Fiorentina Informa 324

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CALENDARIO 2011-2012 della FIORENTINA Data Evento Risultato Data Evento Risultato Sab. 27-08 1a Camp.And Siena-Fiorentina rinviata Dom. 29-01 1a Camp.Rit FIORENTINA-SIENA Dom. 11-09 2a Camp.And FIORENTINA-BOLOGNA Merc. 01-02 2a Camp.Rit Bologna-Fiorentina Dom. 18-09 3a Camp.And Udinese-Fiorentina Dom. 05-02 3a Camp.Rit FIORENTINA-UDINESE Merc. 21-09 4a Camp.And FIORENTINA-PARMA Dom. 12-02 4a Camp.Rit Parma-Fiorentina Sab. 24-09 5a Camp.And Napoli-Fiorentina Dom. 19-02 5a Camp.Rit FIORENTINA-NAPOLI Dom. 02-10 6a Camp.And FIORENTINA-LAZIO Dom. 26-02 6a Camp.Rit Lazio-Fiorentina Dom. 16-10 7a Camp.And Cesena-Fiorentina Dom. 04-03 7a Camp.Rit FIORENTINA-CESENA Sab. 22-10 8a Camp.And FIORENTINA-CATANIA Dom. 11-03 8a Camp.Rit Catania-Fiorentina Mart. 25-10 9a Camp.And Juventus-Fiorentina Dom. 18-03 9a Camp.Rit FIORENTINA-JUVENTUS Dom. 30-1010a Camp.And FIORENTINA-GENOA Dom. 25-0310a Camp.Rit Genoa-Fiorentina Dom. 06-1111a Camp.An Chievo-Fiorentina Dom. 01-0411a Camp.Rit FIORENTINA-CHIEVO Sab. 19-11 12a Camp.An FIORENTINA-MILAN Sab. 07-04 12a Camp.Rit Milan-Fiorentina Giov. 24-11 Coppa Italia FIORENTINA-EMPOLI Merc.11-04 13a Camp.Rit FIORENTINA-PALERMO Dom. 27-1113 a Camp.An Palermo-Fiorentina Dom. 15-0414a Camp.Rit Roma-Fiorentina Dom. 04-1214a Camp.An FIORENTINA-ROMA Dom. 22-0415a Camp.Rit FIORENTINA-INTER Dom. 11-1215a Camp.An Inter-Fiorentina Dom. 29-0416a Camp.Rit Atalanta-Fiorentina Dom. 18-1216a Camp.An FIORENTINA-ATALANTA Merc. 02-05 17a Camp.Rit FIORENTINA-NOVARA Dom. 08-0117a Camp.An Novara-Fiorentina Dom. 06-0518a Camp.Rit Lecce-Fiorentina Dom. 15-0118a Camp.An FIORENTINA-LECCE Dom. 13-0519a Camp.Rit FIORENTINA-CAGLIARI Dom. 22-0119a Camp.An Cagliari-Fiorentina

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2a ata

CATANIA - SIENA CESENA - NAPOLI CHIEVO - NOVARA FIORENTINA - BOLOGNA GENOA - ATALANTA JUVENTUS - PARMA LECCE - UDINESE MILAN - LAZIO PALERMO - INTER ROMA - CAGLIARI

11 Settembre 2011

And

3nadata ATALANTA - PALERMO

18 Settembre 2011

A

BOLOGNA - LECCE CAGLIARI - NOVARA CATANIA - CESENA INTER - ROMA LAZIO - GENOA NAPOLI - MILAN PARMA - CHIEVO SIENA - JUVENTUS UDINESE - FIORENTINA

4nadata

21 Settembre 2011

A

CESENA - LAZIO CHIEVO - NAPOLI FIORENTINA - PARMA GENOA - CATANIA JUVENTUS - BOLOGNA LECCE - ATALANTA MILAN - UDINESE NOVARA - INTER PALERMO - CAGLIARI ROMA - SIENA

L’appuntamento con Fiorentinainforma è mercoledì 21 settembre per la partita FIORENTINA-PARMA

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La Rosa della Fiorentina PORTIERI 1 41 60 89

Artur BORUC Luca LAZZERINI Edoardo PAZZAGLI Norberto Murara NETO

DIFENSORI 2 Per Billeskov KROLDRUP 5 Alessandro GAMBERINI 14 Cesare NATALI 15 Matija NASTASIC 16 Mattia CASSANI 19 FELIPE Dias da Silva Dalbelo 23 Manuel PASQUAL 29 Lorenzo DE SILVESTRI 31 Michele CAMPORESE 36 Nikola GULAN 92 ROMULO Souza Orestes Caldeira

CENTROCAMPISTI 6 Juan Manuel VARGAS 7 Alessio CERCI 13 Houssine KHARJA 17 Amidu SALIFU 18 Riccardo MONTOLIVO 20 Gianni MUNARI 21 Andrea LAZZARI 25 Daniel Kofi AGYEI 28 Marco ROMIZI 32 Marco MARCHIONNI 85 Valon BEHRAMI

ATTACCANTI 8 Stevan JOVETIC 9 Khouma el BABACAR 10 SANTIAGO Martin Oliveira SILVA 11 Alberto GILARDINO 22 Adem LJAJIC 26 Ryder MATOS 37 Maxwell Boadu ACOSTY


I Magnifici Viola Una maglia, una passione, la nostra storia

Con questo numero le bellissime cartoline della stagione 1980-’81, quella della stagione 1981-’82, Ranieri Pontello, Giancarlo Antognoni, Ennio Raveggi, Pietro Vierchowod e Roberto Galbiati

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Buon Campionato Cominciare un campionato con rinnovate ed ottimistiche prospettive era un po’ l’auspicio di tutto l’universo viola: della società, dei giocatori e dei tifosi. L’estate della rivoluzione L’ormai indifferibile rivoluzione è stata realizzata in gran parte questa estate, al termine della stagione più tormentata dell’era Corvino. Come tutte le rivoluzioni, anche questa non poteva essere indolore e senza sacrifici. Gli addii a Frey e Mutu si erano resi indispensabili, hanno cause ed origini profondamente diverse, ma ci hanno procurato uno strappo al cuore. Dal primo il divorzio è stato principalmente per motivi economici, dal secondo, invece, per noti ed insopportabili problemi comportamentali. Con loro, tuttavia, se n’è andato il pezzo portante della grande Fiorentina degli ultimi anni: sia Seba che Adrian hanno firmato memorabili imprese in Italia e in Europa con la maglia viola ed è giusto tributarli, quando verranno da avversari,

sinceri applausi e commoventi accoglienze, come solo Firenze sa fare. A loro va anche il nostro grande in bocca al lupo per le migliori fortune professionali, così si dice e si scrive nei comunicati di congedo. Per affetto, ma non per apporto ai successi, accomuniamo a Frey e Mutu anche Donadel e Santana, che pure sarebbero rimasti volentieri, ma sono finiti sacrificati sull’altare del rinnovamento.

