, ha superato quell’immenso dolore riaffidandosi a Lui e da Lui ha ricevuto nuova vita». Gesù vuole accompagnarci: Egli è presente in tutto ciò che ha sapore di dolore... Proviamo a riconoscere Gesù in tutte le angustie, le strettoie della vita, in tutte le oscurità, le tragedie personali e altrui, le sofferenze dell'umanità che ci circonda. Sono Lui, perché Egli le ha

fatte sue ... basterà fare qualcosa di concreto per alleviare le “Sue” sofferenze nei poveri ... per trovare una nuova pienezza di vita». Il mistero della morte e risurrezione di Gesù è un’occasione per riaccendere la nostra fede nell’amore di Dio che ci permette di trasformare il dolore in amore. Facciamo diventare, quindi, ogni distacco, separazione, fallimento, e la stessa morte, sorgente di luce e pace. Sicuri della vicinanza di Dio a ciascuno di noi, in qualsiasi situazione, ripetiamo con fiducia la preghiera dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi, perché si fa sera”. Luisa

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che continua la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2017. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2017. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Giovanni Battista. La redazione

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La gioia dei Redenti

L’estate scorsa, ho letto un

bel libro di Frédéric Lenoir, “La puissance de la joie” ossia la potenza della gioia, che ho ripreso a sfogliare pensando alla prossima Pasqua, festa della gioia per eccellenza. Il testo inizia con una citazione di Seneca: l’effetto della saggezza è una gioia continua, ma si può anche dire, riferito a noi cristiani, che la piena consapevolezza dell’essere dei Redenti è una gioia continua, perché, non dimentichiamo che Cristo nel Vangelo di Giovanni (15, 11), parlando dell’Amore, parla anche della Gioia: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Essere Redenti è una certezza ricevuta che porto in me e che cerco di vivere nel mio quotidiano, anche se vari aspetti e “distrazioni”possono facilmente allontanare da questa realtà: abbiamo dei limiti, che comunque vanno accettati e sono i nostri confini, delle fragilità più o meno importanti, alcune disarmonie più o meno evidenti legate ai nostri piccoli egoismi, quella parte di zizzania che resta sempre un po’ in mezzo al nostro buon grano. Ritornando al testo di Lenoir, egli mette l’accento su degli atteggiamenti che possono portare

verso la gioia, come la presenza a sé, la fiducia, la gratuità, la gratitudine, la benevolenza…ma anche il senso del proprio corpo, la socievolezza, la capacità di distacco, l’empatia… É altrettanto vero che quando le nostre aspirazioni più profonde vanno realizzandosi, allora si può sentire pienezza e gioia, accompagnate dal riuscire a vivere il meglio di sé, il senso della propria

vita, un fare non dispersivo, una relazione con la Trascendenza. Che questa Santa Pasqua ci porti un po’ più di consapevolezza e gioia nel sentirci assieme creature, figli del Padre e Redenti! Pasqua 2017 Susanna Zancanaro

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tr n o c a i l a t ll'I e d o n r o i il g , o z r a m 21 Cronaca

L’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo e unanime della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Da quest’anno ogni 21 marzo sarà la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. E’ passata a livello nazionale la Giornata al ricordo delle vittime della mafia. “Libera”, alla quale collabora il nostro Parroco don Giorgio de Checchi, è l’associazione giuridicamente riconosciuta dal Ministero dell’Interno, che si occupa di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle mafie. Negli ultimi ventuno anni, Libera, ha sempre ricordato il 21 di marzo tutte le vittime dell’ingiustizia e della violenza in Italia. Da quest’anno, nel primo giorno di primavera, il percorso diventa più chiaro proprio perché il riconoscimento Istituzionale della Giornata della Memoria può e deve consentire al nostro Paese di risvegliarsi, cosicché ogni anno, nel futuro, si aggiungerà “speranza”, consapevoli che il mondo può cambiare. La mafia deve essere sconfitta, lo dobbiamo alle più di novecento persone uccise, per mano mafiosa, lo dobbiamo a noi stessi e all’Italia. Nella città calabrese di Locri, (simultaneamente anche in quattromila altre città italiane ed estere) si è svolta la XXII Giornata della memoria delle vittime della mafia con don Luigi Ciotti in prima fila, che ha lanciato un accorato appello a continuare la lotta contro la mafia. Un corteo di 25 mila persone organizzato da Libera, ha sfilato con striscioni lungo le vie di Locri, nonostante la vigilia la manifestazione sia stata turbata da una serie di scritte 8

