SOMMARIO
ECO DEL SANTUARIO DELLE GRAZIE PERIODICO DI CULTURA E DEVOZIONE MARIANA Anno LX - n.8 Agosto-Settembre 2014
La Madonna delle Grazie del Bellini (1430-1516) Particolare
Direzione e Amministrazione: SANTUARIO DELLE GRAZIE Piove di Sacco (Padova) C.C.P. 92805332 Telefono 049 5840327 www.madonnadellegraziepiovedisacco.it
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Direttore: Don Franco Callegari
Direttore Responsabile Don Gino Brunello
Famiglia il disegno primordiale II ----------------------------------------------------------------------Chi è Don Franco Callegari in questi 22 anni tra di noi III-IV ----------------------------------------------------------------------Cammino di S.Antonio V ---------------------------------------------------------------------Visita alla casa di Loreto (Seconda parte) VI ----------------------------------------------------------------------Pagine centrali a cura ed. Paoline 1-26 ----------------------------------------------------------------------Campo famiglie 2014 VII-VIII ----------------------------------------------------------------------Cronache del Santuario IX -----------------------------------------------------------------------
Orario delle celebrazioni in Santuario S.MESSA:
- Giorni festivi 7.30 - 9.30 - 11 - 16
- Festiva al sabato ore 18 (17 inv.) - Giorni feriali ore 17 (16 inv.) - Al giovedì ore 20.30
S. ROSARIO
- ogni giorno prima delle S. Messe
- ogni domenica ore 15.30 prima della S.Messa delle ore 16 - durante il mese di Maggio ogni sera alle ore 20.30 eccetto sabato e
CONFESSIONI
domenica
(in Cappellina)
- ogni giorno mezz’ora prima e dopo la S. Messa
- al sabato mattina e pomeriggio
- alla domenica mezz’ora prima della S. Messa
- in altri momenti della giornata richiedendo al Sacerdote
Autorizzazione Trib. PD n. 188 del 7/7/1960
S.Messa in diretta su internet Finito di stampare il 20.10.2014 in Piove di Sacco - Via Garibaldi, 68
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tutte le domeniche ore 9,30 -11,00
Famiglia: Il disegno primordiale Mi apro perché sono accolto, dono amore perché ricevo amore. Parlo di me, di come sono stato inserito per primo nella vita di un uomo e di una donna: due persone innamorate che convergono il loro sguardo su di me. Forse troppo protetto per potermi aprire e donare, ma in ogni caso atteso, accolto e amato: condizione indispensabile per costruire la persona. Questa è la comunità familiare, “ fondamentale esperienza umana personale, di coppia”. Ma è anche fondamento per quella realtà più ampia che è la società, dove “ le diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza umana più completa e ad armonizzare i diritti della persona con le altre esigenze della vita sociale”
(Documento preparatorio al Sinodo dei Vescovi). Tutto questo corrisponde ad un disegno primordiale che viene da Dio Creatore; “il luogo unico che rende possibile la donazione…è il matrimo-
nio, il patto di amore coniugale o scelta cosciente e libera, con la quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comu-
nione di vita e di amore voluta da Dio stesso” (Conc. Vatic.II°: G.S.48). Il contesto culturale odierno sfida questa impostazione riguardo alla famiglia, impostazione sostenuta anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Nella sua Enciclica ‘Lumen fidei’ Pàpa Francesco parla della famiglia dal punto di vista della fede: “ i vincoli tra gli uomini possono essere saldi quando Dio si rende presente in mezzo ad essi”. La fede assicura che l’amore stabile tra l’uomo e la donna nel matrimonio, è affidabile perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio. Francesco ha affermato che la famiglia “è il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. E’ fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole. Si potrebbe dire, senza esagerare, che la famiglia è il motore del mondo e della storia”. Don Battista
Affezionati lettori, Vi ricordiamo che con ottobre si apre la campagna abbonamenti per Respice Stellam relativa all’anno 2015. Vi ricordiamo che l’abbonamento comprende 10 numeri della rivista dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. Abbonamento amicizia Abbonamento sostenitore Abbonmento estero
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La redazione
S.Messa in diretta su internet www.madonnadellegraziepiovedisacco.it tutte le domeniche ore 9,30 -11,00 2
Don Franco Callegari Chi è Don Franco Callegari in questi 22 anni tra noi?
