estate duemiladiciasette
anno
06
n • ventisei
Aut. del Tribunale di Firenze n. 5838 del 9 Maggio 2011 - Direttore responsabile Riccardo Basile Proprietario Fabrizio Marco Provinciali • Realizzazione grafica Ilaria Marchi
in questo numero:
Francesco Bottai • Hoopygang • CupSolidale.it • Aquarama I pozzi delle meraviglie • Monogrid • Ristorante Il Cuore Virgola • Francesco Sani Photography • Rame13
1.
XXIII EDIZIONE
MUSICAW FESTIVAL
POP X FAST ANIMALS AND SLOW KIDS HIGH ON FIRE ZION TRAIN LAGS MAKAI COLLINI BOTTAI E MOLTI ALTRI
CASTELLINA MARITTIMA (PI) 12-15 AGOSTO Live Music Dj Set Mercatino Interviste Campeggio Food & Drink Aperitivi
INGRESSO GRATUITO www.musicaw.net
musicawfestival
26 p. 4/6 musica
FRANCESCO BOTTAI
p. 6/7
tecnologia
MONOGRID FUL26 è all'insegna delle nuove tecnologie e professioni. È nata la figura dellʼinfluencer e con essa dei software per sfruttare al meglio il loro potere mediatico, chiedete a Hoopygang. Le illustrazioni di Virgola sono diventate virali suo malgrado e lei ha saputo sfruttare lʼoccasione per farne un lavoro. Monogrid è uno studio digitale unico nel suo genere dove la creatività incontra la tecnica. Novità tecnologiche anche con il primo booking.com della salute, Cupsolidale.it. Tempo di nuove sfide per Francesco Bottai, ex Gatti Mézzi, che è al suo primo album da solista. Un altro esordio è quello degli Aquarama con Riva. Sempre in tema di novità, lʼapertura del ristorante giapponese Il Cuore che propone il kaiseki e la mostra del Museo Archeologico di Firenze “I pozzi delle meraviglie”. Francesco Sani ci presenta il suo viaggio nel glamour della moda latex, Rame13 è lʼartista ospite del numero.
p. 11/13 archeologia
I POZZI DELLE MERAVIGLIE
p. 14/15 musica
AQUARAMA
p. 17/19 creatività
VIRGOLA
p. 20/21
Buona lettura!
marketing
HOOPYGANG Aut. del Tribunale di Firenze n. 5838 del 9 Maggio 2011 Direttore responsabile Riccardo Basile Proprietario FMP Editore e realizzazione grafica Ilaria Marchi
Ideazione Marco Provinciali e Ilaria Marchi Coordinamento editoriale Annalisa Lottini Se sei interessato all’acquisto di uno spazio pubblicitario: marco@firenzeurbanlifestyle.com • tel. 392 08 57 675 Se vuoi comunicare con noi ci puoi scrivere ai seguenti indirizzi: ilaria@firenzeurbanlifestyle.com ufficiostampa@firenzeurbanlifestyle.com redazione@firenzeurbanlifestyle.com commerciale@firenzeurbanlifestyle.com Abbonamenti
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p. 23/25 gusto
RISTORANTE IL CUORE
p. 26/27
innovazione
CUPSOLIDALE
p. 28 5di5
FRANCESCO SANI PHOTOGRAPHY
p. 29
uno straniero a Firenze /un fiorentino all’estero
FRANCESCA OSSENI KAROLINA KÜSTERS
p. 30
pagina dell'artista www.firenzeurbanlifestyle.com
FUL *firenze urban lifestyle*
RAME13 3.
ful musica
VITE SEMISERIE NASTRO MAGNETICO PER MUSICA E IMMAGINI Lo scorso 19 maggio è uscito Vite semiserie, il nuovo disco di Francesco Bottai, cantautore pisano fondatore dei Gatti Mézzi. T esti
di
M artina S capigliati
F oto
di
O fficina C alzelunghe
L
a vicenda Gatti Mézzi è finita con una vacanza consensuale di un paio di anni: «Dopo 12 anni di delirio e cose fatte a stretto giro, sia io che Tommaso (Novi) abbiamo voglia di fare cose diverse...» dice Bottai, «l’esperienza Gatti Mézzi è stata totalizzante e bellissima, sono successe cose che mai mi sarei immaginato». Francesco Bottai affronta ora un’avventura nuova, senza compromessi, in modo sereno, delicato e gentile. Un disco scritto con ironia e senza piagnisteo, «Con questo mondo… già bòno riuscì a non piagne...», ridacchia Francesco, mentre mi spiega che le vite descritte in questo disco sono malin-comiche. Parliamo al telefono, io dalla scrivania di casa, lui dal luna park, dove è con la figlia. .4
ENGLISH VERSION>>>> Last 19th May Francesco Bottai, Gatti Mézzi’s singer and founder, released Vite semiserie, his brand new album. Gatti Mézzi went on holiday for a couple of years: «After 12 years of delirium, Tommaso and I wanted to do different things because our experience was totally absorbing although very beautiful». Francesco Bottai is now starting a new adventure, with no compromises and in a calm way: «The stories of this album are melan-comic». Vite semiserie is an album that wants to tell the paradoxical and unexplainable. «To create this album I’ve looked for surrealism: a lion, flowers dried with
the hairdryer, people who lost themselves, bored traffic lights that smoke between the red and the green light, there is someone who looks at the sky but the stars are turned off, someone who listens to music but that doesn’t ear it, someone who rents a bike but that doesn’t give it back, someone who’s present but always absent». And, you know, we can find ourselves between two traffic lights even if we don’t have a driving license. «This album has got a colour: light blue», says Bottai. «Listening to it, I’ve seen a light blue cloth hanging from a window in a rainy day». A moving piano accompanies a disoriented singing in a track dedicated to his father, recently passed away: «With you ʼ900 has disappeared, and I can’t find it anymore…». «But I don’t know, it’s maybe
Coincidenza perfetta: risatine e gridolini in sottofondo richiamano le giostre, sempre in movimento, che a volte tornano, a volte no. Vite semiserie è così, un disco che cerca di raccontare, in musica e parole, il paradossale e l’inspiegabile. «Per scriverlo ho cercato molto la surrealtà. Più che cercata, mi ha camminato accanto in questo periodo». Un disco da ascoltare vedendo, perché i suoni e le parole servono da pellicola e proiettano immagini assurde: un leone, statue che fanno l’hula-hoop, fiori che vengono asciugati col phon... in un giardino dove si vuole star dentro e non uscire mai, perché «fuori c’è gente che poi si perde, semafori annoiati fumano tra il rosso e il verde, c’è chi guarda il cielo ma le stelle le trova spente, chi ascolta musica ma non la sente, chi prende in prestito una bici ma non la rende… chi presente è sempre assente, chi non c’è ma è invadente…». E tra i semafori, si sa, ci si trova anche se si è senza patente.
