Respice di ottobre 2015

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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

Siamo in due Le rose di Therese. I Papi del Novecento “Papa Benedetto XVI”. Riflessioni dalla Parola di Vita di Ottobre . I Giovani e la Fede Beata Vergine del Rosario Saluto al Vescovo Antonio in Etiopia Veglia di Preghiera in attesa del Vescovo Claudio

Anno LXI -08

Ottobre 2015


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXI - n. 08 Ottobre 2015

Siamo in due (Don Battista) III° Le rose di Therese (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Papi del novecento Papa Benedetto XVI (Sante Rodella) IV-V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni dalla parola di Vita di Ottobre 2015. VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline -------------------------------------------------------------------------------I Giovani e la Fede (Giuseppe Salmaso) VII° -------------------------------------------------------------------------------7 Ottobre Beata Vergne del Rosario (Maurizio Pengo) VIII° -------------------------------------------------------------------------------Saluto al Vescovo Antonio in Etiopia (Don Battista) IX° -------------------------------------------------------------------------------Veglia di preghiera in attesa del Vescovo Claudio (Don Battista) IX° Cronache dal Santuario X°

S.MESSA:

Orario delle celebrazioni in Santuario

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it OFFERTE PER ABBONAMENTO:

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

€ 2,00 € 2,50

Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 - 11,00 Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.10 2015

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Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30

S. ROSARIO

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it D’amicizia Sostenitore Estero

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“Ricordiamo ai gentili abbonati, che la rivista Respice Stellam, si sostiene e può continuare la sua opera arrivando nelle vostre case con gli abbonamenti annuali. Per chi non avesse ancora provveduto, chiediamo, e vi ringraziamo di questo, di poterlo fare al più presto. Un Grazie di Cuore La redazione.”


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Siamo in due

Sono trascorsi quattro anni da quando ho cominciato a scrivere l’editoriale. Vi sarete chiesti come mai è cambiata la firma: don Franco dove è andato a finire? Non temete! Ci siamo tutti e due, siamo qui in Santuario e ci diamo una mano: Don Franco segue la Parrocchia e il sottoscritto le attività sussidiarie compresa la redazione della rivista. Non siamo colleghi, né soci,anche se per diletto lo chiamo così: viviamo insieme, preghiamo insieme, celebriamo insieme. In qualche circostanza ci vorrebbe una terza persona per equilibrare i punti di vista divergenti; in verità siamo anche di troppo in due e ci accontentiamo di cedere ora l’uno ora l’altro. Di solito chi incalza sono io, don Franco è più bravo nella pazienza e nella calma. Il ‘socio’ si è messo in testa di vivere una frase del Vangelo “Dove due o più sono uniti nel mio nome, io sono

in mezzo a loro”. Ma don Franco, più che averlo in mezzo, se lo tira tutto

dalla sua parte e con un sorriso mi smonta ogni preoccupazione, ogni esigenza, ogni pretesa.

Vorremmo dirvi anche che in due si ha occasione di vivere un’altra frase del vangelo “E li mandò a due a due…”perché sia evidente l’amore reciproco: la carità vicendevole non si mostra a parole, ma con la vita. Cosa facciamo allora noi due?, quando ci sono tante parrocchie senza prete? E’ anche vero che ormai abbiamo la nostra età ed è vicina la pensione e tutto quello che facciamo è in più…intanto, fin che c'è salute, siamo di aiuto al nuovo Parroco che ha già un’altra parrocchia. Ma perché in due assieme? Non potremmo andare uno da una parte e l’altro dall’ altra? Qualcuno può pensare a una simpatia reciproca, ad una amicizia particolare, o…?! No, No, vogliamo solo essere UNO, vogliamo gareggiare a chi ama di più, a stimarci a vicenda e vivere l’UNITA’ in nome di Gesù. Don Battista - Don Franco

LE ROSE DI THERESE

Petali sull’alba della vita che avvolgono una solida impronta sicura lungo le vie della terra. Pioggia di rose dalla mano propizia a umettare il pendio dell’amore per rigenerare speranze asciugate al vento dell’incertezza. Fiorito rifugio le braccia

trattengono la croce che scalfisce le nostre deboli ossa. Disegno del Cielo ancora bocciolo fra i Santi benedetti l’innalzò per sbriciolare le tante spine che sul terreno cammino spargono dolori. Carla Tiengo 3


