"La via del Vino e dell'Olio a Terricciola"

Page 1

Provincia di Pisa Comune di Terricciola

Piano generale di sviluppo Comune di Terricciola

Federico Ferrazzino – Norbert Frroku


Corso di studio in Ingegneria Edile Architettura AA 2008/09 Tecnica Urbanistica I Docente: Arch. Luisa Santini Ing. Serena Pecori

Piano generale di sviluppo “La Via del Vino e dell’Olio”

A cura di Federico Ferrazzino – Norbert Frroku


Piano di sviluppo del Comune di Terricciola

Agricoltura

Industria

Servizi

In via di specializzazione

In calo costante

Sviluppo costante

Produzione OLIO

Produzione VINO

La

Via del Vino e dell’Olio

Turismo

Bacino disoccupati

Viabilità

‐Strade interne locali

Pendolarismo

‐Strade paesaggistiche

Elevato e in costante crescita ‐Strade extraurbane ‐Servizi di pubblico trasporto


1‐Analisi introduttiva Questo piano generale di sviluppo è il risultato di una profonda analisi delle condizioni economiche, sociali e strutturali presenti nel Comune di Terricciola. L’elaborazione dei dati statistici è stata eseguita secondo questi passaggi: ‐Analisi strutture aziende agricole; ‐Studio approfondito sulle tipologie di gestione a seconda del tipo di coltura; ‐Distribuzione delle aree coltive nel territorio comunale; ‐Analisi della dinamica della popolazione, della struttura demografica (con l’utilizzo delle classi di età) e dell’indice di invecchiamento; ‐Densità territoriale; ‐Controllo del tasso di pendolarismo, sia interno al comune che verso l’esterno; ‐Studio degli attivi nel Comune con raffronto storico e del tasso di disoccupazione. Il piano prevede un’interazione sinergica tra il terziario ‐rappresentato dai servizi al turismo‐ ed il primario comprendente aziende agricole coinvolte in piani di marketing quali le vie del vino e dell’olio. Il piano sottintende un’ attenzione alla viabilità che non solo mette in collegamento le varie aziende interessate al progetto con vie paesaggistiche ma facilita anche il fenomeno del pendolarismo, molto presente nel Comune di Terricciola.


2‐Terricciola, borgo nel cuore delle colline toscane

« La via principale del castello, tortuosa ma pianeggiante, è cinta di buone e comode abitazioni, alternale da umili casette. In elevato rialto, cui si ascende per doppia gradinata, siede l' Arcipretura abbellita di moderni restauri. Al termine del castello è una vasta piazza destinata a giuochi pubblici; contiguo ad essa un oratorio o confraternita. Un piccolo oratorio trovasi anche all' estremità opposta del castello, e fuori di esso un altro più grandioso che fu costruito nel 1729 e restaurato nel 1815 »

I primi insediamenti sul territorio di Terricciola risalgono all'epoca etrusca, tuttavia l'effettivo consolidamento del borgo attuale avvenne in epoca altomedievale. Il borgo di Terricciola ebbe il vantaggio di essere fondato in prossimità di alcuni corsi d'acqua e nei pressi della ricca e potente Badia di Morrona e per tali motivi esso fu un luogo ambito dalle potenti città del tempo. Sin dal principio esso si trovò sottoposto alla giurisdizione del Vescovado di Volterra, che mantenne il controllo del borgo fino alla fine del XIII secolo, quando esso venne conquistato dai Fiorentini. Nello stesso periodo le truppe della Repubblica di Pisa invasero il territorio e occuparono il borgo, mantenendone il controllo fino all'inizio del XV secolo. Con la caduta della Repubblica di Pisa, avvenuta per mano di Firenze, tutti i possedimenti pisani, tra i quali anche Terricciola, vennero annessi al contado fiorentino. A metà dello stesso secolo le truppe fiorentine devastarono la vicina località di Pava, distruggendone il castello e la pieve. Tale evento fece la fortuna di Terricciola che ereditò i privilegi che fino a quel momento erano stati riconosciuti a Pava. Alla fine del XV secolo i Pisani organizzarono una rivolta contro il potere fiorentino, coinvolgendo gli abitanti dei loro antichi possedimenti rimasti fedeli al potere pisano. La rivolta popolare venne sedata con la forza e Terricciola entrò definitivamente a far parte dei possedimenti della Repubblica di Firenze. Durante la dominazione fiorentina, il borgo di Terricciola si trovò governato dapprima dai Granduchi de' Medici e successivamente esso passò ai Duchi di Lorena per mancanza di eredi diretti del casato mediceo. La dominazione lorenese si protrasse fino all'inizio del XIX secolo, quando il territorio venne invaso dalle truppe napoleoniche e occupato fino al 1814, anno in cui Terricciola ritornò a far parte del Granducato di Toscana, retto ancora dai Lorena. Nel 1861 Terricciola venne annessa al Regno d'Italia dal Re Vittorio Emanuele II di Savoia.

