Respice Stellam di marzo 2015

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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

Eucarestia senza pane Maria nel Cinema Maria Borgato “un segno della Fede” Nel segno di Chiara “parola di vita di Marzo 2015”

Anno LXI -02

Marzo 2015


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 02 Marzo 2015

Eucarestia senza pane (Don Battista) III -------------------------------------------------------------------------------Maria nel cinema (Sante Rodella) IV - V -------------------------------------------------------------------------------Maria Borgato un segno della Fede (Maurizio Pengo) VI - VII -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline -------------------------------------------------------------------------------Parola di Vita di Marzo 2015 (Luisa Boaretto) VIII -------------------------------------------------------------------------------Dalla cena povera alla condivisione (Mara Doardo) IX -------------------------------------------------------------------------------Cronache del Santuario X --------------------------------------------------------------------------------

Orario delle celebrazioni in Santuario

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

S.MESSA:

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S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera • alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

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Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.03 2015

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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00


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L’Eucaristia senza pane

L’altra sera, celebrando la Messa, ho fatto una considerazione: La Chiesa, trasmettendomi il Sacerdozio, mi ha dato il potere di fare del pane, il Corpo di Cristo. E’ un prodigio che compio tutti i giorni, facendo memoria di Gesù nell’ ultima Cena: potrebbe diventare una cosa ordinaria quasi meccanica se non ci rifletto su.

Però la mia considerazione non riguarda tanto il pericolo della superficialità, quanto piuttosto un accostamento ad un’altra parola di Gesù, che non richiede l’imposizione delle mani e l’invocazione dello Spirito Santo ma esige ugualmente la mia fede : “ lo avete fatto a me”, come se dicesse: il fratello è il mio corpo. Non è una transustanziazione

Don Battista

sacramentale, non si tratta di cambiare la ‘sostanza’ del fratello che incontro, per farla diventare Gesù, come avviene per il pane dell’Eucaristia. Ogni persona resta tale, ma riflette e richiama la presenza del Signore; se dono la mia vita al prossimo, la dono a Gesù; se amo il fratello, amo Gesù. Allora non è Eucaristia solo quella sacramentale istituita da Gesù nell’ Ultima Cena con il pane, ma tutti coloro che amano l’uomo possono celebrare Eucaristia, sempre in rendimento di grazie a Dio; ognuno può dire in nome di Gesù: ‘questo è il mio corpo’ amando l’uomo; non mangerà il pane eucaristico, ma fa ugualmente comunione con Gesù, attraverso il fratello. Possiamo chiederci se Maria ha mangiato il pane dell’Eucaristia… Certamente Maria ha visto Gesù in ciascuno degli Apostoli e, amandoli, ha fatto comunione con Lui. Don Battista

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con Ottobre si apre la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2015. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. Abbonamento amicizia Abbonamento sostenitore Abbonmento estero

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C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Battista

La redazione

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Maria nel Cinema

Il cinema, la settima arte, è stato avaro nel rappresentare Maria. Nei vari kolossal di derivazione hollywoodiana, che propongono la vita di Cristo, la Madonna appare un personaggio secondario, quasi un accessorio. Mi vengono in mente “Il Re dei Re” di Ray, “la Storia più

anche in tale, sia pur grande film religioso, la figura dalla “Signora”, che appare alla fanciulla, viene percepita in maniera oleografica: quasi una figura di cartapesta. Il cinema italiano ha offerto, invece, una immagine attendibile di Maria nel film, “Il Vangelo secondo

Maria nell’Annunciazione sul film di Zeffirelli grande mai raccontata” di Stevens. Film eccessivamente spettacolari in cui il messaggio cristiano veniva fagocitato da scene grandiose e da sceneggiature enfatiche e ampollose. Film che negli anni ‘60 furono campioni di incasso. Venti anni prima, era stato premiato con l’Oscar il film ” Bernadette”, la cui interprete, una sensibilissima Jennifer Jones, è talmente credibile nel suo personaggio da meritare senza dubbio l’ambita statuetta. Ma 4