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Papa Joseph Ratzinger Benedetto XVI

Papa Ratzinger Joseph Joseph Ratzinger nasce il 16 aprile del 1927 nella bassa Baviera. È nominato alla cattedra di teologia dogmatica di Tubinga, dopo essere stato ordinato sacerdote qualche anno prima. E’ un eminente teologo, difensore della ortodossia cattolica, ma anche un grande intellettuale, ponendo la sua cultura, la sua profondità spirituale a servizio della fede. E’ anche teologo alla facoltà di Ratisbona. Da Paolo VI è nominato arcivescovo di Monaco e dallo stesso Papa riceve l’anello cardinalizio. Dopo la morte di papa Giovanni Paolo II, viene eletto pontefice il 19 aprile del 2005. Sceglie lo stesso nome di un grande Papa del Novecento, Benedetto XV, che ha fatto coincidere il suo breve pontificato con gli anni travagliati della prima guerra mondiale, un autentico “Profeta di Pace”, e allo stesso tempo vuole evocare il grande santo Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale, generatore della diffusione del cristianesimo antico in Europa. Un pontefice di una dimensione intellettuale elevatissima, forse eurocentrico, ma intuisce che 4

l’Europa avrebbe potuto essere il modello di un cristianesimo vivo, pulsante, che avrebbe dovuto imporsi sui lati negativi della secolarizzazione, invita spesso al rispetto di tutte le religioni, il suo avvicinamento alla chiesa ortodossa è molto forte, così pure con l’anglicanesimo, condanna il relativismo, cerca una conciliazione tra fede e ragione, la sua concezione della morale sessuale è ortodossa come il suo predecessore, del quale non ha tuttavia lo stesso carisma mediatico. Ma c’è in lui l’umiltà dello studioso indefesso, del ricercatore

senza tregua, il Papa teologo per eccellenza, amante dell’arte e del bello. E il cristianesimo è anche bellezza, Dio è bello e dove c’è bellezza c’è Dio, l’artefice di un creato bello e buono. Ricordiamo i suoi tanti viaggi apostolici, soprattutto il suo viaggio a Cuba, in Terra Santa, in Angola. Ha sempre dimostrato solidarietà agli ebrei vittime dell’eccidio nazista, quella follia che il Papa tedesco ha identificato con il male. La chiesa ha avviato con Benedetto una essenziale opera di trasparenza e pulizia, e nell’anniversario dei Patti


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Lateranensi, febbraio 2013, avviene l’annuncio della sua abdicazione. Il difensore della ortodossia passerà alla storia del papato per la sua finale trasgressione, che trasgressione non è perché viene contemplata dal diritto canonico. Il destino di Benedetto sarà quello di studiare e meditare, isolandosi proprio accanto a quel potere vaticano che ha cercato di scrollarsi di dosso nel modo più clamoroso. L’11 febbraio ricorda anche la prima apparizione della Vergine a Lourdes che era stata dichiarata, dal suo predecessore, la giornata del malato. E lui ha

dichiarato la sua ”infirmitas” di vegliardo proprio quel giorno dedicato alla Madonna di Lourdes, protettrice degli ammalati. Una solidarietà fraterna per coloro che, per malattie e anni, non possono più contare sulle proprie forze. Nel suo breve pontificato era divenuto il bersaglio di tanti stolti, troppo intellettuale per essere compreso, troppo signorile per non essere dileggiato dalla supponenza di chi è ignorante teologicamente, vittima dei perbenismi che lo circondavano. Al di là di tutti i giudizi dobbiamo riflettere che con la sua abdicazione

