Brunetta e Ichino ospiti di “PORTA A PORTA”: Un incubo senza fine! Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”. - Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica; - Assunzioni solo in base alla necessità per evitare il precariato; - Più inglese e competenze tecnologiche;
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IL GIORNALE PUGLIA/ Nella sede del MIUR si assiste ad una spoliazione della buona amministrazione sul piano relazionale, sindacale e professionale
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La scuola in fermento BRUNETTA E ICHINO OSPITI DI “PORTA A PORTA”: UN INCUBO SENZA FINE. Dalla Segreteria Generale FLP-CSE Sanno parlare solo di burocrazia, trent’anni di letteratura sull’organizzazione aziendale non li hanno nemmeno sfiorati. Pag.
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SPOILS-SYSTEM E INTIFADA Editoriale Vincenzo Servedio Pag.
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UN NUOVO MODO DI DIVENTARE DOCENTE Ufficio Stampa Ecco le nuove regole Pag.
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“ ... La politica torni a fare il proprio mestiere di indirizzo e controllo e lasci svolgere a manager qualificati, e non scelti per appartenenza, la gestione.”
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INDETTE LE ELEZIONI RSU NELLA SCUOLA Si voterà nei gg. 1,2,3 dicembre 2009. Pag.
LA NUOVA PENSIONE DELLE DONNE NEL PUBBLICO IMPIEGO Le principali novità a partire dal 2010 Pag.
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Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti. • • •
n anno di tirocinio per legare teoria a pratica; Assunzioni solo in base alla necessità per evitare il precariato; Più inglese e competenze tecnologiche;
Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”. Roma, 28 agosto 2009
4 Ad un certo punto il Ministro ha persino detto che, insomma, la riforma in fondo l’abbiamo fatta insieme, io l’avrei chiamata riforma Brunetta-Ichino.
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Brunetta: VISITE FISCALI, SI CAMBIA A casa dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 Pag.
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NIENTE SOLDI PER I CONTRATTI PUBBLICI Dalla Segreteria Generale FLP-CSE In finanziaria solo i soldi per la vacanza contrattuale (8 euro lordi da aprile). Pag.
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CONSULENZA LEGALE
Sentenza della Corte Costituzionale, ulteriori precisazioni dalla Segreteria Confederale FLP-CSE
DECRETO LEGISLATIVO 151/2001, ASPETTATIVA LUNGA ANCHE PER IL GENITORE: ALTRE INFORMAZIONI SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE N.19/2009
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È stata presentata la Finanziaria per l’anno 2010 e, sorpresa, per rinnovare i contratti dei lavoratori pubblici non ci sono soldi. Sono stati infatti stanziati solo la miseria di 215 milioni di euro per il 2010, pari alla vacanza contrattuale di 8 euro lordi medi pro-capite a partire da aprile.
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L’AVVOCATO RIPONDE Ancora sui permessi per il diritto allo studio Pag.
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Resp. Editoriale: Prof. Vincenzo Servedio Coordinamento Redazione: Antonio Quarta Redazione: Vincenzo Servedio Direzione Vincenzo Servedio, Antonio Quarta, Mimmo Vicino, Carlo Mazzoleni, Pino D’Ambrosio Comitato di Redazione: Lia Maiolo, Silvana Peragine, Santina D’Urso, Giovanna Severino, Maria Donvito, Anna Moretti, Livia Montemurro, Marianna Cuoccio, Carozzo Stefania Impaginazione & Grafica: Antonio Conte http://www.facebook.com/antonio.conte
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Si ringrazia per le immagini: La sezione gratuita di FOTOLIA per le immagini ricavate dal sito Microsoft usando lo strumento CLIPART. E, www.bastardidentro.it per le graffianti vignette e per la grafica della satira. Organo di stampa Nazionale della Federazione Istruzione Scuola – Comitati autonomi di Base, Aderente alla Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche - C.S.E. Anno VI - N° 11-12 Novembre-Dicembre 2009. Direzione, Redazione, Amministrazione: 70124 Bari, Via Ettore Carafa, 61. Tel. 080-5563327 E-mail: webmaster@fiscab.it
Spedizione in abbonamento postale, art. 2, comma 20/c legge 662/96, Filiale di Bari. Reg. Trib. di Bari n. 22/03 del 28 marzo 2003. “La Redazione si riserva di apportare modifiche agli articoli. Ogni forma di collaborazione a questo periodico è del tutto volontaria e gratuita. Si autorizzano riproduzioni purchè sia citata la fonte. La collabroazione al periodico sindacale è aperta a tutti i soci; gli articoli, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Distribuzione gratuita.
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Dalla Segreteria Generale FLP-CSE
BRUNETTA E ICHINO OSPITI DI “PORTA A PORTA”: UN INCUBO SENZA FINE … Sanno parlare solo di burocrazia, trent’anni di letteratura sull’organizzazione aziendale non li hanno nemmeno sfiorati.
