CALENDARIO 2010-2011 della FIORENTINA Data Evento Risultato a And Dom. 29-08 1 Camp. FIORENTINA - NAPOLI 1-1 a And Dom. 12-09 2 Camp. Lecce - Fiorentina 1-0 a And Sab. 18-09 3 Camp. FIORENTINA - LAZIO 1-2 a And Merc. 22-09 4 Camp. Genoa - Fiorentina 1-1 a And Dom. 26-09 5 Camp. FIORENTINA - PARMA 2-0 a And Dom. 03-10 6 Camp. FIORENTINA - PALERMO 1-2 Dom. 17-10 7a Camp.And Sampdoria - Fiorentina 2-1 Sab. 23-10 8a Camp.And FIORENTINA -BARI 2-1 Merc. 27-10 Coppa Italia FIORENTINA - EMPOLI 1-0 a And Dom. 31-10 9 Camp. Catania - Fiorentina 0-0 a And Dom. 07-11 10 Camp. FIORENTINA - CHIEVO 1-0 a And Merc. 10-11 11 Camp. Roma - Fiorentina 3-2 a And Sab. 13-11 12 Camp. FIORENTINA - CESENA 1-0 a And Sab .20-11 13 Camp. Milan - Fiorentina 1-0 a And Sab. 27-11 14 Camp. Juventus - Fiorentina 1-1 Mar. 30-11 Coppa Italia FIORENTINA - REGGINA 3-0 Dom. 05-12 15a Camp.And FIORENTINA - CAGLIARI 1-0 Sab. 11-12 16a Camp.And Udinese - Fiorentina 2-1 Mar.14-12 Coppa Italia Parma - Fiorentina 2-1 a And Dom. 19-12 17 Camp. FIORENTINA - INTER RINVIATA Merc. 06-01 18a Camp.And Bologna - Fiorentina 1-1 a And Dom. 09-01 19 Camp. FIORENTINA - BRESCIA 3-2 Sab. 15-01 1a Camp.Rit Napoli - Fiorentina 0-0 a Rit Dom. 23-01 2 Camp. FIORENTINA - LECCE 1-1 a Rit Sab. 29-01 3 Camp. Lazio - Fiorentina 2-0 a Rit Merc. 02-02 4 Camp. FIORENTINA - GENOA 1-0 a Rit Dom. 06-02 5 Camp. Parma - Fiorentina 1-1 a Rit 2-4 Dom. 13-02 6 Camp. Palermo - Fiorentina
Data Merc.16-02 Dom. 20-02 Dom. 27-02 Dom. 06-03 Dom. 13-03 Dom. 20-03 Dom. 03-04 Dom. 10-04 Dom. 17-04 Sab. 23-04 Dom. 01-05 Dom. 08-05 Dom. 15-05 Dom. 22-05
Rec.17 7a Camp.Rit 8a Camp.Rit 9a Camp.Rit 10a Camp.Rit 11a Camp.Rit 12a Camp.Rit 13a Camp.Rit 14a Camp.Rit 15a Camp.Rit 16a Camp.Rit 17a Camp.Rit 18a Camp.Rit 19a Camp.Rit a And
Evento Risultato FIORENTINA - INTER 1-2 FIORENTINA - SAMPDORIA Bari - Fiorentina FIORENTINA - CATANIA Chievo - Fiorentina FIORENTINA - ROMA Cesena - Fiorentina FIORENTINA - MILAN FIORENTINA - JUVENTUS Cagliari - Fiorentina FIORENTINA - UDINESE Inter - Fiorentina FIORENTINA - BOLOGNA Brescia - Fiorentina Fiorentinainforma
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I Magnifici Viola! Questa settimana:
Franco Superchi, Mario Maraschi, Amarildo e Bernardo Rogora
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Aggiornamenti, curiosità e novità
CLASSIFICA serie A
*una partita in meno
Il prossimo appuntamento con Fiorentinainforma è DOMENICA 6 MARZO per la partita FIORENTINA-CATANIA
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sul nostro sito internet www.fiorentina-informa.it
7itaorno BOLOGNA - PALERMO
20 Febbraio 2011
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CHIEVO - MILAN FIORENTINA - SAMPDORIA GENOA - ROMA INTER - CAGLIARI LAZIO - BARI LECCE - JUVENTUS NAPOLI - CATANIA PARMA - CESENA UDINESE - BRESCIA
8itaorno BARI - FIORENTINA
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BRESCIA - LECCE CAGLIARI - LAZIO CATANIA - GENOA CESENA - CHIEVO JUVENTUS - BOLOGNA MILAN - NAPOLI PALERMO - UDINESE ROMA - PARMA SAMPDORIA - INTER
27 Febbraio 2011
52 49 47 45 43 41 40 39 35 32 32 31 30 29 26 26 24 22 21 15
a rno Rito
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6 Marzo 2011
Milan Napoli Inter Lazio Udinese Juventus Palermo Roma* Cagliari FIORENTINA Genoa Chievo Sampdoria Bologna* Parma Catania Lecce Brescia Cesena Bari
BOLOGNA - CAGLIARI CHIEVO - PARMA FIORENTINA - CATANIA INTER - GENOA JUVENTUS - MILAN LAZIO - PALERMO LECCE - ROMA NAPOLI - BRESCIA SAMPDORIA - CESENA UDINESE - BARI
LA FIORENTINA PORTIERI 1 Sebastien FREY 25 Vlada AVRAMOV 84 Artur BORUC 89 Norberto Murara NETO DIFENSORI 2 Per BILLESKOV KROLDRUP 5 Alessandro GAMBERINI 14 Cesare NATALI 23 Manuel PASQUAL 25 Gianluca COMOTTO 29 Lorenzo DE SILVESTRI 30 Nikola GULAN 31 Michele CAMPORESE CENTROCAMPISTI 4 Marco DONADEL 6 Juan Manuel VARGAS 7 Mario Alberto SANTANA 18 Riccardo MONTOLIVO 21 Gaetano D’AGOSTINO 22 Adem LJAJIC 24 Alessio CERCI 32 Marco MARCHIONNI 85 Valon BEHRAMI Amidu SALIFU ATTACCANTI 8 Stevan JOVETIC 9 Khouma el BABACAR 10 Adrian MUTU 11 Alberto GILARDINO ALLENATORE Sinisa MIHAJLOVIC
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L’amore ritrovato
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È forse una contraddizione sostenere che una sconfitta certifichi la rinascita della Fiorentina, ma tant’è. La squadra battuta immeritatamente dall’Inter, è la Viola che i suoi tifosi e i Della Valle vorrebbero sempre vedere: aggressiva, propositiva, coraggiosa, generosa Gli applausi del pubblico alla fine, sono stati una vera consolazione per la Fiorentina, amaramente beffata dall’Inter. Cosa ci resta dopo questo recupero infrasettimanale? Un finale di campionato da vivere intensamente, da godersi con leggerezza, dopo aver temuto per lunghi mesi di immergersi in un’agonia lunga fino a maggio.