«Questo disco ha un colore: è azzurro» dice Bottai. E ascoltandolo, ho visto «un telo azzurro cielo appeso alla finestra nei giorni di pioggia». Un pianoforte commovente accompagna un canto disorientato in un brano dedicato al padre del cantautore, recentemente scomparso: «Con te è scomparso il Novecento, e non lo trovo più…». «Ma che ne so, boh… sarà che ho pianto poco, e un giorno piangerò…». Poi si scivola nei controtempi di S’era detto che si moriva insieme. E ancora La notte, in cui si racconta: «La notte raggira il pensiero, sembravi qualcosa di raro…». Per arrivare al brano più grottesco e divertente del disco, Gli artisti. In letteratura, il grottesco è uno degli aspetti del comico, fondato su una voluta sproporzione degli elementi costitutivi di un momento drammatico. Nel brano, l’attore Paolo Migone recita un monologo spassosissimo sulla figura dell’artista, che si 5.
lamenta, si lamenta sempre, e soprattutto si lamenta di star bene, l’artista non può star bene, l’artista deve fare sconcerto ai suoi concerti… Vite semiserie è un disco di nove tracce jazz: Francesco Bottai alla chitarra e la voce. Al pianoforte un giovane pianista di Lucca, Daniele Aiello. Il batterista è fiorentibecause I’ve cried too little, one day I will cry…».The most grotesque and funny track of the album is Gli artisti (the artists). In literature, grotesque is one of the elements of comic. In this lyrics the actor Paolo Migone plays a very funny monologue about the figure of the artist that always complains and complains mainly about that fact that he is fine, but an actor can’t be fine, he must create concern at his concerts… In Vite semiserie there are nine jazz tracks: Franceso Bottai plays the guitar and sings, Daniele Aiello plays the piano, Bernardo Guerra plays the drum and Mirco Capecchi the double bass. Moreover there also two clarinets played by Nico Gori and Beppe Scardino. In the disc there are also influences from the cinema of Morricone, Nino Rota, Riz Ortolani, Piero Umilian, Piero Piccioni… «This is an appraisal album and I want to keep a playful melancomic style». •
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no, Bernardo Guerra. Al contrabbasso Mirco Capecchi. Infine, due clarinetti: quello di Nico Gori, e il clarinetto basso di Beppe Scardino. Un disco che fa da colonna sonora a immagini oniriche ed evocative: «Il cinema è una cosa che ho sempre seguito tantissimo, sono stato influenzato negli anni da Morricone, Nino Rota, Riz Ortolani, Piero Umilian, Piero Piccioni… io, per amore puro, mi sento vicino a quel mondo lì. Tutta gente che faceva delle cose splendide, perché ha creato un immaginario che poi ha travalicato l’Italia. Non so nel mondo quanto geniali possano essere le altre colonne sonore… già Tarantino mi sembra solo un figlio di questa roba qua, contestualizzato in un posto diverso… Onirico? Il sodalizio Fellini - Rota è stato importantissimo per me». Insomma: «Non sono più un bimbo! Grazie al cielo da una parte, peccato da un’altra. Ad ogni modo, questo è un disco di bilancio, in cui però ho intenzione di mantenere la parte, quella del gioco malin-comico. L’esaudisco nel rapporto che ho col pubblico, che è sempre molto stretto. Nei concerti, l’introduzione dei brani al pubblico sarà importante quanto i brani stessi, e ci sarà anche qualche pezzo dei Gatti Mézzi, rivisto e riarrangiato da me». •
ful tecnologia
MONOGRID
Arte, tecnologia, realtà virtuali e aumentate, vita di quartiere T esto
di
R oberta P oggi ,
P
foto di
M onogrid
oco oltre il ponticino delle Cure, dietro la vetrata di un ex garage ora coperta da un’opera di rmogrl8120, si nasconde lo studio creativo digitale Monogrid. Entrando, siamo accolti nello spazio di una vecchia officina con al centro un tavolo da ping pong, e dietro si intravedono i ragazzi del team alle postazioni di lavoro. Tutto nasce da tre ex-colleghi che lavoravano insieme in una casa di produzione inglese e che, invece di intraprendere la solitaria carriera del freelance, decidono di costituire un gruppo di lavoro: durante il percorso trovano altri soci e aprono uno studio nel centro di Firenze. Dopo solo sei mesi i collaboratori sono raddoppiati e devono già cambiare sede. È così che lo scorso settembre approdano allo studio attuale, con un team compatto di una quindicina di ragazzi in costante produttività tecnica e creativa: project manager, sviluppatori e designer che ogni giorno realizzano e sperimentano tecnologie, progetti in
ENGLISH VERSION>>>> Monogrid is a creative digital studio started by three colleagues who were working for an English production company. They decided not to become lonely freelancers and built something together instead. In a short time more associates joined them and a new studio was opened in the centre of Florence. They are now a productive team of fifteen people: project managers, developers, designers who create and experiment every day with virtual reality (VR) and augmented reality (AR), combining different sort of interactive experiences. Monogrid was born as a digital interactive studio: producing digital projects for Cattleya (the independent producer of the Gomorra series…) at first, then joining the big Italian producer’s society and so get7.
realtà virtuale e realtà aumentata, oltre ad esperienze interattive di ogni tipo. Monogrid nasce e si afferma infatti come studio digitale interattivo: unità produttiva di progetti digital per Cattleya (la casa di produzione indipendente della serie Gomorra, per intenderci), dall’inizio di quest’anno è entrato in società con il grande produttore italiano, ampliando ulteriormente l’organico e la varietà dei progetti. Monogrid è uno studio giovane che ha l’obiettivo di esportare novità, non solo tecnologiche ma anche, e soprattutto, un nuovo modo di percepire la realtà. Si pone infatti come crocevia tra creatività e tecnologia, digitalizzazione e bellezza. «Abbiamo un’impostazione di lavoro tendenzialmente ibrida, improntata sul modello inglese americano. Ci occupiamo di tecnologia a tutti gli effetti, ma con creatività», spiega Francesco Bernabei, uno dei fondatori del gruppo. In Italia c’è in effetti chi fa tecnologia (installazioni, virtual reality o design vero e proprio) e chi si occupa di creatività, ma manca chi riesce a coniugarle entrambe. All’interno di Monogrid ci sono responsabili tecnici che hanno studiato arte e visual artist, figure che non sarebbero previste in uno studio che si occupa di sviluppo software: è proprio questo mix la loro carta vincente. «Abbiamo fatto razzia di talenti che lavoravano all’estero e sono tornati a casa, e ci siamo sistemati qui a Firenze, un po’ per necessità, ma soprattutto perché ci stiamo bene». Il lavoro è intenso, nonostante in Italia manchi ancora una cultura di tecnologia del design vera e propria. In continuo spostamento tra Roma, Firenze e Milano, Monogrid propone soluzioni ad alti livelli tecnologici, tanto che, ci confessa Francesco, spesso capita che vengano considerate troppo nuove. Oltretutto, le tecniche che vengono proposte e adottate oggi sono state sviluppate circa un annetto fa. Chissà quante sono le idee che circolano sulle loro scrivanie e che scopriremo solo nel prossimo futuro... Lo studio vanta collaborazioni con alcuni giganti del mondo dell’advertising e sviluppatori di fama internazionale, partecipano a festival come il Digital Design Days di Milano e a concorsi su piattaforme che quotidianamente raccolgono i migliori lavori digitali del mondo. Dal macro al micro, a Firenze collaborano tra gli altri con Lattex + e il regista Edoardo Zucchetti, producendo siti web interattivi, projection mapping e video in realtà virtuale. Ma cosa si intende esattamente per realtà virtuale? Ce ne sono due tipi: quella non interattiva e quella interattiva. La prima è il video a 360°,
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ting a chance to increase its workforce and the variety of projects. Their ambitious goal is to combine technology and creativity, digital and beauty. «We have a hybrid work setting, based on the American model. We deal with technology, using creativity», explains Francesco Bernabei, one of the founders. They’re actually doing something different as no other studio in Italy combines creativity and technology, and this is their ace in the hole. Work is intense at the moment: Monogrid is cooperating with big names in advertising, participating to festivals like Digital Design Days in Milan, producing interactive websites, doing project mapping and making VR videos. As Virtual Reality is about to become a category at Tribeca
