Gemellata con l’Associazione Leccese Galatone
Organo informativo dell’Associazione Donatori Volontari Sangue - Ravenna
ASSOCIAZIONI SENZA FINE DI LUCRO - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Ravenna
I donatori del tuo Ospedale
Il Pellicano N. 3 Anno 2007
46º Congresso Fidas
Attenti all’alcool
Nota integrativa al bilancio
pag. 3
pag. 5
pag. 14
In questo numero vi proponiamo pag. 2
Incontri Interregionali
pag. 3
Informativa ai donatori Intervento al Congresso Nazionale Fidas
pag. 5
Approfondimenti I danni dell’alcool
pag. 7
Le nostre iniziative
pag. 13 La pagina del donatore I nostri cuccioli,poesie pag. 14 Il secolare cipresso di Villa Verucchio Nota integrativa al bilancio pag. 16 Le nostre convenzioni
Il Pellicano Direttore responsabile: Luigi Guerra Editore e proprietario: A.D.V.S.-Fidas Viale Randi, 5 - Ravenna Impaginazione e stampa: Full Print - Ravenna Via G. Pastore, 1 Tel. 0544-684401 Comitato di Redazione: Massimo Baldi, Federica Fusconi, Luigi Guerra, Barbara Saviotti, Nicoletta Valbruccioli, Gianluca Valmorri. Reg. Trib. Ravenna n. 879 del 29/07/1988 Tiratura del numero 9.000 copie Chiuso in tipografia il 14 settembre 2007
I vostri contributi Se volete contribuire alla stesura del nostro giornale siete pregati di inviare i vostri “contributi” (scritti o fotografici) a: ADVS-FIDAS Viale Randi 5 48100 Ravenna Oppure via e-mail a: • ravenna@fidas-emiliaromagna.it • info@advsravenna.it
FIDAS Incontri Interregionali “Futuro della donazione periodica: donazione associativa o raccolta associativa?” • Valdobbiadene (TV) 13 ottobre – NORD EST • Bergamo 27 ottobre – NORD OVEST • Randazzo (CT) 10 novembre – CENTRO SUD E ISOLE. Obiettivo degli incontri è il confronto delle Federate sul tema dell’abbattimento sistematico della donazione occasionale e sul contributo delle Associazioni alla diffusione della donazione sia attraverso la promozione e la cura della donazione e del donatore periodico che attraverso la gestione di unità di raccolta associative. Corso di formazione giovani FIDAS – Roma 19/21 ottobre 2007 Programma sintetico Venerdi 19 • UTILIZZO CLINICO DEGLI EMOCOMPONENTI E DEGLI EMODERIVATI Relatori: Prof.ssa G. Girelli – Presidente Comitato medico scientifico FIDAS Dr. G. Aprili – Presidente nazionale SIMTI Sabato 20 • COME NASCE E SI DIFFONDE UNA CAMPAGNA DI PROMOZIONE SOCIALE Comunicazione sociale per la donazione di sangue: l’esperienza dell’Emilia Romagna Relatore: dott. L. Ripamonti • Premiazione dei vincitori del concorso “Dire, Creare, Donare” • IL SISTEMA SANGUE IN ITALIA: L’OPERATIVITA’ DELLE ASSOCIAZIONI DEI DONATORI NELLE ISTITUZIONI Relatori: Dr. G. Grazzini – Direttore Centro Nazionale Sangue Dr. A. Ozino Caligaris – Presidente FIDAS Dr. G. Briola – Vice Presidente AVIS Domenica 21 • ASSEMBLEA GIOVANI FIDAS
14 giugno 2007
Giornata mondiale del donatore di sangue: necessario abbattere la donazione occasionale Si è svolta il 9 giugno, nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, la conferenza stampa di presentazione della seconda Giornata nazionale del donatore di sangue. Alla Conferenza stampa hanno parteciperato: Livia Turco, ministro della salute, Raffaela Milano, assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Andrea Tieghi, presidente nazionale dell’AVIS, Maria Vittoria Torresi, presidente nazionale della CRI, Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale della FIDAS e coordinatore pro tempore del CIVIS, Luigi Cardini, presidente nazionale della FRATRES. La Giornata Nazionale del Donatore di Sangue è stata pensata per ringraziare il milione e 500 mila donatori volontari periodici italiani e per sensibilizzare i cittadini a collaborare al raggiungimento dell’autosufficienza in materia di sangue e derivati. “Per garantire sempre maggiori livelli di qualità e sicurezza in tutto il Paese, in tema di terapie trasfusionali, dobbiamo assolutamente aumentare l’apporto dei donatori periodici associati ed eliminare quel 15 per cento di donatori occasionali che ancora afferiscono alle strutture ospedaliere”. Questo l’appello lanciato dal dr. Aldo
Ozino Caligaris, presidente nazionale della FIDAS e coordinatore del CIVIS in occasione della Giornata Nazionale del Donatore di Sangue. “L’autosufficienza è, infatti, raggiunta grazie a circa 300 mila connazionali che si improvvisano donatori e che non garantiscono la stessa sicurezza dei donatori periodici”, continua Ozino Caligaris. Ma se per il sangue abbiamo raggiunto una sostanziale autosufficienza, ancora critica la situazione del plasma, necessario per ricavare gli emoderivati. “In Italia copriamo solo i due terzi del fabbisogno, stimato ogni anno in circa 1.000.000 litri, ed è per questo che dobbiamo incrementarne la raccolta con apposite campagne. La Giornata Nazionale coincide con la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, che già da alcuni anni, su sollecitazione dell’OMS, si celebra il 14 giugno per ricordare la nascita di Karl Landsteiner, medico di origine austriaca che nel 1900 scoprì l’esistenza dei gruppi sanguigni, e che per questa scoperta meritò il Premio Nobel edizione 1930. 46 gli Stati in cui si celebrerà la Giornata: dagli Stati Uniti alla Spagna, dall’Australia alla Nuova Zelanda, dall’Azerbaijan alle Isole Marshall.
Congresso Nazionale Fidas infor m a t iva ai dona t ori La gran parte dei donatori ricorderà che, fino a non molto tempo fa, le visite mediche ai nuovi donatori e quelle annuali di controllo periodico di idoneità alla donazione venivano effettuate per appuntamento nella tarda mattinata, tra le 10.30 e le 13.30, e nel pomeriggio, tra le 17 e le 19. Oggi, in seguito a una modifica procedurale decisa dalla Direzione del SIMT, queste visite (che richiedono un certo tempo per essere ben fatte) sono state inserite sulla linea della donazione ordinaria. La modifica in questione, da un lato, ha semplificato il modello organizzativo, sollevando i donatori dall’impegno di presentarsi in momento diverso dalla donazione per eseguire queste visite; dall’altro, ha rallentato i tempi di prelievo, in particolare nel momento in cui, casualmente, si trovassero in attesa di donare diversi dona-
tori da sottoporre a questo tipo di visita. A suo tempo, la Direzione della Associazione ha espresso riserve sull’opportunità di questa modifica procedurale, giudicando che, per i donatori, fossero maggiori gli svantaggi dei vantaggi. Tuttavia, trattandosi di materia di competenza della Direzione del SIMT, non ha potuto che prenderne atto. Oggi, effettivamente, accanto a donatori che hanno manifestato il proprio gradimento per la semplificazione, si registrano però numerose lagnanze, alcune anche formali. Con noi, se ne dispiace la Direzione del SIMT, che considera con attenzione la situazione, in particolare garantendoci il pieno e costante impegno di due medici sulla linea di prelievo, con il proposito di compensare il rischio di più lunghi tempi di attesa con questo potenziamento.
46° Congresso Nazionale FIDAS - Bari 2007 Intervento di Franco Bencivelli – FIDAS ADVS Ravenna
N
on ho intenzione di riferire di cose di “casa mia”. A Ravenna, tutto sommato, le cose vanno bene, anche se non posso nascondere che qualche problema lo abbiamo. In questo momento, lavoriamo con una convenzione scaduta e una Azienda sanitaria che fa “orecchie di mercante”: evidentemente preferisce non trattare della gestione della plasmaferesi produttiva, alla quale noi, con pieno diritto, intendiamo rinunciare.
