POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE INABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD n°05 Giugno 2021“Taxe Perçue”
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n.05 Giugno 2021
Numero Speciale Dedicato a Don Franco Santuario Madonna delle Grazie Piove di Sacco
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CELEBRAZIONI
Celebrazioni nel Santuario Proposta di Celebrazioni Mariane - Anno 2021 Mercoledì 25 marzo, Annunciazione di Maria, celebrazione dell’AKATISTOS, ore 20,30 Sabato 1° Maggio, Celebrazione Mariana inizio mese di Maggio ore 19,00 Giovedì 6 maggio, Festa del voto cittadino: SS. Messe ore 7,30‐9,00‐11,00‐16,00, processione dal Duomo di Piove di Sacco ore 18,00, S.Messa solenne in Santuario ore 19,30 Lunedì 31 Maggio chiusura mese Mariano: Rosario meditato ore 20,30 Sabato 14 Agosto, celebrazione dell’Assunta ore 20,30 Mercoledì 8 Settembre, Natività di Maria e festa della Parrocchia, SS.Messa solenne ore 18,00 Mercoled’ 15 Settembre, S.Messa dell’addolorata, ore 18,00 Martedi 7 Dicembre, Veglia dell’Immacolata, ore 20,30 Mercoledì 8 Dicembre, solennità dell’Immacolata, SS.Messe, ore 8,0011,0017,00 TUTTI I VENERDI’ in Santuario ore 20,30 lectio divina condotta da p. Cristiano Cavedon.
Orari delle SS.Messe SS. MESSE
ROSARIO
______________________________ Orario estivo: Dal 01 Marzo al 01 Ottobre 2021: • Festivi ore 8.00 11.00 17.00 • Sabato ore 17.00 • Giorni feriali ore 17.00 Orario invernale: Dal 02 Ottobre 2021 al 27 Febbraio 2022 • ore 8.00 11.00 17.00 • Sabato ore 17.00 • Giorni feriali ore 16.00
______________________________ • Ogni giorno prima delle SS. Messe • Ogni domenica ore inv.16.30 Est. 17,30 • Mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30
CONFESSIONI (IN CAPPELLINA) ______________________________ • Ogni giorno 30 min prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica 30 min prima della S.Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
Santa Messa in diretta su internet: Ogni domenica ore 11.0017.00 www.youtube.com madonna delle grazie messa in diretta.
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327 Direzione Redazione: Padre Cristiano Cavedon Direttore responsabile: Don Gino Brunello
Impaginazione, grafica e Design: Federico Meneghello Collaboratori: Bertin Stefano, Callegaro Franca, Crosta Mario, De Checchi Don Giorgio, Don Draghi Massimo, Doardo Mara, Pinton Paolo, Sgaravato Patrizia, Susanna Zancanaro. Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
Contatti con il Santuario ______________________________ www.madonnadellegraziepiovedisacco.it scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it POSTE ITALIANE: c/c 92805332 intestato a: Parrocchia Madonna delle Grazie
Abbonamenti ______________________________ D’amicizia € 20,00 Sostenitore € 30,00 Estero € 33,00 Una copia € 2,00 Arretrati € 2,00
Immagine di Copertina Don Franco in cappellina invernale Febbraio 2014
Finito di stampare il 20.05.2021 2
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EDITORIALE
Per Don Franco ristiano Padre C on d e v a C
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seguito dell’improvvisa notizia della morte di don Franco Callegari (29 aprile 2021) e del partecipatissimo funerale tenutosi a Montegalda, presieduto dal vescovo Claudio, concelebrato da oltre settanta sacerdoti, con la presenza di numerosissimi fedeli, abbiamo ritenuto doveroso dedicare un numero di Respice Stellam interamente a don Franco. E’ stato per lunghi anni responsabile anche di questa rivista, oltre che della parrocchia e del santuario della Madonna delle Grazie. Ha sostenuto in tempi difficili che la diffusione della devozione a Maria Madre della Grazia (Gesù) fosse sempre intensa e puntuale. Il suo personale affidamento alla Vergine era un esempio e una testimonianza che ha segnato la vita di tanti fedeli. Pertanto abbiamo pensato di raccogliere, oltre al suo testamento spirituale e al profilo/curriculum della sua vita curato dal vicario generale della diocesi di Padova, don Giuliano Zatti, anche alcune testimonianze che dicono il bene da lui compiuto come sacerdote, padre e pastore. Un sacerdote umile, sorridente, accogliente, forte e deciso nella fede, come i grandi Santi della tradizione cristiana. Sappiamo bene che quanto abbiamo raccolto non descrive in modo esaustivo quanto lui è stato per i suoi parrocchiani e per i devoti della Madonna delle Grazie, ma riteniamo che sia nostro dovere ricordarlo nel modo più bello e degno, perché don Franco viva non solo nei ricordi di chi lo ha conosciuto ma anche nelle vite che lui ha segnato con il suo esempio, i suoi insegnamenti, la sua testimonianza. Don Franco non fa parte solo del passato del santuario/parrocchia delle Grazie, ma fa parte anche del presente e del futuro, in quanto il suo spirito vive in quanti hanno avuto la fortuna di incontrarlo, ma vive e rimane
