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...dal 1955
Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)
“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”
ALITÒ. GEME LA TERRA. TERRA SANTA TERRA DI GESÙ E DI MARIA. RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI APRILE 2016. MARIA NEL TESTO APOCRIFO DI GIUSEPPE D’ARIMATEA. IL TESSUTO DELLE NOSTRE VITE: ERICA E NICOLA .
Anno LXII -03
Aprile 2016
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXII - n. 03 Aprile 2016
Alitò (Don Battista) III° Geme la terra (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Terra Santa,terra di Gesù e Maria (Maurizio Pengo) IV-V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Aprile 2016 (Luisa) VI° --------------------------------------------------------------------------------
Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------Maria nel testo Apocrifo di Giuseppe D’ Arimatea (Sante Rodella) VII° -------------------------------------------------------------------------------Il tessuto delle nostre vite all’ombra del Santuario: Erica e Nicola (Erica e Nicola) VIII°-IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario X° Quaresima (Gruppo Caritas MDG).° La Croce per le strade di Piove (Don Giovanni Battista)
S.MESSA:
Orario delle celebrazioni in Santuario
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica
CONFESSIONI
(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
www.madonnadellegraziepiovedisacco.it OFFERTE PER ABBONAMENTO:
Una copia Arretrati
€ 20,00 € 30,00 € 35,00
€ 2,00 € 2,50
Direttore: Don Battista Crivellaro
Direttore Responsabile Don Gino Brunello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.04.2016
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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30
S. ROSARIO
mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it D’amicizia Sostenitore Estero
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Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si è aperta la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Battista La redazione
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ALITO’
Dopo la Risurrezione
di Gesù non ci sono solo fenomeni eclatanti: la tomba scoperchiata, le apparizioni, la pesca miracolosa… C’è una realtà appena percettibile ai nostri sensi, un soffio che muove l’aria per un breve attimo e un breve spazio, una forza che tiene sospesa una bolla di sapone, una piuma o un fiocco di neve, o che spegne una fiammella, o dà sollievo per una scottatura. Questa realtà per Gesù è il traguardo di tutta la sua opera per la redenzione dell’uomo operata dalla Passione, Morte e Risurrezione ; è un
alito che solleva l’umanità dalla sua oppressione, dalla sua corruzione e dalla schiavitù. Quanto più è trascurabile nella sua consistenza, tanto più è efficace per rinnovare tutta la creazione.
Che cosa di più inconsistente del respiro che accompagna l’ultimo battito di cuore: è il segno della vita che se ne va. Eppure Gesù in croce “Emise il suo spirito” come la donazione più preziosa,
il dono della vita, ma anche il dono di ciò che aveva di più caro: l’AMORE AL PADRE; lo donò perché diventasse anche per gli uomini l’Amore al Padre, e così potessero essere elevati a Figli di Dio. Da Risorto poi, Gesù “Alitò su di loro e disse ‘Ricevete lo Spirito Santo! A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi…” : Gesù trasmette il suo Spirito perché l’azione distruttrice del male sia sostituita dalla forza per una nuova creazione. La misericordia di Dio è il riciclo per una vita nuova. Maria è stata esposta alla corrente di questo soffio, che girava vorticosamente ancora prima che uscisse dal cuore di Cristo. Don Giovanni Battista Crivellaro
Anche quest’anno si svolgerà nel Chiostro del Santuario Madonna delle Grazie il pranzo dedicato a tutte le Famiglie e a tutte le persone che vorranno partecipare, il giorno 8 Maggio festa di tutte le mamme. Inizierà dopo la S. Messa delle 11.00 per poi proseguire fino alle ore 16.00 con la partecipazione di giochi lotteria musica canti ecc. Ma la cosa più bella sarà nel condividere la bellezza di stare assieme e di gustare a pieno la gioia di far parte di una grande Famiglia di Famiglie. Per informazioni e/o prenotazioni telefonare Olindo 340 9404997 – Federico 335 7408696
erra t a l e m e G
L AUDATO SI ’,
MI ’
S IGNORE ,
PER SORA NOSTRA MATRE LA qUALE NE SUSTENTA …
T ERRA ,
Geme la terra impigliata in ragnatele di calamità
tessute dall’abbandono di
mentre la fame urla ai sordi
e scava sepolcri agl’innocenti. Interrotto l’equilibrio
per i tanti fili spezzati
il Creato: opera perfetta
dove niente è dato al caso,
coscienza,
ma ogni creazione
indifese
ora anaspa nel disordine
stringe al petto le creature
compone un disegno divino,
che venduti avvoltoi
e la meraviglia di essere uomini
Guarda attonito il cielo
d’iniquità.