Ma le nostre donazioni sono stabili, i nostri nuovi donatori continuano a superare le perdite. L’indice di donazione complessivo (donazioni di sangue intero e con aferesi) è più che soddisfacente: un buon 2,28. Detto questo, voglio trattare di questioni più generali di politica sanitaria, che mi sembrano gli argomenti più adatti a un Congresso nazionale come questo. In particolare, mi riferisco a certi effetti della autonomia gestionale di cui dispongono le Regioni, in tema di organizzazione trasfusionale. Almeno secondo il mio modo di vedere, abbiamo già qualche esempio di cui dolerci e qualche situazione per la quale temere.
1. Primo esempio. La Regione Lazio, con legge regionale, ha stabilito che il sangue da trasfondere nel proprio territorio dovesse essere preventivamente controllato per l’AIDS e l’epatite da virus B, oltre che con i metodi usuali, anche con metodo di biologia molecolare. Non entro nel merito scientifico della scelta: cioè, nel merito della sua utilità, per confronto
con i suoi alti costi. Questo argomento meriterebbe una discussione a parte e non sarebbe questa la sede. Sottolineo, invece, il vero e proprio dissesto organizzativo che ha provocato questa legge regionale. Infatti, la Regione Lazio, allora e tuttora carente di sangue, doveva ricorrere ad approvvigionamenti da altre Regioni che questi test non eseguiva-
Bari, 30.04.07. 46° Congresso Nazionale FIDAS Ordine del Giorno presentato dalla FIDAS-ADVS di Ravenna, approvato alla unanimità. L’Assemblea nazionale FIDAS, riunita a Bari in data 30 aprile 2007, preso atto che talune Regioni italiane, con propria legge regionale, hanno ritenuto di introdurre normative tali da rendere il proprio sistema trasfusionale diverso da quello delle altre; richiamata l’esigenza di uniformità del sistema trasfusionale del Paese, la sua articolazione in rete nazionale, addirittura la sua dimensione strategica di respiro europeo; nell’interesse dei donatori di sangue e, soprattutto, di chi del sangue deve giovarsi, chiede con forza alle istituzioni regionali di operare affinché il sistema trasfusionale italiano attui i propri aggiornamenti tecnico-organizzativi e normativi con prioritario riferimento alle direttive europee, comunque in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale, con gli stessi tempi di attivazione e dopo aver valutato scientificamente i benefici attesi e i costi emergenti.
Congresso Nazionale Fidas no (infatti, in quel momento, la legge nazionale prescriveva unicamente il test di biologia molecolare per l’epatite C). Rimediare al danno ha richiesto un paio di mesi e ha comportato rischi di inadeguato approvvigionamento per i malati laziali. In quel periodo, mi sono tolto il gusto di verificare i comportamenti seguiti nelle diverse Regioni, circa i test di biologia molecolare implementati (anche quello per l’AIDS, oppure no? anche quello per l’epatite B, oppure no?). Su una carta geografica d’Italia, mi proponevo di colorare ogni Regione con un colore diverso, a seconda dei test implementati. Ne è uscita una “Italia dell’Arlecchino”. C’erano Regioni colorate addirittura con tre colori diversi. A prescindere dalla dimensione del rischio infettivo (per la verità, assai piccola, addirittura infima, comunque si operasse), l’ “Italia dell’Arlecchino” dimostrava nei fatti un trattamento diverso per malati che certamente erano titolari di uguali diritti. 2. Il secondo esempio è quello siciliano della donazione differita, per la prima volta disposta per legge, in una regione. Sul periodico della nostra Federazione e su quello nostro locale (“il Pellicano”) ho già espresso il mio parere nettamente contrario a questo metodo di lavoro e ho difeso motivatamente la prassi attualmente seguita, che corrisponde ai disposti di legge, anche europei, e al modello organizzativo applicato in due terzi circa del territorio italiano. Non intendo entrare nel merito tecnico della questione. Mi limito a ribadire che NON ESISTONO EVIDENZE SCIENTIFICHE in favore della prassi del differimento, visto come strumento per ridurre il rischio trasfusionale infettivo, ma soltanto opi-
nioni personali che, scientificamente parlando, non valgono un bel niente. Infatti, chi sostiene il metodo del differimento si limita a dichiararne l’utilità esprimendo soltanto “opinioni” o richiamando la propria “personale esperienza”: è il termine abitualmente impiegato proprio quando mancano argomenti scientificamente validi per sostenere una tesi. Io, ad esempio, avendo praticato in tempi diversi entrambi i metodi di lavoro, ho una personale esperienza di senso nettamente opposto, che, sempre scientificamente parlando, vale niente, proprio quanto le altre. Quel che mi sembra grave è che nessuno, a nessun livello, neppure dopo l’iniziativa siciliana, dichiari di avere avviato una ricerca retrospettiva e/o prospettica per confrontare i due metodi e DI-MOSTRARE (dimostrare!) qualcosa, valutando anche i costi per il sistema, considerato che il metodo del differimento ovviamente li aumenta, per il numero sempre consistente di persone che, eseguiti gli esami, non si ripresentano più.
versi Assessori hanno ritenuto di applicare qualche correttivo locale a quanto concordato. Per la verità, non è avvenuto nulla di compromettente per il sistema. Ma il meccanismo, oltre che farraginoso, si dimostra troppo poco vincolante, soggetto a quella “ricerca di visibilità politica”, qualche volta a quel “protagonismo”, che in altre materie, si è già ampiamente manifestato. Anche in questo campo occorre definire e applicare meccanismi capaci di garantire stabilmente aggiornamenti tariffari uniformi. 4. Ma c’è di più. Un recentissimo decreto ha finalmente stabilito che l’esito delle ALT non deve condizionare l’idoneità trasfusionale delle unità raccolte. Finalmente, ci uniformiamo alla prassi seguita in tutta Europa e oltre, praticamente da sempre. Tuttavia, lo stesso decreto ha mantenuto questo esame come test di controllo del donatore, da eseguirsi in occasione di ogni prelievo. Come si comporteranno i singoli Servizi, di fronte a un reperto positivo di ALT, che, fino a ieri, avrebbe fatto scartare l’unità? Con le responsabilità civili e penali che potrebbero configurarsi dietro la comparsa casuale di una epatite, dopo trasfusione di una unità positiva per ALT, c’è da attendersi che ciascuno interpreti la norma a modo suo.
3. C’è, poi, la questione delle “tariffe di rimborso dei costi di produzione” per gli scambi fra Regioni di prodotti trasfusionali. La loro uniformità rappresenta certamente, per noi donatori, un “valore”. Come sapete, la determinazione di queste tariffe non è più affidata al Governo centrale, ma ai singoli Governi regionali, i quali, fortunatamente, hanno riconosciuto l’esigenza di uniformità nei comportamenti su un tema così delicato e si sono mossi di conseguenza, trattando questo tema nella Conferenza Stato-Regioni e raggiungendo, in quella sede, una posizione comune. Ma, una volta tornati a casa, di-
Mentre a gran voce tutti giustamente declamano l’esigenza di “unità” del sistema trasfusionale del Paese, la sua articolazione in “rete” nazionale, addirittura la sua dimensione strategica di respiro europeo, sembra che, nei fatti, si proceda con il “fai da te”. Resta il fatto che proprio la dimensione strategica del sistema si dimostra a rischio. A mio modo di vedere, le Associazioni di volontariato del sangue non possono assistere inerti, di fronte a questi segnali di possibile dissesto del sistema. Se altri non lo fanno, dobbiamo saper pretendere che le istituzioni e il mondo scientifico (nello specifico, la SIMTI) operino attivamente, affinché il sistema si muova all’unisono, decidendo i suoi aggiornamenti tecnicoorganizzativi in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale, con gli stessi tempi di attivazione e dopo aver valutato scientificamente i benefici attesi e i costi emergenti.