EDITORIALE
Spoils-System e intifada di Vincenzo Servedio*
In un recente Editoriale della Confederazione Indipendente Sindacati Europei, cui aderisce FLP, riportato su questo giornale in merito alle innovazioni in atto nella Pubblica Amministrazione, si suggeriva al Ministro Brunetta: “Se c’è una riforma da fare quella dovrebbe prevedere semplicemente l’uscita dei partiti politici dalla pubblica amministrazione, la fine della cogestione con il sindacato, diverso a seconda di chi governa ma sempre uguale e devastante per i cittadini e per i lavoratori. La politica torni a fare il proprio mestiere di indirizzo e controllo e lasci svolgere a manager qualificati, e non scelti per appartenenza, la gestione.”
Abbiamo vissuto un incubo ieri sera quando, facendo “zapping”, ci è capitato di imbatterci nella puntata del programma “Porta a porta” di Bruno Vespa. Erano infatti ospiti della trasmissione il Ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione (quale???) Brunetta e il giuslavorista del Partito Democratico Pietro Ichino. Un incubo dicevamo, perché per la prima ora di trasmissione le uniche divergenze tra i due riguardavano il fatto che uno (Brunetta) dichiarava di non fidarsi dei dirigenti pubblici e l’altro diceva: “No, Renato, tu ti sbagli su questo, anche se la tua riforma è giusta…..” e così via. Ad un certo punto il ministro ha persino detto che, insomma, la riforma in fondo l’abbiamo fatta in-
Lavorare nel pubblico ha significato per generazioni un posto di lavoro sicuro, una retribuzione dignitosa, pur se non eccezionale, ed una dignità professionale da tutti riconosciuta. Era la conseguenza di una cultura collettiva che riconosceva nell’impiegato Statale un ruolo al servizio della collettività. Con l’arrivo degli anni novanta, permeata dalla cultura privatista, ha inizio l’assalto convergente al lavoro statale: da una parte i Confederali e dall’altra i politici che intravidero un nuovo terreno da colonizzare in termini di tessere e potere, in ossequio al mai abrogato “manuale Cencelli”. Di qui la privatizzazione del contratto di lavoro, sottoscritto dai soliti sindacati e dall’altra l’introduzione, permeata dalla cultura americana , dello Spoils–Sistem, fatta pro-
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Natale 2009 Capodanno 2010 Il giorno 21 dicembre 2009, alle ore 17,00, come da consuetudine, scambio di Auguri presso la Sede Nazionale FIS-CAB/FLP-CSE di Bari.
Tutti gli iscritti sono invitati.
sieme, io l’avrei chiamata riforma Brunetta-Ichino. E noi lo sappiamo bene, visto che alcune delle misure più devastanti contenute nel decreto delegato sono prese pari pari dal disegno di legge che ha come primo firmatario proprio il Senatore del Partito Democratico. Ad esempio, quella che prevede che se in una contrattazione non si raggiunge l’accordo le amministrazioni pubbliche possono decidere da sole, è farina del sacco di Ichino e vuol dire che un dirigente può dare, dopo aver fatto finta di cercare un accordo con il sindacato, i soldi del salario accessorio a chi gli pare. Ma non è questo il punto: il punto è che questi signori sanno parlare soltanto di riformare le pubbliche amministrazioni attraverso le leggi. Parole come merito, servizi, motivazione, secondo loro vanno sempre tradotte in codici e prescrizioni, in una parola qualunque cosa loro pensino deve tradursi in un aumento della burocrazia. Sono rimasti ad un secolo fa, gli ultimi trenta, o anche cinquant’anni di letteratura sull’organizzazione aziendale per loro sono passati invano. Sanno solo parlare di regole, non comprendono concetti come motivazione, senso di appartenenza, coinvolgimento, bilancio sociale ma solo costi, mobilità coatta, norme imperative. D’altron-
contava di aver avuto un diverbio con un dirigente scolastico della regione Puglia convinto, quest’ultimo, che nelle contrattazioni di istituto i rappresentanti delle OO.SS. provinciali non avessero diritto alla parola e al voto. Costui non conosceva gli elementi basi e strutturali per poter avviare una concertazione sindacale. Lo stesso, però, risultava nominato in Commissioni regionali dell’USR, nell’ambito della logica che sottende ai “punti fedeltà” dello SpoilsSistem a cascata.
