OOO Magazine di arte, comunicazione visiva e cultura urbana con uscita scadenzata. Un pò CCCPAN
Feel+ [fӗl ‘beatƏr] l’assieme di artifizi comunicativi
what is this?
"Progress means semplifying, not complicating." (Bruno Munari)
Plural of Graphic (more people, more graphic)
Cosenza and province/district
Tribute to Bruno Munari style
feel better mag, numero 000, si sono fatti di questo numero:
FEEL Sentire, intesa, legame emotivo che si stabilisce tra due o piĂš persone: stabilire un feeling con il pubblico. BETTER (+) MEGLIO, migliore (si usa generalmente come predicato nominale con i verbi essere, parere, sembrare)
Angela Marinaro Francesco Giannino Francesco Marsico Francesco Paciola Gaspare Coscarella Luigi Vircillo Manolito Cortese Marco CarĂ Carla Trifone Giovanni Niccoli
Tutti i grafici, artisti, designer, architetti, illustratori, scrittori, poeti, pubblicitari, fotografi, webmaster, programmatori, marckettari e comunicatori in genere sono invitati a partecipare. feelbettermag.com feelbettermag.blogspot.com mail@feelbettermag.com
Impaginazione di Franky M.!
renato bozzett
Renà, sicuru ca ccà ci si prima i mia? di Fiorenzo Marino <fiomarino@hotmail.com>
Renà, ...are you sure you were here before me?
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Il mestiere piu' antico del mondo?
o la gallina? Tantissime. i se fosse nato prima l’uovo tato Quante volte vi siete chiest portanza dell’argomento trat Bene, per farvi capire l’im a prim a nat è a: and Risposte certe? Nessuna. dom la ” bio, e “stravolgiamo dub sto que da Fin nto hi. spu poc o prendiam ve ne siano ben credo che dubbi in merito la parola o il segno? E qui grado di esprimersi in un in ora anc era l’uomo non dalla notte dei tempi quando no, per il semplice motivo no a farla da padrone. Il seg , idioma consono, era il seg caso visiva) vera e propria sto que a di comunicazione (in form sse ica lica l’un esp iva si titu che cos do che no, in mo veniva associato ad un seg qualsiasi forma o simbolo sa o un effetto. cau una va turi sca ne le dal qua un significato ben preciso, del Bronzo), raffigurante (età iale al suo stato primord mo l’uo ne io mp ese ad o am Prendi ni rupestri): La raffigurazio modo di comunicare (incisio ad rno into ini uom di sulla roccia i segni del suo gruppi un segno come la lancia o o di un animale, associato ad , o addirittura come nel cas cia cac pre sem si qua a cav nifi sig pli le, cia ma prin ani le di ra ate una figu vi sono raffigur mno – Valcamonica) in cui un da prio pro tate de “il masso del sole” (ce presen pastorizia e l’agricoltura, rap i forme economiche come la uiti da pastori. In molti cas seg li ma ani di ie ndr ma ura iritt add o i buo mo da l’uo o del nat carro trai ne vera e propria testimonianze dell’evoluzio la queste raffigurazioni sono i, sono testimonianze che zian egi i ific Gli stessi gerogl ola par La i. ers rim esp in fatto di comunicazione. per e ora) il mezzo miglior anc è lo (è era te la iva vol vis le e del ion comunicaz per questo il più “sacri segni incisi”, anche ca nifi sig co lifi rog Ge stessa e templi. ogia era in uso su tombe ua diffusione di questa simbol ndo non conosce una ling qua ti ges a i ers rim iano esp Non avete mai visto un Ital , straniera? ssione, le lingue (o idiomi) rebbe esssere spunto di rifle dei o son , ggi d’o Per farla breve, e questo pot ndo del mo le forme di comunicazione segni sulle quali si basano tutte vero e proprio sistema di un è ta vol sua a che , eto fab l’al dal o con nas che sistemi chiamate lettere, appunto. se sul quale si sviluppa un di constatare il segno è l’as Come abbiamo avuto modo la simbologia erano molto he da dire che i nonni del anc c’è to cer tra e, car uni modo di com passaggio logico/temporale mi o icone, ma di certo il ram tog pit dei a ili sim più breve di quanto si creda. l’uno e l’altro è molto più nie a colpi di mouse, ma la e, siamo arrivati sulle scriva Siamo partiti dalle cavern primaria. nza pre rimasta di importa comunicazione, visiva, è sem evi una risposta. Ora rileggete il titolo e dat
di Francesco Paciola <francesco.paciola@logotype.it>
segno chio' Lat. si¯gnu(m) 'segno, mar simbolo sto Dal lat. symbo°lu(m), e que no 'seg r. prop n, bolo sy/m gr. dal di v. deri ', ento cim nos di rico ', symbállein 'mettere insieme 'e comp. di sy/n 'con, insieme bállein 'mettere, gettare' geroglifico Dal gr. (grámmata 'lettere') ós hieroglyphikà, comp. di hier in 'sacro' e un deriv. di gly/phe 'lettere 'incidere, scolpire'; propr. sacre incise' pittogramma . Comp. del lat. pi°ctus, part re', e pass. di pinge°re 'dipinge PH-gramma che sta per GRA o MA lettera, linea e propr. segn inciso, incavato. icona v. del Dal lat. tardo ico°na(m), deri e' agin 'imm os -kón n gr. eikó
Straziami… ma di nutella spalmami! di Angela Marinaro <angela.marinaro@hotmail.it>
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una fetta di I perbenisti la spalmano su adorano vi ssi gre tras pane, quelli più ro e santo prenderla a cucchiaiate: sac ioni di mil i vizio di oltre quattordic lmare più spa da ma cre italiani, è lei, la la. tel Nu la : ndo mo al famosa
e lingue: facilmente traducibile in altr la nocciola. sce il Alla radice inglese nut si uni e Ferrero hel Mic suffisso ella: nel 1964 la. tel Nu la to lancia sul merca
