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“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”
SINODO DEI GIOVANI. PREGHIERA. GIOACCHINO. PELLEGRINAGGIO IN GIORDANIA. S.ANNA MADRE DI MARIA.
Anno LXIII -06
Luglio 2017
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXIII - n. 06 Luglio 2017
Sinodo dei giovani (Don Giovanni Battista) III° Preghiera (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Gioacchino (Sante Rodella) IV°-V° -------------------------------------------------------------------------------Pellegrinaggio in Giordania (Don Giorgio De Checchi) VI°-VII° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------S.Anna Madre di Maria (Maurizio Pengo) VIII°-IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario X° --------------------------------------------------------------------------------
Orario delle celebrazioni in Santuario
S.MESSA:
• • • •
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
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S. ROSARIO
mail: scrivi@madonnadellegraziepiovedisacco.it Santa Messa in diretta via internet, tutte le domeniche alle ore 8,00 e alle 10,00 www.madonnadellegraziepiovedisacco.it
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Direttore Capo Redattore: Don Battista Crivellaro Direttore Responsabile Don Gino Brunello
Impaginazione, Grafica e design Federico Meneghello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.07.2017 2
CONFESSIONI
Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica (in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it
tutte le domeniche ore 8,00 - 10,00
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Sinodo dei giovani
ura iale a c L’editor Battista di Don
Tra preti
qualche volta si parla dei nostri contatti con varie categorie di persone. Si dice: abbiamo perso i lavoratori, le donne, i giovani e gli adolescenti; infatti continuiamo a seguire i bambini nelle Scuole per l’infanzia, gli ammalati, gli anziani, i ragazzi fino alle Medie e alla Cresima … Ma la Chiesa ascolterà mai le problematiche esistenziali di chi si affaccia alle della vita? Noi continuiamo a indicare il Vangelo come risposta totalitaria alle situazioni trascurando le domande che nascono dalla maggioranza del mondo giovanile. Una risposta senza domanda? Non è nella logica!, quando invece c’è tutto un mondo consumistico che, per essere logico, non fa altro che creare domande. Mi introduco provocatoriamente così per parlare del Sinodo dei giovani a Padova. Viene indetto però su un altro versante: non si domanda loro quali sono i problemi che si pongono sulla fede, sulla Chiesa, ma si chiede che cosa, secondo loro, vuole il Signore dalla Chiesa di Padova. Le risposte saranno indubbiamente filtrate dalle loro esigenze e dalle loro prospettive. Non si tratta allora di mettere i giovani sul tavolo di laboratorio, ma di affiancarli
IERA PREGH
con fiducia allo Spirito Santo perché guardino la Chiesa di oggi e quella del futuro. Il nostro Padre Vescovo di Padova chiede ai giovani di “guidare con entusiasmo la nostra Chiesa”loro hanno forza, energia, formazione sapranno portare la nostra stessa su sentieri nuovi e migliori. Non c’è futuro senza di loro. Vorrei che tutti li sostenessimo con la nostra stima, fiducia, affetto. Cammineremo insieme. Si stanno tessendo relazioni, legami sta crescendo una rete di conoscenze. Il Sinodo sta confermando che i giovani meritano la nostra fiducia.(Difesa del popolo 4.06.2017 pg.2 inserto Sinodo). Sinodo significa ‘cammino insieme’. E’ uno stile, un metodo fatto di ascolto,dialogo, confronto per comprendere chi siamo e dove
Quando s’allontana la pace aiutaci, Signore, a dare vita alla speranza per far rifiorire rose tra le macerie di questa terra lacerata dall’odio e dall’egoismo. Nel buio della nostra casa, dove i fratelli
vogliamo andare come Chiesa; il Vescovo ci chiede di dire la nostra sulla Chiesa di Padova e sulle nostre comunità (id.pg 3). Si tratta di condividere ciò che sei oggi, che cosa ti appassiona; qual è la tua esperienza di comunità, come è nata e cresciuta la tua idea di Dio, la tua relazione con Gesù. Non si tratta di convertire o convincere nessuno, è solo un confronto tra giovani. La Chiesa ti chiede di dire la tua stando intorno a una tavola di casa : una decina di giovani che si trovano autonomamente per iniziativa di un moderatore che si registra su www.giovanipadova.it. Lo chiede anche a chi non si sente parte della Comunità, ma ha voglia di manifestare le sue impressioni e valutazioni sulla Chiesa.
costruiscono mura di separazione e al raggio di sole rispondono con il grigio terrore, Ti prego dissolvi ogni ombra di paura. Nel delirio della mente, ove bimbi innocenti soffrono a causa di soprusi
Don Giovanni Battiista
o impazzite vendette, dona la ragione affinché quel mondo pulito, che con Amore ci avevi affidato, sia ricco nel presente di abbracci sinceri.
