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SE IL CUORE È VUOTO. DON GIOVANNI BOSCO. 25 GENNAIO, CONVERSIONE DI S.PAOLO. RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI GENNAIO 2017. L’INFANZIA PROFANATA. LA NASCITA DI UN FIGLIO E L’EQUIPE BATTESIMALE.
Anno LXIII -01
Gennaio Febbraio 2017
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXIII - n. 01 Gennaio Febbraio 2017
Se il cuore è vuoto da Laudato sii 204-205 (Don Giovanni Battista) III° Don Giovanni Bosco (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------25 Gennaio, Conversione di San Paolo (Maurizio Pengo) IV°- V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Gennaio 2017 (Luisa) VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------L’infanzia profanata (Susanna Zancanaro) VII° Il 5 per mille per l’Associazione Madonna delle Grazie (Associazione Mdg) VII° -------------------------------------------------------------------------------La Nascita di un figlio e l’equipe battesimale (Giuseppina - Liliana - Luisa) VIII°- IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario X° --------------------------------------------------------------------------------
S.MESSA:
Orario delle celebrazioni in Santuario
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
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S. ROSARIO
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Direttore Capo Redattore: Don Battista Crivellaro Direttore Responsabile Don Gino Brunello Grafica e design Federico Meneghello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.02.2017 2
CONFESSIONI
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Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica (in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
In Santuario c’è la disponibilità dei Sacerdoti, di accogliere i fedeli per un dialogo, per un consiglio,o un momento di ascolto. Don Franco Lunedì ore 10,30-12,00 Giovedì ore 17,00-19,00 Don Battista Martedì ore 10,30-12,00 Venerdì ore 17,00-19-00
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ura iale a tca r o it d ’e L Battis di Don
Se il cuore è vuoto si’ 204-205) (da ‘Laudato
Non è come un cuore
fermo, freddo: ci sarebbe la morte! Ma un cuore vuoto, che non muove alcuna decisione, senza sentimenti, affetti, passioni che lo spingano fuori, non può restare isolato, apatico, inerte; cerca in qualche modo di colmare il vuoto. Disordinatamente può riempirsi di se stesso, e troverà soddisfazione nelle cose, diventando sempre più avido, più bisognoso “ di oggetti da comprare, possedere, consumare”.
perché no?- la propria moglie-marito, o la propria ragazza … Non è però una strada senza sbocco: c’è una via d’uscita. C’è sempre la possibilità, provando il disgusto, di reagire, di sentire la nostalgia di libertà, di verità, di bellezza e di riempire così il proprio cuore. Riempirà il proprio cuore mangiando, bevendo, fumando, cambiando spesso vestito, auto e -
DON GIOVANNI BOSCO Nella memoria di un sogno soggiornava l’avvenire di Don Bosco e, seminato tra i solchi della comprensione, crebbe nel santo il seme della dedizione per i giovani abbandonati, adattati al profondo della notte. Con coraggio e impegno il “giocoliere” accolse i riflessi di voci smarrite
in pianti repressi fra ciglia orgogliose, di vite segnate da giorni grigi privi d’abbracci e li mutò in albe radiose colme di bontà e devozione verso i fratelli e il Padre Nostro.
