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mediterraneo, marocchino, orientale o piccante?
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FA BENE IL COUS COUS
UNIONE EUROPEA FESR FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO REGIONALE DEL TURISMO, DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO DIPARTIMENTO DEL TURISMO, DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO
CON IL PATROCINIO DI
COMUNE DI SAN VITO LO CAPO
ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO DI SAN VITO LO CAPO IDEAZIONE, ORGANIZZAZIONE, COMUNICAZIONE INTEGRATA, P.R., UFFICIO STAMPA E SPONSORING >FEEDBACK WWW.FEEDBACK.IT
CONSULENZA ARTISTICA DIREZIONE ARTISTICA NUCCIO LA FERLITA
MAIN SPONSOR
4 L’EVENTO THE EVENT
22 IL VILLAGGIO GASTRONOMICO THE GASTRONOMIC VILLAGE
7 San Vito Lo Capo, cittadina dei record San Vito Lo Capo, a record breaking town
23 Un cous cous solidale per la Siria Couscous for Syria
8 cous cous fest, UN TRIPUDIO DI ODORI, SAPORI E COLORI COUS COUS FEST, A BLAZE OF COLOURS, TASTES AND SMELLS 9
San Vito Lo Capo, dove il cous cous racconta una storia San Vito Lo Capo, where couscous tells a story
10 Il cous cous / the couscous OFFICIAL SPONSOR
11 GARA E CONDUTTORI THE COMPETITION AND THE PRESENTERS 12 BARROSSE, diplomazia... in tavola Barosse, diplomacy… at the dining table
SUPPORTER
13 NOVE PAESI IN GARA NINE COUNTRIES in competition
25 L’expo village the expo village 28 Cous Cous Lab 29 Electrolux Experience 32 programma / programme 37 Concorso “Bia Chef Moi” “Bia Chef Moi” contest 39 Il piatto che unisce The dish that unites 40 san vito lo capo 45 santa margherita, colori in gioco santa margherita, COLOURS IN PLAY 47 Café le cous cous 50 Cous cous live show
20 LA giuria tecnica The technical jury 21 LA riCettA vincentE THE winning recipe
MEDIA PARTNER
COUS COUS FEST SOSTIENE
SI RINGRAZIA ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI DI ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA
Ha contribuito alla realizzazione di questa rivista: >Feedback (ideazione e progettazione grafica, redazione testi e impaginazione).
It contributed to the production of this magazine: >Feedback (creation, graphic design, editing and layout).
Foto di N. Ceriani, G. Cuttitta, F. Marino, A. Panfalone, D. Ruggirello e L. Savettiere.
Photos by N. Ceriani, G. Cuttitta, F. Marino, A. Panfalone, D. Ruggirello and L. Savettiere.
Si ringraziano i ristoranti Hotel Mediterraneo, Il Ficondindia, Il Cozzaro, Panoramic, Sapori di Sicilia, Il Timone, El Bahira, Trinacria) e gli alberghi (Hotel Riviera, Helios, Capo San Vito, Agave e Poseidon) che hanno offerto servizi gratuiti a supporto della manifestazione.
We would like to thank the restaurants (Hotel Mediterraneo, Il Ficondindia, Il Cozzaro, Panoramic, Sapori di Sicilia, Il Timone, El Bahira, Trinacria) and hotels (Hotel Riviera, Helios, Capo San Vito, Agave and Poseidon) that have offered free services in support of the event.
Si ringraziano anche l’Istituto professionale di stato “Pietro Piazza” di Palermo e l’Istituto tecnico commerciale e per il turismo “Leonardo Sciascia” di Valderice.
We would also like to thank the State Professional Institute “Pietro Piazza” of Palermo and the Technical, Commercial and Tourism Institute “Leonardo Sciascia” of Valderice.
make cous cous not war
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L’evento C
hef provenienti da tutto il mondo, ricette di cous cous per tutti i gusti, grandi ospiti e concerti in un angolo mozzafiato di Sicilia. Dal 24 al 29 settembre, a San Vito Lo Capo, si svolgerà la sedicesima edizione del Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale. Nel 1997 ad oggi la rassegna ne ha fatta di strada: il cous cous faceva già parte della tradizione gastronomica del territorio, ma in Italia era un piatto etnico quasi sconosciuto. Adesso la kermesse che porta il suo nome è
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conosciuta a livello internazionale e il piatto a base di semola porta con sé un messaggio di pace, dialogo e confronto, una festa di popoli, religioni, colori e civiltà. Il cuore della manifestazione è una gara tra chef provenienti da nove paesi, ricette giudicate da giornalisti internazionali e dai tanti visitatori che accorrono. I protagonisti della gara saranno raccontati dall’attore e cuoco italo-americano Andy Luotto e da Eliana Chiavetta, showgirl siciliana. Per lo shopping c’è l’expo village, mentre per la gola c’è il villaggio gastronomico
con le ricette della tradizione, le varianti internazionali e una senza glutine. Al timone di “Café le cous cous”, il talk show del Fest, ci sarà Chiara Maci di La7, che racconterà l’integrazione intervistando grandi ospiti. La sera, infine, sarà possibile abbandonarsi al ritmo dei concerti sotto le stelle: spazio alle note di De Gregori, Gazzé e Sud Sound System. E non mancheranno altri momenti di intrattenimento, dj-set e una sfilata di moda. Benvenuti al Cous Cous Fest, giorni in cui il divertimento è garantito!
THE EVENT Chefs from all over the world, couscous recipes for all tastes, great guests and concerts in a breathtaking corner of Sicily. From 24 to 29 September the sixteenth edition of the Cous Cous Fest will be taking place, International Festival of Cultural Integration. From 1997 to today the event has come a long way. Couscous was already part of the culinary tradition of the local area, but in the rest of Italy it was an almost unknown ethnic dish. Now the festival that bears its name is known at an international level and the
ASPETTANDO IL COUS COUS FEST
tt/Sept e S 2 2 / 1 2
how us Live S lage Cous Co Expo vil Food &
dish made of semolina carries with it a message of peace, dialogue and coming together. It is a festival of peoples, religions, colours and civilization. At the centre of the show is a competition between chefs from nine different countries, with recipes being judged by international journalists and by the many visitors. The contestants will be presented by the Italian-American actor and cook Andy Luotto and Eliana Chiavetta, Sicilian showgirl. For shopping there is the Expo Village, and for the palate there is the gastronomic village with traditional
recipes, international variations and even gluten free one. At the helm of “Café Le Cous Cous”, the talk show of the Fest, will be Chiara Maci of La7, who will be talking integration and interviewing great guests. Finally, in the evening you can abandon yourself to the rhythm of the concerts under the stars – make way for the sounds of De Gregori, Gazzé and Sud Sound System. There will also be plenty of other entertainment, DJ sets and a fashion show. Welcome to the Cous Cous Fest – where enjoyment in guaranteed!
Quest’anno il Cous Cous Fest comincia in anticipo! Sabato 21 e domenica 22 settembre, infatti, San Vito Lo Capo ospiterà “Aspettando il Cous Cous Fest”. Due giorni di festa per i più impazienti, durante i quali assaggiare una selezione di ricette di cous cous, fare shopping all’expo village nelle strade del centro storico e ballare sotto le stelle. A Piazza Marinella sarà possibile assaggiare le specialità a base di pesce e di capone fritti nella caratteristica padella gigante a cura dei pescatori di San Vito Lo Capo.
Waiting for the Cous Cous Fest
This year the Cous Cous Fest is starting early! On Saturday 21 and Sunday 22 September San Vito Lo Capo will host “Waiting for the Cous Cous Fest”. Two days of festival for the more impatient, during which you can try a selection of couscous recipes, go shopping at the Expo Village in the streets of the historic centre and dance under the stars. In Piazza Marinella it will be possible to try the specialities of fried fish and gurnard in the characteristic giant frying pan, with the fishermen San Vito Capo. make cousofcous notLo war
San Vito Lo Capo, cittadina dei record San Vito Lo Capo, a record breaking town
Matteo Rizzo sindaco di San Vito Lo Capo mayor of San Vito Lo Capo
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na cittadina dei record. Rispetto per l’ambiente, sviluppo del comparto turistico, pulizia di strade e spiagge, riconoscimenti e premi alle bellezze naturali. E i turisti continuano ad arrivare a San Vito Lo Capo, soprattutto e anche in bassa stagione, grazie ad una politica di promozione turistica che si basa anche su un cartellone di eventi che si articola da maggio ad ottobre, di cui il Cous Cous Fest è la punta di diamante. I risultati saltano all’occhio. Nel solo mese di ottobre negli ultimi quattro anni (dal 2008 al 2012*), le presenze di italiani e stranieri sono più che quadruplicate, anche grazie al San Vito Climbing Festival. “È stata fatta una politica di sviluppo sostenibile del comparto turistico - ha spiegato Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo - che è la fonte primaria della nostra economia, superando a testa alta la crisi che sta attanagliando la nazione.
Faremo di San Vito una capitale del turismo enogastronomico, sportivo e molto di più”. L’appeal della cittadina è in continua crescita. Secondo il sito subito.it, San Vito Lo Capo è la località preferita in Sicilia per le vacanze. E anche quest’anno le sue spiagge sono state premiate con le “5 Vele” assegnate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano per la pulizia delle acque e i servizi offerti. Una fama, quella di San Vito Lo Capo, che travalica i confini nazionali, tanto che arrivano turisti da tutto il mondo, nell’ultimo anno da Germania (20.540), Svizzera e Liechtenstein (10.573) e Regno Unito (6.514). “La rassegna - ha continuato Rizzo - è il fiore all’occhiello della nostra offerta turistica, attirando in una sola settimana oltre 250mila visitatori. Un evento che è un volano economico di principale importanza per il nostro territorio ma che quest’anno soffre di una riduzione dei finanziamenti pubblici. Siamo stati costretti, quindi, a fare un maggiore ricorso alle risorse private e all’autofinanziamento per non danneggiare la manifestazione”. * Dati ufficio statistica della Provincia regionale di Trapani A record breaking town. Respect for the environment, most development in the tourist sector, cleanest streets and beaches, greatest recognition and most prizes for natural beauty. But above all the tourists keep coming to San Vito Lo Capo, even in the low season, thanks to a policy of tourist promotion based on a bill of events that take place from May to October, whose diamond tip is the Cous Cous Fest. The results are astounding. For the last four years (from 2008 to
2012*), the number of Italians and foreigners during the month of October has more than quadrupled, partly due to the San Vito Climbing Festival. “A policy of sustainable development has been implemented in the tourist sector,” explained Matteo Rizzo, mayor of San Vito Lo Capo, “which is the main source of our economy, and it has overcome the crisis gripping the country with head held high. We will make San Vito a capital of gourmet tourism, sports tourism and much more”. The appeal of the town is continually growing. According to the website subito.it, San Vito Lo Capo is the favourite holiday destination of all in Sicily. And once again this year its beaches have been given the recognition of the “5 Sails”, awarded by the Blue Guide of the Environment League and the Italian Touring Club for the cleanliness of the water and the services offered. The fame of San Vito Lo Capo crosses national boundaries, and tourists arrive from all over the world. Last year Germany was in first place (20,540), then Switzerland and Lichtenstein (10,573), and the United Kingdom (6,514). “This event”, continued Rizzo, “is the jewel in the crown of our tourist attractions, and it attracts 250 thousand visitors in a single week. It is an economic catalyst of great importance for our area, but this year the public funding that it receives has been reduced. We have therefore been obliged to rely more on private resources and fundraising in order not to damage the event”. *Data from the statistics office of the Regional Province of Trapani.
make cous cous not war
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Michela Stancheris Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana Commissioner for Tourism, Sport and Entertainment of the Region of Sicily
na nuova edizione del Cous Cous Fest nell’incantevole cornice di San Vito Lo Capo, una nuova occasione per celebrare, insieme a turisti, viaggiatori e popolazioni locali, non solo le innumerevoli ricchezze artistiche, archeologiche e naturali della Sicilia, ma anche il tripudio di odori, sapori e colori che sintetizzano, in un piatto rinomato in tutto il mondo, lo stratificarsi di dominazioni, culture, linguaggi, costumi e usanze che non potevano non riflettersi nella migliore enogastronomia isolana, tanto varia quanto diverse e originali ognuna delle nove realtà territoriali, da Palermo a Ragusa, da Catania e Messina ad Agrigento, da Trapani a Siracusa passando per Enna e Caltanissetta.
Il Cous Cous Fest degli anni scorsi ha richiamato gente da ogni dove e ha rappresentato per i nostri tour operator una ghiotta, per rimanere in ambito culinario, opportunità per stimolare la crescita della curva delle presenze turistiche e certamente un ottimo passepartout per allontanarsi dalla zona e perdersi nelle bellezze del circondario, ed oltre. La Festa è pure motivo di incontro con i residenti che non sanno fare mancare, insieme al succulento gusto del cous cous, gentilezza, garbo, simpatia e disponibilità. Colgo il momento per inviare i migliori auguri per la sicura riuscita dell’evento a tutti gli organizzatori e a coloro che affolleranno allegramente le vie della bella San Vito.
cous cous fest, UN TRIPUDIO DI ODORI, SAPORI E COLORI
COUS COUS FEST, A BLAZE OF COLOURS, TASTES AND SMELLS
A new edition of the Cous Cous Fest in the enchanting setting of San Vito Lo Capo, a new opportunity to celebrate, together with tourists, travellers and the local population, both the incalculable artistic, archaeological and natural wealth of Sicily, and also the blaze of colours, tastes and smells that bring together, in a dish that is famous all over the world, the layers of dominations, cultures, languages, customs and habits that are inevitably reflected in the best gourmet cuisine of the island, which is as varied as each of the nine provinces are different and original, from Palermo to Ragusa, from Catania and Messina to Agrigento, from Trapani to Siracusa passing through Enna and Caltanissetta.
The Cous Cous Fest of past years has attracted people from everywhere and has been an opportunity for our tour operators to stimulate growth in the numbers of tourists, and certainly an excellent passe-partout to go beyond the local area and get lost in the beauty of the surrounding areas and beyond. The festival is also a chance to meet residents, who are always helpful and polite and ready to offer a warm welcome, together with the succulent taste of the couscous. I would like to take this opportunity to send my best wishes for the certain success of the event to all the organizers and to those who will be happily crowding the streets of the beautiful San Vito.