Matteo” di Pier Paolo Pasolini, grande poeta, saggista, scrittore,

oltre che regista cinematografico. Girato nel 1963, film anti commerciale, composto di parole, silenzi eloquenti, musiche che prevaricano sulle immagini, per la sua essenzialità e incisività, è stato molto apprezzato dai teologi a dal magistero cattolico. Fedelissimo al vangelo di Matteo, il regista fa apparire nelle prime scene Maria vistosamente incinta, giovane ragazza del popolo. L’immagine rinvia a un noto affresco, “La Madonna del parto”, dipinto da Piero della Francesca, pittore rinascimentale. Una Maria silente, simbolo di una maternità che abbraccia il mondo. Ma nello stesso tempo esprimente uno sguardo eloquente e pudico, tutta compresa nel suo mistero. Nel film di Pasolini, inoltre, Maria riappare, divenendo la protagonista indiscussa del dramma del “Golgota.” Da un punto

Maria nel film di Mel Gibson


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di vista cinematografico tutto è visto dalla prospettiva soggettiva della Madonna, interpretata nella parte finale del film dalla stessa madre del regista, Susanna Pasolini. La croce si innalza e la musica di Mozart accompagna gli spasmi interiori

“Gesù di Nazareth”, film per la tv, che forse più del precedente entra nelle case di tanti italiani. A differenza del collega Pasolini, il suo stile appare maggiormente edulcorato, lo stesso suo film presenta i personaggi in una dimensione iconografica. Il cast

Maria nel Film di Pasolini della Madre, nei quali si riverbera la sofferenza cosmica, che solo nella solidarietà scopre di cogliere il significato. Il volto teso, contratto della “Madonna pasoliniana”, prelude a una inequivocabile redenzione, altrettanto cosmica, che ha come centro il Figlio immolato e innalzato. Più di un decennio dopo. il regista Franco Zeffirelli si cimenta con il suo

è composto da attori famosi, tra cui molte “star di Hollywood”. Maria è interpretata da Olivia Hussey, attrice zeffirelliana, reduce dal successo precedente di Romeo e Giulietta. E’ sia Maria giovane che la Maria della croce. E nelle due dimensioni esprime la stessa dolcezza. La dolcezza dello stupore di una adolescente si tramuta nella dolcezza che si approccia al dolore

che la riduce allo stremo, pur riuscendo a conservare una grandissima forza interiore. Rimane l’esempio di un grande cinema che affronta Maria, sia da un punto di vista estetico che emozionale. Nel 2004 il regista americano Mel Gibson propone il film “The Passion”, film discusso, accusato di essere troppo violento, rappresenta le ultime scene della vita di Gesù, dall’orto del Getsemani alla morte sulla croce, indugiando forse troppo, sulla scena della flagellazione. Non voglio dilungarmi sul film, che a parer mio presenta anche scene di estrema dolcezza, contenute nei vari flash-back. Mi viene solo spontaneo comparare il dolore della Maddalena, interpretata da Monica Bellucci con il dolore espresso dalla Madonna, interpretata da Maia Morgestern. Il dolore della discepola è umanamente disperato nella sua tragicità, il dolore della Madonna, pur composto esternamente, ha il sapore del dramma che ci interpella tutti, nella nostra finitudine, bisognosi di speranza e di infinito. Inoltre, Maria di Mel Gibson ci fa intravvedere, dal suo sguardo accorato, che la morte tragica, infamante, del Figlio innocente non è stata vana! Sante Rodella

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Maria Borgato

Si è aperto il 14 gennaio 2015 a Padova, alla presenza del Vescovo Antonio Mattiazzo, la causa di beatificazione della Serva di Dio MARIA BORGATO, laica consacrata appartenente all’Istituto Secolare Santa Angela Merìci di Padova (Compagnia di Sant’Orsola). Nata a Saonara in una povera famiglia di contadini, Maria era la maggiore di quattro fratelli e non aveva nessuna caratteristica che la distinguesse dalle altre ragazze del paese. Lavorava come ricamatrice e sarta. Era gracile di costituzione e claudicante fin dalla nascita per una lussazione all’anca. Era molto devota, frequentava la parrocchia e fin da giovane aveva manifestato la volontà di farsi suora missionaria. Ma proprio per quella sua menomazione fisica non venne accettata da nessun convento. Pensò allora ad una consacrazione personale vivendo la vita ordinaria dei laici. Fece un cammino di formazione secondo la regola di Santa Angela Merìci, vivendo in famiglia. Mise così insieme le sue due aspirazioni: donarsi a Cristo ed essere pienamente inserita nella vita ordinaria in cui si vive. In questo modo seppe coniugare azione e contemplazione, mettendosi al servizio dei più bisognosi e insegnando il catechismo ai bambini, ricamando le tovaglie per gli altari e facendo anche le pulizie della chiesa. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, tutti gli uomini del paese furono chiamati alle armi cosicché i Grandi Vivai Sgaravatti rimasero senza manodopera per la 6