della longevità Le ragioni del successo e lsiasi teoria qua di to di Nutella (a dispet prio sono to) dot pro Nutella è oggi un vero e pro del vita sul ciclo di o e che iam am che nd bra ienti, da un un , red lovemark dovute alla bontà degli ing tra vita nos la del te par identità e te ent ien ttam sap fa stre lato, e, dall’altro, alla t’anni. a nel nut nte ma e ta quotidiana da più di quaran trui di marca cos costituito ing kag pac il io, rch ma Il tempo. quando 5, 194 nel di vetro, io iniz etto ha vas to ria La sto dall’originale e panciu inventa un ntà, bo re ca evo a Pietro Ferrero, pasticcere, ce tutto contribuis o, rbid mo la, cio noc di o tos fatt panetto dolce mosità cioccola a: e e gustare gusto e cre fett a e liar tag da to, è diventata pat ma com un’immagine coerente che tenato della col brand. i, Anz to. sul pane: il Giandujot, l’an tutt’uno col prodot ttare alla renda me e com a nutella. Dal panetto da affe nat a, tell Perché Nu Nel ve: bre è so pas il di più: bile lto lma crema spa per i piccoli, è diventata mo percrema, Su la cia verso di lan uni o rero nat Fer la un 1 è 195 intorno al prodotto ciola, e la in cui i, ion saz sen , oni al gusto di cioccolato e noc ozi em messaggi, sta qui con bile tanti lma cos spa le ma no squisita cre piacere e desiderio era ico. E nom eco m si boo ta, no vol pie in in ta l’Italia di fondo su cui, di vol prodotto sui riori e diversi non solo. Il successo del innestavano significati ulte da ien l’az e urr ind da tale è ma anche mercati esteri tra loro: amicizia, tradizione, ne la orir fav per io rch , perfino ma rità il ilia re fam a ripensa modernità, genuinità, rnazionale. riconoscibilità a livello inte trasgressione. base più Si parte dall’ingrediente di
Così Nutella è en musica, nell’ar trata nel cinema, nella te, nella lettera tura, il brand è dive ntato parte inte grante del nostro immag inario collettivo , icona di consumo e di gust di pensiero, pa o, ma anche filosofia ssando indenn e attraverso le generazion i e le mode, in barba al marketing e al profilo del targ et. Nutella è per tutti, della nazional perfino per i giocatori e italiana di calcio, nella cui diet a rigorosa co mpare anche, come fornitore uffic iale, la rinomata crem a spalmabile con cioccolato, no cciole e latte, che sommati fanno tante ca lorie e grassi! Ma chi se ne
importa!?
L’unica regola da seguire è qu ella del claim: Che m ondo sarebbe senza Nutella? E allora, dai! Ac contentiamoli, ‘stì ragazzi!
Lovemark Termine coniato da Kevin Roberts, ceo Worldwide Saatchi & Saatchi, nel libro Lovemarks, il futuro oltre i brand. I Lovemarks sono molto più che ‘supermarchi’. Sono quei marchi molto speciali, carismatici, che la gente ama e difende strenuamente. Sono i prodotti, i servizi e le esperienze che creano con i consumatori legami duraturi ed emozionali. Packaging Confezione, incarto. È la veste con cui il prodotto si presenta al consumatore finale. Claim (Payoff, Tagline) Messaggio trainante, che solitamente contiene la promessa principale fatta dal prodotto al consumatore all’interno di una campagna di comunicazione. Es: Dove c’è Barilla c’è casa. Galbani, vuol dire fiducia.
NUTELLA® un marchio registrato di Ferrero Spa che identifica la celebre crema spalmabile al cacao e nocciole prodotta da Ferrero
Liberiamo il Magenta. di Manolyto Cortese <manolyto@manolyto.it>
a con un Qualche giorno fa si parlav ni legali azio li i dei propri collega delle improbabi Incuranti del ridicolo e fort base la sul ese apr T-Mobile la del er nag che vengono intr ma i studi legali su ht yrig cop del ne izio dell'appos osto un disclaimer che questi siano hanno app nto qua orta imp registrati non i, bol sim menziona tra i vari marchi osciuti. magenta ore col il he universalmente diffusi e con anc dalla società une com tica pra ai orm la è nto Sappiamo che tout court. Benché al mome che, e i ent sem e colore di nte tà pia prie tare pro brevet rivendicazione della istrazioni, sce agi chi nte me grazie a queste immorali reg iva riguardi esclus strozzare rcato, in le multinazionali possono nello stesso settore di me si pae dei i ltor ico agr gli nte non c'è me ia, ica econom questo caso della telefon mento di ele un a isc in via di sviluppo. titu dubbio che cos in Olanda, con ao prim , che è non Il caso appena scoppiato ne: zio preoccupa colore il are izz li vat arg pri pag di di vo il tentati poi, qualcuno ci chiederà o esempio altr un che ta ta por vol ci i , ogn nta ne ge zio ma i diritti di riprodu n capaci di quadricromia? della follia delle corporatio effettuiamo una stampa in i ogn nd bra del tare l'al sul sacrificare so comune. caso in cui scampolo di logica e di sen Purtroppo non è il primo o elemento nut rite ne vie sé un colore in bile mo ia ora fon tele la Il gestore del o aziendale. Nel 2005, anc tti intentato proprietari infa ha le, , obi nge T-M Ora la la , se, olande un operatore telefonico società, contro il causa ad una serie di altre intentò causa in Inghilterra e 100% l'utilizzo per le obi yM quali Slam FM, Compello Eas te concorren ine crim to fera l'ef del oli o. pev nci NL, col esclusivo del colore ara nelle loro di usare nei propri loghi e cui l'azienda comunicazioni un colore di clusiva: il l'es re ave di ne ritie telefonica magenta.