San Vito Lo Capo, dove il cous cous racconta una storia Roberto Perrone presidente della giuria tecnica chief judge of the technical panel
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a terra di confine ha un fascino unico perché mescola elementi diversi. La riga tirata su una mappa o anche la divisione naturale della natura - un monte, un fiume, un mare, come in questo caso - non sono mai state veramente un ostacolo all’incrocio degli uomini e dei loro destini. E soprattutto delle idee (e delle ricette). I confini sono astrazioni, l’umanità è carne e sangue. E il cibo che la nutre, i piatti che vengono preparati, sono il primo e più importante abbozzo di cultura. Ho sempre creduto che la cucina sia il miglior grimaldello per aprire la porta della conoscenza di un popolo. E qui, a San Vito Lo Capo, c’è una sintesi di tutto questo. Il cous cous ha molti nomi (cuscus, cascasa, sekso, burgul, tabouleh), ma, ogni volta che si “incoccia” la semola, tutto ritorna al suo unico significato, quello di unire, di condividere, di rendere la tavola un luogo di incontro e di gioia. Il cous cous scorre lungo le coste del Mediterraneo come un filo rosso che annoda diverse storie, raccontandone alla fine una soltanto, quella di popoli allo specchio che si ritrovano davanti a un grande piatto, con verdure, carne, pesce, legumi, spezie. Con le mani che si sfiorano prendono direttamente dal piatto e si scambiamo opinioni, si regalano sapere. Questo senso di festa lo ritroviamo qui, al Cous Cous Fest, riprendendo, ogni anno, il rito del gusto e dell’amicizia
San Vito Lo Capo, where couscous tells a story Borderlands have a unique appeal because they combine different elements. A line drawn on a map or even a natural division – a mountain, a river or a sea, as in this case – is never really an obstacle to men, to their destiny and above all to ideas (and recipes). Borders are abstract things but humanity is flesh and blood, and the food that nourishes us, the dishes that are prepared, are the first and most important draft of culture. I have always believed that cooking is the best master key for opening the door to the consciousness of a people, and here in San Vito Lo Capo there is a synthesis of all this. Couscous has many names (cuscus, cascasa, sekso, burgul, tabouleh), but every time semolina is “rubbed”, it all goes back to just one meaning, that of uniting, sharing and making the dining table a place to meet and a place of joy. Couscous runs along the Mediterranean coast like a red line that joins different stories, but in the end tells only one – a story of mirror images of peoples that come together in front of a great dish, with vegetables, meat, fish, pulses and spices. Their hands touch as they serve themselves directly from the dish, and they exchange opinions and knowledge. This party atmosphere can be found here at the Cous Cous Fest, where the traditions of flavour and friendship return every year.
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tanti nomi per raccontare una storia millenaria
so many names to tell a story that has lasted for millennia
Un piatto con tanti nomi, scrigno di storie, culture e tradizioni millenarie. Bourghul, cascà, cous cous, courcoussou, cùscusu, koskos, keusksass, koskou, kouskous, kskso, kuski, maftoul, sekson, sucu o soccu, t’àam, tabbhoule...Tante denominazioni per un cibo che racchiude simboli, riti e miti delle culture dove è approdato. Dal Nordafrica, dove è nato, tra gli Imazighen, i berberi, il popolo delle montagne le cui origini si perdono nella notte dei tempi, alle popolazioni arabe che lo hanno diffuso in giro per il mondo.
A dish with so many names, a box of centuries-old stories, cultures and traditions.Bourghul, cascà, couscous, courcoussou, cùscusu, koskos, keusksass, koskou, kouskous, kskso, kuski, maftoul, sekson, sucu o soccu, t’àam, tabbhoule…So many names for a food that contains symbols, customs and myths from the cultures it has come to. From North Africa, where it originated with the Imazighen, the Berbers, a people of the mountains whose roots have been lost in the sands of time, to the Arab populations that brought it to different parts of the world.
Il piatto della festa
La semola che unisce
The semolina that unites
Pietanza simbolo di convivialità e festa, il cous cous è servito su un piatto rotondo, un unico piatto dal quale tutti possono attingere con le mani o con pane lievitato. Una condivisione che ne aumenta la convivialità e ne esalta il valore simbolico. Piatto tradizionale del venerdì, il giorno della preghiera musulmana e delle occasioni speciali, il cous cous per le comunità ebraiche originarie del Maghreb è invece il primo pasto dello shabbat.
Già nel gesto della sua preparazione, il cous cous è sinonimo di aggregazione. È attraverso “l’incocciata”, infatti, che la semola di grano diventa cous cous: le mani compiono un movimento rotatorio e, con l’aiuto di qualche goccia d’acqua salata, seguendo un gesto ritmico e metodico, quasi un rito antico, aggregano i piccoli granelli nella mafaradda, una zuppiera di terracotta bassa e larga. Il metodo tradizionale del Nordafrica prevede invece l’uso di un recipiente per la cottura a vapore chiamato cuscussiera.
In the very act of its preparation, couscous is synonymous with aggregation. In fact, it is through a process of “rubbing” that the wheat semolina becomes couscous. In what is almost an ancient rite, the little grains are aggregated with a rhythmic and methodical circular movement of the hands, and a few drops of salted water, in the “mafaradda”, a shallow and wide earthenware bowl. The traditional North African method involves the use of a pot for steam-cooking, called a cuscusseria.
Cous Cous The party dish Couscous is a symbol of sociability and festivity, and is served in a round dish from which everyone can help themselves with their hands or with leavened bread. A way of sharing that increases its sociability and heightens its symbolism. It is the traditional dish on Friday, the Muslim day for prayer and special occasions, like the festival of the pilgrims returning from Mecca, on the other hand, for the Jewish community that originated in the Maghreb, couscous is the first meal of the shabbat. 10
LA GARA E I CONDUTTORI
THE COMPETITION AND THE PRESENTERS
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ove paesi per fare assaggiare il cous cous più buono. Quest’anno a San Vito Lo Capo si sfidano le delegazioni di Costa d’Avorio, Egitto, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Stati Uniti e Tunisia. Tra mestoli e sorrisi le sfide si svolgono al Palabia, intitolato a Bia Spa, main sponsor della rassegna. Due giurie, una tecnica e una popolare, eleggono i vincitori. La giuria tecnica premia anche il piatto con la migliore presentazione e quello più originale. A votare anche i visitatori della rassegna che partecipano alla giuria popolare. Le manche saranno condotte da Andy Luotto – attore, conduttore e cuoco italo-americano che ha un ristorante a
Sutri, in provincia di Viterbo – ed Eliana Chiavetta, giovane showgirl siciliana, miss Sicilia nel 2006, co-conduttrice di “Tgs Studio Stadio”. Per il gran finale prevista anche la presenza di Tinto, del suo Fede&Tinto, protagonista di Decanter, programma di culto che va in onda dal lunedì al venerdì su Rai Radio 2. Nine countries competing to serve the best couscous. This year in San Vito Lo Capo the delegations of the Ivory Coast, Egypt, Israel, Italy, Morocco, Palestine, Senegal, the United States and Tunisia. Between ladles and smiles the challenges will take place at the Palabia, dedicated to Bia Ltd, main sponsor of the event.
Two juries, one technical and one of the people, will vote for the winners. The technical jury will also give a prize to the most original dish with the best presentation. The visitors at the event who are participating in the people’s jury will also vote. The heats will be presented by Andy Luotto – actor, presenter and Italian-American cook, who has a restaurant in Sutri in the province of Viterbo – and Eliana Chiavetta, a young Sicilian showgirl, Miss Sicily in 2006 and co-presenter of “Tgs Studio Stadio”. Tinto of Fede&Tinto, star of Decanter, a cult programme that goes on air from Monday to Friday on Rai Radio 2, will be present for the grand finale.
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BARROSSE, la diplomazia... in tavola Colombia Barrosse Console generale degli Stati Uniti d’America U.S. Consul General
L’edizione 2013 del Cous Cous Fest vedrà, per la prima volta, la partecipazione degli Stati Uniti d’America. Maziar Farivar, chef al Peacock Café a Georgetown Washington DC, rappresenterà il Paese nella gara gastronomica internazionale. Cosa rappresenta per gli Stati Uniti la partecipazione al Cous Cous Fest? Per noi è un onore partecipare ad una manifestazione che è cresciuta molto e adesso attrae migliaia di turisti. Gli Stati Uniti sono un Paese fondato sull’immigrazione, in cui persone provenienti da Paesi diversi hanno introdotto culture e tradizioni diverse, soprattutto culinarie. Ecco perché il cous cous, che a prima vista potrebbe apparire come un piatto estraneo agli Stati Uniti, in realtà non lo è. È uno dei tanti fili che compongono la tela della nostra nazione, e il festival rappresenta per noi l’opportunità di mostrare, tramite le ricette di Maziar Farivar, una delle caratteristiche principale degli Stati Uniti, cioé il multiculturalismo. A San Vito Lo Capo il cous cous è diventato il piatto della pace, pretesto per fare incontrare e dialogare i popoli. In che modo, secondo lei, il cibo può essere strumento di integrazione? Lo spirito e gli scopi del Cous Cous Fest sono gli stessi che un anno fa hanno spinto l’ex-Segretario di Stato Hillary Clinton a lanciare la “Diplomatic-Culinary Partnership” e a istituire l’American Chef Corps, un gruppo di circa 90 chef professionisti, di cui fa parte anche Maziar Farivar, il cui obiettivo è quello di partecipare a scambi culturali all’estero e utilizzare il cibo come strumento di diplomazia. Se ci pensiamo bene, condividere un pasto è la principale dimostrazione di amicizia e di fiducia. Storicamente molte grandi amicizie e alleanze sono nate attorno a una tavola imbandita. La “Diplomatic-Culinary Partnership” nasce quindi con lo stesso identico spirito del Cous Cous Fest, che è quello di utilizzare il semplice atto di condividere un pasto come
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Barosse, diplomacy… at the dining table strumento di conoscenza reciproca, di incontro e integrazione. Quali sono le politiche e le azioni condotte dal vostro paese per favorire l’integrazione culturale? In tutto il mondo le nostre Missioni Diplomatiche mantengono rapporti di collaborazione molto proficui con istituzioni culturali, università e musei. Ma oltre alle collaborazioni istituzionali, cerchiamo di favorire il confronto e il dialogo tra singole persone in vari settori. In Sicilia, ad esempio, sosteniamo da molti anni programmi di lingua inglese nelle scuole e nelle università, progetti multiculturali e di integrazione, e ultimamente siamo stati anche tra gli sponsor del Palermo Pride. Anche la partecipazione al Cous Cous Fest è un’opportunità per fare proprio questo, scambiarci informazioni, conoscerci meglio e accrescere l’amicizia tra il popolo italiano, quello statunitense, e tutti gli altri Paesi che sono rappresentati qui. For the first time, an American will participate in the 2013 edition of the Cous Cous Fest. Maziar Farivar, chef at Peacock Café in Georgetown Washington, DC, will represent the US in the international cooking contest. What does participation in the Cous Cous Fest mean to the United States? What does participation in the Cous Cous Fest mean to the United States? We are honored to participate in an event that has grown quickly and now attracts thousands of visitors. The United States is a country founded upon immigration, to which people from different countries have brought their diverse cultures and traditions, particularly their culinary traditions. That is why, even though couscous may seem like a foreign dish to the U.S., in fact it is not. It is part of one thread of the fabric of our nation and the festival represents an opportunity for us to showcase, through the recipes of Maziar Farivar, one of the defining attributes of the United States - multiculturalism.
At San Vito Lo Capo couscous has become a dish of peace, a way to foster dialogue between peoples and cultures. In what way do you believe food can act as an instrument of integration? The spirit of the Cous Cous Fest is the same spirit that motivated the former Secretary of State Hillary Clinton to launch the “DiplomaticCulinary Partnership” initiative a year ago, and to create the American Chef Corps, a group of approximately 90 professional chefs, including Maziar Farivar, whose goal is to engage in cultural exchanges abroad and to further diplomacy through food. When we think about it, we realize that one of the most fundamental acts of trust and friendship is the sharing of a meal. Great friendships and alliances have originated when people have sat together to share a meal. The concept behind the “Diplomatic-Culinary Partnership” is the same as that behind the Cous Cous Fest: to bring together and integrate societies and different cultures through the simple act of sharing a meal. What are the initiatives and the programs developed by your country to support cultural exchanges and integration? Our diplomatic missions throughout the world work in close collaboration with cultural institutions, universities and museums. In addition to institutional collaborations, we also work to establish people-to-people relationships in many different fields, we send artists abroad and we invite their foreign counterparts to the U.S. for special programs. In Sicily, for instance, we have always supported English language programs in schools and universities, as well as multicultural and integration projects, and more recently we have contributed to the sponsorship of the Palermo Pride event. Our participation in the Cous Cous Fest is an opportunity for us to do just that – exchange information about each other, learn more about who we are and deepen the friendship between the people of Italy, of the United States, and of all the other countries that are represented here.
COSTA D’AVORIO In tavola la protagonista è la manioca. Da cui si ricava l’attiéké, un cous cous dalla grana più fine, solitamente servito con salse a base di pesce e carne. Tra i piatti nazionali più diffusi c’è il foutou, una pasta a base di ignam, banana e manioca, insaporita con diverse salse di arachidi o con olio di palma, nei quali vengono cotti sia la carne che il pesce. Uno dei piatti principali della cucina ivoriana, solitamente molto speziata, è il pollo, cotto con verdure e accompagnato da riso, che si può assaggiare anche fritto nei tipici ristorantini all’aperto, i “maquis”. Ad accompagnare le pietanze spesso è il vino di palma, estratto dalla linfa di palma, che si beve tutto d’un fiato ed è servito in una piccola zucca.
EGITTO Varia, saporita, colorata, che strizza anche un occhio alla salute perché povera di grassi. La cucina egiziana ha molte caratteristiche in comune con quella mediterranea, ma anche mediorientale. Il piatto nazionale è il foul (fave stufate con cipolle, cumino e limone). Molto famosa anche la meloukhia, una minestra di malva, insaporita con aglio soffritto nell’olio, pepe, sale e coriandolo. Per strada si possono assaggiare i falafels, polpette di ceci o fave fritte e la carne di kebab. Il cous cous egiziano abbonda di verdure cotte in padella e vale come primo caldo e speziato, accompagnando le pietanze di carne.
ISRAELE Sembra che il cous cous israeliano, conosciuto anche come maftūl o cuscus in perle, si sia diffuso per venire incontro alle esigenze delle ondate di ebrei immigrati da diverse parti del vicino Oriente dopo la proclamazione di indipendenza dello Stato di Israele nel 1948. A quell’epoca, infatti, il grano era relativamente abbondante, mentre c’era scarsità di riso, piatto base della cucina dei paesi arabi orientali e della Persia. Il maftūl è una versione del cous cous a grani più grossi e, grazie alla sua dimensione, è particolarmente versatile, adatto sia in brodo che al forno, servito come una torta o trasformato in un risotto.
NOVE PAESI IN GARA
NINE COUNTRies in competition IVORY COAST Casava is the staple food, from which attiéké is made, a finer grain couscous, usually served with fish and meat sauces. On of the most common national dishes is foutou, a paste made from yam, banana and cassava, flavoured with various peanut sauces, or with palm oil, in which both meat and fish are cooked. One of the main dishes of Ivory Coast cuisine is chicken, usually very spicy, cooked with vegetables and served with rice. In the typical open air restaurants called “maquis” it is also served fried. Food is often served with palm wine, made from palm sap, which is drunk in one gulp and served in a little pumpkin.
EGYPT Varied, tasty, colourful and even healthy because it is low in fat. Egyptian cooking has a lot in common with Mediterranean and also Middle Eastern cuisine. The national dish is foul (stewed beans with onions, cumin and lemon). Meloukhia, a mallow soup flavoured with garlic lightly fried in oil, salt, pepper and coriander, is also very famous. Falafels, fried balls of chick pea or bean, and kebab meat can be tried on the streets. Egyptian couscous is full of vegetables cooked in the frying pan and is like a hot and spicy first course, which accompanies the meat dishes.
