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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

Alle dipendenze Il Santo. Riflessioni sulla Parola di Vita di Giugno. I volti di Maria a Piove di Sacco. I Papi del Novecento “Papa Paolo VI”.

Anno LXI -05

Giugno 2015


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 05 Giugno 2015

Alle dipendenze (Don Battista) III° Il Santo (Carla Tiengo) -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla Parola di Vita di Giugno (Luisa Boaretto) IV° -------------------------------------------------------------------------------I volti di Maria a Piove di Sacco (Mario Miotto) V°- VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline -------------------------------------------------------------------------------I Papi del novecento Papa Paolo VI (Sante Rodella) VII° -------------------------------------------------------------------------------Cronache del Santuario VIII°- IX°- X° --------------------------------------------------------------------------------

Orario delle celebrazioni in Santuario

S.MESSA:

• • • •

S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera • alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

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Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.06 2015

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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con Ottobre si apre la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.

Abbonamento amicizia Abbonamento sostenitore Abbonmento estero

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C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel. 049 5840327 Don Battista

La redazione


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Alle Dipendenze

Guardando Maria, sento che la sua esistenza è tutta una dipendenza; non per questo la sua personalità è mortificata. Si è messa nelle mani di Dio in piena libertà e ne ha goduto l’esaltazione.

Giornata grigia, inconcludente…! Anche davanti alla Eucaristia non usciva un minimo di colloquio, nemmeno quello mnemonico. Sono quei momenti in cui ti accorgi che non riesci a tirare, che ti trascini, che da solo non ce la faresti. La testa è vuota; provi e riprovi senza soddisfazione E’ lì che ti accorgi di essere dipendente; ti accorgi che senza gli altri non riesci a girare, e senza Dio smarrisci la giusta direzione e il senso della vita. Vorresti riuscire a fare tutto da solo, ma le forze non reggono; vorresti fare ciò che vuoi, ma ti trovi ingabbiato; e allora capisci che sei

alle dipendenze. La tua libertà non ti porta a spaziare nell’ universo, a scegliere ciò che ti dà soddisfazione, ma ti invita a decidere da chi dipendere. Vorresti scrollarti di dosso questa dipendenza e addirittura indurre Dio a dipendere dalle tue esigenze, a

pretendere dalla sua bontà e onnipotenza. E allora, quando le giornate sono pesanti e la testa gira a vuoto, ma anche quando sento le forze nel pieno vigore, me ne sto sereno sotto le ali di Dio Don Battista

Sotto un cielo portoghese nasceva il pio respiro di nobile origine però dei poveri il sentiero acquisì reggendo la gloria con eterno sapere, navigando le stelle dello Spirito Celeste, sul capo il tocco dell’“Umile” che ad Assisi il piede posò. Filo di vita imperlato di sacrifici, penitenze, preghiere, ma fra le braccia

il Divino conforto raccoglieva. S’impadronì Padova dell’armonia della sua parola diffusa dalla cella annodata al fremito del noce. Giglio profumato dai tanti miracoli per altre dimensioni s’immerse ponendo su pietra giovani spoglie e mappe verso beati pascoli.

Carla Tiengo 3


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Riflessioni sulla parola di Vita di Giugno

“Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola c’è bisogno” (Lc 10,41-42)

Come mi piace questa frase del vangelo di Luca! Ci porta a verificare il nostro attivismo: sul lavoro, in Parrocchia, in famiglia, siamo sempre indaffarati per far vedere che riusciamo a fare tante cose, forse anche per dimostrare che siamo meglio degli altri. Ci porta a verificare anche la nostra umiltà.

Marta è una donna di grande fede, crede fermamente che il Signore “è la risurrezione e la vita”. Marta è intraprendente, attiva anche in un momento particolarmente difficile come la morte del fratello, è la padrona di casa (Marta significa “padrona”) e quindi si sente responsabile degli ospiti di riguardo: pulisce, prepara il pranzo … ! Mentre invece Maria, la sorella, ascolta Gesù e la lascia sola alle sue occupazioni. Marta per questo si rivolge persino al Signore, in modo un po’ risentito gli dice: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti» (Lc 10,40).

“Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola c’è bisogno” Ma Gesù non è contento dell’accoglienza, dell’intraprendenza e del servizio generoso di Marta, così piena di iniziativa e capace di 4

un’accoglienza fattiva? Cosa non gradisce Gesù di questo modo di fare, che a volte è anche il nostro ? Gesù le rimprovera, ci rimprovera, l’affanno, la preoccupazione che mettiamo nel lavoro che ci fa dimenticare la cosa più importante: l’attenzione agli altri, l’ascolto alle persone che abbiamo vicino. Non siamo più noi a guidare il lavoro, è il lavoro che prende il sopravvento su di noi, che ci tiranneggia. Siamo schiavi dell’occupazione; ci disperdiamo nelle mille cose da fare; ci lasciamo attrarre e distrarre: da internet, dalle chat, dagli inutili sms.. E, anche gli impegni seri, i problemi difficili che possono riguardare la famiglia, l’economia, la carriera, il futuro dei nostri figli a volte ci fanno dimenticare le parole di Gesù: : «Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno» (Mt 6, 31-32). “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola c’è bisogno” La sola cosa di cui abbiamo

veramente bisogno è ascoltare e vivere le parole di Gesù, a Lui che parla non si può anteporre nulla. Il vero modo di ospitare il Signore, di fargli casa, è quello di accogliere ciò che egli ci dice. Proprio come ha fatto Maria, che ha dimenticato tutto, che si è messa ai suoi piedi e non ha perduto una sola Sua parola. Il significato che dovremo dare quindi a questa Parola di Vita non è quello di rimproverare la laboriosa Marta e di elevare la spirituale Maria, ma piuttosto quello di invitarci a prendere il meglio di entrambe le sorelle. Essere come Marta, fare “molte cose”, con dedizione, passione nel lavoro che ci è dato da compiere, con inventiva, audacia, intraprendenza; senza affanno, agitazione ma farle per il bene degli altri. Essere come Maria, attenti ai suggerimenti del Signore, alla Sua voce sottile che ci orienta momento per momento. In questo modo sarà Lui a guidarci in ogni nostra azione senza distrazioni e così saremo mossi soltanto dall’Amore. Perché di una sola cosa c’è bisogno nella nostra vita: AMARE. Luisa Boaretto


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I VOLTI DI MARIA A PIOVE DI SACCO

Particolare immagine di Maria nella Chiesetta di San Nicolò a Piove di Sacco Senza distogliere il nostro sguardo e la nostra ammirazione per il volto di Maria del Giambellino venerato nel nostro Santuario da tutti i Fedeli della Saccisica, vogliamo cercare in questo territorio quali ispirazioni hanno guidato gli artisti nel cogliere nuove fisionomie nella Madre di Dio e Mediatrice di tutte le Grazie.

Certamente ispirata è l’ancona trecentesca di Guglielmo Veneziano sita nella chiesa di San Nicolò a Piove di Sacco e che comprende, oltre alla Madonna, anche quattro santi già allora molto venerati qui da noi: Martino, Giovanni Battista, Nicolò e Francesco. Esisteva già almeno dal XI secolo nella borgata di San Nicolò una chiesetta intitolata al santo protettore dei naviganti. E non a caso, poiché proprio i “naviganti” di Piove di Sacco avevano bisogno della sua protezione. Infatti, anche se al giorno d’oggi può sembrare strano, nel medioevo risultava più

facile ed efficace il traffico fluviale che quello stradale; si riveniva infatti dal grande disastro della caduta dell’Impero Romano e dalle invasioni barbariche che avevano distrutto quasi per intero le infrastrutture di cui anche il territorio della Saccisica era dotato. Ragion per cui i traffici commerciali molto fitti esistenti a cavallo dei due millenni tra la nostra terra e Venezia avvenivano attraverso il Fiumicello, con un porto fluviale che andava dal centro cittadino e praticamente dal Ponte Transalgard, fino all’attuale ponte Bragato. I nostri barcaioli, coi loro bragozzi e chiatte, dopo aver

chiesto protezione a San Nicolò nella chiesa piovese, partivano alla volta di Venezia percorrendo tutta l’asta fluviale fino alla laguna nei pressi di Fusina, per poi proseguire in acque più aperte fino a San Nicolò dei Mendicoli, punto di approdo più meridionale della città lagunare; quindi da una chiesa di San Nicolò all’altra. Viceversa avveniva per il ritorno e sempre sotto l’egida del santo dei naviganti. I commerci erano gestiti da questi nostri antenati riuniti in un organismo detto “Fraglia dei barcaioli”, quasi un’odierna associazione di categoria, con sede proprio nella nostra 5


