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...dal 1955
Eco del Santuario delle Grazie Piove di Sacco (Pd)
“POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1. COMMA 2, NE PD”
GIOVANI E ANZIANI: MANO NELLA MANO. MADRE TERESA. MARIA NELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA. RIFLESSIONI SULLA PAROLA DI VITA DI NOVEMBRE 2016. CHE COS’È L’UNITÀ PASTORALE. 17°CENTENARIO DELLA NASCITA DI S.MARTINO DI TOURS.
Anno LXII -09
Novembre 2016
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SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LXII - n. 09 Novembre 2016
Giovani e anziani:mano nella mano (Don Giovanni Battista) III° Madre Teresa (Carla Tiengo) III° -------------------------------------------------------------------------------Maria nell’arte moderna e contemporanea (Maurizio Pengo) IV°- V° -------------------------------------------------------------------------------Riflessioni sulla parola di vita di Novembre 2016 (Luisa) VI° -------------------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline
-------------------------------------------------------------------------------Che cos’è L’Unità Pastorale (Don Giorgio de Checchi) VII° -------------------------------------------------------------------------------17°Centenario della nascita di S.Martino di Tours (Sante Rodella) VIII°- IX° -------------------------------------------------------------------------------Conoscere l’Associazione Veneta Polimelite X° Cronache in Santuario X° --------------------------------------------------------------------------------
Nuovo Orario delle celebrazioni in Santuario (Dal Mese di Luglio 2016) • • • •
S. ROSARIO
• ogni giorno prima delle S. Messe • ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16,00 • durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e domenica
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) - Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327
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Direttore Capo Redattore: Don Battista Crivellaro Direttore Responsabile Don Gino Brunello Grafica e design Federico Meneghello
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
Finito di stampare in Piove di Sacco il 20.11.2015 2
Giorni festivi 8,00 - 10,00 - 16,00 Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) Giorni feriali ore 17 (16 inv.) Al giovedì ore 20.30 Al primo Sabato del mese ore 7,30
S.MESSA:
CONFESSIONI
(in Cappellina) • ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa • al sabato mattina e pomeriggio • alla domenica mezz’ora prima della S. Messa • in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
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Giovani e anziani: mano nella mano (Amoris laetitia 187 ss.)
ura iale a tca r o it d ’e L Battis di Don
Si è portati
sempre di più a pensare per se stessi; anche la famiglia è incline a rinchiudersi nel suo nido: marito, moglie, figli. Ma ogni famiglia proviene da altre famiglie e a sua volta dà origine ad altre famiglie. L’isolamento è quindi una tendenza che va superata. D’altro canto la S. Scrittura ci dice: ‘ L’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due formeranno una carne sola (Gen.2,24): la nuova famiglia ha diritto alla sua autonomia, ma senza isolarsi dal mondo; i rapporti parentali si mantengono in modo corretto: sarebbe contraddire questo principio se il marito si confida con i suoi genitori tacendo con la moglie. Lasciare il padre e la madre per unirsi in matrimonio non vuol dire neppure abbandonarli o trascurarli. Da qui nasce la necessità per gli sposi di “trovare un modo nuovo di essere figli” (ib.190): non si tratterà più di essere obbedienti, di dipendere, di fare
Madre Teresa
una pia donna, una perla rara avvolta da luce gloriosa, aumenta la schiera dei Santi Benedetti. Camminò sulla terra regalando parole di conforto, aiuto e sorrisi, tendendo la mano generosa e mai stanca a bimbi sofferenti,
riferimento ad essi … ma si tratterà di rispetto, di attenzione, di cura. Ciò che più conta è non essere insofferenti nei confronti dei genitori anziani, non disprezzarli o trattarli con indifferenza: “Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze” (sal. 71): Dio ci invita ad ascoltare il grido dell’anziano e il Pàpa nella sua enciclica vorrebbe una Chiesa che sfida la cultura dello scarto: non si possono accettare certe forme di emarginazione. “ Gli anziani aiutano a percepire la continuità delle generazioni , con il carisma di ricucire gli strappi. Molte volte sono i nonni che assicurano la trasmissione dei grandi valori ai loro nipoti e molte persone possono constatare che proprio ai nonni debbono la loro iniziazione alla vita cristiana. Le loro parole, le loro carezze o la loro sola presenza aiutano i bambini a riconoscere che la storia non inizia con loro, che sono eredi di un lungo cammino.
a mamme angosciate, ad emarginati. una Grande Donna ricca d’amore fraterno, umile fra gli umili bisognosi, percorre i sentieri del Cielo con occhio attento su di noi.
