settembre - ottobre
anno
06
n • ventisette
Aut. del Tribunale di Firenze n. 5838 del 9 Maggio 2011 - Direttore responsabile Riccardo Basile Proprietario Fabrizio Marco Provinciali • Editore Ilaria Marchi
in questo numero:
Marco Stabile • Classic Special Firenze • Ratafià Street Inn Florence • Disco Mastelloni • Officina Sonora del Bigallo Federico Grazzini • Rame13 • Simone Montagnani • Raffaele Provinciali 1.
27
C O N S E RVATO R I O D I M U S I C A
LUIGI CHERUBINI F I R E N Z E
p. 4/6
lifestyle
CLASSIC SPECIAL FIRENZE
creativita conoscenza cultura
p. 8/10 musica
OFFICINA SONORA DEL BIGALLO
Qualcosa che non si insegna ma si trasmette, contagia ma non ammala... la passione. Quella marcia in più che ha fatto guadagnare la prima stella Michelin allo chef Marco Stabile, che ha fatto vendere lʼazienda di famiglia a Laura e Valentina per fondare Ratafià, che ha reso lʼOfficina Sonora del Bigallo uno degli studi di registrazione più famosi della Toscana; che farà inaugurare Street Inn Florence, il primo urban art hotel in città. Passione è quando i tuoi sforzi e le tue energie incontrano i bisogni di qualcun altro, come nel caso di Classic Special Firenze, o seguire il proprio istinto come per lʼarte di Rame13 e Simone Montagnani, le scelte registiche di Federico Grazzini o i viaggi del fotografo Raffaele Provinciali. Pensate di non avere una passione? Allora cominciate a fare qualcosa: se non segui la tua passione, la passione ti seguirà.
un acrobatico equilibrio VENERDI’ 29 SETTEMBRE 2017 ORE 21.00
Teatro Verdi via Ghibellina, 99 • Firenze
p. 12/13 gusto
MARCO STABILE
p. 14/16 street art
RAME13
p. 21/23 teatro
FEDERICO GRAZZINI
Annalisa Lottini Voce recitante e autore Luigi Dei Rettore Università di Firenze Direttore delle orchestre riunite Carlomoreno Volpini Orchestra dell’Università degli Studi di Firenze diretta dal Maestro Gabriele Centorbi con
Sistema Toscano delle Istituzioni di Alta Formazione Musicale Coro dell’Università degli Studi di Firenze con
design
Johann Strauss Jr., Carlos Gardel, Giuseppe Verdi/Nino Rota, Dmitrij Šostakovič, Georges Bizet, Georg Friedrich Haendel, Paul McCartney & John Lennon, Carl Orff, Dave Brubeck, Jacques Offenbach, Ludwig van Beethoven Arrangiamenti e trascrizioni a cura delle Classi di Composizione del Conservatorio di Musica Statale “L. Cherubini” di Firenze
STREET INN FLORENCE
Aut. del Tribunale di Firenze n. 5838 del 9 Maggio 2011 Direttore responsabile Riccardo Basile Proprietario FMP Editore e realizzazione grafica Ilaria Marchi
p. 28/29
artigianato
Ideazione Marco Provinciali e Ilaria Marchi Coordinamento editoriale Annalisa Lottini
RATAFIÀ
Se sei interessato all’acquisto di uno spazio pubblicitario: marco@firenzeurbanlifestyle.com • tel. 392 08 57 675
p. 30
musica
Se vuoi comunicare con noi ci puoi scrivere ai seguenti indirizzi: ilaria@firenzeurbanlifestyle.com ufficiostampa@firenzeurbanlifestyle.com redazione@firenzeurbanlifestyle.com commerciale@firenzeurbanlifestyle.com
DISCO MASTELLONI
p. 32 5di5
Foto in copertina Alexandre Perotto on Unsplash
RAFFAELE PROVINCIALI
Abbonamenti
Volete ricevere la vostra copia di FUL direttamente a casa? Scrivete a commerciale@firenzeurbanlifestyle.com
p. 33
•••
didacommunicationlab
Insieme vocale Orophonia Polifonica San Lorenzo diretti dal Maestro Patrizio Paoli
p. 25/27
Musiche di
uno straniero a Firenze /un fiorentino all’estero
ILARIA SACCONE ITZEA GOIKOLEA AMIANO
p. 34
pagina dell'artista con il patrocinio di con la partecipazione di Istituzioni di Alta Formazione Musicale di Lucca, Livorno, Siena e Fiesole
ingresso libero prenotazioni su www.unifi.it/bright #brightunifi2017
www.firenzeurbanlifestyle.com
FUL *firenze urban lifestyle*
SIMONE MONTAGNANI LA PORTI UN BACIONE A FIRENZE
3.
ful lifestyle
foto Riccardo Muci
foto Simone De Ranieri
CLASSIC SPECIAL FIRENZE LA PASSIONE PER LE DUE RUOTE NON HA MAI FATTO COSÌ BENE Un gruppo di bikers fiorentini con la passione per le moto, la buona compagnia e il vizio della beneficenza T esto
di
A nnalisa L ottini
S
e vi dovesse capitare di trovare un bigliettino sulla vostra moto, non buttatelo via, è così che si può venir reclutati a entrare in Classic Special Firenze. Si tratta di una comunità di motociclisti con il “vizio della beneficenza”. È nata quattro anni fa dall’iniziativa di Luiz e Cristian, ed è riuscita a conquistare rapidamente molti altri bikers fiorentini. Ad oggi lo zoccolo duro è costituito da una trentina di persone, ma in occasione di eventi importanti si arriva quasi al doppio. Un gruppo aperto, dove non c’è obbligo di frequenza ma solo la voglia di stare insieme. Sono quasi tutti uomini ma, se in generale il mondo dei biker è precluso alle donne, i Classic Special non fanno discriminazione e la loro patch contraddistingue tutti i “Johnnys” – così si chiamano l’uno con altro. .4
ENGLISH VERSION>>>> Should you find a note on your motorbike don’t throw it away: it may be your chance to join the Classic Special Firenze club – a charity club for bikers. The club was founded by Luiz and Cristian about 4 years ago and it now counts at least thirty permanent members, and double the number during special events. Classic Special Firenze is mainly made of men but they’d be more than happy to welcome female bikers too! Their identification patch says “Johnnys” and they meet up every Thursday night. They like to be in company, organize trips, drink beer and ride their motorbikes.
Si incontrano ogni giovedì, organizzano viaggi in moto e sono impegnati nel sociale. Lo spirito che li anima è goliardico: gli piace stare in compagnia, bere una birra e cantare tanto quanto montare in sella e andare su per i colli per poi dormire in tenda e improvvisare uno spiedo. Il gusto della libertà, dell’avventura e del divertimento. In bilico tra trasgressione e moda, la passione per la moto si lega alla scoperta del paesaggio circostante. Come scrive Robert Pirsig in Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta: «In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa». Nonostante l’aria da duri, i tatuaggi e il giubbotto pieno di stemmi sono bravi ragazzi che regalano il loro tempo all’organizzazione di eventi benefici come il Distinguished Gentleman’s Ride e la Babbonatalata. Il primo evento benefico dei Classic Special Firenze è stato proprio la Babbonatalata, una parata in moto per le vie del centro vestiti da Babbo Natale. Lo scopo è quello di fare beneficenza per la mensa dei poveri di Piazza S.Annunziata, il canile-rifugio del Parco degli Animali di Ugnano e la Helios Onlus. Quest’ultima è un’associazione di volontariato che realizza attività ludico-ricreative e di socializzazione per bambini con disabilità, in ambito sia ospedaliero che domiciliare. Il sogno dei Johnnys sarebbe di portarli in moto con loro ma purtroppo ancora non ci sono riusciti. Siamo comunque sicuri che abbiano apprezzato l’invasione di Babbi Natali pieni di doni e la giornata trascorsa con loro. L’edizione 2016 ha visto la partecipazione di più di 100 moto e molte di più sono attese per la prossima che si terrà il 17 dicembre. Il Distiguished Gentleman’s Ride è un raduno motociclistico di beneficenza in cui riders di tutto il mondo indossano il loro migliore vestito e inforcano le loro motociclette. Attenzione però, sono ammesse solo: Café Racer, Bobber, Classic, Tracker, Scrambler, Old School Chopper, Modern Classic, Sidecar, Classic Scooter, Brat Styled. È nato a Sidney nel 2012 grazie a Mark Hawwa, che si è ispirato a una foto di Don Draper, protagonista della serie tv cult Mad Men, ritratto a cavallo di una Matchless G3LS del 1957 con il suo stile impeccabile ed elegante. Mark voleva combattere lo stereotipo negativo del motociclista rude vestito con jeans e giacca di pelle, creare un collegamento tra le varie comunità di riders nel mondo e al contempo raccogliere fondi per la ricerca sul cancro alla prostata e la prevenzione del suicidio maschile. I Classic Special Firenze si incaricano ogni anno di organizzare il Gentleman’s Ride di Firenze, occupandosi di reperire sponsor, definire il per-
foto Simone De Ranieri
Despite their tattoos and leather jackets they are good lads who spend their time organizing charity events such The Distinguished Gentleman’s Ride and Babbonatalata. The Babbonatalata is in fact the very first one they made, and it consists in a motorbike parade through the city center dressed up as Santa Claus. The goal is to raise money for 5.
Daniele Rustioni direttore principale
XXXVII STAGIONE CONCERTISTICA
C
corso all’interno della città, dell’accoglienza dei partecipanti, dei punti di ristoro e della documentazione dell’evento. Il ride dell’anno scorso ha coinvolto oltre 56.000 partecipanti in 505 città di 90 paesi. Sono stati raccolti oltre 3,6 milioni di dollari. Quest’anno si comincia con la serata di beneficenza del 22 settembre, si prosegue con il Distinguished Gentleman’s Ride 2017 domenica 24 settembre e si chiude con il classico “Pranzo dei Gentlemen”. La passione ti porta lontano, specialmente se ha due ruote e un motore come quella dei motociclisti di Classic Special Firenze, e quando fa del bene agli altri è ancora più importante! •
S. Annunziata soup kitchen, the dog-shelter of the Parco degli Animali in Ugnano and Helios Onlus, which organizes social activities for children with disabilities. The Johnnys’ dream is to take these children on a ride but unfortunately they haven’t managed to do it yet. The Distinguished Gentleman’s Ride is a motorcyclist charity meeting where riders from all over the world put their best suits on and ride their bikes. Careful though, only Café Racer, Bobber, Classic, Tracker, Scrambler, Old School Chopper, Modern Classic, Sidecar, Classic Scooter and Brat Styled are admitted. Classic Special Firenze organizes the Florence edition of The Gentleman’s Ride every year finding sponsors, defining the track, welcoming participants and dealing with food and beverage suppliers. Last year, the Gentleman’s Ride involved over 56,000 people in 505 cities from 90 different countries, and more than 3,6 million dollars were raised. A passion can take you far away, especially if it has two tyres, and if it does good to the others it’s even more important! • .6
M
Y
CM
MY
Molto spazio. Molto freddo. Molto bello. Forse perchè è inverno. perchè in giro c’è nessuno. perchè la luna non è mai stata così chiara. E il freddo così pulito. La strada che scavalca le montagne specchia in modo innaturale il bianco della neve che mi tiene compagnia. Vado. Vado in giro di notte. Scappo da una città che fa troppo rumore. Posti affollati dove mi sento straniero. Scappo solo. Assieme agli scoppi del motore.
