CALENDARIO 2010-2011 della FIORENTINA Data Evento Risultato a And Dom. 29-08 1 Camp. FIORENTINA - NAPOLI 1-1 a And Dom. 12-09 2 Camp. Lecce - Fiorentina 1-0 a And Sab. 18-09 3 Camp. FIORENTINA - LAZIO 1-2 a And Merc. 22-09 4 Camp. Genoa - Fiorentina 1-1 Dom. 26-09 5a Camp.And FIORENTINA - PARMA 2-0 a And Dom. 03-10 6 Camp. FIORENTINA - PALERMO 1-2 Dom. 17-10 7a Camp.And Sampdoria - Fiorentina 2-1 Sab. 23-10 8a Camp.And FIORENTINA -BARI 2-1 Merc. 27-10 Coppa Italia FIORENTINA - EMPOLI 1-0 0-0 Dom. 31-10 9a Camp.And Catania - Fiorentina a And Dom. 07-11 10 Camp. FIORENTINA - CHIEVO 1-0 a And Merc. 10-11 11 Camp. Roma - Fiorentina 3-2 a And Sab. 13-11 12 Camp. FIORENTINA - CESENA 1-0 a And Sab .20-11 13 Camp. Milan - Fiorentina 1-0 1-1 Sab. 27-11 14a Camp.And Juventus - Fiorentina Mar. 30-11 Coppa Italia FIORENTINA - REGGINA 3-0 Dom. 05-12 15a Camp.And FIORENTINA - CAGLIARI 1-0 Sab. 11-12 16a Camp.And Udinese - Fiorentina 2-1 Mar.14-12 Coppa Italia Parma - Fiorentina 2-1 Dom. 19-12 17a Camp.And FIORENTINA - INTER RINVIATA Merc. 06-01 18a Camp.And Bologna - Fiorentina 1-1 a And Dom. 09-01 19 Camp. FIORENTINA - BRESCIA 3-2 Sab. 15-01 1a Camp.Rit Napoli - Fiorentina 0-0 a Rit Dom. 23-01 2 Camp. FIORENTINA - LECCE 1-1 Sab. 29-01 3a Camp.Rit Lazio - Fiorentina 2-0 a Rit 1-0 Merc. 02-02 4 Camp. FIORENTINA - GENOA a Rit Dom. 06-02 5 Camp. Parma - Fiorentina 1-1 a Rit Dom. 13-02 6 Camp. Palermo - Fiorentina 2-4 a And Merc.16-02 Rec.17 FIORENTINA - INTER 1-2
Data Dom. 20-02 Dom. 27-02 Dom. 06-03 Dom. 13-03 Dom. 20-03 Dom. 03-04 Dom. 10-04 Dom. 17-04 Sab. 23-04 Dom. 01-05 Dom. 08-05 Dom. 15-05 Dom. 22-05
7 Camp. 8a Camp.Rit 9a Camp.Rit 10a Camp.Rit 11a Camp.Rit 12a Camp.Rit 13a Camp.Rit 14a Camp.Rit 15a Camp.Rit 16a Camp.Rit 17a Camp.Rit 18a Camp.Rit 19a Camp.Rit a
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Evento Risultato FIORENTINA - SAMPDORIA 0-0 Bari - Fiorentina 1-1 FIORENTINA - CATANIA 3-0 Chievo - Fiorentina 0-1 FIORENTINA - ROMA 2-2 Cesena - Fiorentina 2-2 FIORENTINA - MILAN 1-2 FIORENTINA - JUVENTUS Cagliari - Fiorentina FIORENTINA - UDINESE Inter - Fiorentina FIORENTINA - BOLOGNA Brescia - Fiorentina Numero speciale con 8 cartoline da collezione
de I Magnifici Viola! Questa settimana
ANTOGNONI, CASO, DESOLATI, ROGGI, MATTOLINI, SALTUTTI, BEATRICE, NEREO ROCCO
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17 Aprile 2011
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BOLOGNA - CESENA BRESCIA - MILAN CAGLIARI - FIORENTINA GENOA - LECCE INTER - LAZIO JUVENTUS - CATANIA PALERMO - NAPOLI ROMA - CHIEVO UDINESE - PARMA a
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Il prossimo appuntamento con Fiorentinainforma è DOMENICA 1 MAGGIO per la partita FIORENTINA-UDINESE
CATANIA - LAZIO CESENA - BARI CHIEVO - BOLOGNA FIORENTINA - JUVENTUS GENOA - BRESCIA LECCE - CAGLIARI MILAN - SAMPDORIA NAPOLI - UDINESE PARMA - INTER ROMA - PALERMO
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23 Aprile 2011
Milan Napoli Inter Lazio Udinese Roma Juventus Palermo Cagliari FIORENTINA Bologna Genoa Chievo Catania Lecce Parma Sampdoria Cesena Brescia Bari
BARI - ROMA CATANIA - CAGLIARI CESENA - INTER CHIEVO - LECCE FIORENTINA - UDINESE LAZIO - JUVENTUS MILAN - BOLOGNA NAPOLI - GENOA PARMA - PALERMO SAMPDORIA - BRESCIA
L’editoriale Adesso si tratta di salvare almeno la dignità di un campionato bislacco e di onorare una città che non ha mai smesso di profondere amore per i colori viola. Quella contro il Milan non è stata una partita, è stata per settantacinque minuti un mezzo massacro, considerato il modo approssimativo in cui è stata preparata e l’atteggiamento con cui è stata approcciata. No, non ci siamo, non ci siamo per niente, purtroppo. Cancelliamo anche questa e facciamo finta di nulla: in fondo il giorno della resa dei conti si avvicina e la fame giustizialista del popolo viola sta per trovare soddisfazione. Messa così, forse suona male, ma qualcosa bisogna cambiare in questa Fiorentina...
