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UNA PIETANZA IN MENO... A NOZZE. ECCOMI SIGNORE. ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO “LAUDATO SI.” RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI MARZO 2017. ADORAZIONE CONTINUA. TEMPO DI QUARESIMA.
Anno LXIII -02
Marzo 2017
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXIII - n. 02 Marzo 2017
Una pietanza in meno...a nozze (Don Giovanni Battista) III° Eccomi Signore (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Enciclica di Papa Francesco “Laudato Si” (Mara Pinato) IV°- V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Marzo 2017 (Luisa) VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------Adorazione continua (Don Gino Temporin) VII° -------------------------------------------------------------------------------Tempo di Quaresima (Maurizio Pengo) VIII°- IX° -------------------------------------------------------------------------------Cronache in Santuario X° --------------------------------------------------------------------------------
S.MESSA:
Orario delle celebrazioni in Santuario
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
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S. ROSARIO
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Direttore Capo Redattore: Don Battista Crivellaro Direttore Responsabile Don Gino Brunello
Impaginazione, Grafica e design Federico Meneghello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.03.2017 2
CONFESSIONI
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Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica (in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
In Santuario c’è la disponibilità dei Sacerdoti, di accogliere i fedeli per un dialogo, per un consiglio,o un momento di ascolto. Don Franco Lunedì ore 10,30-12,00 Giovedì ore 17,00-19,00 Don Battista Martedì ore 10,30-12,00 Venerdì ore 17,00-19-00
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ura iale a tca r o it d ’e L Battis di Don
anza t e i p a Un …a o n e in m nozze! Una pietanza in meno
non è gran fatica ! , ma può essere il segno di un criterio nuovo contro il costume che tende più ad aggiungere che a togliere. Non mi riferisco alla quaresima che stiamo vivendo, ma piuttosto al gran d’affare che hanno i fidanzati nel preparare i festeggiamenti del giorno di nozze, con costi esagerati e spreco di energie e attenzioni che essi dovrebbero piuttosto dedicare all’amore e alla conoscenza reciproci. Mi leggeranno i giovani? O meglio, ascolteranno l’esortazione del Papa ‘Amoris laetitia’ (209-212) Certamente il nostro mensile non gode l’attrattiva e l’interesse delle nuove generazioni e non cadrà sotto i loro occhi una pagina che limita il
ECCOMI SIGNORE
piacere. E allora mi rivolgo a voi, lettori assidui di Respice Stellam. per chiedervi, quando si presenta l’occasione, di sensibilizzare con molto rispetto e comprensione, senza pregiudizi e intransigenze i vostri figli o nipoti che hanno in progetto di formare una famiglia. Ovviamente non si tratta principalmente di ridurre le portate al pranzo di nozze (non guasterebbe il risparmio e, cristianamente, un po’ di mortificazione!), quanto piuttosto di aiutarli ad arrivare alle nozze non solo con tante esperienze liete di coppia e momenti di reciproca soddisfazione, ma dopo aver affrontato la “ sfida di mostrare se stessi e di imparare chi è realmente l’altro”; di aiutarli anche a
Il Pane e il Vino divisi nell’ultima cena, il Corpo sacrificato sulla croce. Rotola la pietra del sepolcro e la luce della Resurrezione vivida scaturisce
non affidarsi solo all’abbaglio iniziale (v.209). Il timore di non corrispondere al partner e di perderlo può portare a nascondere i propri difetti, a evitare le divergenze, “ scacciando in avanti le difficoltà”. E’ una illusione rimandare i disaccordi per non avere problemi al presente. E’ un atto di amore evidenziare qualche aspetto negativo di uno, impegnandosi tutte e due a superarlo. Ci vorrà anche l’aiuto di Dio! E allora: Che Maria interceda per le nuove famiglie! Don Giovanni Battista
“Eccomi” Le piaghe, lenite dalla fede, profumano di miracolo. Si scoprono gli incanti del Cielo e cascate d’arcobaleni intonano l’Osanna per la gloriosa
entrata del Figlio, che agli insulti risponde con clemenza e il perdono fa sgorgare dai pendii dell’Amore.