CY
CMY
K
Gile Bae Lorenza Borrani Michele Campanella Frédéric Chaslin Alessandro Carbonare Francesca Dego Enrico Dindo Ryan McAdams Chiara Morandi Eiji Oue George Pehlivanian Nicola Piovani Nemanja Radulovic Beatrice Rana Donato Renzetti Anthony Romaniuk Federico Maria Sardelli Ksenija Sidorova Roman Simović Dmitry Sitkovetsky Alessandro Taverna Orchestra da Camera di Mantova Conservatori della Toscana YO-YO Youth Orchestra Youth ORT
Con il contributo di
Carlo Talamo, “Mi piacciono le pecore. E molto le galline. Dieci anni di pubblicità Harley Davison)„ Numero Uno - Milano 1995 www.orchestradellatoscana.it
2017 / 18 Direttore artistico
Giorgio Battistelli
ful musica
UN LABORATORIO MUSICALE NELLA CAMPAGNA TOSCANA FUL è andato a scoprire l’Officina Sonora del Bigallo di Lawrence Fancelli. T esti
di
E lisa D' agostino
Did you chose this location for a specific reason? Our studio is immersed in the nature but also very near to the center of Florence (7km). It allows musicians to play at any hour in a very relaxing setting, without renouncing to commodity. What kind of music can be recorded in your studio? It fits for rock, pop, jazz and classic music, mainly for the space and acoustics. There is space also for the electronic music: since I really love it, I’ve equipped the studio of different analogic and digital synthesizers, softwares, and useful outboards. You are a professional player and you offer your knowledge and competence to the artists. I mainly deal with the technical aspects but also production of pop, rock and electronic music. The composer and pianist Paolo Cognetti has a personal pre-production room where he deals with applied music, mock-up and orchestral arrangements.
è spaziosa e molto performante a livello acustico. La caratteristica distintiva di Officina Sonora del Bigallo è la possibilità di effettuare registrazioni multi-room: su progetto di Donato Masci, sono state cablate ben 4 stanze diverse, in cui i vari musicisti possono suonare insieme, ma essere registrati in isolamento. Inoltre mettiamo a disposizione un pianoforte Steinway and Sons, tenuto a temperatura e tasso di umidità costante per preservarne le caratteristiche sonore. Tra gli altri, sono presenti strumenti quali l’organo Hammond B3, il Wurlitzer, il Fender Rhodes, diversi amplificatori, chitarre e bassi elettrici. Un equipaggiamento simile viene molto apprezzato dai musicisti! La scelta di una location suggestiva, in piena campagna, risponde a esigenze artistiche particolari? La posizione privilegiata dello studio, immerso nella campagna ma a meno di 7 km dal centro di Firenze, permette ai musicisti di suonare a qualsiasi ora in un ambiente rilassante, senza rinunciare alle comodità della città. Che tipo di musica si può produrre nel tuo studio? A livello di strumentazione professionale, l’Officina Sonora del Bigallo è sicuramente all’avanguardia. Lo studio si presta alla produzione di rock, pop, jazz e musica classica, soprattutto per lo spazio e l’acustica,
U
no studio di registrazione in una location da sogno, un luogo in cui natura e strumentazioni professionali si fondono al servizio della musica. Questo e altro è l’Officina Sonora del Bigallo, creatura di Lawrence Fancelli, tecnico del suono, musicista in Italia e in America, produttore di musica dal 1995. FUL lo ha intervistato per voi. Lawrence come nasce il progetto di Officina Sonora del Bigallo? L’idea di creare l’Officina Sonora del Bigallo nasce durante i miei 3 anni a New York, dove, oltre a lavorare nel campo della produzione e post produzione cinematografica, ho prodotto musica in diversi studi di registrazione. Queste esperienze sono state la base per progettare uno studio di registrazione ideale per me, che potesse rispondere alle reali esigenze che avevo captato in quel periodo. Qual’è il maggior punto di forza del tuo studio di registrazione, ciò che lo distingue dagli altri? Lo studio si presta molto al tracking – la registrazione di band, gruppi, ensemble e solisti – perché la sala di ripresa .8
ENGLISH VERSION>>>> Lawrence, how was the Officina Sonora del Bigallo Project born? This idea was born during the 3 years I spent in New York, where I produced music in different recording studios. Those experiences were the basis to develop my ideal recording studio. What’s the strong point of your recording studio? The studio is very good for tracking (the recording of bands, ensemble and solo artists) since the practice room has got a lot of space and a good acoustics. Its main characteristics is the possibility to make multi-room recordings: we have wired 4 different rooms (Donato Masci’s project) where different musicians can play together but record separately. Moreover we offer a Steinway and Sons piano, kept at a specific temperature and humidity level in order to preserve its sound characteristics. There also other instruments like: Hammond B3 organum, Wurlitzer, Fender Rhodes, different amplifier, guitars and electric basses.
ma anche per la vasta scelta di microfoni e preamplificatori. C’è spazio però anche per la musica elettronica: data la mia personale passione, ho dotato l’Officina Sonora del Bigallo di diversi synth analogici, digitali e software, oltre a outboard utili per questo tipo di produzioni. L’Officina Sonora del Bigallo si avvale di molti professionisti in campo musicale. Tu metti a disposizione la tua lunga esperienza di fonico e musicista. Io mi occupo principalmente degli aspetti tecnici, ma anche di produzione pop, rock ed elettronica. Il compositore e pianista Paolo Cognetti ha una propria sala di pre-produzione, dove si occupa di musica applicata, mock-up e arrangiamenti orchestrali. In questa direzione l’Officina Sonora del Bigallo sta avviando, con la neo formata orchestra La Filharmonie, un progetto di registrazione di sezioni orchestrali come sweetening sessions, in cui si uniscono i suoni di strumenti reali alle composizioni realizzate esclusivamente da librerie sonore. 9.
Figlia dello studio di registrazione, hai lanciato l’etichetta OSB Records, come è nata? La collaborazione con Aurelio Colucci e Paolo Cognetti, membri del team di Officina Sonora del Bigallo, come si è sviluppata? L’OSB Records nasce da un progetto di Aurelio Colucci, consulente discografico e manageriale dell’Officina Sonora del Bigallo. L’idea di fondo è offrire una possibilità di produzione agli artisti emergenti, che non vengono supportati nello sviluppo artistico dalle majors. L’OSB Records cura la commercializzazione del prodotto, ma senza dimenticare la dimensione di «condivisione sociale, pratica fondamentale per creare un flusso aggregante di persone», secondo le parole di Aurelio. Nel 2014, poco dopo la nascita dell’Officina Sonora del Bigallo, si è avviata la collaborazione con Paolo – per il supporto musicale e cinematografico – e Aurelio. Paolo Cognetti è diplomato al conservatorio Cherubini in pianoforte e composizione, ha un master in musica per film, televisione e videogames al Berklee College of Music. Aurelio è stato ingaggiato come consulente discografico e manageriale, oltre che programmatore strategico per dare la giusta direzione all’Officina Sonora del Bigallo, grazie alla sua ventennale esperienza in campo musicale. L’Officina Sonora del Bigallo non è solo uno studio di registrazione: è possibile anche alloggiarci! Come ti è venuta l’idea? L’idea è emersa in modo naturale: proprio davanti alla vecchia stalla dove ora si trova lo studio, c’è una casa colonica da poco ristrutturata con 4 camere da letto. Una situazione ideale per consentire ai musicisti di creare in piena libertà senza limiti di orario. Offriamo anche servizi aggiuntivi, come personal chef o transfer da o per aeroporti e stazioni: tutto allo scopo di agevolare la permanenza e la creazione artistica dei musicisti, che però ci scelgono per l’attrezzatura, l’acustica e le competenze del nostro personale tecnico. Concludiamo con uno sguardo al futuro: buoni propositi e prossime tappe del progetto Officina Sonora del Bigallo?