artigliano senza pietà.
gli abusi camuffati da necessità
sprofonda in un paradiso
Carla Tiengo 3
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a: t n a S Terra esù G i d a Terr ia r a M i ed
VISTA DELLA CUPOLA
T
utti sanno dove si è svolta la vita
terrena di Gesù, nell’antica Palestina, crocevia di popoli e di civiltà, luogo di incontro e di scontro di molte culture e religioni, terra dove i conflitti territoriali da sempre generano una catena di violenze e soprusi. Fin dai tempi più antichi vi sono accaduti episodi terribili puntualmente raccontati dalla Bibbia e anche oggi giornali e tv ci parlano dei conflitti mai risolti fra Israeliani e Palestinesi. Ma nonostante tutto per noi cristiani questa terra martoriata rimane la Terra Santa, la terra dei patriarchi e dei profeti, la terra di Gesù e di Maria. Chi ama Gesù e Maria dovrebbe sentire un particolare desiderio di conoscere anche i luoghi in cui hanno vissuto e che ancor oggi conservano le tracce del loro passaggio. Oggi, contrariamente a quanto si possa pensare, Israele non è una zona di guerra dalla quale tenersi lontani e le attuali misure di sicurezza garantiscono ai viaggiatori la possibilità di accedere alla maggior parte dei Luoghi Santi. Quindi il pellegrinaggio in Terrasanta è possibile e raccomandabile. E chi vorrà farlo sarà testimone di un’esperienza culturale e spirituale unica, imperdibile e indimenticabile. Il territorio della Terrasanta non è molto vasto, ma molto vario: misura 250 chilometri di lunghezza (da Dan a Bersabea) e circa 80 di larghezza (dal Mediterraneo al Giordano), Gerusalemme è alta 800 metri sul livello del mare, Gerico è situata a 350 metri sotto il livello del Mediterraneo dove da aprile a ottobre non piove mai. La Terrasanta si percorre tutta in otto giorni e ad ogni mezza giornata il paesaggio cambia completamente. Se la
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“presenza” di Gesù si avverte ovunque, quella di Maria è discreta, ma costante. La prima emozione forte si ha già all’arrivo con l’aereo a Tel Aviv, sorvolando i villaggi della costa e le splendide coltivazioni israeliane. Oltrepassate le rovine di Cesarea Marittima, antica capitale della Giudea dove risiedette il governatore romano Ponzio Pilato, si giunge ad Haifa, città portuale alle pendici del Monte Carmelo. Qui si ha il primo incontro con Maria, la Stella Maris, nel bellissimo santuario costruito sulla grotta che fu abitata dal profeta Elia. Addentrandosi tra le verdi colline della Galilea si arriva rapidamente a Nazareth. Nel cuore della grande città la moderna basilica dell’Annunciazione racchiude la grotta del mistero dell’Incarnazione. Qui l’Angelo apparve alla Vergine Maria preannunciando che sarebbe diventata la Madre del Salvatore. Nei pressi, oltre il convento francescano, sorge la chiesa di San Giuseppe, costruita sul luogo dove Gesù visse per trent’anni con Maria e Giuseppe e poco oltre è visibile la