Carla Tiengo
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Il personaggio
PAPA ENCICLICA di FRANCESCO “LAUDATO SI’ "
In Santuario, nel pomeriggio della
solennità dell'Immacolata, festa della parrocchia, don Giorgio parroco ha presentato alla comunità l'Enciclica Laudato si' di Papa Francesco. Il Papa in questa Sua Lettera fa riferimento a san Francesco come modello di congiunzione tra la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore. Prima di essere pubblicata il Papa ha chiesto osservazioni. Ne sono arrivate da tutto il mondo: dal Canada e dal Vietnam, da filosofi e teologi non solo cattolici, ma anche ortodossi come da Bartolomeo I, dai protestanti (il francese Paul Ricœur), oltre che dal mistico islamico Ali AlKhawas. E’ stato presentato un documentario: si vedono foreste meravigliose, cascate di acqua incontaminata, e poi il vento, le nuvole, mari limpidi con i pesci, in contrasto con enormi cumuli di rifiuti, bambini che vivono sulle immondizie, corsi d’acqua inquinata a causa dell'uso e del consumo irresponsabile di sostanze tossiche, tutto causato dall’uomo per la sua sete di guadagno e di potere; a completare, c’è anche il problema del cambiamento climatico e l’innalzamento della temperatura terrestre. Francesco rivolge il suo appello urgente per il futuro del pianeta: c’è bisogno di un dialogo/confronto che superi le contrapposizioni per giungere ad una presa di posizione unica. Il problema ambientale parte dall’uomo e coinvolge tutti. “non è possibile una cura del creato senza una cura del fratello che è in difficoltà, non c’è logica se non c’è l’attenzione alle persone, questo pensiero ci allarga il cuore. La nostra spiritualità non è disgiunta dal nostro corpo, se i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, è perché quelli interiori sono più ampi;
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avere un cuore deserto provoca un ambiente desertificato ….”(217) Il Papa sottolinea la necessità di lavorare insieme, coordinando le forze e afferma che alla base occorre una educazione ecologica seria partendo da un senso di povertà, non di dominio nei confronti dei beni della natura. Tuttavia, non può esserci una cura dell'ambiente senza la cura della persona. E’ la persona che deve cambiare le abitudini, per esempio riducendo il consumo di acqua, di carta, cucinando quanto è necessario, differenziando i rifiuti, utilizzando il trasporto pubblico, spegnendo le luci accese inutilmente così da spezzare l’abitudine allo spreco. Salveremo l’ambiente se supereremo la logica del profitto. Sono sei i capitoli dell’enciclica: 1) Quello che sta accadendo nella nostra casa: inquinamento, cambiamenti
climatici, scarsità’ di acqua potabile, deterioramento della qualità della vita umana e degradazione sociale delle persone povere con l’aumento della violenza, il consumo crescente di droghe, la perdita di identità.
2) Il Vangelo della creazione: la Bibbia insegna che ogni essere umano è creato per amore, fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Noi non siamo Dio: siamo anche noi creature, chiamati a riconoscere che ogni creatura è oggetto della tenerezza del Padre, il quale assegna ad ogni cosa il suo posto.
3) La radice umana della crisi ecologica: la scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso della creatività umana, però l’uomo non può trascurare la cura della natura, pena la distruzione di sé stesso. 4) Un’Ecologia integrale, è importante
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riuscire a combattere la povertà e al contempo prendersi cura della natura.
5) Alcune linee di orientamento e di azione: l’enciclica offre alcune linee concrete di orientamento come ad esempio, siglare negoziati tra stati per la salvaguardia delle specie in via di
estinzione e/o abbassare le emissioni di gas inquinanti. 6) Educazione e spiritualità ecologica: la spiritualità cristiana invita ad uno stile di vita capace di gioire profondamente
senza essere ossessionati dal consumo. Mara Pinato Al termine della Enciclica il Santo Padre propone una riflessione, gioiosa e drammatica insieme, due testi per rivolgerci a Dio: la Preghiera per la nostra terra e la Preghiera cristiana con il creato .
