Respice luglio 2016

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...dal 1955

Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)

“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”

CRISTO:PRESENTE IN OGNI STORIA D’AMORE. TRA I MONTI. L’ASSOCIAZIONE MADONNA DELLE GRAZIE E IL VOLONTARIATO. RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI LUGLIO 2016. GIUBILEO: OCCASIONE DA NON PERDERE. FESTA DI SANTA MARIA MADDALENA.

Anno LXII -06

Luglio 2016


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SOMMARIO

ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXII - n. 04 Luglio 2016

Cristo presente in ogni storia d’Amore (Don Giovanni Battista) III° Tra i Monti (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------L’Associazione Madonna delle Grazie e il volontariato (Zita Chinaglia) IV-V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Luglio 2016 (Luisa) VI° --------------------------------------------------------------------------------

Pagine centrali a cura ed. Paoline

-------------------------------------------------------------------------------Giubileo: Occasione da non perdere (Don Giovanni Battista) VII°-VIII° Festa di Santa Maria Maddaalena (Maurizio Pengo) IX°X° --------------------------------------------------------------------------------

Nuovo Orario delle celebrazioni in Santuario (Dal Mese di Luglio 2016) • • • •

S. ROSARIO

• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica

La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare

Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it

OFFERTE PER ABBONAMENTO: D’amicizia Sostenitore Estero

Una copia Arretrati

€ 20,00 € 30,00 € 35,00

€ 2,00 € 2,50

Direttore: Don Battista Crivellaro

Direttore Responsabile Don Gino Brunello

Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960

Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.07.2015

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Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30

S.MESSA:

CONFESSIONI

(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote

Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si è aperta la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2016. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Battista La redazione


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CRISTO PRESENTE IN OGNI STORIA D’AMORE cura le a ta a i r is to L’edi on Batt di D

Sembra che

qualcosa diventi importante quando crea problema. Il matrimonio lo è non per i problemi che sorgono relativi ad esso, ma per la sua originalità. Come dire che l’acqua fa parlare di sé quando crea inondazioni: ma rimane importante anche quando scorre normale nei fiumi e nelle condotte dell’acquedotto perché è un elemento essenziale. E’ così semplice, così evidente, così naturale l’amore nel matrimonio che lo si dà per scontato. L'amore nel matrimonio, che ha una sua espressione nella sessualità, é un dono originale di Dio. L’amore appartiene alla vita; l’amore autentico è inadattabile, non c’è niente da migliorare nell’Amore perché l’amore è il volto di Dio. Verrebbe da dire che la nostra

nti o m i a tr

società non è più in grado di accogliere come dono le cose normali, elementari, non le utilizza pacificamente, quasi le aggredisce per mettere la sua impronta, cercando di renderle migliori, come dicesse: è merito mio, è opera mia, è una mia conquista, il problema l’ho risolto io! L’uomo non ce la fa più a vivere nella semplicità, accogliendo così come sono i valori primari della vita, dell'amore: vuole metterci qualcosa di sé e spesso complica e inquina. Dio ha fatto bene ogni cosa: Nel silenzio di un altro tempo fra essenze di resine e muschio col fascino di rocce immortali, in verdi pascoli, dove il presente danza al ritmo della consuetudine, una conferenza di campanacci propone l’argomento quotidiano: lavoro inquietante ed adattamento. Corrono tra i monti e di valle in valle le antiche memorie

accogliamo, ringraziamo, viviamo in comunione con Lui. Il matrimonio è insito nella natura, c’è l’impronta di Dio, non c’è matrimonio moderno, non ci sono forme di matrimonio per la civiltà industrializzata, il matrimonio è quello creato da Dio e santificato da Gesù. Cristo è presente in ogni storia d’amore."... solo fissando lo sguardo su Cristo si conosce fino in fondo la verità sui rapporti umani." (Amoris laetitia 77) Don Giovanni Battista

tramandate che raccontano di fatiche estreme, di sacrifici e solitudine, di giorni segnati con il sudore sul calendario dell’esistenza, di notti a vegliare e in attesa pregare, ma il muggito deciso di una vita, che prepotente s’affaccia, traduce la stanchezza in sorriso. Carla Tiengo