cosiddetta Fontana della Vergine. Tra le colline intorno si può visitare Cana, dove ebbe luogo il primo miracolo di Gesù: la trasformazione dell’acqua in vino. Qui molte coppie rinnovano le promesse matrimoniali. Il magnifico panorama che si gode dal Monte Tabor, il luogo della Trasfigurazione, imponente e isolato con i suoi 600 metri di altezza, offre la visione di importanti località bibliche e della fertile valle di Esdrelon diligentemente coltivata. Altamente evocative sono poi le località allineate sulle sponde del Lago di Genezaret: Tabgha con il luogo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, la chiesa del primato di Pietro e il monte delle beatitudini, Cafarnao con il memoriale costruito sulla casa di Pietro e, in posizione più alta, le rovine dell’antica città di Korazim i cui abitanti furono rimproverati da Gesù per la loro mancanza di fede. A Tiberiade, la città più importante che si affaccia sul Lago di Galilea, la tradizione cristiana colloca il ricordo di numerosi episodi evangelici: la pesca miracolosa,
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CUPOLA DELLA ROCCIA A GERUSALEMME
Gesù che cammina sulle acque. Da Tiberiade, passando per Beit Shean, floridissima città situata all’incrocio di trafficate vie carovaniere, che conserva imponenti rovine romane, e percorrendo la suggestiva valle del Giordano, desertica e assolata, si giunge all’oasi di Gerico, considerata la più antica città abitata della terra. Le sorgenti d’acqua sulle quali sorge la città alimentano le caratteristiche palme e molte specie di fiori e piante, compreso il sicomoro che ricorda l’episodio di Zaccheo. Al centro della città una piccola chiesa francescana intitolata a Gesù Buon Pastore si affianca ad un’imponente
moschea araba con uno svettante minareto. Prima che il Giordano sfoci nel Mar Morto si trova il luogo del battesimo di Gesù per mano di Giovanni Battista. Qui i pellegrini sono invitati a rinnovare il proprio battesimo. Una strada moderna tutta in salita, fra rocce arenarie, dune, gole e strapiombi, attraversa il deserto di Giudea da Gerico a Gerusalemme . A pochi chilometri da Gerusalemme, e separata dal muro che divide gli Ebrei dai Palestinesi, ecco Betlemme, nell’attuale Cisgiordania. All’interno della basilica della Natività, si scende nella grotta dove Cristo nacque dalla Vergine Maria. Accanto all’imponente basilica di epoca crociata, sorge il convento dei Francescani e la chiesa di Santa Caterina che racchiude le grotte dove San Girolamo si ritirò per tradurre in latino le Sacre Scritture. Gerusalemme, infine, conserva i luoghi della passione, morte e resurrezione di Gesù. Il luogo più significativo tra tutti è il Santo Sepolcro che racchiude molte memorie: la colonna della flagellazione, il Calvario, la pietra dell’unzione, la tomba del Signore, la cappella di Sant’Elena. Ma a Gerusalemme sono molti i luoghi che ricordano episodi della vita del Signore: il Cenacolo sul Monte Sion, luogo dell’ultima cena e della discesa dello Spirito Santo, la chiesa di San Pietro in Gallicantu, memoria del pianto di Pietro dopo il canto del gallo, il Getsemani con la basilica dell’Agonia e l’attiguo Monte degli Ulivi che culmina con l’Edicola dell’Ascensione. Appena entrati in Gerusalemme dalla Porta dei Leoni, si incontra la piscina di Bethesda, detta anche probatica (o delle pecore), che ricorda la guarigione del paralitico e la splendida basilica crociata dedicata a Sant’Anna, la madre di Maria.