Terricciola si trova alla confluenza delle valli dell’Era, del Cascina e del torrente Sterza. Il territorio è caratterizzato dalla sua morfologia prevalentemente collinare: grazie alla presenza minima di industrie o altre costruzioni il paesaggio delle colline arate o con vigneti risulta estremamente piacevole sia al turista che al residente. La risorsa paesaggio è la più importante fra quelle che possiede Terricciola.


3‐Terricciola, terra di Olio, Vino e tradizione rurale

SAU per classe di SAU a Terricciola (superfici in ettari) meno di 1 1 ‐‐ 2 2 ‐‐ 5 5 ‐‐ 10 10 ‐‐ 20 20 ‐‐ 50 50 ‐‐ 100 100 ed oltre

Dai dati ISTAT si rileva che la distribuzione delle aziende per classi di superficie agricola utilizzata è tuttora caratterizzata da una massiccia presenza di micro‐aziende a conduzione familiare. I dati statistici forniti dalla Provincia di Pisa evidenziano che gli ettari coltivati ammontano a 2821: di questi 1800 sono a conduzione diretta del coltivatore (con un utilizzo della manodopera unicamente familiare nell’ 83% delle aziende). Nel territorio comunale non sono presenti dunque aziende agricole di dimensioni elevate: questo ha permesso di mantenere inalterato il paesaggio con la sola presenza di tanti piccoli casali sparsi sulle colline. Il controllo diretto del coltivatore grazie all’uso di manodopera familiare e il minimo utilizzo di mezzi meccanici hanno permesso di mantenere inalterate le tradizioni rurali, soprattutto nella produzione del vino e dell’olio. La coltivazione più diffusa nel comune è senza dubbio quella seminativa con 330 aziende agricole che ricoprono una superficie totale di 1212,27 ettari. Il prodotto più diffuso è sicuramente il frumento, che con i suoi 854 ettari, sui 983 dedicati ai cereali, rappresenta l’86,9%.


Molto diffusa è anche la coltivazione delle legnose agrarie, praticate su 769 ettari di terreno ovvero il 37,19% della superficie dedicata all’agricoltura. La coltura maggiormente presente in questo settore è la vite con 384 ettari e 339 aziende ovvero 18,6% della SAU. Il 65% delle aziende ha una produzione vinicola. Non meno significativa è la coltura dell’olivo che occupa una superficie di 285 ettari con una distribuzione in 438 aziende ovvero il 13,8% della SAU e l’85% delle aziende. Da questi dati è possibile estrapolare che le aziende in questo settore non puntano ad una coltivazione singola, ma sfruttando l’orografia del terreno e la posizione territoriale prediligono coltivazioni differenziate.