Franco Bencivelli
Approfondimento QUANTITÀ DI ALCOL Il problema abuso-dipendenza etilica deve sempre essere affrontato, anche se la valutazione quantitativa di astemio, medio e forte bevitore è molto soggettiva e, spesso, è legata a un tentativo di minimizzare abitudini ormai acquisite da parte del soggetto in esame. Talvolta risulta difficile stabilire la reale quantità di alcol assunta nell’arco di una giornata, perché, per esempio, chi beve a pasto spesso non sa definire quanti bicchieri realmente beve e inoltre non considera mai la grandezza del bicchiere usato, che può essere estremamente variabile, perciò 4 bicchieri di capienza differente, possono corrispondere a una diversità di 1/3 di bottiglia. Oggi si utilizzano test, come il MAST, molto semplici basati sul comportamento. È possibile inoltre avvalersi di metodologie raffinate per la determinazione dell’alcol presente nell’organismo. Una prova sicura è rappresentata dalla misurazione della sostanza nel sangue (Alcolemia) o nell’aria espirata (Spirometria), anche se questa non definisce per forza la condizione certa di alcolismo. Un tasso alcolico di circa 150 mg/100 ml di aria espirata può comunque assumere un valore diagnostico nei confronti dell’ebbrezza, soprattutto nei casi in cui il soggetto non presenta segni evidenti di tale stato, perché bisogna considerare che esiste un aumento della tolleranza all’alcol come conseguenza di un consumo continuo di notevole entità. L’ingestione eccessiva di alcol determina un aumento nel sangue di un enzima epatico chiamato gamma-GT il cui valore normale risulta alterato già dopo un mese di consumo alcolico, inoltre aumenta anche il valore globulare medio (MCV). E’ stato recentemente messo a punto un test in grado di rilevare precocemente un abuso di alcol e, forse, anche la predisposizione congenita all’alcolismo. Il test misura l’attività di 2 enzimi presenti in vari tessuti organici, compreso quello cerebrale. Si è visto che la loro attività nel cervello viene alterata dal prolungato uso di alcol. Per quantificare l’alcol bevuto è opportuno avere un’idea di quanto alcol ci sia in un bicchiere e in una bevanda. La quantità di alcol con-
I danni dell’alcool tenuta in ogni bevanda è diversa e varia in base alla sua gradazione alcolica, ma può essere identificata applicando la regola dell’unità alcolica. Una unità alcolica equivale a 8 gr di alcol. È importante conoscere il contenuto alcolico delle bevande per capire quanto alcol effettivamente si beve e, quindi, per potersi regolare. Per esempio in un boccale di birra normale di grandezza media c’è 1 unità di alcol, in un bicchierino di amaro il contenuto sale a 1,5 Oggi sulle bottiglie e sulle lattine sono segnalate le percentuali di alcol per volume quando questo è superiore all’1.2% allo scopo di facilitare un eventuale controllo e un confronto tra le varie bevande E’ possibile contare quante unità alcoliche si sono bevute in una giornata o in una settimana annotando tutti i dati, e, dopo aver fatto il conto, valutare sinceramente se esiste un problema. DANNI ALL’ORGANISMO Per chiarire ciò che l’alcol fa all’organismo, bisogna spiegare qual è il suo percorso all’interno del nostro corpo dopo averlo ingerito, cioè come viene assorbito, come viene distribuito, il suo metabolismo e la sua eliminazione. L’etanolo, dopo essere stato ingerito, passa dal tubo digerente alla corrente sanguigna, viene assorbito totalmente e in modo estremamente veloce, specialmente nel cervello dove raggiunge una concentrazione simile a quella ematica e ha quindi una rapida azione. Il 90-95% dell’alcol ingerito viene degradato, soprattutto a livello del fegato, e questo processo causa la formazione di composti dannosi per l’organismo. Nell’ultima fase la sostanza non metabolizzata viene eliminata, principalmente attraverso i reni e i polmoni. Assorbimento L’assorbimento dell’alcol è totale ed estremamente rapido; infatti inizia immediatamente dopo l’ingestione e si completa in un tempo variabile dai 15 ai 40 minuti. La sua presenza nel sangue è riscontrabile entro 5 minuti dall’ingestione e raggiunge la massima concentrazione ematica in un tempo compreso tra i 30 minuti e 2 ore. La velocità dell’assorbimento dipende dal fatto che l’alcol etilico si diffonde facilmente attraverso le membrane
biologiche in qualsiasi punto del tubo digerente, con una prevalenza nell’intestino tenue, ma anche nel cavo orale, nello stomaco nel colon e nel retto. • Il passaggio nel sangue è tanto più rapido quanto più elevata è la concentrazione alcolica, mentre l’assunzione di una stessa quantità di alcol frazionata in più dosi, determina un tasso alcolico inferiore. • La presenza di cibo nello stomaco determina un rallentamento dell’assorbimento dell’alcol, perciò se l’assunzione si verifica durante il pasto, il tasso alcolico presenta un picco inferiore e si normalizza più velocemente. Questo è il motivo per cui un paio di bicchieri di vino bevuti a digiuno producono un effetto maggiore che la stessa quantità di vino bevuto durante il pasto. • L’ingestione di sostanze grasse, latte e derivati rallenta il processo di assorbimento dell’alcol • Altre condizioni particolari influenzano il suo assorbimento, per esempio il tempo di svuotamento gastrico, il grado di acidità del succo gastrico, la contemporanea assunzione di farmaci che alterano la motilità gastroenterica e il flusso di sangue alle mucose. • Le persone che soffrono di gastrite assorbono più facilmente l’alcol, a causa delle alterazioni infiammatorie della mucosa gastrica. L’assunzione contemporanea di alcol e di farmaci o di droghe incide notevolmente sull’efficienza psico-fisica di una persona; inoltre l’effetto ottenuto può essere talmente amplificato al punto di non essere prevedibile e quantificabile. Mai, dunque, bere alcol associato all’uso di tranquillanti, di stimolanti, come l’anfetamina o la cocaina, di antistaminici, di antidolorifici o di oppiacei, come l’eroina o la morfina, perché la loro combinazione potenzia gli effetti di entrambe le sostanze. Distribuzione Per distribuzione si intende la diffusione di una sostanza nei diversi compartimenti dell’organismo. L’etanolo ha una rapida diffusione e distribuzione: grazie alle piccole dimensioni e alla completa solubilità in acqua la molecola viaggia in forma libera e totalmente attiva dal punto di vista biologico nel plasma e nei liquidi extracellulari. Tanto maggiore è la vascolarizzazione di un organo, tanto più immediati sa-
ranno gli effetti dell’alcol: i primi distretti ad essere interessati dalla diffusione dell’alcol sono quindi il sistema nervoso centrale e, subito dopo, il fegato, i reni, il cuore. In un secondo tempo vengono interessati anche i muscoli, perché sono organi a perfusione lenta, e il tessuto adiposo, nel quale l’etanolo tende a depositarsi; per questo le persone grasse possono aver una maggior resistenza alla sostanza di quanto dimostrino di avere le persone magre. Metabolismo Il 90-95% dell’etanolo introdotto va incontro a complesse trasformazioni, che si svolgono quasi esclusivamente a livello epatico, perciò il fegato è l’organo più esposto agli effetti dei prodotti tossici che si sviluppano come conseguenza della degradazione dell’alcol. Nella donna la quantità di alcol metabolizzato nello stomaco è 4 volte inferiore a quella dell’uomo, perciò l’etanolo immesso nel circolo ematico è nettamente superiore nel sesso femminile. Questo fatto è stato messo in relazione alla maggior suscettibilità del sesso femminile al danno correlato all’alcol, sia acuto, perché si ubriaca più facilmente, sia cronico, perché la donna a parità di abuso sviluppa più facilmente patologie epatiche gravi. Lo stato di ipersensibilità che alcuni soggetti dimostrano di avere nei confronti dell’alcol si spiega almeno in parte con la variabilità del sistema enzimatico che interviene nell’ossidazione dell’etanolo: in queste persone l’ingestione di dosi anche piccole di bevande alcoliche causa rapidamente rossore al viso, capogiri e nausea. Tossicità Nel metabolismo dell’etanolo si verificano: • modificazioni dello stato ossidoriduttivo delle cellule e, quindi, modificazioni funzionali di tipo metabolico • la produzione di metaboliti tossici e reattivi, come l’acetaldeide, capaci di provocare lesioni cellulari reversibili se in fase precoce, ma che conducono a un danno irreparabile se l’abuso di alcol continua. La variazione del potenziale ossidoriduttivo delle cellule provoca l’attivazione di enzimi e una conseguente serie di disfunzioni metaboliche riguardanti il metabolismo lipidico, glucidico, l’equilibrio acido-base e
