Respice di giugno 2016

Page 1

Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 1

...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

I GIovanI sono ancora fIGlI. GoccIa d’amore. antonIo: Il santo per antonomasIa. rIflessIonI sulla parola dI vIta dI GIuGno 2016. Incontro della comunIta’ educante I fIorI deI santI la rosa e Il GIGlIo

Anno LXII -05

Giugno 2016


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 2

SOMMARIO

eco del santuarIo delle GraZIe PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXII - n. 05 Giugno 2016

I Giovani sono ancora figli? (Don Battista) III° Goccia D’Amore (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Antonio: Santo per antonomasia (Sante Rodella) IV-V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Giugno 2016 (Luisa) VI° --------------------------------------------------------------------------------

pagine centrali a cura ed. paoline

-------------------------------------------------------------------------------Incontro della Comunità Educante (Patrizia Sgaravato) VII° -------------------------------------------------------------------------------I Fiori dei Santi La Rosa e il Giglio (Maurizio Pengo) IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario (Zita Chinaglia) X° --------------------------------------------------------------------------------

Nuovo Orario delle celebrazioni in Santuario (Dal Mese di Luglio 2016)

S.MESSA:

• • • •

S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

€ 2,00 € 2,50

direttore: Don Battista Crivellaro

direttore responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

finito di stampare in piove di sacco il 20.06.2015

2

Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si è aperta la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Battista La redazione


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 3

ra a cu e l a i a ist tor L’edi on Batt D i d

I giovani sono ancora figli? Famiglia si intende marito,

moglie, figli. I giovani sono ancora figli? Sono usciti dall’orbita della famiglia? Stanno vagando liberamente senza alcuna forza gravitazionale che li attrae?, oppure rimangono in essa pigramente protetti? La traiettoria consueta vorrebbe che, acquisita una certa responsabilità umana, raggiunto un titolo di studio e un posto di lavoro, siano invogliati a condividere con il genere diverso un nuovo nucleo. Ma la consuetudine è interrotta da

una fascia di meteore che disturba e devia: un modo di pensare che induce a cambiare continuamente, a rimanere nel provvisorio, a non assumere alcun impegno permanente, a non accettare di riparare, di conservare, ma a sprecare, a gettare, a rompere, a sfruttare. La traiettoria consueta subisce delle interruzioni, anzi delle deformazioni: mancano ai giovani le possibilità per il futuro, temono di perdere la libertà e l’autonomia, rifiutano ciò che è istituzionalizzato, il fallimento di parecchie copie li induce a non rischiare (Amoris laetitia 40).

Goccia D’Amore avanza l’estate nel giugno dorato da messi maturate nel caldo del giorno e miete speranze raccolte nel cuore con mite coraggio. spighe benedette dalla mano celeste

ogni chicco una goccia d’amore versata tra le zolle orgogliose d’aver accolto il pane di dio. dono della provvidenza, nutrimento del

Eppure ho esperienza di giovani che riconoscono con gratitudine di essere figli e nella continuità del rapporto si assumono, nel contesto della società e della cultura attuale, la responsabilità di una loro famiglia, anche se i figli non arrivano, guardando con fiducia il futuro, aprendosi con generosità a collaborare là dove i servizi istituzionalizzati non arrivano, affrontando con coraggio e con Fede le prove della vita, ed elevando il loro impegno a gesto sacro (sacramento). don Giovanni Battista

corpo e dell’anima devota, legame che unisce il cielo alla terra.