Serva di Dio Saonara 07.09.1898 – Ravensbrück (Berlino) aprile 1945

coltivazione delle piante. La celebre ditta ottenne allora dallo Stato l’assegnazione di circa 120 prigionieri inglesi che vennero costretti a lavorare nei campi. La gente del paese li conosceva e li rispettava. L’armistizio dell’8 settembre 1943 aveva creato in molti l’illusione che la guerra fosse finita e che i prigionieri potessero tornare a casa loro. Invece cominciarono i guai. I prigionieri inglesi furono finalmente liberi, ma subito ricercati dai Fascisti e dai Tedeschi. Non avendo cibo, né vestiti, né un ricovero per la notte, cominciarono a chiedere aiuto alle famiglie di Saonara che compassionevolmente diedero loro asilo. Con l’arrivo dell’inverno la situazione peggiorò e aumentarono i pericoli a causa delle perquisizioni

dei Tedeschi. Chi non fece in tempo a scappare si dovette nascondere. Fu in questa triste occasione che Maria decise di soccorrere i ricercati aiutandoli ad espatriare. Aggregandosi ad un gruppo di studentesse padovane, che si erano attivate anche per la salvezza di alcuni ebrei, guidate da un frate della Basilica del Santo, padre Placido Cortese, Maria insieme alla nipote Delfina Borgato, allora sedicenne, si rese disponibile a reperire abiti decenti per gli ex prigionieri, a procurare una carta d’identità falsificata e ad accompagnarli alla stazione di Padova a piedi di notte per non essere scoperti. Collaborò così al Movimento Padovano della Resistenza. Riuscì a portare in salvo una trentina di Inglesi finché il 13 Segue a pag.7


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marzo 1944 Maria e la nipote Delfina vennero scoperte, caricate su un camion e portate nel carcere di Venezia. Poco dopo, il 27 luglio,

vicino a Berlino. Nel lager patì il freddo e la fame, subì maltrattamenti e ogni sorta di tormenti che sopportò

La nipote di Maria, Delfina Borgato con il nostro Vescovo Antonio

vennero trasferite nel carcere di Bolzano da dove Delfina con altre giovani finì a Mauthausen in Austria, mentre Maria fu deportata in Germania, nel campo di concentramento di Ravensbrück,

pazientemente con l’aiuto della sua grande fede cristiana e devozione mariana, come testimoniato dalle sue compagne di sventura. Infine Maria fu avviata alla camera a gas e bruciata in un forno crematorio

nell’aprile del 1945. Alla fine di giugno 1945 la nipote Delfina tornò da Mauthausen e, ancor oggi vivente, ne ha raccolto la memoria con testimonianze e documenti. In una delle lettere che Maria scrisse ai famigliari dal carcere si legge: “Non datevi pena per me, la mia vita l’ho votata a Dio, perciò il soffrire è per me un vantaggio che vedrete in cielo”. La dolorosa vicenda di Maria Borgato ci fa capire che i santi non sono solo quelli che hanno compiuto gesti straordinari, ma anche quelli che hanno dato prova di santità compiendo al meglio le loro umili azioni quotidiane, offrendo a Dio i patimenti della vita e soprattutto aprendo il proprio cuore ad un incondizionato amore per il prossimo, con coraggio e fortezza d’animo. Maurizio Pengo

Preghiera per implorare la Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio

MARIA BORGATO

O Padre, animati da viva fede, noi rivolgiamo fiduciosi a te la nostra preghiera. La tua serva Maria Borgato consacrò la sua vita a te per amarti sopra ogni cosa. Nella famiglia, in parrocchia, nel lavoro è stata sempre animata da uno spirito di straordinaria carità. Non esitava, per salvare la vita di tanti fratelli, ad affrontare rischi e pericoli. Ha coronato la sua generosa vita, vittima dell’odio e della violenza, in un campo di sterminio. Ti chiediamo, o Padre, che la tua umile serva sia anche in terra glorificata e, per la sua intercessione, concedici le grazie che con fede ti domandiamo.

(Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre)

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“SE QUALCUNO VUOL VENIRE DIETRO A ME, RINNEGHI SE STESSO, PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA � (Mc 8,34)

“Erano rimasti affascinati da Luiâ€?, ecco, questa frase nel commento di Fabio Ciardi alla Parola di Vita del mese di marzo mi ha colpito in modo particolare. Erano rimasti affascinati da GesĂš i discepoli, lo avevano visto sulle rive del lago, lo avevano visto compiere

di equivoci, come intende realmente attuare la sua missione e cioè pagando di persona, soffrendo molto, venendo ucciso e dopo tre giorni risuscitando. Ed anzi ammonisce Pietro, che non accetta questa visione del Messia, con le parole “tu non pensi secondo Dio,

miracoli, ne avevano ascoltato le ma secondo gli uominiâ€? (cf 8,31-33). ´6H TXDOFXQR YXRO YHQLUH GLHWUR D PH parole di Sapienza. I discepoli, ora che sanno che andrĂ stesso, Era facile per loro, come lo èrinneghi per noi, se a morire, vorranno ancora seguirlo? SUHQGD OD VXD FURFH H PL VHJXDÂľ rimanere affascinati da una persona “SE QUALCUNO VUOL VENIRE che immaginiamo possa agire con DIETRO A ME‌â€? potenza e forza sconfiggendo i Ora che sappiamo cosa comporta nemici e seguirla senza esitazione seguire GesĂš, cosa significa essere con gioia ed entusiasmo suoi discepoli, siamo ancora disposti abbandonando tutto. E' facile ! a seguirlo ? Siamo disposti a morire Ma GesĂš spiega, ci spiega, a scanso come lui per amore ? Siamo disposti 8

a mettere da parte il nostro modo di pensare per condividere in tutto la via del Maestro ? PerchĂŠ questo significa essere cristiani: avere gli stessi sentimenti di Cristo che “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte..â€? (Fil 2,5.8) e dire “non sono piĂš io che vivo, ma è Cristo che vive in me" (1Cor 2,2) Dunque, il primo passo da fare per essere suoi discepoli e che GesĂš ci chiede è “rinnegare noi stessiâ€?, e cioè prendere le distanze dal nostro modo di pensare ! Rinnegare se stessi significa entrare nel modo di pensare di Dio, quello che GesĂš ci ha mostrato nel suo agire con la logica del chicco di grano che deve morire per portare frutto, del trovare piĂš gioia nel dare che nel ricevere, dell’offrire la vita per amore, in una parola, del prendere su di sĂŠ la propria croce. “SE QUALCUNO VUOL VENIRE DIETRO A ME‌â€? La croce di ogni giorno può avere mille volti: una malattia, la perdita del lavoro, l’incapacitĂ di gestire i problemi familiari o quelli professionali, il senso di fallimento davanti all’insuccesso, l’impotenza davanti ai grandi conflitti.


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Ognuno di noi ha una croce particolare, non occorre cercarla, ci viene incontro da sé, a volte quando meno ce lo aspettiamo, in modi che mai avremmo immaginato. L’invito di Gesù è quello di “prenderla”, senza subirla con rassegnazione come un male inevitabile, senza lasciare che ci cada addosso e ci schiacci e senza sopportarla con fare stoico e distaccato, ma di accoglierla come “condivisione” della Sua croce. Abbiamo in questa croce la

possibilità di essere suoi discepoli, di vivere in comunione con lui in quel dolore perché lui per primo ha condiviso la nostra croce! In ogni dolore, qualunque volto abbia, possiamo trovare Gesù, che lo ha già fatto suo. Prendere quindi la nostra croce, portarla con lui, ma condividere anche la croce dei nostri fratelli. Perché la croce “pesa di meno se Gesù ci fa da Cireneo e pesa di meno se la portiamo insieme” (Igino Giordani); vederla come “potenza di

Dio”. Così in ogni debolezza troveremo la forza, in ogni buio la luce, in ogni morte la vita, perché lì troveremo Gesù. E allora mi viene proprio in cuore di dire: lasciamoci affascinare da lui, lasciamoci affascinare da quel bell’Amore che ha preso su di sé tutto di noi e seguiamolo accettando e offrendo a lui le nostre piccole o grandi croci e donando tutto l’amore di cui siamo capaci! Luisa Boaretto

Mercoledì delle ceneri, il 18 febbraio è iniziato il tempo della Quaresima con l'imposizione delle ceneri. Scrive il Santo Padre per la Quaresima 2015 nel suo messaggio intitolato “Rinfrancate i vostri cuori (Gc 5,8).“

per rendere il cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lasci chiudere in se stesso nell’indifferenza ma, che aiutato dallo Spirito e dalla fede delle nostre comunità, sappia spendersi nei più poveri.