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chiesetta di San Nicolò. Ecco allora questi nostri antenati affidare le loro vite alla protezione di San Nicolò. E le donne e i bambini, a casa, pregare il Santo nella piccola chiesa affinché gli uomini tornassero sani e salvi e provvisti di un onesto guadagno. Così alta era la coesione

piovesi, e uno più grande, quello centrale, dedicato a Maria. L’immagine mariana di Guglielmo è una Madonna del tipo “in maestà”, cioè seduta. Qui in realtà lo scranno non è un vero e proprio trono come appare in molti affreschi delle pareti della chiesa, bensì di una solida

e l’affetto al loro protettore all’interno della fraglia e tra le famiglie del borgo di San Nicolò che i nostri barcaioli riuscirono verso il 1360 a scomodare il pittore ufficiale della Serenissima, certo Guglielmo già celebre a Venezia per avere dipinto la grande tavola che copre la Pala d’oro, e convincerlo a dipingere per loro quel meraviglioso polittico che sta ancor oggi nella nostra chiesa curaziale. A distanza di tanti secoli possiamo solo immaginare il sacrificio economico a cui gente semplice come loro si è sottoposta per pagare adeguatamente un così famoso artista. Come detto sopra, il dipinto ligneo si compone di quattro parti dedicate ad altrettanti santi molto cari ai

panca di legno dotata di un semplice cuscino; quello che invece dà la necessaria solennità e suggerisce l’idea del trono è il drappo di velluto rosso che sembra letteralmente appeso dietro la Vergine e che ricade con pieghe ampie e marcate sul cuscino sul quale Lei è assisa, per poi fluttuare più giù fin quasi al pavimento. Siamo alla metà del ‘300 e quindi la cultura in voga vuole che la Donna ci sia presentata come una regina, bella e austera, quasi irraggiungibile. Le vesti, solo cromaticamente semplici, sono costituite da un camice di seta cangiante di un rosso pallido, a simboleggiare il dolore; il manto, completo di cappuccio, è ampio e “double face”, azzurro

all’esterno, a simboleggiare la natura celestiale di Maria, e d’oro all’interno, a raffigurare la preziosità di quanto in esso è racchiuso. Il solenne indumento è fermato sul petto da un prezioso fermaglio, vero e proprio gioiello finemente composto di oro e di pietre, e si adagia sulle ginocchia della Donna con abbondanza di pieghe che donano spessore e prospettiva alla figura. Ancora un oggetto conferisce e consacra la regalità della Donna: la corona “alla francese” che porta sul capo, anche questa finemente composta di lamine d’oro e pietre preziose. Sulle ginocchia Maria ha il Bimbo che, come tutti i bimbi è irrequieto e si agita e gesticola, tanto che Lei è costretta a tenerlo ben saldo con entrambe le mani. Mentre Lei guarda noi con espressione seria e tuttavia evocativa, Lui guarda Lei e vuole chiaramente sciogliersi da quell’abbraccio che gli impedisce di scendere e realizzare quello che già le sue mani dichiarano e che sarà poi il suo destino ultimo: la salvezza dell’umanità, indicata dal gesto benefico della manina destra, da realizzarsi attraverso il suo sacrificio personale e totale, indicato dall’uccellino rosso che tiene con la manina sinistra e che guarda proprio Lui. Il visetto del Bimbo, delicato e innocente, è circonfuso da un nimbo d’oro sul quale è già inciso il segno del patibolo. In poco ma raffinatissimo spazio Guglielmo, pittore di corte del Doge, ha saputo realizzare un vero e proprio capolavoro che è con noi da quasi settecento anni. Mario Miotto