Con l’Inter la partita della conferma Dopo tante critiche, sono doverosi i complimenti a Mihajlovic. Se la gara di Palermo era
un indizio molto credibile, quella con l’Inter è stata una conferma. Sinisa aveva promesso grandi traguardi e quelli, purtroppo, sono progressivamente svaniti nel corso della stagione, ma al contempo aveva assicurato che, una volta recuperati alcuni giocatori importanti, la squadra avrebbe iniziato ad esprimersi alla grande e la sua mano si sarebbe apprezzata. Sotto questo aspetto confidiamo che il debito col pubblico venga onorato. Quando si analizza la stagione della Fiorentina, va sempre considerato che ha affrontato il campio-
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Fiorentinainforma nato senza il suo giocatore più promettente, Jovetic, con la squalifica pendente di Mutu e le precarie condizioni di Montolivo. Dopo poco, proprio mentre si stava ritrovando, si è fermato anche Frey. Il resto, per larga parte, è stata una conseguenza inevitabile.
Adesso tante cose sono cambiate, il rientro a tutti gli effetti di Mutu e l’inserimento prezioso di Behrami hanno restituito una fisionomia alla squadra. Già, il Fenomeno. Contro l’Inter ha giocato la sua miglior partita stagionale, ha purtroppo soltanto un’ora nelle gambe e il suo rendimento, inevitabilmente, nella ripresa flette. Ma il tempo questa volta gioca a suo favore e, indipendentemente da quello che succederà in estate, ci aspettiamo da Mutu un grandissimo finale di campionato. Ce lo deve, lo deve alla città, ai compagni, ai Della Valle.
Al Franchi si è riaccesa la passione Gli oltre 30 mila del Franchi, la grande testimonianza d’affetto del pubblico fiorentino mercoledì sera, ha una sola inequivocabile interpretazione: si tratta di amore. Amore vero, amore per i colori viola, per chi li indossa con onore, amore per Firenze e per il bel gioco.
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E questo anche i fratelli Della Valle devono metterlo sulla bilancia. Come a loro, anche a noi piace la Fiorentina entusiasta e motivata. È bastato un successo in trasferta, dopo undici lunghissimi mesi di astinenza, per riaccendere la passione della città. È qui che si trova la risposta ai mille perché degli stadi vuoti. La gente è innamorata come prima, come sempre della propria squadra, ha solo bisogno di avere lo stimolo a seguirla dal vivo. Se continua così
la Fiorentina, da qui alla fine del campionato, lo stadio Franchi tornerà a popolarsi progressivamente e la squadra potrà contare sull’affetto di sempre.
13 gare per la riconferma di Miha Arriverà presto anche il momento della programmazione, la fase più eccitante e stimolante della stagione. In questo senso le grandi decisioni da prendere
sono sostanzialmente tre: la posizione di Mihajlovic, la conferma di Gilardino, il rinnovo di Montolivo. Con i gufi appollaiati sulla panchina, Sinisa ha dimostrato di sapere convivere senza grossi patemi d’animo. Ha circoscritto sul campo la voglia di giustizialismo che dilagava in città. Certo, per meritare la riconferma, al netto di tutte le attenuanti che la società e l’opinione pubblica gli hanno sempre riconosciuto,
l’allenatore serbo deve dimostra-
L’editoriale
re con continuità di aver trasferito alla squadra un’identità, un gioco e un carattere.
Poi, indipendentemente dai risultati, potrà giocarsi la riconferma sulla panchina viola.
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Fiorentinainforma
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L’editoriale Nel suo caso molto dipenderà dal progetto tecnico che gli proporranno per restare.
Né per lui, né per il capitano Montolivo, comunque, si tratterà di una questione economica. Primo perché Gilardino si è tagliato lo stipendio pur di venire a giocare nella Fiorentina, secondo perché nelle loro condizioni, davvero il mezzo milione o il milione di euro a stagione, non sposta gli equilibri. Entrambi sono innamorati della cit-
tà più bella del mondo, Firenze, entrambi sono pronti ad impegnarsi per anni nel progetto Fiorentina, chiedono solo di poter lottare per traguardi ambiziosi e di divertirsi giocando. È dunque simbiosi totale col popolo viola, il quale ha le stesse aspettative. La palla passa ai fratelli Della Valle, che in tanti anni non ci hanno mai deluso.
Torna a sorridere, Pantaleo! Un’ultima citazione la merita Pantaleo Corvino.
Sulla sua permanenza a Firenze ci sono pochi dubbi, e contiamo che presto il direttore sportivo viola ritrovi anche il sorriso.
