Respice di maggio 2016

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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

FAMIGLIA PERCHÈ RELAZIONE OVVERO LA GIOIA DELL’AMORE. ROSA DI MAGGIO. FUGA IN EGITTO. RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI MAGGIO 2016. MADONNA DELLE GRAZIE 6 MAGGIO 2016 FESTA DEL VOTO. 8 MAGGIO 2016 PRANZO IN FAMIGLIA .

Anno LXII -04

Maggio 2016


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXII - n. 04 Maggio 2016

Famiglia perchè relazione (Don Battista) III° Rosa di Maggio (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Fuga in Egitto (Sante Rodella) IV-V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Maggio 2016 (Luisa) VI° --------------------------------------------------------------------------------

Pagine centrali a cura ed. Paoline

-------------------------------------------------------------------------------Madonna delle Grazie Festa del Voto 2016 (Maurizio Pengo) VII°-VIII° -------------------------------------------------------------------------------8 Maggio Pranzo in Famiglia (Manlio Zecchin) IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario Affidati alla Madonna X°

Orario delle celebrazioni in Santuario

S.MESSA:

• • • •

S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

€ 2,00 € 2,50

Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.05.2015

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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si è aperta la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Battista La redazione


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Famiglia perché relazione ovvero la gioia dell’amore

La famiglia trova la sua ragione

d’essere nel fatto che i singoli che la compongono sono esseri in relazione. La prima relazione è con la madre: la vita non ce la siamo data da noi, ma l’abbiamo ricevuta. La persona così è introdotta nella famiglia umana costituita da un complesso di relazioni: sposo-sposa, paternità - maternità, genitori - figli, fratello - sorella…relazioni che non sono mai ‘simmetriche’, alla pari, ma si intrecciano basandosi sulla differenza, e sono finalizzate alla comunione. Nel mondo in cui viviamo, la famiglia è una sfida:

Richiede fedeltà alla parola data, al sì indissolubile, mentre sperimentiamo che le circostanze cambiano; richiede di osare l’impegno,mentre si è tentati di fuggire da esso; richiede di vedere il bene che c’è, anche se non è perfetto, senza pretendere che lo sia. Se ogni singolo è chiamato a relazionarsi, tanto più ogni famiglia in quanto tale cercherà di creare rapporti con altre famiglie per camminare insieme, per farsi compagni di viaggio. Se mi limitassi a questo aspetto della famiglia, sembrerebbe che Dio non c’entri; Dio invece è addirittura all’origine: ‘Dio creò l’uomo a sua immagine...maschio e femmina li creò’

; la fecondità della coppia è segno visibile dell’atto creatore. La relazione feconda della coppia diventa un’immagine per scoprire e descrivere il mistero di Dio: Dio Trinità è comunione di amore, Dio non è solitudine, bensì una famiglia. Anche l’uomo creato non accetta la solitudine, è inquieto e cerca un aiuto, cerca l’incontro con un volto che riflette l’amore di Dio, chiede di unirsi per donarsi. Il frutto è l’abbraccio fisico e l’unione dei cuori e, forse, anche il figlio che nascerà dai due. La presenza dei figli è in ogni caso un segno della pienezza della famiglia. Don Giovanni Battista Crivellaro

ROSA DI MAGGIO

na n o d a M Delle Grazie

Sboccia a maggio la rosa speciale fiorisce nel giardino dell’amore perennemente, non esige particolari premure emana gratis il suo profumo con un alito d’affetto, consolazione,

disponibilità. Fiore ineguagliabile benedetto dal Cielo dai numerosi petali spesi per i figli con generosità. Anche se una manciata di lune comprometteranno la corolla presente resterà l’incanto del cuore di Mamma. Carla Tiengo 3


