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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

Lo Spirito in miniatura Don Demetrio Alpago prete e pittore Spunti dalla parola di vita di Maggio 2015 I Papi del Novecento Papa Giovanni XXXIII° L’Annunciazione dell’Angelo a Maria 6 Maggio Festa del Voto a Maria

Anno LXI -04

Maggio 2015


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 04 Maggio 2015

Lo Spirito in miniatura (Don Battista) III° -------------------------------------------------------------------------------Don Demetrio Alpago Prete e pittore (Mara Doardo) IV° - V° -------------------------------------------------------------------------------Dalla Parola di Vita di Maggio VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline -------------------------------------------------------------------------------I Papi del novecento Papa Giovanni XXIII° VII° -------------------------------------------------------------------------------Annunciazione dell’Angelo a Maria Quarantesimo anniversario del I° Movimento per la Vita VIII° -------------------------------------------------------------------------------6 Maggio Festa del Voto a Maria IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache del Santuario X°

Orario delle celebrazioni in Santuario

S.MESSA:

• • • •

S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera • alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

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€ 20,00 € 30,00 € 35,00

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Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.05 2015

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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con Ottobre si apre la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2015. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.

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C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel. 049 5840327 Don Battista

La redazione


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Lo Spirito in miniatura

Nei Salmi leggiamo “

Tu, Signore, ti sei mostrato grande in noi ai loro occhi, mostrati ora grande in loro ai nostri occhi”. Nel 50° giorno di Pasqua un vento gagliardo ha dato coraggio agli Apostoli, e parlavano facendosi capire a gente di varie provenienze. Potremmo dire che lo Spirito si muove sul piano della grandezza; invece dobbiamo constatare che c’è anche uno Spirito in miniatura; faremmo un torto all’Onnipotente pensare che il suo Spirito agisce solo alla grande: opera sì grandi cose, ma “nell’umiltà della sua serva”; gli effetti dello Spirito non si misurano a chilometri, ma a millimetri. Così mi sono trovato a vivere uno smarrimento di fronte alla mancata considerazione nei miei confronti di una persona che aveva dimostrato ultimamente un certo apprezzamento verso di me. Come viverlo? Come reagire? Abbattermi o dare il contraccolpo? Sono domande che ciascuno si può fare facendo appello a ciò che ha a disposizione:

La sua intelligenza, il suo orgoglio… Mi sono accorto in questa circostanza di avere a disposizione un evento nel quale tuffarmi; è l’abbandono che ha provato Gesù sulla croce. Ho condiviso con Gesù questo smarrimento, lo Spirito di Gesù ha dato un colore diverso al mio smarrimento e, senza vento impetuoso o prodigio delle lingue, mi ha aiutato a trasformare questa umiliazione in un

gesto di accostamento al mistero redentivo di Cristo. Se non lo avessi scritto sarebbe rimasto nel mio segreto, un piccolo intervento dello Spirito. Ma ora è diventata una lingua di fuoco che può accendere altre lingue.

Cammina i sentieri del Cielo catturando segreti d’infinito fra bagliori di rose di suppliche esuberanti. Racconta la storia una vita votata all’obbedienza a quel Padre, che Immacolata la compose in un’armonia d’incarnato mistero tra petali e spine arroganti,

che il sangue Filiale trafissero. Amore di Madre dagli argini deborda per soffocare singhiozzi pazienti in una gloria Celeste che la Fede nel tempo ripete. Carla Tiengo

Don Battista

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Don Demetrio Alpago Prete e pittore 1870- 1908