9 to tribunale competente, è sor In attesa della pronuncia del una per o , sull'onda del disappunt spontaneamente in Olanda ta gen ma del ne” zio o per la “lebera tale iniziativa, un moviment tte. odo ripr qui agini dal cui sito sono tratte le imm con i propri lavori per uire trib con a i itat inv o Tutti son ia (è interventuto anche iron aria ess denunciare, con la nec ), genta, provincia di Milano il sindaco del comune di Ma le. obi T-M l'assurdità delle pretese di
Magenta Colore sottrattivo primario. Il magenta è stato uno dei primi coloranti su base di anilina, scoperto poco dopo la Battaglia di Magenta (1859), che si svolse nella cittadina lombarda di Magenta nei pressi del fiume Ticino, sulla via per Milano. Il colore prese il nome dalla battaglia e, di conseguenza, anche dalla città. La differenza tra il magenta e il porpora è la quantità di rosso/blu nella formazione del colore. Una variante del magenta è il fucsia che prende il nome dai fiori dello stesso colore, che ricevettero il nome da Leonhart Fuchs.
(fonte dell'articolo Social design)
graphics item
CMYK Quadricromia
10 acronimo parola formata da una o più lettere iniziali di altre parole; sigla (p. e. BOT 'Buono Ordinario del Tesoro'; colf 'collaboratrice familiare'). anilina composto organico azotato, liquido, incolore, usato nell'industria farmaceutica e chimica nanometro unità di misura di lunghezza pari a un miliardesimo di metro.
CMYK è l’acronimo per Cyan, Magenta, Yellow, BlacK; è un modello di colore detto anche quadricromia. La scelta della lettera K per il nero, anziché la lettera B iniziale nella traduzione inglese, è stata fatta per evitare confusioni con l’iniziale del colore Blue ed è dovuta al fatto che, nella stampa, si usa un procedimento di separazione dei colori per produrre tante diverse immagini quanti sono gli inchiostri usati. Nella quadricromia CMYK l’immagine corrispondente al nero è quella che contiene più dettagli e la lastra di stampa corrispondente è quindi normalmente considerata la lastra chiave, in inglese key plate. Da qui l’uso di K, con riferimento a tale lastra, per indicare il nero I colori ottenibili con la quadricromia (sintesi sottrattiva) sono un sottoinsieme della gamma visibile, quindi non tutti i colori che vediamo possono essere realizzati con la quadricromia, così come non tutti i colori realizzati con l’insieme RGB (RED GREEN BLUE) cioè quelli che vediamo sui nostri monitor (sintesi additiva) hanno un corrispondente nell’insieme CMYK. Quando sono sovrapposti nelle diverse percentuali, i primi tre possono dare origine quasi a qualunque altro colore. Il 100% di tutte e tre le componenti (CMYK 100,100,100,0) non genera solitamente il nero, bensì il bistro, colore simile a una tonalità di marrone molto scura. Perciò nei processi di stampa si è aggiunto l’inchiostro di un quarto colore per avere il nero pieno (CMYK 0,0,0,100) risparmiando sulle componenti degli altri tre inchiostri. Il ciano (C) è uno dei colori dello spettro che l’uomo riesce a vedere, la lunghezza d’onda è intorno a 480 nanometri. Insieme al giallo ed al magenta è un colore primario sottrattivo. Il ciano è il colore complementare del rosso: il pigmento di colore ciano assorbe la luce rossa. Il ciano è uno degli inchiostri comunemente utilizzati nella stampa a quattro colori, CMYK.
Il magenta (M) è un colore che non fa parte dello spettro ottico: cioè la sua tonalità non può essere generata con luce di una singola lunghezza d’onda. Un colore magenta può essere ottenuto mischiando quantità uguali di luce rossa e blu. È il colore complementare del verde: il pigmento magenta assorbe la luce verde. Con il giallo ed il ciano, costituisce i tre colori sottrattivi primari. Il magenta è stato uno dei primi coloranti su base di anilina, scoperto poco dopo la Battaglia di Magenta (1859), che si svolse nella cittadina lombarda di Magenta nei pressi del fiume Ticino, sulla via per Milano. Il colore prese il nome dalla battaglia e, di conseguenza, anche dalla città. Il giallo (Y) è uno dei colori dello spettro che l’uomo riesce a vedere. Ha una lunghezza d’onda compresa tra 565 e 590 nanometri. È uno dei tre colori primari sottrattivi, insieme al ciano ed al magenta, il suo colore complementare è il viola. Tuttavia, a causa delle caratteristiche dei pigmenti utilizzati anticamente, tradizionalmente nella pittura il colore complementare viene identificato con il porpora. Il nero (K) può essere definito come l’impressione visiva che viene sperimentata quando nessuna luce visibile raggiunge l’occhio. (Questo in contrasto con il bianco, che combina tutti i colori della luce che stimolano in maniera uguale i tre tipi di recettori sensibili ai colori.) I pigmenti che assorbono la luce piuttosto che rifletterla, danno luogo al “nero”. Un pigmento nero, tuttavia, risulta da una combinazione di diversi pigmenti che insieme assorbono tutta la luce, di ogni colore. Se vengono impiegate le proporzioni corrette dei tre pigmenti primari, il risultato riflette così poca luce da risultare nero. Questo porta a due descrizioni apparentemente opposte ma complementari del nero. Il nero è la mancanza di tutti i colori che formano la luce, oppure una combinazione di più colori di pigmenti.