presente anche all’interno del santuario. Le preghiere e lo Spirito da lui espresse in questo luogo, assieme a quelle di tuti coloro che sono passati di qui o per una preghiera o per accendere un lumino, o per contemplare il volto di Maria non sono andate disperse, ma restano presenti. Ecco perché certi luoghi hanno un’aria, un clima particolare! Vi si trova presente lo spirito vivente di quanti sono passati, passano e passeranno e rendono questo luogo un luogo dello Spirito. Ecco perché lo Spirito di don Franco e tutte le sue preghiere sono sempre presenti qui. Don Franco vive! p. Cristiano
Le esequie per Don Franco alla Chiesa di Montegalda 3
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Don Franco Callegari
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Profilo Biografico di Don Franco
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on Franco nasce a Montebelluna (TV) il primo settembre 1941, terzogenito di Luigi e Piera Pagnan. La famiglia comprende anche Carla, Maria e Paolo (ora residenti, rispettivamente, a Milano, Feltre e Codigoro). Siccome la famiglia segue gli spostamenti di lavoro del papà, enologo dedito al settore agricolo, le intenzioni vocazionali di don Franco sono quelle di appoggiarsi subito al Seminario di Udine (la famiglia abitava nel frattempo a Latisana), anche se poi si concretizzano prima a Treviso (quando la famiglia torna a Montebelluna) e finalmente a Padova (una volta trovata residenza nella città del Santo). A Padova don Franco diventa presbitero il primo aprile 1967. Il primo incarico lo vede cooperatore a Cassola. Tre anni dopo è cooperatore a Montegalda, dove rimane per cinque anni fino all’estate 1975, quando viene inviato all’Immacolata, in Padova. Vi si trattiene per sei anni, prima di essere nominato vicario a Carrè. Tre anni dopo, nel novembre 1984, è nominato parroco di S. Vito di Vigonza. Quattro anni dura il suo servizio prima di passare come parroco a S. Lazzaro in Padova, nell’autunno 1988. A novembre 1992 viene trasferito come parroco alla Madonna delle Grazie di Piove di Sacco. Negli anni 1990 1993, 19961999 è membro del Consiglio presbiterale per il Vicariato di Piove di Sacco. Per motivi di età e di salute, rinuncia alla parrocchia nell’estate 2014. «Mi sono detto: “Ho compiuto 75 anni, ma posso ancora amare!” Se fosse anche un giorno solo, sarebbe il più bello tra altri mille. È da santi ricominciare» (settembre 2016). Alle Grazie rimane come penitenziere fino a poco prima del Natale 2017, quando si trasferisce al Cenacolo di Montegalda. All’inizio del 2021 giunge la positività al Covid 19, ma la situazione poi rientra, per quanto indebolendolo. Proprio al Cenacolo la morte lo raggiunge improvvisamente e senza far rumore nel mattino di giovedì 29 aprile. «Mi trovo più spesso con il pensiero della morte e mi permette di ravvivare il dono della speranza. A volte mi trovo a pensare che sarà meraviglioso trovarsi nell’amore di Dio e sento la gioia del paradiso». (maggio 2016) «Il paradiso è rimanere presi dentro alla vita di Dio da non desiderare altro». 5
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Dopo circa tre anni dall’ordinazione presbiterale don Franco incontra la spiritualità del Movimento dei Focolari (Opera di Maria) che fa subito sua e che guiderà, senza mai affievolirsi, i passaggi difficili della vita dovuti ad un precario stato di salute, lavorandone comunque il carattere e la sensibilità. «Tutto mi si è “illuminato” quando ho conosciuto l’Ideale di Chiara. È stato un “raggio” che ha reso grande, bello ogni attimo della vita. Non si può dire … un aprirsi sempre nuovo alla vita, alla gioia, all’amore. Un “filo d’oro” ha legato tutto! Tutto è diventato amore, specie il dolore. Il Vangelo è diventato l’unica Via. Il cuore si è fissato sul Padre, su Maria». (Testamento spirituale, settembre 1998) Nella sua prima lettera a Chiara Lubich del 1973 offre per l’Opera di Maria la volontà di Dio su di lui, in particolare i suoi occhi malati, scrivendo che «la luce del cuore vale di più». Frequenta la Scuola sacerdotale del Movimento dei Focolari, una prima volta a Frascati (19781979), una seconda volta (16 anni dopo) presso l’attuale Centro di spiritualità Vinea Mea di Loppiano. In particolare ad accompagnarlo è un versetto consegnatogli da Chiara: «La Sapienza tutto può … tutto rinnova» (Sap 7,27): «La Sapienza mi ha accompagnato come luce e con lei tutto è stato possibile, tutto si è trasformato. La Sapienza è sgorgata dalla Croce, da Gesù nel suo abbandono». (Testamento spirituale) Don Franco, uomo di grande spessore, umanità e delicatezza, appartiene a quelle persone umili e semplici cui Gesù fa riferimento e che lasciano un segno del loro passaggio. Inzuppata la vita di credente e di prete nella Parola di Dio e preso come modello la Madre di Dio, don Franco ha incarnato quel “profilo mariano” e “femminile” della Chiesa più che mai necessario, in quanto capace di appianare tensioni, costruire riconciliazione, superare rigidità e chiusure, praticare una concreta attenzione verso i più piccoli e bisognosi. Proprio da qui partono gli atteggiamenti migliori che vengono riconosciuti a don Franco: la preghiera intensa, il tempo dato alla contemplazione dell’Eucaristia e il senso di Dio prima di ogni cosa; il fine rispetto della sensibilità altrui, l’astensione dal giudizio e dai confronti, la fiducia accordata a tutti e senza gelosia, i toni pacati; il “farsi uno” con tutti, a partire dai bambini e dai ragazzi; il tempo dato all’incontro gratuito; le intuizioni catechetiche (come il dare un nome nuovo alla via dove si abita oppure i gruppi in cammino oltre le classi e le età); l’affetto verso i preti e le piccole attenzioni nei loro confronti; la continua meraviglia e la 6