carla tiengo

3


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 4

Il personaggio

Antonio, Santo per antonomasia

Ferdinando, nato Lisbona nel

1195 proviene da una famiglia aristocratico- militare , cattolica di formazione, considerato che una parte del Portogallo in quel tempo si era da poco svincolata dalla dominazione islamica che si estendeva a quasi tutta la penisola iberica, a parte le zone nordiche. Nell’infanzia, come era privilegio per le classi alte, frequenta la scuola della cattedrale. Nel 1220 si fa ordinare sacerdote a Coimbra, famosa città universitaria del Portogallo, entrando nell’ordine dei canonici regolari di sant’Agostino. Intelligente, coltissimo, sentiva la vocazione per il martirio. Viene colpito soprattutto dalle reliquie di cinque missionari che avevano diffuso il messaggio cristiano in Marocco, zona completamente islamica. Ferdinando è un combattente della sua fede, ma si rende conto che il messaggio cristiano va diffuso trasmesso non con le armi, ma con il convincimento dettato dalla pace, dalla misericordia, da un esempio coerente di vita..Il suo sogno è quello di andare in Marocco a diffondere l’amore di Cristo…… Si fa francescano, la fama del fraticello di Assisi giunge anche in Portogallo, cambia il suo nome in Antonio, simbolo di una nuova vita, maggiormente aderente al messaggio , e con altri confratelli si imbarca per il Marocco. Ma una strana malattia spezza il suo sogno e dopo un terribile naufragio 4

la nave anziché nella penisola iberica approda in Sicilia .Il destino di Antonio è quello di risalire la penisola, di interagire in terre cristiane, scontrandosi con un messaggio vissuto incoerentemente, all’insegna della superficialità……. A Forlì, in terra di Romagna, tiene pubblicamente il suo primo discorso ufficiale e ben presto la sua fama di predicatore, colto, convincente, va oltre qualsiasi confine. Egli con la parola e con il cuore si impegna a convertire i fratelli che si trovavano nelle “sabbie mobili” , protegge i deboli e pone in crisi i sopraffattori. Insegna teologia alle università di Montpellier e a Bologna. Si impegna nella battaglia contro l’eresia catara molto diffusa in quei tempi. Il catarismo contesta i vertici di una chiesa sempre più temporizzata, si rifà anche a un dualismo filosofico estremo, secondo cui la materia è la sede del male, solamente nello spirito risiede il bene. Pertanto contesta il matrimonio, disprezza la sessualità, il sacerdozio cattolico, creando divisioni e confusione nel mondo cristiano. Antonio li combatte con le armi della dialettica, con la persuasione, con decisione li fa riflettere, li converte, disprezzando la violenza con cui a volte venivano combattute tali eresie. Il pacifismo incondizionato di Francesco di Assisi entra in lui, bandisce qualsiasi ricorso alle armi, rifiuta la concezione di guerra “giusta”, abiurando la sua educazione militare, ricevuta dalla

B

Basilica del Santo nella


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 5

Basilica del Santo nella Città di Lisbona

nella città di Padova

famiglia di origine….. La sua unica spada è l’amore incondizionato per ogni categoria di prossimo…… Il Santo approda a Padova nell’agosto del 1230 , per morirvi 10 mesi dopo, nel giugno del 1231. A Padova trova una città corrotta in mano a cerchie potenti di usurai che riducevano i poveri a divenire ancora più poveri e disperati, inducendo le donne a prostituirsi e a creare un degrado umano. Antonio non è solo il santo dei miracoli secondo una concezione agiografica dolciastra e riduttiva, ma dal suo arrivo a Padova con estremo coraggio denuncia i potenti corrotti, lotta contro la piaga dell’usura, il popolo oppresso è dalla sua parte e riesce a convertire a una vita degna di essere vissuta anche i potenti, rendendoli consapevoli del” fango” nel quale si impantanavano E ben presto gli abitanti di Padova iniziano ad amarlo, e grande anche rimane la fama dei suoi prodigi. E in tale città muore, spossato dai digiuni, dalle veglie, dalle fatiche, e la sua morte si trasforma subito in un fulgente esempio di vita vissuta all’insegna degli altri. Sono rimasti i suoi sermoni da cui si rileva una fortissima devozione per la Madonna che chiama Stella del mare, protettrice di ogni essere umano la cui vita diventa un percorso di navigazione con ricorrenti naufragi, spesso improvvisi, inaspettati, dirompenti. E Maria ci salva, ci riporta a terra dai risucchi di onde insidiose…….. Antonio viene decretato da Pio XII ,al secolo Eugenio Pacelli, Dottore della Chiesa.…. E la sua fama travalica i confini della cristianità, rendendo Padova la città del Santo sante rodella 5