You have also created a record label, OSB Records... OSB Records was born from an Aurelio Colucci’s project. He is a discographic and management consultant of Officina Sonora del Bigallo. We wanted to offer a chance to the emerging artists to be produced, since the majors usually don’t support them. OSB Records follows the promotion of the product, paying attention to the relationships, too. Here artists can also sleep. Where does this idea come from? Naturally! Right in front of the stable there is an old farmhouse recently modernized, with four bedrooms. It’s a perfect solutions for the artists who want to create without any restriction of time. We offer also some services like: personal chef, transportation for and from airports or stations. What are the future steps of Officina Sonora del Bigallo? A collaboration with Filharmonie orchestra, some albums in 2018. Moreover we will work on the sound of the solo piano album Rinascita by Paolo Cognetti. •
.10
Oltre alla collaborazione con l’orchestra Filharmonie, abbiamo in programma alcuni album in uscita su OSB Records nel 2018, in particolare un progetto pop elettroacustico di un artista internazionale. Inoltre ci occuperemo della sonorizzazione di un lungometraggio del regista americano Zach Marion, oltre a continuare la promozione dell’album piano solo Rinascita di Paolo Cognetti. Musicisti in cerca di ispirazione, di strumentazioni professionali e di un’oasi di pace fuori dal caos cittadino, sappiate che le porte dell’Officina sono sempre aperte! Potete prenotare lo studio di registrazione per tutto il tempo necessario alla produzione della vostra musica. Cosa aspettate? • www.officinasonorabigallo.com
Cene private - Aperitivi - Eventi - Catering - Scuola di cucina
FAI DELLA NOSTRA SCUOLA LA LOCATION PER IL TUO EVENTO PRIVATO
www.spazioeventifirenze.it / www.florencefoodstudio.com info@florencefoodstudio.com
ful gusto
MARCO STABILE E FIRENZE UN AMORE RICAMBIATO Marco Stabile, lo chef stellato dell’Ora d’Aria si racconta a FUL. T esti
di
L uca M anaglia
F oto
di
L iudmila
musatova ,
A ndrea
moretti
S
ono a Firenze da dodici anni, i dodici anni del mio ristorante. Sono nato a Pontedera da mamma larigiana, la famiglia viveva a Perignano, tutt’oggi la mia nonna 97enne vive lì (anzi devo andare da lei a cogliere i fichi, sono molto buoni da quelle parti). Padre siciliano che si era trasferito a Ponsacco. Poi tutti a Pontedera dove sono nato anche io. Ho fatto l’Alberghiero a Firenze, perché fin da bambino mi sono sentito più legato a questa parte della Toscana che a quella di nascita. Per questa città ho sempre avuto un amore viscerale. Fin da ragazzino, avevo capito che la cucina che avrei voluto fare nel futuro era legata a un posto dove ci fosse stata una cultura diffusa come a Firenze. Non che a Pisa o Pontedera non si potesse fare, ma qui era diverso, lo sentivo. Infatti all’Alberghiero ho voluto imparare le ricette della tradizione toscana che qui ha la sua massima espressione, ho cominciato ad adorare il lampredotto – che mio padre odiava – poi la ribollita e tutti i piatti che determinano “il territorio” e un’identità ben precisa. Durante la scuola ho cominciato a fare degli approfondimenti, ad esempio col Tartufo di San Miniato, che ho conosciuto appieno e che amo profondamente ancora oggi. Quindi a Castiglioncello la prima stagione estiva a sedici anni, dove cucinavo già da solo. E poi a Firenze alla trattoria La Maremma vicino a Santa Croce, dove il caso volle che sostituissi il cuoco titolare e la trattoria decollò facendo sempre pieno. L’Ora d’Aria nasce in via Ghibellina nel 2005, con tanti, troppi soci, dopo sei mesi siamo rimasti in due, Bellandi e io, probabilmente perché avevamo le idee chiare sulla filosofia da applicare al locale. Firenze è un posto dove passano ormai dai 12 .12
ENGLISH VERSION>>>> I’ve been here in Florence for twelve years, since I own my restaurant. My family is from the Pontedera area, but I’ve always felt that my future would have been in Florence. It is in Florence, in fact, that I studied at the Istituto Alberghiero and I learned the basics of the Tuscan cuisine. I fell in love with lampredotto – which my father hates – and then with ribollita. During school I started doing researches, for example about the San Miniato truffle, which I know very well and still love. Then I went to Castiglioncello to work for the summer season, I was only sixteen but I was able cook by myself. Then back to Florence at Trattoria La
ai 14 milioni di turisti e l’offerta non sempre è all’altezza, anzi c’è molta “merda”, uno degli esempi eclatanti è la gelateria, prodotti chimici di scarsa qualità e alto costo. E poi penso alle ricette stagionali tradite, la ribollita mangiata in piena estate, con cavolo surgelato, noi ne facciamo una versione di mare, proprio per il periodo estivo, è necessario parlare con i clienti, raccontare il perché dei cambiamenti. Si incontrano anche persone di elevato livello cultural gastronomico, magari in periodi meno affollati. Si dovrebbe promuovere la cultura gastronomica con delle piccole pubblicazioni in lingua, dove si racconta ad esempio la stagionalità delle ricette. La bistecca è un’altra cosa che andrebbe approfondita, noi utilizziamo carne piemontese, non Chianina. È una scelta motivata da ragioni tecniche, per me la Chianina è imbattibile nelle cotture lunghe ma nel crudo o semicrudo preferisco la Piemontese. Non sempre si ha la fortuna di trovare un prodotto di eccellenza vicino, il famoso km 0 va saputo interpretare con intelligenza. Ad esempio ho trovato nel Mugello un produttore di patate eccellente e gli ho comprato tutta la produzione, anche quella futura, ma non sempre è così e allora bisogna spostarsi. Sto studiando un “arrosto morto dell’Aia” con piccione, faraona, coniglio ecc., tutto quello che c’era nell’aia toscana, penso sia molto buono ma va fatto bene, rendendolo contemporaneo. A piccoli passi sto lavorando a cose come queste che vanno riportate all’oggi: grande concentrazione, grande qualità delle materie... Calcolate che, per realizzare un piatto del genere, dove devi trovare almeno cinque carni eccellenti, che vadano bene tra loro, ognuna con
Maremma nearby Santa Croce, where I happened to replace the chef and gain great approval. L’Ora d’Aria was opened in 2005 in Via Ghibellina, we were many associates at the beginning but now it’s only the two of us: Bellandi and we. Every year, in Florence there are from 12 to 14 million tourists but the offer is not always good, actually there’s a lot of “shit” around, from ice-cream made witch chemical ingredients to ribollita served during summer and made with frozen cabbage… We make a special one with seafood, created ad hoc for the summer season, but it’s necessary to talk to clients to explain the reason of these changes. Gastronomic culture should be promoted, the seasonality of recipes should be explained… Take the steak, for example: we use meat from Piemonte region. I love Chianina meat but I think the Piemontese it’s better when rare or uncooked. It’s important to correctly use the local resources, and adapt them to your needs. For example I found a great potato producer in the Mugello area and I bought the whole production, even the future one. But it doesn’t always work this way so one has to move to find products. Oil is a symbol of Tuscany. We should deepen our knowledge about it. There are many different oils in one region, and their characteristic determine very different flavours of dishes. Nowadays the gastronomic culture has increased and there’s a higher sensibility comparing to the past. I love eating real food, and this is also what I want to give to my clients. •
una cottura diversa, per un piatto così ci vogliono 9 mesi di lavoro. Mi piacciono molto i miei amici stellati qui a Firenze, trovo che la città sia cresciuta grazie a loro. Tutti si stanno impegnando e nessuno vive di rendita. Fare cultura è importante, quando esco in sala mi impegno tanto sul raccontare un piatto ai clienti. L’olio è un simbolo della Toscana. Dovremmo approfondire la conoscenza di questa categoria che io amo molto. Gli olii hanno caratteristiche e caratteri molto diversi anche all’interno della stessa regione, i piatti acquistano sapori differenti a seconda dell’olio usato. Oggi la cultura gastronomica è comunque cresciuta e ci sono sensibilità e attenzioni differenti rispetto al passato. Il mondo vegetale può dare grandi soddisfazioni al palato, specie se si usano materie prime eccellenti: non basta dire patate o olii, bisogna cercare e studiare, ricercare ogni singolo ingrediente. Io sono goloso di cose vere, sono queste che voglio dare ai miei clienti. • 13.
ful street art
RAME13 quando il mondo marino diventa una realtà urbana T esti
di
I
R oberta P oggi , F oto
di
A ndrea M oneti
llustratrice, street artist e tatuatrice: RAME13 è tutto questo e molto di più. Il nome non potrebbe appartenerle di più, sia per il colore dei capelli che in quanto anagramma della parola “mare”. Tutto il suo lavoro infatti ruota intorno al tema del mare. Adora il blu e le sue mille sfumature, nelle illustrazioni spazia dallʼacrilico alla china, al bianco e nero, e ogni cosa che può essere utilizzata per sperimentare senza sosta. I personaggi cambiano continuamente, da uomini baffuti con folte barbe a figure di donne, entrambi in forma caricaturale, fino alla riscoperta del mondo animale. Sperimentazione è la parola chiave che riunisce la sua idea di lavoro: non fermarsi mai, fare proprie nuove tecniche espressive e scoprire diversi mondi di rappresentazione visiva. Laureata in filosofia e diplomata allʼAccademia di Arti Digitali e Figurative a Firenze, indirizzo Comics, ha partecipato a vari progetti e festival, tra cui il Festival delle Culture in Romania, il Festival di street art Urban Vision ad Acquapendente, fino all’Upfest di Bristol, il più grande .14
ENGLISH VERSION>>>>
RAME13 is a street artist, a tattooist, an illustrator, and probably more. No other name could suit her better, because RAME is both her hair color and the anagram of the word “Mare” (the Italian for Sea, ndt). There’s always something about the sea in her works, when it is not all about it. Her characters change everytime: bearded men and women with caricatural features, then animals. Experimentation is her word: she never stops trying new techniques and discovering different ways to express her art. She has a Bachelor Degree in Philosophy and previously studied at Accademia di Arti Digitali e Figurative in Florence, Comics orientation. After her studies she joined various projects and festivals, such as Cultures Festival in Romania, Urban Vision in Acquapendente, and Upfest in Bristol, which is the biggest street art and graffiti festival in Europe. She collaborates to Three Faces’ Street Book Magazine, recently joined Ele-
festival in Europa dedicato alla street art e ai graffiti. Collabora inoltre con Three Faces allo Street Book Magazine, si è unita di recente alla Elektro Domestic Force Crew e partecipa a diversi progetti organizzati dal Progeas Family, quali la mostra Urban Nature alla Street Levels Gallery e Inseminazione Artistica, per la cui edizione a Palermo “Mostra nel cemento” inizia ad avvicinarsi al mondo della street art. È qui che dà vita alla sua prima opera da street artist, nel quartiere del Capo, cortile Ecce Homo: il Musicante Marino. Un signore barbuto immerso tra i pesci, mentre suona una pianola, diventa la dedica personale dellʼartista alla Sicilia, terra di mare, pesca, musica e forti tradizioni popolari. Rame13 ha iniziato a disegnare da bambina, ispirata dal nonno pittore, finché non è arrivato un momento di crisi che lʼha portata a rinunciare alla sua passione per qualche anno. La sua formazione comics lʼha spinta per anni a proiettarsi nel futuro come una fumettista: non poteva che immaginarsi tale, «ma era più lʼidea che il lavoro in sé». Anche durante il suo percorso formativo, ha fatto fatica ad accettare di non voler più fare fumetti, perché quella era stata la sua scuola e la sua direzione artistica fino a quel momento. «In tanti mi dicevano che avevo un tratto troppo comics e che non avrei potuto fare l’illustratrice, mentre altri parlavano di un tratto più da illust-
ktro Domestic Force Crew and takes part into a few projects organized by Progeas Family such as Urban Nature exhibition and Inseminazione Artistica. It is thanks to Inseminazione Artistica edition in Palermo that she gave birth to her very first street art work, the Musicante Marino: a plunged bearded man surrounded by fish, playing a pianola. Rame13 started drawing as a child, inspired by his grandfather who was a painter, until a period of crisis stopped her for a few years. For many years, her “comics” education made her think she would become a cartoonist, which made it hard for her to accept when she didn’t want to make comics anymore. Some people were saying her hand was “too” comics and she wasn’t meant to be an illustrator, while others told her she was more of an illustrator and couldn’t draw comics. She felt in a limbo and stopped drawing for a few years, until one day when she grabbed a pen and decided not to listen to anyone. «I’ll do what I want», she told herself. 15.