ingiuriose sui muri di Locri a dimostrazione che la mafia si nasconde nel tessuto sociale delle città. Cambia continuamente forma, si presenta con volti nuovi non più collegabili ai vecchi padrini, ha infranto anche il tabù delle loro sovranità territoriali, clan e famiglie mafiose sono in lotta tra loro. La mafia è una realtà dai nomi diversi derivanti dalle regioni in cui è nata (Cosa Nostra, Camorra, Santa Corona Unita, Ndrangheta) e racchiude in sé illegalità, omertà, soprusi, inganni e prevaricazioni. La mafia percepisce i suoi guadagni dalla droga, dalla prostituzione, dagli appalti e dalla finanza, ma lascia una lunga scia di sangue di uomini uccisi perché si sono ribellati a questo sistema per riportare la legalità. Le vittime innocenti di mafia in oltre cento anni di storia del nostro Paese,

sono contadini, operai, carabinieri, giornalisti, commercianti, sacerdoti, sindacalisti, giudici, magistrati, politici, impiegati, ignari passanti, scambi di persona, donne e bambini…. “Alla Chiesa chiediamo che non rinunci al suo ruolo profetico, affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili.” Queste parole di don Beppe Diana, prete ucciso dalla Camorra il 19 marzo 1994, ci scuotono. Il prete di Casal di Principe, provincia di Caserta in Campania, che ha dedicato la vita e l’impegno pastorale alla lotta per contrastare l’illegalità, gli abusi, i privilegi, gli assassini. Le sue non erano omelie generiche o esortazioni buone per ogni cerimonia, ma ragionamenti ricchi di


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ie f a m e l e esempi, di nomi e di cognomi, di ntr o tutt denunce etiche e politiche. Non aveva

nulla a che spartire con quella parte della chiesa che si piega e benedice e frequenta corrotti e collusi. Cosa possiamo fare, concretamente, all’interno delle nostre comunità cristiane? In concreto il 21 marzo di ogni anno sarà la giornata della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, l’invito è rivolto ai gruppi e realtà pastorali perché facciamo memoria delle persone, delle loro storie e anche dei loro familiari perché molte di queste persone hanno attinto la loro fermezza dal Vangelo e dalla fede; i familiari che

hanno vissuto un lutto molto forte, noi li possiamo accompagnare con la preghiera, con parole chiare nel ricordo dei loro cari, perché vittime innocenti, ma soprattutto, pregare, per una chiesa più attenta, per un maggiore impegno politico e sociale, per la giustizia, per il bene comune e per la dignità di ogni persona umana, in tutti gli ambiti della nostra vita. Lo Stato può vincere la mafia, ma occorre la risposta forte e immediata di tutti, cittadini e cristiani, nessuno può stare a guardare, tanto meno la chiesa!

Mara Pinato

Parole di Don Giorgio nel video “Vittime innocenti della mafia”

http://www.madonnadellegraziepiovedisacco.it/un-ulteriore-passoper-camminare-insieme/