Montolivo e Gilardino, due campioni innamorati di Firenze
Behrami è un ottimo acquisto anche nel rapporto qualità-prezzo. Sono questi i colpi che i tifosi viola si aspettano da lui e, dopo tante critiche, sta riconquistando credibilità ed affetto. La nuova Fiorentina è nata sicuramente con molto ritardo, ma almeno, possiamo dire, cresce bene. Cristiano Puccetti
Ma veniamo alla squadra. Gilardino a gennaio ha iniziato a gettare ombre sul suo futuro con la classica ed intramontabile frase “a giugno vedremo il da farsi”. In realtà nel mercato invernale, la squadra che lo seguiva con maggiore attenzione, la Juventus, ha deciso di investire tutto su Matri ed è difficile che, col recupero di Quagliarella, faccia un altro grosso investimento in attacco. Questo rende sicuramente meno scontato il futuro del centravanti viola, ma da qui a parlare di una permanenza sicura, ce ne corre. Col rientro di Mutu, anche Gilardino
è tornato a respirare e a divertirsi in campo. Di segnare, comunque, non aveva mai smesso.
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13 Febbraio rentina 2-4 Palermo-Fio
Fiorentinainforma 3
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1 Sette giorni, tre partite, nove punti in palio da conquistarsi contro una nobile decaduta, la Samp, una grande tornata grande, l’Inter, e una provinciale che ha smesso da un pezzo di esserlo, il Palermo. Tre finali per decidere se nel re- 4 sto della stagione la Fiorentina potrà iniziare a guardare avanti o dovrà continuare a guardarsi alle spalle. Si inizia, nella strana ora del desinare fiorentino, con il Palermo delle meraviglie, guidato da quel Delio Rossi che da una decina di giorni viene accostato alla panchina viola del prossimo anno.
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Preoccupato dalle giocate di Pastore, di Ilicic e dell’arrembante ex della gara Miccoli, Mihajlovic manda in tribuna Cerci e prova ad andare sul sicuro con Comotto preferito a De Silvestri, la conferma di Camporese, e Mutu in campo dal primo minuto. 2 La Fiorentina, come tante altre volte, parte forte, e come tante altre volte, dopo la fiammata iniziale, ar-
riva la doccia fredda alla prima azione d’attacco avversaria: al 7’, l’inesauribile Donadel si perde Pastore nel mezzo del campo, Ilicic gli serve un
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Fotostory viola 6 pallone a centro area e l’argentino, di destro trafigge Boruc. È 1-0 alla prima occasione per il Palermo. 3 La Fiorentina non si lascia abbattere: davanti, la premiata ditta MutuGilardino si fa vedere spesso dalle parti di Sirigu. Nel giro di due minuti, tra il 17’ e il 18’, il romeno fa arrivare il bomber di Biella per due volte al tiro, sfiorando nella prima il palo e trovando nella seconda la parata del portiere rosanero. 4 e 5 Il pari arriva al 36’: Behrami pennella un pallone in area per Gilardino, che di testa non tradisce. 1-1 e partita riaperta. 6 e 7 A inizio ripresa è però il Palermo a passare con Nocerino, bravo a sfruttare di testa un cross dalla destra di Miccoli e al 48’, per dirla con il buon Ginettaccio, gli è tutto da rifare. A rimediare ci pensa il bomber che nessuno si aspetta, tantomeno la difesa del Palermo. Al 70’ è calcio d’angolo per la Fiorentina, sul secondo palo, in agguato, c’è niente poco di meno che... Michele Camporese, che riporta il risultato in parità. 8 Tre minuti dopo è Montolivo a far rabbrividire il Barbera, con un destro potente da 35 metri che si infrange sul palo. Il terzo gol della Fiorentina, però, è nell’aria. Al 76’ fuori uno sfinito Santana, dentro Ljajic; e proprio ‘il ragazzino’, due minuti più tardi, propizia il terzo gol della Fiorentina: sgroppata sulla sinistra, ingres-
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so in area e traversone potente verso il centro. Nel tentativo di liberare, Bovo fa un pasticcio e la mette alle spalle del proprio portiere. È 2-3. 9 Chi fa trenta, può far trentuno, e dopo aver corso qualche rischio su un colpo di testa di Acquah, a tre minuti dal 90’ Montolivo suggella una vittoria strepitosa con il quarto gol: contropiede di Ljajic che serve un pallone perfetto per il piattone del suo capitano. Poker! 10 e 11La Fiorentina vince al Barbera con un risultato rotondo, subendo il solito gol taglia-gambe, ma riuscendo a ti-
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Pensierino Viola
Cuore, serietà, umiltà Cuore, serietà nel lavoro e umiltà, sono caratteristiche ormai molto rare nel calcio di oggi. Doti spesso superate da tante altre, che niente hanno a che fare con la passione dei tifosi. Sotto questo punto di vista, a Firenze siamo sempre stati piuttosto fortunati, ritrovando queste caratteristiche in tanti giocatori che hanno vestito la maglia viola. Vengono in mente, oltre all’indiscussa e unica Bandiera Giancarlo Antognoni, personaggi come Rui Costa, Di Livio, Riganò, Beppe Iachini, Dunga e, andando più indietro nel tempo Chiarugi, Chiappella, De Sisti, ma la lista potrebbe essere molto più lunga. Oggi tutto ciò si può descrivere in due nomi: Marco Donadel e Mario Alberto Santana.
L’esempio di Donadel
rar fuori il carattere e la determinazione per ribaltare il risultato. È la vittoria di Mihajlovic, che proprio contro il suo supposto successore si riprende la panchina viola, azzeccando formazione e cambi. Ma soprattutto è la vittoria dell’entusiasmo, per i valorosi che hanno seguito i viola fino in Sicilia, e per Firenze che finalmente riabbraccia la ‘sua’ squadra. Basta poco, recitava la nostra copertina un paio di numeri fa. Appunto, basta poco: grinta, onore, passione, orgoglio, tenacia. Il resto viene da sè. La fotostory di Fiorentina-Inter sarà pubblicata sul prossimo numero, ma puoi già leggerla sul nostro sito www.fiorentina-informa.it Pagine a cura di Giovanni Rizzo
Il primo è un veneto purosangue al settimo anno solare con la maglia della Fiorentina, arrivato in punta di piedi come una giovanissima promessa, così come in punta di piedi ha trascorso tutti questi anni, sempre escluso dalle formazioni titolari estive, ma sapendo poi ritagliarsi costantemente importanti spazi, fino ad arrivare oggi ad essere un indiscusso leader e punto fermo del centrocampo. Mai una polemica, mai un cenno apparente di disappunto dopo tante esclusioni o sostituzioni, sempre pronto al sacrificio e alla corsa per il bene della squadra. Un esempio.