Aziende con agricoltura seminativa 0,25 0,2 0,15 0,1 0,05 0 % sup. seminativo

% sup. cereali

% sup. ortive

% sup. foraggere

Aziende con agricultura legnosa 0,2 0,15 0,1 0,05 0 % sup. vite

% sup. olivo

% sup. agrumi

% sup. fruttifero


Terricciola è da anni inserita nella “Strada del vino delle colline pisane”. Ogni anno il secondo e terzo fine settimana di settembre vi si svolge, sin dagli anni Sessanta, la tradizionale Festa dell'Uva e del Vino, la più antica di tutta la provincia. I vitigni tipici della zona sono il Sangiovese, il Trebbiano, la Malvasia, il Ciliegiolo ed il Merlot. È fondamentale per l’economia del comune che le piccole aziende agricole completino il loro percorso di specializzazione nelle colture. L’obiettivo fondamentale deve essere la qualità con il rispetto delle tradizioni locali. Invariante per questo settore sono i casali sparsi sulle colline, per i quali sono previsti fondi comunali per incentivare la ristrutturazione.


4‐Terricciola e i suoi abitanti

Andamento popolazione 4050 4000 3950 3900 polazione

3850 3800 3750 3700 1971

1981

1991

2001

Nel grafico è ricostruito l’andamento della popolazione dal 1971 al 2001. Analizzando i vari periodi decennali possiamo notare che dal 1971 al 1981, ovvero il primo decennio di analisi, la popolazione residente nel comune è scesa drasticamente da 4032 a 3876 con un decremento dello 0,04. Questo fatto può avere varie spiegazioni: un abbandono della campagna da parte di molti braccianti per trasferirsi nei grandi centri in cerca di possibilità lavorative più stabili e redditizie, oppure altre cause legate non ad un problema economico ma sociale. Nel secondo periodo analizzato, ovvero dal 1981 al 1991, si ha un ulteriore calo della popolazione residente, con un decremento, in questo caso minore rispetto al precedente, di 0,016. Dai 3876 residenti nel 1981 si passa 3815 del 1991, non un calo come quello precedente ma piuttosto un assestamento della popolazione dovuto a motivi non chiaribili da questi dati. Nel terzo periodo, ovvero quello che va dal 1991 al 2001, abbiamo un “boom” demografico: la popolazione grazie ad un incremento dello 0,032 passa da 3815 a 3939. Questo aumento può essere analizzato come un “ritorno al paese”: grazie alla maggiore facilità di mobilità da parte dei lavoratori e uno sviluppo dell’economia interna, Terricciola è ritornato ad avere un numero di residenti molto vicino a quello del censimento del 1971.


È stata inoltre calcolata una previsione per quanto concerne il 2011: la popolazione scendere nuovamente ma più lentamente. Dai 3939 residenti nel 2001 si passerà, in approssimazione, a 3844. Quest’ultimo dato è molto importante: essendo in calo la popolazione residente non è quindi necessaria la pianificazione di nuove strutture abitative. Invariante per questo settore sono le case del centro storico: è opportuno che questo sia preservato e valorizzato mantenendo quelle caratteristiche architettoniche e storiche che rendono unico il centro. Anche per il mantenimento di questo il comune garantirà fondi per incentivare il mantenimento o il ripristino di edifici ad interesse storico come previsto dalle UTOE.