Prinz beverage e food dal 1979.
And so the experimentation begins: tattoos, comics, loads if ideas which don’t follow any trend. No serial projects, but lots of characters and shades, all linked just by the fishbone and the boat. The comics background is still visible in her hand and tells part of her story, connecting with a more pictorial style. Finally, RAME13 managed to combine comics technique with her passion for street art, thanks to Progeas Family. At the beginning it wasn’t easy at all, because of the dimensions. She was used to small drawings and it was hard to move on to big surfaces and walls. But now when she steps away and get a complete vision of what she’s done it makes her happy and proud, because she feels she’s offering something to the city. Constantly looking for new ideas and other art forms, observing great street artists’s works, RAME 13 is part of that group of artists who love to collaborate together, exchanging ideas, evolving and bringing something great and innovative (and necessary, we could add) to dear old Florence.•
.16
razione che non mi avrebbe permesso di fare fumetti. Mi sentivo in un limbo». Non sapendo quale direzione scegliere, ha smesso di disegnare del tutto per alcuni anni. Finché un giorno ha deciso di riprendere in mano i colori e di lasciare da parte i commenti altrui. «Faccio quello che mi pare, mi sono detta». Inizia allora la fase di sperimentazione pura, tatuaggi, fumetti, ispirazioni del momento, un fiume in piena di idee e colori totalmente indipendenti dalle tendenze del mercato. Niente progetti seriali, ma tanti personaggi e sfumature diversi, per ora uniti dallʼimmagine della lisca e di una barchetta, elementi sempre presenti nelle sue opere, che, chissà, forse saranno presto rimpiazzati, modificati o accompagnati da nuovi elementi marini. Il background del comics è rimasto nel tratto, si percepisce e racconta una parte della sua storia, legandosi e fluttuando insieme a uno stile più pittorico. RAME13 è riuscita infine a unire la tecnica del fumetto alla passione per la street art, sviluppatasi negli anni dellʼErasmus a Siviglia, dove girava lʼintera città alla ricerca di murales, disegni e mega illustrazioni. La passione per questa forma artistica è sempre stata latente dentro di lei ed è finalmente sbocciata al presentarsi dellʼoccasione giusta, grazie al Progeas Family. Allʼinizio non è stato facile, soprattutto per le dimensioni dei lavori. «Fino a quel momento ero abituata a disegni piccoli e ho sempre lavorato ad occhio, quindi passare di colpo a lavorare su muri e superfici molto spaziose è stato abbastanza difficile. Ma quando ti allontani dal muro e guardi cosa sei riuscito a creare è una soddisfazione immensa. Penso che sia qualcosa di più importante del singolo disegno e della soddisfazione personale, è un gesto per offrire qualcosa alla città, un modo per comunicarci, un qualcosa che lasci a tutta la comunità». In costante ricerca di spunti, travolta dalla curiosità di scoprire nuove forme di fare arte, osserva con attenzione il lavoro dei grandi street artist del mondo. In particolare, hanno lasciato il segno la Etam Crew, Dulk e Zed, che ha tra lʼaltro conosciuto durante una mostra collettiva per la Tattoo Convention alla Polveriera. Insomma, RAME13 fa parte di quel gruppo di artisti che ama scambiare idee e collaborare, evolversi, sperimentare e soprattutto dipingere la città, per portare qualcosa di grande e innovativo (e necessario, potremmo aggiungere) alla vecchia Firenze. •
L’azienda da sempre in continua evoluzione è oggi riuscita a diventare un punto di riferimento per migliaia di clienti in gran parte della Toscana, garantendo un servizio di consegna entro le 24 ore. Per garantire ai nostri clienti prodotti sempre nuovi ed esclusivi effettuiamo una continua ricerca che consente sia in Italia che all’estero. Oltre alla tradizionale gamma beverage che comunque vanta ben 440 qualità di birra in fusti nazionali, esteri ed artigianali, presentiamo oltre 330 etichette di vini italiani. Abbiamo selezionato 30 aziende vinicole che proponiamo in esclusiva di tutte le regioni italiane, proseguendo con i liquori italiani ed esteri, eccellenti prosecchi spumanti e champagne. Il reparto Food comprende una vastissima gamma di prodotti sia freschi che conservati, dai salumi ai latticini, dallo scatolame agli etnici, fino ai prodotti per l’igiene. Oltre agli uffici l’azienda ha un magazzino di 6.000 mq e un piazzale di 7.000 mq gestiti con apparecchiature e software all’avanguardia. Prinz organizza corsi ed eventi dedicati al mondo del Beverage & Food riservati ai propri clienti e alla propria forza vendita. Ciò che contraddistingue un’azienda moderna come Prinz è la costante ricerca di una qualità globale partendo dall’ampio assortimento, il livello e la qualità delle consegne. Prinz propone sempre innovazione e consulenza a tutto campo per soddisfare i propri partners trasmettendo loro sicurezza e serenità. La nostra mission: Ottenere la fedeltà del cliente attraverso la qualità del servizio, la professionalità e un rapporto di consulenza volto a proporre progetti innovativi. La nostra squadra sempre di più esempio di successo per noi e per gli altri. www.prinzsrl.it
17.
NUOVA APP HI CLIENT
CORSI E FORMAZIONE BEVERAGE & FOOD
PRINZ, da oltre 38 anni, è l’azienda più innovativa sul mercato HoReCa ed è per questo che il 1°Aprile ha fatto partire ufficialmente la nuova App pensata solo ai clienti: HI CLIENT l’Applicazione interattiva per effettuare in piena autonomia e in qualsiasi momento ordini, tenere sotto controllo statistiche, controllare promozioni, conoscere nuovi prodotti e tanto altro...
SCARICA LA TUA APP SU ANDROID E APPLE STORE
Come attivarla Prima di tutto dovrete mandare una mail a INFO@PRINZSRL.IT con la richiesta di attivazione dell’APP, la vostra ragione sociale e partita iva. Quindi, entro 24 ore, il vostro consulente di vendita vi invierà il codice attivazione personale. Nel frattempo scaricate l’APP sul vostro Smartphone/Tablet supportato da Apple o Android. Il tutto completamente gratis. Nel momento che avrete il codice di attivazione potrete cominciare ad usare l’APP Aperta la App, vi troverete sulla pagina d’accesso. Premete su Attiva la tua utenza e arriverete nella pagina d’attivazione. Inserite una mail, una password a scelta e il Codice Attivazione fornitovi. Fatto questo premete Attiva. Vi ritroverete sulla pagina d’accesso dove farete il log in inserendo mail e password immesse prima. E a questo punto siete pronti! Vi trovate sulla pagina del Menù e potete iniziare la vostra esperienza in HI CLIENT...
FAI IL TUO ORDINE, GUARDA LE PROMO E IL CATALOGO COMPLETO PRINZ!
Da 25 anni Planet One è leader in Italia nell’ambito formazione e consulenze per il settore Beverage & Food, un’azienda e scuola barman che è stata pioniera della formazione Flair e Miscelazione e fra le prime a parlare di american bartending al pubblico italiano. I corsi proposti dal network e in particolare dalla sede di Firenze presso Prinz Beverage Srl sono destinati ad un’ampia selezione di operatori del Beverage & Food: dai giovani che stanno cominciando il loro percorso professionale a chi già lavora in realtà presenti da molto sul territorio e che vogliono espandere le proprie conoscenze. Il catalogo corsi copre diverse aree tematiche (Miscelazione, Caffetteria, Manageriale) ma hanno tutti un obiettivo comune: differenziare e rendere unica l’offerta al banco bar e puntare ad un maggiore profitto. I corsi di miscelazione prevedono una parte teorica dove parlare di storia, merceologia e tecniche che vengono poi applicate nei momenti di pratica. Ogni partecipante ha a disposizione una postazione bar dove familiarizzare con gli strumenti e ingredienti. Si spazia da bartending di base a come miscelare con ritmi avanzati e ampie quantità (si pensi a chi lavora ai ritmi frenetici delle discoteche e di aperitivi molto affollati) procedendo poi con corsi che toccano nuovi trend ed esplorano la Cocktail Art & Design e i cocktail multisensoriali, dove ci si cimenta con l’intaglio del ghiaccio, l’utilizzo di affumicatori, smoking gun e ingredienti inaspettati come olii essenziali, spezie, fiori eduli. La scuola Planet One Firenze è anche un punto di incontro per i professionisti della miscelazione, un polo di ricerca dove testare nuovi prodotti e ricette e dove vengono organizzati eventi come masterclass esclusive, competizioni di settore e altro ancora. Per ulteriori informazioni sui corsi è possibile visitare www.planetone.it o contattare firenze@planetone.it
STORICO ORDINI
FIRENZE GESTISCI PIÙ PUNTI VENDITA
CONTROLLA I TUOI DATI: FATTURATO, BENI IN COMODATO, ECC. Seguite la pagina FB
PlanetOne Firenze
.18
19.
