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...dal 1955
Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)
“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”
Farti contento Novembre Maria nei Vangeli Canonici. Riflessioni dalla Parola di Vita di Novembre Inizio del ministero del Vescovo Claudio 24 Ottobre Confermazione dei ragazzi della Parrocchia .
Anno LXI -09
Novembre 2015
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 09 Novembre 2015
Farti contento (Don Battista) III° Novembre (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Maria nei Vangeli Canonici (Sante Rodella) IV-V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni dalla parola di Vita di Novembre 2015. (Luisa) VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline -------------------------------------------------------------------------------Inizio del Ministero del Vescovo Claudio (Maurizio Pengo) VII° -------------------------------------------------------------------------------24 Ottobre Confermazione dei ragazzi della Parrocchia (Patrizia Sgaravato) VIII°-IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache dal Santuario X°
S.MESSA:
Orario delle celebrazioni in Santuario
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
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CONFESSIONI
(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
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Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.11 2015
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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30
S. ROSARIO
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Farti Contento
Lo dico a te che mi stai leggendo, ma puoi dirlo anche tu a tuo marito, al tuo amico o, meglio ancora, ad uno sconosciuto, ad un indigente… E…al tuo nemico? E se lo dicessi a Gesù? In ogni caso sento che si strappa qualcosa da me stesso, si rompe la mia corazza, il mio ‘star bene’ da solo, si disturba la mia pigrizia e la mia autonomia. Per farti contento lascio il mio guscio,
perdo me stesso e interpreto i segni che tu mi dai attraverso i quali tu manifesti ciò che ti soddisfa. Sono proiettato fuori eppure godo della
tua gioia; non sono più me stesso, ma mi ritrovo vedendoti felice. Così Gesù nella volontà del Padre. Ecco, sì! Proprio come lo sposo per la sua sposa e la sposa per il suo sposo. Voglio dirlo a Gesù perché il mio rapporto con Lui non può essere che sponsale. E’ vero! Non occorre dirglielo; appena concepita, questa esigenza la realizzo. Di per sé, non occorre neanche scriverla. Invece mi trovo ad averla concepita, ad averla scritta e a non averla realizzata appena scritta: ha prevalso ancora la mia corazza! MARIA COL SUO ECCOMI HA FATTO CONTENTO DIO E L’UMANITA’. Don Giovanni Battista
Fra intrecci di voci ingiallite odoranti di tempo sfiorito emergono sussurri inconfondibili che scuotono memorie non sommerse dall’onda di un’altra dimensione. Presenze mutate però mai appassiti i volti che reali arricchivano i
miei anni. Ancora mi parlano nel vibrare del richiamo temuto e mozzo è il mio respiro ma nell’abbandono del corpo con loro mi risveglierò all’alba del giorno eterno.
Carla Tiengo
60° Anniversario di Respice Stellam
1955-2015 La rivista Respice Stellam compie sessant'anni . Onoriamo questo evento con la pubblicazione del libro "Dal Cuore alla Penna” a cura di Don Giovanni Battista Sabato 19 Dicembre 2015 ore 18.00 in Santuario dopo la S.Messa, con la partecipazione di Luca Francioso in concerto che accompagnerà la serata con la sua chitarra. 3
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Maria nei Vangeli Canonici.