Approfondimenti l’eliminazione di acido urico. Quando esiste una condizione di intossicazione alcolica è facile trovare un accumulo di trigliceridi nel fegato (steatosi) e una dislipidemia nel sangue, caratterizzata soprattutto da aumento della produzione di acidi grassi (ipertrigliceridemia) e delle lipoproteine (dislipoproteinemia). Nell’etilismo cronico aumenta la concentrazione ematica delle HDL (le lipoproteine ad azione protettiva nei confronti dell’arteriosclerosi), ma naturalmente ovviamente insorgono le patologie epatiche derivanti dall’etilismo cronico come la cirrosi, l’epatite alcolica cronica, l’epatocarcinoma. L’alcol etilico influenza il metabolismo epatico dei glucidi inibendo il processo di sintesi del glucosio, il suo deposito sotto forma di glicogeno e attivando il processo di demolizione del glicogeno: in questo modo tende a esaurire le scorte glicidiche e ostacola la loro reintegrazione. E’ particolarmente pericolosa l’assunzione di alcol al mattino, a digiuno, perché le scorte di glicogeno sono praticamente esaurite, perciò facilmente si manifesta la condizione di ipoglicemia da alcol. L’intossicazione etilica compromette l’equilibrio esistente fra gli acidi e le basi, perché favorisce la produzione e l’accumulo di composti acidi, per esempio i corpi chetonici e l’acido lattico, non eliminabili per via respiratoria, che possono perciò causare un abbassamento del pH del sangue e una grave acidosi metabolica. In questo caso si manifestano vari disturbi progressivamente più gravi, cioè un senso di profondo malessere, intensa stanchezza, cefalea, dolori addominali intensi, nausea, vomito e alterazioni respiratorie, inoltre si verifica un aumento della profondità del respiro nel tentativo di contrastare l’abbassamento del pH. La produzione nel fegato dei corpi chetonici, normalmente utilizzati dai tessuti e dagli organi per ricavarne energia, supera la capacità di utilizzazione dei tessuti, quindi si verifica un aumento della loro concentrazione ematica (chetonemia) e dell’eliminazione urinaria (chetonuria). Il digiuno, l’alimentazione carente di glucidi che spesso accompagnano l’intossicazione etilica, e la chetoacidosi portano il soggetto dallo stupore alcolico al coma e alla morte. Quando esiste la condizione di intossicazione alcolica si ha anche
un’inibizione dell’eliminazione dell’acido urico, che, oltre a contribuire al cambiamento del pH, è responsabile di attacchi gottosi, tipici e frequenti nel bevitore cronico. La tossicità dell’alcol, e precisamente dei suoi metaboliti liberati durante il processo di ossidoriduzione, si manifestano su numerose strutture causando gravi conseguenze. Oltre ai danni sul fegato, che costituisce l’organo essenzialmente deputato alla trasformazione dell’alcol, il bevitore cronico subisce danni allo stomaco, quali gastriti, emorragie e ulcere, disturbi a livello del sistema nervoso, con manifestazioni dolorose alle gambe e alle braccia, disturbi di ordine psicologico, come depressione, alterazione della capacità di giudizio, di autocontrollo e di coordinazione, ipertensione, carenze vitaminiche, disturbi sessuali, danni cerebrali, malattie muscolari, cancro alla bocca, all’esofago, alla gola. Il bere in eccesso provoca, insomma, gravissimi danni ed è causa di morte per molte persone (si fa una stima di 30.000 morti all’anno in Italia). Le principali condizioni che portano alla morte sono alcune patologie come la cirrosi epatica e i tumori, condizioni metaboliche particolari, come l’acidosi o l’ipoglicemia, ma anche gli incidenti stradali e il suicidio. Eliminazione La quantità di alcol eliminata come tale e, quindi non metabolizzata, dipende dalla dose assunta e oscilla tra il 2 e il 10% del totale. L’eliminazione avviene principalmente attraverso i reni e i polmoni, ma piccole quantità possono comparire anche nella saliva, nel sudore, nelle lacrime, nella bile, nel succo gastrico e nel latte. La concentrazione dell’alcol nel latte di donne bevitrici è pari a quella ematica e causa una riduzione notevole della secrezione del latte stesso, perché si ha un abbassamento dell’ossitocina, cioè l’ormone che stimola la secrezione lattea. Alcuni studiosi ritengono che l’eliminazione di alcol attraverso il latte materno possa provocare al lattante un’intossicazione e di conseguenza anche disturbi neurologici. Durante il periodo della gravidanza non si deve assumere alcol, perché la sostanza passa dal sistema circolatorio della madre alla placenta e, quindi, viene assimilato dal nascituro.
ALcol e guida In Italia l’alcol ha un incidenza media del 33% come causa di incidenti stradali. L’alcolemia elevata, superiore al limite legale di 80 mg di alcol in 100 ml di sangue, è la principale responsabile dei casi mortali negli incidenti stradali; si stimano infatti 3450 morti all’anno; Un incidente non mortale su due è correlato all’uso di alcol. Gli incidenti spesso si verificano tra le 20 e le 24, solitamente nei week-end, addirittura avvengono sovente nel raggio di pochi chilometri da casa. In genere i responsabili sono automobilisti che hanno bevuto troppo, ma spes-
ebbrezza. Oggi la nuova legge stabilisce che il guidatore può essere sottoposto a un accertamento alcolimetrico, senza bisogno del suo consenso ed è considerata ebbrezza un valore superiore al limite legale di 80 mg. per 100 ml di sangue. Un altro problema è che bisognerebbe poter stabilire l’ebbrezza anche nelle altre persone coinvolte nell’incidente, per esempio quando il ciclista ubriaco ha causato un incidente senza rimanerne vittima, ma purtroppo non esistono norme che prescrivano ed autorizzino tale controllo. Il limite che non deve essere su-
so i colpevoli sono i pedoni ubriachi che rappresentano un pericolo non da poco. La correlazione tra l’alcol e gli incidenti è significativa anche quando l’assunzione di alcol non è in una quantità così elevata da determinare modificazioni evidenti del comportamento, perché a dosi piccole di alcol il guidatore è comunque in grado di guidare bene, ma si riduce in lui la percezione di rischio, perché diminuisce la capacità di giudizio e di critica. La rapidità di riflessi è compromessa a causa dell’allungamento del tempo di reazione del 38% per i segnali sonori, del 30% per quelli luminosi e del 50% per la visione periferica. Spesso gli incidenti sono causati dall’associazione di alcol e farmaci, specialmente psicofarmaci, che sviluppa un potenziamento dell’effetto depressivo sul sistema nervoso centrale, anche in presenza di una alcolemia normale. Esiste anche il problema dell’accertamento della guida in stato di
perato, secondo il legislatore, è di 3 bicchieri. Questo ha scatenato molte contestazioni, soprattutto da parte dei difensori del vino, forse preoccupati per il calo delle vendite, ma gli esperti sostengono che se i 3 bicchieri sono bevuti a digiuno e d’un fiato portano sicuramente il tasso alcolico vicino al limite legale, mentre se centellinati durante un pasto, lasciano il livello della persona a valori più che accettabili. Bisogna dire che il discorso varia da persona a persona e dipende dal peso, dal sesso e dall’età. In caso di incidente o quando esiste il dubbio di guida in condizioni di alterazione psico-fisica a causa dell’alcol, la polizia stradale ha la facoltà di effettuare l’accertamento e se il risultato della prova corrisponde a un valore superiore a quello legale, l’interessato viene considerato in stato di ebbrezza ed è, quindi, possibile applicare le sanzioni previste. Tratto da :www.benessere.com/salute
Le nostre iniziative
Ancora una volta l’ADVS ha realizzato un connubio creativo ed efficace con il mondo dello sport. A margine della 2ª edizione della “24 ore di pallavolo”, organizzata dalla RoburCosta di Luca Casadio e disputatasi nel giugno scorso in Piazza San Francesco, le volontarie dell’associazione hanno animato il tendone dell’ADVS. Al tradizionale compito di distribuire materiale informativo e sensibilizzare i passanti sull’attività dei donatori, le ragazze hanno distribuito rinfreschi (ce n’era bisogno, perché la temperatura ha messo a durissima prova il fisico dei giocatori, alcuni dei quali semplici appassionati e… spesso molto giù di condizione, specie nelle squadre dei giornalisti e delle vecchie glorie!). Pezzo forte, però, gli apprezzatissimi quadretti di piadina alla nutella! La manifestazione si è aperta nel pomeriggio di sabato con la sfilata delle vecchie campionesse della Teodora, che negli anni ottanta vinsero 11 scudetti consecutivi, guidate dalla presidentessa Garavini. Dopo una ininterrotta nottata di partite, accompagnate dalla presenza di un pubblico folto e incuriosito, si è giunti alle partite del mat-
24 ore di pallavolo
In definitiva una bella esperienza che ha aumentato la visibilità della nostra associazione, proseguendo un rapporto stretto con lo sport che è sempre un interlocutore privilegiato per le nostre iniziative. Marco Ortolani Un caloroso ringraziamento a tutti i collaboratori che si sono alternati al gonfiabile durante le 24 ore e in particolare a “quelli della notte”: Francesca, Zuffi, Pippo, Luciano e i coniugi Francia.