Mario Alberto Santana, l’indispensabile Per Mario Alberto Santana, invece, la storia è un po’ diversa negli avvenimenti, ma identica nella sostanza. Lui, giocoliere argentino con passaporto italiano, alla quinta stagione a Firenze, ha dovuto convivere suo malgrado con una serie impressionante di infortuni di ogni genere e con un costante scetticismo dovuto alla continua ricerca della spettacolarità ad ogni tocco di palla. Sempre rimpianto ad ogni assenza e altrettanto costantemente criticato dalle gradinate ad ogni palla persa. Nonostante tutte queste avversità, aiutato dalla incredibile considerazione tattica degli allenatori che lo ritengono indispensabile per quasi tutti gli schemi di gioco, oggi Santana è uno dei pochi giocatori acclamati dal pubblico di Firenze, anche nei momenti difficili della squadra. Oltre a tutto questo, c’è un’altra cosa che accomuna questi due giocatori: la loro situazione contrattuale in bilico. Beh, alla luce di tutto, il nostro augurio è sicuramente quello di vedere Marco Donadel e Mario Alberto Santana ancora per tanti anni con la maglia viola sulle spalle. Fabio Perniciano
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Il David di Michelangelo Segreti e curiosità della statua più bella e dell’artista più grande Michelangelo Buonarroti realizzò tra il 1501 e il 1503 quello che a tutt’oggi è “il nudo più bello del mondo”. Rivoluzionò l’iconografia classica del David, fissata in un efebico giovanetto che tiene tra i piedi la testa del gigante e fece un David più adulto, con la fionda in una mano e il sasso nell’altra, scegliendo di rappresentare l’istante che precede il lancio, cristallizzando la scena in un attimo sospeso, quasi ad accumulare l’energia, per sprigionarla in quell’unico gesto che ucciderà il gigante. E il suo David è diventato il simbolo della libertà e della città di Firenze, quasi un manifesto: “Così come David aveva difeso il suo popolo e lo aveva governato con giustizia, così chi governa questa città deve animosamente difenderla e giustamente governarla”...
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La squadra ospite Al Franchi freschi di derby
maniera disastrata prima, così come non dobbiamo pensare di aver risolto il problema. Il nostro unico obiettivo, adesso, è quello di arrivare il prima possibile a quaranta punti, soglia necessaria a conquistare immediatamente una salvezza tranquilla. Poi potremo anche permetterci di guardare più in là”. Ma non è tutto. Per Di Carlo, la svolta è da identificarsi con l’intesa dei singoli: “A gennaio abbiamo perso pezzi importanti - ha continuato il tecnico doriano - abbiamo ricostruito l’attacco e cambiato modo di giocare. Un periodo di assestamento era quanto meno obbligato. Noi però non ci accontentiamo: la Samp può e deve fare di più. Per sè stessa e per la sua gente”. La gara contro la Fiorentina, in tal senso, è molto più che un esame di maturità, oltretutto lontano dal Ferraris (l’ultimo successo in trasferta risale addirittura al 21 novembre scorso), che arriva nel momento più delicato della stagione, costretti a giocare tre gare in sette giorni. La Samp, capitanata da Angelo Palombo, ex viola, però, non molla. Walter Ducci
SAMPDORIA
Prima ancora di cominciare a pensare alla sfida di Firenze, la Sampdoria di Mimmo Di Carlo, rigenerata dopo la vittoria contro il Bologna, ha dovuto pensare al derby. Un derby che, se solo non fosse stato rinviato lo scorso dicembre, avrebbe visto sicuramente in campo un altro protagonista, Giampaolo Pazzini, oggi all’Inter. Anche per questo, la gara del Franchi avrà un sapore diverso. Sì, perchè se da un lato è vero che non ci sarà l’ex viola nelle file degli avversari, dall’altra ci sarà invece uno che la maglia viola l’ha solo sfiorata, Massimo Maccarone, più volte accostato alla Fiorentina nell’ultimo mercato invernale e mai approdato in riva all’Arno. Chi non ha mai perso fiducia nel suo gruppo è sempre stato il tecnico, Di Carlo.
Di Carlo: “Intanto la salvezza, dopo si vedrà”
“Ci siamo messi alle spalle una settimana birichina, quella passata dalla sfida contro il Napoli fino a quella con Cagliari e Udinese. Abbiamo fatto quadrato e tutti insieme ci siamo compattati. Il rientro in gruppo di Gastaldello, poi, 4 Daniele DESSENA ha restituito fidu8 Stefano GUBERTI cia al gruppo. Ser11 Vladimir KOMAN ve, però, grande 55 Nenad KRSTICIC equilibrio: non 18 Zsolt LACZKJ eravamo messi in 7 Daniele MANNINI I PORTIERI 14 Pedro MBA 85 Gianluca CURCI 56 Fabio OLIVIERO 1 JUNIOR COSTA 20 Marco PADALINO Tutti lo cercano, tutti lo vogliono... I DIFENSORI 17 Angelo PALOMBO 2 Vedran CELJAK 16 Andrea POLI Lo vogliono tutti, ma lui dice sempre di no. Angelo 28 Daniele 77 Franco SEMIOLI Palombo, anima e bandiera di questa Sampdoria, GASTALDELLO 12 Fernando TISSONE giura amore eterno. Il capitano ha firmato un rinno52 Andrea GRECO 3 Reto ZIEGLER vo di contratto di due anni, fino al 2015. Dopo tre 53 Fabio LAMORTE GLI ATTACCANTI stagioni trascorse alla Fiorentina - soltanto 10 le pre6 Stefano LUCCHINI 27 Jonathan BIABIANY senze in campo - Palombo è passato alla Samp nelBruno MARTELLA 32 Massimo l’estate del 2002 e da allora non se n’è più andato. 25 Gilberto MARTINEZ MACCARONE “Sono felice - ha detto -, ormai sono quasi più un 54 Daniele MESSINA 41 Federico MACHEDA tifoso che un giocatore: mi sento sampdoriano dentro 13 Romano PERTICONE 9 Nicola POZZI a tutti gli effetti. Questa società è la mia seconda fa26 Massimo VOLTA 91 Simone ZAZA miglia: allungare la mia permanenza ancora per tanto 78 Luciano ZAURI ALLENATORE: tempo, era la mia unica volontà”. Agli altri club, ancoI CENTROCAMPISTI Domenico DI CARLO ra una volta, ha detto no.