Percentuale di abitazioni occupate 2001

0,9 0,89 0,88 0,87 terricciola pisa


5‐ Il lavoro e il pendolarismo a Terricciola

Attivi 1000 900 800 700 600 agricultura 500

industria

400

servizi

300 200 100 0 71

81

91

Questo grafico ci mostra l’andamento degli attivi nei vari settori del Comune di Terricciola dal 1971 al 1991. Per quanto concerne l’agricoltura possiamo notare un calo netto fra il ’71 e l’81: questo calo è soprattutto legato al crollo demografico di questo decennio, nel quale una parte considerevole della popolazione si è trasferita verso i centri urbani più importanti in cerca di lavoro nelle aree industrializzate. Dall’81 al ’91 abbiamo sempre una diminuzione degli addetti, però meno drastica: in questi anni l’agricoltura si è specializzata e meccanizzata, arrivando quindi all’attuale conduzione con manodopera familiare, la più frequente a Terricciola. Dal 1971 al 1981 il settore industria ha avuto una leggera flessione in positivo, con un aumento degli attivi da 745 a 870. Si può ipotizzare un piccolo ammortamento da parte dell’industria nei confronti dei lavoratori agricoli che lasciano la campagna in cerca di lavoro in fabbrica. Dall’81 al ’91 si ha una flessione in negativo, gli attivi scendono da 870 a 685, un calo netto vedendo che scendono anche rispetto al valore del 1971.


Il settore servizi , a differenza degli altri due, è sempre stato in crescita. Questo è spiegabile analizzando vari aspetti del Comune: ‐Mancanza di industrie importanti ‐Assenza di un polo industriale ‐Aziende agricole di piccole dimensioni Questi fattori hanno spinto a sviluppare il settore servizi puntando soprattutto sul turismo e produzioni collegate. Primario e terziario, sono questi i settori su cui il Comune di Terricciola deve puntare maggiormente: sul primo perché grazie alla specializzazione e al marketing per il vino sta richiamando un grande interesse da parte di finanziatori; sul secondo perché l’accoglienza è il cardine del turismo. Il comune prevede la realizzazione di centri per il turismo e l’organizzazione di guide turistiche per accompagnare i turisti nella visita del comune. Una buona percentuale dei residenti lavora al di fuori dei confini comunali: il valore mostrato dal grafico ci può mettere in evidenza un problema attualmente presente su cui intervenire celermente. La rete stradale si dimostra ancora obsoleta e carente. È opportuno pianificare una rete nuova, dove sia prevista la realizzazione di due assi est‐ovest da raccordarsi con la SS 439 all’altezza della località La Rosa e di Via Poggiarelli, al fine di alleggerire l’uscita dal centro di Terricciola.

Pendolarismo totale (Tasso pendolarismo 2001) 0,6 0,4 0,2 0 terricciola pisa


6‐La via del vino e dell’olio

Terricciola

La Via del Vino e dell’Olio

“Quel caldo profumo del vino di Terricciola”, così lo psichiatra e scrittore Mario Tobino descriveva il vino delle colline di Terricciola. Il vino, grazie alla “festa dell’uva e del vino”, è senza dubbio la risorsa più importante del Comune. Questo business ha dei margini di sviluppo impressionanti, ed è compito del Comune di incentivarlo e valorizzarlo. La “via del vino e dell’olio” rappresenta un progetto molto complesso che va oltre un programma di semplice marketing. Questo progetto può essere però riassunto In pochi punti fondamentali: ‐Creazione di un percorso che colleghi le aziende agricole che producono vino e olio; ‐Rifacimento e realizzazione di strade per la viabilità ordinaria e per passeggiate turistiche al fine di rendere piacevole la visita dell’intero comune; ‐L’apertura di due centri di assistenza turistica, uno a Terricciola e uno a La Rosa dove saranno assunti i disoccupati presenti nel Comune.


‐Creazione di una fondazione “Terricciola, terra di olio e vino” che gestisca un’area espositiva‐museale dove poter organizzare eventi, mostre e tavole rotonde; ‐Riorganizzazione della “festa dell’uva e del vino” con una maggiore distribuzione delle date durante l’arco di tutto l’ anno. ‐L’istituzione di una festa dei prodotti tipici in corrispondenza della seconda domenica di ogni mese; Questo progetto vedrà coinvolti non solo il Comune, ma anche i privati, gli agricoltori e tutta la cittadinanza. Se questo progetto avrà seguito saranno risolti diversi problemi quali la disoccupazione, la viabilità interna, il degrado del centro storico e dei casali. Questo progetto proietterà il Comune di Terricciola fra i comuni della Toscana che più si sono impegnati per il Turismo.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.