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spontanea gratitudine, espresse in un convinto e ripetuto: «Che bello!»; l’accoglienza verso giovani senza lavoro, immigrati o famiglie straniere; la visita alle famiglie, agli ammalati e ai carcerati. Secondo lo stile del Movimento dei Focolari, don Franco aveva approfondito la dialettica tra la croce e il mistero pasquale, a partire dal quale giunge il dono di una fraternità che è per tutti. «In questo periodo di Pasqua, davanti al Crocifisso, una voce interiore mi diceva: “Guarda che sei ancora lontano da Me … da quell’amore che vedi. È quell’amore che dona tutto, che ama tutti”. Con la Risurrezione Cristo vive! Non devo lasciarmi prendere la speranza». Gesù Risorto, «Gesù in mezzo», era diventato il motivo di una profondità spirituale che si vestiva di compostezza, di silenzio, di consenso interiore e non di apparenza; di gusto della vita e di fedeltà al quotidiano; di uno “stare” nelle situazioni con libertà e in obbedienza al progetto divino che passa attraverso la Chiesa. Alcuni tratti della sua persona potevano sembrare debolezza e suscitare smarrimento, ma in realtà, oltre a possedere lo spessore della fede, erano frutto di autocontrollo, di un carattere temperato da quelle «virtù passive», quali la pazienza, la premura e la sobrietà, che nel tempo hanno generato consenso nei suoi confronti. In lui vi era il tentativo di riconoscere in chiunque i tratti di Gesù, nutrendosi dei doni altrui, oltre che un continuo affinamento della fede e del ministero presbiterale. «La gente è contenta di me, parla bene, mi sento compiaciuto, mi dicono cose belle, che ho una spiritualità, ho momenti belli di preghiera, ho amici preti che sono pronti a dare la vita per me … Questo non mi sembra tutto. Vorrei che Gesù mi chiamasse fuori e mi dicesse nuovamente: “Seguimi”. Ci deve essere un di più, una nuova scelta di Dio» (giugno 2016). «Non posso fidarmi di me, non ho nulla cui appoggiarmi, ho solo da rivolgermi a Te, non posso nulla senza di Te. Sei Tu il mio sì» (luglio 2016) Non va taciuto un fatto. Il tempo trascorso alle Grazie di Piove di Sacco si caratterizza per una forte esperienza di condivisione che don Franco vive con don G. Battista Crivellaro, arrivato nel Santuario nel 2011: l’intesa, il vicendevole incoraggiamento, il reciproco sostegno fisico, pur nella diversità delle persone, rimangono un esempio di reale ed esemplare fraternità. «Sono circondato da persone che mi amano e mi sembra un bel dono: sono stati il segno di una Provvidenza mai mancata» (giugno 2016).
Chi ha conosciuto don Franco ne ha apprezzato il sorriso disarmante. Scriveva: «Conservo nel cuore una serenità che certamente è dono di Dio» (febbraio 2003) «Semina la gioia nel campo del fratello e la vedrai fiorire nel tuo». Le esequie di don Franco saranno presiedute dal Vescovo Claudio nella chiesa parrocchiale di Montegalda, lunedì 3 maggio alle ore 10. Nella stessa chiesa vi sarà la preghiera del Rosario domenica 2 maggio, alle ore 19. La celebrazione di commiato sarà animata dalla parrocchia delle Grazie di Piove di Sacco, nel cui Santuario don Franco coltivava una squisita devozione a Maria: «Con lei tutto è più semplice» (maggio 2004). Dopo il rito, la salma di don Franco sarà tumulata a Montebelluna, nella tomba di famiglia. Presso il Cenacolo di Montegalda è possibile far visita alla salma nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 maggio. A cura di Don Giuliano Zatti Vicario generale.
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TESTAMENTO TITOLO PAGINA SPIRITUALE
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TESTAMENTO TITOLO PAGINA SPIRITUALE
uniti l’un l’altro, essere in “UNO”. Non è stato più vivere in me e per me, ma in focolare, perché tutti siano “UNO”. Grazie agli amici del focolare: tutto ho vissuto con loro, con l’opera di MARIA. Quante volte ci siamo incontrati; era la nostra vita, sempre per “ricominciare” per vivere in unità, per amare GESU? In tutti, per amarlo in ogni persona che incontravamo, per amarlo in ogni dolore, in ogni difficoltà. Grazie di ogni attimo d’amore! La Sapienza mi ha accompagnato come luce e con lei tutto è stato possibile, tutto si è trasformato. La sapienza è sgorgata dalla Croce, da Gesù nel suo abbandono. Grazie di tutte le volte che in modo particolare mi hai chiamato vicino a Te nella Croce. Non mi rimane che dire sempre e solo “GRAZIE”! Ora continuando mi rimane che posso ancora “AMARE”. Gesù aiutami a stare nell’amore. Lasciami il tuo SPIRITO SANTOche mi avvolge dell’amore del PADRE. Dio ci ama immensamente!