ISRAEL It seems that Israeli couscous, also known as maftūl or couscous in pearls, became common in order to meet the needs of the waves of Jewish immigrants from different parts of the near East after the proclamation of independence of the State of Israel in 1948. In fact, at that time wheat was relatively plentiful, but there was a lack of rice, staple dish of the eastern Arab countries and Persia. Maftūl is a version of couscous with bigger grains, and thanks to their size it is particularly versatile. It can be used for soups and baked dishes, served as a cake or transformed into a risotto.
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ITALIA
MAROCCO
PALESTINA
Non solo a San Vito Lo Capo, ma anche a Favignana, Marsala e in diversi centri della provincia di Trapani il cous cous è un piatto quotidiano, inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. La ricetta tradizionale lo vede condito con la ghiotta, un brodetto di pesce misto di scorfano rosso e nero, cernia, pesce San Pietro, vopa, gallinella, luvaro e anguilla delle saline della zona, spesso con gamberi o scampi. Altra versione siciliana sono le frascatole, palline di semola impastata, accompagnate con brodo di pesce o zuppe di verdure, che in Sardegna prendono il nome di fregula.
In Marocco, così come in Algeria e Tunisia, il cous cous è piatto nazionale. Una ricetta che è una ricca e colorata combinazione di sapori ed odori e rispecchia la cultura del popolo del Maghreb. Lo si mangia soprattutto a pranzo, dopo la preghiera del venerdì, ma si prepara anche il giorno dei funerali di un defunto. Tante le varianti in cui è diffuso, dalla più comune, con verdure e carne, spesso di agnello, alla versione dolce, chiamata seffa, spesso servita alla fine del pasto, condita con mandorle, cannella e zucchero e spesso accompagnata da latte aromatizzato con acqua di fiori d’arancio.
Viene preparato artigianalmente dalle donne ed ha una grana più grossa. Il maftoul, la variante palestinese del cous cous, prende il nome dal movimento rotatorio della mano che incoccia la semola. Nella tradizione gastronomica popolare è un piatto pregiato. A base di farina di grano integrale e di frumento spezzettato, si differenzia dal cous cous tradizionale anche per la preparazione. Il maftoul viene avvolto, infatti, da un velo di farina di grano e impastato con acqua e sale sino a quando non diventa granuloso, per poi essere setacciato ed essiccato al sole per due o tre giorni. Si mangia come primo piatto caldo, ma anche freddo durante l’aperitivo.
ITALY
MOROCCO
PALESTINE
In Morocco, as in Algeria and Tunisia, couscous is the national dish. The recipe is a rich and colourful combination of tastes and smells and reflects the culture of the people of the Maghreb. It is usually eaten for lunch, after Friday prayers, and it is also prepared on the day of a funeral. There are many different versions, from the most common, with vegetables and meat, often lamb, to the sweet version called “seffa”, often served at the end of a meal, prepared with almonds, cinnamon and sugar and often accompanied by milk flavoured with orange blossom.
It is prepared by the women by hand and it has a larger grain. Maftoul, the Palestinian variation of couscous, takes its name from the circular hand movement used to rub the semolina. In the traditional cuisine of the people it is a prized dish. It is made with whole wheat flour and crushed wheat, and it is also different from traditional couscous in the way it is prepared. In fact, maftoul is coated with a thin layer of wheat flour and mixed with water and salt until it becomes granular. It is then sifted and dried in the sun for two or three days. It is eaten as a hot main course, and also cold as a starter.
Couscous is a daily dish in Favignana, Marsala and various other towns in the province of Trapani, as well as in San Vito Lo Capo, and it is recognised as a traditional Sicilian agricultural/food product by the Ministry of Agriculture, Food and Forestry. In the traditional recipe it is served with “ghiotta”, a mixed fish stew with black and red rockfish, grouper, John Dory fish, vopa, gurnard, luvaro and eel from the salt pans in the area, and often shrimps or prawns. Another Sicilian version is called “le frascatole”. It consists of little balls of kneaded semolina, served with fish broth or vegetable soup. In Sardinia the same dish is called “fregula”.
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SENEGAL
USA
TUNISIA
Gli Stati Uniti d’America sono un paese storicamente molto giovane, ma comunque di grande tradizione per quanto riguarda la cucina, assemblando in sé – paese globalizzato per eccellenza – le culture gastronomiche di mezzo mondo. È il multiculturalismo applicato alla tavola: non solo fast-food agli angoli delle metropoli statunitensi, ma anche locali che presentano piatti di tutto il mondo, asiatici e africani, italiani e irlandesi, da quelli kasher della cucina ebraica a quelli del mondo arabo e del Mediterraneo.
Il cous cous in Tunisia è come la pasta in Italia. Non solo piatto principe della tavola ma anche fulcro della vita familiare, rito e tradizione che lega le generazioni insieme. Nel paese ci sono migliaia di modi per cucinarlo e migliaia di posti dove poterlo mangiare. Il condimento varia con le stagioni: d’inverno domina la carne mentre d’estate si privilegiano le verdure e il pesce, ingrediente principale per le ricette delle zone costiere e dei dintorni di Sfax. Il più famoso cous cous tunisino è preparato con lo stomaco di agnello ripieno con erbe e spezie, ed è di solito preparato dopo l’Eid el Kabir (Festa religiosa musulmana) quando gli agnelli vengono macellati.
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Cereals are the basis of Senegalese cooking. Here, the most widespread variation of couscous is made with crushed rice, but one made with millet is also common. Particular respect is shown to guests and foreigners. The virtue of the teranga suggests cooking them dishes with the finest ingredients and keeping the best parts of it for them. Couscous is served with fish and vegetables and also meat. To finish the meal “monkeys’ bread” is often served. This is the sweet pulp of the baobab fruit, chopped up and often accompanied by bissap, an infusion of karcadè served cold.
Historically, the United States of America is a very young country, but it has a great culinary tradition, bringing together, as the globalized country par excellence, the gastronomic cultures of half the world. It is multiculturalism applied to the dining table, not just fast food on the street corners of U.S. cities, but also places that serve dishes from all over the world: Asian and African; Italian and Irish; from the kosher Jewish cooking to the Arab world and the Mediterranean.
Couscous in Tunisia is like pasta in Italy. It is not only the prince of all dishes, but also the hub of family life, a rite and a tradition that binds different generations together. There are thousands of ways of cooking it in the country and thousands of places where it can be eaten. The sauce varies according to the season. In winter meat is the most common, while in summer vegetables and fish are preferred. Fish is the main ingredient for the recipes from the coastal areas and the area around Sfax. The most famous Tunisian couscous is prepared with stomach of lamb filled with herbs and spices, and it is usually prepared after the Eid el Kabir (a Muslim religious festival) when lambs are slaughtered.
I cereali sono la base della cucina senegalese. Qui il cous cous si consuma prevalentemente nella variante a base di brisure di riso, ma è diffuso anche quello prodotto con il miglio. Per gli ospiti e gli stranieri c’è un particolare riguardo. La virtù della teranga suggerisce di cucinare loro i piatti con gli ingredienti più pregiati e che vengano riservate loro le parti migliori. Il cous cous è servito con contorno di pesce e verdure, ma anche con la carne. E, per chiudere il pasto, viene proposto spesso il “pane delle scimmie”, la polpa dolce e spezzettata del frutto del baobab, spesso accompagnato dal bissap, un infuso di karcadè servito freddo.
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La Tenuta Garusola vive da oltre sessant’anni. L’azienda è in uno dei siti produttivi di maggior rilievo della Zona del Bosco Eliceo, zona particolarissima per la vitivinicoltura, caratterizzata da terreni sabbiosi in un’areale del tutto unico per ambiente salso e salmastro. Qui, alla Tenuta, le vigne affondano le loro radici su terreni che donano caratteristiche uniche ai vini che dalle loro uve vengono elaborati. Il tutto immerso in un areale davvero di grande impatto ambientale in quanto sito a pochi chilometri dalle famose Valli di Comacchio, a poca distanza dalla costa e dal mare. l vitigni maggiormente coltivati sono quelli tipici della Doc Bosco Eliceo: due a bacca rossa Merlot e Fortana, due o bacca bianca: Trebbiano e Sauvignon. “Il principe” della nostra zona è per antonomasia il Fortana, vitigno autoctono. Vino legato indissolubilmente ad una zona geografica ben precisa, ad un territorio, ad una cucina e a tradizioni uniche.
PUNTI VENDITA Tenuta Garusola Via Garusola, 3 44010 Filo (FE) Tel. 0532.806092
Azienda Zanluca Via Virgiliana, 319/b 44012 Burana di Bondeno (FE) Tel. 0532.880730 Sede Legale Via Garusola, 3 Uffici Via Antonellini, 54 - 44010 Filo di Argenta (FE) Tel. 0532.856911/806092 - Fax 0532.802554 info@tenutagarusola.it
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MOLINO SIMA www.molinosima.it è parte integrante della maggiore Cooperativa Agricola Nazionale - Coop Braccianti G.Bellini - produttrice di cereali biologici, conferiti direttamente dai soci agricoltori. Nel corso degli ultimi anni, Molino Sima certificato CHECK-FRUIT UNI EN ISO 9001 si è specializzato nella produzione di farine biologiche, affrontando di conseguenza un mercato difficile ma premiante per chi, rispettando scrupolosamente le normative vigenti, confeziona un prodotto di qualità, offrendo le maggiori garanzie a tutela del cliente. Alcuni cereali come il Grano Tenero e il Farro vengono coltivati nei terreni di proprietà della Coop Bellini di cui il Molino Sima è parte integrante.
Dalla semina dei cereali, al raccolto, allo stoccaggio in silos refrigerati, alla decorticazione con impianto bio dedicato, alla molitura tutto è rigorosamente controllato e certificato. Rintracciabilità e controllo della filiera, a garanzia soprattutto dei nostri clienti, ma principalmente dei loro marchi. Molino Sima produce a marchio di terzi farine biologiche in sacchetti da 1kg e kg. 0.500 in carta o in atmosfera protettiva per tutte le maggiori aziende specializzate in prodotti bio sia in Italia che all’estero. Distribuiamo su tutto il territorio Nazionale farine biologiche alla rinfusa o in sacchi da 25/30 kg. anonimi, oppure a marchio del cliente. Recentemente la nostra azienda ha raggiunto un importante risultato, attestandosi al primo posto nel mondo per la produzione di farine di grano Kamut, oggi richiestissime da tutti i comparti alimentari. Con questo pregiato cereale ricco di proteine, sali minerali, vitamine e tanto Selenio si può produrre di tutto; il pane, tutti i sostitutivi del pane stesso, la pasta, i biscotti, la pasticceria dolce e salata, fresca o surgelata, basi per pizza leggere e digeribili.
LA giuria tecnica The technical jury Roberto Perrone
Presidente di giuria Chief Judge of the panel Scrive di sport, enogastronomia e viaggi per il “Corriere della Sera” dove ha una rubrica settimanale, “Scorribande”. È autore di romanzi. He writes about sport, food, wine and travel for the newspaper “Corriere della Sera” where he has a weekly column, “Escapades”. He also writes novels.
Elisabetta Artemisia Ferrari Si occupa di moda, food e lifestyle per aziende e agenzie di comunicazione. Ha collaborato con Vogue.it, Style.it e Cosmopolitan.it. She deals with fashion, food and lifestyle for communications companies and agencies. She has worked with Vogue.it, Style.it and Cosmopolitan.it.
Giancarlo Morelli Chef bergamasco, una stella Michelin. Nel 1993 apre il ristorante Pomiroeu a Seregno (Mb), oggi anche in Marocco, “Pomiroeu Marrakech”. He is a chef from Bergamo and a Michelin star. In 1993 he opened the restaurant Pomiroeu in Seregno (Mb), which is now also in Morocco, “Pomiroeu Marrakech”.
Fernanda Roggero Piemontese, appassionata di mangiar-bere, è giornalista al Sole 24 Ore, dove si occupa di esplorare e raccontare la food economy italiana. She is a food and drink enthusiast from Piedmont and a journalist for Sole 24 Ore, where she explores and writes about the Italian food economy.
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Wolfgang Achtner Corrispondente tv, documentarista, autore. È stato corrispondente di ABC News e della CNN e uno dei pionieri del videogiornalismo nel mondo. TV correspondent, documentary maker, author. He was a correspondent for ABC News and CNN and one of the pioneers of video journalism in the world.
Chiara Maci Sommelier, è volto televisivo di “Cuochi e Fiamme” su La7d e “Giro Giro Bimbo” su La5. È blogger di www.sorelleinpentola.com. She is a wine taster and the television presenter of “Cuochi e Fiamme” on La7d and “Giro Giro Bimbo” on La5. She writes a blog on www. sorelleinpentola.com.
Giovanni Pepi È condirettore responsabile del Giornale di Sicilia, di Tgs, Tele Giornale di Sicilia, Rgs, Radio Giornale di Sicilia e del sito www.gds.it. He is co-director of the Giornale di Sicilia, Tgs, Tele Giornale di Sicilia, Rgs, Radio Giornale di Sicilia and the website www.gds.it.
Giovanni Torrente Storico chef sanvitese, lavora all’hotel Trinacria. Ospite di eventi e trasmissioni, è stato più volte capitano della squadra del Cous Cous Fest. He is a historic chef from San Vito and he works at the hotel Trinacria. He hosts events and broadcasts and has been captain of the Cous Cous Fest team many times.
Enzo Battaglia Ristoratore della “Casa del cous cous”, già docente di lettere ed esperto di tradizioni e cultura, è stato sindaco di San Vito Lo Capo. Restaurateur of “Casa del cous cous”, a teacher of literature and expert on traditions and culture, he has been mayor of San Vito Lo Capo.
Daniele Miccione Caporedattore della “Gazzetta dello Sport”, ha lanciato, “Gazza Golosa”, la prima pagina dedicata a cibo e vino del quotidiano sportivo. Chief Editor of the newspaper “Gazzetta dello Sport”, he launched “Gazza Golosa”, the first page in the sports newspaper dedicated to food and wine.
Leonardo Romanelli Insegnante, giornalista, scrittore, attore. Il suo blog è www.leonardoromanelli.it, assaggia vini e visita ristoranti per il Gambero Rosso. Teacher, journalist, writer, actor. His blog is www.leonardoromanelli.it”. He tastes wines and visits restaurants for the Gambero Rosso.
Il voto degli esperti: tecnica e gusto per giudizi d’eccezione The face of the experts: technique and taste for exceptional decisions
LA riCettA vincentE THE winning recipe
Premio giuria tecnica 2012 Technical panel prize 2012
Chef Alice Delcourt
AGNELLO BRASATO CON CIPOLLE AL MIELE, UVETTA, MANDORLE E SPEZIE FRANCIA Ingredienti per 10 persone 800 g di cous cous, 1,5kg coscia di agnello o pecora, 2kg di cipolle di Tropea, 250g uvetta, 100g miele, olio q.b., 200g burro, 500g carote, 300g sedano, 500g cipolle bianche, 5g zafferano, 2 stecche cannella, 10 chiodi di garofano, 100g zenzero fresco e 5g in polvere, 5g peperoncino, 3 limoni, 1 mazzo di menta e 1 di coriandolo, 150g mandorle a filetti.
BRAISED LAMB WITH ONIONS COOKED IN HONEY, RAISINS, ALMONDS AND SPICES FRANCE Ingredients for 10 people 800g of couscous, 1.5kg leg of lamb or mutton, 2kg of Tropea onions, 250g of raisins, 100g of honey, oil (as much as necessary), 200g of butter, 500g of carrots, 300g of celery, 500g of white onions, 5g of saffron, 2 sticks of cinnamon, 10 cloves, 100g of fresh ginger, 5g of ginger powder, 3 lemons, 1 bunch of mint and 1 of coriander, 150g of sliced almonds.