D iffusore del vangelo, Disponibile, Discreto nella sua presenza O sservatore silenzioso, ascolta, non giudica. Obbediente al Padre Vescovo N ato per essere sacerdote (noantri dizemo, “za co on piè in Paradiso!'') F edele e fiducioso della vita clericale e di celibato, quale dimensione sponsale con Cristo e la Chiesa R iservato ed umile nel “suo santuario” che custodisce ed ama, perché Casa di Maria A mato dai fedeli: vive e aiuta a vivere “la parola di vita” di Dio N uovo ogni giorno: “oggi ricomincio ad amare più di ieri” C aritatevole, sa donare conforto a chi si trova in difficoltà, è abbattuto, è disperato o è lontano da Dio O rante davanti all'immagine di Maria Santissima, mette la preghiera al primo posto C elebrante della liturgia quotidiana, incontro particolare alla “Mensa” per spezzare la Parola ed il Pane A ppassionato al vangelo e alle sacre scritture da dove attinge “la parola”, per attrarre i fedeli a Cristo L odevole per il senso di responsabilità nel suo ministero: “lavoro” specifico ed incomparabile L eale con le persone: “davanti a me c'è Gesù” E legante rappresentante, seguace, testimone e servo di Cristo G ioioso nonostante le avversità di salute, parola d'ordine “non temere”... A utorevole ma sempre garbato con tutti attento a trovare e vivere momenti di cenacolo con i presbiteri R ispettoso del suo prossimo, particolarmente “del povero nella confessione” I nnamorato di Dio, di Maria e di Gesù Eucaristico
Mara
Se ne stava seduto su una sedia accomodata sull’unico scalino lasciato sgombro dall’acqua. Un uomo sulla settantina, pregava con le mani giunte all’altezza degli occhi, difronte a lui luccicava la navata di una chiesa, allagata. Era la mattina del 3 novembre del 2010. Quando si accorse di me Don Franco mi disse: “non temere, tra poco arriveranno delle signore e sistemeremo tutto, vedrai”. Mi sorrise, riabbassò il capo candido e tornò a pregare. Più sbigottito da queste parole che dal desolante paesaggio di banchi e confessionali che galleggiavano davanti ai miei occhi, pensai “questo uomo è un Santo”. Da quel giorno non l’ho più lasciato. Massimo Caro Don Franco, poche parole non possono bastare per descrivere l'immenso dono che Lei é per tutto il santuario. Il Suo vivere da umile servo nelle mani di Dio ci dona speranza e fiducia, ci rende forti e uniti gli uni agli altri. Come roccia viva su cui costruire la nuova chiesa, Lei continuerà ad essere la nostra pietra angolare Marco
In un momento molto difficile della mia vita, in cui pensavo di non avere più nulla da dare, Don Franco con la sua tenerezza e il suo sostegno ha saputo infondermi quell'amore e quella forza verso il prossimo mi ha consigliato a dare senza riserve. Affidandomi e confidando nell'amore di Dio e della ns. Madonna delle Grazie. Questo suo aiuto ha veramente riempito la mia vita. Con profondo affetto grazie Franca
Signore, grazie per avere concesso a noi parrocchiani di avere come guida spirituale per 22 anni don Franco. In questo giorno del suo compleanno desideriamo esprimergli tutta la nostra riconoscenza e il nostro affetto per averci insegnato a impegnarci sempre nel mettere in pratica la Parola di Dio, per esserci stato di esempio nell’accogliere la volontà divina nei momenti di sofferenza, per il suo saper essere sempre disinteressato nei confronti degli idoli di questo nostro mondo di oggi. Ti chiediamo di lasciarlo con noi tanto tempo ancora. Non importa se non sarà più il nostro parroco, noi desideriamo solo che continui a camminare con noi finchè Tu vorrai, perché fa parte della nostra famiglia, perché la sua presenza tra di noi ci rincuora e ci stimola a diventare migliori . Donagli la serenità che merita di avere chi ha sempre cercato di dare il meglio di sé e indicagli i modi per continuare ad essere luce e lievito per noi e per la Chiesa. Per questo noi ti preghiamo Paola