come il documentario No Borders del fiorentino Haider Rashid premiato alla Mostra del Cinema di Venezia 2016, mentre la seconda ci permette di muoverci all’interno di un mondo che noi stessi creiamo, in cui poter sconvolgere i rapporti di grandezza e la percezione della realtà circostante. È una sorta di mix tra disegno e scultura, in cui si crea una specie di modello in 3D: il terzo anello della catena evolutiva dell’arte visiva, verrebbe da dire, dopo il foglio di carta e l’avvento di Photoshop. «Più che di un’evoluzione diretta, parlerei di un extra a ciò che già esiste: la virtual reality (VR) non andrà mai a sostituire il quadro classico sulla parete, è semplicemente un nuovo medium espressivo». Ormai non si parla più di futuro ma di presente: tanto che ai prossimi festival cinematografici di Tribeca e Venezia verrà presentata ufficialmente, per la prima volta, la categoria VR. E così, sì che diventerà davvero reale. Con tutte queste realtà in gioco, si rischia però di astrarsi da quella vera, tangibile, della vita quotidiana. Assolutamente no, Monogrid ci tiene infatti ad avere uno studio che si affacci sulla strada, a contatto col vicinato e pronto all’interazione umana: non solo ospita professionisti locali che necessitano attrezzature o una semplice scrivania per i propri progetti, ma periodicamente organizza serate aperte a tutti, in cui scambiare idee e bere una birra o un bicchiere di vino insieme. Inoltre espone nella sua vetrina il lavoro di diversi artisti fiorentini, quasi ad indicare il confine labile tra l’arte tradizionale e quella che si impregna di tecnologia. Una vetrina importante, un punto di incontro tra la vitalità della strada e il nuovo mondo che si sta creando al suo interno. • and Venice film festivals, aren’t we afraid to lose track of our daily, real reality? Monogrid isn’t afraid. The studio is at ground level, open to human interaction and in touch with the neighborhood; every now and then, the staff organizes open venues where people can have a drink and exchange ideas. Last but not least, Monogrid’s showcases are periodically decorated by different Florentine artists, as if to show how subtle the borders between traditional art and technology are. • 9.
La Baracchina di Punta Righini, lungomare Alberto Sordi 9. Prenota il tuo ombrellone, un pranzo o una cena al numero 347 630 1486 .10
ful archeologia
I POZZI DELLE MERAVIGLIE La nuova mostra del Museo Archeologico Nazionale di Firenze M aria A ntonia R inaldi D irector of MA in H istory of A rt , insegnante di M useologia C amilla T orna D irector of MFA in C ommunication D esign , insegnante di G raphic D esign foto di SACI – S tudio A rts C ollege I nternational
A
sessanta chilometri da Firenze sulla collina di Cetamura del Chianti, due pozzi contengono inestimabili indizi di cultura e storia antica. Fermamente sigillati dagli elementi naturali e quasi inviolati dagli effetti del tempo, i pozzi e i loro contenuti rappresentano oltre 1500 anni di storia dall’era Etrusca al Medioevo. Fra il 2011 e il 2016, sono stati recuperati dai pozzi migliaia di reperti etruschi, romani e medievali con la massima cura. Venerdì 9 giugno 2017, presso il celebre Museo Archeologico Nazionale di Firenze, 300 di questi reperti sono stati rivelati al pubblico nella mostra I Pozzi delle Meraviglie – Nuove Scoperte da Cetamura del Chianti. L’esposizione resterà aperta fino al 30 settembre 2017. Il progetto, guidato dalla professoressa e ricercatrice specializzata nella civiltà etrusca Nancy T. De Grummond, rappresenta l’assidua collaborazione fra il Dipartimento di Arte Classica della Florida State University e lo Studio Arts College International di Firenze (SACI). L’esposizione di giugno festeggerà gli ultimi sei anni di sforzi conservativi sostenuti da entrambe le istituzioni, durante i quali gli studenti hanno applicato l’approccio di restauro italiano per pulire, asciugare, riassemblare e ricostruire i reperti da esporre. «Volevo organizzare una mostra come questa fin da quando sono stata incaricata direttrice (degli scavi)», ha detto la dottoressa de Grummond. «Il mio sogno si sta per realizzare». La varietà dei reperti esposti durante la mostra è stupefa-
View of Well 2 during excavation Il Pozzo 2 in corso di scavo
ENGLISH VERSION>>>>
Sixty kilometers from Florence on the hill of Cetamura del Chianti, two wells hold invaluable clues to ancient history and culture. Sealed from the elements and nearly untouched by the effects of time, the wells and their contents represent over 1500 years of history from the Etruscan Era to the Medieval Era. Between 2011 and 2016, thousands of items from Etruscan, Roman, and medieval civilizations were carefully recovered from the two sites. On Friday, June 9th, 2017 at the renowned National Archaeological Museum of Florence, 300 of these items have been revealed to the public in Wells of Wonders - New Discoveries from Cetamura del Chianti. The exhibition will remain on view through September 30th, 2017. The project, led by professor and Etruscan scholar Dr. Nancy T. de Grummond, represents an ongoing collaboration between Florida State’s Classics Department and Florence’s Studio Arts College International (SACI). 11.
Miniature votive bull figurine in bronze (1st century BCE- 1st century CE), covered with dirt before conservation treatment Statuetta votiva miniaturistica di toro in bonzo (I sec. a.C – I. sec d.C.). Prima del restauro, coperto dal fango Miniature votive bronze bull figurine (1st century BCE- 1st century CE) Statuetta votiva miniaturistica di toro in bonzo (I sec. a.C. I.sec d.C.)
cente. Tra loro ci sono manufatti di 2000 anni fa, come vasi in bronzo, ceramiche, monete, numerosi oggetti di metallo (argento, bronzo, ferro, piombo), pesi da telaio in terracotta, coppe votive, pegni divinatori e astragali, gioielli, manufatti in vetro e strumenti da lavoro in bronzo, ossa e pietra. Anche se alcuni oggetti sono stati ritrovati in forma perfetta o quasi, molte volte sono stati riportati alla luce soltanto dei frammenti o schegge di un reperto. In alcuni casi i frammenti saranno posizionati accanto a una riproduzione in stampa 3D, in modo da fornire ai visitatori una visione migliore dell’aspetto originale dei manufatti. Ancora più straordinaria è la grande quantità di materiale organico recuperato, sia di origine vegetale che animale, reperti che forniscono preziose infomazioni sull’ambiente e sull’agricoltura in queste ere antiche. Sono stati estratti dal pozzo centinaia di pezzi di legno bagnato e centinaia di semi di uva, sia selvatici che coltivati, insieme a moltissime ossa di animali, resti di frutta, chicchi di grano ed altri semi. I massimi esperti in materia che operano nei laboratori in Italia e all’estero continuano a studiare questi materiali. Tali analisi potrebbero portare a nuove scoperte nella storia antica del Chianti. SACI, istituto universitario americano con sede a Firenze e accreditato negli Stati Uniti, ha giocato un ruolo essenziale nella realizzazione di .12
The June exhibition will celebrate the last 6 years of conservation efforts by both institutions, during which students used Italian approaches to clean, dry, reassemble, and reconstruct the artifacts for display. «I’ve wanted to do an exhibit like this ever since I became the Director [of Excavations],» de Grummond said. «My dream is coming true». The array of artifacts in the exhibition is astonishing. Among them are 2000-year-old bronze vessels, pottery, coins, numerous other metal items (silver, bronze, iron, lead), terracotta weights, votive cups, divinatory tokens and astragali, jewelry, glass artifacts, and tools made of bronze, bone, and stone. Though some items were recovered in perfect or near perfect shape, often only fragments or shards of an item were excavated. To provide visitors with a better view of what certain artifacts looked like, in some cases fragments will be placed next to 3D-printed recreations.
