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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

Associati Chiesetta alpina. Piergiorgio “Peter Boaretto”Benefattore del Santuario. Riflessioni dalla Parola di Vita di Luglio . I Papi del Novecento “Papa Albino Luciani” 16 Luglio “Madonna del Carmine”.

Anno LXI -06

Luglio 2015


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 06 Luglio 2015

Associati. (Don Battista) III° Chiesetta Alpina. (Carla Tiengo) -------------------------------------------------------------------------------Piergiorgio “Peter” Boaretto benefattore del Santuario. (Don Antonio Boaretto) IV° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni dalla parola di Vita di Luglio 2015. V° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline -------------------------------------------------------------------------------I Papi del novecento Papa Giovanni Paolo I. (Sante Rodella) VI° -------------------------------------------------------------------------------16 Luglio Madonna del Carmine. (Maurizio Pengo) VII° -------------------------------------------------------------------------------Rosario per le Contrade e preghiera per l’estate. (Mara Doardo) VIII°-IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario. IX°-X°

Orario delle celebrazioni in Santuario • • • •

S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

€ 2,00 € 2,50

Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.07 2015

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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

S.MESSA:

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con Ottobre si apre la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.

Abbonamento amicizia Abbonamento sostenitore Abbonmento estero

35,00€

20,00€ 30,00€

C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel. 049 5840327 Don Battista

La redazione


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Associati

Stavo celebrando l’Eucaristia, Gesù era già presente nel pane e lo invocavo assieme ai fedeli: “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo…” Ho avuto la percezione in quel momento che Gesù fosse lasciato solo a portare il peso dei peccati e chiedesse a tutti i partecipanti di associarsi a Lui per togliere quel peso. Ripetendo tre volte quella invocazione prima della Comunione, mi è sembrato che coloro che partecipano al Sacramento lascino a Gesù tutto il compito di togliere il peccato del mondo, anche il nostro e che a noi spetti solo di ottenere la misericordia.

In questa opera tutta sua di liberazione dal male, Gesù vuole essere accompagnato, vuole avere l’approvazione e l’adesione di coloro che chiamano Dio Padre insieme con Lui. Accostarsi al banchetto della Cena e nutrirsi del Corpo di Gesù per essere in comunione con Lui , è associarsi al compimento della salvezza, è

condividere con Gesù, è un mettersi in gioco. Che cosa avrà chiesto a Maria, a Giovanni e anche al buon ladrone lì sul Calvario, se non di associarsi al suo sacrificio per redimere il mondo dal male?

CHIESETTA ALPINA (dello Spillek a Roana)

Camminare e sostare, catturare guizzi appesi a tremule ombre, riposare con il vento che semina pace nel digradante sentiero dentro il ventre del bosco protetto dalla duplice fila delle tavole della Via Crucis che a braccia protese depongono orazioni ai piedi della solitaria chiesetta in cambio di speranze. Va generoso l’animo a Dio assaporando attimi

Don Battista

di svelata meraviglia tra i monti che incrociano il cielo …e ancora disporre passo innanzi passo e più sciolti affidare impronte all’avventura nel silenzio odorante di mistero. Carla Tiengo

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Dall’articolo del Mattino di Padova del 09 Settembre 2014

Piergiorgio “Peter”Boaretto Benefattore del restauro del Santuario

A quasi tre anni dalla sua scomparsa a Toronto (Canada), è giunta la notizia che P.Giorgio, chiamato Peter, Boaretto, si è ricordato nel suo testamento del piccolo Paese di Tognana, da cui è partito cinquant’anni fa, nel novembre 1965 a 22 anni di età, con qualche dollaro in tasca. Da un piccolo garage, in cui riparava scavatrici e trattori, era riuscito a specializzarsi nella creazione di pezzi di ricambio. Nel 1990 la Halifax “Focal tecnologies” gli ha affidato un compito delicato: costruire un macchinario innovatore per l’estrazione del petrolio dal fondo marino. Così è nata la SUPERIOR MACHINING, azienda leader nel