si è riappropriato della propria umanità. Il Papa conservatore ha fatto, con il suo gesto, comprendere al mondo che idolatrare il ruolo è insensato, urge invece un rispetto incondizionato per l’Uomo. La Madonna ha rappresentato il filo rosso della sua vita dedita perennemente allo studio, ai sublimi ragionamenti su Dio. Nel suo pellegrinaggio a Fatima ha implorato la misericordia di Maria su chi commette il male mascherato da virtù, sui potenti che usano il loro potere per gratificare il proprio ego, pregando la grande Mediatrice che possa convertire non solo coloro che sono fuori dalla Chiesa ma soprattutto coloro che la infangano all’interno con azioni incoerenti e vergognose. Con la sua dolcezza giustamente fustigava gli schiavi del materialismo, dell’idolatria del denaro, che spesso si dichiarano cattolici. Un saluto al Papa Emerito, non più successore di Pietro ma sempre Vicario. Ora si trova fuori dalle stanze fastose e tristi dei palazzi. Ora, nella sua semplicità e solitudine serena, in un insignificante angolo del Vaticano, è sempre in contatto con la sua Madonna che lo ha confortato nei momenti difficili, forse sta progettando di scrivere un ennesimo libro, magari su santa Ildegarda, intellettuale quanto lui, monaca, erborista, filosofa, protettrice dell’esperanto, antesignana dell’Europa, devotissima alla Madonna. Ti salutiamo, Benedetto, infondici il bagliore della tua sapienza, la tua predisposizione a cogliere la bellezza Sante Rodella

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Ottobre 2015

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35). Nel mese di agosto abbiamo cercato di camminare nella carità con il segno distintivo di Dio e cioè l’Amore, a settembre ci siamo concessi del tempo in più per stare con Dio, per imparare ad amare, Dio e i fratelli. In questo mese di ottobre ci viene chiesto di far vedere la caratteristica tipica del cristiano, il segno, ma come fare ? Il cristiano non abita in case particolari, non adotta uno speciale modo di vivere, non usa un linguaggio strano, è semplicemente una persona normale, ma con un segreto che gli consente di incidere profondamente nella società. Questo segreto è frutto dell’esperienza di Gesù nel rapporto con il Padre: «tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi» (Gv 15, 15), e Lui l’ha consegnato ai suoi discepoli poco prima di morire. Era il suo testamento: la vita del cielo che ha portato sulla terra, condivisa con noi perché diventi la nostra stessa vita. Vuole che i suoi discepoli vengano riconosciuti come tali dall’amore reciproco. «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» I discepoli di Gesù erano riconosciuti per 6

il loro reciproco amore ? «La storia della Chiesa è una storia di santità» ha scritto Giovanni Paolo II. Anche se per secoli in nome di Gesù i cristiani si sono combattuti in guerre interminabili e continuano ad essere divisi. Anche se ci sono persone che ancora associano i cristiani con le Crociate, con i tribunali dell’Inquisizione oppure li vedono difensori ad oltranza di una morale antiquata e che si oppongono al progresso della scienza. Sì, i primi cristiani erano ammirati per la comunione dei beni che vivevano, dall’ unità che regnava fra loro, dalla «letizia e semplicità di cuore» che li caratterizzava (cf. At 2,46). Leggiamo sempre negli Atti degli Apostoli: «Il popolo li esaltava» con la conseguenza che ogni giorno «andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore» (At 5,1314). La testimonianza di vita della comunità è la forza attrattiva. Chiediamoci perché oggi non siamo conosciuti come coloro che si contraddistinguono per l’amore. Ma noi oggi, che ne abbiamo fatto del comandamento di Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» ? Siamo consapevoli che la testimonianza di vita è l’annuncio cristiano che come discepoli di Gesù dobbiamo donare ? Le nostre comunità sono luoghi in cui si

vivono rapporti di autentica fraternità, aiuto e servizio vicendevole ? Ecco che questa parola di vita ci viene in aiuto per rimettere a fuoco la dimensione fondamentale di ogni annuncio cristiano. E quindi, facciamo vedere che la vita da Lui portata può generare veramente una nuova società con rapporti di autentica fraternità, di aiuto e servizio vicendevole, di attenzione alle persone più fragili e bisognose. Mostriamolo proprio lì, nei luoghi in cui abitiamo, alle persone che frequentiamo vivendo tra noi quell’ unità per la quale Gesù ha dato la vita. Diventiamo ‘cellula d’ambiente’ cioè due o più persone che si accordano per attuare con radicalità le esigenze del Vangelo nel proprio campo di lavoro, a scuola, nella sede del sindacato, negli uffici amministrativi, in carcere spezzando la lotta per il potere e creando un clima di collaborazione che favorisca il nascere della fraternità. Siamo noi ora “i primi cristiani”, chiamati come allora a perdonarci, a vederci sempre nuovi, ad aiutarci; in una parola, ad amarci con l’intensità con cui Gesù ha amato, nella certezza che la Sua presenza in mezzo a noi ha la forza di coinvolgere anche altri nella logica divina dell’amore. Luisa.