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L’ assoCiaZione madonna deLLe graZie e iL VoLontariato il personaggio

Una decina

di anni fa, un gruppo di amici della Parrocchia Madonna delle Grazie, ha pensato di fondare una associazione che potesse seguire più da vicino, la vita del Santuario. Dopo aver molto pensato e riflettuto, è stato sottoscritto uno statuto seguendo tutta la procedura prevista affinché l’Associazione potesse vivere secondo le normative vigenti. Per far conoscere l’associazione, sono state organizzate attività diverse e feste, sia all’interno che all’esterno del Santuario; e poi gite, viaggi, incontri culturali, incontri ricreativi, visite guidate a mostre, musei. Il gruppo è costituito di un centinaio di soci . Per la raccolta fondi quali contributi per i lavori, abbiamo fatto stampare su tessuto canvas la riproduzione dell’affresco di Maria della facciata del santuario e la serigrafia del famosissimo artista Leo Borghi. Dopo aver collaborato al restauro del Santuario, riportato alle sue linee originali, l’associazione si è dedicata ad un altro aspetto delle sue finalità, quello culturale, preparando degli “animatori culturali” per le visite guidate perché esso sia meglio conosciuto. Di carattere culturale sono anche le bancarelle di libri usati, nuovi, vecchi: oltre a dare un vantaggio economico, queste iniziative sono occasioni di incontro e di relazione tra le persone , ed offrono 4

l’opportunità di conoscere l’ambiente con l’angolo caratteristico del chiostro, oasi di pace, di verde, e che odora di spiritualità! La valutazione sulla scelta dei libri e le ricerche minuziose dei collezionisti hanno arricchito anche le nostre esperienze. Il gruzzolo che abbiamo ricavato ci ha permesso di restaurare il quadro della prima processione del voto che è esposto in Santuario, e, nell’anno delle fede, di pulire e restaurare tutti gli ex voto che ora sono stati sistemati nella cappellina dietro l’altare della Madonna. Si è

L’ASSOCIAzIONE MADONNA ALLA FESTA DELLE ASSOCIAzI

approfittato dei lavori di restauro per ripulire e risistemare il grande quadro che raffigura la casa della Madonna trasportata dagli Angeli. C’erano ancora due piccoli quadri del ‘500 in condizioni molto precarie: La Madonna del Latte e Un Frammento di Santo. Anche questi, grazie al nostro intervento, godono di tutta la loro bellezza. Quest’anno ci impegniamo per il restauro dei due angeli lignei che attualmente sono all’ingresso della sacrestia ma che ben presto verranno sistemati in cantoria dove erano originariamente.


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Con i fondi del 5 per mille che i nostri Soci e voi lettori sottoscrivete, aiutiamo anche questa rivista a continuare la sua pubblicazione. L’Associazione Madonna delle

GRAzIE PRESENTE OCIAzIONI A PIOVE DI SACCO ONNA DELLE

Grazie è sì una associazione di volontariato culturale ma non si tira indietro quando c’è da aiutare la Caritas o i missionari o qualche caso particolare segnalato dalla parrocchia. Ma cos’è il volontariato? In una intervista, ho risposto così: il volontariato è saper dare senza aspettarsi niente in cambio. Anche Don Franco nei suoi incontri spesso dice: è più bello dare che ricevere. Io ho sperimentato nei miei cinquant’anni di volontariato che questo è verissimo. Il volontariato può essere sociale, culturale,

assistenziale, ambientalista (per la protezione del creato) e il risultato non cambia. La gratuità del dare è un arricchimento senza limite. Come possiamo essere “volontari?” tutti i giorni possiamo trovare il modo di essere volontari. Guardiamoci intorno, magari proprio il vicino di casa ha bisogno di essere aiutato per un motivo qualsiasi, oppure sul lavoro o in parrocchia. Si può lavorare da soli oppure unirsi in gruppo e formare delle vere e proprie organizzazioni di volontariato come la nostra. Ma perché fare volontariato? Noi cristiani non dovremmo porci questa domanda. Il Vangelo ci dice di aiutare chi è nel bisogno, di dar da mangiare agli affamati, di fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te, perché siamo tutti fratelli. Quindi fare volontariato per noi cristiani è mettere in pratica il Vangelo. Ma cosa c’entra il volontariato con la promozione della cultura che fa l’associazione Madonna delle Grazie? La nostra associazione ci mette tutta la passione e il tempo libero per rendere accogliente e bello il Santuario della Madonna che appartiene al patrimonio artistico della Saccisica e vuole contribuire e