Preparazione Per il brodo: riempire una pentola di acqua e unire tutti gli ingredienti eccetto zafferano, zenzero e cannella. Cuocere a fuoco alto, una volta raggiunto il bollore, abbassare la fiamma e aggiungere gli ingredienti mancanti. Per l’agnello: pulire la coscia dal grasso in eccesso e inciderla leggermente. In un mortaio pestare aglio, acciughe e le spezie fino ad ottenere una crema. Aggiungere il burro e amalgamare. In una casseruola con i bordi alti adagiare l’agnello e spalmarlo con la crema. Cuocere in forno a 160°C per 35 minuti. Aggiungere abbondante brodo e continuare la cottura per circa 3 ore sempre a 160°C, bagnando la carne con il brodo ogni ora. A cottura ultimata, estrarre dal forno e lasciare riposare per 30 minuti. Sfilacciare il cosciotto e rimetterlo nel brodo. Per il cous cous: cuocere il cous cous. Tagliare le cipolle a cubetti, aggiungere il miele e farle caramellare. Tagliare le carote a cubetti, farle saltare in padella insieme alle spezie a fuoco alto. Condire il cous cous con l’uvetta, le cipolle, le carote, le scorze dei limoni e il succo, le erbe. Aggiustare di sale e pepe e, se necessario, aggiungere del brodo.
Preparation For the broth: fill a pan with water and add all the ingredients except the saffron, ginger and cinnamon. Cook over a high heat until it reaches boiling point and then reduce heat and add the remaining ingredients. For the lamb: clean the leg of excess fat and incise lightly. Crush the garlic, anchovies and spices with a pestle and mortar to make a paste. Add the butter and mix. Place the lamb in a casserole dish with high sides and spread the mixture over it. Cook in the oven at 160°C for 35 minutes. Add plenty of broth and continue cooking for about 3 hours at 160°C, basting the meat with the broth every hour. When cooked, take out of the oven and leave to rest for 30 minutes. Strip the leg of meat and put it back into the broth. For the couscous: cook the couscous. Chop the onion into small cubes, add the honey and caramelise them. Chop the carrots into small cubes and stir-fry them in a pan together with the spices over a high heat. Season the couscous with the raisins, onions, carrots, rind and juice of the lemons and the herbs. Add salt and pepper to taste and, if necessary, add some broth.
Per la presentazione Tagliare i fichi e frullarli, passarli al setaccio, aggiungere il limone e montarli con l’olio. Disporre il cous cous e sopra l’agnello, irrorare con il sugo, spolverare con le spezie di Alice (semi di cumino, coriandolo, cardamomo e finocchio, bacche di anice stellato, stecca di cannella, zenzero in polvere, peperoncino secco, grani di pepe nero, chiodi di garofano) e le mandorle tostate. Decorare il piatto con la salsa ai fichi.
For the presentation Chop the figs and liquidize them, pass them through a sieve, add the lemon and whip them with the oil. Arrange the couscous with the lamb on top of it, drizzle the sauce over it, sprinkle with the Alice spices (seeds of cumin, coriander, cardamom and fennel, star shaped anise berries, a cinnamon stick, ginger powder, dried chilli pepper, black peppercorns and cloves) and the toasted almonds. Decorate the plate with the fig sauce.
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IL VILLAGGIO GASTRONOMICO THE GASTRONOMIC VILLAGE
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icette della tradizione e varianti fantasiose: tantissimi piatti per tutti i palati nei quattro punti di degustazione del villaggio gastronomico, aperti da mezzogiorno a mezzanotte. Si comincia già sabato 21 e domenica 22 per “Aspettando il Cous Cous Fest”. Il biglietto per le degustazioni costa 10 euro e dà diritto a una porzione di cous cous, un bicchiere di vino e un dolce tipico siciliano. Ecco i luoghi dei più golosi:
CASA DEL COUS COUS CASA DEL COUS COUS DAL MONDO DEL MEDITERRANEO
Traditional recipes and imaginative variations – a huge number of dishes for all tastes in the four tasting areas of the gastronomic village, open from midday to midnight. It starts on Saturday 21 and Sunday 22 with “Waiting for the Cous Cous Fest”. A ticket for tasting costs 10 euro and includes a portion of couscous, a glass of wine and a traditional Sicilian dessert. Here are the places for the most appetizing dishes:
In via Regina Margherita, angolo via Abruzzi, si assaggiano le varianti internazionali del cous cous: un trionfo dei sapori con ingredienti esotici e anche una ricetta senza glutine.
I cous cous della tradizione e quelli dei paesi che s’affacciano sul mare Nostrum. A piazza Marinella verdure, carne e pesce arricchiranno i cous cous del Mediterraneo.
HOME OF COUSCOUS FROM AROUND THE WORLD
HOME OF MEDITERRANEAN COUSCOUS
In Via Regina Margherita, on the corner of Via Abruzzi, the international varieties of couscous can be tasted. It is a triumph of taste with exotic ingredients and even a gluten free recipe.
Traditional couscous dishes from the countries around “Mare Nostrum”. In Piazza Marinella vegetables, meat and fish will embellish Mediterranean couscous dishes.
CASA DEL COUS COUS AL WAHA DI SAN VITO LO CAPO Degustare il cous cous in riva al mare Le ricette più profumate del territorio giocano in casa in via Venza. Qui si possono trovare, oltre al cous cous, anche alcuni piatti della tradizione gastronomica locale.
di San Vito Lo Capo. Sulla spiaggia, all’altezza di via Savoia, le ricette sono servite sui divanetti bassi di tradizione araba. Nel menu ricette tradizionali e preparazioni internazionali.
HOME OF SAN VITO LO CAPO COUSCOUS
AL WAHA
The most fragrant local couscous recipes are playing at home in Via Venezia. A few other dishes from the local gastronomic tradition can also be found here, like busiate as well as casatelle.
Taste couscous by the sea in San Vito Lo Capo. On the beach opposite Via Savoia, the couscous is served on low sofas from the Arab tradition. There are traditional and international recipes on the menu.
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n cous cous firmato da uno chef stellato per aiutare le popolazioni della Siria e dei paesi confinanti. È quello che Medici Senza Frontiere propone al Cous Cous Fest. Mercoledì 25 settembre, a partire dalle ore 20, sarà possibile degustarlo al Palabia, sul lungomare di San Vito. A fronte di un contributo di 15 euro si potrà assaggiare la ricetta proposta dallo chef Filippo La Mantia che, dal prestigioso ristorante dell’Hotel Majestic a Roma, ora è il volto del programma “The chef” su La 5. Il ticket sarà devoluto ai progetti che l’organizzazione medico umanitaria porta avanti in Siria, dove, a partire dalle prime manifestazioni di marzo 2011, combattimenti sempre più violenti contrappongono l’esercito delle forze governative ai gruppi dell’opposizione armata, intrappolando i civili nelle maglie del conflitto. Qui le strutture sanitarie e il personale medico sono costantemente in pericolo, mettendo a repentaglio il diritto alle cure mediche per milioni di persone. MSF lavora in cinque ospedali nel nord della Siria, in aree controllate dai gruppi armati dell’opposizione e supporta diverse strutture sanitarie nelle aree controllate dal governo di Damasco. Tra giugno 2012 e giugno 2013, le équipe mediche hanno effettuato oltre 57mila visite ed eseguito oltre 2900 interventi chirurgici. Oltre che in Siria, MSF garantisce assistenza medica e distribuisce generi di soccorso ai rifugiati anche in Turchia, Libano, Giordania e Iraq. Al Cous Cous
Fest MSF presenterà, per la prima volta in Italia, un vero e proprio ospedale gonfiabile. La struttura sarà allestita a San Vito Lo Capo per avvicinare il grande pubblico alle modalità di lavoro che fanno la differenza in contesti di estrema complessità. L’ospedale sarà visitabile dal 24 al 29 settembre in Via Nino Bixio (altezza residence Conturrana) dalle 18.00 alle 23.00. A couscous recipe created by a star chef to help the populations of Syria and neighbouring countries. That is what Médecins Sans Frontières are offering at the Cous Cous Fest. On Wednesday 25 September, from 8 pm onwards, it will be possible to try it at the Palabia on the seafront of San Vito. By making a contribution of 15 euro you can try the recipe offered by the chef Filippo La Mantia from the prestigious restaurant Hotel Majestic in Rome, who is now the face of the TV programme “The Chef” on La 5. The proceeds will be donated to the projects that the humanitarian medical organization has set up in Syria, where the fighting between the army of the government forces and the armed opposition groups has become increasingly violent since the first demonstrations in March 2011, with the civilian population caught in the crossfire. Hospitals and medical staff are constantly in danger, putting in jeopardy the right to medical treatment of millions of people. MSF is working in five hospitals in the north of Syria, in areas controlled by the armed groups
of the opposition, and is also supporting several hospitals in the areas controlled by the Damascus government. Between June 2012 and June 2013 medical teams have carried out over 57 thousand visits and more than 2900 surgical operations. As well as in Syria, MSF is also giving medical assistance and distributing aid to refugees in Turkey, Lebanon, Jordan and Iraq. For the first time in Italy, MSF will present a real inflatable hospital at the Cous Cous Fest. The structure will be set up in San Vito Lo Capo to make the general public aware of the working methods that make the difference between life and death in situations of extreme difficulty. The hospital can be visited from 24 to 29 September in Via Nino Bixio (near the Conturrana Residence) from 6.00 pm to 11.00 pm.
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Un cous cous solidale per la Siria
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N
on solo cous cous. Lo spazio per lo shopping è in pieno centro, a San Vito Lo Capo, all’expo village, caleidoscopico mercato, come quelli colorati e caotici che caratterizzano le più grandi città del mar Mediterraneo. Qui sarà possibile acquistare prodotti siciliani, ma anche produzioni tipiche dei paesi in gara. Per i visitatori del festival l’expo village offre percorsi agroalimentari e manufatti artigianali per tutti i gusti: anche così si fanno cultura e integrazione.
Not just couscous. There is a place to go shopping right in the centre of San Vito Lo Capo at the Expo Village, a kaleidoscopic market, like the colourful and chaotic ones that characterise the biggest cities around the Mediterranean Sea. You will be able to buy Sicilian products as well as typical produce from the other countries in the competition. For the visitors at the festival the Expo Village offers food journeys and handmade goods for all tastes: more ways to promote learning and integration.
l’Expo village THE Expo village Lo spettacolo è in strada con acrobati e giocolieri Un altro festival a cielo aperto. È lo spettacolo che offriranno gli artisti da strada che animeranno il centro di San Vito Lo Capo in occasione della manifestazione. Si esibiranno in via Savoia parte alta, in via Immacolata e in via Arimondi. Sono funamboli, artisti, acrobati e musicisti. A salire sui palchetti montati nella cittadina ci saranno il clown Nanogigante, la capoerista Antonia Di Salvo, il percussionista Thimothy Bongo Bongo e l’attore giocoliere Giuseppe Morabita.
Performances on the street with acrobats and jugglers Another festival in the open air. That is the performance the street artists who are going to bring the centre of San Vito Lo Capo to life are offering during the event. They will be performing at the top of Via Savoia, in Via Immacolata and in Via Arimondi. They are tightrope walkers, artists, acrobats and musicians. Appearing on the stages set up in the town will be the clown Nanogigante (Giant Dwarf), the Capoera artist Antonia Di Salvo, the percussionist Thimothy Bongo Bongo and the actor juggler Giuseppe Morabita.
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COUS COUS LAB
hu 26 Gio/T/Sun 29 Dom
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er scoprire trucchi e ricette, i visitatori hanno a disposizione il “contenitore” culturale e di approfondimento della rassegna, il Cous Cous Lab. Momenti dedicati al sapere gastronomico e alla cultura del cibo.
To discover tricks and recipes, visitors can make use of the study and learning “showcase” of the event, the Cous Cous Lab, dedicated to gastronomic know-how and learning about food.
Cous Cous Lab, la cultura del cibo Cous Cous Lab, learning about food Sapori&Dintorni di Conad, la migliore cucina italiana
Conad’s Tastes & Surroundings, the best of Italian cooking
Conad, main sponsor della rassegna, promuove due laboratori all’insegna della migliore cucina italiana, una festa dei sapori a cura di due bravissimi chef italiani. Giovedì alle 20 il protagonista è Fabrizio Barontini, coordinatore nazionale di “Chef for Events” per l’Unione Italiana Ristoratori. Classe 1972, è nato a Imperia, ma lavora al ristorante “Il gallo rosso” di Iseo (Brescia): sa interpretare con abbinamenti particolari la cucina di mare e quella di lago. In tv, dove partecipa a numerosi programmi, ama preparare ricette alla portata di tutti. Domenica pomeriggio alle 17, invece, l’appuntamento sarà con un altro chef dell’Unione Italiana Ristoratori, il bresciano Fabrizio Albini, nato nel 1976. Formatosi nelle cucine di grandi maestri, come Vittorio Fusari, Davide Botta, Alessandro Cappotto e Gualtiero Marchesi, ha cucinato per presidenti della Repubblica, sultani, principi e grandi nomi della politica, dell’economia e della moda. Oggi è patron del ristorante “Presidio” di Ferrara ed executive chef del Agribiorelais “Il Colletto” di Adrara San Martino (Bergamo).
Conad, the main sponsor of the event, is promoting two workshops on the subject of the best Italian cooking, a festival of tastes with two of the finest Italian chefs. On Thursday at 8 pm, the protagonist is Fabrizio Barontini, national coordinator of “Chefs for Events” for the Italian Union of Restaurateurs. He was born in 1972 in Imperia, but he works at the restaurant “Il gallo rosso” in Iseo (Brescia), and he knows how to interpret the cuisine of both sea and lake with his unique combinations of ingredients. On TV, where he participates in numerous programmes, he loves preparing recipes within everybody’s reach. On Sunday afternoon at 5 there is an appointment with another chef from the Union of Italian Restaurateurs, Farizio Albini from Brescia, born in 1976. He trained in the kitchens of the great masters, like Vittorio Fusari, Davide Botta, Alessandro Capotto and Gualtiero Marchesi, and he has cooked for Presidents of the Republic, Sultans, Princes and other big names in politics, the economy and fashion. Today he is owner of the restaurant “Presidio” in Ferrara and executive chef at “Il Colletto” in Adrara San Martino (Bergamo).