Don Demetrio Alpagonasce a Colle Umberto, in provincia di Treviso, il 23 Aprile 1870. Fin dalla prima età dimostra una spiccata attitudine per il disegno e dà prova di saper usare i colori con grande abilità e gusto fine. A dieci anni il padre lo manda da un ebanista di Vittorio Veneto perché impari il mestiere di falegname artigiano. Ma non è questo che il ragazzo vuole fare e all’insaputa della famiglia, va a lezione di disegno da un rinomato professore del luogo. Inizia la sua carriera facendo il ritrattista fino all’età di vent’anni, è un istintivo, di tendenze classicheggianti. Subisce innegabili influssi sia dai raffaelliti, sia dalla corrente purista.La sua tecnica pittorica è vicina ai pittori cosiddetti “nazareni” della prima metà dell’ottocento, dai quali trae l’esaltazione degli effetti adombrati e luminescenti. Si trasferisce con la famiglia a Piove di Sacco, ma raggiunta l'età, deve lasciare casa per adempiere all’obbligo del servizio militare di leva. Quando ritorna in famiglia, è fortemente animato dal desiderio di riprendere la propria attività. Ha 4

Ritratto di Bambino Di Don Demetrio Alpago

grandi progetti: abbandona i ritratti e i piccoli quadri per dedicarsi alle vaste pareti spoglie di chiese e santuari Dipinge nel Santuario della Madonna delle Grazie di Piove di Sacco la “Traslazione della Santa Casa di Loreto”. Le tele e gli affreschi dell’Alpago conquistano i fedeli e proprio per questo motivo viene continuamente chiamato da tanti parroci d’ogni parte del Veneto, ricevendo mandato per la decorazione delle chiese delle proprie parrocchie. Troviamo sue opere in provincia di Venezia come a Cona, in provincia di Padova nel Duomo di Piove di Sacco, nelle chiese di Megliadino San Vitale, Roncajette, Candiana, Bojon( dove è stato recentemente

restaurato un suo dipinto), Campolongo Maggiore, Polverara, ecc; In provincia di Treviso a Crespano del Grappa (Santuario Madonna del Covolo), a Cappella Maggiore (parrocchiale di Santa Maria Maddalena), a Col San Martino (Chiesa arcipretale); in provincia di Vicenza a Solagna (Parrocchiale di S. Giustina), a Montegaldella (Chiesa parrocchiale) Oltre ai luoghi citati, tante e tante altre opere sono attribuite al pittore Alpago, che non si curava il più delle volte di firmarsi o di lasciare testimonianza scritta di quanto eseguito nei registri delle relative parrocchie. Ed è dipingendo tali opere di ispirazione cristiana che il trentenne Alpago matura la vocazione di farsi sacerdote e


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Lapide a Don Demetrio Alpago, situata nel Cimitero di Piove di Sacco

Una Curiosità!

continua a dipingere nelle chiese, specialmente nella Diocesi di Padova. Sia prima, che dopo l’ordinazione sacerdotale l’Alpago dà prova ogni volta, immancabilmente, nei suoi lavori la straordinaria coerenza con il proprio pensiero, con il personale modo di credere e di essere. Purtroppo muore il 24 settembre 1908 nella chiesa di Megliadino San Fidenzio, cadendo dall’impalcatura sulla quale era salito per compiere il suo lavoro. Le sue spoglie mortali riposano nel cimitero cittadino di Piove di Sacco.

Descrizione del quadro da parte del museo saccisica-diocesano a cura di Paola Vettorazzi Titolo: La Santa casa Autore: Demetrio Alpago. Luogo: Santuario della Madonna delle Grazie Datazione: primo Novecento Tecnica: olio su tela

All’inizi del Novecentoun Sacerdote della parrocchia di Piove di Sacco, don Demetrio Alpago, dipinge una tela per il Santuario della Madonna delle Grazie. Egli è decoratore e autore di molti quadri a tema sacro che realizza per le chiese della zona della Saccisica. In questo caso egli sceglie come

tema una leggenda riguardante Maria: la sua piccola casa, dove trascorse gli anni terreni, sarebbe stata trasportata, per volontà divina fino a Loreto dagli angeli stessi. Così il carattere miracoloso di questo avvenimento trova espressione, attraverso la scelta cromatica di questo parroco, nelle tinte gioiose e

Particolare del quadro della “La Santa Casa di Loreto” la Vergine che stringe fra le braccia a se “suo figlio”.