o d n a s Pen
al futuro... La nostra copertina Da settembre 2009 è soltanto ‘l’azionista di riferimento’, il ‘presidente dimissionario’, ma per tutti i tifosi, nel bene e nel male, non ha mai smesso di essere semplicemente Il Presidente. Perché chi ha a cuore la Fiorentina, ed è la stragrande maggioranza dei tifosi, non ha mai messo in dubbio il legame tra Firenze e questa proprietà, e per il futuro non può che augurarsi che rimanga saldo ancora a lungo e si rafforzi sempre di più. Al ritorno alla presidenza di Andrea, che secondo alcuni avverrà nelle prossime settimane, abbiamo voluto dedicare la nostra copertina, parafrasando il celebre manifesto ‘Hope’ di Obama. Perché per rilanciarsi, la Fiorentina ha bisogno di un progetto vincente dal punto di vista sportivo e manageriale ed è innegabile che, ad oggi, Andrea e la famiglia Della Valle, siano la miglior garanzia affinché esso possa trasformarsi in realtà.
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La squadra non ha né gioco né anima, è ripiombata nell’apatia, e i tifosi viola si stanno spegnendo lentamente. A volte sembra che non abbiano più neanche la voglia di incavolarsi...
Andrea, torna Presidente! No, quella contro la Juventus non è la partita dell’anno, come ha detto Andrea Della Valle. La partita dell’anno è una sfida in cui ti giochi qualcosa di importante, è una crocevia che può determinare la stagione in un senso o nell’altro. In questo Fiorentina - Juventus, uno dei più tristi e smorti dell’ultimo ventennio, i Viola possono prefiggersi un solo minimo obiettivo: interrompere una volte per tutte la già proibitiva rimonta dei bianconeri al quarto posto. Può essere questo un traguardo stimolante? Decisamente no. Il resto è un’attesa quasi spasmodica per il
Consiglio d’Amministrazione di fine mese in cui all’ordine del giorno compare la voce: “rinnovo cariche”. Il dubbio è tra il mantenimento dello status quo con un rimescolamento di nomi più o meno noti, o un rilancio in grande stile, magari ac-
compagnato dal rientro alla presidenza di Andrea Della Valle. Un atto forse formale, ma che certificherebbe in maniera inequivocabile il nuovo coinvolgimento della famiglia nelle vicende viola.
Pensando al futuro...
In caso contrario si addenserebbero davvero
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L’editoriale
Fiorentinainforma Pensando al futuro...
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nubi nere sul futuro della Fiorentina. Ci preme ricordare, a mo’ di premessa, che la stragrande maggioranza
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della città è assolutamente convinta e innamorata della serietà della famiglia Della Valle: il rilancio di qualsiasi progetto sulla Fiorentina passa necessariamente da loro. Per questo il nostro appello è ri-
volto ad Andrea: “Torna Presidente!”.
Scetticismo su Mihajlovic C’è invece grande scetticismo e una decisa spaccatura sulla figura dell’allenatore. La decisione della Fiorentina di confermare Sinisa Mihajlovic alla guida della squadra anche nella prossima stagione, è stata indubbiamente una mossa coraggiosa quanto impopolare. Un rischio che, rispetto ad un mese fa, ha iniziato a crescere, visto anche l’andamento della squadra in campionato. Una volta incassata la fiducia, infatti, i gio-
catori e l’allenatore si sono forse seduti. E mentre sono state sprecate già due occasioni su tre per interrompere il digiuno di successo contro le grandi squadre (pareggio contro la Roma e sconfitta contro il Milan), pure le ultime speranzelle di centrare un traguardo europeo sono sfumate, anche per colpa di una difesa che ha perso il bandolo della matassa e incrinato la propria reputazione, incassando ben sei gol nelle ultime tre partite. Proprio quando la Fiorentina ha cominciato a segnare, per la legge della coperta corta, il reparto arretrato ha iniziato ad imbarcare acqua da tutte le parti. Insomma, assenze e giustificazioni a parte, forse sarà opportuno monitorare con grande attenzione lo sviluppo della situazione da qui alla fine del campionato. Se dovesse precipitare, la società sarà costretta ad intervenire. A chi giova iniziare
un cammino di riavvicinamento tra squadra, società e tifoseria con un allenatore sgradito alla maggioranza del pubblico e sottostimato da una parte della stampa? 8
La riflessione è molto profonda, la società non può esi-
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mersi dal farla, un eventuale successo contro la Juventus potrebbe congelare alcuni dubbi, ma non fugarli definitivamente.