Carla Tiengo
oti: Nonni e nip mano a Mano nell
La mancanza di memoria storica è un grave difetto della nostra società ( si dice: ormai xe roba vecia!) Non si può educare senza memoria. I racconti degli anziani fanno molto bene ai bambini e ai giovani.” ( encicl. Amoris laetitia 193)
Don Giovanni Battista
“KAROL TI Fu AMICO
IN TE VIDE LA
SANTA »
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Maria nell'arte moderna e contemporanea Il personaggio
Agli inizi del cristianesimo, l’arte era
teologia applicata, questo vale per la pittura, scultura e architettura. Maria, nello specifico della pittura, è sempre apparsa giustamente protagonista. Abbiamo in mente la Madonna nell’ arte bizantina, figure regali, ieratiche, a volte inaccessibili. Con l’introduzione della prospettiva, che fa capolino nel nostro occidente, rammentiamo le Madonne di Giotto, ma anche di Simone Martini, di Signorelli e tanti altri. Con l’avvento del rinascimento, movimento artistico quasi esclusivamente italiano, abbiamo in mente le madonne del Bellini, del Tiziano, del Tintoretto, rappresentazioni maggiormente umane, donne dipinte che appartenevano alla borghesia di quei tempi, dall’aspetto materno inconfondibile e dallo sguardo dolcissimo. Le Madonne del Caravaggio, nel 1600, come tutti gli altri suoi personaggi pittorici, sono donne del popolo, che incarnano una umanità inequivocabile. Ma non si possono dimenticare le Madonne del Tiepolo in una epoca successiva. Con l’illuminismo inizia quel processo che i sociologi hanno definito “secolarizzazione” che consiste nella rimozione del “sacro” 4
dagli aspetti della vita umana, la pittura cessa completamente di essere teologia applicata, ma il sacro rimosso non è eliminato, soppresso, ma viene canalizzato in altre sensibilità, il realismo nella pittura dall’ottocento in poi tende a rarefarsi, e si trasforma in maggior connotazioni simboliche, iniziano a intravvedersi i meandri dell’inconscio, categoria psicologica che emerge molto prima di Sigmund Freud. Un protagonista di un forte rinnovamento nell’arte è il pittore ferrarese Gaetano Previati, nato a Ferrara nel 1852, espressione del simbolismo religioso…… Gradualmente si accosta all’ antinaturalismo per approdare con Soffici, Boccioni e Balla al futurismo. Il suo capolavoro è “la Maternità “, esposta alla pinacoteca di Brera a Milano. Rappresenta in uno stile anti-naturalistico la Vergine che allatta il bambino, circonfusa dalla luce, sotto l’albero dell’Eden……. Un inno alla redenzione……. Altro capolavoro dell’autore è la Madonna dei gigli, una Maria sfuocata in mezzo ai fiori, dal sorriso accattivante, esprimente una fortissima dignità sacrale. Il grande pittore olandese Van Gogh (n.1853m. 1890) dipinge una Pietà su copia
La pietà di V Olandese, a
La Pietà di Delacroix che ispirò la pietà di Van Gogh
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età di Van Gogh, pittore dese, al museo di Amsterdam. di Eugene Delacroix, (n.1798-1863), un dipinto pregno di dramma, una Maria che esprime una sofferenza condivisa resa dai colori giallastri del quadro in una atmosfera inquietante. Il giallo dello sfondo contrasta con l’azzurro del manto della Vergine. Nella Madonna di Edvard Munch, grande pittore norvegese del novecento (n.1863- m.1944), si intrecciano elementi di sacro e profano, i colori sono decisi e nello stesso tempo inquietanti , lo