E Corvino tornò a fare... Corvino Coraggioso, spregiudicato, decisivo, è stato l’operato nuovamente brillante del direttore sportivo Pantaleo Corvino, che in un’estate tormentata ha agito seguendo alcuni filoni precisi e condivisibili: acquisti mirati e nessuna follia, taglio del monte ingaggi e centralità della società. Pantaleo è tornato a fare il “Corvino”: in mezzo a trattative e s t e nuanti,

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Fiorentina! Ecco perché lo spirito positivo con cui Firenze si approccia a questa nuova stagione va considerato come un primo grande successo depistaggi, intuizioni e pugno duro, è riuscito a ridurre di quanto gli era stato richiesto il monte ingaggi complessivo, non si è fatto suggestionare dalle operazioni dolorose (la perdita di D’Agostino lo è stata), ha incassato – come noi – amare delusioni, come la brusca interruzione dell’affare Aquilani, ma ha rinforzato la rosa trattenendo i veri fuoriclasse della Fiorentina e consegnando a Sinisa Mihajlovic una squadra completa, che l’allenatore può plasmare secondo i propri canoni di gioco.

Energie nuove per difesa e centrocampo

vo di Behrami a gennaio, la mediana è stata ulteriormente tonificata dall’acquisto di giocatori come Lazzari, solido, regolare, in grado di assicurare quantità, qualità e qualche gol, come Munari, una seconda li-

nea capace di mettersi senza egocentrismi al servizio della squadra , come Kharja, centrocampista duttile che può ricoprire più ruoli – tra cui quello di Montolivo – con una costanza di rendimento invidiabile.

Santiago Silva, una corvinata a suon di gol

In difesa, oltre all’arrivo del giovane serbo Nastasic, da cui tutti hanno ricavato impressioni fantastiche, il vero colpo è stato l’acquisto di Cassani, ele-

mento che può essere utilizzato sia a destra, suo ruolo congeniale, che a sinistra in caso di necessità. E rinforzare gli esterni difensivi era una delle priorità del mercato. Il centrocampo, invece, era il reparto da cambiare maggiormente di fisionomia. Rinvigorito già dall’arri-

Infine l’attacco,

dove il vero grande acquisto è stata la “riserva” di Alberto Gilardino. Le virgolette sono doverose per Santiago Sil-

va, un centravanti che arriva con un baDalle remote terre di Castelbisball sono arrivati

Yellas & Antix, i due maghetti portafortuna viola con pergamena... anti(x)yella(s)! la e vuoi chiamare tutte le volte ch cuore (o falli il go tranquillo e, e luo lla un ste in la ali Posizion o cappello, alla Vita e agli la punta del lor aiuta chi sorride Fortuna, tocca che la Fortuna da or ric Ma . dondolare) sorriso! i, regala il tuo altri e tu, quind

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Fiorentinainforma

Ciao Seba!

anno pre-infortunio, dove il montenegrino esplose in campionato e in Champions, adesso tutti attendono la sua definitiva consacrazione. L’inizio di stagione è stato a dir poco incoraggiante: indiavolato col Cittadella

in Coppa Italia, fermato dal palo e dalla sfortuna, subito in gol con la propria Nazionale nella sfida col Galles. JoJo ha voglia di spaccare il mondo. Quell’anno trascorso tra ospedali, sale operatorie, rieducazioni e palestre, gli ha trasmesso una carica e una voglia debordanti. Se la condizione fisica lo assiste, farà un exploit, sarà devastante. È lui il no-

gaglio di circa 40 gol siglati negli ultimi due anni di campionato argentino e che promette, attraverso le proprie folli esultanze, di entrare di getto nel cuore dei tifosi viola. Sulla carta, il rapporto qualità-prezzo per un quasi trentunenne nel pieno della sue forze, configura un’operazione di mercato clamorosa, alla “Corvino” appunto.

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Ciao Adrian!

stro grande fuoriclasse, è lui la nostra nuova bandiera, è lui che può far tornare sorriso ed entusiasmo al pubblico viola e anche al compagno di reparto Gilardino, ingrigito da un anno di solitudine estrema in avanti e dalla sfiancante querelle con la società.

La metamorfosi di Cerci

Il ruggito di JoJo

E poi c’è Cerci. La sua incredibile metamorfosi non ha paragoni nella nostra memoria. Dopo un disastroso approccio con la maglia viola, il fantasioso esterno destro della Fiorentina, nella seconda parte della scorsa stagione ha let-

Ci sono poi le grandissime aspettative che il popolo viola nutre sul ritorno di Stevan Jovetic. Dopo lo strepitoso

teralmente strabiliato e si è ripresentato al Franchi quest’anno con un gol da antologia.


Buon Campionato Fiorentina! Anche per Cerci questo sarà l’anno decisivo, per capire chi è veramente e dove potrà arrivare.

Di nuovo insieme, uniti: il futuro è già qui Si riparte dunque dal Bologna, tutti più sereni, più convinti, sicuramente più uniti, nonostante una frangia estrema, accanita, di dissidenti.