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I giovani e la Fede

Negli ultimi tempi sono molti gli insegnamenti della chiesa, indirizzati ai giovani, la maggior parte dei quali provengono da Papa Francesco. Egli invita le nuove generazioni al dialogo, alla relazione con gli altri e alla preghiera; non tralascia mai l’aspetto spirituale chiedendo sempre “Pregate per me”. Molte volte il Pontefice ha chiesto ai giovani di pregare e riflettere sulla figura della Vergine Maria, perché Ella è stata affidata all’ umanità come Madre ai piedi della Croce e a Lei anch'egli è profondamente devoto. Perché il Vescovo di Roma è così insistente nei suoi appelli verso la gioventù? È tristemente noto che gran parte di essa si è allontanata dalla Chiesa e il numero continua ad aumentare negli anni. Papa Francesco, però, non ne fa

loro una colpa, ma semplicemente dice reiterate volte che durante la giornata è molto importante ritagliare dello spazio per pensare e meditare: “ portatevi sempre in tasca il Vangelo e leggetelo”: più che lo studio teologico, esorta i giovani ad avvicinarsi alla chiesa attraverso il suo maestro Gesù e con il Vangelo che è parola di Dio. Nella nostra società non mancano i giovani che sono in cammino e seguono le esortazioni del Papa, i suoi consigli e le sue richieste. Nella maggior parte dei casi però tali esortazioni sono sottovalutate da una società basata sull’effimero e l’interesse immediato, con valori preminentemente materiali. I giovani non di rado vengono presi di mira dai coetanei solo perché dimostrano interesse verso un cammino di

maturazione che passa attraverso la ricerca interiore con l’aiuto delle sacre scritture e del patrimonio di valori che la chiesa esprime. E’ difficile immaginare il motivo dell’ allontanamento diffuso; sta di fatto che semplicemente negano quello che una volta era un cammino di fede, una ricerca. Il motivo forse si deve trovare nel fatto che la società di ieri li accompagnava camminando verso un’unica direzione e nelle famiglie stesse si respirava un clima totalitario di fede. Molto spesso ai nostri giorni, si può imputare questo disinteresse verso il sacro, anche alle “cattive compagnie”. Essere credente però non è una cosa semplice e superficiale. E’ credente colui/colei che si fida, ponendo nelle mani di Dio e della Vergine la loro intera coscienza e la loro vita. Molte sono le domande senza risposta per i giovani che scelgono questa strada, come innumerevoli sono i quesiti che l’uomo generalmente si pone a livello esistenziale. Forse su questo dobbiamo fermarci a riflettere. Secondo me, gli interrogativi inerenti la fede trovano risposta nelle promesse d’amore da parte di Maria, Regina del Cielo e della Terra e da tutta la sua schiera di Angeli e Santi. Che la Vergine copra col suo manto d’Amore le Giovani esistenze e il loro Cammino. Giuseppe Salmaso

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7 Ottobre

B.Vergine Maria del Rosario

Il Rosario: preghiera meditativa di intercessione a Cristo per mezzo di Maria, “Compendio di tutto il Vangelo”, “catena dolce che ci rannoda a Dio”, ghirlanda di rose offerta a Maria, preghiera privilegiata per la pace. La festa della Beata Vergine del Rosario fu istituita ufficialmente dal papa san Pio V all’indomani della vittoria riportata dalla Lega Santa nella battaglia navale di Lepanto contro i Turchi il 7 ottobre 1571, festa di Santa Giustina. Quella memorabile vittoria venne conseguita mentre il mondo cristiano pregava con fiducia la Madonna di ottenere la protezione divina. Inizialmente venne denominata Santa Maria della Vittoria e celebrata la prima domenica di ottobre. In seguito la festa venne estesa alla Chiesa universale con il titolo di Madonna del Rosario. Nel 1913 il papa san Pio X fissò definitivamente la festa il 7 ottobre. Nella sola Diocesi di Padova, per consentire la celebrazione della solennità della protomartire padovana, la festa liturgica è posticipata all’8 ottobre. Il Rosario ebbe origine negli ambienti monastici all’inizio del secondo millennio per agevolare la preghiera dei monaci illetterati che sostituivano la lettura dei 150 Salmi con altrettante Ave Maria e completavano ogni decina con il Pater Noster e il Gloria. Questa forma di preghiera divenne ben presto popolare anche tra i laici ad 8