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 6

«Siate in pace gli uni con gli altri» Dalle Riflessioni della parola di Vita di Giugno 2016

Leggendo la parola di vita di

questo mese di giugno, alcune frasi mi hanno colpito in modo particolare. La prima è “essere pronti a morire l’uno per l’altro”! Cosa pensiamo, cosa suscita in noi questa frase? Metterla in pratica richiede molto impegno, perché spostare le nostre ragioni per capire quelle dell’altro pur sapendo che non sempre arriveremo a comprenderlo fino in fondo è un morire a noi stessi. E anche l’altro, pur facendo lo stesso, non riuscirà appieno a capire le nostre ragioni. Tutto ciò è comunque relativo in quanto tra noi e l’altro c’è Qualcuno che, in definitiva, è la Ragione del nostro esistere e tale presenza non verrà mai meno, nemmeno quando tra noi nascono piccole o grandi incomprensioni. E per aiutarci a vivere questo, dovremmo imparare a stare molto attenti a non far venire mai meno il rapporto d’amore reciproco perché (ed ecco l’altra frase) “l’altro vale più delle diversità che possono esserci fra noi”. «Siate in pace gli uni con gli altri» «Dovunque arriva l’unità e l’amore reciproco – affermava Chiara Lubich –, arriva la pace, anzi, la pace vera. Perché dove c’è l’amore reciproco, c’è una certa presenza di Gesù in mezzo a noi, e lui è proprio la pace, 6

Chiara Lubich

Fondatrice del movimento dei Focolari la pace per eccellenza». Gesù ci invita alla pace quando ci spiega come dovrebbe essere la sua comunità. Nella vita quotidiana, nei rapporti quotidiani possiamo sperimentare la pace quando affrontiamo le opinioni discordanti parlando apertamente e senza paura, ma cercando un’unità sempre più vera e profonda. L’ideale di Chiara all’unità è nato proprio durante la Seconda Guerra mondiale ed è subito apparso come l’antidoto a odi e lacerazioni e da allora Chiara continua a proporci la logica evangelica dell’amore, ci chiede di tessere rapporti nuovi di ascolto e aiuto reciproco tra persone

e popoli, e di approfondire quelli già esistenti. E, anche noi riusciremo ad essere portatori di pace rimanendo aperti all’altro, pur nella diversità e nell’incomprensione, salvando prima di tutto la relazione con lui. Riusciremo ad essere portatori di pace se saremo capaci costruttori di Unità, perché l’’Unità è Gesù fra noi e in noi. Perché la pace è qualcosa che ci nasce dentro ed è principalmente frutto del nostro rapporto di intimità con Dio.... luisa


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 7

INCONTRO o n g DELLA iu G a d5i Corte COMUNITA’ c i eenRosso m EDUCANTE DoCason al Si è svolto domenica 5 giugno al

casone rosso di Corte un incontro speciale tra il Consiglio pastorale di Madonna delle Grazie e gli educatori-formatori-accompagnatori parrocchiali. Incontro sollecitato dalla diocesi di Padova con lo scopo di fare una riflessione su quanto la comunità Cristiana, sia impegnata nell’essere educante nel portare Cristo ai Fratelli credenti e non . In una bella mattina di sole nel prato del casone rosso ci siamo trovati in una ventina di persone, lo spirito che ci animava era di apertura al dialogo , desiderio di conoscersi di più e di riconoscersi quali fratelli in Cristo, e dopo la preghiera iniziale col salmo 29, d. Giorgio ha posto l’attenzione sul tema dell’anno pastorale 2015/16 “in cerca di perle preziose”. E stato lo spunto che ci ha coinvolto tutti. Ognuno dopo un momento di raccoglimento personale, ha condiviso il proprio pensiero con lo