sguardo di Lei esprime la sofferenza, appannaggio di ciascun essere umano. Il nudo di Maria non esprime sensualità, o morbosità, ma la completa innocenza che apparteneva ai nostri progenitori prima del peccato. Solo subito dopo, racconta la genesi, si accorsero di essere nudi. Maria è la senza macchia, l’unico essere umano non contaminato dalle conseguenze del peccato, operatrice esclusivamente del bene, per nulla inclinata al male. Molto importante, ritengo, sia fare un cenno alla crocifissione di Renato Guttuso, pittore italiano, (n. 1911- m.1987) per la sua crocifissione. Sullo sfondo Guttuso ha posto un paesaggio montuoso siciliano, con lo scopo di rendere attuale la scelta evangelica. Affermava, essendo all’inizio della seconda guerra mondiale, che quello era purtroppo tempo di guerra e di massacri, di gas, forche, decapitazioni . E volle dipingere il supplizio di Cristo come una scena attuale, come simbolo di tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee. Il punto di vista realista con cui è trattato il soggetto religioso è dato dalla presenza di una Madonna seminuda, simbolo della disperazione di fronte a tanti orrori, nuda nel senso di povera, essenziale, che protesta per gli oppressi, come colei che soccorre il mondo, destabilizzato dalla pazzia, dagli odi, dalla malvagità di alcuni uomini che hanno propagato il male. In tanta confusione, groviglio di sofferenza rappresenta il bene della consolazione. Chagall, altro noto pittore ebreo russo, parigino di adozione, (n.1887-1985), dipinse la
La maternità di Gaetano Previati
la “Madonna del villaggio” di Marc Chagall
Madonna del villaggio, una suggestiva pittura surrealistica: Maria appare vestita di bianco con il bambino in braccio, attorniata da animali….. Il paesaggio, magico e fiabesco, rievoca i mitici racconti della Russia, pregni di religiosità, dove non c’è confine tra fantasia e realtà. Certamente la pittura moderna e contemporanea appare difficile, ostica nell’immediato, ma ci esercita alla interpretazione. Il simbolo sostituisce la pura adesione alla realtà, il sacro si fa veicolo di messaggi sociali, denuncia le brutture della storia e Maria rimane sempre un grande punto di riferimento. Sante Rodella 5
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Parola di Vita
Riflessioni sulla parola di Vita di Novembre.
“Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13)
Rileggendo e riflettendo su questa parola di vita quello che mi ha colpito maggiormente e che sento vero fino in fondo è quel semplice «basterà lavorare “a due”» come ci insegnava Chiara Lubich. Affrontare situazioni particolarmente dolorose o impegnative e importanti, da soli, con le nostre piccole forze può sembrare impresa quasi impossibile. Andare all’ospedale a trovare una persona gravemente malata in fase terminale per aiutarla a mangiare e, imboccandola, guardarla negli occhi e chiedersi cosa starà provando in quel momento, è cosa molto
difficile, specialmente quando si è già vissuta una situazione di grande dolore per una persona cara. Anche un incontro con dei giovani che si fidano di te, che ti sentono compagno, che ti vedono come un aiuto per la loro crescita, richiede un impegno che affrontato da soli può sembrare una fatica e non una gioia che porta frutto. Sono solo due esempi, uno di dolore e uno di gioia; la nostra vita è ricolma di queste situazioni, le più svariate, e allora, prima di affrontarle, condividiamole con chi sappiamo ci possa dare unità per viverle appieno e richiamiamo ogni volta al nostro