favorire la tradizione di fede di tutti i pellegrini che con devozione vengono ogni giorno a salutare Maria e a invocarla per chiedere grazie. Ne è testimonianza il registro delle preghiere situato sul primo banco davanti all’altare della Madonna. Restaurare le opere d’arte vuol essere motivo di arricchimento culturale e artistico che eleva l’uomo assieme alla preghiera. Non c’è niente di più bello che ammirare e rivivere la storia sacra rappresentata nei quadri o negli affreschi e magari spiegata dagli “animatori culturali”. Ecco perché con un corso speciale sulla storia del Santuario, l’Associazione ha preparato delle persone che ora “gratuitamente” si rendono disponibili per accompagnare le “visite guidate” facendo il “volontariato culturale”. Chiunque può entrare a far parte dell’associazione, godere della bellezza dello stare insieme, offrire un po’ del proprio tempo libero, per un obiettivo comune e in particolare quello dell’abbellimento del nostro Santuario. Provare per credere Zita Chinaglia!

Un Gruppo in pellegrinaggio in Croazia 5


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rifLessioni daLLa paroLa di Vita di LugLio 2016

“siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come dio ha perdonato voi in Cristo” (ef 4, 32).

Non c’è cosa più bella che sentirsi

dire: “Ti voglio bene”. Con questa frase inizia il commento alla parola di vita del mese di luglio, e il mio potrebbe fermarsi qui. Perché quando abbiamo la certezza che qualcuno ci vuole bene non ci sentiamo soli, camminiamo più sicuri, le difficoltà che incontriamo ci sembrano meno difficili. Io credo che troppo poco ce lo diciamo, troppo poco lo diciamo alle persone che abbiamo accanto, forse perché ci sembra superfluo, forse perché lo diamo per scontato. Ma non è così, credo che ognuno di noi vorrebbe sentirselo dire, ne abbiamo bisogno. Abbiamo poi anche bisogno di sentire la reciprocità del bene perché siamo tutti come bambini, bambini che hanno bisogno di essere circondati da un ambiente pieno d’amore e di qualcuno che voglia loro bene. Questa Parola di vita ci invita a “concretizzare il bene”, ci invita ad essere “benevoli” gli uni verso gli altri, a “volere il bene dell’altro” ma avendo come modello Dio stesso. In Gesù Egli si è reso vicino agli ammalati e ai poveri, ha provato compassione per 6

le folle, ha usato misericordia verso i peccatori, ha perdonato quelli che lo avevano crocifisso. Volere il bene dell’altro significa ascoltarlo, mostrargli una attenzione sincera, condividerne le gioie e le prove, prendersi cura di lui, accompagnarlo nel suo cammino. L’altro non è mai un estraneo, ma un fratello, una sorella che mi appartiene, a cui voglio mettermi a servizio. Cerchiamo quindi nel nostro piccolo di non accumulare rancori, ostilità o semplicemente indifferenza o disinteresse verso le persone che ci hanno fatto del male o solo perché ci sono antipatiche. Nei nostri rapporti quotidiani, in famiglia, nelle nostre comunità tutti facciamo degli sbagli, tutti abbiamo delle imperfezioni, tutti siamo portati a giudicare e questo raffredda il flusso dell’amore scambievole e la polvere si posa sui nostri rapporti illanguidendoli. Ma volere il bene gli uni degli gli altri, ci insegna la Parola di vita, significa prendere la strada della misericordia, significa essere pronti a perdonarci ogni volta che sbagliamo, e questo non è proprio così semplice! Chiara Lubich ci aiuta ad affrontare