DON FRANCO 08/09/1998 Natività DI Maria Grazie di Maria. Della sua presenza che sempre mi è stata accanto come mamma “Il Signore è buono e grande nell’amore” Non so quanto e come debba dire “grazie” a Dio padre della mia vita, di questi 57 anni… del suo amore per me attraverso persone, fatti, incontri, gioie e dolori… Sono stato amato dai genitori fratelli, sorelle, amici, dai superiori del Seminario… dai parrocchiani, dai Sacerdoti… tutto è stato dono e grazia! Tutto poi si è “illuminato” quando ho conosciuto l’Ideale di Chiara. E’ stato un “raggio”che ha reso grande, bello, ogni attimo della vita. Non si può dire… Un aprirsi sempre nuovo alla vita, alla gioia, all’amore. Un filo d’oro ha legato tutto! Tutto è diventato amore, specie il dolore. Il Vangelo è diventato l’unica VIA. Il cuore si è fissato sul PADRE, su MARIA! L’unica cosa importante la volontà Dio, quella di essere
Don Franco
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Il Santo Viaggio in terra Santa 10
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Un ricordo particolare dalle persone che ti volevano bene Patella: veniva spesso alle prove e restava a cantare con noi, si interessava al repertorio che studiavamo e ci ha accompagnato durante alcune uscite, come quella a al Santuario di Monte Berico e al Santuario di San Leopoldo, e soprattutto l’ultima alla Basilica di Sant’Antonio a Padova. Una piccola tradizione a cui teneva era quella di diventare lui stesso “direttore di coro” durante il canto finale a cori uniti dei concerti di Cantando Maggio, e il canto era sempre lo stesso, nonché il suo preferito, Andrò a vederla un dì. Uno dei ricordi più vividi che ho di don Franco, infine, è quello relativo al periodo di preparazione alla mia Cresima: la settimana prima di ricevere il Sacramento, don Franco organizzò una gita di classe, e ci portò in alcuni luoghi simbolo di fede di Padova: la sua vecchia parrocchia, San Lazzaro, il Seminario maggiore, il Duomo, un convento di suore e l’Opsa. Fu una giornata molto interessante, per alcuni aspetti anche divertente, che rappresentava il suo modo particolare di farci catechismo, così diverso da come eravamo abituati, e che ha “scolpito” nel cuore mio e dei miei compagni le tre cose principali che ci ripeteva sempre:“lo avete fatto a me”, “restare nel Raggio”, e “non temere”. Don Franco era al cenacolo di Montegalda da qualche anno, ma ci aveva sempre in mente: nelle occasioni in cui con il coro siamo andati a trovarlo ci stupì per la sua memoria prodigiosa, nel ricordarsi i nomi dei nostri fratelli, genitori, nonni, per chiedere informazioni su come stavano. Ora non è più con noi, ma ci guarda di sicuro dal cielo.
Don Franco E’ stato il primo a credere in me quando, a dodici anni e non ancora entrata in Conservatorio, gli dissi un giorno che mi sarebbe piaciuto diventare organista. Mi permise di utilizzare per lo studio sia l’organo antico, che all’epoca era ancora funzionante, sia l’elettronico che ancora viene suonato durante le Messe. Ciò mi fu di grande aiuto, soprattutto durante i primi anni di conservatorio. Andando avanti negli anni Don Franco si è sempre tenuto informato sui miei progressi scolastici e musicali, è stato felicissimo per me sia quando mi sono diplomata in pianoforte, e mi ha telefonato pieno d’orgoglio per farmi subito i complimenti, appena preso il diploma di organo. Anche per la stesura della mia tesi di laurea sui Gesuiti in Giappone nel 1500 gli chiesi qualche consiglio bibliografico su alcune definizioni teologiche di cui dovevo scrivere, e accettò di aiutarmi con entusiasmo. Come organista, il ricordo più caro che ho di Don Franco, e che rappresenta davvero quanto lui tenesse al prossimo, è questo: in occasione di una Festa del Voto di una decina di anni fa, quando manifestai a Don Franco il “sollievo” che avevo avuto perché il Vescovo ospite di quell’anno, che aveva celebrato la Messa solenne, aveva introdotto lui stesso con qualche parola il Kyrie, eliminando per me l’ansia che ho sempre, con celebranti che non conosco, che non so mai bene quando “dare il la”, lui tenne conto delle mie parole e da quel momento introduceva sempre il Kyrie, quando bisognava cantarlo. Don Franco era fiero della nostra corale, fondata dal caro Lino Bado e diretta da più di dieci anni ormai da Caterina
A.T.
L’Impegno Dio ci chiede di essere perfetti lavoratori, o perfetti predicatori, o perfette persone di preghiera, ma perfetti nell’Amore
Don Franco procede alla lavanda dei piedi anno 2013 11
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In questi giorni, dopo aver ricevuto la notizia, molti ricordi sono esplosi dentro me. Venticinque anni di cammino condiviso in parrocchia non sono pochi, un quarto di secolo, un periodo importante per la mia vita. Sei stato un sacerdote, solare, accogliente, gioioso, ma anche: “ molto esigente!” Oltre ad una grande stima, mi legava a te l’aver condiviso l’Ideale, con amore di padre o meglio di madre, mi hai avvicinato all’Ideale di Chiara, a vivere la Parola, quell’essere Uno, quel farsi Uno con i più piccoli, con gli ultimi…con tutti! Compreso anche il…nemico! E quando dicevo: “ almeno uno lasciamolo fuori, tu rispondevi –nò, è da lui che devi iniziare! “ A volte sorgeva qualche leggera “ discussione” sulle modalità dell’accogliere, sul modo di procedere ( che sembrava sempre un fuori programma ) ma tu, con un sorriso disarmante ci dicevi: “ non preoccupatevi, voi tenetevi pronti” e noi scherzavamo dicendo: “ speriamo che Maria si accorga del problema e intervenga “ – e chissà come mai, questi fuori programma andavano sempre a
buon fine ! La tua spiritualità a volte volava così alto da consigliarti scherzosamente di mettere qualche sassolino in tasca, così noi potevamo seguirti e camminare assieme a te, lavorando al tuo fianco ad un nuovo modo di vivere la Parola e di essere chiesa. Eri un sacerdote che gioiva nel vivere con la comunità, un uomo che amava la compagnia. Ricordo che in uno dei primi viaggi fatti con il gruppo parrocchiale, siamo stati un weekend all’isola d’Elba. Durante il percorso quando ci siamo fermati per il pranzo, non ti sei seduto se prima tutti i presenti in sala non avessero preso posto ( inutile a dire che poi hai mangiato tutto freddo), e cercavamo di farti capire che il gruppetto in fondo non era con noi, che ti stavi confondendo, non conoscendo bene ancora i parrocchiani e quindi ti potevi accomodare e mangiare, ma con un sorriso disarmante, ( fin dall’inizio ci hai svelato il lato grande del tuo essere) ci hai risposto: “ma non vedete, sono con noi, anche loro hanno fame, anche loro sono nostri fratelli!” Tu eri così, padre, sacerdote, amico, fratello, di tutti. Ciao don e grazie per la tua presenza in mezzo a noi! G.B.