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una pubblicità? Trovi offensiva prodotto che la Non comprare il proposta torinese, la a to culturale del promuove. È quest Nel luglio 2007 l'inser lo scorso ta cia lan e, mente dedicato al cac era effi int semplice ma Financial Times ere olg inv co di ttivo come titolo “Nuda novembre, con l’obie nostro paese aveva ere ett rifl far e li evo accusa sono ap i consumatori cons ambizione”. Sotto dotti pro o lor i re lo e quella de aco ven ett r sp pe le aziende che dustria dello l'in e ch ti ipa ot stere stono donne in ogni utilizzano modelli pubblicitaria che sve a. nn do lla de e offendono l'immagin dove. e incartata in un è molto positivo: Una donna nuda quadro dipinto non Il rre ba a e dic di co fatta di massaie e cellophane, con tanto è quello di un'Italietta ne po pro e ch ale eci a fare le tagliatelle, e bollino di offerta sp veline, le prime intente licità, bb pu r pe e eal fondo schiena. “id il il prodotto come le seconde ad esibire l Times esprime cia e”. an lat sfi Fin l e televisione Il giornalista de o rin To di tà Cit la e per una famosa Questa l'immagine ch tutto il suo sdegno il di en Sv n ga slo o all , in cui una nota ha scelto insieme campagna della Tim odotti, pr oi tu i i fonda scollatura nit pro a Tie un mio corpo? showgirl mostra o iat avv e on azi nic verso il passante. per il progetto di comu chinandosi in avanti o pe ro Eu o nn l'A r liare le coscienze qualche tempo fa pe È importante risveg tti, per tu r pe à nit n sia più possibile rtu no po é delle Pari Op delle donne perch o ess sp e e tal umen paese affermare che dire basta all'uso str per un uomo di altro rpo co l de e ine lia sia stato tradito. offensivo dell'immag il Femminismo in Ita . rio ita lic di subalternità bb pu po femminile a sco agire alla condizione Re a rtit pa è a iniziativ per raggiungere il Questa importante è l'unica maniera l de to da oli ns co ruoli. Un articolo dall'impegno ormai bilanciamento dei gli are ast ntr co l ne cial Times è solo o an comune di Torin come quello del Fin è un buon modo stereotipi di genere. un piccolo passo, ma me co ha a gn pa cam e, per prime, a L'idea creativa della per indurre le donn so sen il are alt rib di giamento assertivo obiettivo quello ribellarsi ad un atteg uistare acq n no a ita l conformismo al inv da e e dell'immagine dato dall'abitudine o ers rav att ati licizz ile). più prodotti pubb sistema (tutto masch i sfruttate come nil mi fem i gin ma im in modo offensivo richiamo sessuale verso tutte le donne. ra per le Pari Secondo l'Assesso delle immagini Opportunità l'uso del linguaggio stereotipate è tipico e esiste anche ch pubblicitario (ricordo a riguardo) ma a ari nit una normativa comu i modelli proposti non necessariamente sivi della dignità devono essere offen licità si possono bb pu delle persone: in lli positivi. proporre anche mode stereotipo: do ed o relativamente rigi percezione o concett o di un aspetto tort dis o cato plifi eccessivamente sem della realtà.
Women in sale. di CarlaTrifone <carlatrifone@hotmail.it>
Bodoni: un cognome, una font.