opera degli ordini mendicanti e in particolare dei frati domenicani che ne attribuirono l’origine allo stesso san Domenico di Guzman. Nel corso dei secoli il Rosario venne suddiviso in cinquantine e arricchito con l’enunciazione e la meditazione dei misteri della vita di Cristo, divenendo così una preghiera contemplativa molto amata sia dai semplici che dai dotti. Numerosissimi sono i documenti pontifici dedicati alla preghiera del Rosario che Pio XII definì “compendio di tutto il Vangelo”. La preghiera del Santo Rosario è stata sempre particolarmente raccomandata ai cristiani. Papa Paolo VI le dedicò

l’esortazione apostolica “Marialis cultus” e Giovanni Paolo II con la lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae” del 2002 aggiunse ai misteri della gioia, del dolore e della gloria i misteri della luce. Al rosario sono dedicati in modo particolare due mesi dell’anno: maggio e ottobre e innumerevoli sono le chiese e i santuari intitolati alla Beata Vergine del Rosario. Tra tutti il più popolare è quello di Pompei. Maurizio Pengo


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Al Vescovo Antonio

Gradisca, Padre Antonio Vescovo, i nostri saluti. Ci fa bene ricordare la benedizione del Signore da Lei invocata la scorsa Pasqua su tutta la realtà che fa capo al nostro Santuario, in particolare sui membri della Redazione e sui Lettori di Respice Stellam. Non mancheremo di rivolgere le nostre preghiere, a sostegno delle sue, alla Madonna delle Grazie per la Missione a cui è stato chiamato: se il Signore Le ha messo in cuore di spendere questi suoi anni a favore delle popolazioni povere dell’Etiopia, certamente

La comunita africana ha regalato al vescovo un kit per la sua nuova missione in Etiopia

Egli la sosterrà e Maria la proteggerà. Nella sua lettera diffusa a tutti i sacerdoti della nostra diocesi, ci comunica che condivide la sua vita, la sua preghiera, il suo servizio con due sacerdoti cappuccini, uno italiano l’altro etiope, e che è stato accolto dalla Comunità come un inviato di Dio: il Signore la aiuti a corrispondere; si senta mandato anche dalla Chiesa di Padova: in fondo è un dono che la nostra famiglia diocesana fa alla Chiesa di Etiopia.

A Pasqua, Ella ci chiedeva di pregare la Madonna delle Grazie a suo favore, ma ci ha rivolto anche un appello per le vocazioni al sacerdozio: è una urgenza che viene dal Cuore di Gesù! Pregheremo perché la Madonna delle Grazie ottenga alla Chiesa che qualche giovane metta al servizio del regno di Dio la sua vita.

di aver dato alla Chiesa di Padova il suo nuovo Pastore “ mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a sanare i cuori spezzati, a consolare gli afflitti”. Abbiamo confidato nel Signore che è la nostra forza e la nostra speranza. Anche le parole e il motto del Vescovo Claudio, che abbiamo ascoltato in videoregistrazione, ci invitano ad andare avanti “CORAGGIO, ALZATI, TI CHIAMA”. E’ un appello ad ognuno di noi cristiani ad essere protagonisti della nuova evangelizzazione: chi ha fatto esperienza dell’amore di Dio sente il bisogno di annunciarlo.

Recitando il Credo, con parole diverse, tratte dal Catechismo dei Giovani, abbiamo consegnato la nostra disponibilità al Signore della

Sempre affezionati in Cristo

Preghiera comunitaria in attesa del vescovo Claudio

Le Comunità cristiane del Vicariato di Piove di Sacco si sono trovate insieme per una veglia di preghiera, a lodare Dio per la sua presenza santa e meravigliosa in mezzo agli uomini e in particolare a ringraziarlo

vita e al Vescovo che Lo rappresenta.