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Fabrizio barontini
Fabrizio albini
Electrolux Experience, il gusto si fa arte
COUS COUS LAB
Tue 24 Mar//W ed 25 Mer /Thu 26 Gion/Fri 27 Ve
Electrolux Experience, taste becomes art
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omenti di vero piacere gastronomico con grandi chef come protagonisti. Creazioni d’autore che nascono con il supporto delle attrezzature professionali firmate Electrolux Professional, uno dei leader mondiali nella produzione e distribuzione di soluzioni professionali per il settore della ristorazione e dell’ospitalità. A inaugurare le esperienze targate Electrolux sarà, martedì, Ciccio Sultano, chef e patron dal 2000 del ristorante “Duomo” di Ragusa Ibla. Da autodidatta – con esperienze in Germania e negli Usa – a chef a due stelle Michelin, il nome di Sultano spicca nella cucina d’eccellenza. Mercoledì, invece, un team della Federazione Italiana Cuochi Sicilia ai fornelli – con in prima linea Seby
Sorbello, lo chef del ristorante “Parco dei principi” di Zafferana Etnea (Catania) – regalerà emozioni in cucina, preparando un ottimo happy hour. Il giorno dopo spazio a un intero menu a base di erbe aromatiche proposto da due chef siciliane di gran classe, Patrizia Di Benedetto del ristorante Bye Bye Blues a Mondello (Palermo) – dal 1991 punto di riferimento per i buongustai palermitani, stella Michelin due anni fa – e Rita Russotto, una dei due patron chef del ristorante Satra di Scicli (Ragusa). Venerdì il finale dei laboratori Electrolux sarà affidato a Corrado Parisi, chef patron del ristorante Locanda del Monsù di Ispica, vincitore di numerosi riconoscimenti nel settore sia in Italia che all’estero.
Moments of real gastronomic pleasure with great chefs as the protagonists. Trademark creations that are made with the help of equipment from Electrolux Professional, one of the world leaders in the production and distribution of professional solutions for the restaurant and hospitality sector. The Electrolux branded experiences will be opened by Ciccio Sultano, chef and owner of the restaurant “Duomo” in Ragusa Ibla since 2000. Self taught, with experience in Germany and the USA, he is now a two star Michelin chef and the name Sultano stands out in top class cuisine. On Wednesday a team from the Italian Federation of Cooks Sicily – with Seby Sorbello, chef and owner of the restaurant “Parco dei principi” in Zafferana Etnea (Catania), in the front line – will be cooking up a storm in the kitchen by preparing an excellent happy hour. The day after there will be an entire menu based on aromatic herbs offered by two high class Sicilian chefs, Patrizia Di Benedetto of the restaurant Bye Bye Blues in Mondello (Palermo) – a point of reference for gourmets in Palermo since 1991, Michelin star two years ago – and Rita Russotto, one of the two head chefs of the restaurant Satra di Scicli (Ragusa). On Friday the finale of the Electrolux workshops will be entrusted to Corrado Parisi, head chef of the restaurant Locanda del Monsù in Ispica, and winner of numerous awards in the trade both in Italy and abroad.
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Š davide di salvo
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il sapore del mondo
guide, frasari e fotografici
guide e carte stradali
lonelyplanetitalia.it | guidemarcopolo.it
Guide e carte stradali per viaggiare Lonely Planet e Marco Polo sono i due maro chi con i quali la casa editrice EDT da oltre vent’anni è presente nel mercato dell’edito ria turistica italiana. Lonely Planet pubblica guide di viaggio, frasari e libri fotografici. Nasce in Austrao lia nel 1973 e venti anni fa arriva in Italia con EDT che ne traduce i testi, li aggiorna e li arrichisce di informazioni utili ai viago giatori italiani: da allora Lonely Planet è dio ventata il punto di riferimento di milioni di viaggiatori indipendenti che trovano nelle sue pagine e nel suo mondo digitale le rispoo ste, i suggerimenti e le idee per andare alla scoperta del nostro pianeta. lonelyplanetitalia.it è il punto di riferimeno to digitale per informazioni di viaggio, per trovare ispirazione sulla scelta delle destio nazioni, per consultare il catalogo completo delle guide. Ogni mese sono più di 400.000 gli utenti che visitano il sito, discutono sul forum, pubblicano fotografie e diari di viago gio, prenotano hotel, voli aerei e acquistano direttamente dallo shop on line guide cartao cee e pdf. Le guide e le carte stradali Marco Polo, pubo blicate in Italia dalla primavera del 2011,
in due anni di presenza in libreria e sul web hanno conquistato la fiducia dei lettoo ri italiani che ne apprezzano i contenuti, i consigli raccolti da chi vive sul posto, la mao neggevolezza e il costo ridotto. Il catalogo attualmente comprende 50 guide di viaggio, 72 carte stradali e 22 piante di città. Marco Polo è dedicato a chi ama viaggiare con informazioni rapide e essenziali e al tempo stesso approfondite e curate dalla penna consapevole di un autore. Accanto alle guide di viaggio, c’è il grande mondo della cartografia: frutto della deceno nale esperienza di MairDumont, l’editore che ne pubblica la versione originale in Germania, le carte Marco Polo arricchiscoo no il bagaglio dei viaggiatori italiani con la copertura pressochè totale di tutte le strade del mondo dalla Patagonia alla Nuova Zeo landa. Dal 2013 infine anche la cartografia urbana entra a far parte dell’offerta di EDT grazie alla serie di piante di città (di Italia, d’Europa e del mondo) con scala di grande dettaglio e ricche di informazioni turistiche e pratiche. Il blog particon.guidemarcopolo.it raccoglie interviste, approfondimenti e articoli di viaggio e i contributi di numerosi blogger e autori italiani.
Programma Programme i n r o i g i i Tutt day Every
Via Venza
Casa del Cous Cous di San Vito Lo Capo Dal territorio le ricette più profumate di cous cous e pasta. The most fragrant recipes of cous cous and pasta from the area.
Casa del Cous Cous dal Mondo
I profumi e i sapori del cous cous serviti sul mare di San Vito Lo Capo. The tastes and smells of couscous served by the sea in San Vito Lo Capo.
Artisti da strada /
petition us Com Cous o C s u o le Cous C é f a C us Lab how Cous Co us Live S lage Cous Co Expo vil Food &
h 12 > 24 | Via Savoia e Via Regina Margherita
Expo village
Un grand tour nella vivace produzione artigiana e agroalimentare siciliana e mediterranea. A grand tour of the lively artisan, agricultural and food industries in Sicily and the Mediterranean.
VIA SAVOIA
Tra mare e terra. I cous cous della T I C K locale E T S e dei paesi che tradizione Casa si affacciano sul Mare Nostrum. del Cous Cous Between the sea and the land. Al Waha The couscous of the local tradition and the countries around Mare Nostrum.
Il programma potrà subire variazioni. Tutti gli spettacoli del Cous Cous Live Show sono gratuti. (*) Il prezzo del biglietto per degustare i cous cous è di euro 10 e comprende una porzione di cous cous, un bicchiere di vino e un dolce siciliano. (**) L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Ritirare la card gratuita all’ingresso del Palabia 40 minuti prima dell’inizio dell’appuntamento. (***) Il prezzo del biglietto è di 3 euro e prevede uno Spritz e un gadget (fino ad esaurimento scorte). (****) Il prezzo del biglietto è di 15 euro e comprende una porzione di cous cous, un bicchiere di vino e un dolce siciliano.
Expo Village VIA SAVOIA
Ospedale da campo V
IA
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Casa del Cous Cous di San Vito Lo Capo VIA VENZA
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VIA ALIGHIERI
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VIA SAVOIA
O VIA NINO BIXI
VIA ARIMONDI
SANTUARIO
PIAZZA
ABRUZZ A DEGLI VIA DUC
LLA TI MAT TARE VIA PIERSAN
This programme may be subject to variation. All the Cous Cous Live Shows are free. (*) The price of a ticket to taste the couscous is 10,00 euro and it includes: a portion of couscous and a glass of Sicilian wine a Sicilian dessert. (**) Entrance is free until all the places are taken. Pick up the card free of charge at the entrance of Palabia 40 minutes before the start of the appointment. (***) The price of a ticket is 3 euro and includes: one Spritz and one souvenir (while stocks last). (****) The price of a ticket is 15 euro and it includes: a portion of couscous, a glass of Sicilian wine and a Sicilian dessert.
Premio Nobel per la Pace 1999
Palco Cous Cous Live Show
h 18 > 24 | Via Savoia via Immacolata - via Arimondi
Giocolieri, artisti, musicisti e acrobati si esibiscono per le vie di San Vito Lo Capo. Jugglers, artists, musicians and acrobats perform in the streets of San Vito Lo Capo.
The house of the al Waha couscous
Piazza Marinella
Aperol Spritz Bar
Street artists
Casa del Cous Cous al Waha
Viaggio gastronomico alla scoperta delle varianti internazionali del cous cous. Gastronomic journey in search of the international variations of couscous.
The house of couscous from the Mediterranean
Spiaggia altezza via Savoia
The house of couscous from around the world
h 12 > 24 | Spiaggia altezza via Savoia (***) Ogni giorno un esclusivo aperitivo sulla spiaggia. Each day an exclusive cocktail on the beach.
The house of couscous from San Vito Lo Capo
h 12 > 24 Via Regina Margherita (angolo via Abruzzi) (*)
Casa del Cous Cous del Mediterraneo
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Casa del Cous Cous Mediterraneo
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PIAZZA MARINELLA
TICKETS MARGHERIT VIA REGINA
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TICKETS TICKETS
Casa del Cous Cous dal Mondo
VIA D EL SE CCO
PalaBia Sede di Gara
5 2 d e W / r Me
24 e u T / r a M h 15.30 | Palabia - via lungomare (**)
Electrolux Experience
h 10.30 | Palabia - via lungomare
Presentazione del Cous Cous Fest 2013 Introduction to the Cous Cous Fest 2013
Ho bisogno di mangiare terra e non la terra Talk food a cura dello chef Ciccio Sultano del ristorante “Duomo” di Ragusa Ibla. Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
h 19 | Palabia - via lungomare (**)
Bia Lab Il cous cous di mais Maize couscous
h 12 | Palabia - via lungomare (**)
Gara internazionale di cous cous International couscous competition Tre paesi a confronto. Eliminatorie. / Three countries competing. Elimination round Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
A cura dello chef Piera Spagnolo. Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
h 21.30 | Live show - piazza Santuario
Cerimonia d’inaugurazione Opening ceremony
h 15 | Palabia - via lungomare (**)
Electrolux Experience
L’happy hour dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei a cura dell’Extreme Chef Sikelia. Partecipano gli chef Seby Sorbello, Salvatore Intelisano, Simone Strano e Giovanni Cappello Pastry Chef. The happy hour of the Provincial Association of Chefs from Etna, with the Extreme Chef Sikelia. The chefs Seby Sorbello, Salvatore Intelisano, Simone Strano and the Pastry Chef Giovanni Cappello. Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
Presentazione delle delegazioni dei Paesi in gara. Presentation of the delegations of the countries in the competition. Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
Francesco
De Gregori
h 17.30 | Palabia - via lungomare (**)
Gara internazionale di cous cous International couscous competition
in concerto / in concert
e show v i L s u o Cous C 2.30
|h2 antuario Piazza S
Tre paesi a confronto. Eliminatorie. / Three countries competing. Elimination round Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
h 20 | Palabia - via lungomare (****)
Il cous cous solidale di Medici Senza Frontiere Couscous in support of Médecins Sans Frontières
Degustazione di cous cous a cura dello chef Filippo La Mantia. Ticket di 15 euro. Il ricavato sarà destinato in beneficenza all’Associazione Medici Senza Frontiere. Cous cous tasting organised by the chef Filippo La Mantia. Ticket 15 euro. The proceeds will be donated to Médecins Sans Frontières.
h 21.30 | Live show - piazza Santuario
Cafè Le Cous Cous
Talk show. Conduce / Hosted by Chiara Maci. Tra gli ospiti Colombia Barrosse, Console generale degli Stati Uniti d’America a Napoli e Paola Caridi, giornalista e scrittrice. The guests will include Colombia Barrosse, Consul General of the United States of America in Naples and Paola Caridi, journalist and writer.
ive show L s u o C Cous
| h 23 antuario Piazza S
Max Gazzè
in concerto / in concert
26 u h T / o i G
7 2 i r F / n e V
h 12 | Palabia - via lungomare (**)
Gara internazionale di cous cous International couscous competition
h 13 | Palabia - via lungomare (**)
Gara internazionale di cous cous International couscous competition
Tre paesi a confronto. Eliminatorie. Three countries competing. Elimination round Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
Sfida finale tra i paesi in gara Final challenge between the countries in the competition. Conducono / Hosted by Andy Luotto, Eliana Chiavetta e Tinto.
h 15 | Palabia - via lungomare (**)
h 15 | Palabia - via lungomare (**)
Electrolux Experience
Le erbe aromatiche: dall’antipasto al dolce Talk food a cura di Patrizia Di Benedetto chef del ristorante Bye Bye Blues di Palermo in collaborazione con Rita Russotto chef del ristorante Satra di Scicli (Rg). Aromatic herbs: from the starter to the dessert Talk food with Patrizia Di Benedetto chef of the restaurant Bye Bye Blues in Palermo together with Rita Russotto chef of the restaurant Satra in Scicli (Rg). Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
Electrolux Experience
L’evoluzione dei ricordi. Laboratorio a cura dello chef Corrado Parisi del ristorante Locanda del Monsù di Ispica (Rg). The evolution of memories. Talk food with the chef Corrado Parisi from the restaurant Locanda del Monsù at the Mercato di Ispica (Ragusa). Conducono / Hosted by Andy Luotto, Eliana Chiavetta e Tinto.
h 18.30 | Palabia - via lungomare (**)
Bia Chef Moi
I tre finalisti del concorso si sfidano a colpi di cous cous. Il pubblico elegge lo Chef Bia 2013. The three finalists in the competition challenge each other with couscous. The audience vote for the Chef Bia 2013. Conducono / Hosted by Andy Luotto, Eliana Chiavetta e Tinto.
h 18 | Palabia - via lungomare (**)
Cous Cous Lab
Petto di faraona in carpione con insalata di cous cous, crema di prezzemolo e tonno Talk food a cura dello chef Giancarlo Morelli del ristorante Pomiroeu Marrakech di Seregno (MB). Marinated Guinea fowl breast with couscous salad, cream of parsley and tuna Talk food with the chef Giancarlo Morelli of the restaurant Pomiroeu Marrakech in Seregno (MB). Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
h 22 | Live show - piazza Santuario
Premiazione / Prizegiving ceremony
I vincitori della gara gastronomica internazionale e del concorso Bia Chef Moi saranno premiati sul palco. The winners of the international coucous cooking competition and the Bia Chef Moi competition will be given their prizes on stage. Conducono Andy Luotto, Eliana Chiavetta e Tinto.
h 20 | Palabia - via lungomare (**)
Sapori & Dintorni Conad Conad Tastes & Surroundings
Laboratorio a cura dello chef Fabrizio Barontini, dell’Unione Italiana Ristoratori. Workshop led by the chef Fabrizio Barontini of the Italian Union of Restaurateurs. Conducono / Hosted by Andy Luotto e Eliana Chiavetta.
h 22 | Live show - piazza Santuario
Café Le Cous Cous
Talk show. Conduce / Hosted by Chiara Maci. Tra gli ospiti Loris De Filippi, presidente Medici Senza Frontiere, lo chef Filippo La Mantia, Giovanni Pepi, condirettore del Giornale di Sicilia e il giornalista Roberto Gervaso . Guests include Loris De Filippi, president of Médecins Sans Frontières, the chef Filippo La Mantia, Giovanni Pepi, co-editor of the Giornale di Sicilia and the journalist Roberto Gervaso.
Sud Sound System in concerto / in concert
Iotatola
in concerto / in concert
w Live sho s u o C s Cou
| h 23 antuario Piazza S
e show v i L s u o Cous C 23
|h antuario Piazza S
9 2 n u S / Dom
28 t a S / b a S h 12 | Palabia - via lungomare (**)
h 11 | Palabia - via lungomare (**)
Cous Cous Lab
Bia for Kids
Talk food a cura del Gal Elimos / Talk food with Gal Elimos. Conducono / Hosted by Andy Luotto, Eliana Chiavetta e Tinto.