Maria nei Vangeli Canonici. Corano, il libro sacro per la
religione islamica. I quattro I quattro Vangeli Canonici sono la evangelisti dei Vangeli Canonici base del cristianesimo, insieme sono Giovanni, Matteo, apostoli ad altri libri del Nuovo di Gesù, mentre gli altri due, e Luca, pur Testamento, e con l’Antico Marco Testamento compongono le contemporanei, non l’avevano Sacre Scritture. I quattro Vangeli conosciuto. Dei quattro, solo non sono rispettivamente Matteo e Luca hanno citato quattro biografie sulla vita di l’infanzia del Messia. Permane un Gesù, ma esprimono il Suo silenzio tra i suoi dodici anni e il messaggio, narrano la Sua tempo della sua vita pubblica. missione, la Sua passione, morte Ovviamente, in tutta questa e resurrezione: il centro della essenzialità, Maria è poco citata Fede cristiana. Rispetto gli dai Vangeli Canonici. innumerevoli Vangeli Apocrifi, Nel vangelo di Marco, è che si esprimono in tono spesso nominata al capitolo terzo, fantasmagorico, enfatico, versetto 31 “Giunsero sua Madre abbondanti nei dettagli, i e i suoi fratelli e lo mandarono a Canonici appaiono essenziali, chiamare.” A tale avviso, Gesù sobri, stringati, e sin dagli inizi risponde che la Madre e i sono stati scelti dalla Chiesa in “fratelli” sono coloro che fanno la quanto libri sacri, attendibili e volontà del Padre Suo. Il Messia ispirati. L’arte ha reso famosi gli in questo brano dimostra di apocrifi, pensiamo alla scene del relativizzare i legami di sangue, il Protovangelo di Giacomo, clan, i gruppi precostituiti, tanto immortalate nella Cappella degli diffusi nella sua epoca e in ogni Scrovegni a Padova e in tantissimi tempo, che tendono a chiudere altri dipinti. Gli apocrifi con il loro l’uomo in una morsa di sterile stile ridondante hanno avuto un autosufficienza. Maria si ritira innegabile influsso anche sul dinnanzi alle parole del figlio, ma accoglie con fede il suo 4
Maria “
messaggio apparentemente misterioso. Marco fa capire che Gesù non disprezza la Madre, tutt’altro, ma la introduce a pieno titolo in una dimensione universalistica dell’umanità, rendendola il discepolo perfetto, il paradigma dell’essere umano che si abbandona a Lui, senza porsi sterili interrogativi, scevro da razionalismi che rallentano, inceppano il processo salvifico. Nel Vangelo secondo Matteo, capitolo primo versetto 18, viene
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vivevano sperduti ai confini di un Impero Romano trionfante e arrogante. Nel “fiat voluntas tua” di entrambi accostiamo le nostre brevi vite, spesso basate su egoismi deliranti, inutili protagonismi, ambizioni effimere, dipendenze da idoli deleteri. E allora Maria, la Madre, e Giuseppe, uomo eccezionale, lontano dagli stereotipi di beceri maschilismi che continuano a infangare l’umanità, diventano per tutti noi, uomini peccatori, bisognosi di redenzione, modelli da imitare, le prefigurazioni di cristiani perfetti, che sapranno irradiare luce sulle generazioni successive. Nel cristianesimo l’eroismo, la tracotanza della mitologia pagana si tramutano in vita interiore, semmai in martirio! Dei sinottici, Luca, l’evangelista, è quello che menziona maggiormente Maria, ma è anche colui che pone in evidenza Maria “Madre di Gesù”. con maggior enfasi la povertà, l’esigenza di una vita radicale. presentata come Colei che è Quel “guai ai ricchi” spicca come rimasta incinta per opera dello un monito scomodo nelle sue Spirito Santo. E un Angelo “Beatitudini”. Maria, dopo la interviene per rassicurare visita a Elisabetta, è la Maria del Giuseppe, il suo sposo, il padre Magnificat, “colei che rovescerà i putativo del Messia. Nel vangelo potenti