Lo scorso maggio il derby dell’Appennino fu l’ultima gara casalinga della stagione e fu tutt’altro che un trionfo. Anche se la Fiorentina veniva da un buon periodo, il congedo di Mihajlovic e dei giocatori fu accompagnato dagli stizziti fischi della curva, decisa a stigmatizzare un campionato giocato con scarso mordente e foriero di scarsissime soddisfazioni. In quel momento gravavano molti interrogativi sul futuro della Fiorentina che, piano piano, in estate, abbiamo scoperto essere ancora roseo e promettente. Un futuro garantito dalla squadra Primavera, che

con un’altra impresa all’Olimpico di Roma ha conseguito il secondo successo nel giro

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Buon Campionato Fiorentina! I tifosi: da 85 anni al fianco della squadra viola Un futuro garantito, naturalmente, anche da una tifoseria che nel bene e nel male sa sempre qual è il suo compito, di supporto estremo, quasi kamikaze nei momenti di bisogno, di stimolo, critica e polemica quando avverte che le cose non stanno andando per il verso giusto. Dopo nove anni di trionfale

convivenza, si può dire che i fiorentini e i Della Valle non si conoscono proprio alla perfezione, ma che iniziano a capirsi. E presto torneranno ad amarsi. Quanto ai ragazzi in campo, di sei mesi: dopo la Coppa Italia anche la Supercoppa. Trionfi ottenuti con grande determinazione, con qualità e con alcuni elementi che già potranno, nei prossimi mesi, affacciarsi in prima squadra. Un riconoscimento del lavoro di programmazione, selezione e sviluppo operato in questi anni dal settore giovanile viola.

DDV e un ‘disagio’ inconfessabile Un futuro garantito anche dal marchio di una famiglia, i Della Valle, leader nell’imprenditoria e all’avanguardia nell’organizzazione aziendale. A questo proposito volevamo segnalarvi con piacere che qualcosa bolle in pentola: dopo la conclusione dei campini e il ritrovato entusiasmo della città, se l’amministrazione fiorentina si decidesse a sciogliere il nodo Cittadella, potrebbe

riaffacciarsi prepotentemente sulla scena Diego Della Valle. Il quale – non lo confesserà mai – non si sente per niente a suo agio in questo esilio dal mondo del calcio che si è autoimposto.

La Fiorentina gli piace, ha sensazioni molto positive sul futuro, ha solo bisogno di una forte spinta per tornare. Se tutti si mettono di impegno, Firenze potrebbe fare il suo vero nuovo grande acquisto.

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a loro da 85 anni il pubblico del Franchi ha fatto sempre e solo una richiesta:

amare e onorare la maglia viola. Buon Campionato, Fiorentina! Cristiano Puccetti


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Ciao ragazzi, in bocca al lupo! 1,2, 3, 4

e 5 Archiviata la stagione 2010-2011 con gli inutili pareggi contro Bologna e Brescia, la Fiorentina si avvia ad affrontare un’estate bollente, tra voci di cessioni

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vere o presunte, polemiche assortite e gare a chi la spara più grossa. A tenere banco è soprattutto la questione Montolivo, che ora sarebbe nelle mire del Milan, ora della Juventus, ora avrebbe già firmato con qualche emiro per giocare in Premier League. Ma mentre

per l’ex capitano viola di partire se ne parla e basta, a lasciare davvero la maglia della Fiorentina sono alcuni dei più pregiati pezzi della gestione Prandelli: Donadel (1) e Santana (2), svincolati, si accasano a Napoli; Mutu e Comotto (3) finiscono a Cesena, Papa Waigo (4) all’Ascoli, Frey a difendere la porta del Genoa. Dopo un solo anno, lasciano Firenze per Siena anche Gaetano D’Agostino (5) e il suo sinistro fatato. Chi più, chi meno, tutti grandi protagonisti della recente storia viola, che sarà strano veder tornare al Franchi con addosso altre maglie e altri colori. Comunque sia, comunque vada: in bocca al lupo ragazzi!

Romulo, Munari e Lazzari: il mercato si accende 6, 7

e 8 14-29 luglio, Cortina Il 2011-2012 viola comincia, come ogni anno, dal ritiro di Cortina. Si parte il 14 luglio, con un mercato

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Fotostory Viola 6

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alla squadra. Per la quale, il 13, arriva il momento di congedarsi anche dal Mugello, indossando la maglia che il Consorzio In Mugello ha creato per l’occasione.

Coppa Italia

in entrata sostanzialmente immobile, eccezion fatta per l’acquisto di Romulo (6) dall’Atletico Paranaense. Le battute sul prossimo arrivo di Remulo si sprecano, i giorni passano e alla fine qualcosa si muove: il 21 luglio arriva Gianni Munari (7) dal Lecce, il giorno dopo viene annunciato l’acquisto di Andrea Lazzari (8) dal Cagliari.

la preparazione. Il clima è teso e la dimenticabilissima amichevole del 6 agosto in terra inglese contro il Newcastle non riesce ad ammorbidire la tensione che si respira intorno

10 e 11 21 agosto: FiorentinaCittadella 2-1 Dopo tre mesi di chiacchiere e patemi d’animo, finalmente dal calcio parlato si passa al calcio giocato. In un Franchi infuocato, sia per il clima – quasi 40° - sia per il gruppetto di contestatori prontamente zittiti da-

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In Mugello batte un cuore viola 9 1-13 agosto San Piero a Sieve Dopo due settimane di Cortina, il primo agosto la Fiorentina approda a San Piero a Sieve per proseguire

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Fotostory Viola 10

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porta in vantaggio la Fiorentina. Finisce 2-1, una vittoria di misura che permette ai viola di proseguire il cammino in Coppa Italia.

Arrivano Kharja, Cassani e El Tanque

gli altri seimila spettatori, la Fiorentina affronta il Cittadella per il terzo turno eliminatorio della Coppa Italia – pardon, Tim Cup. L’avversario, certo, non è il Real Madrid, ma la Coppa Italia – pardon, Tim Cup – è un obiettivo stagionale e c’è da fare sul serio senza pensarci troppo su. In campo, dal primo minuto, Mihajlovic schiera Stevan Jovetic, che nonostante gli ormai dodici mesi di lontananza dal terreno di gioco, dimostra di avere tantissima voglia di fare. A portare in vantaggio la Fiorentina, però, è Alberto Gilardino (10), imbeccato all’11’ da un bel suggerimento del neoacquisto Lazzari. In campo c’è anche il Cittadella, che niente poco di meno che con Samuel Di Carmine, ex viola senza bisogno di troppe presentazioni, trova il pari al 36’. A rimettere le cose a posto ci pensa Alessio Cerci (11), che in avvio di ripresa ri14

12 Archiviata la prima pratica dell’anno, e con la prospettiva di non giocare la prima di campionato per via dello sciopero dei giocatori, la Fiorentina mette a segno due bei colpi di mercato: il primo è H o u s s i n e 13 Kharja, arrivato già il 18 agosto dal Genoa, il secondo è Mattia Cassani, a Firenze dopo cinque stagioni a Palermo. Il 26 agosto arriva l’ufficialità: la Serie A non parte, Lega e AIC non hanno trovato l’intesa sul nuovo contratto collettivo. Il 31, nell’ultima mezz’ora prima della

chiusura del calciomercato, il Velez acconsente al passaggio in viola di Santiago Silvia, potente bomber uruguaiano, la cui presentazione è stata salutata da una folla di tifosi. È l’ultimo acquisto della Fiorentina, almeno per questa sessione di mercato, e anche l’unico, in verità, ad aver acceso un po’ d’entusiasmo.