La curiosità
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DO RE MI FA GOL Faccia a faccia con
VITTORIO DE SCALZI Un Troll con il cuore blucerchiato Vittorio De Scalzi, genovese doc, è tra i fondatori storici del gruppo New Trolls, autore di canzoni di successo, tra cui brani interpretati da Anna Oxa, Ornella Vanoni e Mina. Pur lavorando da oltre 45 anni con il suo gruppo, ha trovato il tempo per compiere una profonda ricerca sulla musica popolare genovese, che lo ha portato ad esibirsi in un prestigioso recital dove interpreta canzoni in dialetto, alcune classiche e molte inedite composte personalmente. “L’uso del dialetto non appartiene solo al passato - ci racconta - ma è una piacevole riscoperta: l’importante è la sonorità dei modi di dire o delle frasi, e non le singole parole. È un modo per legarmi ancor di più alla mia città. Con me ci sono 40 musicisti e molti bal-
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lerini. Non ho abbandonato i miei amici, con i quali continuo a condividere questa grande avventura: con i ‘New Trolls la leggenda’ stiamo preparando il ‘Concerto grosso’ con la direzione di Luis Bacalov”.
Pazzini e Cassano, due addii importanti Un cuore che batte per la musica e per la tua terra, ma De Scalzi è anche un grande tifoso di calcio, della Genova blucerchiata: “È un periodo un po’ particolare per la Samp - spiega - perchè abbiamo ceduto due giocatori importanti come Pazzini e Cassano. Per quest’ultimo è stato determinante il fattore umano: si è comportato male nei confronti del presidente, è stata proprio la persona ad essersi dimostrata meno grande di quanto possa essere il giocatore. Come tifoso mi dispiace, ma come uomo non posso che seguire la scelta del presidente”. Due assenze pesanti nello spogliatoio e sul campo... “Purtroppo, anche se l’ossatura originale è buona, la squadra era tutta improntata su Cassano e Pazzini ed improvvisamente, con le due cessioni, abbiamo assistito ad un vero e proprio
Fiorentinainforma scollamento tra difesa e attacco, un attacco che deve ritrovare un’amalgama”. Tuttavia, grazie al mercato in entrata, ci sono valide alternative: “Maccarone indubbiamente è un buon giocatore, poi c’è il giovane Macheda, ma devono avere ancora un po’ di tempo per costruire un’intesa. Questo mi spaventa”.
Affrontare i viola è sempre una sfida Una squadra, insomma, costretta a cambiare identità in corsa. “Già, spero proprio che possa fare come il ‘Serpente’ (canzone dei New Trolls del 1981, ndr), e possa mutare pelle, ma ormai gli acquisti sono stati fatti, perciò non resta che arrivare a giugno e poi ricominciare a sognare, sperando che il presidente tenga duro”. Tra poche ore però c’è da scendere in campo all’Artemio Franchi: “La gara con i viola fa paura: intimorisce giocare a Firenze contro la Fiorentina, perchè è una squadra forte, anche se quello che stiamo vivendo è un campionato anomalo, dove certi valori si equivalgono, non ci sono grandi differenze”. Un pronostico? “Beh, con il cuore sarei sicuramente di parte. Diciamo che può succedere davvero di tutto”. Antonio Lenoci e Francesco Nidiaci Redazione di Radio Rosa
Che tempo che fa a cura di fiorentinanews.com
S O L E SPLENDENTE su Michele Camporese. Il difensore viola è una delle note liete della stagione e nelle ultime uscite - Inter a parte non si è limitato a dare sicurezza al reparto difensivo, bensì si è imposto anche in zona offensiva. Infatti, dopo aver conquistato il calcio di rigore che ha permesso alla Fiorentina di pareggiare a Parma, ha trovato il suo primo gol in Serie A nella delicata e difficile sfida col Palermo al ‘Barbera’. MIGLIORAMENTI sulle trasferte viola. Finalmente è spuntata la LUCE del giorno anche fuori dalle mura amiche. Infatti, nelle ultime due ostiche trasferte, la Fiorentina ha conquistato quattro punti: uno a Parma e tre a Palermo. In Sicilia, sotto il SOLE primaverile della splendida città insulare, i gigliati hanno dimostrato di avere ancora molto della bella Fiorentina ammirata negli anni passati. Così è arrivata, insieme al rientro di Mutu dal primo minuto e al bel gioco, la prima vittoria esterna della stagione.
La curva Fiesole ha perso il suo cuore: il Collettivo Autonomo Viola, club storico che ‘capeggiava’ il tifo da trentatré anni, si è sciolto, lasciando un vuoto non solo sugli spalti, ma anche nel cuore di tutti. Adesso ci sarà da capire chi prenderà il posto del ‘CAV’ in curva e quali saranno i nuovi equilibri del cuore pulsante del ‘Franchi’. La cosa certa è che PIOVE SUL BAGNATO perché, dopo aver assistito allo svuotamento dello stadio, dove ormai regnano gli spazi vuoti quasi ogni domenica, si è dovuta mandar giù anche la fine di un club a cui tutti si sono sentiti legati.