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Papa Paolo VI

Paolo VI° sale al soglio di Pietro nel 1963, successore di Giovanni XXIII, che con il suo breve pontificato aveva rinnovato la Chiesa dalle sue fondamenta. Al secolo Giovanni Battista Montini, nato nel 1897, proviene da una famiglia borghese bresciana, figlio di un giornalista del Partito Popolare, succhia sin da piccolo la linfa del cattolicesimo democratico. La lunga pratica alla Curia di Papa Pio XII, la sua esperienza di arcivescovo di Milano, rendono maggiormente raffinato il suo temperamento politico, e ha modo di esprimere una singolare finezza intellettuale. Nell’epoca mussoliniana non nasconde la sua netta antipatia al regime fascista, manifestando pertanto una forte lucidità e coerenza intellettuale. Le linee principali del suo pontificato sono la ripresa del Concilio Vaticano II. La riforma delle istituzioni ecclesiastiche, la ricerca di un nuovo rapporto tra Chiesa e mondo moderno, accanto alla premura per l’Unità della Chiesa. Apre un dialogo fecondo con le altre confessioni cristiane. Per la prima volta il patriziato romano viene ringraziato e licenziato, pone un limite di età all’esercizio cardinalizio, scioglie i corpi armati pontifici, per primo vuole ridimensionare il centrismo del Vaticano e prospetta alla Chiesa una immagine sempre meno eurocentrica, per rendere concreto il concetto di universalità. Uomo riservato, dal piglio aristocratico, intellettuale, a volte non è umanamente compreso, soprattutto nel suo tempo presente, in piena guerra fredda, con il 68 dirompente e i terribili anni di piombo. Si dimostra anti sionista e si avvicina al mondo dei palestinesi. E’ il primo pontefice che

Il Riformismo di Papa Paolo VI

dà inizio ai viaggi internazionali. Nella sua famosa enciclica “Humanae Vitae” condanna la contraccezione artificiale. In data 8 dicembre 1976, festa dall’Immacolata Concezione, viene presentata al mondo una sua esortazione apostolica, “l’Evangelium Nuntiandi” che prefigura la missione della Chiesa come evangelizzatrice cha va incontro agli emarginati, ai poveri, anche ai non cristiani, ai non credenti, secondo i criteri di un dialogo fertile e incessante. La data della proclamazione del documento non è casuale. Il suo scritto si conclude con la forte menzione a Maria, che era presente al cenacolo con gli apostoli nel giorno della discesa dello Spirito Santo. Non una tra i tanti, ma come la direttrice spirituale dell’Evento, che vivifica gli apostoli, che li rende proiettati a una esternazione coraggiosa, impavida, entusiastica e paziente del messaggio cristiano. Maria viene definita la stella dell’evangelizzazione. Tutti i martiri nella storia della Chiesa, passata e attuale, si rivolgono a Lei, nei momenti

cruciali, consapevoli che anche nel dolore, in situazioni travagliatissime la testimonianza non è mai vana. Maria diviene il conforto dei credenti e non credenti, cristiani e non cristiani, testimone di Cristo già dalla croce, diviene un esempio, un punto di riferimento per la Chiesa, per una comunità itinerante nel tempo che deve avvalersi del suo coraggio, della sua coerenza, del suo essere Madre a 360 gradi. Maria, che perdona le debolezze degli apostoli ma anche li esorta continuamente a guardare in alto, ad accogliere il diverso, ad asciugare le lacrime di chi soffre, a proporre la giustizia, la pace sia nel privato che nel pubblico. Paolo VI si spegne fuori le mura, a Castel Gandolfo, il 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione. Per il funerale ha disposto una bara d’acero, nuda, sulla gradinata di san Pietro, senza nessuna insegna che evochi la sua funzione, né la mitra, né la tiara, e nemmeno una stola di prete.C’è solo il libro dei Vangeli, aperto, che il vento si diverte a sfogliare. Sante Rodella

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Le Corali nel mese di Maggio in Santuario

Omaggio con il canto a Maria

E' arrivato ancora una volta il mese di maggio, mese dei fiori, dei fioretti,

mese di Maria che sicuramente sembra sempre corto per esaurire tutte le preghiere, i rosari, i canti, le invocazioni che la Chiesa vorrebbe indirizzare alla Regina del cielo e della terra. Ad ogni modo anche quest'anno è giunto puntuale e atteso l’invito a unirci ai cori della Saccisica, onde poterli ascoltare in questa circostanza tutta speciale per lodare Maria nel Suo Santuario. Le due serate sono state per tutti 8

una stupenda opportunità per raccoglierci festosi e fiduciosi attorno a Maria, per sentirci in famiglia, occasione perciò da non perdere, da

privilegiare e da valorizzare. Per Gesù, il volto di Maria è stato il primo che i suoi occhi hanno visto nascendo sulla terra; e quando è spirato, quello di Maria è stato l’ultimo viso che Gesù ha visto sulla terra....Gesù è il primo devoto di Maria Santissima, se vogliamo essere autentici discepoli di Gesù, anche questa è una ragione che giustifica la nostra devozione a Maria. Questo per noi, non è stato semplicemente un maggio, ma un omaggio di preghiere cantate a Maria. Mara Doardo