pria dal Pds. Nella scuola i Sovrintendenti vincitori di concorso furono rimossi per fa posto ai Direttori Generali di nomina politica. Figure che, attualmente, a cascata riproducono detto meccanismo. Nelle sedi regionali decentrate del MIUR, la Puglia innanzitutto, si assiste ad una spoliazione della buona amministrazione non solo sul piano relazionale-sindacale, ma anche sul piano professionale: nessuna pari opportunità viene offerta nelle Commissioni alla ‘maggioranza
silenziosa’; nessuna ricognizione oggettiva degli impegni e delle professionalità presenti sul territorio. Basta solo “obbedire”, essere pronti all’”intifada” contro le voci autonome, non servili, non assoggettabili perché vive e al servizio dei lavoratori e della qualità della scuola; voci che si nutrono di legalità, democrazia sul posto di lavoro, rispetto per la dignità dell’uomo e del lavoratore, rispetto per le regole democratiche, ricerca, innovazione e formazione costante! Un collega sindacalista mi rac-
La politica torni a fare la politica, lasciando spazio a manager selezionati da oggettive prove concorsuali, offrendo pari opportunità professionale a tutti. Di sicuro avremo, innanzitutto in Puglia così come in tutte le altre regioni d’Italia, un servizio scolastico più qualificato, democratico e trasparente, accompagnato da un clima relazionale–sindacale più sereno e rispettoso dei lavoratori e di tutti i sindacati e sindacalisti, e non solo di quelli asserviti. ___________________
(*) Coordinatore Nazionale FLP AREA V - DIRIGENZA SCOLASTICA E FIGURE DI SISTEMA, Dirigente Scolastico
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de, una delle rovine della pubblica amministrazione italiana è il fatto di essere gestita da decenni da economisti e giuristi. Dopo la prima mezz’ora di programma è entrato, sempre in veste di ospite, il segretario generale della FP CISL Faverin. Ora dirà qualcosa, abbiamo pensato. Invece no, sembrava passato di lì per caso, anche lui lì a dire: “Si, certo la riforma è giusta però semmai il ruolo del sindacato va accresciuto ecc……”. Fossimo stati lì, avremmo subito chiesto di che parlavano, se si rendevano conto che il primo problema del pubblico impiego è la cattiva gestione politica. Se
c’è una riforma da fare quella dovrebbe prevedere semplicemente l’uscita dei partiti politici dalla pubblica amministrazione, la fine della cogestione con il sindacato, diverso a seconda di chi governa ma sempre uguale e devastante per i cittadini e per i lavoratori. La politica torni a fare il proprio mestiere di indirizzo e controllo e lasci svolgere a manager qualificati, e non scelti per appartenenza, la gestione. Ma noi non c’eravamo. C’erano due signori che la pensano allo stesso modo e fanno finta di militare in due partiti diversi ed un altro signore, che di mestiere fa il
sindacalista, ma che ieri sembrava passare di lì per caso. Siamo andati a dormire pensando che qualunque brutto sogno non poteva essere peggio dell’incubo appena vissuti da svegli. Ma anche più convinti di tornare, all’indomani, a fare il nostro lavoro con scrupolo ed impegno perché a quanto abbiamo visto, c’è un disperato bisogno di sindacato per arginare le iniziative di gente che parla di pubblico impiego senza la giusta consapevolezza e che, invece, dovrebbe difendere i lavoratori e non le proprie rendite di posizione. LA SEGRETERIA GENERALE
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Ufficio Stampa
UN NUOVO MODO DI DIVENTARE DOCENTE Ecco le nuove regole - Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica; - Assunzioni solo in base alla necessità per evitare il precariato; - Più inglese e competenze tecnologiche; Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”. Roma, 28 agosto 2009 Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti. Il Ministro Gelmini ha presentato oggi le novità per chi vuole accedere all’insegnamento che si sviluppano, in particolare, su quattro grandi linee: • Il Tirocinio da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col “mestiere” di insegnante, perché insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica. • Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Fine
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dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato. • Con la fine del precariato sarà consentito ai giovani l’inserimento immediato in ruolo. • Più inglese e nuove tecnologie. Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta dal professor Giorgio Israel, a cui è seguita una azione di primo confronto col mondo della scuola e delle associazioni per l’integrazione scolastica. L’obiettivo dei nuovi percorsi è di garantire una più equilibrata preparazione disciplinare, didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole. Cambiano dunque le modalità per accedere all’insegnamento. Con il nuovo sistema • per insegnare nella scuola dell’in-
fanzia e nella scuola primaria sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola primaria e dell’infanzia. Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie. Per la prima volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui bisogni speciali. • Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado: -sarà necessaria la laurea magistrale + 1 anno di Tirocinio Formativo Attivo; - E’ prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del
sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie; - L’anno di tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor; - Rispetto al percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario), si prende il meglio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio, sui laboratori e le didattiche. Con il vecchio sistema • per insegnare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d’accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell’abilitazione in primaria o in scuola dell’infanzia; • per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado era necessaria la laurea magistrale e 2 anni di SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario). Dalle SSIS al Tirocinio Formativo: si passa dal sapere al sapere insegnare Chiudono le Siss per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si dà vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di 1 anno, terreno di incontro tra scuola e università. Durante il Tirocinio sarà dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo. L’idea di fondo è passare dal sapere al sapere insegnare. Tirocini: come e dove svolgerli. Il numero deciso in base al fabbisogno di insegnanti, fine del precariato In questo Regolamento è stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni di personale docente, e si inizia a prevedere la possibilità di svolgere tirocini anche nelle struttu-