E se Vargas rimanesse? Come sempre, in grande altalena, ecco il nostro aggiornamento e le nostre valutazione sui singoli. In grande ascesa sicuramente c’è Vargas, autore contro il Milan del suo secondo gol stagionale e in generale di una prestazione caratterizzata da una generosità inconsueta. La sua dichiarazione d’amo-
re alla città al termine della partita (“A Firenze mi trovo bene ed ho intenzione di rimanerci altri due anni, fino alla fine del mio contratto”) potrà magari sembrare un depistaggio in vista del divorzio estivo, ma se veramente Vargas avesse intenzione di onorare l’accordo con la Fiorentina e rimanesse convinto come le ultime partite, la società avrebbe il dovere di assecondarlo e di rallegrarsi.
Vargas è infatti il giocatore in assoluto più determinante per gli equilibri di squadra, è inoltre un calciatore per caratteristiche difficilmente sostituibile.
Giovani da risvegliare... In grande discesa invece i due giovani additati da Mihajlovic come vagabondi, Lja-
Pensando al futuro... jic e Babacar. I due siluri esplosi dall’allenatore alla vigilia della gara col Milan, non sono riusciti a svegliare dal torpore i due talentini viola. È passata forse troppo sotto silenzio la denuncia pubblica di Sinisa: dire che un calciatore si allena male, è una cosa molto grave. Se poi il protagonista dell’indolenza è un gio-
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L’editoriale
Fiorentinainforma vane senza curriculum che ha quasi tutto da dimostrare, beh, allora la questione assume contorni ancor più grotteschi. Se non hanno voglia di allenarsi bene, Ljajic e Babacar, è un bel problema per la Fiorentina. Nessuno dei due, nonostante quello che hanno fatto vedere di buono negli scampoli di partita concessi (molto più a Ljajic che a Babacar), può permettersi di allenarsi male o di sprecare un’occasione come quella che sta concedendo loro la Fiorentina. E viceversa la società non può dissipare il valore di due capitali giovani e di grande prospettiva. Nel finale di stagione avranno entrambi ulteriori possibilità: l’auspicio è che riescano a sfruttarle meglio di come hanno fatto adesso.
...e giovani da scoprire: il futuro è già domani C’è naturalmente anche grande curiosità per scoprire altri giovani, ancora sconosciuti, ma protagonisti di una vera e propria impresa nella finale di Coppa Italia Primavera. Mihajlovic ha annunciato che, dopo Fiorentina-Juventus, molti di loro troveranno spazio in prima squadra e saranno valutati in vista della costruzione della squadra del prossimo anno. Sì, fra i pochi vantaggi di una stagione insignificante come questa, c’è proprio la possibilità di anticipare tutti nella programmazione del futuro.
Oggi dunque battiamo la Juve, restituiamo entusiasmo ad una città e ad una tifoseria delusa, e da domani iniziamo a costruire la nuova Fiorentina. Che dovrà necessariamente essere molto diversa da questa. Cristiano Puccetti
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4 1 L’Italia calcistica guarda tutta al Franchi. Il Milan, agguantato in vetta alla classifica dal Napoli, si gioca il primato. La Fiorentina non si gioca proprio niente, a parte la faccia e la gratitudine eterna dei tifosi azzurri, per una sera, probabilmente, tifosi viola più accaniti dei nostri tifosi, accorsi in tanti allo stadio, quello sì, ma velatamente rassegnati come quando hai 3 di media in matematica a due settimane dalla fine della scuola. Tant’è che sugli spalti, prima della partita, l’unico argomento che tiene banco è: ci sarà o non ci sarà Barbara Berlusconi? Ma, soprattutto, Pato, per questo, correrà di più o di meno? Mentre ognuno discetta della propria teoria sessuo-fisio-calcistica, in un deprimente clima balneare, ci pensa il giro d’onore dei ragazzi di Renato Buso a riaccendere un po’ la passione: a dieci giorni dalla conquista della Coppa Italia, l’abbraccio di Firenze è tutto per loro. 2 Dalle gioie del recente passato, alle fatiche del presente. Contro i rossoneri, con Mutu espulso, Mihajlovic riesuma Ljajic dal primo minuto. Una delusione: il ‘ragazzino’ non solo non inciderà sulla partita, ma sarà sostitui-to nella ripresa da Babacar. A centrocampo tocca a Donadel non far rimpiangere l’assenza di Behrami; missione fallita, un po’ per il giallo in avvio, un po’ perché, spostato a destra, non riesce a far granché, a parte correre a più non posso. 3 Dopo un lampo iniziale della Fiorentina, è il Milan a far sua la partita, imponendo ritmi bassi e brusche accelerazioni, che mandano in difficoltà la retroguardia viola. All’8’ arriva il gol rossonero con Seedorf, messo davanti a Boruc (autore di una gran partita, nonostante il risultato) da un disimpegno ribattuto della difesa gigliata. 4 Il Milan un po’ sta a guardare, ma non dà mai l’impressione di essere impensierito dalla manovra viola. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, si affaccia con più continuità dalle parti di Boruc, finché, al 41’ non gli riesce di passare: contropiede di Ibrahimovic che dà a Boateng sulla destra, pallone per Pato che, davanti al portiere viola, ha gioco facile nel buttarla dentro. È 0-2 alla fine del primo tempo. Nella ripresa, Mihajlovic butta nella mischia Behrami al posto di Donadel. 5 L’apporto dello svizzero fa la differenza e la
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Fiorentina sembra dare vaghi segnali di crescita. Dai e dai, i viola passano. Al 79’, percussione di Montolivo, che fa partire un siluro respinto da Abbiati. Sulla ribattuta c’è in agguato Vargas, che di sinistro ribadisce in rete. E, in un colpo solo, si riapre la partita, si riapre il campionato e si riaccende l’entusiasmo del fin qui ammutolito popolo viola. Vargas per poco non raddoppia con un tiro-cross velenosissimo, propiziato da un Babacar volenteroso, ma alle volte un po’ troppo velleitario. All’87’ Ibrahimovic, in lizza come sempre per il premio simpatia, finisce anzitempo negli spogliatoi per aver maledetto se stesso mandando a quel paese il guardalinee, reo di non avergli concesso un ‘determinante’ fallo laterale. Un ultimo brivido al 90’, ancora con Babacar, ma la partita finisce 1-2, con i viola che hanno ben poco da recriminare. Giovanni Rizzo
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La squadra ospite A Firenze il crocevia di tutta una stagione La Juventus crede ancora nell’Europa. Il successo contro la Roma e la vittoria con il Genoa, hanno riportato entusiasmo dopo i giorni di buio profondo. La gara contro la Fiorentina diventa dunque uno spartiacque decisivo in chiave futura. Un successo lancerebbe i bianconeri verso un nuovo inizio, viceversa uno stop rischierebbe di compromettere una stagione tutt’altro che positiva.