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Nato a Tognana nel 1943- morto a Toronto il 19.07. 2012 benefattore del restauro del Santuario Madonna delle Grazie

settore della trivellazione, con 35 dipendenti, con macchinari esportati in tutto il mondo. Ora l’Azienda è gestita dai figli Dan (il nome del nonno Danilo Boaretto), Laura, Monica e Peter J. In occasione del matrimonio di un cugino in ottobre dell’anno scorso, al Santuario della Madonna delle Grazie, il figlio Dan ha portato un pensiero generoso in dollari canadesi anche per il restauro del Santuario alla presenza dello zio D.Antonio Boaretto, primogenito di dieci tra fratelli e sorelle, della mamma Valeria e di parenti del Canada. L’otto dicembre poi, solennità dell’Immacolata, in una cornice straordinaria di musica dell’ Ensamble “Le classiche note” presentata da Anna Chiara Vitaliani, e dall’illustrazione dei restauri con i lavori di consolidamento, di tinteggiatura, dai quali sono emersi

antichi affreschi e tanti altri particolari spiegati dall’Architetto Davide Doardo, si è nuovamente ricordato questo compaesano, vissuto da ragazzo all’ombra del santuario, e così generoso. Peter Boaretto ha sempre detto “Il mio segreto è il duro lavoro: avere tanta voglia di lavorare, non temere la fatica e coltivare il senso del rischio”. E’ stato ricordato dalla stampa padovana come il meccanico dell’impossibile. In occasione della festa del voto vogliamo affidare alla Madonna, che Piergiorgio ha tanto amato, da ragazzo e ogni volta che ritornava dal Canada, il suo ricordo generoso. Da queste pagine di ‘Respice Stellam’lo raccomadiamo alle preghiere degli abbonati a Respice Stellam Don Antonio Boaretto


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Parola di Vita di Luglio

“Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo” (Gv 16, 33). Anche in questo mese di luglio possiamo vivere una parola che ci rassicura, che ci dà conforto. Anni fa, in uno dei momenti particolarmente bui della mia vita, ho aperto a caso un libro di meditazioni ed è uscita proprio la pagina con questa frase. È stata una risposta a tutta la fatica che in quel periodo dovevo fare e che avrei dovuto ancora affrontare. È con queste parole che Gesù, prima di essere consegnato nelle mani di coloro che lo avrebbero messo a morte, conclude i discorsi di addio ai suoi discepoli con i quali ha rivelato la realtà profonda del Suo rapporto con il Padre e della missione che gli ha affidato. Anche noi, come i suoi discepoli, siamo nel mondo per continuare la Sua opera. Gesù sa molto bene che noi, come suoi amici avremo una missione difficile, che avremo molte prove e difficoltà da superare. Sappiamo tutti quali sono queste tribolazioni: l’incertezza sul futuro, la precarietà del lavoro, le povertà e le malattie, le sofferenze a seguito delle calamità naturali e delle guerre, la violenza diffusa in casa e tra le nazioni. Vi sono anche le tribolazioni legate all’ essere cristiani: rimanere coerenti al Vangelo non è semplice, e il senso di impotenza davanti a una società che sembra indifferente al messaggio di Dio, la derisione, il disprezzo se non l’aperta persecuzione da chi non comprende o si oppone alla Chiesa. Proprio perché le conosce tutte Gesù ci dice: “Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo” Anche se quanto dice sembra una

contraddizione perché Lui è stato fatto prigioniero, flagellato, condannato, ucciso nella maniera più crudele e vergognosa. Più che aver vinto sembra essere stato tradito, rifiutato, ridotto a nulla, e quindi sconfitto, clamorosamente. Qual è allora la sua vittoria ? Certamente nella resurrezione. La morte non può tenerlo in suo possesso. La sua è una vittoria talmente potente da rendere partecipi di essa anche noi, che ci porta con sé nella vita piena, nella nuova creazione. È nella sconfitta che Gesù trionfa pienamente perché penetrando in ogni angolo della morte ci ha liberati da tutto quanto ci opprime, ha trasformato ogni negatività, ogni nostro buio e dolore in un incontro con Lui, perché la sua vittoria è nell’ atto stesso dell’Amore più grande, ci ha Amati così tanto da dare la sua vita per noi. Non dobbiamo però avere una visione trionfalistica della vita cristiana come se tutto fosse facile e già risolto ma, capire che solo affrontando il dolore per amore riusciremo a superare tutte le avversità. Perché Lui ci ha amati per primo e, grazie al suo amore, siamo con Lui «più che vincitori» Allora, quando ci sentiamo sopraffare

