Respice luglio 2014

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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LX - n.6 Luglio 2014

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327 www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

Troppo Grande II ----------------------------------------------------------------------Tognana, festa di San Paterniano III-IV ----------------------------------------------------------------------Sui luoghi di Chiara Lubic V ---------------------------------------------------------------------Parola di Vita VI ----------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline 1-26 ----------------------------------------------------------------------Assunzione e la Chiesa di S.Maria di Righe VII-VIII ----------------------------------------------------------------------Cronache del Santuario IX ----------------------------------------------------------------------Il Santuario accoglie nuovi orizzonti IX -----------------------------------------------------------------------

Orario delle celebrazioni in Santuario S.MESSA:

- Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16

- Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) - Giorni feriali ore 17 (16 inv.) - Al giovedì ore 20.30

S. ROSARIO

- ogni giorno prima delle S. Messe

- ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 - durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e

OFFERTE PER ABBONAMENTO:

D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 18,00 € 28,00 € 33,00

€ 2,00 € 2,50

Direttore: Don Franco Callegari

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

CONFESSIONI

domenica

(in Cappellina)

- ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa

- al sabato mattina e pomeriggio

- alla domenica mezz’ora prima della S. Messa

- in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

S.Messa in diretta su internet Finito di stampare il 20.07.2014 in Piove di Sacco - Via Garibaldi, 68

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

tutte le domeniche ore 9,30 -11,00


Alle volte ci può prendere un senso di inferiorità, di inadeguatezza: vediamo intorno a noi persone capaci, autoritarie, sicure di se stesse, persone che si identificano con la posizione raggiunta e negano ogni rapporto confidenziale evitando di abbassare il loro livello.Ricordo di essere arrivato una mattina in ritardo a scuola: si presenta il ‘Preside’ in cima alla scala d’ingresso; trafelato com’ero, tento una giustificazione… non ho presenti le conseguenze, ma mi è rimasta inchiodata la figura alta, imponente, seria del Capo d’Istituto. E’ sempre la scuola, ambiente educativo per antonomasia, il clima in cui si è incisa questa seconda esperienza: si concludeva l’anno scolastico con una accademia durante la quale si proclamavano i migliori: “in omnibus decem”, cioè in tutte le materie il massimo dei voti. Applausi da parte di tutti… Mi sentivo quasi in colpa per non essere come loro. Ma ce l’avevo messa tutta, come i migliori ! Una distanza enorme!, più di quella tra la formica e l’uomo; troppo grande…! Il mio rapporto con Dio ne ha risentito! Su di Lui si proietta l’idea di una persona sicura, autoritaria, indefettibile, che scruta ogni tuo pensiero; un’idea prevalente su ogni esperienza affettiva del padre, premuroso, pronto a farti partecipe delle

e d n a r o g p p o r T

gioie e delle passioni, che ti considera e ha cura di te; ma anche su ogni tenerezza materna.E poi le umiliazioni dell’inganno e di chi vuol approfittare di te, che ti danno un senso di insicurezza. “ Signore, tu sai tutto, tu sai che io ti amo!” è l’espressione di Pietro di fronte alla domanda di Gesù, ripetuta tre volte. Come può sapere, Pietro, se il suo amore corrisponde, se Gesù accetta l’amore che ha, così com’è? Il Signore sa tutto perché ama im-

mensamente, ma io con il mio amore cosa posso sapere di Dio? Riuscirò a superare la distanza, amando quel tanto che mi permetta di sentir mi vicino a Dio? Troppo grande, troppo…! Sarà mai possibile nella vita togliere quel ‘troppo’? e dare la possibilità anche al più piccolo di avvicinarsi, di partecipare alla grandezza? Per questo il Figlio di Dio si è fatto bambino, è venuto a togliere quel “troppo”, per farsi vicino al più piccolo, al più povero; per questo ha perso tutto,

anche la dignità, là sul Calvario. Ma anche questo è ‘troppo’, troppo grande amore: di fronte alla croce sento ancora un senso di inadeguatezza. Posso dire: ‘Tu sai che io ti amo”? Non resta che lasciarsi amare, per mettendoGli di ridurre così ogni distanza. Se Maria mi aiutasse! Come ha fatto accorgersi che Dio ha guardato l’umiltà della sua serva? Solo perché ha concepito per opera dello Spirito Santo? Che considerazione aveva Maria di Dio? La sua conoscenza di Dio sarà passata solo attraverso le S.Scritture o anche attraverso il rapporto con i genitori, con le persone del suo villaggio, con le autorità del tempio e della sinagoga? Certamente la sua immacolatezza le ha permesso di penetrare direttamente nella grandezza di Dio e di superare ogni smarrimento. “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Dio ha creato un varco nel cuore di Maria, e le ha trasmesso il calore, l’apprezzamento, la fiducia, la confidenza. Quando ha pronunciato l’ ‘Eccomi!’, Maria