Preghiera per la nostra terra terra. Dio Onnipotente, nessuno. Insegnaci a scoprire il O Dio dei poveri, aiutaci
che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a
a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi. Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione. Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della
Preghiera cristiana con il creato Padre e accompagni il gemito della Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creazione,
creature, che sono uscite dalla tua mano potente. Sono tue, e sono colme della tua presenza e della tua tenerezza. Laudato si’ ! Figlio di Dio, Gesù, da te sono state create tutte le cose. Hai preso forma nel seno materno di Maria, ti sei fatto parte di questa terra, e hai guardato questo mondo con occhi umani. Oggi sei vivo in ogni creatura con la tua gloria di risorto. Laudato si’! Spirito Santo, che con la tua luce orienti questo mondo verso l’amore del
tu pure vivi nei nostri cuori per spingerci al bene. Laudato si’! Signore Dio, Uno e Trino, comunità stupenda di amore infinito, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo, dove tutto ci parla di te. Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine per ogni essere che hai creato. Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti con tutto ciò che esiste. Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo come strumenti del tuo affetto
valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace. Franciscus
per tutti gli esseri di questa terra, perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te. Illumina i padroni del potere e del denaro perché non cadano nel peccato dell’indifferenza, amino il bene comune, promuovano i deboli, e abbiano cura di questo mondo che abitiamo. I poveri e la terra stanno gridando: Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato si’! Amen.
Franciscus 5
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Parola di Vita
Proviamo a soffermarci un
momento e pensare a come e quante volte abbiamo incontrato nel nostro cammino l’Amore gratuito di Dio, a quante volte abbiamo fatto l’esperienza di ricevere in dono un Amore così grande capace di trasformarci, di trasformare il nostro cuore facendovi nascere il desiderio di riconciliarci con Lui. San Paolo, dopo questo incontro, è diventato testimone appassionato e credibile del mistero di Gesù, morto e risorto, che ha riconciliato a sé il mondo perché tutti potessero conoscere e sperimentare la vita di comunione con Lui e con i fratelli. E, attraverso Paolo, il messaggio evangelico ha raggiunto e affascinato persino i pagani, considerati i più lontani dalla salvezza: “lasciatevi riconciliare con Dio!” E noi, cosa facciamo per annunciarlo, per testimoniarlo? Il mondo ha bisogno di questo annuncio, ha bisogno di vedere che siamo circondati da questo amore e lo può fare solo se con il nostro comportamento lo rendiamo visibile. Ma, come prima cosa, è un annuncio che dobbiamo fare a noi stessi in modo da sentirci circondati dall’Amore stesso. Il secondo passo poi, è quello di riconciliarci con quel nostro fratello o sorella che avesse qualche cosa contro di noi per “amarci come Lui ci ha amati” senza chiusure e pregiudizi, ma aperti a
Riflessioni sulla parola di Vita di Marzo.
“... lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Cor 5,20).
coglierne ed apprezzarne i valori, senza lasciarsi bloccare dai dissapori, pronti a dare la vita gli uni per gli altri. Letizia Magri, che da questo mese di marzo prepara la Parola da vivere, ci dice: “Anche noi, nonostante gli errori che ci scoraggiano o le false certezze che ci illudono di non averne bisogno, possiamo lasciare che la misericordia di Dio – un amore esagerato! – guarisca il nostro cuore e ci renda finalmente liberi di condividere questo tesoro con gli altri. Daremo così il nostro contributo al progetto di pace che Dio ha su tutta l’umanità e sull’intera creazione e che supera le contraddizioni della storia, come suggerisce Chiara Lubich in un suo scritto: “(...) Sulla croce, nella morte
del suo Figlio, Dio ci ha dato la prova suprema del suo amore. Per mezzo della croce di Cristo, Egli ci ha riconciliati con sé. Questa verità fondamentale della nostra fede ha oggi tutta la sua attualità.” Vivere la parola di questo mese significa, quindi, diventare riconciliatori con noi stessi e con il nostro prossimo. I gesti d’amicizia, di accoglienza, di riconciliazione che faremo, arricchiranno le nostre giornate. Vivere i rapporti tra noi, in famiglia, nelle nostre comunità civili e religiose, tra la nostra Chiesa, tra le Chiese sarà una gioia! “... lasciatevi riconciliare con Dio” Luisa
Affezionati lettori, Vi ricordiamo che continua la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2017. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2017. Per il rinnovo C.p.p. 92805332 oppure rivolgendosi al Santuario Tel.049 5840327 Don Giovanni Battista. La redazione
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ADORAZIONE CO N T I N UA
Accanto al Duomo
di Piove di Sacco sorge l’antica chiesa di S. Maria dei Penitenti, chiamata dalla popolazione chiesuola per le sue modeste dimensioni, abbellita dal trecentesco affresco di scuola giottesca rappresentante la Dormizione della Vergine. Qui ebbe inizio il 14 gennaio 2013 l’adorazione continua. Ogni giorno, dalle ore 8 alle 20, dal lunedì al venerdì, rimane esposto il Santissimo Sacramento. Una ottantina di persone si sono prese l’impegno di un’ora settimanale di adorazione, garantendo così che “il Signore non resti mai solo” come si esprime familiarmente la gente. Ma sono molti altri quelli che, durante il giorno, entrano per una preghiera, qualche minuto di raccoglimento e di contemplazione. Vengono in centro per la spesa, per una passeggiata o prendere un caffè assieme agli amici e prima di ritornare a casa sentono il desiderio, forse anche la necessità di questa sosta davanti al Signore.