L’impegno forte ed esigente è cercare di vedere ogni giorno il fratello e la sorella come fossero nuovi, nuovissimi, non ricordandoci affatto delle offese ricevute, ma tutto coprendo con l’amore, con un’amnistia completa del nostro cuore, ad imitazione di Dio che perdona e dimentica. La pace vera poi e l’unità giungono quando benevolenza, misericordia e perdono vengono vissuti non solo da singole persone, ma insieme, nella reciprocità. Queste parole scritte da Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei focolari, sembrano la via percorsa da Don Franco nel guidare da pastore la sua parrocchia affidatagli 22 anni fa. E veramente ha insegnato a tutti noi suoi parrocchiani, ad essere gli uni con gli altri fratello e sorella ponendo avanti a tutto la misericordia di Dio, l’umiltà e la carità. Un’eredità preziosa, da coltivare e tenere nel cuore. Grazie Don Franco. Patrizia Vorrei paragonare la nostra parrocchia ad una squadra di calcio: don Franco ha cambiato ruolo, da preparatore atletico nella fede a preparatore spirituale nella fede. Vorrei farvi un altro esempio: pensate un po’.. un gregge.. i pastori.. il gregge siamo noi,i pastori i sacerdoti che ci guidano. Un pastore davanti, don Giorgio, in mezzo don Franco e don Battista. Il ruolo dei pastori, sentire il gregge dentro il gregge. Senza pastori il gregge si disperde. Dobbiamo ringraziare il Signore perché non lascia le nostre comunità senza pastori. Dio ama questa piccola comunità come ama tutta la Chiesa. Noi abbiamo bisogno di parlare con i nostri pastori.. parlare con loro dell’amore che Dio ha per noi. Tanti di noi hanno bisogno di fermarsi.. e questo è il luogo dove ci si può caricare e don Franco adesso sarà ancora più disponibile ad ascoltarci. Molte persone vengono in questo santuario come si va in una clinica. Qui possono parlare con Dio e con Maria sua madre e nostra madre. Dove andiamo quando siamo giù di corda? Andiamo dalla mamma, andiamo dalla Madonna. Chi ci introduce nella sua casa? Chi ci parla di lei? Don Franco! Don Giorgio, don Battista. Don Franco ci dice: “Venite non abbiate paura”, alimentatevi della Parola e dell’Eucarestia La porta della canonica è sempre aperta! La porta della chiesa è sempre aperta! Grazie Don Franco Andrea
Il Cammino di S.Antonio Cammino di Sant'Antonio è un percorso simile ai grandi Cammini della fede sul modello di Santiago de Compostela. Nella notte tra sabato 31 maggio e domenica 1 giugno 2014 la tradizionale marcia notturna dei giovani per rivivere “L’ultimo cammino” percorso dal santo, dal santuario del Noce di Camposampiero, all’Arcella fino alla Basilica del Santo, viaggio che il santo di Padova, frate Antonio, intraprese poche ore prima della sua morte su di un carro trainato da buoi ed accompagnato dai suoi frati. (13 giugno 1231). Si tratta di un itinerario a piedi di circa 25 Km, che parte dai Santuari Antoniani di Camposampiero (il luogo dove S. Antonio ebbe le visioni del Bambino Gesù), la chiesetta di S. Donato, si passa per il Santuario dell'Arcella sorto sul luogo della sua morte, fino alla meravigliosa Basilica in Padova che custodisce la tomba del Santo. Questo