non ha fatto solo un atto di obbedienza, superando la distanza “troppo grande” tra creatura e Creatore, ma ha risposto col calore di una persona scelta, privilegiata, apprezzata, affezionata. Don Battista . 2


na Togna rniano e t a P San 014 2 o i l g 10 Lu Nell'ambito della nostra unità pastorale, in questo numero diamo attenzione alle feste dei santi patrono di Tognana e Sant'Anna, santi ricordati dalla liturgia nel mese di Luglio. E' il mese “di Giulio” (Cesare), già il quinto mese (Quintilis) del calendario latino più antico. É finita la trebbiatura, la natura è generosa di fiori e frutti, ma il caldo aumenta e l’acqua si rivela ancor più preziosa, è lei l’elemento che infatti caratterizza le festività giuliane. E' la gioia di ritrovarsi in paese, dopo il lavoro dello sfalcio del grano, è il momento di allegria, di intrattenimento musicale con balli e danze e di ringraziamento e richieste al santo Patrono.... Tognana, la più piccola frazione di Piove di Sacco, ha avuto una evoluzione che risale al 1109 e che richiama sempre il latino Tutinius, un nome di persona. L’originario Tothegnana diventa Todegnana in atti del 1117 e Tuthegana e Todiniana nel 1161. La chiesa del paese compare per la prima volta nella cartula dathie dell’episcopato padovano del 1221, mentre nel 1297 è nominata con il suo titolare San Paterniano, monaco eremita, nato secondo la tradizione,

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a Fano nel 275 d.C. e vi morì nell'anno 360. Il vescovo di Padova Pietro Barozzi, (1441-+1504) in visita il 27 settembre 1489, descrive la piccola chiesa menzionando l'abside dove si trovava l’unico altare. Alcuni studiosi, at-

tribuiscono la tela dedicata a san Paterniano che decora il presbiterio a Giovanni Battista Bissoni 1576-+1636. Tratto da Difesa del popolo 2012 San Paterniano è patrono di moltissime città grandi o piccole sparse in tutta Italia. E' salito agli

onori degli altari per aver saputo portare la parola di Cristo a quanti non la conoscevano, per la sua vita santa ed esemplare. All’epoca della persecuzione di Diocleziano degli anni 304-305, periodo doloroso per il cristianesimo, il giovane monaco Paterniano visitava, confortava e sosteneva i cristiani di Fano che attendevano in preghiera il martirio, tuttavia un angelo lo invitò ad allontanarsi dalla città, perché volevano ucciderlo. Paterniano sull'esempio dei profeti, abbandonò tutto e tutti diventando eremita, visse per alcuni anni in una grotta, a Sellano vicino a Perugia, nella continua preghiera. Nel 313, quando l'imperatore romano Costantino diede libertà di culto ai cristiani, la comunità di Fano cercò un vescovo che guidasse la città, fu proposto all’eremita di assumere la guida. Paterniano vedendo in ciò la volontà di Dio, accettò, vi rimase per ben quarantadue anni. San Paterniano ha la fama di essere stato un buon vescovo e grande evangelizzatore. La sua, fu l'epoca di grandi santi vescovi: Ambrogio a Milano (+397), Gemi-


niano a Modena (+397), Gaudenzio a Rimini (+360), che probabilmente incontrò, approfondendo con loro il contenuto della dottrina cristiana. Di lui si ricorda, tra l’altro, che restituì la vista a una donna che aveva consumato i suoi occhi piangendo i cristiani perseguitati e per aver sanato uno storpio. Trenta giorni prima della sua morte, un angelo gli annunciò l’imminente trapasso: il Santo Vescovo si mise in viaggio visitando tutte le comunità che da lui dipendevano, rinvigorendone la fede. Il dies natalis (cioè il giorno della sua morte equivalente al giorno della nascita al Cielo) di Paterniano fu contrassegnata da un raggio di luce che squarciò le nubi e investì tutta la persona dell’anziano vescovo. La devozione a San Paterniano nella piccola comunità di Tognana è molto viva; ogni anno a memoria d'uomo, i paesani si ritrovano per collaborare insieme, già si conoscono tutti e si vogliono bene, ma al tempo stesso c'è la gioia di consolidare l'amicizia e la stima reciproca; la festa del Santo Patrono è un momento di maggiore aggregazione, è la circostanza per preparare insieme la celebrazione eucaristica, le preghiere, i canti, i festeggiamenti e gli intrattenimenti ludici. Senza dubbio la parte culminante dei festeggiamenti a San Pater-