re di istruzione e formazione professionale dove c’è la sperimentazione dell’obbligo formativo. Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero, evidenziandone buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui Tirocini. Sino alla costituzione degli albi, le Università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza. Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà. Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione. I dottori di ricerca e i “precari della ricerca”, se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale, nell’anno di tirocinio, vedendo valorizzato il loro percorso. L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad
approfondire quanto viene fatto in classe. Formazione insegnanti di sostegno E’ previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore. Percorsi di specializzazione CLIL Sono previsti percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese). Rivista la classe di abilitazione strumento musicale Il sistema Afam concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale. Regime transitorio Sino all’entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test è previsto, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all’anno di Tirocinio formativo attivo. Per i precari non abilitati Per quanto riguarda i precari non abilitati e gli ex diplomati negli istituti magistrali sono stati previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d’accesso in grado di verificare la preparazione disciplinare, consentano di conseguire l’abilitazione. Il regolamento sulla Formazione
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iniziale, dunque, punta a raggiungere tre obiettivi: 1) Focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali, ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie; 2) Sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria; 3) Prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato. Con successivo decreto si stabiliranno le lauree magistrali relative al secondo ciclo dell’istruzione, per seguire il percorso di cambiamento del secondo ciclo e delle classi di abilitazione. “Oggi iniziamo a progettare un nuovo tassello per il cambiamento del nostro sistema scolastico – ha affermato il ministro Mariastella Gelmini - un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell’Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso più snello, di un anno, coprogettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal semplice sapere al saper insegnare”. Scuola RIEPILOGO NOVITA’ INTRODOTTE NELL’ANNO SCOLASTICO 2009/2010 • Scuola Primaria Maestro unico prevalente alle elementari
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Da quest’anno nelle classi prime della scuola primaria si passerà al modello educativo del maestro unico prevalente, un’unica figura di riferimento per i bambini. Successivamente questo modello coinvolgerà le altre classi in modo graduale. Abo-
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lite, dunque, le compresenze e confermato il tempo pieno. Ogni quadro orario, da 24, 27, 30 o 40 ore, prevederà il maestro unico di riferimento. Confermato il tempo pieno Con l’introduzione del maestro unico, l’eliminazione delle compresenze ed alcuni risparmi dovuti alla razionalizzazione degli organici si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno. Questo aumento sarà possibile grazie a una serie di azioni messe in atto dal Ministero: - Il dimensionamento della rete scolastica: circa 350 scuole sono state accorpate grazie anche all’impegno delle Regioni; - la soppressione delle compresenze. Scuola secondaria di I grado
Riformulazione dell’orario delle lezioni Più qualità e meno quantità. Da quest’anno l’orario scolastico della scuola media sarà di 30 ore settimanali, consentendo una distribuzione razionale delle lezioni, eliminando insegnamenti facoltativi e opzionali che avevano allungato l’orario senza però garantire alle famiglie il rispetto delle scelte formative presentate. Anche il tempo prolungato sarà ricondotto ad orario normale di 30 ore, dopo anni di sprechi di risorse e in mancanza di una reale richiesta delle famiglie di questo modello orario. Sarà autorizzato solo in presenza di requisiti strutturali e di servizio che rispondano alle aspettative delle famiglie e potrà essere di 36 ore elevabili, se richiesto dalla maggioranza delle famiglie, a 40 ore.
Esami di terza media Da questo anno scolastico il voto finale dell’esame di terza media sarà calcolato facendo una media aritmetica delle prove orali, di quelle scritte (inclusa la prova nazionale Invalsi) e del voto di ammissione. • Scuola secondaria di II grado Ammissione alla Maturità solo con 6 in tutte le materie A partire dall’anno scolastico 2009/10 saranno ammessi all’esame di Stato tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta. • Scuola digitale
bini di due anni e mezzo.
- Pagelle on line. Dall’anno scolastico 2009/2010 in molti casi sarà possibile consultare on line sul sito delle scuole le pagelle degli studenti.
• Contenimento spesa libri di testo. Introduzione dei tetti di spesa per le scelte dei libri da parte degli insegnanti.
- Sms per segnalare assenze ai genitori. Dall’anno scolastico 2009/2010 tutte le scuole potranno organizzare sistemi per avvisare via sms i genitori quando i ragazzi sono assenti, come avviene già in molte scuole del Paese.
Gli insegnanti devono scegliere libri di testo che abbiano un prezzo inferiore ai tetti di spesa fissati dal Ministero. In questo modo è possibile tenere maggiormente sotto controllo il prezzo dei testi e andare incontro alle richieste delle famiglie;
• Ingresso di giovani precari nella scuola. Per l’anno scolastico 2009/10, sono stati immessi in ruolo 8.000 docenti ed assunti 8.000 unità di personale ATA e 647 dirigenti scolastici.
Stesso libro per 5 anni: i testi scelti non potranno essere cambiati per almeno 5 anni nella primaria e 6 nella secondaria.