dalle difficoltà, dalle prove, dalle tribolazioni, anche se sembrano insormontabili e abbiamo paura di non farcela, diciamogli: «Se tu hai vinto il mondo saprai vincere anche questa mia ‘tribolazione’, la tribolazione della mia famiglia, dei miei colleghi perché con te fra noi troveremo il coraggio e la forza per affrontare tutto, fino ad essere “più che vincitori”». Abbiamo Lui stesso che vive e lotta con noi. Rinnoviamo quindi la fiducia in Gesù, presente in noi e tra noi, che ha vinto il mondo, che ci rende partecipi della sua vittoria, che ci spalanca il Paradiso dove è andato a prepararci un posto. È facendo così che, nel mio piccolo, sono riuscita ad affrontare e a trovare la forza per superare le prove di allora. Il cammino da percorrere a volte sembra interminabile ma, lungo questo cammino ho scoperto che il Signore dissemina gioie, ci dona persone con le quali possiamo renderlo presente fra noi per aiutarci, amandoci con il suo Amore, ad affrontare e superare in Lui ogni prova: “Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo” L.

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Papa Albino Luciani Il patriarca di Venezia Albino Luciani, successore di Paolo VI.

Viene eletto Papa in un conclave-lampo, durato un giorno e con soli quattro scrutini, il 26 agosto 1978, con il nome di Giovanni Paolo I. Non si dimentichi che è il primo conclave post-conciliare. Il successo di Albino Luciani è travolgente tra gli elettori del terzo mondo. La figura che appare alla loggia centrale di San Pietro sorprende e rallegra per la semplicità del sorriso e del gesto, la dolcezza e la pace che irradiano dalla sua magra figura di prete di montagna. Albino Luciani nasce a Canale d’Agordo, nella provincia di Belluno, nel 1912. Suo padre è un muratore socialista, lavoratore stagionale in Svizzera e in Francia. Giovanni XXIII lo sceglie personalmente come Vescovo di Vittorio Veneto, alla fine del 1958. Nel 1969 Paolo VI gli affida il patriarcato di Venezia. La chiave di volta del suo programma sta nell’ impegno di applicare il Concilio e di aggiornare la prassi della Chiesa in molti campi. Il 3 settembre del 1978, nella cerimonia della sua intronizzazione, rifiuta la tiara, triplice corona, simbolo dei tre poteri del Papa, che già il predecessore aveva abbandonato, apparendo il simbolo anacronistico di una concezione monarchico temporale del pontificato. Tale Pontefice si adopera senza indugio per la trasformazione del Sinodo dei Vescovi in un vero e proprio governo permanente della Chiesa universale. Nelle udienze generali del mercoledì, egli offre l’impressione di un pastore che ha assimilato la Bibbia e i Padri della Chiesa. In una lettera in data 20 settembre 1978 il Papa incoraggia gli sforzi di pacificazione dei due episcopati argentino e cileno e li incita a esortare governanti e governati alla intesa reciproca. Il 24 settembre, nel discorso a San Giovanni in Laterano per la presa di possesso della cattedra di Roma, cita ampiamente i testi di Gregorio Magno sul dovere della Chiesa di servire i poveri. Egli si impegna come Vescovo di Roma a dimenticare il proprio grado, considerandosi uguale ai “sudditi buoni,” senza rinunciare a una lotta spietata contro la corruzione e la malvagità in generale. Sollecita senza sosta i cristiani a porsi al servizio degli emarginati, i quali sono ritenuti “il tesoro della Chiesa.” All’alba del 29 settembre il suo segretario lo trova morto nel suo letto. Albino Luciani era

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cagionevole di salute. Aveva denunciato nelle settimane precedenti disfunzioni circolatorie. L’impressione a Roma e nel mondo per la morte di “Albino il Breve,” durato solo trentadue giorni, è enorme. Al di là di illazioni, di speculazioni effettuate riguardo la sua morte improvvisa, ritengo importante riportare una frase pronunciata in merito dall’ Arcivescovo di Vienna in quei giorni:” è necessario ridurre il sovraccarico fisico e psichico cui è soggetto il Papa, ritenendo opportuno che alcune funzioni pontificie siano affidate ad altri, in modo da non superare i limiti di fatica tollerabili di un essere umano.” Il Papa del sorriso dolcissimo, della grande umanità, pastore, il Papa della porta accanto, ci ha colpito per la sua “brevitas.” E ci ha fatto riflettere sulla brevità del tempo, sulla precarietà della nostre progettazioni umane. Il suo sorriso ha sapore della novità, di decisi rinnovamenti, di entusiasmi , ma vi si intravvede anche un “al di là” ineluttabile che dà significato alla nostre effimere e transitorie vicende terrene. Una sua frase ricorrente: Dio "E' papà; più ancora è madre" lo accosta in maniera inequivocabile a una sensibilità mariana, dato che la Madonna