niano si ha con la Messa solenne, quest'anno erano presenti i sacerdoti dell'unità pastorale. La celebrazione è stata presieduta da Monsignor don Gino Temporin il quale illustrando la vita del Santo, che, vissuto nel periodo della chiesa nascente dove prevaleva il paganesimo, metteva in guardia il suo popolo dalla falsità e dall’ipocrisia degli idoli, con il suo esempio invitava alla pre-

ghiera. Ha saputo evangelizzare e fare breccia nei cuori portando il vangelo, a tal punto che sono stati i fedeli a cercarlo per chiedergli di diventare loro vescovo. Don Gino ha continuato, dicendo che anche noi oggi, possiamo imitare il Santo, perché il nostro tempo non è privo di falsi idoli: ricchezza, politica, media, denaro, successo a qualsiasi prezzo, fretta del fare, smania di avere e di consumare tutto e subito, siamo perciò chiamati a tornare a pensare, non lasciare che a farlo per noi siano gli altri, a dimostrare che attraverso la preghiera e l'amore gli uni verso gli altri si può arrivare ai

cuori induriti, a tendere all'amore di Dio che è l'unico bene al quale dobbiamo puntare, è quindi il momento di affidarci all'intercessione, all'aiuto di San Paterniano perché ci sostenga, vi sia sempre più coesione tra famiglie, tra persone, perché la comunità unita possa camminare nella luce del vangelo. Un proverbio delle nostre campagne nato dalla sapienza popolare, accompagna l'arrivo di questo Santo “ Se piove a San Paternian, ghemo el racolto in man”, infatti i campi coltivati a mais, foraggi, bietole, in luglio hanno bisogno solo di acqua; allo stesso tempo ci si invoca al Santo anche perché abbia da "rompere le nuvole" e quindi scongiurare le devastanti grandinate estive che metterebbero a rischio le colture stesse. Nella tradizionale Sagra di “S. Paterniano” 2014 dal 10 al 20 luglio nella piazza adiacente alla chiesa è aperto lo Stand Gastronomico con cucina tradizionale che raccoglie nel lavoro organizzativo la comunità, soprattutto le famiglie e i giovani, il ricavato va a sostegno di opere di restauro della chiesa. Durante i giorni della sagra, tornei di pallavolo attendono i più giovani e gli sportivi, mentre, per coloro che amano sfidare la fortuna, c'è la lotteria con ricchi premi. R.L.V.

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Sui luoghi di Chiara Lubic Fiera di Primiero è stata la sede dei primi incontri che Chiara Lubich ha organizzato con il nome di “Mariapoli” ovvero un ritrovo tra amiche per vivere il Vangelo assieme. Inoltre, è il luogo dove Chiara ha fatto delle scelte importanti. Qui ha quindi lasciato un segno molto forte del suo passaggio , in varie chiese, cappelline, e punti turistici dove amava passeggiare. Abbiamo pensato di inserire nel programma ann u a l e dell’Associazione Madonna delle Grazie, una passeggiata in questi luoghi, già bellissimi sotto l’aspetto paesaggistico ma ancor più attraenti e interessanti con la spiegazione della nostra guida orgogliosa di vivere nei luoghi di Chiara Lubich. La passeggiata è partita dalla “Pieve” centro storico e artistico per proseguire nel centro di Fiera e la visita alla chiesa di Maria, successivamente in zona Tonadico con sosta davanti alla Baita Paradiso dove Chiara ha vissuto un forte momento della sua spiritualità e del suo carisma (fondatrice del Movimento dei

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Focolarini). Da qui con una faticosa salita siamo arrivati alla chiesetta di San Vittore, ricca di affreschi e dalla quale si gode un panorama a dir poco affascinante su tutta Fiera di Primiero. A questo punto bisogna inserire una notizia non di poca importanza: le previsioni del tempo per

domenica 13 a Fiera di Primiero erano pessime tanto da scoraggiare alcune persone che sono rimaste a casa. In realtà la nostra “Chiara” ci ha accompagnati in tutta la passeggiata, ad ogni nostra tappa, le nuvole si aprivano e il cielo azzurro faceva capolino assieme a qualche raggio di sole fino a dopo il pranzo. Riprendiamo il percorso e la passeggiata si è conclusa con la visita alla cappellina della Madonna della Luce, incollata sulla roccia in mezzo al bosco.