SACI student cleaning a fragment of a bronze pitcher Studentessa SACI durante la pulitura di un frammento di bronzo di una brocca SACI student cleaning a bronze bucket Studentessa SACI durante la pulitura meccanica di un secchio in bronzo
Even more astonishing is the sheer number of recovered organic materials, both floral and faunal, that reveal valuable information about environment and agriculture during these eras. Hundreds of pieces of water-logged wood and hundreds of grape seeds, both wild and cultivated, were extracted from the wells, along with a large quantity of animal bones, fruit remains, grains, and other seeds. Leading experts from laboratories in Italy and abroad continue to study these materials. These investigations could lead to new insight into the ancient history of the Chianti region. SACI, a university-level US-accredited school in Florence, has played a vital role in the realization of the exhibition. Under the direction of Nora Marosi, professor of Conservation at SACI, students have worked on approximately 180 Etruscan, Roman, and Late Antique artifacts dating between 3rd century BCE and 4th CE. Spring 2017 Design students, led by Design Area Head Camilla Torna, also created the entirety of the show’s promotion and marketing materials. The banners, posters, animated invitations, and labels were designed by Spring 2017 student Danielle Gorton, and the show’s exhibition panels were created by Spring 2017 SACI student Olivia Ellis. This exhibition represents a tremendous effort to preserve and promote culture and history. The conservation work not only preserves elements from this unique heritage, but also investigates and reveals new information about the everyday life and environment of the Etruscan and Roman people who inhabited the hill of Cetamura in the Chianti region of Tuscany. •
questa mostra. Sotto la direzione di Nora Marosi, docente di Restauro alla SACI, gli studenti hanno lavorato su circa 180 reperti etruschi, romani e di tarda epoca datati tra il III secolo AC e IV secolo DC. Durante il corso della scorsa Primavera 2017, gli studenti del corso di Design tenuto dal capo dipartimento Camilla Torna, hanno realizzato la promozione della mostra in ogni sua parte, compreso il materiale pubblicitario. Il design dei banners, posters, gli inviti animati e le etichette sono stati progettati dalla studentessa SACI Danielle Gorton e i pannelli espositivi della mostra sono stati ideati dalla studentessa SACI Olivia Ellis nel corso di Primavera 2017. Questa esposizione rappresenta un grande impegno allo scopo di conservare e promuovere la cultura e la storia. Il lavoro di restauro non solo conserva i reperti di questo patrimonio unico, ma in più esegue un’indagine e scopre nuove informazioni sulla vita quotidiana e l’ambiente delle popolazioni Etrusche e Romane che hanno vissuto sulla collina di Cetamura nella regione del Chianti in Toscana. I Pozzi delle Meraviglie: Nuove Scoperte da Cetamura del Chianti Museo Archeologico Nazionale di Firenze Piazza Santissima Annunziata, 9b Mostra aperta fino al 30 Settembre 2017 I Pozzi delle Meraviglie si svolge con l’autorizzazione e la collaborazione delle Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo e il Polo Museale della Toscana. • 13.
ful musica
LE ISOLE IMMAGINARIE E LE ESTATI NOSTALGICHE DEGLI AQUARAMA Il mare, la musica e i ritmi tropicali nel primo disco Riva T esto
di
I
N iccolò B righella , F oto
di
S ara M autone
e
L eonardo P anchetti
l nome di un motoscafo, un’atmosfera estiva, colori caldi e testi intrisi di nostalgia sono la pelle e il cuore dell’esordio di una delle band più interessanti del panorama musicale italiano: gli Aquarama. Nata dall’incontro del polistrumentista Dario Bracaloni e del visual artist e batterista Guglielmo Torelli, la band ha un taglio consapevolmente pop, con musiche essenziali e tropicaleggianti che spaziano dal black a ritmi downtempo. Il loro primo album Riva è un disco senza epoca, universale e completo, in cui ogni canzone racconta una storia indipendente che poi si lega alle altre in un caleidoscopio di suoni riecheggianti le estati perenni dei mari del sud. La voce di Dario è sicura e calda, scivola tra le note riunendole in una tela di armonie e suoni che cullano come una risacca, stendendo su rassicuranti melodie testi che, di contrasto, raccontano la separazione, l’incomunicabilità, la perdita. Due anni fa, era estate, Dario e Guglielmo si trovavano a Firenze, lontani dal mare, dagli amici e dagli amori. In quell’atmosfera dilatata e no.14
ENGLISH VERSION>>>> Aquarama is one of the most interesting Italian band of the moment. Formed by multi-instrumentalist Dario Bracaloni and visual artist and drummer Guglielmo Torelli, Aquarama is a pop-aware band with essential, “tropical” sounds. Dario’s voice is warm and reassuring, even though the lyrics are about contrasts, loss, incommunicability, separation. Dario and Guglielmo started the Aquarama project on a summer of two years ago, in Florence. During that period, far from their loved ones and the seaside, they composed Seaplanes, part of their first album Riva: «Among all the songs of our album, Seaplanes is the one which represents it the most, and it’s the first one we wrote. It’s about people
stalgica nacque il progetto Aquarama, precisamente con il brano Seaplanes: «Di tutte le canzoni dell’album, è quella che lo rappresenta di più, ed è stata la prima che abbiamo scritto. Persone vicine fisicamente possono essere lontanissime e più si cercano più si allontanano inesorabilmente, come un’isola e un idrovolante». Tutto l’album Riva racconta la storia di un’evasione, di un viaggio, desiderato e sofferto, verso lidi più simili alle isole immaginate dagli esploratori del ’500 che agli artificiali paradisi moderni. Mete spirituali, sorgenti di un’acqua che rinfranca lo spirito più che il corpo. Sogni musicali che non scivolano nell’etereo ma restano saldamente ancorati a un universo polifonico, ricco di cori e ritmi convergenti. «Abbiamo usato strumenti classici
who are physically near each other but very far all the same, and the more they try to approach the more they drift apart, like an island and a seaplane». The whole album is about evading towards spiritual destinations, and is rich of converging rhythms – Aquarama used classical pop and rock instruments: guitar, bass, drums, organ and electric keyboards. Then they added more drums, mainly from south America, so to give that peculiar tropical sound. Their first video clip Coral, which is on MTV too, is a perfect synthesis of Aquarama’s first work. It’s the metaphorical dialogue of a man with himself, in front of a mirror, when he realizes his dreams and expectations have crystallized like a coral. Aquarama make great live shows – they’ve just started a national tour, and their first album Riva is a mature and complete work produced by Blue Studios and Vasari (Grammy award for Drones by Muse), labelled Fresh Yo! and Irma Records. Still, we have a feeling that they have much more left to say and we’re curious to see where their music will take us. •
della musica pop e rock: chitarra, basso, batteria, organo e piano elettrico. A questi abbiamo unito tantissime percussioni, molte sud americane, per dare alla musica un tono tropicalista ed esotico». Coral, il primo video estratto dall’album, in rotazione anche su MTV (animazione grafica dei disegni dell’artista Clèmence Chatel, che ha curato tutta l’estetica dell’album), è una sintesi perfetta dell’equilibrio produttivo creato dagli Aquarama sin da questo primissimo lavoro. Il brano racconta il dialogo metaforico di un uomo davanti allo specchio, che riconosce di aver ormai cristallizzato (coralize in inglese) le proprie aspettative, i propri sogni. Una traccia che durante i live il pubblico danza gioioso, mentre il testo narra loro di un’immobilità sincera, di un’onesta visione di se stessi pronta a spezzarsi e mutare come il corallo. Proprio i live sono il punto di forza di questa band, com stanno dimostrando nel tour nazionale iniziato col release party alla Flog in compagnia dei La Femme. Gli Aquarama sono saliti sul palco con una formazione arricchita non solo dai tre musicisti che li affiancano normalmente, ovvero Gilardin alla seconda chitarra e cori, Pezzano al basso e Taddei alle percussioni, ma anche da una sezione di fiati composta da Vocino alla tromba, Pignatelli al trombone e Giordano al sax tenore, e da tre coriste (Gilardin, Ndumbu e Duarte). L’album Riva, prodotto da Olivi dei Blue Studios di Milano e Vasari, Grammy Award per Drones dei Muse, uscito per le etichette Fresh Yo! e Irma Records, è già un lavoro maturo e completo, con una poetica precisa e un’atmosfera che resta sulla pelle come la salsedine dopo un tuffo nel mare. Ma la senzazione è che gli Aquarama abbiano ancora molto da dire, siamo curiosi di scoprire su quali isole immaginarie ci porteranno dopo il prossimo anno di tour in tutta Italia. • 15.