ful teatro
DOVE TROVARE LA QUALITÀ •
Chiosco degli sportivi, via degli Anselmi
•
FashionFoodballers, Piazza degli Strozzi, 14R / 15R
•
Enoteca lombardi, via de’ Martelli 28/r
•
Il Bottegone, via Martelli 2/r
•
Boccanegra, via Por Santa Maria 8/r
•
Il latini, via dei Palchetti 6
•
Aviazione, viale Malta 4
•
Il Mago di Oz, via Verdi 47-49/r
•
Volume, Piazza Santo Spirito 5 r
•
Il Trifoglio, via san Gallo 123/r
•
Caffè San Carlo, via Borgo Ognissanti 34/r
•
Il trip per tre, Borgo Ognissanti 144/r
•
Caffè italiano, via Isola delle Stinche, 11-13/r
•
Rivalta, lungarno Corsini 12/14
•
Cibreo, via dei Macci 118/r
•
Bounty, via Aretina 139/r
•
Fiaschetteria di pesce, piazza Taddeo Gaddi 5
•
La Forca, piazza Alberti 22
•
Da i’papero, via Edoardo Detti 23
•
Fabbrica Pedavena, via generale della Chiesa 13
•
Colle Bereto, Piazza Strozzi 5
•
Gurdulu’, via delle Caldaie 12/r
•
Caffè Duomo, Piazza del Duomo 30/r
•
Pizzeria il pipistrello, Via Senese 160
•
La Menagere, via dei Ginori 6/r
•
Collins Pub, Piazza della Signoria 27
•
Caffè San Marco, piazza San Marco 11/r
•
Pizza Man, via Baracca 148/a/b
•
Enoteca Pinchiorri, via Ghiabellina
•
Le Botteghe di Donatello, piazza Duomo 28/r
•
Odeon Bistrot, piazza Strozzi 8/r
•
Pasticceria Silvano e Valentino, via Nicolò Paganini 2/4/6
•
Don Fefè, via Giuseppe la Farina 29
•
Moonshine pub, via San Gervasio 13/a
•
Anastasia, via del Mosciano 5, Scandicci
•
Spritz, via oriani 20/r
•
Full Up, via della Vigna Vecchia 23-25/r
•
Strizzi Garden, via G.F Mariti 5
•
I’ grullo, via dei Servi 51/r
•
Tijuana, via del Prato 57-59/r
•
Tira Baralla, via della Scala 28/r
•
La Buoneria, via del Fosso Macinate 4
•
Gilli 1733, piazza della Repubblica 39/r
•
Neromo, Borgo San Frediano 23-25/r
.20
DAL TEATRO DI STRADA ALL’OPERA
La storia di Federico Grazzini, poliedrico regista fiorentino che, nonostante i numerosi successi, si sente ancora “in prestito” all’opera T esto
di
J acopo V isani
«V
estito completamente di nero, con un mantello svolazzante, mi sembrava uno stregone! Dopo averlo visto, qualcosa dentro di me deve aver deciso che sarei diventato un regista anche io». Così Federico Grazzini ricorda l’incontro con Giorgio Strehler. Aveva nove anni ed era stato scelto come comparsa per uno spettacolo che si teneva alla Pergola, uno degli ultimi diretti dal grande regista italiano. E così fu! Da allora Federico non si è più allontano dal palco. Durante gli anni delle scuole partecipa a numerosi laboratori e inizia a fare le prime esperienze con alcune compagnie: a Firenze con Nicola Zavagli e con il Living Theater di New York, partecipando alla tournée italiana dello spettacolo Siddharta. In questo periodo si interessa al teatro di strada e fonda N.A.S.O. – Novità Artistiche Sparse Ovunque – collettivo, costola delle rivista Il Mostro, che propone azioni di disturbo mascherate da spettacoli in diversi luoghi della città, dalle piazze ai centri commerciali. Si iscrive al DAMS a Firenze, ma dopo solo un anno si rende conto che non è la strada giusta per fare teatro. In questo breve periodo riesce comunque a realizzare, insieme all’amico Matteo Salimbeni, il suo primo
ENGLISH VERSION>>>> Federico Grazzini was 9-year-old when he met Giorgio Strehler. He was only a walk-on actor in a play held at Pergola Theatre, but as it happens from that moment he never left the stage. During the school years he attends many courses and begins to work with some acting companies: with Nicola Zavagli in Florence and with Living Theater in New York, taking part in the Italian tournée of the show Siddharta. Interested in street theatre, he creates N.A.S.O. – Novità Artistiche Sparse Ovunque – a collective affiliated to the magazine Il Mostro. He enrols to DAMS in Florence but soon understands that it’s not the right way to make theatre. However, in this short period he puts together his first play together with Matteo Salimbeni. It’s called La casa di Asterione. 21.
Enthusiast for this first achievement he sets off to New York with a VHS of the play but no English subtitles. Incredibly he finds an Off-Broadway Theather that is willing to do it, but they wouldn’t pay the trip to the rest of the company, so it’s not feasible. The American schools are too expensive and the money he gets playing the bass in Central Park is not enough, so he moves back to Italy where he’s accepted at the Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi in Milan. In these years he attends, as auditor, courses in Orchestra Conduction, the School of Cinema and a lighting school for theatre. A multidisciplinary formation that was perfect to become opera director. In fact, during the second year he puts on stage Carmina Burana at historic Teatro dal Verme and he’s commissioned a Rigoletto for the next year. This is how his career started and since then he has been on the stages on
vero spettacolo teatrale. Ottiene inspiegabilmente un finanziamento dalla Facoltà di Ingegneria, organizza le prove tra i banchi delle aule della Facoltà di Psicologia e, alla fine, La casa di Asterione, un collage di diversi autori sulla figura del minotauro, va in scena al Teatro Puccini. Preso dall’entusiasmo parte per New York con un VHS dello spettacolo privo di sottotitoli inglesi, convinto di riuscire a rappresentarlo in un teatro di Broadway. Incredibilmente trova un Off-Broadway Theather disposto a metterlo in scena, ma senza pagare il viaggio alla compagnia, quindi niente da fare. Racimola qualche soldo suonando il basso a Central Park per restare ancora nella grande mela ma, dopo essersi reso conto che le scuole del posto sono troppo care ed essere comunque voglioso di fare teatro in italiano, decide di preparare l’esame d’ammissione per la Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e lo supera. Durante i suoi anni milanesi frequenta anche, come uditore, un corso in Direzione d’Orchestra, la Scuola di Cinema e una scuola di luci per il teatro. Una preparazione multidisciplinare che rispecchia i suoi diversi interessi e crea una base perfetta per divenire regista d’opera. Già al secondo anno di scuola mette in scena i Carmina Burana allo storico Teatro dal Verme. Allo spettacolo è presente il direttore del Teatro Sociale di Como che gli chiede di fare un Rigoletto per l’anno successivo. Da allora ogni spettacolo ha chiamato il successivo, in un susseguirsi senza sosta che lo ha portato su palchi sempre più prestigiosi in tutta Italia, ma
un dialogo aperto col pubblico. L’opera – e purtroppo spesso anche il suo ambiente, soprattutto in Italia – appare come una forma d’arte lontana e avulsa dalla realtà contemporanea, a partire banalmente dalla sua forma: il cantato spesso non del tutto decifrabile per lo spettatore medio. Per Federico è fondamentale superare queste barriere, rendendola maggiormente comprensibile e
foto Marco Borrelli
anche in Francia, Irlanda, Belgio, Germania e perfino a Seoul in Corea del Sud! «Insomma» ci confessa ridendo «io che mi ero sempre immaginato come un regista di teatro, sono stato scelto dall’opera!». I diversi registri dell’opera gli consentono però di realizzare la sua idea di un teatro nel quale tutte le potenzialità vengano sfruttate al massimo. Per quanto le opere da lui rappresentate siano molto diverse tra loro – si va da Rossini a Wagner – è possibile riconoscere sempre il suo sforzo nel creare .22
France, Ireland, Belgium, Germany, South Corea! «So» confess Federico with a smile «I have always seen myself as a theatre director, but I was chosen by opera!». He wants to exploit all the potentiality of theatre and in his operas he attempts to create an open dialogue with the audience. Both from a scenographic and dramaturgic point of view he includes contemporary elements, many of the characters are actualized so that the opera represents the modern conflict between personal and public image. Federico has been living in London for two years now: «In Italy the opera is only a mundane event run by old and rich people that are not able to entice new public» he says. «In Florence I grew up surrounded by the beauty and culture of Renaissance, but now I can see that there are no spaces for more contemporary artistic expressions». Although opera has given him a lot, Federico feels like his future will be open to various other forms of artistic and theatrical expression. Good luck! •
quindi capace di lanciare messaggi e sollevare domande sulle nostre vite e sulla società che ci circonda. Questo fine viene da lui perseguito non solo da un punto di vista scenografico, inserendo elementi legati alla contemporaneità, ma anche e soprattutto da un punto di vista drammaturgico, come nel suo Rigoletto nel quale i cortigiani ricordano i gangster dei film pulp e il protagonista non si limita a rappresentare il dramma classico della figura giullaresca, ma il conflitto dell’uomo contemporaneo tra sfera pubblica e sfera privata. Federico vive da due anni a Londra, che ritiene uno dei luoghi più vivi in Europa da un punto di vista artistico e culturale, sicuramente lontanissimo dal nostro paese. «In Italia purtroppo l’opera sembra rappresentare solo un’occasione mondana per damerini col toupet e signore impellicciate. È gestita da persone vecchie e ricche che non hanno quell’apertura mentale tale da innescare un rinnovamento e attirare nuove potenziali fasce di pubblico». Si sente chiaramente ancora molto legato a Firenze, ma non nasconde però di essersi sentito tradito: «A Firenze si cresce circondati dalla bellezza e dalla cultura del rinascimento, una volta grandi però è evidente che non ci siano spazi per espressioni artistiche più contemporanee. Resta purtroppo una città per turisti, che vive di rendita sul suo passato e non vuole, al contempo, aprirsi veramente al futuro». Nonostante gli abbia dato tanto, sia in termini di crescita artistica che di successo, Federico si pensa ancora solo “in prestito” all’opera e vuole lasciare aperto il suo futuro a diverse forme di espressione teatrali e artistiche. Sicuramente non avrà problemi a farlo a Londra, ma ci auguriamo vivamente di vedere molto presto un suo spettacolo anche a Firenze! • www.cargocollective.com/federicograzziniportfolio 23.