anche questa difficoltà. Per attuare il comando di Gesù, agli inizi dell’esperienza della sua nuova comunità cristiana, lei e le prime compagne, per reagire a questa situazione, hanno pensato un giorno di stringere fra di loro un patto, che hanno chiamato “patto di misericordia”. «Si decise di vedere, ogni mattina, il prossimo che incontravamo – in focolare, a scuola, al lavoro, ecc. –, sempre nuovo, nuovissimo, non ricordandoci affatto dei suoi nei, dei suoi difetti, ma tutto coprendo con l’amore. Era avvicinare tutti con questa amnistia completa del nostro cuore, con questo perdono universale. Era un impegno forte, preso da tutte noi insieme, che ci aiutava ad essere sempre prime nell’amare a imitazione di Dio misericordioso, il quale perdona e dimentica» . Un patto di misericordia! Non potrebbe essere questo un modo per crescere nella benevolenza e dire serenamente a chi abbiamo vicino “ti voglio bene”?

Luisa


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giubiLeo: oCCasione da non perdere!

Dall’inizio dell’Anno della

Misericordia, sentivo parlare sempre più frequentemente di Pellegrinaggi verso la PORTA SANTA: chi in Cattedrale a Padova, chi a Loreto, chi a Roma … Ogni volta che veniva organizzato un viaggio a cui potevo partecipare, altri sacerdoti esprimevano il desiderio di iscriversi; cedevo facilmente la precedenza: non davo tanta importanza, né tutta questa urgenza. Tutti mi passavano avanti, lasciando a me il servizio in parrocchia. Ebbi l’impressione di rimanere tra gli ultimi e di perdere l’occasione! Cercai tra i manifesti, le locandine e stampa varia, e chiedendo a voce, se qualche gruppo era in partenza in maggio-giugno. In diocesi il CUAMM( C.Univ. Aspiranti Medici Miss.) aveva in programma di andare a Roma: era il momento favorevole!

Nel frattempo, un nostro amico “in carrozzella”del gruppo ‘PAROLA DI VITA’ a cui partecipo, promuove la partecipazione al Giubileo degli Ammalati e degli invalidi: troppa grazia Mi rivolgo subito all’incaricato: mi invia un SMS invitandomi ad aderire al pellegrinaggio in luglio. Comincio a spostare i miei impegni senza fretta. Un secondo messaggino mi incalza: la partenza è l’11 giugno, il mio nome nell’elenco dei biglietti del treno e in albergo non c’é. Con le scuse, l’incaricato mi tranquillizza: provvede il biglietto e condivide con me una camera, prenotata doppia nell’eventualità di qualche ritardatario … Chiedo il programma dei tre giorni: ci riuniamo. E’ un programma di massima: ma la mia preoccupazione era la celebrazione quotidiana della S. Messa. In albergo non era il caso e poi avrei complicato i movimenti di tutto il

gruppo. Decido di concentrarmi tutto nella S. Messa con il Papa in Piazza S. Pietro la domenica 12/6 . Si parte in treno alla Stazione Ferroviaria di Padova alle prime ore di sabato 11/6: in tre ore siamo a Roma, depositiamo i bagagli in albergo, poi col metrò in Vaticano. Pellegriniamo per via della Conciliazione pregando fino a Piazza S. Pietro, ci incolonniamo passando attraverso i controlli. Siamo alla Porta Santa: un tuffo nella misericordia di Dio! Ci inoltriamo nella Basilica, recitiamo il Credo davanti alla tomba del Primo Apostolo; poi il gruppo si scioglie per dare a ciascuno la possibilità di vedere, di pregare, di cogliere la realtà di Dio in mezzo a tutta quella gente-figli di Dio di ogni parte del mondo. Cerco l’altare dell’urna di Pio X col quale ho un legame affettivo, lo prego. Avanzo in uscita sulla navata sinistra e mi trovo senza saperlo davanti al Battistero. Ammiro la pala del 7