PIOGGIA BATTENTE sul tifo gigliato.
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Fiorentinainforma 10a puntata Una
maglia, una passione. La nostra storia...
I Magnifici Viola Per motivi di spazio in questo numero non possiamo inserire il consueto appuntamento con la storia della nostra Fiorentina. Presentiamo solo i 4 MAGNIFICI VIOLA di questa settimana
maglia da titolare nella stagione 1968-1969, rivelandosi decisivo per la conquista del secondo scudetto viola. Rimase nella Fiorentina per
altre sette stagioni, conquistando anche una Coppa Italia, nel 1974/ 1975, e una Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1975/1976.
Mario Maraschi (Lodi, 28 agosto 1939) Vestì la maglia della Fiorentina dal 1967 al 1970, accolto tiepidamente dal pubblico viola. Arrivato come attaccante di movimento, di quelli capaci di far segnare gli altri più che di segnare loro stessi,
Franco Superchi (Allumiere, 1 settembre 1944) Divenne viola nel 1965, ingaggiato come terzo portiere alle spalle di Albertosi e Paolicchi. Agile e dotato di grandi riflessi, Superchi conquistò la
Fiorentinainforma la puoi trovare anche in edicole, bar, locali e negozi di Firenze e provincia, INSIEME alle CARTOLINE da COLLEZIONE de I Magnifici Viola. Il tutto al PREZZO SPECIALE DI 1 EURO, in anteprima e in esclusiva. Ecco l’elenco degli esercizi commerciali che ci ospitano. GRAZIE, cari AMICI! FIRENZE: ABBECEDARIO via B. Croce 7r piazza di Sorgane AB SERVICE via D. M. Manni, 62r ANDREINI EMANUELE Borgo S. Frediano 177r BAR MARISA viale M. Fanti 41 BAR STELLA SIRIO via D’Annunzio 10r CAFFÈ SOSPESO via Mossotti 18 c d CARTOL. EUROPA v.le Europa 107 DISTRIBUTORE Q8 D’ANNUNZIO via G. D’Annunzio ang. via dell’Arcolaio Edicola MIRIAM BEFANI via Pisana 326r/a Edicola BENDINELLI via Erbosa ang. via del Bandino 22
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Edicola GIULIANO GIUNTINI via Doni 43a Edicola GUCCI Piazza Giorgini 6 Edicola IL CHIOSCHETTO Piazza della Libertà angolo Don Minzoni Edicola IL FOLLETTO Via D. Veneziano 2a Soffiano EDICOLANDIA via San Niccolò (accanto alla Chiesa) Edicola ANTONELLO LATELLA Piazza San Iacopino 6r Edicola GIUSEPPE LO BIANCO via F. Baracca 81 angolo via Miccinesi LAFANNA’ di Donati Via degli Artisti LUSI YURI Via Aretina 155r
I Magnifici Viola
alla sua prima stagione a Firenze si rivelò un eccellente finalizzatore, segnando ben 12 reti; riuscì a ripetersi l’anno seguente, con 14 gol fondamentali per la conquista del secondo scudetto gigliato. Fu ceduto al Vicenza nel 1970, rimpiazzato da un emergente Chiarugi.
Amarildo (Campos dos Goytacazes, 29 giugno 1939) Amarildo Tavares da Silveira, universalmente noto come Amarildo, divenne famoso durante i Mondia MARCO E MARCO Via R. Giuliani 80r Edicola ALESSANDRO MASINI Via Ponte alle Mosse 100gr MASSI E ILA Via Aretina 217e Edicola MAX via Rondinella ang. via Biagi Edicola ALESSANDRO MIGNOLLI Piazza delle Cure 14r Edicola GIANNI NINCHERI piazza Dalmazia Edicola PERUZZI Piazza Stazione lato Valfonda Edicola CRISTIANA PIERACCIONI Piazza Nobili
li cileni del 1962, durante i quali fu chiamato a sostituire l’infortunato Pelè. Nel nostro paese arrivò nel 1963 per indossare la maglia del Milan, col quale vinse una Coppa Italia nel 1967. Nello stesso anno passò alla Fiorentina, con la quale collezionò 62 presenze e 16 gol in tre stagioni, vincendo lo scudetto 1968/1969. Fu venduto alla Roma nel 1970. In Serie A detiene un singolare record: è il giocatore non difensivo che ha ricevuto il maggior numero di cartellini rossi (10), al pari di Omar Sivori.