dai troni e invierà a casa i di Matteo non appaiono ricchi a mani vuote.” E’ anche la trionfalismi, unioni eccezionali da medesima Maria, turbata parata mitologica, semmai il all’annuncio dell’Angelo. Avrebbe mistero dell’incarnazione ci potuto atteggiarsi a visionaria, a interpella nella sua essenzialità diva dello spiritualismo, invece si connettendosi al mistero proclama serva, l’ultima degli dell’umano oltre che al divino, un ultimi e la Sua grandezza deriva mistero che avvolge “in primis” dalla Sua estrema umiltà. Anche due giovani e poveri sposi, che il quarto evangelista Giovanni
apparentemente non attribuisce una grande attenzione a Maria, ma se per quest’ultimo i miracoli sono segni, Lei del primo segno diviene la promotrice. Nelle nozze di Cana, sarà Lei, la Madre, a esortare il figlio a trasformare l’acqua in vino. Un gesto che presenta un significato rilevante anche da un punto di vista antropologico, considerato che in tali società patriarcali la donna vedova, da schiava del marito, ridiventa proprietà del figlio primogenito. Tale madre invece si rapporta a persona, rispetto al figlio, esprimendo un parere con veemenza. Riappare nella via di Cafarnao con Gesù e i discepoli e infine sulla croce, testimone del sacrificio del Figlio, sua discepola sino all’ ultimo, coraggiosa, straziata ma non disperata, noncurante dei soldati romani, icona del dolore, rivolgendo lo sguardo a Giovanni, affidatogli come nuovo figlio, e prototipo di una nuova umanità predisposta a rigenerarsi. Sante Rodella
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Riflessioni dalla Parola di vita di Novembre «Perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17, 21).
Siamo a novembre ed è bello con questa Parola di Vita tornare a parlare del “sogno di Dio”. Da tutta l’eternità il Suo bellissimo Sogno siamo noi, la famiglia umana, sono i Suoi figli uniti in comunione d’amore con Lui e tra di loro perché possano condividere la Sua stessa vita divina. Questo è ciò che sta più a cuore a Gesù: che tutti siano una cosa sola ! e lo chiede al Padre nella Sua ultima accorata preghiera. La famiglia umana, fin dalle origini (lo si legge nella Genesi) è stata frantumata ! è forse un fallimento di Dio ? Può sembrarlo, ma Lui non si dà per vinto, non smette di sognare e affida a Suo Figlio la grande missione di radunare i figli dispersi, di abbattere i muri delle separazioni, delle inimicizie tra i popoli e manda Gesù sulla terra per creare un popolo nuovo (cf. Ef 2,14-16). È l’unità che Dio non smette di sognare, e Gesù gliela chiede come il Dono più grande per tutti noi: «Ti prego, Padre, perché tutti siano una sola cosa come tu, Padre, sei in me 6
e io in te, siano anch’essi in noi». E, in quel come c’è tutto perché significa che, dato che siamo plasmati a immagine e somiglianza di Dio, possiamo essere coinvolti nella stessa unità che c’è tra il Padre e il Figlio, “possiamo essere uniti”. È un bellissimo dono, è un dono nella reciprocità che ci fa ognuna delle Tre Persone divine ! «Perché tutti siano una sola cosa» Qual è allora la nostra parte perché il sogno di Dio si realizzi? Qual è il nostro contributo per l’adempimento della preghiera di Gesù ? L’unica risposta sta tutta in un “sì” di adesione ! È fare nostra la preghiera di Gesù ! È volere che il sogno di Dio sia anche il nostro sogno ! Prestiamogli quindi labbra e cuore e ripetiamo con Lui, ogni giorno, con fiducia, la preghiera al Padre, perché l’unità, come abbiamo detto, è un dono dall’alto, chiediamogliela con fede, e senza stancarci mai. Impariamo anche, quando stiamo per prendere una decisione, oppure quando ci troviamo di fronte ad una scelta o ad una particolare azione da compiere, a chiederci se questa serve per costruire l’unità, se è il