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La Fuga in Egitto

“ Un angelo del Signore appare in sogno a Giuseppe dicendo ‘Risvegliati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto…’ e resta lì finché te lo dico.” Qui la storia di Gesù è presentata come un viaggio. Si ripete il percorso di Giuseppe figlio di Giacobbe(=Israele) venduto dai fratelli ai mercanti d’Egitto; la storia di Israele è profezia di Gesù. Lui che scende e risale dall’Egitto, è il Figlio che realizza il nuovo esodo definitivo: l’uscita dalla schiavitù d’Egitto per ritornare alla terra promessa. Così dobbiamo leggere questa pagina del Vangelo di Matteo. Come Gesù abbia trascorso il soggiorno in Egitto, secondo le narrazioni non canoniche, non è essenziale e non ha rilevanza teologica anche se i Vangeli Apocrifi sono antichi quasi come i Vangeli canonici risalendo a qualche secolo dopo Cristo: essi ‘esprimono la fede dei semplici con una componente fantasmagorica’ ( vedi art.pag.8 Respice Stellam marzo 2016).

Nel vangelo canonico di Matteo

viene citata la fuga in Egitto e, come in tutti i quattro vangeli , notizie essenziali ma scarne. Per sfuggire la strage e la persecuzione di Erode il Grande, secondo il consiglio dell’Angelo, la sacra Famiglia si reca in Egitto. In quei tempi la Palestina si trovava sotto la morsa di Erode, re vassallo dei romani, di origine araba, formalmente di religione ebraica, romano di educazione e crudelissimo non solo con i sudditi ma con gli stessi familiari. Passa alla storia con l’aggettivo “il grande” per le sue competenze architettoniche: fa ricostruire il tempio di Gerusalemme. Nella realtà è uno psicopatico, con manie allucinatorie, con la paura costante di essere detronizzato dagli stessi figli. I Romani sanno che la Palestina è una provincia ribelle ed Erode è solerte nel reprimere le eventuali rivolte.. L’odio degli zeloti contro il dominio 4

romano è sconfinato. Diversa è la situazione in Egitto. Dopo la sconfitta di Cleopatra, ultima regina del regno dei Tolomei, discendenti da Alessandro Magno, l’Egitto viene inglobato all’impero romano, il politeismo egiziano si fonde con il politeismo romano al punto che la grande dea Iside, testimone della grandezza passata dei Faraoni, diviene a pieno titolo una divinità romana. In parole povere per la famiglia di Nazareh si respira aria più tranquilla. Fra tutti gli apocrifi quello che dedica maggior spazio alla fuga e al soggiorno della sacra famiglia in Egitto, è la seconda parte del Pseudo-Matteo , risalente al quarto secolo dopo Cristo... Si prospetta un Gesù Bambino adorato dai leoni, dai leopardi, dalle bestie feroci…..Appare tutto il gusto dell’esotismo, del mirabile. Nel terzo giorno di viaggio verso l’Egitto Maria è provata dall’estrema calura e per ordine del divino Bambino i rami delle palme si inchinano a lei,

donando fresco e frutti. Negli Apocrifi del nuovo Testamento Maria è inevitabilmente al centro. Donna salvifica, nel suo percorso verso l’ Egitto risolve situazione difficili, intricate, apparentemente difficili da risolvere, …. E’ proprio in Egitto, la terra che opprimeva il popolo di Israele in cui Maria si manifesta nella sua umile potenza,


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La fuga in Egitto opera di Vittore Carpaccio

il nucleo fondamentale di Israele ritorna dai suoi antichi padroni a recare la salvezza universale. Nel percorso verso l’Egitto Maria con l’aiuto del figlio bambino guarisce lebbrosi e indemoniati . I potentissimi re egiziani, le regine si inchinano a lei, la vera regina del regno che va oltre il tempo. Secondo tale vangelo apocrifo la

sacra Famiglia approda in Egitto quando il bambino compie i due anni e si fermano in Egitto tre anni. Dopo la morte di Erode ritornano lentamente verso Nazareth, al Nord della Palestina. L’insistenza sulle guarigioni miracolose dei lebbrosi, nei vangeli sia canonici che apocrifi, si spiega in relazione al terrore suscitato da questa malattia

deturpante che era vista come un castigo divino. Tuttora in Egitto ci sono numerosi santuari mariani, espressioni concrete del cristianesimo copto, che commemorano la fuga in Egitto, frequentati anche dai fratelli islamici. Sante Rodella