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di Francesco Paciola <francesco.paciola@logotype.it>
Giambattista Bodoni
Giambattista Bodoni nasce a Saluzzo (CN) il 16 febbraio del 1740. La sua è una famiglia di stampatori: il nonno Giandomenico aveva sposato la figlia di un tipografo, Vallauri, ereditandone la tipografia; il padre Francesco Agostino, tipografo, con una propria bottega a Saluzzo, aveva sposato una Giolitti, probabilmente una discendente di Giolitto De' Ferrari, il capostipite di una famiglia di stampatori, attivi per più di centocinquanta anni a Trino Vercellese e Venezia. Come dire... un destino già segnato. Nel 1758 si trasferisce a Roma, dove, grazie all'interessamento del direttore Costantino Ruggeri, trova un posto nella Stamperia della Congregazione di Propaganda Fide. Questa congregazione naque sotto Gregorio XV con il fine di diffondere la fede cattolica. Per questo nel 1626 venne installata una stamperia che producesse libri in svariate lingue straniere (dal greco e il latino, al bulgaro, l'armeno, il persiano e moltissime altre) che fossero di aiuto ai missionari nei loro viaggi. La stamperia è ricca di numerose serie di caratteri, in particolare quelli orientali. Grazie a questo fatto e alle lezioni di padre Giorgi, Bodoni si interessa alle lingue orientali, e riceve anche lezioni di ebraico. Il 1768 è un anno importante per Bodoni, che viene chiamato dal duca Ferdinando a dirigere la Stamperia Reale di Parma, dove potrà finalmente dimostrare appieno il proprio talento. Sulle prime, ordina da Parigi sei dei tipi di Fournier, fra i migliori del tempo. Riesce poi a convincere il duca ad impiantare una fonderia a Parma, chiamando a dirigerla uno dei suoi fratelli, Giuseppe. Bodoni si dedica quindi principalmente all'incisione di caratteri. La prima opera di grande successo composta con caratteri da lui incisi e fusi sono gli Epithalamia exositicis linguis reddita del 1775, in venticinque lingue esotiche, preceduta, fra gli altri, anche da un manuale tipografico, Fregi e majuscole incise e fuse da Giambattista Bodoni del 1771. Grazie all'esperienza parmense, la fama di Bodoni si diffonde nell'ambiente culturale, in particolare fra coloro che sono interessati alla produzione del libro. In molti lo vorrebbero per dirigere le proprie tipografie. Nel 1790 José Nicolas de Azara,
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ministro dello stato pontificio, gli propone di stampare una serie di classici. Bodoni dovrebbe lasciare Parma per Roma, ma il duca, pur di non lasciarlo andare, permette che i classici di de Azara vengano prodotti a Parma, inoltre gli concede di aprire all'interno del palazzo ducale una propria tipografia privata. I classici stampati per de Azara comprendono anche un'edizione di Orazio, Virgilio e Catullo. La stamperia di Bodoni produce alcuni importanti lavori in lingue europee, fra i quali un'edizione in francese del teatro di Racine, e Il castello di Otranto di Horace Walpole in inglese. Le opere che vengono stampate da Bodoni hanno spesso il difetto di non essere eccessivamente curate e formalmente corrette, ma l'interesse per queste opere risiede per lo più nel modo in cui sono state stampate, e nella loro accuratezza dal punto di vista materiale. I caratteri hanno ovviamente un ruolo preponderante, tutta la composizione mira a metterli in evidenza. Ci sono quindi ampi margini, interlinee mai avare, spaziature ariose fra le parole che aumentano la leggibilità. La composizione è basata principalmente sul bianco e nero, sui diversi corpi dei caratteri, con poco colore, senza molte illustrazioni. I frontespizi non sono mai in minuscolo, sono ad asse centrale, con i piedi editoriali decorati da fuselli e filetti. Il lascito di Bodoni è nel Manuale tipografico, pubblicato in varie edizioni: la prima è del 1788, l'ultima, postuma, viene pubblicata dalla vedova nel 1818, dopo la morte del marito avvenuta nel 1813. Nel Manuale si possono ammirare centinaia di caratteri diversi e l'arte compositiva del tipografo, qui e nelle sue edizioni vengono conservatele le caratteristiche e la bellezza del lavoro di Bodoni.
Bodoni la font Bodoni è carattere con grazie disegnato da Giovanni Battista Bodoni, caratterizzato da un alto contrasto tra le linee spesse e sottili. Classico esempio di font con grazie moderno. Le grazie del Bodoni, oltre ad essere sottili, sono anche quasi perpendicolari al tratto principale, in contrasto con le grazie che si curvano dolcemente dei cosiddetti tipi “oldstyle” o rinascimentali.
Inoltre, l’enfasi è sui tratti verticali, dando al font un aspetto pulito ed elegante. Lo stile originale del Bodoni è periodicamente ripreso da altre fonti. Durante l’epoca della composizione a piombo, ogni casa produttrice di font aveva la propria versione (adattata) del Bodoni. Anche oggi il Bodoni non è un font definito, ma una famiglia di versioni leggermente differenti l’una dall’altra, ciascuna con le proprie particolarità.
Porno subito. di Francesco Giannino <francescogiannino@gmail.it>
Codice Binario si occupa di web, società e costume e non può trascurare il dato certo legato al mondo delle internet. In rete si cerca lavoro, si analizzano dati, si leggono news e si reperiscono informazioni aziendali, si scrivono mail e si fanno acquisti ma, onestamente, il web, a un quarto di mondo informatizzato, serve per soddisfare esigenze di natura pornografica. Molti utenti utilizzano il web solo per ricercare e fruire di contenuti porno e moltissimi utenti, come rilevato attraverso cronologie non cestinate, passa dal porno quotidianamente, perfino utilizzando il proprio ufficio e il desk familiare. Internet ha sdoganato il porno e fornisce a ciascun navigatore le opportune competenze legate a questo piccante mondo. Così, pratiche strane, protesi di ogni tipo, terminologia specifica e nomi di pornostar, entrano a far parte del pubblico patrimonio di conoscenze (il porno-language è l’esperando!). Finalmente il bisogno di pornografia istantanea trova soddisfazione nella filiera del web che, nel corso degli anni, ha saputo riadattare i contenuti raggiungendo, a causa di migliorie tecniche e perfezioni grafiche, il piano dell’eros estremo prevaricando le vecchie riviste di settore, i fumetti e le vhs da edicola, le sexy-phone-line e i costi elevati dei sexy shop.