cuore quello che aveva scoperto San Paolo, e cioè riconoscere e accogliere la presenza costante di Gesù nella nostra vita che prende tutto su di sé. (È interessante sottolineare che: “Agnus Dei qui tollit peccata mundi”, che noi traduciamo con “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo”, in realtà significa “Agnello di Dio che prendi su Te i peccati del mondo”) Tutto posso quando vivo in comunione d’amore con altri perché è allora che Gesù viene in mezzo a noi e sono così sostenuto dalla forza dell’unità. “Tutto” possiamo con la presenza di Gesù; “tutto” e solo il bene che Egli, nel Suo amore misericordioso ha pensato “per me” e “per gli altri attraverso me”. È importantissimo avere la consapevolezza che "anche attraverso me il Signore" opera, e quindi facciamo bene quello che Dio vuole da noi nell’attimo presente. È questo il lavoro a due che ci è richiesto, in perfetta comunione, e con il nostro agire daremo la possibilità a Dio ad avere fiducia in noi. “Tutto posso in colui che mi dà la forza” Luisa
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Cos'è l'Unità Pastorale? Domenica 27 Novembre S. Messa in
Duomo ore 10.30 Viene ufficializzato oggi in questa santa messa di inizio avvento, con la presenza del Vicario Diocesano per la pastorale, l’inizio del cammino del Consiglio Pastorale Unitario formato dalle presidenze dei consigli pastorali delle parrocchie di S. Martino, S. Anna, Madonna delle Grazie, S. Paterniano e S. Maria Assunta , integrato
dalla presenza di operatori parrocchiali di Catechesi, Caritas ,Liturgia, Azione Cattolica, Scout, Circolo Noi, Consiglio per la gestione economica . Esso ha il compito di coordinare scelte pastorali unitarie e preparare le elezioni del CPU che partirà nel 2018 su base elettiva. Su indicazione del vescovo, dopo una fase di riflessione e un periodo di lavoro e conoscenza reciproca che ci ha fatto scoprire l’essere comunità fraterne,
impegnate a generare la fede in Dio che si manifesta in Gesù Cristo, volontariamente le parrocchie si sono costituite in unità pastorale, per una chiesa “sempre reformanda” rinnovata non solo nell’istituzione ma nello spirito comunitario. Chiediamo la protezione di Maria madre della Chiesa e guidato dallo SpiritoSanto, questo CPU possa avere orizzonti e linee guida per comunità vive in una chiesa rinnovata e attenta ai bisogni delle persone Patrizia Sgaravato.
Cos'è l'unità Pastorale? Nel coordinamento parrocchiale troveranno Piove di Sacco? Si chiama unità pastorale un insieme di posto tutte le realtà operative delle singole Si tratta di una unità pastorale nata a seguito parrocchie vicine tra loro e affini per quanto parrocchie ed avrà il compito di far vivere della Missione Cittadina del 2009/10 riguarda il tipo di territorio e le condizioni di vita concretamente la fede nelle nostre comunità, esperienza che ci ha aiutato nel confronto a degli abitanti. Nell'unità pastorale in genere promovendo la pastorale, anche alla luce delle scegliere in base ad un discernimento possono esserci più parroci, l’azione pastorale indicazioni del Consiglio Pastorale unitario. condiviso. In quelle prime scelte abbiamo viene coordinata da un parroco moderatore. Con la nascita dell'unità Pastorale che accade imparato la gioia e la bellezza del camminare questo tipo di organizzazione pastorale guarda alle Parrocchie? insieme. L’Unità Pastorale non ci è stata al fatto che: Le singole parrocchie che formano l’UP non imposta, è stata una scelta volontaria fatta oggi la mobilità delle persone è molto ampia; vengono soppresse e mantengono ciascuna la anche guardando al futuro della nostra diocesi. è necessario unire le forze per coordinare propria struttura e la propria identità, ciascuna Volutamente i passi sono stati fatti nell’ascolto meglio alcuni settori della vita pastorale, come continuerà ad avere un parroco di riferimento. di ogni realtà e nel rispetto dei tempi di ad esempio le attività della Caritas, la ciascuna comunità; senza forzare nelle formazione dei catechisti, la I membri del Consiglio Pastorale unitario. modalità e nelle decisioni ci siamo dimensione del comunicare la fede, ritrovati in un cammino sinodale di la cura dei giovani, la preparazione