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«Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il “Dio con loro”» (Ap 21, 3)

Ogni mese ci viene proposta una

parola di vita, che noi cerchiamo con un certo impegno di mettere in pratica. Questa volta ci chiede di allargare i nostri orizzonti. Ci chiede di vedere Gesù Risorto come una presenza non più limitata ad un luogo o a un tempo, ma come una presenza dilatata al mondo intero. Abbiamo già parlato del sogno di Dio. Ora pensiamo alla Sua volontà. La volontà di Dio è sempre stata

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quella di scendere dal cielo e di abitare con noi, suo popolo. Ci ha creati per questo. Ci ha creati per amore e, come un amante, vuole conversare con noi, stare con noi. Il libro dell’Apocalisse ci dà la certezza che questo progetto si attuerà nella sua pienezza perché Dio ha già iniziato ad abitare con noi da quando è venuto Gesù. Dio vuole stare con tutte le Sue creature, pur così diverse per colore della pelle, cultura, religione. Il progetto di Dio non è abitare con

un popolo solo, “il nostro”, e abbandonare gli altri. Tutti i popoli sono figli suoi, sono un’unica famiglia, siamo un’unica famiglia! Impariamo allora ad apprezzare le diversità, ad apprezzare l’altro come una persona che ci appartiene: io sono l’altro, l’altro è me; l’altro vive in me, io vivo nell’altro. Possiamo iniziare dalle persone con le quali viviamo ogni giorno. È vivendo l’altro che possiamo fare spazio alla presenza di Dio con noi e Lui comporrà l’unità e salvaguarderà l’identità nostra e di ogni popolo. «Ogni popolo deve oltrepassare il proprio confine e guardare al di là; è arrivato il momento in cui la patria altrui va amata come la propria, in cui il nostro occhio ha da acquistare una nuova purezza. Non basta il distacco da noi stessi per essere cristiani. Oggi i tempi domandano al seguace di Cristo qualcosa di più: una coscienza sociale del cristianesimo (Chiara Lubich, 1959). Allarghiamo quindi i nostri orizzonti guidati da questa parola: «Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il “Dio con loro”» «È nello splendore di ciascuno, messo al servizio dell’altro, che l’unica luce di vita brillerà abbellendo la patria terrena, facendo di essa un’anticamera della Patria eterna». Luisa


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Madonna delle Grazie 6 maggio – Festa del Voto Madre di Gesù, sia come Regina Il Santuario della Madonna delle dicioètutte le Grazie, la Madre che

Grazie di Piove di Sacco e il convento francescano che lo affiancava furono costruiti dai Frati Minori dell’Osservanza a partire dal 1484 sul luogo di una cappella dove qualche anno prima era stata portata una prodigiosa immagine mariana per essere esposta alla venerazione dei fedeli. Documenti tardivi, ma fondati sulla tradizione orale, attestano infatti che all’origine del santuario vi fu una lite fra due fratelli per il possesso di un’immagine della Madonna, ricevuta in eredità e cara ad entrambi. Mentre stavano per sfidarsi a duello un bambino di un anno, in braccio a sua madre, benché ancora incapace di parlare, esclamò “Fermatevi!” ed invitò i contendenti a deporre le armi e a portare la sacra immagine in una vicina cappella aperta al pubblico. La gente dei dintorni, venuta a conoscenza del prodigio, accorse numerosa a chiedere fiduciosa ogni genere di grazie alla Vergine Maria. Le origini del santuario di Piove di Sacco, pertanto, sono dovute alla pietà popolare e all’iniziativa dei frati francescani che ebbero in dono i terreni per costruire una chiesa più grande con annesso convento. Il santuario è dedicato alla Madonna delle Grazie, il titolo di gran lunga più diffuso tra i santuari mariani nazionali: 83 in Italia di cui 11 nelle Venezie. Titolo che va inteso sia come Madre della Divina Grazia,