La cripta del santuario conserva la grotta dedicata alla nascita di Maria, un sito altamente evocativo che invita coloro che vi giungono ad affidare le proprie preghiere alla Madre di Gesù. Appena fuori delle mura della città, ai piedi del Monte degli Ulivi, si trova invece la chiesa che custodisce la tomba di Maria e che ricorda anche la sua assunzione al cielo. Tutte le strade di Gerusalemme rimandano alla presenza di Gesù, ma la cosiddetta Via Dolorosa è costellata di piccoli santuari che costituiscono le stazioni della Via Crucis. I dintorni di Gerusalemme offrono ai pellegrini l’opportunità di ricordare altri episodi evangelici. Ad Ain Karem si trova la chiesa della nascita di San Giovanni Battista e la basilica della visitazione di Maria alla cugina Elisabetta. Ad Emmaus si fa memoria della manifestazione del Signore risorto ai due discepoli Simeone e Cleofa. I luoghi della Rivelazione e dell’Incarnazione del Signore in tutta la Terrasanta sono in gran parte curati dai cristiani ortodossi, cattolici e di altre confessioni. Ma la presenza più consistente è quella dei Francescani della Custodia che operano in Terra Santa per volontà dello stesso San Francesco che vi soggiornò per vari mesi fra il 1219 e il 1220. Oggi, fra mille difficoltà, i frati continuano questa missione di pace che ha bisogno del contributo di tutti i cristiani, con la preghiera, con le offerte (in particolare quella raccolta in tutte le chiese il Venerdì Santo) e con i pellegrinaggi sulle orme del Signore. Vinciamo i nostri timori e incoraggiamoci a vicenda a farci pellegrini in Terrasanta, con Gesù e con Maria. Maurizio Pengo
“Speciale 385° Festa del Voto 6 Maggio 2016”
Ss.MESSE ORE 7,00 – 8,00 – 9,00 – 10.00 – 11,00 e 16,00. Alla sera ore 19,00.
Alle ore 18,30 dal Duomo di Piove di Sacco parte la processione per raggiungere il Santuario, ove ci sarà la S.Messa solenne alle ore 19,00. Il giorno del Voto e nelle domeniche successive si possono rinnovare gli abbonamenti a RESPICE STELLAM in Sacristia o presso l’Incaricata all’ingresso nel portico. 5
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Parola di vita - Aprile 2016 ete “Tutto quello che av fatto a uno solo di ù questi miei fratelli pi a piccoli, l’avete fatto me” (Mt 25,40).
LP
A AROLA DI VITA DI qUESTO MESE mi
sembra ci inviti a dare valore anche a tutti quei piccoli gesti di attenzione che facciamo, o potremmo fare, al fratello che ogni giorno ci passa accanto. Vorrei mettere in rilievo che accanto al dar da mangiare all’affamato, al dar da bere all’assetato, all’accogliere il forestiero, il vestire il nudo, il visitare l’ammalato e il carcerato ci sono i piccoli gesti quotidiani: ad esempio un sorriso, una parola gentile rivolta ad una persona che ci sembra triste, lo scambiare il segno di pace durante la Messa a quella persona un po’ isolata, una parola di consolazione o di incoraggiamento, sono moltissimi quelli che possiamo fare. A volte non pensiamo proprio al significato che possono avere, per noi e per le persone alle quali li rivolgiamo. Sono piccoli, ai più possono sembrare semplice cortesia, ma se li facciamo per amore di Gesù nel fratello acquistano il valore dell’eternità perché “niente è piccolo di ciò che è fatto per amore, di ciò che è fatto per Lui”. Quando ci troveremo davanti al Signore, Lui si rivolgerà proprio a noi, mi viene da dire “ci guarderà negli occhi e nel cuore”, e ci chiederà dei nostri gesti, ci chiederà se abbiamo amato il fratello di un amore concreto, se siamo stati capaci di inventare 6