Inoltre, c’è una certa privacy in queste pratiche da adulti e una maggiore riservatezza rispetto agli imbarazzi del caso (come il chiedere del porno all’edicolante o entrare nei grandimagazzini del sesso citofonando). Non c’è storia, la concorrenza è stata piegata da questo nuovo canale di distribuzione e non potrà rialzarsi, specie quando il Wii dell’eros sarà collettivizzato e la virtualizzazione sarà completa. Provocatoriamente direi web=porno e, di sicuro, l’equivalenza fa capire come le connessioni di internet alla società comprendano una serie di considerazioni e di implicazioni che dovrebbero essere trattate in più trattazioni. Nello storico di questa affermazione si possono trovare tracce del bisogno erotico nel boom delle chat di qualche anno fa, nelle secret mail (quelle non professionali, con nomi quali sudicio@ dominio.com) come veri e propri archivi degli orrori e del vizio, nelle light community (l’innocua Cupido galeotta di relazioni promiscue). Poi
fu la luce intensa con i peer to peer associati alla condivisione globale di contenuti erotici, o pesantemente pornografici, da scaricare e far scaricare, le community divennero più hard (AdultFriends, SexyCity, Annunci69) ma, il paradiso vero e proprio trovò attuazione nella velocità della fruizione della banda larghissima: i portali di nuova generazione hanno posizionato in rete YouPorn, PornoTube e YouJizz che esaltano il consumo, la rapidità e l’abominio dell’immagine porno visualizzabile in un semplice “enter”. Ma niente moralismi, non c’è tempo e queste soluzioni sono la vera risposta alle intemperie di questo millennio. Ora vado su www.pornazzi.com e porno subito (forse…).
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16 La simbologia comunista. di Gaspare Coscarella <feelbet@gasparecoscarella.net>
ome ttarono c ani la ado usa. In seguito c li b b u p re ca e nismo della loro comune di Parigi simbolo , il Comu l o a o d p m o is ta z D a ra . ope lismo rio del N no fra venne ad ta al socia ndiera a Al contra meno simboli, u g le te n cata olti strettame ne d'Ottobre la ba dei a, identifi . La adotta m zio olo o iera ross ll d e n a rt a b M la la Rivolu cialmente il simb e tutti, ta, s a Falce li ll ffi li, con e ia u a d c e n o n s lo io n o dive ternaz blema in m e nel simb ti n is u n u è costituito a rossa artiti com Falce e Martello, rtello, luzionari p o v ri a bandiera tr di ma alla sinis cratiche l'aggiunta sovrapposta a un ismo associato cialdemo a o s e un i lc n m fa o io c a iz d n il da u entare s doperata e alle trad a re p ta p gini più ta ra s l li (è ta ne lle imma tre e d usato per a n U e sindaca il Partito Laburis . en lismo ese me la ritrae m o il socia partiti co , la sezione franc ri gruppi a bandiera l Reichstag da ll e d o e lt it s a n o fam tto de lla Regno U ionale Operaia, e tutto ata sul te ossa, alla fine de az in viene iss R ta d a dell'Intern ocialdemocratici istra n seco a ell'Arm es soldati d Berlino durante la , iti di sin rt a p socialisti i e d di ato ssa ). Molti battaglia bbandon ni a stella ro senta il mondo no però a ndiale. L ta n pre o n a p m h lo ra i a li , a rr ta ra e n rm u g bandie occide a perché o ll e . a ta. d s rò s o e n ro n rn u ge ra Com is all’inte la bandie luzionaria che li in el Partito zioni la stella d o o rn , v e a v ri s ta go dall'idea à la bandiera ros ava il ndo altre interpre sa, oppure le hit ne, indic Ros Seco ta a Nell’antic ulle navi norman nieri in rm A nta l' ntinenti, re s gio rapprese no i 5 co idee ta n e particola arebbero fatti pri s e re h p c p le irati si s 5 punte ra sarebbero diffuse ata dai P che non nza, si venne us che nessuno e i li u o a g P u e . q s a i n li u o s battag e, di c monire , e le m i ri a a u i popoli. r c n e a p io tr in z o no rivolu unione i d vece, la issava asto vivo, nel cas o. Nel a e d 'i m chiama, in a, an nda all ri v ri a e e e m d b n ri n b e io z re rr a a ta s si terpre : la stell eristica ltate non Un’altra in alismo proletario navi assa questa sua caratt ione n io z a z e lu rs l’intern tempo pe e, durante la Rivo i ria ti e a s li in u ia g c n o a s s ,i del 1848 Francese
a lui ed riservava , decise lo tu n e L i che sesso condizion diatori in suo pos e e nel , os la to g u i d ri d e lt s a stato c agli re pos i a questo teatro in cui era può esse ne, senza rs n a o ll e n b e ri fi h di i, ll'an oggetto c ieli di ogni nazio edioevo il cappò da compagn ei c al m 73 a.C. s o seguirono 200 rrivarono d in S i, i. appare n z n z .L aa altri attre e di confi confinato olo una settantin ella rivolta distinzion esso associato ad orazioni s ad rò p e p p i ta u p rp a c s o di , la prim he portava martello, negli stemmi le c letarie io v u s e V ac va pro fino al ulla strad no identifica e organizzazioni achista. S belli si scontraro le ero L rt . ls a li e p a c s s n ia lo ri ca i le artig a lo ta