RESETTING THE TABLE
ful design
A SYMPOSIUM ON FEMINIST ART AND HERSTORY SACI FLORENCE | PALAZZO DEI CARTELLONI | VIA SANT’ANTONINO, 11 | MONDAY, OCTOBER 9, 2017 RSVP required: rsvp@saci-florence.edu
10:00
Introduction by Dr. Mary Beckinsale Art Historian and SACI President Emeritus
10:15
“Feminist Art and Social Action” Dr. Elizabeth A. Sackler Public Historian and Arts Activist, President of the Arthur M . Sackler Foundation and the Elizabeth A . Sackler Foundation
11:30
“Comments on Italian Female Art History Critics” Dr. Maria Antonia Rinaldi Director and Graduate Seminar Instructor of the SACI MA in Art History Program
12:15
STREET INN FLORENCE, A FIRENZE NASCE IL PRIMO URBAN ART HOTEL
Ogni camera è stata resa unica dalle opere dei più noti street artist fiorentini
“Judith and Female Artistic Identity in the Late Renaissance and Baroque Period” Dr. Helen Watterson Art Historian and Professor of Renaissance Art History at SACI
13:00 14:30
Break “Curating A Feminist Art Center” Catherine Morris Sackler Family Senior Curator for the Elizabeth A . Sackler Center for Feminist Art at the Brooklyn Museum
15:45
“Feminist Reflections on Interpretations of Certain Renaissance Paintings” Dr. Mary Beckinsale Art Historian and SACI President Emeritus
16:30
“Contemporary Practice Through a Personal Lens” Molly Di Grazia Artist of ‘Pharmakon’ in the SACI Gallery and SACI MFA (2015)
17:15 .24
Closing remarks
Hosted by SACI, Co-sponsored by NYU Florence
ENGLISH VERSION>>>> A unique hotel in Florence city center, where urban art meets hospitality: it’s Street Inn Florence. Five rooms entirely painted by five different Florentine urban artists: Hopnn, Rmgrl8120, Urto, Exit/Enter, Ache77 and Ninjiaz. We went there to see the artists at work and spoke with one of the owners. Who came up with the idea of a urban hotel in the heart of Florence? I did! I am very impulsive and I get really involved with everything that gives me good vibes, so this project has been like pure oxygen to me. I have a passion for design and I am attracted by everything new and urban. Florence is our beloved city but it’s a bit too traditional. World goes by fast and we want to propose something new, to stimulate curiosity. It all started when I met Yuri Romagnoli, aka HOPNN. I was fascinated by his art and his message. We thought that bringing street art inside a hotel could be a great gamble, so we found other artists and let them “create” a room. We want our guests to open the door and enter inside the artist’s world. A sixth artist joined us to realize the main entrance wall, it will be our business card.
U
T esto
di
Francesca Nieri
n albergo unico nel suo genere, dove l’arte urbana abbraccerà i suoi ospiti. Nel cuore di Firenze a settembre aprirà Street Inn Florence, il primo urban art hotel. 5 artisti, tra i più noti sulla scena urbana fiorentina, per 5 camere. Hopnn, Rmgrl8120, Urto, Exit/Enter, Ache77 e Ninjiaz sono stati all’opera nel mese di luglio per lasciare il loro personale segno. Li abbiamo seguiti durante i lavori e parlato di questa nuova realtà con uno dei proprietari, che ci ha spiegato come è nata quest’idea, illustrato la propria concezione di arte e dato alcune anticipazioni sui progetti futuri che puntano a realizzare altre strutture come questa a Milano e Roma. Dove e da chi nasce l’idea di dar vita ad un urban hotel nel cuore rinascimentale di Firenze? Qual è il messaggio che volete far arrivare? Da me. Sono io lʼartefice! Quindi mi prendo anche tutte le responsabilità del caso! Essendo purtroppo, o per fortuna, una persona impulsiva al massimo, mi butto come un uragano in tutto ciò che mi trasmette energie positive (le famose good vibes), e questo progetto è puro ossigeno per me! Sono appassionata di design, mi affascina da sempre, e sono attirata come una calamita da tutto ciò che è nuovo e urban. Firenze è la nostra città, adorata sempre e comunque, ma in molti aspetti ancora molto (forse troppo) ancorata alle tradizioni. Il resto del mondo corre veloce e la mentalità dei giovani, e non solo, è sempre più aperta alle novità. In questa città lʼarte fa da padrona e noi siamo interessati ad omaggiarla sempre in ogni sua forma! Ovviamente credo sia uno dei nostri principali obiettivi trasmettere questa filosofia anche ai nostri ospiti. Vorremmo riuscire ad 25.
aprire una finestra sulle novità, stimolando la curiosità di chi soggiorna nelle nostre camere o partecipa ai nostri eventi. Tutto è partito per caso dalla conoscenza con Yuri Romagnoli, in arte HOPNN. Sono rimasta colpita dal suo modo leggero e divertente di lasciare, attraverso i suoi disegni, un messaggio importante! Poi ho conosciuto altri artisti che, come lui, hanno un modo personale di creare arte e di lasciare messaggi: chi sui treni, chi sui muri o sulle facciate di tanti edifici della nostra città! Trasferire la street art allʼinterno di una struttura alberghiera ci è sembrato subito una bella scommessa: abbiamo cercato di coordinare artisti diversi, lasciandogli ampio margine di espressione, ognuno di loro ha creato la propria camera. Ogni camera un artista. Aprire la porta della camera e catapultarsi nel mondo dellʼartista, questo è quello che vogliamo per i nostri ospiti, che ogni camera sia un’esperienza diversa. Ai 5 artisti si è aggiunto da poco un sesto che realizzerà una bellissima parete dʼingresso che sarà il nostro biglietto da visita, il nostro squarcio urbano, su Firenze, oltre ad un bellissimo “bombing” sulle porte. E nel corridoio saranno realizzati tre pannelli da tre giovani artiste fiorentine, perché ci tenevo a far passare anche la visione “più intimistica” che solo le donne sono capaci di veicolare. Sono passata allo Street Inn Florence durante il clou dei lavori. Conosco bene questi ragazzacci, ma non smetto mai di rimanere estasiata dai loro lavori. Alcuni artisti erano già passati a lasciare il
We were there during the renovation works and I was lucky to find Exit/Enter who let me take pictures, from behind of course. Let’s talk about the artists… The Street Inn “Hall of Fame” is made by Hopnn, Ache77, Exit/Enter, Rmgrl8120, Urto and Ninjiaz. They were completely free to express themselves in their room, which are totally different. Hopnn was the first one, he draws poetic characters in black, white and red, telling stories of love and friendship. Ache77 uses stencil art, while Urto tells us about himself through fishes. Ninjiaz realized a bombing on the rooms’ doors and Gabriele Romei will come to finish his geometric shapes. Today you’ll see Exit/Enter working on his Floating Islands. Are you aiming at a specific target, such as urban art lovers, or are you trying to reach a wider public? No, we won’t do niche marketing. Our rooms will be opened to everyone and we’re ready to receive every kind of feedback. Guests might fall in love with our “Bomb-rooms”, or they might not like them. .26
segno, altri avevano fatto una bozza del loro lavoro e sarebbero tornati dopo qualche giorno. Ho avuto la fortuna di trovare Exit/Enter all’opera che ci ha concesso qualche scatto, rigorosamente di spalle. Ma presentiamo meglio gli artisti… La “Hall of fame” dello Street Inn è composta da Hopnn, Ache77, Exit/Enter, Rmgrl8120, Urto, e Ninjiaz. Ognuno di loro si è espresso liberamente e senza alcun vincolo nel realizzare questi disegni, tutti completamente diversi tra loro. Per il resto non vorrei svelare più di tanto... lasciamo la curiosità ai nostri ospiti e a tutti coloro che saranno interessati a visitare la nostra struttura durante l’evento di inaugurazione che si terrà verso la fine settembre. Hopnn è stato il primo a lasciare il segno nella nostra nuova struttura con i suoi poetici personaggi in bianco, nero e rosso che ci raccontano storie di amore ed amicizia. Nelle altre camere puoi già vedere un primo passaggio degli artisti Ache77 e Urto che torneranno nei prossimi giorni a finire le proprie opere: Ache77 che si è espresso tramite una delle tecniche da lui preferite, la stencil art, richiamando le origini rinascimentali della città, Urto si è raccontato attraverso i suoi pesci che racchiudono un intero universo e ci spingono a non soffermarci alla prima cosa che i nostri occhi vedono. Ninjiaz ha già realizzato un bombing sulle porte delle camere e tornerà nei prossimi giorni per finire la parete dell’ingresso e anche Gabriele Romei passerà per completare la quinta camera con i suoi muri all’insegna di forme geometriche e intrecci. Oggi avrai la fortuna di vedere Exit/Enter all’opera nella realizzazione delle sue “isole sospese”. Cercate di intercettare un target di nicchia, già amante dell’arte, oppure il vostro intento è quello di arrivare un po’ a tutti? Alla fine, soprattutto l’arte urbana, ha un grande potenziale, quello di non fare discriminazioni e di parlare a tutti senza alcuna distinzione… In your opinion, what is the potential of urban art? Did you consider that “framing” a street art work in a room might make it lose its spontaneity and strength? Taking urban art indoor obviously means imposing some limitations to our artists, but at the same time it gives them the possibility to express themselves and be known by the thousands of people who will sleep in the rooms. Street Inn Florence will open in September with a great inauguration event which will involve artists of every sort. Visitors will have something more than Florentine beauties before going to bed… •
Non vogliamo assolutamente avere un target di nicchia; nessun limite di età, sesso, nazionalità o estrazione sociale. Le nostre camere sono aperte a tutti e soprattutto siamo pronti ad accogliere ogni tipo di feedback. Queste “camerebomba” potranno piacere tantissimo, quanto risultare troppo invasive, ma mi permetto di citare Andy Warhol a tale proposito... «Don’t think about making art, just get it done. Let everyone else decide if it’s good or bad, whether they love it or hate it. While they are deciding, make even more art». Che potenziale ha per voi l’arte urbana? Non credete che “incorniciando” un’opera in una stanza possa in qualche modo perdere la sua spontaneità e forza? Trasferire l’arte urbana indoor implica sicuramente dare dei limiti ad un artista di strada, ma nello stesso tempo dare loro la possibilità di esprimersi e farsi conoscere agli occhi delle migliaia di persone che in quelle camere dormiranno. Grazie ai loro lavori, i nostri ospiti potranno godere di una vista privata su uno squarcio urbano che si svilupperà tutto intorno a loro e che li aspetterà dopo l’immersione giornaliera nella Firenze rinascimentale. Lo Street Inn Florence sarà attivo già da settembre ed inaugurato con un grande evento che coinvolgerà artisti di ogni tipo. I visitatori avranno qualcosa in più da vedere oltre alle bellezze fiorentine prima di addormentarsi… Street Inn Florence Viale Guido Monaco, 25 – Firenze www.streetinnflorence.it (portale attivo da ottobre) Instagram streetinnflorence Fb Street Inn Florence 27.