nuove “opere di misericordia” rispondenti ai nuovi bisogni, lì, nel posto che ci aveva assegnato, con le capacità che ci aveva donato. Se una persona anziana e ammalata è Gesù come non procurarle il necessario sollievo? Se insegno la lingua a un bambino immigrato, la insegno a Gesù. Se aiuto la mamma nelle pulizie di casa, aiuto Gesù. Se porto speranza a un carcerato o consolo chi è nell’afflizione o perdono chi mi ha ferito, mi rapporto con Gesù, perché Gesù non solo si è reso vicino, ma ha amato queste persone con un amore di predilezione tanto da identificarsi con loro. Se vivremo il fratello in questo modo il frutto sarà la gioia nel cuore. Gioia che potremo nuovamente ridonare perché è donando che si riceve, è donando che si avverte la pienezza che ci fa essere felici. Chiara Lubich rievocava così l’impatto di questa Parola di vita fin dall’inizio della sua esperienza: «Tutto il nostro vecchio modo di concepire il prossimo e di amarlo è crollato. Se Cristo era in qualche modo in tutti, non si potevano fare discriminazioni, non si potevano avere preferenze. Sono saltati in aria i concetti umani che
classificano gli uomini: connazionale o straniero, vecchio o giovane, bello o brutto, antipatico o simpatico, ricco o povero, Cristo era dietro ciascuno, Cristo era in ciascuno. E un “altro Cristo” era realmente ogni fratello. Vivendo così ci siamo accorti che il prossimo era per noi la strada per arrivare a Dio. Anzi, il fratello ci è parso come un arco sotto il quale era necessario passare per incontrare Dio. Lo si è sperimentato fin dai primi giorni. Quale unione con Dio la sera, alla preghiera, o nel raccoglimento, dopo averlo amato tutto il giorno nei fratelli! Chi ci dava quella consolazione, quell’unione interiore così nuova, così celeste, se non Cristo che viveva il “date e vi sarà dato” del suo Vangelo? Lo avevamo amato tutto il giorno nei fratelli ed ecco che ora Lui amava noi» . Coraggio allora, cerchiamo di capire quali sono i fiori del nostro operare quotidiano che possiamo offrire al nostro prossimo perché Gesù ci dice che: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Luisa
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MARIA NEL TESTO APOCRIFO DI GIUSEPPE DI ARIMATEA.
Sulla morte e assunzione di Maria esiste una copiosissima letteratura apocrifa, costituita da una ventina e più di opere, in numerose lingue (greco, latino, siriaco, arabo, dialetti copti, etiopico, gaelico e slavo), che ne danno un racconto non sempre omogeneo, pur nella costanza di alcuni punti: la morte naturale, la presenza di tutti gli apostoli al capezzale. Ho scelto tra i tanti, il testo di Giuseppe D’Arimatea, secondo la tradizione parente di Maria, e definito vangelo dello pseudo- Giuseppe D’Arimatea, ricostruito su manoscritti latini della Biblioteca Vaticana e della Biblioteca Ambrosiana. Tale vangelo apocrifo viene datato circa nel sesto secolo dopo Cristo. Secondo il testo Maria chiede a Gesù, prima della passione, di essere avvisata, almeno tre
giorni prima, riguardo il suo trapasso, perché la sua anima venisse accolta in cielo tra gli angeli. Gesù risponde affermativamente, considerandola degnissima di essere elevata con onore in una dimensione celeste, eleggendola Regina degli Angeli e dei Santi. Il Figlio, anticipando l’evento della sua morte, resurrezione e ascensione, promette alla madre che, in un tempo successivo, avrebbe sperimentato una morte dolcissima, degna della Madre di Dio. Dopo l’ascensione del Figlio si dedica completamente alla preghiera. Quando sente che il trapasso è vicino, chiama a sé tre vergini, si veste come una regina e attende gli apostoli che si trovano lontani da Gerusalemme, in quanto impegnati a evangelizzare le genti. Ma prodigiosamente tutti gli apostoli e altri
ICONA ORTODOSSA DELLA DORMITIO VIRGINIS, CON IL CRISTO ChE RACCOGLIE L'ANIMA DI MARIA