appuntamento annuale, è organizzato dai frati Francescani Minori Conventuali ed è un pellegrinaggio a "piedi" al quale partecipano molte centinaia di pellegrini e devoti e soprattutto giovani da tutto il mondo. Le tappe del percorso sono significative dal punto di vista della devozione antoniana e della fede, ma anche dell'arte e della storia. Il Cammino di Sant'Antonio è l'antico percorso intrapreso dai devoti che mai, nonostante il cambiare dei tempi, hanno interrotto la tradizione di recarsi a piedi al Santo di Padova a chiedere aiuto e sostegno. Partenza da Camposampiero a mez-
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zanotte e con le torce accese, si va! Il cammino nella notte, passo dopo passo, in preghiera, porterà a ciascuno di noi la luce, il consiglio e il conforto che cerchiamo. L'itinerario del percorso tocca quasi miracolosamente zone e aree ancora scarsamente urbanizzate, si svolge, infatti, per lo più su strade sterrate di campagna e argini (lungo il fiume Muson) fino alle porte di Padova (Pontevigodarzere) toccando l'asfalto solo per qualche inevitabile attraversamento. Intorno a noi tutto è silenzio, a tratti il buio ci avvolge. Ai bordi del percorso, illuminato dalla luce fioca delle torce, sentiamo fruscii indistinti. Preferiamo non conoscerne l'origine, ci interessa non perdere di
vista la freccia gialla che ci indica il cammino giusto. Il cammino è ben cadenzato e continuo, tra canti, preghiere e voci sussurrate. Pian piano, sorge l'alba e i nostri occhi si riempiono di immagini a colori. Il Cammino di Sant'Antonio è estremamente sicuro per i pellegrini che lo percorrono, oltre che essere davvero interessante per i suoi aspetti naturalistici e paesaggistici: vediamo orti, fattorie, campagne, distese di campi coltivati, vecchie ville venete e gente semplice che guarda il nostro passaggio. La rugiada della notte ci ha bagnati ma il sole già alto ci asciuga e ci riscalda. In prossimità dei tre san-
tuari si focalizzano alcune meditazioni sulla vita del Santo che toccano oggi anche la nostra esistenza di vita e ci invitano alla riflessione. Salendo sugli argini il vento ci accarezza e così ritroviamo una particolare quiete del cuore. La campagna lascia spazio alla città, le case basse diventano palazzi, i grandi spazi aperti sono ora aiuole colorate ben curate. Si prosegue per Via Dante, Piazza dei Signori, in Piazza delle Erbe, Via Riviera dei Ponti romani, Via S.Francesco, quindi in Via del Santo. In fondo alla via sopra i tetti vediamo le cupole della Basilica del Santo che ci invitano ad avanzare e a rallegrarci. I frati del Santo ci accolgono, sentiamo canti di preghiera e di gioia. Dopo aver camminato tutta la notte attraversiamo il portone principale della Basilica ed entriamo silenziosamente, ci sentiamo ad un passo dal cielo! All’interno della Basilica del Santo, un gesto accomuna da sempre tutti i devoti: per qualche istante la nostra mano accarezza la pietra tombale che accoglie le spoglie di S. Antonio,“anche noi abbiamo percorso il tuo stesso cammino che chissà quante volte tu hai fatto a piedi” mentre in silenzio preghiamo e chiediamo l'intercessione del Santo per tutti quelli che conosciamo. Quanti concludono il loro pellegrinaggio al Santo mostrando i timbri posti ad ogni tappa sulla propria credenziale, ricevono un prezioso attestato/benedizione in latino, a firma del Rettore, che sancisce ufficialmente il compimento del pellegrinaggio. Al Signore Gesù e a S. Antonio, sempre la nostra preghiera. M.D.