intercede presso il Figlio Gesù perché compia ogni grazia. San Bernardo di Chiaravalle, l’ultimo dei Padri della Chiesa, usa espressioni bellissime per esprimere l’incrollabile fiducia dei fedeli nella potenza di Maria, la “piena di grazia”. Da secoli i cristiani si rivolgono a Lei con queste parole: “Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai inteso al mondo che qualcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia chiesto il tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato”. E ancora “Se insorgeranno i venti delle tentazioni / se incorrerai negli scogli delle tribolazioni / Guarda la Stella, invoca Maria”. I santuari sorti fra ‘400 e ‘500 nelle nostre terre, in un’epoca di insicurezza e rilassamento morale, ebbero un ruolo importante nel preservare e rinsaldare la fede nella popolazione. I religiosi, presenti in modo massiccio nel Veneto, fecero delle loro chiese dei centri di devozione mariana, da Monte Berico (Servi di Maria) a Motta di Livenza (Minori Francescani), da Thiene (Cappuccini) a Lendinara (Monaci benedettini olivetani). Nonostante lo splendore in campo artistico e culturale e il fermento in campo religioso, non erano certo tempi tranquilli. Le guerre territoriali, l’espansione della Repubblica di Venezia e gli spostamenti degli eserciti, italiani e stranieri, le

frequenti carestie e soprattutto il fenomeno endemico della peste, flagello comune a quei tempi rendevano la vita delle popolazioni insicura e sottoposta a mille pericoli. Davvero tragica fu la peste del 1576 che contagiò Milano durante l’episcopato di san Carlo Borromeo e a Venezia provocò la morte di 50.000 persone. Tale sciagura è all’origine, tra l’altro, della straordinaria chiesa e della festa del Redentore a Venezia (la terza domenica di luglio), della devozione alla Madonna dei Lumini a Padova (il 12 ottobre) e della processione del voto di Pontelongo (la prima domenica di maggio). Ben più grave fu l’epidemia di peste che si abbatté su Milano, Venezia, Padova e in tutto il Nord Italia nel 1630-31. È la peste, descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi, che decimò un terzo della popolazione di Venezia. In quell’occasione la città, per invocare l’intercessione di Maria, fece voto di edificare la basilica della Madonna della Salute e di istituire la processione che si rinnova annualmente il 21 novembre. Padova che a gennaio del 1631 7


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contava circa 31.000 abitanti, a dicembre ne aveva meno della metà. Il 52% della popolazione era stata colpita dal terribile morbo. Nella primavera del 1631 la peste contagiò anche Piove di Sacco che allora contava circa 5000 abitanti. Allarmate dai primi decessi, le autorità cittadine riunirono il Consiglio della Comunità per decidere i provvedimenti da prendere e il 27 aprile 1631 all’unanimità deliberarono di fare voto alla Vergine Maria, invocandone la protezione e implorando la grazia della preservazione dal flagello della peste. Si stabilì che il 6 maggio di ogni anno si facesse una solenne processione con il clero e le confraternite fino al santuario delle

procedendo lungo la riva del Fiumicello. Precedevano il lungo corteo i messi comunali con il gonfalone. Seguivano i membri della Scuola del Santo Crocifisso, con vesti di sacco e corda ai fianchi, quindi i Frati Minori Osservanti, custodi del santuario, e i Frati Conventuali che avevano il loro convento dentro il Castello. Poi venivano i Chierici e i Sacerdoti, i Canonici dell’insigne collegiata del Duomo. Poi ancora il Podestà, il Sindaco e i Consiglieri Comunali con i ceri votivi e infine il popolo. L’ordine della prima processione del voto è documentato su una tavola dipinta lunga 5 metri conservata in santuario. Nei mesi successivi il morbo si affievolì e scomparve. In quell’anno