discepoli, ovunque si trovassero, trascinati da una nube, sono trasportati nella casa di Maria a Gerusalemme. Subito discende lo Spirito Santo con una nube e anche Gesù appare con una schiera di angeli, avvolto da una luce incandescente. Nello stesso momento Satana entra dentro gli animi degli abitanti di Gerusalemme, inoltre il “Nemico “con una vasta schiera di demoni istiga gli abitanti a sottrarre il corpo di Maria, per farlo scomparire, ma istantaneamente tali persone iniziano a litigare, si colpiscono a vicenda e con le loro stesse armi si annientano. Intanto gli apostoli, stupefatti per tanta luce, trasportano il corpo dal monte Sion alla valle di Josafat. Viene evidenziata l’incredulità di Tommaso, il quale racconta la sua esperienza in India, dove aveva espresso il messaggio cristiano ai figli di Brama. Alla fine anche lo scettico Tommaso vede il corpo di Maria ascendere in cielo e tutti gli apostoli si abbandonano all’estasi. Dopo l’Assunzione, la stessa nube riporta gli apostoli nel medesimo luogo donde provenivano. Giuseppe, lo zio di Maria conclude il racconto presentandosi come colui che aveva deposto Gesù nel Santo Sepolcro, che l’aveva amorevolmente vigilata sin da quando era bambina nel Tempio, scorgendo nell’Assunzione la dovuta conclusione di Colei che, Vergine, aveva concepito Dio da Dio. Si è già accennato allo stile ingenuo, immaginoso, fantasmagorico degli apocrifi, che sono un approdo prezioso alla fede e alla elaborazione di assiomi teologici; in questo caso si deduce che la credenza nell’Assunzione della Madonna sia stata oggetto di fede sin dai primi secoli del cristianesimo. Il dogma relativo, espresso da Pio XII, risale al 1950, facendo comprendere che non esprimeva una novità e ancora meno l’arbitrio di un Pontefice. Sante Rodella
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IL TESSUTO DELLE NOSTRE VITE: NICOLA ED ERICA
In queste righe saremo noi -
Nicola ed Erica - a raccontare la nostra esperienza e a parlare in prima persona, così da poter condividere con voi gioie e passioni nate e cresciute all'ombra del nostro Santuario; passi che ci hanno aiutato a intraprendere piccole e grandi avventure... Io, Nicola, sono nato e cresciuto a Piove di Sacco, ho 30 anni e fin da giovane ho frequentato gli ambienti parrocchiali; le mie amicizie, le mie conoscenze e le mie abitudini sono legate alla zona del Santuario. Quand'ero più piccolo prestavo servizio come chierichetto, fino ad arrivare ad un'età in cui ho cominciato con l'animazione giovanile, le attività del circolo NOI, fondo di solidarietà (ex cassa peota) partecipazione al Consiglio Pastorale e le immancabili attività di annuncio - iniziate da giovanissimo - come la Pastorella. Quest’ultima più che un'attività è divenuta una passione... Sono ormai oltre 15 anni che mi impegno in questo servizio di annuncio nel periodo antecedente al Natale, e devo dire che l’unica cosa che davvero mi motiva è ritrovare le famiglie che ci attendono. Io, Erica, mi sono trasferita vicino al santuario da quasi una quindicina d'anni, prima infatti abitavo in centro a Piove di Sacco, ed ero solita frequentare la parrocchia del Duomo. Ero appassionata di 8
scoutismo e gli ambienti parrocchiali sono sempre stati luogo in cui mi recavo volentieri. Quando ho cambiato abitazione anche le mie abitudini si sono adattate alla nuova parrocchia che ho incontrato: una realtà più di devozione alla Madonna. L’accoglienza è stata immediata e subito, avendo manifestato il desiderio di poter collaborare, ho trovato il mio posto nell'animazione liturgica con il canto, e in seguito nelle attività per i giovani
come responsabile , e nella stesura di articoli per Respice Stellam, e altro ancora… Le nostre due storie si sono incrociate un anno durante il canto della pastorella : da lì partì un'amicizia, e più che amicizia, che ci permise di crescere insieme negli anni. Abbiamo imparato a conoscerci e a collaborare insieme nell'ambito della pastorale giovanile. Non sempre ci trovavamo concordi con le idee, ma abbiamo fatto
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tesoro di momenti di incontro e di scontro per portare avanti attività e progetti che stavano a cuore ad entrambi. Un periodo importante è
stato quello dell'organizzazione e della realizzazione di qualche campo scuola estivo, ancor prima di entrare nell'Unità Pastorale. Questa attività è stata un momento talmente esplosivo, che i ragazzi erano sempre desiderosi di poterlo ripetere e per noi è stato occasione di gioia e condivisione tra noi e la comunità. I pranzi lungo il viale, le animazioni delle Sante Messe e le varie feste in