• Materna, in classe a 2 anni e mezzo. A settembre potranno iscriversi alla scuola dell’infanzia anche i bam-
°°° Arriva la Riforma dell’Università Ecco i contenuti http://www.pubblica.istruzione.
it/ministro/comunicati/2009_ miur/140709.shtml Roma, 14 luglio 2009 Il Ministro Mariastella Gelmini ha oggi illustrato i contenuti della Riforma dell’Università. “Bisogna avere coraggio – ha affermato il ministro Gelmini – di cambiare l’Università, non difendendo lo status quo ma premiando i giovani meritevoli, i nuovi ricercatori e le Università che puntano sulla qualità eliminando gli sprechi e i corsi inutili”. Ecco i contenuti del disegno di legge: • Possibilità per gli atenei di fondersi tra loro o aggregarsi su base federativa per evitare duplicazioni e costi inutili. Come è: oggi università vicine non possono unirsi per razionalizzare e contenere i costi; Come sarà: ci sarà la possibilità di unire e federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, per abbattere costi e aumentare la qualità. • Introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme secondo criteri nazionali concordati tra MIUR e Tesoro. Come è: i bilanci delle università non sono chiari e non calcolano la base di patrimonio degli atenei;
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Come sarà: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiori trasparenza. Debiti e crediti saranno resi più chiari nel bilancio. • Riduzione dei settori scientificodisciplinari, dagli attuali 370 a circa la metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). Come è: ogni professore è oggi rigidamente inserito in settori scientifico disciplinari spesso molto piccoli, anche con solo 2 o 3 docenti; Come sarà: saranno ridotti per evitare che si formino micro settori, che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette. • Delega al ministro per riorganizzare i dottorati di ricerca al fine di creare un vero sistema di formazione di terzo livello sia per l’accademia che per le imprese. GOVERNANCE • Adozione di un codice etico. Come è: non ci sono regole per garantire trasparenza nelle assunzioni; Come sarà: ci sarà un codice etico per evitare incompatibilità, conflitti
di interessi legati a parentele. • Limite massimo complessivo di 8 anni al mandato dei rettori, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Come è: ogni università decide il numero dei mandati; Come sarà: un rettore non potrà rimanere in carica per più di 8 anni con valenza retroattiva. • Distinzione netta di funzioni tra Senato e CDA, il primo organo accademico, il secondo di alta amministrazione e programmazione. Come è: attualmente vi è confusione e ambiguità di competenze tra i due organi che non aiuta l’assunzione della responsabilità nelle scelte; Come sarà: Il senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il CDA ad avere la responsabilità chiara delle spese, delle assunzioni e delle spese di gestione anche delle sedi distaccate. • Limiti di 35 membri nel Senato e di 11 nel CDA per superare assemblearismo e paralisi; Come è: il senato è composto anche
da più di 50 persone e il CDA da 30; Come sarà: sarà ridotto il numero di membri del senato a un massimo di 35 e del cda a 11 per evitare organi pletorici e poco responsabilizzati. • CDA fortemente responsabilizzato e competente, con il 40% di membri esterni. • Rafforzamento del peso della rappresentanza studentesca in Senato e CDA. • Introduzione di un direttore generale al posto del direttore amministrativo. Come è: oggi il direttore amministrativo è spesso un esecutore con ruoli puramente amministrativi; Come sarà: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come vero e proprio manager dell’ateneo. • Nucleo di valutazione d’ateneo a maggioranza esterna. Come è: i nuclei di valutazione sono oggi a maggioranza composti da docenti interni; Come sarà: il nucleo di valutazione dovrà avere una maggiore presenza di membri esterni per garantire una valutazione oggettiva e imparziale. • Semplificazione della struttura interna degli atenei. Come è: si sovrappongono organi quali il consiglio di corso di studio, il consiglio di dipartimento, la facoltà; Come sarà: saranno razionalizzati gli organi evitando sovrapposizioni.
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RECLUTAMENTO E STATO GIURIDICO DEI DOCENTI
• Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e per la prima volta anche stranieri. Come è: le università posso assumere nuovi professori senza un filtro nazionale; Come sarà: una commissione nazionale autorevole dovrà abilitare coloro che sono abilitati a partecipare ai concorsi per le varie fasce. Saranno valutate le capacità e il curriculum sulla base di parametri predefiniti. • Le università potranno assumere solo coloro che saranno riconosciuti validi dalla commissione. • Attribuzione dell’abilitazione, a numero aperto sulla base di criteri di qualità stabiliti con DM sulla
base di pareri dell’ANVUR e del CUN.
ore annue di cui almeno 350 per docenza e servizio agli studenti.
Come sarà: la commissione nazionale, composta anche da docenti stranieri, dovrà esprimersi a favore della domanda di abilitazione. Non ci saranno limiti al numero di abilitazioni.
Come sarà: Viene per la prima volta stabilito un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio per gli studenti.