Don Giovanni Battista
Carla Tiengo
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Il personaggio
25 gennaio CONVERSIONE DI SAN PAOLO Paolo di Tarso è una figura
fondamentale per il cristianesimo. Le sue lettere costituiscono i primi scritti cristiani. Paolo vuole convincere i lettori di allora e di oggi ad abbracciare il Vangelo di Dio, che è Gesù Cristo. E ci riesce in una maniera mirabile. Il suo epistolario è formato da scritti occasionali nel senso che vengono composti per risolvere i problemi che di volta in volta sorgevano all’interno delle comunità da lui stesso fondate. Con i suoi scritti Paolo intende dare a queste comunità dei criteri evangelici per risolvere le conflittualità. Pur non rientrando nel numero dei Dodici, Paolo è considerato l’Apostolo per eccellenza. La sua storia personale ha origine nella città di Tarso in Cilicia, nell’odierna Turchia, dove era nato nell’anno 10 d.C. da una famiglia di ebrei benestanti. Il suo nome ebraico era Saul, in latino Paulus. Oltre all’ebraico, parlava anche la lingua greca. Come tutti gli abitanti di Tarso, godeva della cittadinanza romana e questo privilegio gli tornò utile quando, incarcerato a Cesarea Marittima, si appellerà al Tribunale di Roma per cercare di evitare la condanna. La sua educazione fu completata a Gerusalemme nella celebre scuola ebraica del rabbino Gamaliele. Divenne pertanto un fariseo osservante. La sua fedeltà alle sacre scritture e il suo zelo per le tradizioni dei padri, lo indussero a considerare i cristiani una setta pericolosa e per questo divenne un persecutore dei seguaci di Gesù a 4
Gerusalemme e in tutta la Giudea. Assistette alla lapidazione del giovane diacono Stefano, approvando la sua uccisione. La persecuzione contro i cristiani costrinse molti di loro a mettersi in salvo fuggendo verso la Siria. Paolo li inseguì. Ma proprio sulla via di Damasco avvenne un fatto prodigioso che cambiò la sua vita e il corso della storia. Un vero e proprio spartiacque. All’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo perché mi perseguiti?» Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perseguiti!». (At 9, 4-5). Si tratta della cosiddetta Conversione di San Paolo: l’incontro con il Cristo risorto, sotto forma di un bagliore così forte da renderlo cieco per tre giorni. In seguito a questo avvenimento, Paolo ricevette il battesimo nel nome di Gesù e si aprì alla fede in lui. Aveva circa 28 anni. Ma la sua fu una “conversione” o una “vocazione”? Lui stesso nella sue lettere non dice mai di essersi convertito dalla fede ebraica a quella cristiana. Quando parla della sua vicenda usa i termini di chiamata, di vocazione. Paolo rilegge la propria storia secondo il modello biblico della scelta dei profeti per l’iniziativa assolutamente libera e gratuita di Dio, in vista di un compito che egli affida loro. Ricordando il passato, fa emergere i suoi trascorsi di persecutore per mettere in risalto l’abbondanza della grazia divina. L’apparizione o visione che ebbe sulla via di Damasco per lui è una vera e
Conversione Kunsthistoris propria illuminazione che gli ha fatto sperimentare la potenza della Parola di Dio nella sua esistenza e gli ha fatto
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sione di San Paolo, Parmigianino, 1527, olio su tela, storisches Museum, Vienna comprendere che Gesù è il Signore. È verosimile che Paolo non sia arrivato completamente impreparato
a quell’incontro che ha ribaltato l’intera sua esistenza, dandogli un nuovo orientamento.
Egli, perseguitando i primi seguaci di Gesù, a poco a poco venne conquistato da quell’annuncio fino a trasformarlo in un evangelizzatore. Se per conversione si intende il cambiamento da uno stile di vita malvagio a uno virtuoso, Paolo non rientra in questa categoria perché, come fariseo, era assolutamente irreprensibile nell’osservanza della Legge mosaica che indica la via del bene. Anche nel caso che per conversione si intenda il passaggio da una religione ad un’altra, Paolo non rientra in questa ipotesi perché al suo tempo il cristianesimo non aveva ancora le strutture proprie che assunse in seguito. Paolo pertanto nasce “ebreo” e muore “ebreo seguace di Gesù”. La sua conversione quindi consiste nell’abbandono della strategia della violenza nei confronti dei discepoli di Gesù per diventare un appassionato ed instancabile diffusore del Vangelo. È l’incontro con Gesù risorto che cambia la sua vita e il suo rapporto con Dio. Il centro del suo universo religioso non è più costituito dall’osservanza delle Legge mosaica, ma dalla sua relazione con Cristo. E così cambia e si rinnova anche l’interpretazione della Scrittura che viene letta in funzione della venuta di Gesù Cristo. Paolo da parte sua rende grazie a “Colui che lo ha reso forte” per essere stato giudicato degno di fiducia nel mettersi a suo servizio. Riconosce che gli è stata usata misericordia perché agiva per ignoranza. E riconosce che la salvezza è un dono gratuito di Dio, una grazia che va accolta con fiducia e totale disponibilità.
Maurizio Pengo
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Parola di Vita
Riflessioni sulla parola di Vita di Gennaio.
“Infatti, l’amore di Cristo ci spinge” (cfr 2 Cor 5, 14-20).