al cinque parrocchie. matrimonio... Esiste un logo dell'unità Pastorale? Cosa è il Consiglio Pastorale Si esiste, è quello che troviamo all’inizio dell'unità Pastorale ? del testo ed è stato scelto a seguito di (Consiglio Pastorale unitario) un concorso conclusosi lo scorso mese E' un luogo di discernimento e di di dicembre. coordinamento dell'attività delle Chi sono i parroci nella nostra unità parrocchie su temi trasversali che Pastorale? riguardano scelte pastorali condivise I parroci sono Mons. Gino Temporin e in ordine alla catechesi, alla liturgia e Don Giorgio De Checchi. Don Lino alla carità, in special modo scelte Verzotto e Don Lorenzo De Pelli sono pastorali che riguardano il territorio: amministratori parrocchiali residenti, gli aspetti sociali e le relazioni con le rispettivamente di Piovega e Tognana. istituzioni, la scuola, il lavoro, alcune Don Giorgio è anche il moderatore tematiche di natura economica. pastorale dell’Unità di Piove di Sacco Da chi è composto il Consiglio Pastorale La loro attività viene raccordata dal Consiglio I continui richiami di Papa Francesco e del dell'unità Pastorale? Pastorale Unitario su alcuni temi trasversali, il Vescovo Claudio sono spesso orientati a vivere Fino alle elezioni del 2018 (naturale scadenza lavoro condiviso dalle singole comunità su la nostra fede in relazione al territorio, al lavoro, degli organismi di partecipazione in tutta la questi temi darà consistenza al cammino alla scuola, alla dimensione socio economica. diocesi) sarà composto dalle presidenze degli dell’U.P.. Possa essere questo percorso dell'unità attuali consigli pastorali parrocchiali integrati da L'Unità Pastorale non è pensata come una pastorale una strada nella quale le comunità altri rappresentanti di alcune realtà significative super parrocchia. parrocchiali di Piove di Sacco che ne fanno all’interno della comunità. Quali sono le parrocchie che compongono parte, trovino una nuova dimensione di E l'attuale Consiglio Pastorale parrocchiale? l'unità pastorale di Piove di Sacco? testimonianza per essere portatori della gioia Con la costituzione del Consiglio Pastorale Sono le parrocchie del Duomo San Martino, del Vangelo oltre che di speranza. Unitario (27 novembre 2016) il CPP cessa la Madonna delle Grazie, Piovega Santa Maria propria funzione e sarà sostituito dal Assunta, Sant'Anna, Tognana San Paterniano. Don Giorgio De Checchi Coordinamento parrocchiale. Piove di Sacco - 20 novembre 2016 Cosa fa il coordinamento parrocchiale? Qual è la particolarità dell'unità Pastorale di
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Storia
Anno 316 – 2016 17° centenario della nascita di San Martino di Tours
Sono
certo che molti avranno
ancora vivo il ricordo del 16° centenario della morte di San Martino celebrato solennemente nell’anno 1997. In quell’occasione molti piovesi parteciparono ai pellegrinaggi alla tomba del santo nella città di Tours, in Francia. Ci fu anche una delegazione ufficiale guidata dal Sindaco di Piove di Sacco di cui il santo è patrono. Quest’anno 2016, invece, ricorre il 17° centenario della nascita di San Martino che ha avuto particolare rilevanza in Ungheria. Martino, infatti, ebbe i natali in Pannonia, nella città di Sabaria (oggi Szombathely) verso la fine dell’anno 316 (anche se studi storici recenti collocano la data della sua nascita al 336). Martino era figlio di un ufficiale dell’esercito romano. Da bambino fu educato a Pavia, nella cultura romana ancora immersa nel paganesimo. Più tardi si arruolò nella cavalleria imperiale, secondo la tradizione di famiglia. Dopo la sua conversione al cristianesimo abbandonò l’esercito e si affidò al vescovo di Poitiers, sant’Ilario, celebre teologo, filosofo e scrittore. In seguito si diede alla vita eremitica e infine fondò una comunità di monaci, dediti allo studio e alla preghiera. Fu il pioniere del monachesimo occidentale, prima di san Benedetto, che per lui nutriva una speciale venerazione. Il 4 luglio del 371 fu 8