Carla Tiengo
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o n i h c c a o i G
Il personaggio
E’ il nonno materno di Gesù, una
figura che non esce dai vangeli canonici, ma dagli Apocrifi…. E con la moglie Anna è considerato santo…...... Canonizzato dalla devozione popolare antica, consideratissimo sia dalla chiesa cristiana occidentale che orientale, marito di Anna, la nonna del Messia e madre di Maria…..Forse sant’Anna fagocita il marito Gioacchino come importanza; per una anomalia di quei tempi, la moglie diventa più importante del marito, considerato il fatto che nell’antichità in generale e ovviamente anche in quella ebraica, la donna non era considerata dalla società come un soggetto, e questo valeva per lo schiavo, per li bambino e la straniero….. Solo l’adulto maschio contava….. Ma Dio rompe gli schemi: si incarna in un essere umano in fieri , e Maria la madre diviene la mediazione tra Lui e l’umanità…… La nuova antropologia cristiana e la teologia sfidano il maschilismo….. ma anche il nonno di Gesù esprime una anomalia per quei tempi, una rottura antropologica: dagli apocrifi viene presentato come un uomo ricco, anziano, ma sterile, non era riuscito a dare un figlio alla anziana moglie Anna….. In genere la Bibbia pone l’accento su donne sterili, che sono considerate punite da Dio….. Pensiamo alla moglie di Abramo, Sara, alla moglie di Giacobbe, Rachele, alla madre di Samuele, 4
sterili per un lungo periodo, emarginate dalla cultura dominante che esaltava la procreazione fine a sé stessa….. La donna era sempre colpevole, la sterile poteva essere ripudiata e noi con la nostra mentalità siamo consapevoli delle frustrazioni , dei pianti di queste donne, umiliate, offese, oltraggiate… .. Diventavano le ultime…… e il nonno di Gesù , dichiarato sterile dall’autore apocrifo, si unisce al coro di tutte queste donne vittime di una cultura iper-maschilista….. Gioacchino è l’unico esempio di maschio sterile dichiarato, un
maschio che piange, che viene umiliato per la sua incapacità di procreare….. Gli viene impedito di sacrificare nel Tempio di Gerusalemme, umilmente, affranto si ritira nel deserto in preghiera e nel frattempo un angelo, il messaggero, appare in sogno sia a Anna che a Gioacchino , assicurandoli di un imminente concepimento di un figlio…….. e il figlio promesso è Maria,non un maschio, ma una femmina che socialmente contava poco e che per contrasto è destinata a divenire la madre di Dio…… Il nonno di Gesù precorre il nipote nel
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rompere gli schemi: è il maschio che non reprime virilmente le lacrime, che travalica le umiliazioni della società affidandosi a Dio che va oltre le miserie umane e culturali …… Nell’incontro con Anna nella porta aurea di Gerusalemme, stigmatizzato dal loro casto bacio, viene evidenziata la grazia di Dio e la parità tra uomo e donna, pari nella gioia e nel dolore…….. Il loro illustre Nipote relativizza gli schemi dell’antico ebraismo, determinando una parità tra tutti gli esseri umanie la donna viene di conseguenza valorizzata….. La chiesa ortodossa celebra la festa di Giacchino il 9 settembre, in ambito cattolico la data commemorativa è il 16 agosto, ma ultimamente viene festeggiata il 26 luglio con la moglie Anna….. Gioacchino assurge a simbolo della fede, dell’umiltà, della speranza, è il maschio dichiarato sterile, inutile, un peso alla società, “l’emarginato”, e diverrà il padre di Colei che ci darà il Salvatore e che intercede costantemente presso Dio per noi tutti.
“La visione di Gioacchino”. In sogno un’Angelo appare a Lo” Sposalizio della Vergine” è un Gioacchino annunciandoli che la (affresco di Giotto). moglie Anna partorirà un figlio:da una madre sterile nascerà Maria, da una donna Vergine, nascerà il filgio dell’Altissimo.
Il “Sacrificio di Gioacchino” è un affresco di Giotto, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova
La “Cacciata di Gioacchino” è un (affresco di Giotto)
Il “Ritiro di Gioacchino” tra i pastori è un (affresco di Giotto).