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Si é fatta Comunità, seppure per un intervallo di giornata, il tempo di stare insieme a tavola e poi partecipare ad una vivace lotteria, domenica 24 maggio scorso in Santuario. C'erano quasi 230 persone sotto il chiostro ed in sala patronato, Famiglie ed alcuni ospiti della locale casa di riposo, serviti dai volontari di Madonna delle Grazie, che hanno potuto apprezzare il bel luogo, in compagnia, gustando un semplice, ma sempre ottimo e completo pranzo. I disponibilissimi e creativi volontari che operano a Madonna delle Grazie sono stati in grado di affrontare l'impegno che comporta questo "Pranzo in Famiglia con Maria" e molte persone hanno ringraziato, erano felici, hanno ricompensato chi li ha serviti con Amore

tramite la luce dei loro occhi e la gioia delle loro espressioni. Lo scopo di "fare" Famiglia era l'obiettivo, e parlando con i presenti si è constatato che quasi ci siamo

riusciti. Infatti, anche quest'anno, si può affermare che l'Unità tra persone, amici, coppie, famiglie e sacerdoti (erano presenti Don G. De Checchi, Don F. Callegari, Don G. B. Crivellaro, Don E.

Giantin, Don G. Piovan) aleggiava, e si é potuta vedere, assaporare. Qualcuno si é lamentato, non é stato possibile offrire il bis (o tris ...) di una pietanza o del dolce, ma di fronte a tali rimostranze eravamo già preparati a controbattere con un sorriso e con un bicchiere di prosecco in più !!! Noi del Santuario desideravamo riuscire ad aggregare tante persone e offrire loro "un'ora di felicità". Ecco il fine, unico, del "Pranzo in chiostro con le Famiglie e con Maria". Ringraziamo i nostri Sacerdoti e gioiamo dell'Amicizia e della Voglia di stare Insieme che unisce e facilita i rapporti umani. Insieme abbiamo fatto qualcosa per gli altri, oltre che per Noi stessi. Manlio Zecchin

Erica e Nicola oggi sposi

Un augurio di cuore dal Consiglio Pastorale

Carissimi Erica e Nicola,

spensierati, dalle vacanze al grest ai campi scuola e nelle feste parrocchiali , Siete due giovani cresciuti nella nostra poi col canto avete animato le s. messe. Parrocchia, vi abbiamo visti bambini , La vostra è una presenza preziosa, un con gioia avete affrontato le tappe della esempio per i più piccoli . vita cristiana, vi abbiamo visto ricevere i Ora siete qui. Per celebrare Il sacramenti accompagnati con fede sacramento del matrimonio e come dalle vostre famiglie, e poi spendervi dice Papa Francesco, è un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio con gioia nella vostra comunità. Siete stati una ricchezza per tanti giovani di credere alla bellezza dell’atto creatore della Parrocchia e li avete accompagnati di Dio, di vivere quell’amore che spinge con fede in Cristo nei loro momenti ad andare sempre oltre, oltre sé stessi , oltre la stessa famiglia. La vocazione cristiana ad amare senza riserve e senza misura è quanto, con la grazia di Cristo, sta alla base anche del libero consenso che costituisce il matrimonio perché, l’amore tra i coniugi è immagine dell’amore tra Cristo e la Chiesa”. Fedele, perseverante, fecondo. Sono queste le tre caratteristiche dell’amore Madonna delle Grazie 16 maggio 2015

che Gesù nutre verso la Chiesa, la sua Sposa. E queste sono anche le caratteristiche di un autentico matrimonio cristiano. E questo vi auguriamo possa essere il vostro matrimonio, ma sappiamo anche che : Quando le persone sono speciali ,lo è anche il loro cammino insieme perché l’amore prende tutto e dona tutto. Il consiglio pastorale della Madonna delle grazie, vi augura che il matrimonio possa rafforzare le vostre anime, nate per condurre il proprio cammino, per sempre insieme , sulla via di Cristo. Siete una coppia meravigliosa che oggi in questo Santuario sotto lo sguardo amorevole della Madonna delle Grazie, corona il proprio sogno d’amore, rendendoci tutti partecipi dell’immenso amore reciproco. Godetevi la vostra nuova vita insieme ed amatavi per sempre! Tante congratulazioni per il vostro matrimonio Il consiglio Pastorale Parrocchiale 9