eletto vescovo di Tours. Assolse le funzioni episcopali per 26 anni con autorità e prestigio, senza però abbandonare la scelta monacale. Morì l’8 novembre del 397 e fu sepolto l’11 novembre che è rimasta la sua festa liturgica. Fu un grande evangelizzatore, un innamorato di Dio, un benefattore dell’umanità. San Martino è una figura molto conosciuta e amata in tutta l’Europa cristiana e in molte parti del mondo. La sua iconografia è inconfondibile: la rappresentazione più diffusa è quella di un cavaliere romano armato di spada nell’atto di dividere il proprio mantello con un povero. È un’immagine che evoca la forza del soldato e la carità del cristiano, i due pilastri del Vangelo che esige fede incrollabile, ma anche l’amore per i poveri e la disponibilità nei confronti dei fratelli bisognosi. Martino è un “santo vivo”: la venerazione nei suoi confronti cominciò quando era ancora in vita e si trasformò in culto subito dopo la sua morte. La sua prima biografia fu scritta da Sulpicio Severo mentre il santo era ancora vivo. Martino, peraltro, è uno fra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa. Divenne popolarissimo in tutta Europa dove gli sono dedicate ben 11.000 parrocchie, di cui 4.000 nella sola Francia . In Italia San Martino è patrono di molti paesi e città. Fra i capoluoghi d’Italia due sono le città che lo hanno eletto
come patrono e gli hanno dedicato la cattedrale: Lucca e Belluno. Gli storici sostengono che il culto di San Martino
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Pala San Martino Saonara (foto Rossano Sanavia)
fu introdotto nel Bellunese dal vescovo Felice verso la metà del VI secolo. Si racconta infatti che il
vescovo, originario di Valdobbiadene, era afflitto da una grave malattia agli occhi e che trovandosi nell’anno 547 a Ravenna, si unse con l’olio della lampada che ardeva davanti all’altare del santo nella chiesa di San Martino e guarì. Tornato alla sua sede, in segno di ringraziamento, fece dedicare il tempio maggiore della città a San Martino che ne divenne il patrono. I miracoli compiuti da Martino mentre era in vita e dopo la sua morte attirarono a Tours migliaia di pellegrini. La basilica costruita sulla sua tomba divenne la meta di un tipo di cristianesimo molto concreto, fatto di strade, di movimento, di flussi e riflussi di pellegrini diretti verso Roma, verso Gerusalemme e più tardi verso Santiago di Compostela. Oltre ai resti mortali dei santi, si andava a venerare anche altre reliquie, come una parte del mantello che Martino divise con il povero, la cosiddetta “cappa”, da cui ebbe origine il termine “cappella”. Quella cappa costituisce una reliquia privilegiata in quanto è il simbolo di un gesto di condivisione che ebbe il potere di muovere migliaia e migliaia di persone, dalle più umili alle più grandi. Per la cristianità del medioevo, Martino è l’iniziatore del pellegrinaggio, del movimento, del desiderio, di andare, di vedere, di toccare, di esprimere concretamente la propria fede con un comportamento attivo, un "camminare" che mobilita il corpo e lo spirito, per ricordare che la Chiesa nella sua vita comunitaria non si esprime attraverso principi astratti, ma anzitutto realizzando il precetto evangelico "Alzati e cammina". Martino è un modello di santità, è un predicatore del Vangelo, è un testimone di ascesi personale, di austerità nei costumi, di impegno nella preghiera e di cura per i poveri.