media come una madre, il cui rapporto con il figlio appare in generale più viscerale e comprensivo. La sorella Antonia, chiamata Nina, ha sempre testimoniato la forte devozione mariana del fratello,in tutte le fasi della sua vita. Uomo umile, mite, ma ferreo nelle sue convinzioni, concepiva la Madonna un perno importantissimo nell’ economia della Chiesa. Anche Maria fugge in Egitto, è pertanto una immigrata, vive la povertà, povera tra i poveri, nel dolore si accosta a ogni uomo, nel coraggio della testimonianza è un esempio per chi si autodetermina come cristiano. Albino Luciani è stato in tutta la sua vita un assiduo pellegrino dei vari santuari Mariani, che considera i centri propulsori della Chiesa. Nelle sue omelie di quando è Patriarca a Venezia, incoraggia instancabilmente la pratica del Rosario, considerandolo una preghiera necessaria all’ approccio alla trascendenza. Un grande pontefice, una meteora che ha lasciato una traccia indelebile nel firmamento della Chiesa, un preziosissimo dono dello Spirito Santo alla Comunità di uomini itineranti. Sante Rodella


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16 Luglio Madonna del Carmine

La festa della Madonna del Monte Carmelo, tra le più care alla tradizione cattolica, è legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei frati Carmelitani.

Il grande amore del popolo di Dio per la Vergine Maria si manifesta particolarmente nel culto mariano. In ogni mese del calendario è presente almeno una festa o una solennità dedicata alla Madre di Dio. Il 16 luglio ricorre la festa della Beata Vergine Maria del Carmelo o Madonna del Carmine, una devozione molto antica e fra le più amate della cristianità. La festa fu istituita per ricordare l’apparizione del 16 luglio 1251 al religioso inglese san Simone Stock (1165-1265), che all’epoca era priore generale dell’ordine carmelitano. In quell’occasione la Madonna consegnò a San Simone una striscia di tessuto, lo Scapolare, che caratterizza inconfondibilmente tutte le immagini della Madonna del Carmine. Ma il titolo Madonna del Monte Carmelo ci richiama ai tempi del profeta Elìa il quale raffigurò nella piccola nube, che poi allargandosi si aprì in una pioggia benefica, il simbolo delle grazie santificatrici che ci provengono da Maria. I mistici cristiani hanno voluto vedere in quella nube che salvò Israele dalla siccità, l’immagine della Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al

mondo. Nel Medioevo il Monte Carmelo (in aramaico «giardino») che si trova in Galilea fu prescelto come luogo di preghiera da molti eremiti. Sant’Alberto di Vercelli, patriarca latino di Gerusalemme, li riunì in comunità e diede loro una regola che venne approvata nel 1226 da papa Onorio III. Successivamente, a causa delle incursioni dei Saraceni, intorno al 1235, i frati Carmelitani dovettero abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa e poi propagarsi in ogni parte d’Europa e del mondo. Così i Carmelitani hanno diffuso nel popolo cristiano la devozione alla Beata Vergine del Monte Carmelo, additandola come modello di preghiera, di contemplazione e di dedizione a Dio. Alla spiritualità carmelitana si sono ispirati moltissimi santi e mistici fra i quali santa Teresa d’Ávila, san Giovanni della Croce, santa Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce), santa Teresa del Bambin Gesù e fino a san Giovanni Paolo II.Anche a Padova la festa della Madonna del Carmine è molto sentita e ogni anno il 16 luglio la Basilica del Carmine, il Santuario mariano principale della città, si riempie di canti e di lodi alla Madonna. Le associazioni mariane e numerosissimi Chiesa di S.Giustina e S.Rocco pellegrini si danno a Piove di Sacco appuntamento in Basilica per rinnovare l’affidamento a Maria e partecipare alla Messa, al Rosario e agli altri riti mariani. Nel pomeriggio poi si svolge la grande Processione guidata dal Vescovo con la statua della Madonna adorna di grappoli d’uva. Feste analoghe