leggere dei rosa e degli azzurri che ci comunicano levità e stupore. L’ambientazione è originale: una serie di alti scogli sui quali si infrange la bianca schiuma di un mare azzurrissimo. Tuttavia gran parte dello spazio dell’opera è dedicato proprio alla “santa casa”, una minuscola e semplice abitazione che una schiera di creature celesti sorregge trasportandola per il cielo. Fra lo sfarfallio di ali, sul tetto dell’edificio, la Vergine seduta stringe a sé il figlio: le sue vesti sono mosse dal vento e forse dalla velocità del volo angelico ed il bimbo, che tiene in grembo, sembra attaccarsi impaurito al suo manto. Nel tripudio di colori pastello Alpago ci vuole raccontare una deliziosa storia di devozione popolare. Mara Doardo 5


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“Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” (Ef 2, 4-5).

Da pochissimo abbiamo vissuto la domenica della Divina Misericordia voluta da Giovanni Paolo II ed ecco che per il mese di maggio ci viene proposta una parola di vita che ci richiama ancora a considerare la grande misericordia di Dio nei nostri confronti. Per Paolo questa frase "Ma Dio, ricco di Misericordia, ." è un grido di gioia che nasce dalla contemplazione dell’azione straordinaria di Dio nella nostra storia. E dunque, facciamo nostro questo grido, di gioia anche di fronte a questa umanità schiacciata da colpe e sotto l’influsso delle forze del male, perché Dio, verso ognuno di noi è “ricco di misericordia” e “grande nell’amore”, ed è pronto a perdonare e a ridarci fiducia. Non c’è situazione di peccato, di dolore, di solitudine, nella quale Dio non si renda presente, non si metta accanto a noi per accompagnarci nel nostro cammino, per darci la possibilità di risorgere e darci nuova forza per ricominciare, sempre. Dio ci mostra la medesima premura di una mamma per il proprio bambino. È il Padre misericordioso 6

simboleggiato nelle parabole. «Dio ci mostra un volto di padre misericordioso, che sempre ha pazienza… ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci»; «Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti». (papa Francesco). È il buon pastore che lascia le 99 pecore per andare a cercare quella perduta e “quando l’ha trovata è pieno di gioia” e dice agli amici e parenti “rallegratevi con me”. È il buon samaritano che cura le ferite dell’uomo caduto nelle mani dei briganti. È il padre che quando vede da lontano tornare il figliol prodigo gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia e chiama i servi e gli comanda di prendere il vitello grasso, di ammazzarlo e per fare festa, “perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita”. “Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” Per vivere appieno la parola di vita di

questo mese dunque, chiediamoci se siamo misericordiosi verso il nostro prossimo, se abbiamo imparato ad amare anche le persone che non sono “amabili”, se abbiamo imparato ad amare i nostri nemici. Che fatica grande! ma Gesù ci ha chiesto di essere «misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro» (Lc 6, 36) perché è così che troveremo la Sua misericordia. Aiutiamoci e invitiamoci reciprocamente (come Paolo invitava le sue comunità) a rivestirci «di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza» (Col 3, 12) perché, se abbiamo creduto all’amore di Dio, anche noi potremo a nostra volta amare con quell’amore che si fa vicino ad ogni situazione di dolore e di bisogno, che sa prendersi cura dell’altro. È vivendo così che potremo essere testimoni dell’amore di Dio e aiutare quanti incontriamo a scoprire che anche verso di loro Dio è “ricco di misericordia e grande nell’Amore”. Luisa Boaretto


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Giovanni XXIII°, il Papa “Buono”.