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Pellegrinaggio in Giordania
di Dal desiderio di una “Terra Promessa” all’impegno costruire il Regno di Dio.
A voler dare un titolo, a posteriori,
al nostro pellegrinaggio in terra di Giordania, forse questo potrebbe sintetizzare il percorso fatto da lunedì 3 a sabato 8 luglio. Sono stati giorni intensi nei quali, oltre a gustare della squisita ospitalità della Giordania e della sua gente, oltre poter visitare luoghi di straordinaria bellezza come Petra e Gerasa, abbiamo potuto vivere un’esperienza di fede attraverso una rinnovata lettura di alcuni testi biblici e un incontro sorprendente con una terra che senza difficoltà anche noi definiremmo “Santa”. Effettivamente la Giordania è uno di quei luoghi, assieme alla terra d’Israele e la Palestina, considerata per noi cristiani “Terra Santa”: infatti molti degli episodi dell’Antico Testamento come del Vangelo sono ambientati in Giordania. Ma prima di andarci, io stesso, come immagino altri, facevo fatica a discostarmi dal binomio Terra Santa = Israele. Visitare la Giordania per noi è stato come un aprire gli occhi e riconoscere in quella terra una radice profonda della nostra vita. Ci ha accolti il Monte Nebo, Luogo dal quale Mosè vede la terra promessa. La terra desiderata e attesa, la terra amata e voluta, la terra che ha animato la sua vita ma che lui non abiterà mai. Abbiamo avuto modo di considerare il cammino che Mosè aveva effettivamente percorso. Il cammino che nel deserto gli aveva fatto capire come in realtà la terra promessa fosse stata ogni singolo 6
Antiche rovine del Tempio di Petra in Giordania
pezzo di terra in cui aveva vissuto: Dio infatti non si era mai allontanato, neanche per un solo istante, dalla sua vita... La nostra terra promessa è quella terra in cui riconosciamo fedele e promovente l'azione di Dio in noi. Commovente a questo proposito, riflettendo sulla morte di Mosè, un testo che ci ha accompagnato: “Il Signore (al Monte Nebo) chiamò
l’anima di Mosè: Esci, non indugiare. Esci. Io ti farò salire ai cieli più alti, ti metterò sotto il trono della mia maestà, accanto ai Cherubini e ai Serafini. In quell’istante il Santo baciò Mosè e gli raccolse l’anima in un bacio” (Midrashim) A Petra poi, in un contesto unico al mondo, nei resti della chiesa bizantina (dove troviamo tracce della più antica vasca battesimale di
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Giordania) ci siamo lasciati provocare dalle mormorazioni del popolo nel deserto e dal veleno dei serpenti. Abbiamo constatato che è più comodo recriminare piuttosto che assumerci la nostra responsabilità per portare avanti le scelte fatte, piuttosto che lottare con i denti per quella libertà che troppo spesso solo a parole desideriamo. A Wadi Rum un assaggio di deserto. Una manciata di km bastano per entrare in una dimensione particolare tanto suggestiva quanto rude, poco tempo per cogliere una cosa che sappiamo da sempre - e che troppo spesso trascuriamo - ci sono cose essenziali e ci sono cose inutili! I nostri deserti, luoghi non appetibili, diventano così momenti necessari per crescere e maturare in ciò che conta davvero. Gadara e Gerasa (che io prima del viaggio confondevo) due città della "decapoli", al tempo di Gesù zona abitata da non ebrei: interessanti reperti romani nella prima, da lasciare senza parole ciò che si incontra nella seconda. Effettivamente Gerasa è stata una sorpresa ancor più "sorprendente" di Petra: semplicemente non te l'aspetti! A Gadara l'incontro anche con il Vangelo di Marco: Gesù che sana l'indemoniato mandando in malora duemila porci. I conti non tornano per gli abitanti che ci tengono più agli affari che a riavere tra loro un fratello. Come dar loro torto: gli affari sono affari, i conti devono tornare appunto. "Il denaro è un personaggio capace di riempire la testa dell’uomo come in una