“Ama il prossimo tuo come te stesso”: in queste parole, così cariche di significato, semplici, eppure estremamente difficili da seguire, troviamo tutto l’amore, l’empatia e la vicinanza al prossimo di Don Franco Callegari, già Rettore del Santuario della Madonna delle Grazie. Un uomo mite e pieno di amore: “umile” ma forte e deciso nella fede, come solo i grandi Santi della Chiesa e della tradizione cattolica. Don Franco ha trascorso più di vent’anni sotto il manto protettivo della Beata Vergine delle Grazie, accompagnando nel cammino verso la salvezza la comunità del Santuario mariano, che ora, anche con queste righe, lo ricorda con affetto. Pastore presente e vicino, Don Franco è stato una guida spirituale forte e determinata: un grande ascoltatore, perché, come amava dire spesso, “è sempre dall’ascolto che nasce il dialogo, ed è sempre dalla preghiera che accadono i miracoli”. Un padre “missionario”, che ha promosso negli anni una missione apostolica fatta di rispetto, comprensione
e concretezza, grazie ad una fede solida che lo ha portato ad essere sempre, come Simone il Cireneo, in prima linea nel portare la croce di tutti. Non esistevano titubanze, nè esistevano dubbi: alla via più facile sceglieva sempre di seguire la “strada giusta”, affidandosi completamente alla guida preziosa di Maria attraverso la preghiera e il raccoglimento. Anche nei momenti più difficili della sua malattia, quando le forze fisiche lasciavano pian piano il posto alle sofferenze e alle difficoltà, non ha mai mancato, nella preghiera e nelle opere, di essere al fianco degli ultimi. Dai “messaggeri” al catechismo, dal “Pranzo nel viale” alla “Bancherella missionaria”: sono molte le opere che ha realizzato in una vita, quella sua, interamente dedicata agli altri. Una missione che continua ora nelle attività, nella memoria e nello spirito di chi lo ha conosciuto, e di chi, portandolo nel cuore, lo ricorda ora con affetto. M.S.
Caro Don Franco,
Il saper contemplare Ecco la grande attrattiva del tempo moderno: penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo. 12
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sapienza della Croce, in quel sogno di fraternità universale che si esprime in tante proposte ma prima di tutto in quella vita evangelica che ho trovato in D. Franco fin dai miei primi passi come prete. “Il primo prossimo da amare è il tuo parroco”, mi disse un giorno, ricordando come questa frase l’aveva ‘convertito’ nella sua prima esperienza di cappellano. “Restare nel raggio” era un’altra sua espressione forte, citando quella di Chiara Lubich sulla Volontà di Dio, paragonata ai raggi del sole, uno per ciascuno di noi. Un’altra frase che ricordo di lui: “Semina la gioia nel campo del fratello e la vedrai fiorire nel tuo”. Nel novembre 2002, ritornando da un incontro del Movimento a Cadine (TN), l’auto che guidavo è scivolata sull’asfalto bagnato e ha centrato un autobus che proveniva dalla direzione opposta; io e Don Dino non abbiamo subito conseguenze, D. Franco invece è stato lesionato ad una gamba e ad un occhio, sbattendo il capo sul poggiatesta di fronte. E’ stato un lungo periodo di sofferenza e riabilitazione, dove ho potuto ancora una volta sperimentare la sua serenità e pace interiore pur nei disagi fisici e logistici. Quel letto di ospedale mi sembrava un trono che emanava luce e forza … Mi accompagnerà il suo sorriso radioso, riflesso della luce interiore che ha sempre saputo alimentare con un amore grande a Gesù crocifisso e abbandonato, vero faro della sua vita.