Grazie. Vi dovevano partecipare anche il Podestà, il Sindaco, i Deputati e tutto il Consiglio e ciascuno doveva portare un cero, acquistato a spese della comunità, da offrire al santuario. La prima processione si mosse di buon mattino partendo dal Castello e

i morti a Piove di Sacco furono 205, circa il 4% degli abitanti, neanche il doppio della media annuale. Mentre a Padova il contagio andava prendendo enormi proporzioni, in Piove fu di ben modesta entità. I Piovesi attribuirono la loro quasi totale preservazione dal flagello

della peste alla protezione della B.V. Maria delle Grazie che venne pubblicamente e solennemente invocata fin dai primi inizi del contagio. Da allora la processione del voto si ripete ininterrottamente ogni anno. E il 6 maggio è diventata la festa principale del santuario. Il voto oggi si svolge in un contesto molto diverso da quello in cui è nato. Ma altre sono le “pesti” che affliggono il nostro mondo, i mali della società di oggi con i quali dobbiamo quotidianamente fare i conti: violenza, droga, alcool, prostituzione, criminalità, corruzione, egoismo, intolleranza, inquinamento, discriminazioni, sopraffazioni, diseguaglianze sociali, mancanza di valori, di umanità di amore. Il benessere porta con sé tanta indifferenza e superficialità. Anche per questo il voto viene rinnovato ogni anno, per chiedere a Maria l’aiuto necessario per rinnovare la nostra società e trasmettere lo stesso impegno dei nostri predecessori alle future generazioni. Così si dà nuova vita alla tradizione e si proiettano nel futuro i valori umani e cristiani legati alle nostre radici. Il santuario della Madonna delle Grazie continua ad essere anche oggi il centro spirituale della Saccisica e la venerata immagine della Madonna delle Grazie, dipinta nel 1478 da Giovanni Bellini, continua ad essere attorniata dai ceri votivi delle autorità e dalle preghiere semplici e accorate degli umili. Maurizio Pengo


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CRONACHE IN SANTUARIO Pranzo in Famiglia al Santuario Madonna delle Grazie

Domenica 8 Maggio nel

Chiostro del Santuario abbiamo avuto l'occasione di riempire ogni spazio utile con tanta gente. Gli avvenimenti da festeggiare erano due: la Festa della Mamma e l'annuale Pranzo in Famiglia. Bellissima giornata, soleggiata, con temperatura ideale per mangiare e bere in compagnia, nel chiostro Madonna delle Grazie (MdG), raccontandoci tante belle cose, osservando intorno, ascoltando le canzoni dei giovani musicisti presenti, cantando liberamente durante il concorso canoro organizzato per tutti i nostri ospiti, sorteggiando alcuni premi della lotteria. Ed infine un omaggio, vero, a tutte le Mamme presenti: una poesia scritta da una collaboratrice e fedele del Santuario appositamente per tale evento a MdG. La Vita é più semplice e leggera se talvolta mettiamo da parte le quotidiane preoccupazioni e gli inevitabili problemi e inventiamo un'occasione per stare insieme: una Festa in Parrocchia. Se, poi, con i circa 30 volontari (tra i quali ben 15 ragazzi/e) riesci a preparare per oltre 300 persone un elegante e buon aperitivo, una gustosa amatriciana, arrosto con patatefagioli-cipolla, del fresco merlot, il dolce, il tutto preparato con amore e professionalità..... beh, possiamo veramente affermare di aver vinto !!! Era un nostro auspicio, e l'abbiamo riscontrato con piacere, poi, che le