Abbiamo salutato e ringraziato la guida per l’ottimo servizio resoci e ci siamo avviati in un bellissimo angolo di verde con il torrente che creava un laghetto color smeraldo. Qui i panini sono sembrati ancora più buoni perché conditi da tanta bellezza, i bambini hanno potuto giocare sul torrente (per qualcuno era la prima volta che andava in montagna) e si sono divertiti moltissimo. Neri nuvoloni arrivavano dalle Pale di San Martino e ci hanno costretti ad abbandonare anticipatamente questo angolo di paradiso. Ma non è finita qui. A Pedavena ci aspettava una ricca merenda offerta dagli organizzatori e durante il viaggio di ritorno grande animazione con giochi che hanno coinvolto grandi e piccoli con premi (quasi) per tutti! Una esperienza sicuramente da ripetere! Z.C


a t i V i d Parola Foglio bianco. Riprendo con la mente l’argomento del mio articolo: la Parola di Vita del mese di Giugno “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Un compitino abbastanza facile, l’ho già svolto parecchie volte, con un certo successo: parlerò del gruppo, riporterò le testimonianze, tenendo me stesso alla larga, in secondo piano, cercando di far parlare le persone e le loro storie. Un compito facile. Un’oretta e me la dovrei cavare. Facciamo un’ora e mezza, in fondo oggi è stata una giornata difficile, anche per me. E allora non mi rimane che partire. Ma il foglio, che non è più bianco ormai, rimane però vuoto dentro di me. Non mi so risolvere, non so da dove cominciare, non so che dire. Partirò dall’inizio, partirò da stamattina. Sono quasi le otto, faccio visita al Santuario, lascio la macchina prima del piazzale, lo attraverso. E’ luglio ma piove. Sfioro le fughe del muro a nord con la punta delle dita, sento i granelli di quell’antico cemento, svolto a sinistra, entro nel portico. Finalmente protetto, lascio la porta del Santuario , chiusa, alla mia destra ed infilo invece quella del chiostro, aperta per i bambini dei centri estivi, le loro mamme e le loro maestre. Attraverso il lato che costeggia la chiesa, svelto, spingo la porta, ma non si apre: è chiuso. La porta che da alla chiesuola è chiusa. Penso: ”niente Gesù, per questa mattina”. Allora mi guardo intorno: facce scono-

Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

sciute, facce allegre, sorrisi indaffarati. Gente simpatica. Faccio dietro front, “buona giornata” alla ragazza che segna i nomi dei bimbi che entrano uno ad uno, sento una mamma, che con un accento dell’est raccomanda ad un biondino “e se senti freddo, metti la felpa”. Già: è luglio, ma oggi piove e fa freddo. Mi stringo nel mio giubbotto, incrociandone i lembi all’altezza dello stomaco, usciamo, io e quella mamma. Sono quasi le otto ed ognuno di noi entra nella propria macchina. Il viale mi accoglie. Grosse gocce che le foglie hanno raccolto durante la notte si schiantano sul mio parabrezza, io le tolgo noncurante con un colpo di tergicristallo. E penso. “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Oggi è lunedì, piove, ma la settimana scorsa invece faceva caldo in quella chiesa, parecchia gente era rimasta fuori, sotto il sole ad aspettare. Ad aspettarlo. Anche in cimitero, più tardi, nessuno avrebbe tenuto la giacca, tranne me ed il parroco. Non era neppure passata una settimana da quando mia moglie mi aveva detto che Giancarlo stava male, molto male. Era domenica, era sera. Aveva aspettato che terminasse una bella giornata tra amici, prima di dirmelo. Ma le cattive notizie hanno bisogno di essere dette per non diventare terribili, poi. Ed infatti una volta che fui risalito in auto me lo disse: “Giancarlo sta male, molto male”. Risposi come a voi tutti sarà capi-