Ricordo di Don Franco Callegari Era un uomo che sapeva metterti subito in Dio, ancor prima di iniziare a dialogare … per il suo modo di accoglierti, di sorridere, di fermare il tempo e di essere tutto per te … “Che bello!”, esclamava di fronte ad ogni avvenimento, anche il più semplice, come il ‘bambino evangelico’, che si stupisce e sa ringraziare di tutto, con quello sguardo sempre ‘oltre’ lo scontato e il materiale. Personalmente ho goduto della sua presenza in particolare nel periodo trascorso a Cona (20052012): la vicinanza con il santuario della Madonna delle Grazie e il comune impegno nel ‘Gruppo della Parola di Vita’ ci ha arricchito di umanità e spiritualità, consiglio e sguardo sempre nuovo alla realtà pastorale, scambio di esperienze sulla Parola vissuta. D. Franco ha incarnato mi sembra quel ‘profilo mariano’ della Chiesa che mai come oggi risulta necessario: uno sguardo ‘al femminile’ che sa appianare tensioni, essere strumento di riconciliazione, visione ecclesiale oltre tante chiusure, formalismi e rigidità, accoglienza e amore concreto verso i più piccoli e bisognosi. Sapeva ‘farsi uno’ con tutti, in particolare con i bambini e ragazzi; ho sempre ammirato le sue intuizioni nella catechesi, come il dare un nome nuovo alla Via dove si abitava, formare gruppi in cammino oltre le classi ed età, mettere al primo posto il Vangelo vissuto, far sentire ogni persona soprattutto quelle che partecipavano alla Messa festiva pomeridiana al Santuario in famiglia. Ricordo anche l’amore particolare per i preti, i suoi originali ‘regaletti’ in occasione di compleanni e anniversari, gli scherzi bonari nelle Congreghe, … La comune appartenenza all’Opera di Maria Movimento dei Focolari mi ha fatto crescere nell’amore reciproco, nella
Grazie di cuore Don Franco! Don Alberto Peron
Natale e della Pasqua. Era proprio felice quando c'era una cena, un pranzo comunitario, che animava con qualche gioco, con domande coinvolgenti. Ed era bella la sua presenza, quasi costante, di preghiera in chiesa, soprattutto nell'ultimo periodo, quando le forze iniziavano a mancare. Lo si vedeva lì, davanti all'altare della Madonna, assorto totalmente in una preghiera intensa ed in comunione con Gesù. Mi ha sempre colpito la sua spiritualità, che ha vissuto intensamente ed ha condiviso con molte altre persone, cercando di divulgare il messaggio della Parola di Vita calata nella realtà quotidiana di tutti I giorni. Parola meditata, assimilata, vissuta, testimoniata, donata a tutti, in ogni momento. Grazie don Franco per questi anni intensi di catechesi, di incontri, di preghiera, di discussioni, di condivisione di progetti e di fiducia. D.D.
Don Franco, con la sua personalità, è riuscito a lasciare un segno importante nella mia vita. Nei molti momenti di fede vacillante che ho avuto, ho sempre pensato alle figure di tanti sacerdoti, eremiti, religiosi e laici (uomini e donne), santi, che, nella storia, hanno dedicato tutta la loro vita a Dio, vedendo Gesù nel fratello bisognoso, scomodo, povero, nell'amico e nel nemico. Ma se Dio non esistesse, a chi hanno dedicato tutta la vita queste persone? Perchè rinunciare ad una vita agiata, alle comodità di palazzo, alle ricchezze? Tra questi c'è sicuramente don Franco, che nulla teneva per sè, che pensava sempre alle missioni ed ai bisognosi, che sopportava, sempre con il sorriso, le molte sofferenze fisiche che non lo hanno mai abbandonato. Una cosa che ricordo volentieri è certamente la sua gioia nell'incontrare le persone, anche di casa in casa, con la bicicletta, per la benedizione delle famiglie, oppure nei gruppi di "giovani famiglie" per le case in preparazione del 13
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innovative, insieme a tanti collabori come Antonio Botton che preparava, su suo suggerimento, ogni anno un presepio diverso per instillare nell’animo dei parrocchiani il fatto straordinario che Dio si è fatto bambino. Sapeva coinvolgere tutte le persone che lo avvicinavano, aveva un particolare carisma, per tutti aveva una parola di conforto. Aveva un dono che era quello della comunicazione, parole semplici e precise che arrivavano dritte al cuore, diceva spesso “non temere” oppure “apri il tuo cuore, ascolta la Parola”. Vidi un grande dolore nel suo volto quando tre bravissimi giovani, miei coetanei, con i quali ho condiviso momenti gioiosi e spensierati in patronato, in un periodo molto ravvicinato, persero tragicamente la vita. Fu un periodo tristissimo di grande dolore e sconforto,per mesi non siamo riusciti a gioire, in noi un vuoto enorme, ma don Franco ci guidò per mano come un Padre e ci fece capire che era la volontà di Dio, che c’è sempre un disegno divino in tutto. Don Franco è stato il mio parroco con il quale sono cresciuta, e ha segnato la mia vita. Nonostante da molti anni viva all’estero, ho comunque un attaccamento profondo al Santuario della Madonna delle Grazie perché riecheggiano nella memoria momenti indimenticabili il cui promotore è sempre stato, don Franco. Posso solo dire: grazie don Franco.
Momenti indimenticabili con Don Franco. Don Franco, il nostro caro parroco, quanti ricordi legati al Santuario Madonna delle Grazie. Ho trascorso gli anni più belli della mia infanzia e poi adolescenza in patronato. Quanto abbiamo giocato da bambini, quante corse nel nostro campetto. Crescendo sono diventata animatrice dei bambini più piccoli con ACR il sabato, nonché il GREST in estate. La domenica mattina partecipavamo alla Santa Messa poi tutti al catechismo dove incontravamo le nostre catechiste, sono state per me, una seconda mamma. Don Franco su tutto questo vigilava come un Padre, ci aiutava con incoraggiamenti e in estate ci invitava ai campi scuola spesso in gemellaggio con Arquà Petrarca per condividere esperienze di catechesi. Uno dei primi viaggi in cui invitò noi giovani, fu a Roma. Ci organizzò un incontro con il Santo Padre Giovanni Paolo II nella sala udienze Nervi,. Noi eravamo tutti increduli ed emozionati, il Papa ci disse: “Dò un benvenuto ai giovani della Madonna delle Grazie di Piove di Sacco” e noi con Don Franco urlammo saltando in piedi, sbracciandoci per farci vedere “siamo qui, eccoci”! Che emozione eravamo cosi felici! Don Franco sapeva trasmettere a noi giovani la bellezza dell’amore cristiano, l’amore reciproco, amare per primo, essere disponibile verso il prossimo. Don Franco, con la sua presenza nella nostra parrocchia ha portato grandi eventi, sempre pronto ad avere idee
E.D.