• Incentivi economici al trasferimento per i docenti al fine di rendere concretamente possibile la mobilità. Oggi la mobilità è spesso resa difficile dai costi che il docente deve sostenere per trasferirsi. • Procedure semplificate per i docenti di università straniere che vogliono partecipare alle selezioni per posti in Italia. I professori dovranno svolgere 1500
Scatti stipendiali solo ai professori migliori. Come sarà: si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione biennale dell’attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi. INTRODUZIONE “(…) Lo studente che in un tema scrive: Vorrei essere tanto un televisore per ricevere le attenzioni che mamma e papà le riservano ogni giorno (…) e quando si guasta si disperano per la sua ‘salute', ci deve far riflettere sul vuoto affettivo in cui spesso vivono i nostri ragazzi. (…) Il testo vuole rappresentare un contributo esperimentale e scientifico per costruire una cultura della mediazione e della cooperazione che contrasti la subcultura della devianza e mafiosità. Non quindi un punto di arrivo con una proposta escatologica; piuttosto un punto di partenza sul problema dell'antisocialità e quindi del bullismo, per una riflessione cooperativa sui percorsi educativi e sulle ipotesi di strategie di intervento da mettere in campo per recuperare la fragilità degli adolescenti a modelli comportamentali ricchi di legalità, cooperazione, rispetto e solidarietà”. (dalla introduzione dell'autore)
DOVE E COME ACQUISTARLO Nelle migliori librerie oppure presso
LEVANTE EDITORI Via Napoli , 35 -70123 BARI Tel/ Fax 080/5213778 E-mail: levanted@tin.it www.levantebari.com Euro 20,00
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ultim’ora: rinviate al 2010 Si voterà nei gg. 1, 2, 3 dicembre 2009 INDETTE LE ELEZIONI RSU NELLA SCUOLA Le liste vanno presentate entro il 2 novembre 2009, FIS-CAB sarà presente nelle liste RSU contraddistinte dalla sigla FLP SCUOLA (Federazione lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) , aderente alla Confederazione rappresentativa e sottoscrittore di Accordi Quadro, C.S.E. – Confederazione Indipendenti Sindacati Europei). Calendario e tempistica delle procedure elettorali e termine per le adesioni: 12 ottobre 2009: annuncio delle elezioni e contestuale inizio della procedura elettorale 13 ottobre 2009: le istituzioni scolastiche rendono disponibile l'elenco generale alfabetico degli elettori e ne consegnano copia a tutte le organizzazioni sindacali che ne fanno richiesta. Contestualmente, inizia la raccolta delle firme per la presentazione delle liste
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22 ottobre 2009: termine per l'insediamento della Commissione elettorale
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27 ottobre 2009: termine per la costituzione formale della Commissione elettorale
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2 novembre 2009: termine per la presentazione delle liste elettorali
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21 novembre 2009: affissione delle liste elettorali all'albo della Scuola
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1-3 dicembre 2009: votazioni
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4 dicembre 2009: scrutinio
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4-10 dicembre 2009: affissione risultati elettorali all'albo della Scuola
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11 dicembre 2009: le istituzioni scolastiche inviano il verbale elettorale finale all'ARAN
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LA NUOVA PENSIONE DELLE DONNE NEL PUBBLICO IMPIEGO Le principali novità a partire dal 2010
Modificati i requisiti per la pensione di vecchiaia delle donne nel pubblico impiego a partire dal 2010. Aumenta, innanzitutto, dal prossimo anno, da 60 a 65 anni l’età per il pensionamento di vecchiaia delle dipendenti del pubblico impiego iscritte all’Inpdap. Per le lavoratrici dipendenti dei Ministeri, degli Enti locali, delle Asl e delle Scuole, si ritorna al 1995 quando, prima della riforma Dini, la pensione di vecchiaia dei lavoratori pubblici si conseguiva a 65 anni, senza differenza tra uomini e donne. Il passaggio alla nuova soglia dei 65 anni avverrà non in modo repentino, besnsì gradualmente: un anno ogni due, arrivando a regime nel 2018. Di conseguenza nel 2010 e fino al 2011 occorreranno 61 anni; nel biennio 2012/2013 serviranno 62 anni, nel biennio 2014/2015 e in quello 2016/2017 la soglia di età salirà, ri-
spettivamente, a 63 e 64 anni. Il regime dei 65 anni sarà raggiunto dal 1° gennaio del 2018. Si rileva che la penalizzazione è più contenuta per le donne nate nel biennio 1950/1951 perché occorrerà attendere solo un anno, l’attesa sarà più lunga per coloro che sono nate dal 1954 in poi perché per loro l’allungamento dell’età pensionabile è di cinque anni. Altra novità: dal 2010 scatta quota “95” per la pensione di anzianità. Le dipendenti che abbiano maturato i 35 anni di contributi potranno andare in pensione rispettando il meccanismo delle cosiddette quote introdotte dalla Legge 247/2007, che prevede la combinazione con i 60 anni di età o 36 di contributi e 59 anni età. Con 40 anni di anzianità contributiva, infine, si raggiunge il requisito per il pensionamento indipendentemente dall’età.