La Parola di vita che ci viene
proposta ogni mese ha lo scopo di aiutarci a vivere il Vangelo nella vita di tutti i giorni, ricordiamoci di leggerla e rileggerla spesso, facciamo questo proposito come impegno d’inizio anno per viverla al meglio. Proponiamoci di vivere il Vangelo e questo darà come suo frutto “lo sprone ad amare”, ci cambierà la vita, ci metterà in cuore la spinta ad essere attenti ai bisogni dell’altro e a far sì che ci poniamo al servizio dei fratelli e delle sorelle. Ed ecco la frase che più mi ha colpito: “l’amore ci permette di gettare il cuore al di là dell’ostacolo per giungere a un contatto diretto con le persone, nella comprensione, nella condivisione, per cercare insieme la soluzione”. Quando viviamo rapporti difficili con persone che ci criticano, ci
osteggiano, che creano divisione, impariamo ad andare oltre, “gettiamo il cuore al di là” e facciamo in modo di adoperarci per costruire l’unità con loro. Perché se accogliamo e viviamo la Parola nascerà in noi Gesù, ci sentiremo amati e quindi saremo spinti ad agire come Lui. Se davvero abbiamo sperimentato il Suo amore, non possiamo non amare a nostra volta “Infatti, l’amore di Cristo ci spinge”. E non lasciamoci bloccare da false prudenze, da difficoltà o possibili scontri, l’unità va perseguita ad ogni costo. Ci è stata proposta questa frase in particolare perché, in questo mese che si celebra la Settimana di preghiera per l’unità possa essere vissuta insieme dai cristiani delle diverse Chiese e comunità, perché ci si senta tutti spinti, dall’amore di
Cristo, ad andare gli uni verso gli altri, così da ricomporre l’unità.
«Sarà autentico cristiano della riconciliazione - affermava Chiara Lubich all'apertura della IIª Assemblea Ecumenica Europea a Graz, Austria, il 23 giugno 1997- solo chi sa amare gli altri con la carità stessa di Dio, quella carità che fa vedere Cristo in ognuno, che è destinata a tutti - Gesù è morto per tutto il genere umano -, che prende sempre l'iniziativa, che ama per primo; quella carità che fa amare ognuno come sé, che ci fa uno con i fratelli e le sorelle: nei dolori e nelle gioie. E occorre che anche le Chiese amino con questo amore». Impegniamoci seriamente a vivere la radicalità dell’amore con la semplicità e la serietà dei bambini in ogni situazione. Luisa
Affezionati lettori, Vi ricordiamo che continua la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2017. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2017. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Giovanni Battista. La redazione
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L’infanzia profanata
Ho sentito alcune delle parole di Papa
Francesco riguardo le condizioni umane, materiali e psicologiche, di molti bambini nelle nostre evolute società; In effetti essi vivono la loro innata speranza , gioia dolorosamente ferita e i loro fondamentali diritti dimenticati, negati, traditi, spesso in violenti e drammatiche situazioni che implicano la responsabilità degli adulti. È innegabile che le madri sono custodi della vita e i padri educatori di fede e valori, ma possiamo anche riflettere e condividere la significativa affermazione di un poeta inglese: “il bambino è il padre dell’uomo” . Infatti, anche se piccolo, il bambino ha in sé un tassello di verità, vive potenzialità, e un genuino sentire. Diventa perciò un monito con un’intensa stretta all’umano sentimento, al bambino che siamo
riusciti a salvaguardare in noi, quando prevale, ancora oggi, negligenza, indifferenza, cinismo, egoismo, strumentalizzazioni nei confronti della Vita già nelle sue giovani età; e non si può che rivendicare l’amorevole tutela e difesa dell’infanzia nella consapevole responsabilità, intenti e fatti, di ogni persona adulta, di ogni rappresentante
del potere nelle “società del benessere” per sanare e prevenire ciò che segna tragicamente il rispetto, la crescita e la felicità dei bambini, dei ragazzi, germogli dell’Umanità in divenire.