Qualcuno prega con un libro o un foglio in mano, altri guardano in silenzio l’eucaristia illuminata. Mi viene spesso in mente l’episodio che si legge nella vita del S. Curato d’Ars. Ogni sera vedeva un contadino che si fermava in chiesa, portando con sé gli attrezzi del lavoro: guardava fisso il tabernacolo. Una sera il santo curato chiese: “Che cosa fate buon uomo, qui tutte le sere?”. “Io lo guardo e lui mi guarda” fu la bellissima risposta. Ogni tanto spunta il desidero di prolungare l’adorazione anche nelle ore notturne. Per il momento non vediamo la cosa possibile, ma in qualche circostanza particolare è stato fatto, come all’inizio e alla conclusione del Giubileo, nella notte del Mercoledì delle Ceneri e del Giovedì Santo. Normalmente l’adorazione è silenziosa. In Avvento e in Quaresima c’è un’ora di adorazione guidata alle ore 21. Che età hanno le persone che vengono a pregare? Si tratta per lo più di anziani e adulti, ma non manca anche qualche giovane. Succede pure, talvolta, che il gruppo giovani si prenda l’impegno di un’ora di adorazione. E allora mi viene in mente quel salmo che una volta si diceva
all’inizio della messa in latino, e che era così difficile da imparare a memoria: “Introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat juventutem meam”. Verrò all’altare di Dio, a Dio che rallegra la mia giovinezza. Dio non toglie nulla alla nostra umanità, alla nostra dignità, alla nostra gioia di vivere, come qualcuno è tentato di pensare. Invece tutto con lui diventa più luminoso e saporito, anche la nostra giovinezza. Ogni anno ricordiamo l’anniversario dell’inizio dell’adorazione e in quel giorno gli adoratori, quelli che si sono presi l’impegno di un’ora settimanale di adorazione, ricevono il mandato e rinnovano il loro impegno. Per loro, ogni anno, prevediamo anche due incontri domenicali di riflessione, di preghiera e di amicizia. Ogni tanto qualcuno si ritira per motivi familiari o di salute, ma altri si aggiungono. Speriamo che il loro numero cresca e che, per la loro umile preghiera, la benedizione del Signore scenda sulle nostre comunità parrocchiali, sulle nostre famiglie portando conforto e speranza. Don Gino Temporin
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Dal Santuario
Tempo di Quaresima
Le sei settimane che precedono la
Pasqua costituiscono il tempo liturgico denominato Quaresima a ricordo del periodo di 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano. Molti però sono anche i riferimenti al numero 40 nell’Antico Testamento: i 40 giorni del diluvio universale, i 40 giorni trascorsi da Mosè sul Monte Sinai, i 40 giorni di cammino del profeta Elia per giungere al Monte Oreb; i 40 giorni concessi da Dio a Ninive prima della distruzione predicata da Giona, nonché i 40 anni trascorsi da Israele nel deserto prima di raggiungere la terra di Canaan. Secondo il calendario romano, il tempo di Quaresima inizia con il mercoledì delle Ceneri e termina prima della messa del Giovedì Santo detta “in Coena Domini”. La quarta domenica è detta anche Laetare (=Rallegrati) e le vesti liturgiche sono di color rosa. La sesta domenica di Quaresima viene detta “delle Palme” o “di Passione” e dà inizio alla Settimana Santa. La Quaresima è un tempo speciale di preparazione alla Pasqua che è il cuore di tutto l’anno liturgico. In questo tempo la Chiesa invita i fedeli a fare un percorso di revisione di vita e di conversione. Ai cristiani è richiesto maggiore impegno nella preghiera, nella penitenza e nelle pratiche di carità. Ogni anno il Papa pubblica un Messaggio per la Quaresima ispirandosi a un passo del Nuovo Testamento. Molti vescovi a loro volta propongono degli itinerari per l’animazione pastorale nelle proprie diocesi. La Chiesa di Padova, sotto la guida del vescovo Claudio, quest’anno 8