Tutti elementi di un modo di vivere che ha in Dio la sola vera ricchezza. La sua santità supera ogni confine di luogo e di tempo. Martino ha un messaggio anche per i cristiani di oggi. Il mondo cambia, la società è sempre in movimento e propone sempre nuove sfide. Quello che conta è saper rispondere da cristiani a queste nuove sfide, senza subire compromessi con il potere, mantenendosi sempre uniti al Signore nella preghiera e dedicandosi al servizio ai fratelli. Martino è un testimone credibile di vita cristiana perché la celebre immagine della divisione del mantello con il povero non è rimasto un gesto isolato, peraltro avvenuto quando era ancora giovane, ma l’amore per i poveri e la cura dei bisognosi è stata una costante di tutta la sua vita. La sua predicazione ha spinto molti altri cristiani a condividere i beni materiali e a compiere gesti di solidarietà. Il suo stile di vita è stato quello del servizio. Le testimonianze dei suoi biografi attestano che Martino fu un vero uomo di Dio e un maestro di vita per molti giovani, anche appartenenti alle classi alte della società del suo tempo, conquistati dal suo esempio di amore per Dio e per gli uomini. Martino è stato un esempio luminoso di come vivere il Vangelo in un tempo ordinario (le persecuzioni erano ormai cessate), tra le difficoltà che il mondo, in ogni epoca storica, pone all’essere cristiani. A millesettecento anni dalla sua nascita, San Martino ci aiuti a risvegliare in noi il desiderio di conoscere meglio il Vangelo e di vivere con gioia e coerenza la nostra fede. Maurizio Pengo
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Conoscere l’Associazione Veneta Poliomelite Piove di Sacco (A.V.P.)
A.V.P. è una associazione che spesso collabora con l’Associazione Madonna delle Grazie in varie attività. Ultimamente per festeggiare il decennio di vita l’A.V.P. ha pubblicato un libretto dal titolo “Abbattimernto delle barriere a costo zero” e lo sta presentando in varie località per far conoscere le difficoltà che quotidianamente le persone con disabilità motoria incontrano per i loro spostamenti. A volte le barriere sono ostacoli creati dalle persone senza cattiva volontà, ma solo per leggerezza: parcheggi selvaggi sui marciapiedi di auto, moto, bici; bidoni delle immondizie nel bel mezzo dei marciapiedi, costruzioni di gradini anche dove non servono, comunque con mancanza di rampette per superarli impedendo la possibilità di entrare nei negozi, farmacie ecc. Ma quello che soprattutto il libretto vuole combattere, sono i pregiudizi nei
confronti delle persone con disabilità. Nella presentazione quindi, vengono letti brani tratti da libri scritti da persone quali: Giusy Versace, Simona Atzori, Bebe Vio ecc. Persone che hanno lottato molto per realizzare i loro sogni nel campo dello sport, della danza, dimostrando che “tutti”, ma proprio “tutti” siamo persone con gli stessi diritti. La disabilità non è diversità, ma una condizione di vita. La disabilità è una condizione che può essere causata da una malattia ma NON è una malattia La disabilità è solo negli occhi di chi guarda. La diversità è ovunque, è l’unica cosa
Cronache in Santuario
Domenica 6 Novembre 2016 riceve il dono del
Battesimo, Gianella Alice, di Gianella Matteo, e di Elena Sonia Anna Tagliabue. 10
che ci accumuna tutti! Tutti siamo diversi e meno male altrimenti vivremmo in un mondo di formiche!!!
Zita Chinaglia
Domenica 23 Ottobre, Zagolin Silvano e
Rosanna Ruggiero, festeggiano il loro 50° anniversario di matrimonio.
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“CHI CREDE IN ME,ANCHE SE MORTO, VIVRÀ”. GV. 11, 25
Giuseppe Miante
i d o m i t t a Un e Riflession Il Silenzio
Il silenzio del mio deserto silenzio vuoto dove percepisco assenza per sentire e riconoscere Presenza che diventa silenzio abitato grazie di vita vita di grazia. Susanna Zancanaro
29.03.1933
20.12.2015
Maria Doro Ved.Maggetto
31.05.1913
17.11.2011
Ivo Benvegnù
19.11.1935
22.11.2016
Luigi Frison
19.04.1928
17.11.2016
Mario Bertani 04.05.1928
20.09.2016
Luigi De Gaspari
31.08.1932
09.11.2015
Parroco di Brusadure
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L’interno del Santuario
L’entrata dal Chiostro
L’altare dedicato a Maria
Il Chiostro interno
Vista Esterna del Santuario
La Chiesa prima degli anni 50
Vista esterna del Santuario negli anni 60