Brunetta: VISITE FISCALI, SI CAMBIA A casa dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 Visite fiscali, si cambia; anzi si cambia ancora. Il Ministro Brunetta ha, ancora una volta , rimesso mano alle fasce orarie durante le quali il docente malato è tenuto a farsi trovare in casa per sottoporsi alla visita del medico fiscale. Nel mese di maggio, come ricorderete, le aveva ampliate a undici ore, dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20. Successivamente, incalzato dalle innumerevoli polemiche circa la sua legittimità e la stessa efficacia reale, a luglio le aveva ridotte, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, riportandole in sintonia con le disposizioni pattizie recepite nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro-Comparto Scuola.. Si eliminava, così, la sperequazione tra le fasce previste per i pubblici dipendenti e quelli per i lavoratori privati che non sono mai state modificate: 10-12 e 17-19. Il Ministro ha pubblicamente riferito che le nuove fasce di reperibilità saranno recepite con un Decreto:
dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, per complessive 7 ore (tre ore in più rispetto al privato). Per consentire questo ampliamento il governo ha inserito un’apposita delega nel decreto legislativo 150/09 (GU n. 254 del 31.10.2009 – Supp. Ordinario n. 197), che dà attuazione alla legge 15/2009, in vigore dal 15 novembre 2009. Permane la ‘tassa sulla malattia’ su cui questa O.S. resta fermamente contraria. Ufficio Stampa
Dalla Segreteria Generale FLP-CSE
NIENTE SOLDI PER I CONTRATTI PUBBLICI In finanziaria solo i soldi per la vacanza contrattuale (8 euro lordi da aprile).
È stata presentata la Finanziaria per l’anno 2010 e, sorpresa, per rinnovare i contratti dei lavoratori pubblici non ci sono soldi. Sono stati infatti stanziati solo la miseria di 215 milioni di euro per il 2010, pari alla vacanza contrattuale di 8 euro lordi medi pro-capite a partire da aprile. E tutti i proclami del governo e di Cisl. Uil e Confsal che hanno firmato l’accordo per la “riforma” della contrattazione che fine hanno fatto? Ci hanno spiegato che bisognava far diventare triennali i contratti in modo da chiudere in tempo utile le contrattazioni e con reciproca soddisfazione, a noi sembra invece che allo stato si applichino solo gli accordi sfavorevoli ai lavoratori e senza che i sindacati che li firmano chiedano di applicare anche quelle poche parti favorevoli. Eppure quella del governo non è una manovra estemporanea, La FLP aveva avvisato per tempo di ciò che stava per succedere. Ricordate infatti i rinnovi contrattuali per il biennio 2008-
2009., quelli, per intenderci che hanno portato, ad aumenti contrattuali di 40 euro netti per tutto il biennio e che sono stati firmati in tutti i comparti del pubblico impiego unicamente da CISL, UIL e Confsal???? . Ebbene, una delle tante anomalie che ci spinse a non firmare quei contratti, e che denunciammo con forza, fu la presenza, in un contratto che riguardava il biennio 20082009, di una tabella che fissava la vacanza contrattuale per l’anno 2010.. Allora ricordammo a tutti che la vacanza contrattuale si paga quando non si fanno i contratti – sennò si applicano gli aumenti contrattuali – e che quindi firmando, CISL, UIL e Confsal stavano rinunciando all’aumento contrattuale per il
2010 accontentandosi della vacanza contrattuale. Ci dissero, ovviamente, che avevamo torto e che sbagliavamo. Oggi, con gli stanziamenti in finanziaria, c’è la prova che i nostri timori erano fondati. Ma c’è un’altra cosa abbastanza curiosa. Quando fu firmata la cosiddetta riforma della contrattazione – sempre da CISL, UIL e Confsal – venne fissato un nuovo indice sul quale calcolare gli aumenti contrattuali: l’IPCA; un indice che, oltre a non conteggiare l’indennità di amministrazione dei dipendenti pubblici nella base stipendiale sulla quale calcolare gli aumenti, prevede che non si conteggi l’inflazione importata per l’aumento dei
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prodotti energetici, in modo tale che l’IPCA sia sempre minore dell’inflazione reale. Ma siccome oggi - caso più unico che raro – non stiamo importando inflazione ma deflazione, l’IPCA è più alto dell’inflazione reale. E allora già da qualche settimana il governo ha iniziato a dire che non si possono dare aumenti contrattuali più alti dell’inflazione, sconfessando un accordo che ha firmato solo 8 mesi fa. La diretta conclusione che possiamo trarre dall’atteggiamento del governo è che gli accordi si applicano solo quando penalizzano i lavoratori pubblici, quando li avvantaggiano non si devono applicare. . Dalle dichiarazioni rilasciate ieri alla stampa da Brunetta appare evidente come il Ministro stia tentando di confondere
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le acque: da un lato afferma di voler rinnovare i contratti del pubblico impiego, dall’altro conferma che gli stanziamenti in finanziaria sono pari alla sola vacanza contrattuale - allora i contratti o non si fanno o si fanno a partire dal 2011 ed i lavoratori ci rimettono un anno di aumento – e dall’altro ancora afferma che ci saranno ulteriori risorse che affluiranno ad aumentare i compensi accessori. Ciò vuol dire che si immagina un contratto nazionale con aumenti di 8 euro e poi altri fondi, non è dato sapere quali, sulla parte variabile della retribuzione, data con i criteri contenuti nel decreto delegato di Brunetta, che esclude dai compensi un quarto del personale; Insomma, il solito gioco delle tre carte a cui ci ha abituato il
nostro Ministro Brunetta. Senza contare che in ogni caso gli stanziamenti complessivi per l’intero triennio sono pari a 3,4 miliardi rispetto agli oltre 7 miliardi occorrenti per i rinnovi. Chi ha firmato sino ad oggi tutti gli accordi deve prendere atto che questo governo non ha alcuna volontà di rispettare la dignità dei lavoratori del pubblico impiego; occorre una grande mobilitazione in difesa dei salari e dei diritti dei dipendenti pubblici. Altrimenti saranno i lavoratori a dover finalmente prendere atto che esiste oggi un sindacato che difende i loro salari e un sindacato che preferisce abdicare al proprio ruolo pur di non turbare la pace del governo di turno.