La Supercoppa Primavera è viola! 13 Assai più entusiasmo accendono invece i ragazzi della Prima-

vera, che il 4 settembre, all’Olimpico, si giocano contro la Roma la Supercoppa Primavera. Finisce 3-2 per i viola, che bissano il successo ottenuto la scorsa primavera sempre contro la Roma. È una festa, con a far ancora una volta da colonna sonora le parole che amiamo di più: Garrisca al vento il labaro viola… Giovanni Rizzo


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La squadra ospite Il Bologna ricomincia da Pierpaolo Bisoli, il tecnico che nemmeno in allenamento allenta la concentrazione, quello che incita, suggerisce e corregge. Sempre ad alta voce. Emiliano di nascita, a 44 anni Bisoli si gioca molto: allena in casa (è di Bologna) e vuole riscattare subito l’esonero subìto la scorsa stagione a Cagliari, le ombre che hanno offuscato la doppia promozione conquistata a Cesena. Ricomincia l’allenatore, ma ricomincia pure tutta la squadra, compreso chi in questo calciomercato infinito non ha perso tempo per far arrivare alla dirigenza i propri malumori. A Gaston Ramirez, 20 anni e una sola stagione in serie A, vissuta peraltro tra alti e bassi, è già venuto il mal di pancia, ma per andarsene dovrà aspettare almeno gennaio. Fiorentina, Inter e Juventus avevano fatto qualche sondaggio - i viola, a dire il vero, erano arrivati ad offrire 9 milioni e mezzo più il cartellino di Felipe -, ma la dirigenza rossoblù ha fatto muro. Toccherà a lui non lasciarsi sopraffare da rabbia e nervosismo, anche perché un campionato da protagonista gli permetterebbe di non finire nel dimenticatoio delle meteore del calcio internazionale. In attacco, al Bologna, non mancano comunque le alternative: c’è

Acquafresca, ma ci sono pure Di Vaio (nella foto) e al suo fianco Diamanti, pupillo del tecnico rossoblù. I problemi maggiori sono, piuttosto, in difesa e a centrocampo: tra i pali Gillet, arrivato dal Bari, è una sicurezza, ma Crespo e Antonsson sono tutti da scoprire. E tra tutti i titolari, da Mudingay a Perez, non c’è nessuno dal piede educato a far ripartire l’azione con un pizzico di fantasia. Manca, insomma, un regista capace di dettare i tempi e di far leva sul fattore imprevedibilità. Walter Ducci

BOLOGNA

La curiosità

Bisoli, ritorno al passato Pierpaolo Bisoli torna là dove ha cominciato. Stavolta da avversario. Il suo campionato inizierà al Franchi, nello stesso stadio dove, come vice di Dino Zoff, nella stagione 2004/05 ha intrapreso la carriera da allenatore. Fu un anno maledetto, finito poi nel mirino della giustizia con il deflagrare dello scandalo Calciopoli, ma il suo sorriso a Firenze lo ricordano tutti con affetto. Da Firenze, poi, si è spostato poco lontano, a Prato, dove ha conosciuto e lanciato sul palcoscenico del

calcio che conta Alessandro Diamanti, finito pure in Premier League con il West Ham.

LA ROSA I PORTIERI 1 Jean François GILLET 25 Federico AGLIARDI 44 Filippo LOMBARDI 32 Dejan STOJANOVIC I DIFENSORI 3 Archimede MORLEO 5 Mikael ANTONSSON 8 Gyorgy GARICS 21 Nicolò CHRUBIN 75 José CRESPO 51 Simone LORIA 90 Daniele PORTANOVA 84 Andrea RAGGI 22 Cesare RICKLER DEL MARE

I CENTROCAMPISTI 16 Federico CASARINI 4 Rene KRHIN 26 Gaby MUDINGAY 52 Riccardo PASI 13 Nico PULZETTI 15 Diego PEREZ 10 Gaston RAMIREZ 6 Saphir SLITI TAIDER 19 Luigi Vitale GLI ATTACCANTI 99 Robert ACQUAFRESCA 88 Massimo CODA 9 Marco DI VAIO 23 Alessandro DIAMANTI 11 Manuel GAVILAN 77 Henry GIMENEZ 35 Daniele PAPONI 20 Fed Daniele VANTAGGIATO ALLENATORE: Pierpaolo BISOLI


17a puntata Una

maglia, una passione. La nostra storia...

I Magnifici Viola

Fiorentina, anni Ottanta. Subito vengono in mente Antognoni e De Sisti, Passarella e Baggio, Eriksson e Ramon Diaz... Eppure c’è qualcun’altro che, probabilmente, merita di passare agli annali come protagonista di quell’epoca viola: il conte Flavio Pontello con la sua “famigliona”. Già: i Pontello, proprietari della Fiorentina per un decen-

©Copyright Banca Dati dell’Archivio Storico Foto Locchi FI

PRESIDENTE: Ranieri PONTELLO ALLENATORE: Paolo CAROSI, dalla 15a giornata Giancarlo DE SISTI PORTIERI: Giovanni GALLI (30 pres) DIFENSORI: Renzo CONTRATTO (29 pres) Armando FERRONI (21 pres) Roberto GALBIATI (25 pres)

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Giovanni GUERRINI (23 pres, 2 reti) Alessio TENDI (24 pres) Gianfilippo REALI (12 pres) CENTROCAMPISTI: Francesco CASAGRANDE (25 presenze, 3 reti) Luigi SACCHETTI (25 presenze, 2 reti) Giancarlo ANTOGNONI (27 presenze, 9 reti) Maurizio RESTELLI