al futuro. Obiettivo principale è quello di confermare Alberto Aquilani: il club di Corso Galileo Ferraris spera di riuscire ad ottenere uno sconto dal Liverpool rispetto ai 16 milioni fissati per il riscatto del cartellino del giocatore romano, anche se allo stato attuale pare essere un affare di difficile realizzazione. Potrebbe arrivare, tra l’altro a costo zero, Andrea Pirlo, 32enne lontanissimo dal rinnovo con il Milan. In questo caso, l’unico problema è rappresentato dall’importante ingaggio, quantificabile intorno ai 3,5 milioni di euro l’anno. Quanto a Buffon, Marotta ha negato di avere preso contatti con la Roma per la cessione del portiere. Lo stesso Buffon non avrebbe chiesto di andare via. Il caso, però, è destinato a far parlare ancora di sé.
JUVENTUS
Ex e quasi ex al veleno Tornare al Franchi, per molti, avrà un sapore particolare. A cominciare da Felipe Melo, mediano che proprio in viola si è imposto all’attenzione del calcio che conta. Il brasiliano non ha trovato quell’equilibrio che lo aveva contraddistinto nei mesi fiorentini e anche domenica scorsa è stato sostituito. Luca Toni, invece, torna ancora una volta da avversario, ma con una maglia diversa. Non era mai sceso in campo, nelle gare di Champions giocate dalla Fiorentina contro il suo Bayern, oggi farà di tutto per riscattarsi. Chi, invece, verrà accolto da una pioggia di fischi è il fiorentino Andrea Barzagli: era l’aprile del 2008 quando aveva trovato un accordo ben preciso con Pantaleo Corvino. I due si erano persino stretti la mano a sancire l’intesa: un’offerta faraonica del
Wolfsburg mise tutto a soqquadro e Firenze non ha mai dimenticato.
Nuovo corso bianconero Ma quale sarà il nuovo corso bianconero? Beppe Marotta guarda già
Walter Ducci
La curiosità
Intrecci di mercato
Alberto Gilardino ha mandato un messaggio ben preciso alla proprietà: se i Della Valle faranno capire di essere disposti a rilanciare il progetto, il centravanti della Nazionale resterà con lo scopo ben preciso di riportare la Fiorentina in Europa, viceversa se ne andrà. La battaglia per il suo futuro, insomma, è soltanto all’inizio e Beppe Marotta, direttore generale della Juventus, non molla la presa. L’attaccante di Cossato continua a rappresentare il candidato ideale per il nuovo corso bianconero, quello della rinascita dopo il fallimento di questa stagione. In questo caso, la trattativa con i viola, però, potrebbe trasformarsi in una girandola di attaccanti. Già, perché a Corvino potrebbe essere proposto come parziale contropartita Alessandro Matri (18 gol fino ad oggi tra Cagliari e Juve), in passato già seguito dalla dirigenza viola, mentre tra i centrocampisti continua a ronzare come un tarlo la candidatura di Momo Sissoko.