Angelo Giuseppe Roncalli sale al soglio di Pietro nel 1958, successore di Pio XII. Era stato Patriarca di Venezia dal 1953 al 1958. Era nato a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, nel 1881, da una famiglia patriarcale poverissima con numerosi fratelli e parenti che vivevano sotto lo stesso tetto, all’insegna di una religiosità fortissima, basata sulla recita quotidiana del Rosario. La figura della Madonna è la prima compagna della sua vita, la sua stella polare. Grazie ad uno zio entra presto in seminario, diventa prete, e l’esperienza diplomatica da lui fatta al servizio della Santa Sede, lo porta a essere delegato apostolico in Bulgaria, in seguito in Turchia e infine Nunzio Apostolico in Francia. E’ convinto di concludere la sua vita terrena nella splendida cornice veneziana, ma la provvidenza decide altrimenti. Viene eletto Papa con il nome di Giovanni XXIII°. Sin dalla scelta di tale nome, che non ricorreva da cinque secoli nella onomastica papale, rivela la decisione di portare aria nuova al “vecchio castello”. Lo considerano un papa di transizione, data anche l’età avanzata, ma sotto la mitezza del carattere innova la realtà ecclesiale. Lo ricordiamo tutti come il Papa buono, ma l’aggettivo

appare riduttivo, in quanto si rivela soprattutto un Pontefice rivoluzionario. Inizia subito a esercitare il proprio ministero di Vescovo di Roma, a uscire dal Vaticano per visite pastorali nelle parrocchie, carceri e ospedali. Si presenta come “il figlio del Patriarca Giacobbe che ai fratelli colpiti da sventure, scopre la tenerezza del cuore suo”. I Cardinali europei scendono al 70%, per la prima volta viene nominato un Cardinale africano. Revisiona il vecchio Codice Canonico del 1917 e apre la Chiesa al Mondo con il Concilio Vaticano secondo. Altro che Papa di transizione! Nel 1960 istituisce il Segretariato per l’Unità delle Chiese Cristiane. Fa di tutto per salvaguardare le virtualità innovative del Concilio, vi include la partecipazione di osservatori delegati delle chiese Protestanti e Ortodosse. In un messaggio radiofonico dell’11 settembre 1962 precisa con una formula che diviene celebre che ”in faccia ai Paesi sottosviluppati la Chiesa si presenta quale è e vuole essere, la Chiesa di tutti, e particolarmente la Chiesa dei Poveri”. La frase del Magnificat risuona nella mente e nello spirito del grande Pontefice: “Rovesciò i potenti dai troni e rinviò i ricchi a casa a mani vuote”. La Madonna lo segue costantemente nel suo breve quanto denso Pontificato. Non si dimentica il suo pellegrinaggio a Loreto, in treno, il primo viaggio di un Papa in Italia all’insegna di Maria, alla sua casa. Le sue

innovazioni non sono disgiunte, pertanto, da una fortissima devozione mariana. Anche Maria è stata una innovatrice come lui, coraggiosa nella sua missione. In un contesto storico, antropologico, in cui la donna non era considerata persona, è Lei che ordina al Figlio di mutare l’acqua in vino, secondo il Vangelo giovanneo. Le sue encicliche, soprattutto “Pacem in Terris” e “Mater et Magistra”, riscuotono consensi planetari. Il suo motto è “la Chiesa è in cammino verso una dominazione spirituale, rinnegando gli attaccamenti temporali del passato”. Nella sua enciclica del 1959, “Grata Recordatio”, richiamando la devozione mariana di un suo predecessore, Papa Leone XIII, affida il Popolo Cristiano alla Madonna, sicuro che da Lei sarà protetto incondizionatamente. La recita del Rosario, il riferimento a Maria, sono una costante del suo percorso di uomo, di Pastore, di Pontefice dal volto mite, sorridente, che ha svolto la sua missione nella innovazione, nello sguardo al futuro. La morte lo coglie nel giugno del 1963, pianto da credenti e non credenti. Il grande uomo che aveva scongiurato il probabile scoppio di una terza guerra mondiale, che aveva creato un clima di distensione in piena guerra fredda, attendeva Lei nel momento del trapasso in un mondo migliore, da lui progettato anche in questa terra. Sante Rodella

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L’ ANNUNCIAZIONE DELL’ ANGELO A MARIA

25 marzo 2015 ricorre il quarantesimo anniversario dell'apertura del primo Centro in Italia di Aiuto alla Vita a Firenze nel 1975.