Parlare di Don Franco potrebbe sembrare facile ma anche no.
superare.
Don Franco mi voleva bene, lo sentivo, quando mi incontrava mi diceva “Ziiita!” con il suo indimenticabile sorriso! Da bravo focolarino ci ha insegnato ad amare tutti, anche i nemici….. soprattutto ad amare per primi! Lui amava tutti e se gli rubavano la bicicletta diceva “vuol dire che ne avevano più bisogno di me”. Vedeva in ogni “altro” Gesù abbandonato e non gli riusciva quindi di pensare male di nessuno, anche se i soldi che lui donava andavano spesi in modi sbagliati, continuava ad aiutare tutti!
L’ho rivisto nella camera ardente il giorno prima del funerale, ma non era più il Don Franco di cui abbiamo tutti ricordo, gli mancava il sorriso, quel sorriso sempre disposto ad accogliere tutti! Z.C.
Don Franco, nel periodo natalizio 2020, mi ha telefonato dicendomi che aveva bisogno di un favore: “Zita, dovresti andare davanti all’altare della Madonna delle Grazie a dire un’Ave Maria per me”.Non mi ha detto perché ma io sono andata davanti all’altare e di Ave Maria ne ho detto più di una. Non so se fosse quando è stato colpito dal coronavirus e poi l’ha superato, solo parzialmente, perché la debolezza che lascia questo “virus” non è facile da
Benedizione delle famiglie 29 Aprile 2013 14
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Madonna delle Grazie: A Don Franco A mio nome è quello dei carabinieri di piove di sacco volevo girare al consiglio pastorale del piovese un sentito abbraccio di cordoglio per la scomparsa di Don franco Callegari persona stimata e di grande caratura umana e spirituale. non mancherò di ricordarlo nelle mie preghiere.
non so quindi se fosse per superare il coronavirus (e lo ha superato) e per altri motivi Ho provato a richiamarlo ma purtroppo non sono più riuscita a contattarlo. Madonna delle Grazie: A Don Franco 🌹🙏🏻😢 Mi unisco a voi nella preghiera in questo tristissimo momento , per una persona dal grandissimo cuore che ha lasciato a tutti noi dei grandissimi insegnamenti ed una infinita dolcezza ! Ciao don Franco 😘
Madonna delle Grazie: A Don Franco Don Franco, pur mite, ha condotto battaglie sociali e ambientali ben 15 anni prima di altre Comunità. Un coraggio ed una responsabilità ed un coinvolgimento costante su sviluppi etici e sulla qualità della Vita dei Cittadini, anticipando aperture sociali dei Cattolici difficilissime, allora come adesso. In prima persona, firmando petizioni ed esposti agli enti sovracomunali e regionali da far venire i brividi. Non debole ma umile, pacato, fermo e deciso nell'impegno volto a tutelare la Dignità delle Persone.
Madonna delle Grazie: A Don Franco Rimanete nel raggio, Quando il Signore ci chiama per aiutare il prossimo, rispondiamo...si, eccomi subito e con gioia. Nell'amore .... Per piacere, grazie e scusa. Madonna delle Grazie: A Don Franco Con la sua e nostra carissima e amata Madonna delle grazie rivolgiamo una preghiera per accompagnarla in questo suo ultimo viaggio🙏 🙏🏽.
Madonna delle Grazie: A Don Franco Il mio ricordo fa riferimento al mio matrimonio celebrato da Don Franco nel 1996.la sua predica fu incentrata sulla gratuità dell amore sul dare amore gratuitamente. Queste sue affettuose e sentite parole hanno fatto breccia nei nostri cuori e ci sono state d aiuto nei momenti di smarrimento.
Madonna delle Grazie: A Don Franco Vengo da lontano ma nel mio viaggio IL SIGNORE mi ha fatto incontrati nel mio cammino. Che gran piacere. Buon rientro a casa del Padre. Grazie Don 🙏Quanti ricordi, emozioni anche sofferenze abbiamo condiviso con Don Franco. Con delicatezza ha sempre trasformato tutto in amore. Conosceva bene tutti i disagi della sofferenza.......che trasformava in INONTRO...... con Gesù
Madonna delle Grazie: A Don Franco Nel periodo natalizio del 2020, Don Franco mi ha telefonato dicendomi di avere un favore da chiedermi: <mi dica Don Franco> Dovresti andare davanti all’altare della Madonna delle Grazie e dire un’Ave Maria per me. Non mi ha detto altro. Io ho rispettato la richiesta e a dire il vero di Ave Marie ne ho dette più di una. 15
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Che cosa pensa di Don Franco la Comunità Diffusore del vangelo, Disponibile, Discreto nella sua presenza Osservatore silenzioso, ascoltava, non giudicava.Obbediente al Padre Vescovo
Nato per essere sacerdote (noi gli dicevamo, “co on piè za in Paradiso!'') Fedele e fiducioso della vita clericale e di celibato, quale dimensione sponsale con Cristo e la chiesa, Sacerdote Focolarino del “movimento dei focolari fondato da Chiara Lubich”, ha sempre preparato le Feste del Voto con grande attenzione, perché fosse un momento di lode a Maria, Regina della Saccisica
Riservato ed umile nel “suo santuario” che custodiva ed amava, perché Casa di Maria
Amato dai fedeli: viveva e sapeva aiutare a vivere “la parola di vita” di Dio
Nuovo ogni giorno: “oggi ricomincio ad amare più di ieri” Caritatevole, sapeva donare conforto a chi si trovava in difficoltà, faceva sentire importante qualsiasi persona che incontrava, donava con gioia il suo tempo per una telefonatina di saluto…..