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battesimo di Gesù: Giovanni Battista accoglie Gesù immerso nel Giordano. E poi il fonte battesimale: è lì che ha origine la misericordia, il perdono per ciascuno del primo peccato dell’umanità, Dio che si è chinato di fronte alla sua creatura e gli ha impresso l’adozione a figlio di Dio. Ci ritroviamo all’uscita della Basilica, dove ci avevamo dato appuntamento. Ritorniamo all’albergo e ci sistemiamo Personalmente mi lasciavo condurre: era tutto così organizzato che mi sentivo protetto, per non dire amato; non avevo pensiero neanche per il giorno dopo alla Messa col Pàpa: il lasciapassare per il Vaticano era pronto, così pure il nullaosta per celebrare (detto appunto ‘celebret’ della Curia di Padova). Non mi rendevo conto dell’importanza del momento: avevo già concelebrato col Pàpa Giov.Paolo II° in Aula Nervi nel 1982 con più di 5.000 sacerdoti, e nel 1983 in P.za S. Pietro per la canonizzazione di Padre Leopoldo Mandic, e in qualche altra occasione ancora. Pensavo di ritrovarmi nella stessa situazione, un po’ nell’anonimato, in mezzo agli altri sacerdoti; ed era giusto così perché il Giubileo era per gli Ammalati e le Persone disabili. Mi trovai domenica mattina mentre pioveva al Braccio di Costantino sotto il porticato destro di P.za S. Pietro con tanti sacerdoti, in attesa che venisse aperto il portone di bronzo. Di fronte a noi la grande scalinata solenne che porta ai Palazzi Apostolici: abbiamo indossato le vesti per la celebrazione. Siamo passati in Basilica tutta vuota da una porta secondaria e usciti dalla porta centrale per prendere posto accanto all’altare preparato sopra la gradinata d’ingresso. E’ riapparso il sole. Una fila di Vescovi stava davanti a noi, poi ecco il Pàpa. Dall’altra parte dell’altare di fronte a noi, gli Ammalati e i Disabili, una rappresentanza di tutti quelli che erano giù in piazza, tutta occupata. Un palchetto di fronte all’assemblea è stato 8

riservato a sordomuti e non vedenti. E’ iniziata la S. Messa: durante le letture alcuni gruppi hanno sceneggiato la Parola di Dio. Alla Comunione ogni celebrante ha ricevuto il Ciborio-pisside con il Corpo del Signore per distribuire la Comunione. Credevo di essere guidato da qualche addetto come per gli altri sacerdoti, invece con grande mia confusione mi sono trovato solo e smarrito, aspettando che qualcuno alzasse la mano per chiedere la Comunione; ero arrivato al limite del colonnato e non sapevo se ritornare o se cercare ancora chi doveva ancora cibarsi. Vedendomi perplesso, una persona incaricata è venuta ad indicarmi dove dovevo tornare: ero quasi l’ultimo ed ho dovuto allungare il passo sotto il sole, attraversare la piazza, varcare la porta di bronzo, risalire, rientrare in basilica, riporre l’Eucaristia, ricevere a mia volta la Comunione al Corpo e Sangue di Cristo e riprendere il mio posto accanto l’altare del Papa. Conclusa la Messa, il Papa ha salutato i Vescovi davanti a noi, poi è andato all’altro lato dell’altare, e ancora di fronte a trovare gli Ammalati. Stavo pensando che ormai sarebbe andato via, invece è risalito ed ha cominciato a salutare ciascun sacerdote concelebrante. Ho preparato lo smartphone per la foto, però ‘essendo piccolo di statura’ (Lc.19,3)ero nascosto da quelli che stavano davanti a me ; allora ho cercato di salire su una sedia(Lc.19,4) All’istante qualcuno mi dice ‘no,no’, allontana la sedia, mi prende per il braccio e mi mette in prima fila. E adesso che cosa dirò al Pàpa, lo guarderò, gli sorriderò e poi? Così mi sono trovato a dargli la mano e, sorridendoci reciprocamente, sono riuscito a dirgli “sono assieme al Gruppo della Parola, di Padova”; poi mi ha guardato ancora qualche istante, ma non mi è uscita altra parola e il Papa si è rivolto al sacerdote vicino che gli ha chiesto una preghiera per una persona