possessione che cancella ogni identità e ogni norma di comportamento civile. Il denaro nell’analisi di uno psichiatra e non di un economista. E in questa invasione di campo si scopre che il denaro è fonte di malattia. Per chi è povero ma anche per chi ha i forzieri pieni. Vite che ruotano intorno ai soldi, al desiderio di possederli, alla paura di perderli: l’ossessione, la dipendenza, l’angoscia, il lutto… si finisce per ridurre una società al denaro come misura del valore non solo delle cose, ma della stessa persona." (V. Andreoli). Scopriamo così, se ce lo fossimo dimenticati, che Gesù è un fine psicologo e che il suo messaggio nel Vangelo è vero perché fa davvero bene alla nostra vita. Infine Bethany al Giordano. Dove il fiume fa da frontiera tra il deserto e la terra promessa. Nel ricordo del battesimo di Gesù, la memoria di essere stati raggiunti dall’amore di Dio in modo definitivo: il battesimo al Giordano come anticipo di quella morte che raggiunge ogni abisso dell’umanità e dona la possibilità di redenzione. Non attraverso una ritualità correttamente eseguita in un determinato luogo sacro, ma una
redenzione che si rende concreta attraverso una vita spesa nel riconoscere un amore, che non si può sperimentare se non riconoscendosi fratelli di ogni altro uomo, costruttori di umanità e promotori di dignità per ogni persona. A rendere indimenticabile questa esperienza le immagini di un paesaggio essenziale, spesso duro ma mai ostile, il volto delle persone incontrate, segnate dalla sofferenza per una vita non scontata ma illuminate dal sorriso che apre alla speranza. E’ possibile vivere da fratelli tra cristiani e mussulmani. L’abbiamo sperimentato. E’ possibile ospitare milioni di rifugiati ed emigranti economici e credere con forza al futuro. L’abbiamo respirato nel nostro viaggio. Una nota sui partecipanti al nostro pellegrinaggio, eravamo 38 provenienti dalle parrocchie della nostra Unità Pastorale: se è stata un’esperienza preziosa lo si deve al fatto che ciascuno ha messo del proprio perché ogni appuntamento fosse un bel momento di vita! Don Giorgio De Checchi
Rinnovo promesse battesimali 7
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ARIA SANT’ANNA MADRE DI M
Anna è la sposa di Gioacchino, la
madre di Maria e la nonna di Gesù. Il suo nome non compare nei vangeli, ma la sua storia è narrata negli apocrifi e molti episodi della sua vita sono stati illustrati dai più grandi artisti. Celebre è il ciclo di affreschi di
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Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova. Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con la piccola Maria, abitavano a Gerusalemme nei pressi della Piscina Probatica, dove nel XII secolo i crociati costruirono la bellissima chiesa
dedicata a Sant’Anna che ancor oggi è il centro principale del suo culto. La festa di Anna e Gioacchino, nonni di Gesù, è celebrata ogni anno il 26 luglio ed è una ricorrenza speciale per ricordare anche tutti nostri nonni. Secondo la fonte più antica, il Protovangelo di Giacomo, Gioacchino era un uomo pio e molto ricco, che faceva generose offerte al tempio, ma era privo di discendenza in quanto sterile. Un giorno le sue offerte non vennero accolte e lui fu cacciato dal tempio e umiliato proprio perché, pur amando profondamente la moglie Anna, non aveva figli. Allora fuggì da Gerusalemme e si rifugiò per quaranta giorni tra i pastori del deserto dove pregava insistentemente, faceva penitenze e innalzava sacrifici al Signore. Finalmente un angelo gli apparve in sogno e gli preannunciò che sarebbe diventato padre, perché Dio gli avrebbe dato la discendenza che si conviene ai giusti. Anche Anna pregava per avere un figlio e un angelo del Signore apparve anche a lei per annunciare che il Signore aveva esaudito la sua preghiera. Gioacchino pertanto ritornò a Gerusalemme per raggiungere Anna che a sua volta si era messa in movimento per andargli incontro. I due si incontrarono alla Porta Aurea di Gerusalemme
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e i commentatori medievali videro nel loro casto bacio il momento dell’immacolato concepimento di Maria che sarebbe nata dopo nove mesi e ancor giovinetta sarebbe stata presentata al tempio, secondo la promessa fatta da entrambi i genitori. Comunque siano andate le cose, Anna divenne la madre della Vergine Maria, la quale è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Anche se il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus” e nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830), questa verità è sempre stata creduta dalla Chiesa fin dai primi tempi. La Chiesa, infatti, insegna che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori, Gioacchino ed Anna, così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo
concepimento. Tutto questo perché la Vergine Maria avrebbe dovuto concepire nella natura umana e portare con sé, nel Suo Grembo, il Figlio di Dio. Il catechismo infatti afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’unica persona. Non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata – anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno. Anna, che in ebraico significa “grazia”, ha avuto la grazia di dare alla luce e stringere fra le sue braccia colei che verrà proclamata “benedetta fra tutte le donne”. Anna ha accolto la grazia di Dio accettando la sua vocazione a diventare la madre di Maria e a nutrire ed educare la Madre del Salvatore. Sant’Anna – secondo l’espressione usata dal papa san Giovanni Paolo II, il 10 dicembre 1978, nella sua prima visita alla parrocchia di Sant’Anna in Vaticano – ha avuto il privilegio di essere “la prima ad insegnare a Maria, sua figlia, come essere madre”. E se la Chiesa ama, onora,
glorifica la Vergine Maria, non può non pregare ed onorare la madre di lei, sant’Anna. La sua intercessione è certamente utile ed efficace per ottenere grazie e benedizioni per la nostra vita spirituale e cristiana perché ci raccomanda contemporaneamente a Gesù e a Maria. Per questo il suo culto è molto antico ed ininterrotto e si è esteso a tutta la Chiesa da Oriente a Occidente. Tutti noi abbiamo bisogno di essere forti nello spirito per essere fedeli a Cristo, al suo Vangelo e alla sua Chiesa. Sant’Anna ci offre un esempio delle virtù di moglie e di madre, di profonda fede e pietà, di accettazione della volontà divina, di fiduciosa preghiera e di contemplazione delle grandi opere del Signore. Anche il sommo poeta Dante nella Divina Commedia ricorda la figura di sant’Anna in Paradiso tutta dedita a contemplare la gloria di Maria (Paradiso 32, 133-135): “Di contr’a Pietro vedi sedere Anna, tanto contenta di mirar sua figlia che non move occhio per cantare
osanna”.
Maurizio Pengo
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Cronache in Santuario Nozze di platino
Il 17 Aprile 1947 il Duomo di Piove
di Sacco accoglie due sposi
Sergio Carraro e Maria Bacco Fornai da giovanissimi, prima a Piove
di Sacco poi a Montegrotto Terme. Dio vi ha tracciato la strada, avete superato con grinta le difficoltà, avete raccolto gioie e soddisfazioni, mentre su di voi continuano a vegliare i vostri angeli Marisetta e Vittorino. Su queste pagine continua la festa con la benedizione di Maria Madonna delle Grazie e con l’augurio di continuare a ritrovarci nella nostra grande famiglia come segno di affetto reciproco. Parrocchia Madonna delle Grazie
Domenica 28 maggio Luciano e Laura
festeggiano il loro cinquantesimo di matrimonio.
Come sempre il Chiostro preparato per l’occasione
Nell’itinerario del FUORI ROTTA,
che annualmente l’Associazione La Corte dei Miracoli organizza per far conoscere i luoghi più belli e caratteristici della Saccisica, quest’anno è stato inserito anche il chiostro del nostro Santuario. Il programma si è svolto 10
2 giugno 2017 Chiostro Santuario Madonna delle Grazie
regolarmente con la visita guidata del Santuario da parte di Alberto Sola con una ventina di presenze. E’ seguita la presentazione del libretto “Abbattimento delle barriere a costo zero” a cura della presidente dell’Associazione Veneta Poliomielite e poi il via alle
degustazioni di prodotti particolarissimi quali formaggi, marmellate, oli, vini; prodotti raffinati dei nostri Colli Euganei. La serata piacevole anche per il clima, è stata accompagnata da dolce musica dal vivo Zita Chinaglia
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Alberta Crivellaro in Rago
28.10.195
29.04.2017
Luciana Fogo in Benetello
11.03.1963
19.12.2011
Raffaele Maggetto
08.10.1921
09.07.2017
Antonio Benetello
10.01.1932
23.11.2017
Marisa Carraro
04.07.1952
23.08.1958
Vittorino Carraro 31.10.1958
24.05.1990
Luigina Gambalonga
21.06.1937
18.11.2006
Jole Ferraresso ved.Romanato
23.06.1927
17.07.2017
Fanny Molena in Benvegnù
09.091927
18.07.2017
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Poesia per Maria
L’altare dedicato a Maria
Vista Esterna del Santuario
La Chiesa prima degli anni 50
Piccoli convolvoli bianchi sul fianco di un fosso vicino all’acqua nell’erba verde come lo sguardo di Maria La Tutta Bella che nella tenerezza accarezza e di gioia benedice i suoi figli.
Susanna Z.
L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
Il Chiostro interno
Vista esterna del Santuario negli anni 60