partita contro una squadra composta da giocatori di serie B e da altre vecchie glorie, davanti ad un pubblico numerosissimo che con prolungati applausi ed incitamenti ha dimostrato di non aver dimenticato quegli anni d’oro della pallavolo ravennate. Le telecamere di Sky non hanno mancato di prestare attenzione al nostro stand, intervistando persino la nostra Federica Fusconi e inserendo la sua testimonianza nella clip che è stata trasmessa nei giorni successivi.
tino, fra le quali ha avuto successo quella allestita dall’Aias Ruentes, che ha visto i giocatori della società (portatori di handicap) impegnati in squadre rinforzate dalla presenza di giocatori di serie A. Nel pomeriggio sono arrivati i campioni del Messaggero, che nel 1991 vinsero lo scudetto. Il capitano Vullo, l’allenatore Ricci e gli altri campioni (Gardini, Errichiello, Margutti, Masciarelli… mancavano solo i due americani) sono tutti apparsi ancora in grande condizione fisica e hanno vinto la
La gita a Verona per assistere alla tanto celebrata “Aida” ci ha visto partire la domenica pomeriggio verso le 14 dal solito ritrovo con quattro pullman, di cui uno doppio, stracolmi di persone di tutte le età. La partecipazione è stata folta e complessivamente di successo. La partenza anticipata ci ha dato modo di passeggiare per il centro della città e ammirare piazza delle Erbe e le caratteristiche strade circostanti. Ma venendo al pezzo forte della giornata, anche se lo spettacolo ha suscitato varie reazioni, la visione della famosa Arena è stato un evento sicuramente valido, ed un’esperienza degna di essere vissuta. La grandiosità della costruzione lascia attoniti e stupiti, e ancora una volta ci si meraviglia di come l’uomo sia capace di tanta magnificenza. Dicevo, che le reazioni sono state le più diverse perché come spesso capita in questi spettacoli, o piace molto oppure per niente. I costumi
Aida
e le scenografie inscenati dal regista sono stati abbastanza sfarzosi e la recitazione di Aida molto applaudita. Anche se qualcuno si aspettava la grandiosità degli spettacoli di Zeffirelli, alla fine di tutto, ne è valsa la pena.
Le nostre iniziative Festa Sociale
27 maggio 2007 Per l’appuntamento più atteso dell’estate FIDAS-ADVS, l’effervescente gruppo giovani ha ideato quest’anno una festa a tema country-western. Per una sera allo Chalet dei giardini pubblici si è ricreata l’atmosfera del selvaggio west! Energiche sfide con toro meccanico e al “saloon-stand” FIDAS-ADVS il rancio del cowboy a base di stufato di fagioli e il rancio dell’indiano rivisitato in stile romagnolo ovvero piadina e salsiccia. I nostri “sceriffi- dj” hanno animato i molti cowboy e indiani intervenuti con un po’ di musica country ma è stato il concerto
Festa Western dal vivo del gruppo “70 mi da 80” a scatenare le danze fino oltre mezzanotte. La serata è stato un modo diverso per dare visibilità alla nostra associazione, per ritrovare amici donatori di tutta Italia che sono venuti a trovarci, ma soprattutto per vedere tanti, tanti ravennati di tutte le età divertirsi insieme: un cappello da cowboy…ed è subito festa!
8 giugno 2007
Federica Fusconi
10
Le nostre iniziative Motosalsiccia
24 giugno 2007
Sfilata Teodora
6 luglio 2007
11
Le nostre iniziative Siamo giunti alla terza edizione del torneo di racchettoni ADVSFIDAS, il cui successo, possiamo affermare, si è definitivamente consolidato. Si è tenuto domenica 29 luglio ed ha visto scontrarsi 40 coppie miste di ragazzi e ragazze di quasi tutte le età per tutta la giornata. Per certi versi si può dire che il tempo ci ha sorriso, ma per altri il sorriso era un po’ troppo intenso, così oltre alla fatica della tensione, i partecipanti hanno dovuto anche fronteggiare un caldo torrido ed un terreno di gioco non meno “caliente”. Ed alla maniera degli Highlander (ne rimarrà uno solo!), la gara è andata avanti quasi ad oltranza fino allo stremo delle forze, quando Elisa e Simone si sono aggiudicati il primo premio battendo Gianluca ed Andrea. A coronamento della giornata, giocatori e non, si sono goduti un’abbondante cena a base di pasta e salsiccia ai ferri, il tutto annaffiato da acqua e vino. Sicuramente i commensali in maggioranza erano non giocatori, ma come oramai sarà noto, ogni occasione è buona per mangiare e bere in compagnia, quindi anche se non di racchettone, certamente erano giocatori di qualche cos’altro.
Torneo di Racchettoni
29 giugno 2007
La favola delle bugie
C’era una volta un signorotto che aveva diversi contadini ed era famoso per le sue bugie. Uno dei suoi contadini però gli contendeva il primato del più bugiardo, e un giorno decisero di fare una sfida: “chi le diceva più grosse avrebbe vinto mille scudi”.
Decisero di trovarsi la domenica mattina nella piazza del paese con due testimoni quali giudici. L’appuntamento era per le dieci, e puntuale il signorotto e i testimoni si trovarono sul luogo della sfida ma, del contadino nessuna traccia. Le ore passavano, ma non si vedeva nessuno. Dopo diverse ore, il terzetto stava per andare via deluso, quando videro arrivare il contadino bagnato, spettinato e zoppicante. “Ecco, la prima bugia l’hai già detta” disse il signorotto. Il contadino, ansimando, raccontò la sua avventura per giustificare il ritardo. “Stavo venendo qui, quando mi sono accorto che mi erano scappate le api. Le ho prese e le ho messe dentro alla cassetta contandole, ma ne mancava una. L’ho cercata dappertutto senza risultato, poi ho sentito i miei due cani che litigavano: l’avevano sbranata e si stavano contendendo l’ultima coscia. Ho tirato
12
loro l’accetta, non per fargli male ma per dividerli, ma l’accetta è finita in una siepe e non riuscivo più a trovarla. Ho dato fuoco alla siepe, e una volta spento l’incendio, in mezzo alla cenere ho trovato il manico ma non l’accetta. Mi sono accorto che era molto tadi e mi sono messo a correre per venire qui, ma sono inciampato in un chicco di fava; era talmente grosso che l’ho piantato e subito è spuntata una pianta di fave che fra le foglie e bacelli è arrivata in un attivo in cielo. Incuriosito ho cominciato a salire, ma ad un certo punto sono caduto e mi sono trovato immerso in un mucchio di latte rappreso. Sono dovuto andare a casa a prendere il badile per poter uscire e venire qui”. A questo punto il padrone rinunciò a raccontare le su bugie e, toltosi dalla tasca il portafoglio, diede i mille scudi al contadino giurando di non sfidarlo mai più. Romana Benini
La pagina del donatore
I nostri cuccioli Chiara Penso
Alice e Riccardo Silvestrini
Poesie
Divina e Giulia
Betulle Come enormi fantasmi oscillano, sussurrano, scheletri ossuti nelle lunghe luci autunnali, le betulle, appena ingiallite dai primi geli, scuotono le grandi braccia protese verso il cielo. Proiettano lontano le lunghe ombre mentre lentamente si spogliano ad ogni sferzata di vento. Manciate di coriandoli imprigionati in un disordinato turbinio, se ne vanno leggere e quasi felici le foglie ormai stanche. Hanno raccolto per mesi le voci del mondo, i nostri pensieri, i segreti più intimi
Donar sangue È regalare la vita, è sentirsi vicino a chi soffre. È atto spontaneo, disinteressato, anonimo, di solidarietà, di altruismo, senza pregiudizi, verso il fratello sconosciuto. È tutela e rispetto della vita mia e degli altri, è cultura di dialogo e pace, è dovere etico e morale, è gesto piccolo ma infinitamente grande. Donar sangue aiuta ad “essere”, a “dare”, a credere nel presente e nel futuro senza paure. Forse per il mondo sono solo una persona, ma per qualche persona sono tutto il mondo, per questo il donar sangue mi riempie di orgoglio. Gabriele Cocchi