Il Consiglio Pastorale incontra la Comunità educante

scambio di idee, immaginazioni, proprio sentire, tanto da rivelarsi un momento prezioso di apertura fraterna e crescita per ognuno. Perle preziose sono i sofferenti, gli ultimi, coloro che sono in difficoltà, ma anche noi possiamo esserlo per gli altri. A volte nel nostro quotidiano esse vanno cercate perché sono nascoste. Quindi si è posto l’accento a quali attenzioni , quale stile e atteggiamento personale siano consoni ad una comunità preposta ad educare alla sequela di Cristo. Lo stile di accoglienza di carità, sono fondamentali. Professare la propria fede uniti nei sacramenti e nella S. Messa, con gioia ed entusiasmo, far respirare la bellezza di essere dei cristiani, di camminare seguendo l’esempio di Maria e di portarlo nel vivere di ogni giorno nei luoghi di lavoro, in famiglia, aperti al dialogo coi vicini di casa e con

le persone che incontriamo ogni giorno. Ma anche disposti a “sporcarci” le mani nel servizio alla comunità e affrontare anche le sfide che la nostra società ci pone davanti. Il tutto puntando all’essenziale con semplicità con una attenzione particolare alla comunicazione fra noi e tutti coloro che collaborano in parrocchia nel servizio, e mettono a disposizione tempo competenza ed esperienza personali. La comunità è educante se mette se stessa in secondo piano e fa emergere la carità verso i deboli e sofferenti, accoglie l’uomo senza giudicare, pone l’umiltà come primo passo in tutto ciò che propone e fa. Tutto ciò ce lo insegna la madre di Cristo, Maria. Una comunità credibile e viva è “ serva del Signore” e si fa plasmare dal Vangelo.

Patrizia Sgaravato

7


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:35 Pagina 8

I fiori dei Santi: la rosa e il gigli

Nella tradizione iconografica

cattolica i santi sono riconoscibili perché caratterizzati da oggetti, segni o atteggiamenti che vengono chiamati “attributi”. Nelle opere d’arte e nelle immagini popolari questi attributi sono ispirati ad episodi della vita, al martirio o ad altre caratteristiche di ciascun santo. Così, ad esempio, San Martino di Tours spesso è rappresentato a cavallo mentre divide il mantello con un povero, San Lorenzo con la palma e la graticola con cui è stato martirizzato, San Francesco con il saio del frate minore e le stimmate, San Pietro con le chiavi del regno, Santa Maria Maddalena con un vaso di unguento… 8

Fin dall’antichità la palma contraddistingue i martiri. Il ramo di palma infatti è segno di vittoria, di rinascita e di immortalità e quindi di risurrezione e rimanda al salmo che dice “il giusto fiorirà come palma”. Tra gli innumerevoli attributi dei santi ci sono anche i fiori e in particolare la rosa e il giglio. I fiori accostati ai santi vogliono evocare prima di tutto la bellezza del Paradiso e poi simboleggiare le loro virtù. I più ricorrenti sono la rosa e il giglio. Spesso questi fiori sono associati ad altri oggetti che contribuiscono a identificare con precisione un determinato santo. La ROSA da sempre è considerata la regina dei fiori ed è circondata

dall’aura di fiore dell’amore e della carità. La cultura cristiana l’ha sempre associata alla Madonna fino a diventare il fiore mariano per eccellenza. Uno dei titoli di Maria è proprio “rosa mistica”. La rosa, con la sua soave fragranza, è simbolo di segretezza, di gentilezza e di somma bellezza. Rappresenta la perfezione e il raggiungimento dell’Assoluto. La sublime armonia della sua forma, la sua struttura concentrica, richiama il “centro mistico”, il cuore, l’anima, il mistero. In onore di Maria si recita il Rosario, un’ideale corona di fiori. Nella simbologia cristiana le rose rosse richiamano le piaghe di Cristo e il sangue della sua passione. Le rose bianche invece sono dedicate alla Vergine Maria in quanto Mater


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:36 Pagina 9

glio

purissima. Le rose bianche sono dette anche “rose della Maddalena” perché secondo un’antica tradizione Maria Maddalena, penitente, con le sue lacrime avrebbe fatto scolorire le rose rosse facendole diventare bianche. Le rose compaiono nell’iconografia di molte sante fra le quali santa Dorotea, santa Rosa da