26 Leandro RINAUDO 17 Armand TRAORE’
LA ROSA I PORTIERI 1 Gianluigi BUFFON 31 Marco COSTANTINO 13 Alex MANNINGER 30 Marco STORARI I DIFENSORI 15 Andrea BARZAGLI 19 Leonardo BONUCCI 3 Giorgio CHIELLINI 6 Fabio GROSSO 21 Zdenek GRYGERA 2 Marco MOTTA 29 Paolo DE CEGLIE
I CENTROCAMPISTI 14 Alberto AQUILANI 4 FELIPE MELO 27 Milos KRASIC 8 Claudio MARCHISIO 23 Simone PEPE 5 Mohamed SISSOKO 7 Hasan SALIHAMIDZIC 25 Jorge MARTINEZ GLI ATTACCANTI 10 Alessandro DEL PIERO 9 Vincenzo IAQUINTA 32 Alessandro MATRI 18 Fabio QUAGLIARELLA 20 Luca TONI ALLENATORE: Luigi DELNERI
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Do Re Mi Fa GOL
Fiorentinainforma
BEPPE CARLETTI Bandiera della musica In cinque decenni di carriera, Beppe Carletti ha davvero fatto la storia della musica italiana. Sessantacinque anni, emiliano e juventino, Carletti è stato il fondatore, insieme ad Augusto Daolio, dei Nomadi, la band di cui è il tastierista e il leader indiscusso. La loro è una storia di successi che parte da lontano, dalle prime canzoni, che nonostante il passare del tempo, rimangono ancora oggi di straordinaria attualità “Sono canzoni che non hanno un linguaggio modaiolo, parlano delle nostre storie spiega - “’Dio è morto’, scritta nel 1967, è un manifesto ancora attualissimo, oggi più di ieri. Dietro le canzoni ci sono le persone, cioè noi, e noi siamo coerenti, non è che cantiamo una cosa e poi pensiamo l’opposto”.
Con i Nomadi 50 anni di successi I vostri concerti sono ritrovi per intere famiglie, più generazioni in un solo coro. “In effetti ai concerti ci sono famiglie intere: vuol dire che c’è serietà e che si possono portare anche i bambini. I nostri sono brani di speranza, che fanno pensare e che possono far sognare. Coerenza ed umiltà sono la bandiera dei Nomadi”. In questi anni, per varie vicissitudini, anche tragiche, vi siete messi in gioco cambiando formazione. “Danilo Sacco, successore del compianto Augusto Daolio, è entrato subito nel cuore dei fans. Il cantante di un gruppo gode indiscutibilmente di maggior visibilità, è però un sesto del gruppo: come in una squadra di calcio, è il centravanti che fa gol, ma se gli altri non difendono e portano su palla, il centravanti non serve a niente”. Le vostre “coppe europee” le avete vinte... “Sì, però noi ci accontentiamo della nostra classifica... e di non andare in Serie B. Abbiamo fatto sempre dei buoni campionati senza mai rischiare di retrocedere. Della formazione storica son rimasto solo io: cambiano i giocatori, ma la fede che il tifoso ha, rimane sempre la stessa, ed è quello che succede ai Nomadi. In quasi mezzo secolo son passate 19 persone, e la gente ancora ci segue. È l’amore che provano nei nostri confronti, forse perchè non li abbiamo mai traditi”.
Tra Fiorentina e Juve spero che vinca il migliore Ti sei mai sentito allenatore dei Nomadi? “Sì, ma allenatore in campo”. Oggi è il giorno di Fiorentina-
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5 anni fa, il ritorno allo stadio...
Juventus. Come vivrai questa partita? “Spero che vinca il migliore, chi gioca meglio. Se gioca meglio la Fiorentina è giusto che vinca la squadra viola, se gioca meglio la Juve, deve vincere lei. Alcune volte non succede così, per una serie di cose, la sfortuna, ad esempio. Io sono juventino, ma sono uno di quei tifosi che quando la squadra gioca male, non mi vergogno ad ammetterlo. Se la Fiorentina avesse avuto a disposizione Jovetic, sicuramente avrebbe fatto un campionato prestigioso; la Juventus invece, sinceramente, mi ha un po’ deluso. Ricordo che Capello non voleva che si allenassero a Vinovo, perchè diceva che c’era qualcosa che non faceva bene al fisico dei giocatori, e devo dargli ragione, non ho mai visto tanti infortuni come quest’anno. O sono così sfigati da farsi male anche senza giocare, oppure c’è qualcosa nella preparazione che non quadra. Non è nemmeno colpa degli allenatori e neppure del fatto che giocano tanto: o son tutti rotti in partenza, o c’è davvero qualcosa che non va”. Hai vissuto le sfide contro il Torino: anche Fiorentina-Juventus è paragonabile ad un derby? “Battere la Juve è sempre un orgoglio: puoi fare un campionato mediocre, ma puoi vantarti di averla battuta. Il Torino, quando vinceva il Derby, faceva festa per sei mesi, poi poteva anche andare in B, ma era già contento. Come la Juve di adesso si è vantata di aver battuto l’Inter, e poi non ha più vinto. La Fiorentina è una squadra che merita rispetto perchè giocarci contro non è una partitella, anzi”.
La tifoseria in 50 anni com’è cambiata? “Cinque anni fa son tornato allo stadio dopo essere stato 20 anni senza metterci piede. Avevo smesso perchè non mi piaceva l’atmosfera, andavo con mio figlio e c’era il rischio di trovarsi in mezzo a una situazione spiacevole: l’ho ritenuto un luogo non consono per far crescere un ragazzo. Da quello che si sente e si legge sui giornali, non è che sia cambiato molto, purtroppo”.
...e a giugno un nuovo a disco Per i Nomadi ci sono progetti a breve scadenza? “Usciremo con un disco nuovissimo a giugno, è un’anteprima che vi regalo perchè ci stiamo lavorando proprio in questi giorni”. Forza Nomadi, allora! “Certo, Forza Nomadi, Forza Juve e anche... Forza Fiorentina!”. Antonio Lenoci e Francesco Nidiaci redazione di Radio Rosa
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Fiorentinainforma 14a puntata Una
maglia, una passione. La nostra storia...