portati dalla brezza estiva, le grida felici dei bimbi nei parchi. il pianto delle vedove, la solitudine degli orfani, le tenerezze degli innamorati, la frenesia della vita. Leggere danzano, si soffermano un attimo su un prato, accarezzano un muretto, sfiorano lembi di panni al vento, sussurrano il loro addio nell’aria fredda e trasparente di un timido e velato sole mattutino. Se ne vanno stanche portandosi appresso il loro pesante fardello di sogni. Milva Montanari
Benny Nessun guinzaglio al tuo collo Libero di esistere, libero di vivere, vivi sconfiggendo l’inverosimile, occhi di diamante sul tuo bianco sublime, carezze per gioire, se esiste un vuoto lo colmi senza richieste, non disdegni un sorriso per regalare mille giorni di gioia. Nicola Tritto
13
Poesia Una vita, un amore, una gelosia. Un sogno e una poesia, è inutile dirti che sei tutta la vita mia Mirca Tonelli Bovini
Dai donatori Il secolare cipresso di Villa Verucchio
Nel maggio del 1213, San Francesco d’Assisi, scendendo dall’aspra cima del monte di San Leo, si rivolse a Frate Leone, suo compagno di viaggio, dicendo: Ed ora andiamo a predicare in Romagna. Così i due pellegrini si avviarono verso la terra di Romagna e giunsero a Villa Verucchio, nella verde vallata del Marecchia. In località Montirone, videro spuntare fra la boscaglia il campanile di una rustica chiesetta all’interno della quale si venerava un antico Crocefisso. Essi scelsero subito quel luogo per le loro quotidiane orazioni e penitenze. Si narra che, durante un’estasi, il Santo udisse la voce del Crocefisso confortarlo a persistere nella sua dura vita di sacrificio e d’apostolato; ma quello non fu l’unico evento straordinario che si verificò durante la loro permanenza. La Istoria Serafica racconta: …un giorno a Frate Francesco che transitava stanco lungo i gioghi dell’Appennino, s’impigliò nella tonaca un ramicello vizzo; lo raccolse, comodandogli di farsene bordone pel suo peregrinare, e giunto qui non più bisognoso, lo diede al fuoco: esso si contorse sfrigolando, ma rimase intatto. Disse allora messer Santo Francesco: “ se non vuoi ardere allora cresci!” E da Lui piantato immantinente sbocciarono gran germogli. Laonde, in segno di maggior miracolo, pel bene delli umani. Quel cipresso esiste ancora e, dopo quasi otto secoli, ci ricorda il passaggio del Poverello d’Assisi in terra di Romagna. Nel 1810 i soldati francesi che bivaccarono sotto le sue fronde, accesero grossi falò per bruciarlo, ma Frate Fuoco risparmiò nuovamente Frate Cipresso, nonostante che l’interno del tronco sia rimasto tutto bruciacchiato. Sempre negli anni dell’occupazione napoleonica, un tale Giovanni,
che dimorava nel convento, per ben due volte ricevette l’ordine di abbattere il cipresso, ma un messo misterioso giungeva sempre in tempo per far sospendere il vandalismo. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale, i frequenti cannoneggiamenti dalla vicina Rimini, ne hanno sfrondato la chioma ed abbattuto molti dei suoi rami, consegnandogli un aspetto di sofferenza e di vecchiaia. Alcuni anni più tardi, durante un violento temporale notturno, si staccò anche il grosso ramo centrale. Malgrado questi incidenti è veramente notevole la suggestione che provoca la grandiosità di quest’albero secolare che si eleva da terra di venticinque metri mentre la circonferenza del tronco ne supera i cinque. Le sue bacche si riproducono ogni anno, sempre feconde, mentre il tronco, assicurato e rafforzato negli ultimi tempi con chiavarde di ferro, che impediscono all’enorme fusto di fendersi, sembra un’immensa stalagmite che si alza verso il cielo attraverso i suoi rami nodosi, sui quali numerosi uccelli trovano un rifugio sicuro per i loro nidi. Oggi questo monumento naturale è uno dei pochi alberi secolari tutelati in Romagna nonché il più conosciuto; per la sua longevità è stato studiato da illustri botanici, mentre nei secoli diversi poeti e scrittori lo hanno illustrato. La chiesa ed il convento di Santa Croce in Villa Verucchio rappresentano il più antico luogo francescano dell’Emilia Romagna, comprendente anche una Cappella dedicata a San Francesco, sorta sul luogo dove anticamente esisteva la primitiva cella abitata dal Santo. L’attuale Cappella è stata completamente ricostruita nel 1929, in stile gotico – lombardo ed arricchita con pregevoli affreschi che illu-
strano alcuni episodi della vita di San Francesco. Numerosi pellegrini e turisti, anche stranieri, durante l’anno, ma specialmente in occasione della solenne Festa del Perdono d’Assisi, del 2 agosto, vi sostano in preghiera. Nel silenzio della sera, fra il sussurro dei canti dei Frati Minori, chini sui salteri, questo cipresso, scosso dal vento, sembra che parli, attraverso il suo lungo carico di anni, con la voce stessa del tempo, donando così, a tutto il paesaggio circostante, un tocco inconfondibile di aria mistica. Sauro Ravaioli
N o t a in t e g ra t iva al B ilancio NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO AL 31/12/06 L’A.D.V.S. è l’Associazione Donatori Volontari Sangue della città di Ravenna. E’ associata alla F.I.D.A.S. (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) a carattere nazionale. L’Associazione ha eletto un Collegio di Sindaci Revisori, composto da tre membri effettivi, fra cui il Presidente del Collegio, e da due supplenti, ed i cui compiti sono prescritti all’art.25 dello Statuto. L’ADVS, in quanto ONLUS, gode dei benefici fiscali dettati dalla Legge Regionale 21/02/2005 n.12 ex Legge 266 del 11/08/1991 “Legge Quadro sul volontariato”, dal Decreto Legislativo n.460 del 04/12/1997 “Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, che richiama gli artt. da 143 a 150 “Capo
III – Enti non commerciali” del T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte dei Redditi). L’Associazione non controlla alcun Comitato o organizzazione affiliata e non. Come per gli esercizi precedenti, nell’imputazione dei valori allo stato patrimoniale e al conto economico è stato adottato prevalentemente il criterio di cassa. Il criterio di competenza viene adottato solo in occasione di manifestazioni che accadono a cavallo di due esercizi e, per maggior chiarezza, si preferisce imputare entrate e uscite omogenee nello stesso esercizio. Durante l’esercizio non sono state effettuati investimenti in nuove campagne pubblicitarie o iniziative di propaganda, ma sono andate ad esaurimento quelle approvate nel precedente esercizio e riguardano le
affissioni sugli autobus dell’ATM e gli spot al Cinema City. Il gruppo giovani, come nel 2005 ha organizzato alcuni eventi promozionali che avevano lo scopo prevalente di avvicinare giovani alla donazione ma soprattutto al volontariato. Nello specifico sono state organizzati due aperitivi, un happy-hour, una moto-salsiccia e un torneo di racchettoni. Il successo che si è avuto, è dovuto in gran parte al fatto che, pur essendo stati ideati per un target giovane, hanno incontrato anche il gradimento dei meno giovani favorendo l’aggregazione di persone di svariate età. Il presente bilancio presenta un utile d’esercizio di euro. 10.882,33 contro euro. 6.099,23 del precedente esercizio. Come dettato dallo Statuto, l’utile verrà accantonato a “fondo dotazione”, a rafforzamento del patrimonio sociale.