Lima, santa Rosa da Viterbo e santa Elisabetta d’Ungheria. Il 22 maggio, festa di santa Rita da Cascia, è usanza benedire le rose e donarle alle persone care. Ma la santa delle rose per antonomasia è la piccola santa Teresa di Lisieux la quale in vita promise che dopo la sua morte avrebbe fatto piovere dal Cielo una straordinaria abbondanza di grazie come una pioggia di rose. Il GIGLIO invece è simbolo di purezza e castità e rimanda al profumo della santità. Il giglio è accostato all’immagine di numerosi santi, tra i quali: san Giuseppe, sposo di Maria, san Domenico di Guzman, san Luigi Gonzaga, san Filippo Neri, san Nicola da Tolentino, san Gaetano Thiene, santa Caterina da Siena e santa Maria Goretti. Nel Vangelo di Matteo il giglio è esaltato per il suo aspetto e per la sua bellezza e soprattutto per la sua perfezione che può essere paragonata all’attenzione che Dio riversa sull’uomo: “E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro” (Mt 6, 28-29). Il giglio quindi è il fiore della nobiltà, del candore, della verginità, dell’innocenza e della divina

purezza, che a pieno titolo può essere accostato anche a Gesù Bambino e al Crocifisso. E non può mancare neppure tra gli attributi iconografici di Maria. In particolare nella rappresentazione dell’Annunciazione, l’arcangelo Gabriele è sempre raffigurato nell’atto di offrire a Maria in candido giglio, simbolo della purezza senza macchia. Il giglio è sempre presente nelle raffigurazioni mariane per riaffermare la verginità di Maria in tutte le fasi della sua vita. E così nelle scene dell’Assunzione, dal sepolcro della Vergine Maria scaturiscono gigli e rose. Il giglio bianco, che fiorisce nel mese di giugno, è anche uno degli attributi che caratterizzano maggiormente la figura di sant’Antonio di Padova, il santo più conosciuto e venerato nel mondo. La sua iconografia è inconfondibile. Il “dottore evangelico” è sempre rappresentato con il libro, simbolo di sapienza, e con il Bambino Gesù in braccio, ma il giglio bianco non manca mai. Per la sua festa, il 13 giugno, non c’è altare, non c’è “capitello” che non sia circondato dal profumo inebriante di un giglio, il profumo della santità. maurizio pengo

Nuovo orario delle Celebrazioni dal mese di luglio 2016

Sante Messe : Giorni Festivi: ore 8,00 -10,00 -16,00 Festiva al Sabato: ore 18,00 (17,00inv). Giorni feriali : ore 17.00 (16,00 inv.) Giovedì: ore 20,30 - I°sabato del mese al mattino alle ore 7.30 in onore “DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA” Santo Rosario: ogni giorno prima delle s.messe, ogni domenica ore 15,30 prima della s.messa delle ore 16,00. durante il mese di maggio ogni sera ore 20,30 eccetto sabato e domenica. Confessioni:In Cappellina: ogni giorno mezz’ora prima e dopo la s.messa. al sabato mattina e pomeriggio. alla domenica mezz’ora prima della s.messa. In altri momenti della giornata richiedendo al saderdote (parroco)

9


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:36 Pagina 10

CRONACHE IN SANTUARIO LA BANCARELLA DEL LIBRO NEL MESE DI MAGGIO

Nel chiostro del nostro Santuario, nel

mese di maggio anche l’associazione Madonna delle Grazie ha partecipato al MAGGIO DEI LIBRI e l’evento è stato inscritto nell’elenco delle attività del

Sabato 25 giugno 2016, è stata

proposta una bella serata, tranquilla, con sottofondo musicale dolce da permettere di poter dialogare con tutti gli ospiti che hanno accolto l’invito. “La Corte dei Miracoli”, una associazione culturale di giovani che da qualche anno propone di scoprire i posti più caratteristici della Saccisica con un percorso enogastronomico denominato “fuori rotta”. Ha detto il presidente: <nel momento in cui dovremo sostituire il titolo alle nostre iniziative, vuol dire che abbiamo completato il nostro progetto>. La serata ha previsto una visita guidata al Santuario effettuata da Davide Doardo che ha seguito i lavori di restauro e quindi a conoscenza anche di molti aspetti tecnici. A seguire la presentazione di un libro di memorie I POLO, una storia di Corte, di Felice Fasolato, nato e vivente tutt’ora a 10