E’ bene dire che è passata a livello nazionale la Giornata a ricordo delle vittime della mafia. Libera, associazione giuridicamente riconosciuta si occupa di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle mafie, negli ultimi ventuno anni ha sempre ricordato il 21 di marzo tutte le vittime dell’ingiustizia e della violenza in Italia. La comunità cristiana è impegnata nella costruzione di un territorio, un tessuto sociale dove la giustizia, la legalità sono elementi fondanti. In concreto il 21 marzo facciamo memoria delle persone , delle loro storie e anche di familiari e accompagniamo quello che è stato per loro un lutto molto forte. Molte di queste persone hanno attinto la loro robustezza nell’adesione di fede. Don Pino Pugliesi, beato; il ricordo della morte di don Giuseppe Diana. l’invito rivolto a tutti i gruppi e realtà parrocchiali, facciamo memoria delle persone uccise dalla mafia e dal malaffare. Nella domenica in tutta la diocesi di Padova ci sarà una preghiera per ricordare l’impegno civile che sta dietro a questo. È necessario trovarsi in tanti per la giornata della memoria e per l’impegno è necessario ricordare perché il ricordo toglie tutti noi dall’inutilità. Le cose succedono perché noi le lasciamo accadere e perché noi vogliamo accadano. Vogliamo ricordare le cose che non sono andate bene, vogliamo essere vicini a tutte quelle persone che hanno avuto un momento di grande dolore per la perdita dei loro cari a causa della criminalità e della mafia. Milioni di persone hanno pregato che per una società differente, per una chiesa più attenta alle situazioni di ingiustizia e milioni di persone desiderano una vita migliore per tutti. Don Giorgio De Checchi

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Cronache in Santuario La Settimana Santa,

lla Settimana Santa

come di consueto, è Percorso Eucaristico de iniziata la domenica delle Palme, in ricordo dell’accoglienza fatta a Gesù che entra a Gerusalemme. Prima della Santa Messa, nel chiostro, sono stati benedetti i ramoscelli d’ulivo.

Lunedì e Martedì

Santo per tutto il pomeriggio è stato il momento dell’Adorazione al Corpo Eucaristico di Cristo.

Giovedì Santo i ragazzi, con Padrini, che si sono preparati a

ricevere la Santa Cresima insieme a tutta la comunità hanno partecipato al rito dell’Ultima Cena con la Lavanda dei piedi con la consapevolezza che da ora in poi dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri, ovvero “amare fino alla fine” come dice Gesù.

Venerdì Santo, la partecipazione della Via Crucis lungo le vie

del centro di Piove insieme alle parrocchie dell’Unità pastorale.

La Veglia pasquale è il cuore di tutto l'anno liturgico,

nella sua ricchezza di segni, gesti e parole, è la più profonda catechesi sulla storia della salvezza. Quest’anno, durante la veglia Pasquale, la sera del 15 aprile si è vissuta assieme anche l’Eucarestia di Confermazione. 18 ragazzi infatti, della nostra parrocchia della Madonna delle Grazie, in questa solenne celebrazione, hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo, il sigillo che li ha confermati: “ membri attivi della Chiesa “ ragazzi - futuri uomini e donne - che ora, illuminati dallo Spirito, sapranno essere capaci di accogliere, vivere e scoprire, il Suo meraviglioso progetto e portarlo avanti con volontà e amore. 10


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Carlo Chinello

29.01.1925

Gilberto De Marchii

08.06.1932

21.03.2012

Giovanni Martinello

01.04.1940

15.09.2010

22.06.2002

Don Valerio Pierobon

12.10.1943

08.01.2017

Suor Elisa Zenatto

05.01.1945

16.02.2016

Paola Birrini

30.03.1932

01.02.2015

Gianni Fornasiero

15.07.1934

07.04.2006

Maria Bissacco in Masiero

08.09. 1936

31.03.2009

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Ecumenismo

L’altare dedicato a Maria

Bianca colomba nel mio sogno voli sull’onda del mare, segno di pace per tutti gli uomini di questo mondo. Eccoci, cristiani musulmani, ebrei buddisti o indiani tutti percorrendo questo mondo. La religione dell’essere umano è quella che a Dio più lo avvicina; al di là dei nomi, delle confessioni o delle dottrine solo il cuore umano ha in sé sostanza e legge divina; solo il cuore dell’uomo sazia sete e fame nell’Amore gratuito che ama e che si dona.

L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

Susanna Z.

Vista Esterna del Santuario

Il Chiostro interno

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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