14
STATO PATRIMONIALE ATTIVO Immobilizzazioni Non sono presenti in bilancio immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisto aumentato dei costi accessori di diretta imputazione. Durante l’esercizio sono stati acquistate macchine ufficio e attrezzature varie, inoltre, in seguito ad un inventario periodico di controllo, sono stati stornati cespiti inviati al macero. Dette immobilizzazioni sono state ammortizzate per intero nell’esercizio e quindi la relativa posta nel conto economico risulta pari a tale aumento. Attivo circolante Rimanenze Come nell’esercizio precedente non sono presenti in bilancio alcun tipo di rimanenze.
N o t a in t e g ra t iva al B ilancio Crediti Nella voce “Ausl Donazioni” è presente il credito maturato nei confronti dell’Azienda Sanitaria per le donazioni mensili. Per quanto attiene la convenzione per i servizi aggiuntivi, durante l’esercizio è stato incassato il credito maturato nel 2005, mentre per quanto riguarda il credito di competenza del 2006, il C.d.A. ha ritenuto di non accantonare nulla vista l’incertezza della riscossione. La voce “Sai” riguarda il credito maturato nei confronti della società assicuratrice omonima, presso cui l’associazione ha costituito il fondo T.F.R. per il personale in forza. Tale fondo viene annualmente aggiornato e integrato con le quote maturate in base agli stipendi ed assicura in qualsiasi momento avvenga un licenziamento, il rimborso immediato al dipendente di quanto dovutogli. La voce “Aureo Monetario” è un fondo creato in precedenza per il medesimo scopo del fondo Sai, ma che non è stato più aggiornato poiché è stato valutato migliore il secondo fondo. Attualmente viene conservato a sostegno del Sai. La voce crediti vari è un conto di giro che accoglie ratei e risconti attivi, in virtù del predetto criterio di competenza utilizzato nei casi eccezionali in cui avvengano raccolte fondi tra la fine di un esercizio e l’inizio del successivo. La voce “depositi cauzionali” è costituita dall’anticipo conversazione versato per l’utenza telefonica. La voce “Cred.imp.L.140/97” è costituita dall’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del T.F.R. Le disponibilità liquide sono valutate al valore nominale e sono composte da: Cassa Euro 1.973,10 Cassa di Risparmio di Ravenna Euro 140.694,90 Credito Cooperativo Euro 18.027,17 Fondo postale per affrancatrice Euro 4.971,16 totale Euro 165.666,33 PASSIVO Patrimonio netto Il patrimonio netto è costituito in massima parte dal fondo di dotazione che si è costituito nel tempo con i contributi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale ai sensi di legge e con i contributi volontari di enti, associazioni, imprese e privati. Come già detto in precedenza, affluiscono a questa voce anche gli utili o le perdite che si verificano al termine di ogni esercizio. Fa parte del patrimonio libero anche il “Fondo offerte vincolate” per euro 895,52 che è stato costituito per accogliere tutte quelle offerte che ci vengono donate per determinati utilizzi predefiniti. Fondi per rischi e oneri Seguono il patrimonio netto, i fondi
ammortamento per cespiti completamente ammortizzati. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato L’ammontare di questo fondo, in ottemperanza alla vigente normativa, corrisponde a quello delle indennità da pagare ai dipendenti in caso di cessazione del rapporto di lavoro alla data del bilancio. In sintesi, i movimenti dell’esercizio sono stati i seguenti: fondo al 31 dicembre 2005 Euro anticipi corrisposti Euro indennità liquidate Euro accantonamento dell’esercizio Euro totale al 31 dicembre 2006 Euro
101.896,81 -10.262,00 0 14.933,46 106.568,27
Debiti v/personale I debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale ammontano a euro 14.066,75 e sono costituiti da contributi previdenziali relativi al 2006 che sono stati versati nel mese di gennaio 2007. I debiti v/retribuzioni ammontano ad euro 8.958,01 per saldi stipendi di dicembre versati nel mese di gennaio 2007. I debiti v/ritenute lavoro autonomo riguardano il compenso dovuto al D.J. ingaggiato per la festa di Natale e liquidato nel mese di gennaio 2007. La voce debiti vari è un conto di giro che accoglie ratei e risconti passivi, in virtù del già citato criterio di competenza. CONTO ECONOMICO Costi La voce costi per il personale, opportunamente analizzata nel conto economico ammonta a euro 234.254,63 contro euro. 250.706,41 dell’esercizio precedente, con una diminuzione di euro 16.451,78 dovuto al ripristino di una situazione normale in seguito al rinnovo dei contratti che si è avuto nell’esercizio precedente e che prevedeva anche sostanziosi arretrati. Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate ha comunicato che l’IRAP, per le associazioni Onlus non è dovuta e quindi si provvederà a richiedere il rimborso di quella indebitamente versata e per il 2007 non verrà prevista alcuna spesa in merito. Il numero medio dei dipendenti in forza durante il decorso dell’esercizio è stato di 6 unità di cui 3 alla segreteria e 4 all’aferesi. I servizi associati pari ad euro 68.286,59 sono sostanzialmente in linea con quelli relativi al 2005 pari ad euro. 68.448,69. I contributi alla Fidas nazionale e regionale ammontano ad euro.9.346,73 contro euro 8.314,00 dell’esercizio precedente, con un aumento di euro 1.032,73 che la Fidas regionale e na-
zionale hanno ritenuto di chiedere a copertura di spese necessarie. Le quote associative alla Consulta del Volontariato e alla Confartigianato sono sostanzialmente invariate. La voce “rimborsi organi associazione/volontari” è pari ad euro. 4.072,44 contro euro.5.236,91 con una diminuzione di euro.1.164,47. La voce “Assicurazione” è passata da euro.5.060,61 dello scorso esercizio a euro. 5.674,45. La voce “manifestazioni sociali” analizzata con la relativa contropartita dei ricavi, registra un aumento di euro.6.185,02 dovuto ad una maggior spesa per la festa sociale e per la giornata nazionale del donatore. Invece le attività varie analizzate assieme al relativo conto dei ricavi evidenzia un maggior introito dovuto al buon esito della manifestazione di Natale unita ai festeggiamenti per l’ultimo giorno dell’anno. Per le iniziative del gruppo giovani, che si sta ritagliano sempre più uno spazio maggiore, il Consiglio ha ritenuto di esporre analiticamente ciascuna voce e di prevedere a preventivo una vero e proprio budget che garantisca un’autonomia per l’intero anno. Per quanto riguarda la propaganda il costo sostenuto per il 2006 ammonta a euro. 23.088,32 contro euro. 44.846,30 con una visibile diminuzione dovuta alla politica di risparmio che il Consiglio ha avuto a causa della situazione delicata che si è creata con la scadenza della convezione della plasma con l’Azienda Sanitaria. La voce “Donazione a distanza A.V.S.I. è invariata rispetto al 2005, ed anche la voce “Donazioni a enti” è sostanzialmente invariata. Per quanto riguarda gli ammortamenti dei beni materiali si rinvia a quanto sopra esposto relativamente alle immobilizzazioni. Gli oneri amministrativi pari ad euro.2.189.15 sono praticamente invariati rispetto agli euro 2.134,45 dello scorso esercizio. Ricavi I ricavi relativi al sangue intero sono pari ad euro. 173.205,16 contro euro.172.674,88 con un lieve incremento di euro.530,28 Situazione non migliore si ha per la plasmaferesi che risulta pari ad euro. 183.017,50 contro euro.187.767,50 dell’esercizio precedente con una diminuzione di euro. 4.750,00 I proventi amministrativi sono pari ad euro 10.915,63 contro euro.10.094.14 con un aumento di euro 821,49. Infine la voce proventi finanziari comprende gli interessi attivi maturati sugli investimenti in titoli effettuati per eccesso di liquidità e sul fondo Sai. L’elenco dettagliato di tutte le raccolte fondi e manifestazioni organizzate nel 2006 è agli atti dell’associazione a disposizione di chiunque sia interessato.