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ful creatività
IL MONDO DI VIRGOLA tra realtà, disegni e web T esto
di
J acopo V isani ,
foto di
F rancesca M adiai
C
’era una volta… Sì, questa sembra proprio una favola, ma così non è! È, invece, una bella storia che ci mostra come un gioco possa diventare un vero e proprio lavoro. Tutto il mondo di Virgola nasce, infatti, per gioco: dal nome che Virginia sceglie per il suo account Instagram – Virgola, perché così ogni tanto suo babbo la chiamava da piccola – e da come è nata la “bambolina” che presto è divenuta famosa per il suo originale stile – da un disegno lasciato al suo ragazzo prima di partire per un viaggio. Ma facciamo un passo indietro. Virginia Azzurra Di Giorgio nasce e cresce a Messina e, dopo aver finito il liceo, si trasferisce a Firenze per frequentare l’università, dove si laurea in Storia dell’Arte Medievale. Anche se da allora non l’ha più abbandonata, ha con Firenze un rapporto di amore/odio e come non capirla… Di Firenze adora la bellezza, l’organizzazione, la professionalità e l’accoglienza delle novità, ma non le piacciono la chiusura e la freddezza degli abitanti, probabilmente anche perché – è lei stessa ad ammetterlo – viene da una terra calda come la Sicilia. 17.
ENGLISH VERSION>>>> Once upon a time… Yes, it’s looks like a real fable, but it’s not! It is a beautiful story that shows us how a simple play can become a real work. In fact the entire Virgola’s world was born for fun: her name – her father used to call her that way when she was a child –, her doll – taken from a drawing left to her boyfriend before a travel. Virginia Azzurra Di Giorgio was born and raised in Messina and after high school she moved to Florence to study History of Medieval Art. She likes the beauty, the professionalism and the openness of Florence but at he same time she doesn’t like the closure and coldness of the inhabitants. During the University she worked as a model in a History of Art School and it’s there that, listening to the advice of the teachers, she learned all the competences in drawing and she started creating her dolls. In her works she plays with little objects of our ordinary life and pulls them together on a piece of paper with little small men and women. In this way flowers transform into elegant dresses, a tortellino becomes a hat, a pencil turns into a laser sword and so on.
Durante l’Università lavora come modella in una scuola d’arte ed è proprio lì che, ascoltando i consigli dell’insegnante agli studenti, acquisisce passivamente quelle nozioni di disegno che poi userà spontaneamente nelle sue creazioni. Il suo stile gioca con piccoli oggetti reali della nostra quotidianità che accosta su un foglio di carta a degli omini disegnati con tratti semplici ma poetici. Nascono così delle evocative composizioni nelle quali fiori si trasformano in eleganti abiti, un tortellino in un cappello, una matita in una spada laser e così via, in quel territorio infinito offerto dalla creatività e dalla fantasia. La sua prima composizione è piaciuta così tanto al suo ragazzo che Virginia decide di realizzarne altre e inizia anche, in modo del tutto naturale, come tanti di noi facciamo con i nostri scatti, a condividerle sui social. Ed è proprio su queste piattaforme che accade l’inaspettato: i suoi disegni colpiscono la sua cerchia di amici e si diffondono sempre di più andando a creare un ampio audience di fan. Virginia inizia a ricevere numerosissime richieste di disegni personalizzati per i più disparati scopi: cartoline, segnalibri, loghi e perfino tatuaggi! Dopo solo tre mesi dal primo disegno – in tempi che appaiono fantascientifici per il mondo del lavoro tradizionale – le esplode una carriera tra le mani e riceve la prima richiesta di lavoro “ufficiale” da una nota torrefazione italiana. Virginia non si aspetta che i suoi disegni, nati come passatempo, possano offrirle un lavoro, ma via via che riceve nuove richieste di lavoro se ne convince e inizia a pensare a se stessa come una vera e propria illustratrice. E fa bene, perché da lì a poco arrivano anche brand internazionali a chiederle delle collaborazioni: Sky, Netflix e Lancôme solo per citarne alcuni. Realizza un
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libro di illustrazioni e pensieri e i suoi disegni, per loro natura così versatili da poter comparire su diversi supporti, finiscono anche a dare nome e forma a una linea di gioielli. Ah, nel frattempo, tra tutti questi cambiamenti, ha anche messo al mondo uno splendido bambino. Virgola è cresciuta soprattutto grazie ai social e alla loro potenziale viralità, tanto che adesso ha più di 50 mila di follower su Facebook e quasi 110 mila su Instagram! Virginia è diventata sempre più abile a usare questi strumenti, tanto da essere chiamata a tenere dei veri e propri corsi di specializzazione sul tema. La sua esperienza sui social è sempre stata piacevole: i suoi follower sono molto affettuosi, lei cerca sempre di rispondere anche se «le richieste sono tante e, a volte, è difficile tenere il ritmo» e i cosiddetti hater si contano sulle dita di una mano. Nonostante questo le sue più grandi soddisfazioni sono oggetti palpabili, come il suo libro e i suoi gioielli. Adesso le piacerebbe vedere Virgola anche su dei vestiti. I tempi di consegna dei lavori e il tempo dedicato a suo figlio, l’hanno gradualmente portata a utilizzare più spesso il disegno digitale anche se continua a preferire quello a matita, che non abbandonerà mai. Il bilancio della sua, per adesso, tanto breve quanto folgorante carriera, non può che essere molto positivo, anche solo per essere stata capace di riuscire di trasformare in lavoro una sua passione. Sicuramente non è stato semplice perché, come lei stessa ci racconta, «ho dovuto affrontare da sola un mondo del tutto nuovo e, se fossi stata affiancata fin dall’inizio da qualcuno di competente, probabilmente sarebbe stato tutto più facile e anche più remunerativo; ma anche più cinico, meno spontaneo e avventuroso, quindi tutto sommato meglio così!». Il mondo di Virgola ci piace molto e non solo per le sue uniche creazioni. Ci piace perché sia Virginia che i suoi follower usano in modo creativo e rispettoso strumenti come i social. Ci piace perché un gioco si trasforma in un lavoro e, cosa ancora più rara,
It’s her boyfriend who convinced her to continue her work because he really loved her drawings, so she decided to upload them on the Internet. After that, she reached a lot of fans all over the web and she started receiving a lot of requests like: post-cards, bookmarks, logos and tattoos, too! She didn’t expect all this success, but step by step she started feeling like a real illustrator. In her career she has worked for Sky, Netflix and Lancôme. She has made also a book of illustrations together with thoughts and drawings and some jewellery. She has grown on the Internet thanks to the power of social networks, in fact now she has more than 50.000 followers on Facebook and almost 110.000 on Instagram. Her followers are very affectionate, and she always tries to answer their comments and questions. Now that she has got a son she has started using also the digital drawing but she still prefers the manual one. Her credit is surely the one of having transformed an hobby into a real job, facing all alone a completely new world, making also a lot of mistakes but growing and accomplishing her dreams! •
rimane tale nel tempo. Un mondo lontano da quello delle cronache dove i social vengono spesso usati in modo nocivo e il lavoro per tanti giovani è un miraggio, dati recentissimi attestano la disoccupazione giovani al 34%. Ma, se ci ricordiamo che quella di Virgola non è una favola, probabilmente recupereremo quel po’ di speranza e di coraggio nell’affrontare la nostra vita di tutti i giorni, che certo male non fa! https://www.diariodivirgola.it/ IG @virgola_ FB Virgola TW: Virgola_ 19.