LA SEGRETERIA GENERALE
Consulenza Legale
nato a giorni mentre non è prevista la frazionabilità ad ore. Durante il periodo di congedo si ha diritto a percepire un'indennità, corrispondente all'ultima retribuzione percepita, cioè riferita all'ultimo mese di lavoro che precede il congedo, sempre che la stessa, rapportata all'anno, sia inferiore o pari al limite complessivo massimo di 36.151,98 Euro, rivalutati di anno in anno cui viene commisurata la contribuzione figurativa (circolare INPDAP n. 2 del 10 gennaio 2002). Il congedo non incide negativamente sulla tredicesima ma attualmente incide negativamente sulla maturazione delle ferie, salvo condizioni più favorevoli previste dai CCNL (Circolare INPDAP n. 31/2004). Durante i periodi di congedo non è possibile usufruire dei permessi exarticolo 33 della Legge 104/92 (i cosiddetti tre giorni).
Sentenza della Corte Costituzionale, ulteriori precisazioni dalla Segreteria Confederale FLP-CSE
In allegato la documentazione citata. L’UFFICIO STAMPA
DECRETO LEGISLATIVO 151/2001 - ASPETTATIVA LUNGA ANCHE PER IL GENITORE: ALTRE INFORMAZIONI SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE N.19/2009
RUBRICA LEGALE
A seguito delle numerose richieste di chiarimento che ci sono pervenute in relazione al Notiziario FLP n. 36, in cui il Dipartimento Politiche Previdenziali ed Assistenziali dava notizia della possibilità, sancita dalla Corte Costituzionale con sentenza n.19/2009, per i figli conviventi di accedere ai due anni di congedo retribuito per l’assistenza ai genitori con handicap grave, riteniamo opportuno ritornare sull’argomento, fornendo ulteriori informazioni.
QUESITO/ Gent.mo Direttore, siamo un gruppo di insegnanti della scuola primaria e desideriamo conoscere se spetta al Dirigente scolastico l’autonomo diritto di decidere se concedere o meno la fruizione delle cosiddette 150 ore per il diritto allo studio, oppure deve attenersi alle disposizioni di elegge (quali?). Grazie per la vostra certa disponibilità.
La materia non è semplice e pertanto facciamo un rapido riepilogo: l’articolo 42, comma 5 del Decreto Legislativo n. 151/2001 integrando quanto disposto dalla Legge 53/2000 ha introdotto la possibilità, per i genitori di persone con handicap grave, di usufruire di due anni di congedo retribuito nell’arco della vita lavorativa, a condizione che l’assistito non sia ricoverato a tempo pieno in istituto. Successivamente, la Corte Costituzionale (sentenza n. 233/2005) ha prima esteso il diritto a fratelli e sorelle conviventi qualora i genitori siano impossibilitati a provvedere all'assistenza del figlio handicappato perché totalmente inabili, estendendola ai coniugi (sentenza n. 158/2007) ed infine ai figli conviventi (sentenza n. 19/2009), in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave. Oggi pertanto il diritto è riconosciuto ai genitori, ai fratelli e sorelle ed ai figli purché sussista il doppio requisito di handicap grave riconosciuto in capo all’assistito e alla convivenza con chi chiede di usufruire del congedo. Il congedo è biennale e può essere fruito continuativamente oppure frazio-
Ancora sui permessi per il diritto allo studio
RISPOSTA/ I criteri e le modalità per la fruizione dei permessi per diritto allo studio, introdotti per il personale docente della scuola con D.P.R. 395/1988, sono rimessi alla contrattazione collettiva integrativa a livello di Direzione regionale. Di conseguenza il dirigente, nell'esame della richiesta del docente, deve attenersi esclusivamente ai criteri concordati tra il Direttore Scolastico Regionale e le OO.SS. firmatarie del CCNL. Pertanto al dirigente non viene riconosciuta la possibilità di subordinare la concessione del permesso al verificarsi di determinate condizioni non previste dal contratto.
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