1965. Terzino di ferro, nelle sue cinque stagioni in viola conquistò con la maglia da titolare una Coppa Italia (1965/1966), una Mitropa Cup (1966) e lo scudetto 1968/1969. Fu ceduto nel 1970 al Brescia, in serie B. Continua
Bernardo Rogora (Solbiate Olona, 8 novembre 1938) Arrivò a Firenze dal Padova nel
Edicola LUCIANA PIERI Via Mannelli angolo Sarpi Edicola PONTE AL PINO Piazza Vasari Edicola PORTA ROMANA Piazzale di Porta Romana Edicola ROMANO LUCIA Viale Belfiore 47 Edicola Tabacchi ROMANO PIETRO via di Scandicci 1r angolo via Pisana Edicola SAN MARCO Piazza San Marco Edicola SANTO SPIRITO Piazza Santo Spirito
Edicola Libri SM Via di Scandicci di fronte al Meucci Edicola VIOLA di Mario Vinci Viale M. Fanti ang. viale Paoli L’EDICOLA di Donati via Della Robbia 15r LENSI via Boccaccio angolo Dino Compagni LO STRILLONE di Alessandra Marroni Piazza Goldoni TUTTO LIBRI viale de Amicis 25r Bottai Tavarnuzze (FI): BAR LA CERTOSA via Cassia 26 Grassina (FI): LIBRI & GIORNALI via Umberto I 27-28
Le Sieci (FI): EDICOLA KIDE piazza Albizi Scandicci (FI): Cartolibreria CRISTINA DEI Via Roma 72b Rivendita Giornali PAOLA FALORNI Piazza Brunelleschi 4 Vingone LUCA NICCOLAI via Fanfani 5-7 EDICOLA VIOLA di Giuliano Meucci via Donizzetti 79 EDICOLA VIOLA di Sabrina Soru Via Pascoli angolo Carducci Edicola PATRIZIA ZANIERI Piazza Matteotti 1
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LUSSURIA NEL CONVITTO
All’alba del 24 novembre del 1641 una rumorosa folla di fiorentini si radunò nella Basilica di Santa Croce per assistere al processo pubblico, condotto dalla Santa Inquisizione, contro le diaboliche nefandezze accadute al ‘Canto della Mela’, in via Ghibellina... Sul palco degli imputati salirono sette persone dall’aspetto malconcio, dai volti macilenti, con abiti strappati e insanguinati. Erano i corpi deformati dalla tortura, ma ancora vivi, di Faustina Mainardi e dei suoi compari, i sette del ’Canto della Mela’, trascinati sul quel palco foderato di nero a rispondere della grave accusa di stregoneria, di fronte ad una corte dai nomi illustri: Pietro Nicolini, arcivescovo di Firenze, e il temutissimo Inquisitore Generale, Fra’
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Giovanni Mazzarelli da Fano. L’atmosfera grave e cupa fu resa, di colpo, ancor più macabra e silente. Il brusio degli astanti si arrestò improvvisamente quando due robusti inservienti aprirono una cassa di legno piena di ossa umane. Il silenzio glaciale fu interrotto solo dalla voce roboante del frate che tuonò le parole d’accusa. Diavolo, Maligno, Stregoneria, furono più volte ripetute al cospetto della folla. La vicenda dei sette inquisiti aveva preso il via qualche
Curiosità fiorentine
anno prima da un’idea di Faustina Mainardi. Rimasta vedova del famoso stracciaiolo Giuseppe Petrucci, giovane e piacente quanto devota e pinzochera, Faustina decise di fondare in una vecchia bicocca di Via Ghibellina sul Canto della Mela, all’angolo con via de’ Macci, un ‘serraglio di fanciulle’ da avviare alla vita monastica. Correva l’anno 1631 e tutte le migliori famiglie del tempo si prodigarono per offrirle aiuto e denaro come, ad esempio, lo stesso Granduca Ferdinando II, che le fece avere una borsa piena di monete d’oro insieme ad una lettera d’incoraggiamento.
L’ambiguo convitto di Faustina Mainardi Grazie alla generosità della nobiltà e della borghesia fiorentina, ben presto le stanze del Canto della Mela presero l’aspetto di
un educandato modello che ospitava fanciulle dai dodici anni in su, da istruire secondo i principi della Chiesa. Rettore di questo cattolico collegio al femminile, fu fatto il reverendo Pandolfo Ricasoli, canonico di quarantanove anni, teologo ed exgesuita, che accettò con entusiasmo la missione e che contribuì, con consistenti donazioni, al miglioramento del convitto. Fu sempre lui che volle al fianco nel suo governo un consiglio di saggi così composto: Jacopo Fantoni e Carlo Scalandroni, due preti suoi discepoli, il frate Serafin Lupi, il sarto Lorenzo da Romena, il cimatore Niccolò Mazzetti e il fratello di Faustina, G i r o l a m o Mainardi. Spesso rimanevano giorni interi all’interno del convitto, tanto che si
Pagina a fianco e pagina26: Streghe dedite alla lussuria Qui sotto: Riti orgiastici in un convento
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Fiorentinainforma ciulla, fuggita in piena notte dal convitto e tornata dalla sua famiglia in preda ad una crisi isterica, raccontò delle oscene serate a cui aveva partecipato. Dopo quel racconto, le confessioni peccaminose si moltiplicarono e ben presto fu chiaro che il Ricasoli e i suoi consiglieri avevano trasformato la ‘radunanza del Canto della Mela’ in un bordello dalle interminabili orge, con la complicità e l’attiva partecipazione di Faustina. Fu proprio l’ideatrice e fondatrice di quel regno della lussuria, ad essere arrestata per prima e, a forza di torture al Bargello, non ci mise molto a raccontare tutto con precisione e a fare i nomi dei suoi compari.
Lussuria sfrenata o piacere diabolico?
sarebbe potuto addirittura credere nella loro seria e sincera dedizione alla vita delle educande, se non fosse che il sagace popolo fiorentino già mormorava malignità sulle lunghe notti del Canto della Mela, dove risuonavano risa, voci e rumori di ogni genere. Certo è che il volto consumato e gli occhi spiritati del canonico, non placavano affatto il proliferare delle fantasiose dicerie popolari, che di immaginario avevano in realtà ben poco, come si ebbe a scoprire qualche anno più tardi. Fu circa dieci anni dopo, infatti, che una fan-
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Rendere pubblicamente noto che prelati e preti erano coinvolti in uno scandalo a luci rosse rischiava, però, di compromettere la credibilità dei paladini della Controriforma che avevano promesso, a suon di tribunali inquisitori e roghi, di estirpare la corruzione dalla Chiesa. Si preferì, pertanto, far passare la vicenda scabrosa e sessuale del Canto della Mela come una storia di stregoneria e appellare il convitto come il luogo in cui si davano convegno streghe e demoni per abbandonarsi alle loro pratiche nefande: il sabba, la notte delle streghe. Bastarono le false testimonianze delle fanciulle che raccontarono di esser state costrette a calpestare ostie consacrate, a sputarci e orinarci sopra, e che narrarono anche di come Faustina e i suoi compari volavano a cavallo di manici di scopa a rapire neonati, per poi sacrificarli e mangiarli. Riferirono, infine, anche della presenza di uno strano personaggio, mezzo uomo e mezzo animale, che spesso partecipava alle nottate del Canto della Mela. Che dietro le pratiche erotiche degli uomini di Chiesa ci fosse sempre lo zoccolo del diavolo era, all’epoca, il leit-motiv di
Curiosità fiorentine tutti gli inquisitori e di tanti inquisiti, dalla Norvegia alla Sicilia, dalla Russia al Portogallo. Del resto, spesso si trattava semplicemente di imporre agli imputati delle confessioni tipo che erano codificate dalla Chiesa stessa. Nonostante gli sterminati trattati sulla stregoneria e sulle epifanie del Diavolo, redatti da ministri delle fede ed esorcisti, e nonostante la mitologia popolare, costellata di personaggi diabolici, i fiorentini mostrarono spesso scetticismo verso queste storie di demoni e fattucchiere. A parte qualche eccezione, Firenze rimase, infatti, estranea alla persecuzione che dilagò nel resto d’Europa e che fece bruciare sul rogo tante persone considerate deviate, col pretesto del diavolo. Certamente, anche a Firenze qualche ‘strega’ fu messa alla berlina e poi rinchiusa in manicomio, ma il popolo di Dante conosceva troppo bene le debolezze umane e i vizi del mondo ecclesiastico, per poterli credere il nefando risultato della forza fuorviante e oscura del regno di Belzebù.