firmare nella vostra dichiarazione dei redditi, il 5 per mille a favore del l’Associazione Madonna delle Grazie. Qualche volta vi sarete chiesti: ma dove sono andati a finire questi soldi? Ve lo diciamo subito. Vi abbiamo segnalato più volte che la nostra rivista “Respice Stellam” con gli abbonamenti non riesce a coprire le spese di pubblicazione. Per questo la nostra Associazione contribuisce con una parte del 5 per mille a sanarne il disavanzo. Con l’altra parte del 5 per mille finanziamo i vari restauri di opere d’arte del nostro Santuario. Anche nel 2016 abbiamo affidato ad esperti il compito di riportare allo stato originale il grande quadro ligneo raffigurante la prima processione del voto, che si trova in Santuario a destra dell’altare maggiore. Lo potete ammirare bello e leggibile dopo l’intervento di restauro. Nel 2013, anno della fede, l’Associazione ha tolto dal dimenticatoio della soffitta, dalla ossidazione e dalla polvere gli ex Voto (oggetti simbolici lasciati in Santuario
a ricordo di qualche grazia ricevuta) collocandoli ordinatamente dietro l’altare della Madonna, belli e brillanti quelli di argento e belle e colorate le tavole dipinte. Durante i lavori di restauro delle pareti interne del Santuario , sempre l’Associazione ha dato un aiuto per la sistemazione e la ricollocazione del grande quadro raffigurante la Casa della Madonna trasportata dagli Angeli (in alto sopra il Battistero) Anche nella cappella invernale due quadri su tavola corrosi dal tempo e dall’umidità si stavano sfogliando:sono stati incerottati provvisoriamente e poi portati in laboratorio: trattasi della Madonna del Latte e del Frammento di Santo. L’impegno associativo non si è fermato neppure di fronte ai due angeli lignei collocati nel chiostro all’ingresso della sacrestia ridotti in pessime condizioni.
Quando sarà superata la parte burocratica, si darà il via all’opera di ripristino. Troveranno poi collocazione, non più in chiostro, ma dov’erano originariamente. Per il 2017 l’Associazione si impegna a terminare i piccoli restauri riguardanti un altarino del 700 e tre piccoli quadri e ancora qualche oggetto ritrovato durante i lavori di restauro (candelabri ecc). Così è stato utilizzato il 5 per mille destinato all’Associazione. Continuate a sottoscrivere il 5 per mille sulla vostra dichiarazione dei redditi! Passate parola ad amici e parenti! E noi continueremo a fare sempre più bello il nostro Santuario. Grazie infinite! Associazione Madonna delle Grazie
Da vari anni ormai proponiamo di
Susanna Zancanaro
Il 5 per mille per l’Associazione Madonna delle Grazie
C.F. 92194490287
Associazione M.d.g. 7
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Dal Santuario
La nascita di un figlio e l’equipe battesimale
Da alcuni anni, da quando si parla
di: “ Iniziazione Cristiana” è stata costituita anche nella nostra parrocchia, Madonna delle Grazie, una equipe di catechisti battesimali, un piccolo gruppo, attualmente formato da: “ Liliana, Giuseppina, Luisa “, che si pone accanto ai genitori richiedenti il battesimo per il figlio, una equipe con unico desiderio, quello di essere dei compagni di strada nel cammino di fede, aiutare i genitori a prendere sempre più consapevolezza, in un momento così prezioso e speciale, che la famiglia è una piccola Chiesa domestica, uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia”. La nascita di un figlio dà sempre una grande gioia, non solo al papà e alla mamma, ma ai parenti, nonni in primis e agli amici tutti e anche ai vicini e persino agli estranei. Ci è senz’altro più volte capitato di vedere appeso, su un portone di una casa, un fiocco rosa o celeste annunciante la nascita di un nuovo essere umano: ne siamo rimasti quasi istintivamente attratti avvertendo dentro di noi un piacere sincero, ma inconsapevole, che lascia piacevolmente incantati senza saperne la ragione. Anche se la nascita di un bimbo è la cosa più naturale di questo mondo, in essa c’è qualcosa di ben altro, di misterioso, di divino, essa è il miracolo, un dono di Dio: la vita è senz’altro il più grande dono di Dio all’umanità. 8
E nel bellissimo avvenimento della nascita di una nuova vita, quando i genitori chiedono per la loro
creatura il battesimo, ecco, ci inseriamo noi: “ Giuseppina, Luisa, Liliana,” o, per dirla in termini più
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moderni, l’ ”equipe” di catechesi in preparazione al battesimo. Incontriamo i genitori, partecipiamo alla loro gioia, non solo a nome nostro, ma di tutta la comunità. Quello che cerchiamo di fare nell’accostare i neo-genitori, è di
aiutarli a comprendere quanto importante sia il loro ruolo nella crescita dei loro piccoli non solo per il loro corpo, ma per il loro spirito, per la loro vita di cristiani, sì, perché il battesimo è il sacramento che segna la nascita del cristiano.