(25 pres) Andrea ORLANDINI (17 pres) Andrea MANZO (14 presenze, 1 rete) Sergio DI MARZIO (3 pres) Luciano BRUNI (1 pres) ATTACCANTI: Daniel BERTONI (25 pres, 4 reti) Sauro FATTORI (21 pres, 3 reti) Claudio DESOLATI (20 pres, 3 reti) Giuseppe NOVELLINO (6 pres)


nio, dalla primavera dell’80 al giugno del ’90, quando passano la mano ai Cecchi Gori. Mai amati dalla gente di Firenze, diciamo la verità: costruttori edili di origini foreste, il patron Flavio così parvenu; quel titolo di “Conte”, si dice comprato a San Marino. Il figlio Ranieri - nominato presidente - ma non proprio un fine conoscitore del calcio, tanto per usare un eufemismo. Poi l’altro figlio, Luca, amministratore delegato; il nipote Niccolò, consigliere; i fratelli nella società, uno avvocato, uno contabile. C’è un posto per tutti. Ma con il senno di poi, come si dice - o quantomeno statistiche alla mano - l’era Pontello vede sì molte ombre (su tutte, la cessione di Baggio alla Juve, rimasta come marchio d’infamia), ma anche le luci di calcio-mercati finalmente all’altezza di un secondo e un terzo posto, carichi di emozioni forti.

Campionato 1980-’81 5° posto, 32 punti

©Torrini Fotogiornalismo

Il primo, vero campionato che porta il marchio Pontello è quello del 1980-’81. La “famigliona” decide di tenersi l’allenatore ereditato dalla gestione precedente, Paolo Carosi. Ma un cambio importantissimo è avvenuto: via il direttore sportivo Franco Manni, ecco lo scaltro Tito Corsi, in veste di direttore generale. Alzi la mano, a questo punto, chi non ricorda il primo straniero approdato alla corte viola dopo la riapertura delle frontiere. La Fiorentina vorrebbe Mario Kempes, goleador di Argentina ’78, ma arriva Daniel Bertoni: prima riserva in nazionale, un gol all’Olanda nella finale mondiale. L’impatto non è facile, l’avvio stentato, l’in-

verno malinconico, la primavera ricca di promesse poi mantenute. In tutto, in quella prima stagione, Daniel colleziona comunque 25 presenze con 4 gol, mentre in quella successiva ne metterà insieme 30 con ben 9 reti, contribuendo in modo determinante al testa a testa con la Juve, in quella lunga rincorsa allo scudetto, mancato solo all’ultima Pagina a fianco:

La Fiorentina del Campionato 1980-’81 Qui a destra:

Ranieri Pontello In basso:

1981- Pietro Wierchowod e Roberto Galbiati in azione contro l’Inter

©Copyright Banca Dati dell’Archivio Storico Foto Locchi FI

I Magnifici Viola

Storia del Campionato 1980-’81 La Fiorentina si classifica al quinto posto, nel campionato vinto dalla Juventus. I viola raccolgono 32 punti, frutto di 9 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte. 28 i gol segnati, 25 quelli subiti. FIORENTINA-PERUGIA Avellino-Fiorentina FIORENTINA-CATANZARO Udinese-Fiorentina FIORENTINA-INTER Brescia-Fiorentina FIORENTINA-CAGLIARI Como-Fiorentina Torino-Fiorentina FIORENTINA-ROMA Bologna-Fiorentina FIORENTINA-NAPOLI FIORENTINA-PISTOIESE Ascoli-Fiorentina FIORENTINA-JUVENTUS Perugia-Fiorentina FIORENTINA-AVELLINO Catanzaro-Fiorentina FIORENTINA-UDINESE Inter-Fiorentina FIORENTINA-BRESCIA Cagliari-Fiorentina FIORENTINA-COMO Fiorentina-Torino Roma-Fiorentina FIORENTINA-BOLOGNA Napoli-Fiorentina Pistoiese-Fiorentina FIORENTINA-ASCOLI Juventus-Fiorentina

1-0 (Antognoni) 2-3 (Sacchetti, Desolati 2) 1-1 (Bertoni) 0-0 0-0 0-0 0-0 2-1 (Fattori) 1-1 (Desolati) 1-1 (Antognoni) 2-1 (Guerrini) 0-1 1-2 (Antognoni) 1-0 0-1 0-0 2-1 (Antognoni, Bertoni) 2-2 (Fattori 2) 1-1 (Antognoni) 1-2 (Guerrini, Bertoni) 1-0 (Antognoni) 0-0 1-1 (Casagrande) 2-0 (Antognoni 2) 1-1 (Bertoni) 2-1 (Casagrande, Manzo) 1-1 (Sacchetti) 0-1 (autorete) 2-1 (Casagrande, Antognoni) 1-0

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Fiorentinainforma giornata; ma questo lo vedremo dopo. Non sarà un super campione, Daniel, ma è un ottimo giocatore e come tale entra nei cuori dei tifosi. Amatissimo - ovvio - anche Giancarlo De Sisti, e come potrebbe essere diversamente! Basta pensare al come e al perché arriva sulla panchina viola. È il gennaio del 1981, la Fiorentina, reduce da tre sconfitte consecutive, perde anche ad Ascoli. Carosi – è inevitabile - salta. De Sisti raccoglie la squadra al terzultimo posto e la porta fino al quinto finale con un grande girone di ritorno, sfiorando il piazzamento UEFA. Picchio, l’allenatore, è una “grande” invenzione di Tito Corsi. Tutti sanno che De Sisti è stato il capitano della squadra dello scudetto del ’69, ma forse non tutti ricordano che, appena trentasettenne, non ha mai allenato nemmeno nel cortile di casa, finché non riceve la telefonata del D.g.: ”Vai a vedere i ragazzi ad Ascoli: se perdono, la panchina è tua!”. Infatti… così è stato. E Picchio dimostra subito di essere quello che in effetti è (ancora): un ex giocatore, più che un allenatore. Picchio, compagno tra i compagni; nello spogliatoio - con Capitan Antognoni, aveva giocato nei primissimi anni Settanta - solo i giovani gli danno del Lei. Un fine conoscitore dell’ambiente e dell’umore dei tifosi, i quali, invece, non erano mai entrati in sintonia con il suo predecessore, Carosi. L’era De Sisti durerà dall’81 all’84,

gli anni della miglior Fiorentina dei Pontello, che troppo precipitosamente si disferanno di lui.