Ai bambini l’emozione di cimentarsi dal vivo nella preparazione di un piatto di cous cous. A cura dello chef Piera Spagnolo. The excitement of preparing a plate of couscous live, for children. With the chef Piera Spagnolo. Conducono / Hosted by Eliana Chiavetta e Tinto.
h 14 | Palabia - via lungomare (**)
Master Cous Cous Bia
Imparare a incocciare il cous cous: al pubblico l’emozione di cimentarsi dal vivo nella preparazione di un piatto di cous cous. Learn to rub the couscous: the excitement of preparing a plate of couscous live, for the audience. Conducono / Hosted by Andy Luotto, Eliana Chiavetta e Tinto.
h 13 | Palabia - via lungomare (**)
Cous Cous Lab
Cassatelle del figliolo Talk food a cura dello chef Alfredo dell’omonimo ristorante di San Vito Lo Capo. Talk food with the chef Alfredo from the restaurant Alfredo of San Vito Lo Capo. Conducono / Hosted by Eliana Chiavetta e Tinto.
h 17 | Palabia - via lungomare (**)
Cous Cous Lab
Il piatto che unisce. Il cous cous nelle tre religioni monoteiste. Incontro in collaborazione con la Diocesi di Mazara del Vallo e il Cemsi. The dish that unites. Couscous in the three monotheist religions. Meeting in collaboration with the Diocese of Mazara del Vallo and Cemsi. Modera / Hosted by prof. Gianfranco Marrone.
h 17 | Palabia - via lungomare (**)
Sapori & Dintorni Conad Conad Tastes & Surroundings
Laboratorio a cura dello chef Fabrizio Albini, dell’Unione Italiana Ristoratori. Workshop with the chef Fabrizio Albini of the Italian Union of Restaurateurs. Conducono / Hosted by Eliana Chiavetta e Tinto.
h 19 | Palabia - via lungomare (**)
Wine Tasting
a cura della / with cantina Garusola. Conducono / Hosted by Eliana Chiavetta e Tinto.
h 21.30 | Live show - piazza Santuario
Cerimonia di chiusura Closing ceremony
Malmaritate
Conducono / Hosted by Eliana Chiavetta e Tinto.
in concerto / in concert
e show v i L s u o Cous C 1.30
|h2 antuario Piazza S
Balkan Grill feat. Dj Pravda and Berna Chef in concerto / in concert
e show v i L s u o Cous C 2.30
|h2 antuario Piazza S
Botanical
Sfilata di moda a cura dell’Accademia del lusso. Fashion show with the Academy of Luxury.
e show v i L s u o Cous C 22
|h antuario Piazza S
>FEEDBACK
Come vincere una meravigliosa vacanza* a San Vito Lo Capo
CONCORSO BIA CHEF MOI 2014 Inviaci entro il 15/06/2014 la tua migliore ricetta di cous cous, compilando il form che trovi su www.biaitalia.it. Potresti partecipare alla divertente sfida tra amanti del cous cous durante il prossimo Cous Cous Fest e goderti una vacanza a San Vito Lo Capo, tra sabbia bianchissima, mare turchese e la ricchissima cultura enogastronomica siciliana. * I partecipanti selezionati come da regolamento avranno diritto al volo nazionale e al soggiorno per due persone a San Vito Lo Capo dal 23 al 28 settembre 2014.
Regolamento completo su www.biaitalia.it
FA BENE IL COUS COUS
Concorso “Bia Chef Moi”, i finalisti in gara
COUS COUS LAB
“Bia Chef Moi” contest, the finalists in the competition
ri 27 Ven/F
Torna “Bia Chef Moi”, il concorso di cucina promosso da Bia Spa, leader in Italia nella produzione di cous cous. Fabrizio Ciuffi, Paola Giacomelli e Davide Vigneti sono i finalisti della competizione, scelti tra 130 appassionati di cucina che hanno inviato da tutta Italia la propria ricetta di cous cous. A loro va in premio una vacanza al Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo dove si sfideranno per vincere il titolo “Bia Chef Moi”.
“Bia Chef Moi” is back. It is a cooking competition promoted by Bia Spa, market leader in the production of couscous in Italy. Fabrizio Ciuffi, Paola Giacomelli and Davide Vigneti are the finalists in the competition, chosen from among 130 cooking enthusiasts who sent their couscous recipes from all over Italy. They have won an holiday in San Vito Lo Capo, where they will compete for the title of “Bia Chef Moi”.
Fabrizio Ciuffi
Paola Giacomello
Davide Vigneri
42 year-old, likes travelling and new experiences. Mediterranean to the core, he is passionately dedicated to cooking and (compulsive!) tasting. Having read a great deal, in 2008 he decided it was time to write: his blog is called Artèteca’s Kitchen. Ciuffi will be making “Couscous with crispy vegetables, mussel soup and shrimp tempura”.
43 year-old Venetian, used to watch spellbound as her mother kneaded the dough, and in time cooking became a real passion for her too. Her speciality is cakes. She loves writing, reading, travelling, laughing, dancing, sailing and thinking. Her entry for the competition is “Couscous with shrimps, and a pomegranate and botoli (violet artichokes from the island of S. Erasmo in Venice) salad”.
36 year-old, is Sicilian. He has two degrees (one in law and the other in the science of public administration), he works at the University of Catania and he lives in Acicastello with his wife Raffaella. He had the idea for his recipe “Cous cous multikulti” on the way home from the last Cous Cous Fest. His dream? – to transform his passion for cooking into a profession.
Tornerà anche il prossimo anno a Ferrara “Bia Cous Cous & Friends”, la rassegna dedicata al cous cous e ai suoi “friends”, i grandi primi italiani come pasta, polenta e riso. Competizioni, laboratori e degustazioni animeranno il centro di Ferrara che accoglierà grandi chef e ospiti. La manifestazione, promossa da Bia Spa, promuove il cous cous e i prodotti che l’azienda esporta in tutto il mondo.
Ferrara, “Bia Cous Cous & Friends” is back
42 anni di Roma, ama conoscere e viaggiare. Mediterraneo fino al midollo, si dedica con passione ai fornelli e all’assaggio… compulsivo. Nel 2008, dopo aver letto tanto, ha deciso che era arrivato il momento di scrivere: il suo blog è Artèteca’s Kitchen. Ciuffi proporrà un “Cous cous con verdure croccanti, guazzetto di cozze, gamberi in tempura”.
FERRARA, TORNA “BIA COUS COUS & FRIENDS”
Veneziana, 43 anni, da piccola restava incantata guardando la madre impastare e, nel tempo, i fornelli sono diventati una vera passione. La sua specialità sono le torte; ama scrivere, leggere, viaggiare, ridere, ballare, navigare, pensare. È in gara con un “Cous cous con mazzancolle e insalata di melograno e botoli (carciofi violetti dell’isola di S. Erasmo a Venezia)”.
36 anni, è siciliano. Ha due lauree (Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni), lavora all’Università di Catania e vive ad Acicastello, con la moglie Raffaella. Ha concepito la sua ricetta, “Cous cous multikulti”, al ritorno dalla scorsa edizione del Cous Cous Fest. Il suo sogno nel cassetto? Trasformare la passione per la cucina in professione.
“Bia Cous Cous and Friends”, the show dedicated to couscous and its “friends”, the great Italian first courses like pasta, polenta and rice, will be back again next year in Ferrara. Competitions, workshops and tastings will animate the centre of Ferrara, which will be hosting great chefs and important guests. The exhibition, promoted by Bia Spa, will be promoting couscous and the other products that the company exports all over the world.
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P
ortare con sé un pezzetto del Cous Cous Fest? È possibile farlo con il merchandising ufficiale della rassegna. T-shirt – per uomo, donna e bambino – ma anche cappellini e portachiavi, borse shopper, collarini, grembiuli e strofinacci. I possessori di I-Phone potranno acquistare anche le custodie per i loro smart-phone. Chicche assolute le bici prodotte da Lombardo Bikes, in special edition per la manifestazione, con cambio Shimano. Un modello city trekking con telaio in alluminio, interamente personalizzato con la grafica della rassegna. I gadget ufficiali si possono acquistare allo stand del merchandising, in via Savoia, all’altezza di piazza Santuario. Per informazioni: info@feedback.it
Do you want to take a piece of the Cous Cous Fest with you? You can with the official merchandising of the event. T-shirts – for men, women and children – and also caps and key rings, shopping bags, neckerchiefs, aprons, and tea towels. I-phone owners will also be able to buy cases for their smart phones. The bikes made by Lombardo Bikes are absolute gems and there is a special edition for the event, with Shimano gears. A city trekking model with an aluminium frame, completely customised with the graphics of the event. The official merchandising can be bought at the merchandising stand in Via Savoia, near Piazza Santuario. For information: info@feedback.it
I colori del Cous Cous Fest diventano gadgeT
The colours of the Cous Cous Fest become souvenirs
I
l cibo o la sua privazione hanno un valore altamente simbolico. Sono, rispettivamente, esperienze di condivisione con altri esseri umani e percorso ascetico che avvicina i fedeli a Dio. La mensa ha una forte caratterizzazione sacrale nell’ebraismo, nel cristianesimo e nell’islam. L’immagine del convito, infatti, evoca immediatamente un clima libero da conflittualità; i nemici non siedono a tavola insieme, ma si combattono aspramente sul campo. Il condividere i cibi tipici del contesto in cui ciascuna delle tre fedi è diffusa potrebbe, quindi, rappresentare un modo naturale di preparare l’incontro spirituale di ebrei, cristiani e musulmani, favorendo un approccio cordiale verso l’altro. Può il cous cous essere questo fil rouge e il cibo favorire il dialogo interreligioso? Se ne parla al Cous Cous Fest, in un incontro, organizzato in collaborazione con la Diocesi di Mazara del Vallo e il Cemsi. Sarà Gianfranco Marrone, docente di semiotica all’Università di Palermo, a mettere a confronto rappresentanti ed esperti di cristianesimo, islamismo e buddismo, per evidenziare quali sono i loro punti in comune e se la convivialità, di cui ha parlato anche Benedetto XVI nell’esortazione post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente, può delineare un orizzonte nuovo per i rapporti tra i seguaci delle tre grandi religioni.
Il piatto che unisce
The dish that unites
Il cous cous nelle tre religioni monoteiste Couscous in the three monotheistic religions Food and the lack of it have a highly symbolic value. Respectively, they are experiences of sharing with other human beings and an ascetic journey that brings the faithful to God. Eating has a strong sacred characterisation in Judaism, Christianity and Islam. In fact, the image of a feast immediately evokes an atmosphere free from conflict; enemies do not sit down to eat together, they fight bitterly on the battlefield. Sharing foods that are traditional in the areas in which each of the three faiths is practised could therefore be a natural way to prepare for a spiritual meeting between Jews, Christians and Muslims, encouraging a cordial approach towards
other religions. Might couscous be this “fil rouge” and could food encourage dialogue between religions? This will be talked about at the Cous Cous Fest in a meeting organized in collaboration with the Diocese of Mazara del Vallo and the Cemsi. Gianfranco Marrone, lecturer in semiotics at the University of Palermo, will bring together representatives and experts of Christianity, Islam and Buddhism, to highlight what they have in common, and to establish whether conviviality, which Benedict XVI spoke about in his post synodal ecclesiastical exhortation in the Middle East, can outline a new horizon for relations between the followers of the three great religions. make cous cous not war
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San Vito bagliori e profumi di Mediterraneo Il tempo scorre lento, la brezza e il sole conciliano il relax. Le case basse e bianche sono punteggiate da macchie di fiori. Nei dintorni torri antiche, grotte e calette, e poi un mare dai colori unici, la sabbia di una luce accecante, il bianco dei gelsomini e l’amaranto delle buganvillee. San Vito Lo Capo, punta di diamante della provincia di Trapani, è la perfetta commistione di quanto c’è di più bello nel mar Mediterraneo, la sintesi perfetta di colori, profumi, scorci e scenari indimenticabili. Come quelli delle vicine riserve di Monte Cofano e dello Zingaro, due oasi speciali, spettacoli naturalistici che hanno pochissimi eguali a queste latitudini e circondano San Vito come in un abbraccio.
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Mediterranean wonders and fragrances Time goes passes slowly. The breeze and the sun advise relaxation. The low white houses are dotted with flowers. Nearby there are old towers, caves and little coves, and the unique colours of the sea, the blindingly bright sand, the white of the jasmine and the cockscomb of the bougainvilleas. San Vito Lo Capo, the diamond tip of the province of Trapani, is the perfect combination of the most beautiful aspects of the Mediterranean Sea, the perfect synthesis of colours, perfumes, and unforgettable scenery, like that of the nearby nature reserves of Monte Cofano and lo Zingaro, two special oases, wonders of nature which have very few equals at this latitude, and which surround San Vito in an embrace.
Lo Capo Le onde di ogni sfumatura, le spiagge dorate, il sole più caldo
Waves of every possible shade, golden beaches, hot sun
Il mare dai fondali incontaminati, qui, è la regola, non l’eccezione. Legambiente ha riconfermato anche quest’anno il suo più alto riconoscimento al litorale di San Vito Lo Capo, le cinque “vele”. Il perché è presto spiegato: lo specchio di mare ha acque basse e cristalline, di tutte le sfumature di blu, l’ambiente marino è unico, la spiaggia di sabbia dorata – accessibile anche a chi ha diverse abilità motorie – è lunga oltre un chilometro, con numerosi lidi attrezzati, ed è punteggiata di palme e baciata dal sole.
Here an uncontaminated sea bed is the rule, not the exception. The environmental organisation Legambiente has given its highest level of recognition, the five “sails”, for the coastline of San Vito Lo Capo once again this year. The reasons are easy to explain. The mirror-like sea has crystal clear shallow waters, with every shade of blue; the marine environment is unique; the beach of golden sand – with disabled access – is more than a kilometre long, with numerous facilities, sun-kissed and dotted with palms.
la natura è sempre una sorpresa
nature is always a surprise
I dintorni di San Vito Lo Capo non la fanno sfigurare. A levante e ponente, tra calette e splendide spiagge, i tratti di costa aspettano solo un tuffo: golfi, baie, insenature, grotte marine. La costa di levante, che conduce e attraversa la riserva dello Zingaro, è puntellata di sorprese e meraviglie, autentici sogni ad occhi aperti, dal promontorio roccioso di Cala Tonnarella alle rocce selvagge di Cala Marinella e Cala Berretta, dalle incontaminate Cala Punta Leone e Cala ‘Disa alle trasparenti Cala Ficarella e Cala Torre dell’Uzzo. Anche la costa di ponente offre angoli mozzafiato come Cala Mancina e Cala Topata, ma anche spiagge di sabbia finissima come quella di Calazza e di Rina Santa Margherita.
San Vito Lo Capo’s surroundings do it justice. To the east and to the west, with little coves and splendid beaches, the stretches of coast are an invitation to dive into the sea. There are gulfs, bays, inlets and sea caves. The eastern coast, which passes through the nature reserve of lo Zingaro, is like a dream. It is dotted with surprises and delights, from the rocky promontory of Cala Tonnarella to the wild rocks of Cala Marinella and Cala Berretta, from the unspoilt Cala Punta Leone and Cala ‘Disa, to the transparent Cala Ficarella and Cala Torre dell’Uzzo. The western coast also offers breathtaking places like Cala Mancina and Cala Topata, as well as beaches of very fine sand like Calazza and Rina Santa Margherita.