si svolgono in molte altre località anche per impulso di associazioni e confraternite un tempo molto numerose e attive. A Piove di Sacco il centro della devozione alla Madonna del Carmine è presso la chiesa di Santa Giustina in via San Rocco dove si trova un bell’altare a lei dedicato. Preghiera alla Beata Vergine Maria Vergine del Carmelo O Maria, Vergine del Carmelo, riempi della tua presenza il cammino della nostra vita. La tua bellezza, specchio della bellezza divina, irradi nel mondo mitezza, pace e armonia. La tua tenerezza, riflesso della misericordia divina, ci aiuti ad amare Dio e i fratelli, con cuore puro e totale dedizione. La tua sapienza, dono dello Spirito Santo, ci educhi all’ascolto orante della Parola e a vivere secondo i tuoi disegni. La tua vicinanza, segno delle promesse divine, ci insegni la solidarietà e la carità verso i poveri. O Maria, Splendore del Carmelo, prega per noi. Maurizio Pengo

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Rosario per le Contrade

Il Rosario della Vergine Maria, sviluppatosi gradualmente nel secondo Millennio al soffio dello Spirito di Dio, è la preghiera amata da numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità come ha detto S. Giovanni Paolo II nel Santuario Madonna di Monte Berico il 7 settembre 1991. Per papa Francesco "es la medicina para el alma lo que es bueno para el corazón". La recita del Rosario, davanti ai capitelli, ai bivi, nelle nostre contrade

e in Santuario nelle sere di Maggio è una forma devozionale personale ma anche unitaria, poichè accresce il rapporto tra le persone vicine di casa. Si racconta che, nei secoli è passata l'idea, che i cinque misteri recitati nel rosario sono

come i cinque sassi con i quali Davide sconfisse il gigante Golia: certamente con l'aiuto di Maria, alla quale chiediamo una potente intercessione. Questa "arma" potrà aiutare a liberarci dal male dei nostri giorni.

riconquistare e dilatare lo spazio per l’incontro, per l’ascolto, la possibilità di ritrovarci comunicando, la possibilità di essere più spontanei, più disponibili, più teneri ...e la tenerezza di cui parla Papa Francesco è il linguaggio segreto dell’anima, ciò di cui abbiamo infinitamente bisogno sia da regalare che da ricevere: un tempo di riposo da trascorrere in famiglia è importante; è nececessario rispettare le ferie come momenti di

ricarica spirituale e fisica, ricordando quanto dice il libro biblico del Qoèlet, "c'è un tempo per ogni cosa". (Qo 3,1) L'estate con il meritato riposo: è il tempo per recuperare il senso della nostra vita, è il tempo per la famiglia, per regalarsi momenti da condividere senza fretta, è il tempo per l’amicizia, per rinnovarla o per rinsaldarla, è il tempo per la mente, può essere

Preghiera d’estate

Mc 6 – 30-33).«Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». (Mt 11 – 28-30) «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime». Gesù ci invita a metterci in disparte per riposarci, con Lui. Il tempo della vacanza può regalarci la possibilità di 8

Mara Doardo


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occasione della lettura di un buon libro, è il tempo per regalarci la possibilità di uno sguardo nuovo ricco di stupore per la bellezza del paesaggio naturale che ci circonda, o per il patrimonio artistico, tutte opportunità che ci invitano alla contemplazione che rimanda a Dio... è tempo per lo spirito con incontri nei campi scuola parrocchiali o diocesani è il tempo del riposo, momento propizio personale, per incontrare Dio, è il tempo per recuperare i valori evangelici del silenzio, della riflessione, della preghiera e della contemplazione. È il tempo per il Signore e per noi:

tante volte ci si lamenta perché non si riesce più a fermarsi per pregare e dedicare momenti al Signore: l'estate può diventare l’occasione per ravvivare l’amicizia con Dio, dargli più spazio con la preghiera perché tutto si riempia della Sua presenza. In un racconto di mons. Angelo Comastri sul suo incontro con S. Madre Teresa di Calcutta così racconta: “La prima volta che la incontrai fui colpito dal suo sguardo: mi guardò con due occhi limpidi e penetranti. Poi lei mi chiese: “Quante ore preghi ogni giorno?”. Rimasi sorpreso da una simile domanda e provai a difendermi dicendo: “Madre, da lei mi aspettavo un richiamo alla

carità, un invito ad amare di più i poveri. Perché mi chiede quante ore prego?”. Madre Teresa mi prese le mani e le strinse fra le sue quasi per trasmettermi ciò che aveva nel cuore, poi mi confidò: “Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna che prega. Pregando, Dio mi mette il suo amore nel cuore e così posso amare i poveri. Pregando!” Tu che sei il mio unico bene Concedimi di accoglierti nel mio cuore Gesù, fa' che il suono della tua voce riecheggi sempre nelle orecchie, perché io impari a capire come il mio cuore, la mia mente e la mia anima, ti possano amare. Concedimi di accoglierti negli spazi più nascosti del mio cuore, tu che sei il mio unico bene, la mia gioia più dolce, il mio vero amico. Gesù, vieni nel mio cuore, prega con me, prega in me, perché io impari da te a pregare