Galera ed esilio per tutti: niente rogo! Le cronache non riportano il verbale del processo ai sette del Canto della Mela, ma sembra proprio che, in quel caso, le torture non produssero gli effetti desiderati dall’Inquisizione. Faustina e Ricasoli furono lasciati marcire in galera e tutti gli altri costretti all’esilio, ma non fu appiccato alcun rogo collettivo. Una sentenza piuttosto mite per l’epoca, che fa supporre che, con tutta probabilità, non era stata estorta
alcuna confessione relativa ai sabba e ai rapporti con il Diavolo, altrimenti i sette sarebbero stati sicuramente bruciati vivi. L’unico a non uscire vivo da questa vicenda fu dunque l’uomo a cui appartenevano le ossa mostrate al pubblico durante il processo ma, nemmeno in questo caso, la morte fu causata dalle micidiali sentenze della Santa Inquisizione. Il mucchio d’ossa era, infatti, ciò che rimaneva di un vecchio compare del Canto della Mela, morto qualche anno prima, non senza aver sfrenatamente usato e abusato della fanciulle del convitto. L’ira del cattolicesimo seicentesco, a quel punto, non potette che abbattersi su quanto rimaneva del suo cadavere: i suoi resti furono così condannati post-mortem e sepolti in terra sconsacrata.
Una donna accusata di stregoneria viene denudata davanti agli inquisitori per cercare sul suo corpo segni diabolici
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Fiorentinainforma detta anche in senso scherzoso: «Oh, un se ne fa una pulita!», senza che ci debba essere stata volontà di occultamento.
A Firenze si parla
così Lisciva Era così che i contadini chiamavano l’idrato di sodio che utilizzavano per lavare i panni o i piatti, prima che si diffondessero i moderni detersivi.
Non fanne una pulita Si usa quando una azione che si voleva tenere riservata, è venuta a conoscenza di terze persone. La frase può venire
Ovvia! Termine esortativo per se stessi e per gli altri che può avere significato d’impazienza «Ovvìa, ma che ci ha’ ancora dimorto per èsse’ ppronta?»; intolleranza «Basta con tutto questo chiasso, ovvìa!»; persuasione «Ovvìa, ora un pianger più!»; appagamento «Ovvìa, ecco fatta anche questa! ».
Tirat’in su le ciocce! Esclamazione di disappunto di chi considera quanto ha ricevuto inferiore alle sue aspettative. L’espressione è costruita sull’immagine di chi, soddisfatto di un’azione compiuta, raddrizza orgogliosamente il petto, con atto di superbo appagamento.
Marimettere Il termine si usa generalmente in riferimento al pane, al formaggio o al salume, quando ci si accinge ad affettarlo per la prima volta.
Diaòlo È semplicemente il sinonimo di diavolo, usato a volte in maniera commiserevole e giustificativo di un’azione: “Lascialo perdè, tanto l’è un poèro diaolo!” per dire che non l’ha fatto con cattiveria, ma solo perchè non aveva alternative. Si usa anche per definire una persona particolarmente vivace di intelletto e che riesce a fare cose inusuali: “Io un ce l’avrei fatta, te tu se’ propio un diaolo!”.
Esser come Papa Sisto Si dice di chi non fa sconti su torti subiti, non perdona e indirizza le proprie azioni alla vendetta, con
l’intento di contraccambiare l’offesa ricevuta con una identica, se non in misura maggiore. L’espressione fa riferimento al personaggio di Francesco della Rovere (1414-1484) salito al soglio pontificio nel 1471 col nome di Sisto IV. Uomo fiero e, alla sua maniera integerrimo, in seguito a intrighi politici con le famiglie dei Salviati e dei Pazzi, avversarie di Lorenzo de’ Medici, ne decretò la scomunica e l’interdetto ai Fiorentini, che con tale editto pontificio si trovarono privati di determinati uffici divini, dei sacramenti e perfino della sepoltura ecclesiastica dei morti. Un uomo, dunque, che se non proprio a Cristo, per lo meno ai cristiani... beh, non era proprio il tipo che gliele perdonava!
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Tutti pazzi per la Viola
Tutti pazzi per la Viola! I tifosi viola sono i più belli del mondo, in particolare i lettori di Fiorentina Informa... Queste pagine sono dedicate e a disposizione dei tifosi per fare gli auguri ad amici e parenti, per immortalare un momento speciale, o semplicemente per far vedere agli altri fino a dove arriva la passione per la Viola... Inviate le vostre foto con dedica a: redazione@fiorentina-informa.it
Un bacio a tutti i tifosi viola dalla piccola e grande tifosa della Fiore. Alè, alè! Margherita Porri
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