invita tutti i fedeli a sostare per prendere fiato lungo il cammino, per ripensare alla propria vita cristiana e per assumere nuovi modi di vivere, di stare nel mondo e di relazionarsi con Dio. Ma per vivere bene il Tempo di Quaresima non è necessario conoscere né i Messaggi papali, né gli Orientamenti pastorali diocesani, né iniziative straordinarie di parroci più o meno creativi: basta la sobrietà della vita di ogni giorno e la pratica della liturgia che è la sapienza millenaria della Chiesa. In questo periodo, basta entrare in una chiesa ed osservare come essa sia particolarmente sobria ed austera, come prevalga il colore viola, come essa sia priva di elementi festivi: fiori, tappeti e ogni decoro superfluo per sentirsi avvolti dal clima meditativo della Quaresima. L’organo e la musica in genere sono usati con parsimonia quando non siano necessari ad accompagnare i canti. Tuttavia, pur essendo un tempo penitenziale, quello della Quaresima non è un tempo triste e opprimente. Si tratta di un tempo speciale di purificazione e di rinnovamento della vita cristiana, per poter condividere in maggior pienezza e gioia, il mistero pasquale del Signore. Sembra che anche i Santi si facciano da parte in questo periodo per non interrompere il raccoglimento quaresimale. Le letture delle prime cinque messe festive di Quaresima invitano i fedeli a riflettere sempre sullo stesso tema, anche se da angolature diverse: il rinnovamento della vita cristiana attraverso la conversione del cuore. L’esortazione è a lasciar morire l’uomo vecchio e ad abbracciare la vita nuova
in Cristo, ad abbandonare la chiusura dell’egoismo e ad aprirsi all’azione dello Spirito. In Quaresima nella messa della domenica si omette di cantare il “Gloria”, e l’“Alleluia” viene sostituito con un’altra acclamazione a Cristo. Molto belle e suggestive sono le orazioni proprie di questo tempo penitenziale. Nella tradizione della Chiesa le tre grandi pratiche quaresimali ovvero i mezzi della penitenza per prepararsi convenientemente alla Pasqua sono: la preghiera, il digiuno (= rinuncia) e l’elemosina (= carità) (vedere Mt 6,16.16-18). Tramite la preghiera, quale condizione
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Santa Veronica col sudario (1579)
indispensabile per l’incontro con Dio, il cristiano entra in dialogo con il Signore e si lascia illuminare dallo Spirito. Oggi la Chiesa mette a disposizione anche dei laici la preghiera delle Lodi e dei Vespri. È possibile recitarli in forma individuale o comunitaria, ma anche nell’intimità della famiglia. La Quaresima è tempo propizio anche per dedicarsi più assiduamente alla lettura e alla meditazione della Parola di Dio, oltre che alla devozione a Cristo crocifisso e all’adorazione eucaristica. La pratica del digiuno è legata fin dall’antichità a questo periodo liturgico. Un tempo si praticava tutti i mercoledì e i venerdì di Quaresima.
Oggi il digiuno ecclesiastico, dai 18 ai 60 anni, è limitato al Mercoledì delle Ceneri e al Venerdì Santo e vuole esprimere la partecipazione del corpo nel cammino della conversione. Il digiuno può essere sostituito, "per chi si trovasse in serie difficoltà per l'adempimento della legge", da un altro sacrificio e l'astinenza da altre pratiche di pietà. Come opera di penitenza la Chiesa invita inoltre all’astinenza dalle carni, dopo i 14 anni, il venerdì, quale segno di povertà. In passato infatti mangiare carne era considerato un lusso. Oggi il digiuno richiede di fare un solo pasto al giorno, ma non proibisce di prendere un po' di cibo al mattino e alla sera.