15
NOTE SUL BILANCIO DI PREVISIONE 2007 I “costi per il personale” sono stati conteggiati tenendo conto dell’eventualità che il personale si assenti per qualsiasi necessità e debba essere sostituito. Nelle “manifestazioni sociali” e “attività varie” abbiamo accantonato quanto più possibile affinché ogni manifestazione dia il massimo risultato sia in termini di gradimento, sia in termini di promozione indiretta e soprattutto in virtù del fatto che anche quest’anno probabilmente la manifestazione Natalizia sarà seguita dai festeggiamenti di San Silvestro. Vista l’assenza di una vera e propria campagna pubblicitaria nel 2006, per quest’anno il Consiglio si impegnerà a promuovere una maggiore propaganda, sia con il rinnovo del contratto per la pubblicità sugli autobus dell’ATM, sia con altre iniziative in via di definizione I “contributi sulle donazioni” sono stati conteggiati in base alle donazioni dello scorso anno, mentre la voce “rimborso personale convenzione Ausl” il rimborso delle prestazioni che il nostro medico ha effettuato per l’Ausl nel 2006. L’unico ricavo previsto per le “manifestazioni sociali” e “attività varie”, è dato dalla “Festa Befana” che si è conclusa il 06/01/07 e per la quale abbiamo già l’esito definitivo. Si conclude la presente nota integrativa assicurandoVi che le risultanze del bilancio corrispondono ai saldi delle scritture contabili tenute in ottemperanza alle norme vigenti e che il presente bilancio rappresenta con chiarezza, e in modo veritiero e corretto, la situazione patrimoniale e finanziaria della società, nonché il risultato economico dell’esercizio. Il Tesoriere.
I.C.E. (In Case of Emergency) MESSAGGIO IMPORTANTE Gli Operatori delle ambulanze hanno segnalato che, in occasione di incidenti stradali, quasi sempre i feriti hanno con loro un telefono cellulare, ma non si sa chi contattare tra la lista dei numeri in rubrica. Per questo hanno fatto propria l’idea ICE e cioè che ognuno metta nella rubrica del proprio cellulare la persona da contattare in caso d’urgenza, sotto l’acronimo internazionalmente riconosciuto ICE (In Case of Emergency). Rubrica – Salva ICE casamia 098…….. ICE maria +39333…… ICE carlo +39340…….. ICE miomedico +3938…….. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare l’esempio sopradescritto, oppure ICE 1, ICE 2, ICE 3, etc. È sotto questa sigla che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli Operatori delle ambulanze, dalla Polizia, dai Vigili del Fuoco o dai primi soccorritori. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.
Abbigliamento Sailing.it Via Rismondo, 26/a 48023 Marina di Ravenna Tel. 0544-538870 www.sailing.it info@sailing.it Assicurazioni La Piemontese Agente Vistoli Gian Paolo V.le Galileo Galilei, 69 48100 Ravenna tel. 0544-270600 Calzature Centro Sanagens Via Gordini, 29 - Ravenna Tel. 0544-32384 Cinema e Divertimento CinemaCity Via Secondo Bini, 7- Ravenna Ingresso euro 5 lunedì - mercoledì e giovedì (non festivi) Multisala Astoria Via Trieste, 233 48100 Ravenna tel. 0544-421026 Ingresso euro 5 compresi festivi ai nostri associati Mirabilandia S.S 16 Adriatica km 162 Savio di Ravenna Tariffe speciali per l’ingresso al parco i biglietti sono in vendita in segreteria Acquaparco Awai-Awai Viale Orazio 40- Lido Adriano Cooperativa Sociale “La Pieve” Bottega di Erasmo Via De Gasperi 59 Legatoria, cartotecnica, oggettistica Centro Stampa Impaginazione e fotocopie
ADVS-FIDAS: Associazione Donatori Volontari Sangue c/o Ospedale S. Maria delle Croci La segreteria è aperta da lunedì a sabato dalle 7,30 alle 13,30, domenica dalle 8,30 alle 10,00. Per le donazioni di sangue tutti i giorni dalle 8,00 alle 10,30. Per informazioni telefonare al numero 0544-403462 oppure www.advsravenna.it e-mail: info@advsravenna.it e-mail: ravenna@fidas-emiliaromagna.it Consiglio direttivo: Presidente Franco Bencivelli; Vice-Presidente Grazia Sofia Meneghini. Segretario Generale Federica Fusconi; Tesoriere Barbara Saviotti; Segretario Organizzativo e Segretario Organizzativo alle politiche giovanili Nicoletta Valbruccioli; Responsabile Propaganda Massimo Baldi; Consiglieri Serafino Ferrucci, Giorgio Morandi, Gilberto Sansovini, Francesca Saragoni, Enzo Severi, Stefano Sforza, Gianluca Valmorri. Sindaci Revisori: Presidente Pietro Bazzi. Sindaci: Edgardo Argelli, Bruno Camerani. Collegio Probiviri: Presidente Pietro Natali, Giuliano Lucchi, Roberto Mingarelli. Cosulente Tecnico Daniele Dott. Vincenzi. Responsabile Stampa Luigi Guerra.
Le nostre convenzioni Arcobaleno Via Circ. S. Gaetanino 10/14 oggettistica, vimini, decoupage Centro S. Antonio via Tomba 2 S. Antonio garden, fiori e piante Centro S. Michele Via Fentina 263 s.Michele garden, fior, e piante Erboristerie Linea Verde di Ghirardini Adriano & C snc Via Ponte Marino 12/A Ravenna tel. 0544-35244 Non Ti scordar di Me Via Romea Sud 63/a 48100 Ravenna (Ponte Nuovo) tel 346-8585417 Estetica e cure termali Terme di Punta Marina Viale Colombo, 161 - Punta Marina Terme tel. 0544-437222 cure termali, ambulatorio di fisiochinesiterapia, rieducazione motoria, poliambulatorio, centro medicina estetica Infortunistica Omnia Infortunistica Via San Mama, 10 - 48100 Ravenna Assistenza gratuita nel risarcimento danni, anticipo delle spese (auto sost., riparazione danni, esami diagnostici, assistenza medico-legale ecc.) ai nostri associati. La tessera-card è disponibile in segreteria Lavanderie Iper Patty Via Cesarea 168 48100 Ravenna tel. 0544.67624
Lavanderia “La reale” Mezzano Ravenna Via reale 159
Musei & Parchi NatuRa - Museo Ravennate di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini” Via Rivoletto, 25 48020 - Sant’Alberto Ra tel. 0544 529260 Biglietto ingresso euro 1,50 ai nostri associati Ottica Blue Vision Viale Randi 4 - 48100 Ravenna tel. 0544-403388 sconto su occhiali da sole e da vista e su lenti a contatto e liquido Salmoiraghi & Viganò sconto per l’acquisto di occhiali da vista o da sole Mega Optik V.le Farini 36 - 48100 Ravenna tel. 0544-213432 sconto su occhiali da vista e da sole, per ogni sviluppo di rullini una pellicola in omaggio Palestre e Piscine “Harmony” Palestra di cultura fisica Via Mangagnina, 15 48100 Ravenna tel. 0544-63689 Endas Nuoto Via Pola 14 48100 Ravenna tel. 0544-590928 Euritmica centro fitness Via Flammarion, 17 48100 Ravenna tel. 0544/271030 Scuola di ballo “Salsa Planet” Via Flammarion 17 48100 Ravenna tel 347 2785212
Poliambulatori Centro Dentale Ravenna s.r.l. Piazza Luigi Einaudi n.1 48100 Ravenna tel. 0544-33206 Sconti ai nostri soci su prestazioni odontoiatriche, protesi, igiene dentale, indagini radiografiche, terapie del mal di schiena, discopatie, sciatica, colpi di frusta emicranie, cefalee da tensione. Visite e controlli gratuiti ai nostri associati. Dilazioni di pagamento Dott.ssa Piera Turroni – odontoiatra P.zza Caduti per la Libertà 34 1 p. scala B Ravenna tel.0544-38089 Sconto 20% sul totale delle prestazioni Poliambulatori “Opera di S. Teresa del B. G.” Via Nino Bixio 20 - 48100 Ravenna tel + fax 0544-38513 Sconti speciali ai nostri associati Osteolab Piazza Caduti del Lavoro, 9 48100 Ravenna Tel. 0544/590852 Tutte le specialità mediche (dalla Cardiologia alla Reumatologia); le specialità chirurgiche (vascolare, Neurochirurgia,Oculistic a, Ostetricia e Urologia) con annesso ambulatorio per piccola chirurgia; le attività strumentali, l’Ecografia generale e specialistica e i “Campi Visivi” Vernici e colori Color Point 2 Via Faentina, 218 - 48100 Ravenna tel. e fax 0544-464216 Vernici, diluenti, ferramenta, isolamenti termici a cappotto, cartongesso, prodotti per l’edilizia