tato o (purtroppo) capiterà: “Giancarlo chi ? ” (che non è esattamente una domanda, quanto piuttosto l’estremo irrazionale tentativo che fa un essere umano di tenere ancora per un attimo il dolore fuori dal proprio uscio) “Giancarlo … Giancarlo ? No, Silvia, Giancarlo, no ! ”. Giancarlo non aveva fatto nulla di speciale per lasciare un segno nella mia vita, egli, semplicemente, mi aveva accolto nella sua. Lui e la sua amata Agnese sono state le prime persone che ho incontrato quando un giorno mi decisi per la mia conversione. Non fu un discorso, non fu una lezione, bastò il loro sorriso. Capitò infatti che loro fossero seduti proprio su quella panchina, proprio su quella accanto a cui io parcheggiai l’auto la prima volta che arrivai al Campo Famiglie. Appena sceso, solo tra estranei, furono loro che subito si alzarono ed insieme, per primi, vennero verso di me, uno sconosciuto e mi abbracciarono, come un fratello, come un figlio partito, rimasto lontano e tornato finalmente a casa. Mi abbracciò e mi baciò prima Giancarlo e poi Agnese, e forse nessuno di noi, in quel momento, ne conosceva fino in fondo la ragione. Rimasi spiazzato, da tutto quell’amore. Non capivo. Ma i ricordi galleggiano nel tempo e riaffiorano. E talvolta occorre saperli aspettare anche a lungo per comprenderli. Anzi spesso sono proprio loro ad aspettarti: una mattina di luglio, sul viale di un Santuario, mi-

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schiandosi alle gocce di un temporale fuori stagione. Fu quello con Giancarlo ed Agnese il primo incontro che io ebbi con il Movimento dei Focolari, con l’Ideale dell’Amore. E fino ad oggi non c’è stato libro,

conferenza, simposio o dispensa che sia valso a spiegarmi l’Amore tanto quanto quell’abbraccio di quattro anni fa. Sono continuati i giorni di pioggia dopo quell’incontro, fuori e dentro di me. Ma da allora li affronto

con una forza in più, perché io oggi so che: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Massimo

L’Assunzione e la Chiesa di Santa Maria di Righe Quel processo che i sociologi definiscono ”secolarizzazione”, con tutti i suoi risvolti, ha penalizzato tante importanti feste religiose, svuotandole del loro significato e confondendo lo stesso credente. Per tutti, o quasi, il 15 agosto è solo Ferragosto, il giorno centrale delle ferie, che sono senza dubbio un diritto per tutti. La vacanza meritata, dopo un anno di duro lavoro, una sosta al centro dell’estate, quando i cieli notturni esprimono un pianto di stelle cadenti. Qualcuno distrattamente scorre il calendario e si accorge che nel giorno centrale di agosto si festeggia l’Assunta in cielo, una delle più importanti feste mariane. Il mistero dell’Assunzione del corpo di Maria non viene descritto dalle scritture canoniche, ma sin dai primordi della Chiesa tale credenza era già consolidata. In ambito ortodosso il privilegio della Assunzione rende Maria ancora più grande e maestosa, ai cuori dei credenti. L’Assunzione ha ispirato l’iconografia cristiana, soprattutto, nei

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periodi in cui l’arte era teologia applicata. Secondo la Tradizione dei Padri della Chiesa, Maria è stata risparmiata dal trauma della morte. Abbandonandosi a un dolcissimo sonno, non ha subito la corruzione della carne, al punto che il suo corpo è entrato

intatto nell’Altra Dimensione. Il quadro di Tiziano, nella basilica dei Frari a Venezia, ci mostra la Madonna che ascende al cielo, con tutta la sua maestà e il suo splendore. Il trapasso glorioso di Maria, sarebbe stato il nostro comune trapasso, se l’umanità non fosse stata corrotta dal peccato originale. Nel 1950 PIO XII, al se-

colo Eugenio Pacelli, proclama il Dogma della Assunzione. Non accettato dai fratelli protestanti, la Madonna Assunta sfida comunque il tabù della morte, problema chiave della cultura post-moderna, con la sua vicinanza ai morenti, ai sofferenti. Le più antiche raffigurazioni d e l l ’A s s u n zione di Maria derivano dal tema bizantino della ”Dormitio Virginis”, nelle icone Maria viene rappres e n t a t a morta, circondata dagli Apostoli, mentre gli angeli ne trasportano lo spirito in cielo. Il dualismo anima-corpo si è imposto in Occidente con Cartesio ed è lontano dalla concezione biblica, per la quale corpo e anima sono un tutt’uno. Nella Saccisica, tra tanti tesori d’arte, esiste una chiesetta, antichissima, la chiesa di Santa Maria di Righe, una località vicino a Corte, attualmente la