Ministero dei Beni Culturali. Il maggio dei libri, che poi si è protratto fino a metà giugno, è un vero e proprio momento di incontro culturale. Le migliaia di libri esposti hanno attirato persone da tutto il padovano forse anche perché potevano prendere qualsiasi libro con offerta libera. E’ stata una raccolta fondi per il restauro delle opere d’arte, patrimonio del Santuario. La bancarella è propizia anche per far conoscere il chiostro, questo angolo di paradiso non solo da chi viene da fuori Saccisica ma agli stessi abitanti di Piove di Sacco che purtroppo non lo

conoscono, inoltre ha dato la possibilità di dialogare con persone di preparazione culturale diverse, quindi di arricchimento, e scoprire tantissime cose sui libri, sulle collezioni, sulle copertine ecc. ecc. Dopo l’apertura per tre fine settimana, l’associazione Madonna delle Grazie, ha dato la possibilità anche alla Caritas vicariale di gestire la bancarella per altri due fine settimana a favore dei loro assistiti. Possiamo dire che l'unica occasione ha dato duplice risultato, anche se l'impegno e il lavoro dei volontari non è stato poco. I benefici ottenuti hanno ricompensato largamente la fatica. Zita chinaglia

PRESENTAZIONE DEL LIBRO di Felice Fasolato

Milano ma i suoi genitori erano di Corte ed ha voluto omaggiarli con questo libro dove trascrive quanto è riuscito a sapere da amici e parenti su Corte, sulle famiglie del padre e della madre.

Alcune pagine sono state lette da Natalia, che abita in via Righe, che ha dato alla lettura l’entusiasmo “campanilistico” che giustamente

meritava. Inaugurata per l’occasione anche una mostra fotografica intitolata “Acque chiare, terre scure”di Giorgio Berlingardo che vuole dimostrare quanto stiamo trattando male questo nostro pianeta. Brindisi con ottimi vini proposti da un negozio di Piove, ci ha intrattenuti fino a tardi! D'altronde dopo la giornata afosa e caldissima, il fresco, la tranquillità, la dolce musica, le stelle sopra di noi hanno creato una atmosfera che ci stava proprio bene. Domenica 26, continuazione della mostra fotografica e nuova visita guidata al Santuario alle ore 17 alla quale hanno partecipato tutte persone da fuori città. Zita chinaglia


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:36 Pagina 11

“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Mario De Zuani

19.01.1955

20.07.2011

Giancarla Pizzamano In Ferro

05.07.1957

30.06.2010

“La vita avrà forma di pane.”

“Non si può fermare la speranza che trasforma il seme in stelo lo stelo in spiga e la spiga in pane G. Vannucci

Non sono la farina del mio pane ma tutto ho ricevuto, fin dall’inizio e poi trasformato con lievito pur donato e labor mio dell’impegno quotidiano per trovare la forma il volto di questo mio pane e fare la mia parte assieme al grande Panificatore. La vita ha forma di pane “scelto, benedetto, spezzato e dato” perché io, tu, possiamo ancora credere nell’uomo, nella sua, nostra Umanità capace di scegliere, accettare la creatura pane da diventare ed essere, nella fragranza e vigilanza, gioia, pienezza, con costanza senza scoraggiamento per un consapevole, vero collaborato compimento.

Susanna Zancanaro

Emilia Stievano

13.04.1941

13.07.2012

Olivo Bertelle

19.07.1930

09.07.2013

Don Giuseppe Pescarolo

19.03.1923

26.04.2016

Tonetto Luigi

03.04.1933

28.07.2009

11


Respice di Giugno 2016_Layout 1 26/01/2017 08:36 Pagina 12

L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.