L'astinenza proibisce di mangiar carne, ma non uova, latticini e qualsiasi condimento a base di grasso di animali. Sono giorni di astinenza tutti i venerdì dell'anno. La mortificazione e la rinuncia, nelle circostanze ordinarie della nostra vita, costituiscono un mezzo concreto per vivere lo spirito della Quaresima. Non si tratta tanto di creare occasioni straordinarie; piuttosto di offrire quelle circostanze quotidiane che più ci pesano; di accettare con umiltà, serenità e gioia, i vari contrattempi che ci si presentano nella vita quotidiana, approfittando di essi per unirci alla croce del Signore. Così pure, il rinunciare a cose pur legittime ci aiuta a vivere in modo più distaccato dalle cose. Il frutto di queste rinunce e sacrifici possiamo trasformarlo in elemosina per i poveri ovvero in un più forte impegno di carità verso i più bisognosi. Legati alla Quaresima ci sono poi anche numerosi esercizi di pietà, tra i quali il più amato dal popolo cristiano è la Via Crucis. Essa fa memoria dell’ultimo tratto della strada percorsa da Gesù nella sua vita terrena. Rappresentazioni della Via Crucis sono presenti in tutte le chiese e santuari. Questo pio esercizio viene celebrato in particolare il venerdì e in esso confluiscono anche diverse espressioni caratteristiche della spiritualità cristiana: l’idea della vita come cammino o pellegrinaggio; come passaggio, attraverso il mistero della Croce, dall'esilio terreno alla patria celeste; il desiderio di unirsi profondamente alla Passione di Cristo; le esigenze della sequela di Cristo, secondo la quale il discepolo deve seguire il Maestro portando la propria croce ogni giorno.
Maurizio Pengo
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Cronache in Santuario
Domenica 2 ottobre 2016 gli Abbonati e i Simpatizzanti della nostra Rivista Respice Stellam hanno partecipato all’annuale
gita. Abbiamo visitato la Basilica di S. Maria in Val Vendra a Lovere (Bergamo). Siamo saliti poi al Santuario (v.foto) di S. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, fondatrici della Congregazione delle Suore di Maria Bambina.
Festa della Comunità Momento di convivialità dopo la S.Messa delle 10
Quante volte andiamo a messa per abitudine ? Quante volte neppure guardiamo in faccia la persona che abbiamo accanto in chiesa ? Eppure ci riteniamo una comunità cristiana ! Il nostro Vescovo Claudio ha detto che
una comunità è fatta senz’altro di persone che pregano assieme ma soprattutto di persone che si vogliono bene. Ecco quindi il senso della festa della comunità: una settimana in cui siamo stati tutti chiamati ad una conversione nei rapporti con i fratelli. Una conversione che inizia con il guardare chi mi è accanto con occhi diversi, che si arricchisce nella consapevolezza di non essere soli, che culmina nella certezza di vivere in comunione con persone a cui posso chiedere un aiuto o con cui posso condividere una gioia.
Affidato a Maria
“La famiglia e la nonna affidano sempre alla Madonna delle Grazie il bambino MATTIA DUSE”.
La Comunità Madonna delle Grazie
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Massimo Durello
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Adamo Compagnin
05.01.1932
Fiammetta Girardi in Quotti Tubi
1945
2016
Alba Bertelle
03.05.1917
28.01.2010
25.01.2014
Natale Molena
21.12.1914
1902
19.03.1997
Molena Pietro
1984
Gino Visentin
21.03.1932
14.12.2016
Istria Grigoletto Ved.Molena
30.05.1920
14.02.2016
Convento Katina
1909
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Quaresima di conversione
L’altare dedicato a Maria
Leggo testo che con naturalezza mi riporta a cammino di conversione e non solo nell’intenzione ma per sentire e capire quando io manifesto inutilmente sterile potere nelle quotidiane relazioni dimenticando l’essere d’amore, tenerezza e pace di Maria sempre al suo posto nell’immensa fiducia ed intelligente umiltà. Che sia così, ora per avanzare e progredire nella giusta misura della nostra preziosa Umanità.
L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
Susanna Z.
Vista Esterna del Santuario
Il Chiostro interno
La Chiesa prima degli anni 50
Vista esterna del Santuario negli anni 60