"Il popolo di Dio ha bisogno di rinnovamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stesso, nel tempo di Quaresima". Con le parole del Santo Padre, ci viene proposto un percorso di formazione del cuore, un cammino

Seguendo le indicazioni della Diocesi di Padova, nelle quattro parrocchie dell'Unità Pastorale di Piove di Sacco, è stato pensato ad un momento di forte significato comunitario: ecco perché Giovedì 5 Marzo, tempo di quaresima, tempo di cambiamento,

tempo rinnovamento del cuore è stata preparata una cena povera, all'insegna della sobrietà. La cena povera è nata con l'idea fondamentale di adeguarsi al modo di vivere dei "poveri"; mangiare come loro e quindi cercare di essere loro vicini almeno una volta l'anno, giustamente, durante una cena povera. La proposta è stata guardata “con curiosità e diffidenza” (cosa è?). Si è trattato di consumare un pasto frugale, un pugno di riso, come viene mangiato nella maggior parte del mondo, una frittatina con patate e piselli, tutti insieme, in un clima di accoglienza, benevolenza, tenerezza che ci ha aiutati a prendere le distanze dai nostri eccessivi bisogni per creare uno stile di vita evangelico, sobrio e alternativo. La nostra vita non si esaurisce nel mangiare, ma allora: “Da che cosa dipende la nostra vita?” «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». (Mt 4,1-11)

Dalla cena povera alla cena di condivisione

Segue a pag.10

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Cristo, accettando di inoltrarsi nel deserto e digiunando, ha voluto ripristinare quella relazione fra cibo, vita e Dio. Ma cosa ci porta ad incontrarci come comunità e a vivere insieme l'esperienza penitenziale della cena povera? È un voler rinfrancate i cuori, ricordare sulla nostra pelle il disagio

di tante persone e famiglie, della porta accanto che vivono nelle nostre comunità, per imparare una sera a preparare una cena con meno. Si è parlato di cena povera ma, nel clima dell'unità Pastorale Madonna delle Grazie, è stata effettivamente una "cena di condivisione pensando giustamente a chi sono i destinatari degli aiuti che si raccolgono, ma, anche e soprattutto al fatto che la cena è diventata un modo per conoscere meglio la nostra realtà “Centro di Ascolto Caritas Vicariale.” È stata proficua la presenza in ogni parrocchia, di un volontario Caritas Vicariale che ha illustrato l'impegno di tanti volontari che si spendono nel Centro di Ascolto e nella formazione personale al fine di interagire con le persone in difficoltà per non farli sentire a disagio. Ciò ci ha avvicinati veramente alla conoscenza

delle nostre comunità. È stato anche un invito ai presenti a farsi avanti donando una preghiera, un'ora del proprio tempo, un qualsiasi aiuto alla realtà Caritas, tutto è gradito. Questi momenti ci aiutano a scoprire con la fede,il “gusto dell'essenziale”, ciò diventa un gesto di disponibilità ad un nuovo stile di vita, una strada di giustizia e di solidarietà per migliorare in questi momenti di difficoltà economiche di tante famiglie. La cena povera, è stata quindi l’invito a destinare il corrispondente della cena che normalmente viene consumata. Il contributo raccolto durante la serata è stato destinato al Centro di Ascolto Caritas Vicariale di Piove di Sacco che da quest'anno siamo invitati dalla diocesi ad autosostenere in ciascuna delle nostre comunità..

Cronache del Santuario

Per Natale, quale confessore straordinario, abbiamo ospitato Don Teodoro del Congo. Viene da Roma dove sta studiando per conseguire la laurea in missionologia. Egli desidera sostenere in Congo un orfanatrofio. 10

Franca Pengo Mara Pinato

CENTRO DIURNO "ANCHISE" di Conselve; Sono venuti in pellegrinaggio in Santuario lo scorso 28 ottobre 2014 accompagnati da due Operatrici.


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Giuseppe Tresoldi

29.04.1953

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)

19.03.2003

Desi Tonetto Ved.Mozzato

03.08.1924

19.07.2014

Mafalda Fortin Norina Ved.Chinello

02.12.1929

01.10.2012

Isidora Bado Ved.Franchin

18.09.1927

14.01.2015

Paolino Chinaglia

09.12.1933

15.02.2015

Gilberto De Marchi

08.06.1932

21.03.2012

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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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