meglio in vista dell’unità. Chiediamoci anche se siamo capaci di andare dove c’è una disunità evidente per prenderla su di noi come ha fatto Gesù. Nel nostro vivere quotidiano vi sono molti tipi di disunità: attriti in famiglia, tra persone che conosciamo; tensioni nel quartiere; disaccordi nell’ambiente di lavoro, in parrocchia, tra le Chiese. Cerchiamo di non restare indifferenti, di non sfuggire i dissidi e le incomprensioni, ma portiamo in queste situazioni il nostro amore fatto di ascolto, di attenzione all’altro, di condivisione del dolore. Non diamo peso ai malintesi o alle divergenze di idee ma accettiamo con gioia le differenze e consideriamole una ricchezza, perché l’unità non è uniformità. E, soprattutto, viviamo in unità con quanti sono disponibili a condividere l’ideale di Gesù e la Sua preghiera, contenti del “meno perfetto in unità che del più perfetto in disunità”, Questo a volte ci metterà in croce, ma è la strada che Gesù ha scelto per rifare l’unità della famiglia umana e noi, con il nostro “sì”, vogliamo percorrerla con Lui «Perché tutti siano una sola cosa» ! Luisa
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18 Ottobre 2015 Inizio del ministero del Vescovo Claudio
Con un rito solenne e una cattedrale
gremita di fedeli la Chiesa di Padova ha accolto il suo nuovo vescovo, Claudio Cipolla, mantovano. È stata un’accoglienza davvero festosa, coinvolgente, che ha unito l’ufficialità dell’avvenimento alla familiarità dei gesti e delle parole. La domenica del suo ingresso a Padova il vescovo Claudio l’aveva cominciata in mattinata con una preghiera sulla tomba di Sant’Antonio, patrono di Padova, recitando le Lodi con i frati della Basilica del Santo. Poi si era recato, sempre in forma privata, in Basilica di Santa Giustina per pregare sulla tomba di San Luca nel giorno della sua festa. Infine si era recato a Sarmeola per una visita molto significativa agli ospiti dell’Opera della Divina Provvidenza e alla Casa Madre Teresa di Calcutta per un saluto alle autorità cittadine e ai sindaci del territorio diocesano. Ma il momento decisamente più toccante è stato vissuto con tutto il popolo nel pomeriggio in Duomo. Durante la messa solenne il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha consegnato il pastorale al Vescovo, Claudio, lo ha invitato a sedersi sulla cattedra che fu di San Prosdocimo e lo ha proclamato ufficialmente Vescovo di Padova. Tutti i presenti con evidente commozione hanno sottolineato il momento con uno scrosciante applauso. Nella sua omelia il Vescovo Claudio ha subito chiarito di essere
Dopo l’ordinazione episcopale avvenuta a Mantova il 27 settembre 2015, il vescovo Claudio Cipolla ha iniziato il suo ministero di Vescovo di Padova domenica 18 ottobre, festa di san Luca evangelista.
venuto per servire la Chiesa di Padova, senza velleità di potere, rinunciando a titoli e onorificenze, con stile fraterno, in obbedienza assoluta al Vangelo. Ha offerto il suo impegno e la sua disponibilità a collaborare con i sacerdoti, i religiosi e i laici nella logica del servizio, camminando insieme per promuovere la giustizia e costruire fraternità. A sua volta ha chiesto a tutti aiuto e collaborazione e soprattutto sostegno e vicinanza con la preghiera, nella consapevolezza che il cammino non sarà certo facile in una realtà complessa e con una società in rapida trasformazione. Le aspettative nei confronti del nuovo vescovo sono molte. Ma le premesse sembrano essere già una garanzia che Padova con il suo nuovo vescovo potrà fare un buon cammino.