C’è sempre in noi catechiste un pò’ di apprensione, di timore prima di incontrare ogni nuova coppia. A volte abbiamo paura di essere ripetitive in quello che diciamo o mentre spieghiamo il significato del rito battesimale. Ma poi subito ci rendiamo conto che la parola di Dio è sempre cosa nuova, è sempre Parola nuova, la fede che ci anima si rinnova perciò ogni volta, per cui siamo anche grate ai genitori per quello che in definitiva riceviamo. Far parte dell’equipe battesimale, è una bella esperienza, diversa, nuova perché vissuta, non singolarmente ma in unità,. Inoltre ogni nuovo battezzato che incontriamo ci ricorda l’infinita bellezza della nostra unicità e che su questa unicità sarà orientata la nostra vita. La consapevolezza di essere genitori, nonni, zii, madrine e padrini diventa mezzo per giungere ad un'altra constatazione: che apparteniamo ad una realtà infinita che ci sfugge ma che ci attrae, che siamo destinati fin da oggi a vivere nella pace, che possiamo superare le nostre paure per aprirci alla vita." Ogni volta che c’è festa per un nuovo battezzato, tutta la comunità esulta !" Continuiamo perciò a pensare che la nascita di un figlio sia un miracolo e che lo sia pienamente nel momento in cui quel figlio diventa, con il battesimo, “il figlio amato, prediletto” da Dio. Betlemme continua a far gioire il mondo: nel volto di un bimbo, ricco o povero, bianco o nero, nasce ancora tra noi Gesù Bambino. Liliana, Giuseppina, Luisa
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Cronache in Santuario I° Gennaio, Madre di Dio
Ilprimo di Gennaio i piovesi con
un pellegrinaggio dal Duomo al Santuario vogliono affidarsi nelle mani di Maria in questo anno che si apre. Numerosissime persone hanno partecipato alla Santa Messa presieduta da Don Gino Temporin, con il Parroco Don Giorgio, Don Franco, don Battista, Don Giuliano e il diacono Giuseppe. Affidiamoci a Maria con grande umiltà, Lei saprà guidarci, prenderci per mano in questo anno 2017! Mara Pinato
Rassegna di corali dell’Epifania Le celebrazioni del
Natale in Santuario si sono concluse
sabato 7 Gennaio con la rassegna di Cori dell’Epifania. Il desiderio delle corali è
Don Franco dirige il gruppo delle corali in “Tu scendi dalle stelle”. 10
soprattutto quello di stare insieme, cantare armonie natalizie e mariane. Hanno partecipato il coro polifonico di Bojon, il coro Parrocchiale di Vigodarzere e il coro del Santuario. Come ha detto don Franco sono stati tre splendidi doni a Gesù Bambino, Luce del mondo. È stata una serata di gioia conclusasi con un grande coro diretto da don Franco con il brano che tutti conoscono -Tu scendi dalle stelle-, in adorazione a Gesù Bambino come hanno fatto i Magi. Mara Pinato
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Carlo Quaggia
17.09.1925
Vincenzo Falasco
07.03.1942
27.02.2016
Regina Franceschin Canoci
31.03.1966
23.12.2016
29.11.2011
Antonio Romanato
18.12.1951
31.08.2014
Agostino Sartore
27.03.1927
18.08.1989
Santa Maniero Ved.Quaggia
04.08.1903
31.10.1996
Alberto Romanato
07.08.1982
23.02.2014
Maria Gobbi Ved.Sartore
24.02.1930
19.03.2016
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Il giorno del Signore
L’altare dedicato a Maria
Vista Esterna del Santuario
La Chiesa prima degli anni 50
È un’inquietudine che serpeggia e si nasconde in me assieme al bisogno profondo di Presenza dolce e consolante amante e vivificante che sani solitudine ed ascolti desiderio di relazione, attenzione, rilevanza… Domenica, giorno del Signore con supermercati aperti e gente che lavora. Ma vorrei andare alla Tua festa la mia festa accogliere il pane e il vino offerti il Tuo dono d’Amore assoluto per noi, uomini e donne figli della Tua umanità e al di là della nostra tiepidezza vivere la responsabilità, la gratitudine gioiosa e festosa dei Redenti per condividere nella Vita abbracciata un cammino di autenticità. S.Z.
L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
Il Chiostro interno
Vista esterna del Santuario negli anni 60