Campionato 1981-’82 2° posto, 45 punti Per De Sisti viene messa a disposizione una fuoriserie: Cuccureddu, dalla Juventus; Graziani e Pecci dal Torino; Vierchowod, girato in prestito dal presidente della Samp – Mantovani - che lo ha prelevato dal Como; Monelli e Massaro dal Monza, quasi un “paghi uno e prendi due”: se volete il primo, dovete prendervi anche il secondo. Questo, in sostanza, è il discorso dei lombardi, e la fortuna della Viola, che scopre di aver messo le mani su un grande giocatore: perché Monelli si fa male subito - ad agosto in amichevole a Viareggio - lasciando prato libero al gemello - fino ad allora meno famoso - che diventa titolare e si guadagna pure il posto, giovanissimo, per Spagna ’82. Tra tanto ben di Dio, sguazza incredulo Giancarlo Antognoni: abituato da anni a reggere la baracca da solo, ora improvvisamente si ritrova ad essere un predicatore non più inascoltato, seminatore non più nel deserto.

La Fiorentina di Picchio gioca un calcio concreto Quattro difensori, quattro in centrocampo e due punte; pochi fronzoli, nessun orpello e molte vittorie. A ripensarci sembra incredibile, vero? Incredibile che quella squadra sia riuscita a condurre un campionato quasi tutto di vertice: alla tredicesima giornata si ritrova addirittura sola al comando; all’ultima giornata ci arriva a pari punti, 44, con la Juventus, nonostante quel maledetto infortunio di Antognoni, quel drammatico incidente in cui il Capitano rischia la vita, e che lo costringe a saltare tredici partite.

©Copyright Banca Dati dell’Archivio Storico Foto Locchi FI

PRESIDENTE: Ranieri PONTELLO ALLENATORE: Giancarlo DE SISTI PORTIERI: Giovanni GALLI (30 pres) Mario PARADISI (1 pres) DIFENSORI: Renzo CONTRATTO (28 pres) Armando FERRONI (27 pres) Pietro VIERCHOWOD (28 pres, 2 reti) Roberto GALBIATI (29 pres) Antonello CUCCUREDDU (11 presenze) Marco BARONI (3 pres) CENTROCAMPISTI: Francesco CASAGRANDE 22

(26 presenze, 3 reti) Eraldo PECCI (25 pres, 2 reti) Giancarlo ANTOGNONI (16 pres, 3 reti) Luciano MIANI (22 pres, 4 reti) Luigi SACCHETTI (22 pres, 1 rete) Andrea ORLANDINI (4 pres) Daniele MASSARO (29 pres, 1 rete) ATTACCANTI: Daniel BERTONI (30 pres, 9 reti) Francesco GRAZIANI (29 pres, 9 reti) Luca BARTOLINI (2 pres) Paolo MONELLI (13 pres)

L’infortunio di Antognoni È il 22 novembre 1981, si gioca Fiorentina-Genoa. Il portiere rossoblu Martina, esce incontro a Giancarlo con il ginocchio troppo alto, colpendolo alla testa. Il silenzio attonito del Franchi; le mani nei capelli di compagni ed avversari; il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca operati dal capo dello staff medico viola Bruno Anselmi, dal massaggiatore Ennio “Pallino” Raveggi e dal medico del Genoa Pierluigi Gatto. Sono questi, frammenti di memoria incancellabile, e non solo per la gente di Firenze. Fanno parte della storia del calcio, come il processo che inevitabilmente segue l’incidente: Martina, difeso dall’avvocato Alfredo Biondi, si salva perché Antognoni, nel frattempo operato per la frattura della tempia, non presenta querela. Per lui, il gesto scomposto del portiere è stato comunque involontario. Grande Capitano, come sempre!


Signora, avversaria storica per certi testa a testa del passato (tanto per dire, nei campionati ’57-‘58 e ‘59-‘60 la Viola arrivò seconda dietro alla Juve, sia pure a bella distanza…), si trasforma in quell’astio insuperabile che dura, vivo più che mai, ancora oggi. Tratto da Quaderni Viola 1980-1985 Media Point Editore Pagina a fianco: ©Torrini Fotogiornalismo

La Fiorentina del Campionato 1981-’82 A sinistra:

Giancarlo Antognoni A destra:

Ennio “Pallino” Raveggi

©Copyright Banca Dati dell’Archivio Storico Foto Locchi FI

I Magnifici Viola

Storia del Campionato 1981-’82

Miani, intuizione geniale di Picchio Intanto De Sisti ha un’intuizione geniale: quell’ingombrante dieci, lasciato libero da Giancarlo, finisce sulle spalle del semi sconosciuto Miani, che si mette a fare “l’Antognoni della situazione”. La Viola continua a macinare punti, la coppia Graziani - Bertoni ad infilare gol (18 in due, alla fine). Alla ventitreesima giornata, poi, anche il Capitano riprende il suo posto: 1-0 a Cesena.

Cagliari, partita fatale Fino ad arrivare, appunto, a quella fatidica (o meglio fatale) ultima a Cagliari: la partita delle radioline, troppi viola a cercare di capire cosa combinava la Juve a Catanzaro, invece di pensare solo e soltanto a battere i sardi. Diciamo la verità, non è una gran partita quella della Fiorentina, davanti ai diecimila tifosi arrivati in Sardegna con traghetti e aerei nella speranza di festeggiare lo scudetto, ripartiti ebbri di rabbia verso la Juve e verso gli arbitri. Il signor Pieri, intanto, è colpevole di negare un rigore al Catanzaro dopo il fallo di Brio su Borghi, assegnandone invece uno ai bianconeri, quello della vittoria, trasformato da Brady; poi c’è il signor Mattei, che a Cagliari annulla troppo severamente un gol di Graziani per un presunto fallo di Bertoni nell’azione; c’è infine Ranieri Pontello, in tribuna, che scaraventa a terra la sua radiolina, frantumandola.