“Visita alla casa di Loreto”
-A una settimana dalla visita/pellegrinaggio a Loreto, alla famosa “Santa Casa” che la tradizione vuole sia parte di quella natia della Madonna, questa mattina mi sono trovato davanti al nostro santuario mariano, quello delle Grazie e ho trovato la porta sbarrata a causa dei lavori di restauro e conservazione che sembrano non finire mai. Con il fiatone, ero in bicicletta, da sotto il portico ho salutato la nostra “Madonna delle Grazie” mentre un pensiero mi assaliva: “Vuoi vedere che è gelosa di Loreto e mi si nega?”. Scherzo naturalmente, ma questo pensiero mi ha riportato alla bella esperienza che il C.A.V. (Centro di Aiuto alla Vita) ci ha fatto vivere in quei due giorni, dandomi lo spunto per questa riflessione. Più che buona l’organizzazione, la presidente e suo marito hanno preparato un buon programma che senza pesare, anche perché sapientemente alternato, ci ha, di fatto, introdotto sia dal punto di vista paesaggistico, storico e spirituale, nel clima e nello spirito di questo viaggio. Aiutati anche dalla presenza sobria e discreta di don Lorenzo che ci ha guidato nella scoperta del valore di quel SI’ di Maria all’annuncio dell’Angelo. Giuseppe ci ha introdotto nell’ambientazione con dovizia di termini e precisazioni, via via incominciando dalla foce del Po, alla Valle di Comacchio, fino ad arrivare al significato del nome della città di Loreto che viene preso dalla vegetazione del monte su cui è collocata: Laurum. Tanto che per defi-
nire quei luoghi, si usa il termine “Lauretani”. Così passo, passo, come pellegrini ci siamo avvicinati alla meta quasi calpestando quei luoghi ricchi di storia. Don Lorenzo ci ha guidato nei momenti di riflessione con il bel libricino preparato dalla presidente Luciana con tanta bravura. Da non dimenticare che lo scopo principale e tema del pellegrinaggio è accompagnare Maria nei
nove mesi di gravidanza, dall’Annunciazione al S. Natale e questa quarta tappa, quarto mese, ha per titolo: “Maria donna di casa”. Ne è emersa una figura di Maria dedita alla famiglia, attenta a quello che succedeva, senza essere invadente. Nel suo ruolo ha dimostrato di essere al servizio di Dio dando tutta se stessa senza risparmiarsi, con discrezione e discernimento. Don Decio, mariologo della “Casa”, ha tenuto una catechesi su quest’argomento, l’ha collocata al centro della famiglia con la consapevolezza di quanto Le stava succedendo, essere, cioè la corredentrice del genere umano. Lei, donna umile e schiva ma attenta a
e Part a d n Seco
quello che Le succedeva attorno era nell’abbandono totale alla volontà di Dio. “«Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» “ (Lc 2, 19) Questo è quello che mi sono portato dal pellegrinare in terra Marchigiana, pur bella, ma poteva essere in qualsiasi altro posto, anche il nostro santuario delle “Grazie”, perché è di Maria che si parlava e che abbiamo imparato ad amare di più, al di là del titolo, a prescindere dall’immagine, oltre qualsiasi edificio o luogo. Grazie ancora agli organizzatori, in particolare alla nostra cara Luciana Pigazzi. Piove di Sacco 23 giugno 2014 Giorgio Carraro Altra testimonianza: Loreto mi ha arrichita di nuova luce interiore. Ho condiviso emozioni e sentimenti che solo un luogo così può trasmettere. Trovarmi nella Santa Casa dove Maria e Gesù hanno vissuto la loro vita in piena umiltà superando le difficoltà di tutti i giorni proprio come noi facciamo adesso ha rinforzato la mia fede e aumentato la consapevolezza che Maria e Gesù sono sempre con noi... se noi lo desideriamo. Rita Altra testimonianza: Quando si parte per un viaggio si è sempre carichi di aspettative...ma quando si decide di fare un pellegrinaggio è un'altra cosa: più che aspettative nascono mille interrogativi!