ful marketing
HOOPYGANG Ieri i grandi attori, oggi gli influencer Testo di Costanza Marrapese, foto di Hoopygang
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asce a Firenze Hoopygang la prima tech company che supporta i grandi brand nella realizzazione di campagne di influencer marketing. Hoopygang vive all’interno di Nana Bianca e si aggiunge alla famiglia del progetto start-up studio insieme ad Instal e Viralize. A capo del progetto due giovani fiorentini Adrian Doron Sordi di Nana Bianca e Sheila Salvato già a capo dell’agenzia di comunicazione digitale Pressme, adesso residente nell’incubatore fiorentino. «Il progetto nasce – ci spiega Sheila – dall’esigenza di trovare una giusta chiave di lettura del fenomeno influencer marketing. Il 70% delle grandi aziende nel mondo ha pianificato almeno una campagna di questo tipo nel 2017. La richiesta è molto alta e c’era necessità di una tecnologia che non lasciasse al caso la scelta del migliore influencer per un brand». Hoopygang si è da qualche mese inserita in questo mercato in fermento cercando di razionalizzare la strategia per direzionarla in base ai numeri effettivi. È un mercato poco conosciuto – continua Sheila – perché fino a poco tempo fa non era possibile misurarne i risultati. Si tratta di un tipo di marketing cosiddetto nativo che è nato spontaneamente grazie alla visibilità che il web ha dato a persone comuni attraverso blogs e social network». Ad oggi il team di Hoopygang ha profilato 27.000 influencer in Italia e 3,5 milioni nel mondo. «La tech agency – precisa Adrian – offre un supporto creativo
ENGLISH VERSION>>>> Hoopygang was born in Florence and it’s the first tech company that supports big brands in the realisation of influencer marketing. Hoopygang operates inside Nana Bianca and has become part of the start-up studio together with Instal and Viralize.Two young Florentine guys, Adrian Doron Sordi from Nana Bianca and Sheila Salvato of the communication agency Pressme are part of it: «The project develops – Sheila explains – from the need of finding the right key to enter the phenomenon of influencer marketing. 70% of big companies in the world has planned at least a campaign of this kind in 2017. The request is very high and there was the necessity of a new technology that doesn’t leave .20
nello sviluppo di campagne per la viralizzazione del contenuto attraverso la scelta dei migliori influencer per il brand, non in base al numero di follower, ma all’audience reale che c’è dietro». La piattaforma è in grado di fare uno screening approfondito dell’audience. Sesso, età, distribuzione geografica e non solo. L’obiettivo in un prossimo futuro per Hoopygang sarà quello di arrivare a gestire l’influencer on demand, direttamente dalla piattaforma in cui sarà l’azienda a cercarsi l’influencer giusto. Il dibattito sugli influencer e sulla loro attività si è appena acceso con la recente apertura di un tavolo di concertazione per regolare i contenuti non dichiaratamente sponsorizzati ma che, di fatto, lo sono. Come precisò la foodblogger Chiara Maci, nella puntata di Report qualche mese fa, la differenza sta nel non accettare tutte le richieste che arrivano ma selezionare i brand secondo la vicinanza ai propri valori e al proprio stile di vita, senza spingere un prodotto a tutti i costi. Ieri i grandi attori, oggi gli influencer. È un mondo già esplorato che si sta rinnovando nei canali, ma il contenuto probabilmente è lo stesso. •
the choice of the best influencer for a brand to chance». Hoopygang has just entered in this new market and up today has profiled 27.000 influencers in Italy and 3,5 million all over the world. «This tech-agency – underlines Adrian – offers creative support in developing viral campaigns through the selection of the best influencers for each brand, and not just according to their number of followers». This platform makes an accurate screening of the audience involved in the campaign: sex, age, geography and more. The future aim is to be able to manage the influencer on demand, directly from the platform in which the agency will look for the right influencer. The debate about the influencers and their activity has just exploded. As the food blogger Chiara Magi pointed out in an interview for Report, the difference stands in not accepting all the requests that the influencers receive, but selecting the brand according to the shared values and visions. Before sponsors wanted big stars and actors, today it’s the turn of the influencers: only a little change in a well rooted world.• 21.
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ful gusto
IL CUORE, L'AUTENTICO SAPORE DEL GIAPPONE! Qua, in via Romana 23r, è possibile assaggiare il kaiseki il tradizionale menù degustazione della cucina giapponese.