I Magnifici Viola
1968, l’anno che cambiò il mondo Ci siamo lasciati con la Fiorentina che gioca il 31 dicembre 1967 a Mantova uscendo vittoriosa dal campo con reti di Amarildo e Maraschi. Il nuovo anno inizia però con uno scivolone, forse eredità degli ozi festivi, che vede i viola soccombere per 1-0 sul campo della Spal. Se il buon dì si vede dal mattino... C’è stato l’avvicendamento sulla panchina: Chiappella viene esonerato da Nello Baglini dopo una sconfitta in Coppa delle Fiere. Ormai, dopo diciotto anni in viola, la stella di Beppe sembra affievolirsi e il presidente ritiene sia arrivato il momento di cambiare. Anche perché la squadra non sembra più girare al meglio. A sostituire Chiappella è la coppia Bassi-Ferrero, che rimette in moto il
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giocattolo: la squadra ritrova la sua forza nella difesa, mentre l’attacco ancora ha qualche difficoltà. Proprio quel 7 gennaio a Ferrara l’Amarildo do Brazil si spezza una gamba e resta fuori per tre mesi. Il bomber è Maraschi, che segna dodici reti, comincia a farsi conoscere il giovane portiere Franco Superchi, mentre Mario Brugnera non sa ancora di essere all’ultima stagione in viola. Mario, veneziano del 1946, centravanti tattico di qualità, è alla Fiorentina dal 1963: Chiappella lo ribattezzò subito “il piccolo Di Stefano”, ma lui non si montò mai la testa, anche perché, appena arrivato, si trovò al fianco di giocatori che si chiamavano Hamrin, Maschio, Lojacono, Marchesi, Gonfiantini e Albertosi. Fu sempre un ottimo elemento in squadra e, proprio nella stagione che Amarildo
I Magnifici Viola È arrivato l’album per le prime 80 cartoline dagli anni ‘50 al 1980! Raccoglitore viola numerato con 20 inserti e 80 alloggiamenti personalizzati. Costo 20,00 euro INFO 055.5520824 - 055.5002065 - 338.2043547
avrebbe portato al secondo scudetto, Brugnera fu ceduto al Cagliari di Giggiriva, detto “Rombo di tuono” o anche “Il sinistro di dio”, che lo scudetto lo vinse nel 1970.
Esplode la protesta degli studenti Ma siamo nel Sessantotto. Che anno quello: carico di promesse e di illusioni, di voglia di libertà e idee nuove, contraddizioni, sbagli, eccessi, reazioni e violenze. La protesta monta in tutto il mondo e gli studenti sono in prima linea. Gennaio si conclude con una clamorosa offensiva dei Nord Vietnamiti e dei Viet Cong, passata alla Storia come l’Offensiva del Tet, sferrata contro le province del Sud che fino a quel momento erano tenute saldamente dai militari Usa. Il mondo parteggia quasi tutto per il Nord, ed è sempre più evidente che gli Stati Uniti si sono impantanati in una situazione da cui sarà difficile uscirne con dignità, visto che alla vittoria non ci crede più nemmeno il popolo statunitense.
La battaglia di Valle Giulia e la ‘lezione’ di Pasolini È a marzo che la protesta studentesca fa il botto. Il primo giorno del mese, scoppia la cosiddetta “battaglia di Valle Giulia”. Valle Giulia è una zona di Roma alle pendici dei Parioli, dietro Villa Borghese, dove si trova la Facoltà di Architettura dell’Università la Sapienza. La facoltà era stata sgombrata dalla polizia che, dopo aver sloggiato gli studenti che l’avevano occupata, ora la presidiava. Gli scon-
tri avvennero perché gli studenti cercarono di rioccupare i locali. Fu una vera e propria battaglia che durò a lungo e dove, per la prima volta, gli studenti riuscirono a tener testa alle forze dell’ordine, che contarono 148 feriti, mentre gli studenti che ne buscarono fuLa ‘battaglia di Valle Giulia’ a Roma tra studenti de La Sapienza e forze dell’ordine
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Fiorentinainforma La contestazione di sinistra innesca una reazione nella destra. Sempre a marzo, una spedizione punitiva di circa duecento aderenti al Movimento Sociale Italiano, arriva all’ateneo romano per sgombrare le facoltà dalle «canaglie rosse». Alla testa della spedizione non ci sono capetti sconosciuti, ma Giorgio Almirante, Giulio Caradonna e Luigi Turchi, che intendono così far rientrare nei ranghi delle tradizionali posizioni missine, gli studenti di destra che se ne erano allontanati.
La Primavera di Praga e l’assassinio di Martin Luther King rono 478. Tra i partecipanti agli scontri c’erano anche giovanotti che in seguito seguiranno ognuno strade diverse: il regista Paolo Pietrangeli, i giornalisti Giuliano Ferrara, che rimase ferito, Paolo Liguori ed Ernesto Galli della Loggia e Oreste Scalzone. Sulla vicenda, Pier Paolo Pasolini scrisse la celebre poesia in cui affermava di schierarsi dalla parte dei poliziotti della Celere: A Valle Giulia, ieri / si è così avuto un frammento / di lotta di classe: e voi amici / (benché dalla parte della ragione) / eravate i ricchi. / Mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) / erano i poveri. Figuriamoci le reazioni: il comunista Pasolini dalla parte dei celerini? Come al solito, Pasolini vide più lontano di tutti accorgendosi che per la prima volta in Italia c’era un contrasto politico dove le classi privilegiate (allora lo erano quasi tutti gli universitari della Sapienza) rappresentavano le istanze della sinistra estrema che voleva rompere con le istituzioni.