patronato sono state nel lungo periodo opportunità per star insieme e crescere percorrendo una strada comune scelta e voluta, che ci ha indirizzato verso un cammino personale extra parrocchiale insieme. La Chiesa e gli ambienti ad essa collegati sono stati fondamentali per entrambi per conoscerci e capire cosa desideravamo veramente. È stato in quel frangente che abbiamo capito che stavamo già camminando insieme. Non sempre durante un percorso tutto fila liscio, anche noi abbiamo vissuto dei momenti di rallentamento, e l'occasione del viaggio-studio in Cina di Erica ci ha fatto comprendere quale fosse davvero il tessuto delle nostre vite, la lontananza ha sottolineato quanto inconsciamente avevamo costruito e quanto desiderassimo continuare a tessere insieme i nostri giorni. Il termine del viaggio ha segnato la fine dei dubbi e la continuazione della nostra storia con una marcia in più, con una direzione più ambiziosa e più sfidante. Con la stabilizzazione del nostro rapporto di coppia abbiamo potuto percorrere tutte le tappe necessarie e fondamentali che ci hanno portato
lo scorso anno, il 16 di Maggio, ad unirci nel sacramento del Matrimonio. Ovviamente diamo per scontato il luogo della celebrazione: non poteva essere che il Santuario Madonna delle Grazie: il santuario che ci ha fatti crescere, luogo dove lo sguardo di Maria ci ha donato il desiderio di costruire una famiglia Cristiana. Si è formata una nuova famiglia già da quasi un anno; pian piano stiamo trovando il nostro nuovo equilibrio, per poter tornare a pieno regime in parrocchia. Ci sentiamo in dovere di ringraziare il nostro rettore don Franco e don Battista per quanto ci hanno donato negli anni, ringraziamo inoltre tutte le persone preziose che operano in parrocchia per il sostegno che abbiamo ricevuto da loro, e per ultimo, ma non meno importante, un immenso grazie alle nostre speciali famiglie che non mancano mai di mostrarci con il loro esempio di vita, la via per restare nel 'raggio' della volontà di Dio! Erica e Nicola Pinato
ERICA E NICOLA NEL GIORNO DEL LORO MATRIMONIO
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Quaresima C
on la definizione di tempo della
Quaresima s'intendono quei quaranta giorni che precedono la Pasqua. Questo è un tempo in cui ci viene chiesto un cammino di conversione sia a livello personale che comunitario, così da avvicinarci a nuove proposte per progredire nella fede. Durante il tempo della quaresima, sempre sul tema della Misericordia di quest'anno, il gruppo Caritas CDAV (Centro di ascolto
CRONACHE IN SANTUARIO
Vicariale) insieme alle parrocchie dell'UP hanno organizzato in ciascuna parrocchia una cena povera, il cui ricavato andrà alla missione comboniana presente a Lima capitale del Perù. L'obiettivo era quello di far conoscere e sostenere la comunità missionaria comboniana dove è presente Suor Silvia nostra concittadina. Ogni parrocchia ha partecipato con impegno organizzando la serata di convivialità, durante la quale si sono potute vedere le immagini provenienti dal Perù, la povertà di tante persone che cercano un futuro migliore, ma che si ritrovano ad essere emarginati e rimangono fuori delle mura della grande città costretti a fermarsi nelle baraccopoli. Davanti a queste immagini, impossibile chiudere gli occhi a tanta povertà e degrado umano, sono uomini donne e bambini provenienti da diverse zone del Perù, alla ricerca di lavoro, di una casa, di un sostegno. La presenza dei missionari ha l'obiettivo di aiutare la vita di questa gente, dimostrando come
La croce per le strade di Piove
Lungo la strada le pareti delle case restano