più grande frazione di Piove di Sacco. Un documento del IX secolo dopo Cristo la cita come chiesa dedicata a Santa Maria Vergine. Una chiesetta campestre, edificata tra la natura, scandita dalle stagioni ben marcate della nostra zona. Più in là nel tempo, attorno al XIII secolo, un altro documento cita espressamente una comunità di Righe, un piccolo monastero, che fu uno dei pochi della provincia a non essere tassato dal Papa di allora Bonifacio VIII. Nel 1400 circa, quando le nostre zone dalla signoria di Padova, passarono sotto il dominio della Serenissima, riappaiono menzionati i beni del monastero di Santa Maria di Righe, controllati dal monastero veneziano di San Zaccaria, vicino a San Marco, la cui badessa era sempre, per tradizione, imparentata con il Doge. Ma il piccolo monastero si estin-

gue e i preti che officiano in tale chiesa già dal 1500 sono sempre rari e la chiesa rischia un abbandono. Furono le visite dei vescovi Corner, in tempi successivi, a ridare dignità alla chiesetta, che incoraggiarono lo svolgersi delle liturgie all’interno di essa. Le

chiavi della chiesetta erano sempre in mano a privati, contadini devoti residenti nelle vicinanze, ma il Vescovo Gregorio Barbarigo rivendicò a sé il possesso delle chiavi, caldeggiando che una volta la settimana fosse celebrata la Eucarestia. Agli inizi del 1800

nacque una devozione popolare, per scongiurare una epidemia di colera, creando una Festa del Voto e trasformando l’interno della chiesa in una esposizione di oggetti preziosi, secondo la tradizione degli ex-voto. La chiesa, inoltre, fu restaurata alla vigilia della prima guerra mondiale. Gli ultimi recenti restauri si riferiscono al 1978 e al 2000. La statua sedente della Madonna all’interno della chiesa è dedicata alla Madonna del Rosario, ma la festa viene celebrata il 15 agosto, il giorno del calendario liturgico dedicato alla Assunta. È il sole di agosto, spesso cocente, che illumina questa umile chiesa in festa, sopravvissuta a un lungo passato, sotto l’ala di Maria che, con i suoi privilegi, rende privile giati anche tutti noi, i suoi figli. Sante Rodella

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IL SANTUARIO ACCOGLIE “NUOVI ORIZZONTI”

Domenica 25 maggio abbiamo avuto ospite in santuario un gruppo appartenente a “Nuovi Orizzonti”, comunità fondata da Chiara Amirante e diffusa in molti paesi, impegnata nel disagio sociale. È stata riconosciuta dalla Santa Sede come Associazione Internazionale Privata di Fedeli. In Italia si configura giuridicamente anche come Associazione di Volontariato ONLUS. La Comunità Nuovi Orizzonti si pone l’obiettivo di intervenire in tutti gli ambiti del disagio sociale, realizzando azioni di solidarietà a sostegno di chi vive situazioni di grave difficoltà. Per questo, svolge la sua attività

avendo presenti tutte le realtà di emarginazione sociale, con particolare attenzione al mondo gio-

vanile, proponendo specifici interventi innovativi e un proprio programma di ricostruzione integrale della persona che unisce elementi psicologici, spirituali e umani. Inoltre propone i valori

della solidarietà, della condivisione, della spiritualità, della cooperazione come elementi essenziali per una piena realizzazione dell’uomo. Il numeroso gruppo, incontratosi per un pranzo di beneficenza a favore del progetto di recupero di una ex-colonia in montagna, ha poi partecipato prima alla Messa in santuario alle ore 16 (il sacerdote che li ha guidati ha concelebrato l’Eucaristia) e poi alla visita guidata alla chiesa, alla cappellina ed al chiostro. Per saperne di più: www.nuoviorizzonti.org Davide Doardo

Pellegrinaggi in Santuario

Domenica 11 ha fatto un pellegrinaggio al santuario un gruppo dell'Oratorio femminile di Santa Maria di Sala, con suore, catechiste e bambine, hanno seguito una breve visita guidata al santuario, prima di fermarsi all'altare della Madonna per recitare il Rosario.

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“CHI CREDE IN ME, ANCHE SE MORTO, VIVRA’”. GV. 11,25.

Bruna Sgaravato

21.01.1924

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)

17.02.2014

Fernanda Salvato

13.02.1939

24.01.2014

Mario De Zuani

19.01.1955

20.07.2011

Mons.Carniello 26.02.2001

Itria Favero

1922

10.02.2014

Giancarla Pizzamano

05.07.1957

30.06.2010


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