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l giovanissimo titolare Nikato Takayama ci accoglie con infinita gentilezza e dopo pochi passi all’interno del locale ci si può facilmente dimenticare di essere entrati da una delle principali vie del centro storico fiorentino; nel ristorante si respira infatti un’autentica atmosfera nipponica che indirizza gli avventori verso la filosofia culinaria
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che Nikato e il suo staff hanno scelto di trasmettere nella loro nuova proposta di ristorante giapponese. Il menù si divide in un’alternativa á la carte composta da svariati piatti tipici della cucina del Sol Levante e dal kaiseki, il tradizionale menù degustazione della cucina giapponese. Potete provare “l’autentico” da 28 euro e “il cuore” a 38 euro. Mangiare seguendo la filosofia kaiseki significa entrare in un mondo quasi fiabesco, in cui si devono scoprire i dettagli lentamente, senza fretta di conoscere il finale. Il kaiseki è nato come parte della cerimonia del tè e caratterizzava originariamente un pasto semplice da gustare insieme al tè. In seguito si trasformò in una serie di piatti più ricchi diventando parte della tradizione giapponese. In Giappone oggi come ieri ha la fama di essere considerata una cucina speciale e di un certo livello. La bevanda principale per accompagnare il kaiseki è il sakè giapponese. Da Il Cuore si possono anche .24
ENGLISH VERSION>>>> The young owner greets us with infinite kindness and just a few steps inside, the streets of the historical centre are completely forgotten. In the restaurant there is an authentic Japansese atmosphere. The menu à la carte offers various dishes of the Land of the Rising Sun but also kaiseki, the traditional Japanese tasting menu. There are two options: the “authentic” at 28,00 euros and the “heart” at 38,00 euros. According to kaiseki's philosophy eating is entering in a fairy tale world, in which all details need to be savoured slowly, without hasting to the final. Kaiseki was originally part of the tea ceremony, a simple
acquistare bottiglie di sakè artigianali di FirenzeSakè che seleziona le migliori etichette dal Giappone. Non manca di certo anche il tè che Il Cuore seleziona scrupolosamente proponendone tre versioni tipiche. La più gettonata è il tè verde per accompagnare tutto il pasto. Oggi nel kaiseki si cerca armonia di gusti, motivi e apparenze dei colori. Gli ingredienti sono freschi per amplificare il sapore. Le portate vengono disposte su piatti singoli per esaltare l’aspetto e tema stagionale del pasto. Fra le varie proposte interessanti vi consigliamo di assaggiare le verdure sottaceto, le polpette di pollo, il maiale alla griglia con zenzero e le fresche insalate di branzino o tonno e avocado. Beh, noi ci siamo già stati ma presto ci torneremo, e voi!?!? • meal to be served with tea. Later on it became a series of dishes typical of the Japanese tradition. In Japan, today as yesterday, is considered a special cuisine. The typical drink is sake. At Ristorante Il Cuore you can also buy artisanal sake bottles selected by FirenzeSakè. Tea cannot be missed, there are three typical versions, but the most famous is green tea. Today kaiseki is synonym of harmony between flavours, patterns and colours. The ingredients are always fresh to amplify the taste. The dish are laid on single plates to enhance the look and the seasonal theme of the meal. Among the various interesting propositions we recommend pickles, chicken meatballs, grilled pork with ginger and the seabass or tuna salads with avocado. We have already been there and will go back soon, and you?!? •
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ful innovazione
PARTE DA FIRENZE IL BOOKING.COM DELLA SALUTE Per prenotare esami e visite specialistiche bastano pochi clic. E i prezzi sono calmierati T esto
di
P aola F erri
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erca la prestazione che fa per te, compara prezzi e servizi, prenota e paga con un clic. Non è l’ennesimo portale di viaggi e vacanze, ma Cupsolidale.it, “il Booking.com della Salute”, come lo definisce Leonardo Aloi, uno degli ideatori del servizio. «Si tratta di un portale dove prenotare in tutta facilità visite specialistiche e altre prestazioni sanitarie senza dover passare da lunghe liste d’attesa», spiega. Si fa tutto online, dalla scelta della struttura che ci è più congeniale per prossimità, familiarità o servizi offerti, fino a prenotazione e pagamento. Il servizio è già attivo su Firenze dal mese di aprile, ma mira ad espandersi rapidamente nelle zone limitrofe, nelle principali città della Toscana e – a seguire – di tutta Italia. La piattaforma è altamente user friendly e presto sarà arricchita da una chat attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, in grado di fornire assistenza a navigatori di ogni età e pratica con gli strumenti multimediali. Dall’agopuntura agli interventi di chirurgia, passando per le più diffuse visite specialistiche da ambulatorio, come il controllo della vista o dei nei, sul portale Cupsolidale.it si trova di tutto, sempre a prezzi concorrenziali. .26
«Per la prima volta alcune delle migliori strutture sanitarie private hanno deciso di andare a braccetto con il terzo settore – spiega Aloi – formando il consorzio che ha dato vita e gambe al progetto Cupsolidale.it». In questo modo sul portale è possibile prenotare visite in rinomate cliniche private così come in strutture gestite da associazioni di volontariato. «È la sanità 4.0, che ti dà il meglio del privato in termini di accoglienza ed elasticità dell’offerta – continua Aloi – e il meglio del terzo settore in termini di accessibilità e costi, senza incidere sulla qualità». Alcune prestazioni sono state calmierate per ottenere tariffe uniformi tra le strutture e una reale e sana concorrenza. Perché si tratta sempre e comunque di un Cup Solidale. «È un’idea di sanità nuova – prosegue l’ideatore – il portale online viene costantemente aggiornato, le strutture e le prestazioni vengono implementate strada facendo. Stiamo lavorando anche ad un upgrade che permetta di ricevere i risultati direttamente via mail». E a settembre arriverà anche la app per smartphone. È una vera e propria startup della salute. «L’idea – racconta Leo Aloi – mi è venuta lavorando a ENGLISH VERSION>>>> You might not know about it, but there’s a brand new portal that you can use to book medical exams after comparing their prices. It’s called Cupsolidale.it, but Leonardo Aloi, one of the project creators likes to call it “the booking.com of healthcare”. «It gives people a chance to book health services and appointments with medical specialists avoiding long queues», explains Leonardo. The system is already operating in the area of Florence and it’s user friendly. From acupuncture to surgery, a wide choice of healthcare services can be booked at competitive prices. «For the first time, some of the best private medical facilities decided to cooperate with the third sector, developing a consortium which gave birth to this project. This is healthcare 4.0, the best of third sector in terms of accessibility and affordability, maintaining a high standard of quality. The portal is constantly updated, and we’re currently working on an upgrade that will allow medical results to be sent via email» says Leonardo. The app for smartphones is due in September. A proper healthcare startup, every single exam is thoroughly described to help users understand what it is for and if they really need it. «We try to discourage self-prescription and always suggest to see GPs first. Healthcare is not DIY, we just want to make it easier to look at it». •
stretto contatto con Sandro Santoni della Salus e Mario Pacinotti presidente della Fondazione PAS, quando nel commercio online hanno cominciato a diffondersi le visite specialistiche. Da allora ci abbiamo lavorato costantemente, insieme a direttori sanitari e personale delle strutture, tecnici informatici, esperti del settore, anche in economia». Ogni singolo esame, infatti, è descritto nel dettaglio sul portale, in modo da aiutare le persone a capire a cosa serve, a cosa vanno incontro e se ne hanno veramente bisogno. «Cerchiamo di scoraggiare l’autoprescrizione da parte del paziente e suggeriamo sempre un passaggio con il medico di famiglia. La sanità non è fai da te – dichiarano i consorziati – ma orientarsi oggi diventa più facile». • 27.
ful 5di5
5di5 FETISH INFLUENCE PHOTOGRAPHY by Francesco Sani | Instagram: francescosani79
Fetish Influence è un progetto del fotografo fiorentino Francesco Sani che ha voluto rappresentare in chiave provocatoria lʟestetica glamour della moda latex, come recentemente sdoganata da personaggi dello spettacolo quali Lady Gaga o Katy Perry. Sono state coinvolte e hanno posato tre ragazze estremamente diverse fra loro: la modella lombarda Andrea Quadroni, la studentessa pratese Silvia e la ex pornostar ceca Cindy Dollar. Fetish Influence is a project by Florentine photographer Francesco Sani. He wanted to represent in a provocative way the glamorous aesthetics of latex fashion, that recently has been under the spotlight thanks to celebrities such Lady Gaga and Katy Perry. The subjects are three different girls: the Lombard model Andrea Quadroni, the Prato student Silvia and Czech ex-pornstar Cindy Dollar.