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Anniversari di Matrimonio

Non possono mancare le felicitazioni da parte di tutta la Parrocchia a Giuseppina e Dino, nel loro giorno felice Dino e Giuseppina nel ricordo dei loro 40 anni di matrimonio celebrate in un clima di amicizia e di gioia sotto lo sguardo della Madonna delle Grazie che sempre ci aiuta a realizzare il progetto di Dio su ognuno.. E’ una occasione bella per dire loro il nostro GRAZIE per aver fatto della loro vita un “dono” che non è rimasto nell’ambito famigliare, ma si è profuso nella famiglia più grande della Parrocchia. E’ questa la testimonianza più bella quella che ci tocca tutti nel profondo, ci interpella e va aldilà di quanto si è dato di capacità, di amore, di tempo, di ricchezza interiore, di fatica... L’amore non si misura e supera ogni difficoltà. Quanti bambini, ragazzi e giovani e genitori in particolare vi ringraziano.

Silvia e Massimo, festeggiano i loro 10 anni di matrimonio

Affidati a Maria

Massimo Durello e Silvia Digianantonio, Vogliamo partecipare come Redazione di Respice Stellam alla felice ricorrenza del 10° anniversario del Vostro Matrimonio. Avete percorso la strada della donazione reciproca sulla scorta della Parola di Dio: la vostra attenzione, la conoscenza, la concretezza della Parola vissuta, ci è di stimolo per vivere da seguaci di Gesù. I giovani e i ragazzi che avete seguito e state seguendo, hanno imparato dal modo con cui vivete, ciò che Dio prova per loro: è questa la Vostra fecondità. Nell’arco di questi 10 anni sono mancati i tuoi genitori, Silvia: Massimo ha portato assieme a te questo dolore, e quello tormentato della tua malattia. Tutto ha contribuito, per disegno di Dio, a tenervi uniti. Siate ancora la Parola in mezzo a noi. Ci uniamo all’augurio e alle felicitazioni che Don Franco vi ha rivolto il 2 giugno scorso. Il Signore vi benedica e vi protegga. Don Battista

Domenica 31 maggio in Duomo a Piove di Sacco, hanno festeggiato i 60 anni di Matrimonio Lucia Bottaro e Orazio Sgaravato.Vi facciamo partecipi degli auguri a loro rivolti:

Come 60 anni fa, siete in questo Duomo dove allora avete celebrato il vostro matrimonio con un patto davanti a Dio oltre che agli uomini e avete promesso di amarvi, rispettarvi e aiutarvi l’un l’altro. Sono trascorsi 60 anni e siete qui assieme alla famiglia che avete costruito, i tre figli Annalisa, Patrizia, Roberto , le loro famiglie, e i nipoti. Avete avuto la gioia di divenire Bisnonni di Pietro, il più piccolo che come un furbo angioletto , vi strappa sempre il sorriso. Avete creduto nella famiglia anche 10

quando nella vostra casa i momenti erano duri, e i giorni a volte pesanti. Avete affrontato molte prove, ma non avete fatto che l’orgoglio prendesse il posto dell’Amore, affrontando i Giorni che il Signore vi metteva davanti, e possiamo dire che avete vinto conducendo la vostra bella famiglia in porto. La famiglia Cristiana è un segno luminoso di speranza in mezzo alla crisi

del nostro tempo e Voi ne siete testimoni. Che il Signore vi sia sempre accanto e che Maria vi protegga ancora per molti anni. I vostri figli, generi , nipoti e pronipoti.


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Noè Gobbi

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami!

15.01.1923

21.09.1976

Piergiorgio Boaretto

1943

19.07.2012

Mario Zecchin

29.10.1933

02.04.1997

Guido Zagolin

03.06.1923

22.05.2014

(Sant’Agostino)

“Ricordiamo ai gentili abbonati, che la rivista Respice Stellam, si sostiene è può continuare la sua opera arrivando nelle vostre case con gli abbonamenti annuali. Per chi non avesse ancora provveduto, chiediamo e vi ringraziamo di questo, di poterlo fare al più presto. Un Grazie di Cuore La redazione.”

Luigi Tonetto

03.04.1933

28.07.2009

Giancarla Pizzamano in Ferro

05.07.1957

30.06.2010

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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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