Cronache in Santuario

Madre Teresa di Calcutta

È arrivato il 14 maggio da Grumulo delle Abadesse e Longare provincia di Vicenza, un gruppo di persone in pellegrinaggio al nostro Santuario. Mettendo nelle mani della Madonna delle Grazie ogni loro desiderio, Le hanno reso lode con la preghiera e la Santa Messa. 9


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Pellegrinaggio Diocesano

Il 21 maggio L'Azione Cattolica Adulti della Diocesi di Padova assieme all'Assistente Diocesano

Santuario. Sono giunti con tre pullman ed hanno occupato tutti i posti a sedere, anche le sedie di

don Enrico Piccolo, ha organizzato un pellegrinaggio al nostro

riserva. Ha introdotto la preghiera l'Assistente; la Vicepresidente del

Estate insieme

Dal 15al 26 giugno 2015 si è svolto l’Estate insieme, quindici giorni di amicizia insieme per tanti bambini e animatori sui passi della parabola del Buon Samaritano. Il Buon Samaritano nel periodo di inizio estate ha fatto da guida ogni giorno a una ventina di bambini e animatori che si sono ritrovati nel pomeriggio in patronato. Ognuno di loro si è fatto Buon Samaritano per il suo prossimo più vicino perché un samaritano è una persona generosa pronta a fornire aiuto a chi è nel bisogno. Ognuno, dopo aver ascoltato la parabola ha conservato nel cuore un verbo che lo ha colpito: gli passò accanto, si fermò, ne ebbe compassione, gli si avvicinò, si chinò su di lui, gli fasciò le ferite versandovi olio e vino, lo caricò sul suo asino, lo 10

portò alla locanda, lo vegliò, pagò il locandiere perché avesse cura di lui. Poi, ai bambini sono rimaste impresse le parole di Gesù che dice: «Va' e fa' anche tu lo stesso». È stato importante per i bambini conoscere la vita dei santi raccontata da don Franco: di San Domenico Savio, di San Camillo de Lellis, di Santa Chiara, di Santa Giuseppina Bakita, tutti santi che hanno messo innanzi a loro l'amore verso il prossimo.

nostro Consiglio Pastorale Patrizia Sgaravato ha dato il benvenuto, Don Franco ha parlato della storia e della devozione a Maria che invita sempre a evitare contrasti e a trovare un comune accordo. Il nostro Architetto Davide Doardo che ha diretto i lavori di restauro, ha presentato le origini del Santuario e la consistenza dell'intervento di consolidamento e conservativo dell'edificio. Un breve rinfresco in Chiostro ha concluso la visita: qualcuno ha approfittato per acquistare dei ricordi nel negozietto.

Ogni bambino e animatore si è impegnato ad essere benevolo nei confronti di ciascuno, nella gioia dei lavoretti fatti insieme, dei giochi fatti insieme, nella gioia di far crescere l'amicizia l'uno con l'altro. È stato un tempo prezioso per tutti, perché al primo posto è stato messo Gesù con la preghiera insieme. Un grazie agli animatori, alle animatrici, alle mamme e a don Franco. Mara Doardo


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Alfredo Luise

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami!

09.07.1936

12.01.2015

Piergiorgio Boaretto

1943

19.07.2012

Guido Ferraresso

19.05.1930

25.06.2014

Mafalda Battistello in Romanato

21.03.1929

19.07.2014

(Sant’Agostino)

“Ricordiamo ai gentili abbonati, che la rivista Respice Stellam, si sostiene e può continuare la sua opera arrivando nelle vostre case con gli abbonamenti annuali. Per chi non avesse ancora provveduto, chiediamo, e vi ringraziamo di questo, di poterlo fare al più presto. Un Grazie di Cuore La redazione.”

Olivo Bertelle

19.07.1930

09.07.2013

Anna Boaretto

13.02.1937

04.07.2015

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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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