ful artigianato
“PER FORTUNA È ARRIVATA LA CRISI” Laura e Valentina, da chimiche ad artigiane della stoffa T esto
di
P aola F erri
D
are origine a Ratafià è stata una scommessa. Ma le Laura e Valentina l’hanno vinta. Adesso producono grembiuli e accessori per tutti i ristoranti più cool di Firenze, esportano fino in Australia e hanno sempre un nuovo progetto in cantiere. Compreso adesso. Non tutte le crisi vengono per nuocere. La prossima volta che un analista, commercialista o personal coach vi dice che la crisi è un’opportunità e non una sciagura, avrete una ragione per credergli. Anzi due. Si chiamano Laura e Valentina, sono due sorelle imprenditrici e non possono che ringraziare la crisi per la loro nuova vita. «Avevamo un’azienda a Prato dove lavoravamo come chimiche. Era un colorificio, specializzato in tinture ad acqua per tessuto», raccontano. «Era il 2000 quando abbiamo deciso di cominciare ad usare quei colori per seguire la nostra vera passione, che è dipingere. Abbiamo venduto l’azienda e fondato Ratafià». Nella loro seconda vita hanno messo in pratica tutte le tecniche e i segreti acquisiti nella prima. Tuttora i colori usati per i tessuti di Ratafià sono autoprodotti. .28
ENGLISH VERSION>>>> A crisis may actually be turned into an opportunity, and Laura and Valentina made this happen. Two sisters who owned a paint factory in Prato, specialized in fabric dyeing, decided to sell their firm and founded Ratafià, so they could follow their real passion: painting. How did you re-start? We worked for third parties for 12 years, then fortunately the crisis arrived! We started receiving less and less orders and found the time to focus on ourselves. Your tailor-made, hand-dyed aprons are highly requested in Florence. Every restaurant, café, bakery wants them. How did you come up with the idea? Cooking is another passion of ours. That’s how we came up with personalized aprons. Upon request, we create ad-hoc products tailored on the identity of the place. Which fabrics do you work with, and which techniques do you use? We do prefer linen, hemp and cotton.There are many techniques, but everything is hand-made. The most technologic thing we do is silkscreen printing. The tools we work with are hand-made too, and so the stencils. We work a lot with the paint brush, the fabrics we use are usually white at the beginning. But our colors are very resistant to both bleaching and washing machines, this is a must as we work with restaurants and public businesses. Where do you take inspiration from? Fortunately we don’t lack inspiration, it’s a family thing.
Come avete ri-cominciato? Abbiamo lavorato per 12 anni quasi esclusivamente per conto terzi, case di moda, marchi di abbigliamento e biancheria per la casa. Poi per fortuna è arrivata la crisi, abbiamo avuto meno richieste e abbiamo cominciato a lavorare più per noi stesse, cioè per Ratafià. Il Santo Bevitore, La Divina Pizza, Calistro, la Sorbettiera, Simbiosi, Burro e acciughe, Santarosa Bistrot. A Firenze tutti vogliono i vostri grembiuli dipinti a mano. Come è nata l’idea? La cucina è un’altra nostra passione. Da qui l’idea dei grembiuli personalizzati. Lavoriamo in sinergia con ristoratori e gestori di varie attività nel food and beverage. Sviluppiamo i progetti ad hoc, in base all’identità e l’immagine del locale in cui si andranno a inserire. In più c’è la linea di pezzi unici, disponibile in laboratorio in Via del Casone 3 rosso, zona Porta Romana, per chi vuole fare o farsi un regalo. Su quali tessuti e con quali tecniche lavorate? Privilegiamo lino, canapa e garza di cotone. Le tecniche sono tante, ma è tutto fatto a mano. La cosa più tecnologica è la stampa in serigrafia per personalizzare i grembiuli. Anche gli
Straight lines and fishes are our constant themes, but we also had the Poppy period for example. What’s your main business target? Restaurateurs and private business owners. They know us and commission things, mainly tailor-made presents. What’s the most unusual request you’ve ever had? Everything. Recently a man requested a duvet cover with the Corpse Bride painted on, as a present for his wife. Which selling channels do you use? We have our shop in Porta Romana, but we also do online selling, mainly for overseas clients. The last thing we shipped went to Bratislava, but we work with Belgium, Spain and US too. What are you plans for the upcoming fall season? We might go for mythology, southern colors and shapes, clear lines. And for our brand a new hand-dyed trousers line, obviously designed for workers. •
strumenti che usiamo sono fatti a mano: lo stampino è scolpito da noi, gli stencil sono nostri. Lavoriamo tanto con il pennello, con alcuni tipi di corrosioni e sovratinture. I tessuti che usiamo sono quasi sempre bianchi in partenza. Ma il colore regge anche ai candeggi e ai lavaggi in lavatrice, qualità fondamentale per ristoranti e attività pubbliche. Dove trovate ispirazione? L’ispirazione per fortuna non ci manca, è un dono di famiglia. Tra i nostri disegni la riga e i pesci sono due costanti, poi c’è stato il periodo dei papaveri, delle fantasie infantili. Qual è il vostro mercato di riferimento? Ristoratori e privati. Ci conoscono e ci commissionano cose, soprattutto regali personalizzati. La richiesta più strana che vi hanno fatto? Di tutto. Recentemente un uomo ci ha chiesto un copripiumone da regalare alla moglie con il disegno della Sposa Cadavere. Abbiamo dipinto anche 14 metri di striscione per la Fiorentina. Attraverso quali canali vendete? Prima di tutto attraverso il nostro shop in zona Porta Romana (aperto dal lunedì al venerdì con orari flessibili), ma abbiamo avviato anche una collaborazione con l’Alveare che dice sì. Poi c’è la vendita online, soprattutto per l’estero. L’ultima cosa l’abbiamo spedita a Bratislava, ma anche Belgio, Spagna, Stati Uniti. E dall’Australia continuano a chiamarci per i calzini dipinti a mano. Ma abbiamo smesso di farli. Troppo piccoli, abbiamo bisogno di superfici più ampie per esprimerci. Su cosa punterete questo autunno? Forse andremo sull’arcaico, sulle linee pulite, sulla mitologia, sui colori e le forme del Sud. E sulla nuova linea di pantaloni dipinti a mano, in pieno stile Ratafià al di fuori delle mode. www.ratafiafirenze.it 29.
ful musica
DISCO MASTELLONI: RICORDO DEL GENIALE ROBERTO Roberto Bianchi, mitico padre del Disco Mastelloni, un negozio di musica che era un salotto ma soprattutto una casa. T esto
di
E lisa d ’A gostino ,
L
foto di
P aolo C ampana
o scorso 8 settembre Lungarno Colombo si è trasformato in un dancefloor a cielo aperto. Il Wood Music Garden ha ospitato la serata “Ciao Roberto”, organizzata dalla moglie e dagli amici di Roberto Bianchi, insieme alla Fondazione ANT Italia Onlus. Il nome di Roberto Bianchi potrà non farvi scattare subito le giuste sinapsi, ma probabilmente in molti ricorderanno – e con nostalgia – il “mito”, come lo chiamava lui: Disco Mastelloni, la sua creatura. Questo non era un semplice negozio di dischi, proprio come Roberto non era un semplice commerciante. È stato piuttosto un coraggioso innovatore, uno dei primi avanguardisti nell’ambiente musicale fiorentino. La musica era la sua passione, la sua ispirazione, la coltivava ogni giorno in quello storico “salotto” in piazza del Mercato Centrale nel cuore di Firenze. Che fosse un luogo anticonvenzionale e in anticipo sui tempi fu chiaro subito, alla sua apertura nei primi anni ‘80. A Disco Mastelloni non si andava solo per comprare, si andava piuttosto per trarre ispirazione, scoprire le ultime novità di importazione, tastare con la mano e con l’orecchio, discutere con Roby e con gli altri clienti sul groove tanto in voga nei locali londinesi. Un vero e proprio salotto della musica, il confronto era di casa. Roberto Bianchi è stato tra i primi in Italia a importare ENGLISH VERSION>>>> Last September 8th the Wood Music Garden in Lungarno Colombo hosted the “Ciao Roberto” event, organized for Roberto Bianchi by his wife and friends, and Fondazione ANT Italia Onlus. You may not remember Roberto Bianchi but you’ve surely heard about Disco Mastelloni in Piazza del Mercato Centrale. It wasn’t just a record shop, as Roberto wasn’t just a shop owner. He was an innovator, music was his passion and Disco Mastelloni his creature. It opened in the Eighties and became the place to go to find the cutting edge of music and to discuss about it with other clients and Roberto. A proper music gathering place for those fed up with commercial songs and the Seventies’ sound. Roberto Bianchi was one of the first to import the London groove to Florence, and three generations of Florentine deejays thank him for this. After 35 years, unfortunately he was forced to close his Disco Mastelloni, which welcomed rockers and dance lovers, and managed to survive the vinyl crisis. He closed because he lost his battle against cancer, but what he did remains in the heart of people. Ciao Roberto! • .30
quelle tendenze cosmopolite e innovative nel panorama fiorentino, ancora aggrappato alle correnti Seventies, aprendo la strada a tre generazioni di dj in ben 35 anni di attività. Chissà quanto ancora avrebbe potuto donare della sua esperienza e cultura in materia, se non fosse stato costretto alla chiusura. Tanti adepti della consolle (tra cui i dj Agostino Presta, Stefano Noferini e Marzio Dance) devono ringraziare proprio questo appassionato negoziante, che ti accoglieva sempre come fosse a casa sua – quella era davvero casa sua – e regalava un po’ del suo tempo a ogni visitatore, nuovo o abituale che fosse. Disco Mastelloni è stato il ritrovo sia dei primi rockettari, frequentatori del negozio di alternative rock Contempo records, che degli amanti del dance, curiosi di addentrarsi in quelle sonorità nate come evoluzione del soul e del funky. Un rifugio in cui rintanarsi, quando si era stanchi delle melodie pop e delle canzonette trasmesse in radio. Disco Mastelloni, portatore di un’idea di musica come valore quasi tangibile, qualcosa di pregiato da possedere, era sopravvissuto alla crisi del disco, continuando a far entusiasmare i suoi affezionati clienti davanti ai fornitissimi scaffali di vinili, dove l’ultima rarità non mancava mai. Nel maggio del 2016, però, il bandone dello storico negozio si è abbassato per l’ultima volta perché Roberto ha dovuto combattere una battaglia più dura della crisi del disco: il tumore. Non ha vinto, lasciando orfane tre generazioni di dj a luglio dell’anno scorso. Tuttavia, quello che rimane è l’eredità unica e il solco tracciato dal suo Disco Mastelloni in quegli anni di fermento musicale. Ciao Roberto! •
Via Romana 123r Firenze
31.