Meglio secondi che ladri Lo scudetto va alla Juve. La Fiorentina è seconda, ma è “meglio secondi che ladri”. Lo slogan diventa un adesivo da attaccare al parabrezza, esibito con orgoglio da ogni tifoso viola doc. È probabilmente allora che la rivalità con la

La Fiorentina arriva a un solo punto dallo scudetto, vinto dalla Juventus. I viola raccolgono 45 punti, con 17 vittorie, 11 pareggi e 2 sole sconfitte. 36 i gol segnati, 17 quelli subiti. FIORENTINA-COMO Milan-Fiorentina FIORENTINA-ASCOLI Catanzaro-Fiorentina FIORENTINA-AVELLINO Roma-Fiorentina FIORENTINA-TORINO Cesena-Fiorentina FIORENTINA-GENOA

1-0 0-0 0-0 0-2 1-0 2-0 2-1 2-1 3-2

(Casagrande)

(Vierchowod, Bertoni) (Graziani) (Casagrande, Bertoni) (Antognoni) (Bertoni, Antognoni, Graziani)

Juventus-Fiorentina Bologna-Fiorentina FIORENTINA-NAPOLI FIORENTINA-INTER

0-0 0-2 (Pecci, Miani) 2-1 (Graziani, Bertoni)) 4-2 (Bertoni 2, Graziani, Pecci) Udinese-Fiorentina 1-2 (Bertoni, Graziani) FIORENTINA-CAGLIARI 1-1 (Sacchetti) Como-Fiorentina 1-1 (Vierchowod) FIORENTINA-MILAN 1-0 (Miani) Ascoli -Fiorentina 0-0 FIORENTINA-CATANZARO 1-0 (Graziani) Avellino-Fiorentina 1-2 (Bertoni, Massaro) FIORENTINA-ROMA 1-0 (Miani) Torino-Fiorentina 2-2 (Graziani, autorete) FIORENTINA-CESENA 1-0 (Casagrande) Genoa-Fiorentina 1-0 FIORENTINA-JUVENTUS 0-0 FIORENTINA-BOLOGNA 1-0 (Graziani) Napoli-Fiorentina 0-1 (Antognoni) Inter-Fiorentina 1-1 (Miani) FIORENTINA-UDINESE 3-0 (Bertoni, Graziani, autorete) Cagliari-Fiorentina 0-0 23


Fiorentinainforma

Un corredo da mezzo milione per le nozze di Canapino Le nozze del primogenito di Leopoldo II, l’Arciduca Ferdinando, con la Principessa Anna Maria, figlia del Re Giovanni di Sassonia, si tennero il 24 novembre 1856 a Dresda, capitale del Regno di Sassonia. Ancora una volta, la casata degli Asburgo-Lorena andava a legarsi con i principi di Sassonia: lo stesso Leopoldo II, nel 1817, si era legato alla zia della sposa, Anna Maria Carolina, che però aveva rimpiazzato, dopo la prematura morte di quest’ultima, con Maria Antonia di Borbone, il contrario esatto di quanto aveva fatto suo padre Ferdinando III, che dopo la scomparsa della consorte Maria Luisa di Borbone, si era consolato in seconde nozze con un’altra zia della sposa, Maria Ferdinanda

Qui sopra: Anna Maria di Sassonia, moglie di Ferdinando IV di Toscana Qui sotto: Ferdinando

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Di padre in figlio, da Canapone a Canapino, il legame tra le due famiglie era, insomma, saldo e ben collaudato, e non attendeva altro che di essere suggellato da questo nuovo incrocio nuziale tra la Sassonia e la Toscana. Ma come capita ancora oggi, oltre che agli onori, le famiglie degli sposi si ritrovarono alle prese con gli oneri del lieto evento che, trattandosi di un matrimonio reale, erano tutt’altro che una cosa di poco conto. Se n’accorse la maggiordoma maggiore della corte fiorentina, la principessa Adelaide Corsini, vedova Conti, alla quale i regnanti di Toscana diedero l’incarico di preparare il

corredo per la futura nuora. La corrispondenza tra i Granduchi e la nobildonna, costituita da minute, liste, lettere originali, è stata ritrovata fra conti colonici, fatture, ricevute, in una villa detta «La Canonica», alle porte di Certaldo, che prima fu proprietà del convento di Santo Spirito di Firenze, poi, in epoca napoleonica, fu incamerata, successivamente fu acquistata dall’allora conte Conti, infine finì per eredità e trapassi in proprietà della Principessa Corsini Conti.

Alla Principessa Corsini Conti l’onere di preparare il corredo C’era poco tempo da perdere perché la Corsini Conti, cui, per la carica ricoperta incombeva l’obbligo di approntare quel corredo, ne ebbe ufficialmente notizia solo il 12 ottobre ’56, appena 40 giorni prima dell’evento. Si vede che il costume era questo, e cioè che la famiglia principesca nella quale la nuora entrava, doveva fornire almeno la parte principale. La maggiordoma maggiore, allora, messa insieme una lista dei cinquantacinque effetti più importanti, scrisse il 21 ottobre una lettera alla sua amica fiorentina Annamaria Ricci, da lei detta Marianna, sposa del potente ministro degli esteri di Napoleone III, Alessandro Walewski, il quale l’aveva conosciuta e sposata quando si trovava a Firenze nel ’49 come Ministro plenipo-


La meravigliosa Storia di Firenze tenziario della Repubblica francese. Egli, come sanno tutti, era figlio naturale di Napoleone I e della Contessa Maria Walewska, polacca.

Anche nelle nozze principesche attenti al budget! La principessa fiorentina si era messa in buone mani, la toscoparigina era diventata parente ed intima dei regnanti, Parigi era la Mecca della moda e di questa teneva senza discussione lo scettro l’imperatrice Eugenia, «la più bella, la più elegante sovrana d’Europa» come la corrispondente parigina la definiva in una lettera alla Corsini-Conti. La Walewska telegrafava il 30 ottobre che il corredo sarebbe ve-

nuto a costare sui centomila franchi (quasi quattrocentoventimila euro odierni!) e la fiorentina allora rispondeva per telegrafo di sospendere l’acquisto definitivo e di attendere sue notizie. Tuttavia, nella stessa giornata, scriveva una lettera per comunicare il suo assenso per l’acquisto, pur rilevando che centomila franchi erano troppi: precisava che ne avrebbe potuto destinare al corredo al massimo 35-40 mila. A questa lettera Marianna rispondeva immediatamente: «Farò tutto quel che mi dite e per il meglio con l’eleganza che richiede simile commissione... del resto non vi potete fare l’idea a che punto è arrivata la ricchezza e l’eleganza in tutto, di più non posso nascondervi che i prezzi sono pure aumentati... non posso spendere meno di centomila franchi... nella lista mancano diverse cose..., rispondetemi se vi devo mandare qualche cappello che vada con le toilette da mattino... la modista dell’Imperatrice e la nostra ne fa dei graziosissimi e che non ne avete a Firenze, più qualche nuova coiffeure di Félix. Sono tutti fornitori della nostra ImperatriSopra: Alessandro Walewski e la moglie, la fiorentina Annamaria Ricci Sotto: La lista di oggetti comperati a Parigi dalla contessa Walewsky per il corredo di Anna Maria di Sassonia: bottoni, pizzi, stoffe preziose

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La meravigliosa Storia di Firenze ce che ha le più belle cose di buon gusto che abbia mai veduto».