Il primo capitolo del Vangelo di Luca apre con l'annuncio a Maria: In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». Lc 1,26 La chiesa ricorda liturgicamente l'annunciazione il 25 marzo, il MpV e la comunità intera ha voluto in questa circostanza, essere sotto lo sguardo della Madonna delle Grazie. Nell'occasione sono stati ricordati i nove appuntamenti dello scorso anno, la comunità e il Centro Aiuto alla Vita che

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hanno fatto sperimentare il meraviglioso disegno di Dio nelle parole delle sacre scritture, e nella conoscenza di Maria , culminata con il “Recital Maria nei Vangeli”. Essere nel Santuario di Maria per esserLe vicini, per ascoltarLa, ha suscitato il desiderio di ringraziamento ancora maggiore Quest'anno il 25 marzo ricorre il quarantesimo anniversario dell'apertura del Centro in Italia di Aiuto alla Vita a Firenze nel 1975. ci siamo riuniti in contemporanea con la preghiera alla Basilica papale Santa Maria Maggiore a Roma dove il Pontificio Consiglio della Famiglia ha promosso una veglia di preghiera per ricordare il ventesimo anniversario dell'Enciclica Evangelium Vitae di San Giovanni Paolo II, documento fondante del Magistero della Chiesa, patrimonio di insegnamenti al quale si attinge continuamente. Questo incontro, con la presenza di numerosissime persone di tutta la Saccisica, e di molte associazioni di volontariato protese verso

quanti sono in difficoltà, ha fatto vivere un'ora di intensa preghiera; ci ha portato alla gioia di condividere la preghiera del rosario con le riflessioni e canti propri ai misteri Gioiosi, l'Annunciazione, la Visita, la Nascita, la Presentazione, il Ritrovamento. Ancora, una giovane mamma albanese ha dato testimonianza dell'aiuto ricevuto dal CAV, in un momento particolarmente difficile e drammatico della sua vita di famiglia, di sposa, di madre. Aveva deciso per l'aborto. Ha trovato sulla sua via una indicazione, una buona persona le ha consigliato di rivolgersi al CAV. È andata, si è sentita accolta come in famiglia, ha tenuto la sua bambina, che ora ha sette mesi. Visibilmente emozionata ha ringraziato tutti, ha detto di aver percepito di sentirsi come una figlia accarezzata dalla tenerezza delle volontarie del CAV. Colei che dobbiamo ringraziare è Maria che aiuta e guida le volontarie a gesti concreti di aiuto perché queste giovani mamme non si sentano mai abbandonate. La serata di preghiera è terminata con un momento di allegria, condividendo dolci porta-e-offri per creare ancora più intimità ed amicizia tra i partecipanti.


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6 Maggio Festa del Voto a Maria

Si svolge ininterrottamente da 385° anni la processione del “Voto” in onore delle Vergine Maria.

Lungo questi quasi quattrocento anni, intere generazioni hanno reso omaggio alla Vergine Maria. E' la più antica tradizione di Piove di Sacco che si svolge il 6 maggio di ogni anno con la processione e l'offerta dei ceri da parte dell'Amministrazione Comunale, seguita da una moltitudine di fedeli che pregando percorrono in processione il Viale fino al Santuario in omaggio alla Madonna delle Grazie. E' il perpetuarsi nel tempo di un voto fatto dai piovesi appunto nel lontano 1631, per ringraziare la Madonna per aver fatto cessare il terribile contagio della peste, Tuttavia si sa bene che ancora oggi ci sono pesti che ci affliggono, con le quali dobbiamo fare i conti tutti i giorni, che sono ingiustizia, indifferenza, discriminazione, egoismo, sopraffazione, privilegi ingiustificati, corruzione, tutti mali che disgregano la società generando povertà e mancanza di lavoro. In questo “Voto 2015” chiediamo a Maria, Madonna delle Grazie che ci aiuti a trovare il modo di guarire da