n n a g e ll e ta se nella pa occid alla mon pello di soldati d ie dell'Euro o simbolo di clas a vigilia rl ta p s a ra d tr pri . All con un per con ti ia v aco ed in come pro tà del XIX secolo o era un rt , igione e a Spa e rn ll is a e m rr u rt a a g a d a m n ri seco ssa il a vitto li ortaggi le tturarli. L é armati solo deg caserma luzione ru riconosciuto tra a o c v ri a ll e d oe o. ench nella ario russ già diffus ai suoi, b no impossessati simbolo imento rivoluzion la falce è ra e rtaco fu i a s p i S 7 ov di cu iatoria. d la file del m russa fino al 191 villaggi e g e ai galli la o ica lla scu lti i, insiem e o ll ld d e m di ra b i 'a ri d ll i i e e e m N o no ai pie apo d negli stem zione del raccolt eletto a c rixus e si rifugiaro umentare ta n frequente e ro a eC zzi venne a rappres anizzarsi, Enomao i cittadine, gricolo. I due attre lavoratrice o per riorg endo altri schiav l n a lc u v e a l s li e s ro g d su la o o c v c re c a la e a ll l e e id e d d forz e dec e simboli voratori le proprie d addestrandoli, scelti com tano l'unità tra i la ata Russia e i on en fuggiasch e rappres dustriali. Nella ne e martello i. rs fa in e a e lc d fa agricoli a la ma della ernativa tr , l'emble sovietica er decisione gov el 1918 le d to p fu adotta o e l'inizio di apri rz ei Soviet a fine di m el V congresso d i piace n m e ratificato 1918. Per ultimo vissuto: o n te g n e iu g lm a 0 il 1 lo re un simbo umane ricordare asperato dalle in s E . o c a Spart
L'ultima notte del Ciao. di Franky Manocchio <manocchio@manocchio.it>
? to siamo a che pun ti u in m 2 ,4 iziamo a : Guagliò - Peppe iamo quasi Pè, in ultime cose... s i le - Max: C il tutto e montare poggiapiedi in M A 7 re , e :3 li d 1 chiu latera il dificato per il a, Ore 0 ta “coppe” la a le c o ra m Sud Itali e e ente mo a ti Mon e la sera ava ppositam ncino”, marmitta a o , in io z z la a g te a o l tr a b n m e l o m z e o à z n it tr e m el “ mid chiusi dell’aria d eddo e l’u esso. Eravamo ni) deflusso , faceva fr no chiedere perm ” ò p n gio bullo u a già d . teneva re serrag to!!! emme .. “ o n a e ll a m e z o u s n tr (r e e s . a om crik.. P ... Fat nelle oss no il cron rrare” il bullone Crik crik a mò di PIT STO 1 minuto sotto il eva in ma se i a n rt ri e a fo b Peppe av x continuava a “ ire per siamo mani in Ma vo a nutr ne regà, aggio... 45 primi il tempo, e, mentre io inizia rogetto, più eppe: Be tr P e ntarlo... m o o m n p n o nte cro lirlo e ri ”, e u ri d p o e della frizio riuscita del nostr , c fu o k... “ re c c p ti o il blo è tutto è o lla i rimas ntare tutt onto per vedere se dubbi su vanti e più i pezz o m s oa i o un resoc andavam mentavano. o da occh facciam Max: Ok!!! e, lontan au tt , o ti n ta i lini? Ok! n d o sm Franky e istone Po lavorare p a e v a n ro g d o , cilin . (AB)bis ...Testata NGK “R”? indiscrete no la e d e orecchie ax! e questo? ino e vola . n .. a ...C M n cazzo trombonc asco? Ok! : u a y d k a re n e to ra a F rv ra pure n se ...Carbu io alleggerito Pin lero 72? Ok! uesto no so servirà on cic - Max: Q a se l’hanno mes in carb lossi Evolution e scinetti SKF, :M a Cu M , o - Franky . ti tr a il ...F er allarg sa.. . to? Ok! i dei cart a tt qualco ti, ca nun serva.. iamo fuori ip o c d n ti n n .I a .. es ida Power co passo” “ n o c ia - Max: F uagliù, jammo, ch ro G nnelli e e lb n .a to .. n e :G itta a serp - Peppe zo” a no? ...Marm arbonio? Ok! ... sul “mez o a e p s ll s sia tutto, c m o a te b m mini, finale in ra che ci a testa m b a o lt m g e o , s v i re ra m tu i ene rci. E un’alt ni, filetta i” da far invidia a - Max: b i dovremmo esse a sua splendida con bullo v S na : nell u y k lavorare e misure di “chia O ra n e IA ra a into - F hio il C benzin c ell i c u ia d q ’o h o d g eld fu sp e z n r tt z e u u tu e ani, le un batt ari. Il p i Chesterfi ra in strada m rr In iv e e s F ll e e d i d a ic i n n co va o mecca gli effett mpre livrea nera gazzino e si trova o il variatore ta” a tutti lavare avevano se navo a tolt m o l g i “consocia a e s m d s s a n v ri fuo zione da va, ave to le pote rdi e quando co ro n p a il u la q re r na presta r p e u e p o p r m b e e to s i p n a o ia v ro g ro p leg e ne prega ato la pu quell’alon hi a mia madre, on un bastone. ed applic rc c o e p s s s i e ri n d a . i pan i pren E pacc “allungo” he non m a mmai! signore c rché, nun ci sentj ). pe ining ght as ra Chi lo sà iuvissa (fi h c i s u cum