Don Giovanni Battista 9


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CRONACHE DAL SANTUARIO

Gita-pellegrinaggio a Rimini Beata Vergine delle Grazie a Covignano

Anche quest’anno la Rivista ‘Respice incuriosisce un tronco con fattezze di curiosi. Si fermerà a Venezia vicino Stellam’ in collaborazione con il umane. Cerca di ricavarne alla chiesa di S. Marziale, ove la Circolo NOI ha tenuto fede un’immagine di Maria, ma non ci statua è venerata anche oggi come ‘Madonna di Rimini’. all’appuntamento slittato Durante il viaggio abbiamo alla seconda domenica di pregato e cantato le lodi a ottobre invece della prima: Maria; ci ha accolti un frate Gita-Pellegrinaggio francescano piccolo e vispo, ad un Santuario di Maria. semplice e tanto cordiale La B.Vergine delle Grazie di tanto da pensare che Covignano – Rimini ci ha proprio Maria ci è venuta accolto domenica 11 incontro. ottobre nel suo Santuario di Nel Santuario ovviamente origine francescana del non si venera la Statua 1300 c. . L’edificio ha subito Gita Santuario B.V.delle Grazie a Covignano lignea, ma una tela parecchie vicissitudini Rimimi 11.10.2015 con abbonati a Respice raffigurante l’Annunciazione. compreso il terremoto del Stellam e simpatizzanti 1786 e il bombardamento durante riesce; due giovani di passaggio lo Abbiamo partecipato alla S. Messa l’ultima guerra ’40-’45 con la perdita aiutano e, salutandolo, dicono di e, dopo il pranzo, abbiamo visitato la di parecchi affreschi; è stato riparato, essere due angeli inviati da Maria, e città di Rimini con la guida turistica. che quella statua doveva essere Nel ritorno non poteva mancare restaurato e ampliato. La storia alle sue origini ha del portata su una barca vicino al mare. l’invocazione a Maria con il misterioso: nel 1286 un giovane sta Dispiaciuto il giovane esegue…la S.Rosario. G.B. attraversando il bosco; lo barca si allontana seguita da un’altra

ED ORA IL VIA AL NUOVO ANNO CATECHISTICO

E’ iniziato un nuovo Catechistico, 2015-2016

cristiana quasi “ si respirava nell’aria “ , ma ora, visto il momento storico che stiamo vivendo, il Vangelo deve Da parecchio tempo ci viene rivolto un ritornare ad essere una scelta invito, attraverso le direttive della consapevole , non basta più Diocesi : l’esortazione a saper quindi ( pur essendo rispettabile) rivedere “ coraggiosamente” la la tradizione, ma è necessario tendenza dei genitori a delegare ad che dal punto di vista della fede altri l’educazione cristiana dei si prenda consapevolezza, propri figli . coscienza che la società attuale Ciò chiama in causa non solo i guarda ad una comunità viva, genitori, ma quanti hanno cristiana, ma in modo autentico, responsabilità nella crescita dei capace di interrogarsi, capace di ragazzi, si tratta di un cammino vivere le circostanze e fatto assieme, in comunità, nella Il Parroco Don Giorgio accoglie i bambini avvenimenti della vita alla luce gioia, nella serenità, nella dignità e per il nuovo inizio dell’anno Catechistico del Vangelo, un impegno nella libertà. Un cammino a cui tutti concreto che diventa formazione, accompagnato la trasmissione della siamo invitati a partecipare! fede; c’era: “ la tradizione “, siamo scuola di vita per ognuno di noi. Il nostro è un momento particolare, Giuseppina cresciuti in una realtà in cui la fede dove tutto sta cambiando ed 10

evolvendo, le trasformazioni culturali hanno cancellato alcuni punti di riferimento che avevano sempre


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Genoveffa Pengo

12.10.1915

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)

02.11.2011

Vincenzo Marin

08.04.1927

10.10.2012

Maria Antonietta Tinello

23.08.1959

15.10.2012

Maria Zanetti in Foresti

30.05.1931

14.10.2014

Elio Polato

02.06.1925

13.04.1992

Sergio Chinello

01.10.1957

23.05.2013

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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

Vista esterna del Santuario negli anni 60

La Chiesa prima degli anni 50

Affresco in facciata del Santuario


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