Ma non ci siamo solo noi. Il 21 marzo a Praga comincia la primavera politica con il grande, imprevedibile processo di democratizzazione della Repubblica cecoslovacca. Mentre a Milano si hanno nuovi scontri tra gli studenti
Studenti e operai «uniti nella lotta» Ormai la protesta studentesca dilaga. A Milano, dopo una riunione alla Statale, il movimento studentesco decide di scavalcare il sindacato e di mettersi al fianco della classe operaia al grido di «uniti nella lotta».
Numero speciale di Fiorentinainforma La Firenze Infernale con Alighieri ben 8 cartoline de I MAGNIFICI VIOLA! di Dante È arrivato l’album per le prime 80 cartoline dagli anni ‘50 al 1980! Un raccoglitore unico, viola numerato, con 20 inserti e 80 alloggiamenti personalizzati. Costo 20,00 euro LE CARTOLINE DA COLLEZIONE
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I Magnifici Viola della Cattolica, capeggiati da Mario Capanna, capelli lunghi e gran barba nera, negli Stati Uniti il presidente Lyndon Johnson pronuncia un importante discorso trasmesso dalla tivvù. Johnson ha capito che è tempo di uscire dal pantano vietnamita e annuncia l’interruzione immediata e unilaterale dei bombardamenti sul Vietnam del Nord. Il 4 aprile Martin Luther King, premio Nobel per la pace nel 1964, è a Memphis per partecipare a una marcia in favore di alcuni lavoratori in sciopero. Mentre sulla veranda dell’albergo sta parlando con i suoi collaboratori, viene raggiunto da alcuni colpi di fucile sparati da una casa di fronte. Luther King cade riverso sulla ringhiera morendo quasi subito. Passa aprile e si accende il “maggio francese”: le autorità parigine decidono di chiudere l’Università di Nanterre, alla periferia della capitale, dove era scoppiata una violenta protesta proprio contro la guerra del Vietnam.
Bruno Pesaola arriva sulla panchina della Fiorentina
Fraizzoli. Anche a Firenze, con la Viola quarta a fine campionato, ci sono novità, perché il nuovo allenatore è Bruno Pesaola. Figlio di un ciabattino di origine italiana emigrato in Argentina, Bruno fu iniziato al calcio dal fratello Giordano (i nomi furono dati in onore del filosofo arso vivo a Campo de’ Fiori nel 1600). Nel 1937 Bruno era già ala sinistra del River Plate; non è molto alto e gli affibbiano il nomi-
In mezzo ad eventi epocali come questi, sotto il cielo italiano si consuma, tra l’altro, un evento calcistico di notevole importanza. Il presidente dell’Inter Angelo Moratti lascia; è stanco, ma soprattutto capisce che il ciclo glorioso della squadra allenata dal mago Helenio Herrera, è al tramonto. Con Moratti lasciano sia Herrera sia Italo Allodi. Presidente diventa l’industriale del tessile Ivanoe In questa pagina: Luciano Chiarugi (sopra) e Giuseppe Brizi (a destra), attacco e difesa della Fiorentina yè-yè Pagina a fianco: La Primavera di Praga (in alto a sinistra) e la spedizione punitiva degli aderenti al Movimento Sociale Italiano per sgombrare le facoltà de La Sapienza dalle «canaglie rosse». Alla testa della spedizione Giorgio Almirante (in basso a destra)
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1 gnolo di “Petisso”. Nel 1947 Pesaola arriva alla Roma e la prima partita in giallorosso la gioca contro la Fiorentina. Dopo la carriera di calciatore, passa ad allenare: il Napoli del comandante Lauro e nel 1968 la Fiorentina. Durante le partite Pesaola sembrava una ciminiera e si fumava una sigaretta via l’altra; a fine gara davanti alla sua panchina c’era un tappeto di cicche. Un tipo incredibile Bruno. Per esempio, la domenica mattina incaricava il massaggiatore Ennio Raveggi, il famoso “Pallino”, di andare nell’albergo dove erano i viola e far loro ascoltare le canzoni del suo amico Peppino Gagliardi (noto cantante dell’epoca che gli somigliava anche fisicamente).