gravemente ammalata. In quei brevi istanti di silenzio potevo dirgli che sto vivendo assieme ad un sacerdote con disabilità e che collaboro per una rivista Mariana con un amico in cura chemioterapica. Sarebbe stata la cosa più opportuna, ma ‘del senno di poi …’?! . Il Signore sa meglio di noi. Uno dei fotografi in servizio durante la cerimonia, ci ha consegnato un volantino con le referenze necessarie per ordinare le foto personali con il Pàpa. Siamo usciti per un percorso obbligatorio fino alla Porta Angelica, da dove defluivano i pellegrini che hanno partecipato alla S. Messa. Ho cercato di ricongiungermi al gruppo che non vedevo uscire: un militare di guardia mi ha fermato perché andavo controcorrente; tutti gli altri accessi per tornare in Piazza S. Pietro erano bloccati; allora ho avvertito per cellulare la Angelica, mamma del nostro Alessandro in carrozzella, che li stavo aspettando alla Porta Angelica. Nel pomeriggio e nella mattinata seguente abbiamo camminato per Roma visitando anche i Musei Vaticani fino all’esaurimento delle forze; io mi sono concesso una mezza giornata di riposo all’albergo. Il mio diario si ferma qui. Ma guardando la mia foto con il Pàpa non posso fermarmi! Vorrei capire perché Gesù mi ha dato questa occasione. Anche Paolo e Barnaba strinsero fraternamente la mano a Pietro, Giacomo e Giovanni per siglare il loro accordo( Galati 2,9). Il mio accordo con il Pàpa c’è, per questo non c’era bisogno; posso pensare piuttosto che dare la mano al successore di Pietro sia come un riallacciarmi a Gesù stesso, e che ogni Sua chiamata e ogni mia risposta acquistino più consistenza. Don Giovanni Battista


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Ventidue LugLio - festa di santa maria maddaLena

Il 22 luglio è il giorno dedicato a

santa Maria Maddalena. Ce lo ricorda il Martirologio Romano con queste parole: «Memoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della Risurrezione». Dal corrente anno, per desiderio di Papa Francesco, la “memoria obbligatoria” del 22 luglio è stata elevata al grado di “festa” liturgica a tutti gli effetti, al pari di quelle riservate agli apostoli. È noto infatti che il Calendario Generale Romano cioè il calendario liturgico ufficiale della Chiesa cattolica stabilisce un ordine di “precedenza” nella celebrazione delle feste del Signore e dei Santi: si va dalle memorie facoltative, alle memorie obbligatorie, alle feste, alle solennità e alle domeniche. La differenza principale è liturgica: letture e preghiere della messa non corrispondono a quelle dei giorni ordinari, ma sono in gran parte specifiche del giorno del santo che si celebra; il colore liturgico diventa il bianco (rosso per i martiri) e non il verde; infine nella messa, anche se in giorno feriale, si recita il Gloria (ma non il Credo). Fino a oggi le feste erano 31 e riguardavano tre sole donne (oltre alla Vergine Maria); Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. D’ora in poi ci sarà anche Maria Maddalena. La decisione di elevare la memoria al grado di festa si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fin dal pontificato di Giovanni Paolo II la Chiesa

CROCIFISSIONE DI TOMMASO MASACCIO ha dedicato una grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore. Questa importanza prosegue oggi e Santa Maria Maddalena viene presentata come un esempio di vera e autentica evangelizzatrice, una donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo

tanto amata, un esempio e un modello per ogni donna nella Chiesa. Maria Maddalena rimane comunque una delle figure più “misteriose” dei Vangeli. La sua figura infatti è stata spesso confusa con una anonima prostituta pentita (descritta nel capitolo 7 di Luca), che aveva bagnato i piedi di Gesù con le sue lacrime, li aveva asciugati con i suoi capelli e li aveva cosparsi di olio profumato o con Maria di Betania (la sorella di Marta e Lazzaro), seppur in assenza di alcun collegamento 9


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bernardino Luini maria maddalena

reale. Quello che è certo è che Maria, madre di Gesù, Maria di Cleofa e Maria di

prefaZio deLLa festa di maria maddaLena

«È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Padre, mirabile nella misericordia non meno che nella potenza, per Cristo