ful 5di5
ful uno straniero a firenze /\ un fiorentino all’estero
5di5 L'ULTIMO VIAGGIO DI FIDEL by Raffaele Provinciali | Instagram: raffobaffo | www.raffaeleprovinciali.com
ITZEA GOIKOLEA AMIANO
Sono Itzea, ho 33 anni e vengo dai Paesi Baschi. Sono stata a Firenze negli ultimi quattro anni, anche se ho girato molto in altri paesi, per fare il dottorato in storia all’Istituto Universitario Europeo a Fiesole. Ho da poco finalmente consegnato la mia tesi sul colonialismo spagnolo in Marocco nellʼOttocento. Questa ricerca mi ha permesso di restare legata alla mia grande passione per il mondo arabo, iniziata all’università dove ho studiato traduzione e interpretariato. Mi sono innamorata subito di questa lingua e ho viaggiato in molti paesi arabi, soprattutto in Egitto dove ho vissuto dal 2008 al 2011. Sono una viaggiatrice seriale, tanto che mi definisco una “Bint Battua” (dal nome del viaggiatore arabo Ibn Battua, femminilizzato dalla sottoscritta), appassionata di lingue straniere e incontri con nuovi amici a giro per il mondo. Cosa porteresti a Firenze da Vitoria-Gasteiz? Porterei strade meno distrutte per andare in bici, locali nei quali poter continuare a bere e ballare fino a tardi, las “pipas”, che sono i semi di girasole che si sgranocchiano soprattutto quando si fa una bella chiacchierata con le amiche. Cosa porteresti a Vitoria-Gasteiz da Firenze? Ricordo che la prima volta che arrivai a Firenze a fine agosto del 2010, mi sistemai nella mia nuova casetta in Santo Spirito e rimasi sconvolta dalle zanzare: tantissime ed enormi! Mi chiesi: «Ma dove sono finita? Nei Caraibi?» e da allora è diventata unʼintensa storia dʼamore a senso unico. Loro mi amano molto ma io non credo che le rimpiangerò una volta partita. Ecco, questo è ciò che decisamente non porterei a Vitoria. Dallʼaltra parte, porterei invece il tomino e il caffè, oltre a piazza Santissima Annunziata: tutta intera, così comʼè – i portici, gli scalini, il barrettino Da Carlo e la vista del Duomo senza masse di turisti nelle vicinanze.
Iʼm Itzea, 33-year-old from the Basque Country. Iʼve been in Florence for four years, although I travelled a lot, for a PhD at Istituto Universitario Europeo in Fiesole. I eventually handed my final dissertation on the Spanish colonialism in Moroccoʼs XIX century. This research allowed me to stay close to my passion for the Arab world, that started when I was studying translation at uni. I fell immediately in love with this language and I visited many Arab countries, mostly Egypt where I lived between 2008 and 2011. I am a “serial” traveller, so much so that I define myself a “Bint Battua” (from the name of the Arab traveller Ibn Battua, that I turned feminine), I am passionate about foreign languages and meeting new friends around the world. What would you take to Florence from Vitoria-Gasteiz? I would take streets less broken to cycle, pubs where you can drink and dance till very late, “pipas”, the sunflower seeds that you crunch mainly when chatting with your girl friends. What would you take to Vitoria-Gasteiz from Florence? The first time I arrived in Florence it was the end of August 2010, I made myself at home in my new little house in Santo Spirito and I remained so shocked by mosquitos: so many and so big! I asked myself: «Where did I end up? The Caribbean?» so from then on itʼs been an intense one-way love story. They love me but I donʼt think I will ever regret them when I leave. This is what I would not take to Vitoria. On the other side, I would take “tomino” cheese, coffee, and Santissima Annunziata square: the whole square, as it is – the porticos, the steps, the little bar Da Carlo and the view on the Duomo without the masses of tourists nearby.
Sono un fotografo freelance con base in Italia. La mia carriera è iniziara nel 2009 quando ho cominciato a fotografare opere dʼarte per un editore. Da allora ho realizzato foto di tutti i tipi, adattando le mie competenze alle esigenze dei clienti: dagli interni dei musei alla riproduzione ad alta risoluzione di dipinti, a foto di lifestyle. Oltre a quello che fotografo per i miei clienti, mi piace realizzare reportage e fare lunghi viaggi. Ad oggi ho viaggiato attraverso Europa, Indocina, Cuba e Australia. I'm a freelance photographer based in Italy. My career began in 2009 by shooting pictures of artworks for an art publisher. Since then I made lots of photographs of many kind, adapting my skills to my clients needs: from museum interiors to high quality paintings photographic reproduction, to lifestyle pictures. On top of what I do for my clients, I love shooting reportages and long travels and until now I travelled across Europe, Indochina, Cuba and Australia.
.32
ILARIA SACCONE
Ciao naccheri, sono Ilaria, ho 27 anni e vivo a Barcellona da quasi un anno. Sono finita qua dopo una lunga serie di fortunati eventi ma soprattutto per la voglia di fare unʼesperienza lontana da casa e che mi permettesse di mettermi in gioco. Allʼinizio non è stato facile imparare lo spagnolo, mi ostinavo a non aprire libro. Andavo a lavoro e mi parlavano in argentino; andavo a fare la spesa e mi parlavano in catalano; andavo al bar e mi parlavano in italiano! Vedo Barcellona come una città di passaggio, molti vengono e in pochi restano. Però credo che sia il suo bello, cʼè uno scambio di culture impressionante che mi stimola ogni giorno a desiderare di viaggiare sempre di più! Cosa porteresti a Firenze da Barcellona? Porterei la filosofia del “vivi e lascia vivere”. Si percepisce la libertà dello stile di vita, le persone sono più rilassate e spontanee, meno legate al giudizio degli altri. Ognuno è originale a modo suo e tende a prendere la vita con più leggerezza, ma non nel senso di superficialità, una leggerezza bella che ti fa apprezzare e vivere a pieno la vita. Porterei anche il mare, le spiagge nudiste, le feste di lunedì sera e il saluto cortese degli spagnoli... lʼè tutto un dire “hola guapa” di qui e di là! Cosa porteresti a Barcellona da Firenze? La schiacciata prima di tutto! Va bene, diciamo il cibo in generale, come negarlo... mi manca! Ora in questo periodo penso al vino nuovo e allʼolio, quello pizzicherellino buonissimo! Ma anche il romanticismo, i tramonti che scendono su Firenze e sulla campagna che la circonda, quelli che ti accompagnano mentre guidi verso casa le sere dʼestate o mentre ti fai un aperitivo nei chioschini lungo lʼArno. I giri in macchina tra le stradine di campagna con la mia musica di sottofondo, dopo aver raccattato le mie amiche una ad una sotto casa. E per finire, il lampredotto del chioschino per strada con bicchierino di vinello rosso assortito... e strano a dirsi, ma anche il Duomo!
Hi guys, Iʼm Ilaria, Iʼm 27 and I live in Barcelona since last year. I ended up here thanks to a long series of fortunate events but above all because I wanted to make an experience abroad that could be challenging for me. At the beginning itʼs not been easy to learn Spanish, I did not open a book. I went to work and people talked to me in Argentine, I went to the supermarket and people talked to me in Catalan; I went to the bar and they talked in Italian! I see Barcelona as a city of passage, many come but a few stay. But I think that this is also a good thing, there is an impressive cultural exchange that inspires me to want to travel even more! What would you take to Florence from Barcelona? Iʼd take the philosohy of “live and let live”. You can feel the freedom in their lifestyle, people are more relaxed and instinctive, less preoccupied by the other peopleʼs judgement. Everyone is original in his own way and takes life more easy, a good easyness that makes you appreciate and live life to the full. Iʼd take also the sea, the nudist beaches, the Monday night parties and the nice greetings of the Spanish... itʼs all a “hola guapa”! What would you take to Barcelona from Florence? The focaccia first of all! Ok, letʼs say food in general, I cannot deny it... I miss it! In this period I think about the new wine and oil, the little spicy one, so good! But also the romanticism, the sunsets on Florence and its countryside, those sunsets that are with you when you drive home on summer nights or while sipping an aperitivo at the kiosks along the river Arno. The car rides in the little country roads with my music as a background, after having picked up my girl friends one by one. And finally, the “lampredotto” from a kiosk along the street with a good glass of red wine... and as strange as it can sound, also the Duomo! •
33.
la pagina dell'artista*
per il numero XXVII è a cura di SIMONE MONTAGNANI www.instagram.com/frist_simone | www.behance.net/simone-montagnani
Limoncello Bello
LA PORTI UN BACIONE A FIRENZE
via pietrapiana 36/38 r Simone Montagnani è nato a Livorno e si è laureato in disegno industriale e design della comunicazione a Firenze. Gli è sempre piaciuto sporcarsi le mani con il colore (dalla tela alla street art) e oggi lavora come graphic designer. Cerca di dare un volto, di raccontare le storie di vita e i sentimenti che stanno dietro ad un’attività professionale. Con Valentina Messina, ha ideato il concept di inkcisivi (fb: inkicisivi), un workshop e una mostra di incisione su linoleum che ha coinvolto 12 ragazzi richiedenti asilo provenienti da 5 Paesi diversi. Lo scopo era utilizzare l’arte come veicolo di integrazione sociale. Per Ful ha realizzato una cartolina (parte di una serie di 3), dedicata alla città che lo ha accolto 8 anni fa e dalla quale non riesce più a staccarsi. Simone Montagnani was born in Livorno and got a diploma in Industrial Design and Communication Design in Florence. He always liked to have his hands dirty with colour (from canvas to street art) and now he works as a graphic designer. He tries to tell the stories and emotions behind a professional activity. Together with Valentina Messina he created the concept for inkcisivi (fb: inkicisivi), a workshop and an exhibition of engraving on linoleum that involved 12 young asylum seekers from 5 different countries. The aim was to use art as a mean of social integration. For our page he realized a postcard (part of a series of 3), dedicated to the city that welcomed him 8 years ago and which he cannot leave anymore. • .34
LA NOTTE INIZIA AL PLAZ Hamburger - Pizza - Cocktails - Music live show
.36