Lo stemma del vescovo Claudio Cipolla
Per tradizione i vescovi della Chiesa cattolica scelgono uno stemma araldico composto da uno scudo, (contenente figure simboliche); una croce astile posta
dietro lo scudo, un cappello prelatizio con cordoni a dodici fiocchi di colore verde e un cartiglio recante il motto episcopale. Lo scudo del vescovo Claudio è diviso verticalmente in due parti, la prima di colore rosso e la seconda d’argento. Nel campo rosso compare una brocca che fa riferimento a San Prosdocimo, primo vescovo e patrono della Diocesi di Padova, considerato il primo evangelizzatore dell’area veneta. Il campo d’argento è cosparso di gocce di sangue e fa riferimento alla Diocesi di Mantova che conserva le preziose reliquie del Sangue di Cristo raccolte dal centurione Longino. Il motto “Confide, surge vocat” te fa riferimento ad un passo del vangelo di Marco (10,49) che narra dell’incontro tra Gesù e il cieco Bartimèo che sedeva lungo la strada a mendicare; al passaggio di Gesù costui grida a gran voce affinché il Maestro gli ridoni la vista e quando Gesù chiede che gli sia portato davanti, quanti gli stanno appresso lo esortano ad alzarsi dicendo: “Coraggio, alzati, ti chiama!”. Maurizio Pengo
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LA PARROCCHIA 'MADONNA DELLE GRAZIE' IN FEST “Chi è lo Spirito Santo, dov’ è lo Spirito Santo, cosa fa lo Spirito Santo. Perché scelgo di riceverlo?
Queste sono le domande che il gruppo Fratelli di Gesù si è posto lungo il cammino che li ha visti protagonisti attivi e in cammino verso la scoperta della terza Persona della Trinità. Un cammino fatto di esperienze “sul campo”. Non ci si è accontentati di parlare o raccontare dello Spirito Santo, ma si è tentato di trovare lo “Spirito Santo” scoprendo il suo operare nella vita degli uomini. E’ così che il gruppo cresimandi ha incontrato gli ospiti dell’OPSA (Opera Provvidenza S.Antonio dove vivono e sono assistite persone diversamente abili); in un pomeriggio indimenticabile hanno scoperto quanto l’amore verso i fratelli più deboli possa fare per rendere loro la dignità di uomo e che la vita, in qualsiasi
I ragazzi nel giorno della loro Confermazione (Cresima)
forma si presenti, va vissuta pienamente; questo lo si può realizzare solo con l’amore al fratello, un amore che si ha dentro, con lo Spirito di Dio che
I ragazzi hanno incontrato le persone diversamente abili all’Opera di S.Antonio a Sarmeola di Rubano 8
cancella riserve e paure nei riguardi del 'diverso'. E’ lo Spirito creatore di vita, il soffio di Dio , ed ogni sua creatura è “cosa buona”. Un cammino che ci ha portati a scoprire la vocazione di chi mette la propria vita a servizio della Chiesa di Dio, con la visita al Seminario. L’incontro coi ragazzi, loro coetanei, che stanno facendo un cammino alla scoperta di Dio e hanno in cuore di scegliere una vita dedicata a Lui. E’ lo Spirito Santo. che nel cenacolo è entrato con la forza
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IN FESTA PER LA CRESIMA DEI “FRATELLI DI GESU”
Uscita al “Buso dea rana” (Vicenza)
del vento gagliardo nel cuore degli apostoli e ha dato loro la forza di proclamare la Parola di Dio fra le genti. Un cammino di avventura e divertimento, dove in una buia grotta, guidati da speleologi esperti, hanno capito che per quanto buio possa esserci “fuori”, la luce “dentro”, quella che ognuno ha, ti aiuta e ti guida nella vita. E’ il fuoco che scalda e illumina; è lo Spirito che guida anche nei momenti bui della vita. Un cammino alla riscoperta del loro battesimo con visita al battistero del duomo di Padova. Un percorso per prendere coscienza che sono cristiani fin dal loro battesimo, scelto per loro dai genitori, che ora con la cresima vanno a confermare per poi iniziare a fare passi di vita in ricerca del loro essere fratelli in Cristo. E così il 24 ottobre 2015. stretti gli uni agli altri ,attorniati dall’ affetto dei loro cari e della comunità di Madonna delle Grazie, hanno ricevuto dalle mani del vicario vescovile Don Renato Marangoni, il sacramento dello Spirito Santo. Cerimonia sentita e partecipata, dove non è mancato il momento di gioiosa commozione. Auguri ragazzi, che l’ECCOMI di Maria sia vostra guida. Patrizia Sgaravato