Magdala sono le tre Marie che assistono alla crocifissione e alla deposizione di Gesù nella tomba. Ed è certo che Maria Maddalena è la prima persona cui il Cristo si manifesta nel giorno della resurrezione invitandola a portare il messaggio agli apostoli. Questo fa di lei la prima apostola. Ed infatti il nuovo prefazio della messa a lei dedicata è intitolato proprio “Apostolorum apostola” (“apostola degli apostoli”). Nel prefazio si presenta la Maddalena che amò appassionatamente Cristo finché era in vita, lo vide morire sulla croce, lo cercò quando giaceva nel sepolcro e fu la prima ad adorarlo risuscitato dai morti. Signore nostro. Nel giardino Egli si manifestò apertamente a Maria di Magdala, che lo aveva seguito con amore nella sua vita terrena, lo vide morire sulla croce e, dopo averlo cercato nel sepolcro, per prima lo adorò risorto dai morti; a lei diede l’onore di essere apostola per gli

Cr on aCH e in san tuar io

Il 3 giugno 2016 Rossella e Paolo

sono uniti in matrimonio. Il loro desiderio più grande si è realizzato, la consacrazione di cui sentivano il bisogno si è compiuta. Come coppia abbiamo fatto un percorso durato oltre 10 anni.. In molti ci chiedono cosa sia cambiato

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con il matrimonio e questo è il nostro riscontro: ci sentiamo uno dell'altro come non mai. L'unione per noi è diventata un segno per gli altri, ancor più vera e profonda con lo Spirito Santo che ci accompagna e con la consapevolezza di questa unione voluta anche da Dio. Ringraziamo chi ci ha seguito in questo nuovo cammino: Don Giorgio De Checchi e il nostro caro Don Franco Callegari che ha sempre sostenuto la nostra famiglia e battezzato Riccardo e Eva Vanessa nostri figli.

Il testo mette poi in rilievo che la santa, onorata con la missione di essere apostola degli apostoli, annuncia la buona novella di Cristo vivente agli apostoli, che a loro volta avrebbero diffusa questa notizia fino ai confini della terra. La Maddalena ha cercato Cristo per amarlo, adorarlo e farlo conoscere agli altri. Il suo duplice atteggiamento di adorazione del Signore e di servizio ai fratelli è fondamentale per ogni cristiano: incontrare Cristo e la sua misericordia cambia la vita e ci spinge ad amare i fratelli come lui ci ha amato. Maurizio Pengo

stessi apostoli, perché la buona notizia della vita nuova giungesse ai confini della terra. E noi, uniti agli Angeli e a tutti i Santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode: Santo».

rossella e paolo

Grazie anche a Don Battista che ha celebrato con Don Franco la cerimonia. Rossella


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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25

Vittoria Wanda Stefani Xodo

26.05.1921

17.07.2016

Suor Adriana Facchin

13.07.1925

13.07.2016

fratelli e sorelle FRATELLI E SORELLE IN CAMMINO NEL VOLGERE DELLA VITA

FRATELLI E SORELLE COSÌ SIMILI E COSÌ DIVERSI

FRATELLI E SORELLE IN RICERCA DI SENSO E DI VERITÀ; FRATELLO, AIUTAMI AD ESPRIMERE LA MIA

1957

Luciano Patella di anni 59

2016

Mafalda Battistello in Romanato

21.03.1929

19.07.2014

UNICITÀ

SORELLA, CONDIVIDI CON NOI LA TUA

LIBERTÀ

PERCHÉ SIAMO FIGLI DELLO STESSO PADRE PER SERVIRE LA CRESCITA DELLA NOSTRA

UMANITÀ

BELLEZZA E FINITEZZA, IRRIPETIBILE UNITÀ DI PIANETA SOLARE

E TENEBRA RIBELLE

MA QUI, INSIEME, SOLO FRATELLI E SORELLE.

Xodo Antonia

04.03.1923

20.07.2002

Suor Angiola Xodo

23.05.1921

18.07.2012

Susanna Zancanaro 11


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L’interno del Santuario

L’entrata dal Chiostro

L’altare dedicato a Maria

Il Chiostro interno

Vista Esterna del Santuario

La Chiesa prima degli anni 50

Vista esterna del Santuario negli anni 60


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