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Almeno a me è successo questo, quando ho deciso di partecipare al Pellegrinaggio a Loreto, organizzato dal Centro Aiuto alla Vita di Piove di Sacco, associazione di cui faccio parte da soli due anni, anche se mi sembra di esserci da sempre. Prima di partire mi sono chiesta come sarebbe stato....noioso, impegnativo, avremmo sempre pregato? Beh, devo dire che non c'è stato assolutamente il tempo di annoiarsi, dato il ricco programma e l'impegno non mi è costato nessuna fatica. La preghiera è entrata a far parte del viaggio già nel
pullmino (eravamo il distaccamento del pullman grande!) con semplicità e potenza allo stesso tempo. I momenti di riflessione che ci sono stati proposti per me sono stati un dono: ho potuto riflettere su cose della fede che normalmente, presa dai ritmi frenetici della quotidianità, non mi è facile affrontare. La fiaccolata alla sera in piazza è stata molto suggestiva, soprattutto perché ha riunito persone di diverse provenienze ma con un unico intento: la preghiera a Maria! Ma più importante per me è stato il primo momento dentro la Santa Casa: in
quel piccolo ambiente, scuro ma pregnante di pace, mi sono sentita abbracciata da Maria...e ho pianto lacrime di gioia! Questo è stato per me il Pellegrinaggio a Loreto, contornato dalla grande sensazione di amicizia vera, quella che fa stare bene, delle persone che insieme a me hanno partecipato al viaggio e con la certezza ancora più bella di aver trovato, all'interno di questa associazione, una famiglia!
Sono lieta dell'opportunità che mi è stata offerta di comunicare con questo breve scritto un po' della mia prima esperienza di vacanza nel campo scuola per famiglie. Ho desiderato parteciparvi da subito, da quando cioè ho saputo che ci sarebbe stato anche quest'anno. Sono arrivata senza aspettative particolari, ma con il cuore predisposto ad accogliere ciò che la volontà di Dio avrebbe preparato per me, per noi! E anche questa volta (mi succede sempre quando sono in un posto nuovo e diverso da realtà già conosciute) non sfuggo alla tentazione di chiedermi: ma cosa ci faccio qui? Perché il Signore ha voluto aprirmi questa strada, darmi questa possibilità ? (come sapete, da sempre vivo a Milano, anche se sono di origini patavine) e così mi guardo intorno, stupita, e anche intimidita, non conosco molte persone! Ma è un attimo, la risposta è una
sola e arriva: è per stare con le persone che incontrerò, é per mettere in pratica e vivere
con Gesù fra noi ! E così è stato! Il campo inizia ed è il giorno del mio compleanno, condiviso con una ragazza, un caso ? Un segno ? Una strada nuova Ed è tutto dono speciale! Non molte le passeggiate perché il tempo non agevola, ma è lo stare insieme il vero scopo e tutte le persone sono stupende, ognuno con doni particolari da offrire e molti sono i giovani che rallegrano il cuore! Con alcune persone ci sono stati momenti di profonda condivisione reciproca di vita vissuta. Il condividere gioie e dolori fa parte dell'essere famiglia e noi lo siamo stati, siamo la famiglia di Dio! Devo ringraziare proprio tutti ma, in rappresentanza, ne nomino solo uno : Alessandro, che mi ha regalato un momento di vera gioia quando sono riuscita a percepire dal suo viso e dalla sua espres-
Campo famiglie 2014
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l'amore reciproco e scambievole nel momento presente che siamo qui! È per essere famiglia
Donatella
sione (durante la Messa gli ero seduta di fronte) che stava partecipando con intensità al canto di lode a Dio! E la sua famiglia, per
come ama! Tutti mi siete entrati nel cuore! A presto, nella certezza che Gesù fra noi sarà sempre presente e
non ci farà mancare i suoi speciali doni ! Luisa Boaretto