persone ospiti sentissero soddisfatta la "voglia di fare ed essere Comunità". Ci abbiamo messo tutta la nostra energia e volontà per la buona riuscita di questa duplice Festa: siamo stati soddisfatti in pieno e vogliamo condividere e comunicare questa gioia. Con i Nostri Dons, Franco, Battista, Giorgio, Giuliano, abbiamo potuto constatare che non é poi così difficile "donarsi" all'altro e fa tanto bene all'animo e mette fiducia in se stessi. Costa poco, produce redditività al singolo ed accresce la sensazione e lo stato d'animo in ciascuno di Noi, speriamo tanti, perché insieme si può andare lontano. Magari ci aiuta a capire che realmente apparteniamo alle nostre Comunità In definitiva la giornata é scappata via, senza problemi, lo spirito giusto c'era, molte Famiglie hanno apprezzato l'accoglienza, offerta dai volontari, verso ogni ospite. Si é capito dai sorrisi e dalla gioia che gli ospiti trasmettevano. In conclusione tutto è andato secondo il previsto con grande soddisfazione di tutti, manifestata dai ringraziamenti, dai baci ricevuti, dalle mani strette

calorosamente, dal saluto a conclusione di giornata dei nostri carissimi e dolcissimi ospiti del centro anziani del CRAUP nonché degli amici della Magnolia. Si impara tanto a restare con le persone ! Servono moltissimo i banali scambi comunicativi, le semplici nuove conoscenze, i normali scambi di favori, le attenzioni, gli sguardi, i sorrisi gratuiti, i complimenti e le confidenze che dopo pochi secondi nascono spontanei tra le persone: aiutano a legare e ci fanno andare avanti meglio nella Vita. Questi momenti vissuti insieme, volentieri e in armonia, sono filamenti piccoli e sottili che rappresentano molto più di quanto possiamo intuire al momento. Potrebbero essere cose banali se guardiamo all'utilità , in realtà sono un collante che rinsalda e fortifica: una medicina che autoproduciamo, a rafforzare e gettare avanti a Noi entusiasmo per il Nostro vivere: gioia e serenità per i giorni successivi e un'aiuto a Credere nel prossimo. Grazie a tutti, .... a Maggio 2017. Per la Comunità della Madonna delle Grazie Manlio Zecchin 9


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azie r G e l l e nna d o d a M alla Affidati

Savioli Chiara prima battezzata nella Parrocchia Madonna delle Grazie. Nella stessa Chiesa si unirà in matrimonio con Ceccon Denis il giorno 11 Giugno 2016 alle ore 16,00

Si affidano a Maria

35° anniversario di matrimonio di lazzaro Graziella e Carraro G.Carlo Domenica 15 novembre 2015

Battesimo di Siria Gabriella

Battesimo di Thomas Cesaro Mamma Nadia Renati e Papà Federico Cesaro Da queste pagine affidiamo al cuore di Maria, Madonna delle Grazie, Menini Andrea, perchè ella lo protegga, lo incoraggi nelle sue difficoltà ed esaudisca le preghiere che per lui fa tutta la famiglia. 10


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Bruno Grinzato

La Madre

28.09.1916

23.07.1992

Caterina Vitale Ved.Sabino

02.10.1935

16.05.2016

Diego Valeri

Sul paesino bianco bianco scende la notte scura scura, ma il cuor piccino non ha paura, anzi è preso da un dolce incanto. Che cos’ha per compagnia la piazzetta solitaria? Ha la fontana che sempre varia la sua canzone di fantasia. E l’alberella che par morta senza un fremito di volo? L’alberella ha l’usignolo che col suo piangere la conforta. E nella casa che s’empie già d’uno stuolo vago e leggero d’ombre vestite di mistero., il bambino felice cos’hà? Il bambino ha la sua mamma a che gli fa nido con le braccia, che se lo stringe guancia a guancia e gli canta la ninna nanna. Diego Valeri

Dosolina Fanton Ved.Grinzato

24.08.1922

30.12.2012

Teresa Boni Ved.Trolese

09.09.1937

09.03.2016

Fernanda Zagolin Ved.Marchesin

21.03.1938

07.02.2016

Sergio Maniero

12.09.1943

21.05.2016

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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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