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The past - between history and legend
Un passato tra storia e leggende Comune da poco più di una cinquantina d’anni, il territorio di San Vito Lo Capo ha fatto i conti con i popoli e con le civiltà che hanno investito nei secoli la Sicilia. Alla storia (dai primissimi insediamenti del Paleolitico superiore fino alle colonizzazioni da parte di Fenici, Arabi, Normanni e Aragonesi) si affianca anche la leggenda, quella di San Vito martire, patrono del paese: giovane patrizio andato via da Mazara (per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano), con la nutrice Crescenzia e l’istitutore Modesto, che lo avevano convertito al cristianesimo: tutti loro furono vittime di persecuzioni, torture e prigionia. Già nel 300 fu intitolata una
prima cappella a San Vito a cui, tuttora, è dedicato il Santuario quattrocentesco, che si trova nella piazza principale; sulla strada provinciale che porta da San Vito a Macari c’è la cappella di Santa Crescenzia, dalle forme tipicamente arabe: qui, secondo la leggenda, la santa infranse il divieto di girarsi a guardare la cittadina, che aveva fondato con Vito, trasformandosi in pietra. Altre tracce di storia? La tonnara del Secco, dove sono conservati i resti degli impianti di lavorazione del pesce, ma non più in funzione dalla fine degli anni Sessanta. Ma anche il faro, datato 1875, e le antiche torri di avvistamento del XVI secolo – Sceri, Isolidda, Torrazzo e Impiso – che dominano il paesaggio di San Vito e, in origine, servivano a difendere la costa dai saccheggi dei pirati. Pezzi di memoria.
The area of San Vito Lo Capo, which has been a municipal district for just over fifty years, has been influenced by the peoples and civilizations that have overrun Sicily over the centuries. Alongside the history (from the very first settlements of the very first Palaeolithic settlements to the colonisations by the Phoenicians, Arabs, Normans and Aragonese) there is also the legend of San Vito the martyr, patron saint of the town. He was a young patrician who left Mazara (to escape the persecutions of the emperor Diocletian) with the wet nurse Crescenzia and the tutor Modesto, who had converted him to Christianity. They were all victims of persecution, torture and imprisonment. In the fourteenth century the first chapel was named after San Vito, and today there is still a fifteenth century Sanctuary dedicated to him, which is situated in the main square. On the main road from San Vito to Macari there is the chapel of Santa Crescenzia, which has a typically Arab shape. According to legend it was here that the saint disobeyed the commandment not to turn round and look at the town, which she had founded with Vito, and was turned into stone. Other traces of history include the tuna fishery of the Secco, where the remains of the equipment for processing the fish are kept, but which has been out of commission since the end of the sixties. There is also the lighthouse, dated 1875, and the old 16th century watchtowers – Sceri, Isolidda, Torrazzo and Impiso – which dominate the landscape of San Vito, and were originally built to defend the coast from pirate attacks. Pieces of memory.
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Il mio sogno era quello di servire una grande varietĂ di piatti squisiti, ovunque!
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santa margherita, colori in gioco santa margherita, COLOURS IN PLAY di Giovanni Pepi Condirettore del Giornale di Sicilia Deputy editor of the newspaper Giornale di Sicilia
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anta Margherita, un arcipelago di splendori tra Castelluzzo e Macari. Dominata dal monte Cofano. Un gigante pacioso che controlla da re la valle. Imperturbabile nel suo grigio che si tinge d’azzurro. Tre montagne lo assistono, come cortigiani zelanti: Scardina, Passolupo e Rocca Perciata. Queste fiancheggiano il mare immobile. Ma inviano emissari di pietra. Grandi macigni, piccoli massi e scogli che si muovono lenti e sicuri, si nascondono nei campi fitti di erba, tappeti verdissimi nell’autunno e nella primavera che, in estate, bruciati dal sole, diventano immensi campi dorati. Poi, avanzando verso il mare, questi emissari si mostrano. Impongono il loro peso nella sabbia rosata. Fino a diventare scogliere maestose, ora nere e grigie, ora brune e marroni, talora lineate di rosso. Le superfici mostrano preziose sculture astratte: Klee, Kandinskij, tutto sommato, non hanno inventato nulla. Ti appaiono piatte ma la piattezza non è costante. Si interrompe, con incursioni improvvise di alture graziose che scimmiottano le forme dei monti, oppure figure animalesche. Proseguono il loro corso fino al mare dove perdono piglio e forza. Per sciogliersi in fondali dai colori mutanti che dipingono il mare. E, complice il sole, quel mare diventa un caleidoscopio di tinte e toni. Giallo e azzurro, poi il nero. Blu intenso corrotto dal verde. Poi il marrone…Mentre piccoli luccichii danzano sulle onde come riflessi di stelle sperdute oltre il cielo. E si corre così da Castelluzzo a Macari. Da un colore all’altro e dentro i molti colori. Tra piccole baie rocciose e la grande spiaggia.
Santa Margherita, an archipelago of splendours between Castelluzzo and Macari. Dominated by Monte Cofano, a placid giant that commands the valley like a king. Imperturbable in its grey tinged with blue. Three mountains are present around it, like zealous courtiers: Scardina, Passolupo and Rocca Perciata. They flank the sea, motionless, but they send emissaries of rock, great boulders, little rocks and stones that move slowly but surely and hide in the fields thick with grass, bright green carpets in the autumn and spring that become immense fields of gold in the summer, burnt by the sun. Then, advancing towards the sea, these emissaries show themselves. They impose their weight in the pink sand, until they become majestic cliffs, now black and grey, now dark brown, sometimes lined with red. Precious abstract sculptures appear in the surfaces; all things considered, Klee and Kandinskij did not invent anything. They seem flat, but the flatness is not constant. It is interrupted with sudden incursions by graceful heights that mimic the shape of the mountains, or figure of animal. They continue their course to the sea, where they lose their appearance and strength and melt on the seabed, whose changing hues colour the sea. And with the sun as an accomplice that sea becomes a kaleidoscope of tints and shades. Yellow and blue, then black. Intense blue corrupted by green. Then brown… while little glints dance on the waves like reflections of stars lost beyond the sky. And so it goes from Castelluzzo to Macari, from one colour to another and inside many colours, among the little rocky bays and along the great beach.
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Café le cous cous, il “salotto” di Chiara Maci
Café le cous cous, Chiara Maci’s “living room”
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ercoledì e giovedì il palco di San Vito si trasforma in un salotto in cui conversare di integrazione e scambio interculturale: Chiara Maci, apprezzata food blogger e giudice di “Cuochi e fiamme”, su La7, intervista rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e artisti. Tra gli ospiti Colombia Barrosse, Console generale degli Usa a Napoli, Loris De Filippi, presidente Italia di Medici Senza Frontiere, lo chef dei vip Filippo La Mantia, e Giovanni Pepi, condirettore del Giornale di Sicilia che presenterà la sua mostra fotografica “Colori in gioco”. L’integrazione sarà raccontata dalla storica e giornalista Paola Caridi, fresca di stampa col suo “Gerusalemme senza Dio” (Feltrinelli), sulla città dilaniata da guerre e scontri tra religioni, e dalla regista Laura Bolgeri, che mostrerà il video “Siamo tutti passeggeri del mondo” su multiculturalità e nuovi cittadini. Sul palco anche il giornalista Ninni Ravazza con il suo libro “Il mare era bellissimo. Di uomini, barche, pesci e altre cose” (Magenes editore) e il progetto Essorenterprise, introdotto da Luca Gervasi, presidente dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini e dal Console Farhat Ben Souissi dell’Ambasciata di Tunisia in Italia. Spazio anche per il progetto Waterfont, sulla valorizzazione dei tratti costieri delle province di Trapani, Palermo e Malta, illustrato da Darco Pellos, commissario straordinario della Provincia di Trapani e Antonino Candela, dirigente della stessa Provincia.
CAFÉ LE COUS COUS
ed 25 Mer//W hu 26 Gio T
On Wednesday and Thursday the stage of San Vito will be transformed into a living room for conversations about integration and intercultural exchange. Chiara Maci, a much loved food blogger and judge of “Cooks and Flames” on La7, will be interviewing representatives of the institutions, journalists and artists. The guests will include Colombia Barosse, Consul General of the USA in Naples, Loris De Filippi, president of Médecins Sans Frontières in Italy, chef for the rich and famous, Filippo La Mantia, and Giovanni Pepi, deputy editor of the newspaper Giornale di Sicilia, who will present his photographic exhibition “Playing with Colours”. Historian and journalist Paola Caridi, who has just published a book entitled “Jerusalem without God” (Feltrinelli), about the city torn apart by wars and conflicts between religions, and the director Laura Bolgeri, who will show the video “We are all passengers of the world” about multiculturalism and new citizens, will be talking about integration. The journalist Ninni Ravazza will also be on stage with his book “The sea was really beautiful. Of men, ships, fish and other things” (Magenes publishing), and so will the project Essorenterprise introduced by Luca Gervasi, president of the Union of Elymian Districts of Erice and presented by Consul Farhat Ben Souissi from Embassy of Tunisia in Italy. There will also be space for the Waterfront project, about the development of stretches of coastline in the provinces of Trapani, Palermo and Malta, explained by Darco Pellos, special commissioner of the province of Trapani and Antonio Candela, leader of the same Province. make cous cous not war
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Accademia del Lusso è l’Istituto di alta formazione nel settore moda, che offre percorsi formativi specializzati volti a formare i principali profili professionali del settore, dal marketing al brand management, dal fashion design alla comunicazione moda, mantenendo sempre un costante contatto con il mondo delle imprese. La didattica dei corsi è innovativa poiché fonde creazione e progettazione e si basa sull’alternanza di tre momenti fondamentali: conoscenza, applicazione, esperienza. Accademia del Lusso è una realtà formativa moderna, tutta italiana, rivolta a giovani diplomati e laureati che hanno uno spiccato interesse per la moda e desiderano trasformare il loro talento in un valore. La specializzazione della scuola di moda è la creatività finalizzata al lusso, una scelta che nasce da due motivazioni di base: la prima, che il mercato del lusso rappresenta per l’Italia e il mondo intero un business in continua crescita con ritmi di sviluppo superiori a quelli di tutti gli altri mercati. La seconda motivazione nasce, invece, da un aspetto operativo: la difficoltà dei giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro. L’offerta formativa di Accademia del Lusso comprende quattro tipi di corsi: Master con possibilità di stage, Post Diploma, Professional Courses e Short Courses. L’attività didattica prevede laboratori, lezioni interattive, workshop, partecipazioni a sfilate, eventi e fiere di settore.
COUS COUS LIVE SHOW
UEh 22.30 T / e u T AR / r 24MMa 24
De Grego 50
gori
la storia è lui he is history
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a storia siamo noi? No, la storia è lui, un monumento vivente e un repertorio immortale, finito con i suoi versi anche nelle antologie scolastiche. Lo scorso anno Francesco De Gregori ha festeggiato il quarantennale dall’esordio discografico, ma è ancora on the road, sui palchi, a incantare. Oggi come allora, come al Folkstudio, cenacolo frequentato dai giovani cantautori romani, come Venditti, primo compagno di viaggio. Negli anni Settanta la ricerca musicale s’intreccia ai primi riscontri presso il pubblico, in barba a qualche iniziale apparente insuccesso, come l’ultimo posto della sua canzone Alice a “Un disco per l’Estate”. Dopo aver collaborato a “Volume VIII”, album di De André, nel 1975 De Gregori pubblicò Rimmel – capolavoro con l’omonima canzone, Buonanotte fiorellino, Pablo e Pezzi di vetro – seguito da Bufalo Bill del 1976 e da De Gregori del 1978, con altri pezzi memorabili, come Due zingari, Raggio di sole e Generale. Successi che furono il prologo della leggendaria tournèe “Banana Republic”, con Lucio Dalla. I primi anni Ottanta furono caratterizzati dalla composizione di canzoni che hanno fatto la storia, Titanic. La leva calcistica della classe ‘68, Caterina e, soprattutto, La donna cannone. Tra inediti e album live, i decenni successivi sono stati un costante consolidamento, con alcuni preziosi picchi discografici (da Il bandito e il campione a Compagni di viaggio, a La valigia dell’attore) e nuove avventure in tour di successo, come quello del 2002 con Mannoia, Daniele e Ron, e con Lucio Dalla tra il 2010 e il 2011. Il suo ultimo lavoro in studio è “Sulla strada”, pubblicato nel novembre 2012, certificato come disco d’oro dopo pochi mesi.
We are history? No. He is history, a living monument and an immortal repertoire, with his lyrics ending up in the school anthologies. Last year Francesco De Gregori celebrated forty years since the release of his first record, but he is still singing today, on the road and on stage, just as he did then at the Folkstudio, a meeting place for artists frequented by young singer-songwriters from Rome like Venditti, his first travelling companion. In the seventies his musical research was intermingled with his first public appearances, in spite of some spectacular initial failures, like his song Alice coming last in “A Song for the Summer”. After working on De André’s album “Volume VIII” in 1975, De Gregori released Rimmel – a masterpiece with a song of the same name, Buonanotte fiorellino, Pablo and Pezzi di vetro – followed by Bufalo Bill in 1976 and De Gregori in 1978, with more memorable tracks like Due zingari, Raggio di sole and Generale. These successes were a prologue to the legendary “Banana Republic” tour, with Lucio Dalla. The early eighties were characterized by the composition of songs that have made history, such as Titanic, La leva calcistica della classe ’68, Caterina and above all La donna cannone. With previously unpublished work and live albums, he has gone from strength to strength in the decades since then with some of his greatest records (from Il bandito e il campione to Compagni di viaggio and La valigia dell’attore) and new adventures during successful tours like the 2002 one with Mannoia, Daniel and Ron, and the tour with Lucio Dalla in 2010/11. His latest studio album “Sulla strada”, released in November 2012, became a gold disc within a few months.