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ful uno straniero a firenze /\ un fiorentino all’estero
KAROLINA KÜSTERS
Sono Karolina, ho venticinque anni e vengo dalla Germania (Bonn). Faccio una specie di Erasmus e studio a Firenze nella Facoltà di Lettere, dipartimento Italianistica e Germanistica. Si tratta di studi italo-tedeschi e starò qua per un semestre. Ho già abitato a Firenze per un anno intero durante la triennale ed è veramente bellissimo essere tornata, infatti ho iniziato la magistrale soprattutto per avere la possibilità di vivere qui di nuovo. Mi piace uscire con i miei amici, andare al cinema, leggere, disegnare, stare al sole, andare al mare e fare sport… Quando torno a Bonn vorrei laurearmi in Germanistica e poi magari fare un dottorato. Cosa porteresti a Firenze da Bonn? Di Bonn vorrei portare soprattutto i miei amici e il mio ragazzo. Anche se vengono a trovarmi mi sembra strano che nessuno di loro veda la mia vita quotidiana qui. Poi in inverno porterei delle finestre isolate, case con muri che mantengono il caldo e con un buon riscaldamento. Visto che prendo la bici per andare in centro ogni giorno, a volte vorrei portare il traffico organizzato di Bonn. In estate in realtà non mi manca nulla visto che fa sempre caldo e ci sono tantissimi bei posti, però a volte avrei voglia di bere un Kölsch (birra della mia regione). Cosa porteresti a Bonn da Firenze? Quando sono tornata l’ultima volta a Bonn mi sono mancate proprio tante cose di Firenze. Soprattutto la gente che ho conosciuto qua ovviamente, ma poi anche tanti aspetti che riguardano la vita e la mentalità in generale. Porterei assolutamente il sole e il tempo bellissimo dell’estate fiorentina, anche se tanti fiorentini dicono che fa troppo caldo. Poi vorrei portare l’abitudine di fare delle cene insieme prima di uscire (cosa che in Germania si fa molto raramente purtroppo), i posti dove vendono schiacciate e le brioches con la crema.
I am Karolina, I am 25 years old and I come from Bonn, Germany. I am attending a sort of Erasmus program and studying Italian and German Literature here in Florence for a semester. I have already lived in Florence for a whole year when I was an undergrad, and I am really happy to be back. I have actually started my master’s degree in order to live here again. I love going out with my friends, going to the cinema, reading, drawing, sunbathing, going to the beach and doing sport... Once I will be back to Bonn, I would like to graduate in German Studies and maybe start a PhD. What would you take to Florence from Bonn? From Bonn I’d like to take my friends and my boyfriend above all. Even if they come to visit, it’s strange to think that they can’t see my daily life now. In winter I’d take isolated window and walls that keep the warm inside and a good heating system. Since I use the bike everyday to go to the centre, I’d like to have the organized traffic of Bonn. During summer I don’t miss anything, it’s always hot and there are beautiful places, only sometimes I’d like to drink a Kölsch (beer from my region). What would you take to Bonn from Florence? The last time I went back to Bonn I missed many things from Florence. Mainly the people that I met here but also other aspects of my life and the mentality in general. I would take the sun and the beautiful weather of the Florentine summer, even if the Florentines say it’s too hot. And then I’d take the custom of dining together before going out (in Germany it happens rarely), the places where you can buy schiacchiate and brioches with cream. •
FRANCESCA OSSENI
Hola! Sono Francesca, fiorentina doc, laureata in Teorie della Comunicazione. Sono ad Alicante per un tirocinio con il programma Erasmus+ post lauream. Durante la triennale in Lettere Moderne non avevo approfittato di questa opportunità pur concedendomi un’esperienza di tre mesi a Dublino. Questa volta però mi sono mossa per tempo! Lavoro in una scuola di lingua nel centro di Alicante; principalmente mi occupo di amministrazione e marketing ma ho modo di sbizzarrirmi anche a livello creativo organizzando eventi per gli studenti e facendo reportage delle varie attività. È molto gratificante perché mi dà l’opportunità di entrare in contatto con varie culture. Cosa porteresti a Firenze da Alicante? Alicante è particolare: un mix tra antico e nuovo. Camminando nella città alta, si incontrano case colorate che sormontano piccoli vicoli in salita, in cui si aprono improvvisamente piazzette, chiese e punti panoramici. La parte che costeggia il mare è molto commerciale ma ciò che davvero caratterizza Alicante è la forte presenza di palme. In ogni caso ciò che porterei a Firenze sono le panchine. Se ne trovano di tutti i tipi, da quelle romantiche vista mare a quelle che si guardano tra loro per favorire la socializzazione. Adoro la tranquillità degli alicantini seduti a contemplare il porto, le piazze, la strada... dovremmo imparare a dedicare dei momenti alla contemplazione, all’osservazione, semplicemente a “stare”. Cosa porteresti a Alicante da Firenze? Che dire... Firenze è Firenze, mi manca. In particolare mi piacerebbe portare qui la nostra campagna, le vigne, gli olivi, il profumo del verde. Firenze ha molte qualità, lo sappiamo tutti, credo però che la più incredibile consista nella possibilità di poter passare dalla ricchezza artistica a quella del campo in pochissimi minuti.
My name is Francesca and I am Florentine born and bred. I have a degree in communications and I am now in Alicante doing an internship – I didn’t take advantage of this possibility while I was studying so I’m doing it now. I work in a language school in the city center and I mainly take care of accounting and marketing but I also organize events for the students. What would you take to Florence from Alicante? Alicante is a peculiar mix between the old and the new. In the uphill area of the city there are colored houses and small alleys which ends in small panoramic squares. Nearby the sea there’s a more commercial area but what really characterize Alicante is palm trees. Anyway, what I’d like to bring to Florence are Alicante’s benches. There are loads of many different types, and I love Alicante’s people serenity while sitting on a bench contemplating the port, the squares, the streets… I think we should spend more time contemplating. What would you take to Alicante from Florence? Florence is Florence, I miss it. I would like to take our countryside, vineyards, olive trees. I think the most amazing characteristic of Florence is the possibility to move from the artistic sites to the countryside very quickly. •
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la pagina dell'artista* per il numero XXVI è a cura di RAME
www.instagram.com/rame13_art | /www.facebook.com/Rame13
RAME13 nata a Pisa il 13-11-89, si è diplomata a Livorno, alla Scuola Internazionale di Comics e laureata in Filosofia. Ha esposto a Siviglia e in alcune città toscane come Lucca, Pisa e Firenze. Nel 2015 ha partecipato alla XI edizione di Paratissima a Torino, nella mostra Caves of Mind. Nel 2016, invece, ha cominciato a confrontarsi con l’arte urbana. In questo ambito sta collaborando con la giovane rivista fiorentina indipendente StreetBook Magazine e con il Progeas Family. Con loro ha partecipato al progetto Inseminazione Artistica “La mostra disobbediente”, al Festival Suoni di Villalba, al Festival Human Evolution e al Wall Skin per la Florence Tattoo Convention 2016. A ottobre è stata chiamata a dipingere al festival delle culture di Oradea in Romania. Questʼanno ha esposto alla Street Levels Gallery di Firenze, per la mostra Urban Nature, e a luglio parteciperà a Upfest, il festival di street art di Bristol. .30
La Carbonata Del Porrati
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sono anni e da tanti mestiere il questo Proprio Toscana. i Cucina to della ega a poch ra Bott ro, la nost premiata mese scos è stata qui da io metri “Eserciz targa di con la o” come Fiorentin Storico una ento di riconoscim avanti e che va tradizion a ato . Ho pens dal 1887 onata” “La Carb ambiente questo tà ed semplici gio alla bio come omag ana. Tosc Cucina izione della all Trad
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Carni bovine Toscane Biologiche Certificate della Cooperativa Agricola Firenzuola nel Mugello.
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