Pizzi, trine, mantelli e un ombrello da dodicimila euro Poi scrive la Conti che ci sono delle modifiche in meno da apportare alla primitiva lista e naturalmente saltan fuori gli inevitabili ritardi, dovuti alla lentezza delle comunicazioni: sette-otto giorni impiegavano le lettere da Parigi a Firenze, tanto lenti erano i corrieri. La fiorentina scrive che non poteva immaginare che gli oggetti di lusso fossero arrivati a prezzi tre volte quelli di cinque-sei anni prima! Cerchi l’amica il più possibile e faccia tutte le «immaginabili economie». Evidentemente gran parte del corredo veniva ordinato e confezionato a Firenze, poiché la parte parigina si componeva di appena cinquantacinque effetti e oggetti di vestiario, guarnizioni, tagli di abito, pizzi, scialli, veli, trine, cappelli, arnesi di toilette, borse ecc. Tra i prezzi troviamo, ad esempio, che un ombrello ornato di pizzi, con manico evidentemente prezioso, è segnato duemilanovecento franchi, cioè oltre undicimila euro attuali, una toilette da cerimonia con mantello ricamato in argento tredicimila euro, alcuni vestiti superano i seimila euro d’oggi, altri costano meno. Si può citare una mise da ballo da seimilacinquecento euro circa, ma in testa a tutti viene uno scialle indiano a ventiduemila euro odierni. La spesa non era poca, i Lorenesi non dovevano avere la manica larga. La Principessa Corsini Conti aveva dato prima un limite di 80.000 franchi, ma la contessa Walewska aveva sentito il parere dell’Ambasciatore di Toscana, Marchese Iacopo Tomy de’ Merli, e scriveva di rimando che ce ne volevano proprio centomila, ed aggiungeva che a meno “non potevo fare la corbeille con il lusso e l’eleganza che era necessaria per una principessa. La corbeille di mia cugina, che ha sposato il figlio di Peppino Poniatowski (fiorentino di adozione della famiglia reale di Polonia), è costata 60.000 franchi: vedete che per una principessa 80.000 non è molto. L’Imperatrice, ieri sera che ha veduto diverse cose, mi diceva che non capiva come avesse speso così poco: la sua corbeille, senza le Qui sopra e in alto: Abiti e mise femminili parigine di moda nel 1856 26

gioie beninteso, è costata 200.000 franchi ed il corredino del Principe imperiale 100.000».

L’eleganza si paga! Si vede che la Principessa CorsiniConti le aveva fatto più o meno velato rimprovero perché la Walewska rispose di rimando che «dalla mattina alla sera passo la mia vita nei magazzini, per cercare, trovare e decidermi... Dite a Sua Altezza Imperiale e Reale la Granduchessa che può stare sicura che mi do tutta la pena per riuscire a soddisfarla nella incombenza che mi ha molto onorato... Mi sorprende assai sentir dire che non ho tenuto nessuna regola in quel che ho fatto. Avere delle belle cose e spender poco non è nel mio fare, soprattutto con l’eleganza che abbiamo attualmente». Pensando all’enorme vastità delle gonne, alle trine che ornavano i vestiti, ai ricami che li sovraccaricavano, si comprendono le espressioni della Walewska. Poi tutto si aggiustò e il corredo arrivò a Firenze via Livorno, a tempo e bene.

La difficile professione della Maggiordoma di Corte La Principessa Adelaide Corsini era della vecchia casata fiorentina, figlia del Principe Tommaso, ed aveva sposato nel 1828 Don Cosimo, Marchese di Trevignano, figlio del Conte Giuseppe Conti, patrizio pisano e romano, poi promosso da Pio IX a principe; era stata nominata dama di Corte nel ’33 e nel ’37 Maggiordoma delle I.I. e R.R. Arciduchesse Carolina e Augusta, con uno stipendio di 4.900 lire toscane (oltre sedicimila euro odierni). Nel ’50 aveva anche combinato il corredo di nozze dell’Arciduchessa Isabella, che andava sposa al borbonico Conte di Trapani. Nel caso del matrimonio del Principe ereditario, oltre ai capi di vestiario che abbiamo elencato, per farci un’idea delle complicazioni, bisogna considerare anche le difficoltà di trasporto e di comunicazioni, nonché la lentezza della posta; ma il telegrafo esisteva e la Walewska lo usava spesso; tutto ciò conferma che il daffare della Principessa Corsini-Conti non dovette essere piccolo, se si aggiunge poi tutto il resto pertinente alla sua funzione. Mais... tant est bien ce qui finit bien! Stella Snead

Tratto da FIRENZEinforma mese di Settembre 2011, attualmente in edicola


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Tutti pazzi I tifosi viola sono i più belli del mondo, in particolare i lettori di Fiorentina Informa... Queste pagine sono dedicate e a disposizione dei tifosi per fare gli auguri ad amici e parenti,

Mi chiamo Fiocco, ho 10 anni e abito a Scandicci. Anche io sono un grande tifoso viola, come “babbo” Massimo e “mamma” Laura. Un bau bau a tutti!

Anche dall’Egitto Tommaso tifa Viola! Mamma Sonia e babbo Alberto

Un saluto viola da Gibilterra Magda

Ecco un grande tifoso viola al Franchi: Marco Friello, 11 anni. Un bacio dallo zio Daniele

Tutti pazzi per la Viola! 28


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Sono andata a New York e... come poteva mancare il ricordo della Viola!? Eccomi sul ponte di Brooklyn. Un saluto a tutti e sempre e comunque Forza Viola! Chiara

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Umberto, caro amico e lettore, grande tifoso viola, è andato a visitare il castello di Hochosterwitz in Austria. Anche lì il cuore è sempre per la sua amata Viola: eccolo (il 3° da destra, con la sciarpa) con alcuni amici tra cui Vania, Mauro e Gusberto 29


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la Viola!



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