ferme, i palazzi silenziosi…anche qualcuno si ferma e resta silenzioso mentre sfila un corteo di persone che ascoltano, cantano…; sembra che abbozzi un sorriso di commiserazione, mentre lascia il bicchiere sul tavolo del bar sotto il portico. Case, palazzi che hanno visto la storia degli uomini scorrere lungo la strada della città, come ora vedono questo popolo che avanza e che condivide le piaghe di un uomo rifiutato, condannato, torturato; un popolo con i piedi per terra che non solo commemora, ma che vive e partecipa alle piaghe della società di questo secolo appena iniziato. Non ci sono chiodi nelle carni o l’umiliazione della nudità esposta, per punire ed eliminare chi annuncia la verità scomoda e ridimensiona il potere e la prepotenza; ma ci sono le armi, e le guerre che si combattono con esse, per ottenere potere e successo. Le armi si fabbricano, si vendono…e si consumano per fabbricarne
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di nuove: è un mercato che si alimenta con la guerra e da esso si produce ricchezza e dominio. Chi sosta davanti a Cristo che passa portando il patibolo, chiede che non si faccia la guerra e che si chiuda il mercato delle armi: questo è il significato della prima ‘statio’: un contrasto di bianco e nero, dove il nero delle
armi, delle vesti e dei personaggi si oppone al bianco delle armi inceppate dall’ulivo e al bianco della croce sorretta da altrettanti personaggi con il volto e le vesti candide. Si vorrebbe intervenire per fermare la spirale della violenza, ma ci sentiamo fragili! Non è un lamento però la nostra fragilità, ma è la condizione che permette al vicino di
la solidarietà e la dedizione per gli altri possa essere una forza trainante e una testimonianza del Vangelo di Gesù. La gente peruviana è segnata nel cuore dal terrorismo, ha visto uccidere i propri figli, il narcotraffico e la povertà predominano. Per sfuggire alle avversità, intere famiglie di peruviani lasciano i loro paesetti, attratti dal fascino del benessere e si riversano nella grande città di Lima. Ma spesso il loro cammino si ferma davanti ad un muro lungo decine di chilometri, costruito intorno alla città che ha lo scopo di ostacolare l'accesso dei poveri nella città ricca: come accade anche nel nostro paese con l'arrivo dei profughi che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste.... Eppure all'interno di questo contesto degradato, si snoda un'umanità feconda che continua a sperare in un futuro migliore, e solo attraverso la costruzione di relazioni basate su una corretta collaborazione condivisa, si arriverà all'aiuto reciproco. Gruppo Caritas MdG
aiutarmi; la fragilità mi fa sentire il bisogno dell’altro; sentirsi fragili dispone ad aiutarsi reciprocamente, ad amarsi, a stare uniti. Il Cireneo della seconda ‘statio’ ci riporta a questo ‘essere’ costitutivo dell’uomo. Lì inchiodato sulla croce, come rappresenta la terza ‘statio’, Gesù è l’uomo debole che comprende il dolore di chi gli sta vicino sul patibolo. Egli trascura di sentirsi Dio, per compatire, per immedesimarsi con chi è fallito, solo. Non si è sentito perfetto, potente; ha avuto bisogno del Cireneo, è stato umiliato, provocato a scendere dalla croce, insultato… Non gli serviva la sua potenza e la sua perfezione divina, si è servito della piccolezza e dell’annientamento, della fragilità per dire tutto il suo Amore per l’uomo. Nella quarta ‘statio’ Gesù si fa vedere già esanime, abbandonato ancora sul grembo di Maria: è Gesù che si lascia accogliere da tutti coloro che si sentono fragili e che non si fanno forti con le armi. Può essere Dio più vicino all’uomo? Don Giovanni Battista Crivellaro
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Gemma Bassan
01.05.1956
Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)
27.09.2014
Rina Bissacco Ved.Mironi
19.10.1925
12.03.2016
Imelda Carraro
03.03.1923
13.04.2006
Jole Carraro in Grigoletto
07.01.1935
20.05.2014
Taschin Pietro
30.06.1939
22.05.2004
Oscar Clemente
18.07.1959
04.04.2005
11
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L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
L’altare dedicato a Maria
Il Chiostro interno
Vista Esterna del Santuario
La Chiesa prima degli anni 50
Vista esterna del Santuario negli anni 60