questi mali, per poter tramandare alle future generazioni quel sacro vincolo di fede e speranza che lega i Piovesi a Maria. Ma che cos'è il voto? Forse ne

ed ha ottenuto la cessazione dell'epidemia. Ma voleva ottenere anche un'altra grazia: rimanendo fedeli alla promessa, gli abitanti della Saccisica

abbiamo perso il senso ed è rimasto solo l'aspetto esteriore, tanto che lo chiamiamo 'festa del voto'. Voto è impegno di fedeltà ad una promessa. E' un patto con Dio, nel nostro caso, attraverso Maria: Maria ha garantito presso Dio che i Piovesi sarebbero stati fedeli alla promessa,

sarebbero rimasti attaccati alla fede e alla religione. C'è una domanda da farsi: la promessa vale per un giorno solo? stando a come vanno le cose e i costumi, sembrerebbe di sì! Vale solo per dei gesti esteriori quali la processione e l'offerta dei ceri? A Maria stava a cuore sì la salute fisica, ma si prometteva di seguirci e accompagnarci nel nostro cammino verso Dio ricordandoci il nostro grande voto primigenio: il BATTESIMO. Se lo abbiamo ricevuto inconsciamente, perchè voluto dai nostri Genitori, ora consapevolmente diciamo a Dio " Riconosco e voglio essere tuo figlio" prendendo per mano Maria. Mara Doardo

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Dopo il cammino di preparazione al Sacramento della Comunione, i trentadue bambini della parrocchia Madonna delle Grazie si sono accostati per la prima volta all'Eucarestia. Negli“Atti degli apostoli” troviamo descritte come sono andate le cose dopo che Gesù ha affidato ai dodici la missione che Lui stesso aveva cominciato

nell'ultima cena. Dopo la Resurrezione di Gesù e la Sua manifestazione da Risorto, quanti avevano deciso di credere in lui e di seguirlo, si trovarono a formare una Comunità. Quei primi cristiani erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere ..."At 4,32).[/i]

Giovedì 7 Maggio i bambini di Brugine sono arrivati a piedi pellegrini in Santuario accompagnati dai Catechisti dai genitori e dal parroco Don Francesco. Hanno dedicato un pomeriggio alla preparazione del Sacramento della Prima Comunione con la preghiera, chiedendo l'aiuto alla Madonna delle Grazie. 10

Nella celebrazione della Santa Messa, memoriale di Gesù, egli facendosi pane spezzato per noi, riversa su di noi tutta la sua misericordia e il suo amore, così da rinnovare il nostro cuore, la nostra esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui e con i fratelli. Le famiglie, tutta la comunità sono state invitate a stringersi attorno, a partecipare alla funzione solenne della Prima Comunione dei bambini per vivere questo momento di unità. Questi bambini sono la primavera della Chiesa, sono il futuro della Chiesa che si rinnova nelle nostre comunità, proprio perché, possiamo continuare ad essere un cuor solo ed un'anima sola, come nelle prime comunità cristiane. Preghiamo perché questo Sacramento possa continuare a mantenere viva nella Chiesa la presenza di Cristo, possa plasmare le nostre comunità nella carità, nella comunione e nella condivisione, secondo il cuore di Cristo e del Padre. Questo comincia proprio il giorno della Prima Comunione, per continuare per tutta la vita.


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)

Silvana Zanetti

29.05.1938

01.05.2014

Paolino Chinaglia

09.12.1933

15.02.2015

I° Anniversario dalla Morte

Elena Tommasini ved.Berti

20.04.1915

30.03.2015

Pietro Taschin Ved.Mozzato

30.06.1939

22.05.2004

Guido Ferraresso

19.05.1950

25.06.2014

Osvaldo Sartore

09.05.1938

24.05.2011

Giustina Coccato

08.10.1937

21.01.2015

Antonia Xodo

04.03.1923

20.07.2002

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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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