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CHE A N O R C IN ARIO SANTU
FESTIVITA’ DI SAN MARTINO, PATRONO DI PIOVE DI SACCO
San Martino è il patrono della città di Piove di Sacco. Da secoli, durante la settimana della festa, le strade del centro cittadino si
riempiono di bancarelle, attrazioni, giostre. La comunità cristiana del Duomo, che ormai da qualche anno cammina in Unità Pastorale con le vicine parrocchie di Sant'Anna, di Madonna delle Grazie e di Tognana, celebra ogni anno il suo Patrono l'11 Novembre con una solenne concelebrazione alla quale sono invitati tutti i sacerdoti originari della parrocchia o che in essa hanno prestato servizio. Quest'anno l'Eucaristia è stata presieduta dal piovese don Antonio Brasolin, nel sessantesimo anniversario della sua ordinazione presbiterale. Un'altra importante occasione liturgica viene celebrata la domenica successiva a San Martino: alla Messa Solenne sono invitati le autorità civili e militari e
anche i rappresentanti di tutte le realtà cittadine. Da una ventina d'anni si è instaurata la consuetudine da parte di ogni associazione di portare in Duomo dei carrelli della spesa pieni di viveri da devolvere alla Caritas parrocchiale, in ricordo dell'esemplare carità di San Martino di Tours verso i più bisognosi. Il programma di quest'anno prevedeva che la celebrazione fosse presieduta da S.E. Mons. Flavio Roberto Carraro, vescovo emerito di Verona, originario di Sandon di Fossò, a pochi chilometri da Piove di Sacco, ma purtroppo una indisposizione gli ha reso impossibile essere presente. Don Giuliano Piovan, vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Piove di Sacco
Ritorna il Recital “Maria nei Vangeli” alla Chiesa di S.Andrea a Pontelongo
Sabato 14 novembre la famiglia di “Maria nei Vangeli “è stata ospitata nella chiesa parrocchiale di Pontelongo. Il parroco don Aldo e volontari del presepe vivente ci hanno invitato ed accolto per rappresentare il Recital sulla vita di Maria. L’affluenza di pubblico è stata notevole ed ha espresso con numerosi e
alla i t a d i f f A a Madonn
prolungati applausi di gradire la storia di Maria tratta dai Vangeli. Una rappresentazione fusa al canto, alle
Nel giorno del suo quarto compleanno, affidiamo Mattia Duse alla mamma celeste,”Mamma di tutte le Mamme”. Che gli stia sempre accanto e lo protegga nel suo percorso di vita. La Parrocchia Madonna delle Grazie
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musiche, alla danza e alla recitazione dei volontari che, sotto la direzione di Ornella Marin Ranzato, hanno espresso le loro emozioni e fatto rivivere una pagina di Vangelo. Maria è la nostra guida ci ha detto un volontario del recital, “la sentivamo accanto e tutta la compagnia si sente guidata dal suo ECCOMI pronunciato alla visita dell’angelo mandato dal Signore.” Patrizia Sgaravato
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Angelo Cesaro
05.11.1938
Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)
19.05.1987
Luigi De Gaspari Parroco di Brusadure
dal 1987 al 2012 31.08.1932 09.11.2015
Broccato Leonide Luciana
29.091935
08.11.2015
Bruno Dainese
15.02.1918
21.02.2005
Graziella Cavallin
12.04.1914
09.11.1980
Severina Meneghin Ved.Pinato
18.10.1925
19.11.2005
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L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
L’altare dedicato a Maria
Il Chiostro interno
Vista Esterna del Santuario
Vista esterna del Santuario negli anni 60
La Chiesa prima degli anni 50
Affresco in facciata del Santuario