Orante davanti all'immagine di Maria Santissima, stava in chiesa a pregare per ore
Celebrante della liturgia quotidiana, incontro speciale alla “mensa” per spezzare la parola ed il pane
Appassionato al vangelo e alle sacre scritture da dove attingeva “la parola”, per attrarre i fedeli a Cristo
Lodevole per il senso di responsabilità nel suo ministero: “lavoro” specifico ed incomparabile
Leale con le persone: “davanti a me c'è Gesù” Elegante rappresentante, seguace, testimone e servo di Cristo Gioioso nonostante le avversità di salute, parola d'ordine “non temere”... Autorevole ma era sempre garbato con tutti Attento a vivere momenti di cenacolo con i presbiteri focolarini e dell'U.P. Rispettoso del suo prossimo, “del povero nella confessione” Innamorato di Dio, di Maria e di Gesù Eucaristico Ringraziamo il Signore e la Madonna delle Grazie di averlo donato alla nostra comunità, e sia rimasto in mezzo a noi per 25 anni.
Grazie Don Franco 16
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CRONACHE IN SANTUARIO
La festa del Voto 2021
I
l 6 maggio l’amministrazione comunale di Piove di Sacco ha rinnovato il voto che la città ha fatto nel 1631 per la liberazione dalla peste. L’anno scorso, a causa della prima ondata di epidemia del virus 19 il voto era stato celebrato, ma in forma ridottissima e solo dai sindaci dei paesi della saccisica assieme al parroco del Duomo di Piove. Quest’anno si è potuto fare qualcosa di più, anche se non proprio come la popolazione avrebbe desiderato. Sono state celebrate 5 ss.Messe, tutte molto partecipate, tenendo conto delle limitazioni previste dalle norme anti covid. La processione è stata compiuta dal sindaco Gianella con l’amministrazione comunale, i dirigenti della casa di riposo, il direttore sanitario dell’ospedale, i dirigenti scolastici per segnalare le categorie che maggiormente hanno sofferto il peso, le fatiche e le responsabilità durante la pandemia. Il sindaco ha sottolineato quanto sia importante in questo tempo esserci, camminare insieme, e affidare tutte le comunità alla Vergine Maria delle Grazie. Don Giorgio, parroco moderatore dell’Unità Pastorale di Piove di Sacco, riallacciandosi a quanto detto dal sindaco, ha sottolineato l’importanza di fare il voto, di vivere e di essere la Grazia in cui crediamo, mettendo in marcia il bene che vogliamo. Ha pure ringraziato quanti, volontari, hanno donato il loro tempo per l’accoglienza ordinata in santuario permettendo il buon esisto di tutte le celebrazioni. Infine p. Cristiano, nell’omelia della Messa, ha invitato a contemplare il volto di Maria per vedere oltre le nostre mascherine e nonostante queste vedere ancora nei nostri volti il riflesso di quello di Maria. La Comunità di Madonna delle Grazie
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MEMORIE
“Chi crede in me, anche se morto, vivrà” Gv. 11, 25
Don Franco Callegari Parroco di Madonna delle Grazie 01.09.194129.04.2021
Maria Daniela Gianelle Suor Maria Claudia di anni 75. 2021
Anna Maria Vaccari Ved. Garbin di anni 88.2021
Ivana Cavalletto in Degan di anni 74.2021
Maria Meneghello in Veronese 11.8.1932 15.5.2021
Lina Pedron Ved.Pinton 23.02.192219.04.2007
Notte di Natale 2013
Grazie Don, per tutto quello che ci hai insegnato e la preghiera che hai fatto per noi La Comunità di Madonna delle Grazie 18
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PROPOSTE
Per incontri e ritiri Spirituali presso il Santuario Madonna delle Grazie - Piove di Sacco
6,31) n me” (Mt o c te r a p dis “Venite in
Accoglienza Il Santuario, posto a 1 km dal centro urbano di Piove di Sacco, è in grado di accogliere singole persone o piccoli gruppi per incontri spirituali. Circondato dal silenzio offre la possibilità di meditazioni tenute dal padre Rettore o da altri sacerdoti del luogo su temi mariani quali:
Come parlare di Maria Maria modello di fede Pregare Maria Maria e la spada della parola Maria a Cana: Fate quello che vi dirà Con Maria presso la Croce di Gesù Maria canta la misericordia di Dio: il Magnificat Le parole e i silenzi di Maria Maria serva obbediente I volti di Maria Le apparizioni di Maria Le grandi Feste dedicate a Maria Devozione e culto mariano: prima e dopo il Concilio Vaticano II° Maria e l’ecumenismo. La disponibilità del chiostro, della cappella invernale e di salette per piccoli gruppi oltre allo spazio verde circostante, offrono un ambiente idoneo alla preghiera e alla meditazione. Il padre Rettore è disponibile, specie su appuntamento, a incontri di dialogo e di direzione spirituale. 19
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PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE GRAZIE O Maria, madre della Grazia Gesù, e Madre nostra, l’immagine che da secoli veneriamo ci ricorda la tua materna intercessione e la fede dei nostri antenati. ci rivolgiamo a te, Madre pietosa, per le nostre famiglie, per le nostre comunità, per i nostri malati, per i nostri fratelli e sorelle di fede, per i nostri giovani, per quanti cercano la misericordia di Dio. Ti invochiamo, Madre delle Grazie, perché tu continui a proteggerci dal cielo, come hai sempre fatto, da ogni pericolo del corpo e dello spirito. Ottienici la grazia che ti chiediamo... ma soprattutto ottienici la grazia della vita eterna. O clemente, o Pia O dolce Madre di Dio e Madre nostra, Maria!