Max sale in sella e prova per primo, io e Peppe spingiamo come dannati, vista la compressione data dal volano in carbonio, che quasi blocca la ruota posteriore. Dopo circa 50 metri di spinta un rumore rauco e instabile esce dal finale della marmitta... pomm pomm pomm pomm... “S’è acceso”!!! Il primo giro è di Max che torna estusiasta... “apre tardi, ma quando apre e va in coppia è un missile”... il secondo tocca a Peppe, che, come nel suo stile, ritorna a ruota anteriore alzata... pemm pemm pemm pemm, un drogato della pinnata... (The Wheely Master) alla fine tocca al sottoscritto. Salgo e cerco di tenere il minimo con l’accelleratore, dò gas e il CIAO riparte lento sul lungo rettilineo, dopo 20 metri “apro a manetta”, e rimango deluso dalla ripresa quasi inesistente... e mentre sto pensando a questo ... cuuuuuuuuuuuuuu... PAAAAAAAAAAAAA... il motore sale di botto, al massimo dei regimi, e la ruota anteriore come per magia si alza da terra... “E VVAIIIIIII SPACCAMO TUTTOOOO”! L’adrenalina è a mille, sono lanciatissimo sul rettilineo, il contachilometri sale sempre più e la lancetta tocca i 107 kmh, il motore sotto i piedi è in “coppia” ma il rettilieno finisce e sono costretto a chiudere il gas. Ritorno tranquillo verso la base e d’un tratto s’affaccia il solito Minchia dal balcone “ngulacchivemmuarto su i due da notte, jativi curcati” (li mortacci vostra, andate a dormì!!!). Capì i milùùù, vati curca!?! È la risposta. Arrivo da Max e Peppe e il “mezzo” si spegne nel suo ultimo rantolo meccanico, nonostante i vari tentativi nei giorni seguenti di rianimarlo il CIAO non dette più segni di vita. Morto dopo l’ultima soddisfazione. Un ultima emozione. Chissi su "mezzi".
Il 3D astratto. di Marco Carrà <fzerodesign@libero.it>
Quando si parla di terza dimensione nella computer grafica il pensiero corre immediatamente ai film della Pixar o della Dreamworks, ma esistono molti altri modi di concepire il 3D, uno di questi è l’astrattismo tridimensionale. Questo può essere definito come la creazione, attraverso l’utilizzo di appositi software (3D Studio MAX, Cinema 4d, Maya, tra i più utilizzati) di forme e figure, in movimento o statiche, che nella realtà non potrebbero esistere. Si tratta infatti, di geometrie improbabili con prospettive deformate, dai colori spesso irreali. L’origine dell’astrattismo tridimensionale nell’arte digitale si può collocare approssimativamente verso la fine degli anni ‘90 quando alcuni artisti digitali cominciarono ad usare nelle loro opere dei rendering di figure 3D astratte. Dapprima tali rendering erano a se stanti (il rendering stesso era l’opera), successivamente vennero inseriti in contesti futuribili con luci, bagliori, esplosioni, elementi “tecnologici”. Nelle ultime tendenze le forme tridimensionali astratte vengono inserite in immagini fotografiche per la creazione di opere estremamente particolari. Ora un breve cenno a come si genera una forma 3d astratta.
Buona parte del processo è affidata al caso: la prima fase consiste nel disegnare delle forme a mano libera (casuali, appunto), a queste si applica la tridimensionalità (estrusione, rotazione, ecc). All’oggetto così creato si applicano tutta una serie di “deformatori” (funzioni matematiche che deformano la struttura dell’oggetto), come piegature, torsioni, esplosioni. Per ottenere degli effetti imprevedibili basta estremizzare l’uso di tali funzioni esasperandone i parametri. Creata la forma “base” questa può essere allungata, ingrandita o rimpicciolita ulteriormente, può essere ruotata e moltiplicata, fino ad ottenere la forma definitiva desiderata, a questa poi si applicano dei “materiali” (meglio se riflettenti cosi da creare ancora di più un effetto astratto). L’ultima fase consiste nel fare il rendering, utilizzando l’angolazione più opportuna e distorcendo la prospettiva dell’oggetto. A questo punto il 3D astratto è pronto per essere utilizzato.
Rendering: processo di "resa" ovvero di generazione di un'immagine a partire da una descrizione matematica di una scena tridimensionale interpretata da algoritmi che definiscono il colore di ogni punto dell'immagine stessa. La descrizione è data in un linguaggio o in una struttura dati e deve contenere la geometria, il punto di vista, le informazioni sulle caratteristiche ottiche delle superfici visibili e sull'illuminazione.
testuali parol
Think different
Ecco i pazzi. I disadattati. I ribelli. I contestatori. posto sbagliato. Quelli sempre al diverso. le cose in modo Quelli che vedono
le Non amano le rego lo status quo. E non rispettano pprovarli, citarli, Puoi lodarli, disa rli o denigrarli. loro, puoi glorifica Puoi non credere . trai fare è ignorarli Ma ciò che non po le cose. o an quelli che cambi Perché loro sono no. aginano. Cura Inventano. Imm . no. Ispirano Esplorano. Crea l'umanità. Mandano avanti i. r forza essere pazz 'opera d'arte? Forse devono pe vuota e vederci un a tel a un re da ar tresti gu stata composta? Altrimenti come po ica che non è mai us m a un ire nt se zio e O sedere in silen atorio su ruote? maginare un labor im e o ss ro eta an O guardare un pi tipo di persone. umenti per questo Noi realizziamo str amo il genio. la pazzia, noi vedi E se alcuni vedono mbiare il mondo nsare di poter ca pe da e zz pa sì co e Perché le person e lo cambiano. ch sono quelle
best wishes from
zona-pi.it