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h 23
Gazzè 54
I
riccioli più famosi della musica leggera italiana. E un eclettismo oltre i generi che, in quasi vent’anni di percorso artistico, è rimasto inalterato, marchio di qualità di Max Gazzé, della sua musica giocosa e poetica, incalzante eppure tenera. Lo sguardo sognante ma disincantato del cantautore romano è tra i più originali della scena nostrana. Bassista, cantante e compositore, ha vissuto le prime importanti esperienze tra Belgio e Francia, prima di rientrare in Italia. Nei primi anni Novanta inizia a comporre colonne sonore e a
collaborare con musicisti come Britti, Fabi e Silvestri. Il suo primo album è del 1996, due anni dopo vince “Un disco per l’estate” grazie alla canzone Vento d’estate, in duetto con Fabi, pubblica il secondo cd, La favola di Adamo ed Eva, conquistando critica e pubblico. Da allora ad oggi la crescita artistica di Gazzé è stata costante, con presenze mai banali a Sanremo, lunghissime stagioni di concerti, collezioni di hit, collaborazioni con grandi nomi della canzone italiana e non, da Carmen Consoli ai Bluvertigo, da Raf a Paola
Turci, a Roy Paci. Felice la canzone interpretata con Stephan Eicher, Taxi Europa, nel 2003 in vetta alle classifiche francese, svizzera, tedesca e belga. Negli ultimi anni Gazzé – anche attore in “Basilicata Coast to Coast”, film di Rocco Papaleo – ha continuato ad inanellare successi, come Mentre dormi, Sotto casa e I tuoi maledettissimi impegni, uno dei tormentoni di quest’estate. Sold out il suo recente European Live Club Tour, che l’ha portato da Berlino a Bruxelles, Londra, Parigi e Barcellona.
l’originalità al potere originality in power The most famous curls in Italian popular music. And his eclecticism beyond genres, which has remained unaltered in almost twenty years, is the trademark of Max Gazzé, of his playful and poetic music, insistent yet tender. The dreamy but disenchanted vision of this singersongwriter from Rome is one of the most original on the Italian scene. He is a bassist, a singer and a composer and he had his first important experiences in Belgium and France, before coming back to Italy. In the early nineties he started composing film soundtracks and working with musicians like Britti,
Fabi and Silvestri. His first album came out in 1996. Two years later he won “A Record for the Summer” with the song Vento d’estate, performed together with Fabi, and released his second CD, La favola di Adamo ed Eva, which won over both the critics and the public. Since then Gazzé has continued to grow as an artist, with appearances at Sanremo that are never dull, very long seasons of concerts, collections of hits, and collaborations with the big names of Italian and international music, like Carmen Consoli, Bluvertigo, Raf, Paola Turci and Roy Paci. The song
he interpreted with Stephan Eicher, Taxi Europa, was a great success, and in 2003 it topped the French, Swiss, German and Belgian charts. In recent years Gazzé, who was also an actor in “Basilicata Coast to Coast”, a film by Rocco Papaleo, has continued having success after success, like Mentre dormi, Sotto casa and I tuoi maledettissimi impegni, one of the songs that is everywhere this summer. His recent European Live Club Tour, which took him from Berlin to Brussels, London, Paris and Barcelona, sold out.
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hu 26 Gio/T
Sud Sound System ritmo e impegno
rhythm and commitment
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ltre vent’anni e non sentirli, con musica che arriva al cuore e un pubblico esigente e mai deluso. Orgogliosi e radicati nelle proprie origini salentine, i componenti di Sud Sound System – attualmente Nando Popu, Don Rico e Terron Fabio, GGD e Papa Gianni – hanno dato vita a un’idea musicale che è la spina dorsale del movimento reggae dancehall italiano, punto di riferimento nel panorama musicale internazionale. I Sud Sound System nascono nel 1991, energia propulsiva nell’ambito del movimento antagonista italiano delle “posse”. Da sempre la band – premiata con riconoscimenti e acclamazioni –
s’è caratterizzata per l’uso del dialetto salentino nel reggae, la freschezza delle trovate musicali, l’impegno senza retorica dei testi per la giustizia, per la loro terra, contro le fabbriche che uccidono, contro la mafia, contro il potere di chi vuole solo il proprio benessere a scapito degli altri. Già dopo pochi anni il gruppo ha varcato i confini nazionali, esibendosi anche nella maggior parte dei paesi europei e condividendo il palco con artisti internazionali. Con il loro più recente album in studio (Ultimamente), uscito a maggio 2010, hanno omaggiato la loro terra madre, il Salento – un po’ la Giamaica italiana – oscillando tra hip hop, soul e calypso ed esibendosi in concerti che li hanno portati in giro per il mondo, anche in Australia. Dal primo album, Comu na petra del 1996, i Sud Sound System hanno gettato le basi del “raggamuffin”, il loro sound inconfondibile. Parallelamente all’attività musicale hanno dato vita a una casa discografica, che dà voce alla scena musicale salentina, viva e ricca di talenti.
More than twenty years of not hearing them, with music that comes from the heart and a demanding audience that is never disappointed. Proud to be rooted in their origins in Salento, the members of Sud Sound System – currently Nando Popu, Don Rico, Terron Fabio, GGD and Papa Gianni – have given life to a musical idea that is the backbone of the Italian dancehall reggae movement, and a point of reference in the international music scene. Sud Sound System was formed in 1991, a driving force in the rival Italian movement of the “posses”. The band has received recognition and acclaim and has always stood out because of its use of the Salento dialect with reggae, the freshness of its musical ideas and the commitment without rhetoric of its lyrics to justice and the land, and against factories that kill, the mafia and the power of those who only want their own wellbeing at the expense of others. It was not long before the group crossed national boundaries, performing in most European countries and sharing the stage with international artists. With their most resent album (Ultimamente), which came out in 2010, they paid homage to their motherland, Salento – a bit of an Italian Jamaica – alternating between hip hop, soul and calypso and performing in concerts that have taken them around the world, even to Australia. Since their first album, Comu na petra, in 1996, Sud Sound System have laid the foundations of “raggamuffin”, their unmistakable sound. In parallel with their musical activity they have given life to a record company, giving a voice to the music scene in Salento, which is alive and full of talent.
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COUS COUS LIVE SHOW
ri 27 Ven/F
h 23
Iotatola l’altra metà del cielo non è debole the other half of the sky is not weak
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l palco del Cous Cous Fest sarà acceso anche da un duo di ragazze palermitane, Serena Ganci (polistrumentista di formazione indie rock) e Simona Norato (ex componente della band F-male Croix), in arte “Iotatola”, nome che ha origine dall’espressione di una bambina che intende “far da sola” qualcosa. Musica che si nutre di contaminazione, la loro, caratterizzata da una fortissima connotazione femminile,
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dall’esaltazione dell’emancipazione dell’altra metà del cielo: un sesso tutt’altro che debole, insomma. “Siamo due donne – dicono le dirette interessate – e siamo una band, facciamo tutto da sole. Ci siamo ispirate alla donna più rock della canzone italiana di tutti i tempi, Nada”. E il loro primo album del 2011, Divento Viola, ha raccolto consensi di critica e pubblico, conoscendo anche la ribalta televisiva nazionale.
The stage of the Cous Cous Fest will also be lit up by a duo of girls from Palermo, Serena Ganci (multi-instrumentalist from the world of Indie Rock) and Simona Norato (ex-member of the band F-male Croix), whose stage name “Iotatola” originates from the expression of a child that means doing something “by myself”. Theirs is a music that feeds off contamination, strongly female in character, celebrating the emancipation of the other half of the sky: a sex that is anything but weak. “We are two women”, say the interested parties, “and we are a band. We do everything ourselves. We were inspired by the most rock ’n’ roll woman of all time in Italian music, Nada”. And their first album in 2011, Divento Viola, was well received by both the critics and the public, and even appeared on national television.
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at 28 Sab/S
h 21.30
Malmaritate viaggio nell’universo femminile a journey into the female universe
n progetto musicale di multiforme ingegno, tutto al femminile. È quello delle Malmaritate, gruppo il cui nome è ispirato ad alcuni capisaldi secolari della nostra storia popolare e culturale, i canti delle donne mal maritate, gli sfoghi sulle disillusioni della vita coniugale o i pentimenti delle spose all’indomani di nozze forzate o sbagliate. Sul palco del Cous Cous Fest si esibiranno Gabriella Grasso (voce e chitarra), Valentina Ferraiuolo (voce e tamburi), Emilia Belfiore (violino) e Concetta Sapienza (clarinetto). A multi-talented, all female musical project. That is Malmaritate, a group whose name is inspired by some centuries-old elements of our popular history and culture, the songs of women in bad marriages, an outlet for the disappointments of married life or the regrets of brides the day after forced or mistaken marriages. The formation that will perform on stage will be made up of Gabriella Grasso (voice and guitar), Valentina Ferraiuolo (voice and drums), Emilia Belfiore (violin) and Concetta Sapienza (clarinet).
at 28 Sab/S
world music e finger food
world music and finger food
h 22.30
Dj Pravda e Berna Chef U
no dei migliori dj set d’Europa di musica balkanika e mediterranea, nella versione Balkan Grill. Dj Pravda è un personaggio della scena alternativa europea che incendia le sale con dj set a base di un mix di balkan beat, gipsy groove, russian ska, tarantella e latin patchanka. A San Vito Lo Capo è con Bernardo Bolognesi, in arte Berna Chef, in un coinvolgente spettacolo denominato “Balkan Grill”, che fonde la world music con la preparazione di succulenti assaggi di finger food.
One of the best DJ sets in Europe for Balkan and Mediterranean music, in the Balkan Grill version. DJ Pravda is a character in the European alternative scene, who ignites the dance floor with DJ sets based on a mix of Balkan Beat, Gypsy Groove, Russian Ska, Tarantella and Latin Patchanka. In San Vito Lo Capo he will be accompanied by Bernardo Bolognesi, better known as Berna Chef, in an enthralling show called “Balkan Grill”, which combines World Music with the preparation of succulent samples of finger food. make cous cous not war
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Il Gal Elimos alla kermesse del Cous Cous Fest 2013
Il Gal Elimos è ben lieto di partecipare alla 16ª edizione del Cous Cous Fest che si terrà dal 24 al 29 settembre a San Vito Lo Capo, poiché la sua mission è la promozione di un ampio territorio della provincia di Trapani e dei suoi prodotti tipici. Il Cous Cous Fest, infatti, è un’importante vetrina dell’offerta enogastronomica ed artigianale siciliana, in grado di favorire l’arrivo dei turisti nell’Isola, contribuendo a destagionalizzarne i flussi. Il Gal Elimos è una società consortile nata alla fine del 2010 che si propone di attuare azioni di sviluppo e di sostegno all’economia locale nell’ambito del settore del turismo rurale ed agro-alimentare. La società, composta da soggetti pubblici e privati, comprende ben 14 Comuni (che vanno dall’Agro-ericino alla Valle del Belice), la Provincia Regionale di Trapani e decine di soci privati. Il Gal Elimos quest’anno sarà presente al Cous Cous Fest con un suo stand di 80 mq e potrà offrire l’opportunità, ad alcune aziende produttrici di artigianato tipico e della filiera dell’agro-alimentare operanti nel territorio del Gal, di esporre e promuovere i propri prodotti all’interno dell’Expo-Village. La scelta di partecipare al Cous Cous Fest rientra nell’articolata strategia di sviluppo locale promossa, in questi anni, dal Gal Elimos. In particolare per ciò che riguarda la misura n. 313 b del PSR Sicilia 2007-2013, “Incentivazione di attività turistiche”, vanno ricordate sia l’attività di promozione del territorio e dei prodotti tipici dirette al mercato tedesco: al fine di favorire la creazione di una rete commerciale stabile tra microimprese del territorio del Gal e buyers tedeschi per innescare processi di integrazione economica e di rafforzamento commerciale che, nel caso specifico, si concretizzerà con la partecipazione di alcune aziende del territorio, opportunamente selezionate, ad attività di promozione per l’intensificazione dei rapporti commerciali con operatori del settore turistico ed agro-alimentare in Germania. Le fiere di settore sono, infatti, un’ottima vetrina per le eccellenze del nostro territorio. Da non sottovalutare è anche l’occasione di contatto con la rete di vendita. Oltre che nei confronti dei produttori e dei consumatori, quindi, si svilupperanno strategie di lancio e penetrazione specifiche, aventi come obiettivo intermediari commerciali, distributori e agenti operanti nel mercato tedesco; che le attività promozionali nel territorio del Gal stesso: puntando alla realizzazione di iniziative di marketing territoriale finalizzate ad aumentare la competitività dei comuni del Gal Elimos e di conseguenza ad attrarre nuove risorse economiche sul territorio. Nel merito si è stabilito di promuovere e valorizzare tre itinerari turistici rurali ed enogastronomici del territorio fortemente connotati dalla tipicità delle produzioni di eccellenza agro-alimentare, attraverso la realizzazione di una manifestazione che, sotto la regia del Gal, sia articolata in tre momenti distinti ma contigui e dislocate nelle tre aree ricadenti nei territori di Calatafimi-Segesta (sbarco dei Gas - Gruppi d’acquisto solidali), dell’Agro-ericino (sport e dieta mediterranea) e della Valle del Belice (estate di San Martino). L’obiettivo finale delle tre iniziative sarà quello di promuovere le peculiarità e le eccellenze dei tre territori indicati e di favorire l’incontro tra domanda e offerta presso il mercato turistico nazionale ed internazionale. Ma si è data, altresì, attenzione alla misura aggiuntiva riguardante “Interventi per la creazione di una piattaforma logistica come anello di congiunzione tra produzione e distribuzione a supporto delle microimprese”, al fine di favorire la creazione di una rete stabile tra microimprese per innescare processi di integrazione economica e di rafforzamento commerciale. La visione strategica del Gal Elimos, in definitiva, ambisce a realizzare un Piano di Sviluppo Locale, che consenta di porre in essere delle condizioni stabili di crescita socio-economica diffuse sull’intero territorio del Gal. Le aziende operanti nel territorio del GAL che desiderano partecipare alle attività promozionali in Italia e all’estero, possono richiedere informazioni inviando una mail a: info@galelimos.it
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/Sun 28 Dom
h 22
La natura in passerella con “Botanical”
Nature on the catwalk with “Botanical”
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e creazioni della collezione Botanical, realizzate dagli allievi di Accademia del Lusso, saranno presentate al Cous Cous Fest. La collezione si ispira all’immenso patrimonio naturale a delineare una distinta identità contemporanea. I fiori, le forme, morbide e voluminose, rotonde. Una moltitudine di petali, ipnotica e ridondante, percepita a strati in costruzioni piene ma impalpabili. Le corolle inarcate dal vento caldo di sole. Gli abissi, le bizzarie sottomarine e le nuove risorse. La danza delle meduse, perfette e misteriose. La loro struttura trasparente ed esatta. La sequenzialità dei movimenti, a disegnare un pattern leggero e impercettibile. Silhouette a creare un impatto emotivo straripante e sonoro che prende forma con il movimento. Un linguaggio estetico di sfumature e toni, dimensioni e proporzioni, materiali e sperimentazione, eco e sostenibile, in costante evoluzione armonica a comporre una sinfonia di collezione.
L’abito si muove nello spazio creando musica. Saranno ospiti della serata Ida Catapano, direttore dell’Accademia del lusso Italia, Beatrice Baronti, consulente d’immagine, Tamar Kiria, giovane fashion designer emergente e Roberto Ginex di Assostampa Sicilia. The Botanical collection, created by the students of the Accademia del Lusso, will be presented at the Cous Cous Fest. The collection is inspired by an immense natural heritage and gives shape to a distinct contemporary identity. Flowers, shapes, soft and voluminous, round. A multitude of petals, hypnotic and abundant, perceived in layers of full but impalpable constructions. The corollas bent by the wind, heat and sun. The depths, the underwater oddities. The dance of the jellyfish, perfect and mysterious. Their precise transparent structure. The sequences of the movements drawing a light imperceptible pattern. Silhouettes that create an overflowing
and resonant emotional impact, which takes shape with movement. An aesthetic language of shades and tones, dimensions and proportions, materials and experimentation, ecological and sustainable, in constant harmonious evolution, to compose a symphony of a collection. The garment moves in space creating music. Ida Catapano, director of the Accadamia del Lusso in Italy, Beatrice Baronti, image consultant, Tamar Kiria, young emerging fashion designer and Roberto Ginex of Assostampa Sicily will be guests at the event.
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