dal 2 al 7 settembre”. Stavolta me ne andavo per una settimana intera al Campo Famiglie di Malga Pecca, con la mia famiglia, i miei ragazzi e i miei amici. Mentre quel martedì mattina la breve coda delle nostre macchine risaliva l’Altopiano: Tresche, Canove, Asiago; pensavo a quanto, a quante volte avevo desiderato cominciare fin dal primo giorno quel campo, invece che arrivare soltanto per gli ultimi due-tre giorni. Questa volta ce l’avevo fatta, l’avevo voluto e ce l’avevo fatta: ero spensierato e felice, come un bambino, anzi, come uno di quei quattro adolescenti che portavo con me. Ma presto la mente volò e l’eterno dilemma si ripropose, inevitabile
che stavamo doppiando: avevo fatto la scelta giusta ? Avevo fatto bene a lasciare il mio ufficio, i miei colleghi, proprio ora, appena dopo le ferie, proprio ora, con le difficoltà che ci pesano e che tanto bene conosco ? O avrei piuttosto dovuto rinunciare a tutto questo, e restare al mio posto ? Avevo fatto la scelta giusta ? Ma ormai la strada era già diventata di sassi ed il sole filtrava con raggi netti tra le finestre disegnate dall’intreccio dei rami del bosco, i telefoni boccheggiavano e perdevano il segnale, la civiltà era rimasta sull’asfalto che conduce verso Bassano, avevamo deviato a sinistra, verso i cimiteri inglesi, ormai eravamo “fuori portata”. Allora fu chiaro che anche il solo pensare alla mia scelta era del tutto inutile: ormai c’ero. Bastarono altre poche buche perché mi rendessi conto che non mi importava più nulla del giusto e dello sbagliato, delle conseguenze, delle difficoltà: mi stavo abbandonando, qualcosa mi accoglieva, qualcuno si sarebbe preso cura di me, di noi. Il mio campo famiglie era cominciato. Guardai nello specchietto, sorrisi all’immagine riflessa: mia moglie, anche lei mi stava sorridendo.
Fuori Portata
Nella tua vita avrai accanto persone che ti verranno date ed altre che invece sceglierai tu stesso. Di norma le seconde sono di gran lunga le migliori. Di norma. Quando mi decisi era ormai troppo tardi per cambiare idea, pertanto scelsi il miglior modo che io conosca per prendere una decisione: renderla inevitabile. Chiusi la mia mail con un “buon lavoro” e la postai a chi di dovere. In calce alla lista che riportava le ferie del mio ufficio, una postilla diceva “ per quanto mi riguarda, non sarò presente in ufficio
e indifferente, come il fianco del monte all’uscita di uno di quei tornanti
Massimo
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Carissimo don Giorgio,
Cronache del Santuario
Questo è un piccolo segno che la Comunità della Parrocchia delle Grazie ti vuole donare mentre ti ringrazia della tua grande disponibilità per aver accettato di essere tra noi il nuovo pastore. Ci piace la tua fede schietta, sincera che ti porta ad “uscire” con un amore concreto verso tanti fratelli bisognosi di una presenza. Abbiamo già colto il tuo animo generoso, profondo nell’amore alla Chiesa che desideri unita, capace di un dialogo oggi quanto mai necessario sui vari campi che la società di oggi impone a seguire con competenza. LA MADONNA DELLE GRAZIE TI SARA’ ACCANTO E TI FARA’ SENTIRE LA GIOIA DI SEGUIRE IL SUO “ECCOMI” ALLA VOLONTA’ DI DIO Ti assicuriamo altrettanta nostra disponibilità creativa e attenta a collaborare assieme nella gioia di rendere la Parrocchia più bella. Piove di Sacco 28.09.2014 Don Franco
Pellegrinaggi in Santuario
Parrocchia della Cattedrale di Chioggia con Don Angelo Busetto Una cinquantina di ragazzi accompagnati dalle loro catechiste sono venuti ad iniziare l’anno di catechismo con la visita alla Madonna delle Grazie Abbiamo Narrato loro in breve la storia del santuario e i miracoli più conosciuti Zita
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“CHI CREDE IN ME, ANCHE SE MORTO, VIVRA’”. GV. 11,25.
Gianfranco Pengo
02.07.1942
Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami! (Sant’Agostino)
13.11.2000
Oliva Quaggia ved. Bernardini
20.03.1922
02.09.2014
Evaristo Mercurio Padre Missionario
Ginevra Pescarolo
28.08.1911
13.10.2001
Nicolò Cappello
01.03.1963
27.12.2013
Padre Augusto Frison
29.12.1921
21.06.1996