Brizi e Chiarugi, difesa e attacco del sogno yè-yè La Fiorentina di Pesaola cominciò a giocare un calcio spumeggiante e moderno, che presto diventò vincente. Anche perché il materiale era di prim’ordine. Uno come Giuseppe Brizi, per esempio, fu determinante per la conquista del secondo scudetto. Nato a Macerata il 19 marzo 1942, alla Fiorentina dal 1962 al 1976, giocava in tre ruoli: mediano, stopper e libero. Per Liedholm era la miglior imitazione del coetaneo tedesco Franz Beckenbauer. E in effetti Brizi, con l’andar del tempo, diventò un libero coi fiocchi, tanto che il paragone con il “Kaiser” diventò assolutamente lecito. C’era anche Luciano Chiarugi in quella Fiorentina yè - yè. Classe 1943, di Ponsacco, Chiarugi, detto “Cavallo pazzo”, fu uno degli amori irrefrenabili dei tifosi viola degli Anni sessanta. Una testa di capelli ricci, basettoni, passione per le auto veloci, era un maestro del dribbling. Ala capace di formidabili spunti, riusciva ad ubriacare gli avversari facendo impazzire il pubblico e, qualche volta, anche i propri compagni, per quell’insistere nel cercare di saltare sempre l’uomo. Rimase in viola fino al ’72 e quando fu ceduto ci fu una mezza rivoluzione...
In Italia si vota, Oltralpe esplode il Maggio Francese Il 19 e 20 maggio gli italiani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo parlamento. La coalizione di centrosinistra, formata da forze socialiste e cattoliche che intendevano intraprendere radicali riforme, viene sonoramente battuta. Vincono la Dc, che arriva al 39,1%, e il Pci, che sfiora il 30%. I risultati danno luogo a un clima di profonda instabilità che non aiuta il Paese. Oltralpe, intanto, il presidente francese Charles de Gaulle, vista la piega che stava prendendo la contestazione, la sera del 24 compare in tivvù per un proclama alla nazione: requisitoria dura contro i comunisti e vaghe promesse di riforme sociali e di maggior democrazia. Servirà a poco... Giulia Chiari (continua) 26
Numero speciale con 3
8 cartoline de I Magnifici Viola! Con questo numero:
Caso e Antognoni, Desolati, Roggi, Rocco, Mattolini, la formazione vincitrice Coppa Italia ‘74-’75, Saltutti e Beatrice
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1 Domenico Caso (Eboli, 9 maggio 1954), centrocampista, è stato alla Fiorentina dal 1971 al ’78. Qui è con il giovane Giancarlo Antognoni (Marsciano, 1 aprile 1954), alla sua prima stagione con la maglia viola. L’anno è il 1972. 2 Claudio Desolati (Genk - Belgio - 24 gennaio 1955). Attaccante cresciuto nelle giovanili del Genoa, passa in viola ed esordisce in Serie A a 17 anni. Nella Fiorentina rimane per 10 stagioni con 152 presenze e 43 reti, diventando uno dei più prolifici marcatori della storia viola. Nel 1974 vince la Coppa Italia 3 Moreno Roggi (San Miniato, 14 marzo 1954) è stato uno dei grandi difensori della Fiorentina. Nel 1972 viene acquistato dalla società viola che lo fa esordire in Serie A;
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l’anno successivo diventa titolare e nel 1974 il 8 commissario tecnico Fulvio Bernardini lo fa esordire in maglia azzurra in coppia con un altro grande difensore, Francesco Rocca. Entrambi vedranno la loro carriera stroncata precocemente da gravi infortuni. 4 Nella stagione 1974 - ’75 la Fiorentina fu allenata da Nereo Rocco (Trieste, 20 maggio 1912 - 20 febbraio 1979). Qui viene salutato da Luisito Suarez, anch’egli in veste di allenatore, durante Fiorentina - Inter del 22 dicembre 1974, terminata 1 - 1 5 Massimo Mattolini (San Giuliano Terme, 29 maggio 1953 - Bagno a Ripoli, 12 ottobre 2009). Cresciuto nella Fiorentina, esordisce in Serie A il 6 ottobre 1974. Dopo aver fatto la riserva di Superchi, Mattolini diventa titolare nella stagione 1976 - ’77 ma l’anno successivo viene ceduto al Napoli. Una grave malattia renale lo colpisce nel 1990 e ne provoca la morte a soli 56 anni 6 Roma 28 giugno 1975. La Fiorentina gioca la finale di Coppa Italia contro il Milan e si aggiudica il trofeo per 3 - 2 con gol di Casarsa, Guerini e Rosi. Questa la formazione: Superchi, Beatrice, Roggi; Guerini, Pellegrini, Della Martira; Caso, Merlo , Casarsa, Antognoni, Desolati 7 Nello Saltutti (Gualdo Tadino 16 giugno 1947 - 27 settembre 2003). Attaccante compatto, dotato di buona agilità e tecnica ma spesso non sufficientemente freddo sotto rete, ha disputato complessivamente 522 partite mettendo a segno 155 reti, di cui 161 presenze e 41 reti in Serie A e 296 presenze e 73 reti in Serie B. Ha militato nelle squadre giovanili della Fiorentina e del Milan. Il suo debutto nella massima serie calcistica avvenne con la maglia del Milan contro il Bologna il 15 gennaio 1967. Ha conquistato la Coppa Italia 1974-1975 con la maglia della Fiorentina 8 Bruno Beatrice (Milano, 5 marzo 1948 Arezzo, 16 dicembre 1987). Alla Fiorentina dal 1973 al ’76. Centrocampista d’interdizione dal fisico prestante, ha giocato 126 partite in Serie A e 127 in B. Ha vinto la Coppa Italia 1974 - ’75 con la maglia viola. Nel 1985 si ammala di leucemia mieloide, che lo conduce alla morte due anni dopo
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